File - OVA Gorgonzola
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Dersu Uzala Il piccolo uomo delle grandi pianure Autore: Wladimir K. Arsen’ev Tipo di libro: Romanzo Descrizione: Dettagli del libro Titolo: Dersu Uzala Autore: Arsen'ev K. Vladimir Editore: Mursia Data di pubblicazione: giugno 2001 ISBN-13: 9788842502982 Pagine: 214 Disponibile presso la Biblioteca di Gorgonzola Sistema Bibliotecario Milano-Est Via Monte Nero 18 – Gorgonzola È il classico libro d’avventura che può essere letto come l’affascinante diario di una serie di viaggi di esplorazione oppure come un racconto d’incontri. In entrambi i casi offre la possibilità di fare delle scoperte eccezionali: la prima è che l’autore è un grande scrittore; la seconda è che la natura è un tema di una bellezza misteriosa ed inesauribile. E si farà ancora una terza scoperta, segretissima questa, e del tutto privata: ciascuno si accorgerà di voler assomigliare (almeno un poco) a Dersu Uzala e persino d’invidiare la sua felicità naturale, nutrita di poesia e di religioso stupore. Una condizione per l’uomo moderno irrimediabilmente perduta. Faccio notare come la vera protagonista delle vicende sia la natura, con tutta la sua forza primordiale e generosa, che emerge dal paesaggio e negli animali, con le indimenticabili scene di caccia agli orsi, alle tigri e ai cinghiali. Di questa natura fa parte anche Dersu Uzala, che vive in simbiosi con essa e il suo elementare russo con i verbi all’infinito, chiama il fuoco, l’acqua e gli stessi animali con il termine “ljudi”, e cioè persone, gente. Tutto ciò che è scritto in questo libro, così forte e così poetico, è ormai perduto per il cittadino; ed è, con rimpianto e nostalgia, che ci si accosta al racconto dell’amicizia tra l’autore e il piccolo uomo delle grandi pianure. UâÉÇt _xààâÜt www.bibliomilanoest.it/ www.ovagorgonzola.it Leggere un libro, seguire le parole con grande piacere, prendersi il tempo di leggere. Il mio tempo. Un tempo che non è mai lo stesso, che muta da libro a libro. Certo, a volte un libro si beve tutto di un fiato (che strano, nel linguaggio giovanile, "bersi qualcuno" vuol dire fregarlo), ma quando è per il puro piacere, allora è meglio non correre troppo. Il bello della lettura è il trasporto. Siamo qui che leggiamo, ma siamo anche da un'altra parte. Le parole lette diventano una recitazione interna, fatta di pensiero, e intanto con il proprio ritmo si va avanti ma pure si torna indietro. Quando leggo, so che non sono solo io a dover pretendere qualcosa dallo scrittore, ma lo scrittore pretende qualcosa da me. Mi dedico, seguo chi scrive ma mettendoci quel tanto di me che alla fine mi attacco allo scrittore come con un filamento. Lo sappiamo, a ogni libro ogni lettore ci mette una giunta che è solo la sua. Magari, letto in altro momento, quel libro non sarebbe nemmeno stato tra i prescelti. E invece, visto che proprio in quel dato momento l'abbiamo letto, tra i prescelti ci resta per forza. Stella