“Come a casa” - Comune di Trieste
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“Come a casa” - Comune di Trieste
Servizio Educativo Domiciliare “Come a casa” Progetto educativo “L'ambiente L'ambiente deve essere ricco di motivi d'interesse che si prestano ad attività ed invitano il bambino a condurre le proprie esperienze” M. Montessori Il Servizio Educativo Domiciliare “Come a casa” con sede a Trieste in via Lucio Pisa 9 a Borgo San Sergio nasce per accogliere, in un ambiente tranquillo, socializzante,ludico, sicuro ed educativo 5 bambini tra i 3 e 36 mesi di età ai sensi della Legge Regionale 18/08/2055 n°20 ed integrazione con DPReg 230/2011 e modificato con DPReg 153/2013. Il servizio svolta dall' educatrice Valentina Fedele pone tra i suoi vari obbiettivi il rispetto dei tempi, con la consapevolezza di non anticipare le azioni dei bambini ma di favorirne l'autonomia. L'educatrice desidera promuovere un percorso attivo e relazionale che si manifesta nella capacità di dare ascolto attenzione a ciascun bambino nella cura dell' ambiente, dei gesti e delle cose e nell'accompagnamento verso forme di conoscenza sempre più elaborate e consapevoli. “Aiutami a fare da solo” è la frase citata da Maria Montessori, che rileva la necessita interiore del bambino di agire sulla realtà per seguire il percorso del proprio sviluppo; nel SED “Come a casa” questo diritto viene riconosciuto al bambino , promuovendo la sua autonomia con attività di vita quotidiana (apparecchiatura della tavola, riordino......) Autonomia significa anche mettere i bambini in grado di correggersi da soli:l'ambiente è rivolto a nutrire la curiosità attiva del bambino, che costruisce il suo sapere sperimentando l'azione appagante di poter lavorare secondo le sue attitudini, in una esperienza dove l' obbiettivo è il lavoro stesso. In questo ambiente l'adulto prepara, osserva, facilita,attento a non sostituirsi al bambino nella sua scoperta del mondo esterno e delle proprie potenzialità. Le caratteristiche degli ambienti e degli spazi Gli ambienti sono studiati per stimolare la curiosità del bambino e l'esplorazione. La casa è strutturata per angoli organizzati in cui l'accessibilità ai materiali, differenziata in funzione dell' età, facilita l'autonomia dei bambini favorendone le attività di esplorazione e di scoperta. Si predilige l'utilizzo di materiali poveri e di recupero per la consapevolezza di come tali materiali stimolino nel bambino attività di esplorazioni più ricche e complesse. Secondo la pedagogia scientifica di Maria Montessori, l'azione educativa si realizza mediante l'ambiente, che deve essere sfruttato in modo tale da favorire l'emergere della potenzialità di ciascun bambino. Spazio per accoglienza/ricongiungimento: assieme ai genitori, i bambini, vengono accolti dall’educatrice in un ingresso dotato di una piccola panca dove potranno sedersi e togliersi le scarpe, indossare le calze antiscivolo/ciabattine e potranno poi appendere il giubbotto su un piccolo attaccapanni. Viene messo a disposizione dei bambini anche un piccolo specchio per potersi ammirare. Le pareti in questa zona sono state dipinte di colore giallo. In questo ambiente, la coppia bambino/genitore, potrà avere un po’ di tempo e di intimità prima del distacco. Sempre in questa zona trova spazio un grande armadio bianco dove, oltre ai materiali necessari per le varie attività, verranno riposti i vari cambi/pannolini dei bimbi. Viene apposta anche una lavagna per le comunicazioni S.E.D./famiglia e un raccoglitore con i documenti sempre a disposizione dei genitori. Grande sala dedicata: anche questa stanza di colore arancione risulta molto allegra e per renderla più accogliente, alle pareti sono stati dipinti dei murales per bambini sul tema della natura (albero, nuvole, arcobaleno, orso, tartaruga...). Nella stanza troviamo un mobile aperto dove vengono riposti i giochi dedicati al momento del gioco libero che offre la possibilità di scegliere quale gioco utilizzare tra quelli presenti. Non tutti i giochi però sono alla portata dei bambini in quanto a volte è l'educatrice che propone delle attività con materiali che i bambini non usano tutti i giorni andando così a stimolare la curiosità dei bambini verso il “nuovo”. Uno degli scomparti dell’armadio sarà adibito a libreria, per favorire, in modo autonomo, la lettura e la scelta dei libri. Mentre, altri libri sono posti su una mensola in alto perché, sarà l’educatore, durante l’attività "leggiamo un libro", a sfogliarli mostrandoli ai bimbi. Un’altra zona della stanza è dedicata al gioco simbolico: questo spazio è attrezzato con una casetta bianca e rossa molto spaziosa, bambole, una cucina colorata e funzionale con tavolo e sedie e con tanti accessori e molti altri elementi, grazie ai quali i bambini potranno confrontarsi con il mondo degli adulti attraverso il gioco, imitandoli e rielaborando ciò che vedono attorno a loro. Su una parte di un muro è stata creata una lavagna in modo da dar libero sfogo alla creatività del bambino. Posizionato vicino alla finestra troviamo un comodo divano giallo messo a disposizione, sia per i bambini sia per i genitori, che verranno coinvolti in diverse occasioni all’interno dell’attività del S.E.D. (riunioni, feste, colloqui). E’ presente inoltre l’angolo dei travestimenti composto da vari contenitori morbidi riempiti con abiti, stoffe, cappelli, borse; i bambini potranno divertirsi