Rita Tognellini
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Rita Tognellini
Perugia, 08.10.13 Il RISCHIO CLINICO nel PROCESSO di DONAZIONE PRELIEVO e TRAPIANTO di ORGANI e TESSUTI HLA: RILEVANZA NEL TRAPIANTO DI ORGANI SOLIDI Rita Tognellini 1 In ogni discussione sulla rilevanza clinica del sistema HLA nel trapianto di organi devono essere valutati alcuni aspetti: Compatibiltà HLA, Human Leukocyte Antigen: quale è il ruolo della compatibilità HLA , rispetto al verificarsi di rigetto acuto o cronico , in termini di sopravvivenza al primo trapianto o ad un ritrapianto? Alloreattività:Qual è il ruolo della risposta umorale e cellulare nel rigetto acuto e cronico? Diagnostica:quali sono di fatto le implicazioni del sistema HLA per la diagnostica di laboratorio nel trapianto di organi? Allocazione di organi: Quali sono le conseguenze del ruolo immunologico del sistema HLA per la allocazione degli organi? 2 Il laboratorio HLA nel trapianto di rene Tre test chiave: Tipizzazione HLA su ricevente e donatore Ricerca anticorpi anti-HLA pre e postTrapianto Crossmatch, cellule T e B 3 Nell’uomo il Complesso Maggiore di Istocompatibilità, Major Hitocompatibility Complex, MHC, è localizzato nel braccio corto del cromosoma 6 Questi sono i nostri HLA (Human Leukocyte Antigen) I primi tre geni definiti sono HLA-A, HLA-B, HLA-C: identificati come geni MHC di classe I responsabili del rigetto nel trapianto(non-self). I geni geni MHC di classe II responsabili della produzione di anticorpi sono HLA-DR, HLA-DP, HLA- DQ. 1 4 Funzioni MHC I Nell’ambito della sorveglianza immunitaria, le molecole MHC di classe I(HLA-A,B,C) , espresse sulla maggior parte delle cellule nucleate, hanno la funzione di presentare antigeni endogeni, es. peptidi virali o antigeni tumorali, alle cellule T CD8+ che hanno azione citolitica. 5 Le molecole MHC di classe II(HLA-DR,DQ) sono espresse sulle APC (macrofagi, linfociti B e cellule dendritiche) e presentano proteine esogene, es. proteine batteriche o capsidi virali, alle cellule T helper CD4+ che a loro volta tramite citochine attivano i linfociti CD8 (citotossici) e i linfociti B (attivati a plasmacellule sintetizzanti Ab). 6 Il fine ultimo dell’MHC (Major Histocompatibility Complex) è quindi la “difesa” dell’integrità individuale di ogni organismo vivente da possibili agenti nocivi (patogeni). Poiché tutto ciò che è “altro da sé” (not self) è potenzialmente nocivo, le molecole MHC devono essere in grado di riconoscere e mediare la distruzione di un numero elevatissimo di patogeni. A questo provvede il polimorfismo. 7 P O L I M O R F I S M O MHC: il sistema più polimorfico tra quelli conosciuti: •POLIGENIA molti geni, raggruppati in loci •POLIALLELIA geni con molte varianti dovute a differenze nella sequenza di DNA 8 TIPIZZAZIONE HLA SIEROLOGICA mediante CDC: TEST DI MICROLINFOTOSSICITA ’COMPLEMENT DIPENDENTE: Principio del Test:Reazione di linfocitotossicità mediata da anticorpi specifici in presenza di complemento Miniaturizzazione del test - uso di micropiastre e microsiringhe - uso di piccole quantità di reagenti rari Riproducibilità FATTORI CRITICI: Cellule: - Vitalità >80% - Purezza - Bassa espressione degli antigeni sulla superficie dei linfociti (Blank), quindi.. Complemento: - Citotossicità aspecifica - Attività specifica contro i linfociti T e B Sieri: - Deve essere ben conosciuta la specificità ed il titolo anticorpale - Non c’è nessuna piastra del commercio che possa essere definita ottimale 9 IMGT/HLA Database RELEASED Luglio 2013 Allele Information HLA Class I Alleles: 7.353 HLA Class II