Comunicato del 04.07.2013 Entra nel vivo la discussione

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Comunicato del 04.07.2013 Entra nel vivo la discussione
DIPARTIMENTO MOBILITÀ
Area Contrattuale
Trasporto Ferroviario e Servizi
Comunicato del 04.07.2013
Entra nel vivo la discussione sul
quarto pacchetto ferroviario
Come da programma, tra Bruxelles e Strasburgo sta avanzando la discussione sul cosiddetto
quarto pacchetto ferroviario.
Puntuali, nel rispetto dei tempi prefissati, sono stati presentati, da parte degli onorevoli Grosch, El
Khadraoui e Kolicek, (relatori incaricati dal Parlamento Europeo), i progetti di relazione contenenti
gli emendamenti del Parlamento sulla proposta di rivisitazione delle direttive, presentate dalla
Commissione Europea, che costituiscono il quarto pacchetto ferroviario. Il prossimo 8 luglio
saranno discussi gli aspetti politici dei provvedimenti, mentre il giorno successivo saranno affrontati
quelli più tecnici.
Nel frattempo si è riunito anche il Consiglio Europeo dei Ministri dei Trasporti che ha prodotto un
cosiddetto “approccio generale” per quanto riguarda la direttiva del 2008 che presiede
l’interoperabilità nel sistema ferroviario comunitario, uno dei pilastri tecnici su cui si basa il quarto
pacchetto, che fissa un orientamento sui compiti e le responsabilità dell’Agenzia europea sulla
sicurezza (ERA) rispetto a quello delle autorità nazionali (in Italia ANSF).
Il Consiglio potrà trasformare tale “approccio generale” in una posizione comune formale solo dopo
la prima lettura dei provvedimenti al Parlamento Europeo.
Il Consiglio, nell’approccio generale ha previsto che l’ERA dovrà curare il rilascio delle
autorizzazioni per i veicoli da utilizzare in operazioni transfrontaliere, sulla base delle valutazioni
effettuate dalle autorità nazionali. Mentre per i veicoli utilizzati esclusivamente per il traffico
nazionale, il richiedente potrà scegliere se chiedere l’autorizzazione a ERA oppure rivolgersi alla
sola autorità della nazione in cui intende operare.
Ricordiamo che la Commissione Europea aveva proposto una procedura centralizzata di
autorizzazione, incaricando solo ERA per il rilascio delle autorizzazioni per tutti i veicoli circolanti in
tutti i paesi della UE.
Contro tale impostazione, gli Stati membri avevano manifestato forti dubbi, temendo un aumento
dei costi e un possibile impatto negativo sulla sicurezza delle reti ferroviarie. L'approccio dei
Ministri prevede, invece, un doppio sistema di autorizzazioni, con una netta separazione di compiti
e responsabilità tra ERA e le Autorità nazionali per la sicurezza.
La posizione del Consiglio prevede che ERA possa stipulare specifici accordi di cooperazione con
le Autorità nazionali per avere più dettagliate informazioni su condizioni storiche o geografiche
peculiari, presenti nei singoli Stati, utili a garantire maggiore sicurezza, evidenziando tutte le
responsabilità dirette poste in capo alla stessa ERA.
Inoltre, la posizione del Consiglio estende gli obblighi di comunicazione in capo alla Commissione.
Questi dovranno prevedere la copertura di aspetti come: il funzionamento dell’ERA nonché degli
accordi di cooperazione; la convergenza tra i registri di immatricolazione nazionali e la tracciabilità
dei componenti critici per la sicurezza.
Il periodo di transizione per l'introduzione della nuova procedura di autorizzazione dei veicoli è
stato individuato in cinque anni invece che, come proposto dalla Commissione, in due anni.
I Ministri hanno altresì deciso che, in sede di revisione del regolamento ERA come proposto
nell'ambito del quarto pacchetto ferroviario, si dovrà determinare una nuova disposizione che
regoli, all’interno di uno specifico quadro di riferimento, gli aspetti finanziari per gli accordi di
cooperazione tra ERA e le Autorità nazionali oltre a fornire dei criteri per la ripartizione degli oneri
pagati dai richiedenti l'autorizzazione.
L'approccio generale prevede anche una più ampia gamma di esenzioni rispetto alla proposta
della Commissione, compresa la possibilità di concedere deroghe ai requisiti di interoperabilità per
i veicoli che circolano tra gli Stati membri e paesi terzi che sono dotati di una rete ferroviaria con
scartamento diverso da quello standard.
Inoltre, i Ministri hanno modificato il compromesso presentato dalla Presidenza (n.10276/13),
consentendo agli Stati membri, a determinate condizioni e solo a scopo di connettività, di allargare
le esenzioni previste per i veicoli utilizzati principalmente su infrastrutture classificate come
metropolitana leggera, che risultino dotati di alcuni componenti ferroviari pesanti, nonché per le
infrastrutture classificate come metropolitana leggera utilizzati, a volte, da veicoli ferroviari pesanti.
Infine, i Ministri hanno convenuto di rimuovere il riferimento a "un carico assiale massimo di 120
kN" nella definizione di "tram e metropolitana leggera".
La posizione del Consiglio dei Ministri, su ERA, recepisce alcune osservazioni fatte da ETF, anche
se l’impianto complessivo sul ruolo delle autorità nazionali per la sicurezza non sembra essere
stato modificato e nel testo si dice che la decisione finale sarà assunta solo dopo un accordo
complessivo sulla direttiva per la sicurezza.
La discussione in Parlamento Europeo, sul resto dei provvedimenti, si preannuncia animata, viste
le ufficiali prese di posizione da parte dei Parlamenti di Francia, Olanda, Lussemburgo, Austria,
Lettonia in cui si evidenzia che le proposte di modifica delle direttive, avanzate dalla Commissione
Europea, contengono norme in contrasto con il sacro principio di sussidiarietà, stabilito negli
accordi istitutivi dell’Unione.
Infine è utile ricordare che ETF prosegue la sua azione di lobbing, e che per il prossimo 9 ottobre
è in programma una grande manifestazione europea contro i punti più sgraditi del quarto pacchetto
ferroviario.
La Segreteria Nazionale
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