Alleles: 2.202 9.555 HLA Alleles: HLA Class I Gene A B C E F G Alleles 2,365 2,365 2,365 2,365 2,365 2,365 Proteins 1,695 1,695 1,695 1,695 1,695 1,695 Nulls 133 98 49 0 0 2 DRA DRB DQA1 HLA Class II Gene DQB1 DPA1 DPB1 Alleles 7 1,456 51 416 37 190 Proteins 2 1.076 32 277 19 147 Nulls 0 33 1 10 0 6 10 • Tipizzazione molecolare: • Low res ( studio della famiglia allelica) Permette una risoluzione ad 1 campo (2 digits)Per es. A*01,*02; B*07; si identificano solo le specificità “Broad”<,supertipiche metodica SSP Reazione di polimerizzazione a catena con primers sequenza specifica che prevede l’uso di coppie di primers sequenza specifica che riconoscono in modo specifico un allele o un gruppo di alleli. La più usata per la tipizzazione donatore/ricevente nel trapianto di organi solidi:se un campione risulta omozigote (Blank sierologico) o se la tipizzazione sierologica non è chiara metodica SSO che prevede l'uso di oligonucleotidi sequenza specifici(sonde)in grado di ibridarsi, in appropriate condizioni, ad un filamento di DNA complementare alla loro sequenza. È un ottimo metodo per la tipizzazione molecolare a bassa e a media risoluzione di un grande numero di campioni, Non può essere utilizzato per analisi individuali o urgenti. • High Res (studio dei singoli alleli) : Permette una risoluzione dell’allele a più campi Es A*02:01:01 :02 : permette di suddividere ciascuno degli alleli identificatiin alleli subtipici. metodica SSP Sequenziamento diretto geni HLA è la determinazione dell'ordine dei diversi nucleotidi (A,C,G,T) quindi delle quattro basi azotche li differenziano . Il suo vantaggio principale risiede nella sua capacità di distinguere tutte le diverse varianti di un particolare gene HLA. 11 “Rischio” nellaTipizzazione HLA Nella fase pre analitica è importante: • Corretto Prelievo • Corretta etichettatura del campione (dati anagrafici, data di prelievo e firma del prelevatore) • Se viene usata più di una provetta ciascuna di essa deve riportare la stessa etichetta Nella fase analitica è importante: • Uso di reagenti ( piastre tipizzanti , kit x tipizzazione molecolare L.R…) sottoposti a controlli di qualità per garantirne la funzionalità prima del loro utilizzo routinario (Standard EFI) • EVITARE FALSE REAZIONI NEGATIVE(Bassa temperatura di incubazione; incubazione insufficiente; alta concentrazione linfocitaria;lettura precoce; ) E FALSE REAZIONI POSITIVE (alta temperatura di incubazione:incubazione troppo lunga; carry over; complemento citotossico; • corretta interpretazione del risultato ( possibilmente2 operatori) Nella fase post analitica è importante: • corretto inserimento del risultato sia del Ricevente che del Donatore lista di attesa nell SFW di gestione della … e poi altro ancora Come consigliato dalle linee guida del CNT è opportuno ricontrollare la tipizzazione HLA del paziente in lista di attesa , su due prelievi diversi ; se iscritto in altro CT , confrontarla. 12 • La compatibilità HLA rimane uno dei criteri biologici cardine , insieme alla compatibilità AB0, alla immunizzazione ed al Cross match, per compilare una graduatoria dei riceventi e quindi per gestire le liste di attesa: • Tutti valutano il match tra donatore e ricevente per gli antigeni HLA-A,B e DR, dove la compatibilita’ per il locus HLA-DR ha un effetto > rispetto a quella per HLA-B, che a sua volta ha un peso> rispetto alla compatibilita’ per HLA-A Ma non è tutto.. • Altro criterio biologico molto rilevante nella procedura di allocazione dei reni è lo stato di immunizzazione dei Pazienti in lista • Nel Paz. Trapiantato di rene, il rigetto rappresenta una delle cause principali di perdita precoce dell’organo: in questo contesto negli ultimi anni è diventato sempre più evidente il ruolo fondamentale degli Ab nella risposta immunitaria diretta contro l’organo trapiantato : 13 14 Una ricerca di anticorpi positiva: Riduce la probabilità del trapianto Allunga l’attesa Riduce il successo del trapianto 15 Forme di rigetto mediato da anticorpi: • Rigetto Iperacuto (occlusione trombotica dei vasi del rene tx dopo alcuni minuti o ore dalla rivascolarizzazione): causato di solito dalla presenza di Ab donatore specifici , DSA, diretti contro gli Ag HLA e non HLA esistenti PRIMA del tx . Per questo motivo la presenza di Ab anti-HLA don-specifici DSA e Cross-match Positivo rappresenta una controindicazione al TX. • Rigetto acuto anticorpo-mediato (AMAR) • Rigetto cronico anticorpo-mediato (CAMR) si sviluppa tipicamente tra la prima e la terza sett post-tx . Per anni è stato considerato un processo unicamente mediato dai linf. T , in realtà può provocato da Ab che si sono sviluppati a seguito del TX, ma anche dagli Ab sia esistenti a basso titolo prima del Tx che neoformati dal ricevente I meccanismi che portano al rigetto cronico ancora incerti anche se è noto che ne siano responsabili sia fattori immunologigici che non immunologici. Recenti studi hanno dimostrato che la presenza di Ab anti-HLA allospecifici in soggetti con funzionalità renale normale può essere associata ad un danno tissutale e funzionale con prematura perdita dell’organo trapiantato . Numerosi altri studi concordano nell’osservare che la presenza di tali Ab non è necessariamente associata ad una perdita di funzionalità. Gli Ab in questo caso potrebbero contribuire ad un lento e pregressivo deterioramento intimale della parete dei vasi che solo successivamente sfocerà in una insufficienza d’organo conclamata 16 Tecniche usate per determinare anticorpi anti HLA 2 metodi principali: Serology Complement-dependent cytotoxicity (CDC) CDC-anti-human globulin (CDCAHG) Enzyme-linked immunosorbent assay (ELISA) Solid phase Single antigen beads Flow cytometry Luminex 17 • TECNICA CDC: RICERCA ANTICORPI • SPECIFICITA’ ANTI-HLA:diretta contro antigeni di classe I e/o II • TITOLO:PANEL REACTIVE ANTIBODY (PRA %) P Panel - pannello di linfociti selezionato e random R Reactive - % di cellule del pannello riconosciute dal siero A Antibodies - Ab anti-HLA • ISOTIPO: IgG - IgM 18 Livello Sensibilità → Tecniche usate per determinare anticorpi anti HLA Sierologia CDC Fase solida LUMINEX 19 Scala di sensibilità per tipo di prodotto usato in Luminex Higher Sensitivity Single Antigen Identification Screen Lower Sensitivity 20 Un singolo evento di sensibilizzazione può essere legato a specificità anticorpale multipla Tipizzazione Donatore: Tipizzazione ricevente: A1,A2 B7,B8 A1,A3 B8, B52 + Anti-A2 Anti-B7 21 Sensibilizzazione ad antigeni HLA multipli da singolo trapianto B57 A68 Anti A2 A23 A28 A69 A24 B58 + B42 B55 B13 Anti B7 B27 B60 Causato da epitopi condivisi con il donatore B48 B61 B47 B54 B41 22 La elevata sensibilità della tecnica luminex pone alcuni “ problemi”: • oltre ad evidenziare Ab anti-HLA nonDSA, ma che condividono con questi epitopi, può mettere in evidenza anche Ab anti-HLA in soggetti maschi mai trasfusi e mai trapiantati. Da: “Natural”Human Leukocyte Antigen Antibodies Found in Nonalloimmunized Healty Males L.E.Morales-Buenrostro,P.I.Terasaki,L.A.Marino-Vazquez,J.H.Lee,N.El-Awar,and J.Alberu. Transplantation 2008 Sono stati studiati 424 uomini, non alloimmunizzati , messicani 63% positivo per anticorpi anti-HLA Sono Ab ” naturali” che presentano caratteristiche peculiari: Diretti contro Ag presenti nell’ambiente e cross-reagenti con epitopi HLA Cross-reattività con microrganismi, proteine ingerite, allergeni Frequenze variabili verso specificità dei diversi loci HLA, ma comunque poco frequenti (A*30,A33,B76,B*:0182:01,DPA1*02) Conseguenze cliniche ? L’esecuzione del cross-match pre-Tx è prevalentemente CDC: non allineamneto fra tecniche di rilevaziobe di Ab al momento del Tx rispetto a quelle in uso prima di esso (LUMINEX).Per questo se il Cross-match è eseguito in CDC, è indicato eseguire almeno una volta all’anno la ricerca degli Ab anti-HLA dei Paz in lista con la medesima tecnica. 23 Strategia di laboratorio nei pazienti immunizzati e non • Escludere la presenza di autoanticorpi • Se presente alloreattività: Definire la specificità anticorpale Definire il profilo antigenico accettabile del donatore (Ag proibiti) 24 PROTOCOLLO DI INVIO SIERI e RICERCA/IDENTIFICAZIONE Ab Anti-HLA PAZIENTI IN LISTA ATTIVA ALL’INSERIMENTO: • Ricerca Autoanticorpi in CDC • Ricerca alloanticorpi in CDC e LUMINEX PAZIENTI • Nel 1° • Dal 2° • Dal 3° MANTENIMENTO IN LISTA: ogni 3 mesi in LUMINEX 1 volta all’anno in CDC dopo 15gg da ogni evento immunizzante in LUMINEX TRAPIANTATI: anno dal trapianto: ogni mese in LUMINEX anno dal trapianto: ogni 6 mesi in LUMINEX anno dal trapianto in poi: 1 volta all’anno 25 La prova di compatibilità pre-trapianto : Cross-Match Metodica di riferimento;Linfocitotossicità complemento-dipendente (CDC) Siero ricevente vs standard • lunga incubazione • siero antiglobuline • DTT cellule donatore (T e B linfociti) Anticorpi donatore specifici 26 Come tutto è cominciato ... RIGETTO Cross-match POSITIVO Cross-match NEGATIVO (entro le 48 h) 24 NO RIGETTO 6 (80%) (20%) 8 187 (4%) (96%) 27 Patel, Terasaki. New Engl J Med 1969;280:735. Crossmatch • Un crossmatch positivo in CDC con le cellule T / Totali del donatore controindica trapianto. • Un crossmatch positivo con i linfociti B controindica il trapianto se la reattività può essere giustificata dalla presenza di anticorpi antiHLA di classe I e di classe II rivelati nel ricevente anche con tecnologie Luminex. • In caso di secondo trapianto, un cross match negativo con i linfociti B del donatore fornisce maggiore sicurezza. 28 “Rischio” nello studio dei sieri e nel Cross-Match Nella fase pre analitica è importante: • Corretto invio dei sieri • Corretta etichettatura del campione per la conservazione per esecuzione Cross-match • • Nella fase analitica è importante: Uso di reagenti sottoposti a controlli di qualità per garantirne la funzionalità prima del loro utilizzo routinario (Standard EFI) Corretta” disposizione” dei sieri nel Cross-Match corretta interpretazione del risultato ( possibilmente2 operatori) • Nella fase postanalitica è importante: corretto inserimento del risultato nel software gestionale • 29 : Per concludere Laboratorio HLA è coinvolto nel RISCHIO PRE-PRELIEVO: •TipizzazioneHLA ricevente •Studio anticorpale nel RISCHIO DOPO TRAPIANTO: •Monitoraggio Ricerca Ab Anti-HLA nel RISCHIO DURANTE TRAPIANTO: •Tipizzazione HLA Donatore •Cross-Match 30 Grazie per l’attenzione Servizio di Immunoematologia e Trasfusionale Primario Dr .Mauro Marchesi Laboratorio di Immunogenetica e Biologia dei Trapianti Responsabili:Dr.ssa Brunella Malagigi Dr.ssa Rita Tognellini Dr.ssa Federica Alunni Dr.ssa Paola Girardi Dr.ssa Isabella Giubbini Struttura di Riferimento Regionale Trapianti Responsabile: Dr.ssa Tiziana Garzilli Dr. Atanassios Dovas I.P. Emanuela Salamanca 31