indossandoli e, contemporaneamente, sviluppare la loro identità corporea. Una zona è adibita ad angolo morbido composto da un grande tappeto con tanti cuscini colorati sulle tonalità del verde, che accoglieranno i tanti momenti di relax dei bimbi e, modificandolo un po’, diventa l’angolo per la motricità dove saltare in libertà sui morbidi cuscini. Lo spazio nanna: è provvisto di lettini con sponde per i più piccoli e appositi paracolpi, questa scelta dei lettini risponde sempre al bisogno di contenimento e rassicurazione. Verranno preparati dei materiali soffici come le bambole, i pupazzetti, i ciucci personali, gli oggetti transizionali al fine di gestire situazioni emotivamente delicate aiutandosi anche attraverso l’organizzazione del contesto fisico. Bagno: è attrezzato con fasciatoio, vasino, ed è provvisto di tutto il materiale occorrente per la pulizia e l’igiene del bambino per ogni fascia d’età. Il bagno è un ambiente coloratissimo e tutti i sanitari e gli specchi sono ad altezza e a misura di bambino. Cucina: anche questo è un ambiente allegro e colorato di giallo e verde. Questa stanza non viene usata dalla famiglia ed è interamente dedicata al nido. Quindi, sia i mobili che il frigo, sono ad uso esclusivo. In questa stanza troviamo un tavolo e sei sedie ad altezza bambino. A disposizione, ovviamente, il seggiolone per i più piccoli. Lo spazio esterno: l’abitazione è provvista di giardino, i bambini potranno usufruire di tale spazio che è opportunamente dotato di giochi per esterni: scivolo, casetta, tricicli, palle, sabbiera,… Finalità del Servizio I bambini sono al centro del processo di apprendimento e di crescita; una particolare attenzione viene dedicata alle relazioni interpersonali, improntare alla creazione di legami affettivi. A tutti i bambini vengono garantite attenzioni individuali nell' ambito di attività dove l'adulto ha il ruolo dell' osservatore e del facilitatore. Gli ambienti sono strutturati per offrire tranquillità e rilassatezza, sono a misura di bambino, studiati per favorire la crescita, la curiosità e l'autonomia. Gli obbiettivi formativi mirano alla socializzazione dei bambini, nella prospettiva del loro benessere psico-fisico e allo sviluppo delle potenzialità cognitive, affettive, relazionali e sociali. Il gioco spontaneo, all'interno di spazi organizzati, viene incentivato per permettere al bambino di sperimentare, favorendo il percorso evolutivo di crescita. A livello metodologico, sono ritenute formative tutte le esperienze sensoriali che l'ambiente può offrire alla libera scelta di ciascun bambino, cui e dedicata un 'attenzione ed una cura personalizzate, vigili rispetto al evolvere del suo bisogno. L'osservazione, gli strumenti di documentazione,osservazione e verifica L'educatrice si propone di utilizzare l’osservazione in stretta relazione con la programmazione educativa, come strumento per conoscere i bambini, le loro caratteristiche e le loro potenzialità e modulare l’azione educativa. Per ogni bambino sono previste due o tre osservazioni all’anno utilizzando due differenti schemi di osservazione studiati dal gruppo di lavoro per favorire uno sguardo attento sui vari ambiti quali l’alimentazione, lo sviluppo motorio, linguistico, emotivo - relazionale, l’autonomia e il gioco. L’osservazione dei bambini e delle modalità relazionali fra pari e tra piccoli e adulti, ha la funzione di facilitare la realizzazione di piani educativi che tengano conto delle differenze ed esigenze specifiche dei bambini. Documentazione: La documentazione prodotta dall'educatrice assume forme differenti: interna (percorso relativo alla progettazione, relazioni, verbali, comunicazioni scuola/famiglia, fotografie, elaborati dei bambini); esterna (elaborati dei bambini esposti nel nido o raccolti in piccoli libretti, foto, CD……) Monitoraggio: Il monitoraggio della programmazione delle attività e dei progetti viene svolto periodicamente dall'adulto per valutare l’adeguatezza del percorso educativo. Verifica: Viene valutato il percorso educativo riflettendo su: interesse partecipazione dei bambini alle attività proposte; competenze attivate nella logica dei traguardi di sviluppo; corrispondenza tra ciò che l'educatrice si propone di svolgere a inizio anno e il percorso educativo realmente affrontato. La valutazione è quindi pensata come una bussola che consente all'adulto di mantenere la rotta. L'accoglienza della famiglia L’ambientamento è parte integrante della programmazione in quanto consente di costruire un rapporto di fiducia con il bambino e la sua famiglia che costituirà una solida base per i futuri anni di frequenza. Ritenendo che l’accesso al nido rappresenti la prima esperienza al di fuori del nucleo familiare è naturale offrire ai bambini un clima di accogliente serenità. L’ambientamento dei bambini avviene attraverso la scelta della modalità dell’inserimento quasi individuale o comunque favorendolo al massimo e con la presenza costante dei loro genitori all’interno del nido per una settimana consecutiva. La scelta di questo modello prevede che sia il genitore stesso a favorire l’ambientamento del suo bambino partecipando attivamente alla vita della scuola, ciò consente al genitore stesso di rassicurarsi rispetto al contesto che accoglie il suo bambino e di trasmettere serenità e fiducia favorendo la transizione tra famiglia e scuola. L'educatrice, consapevole dell'importanza del momento, sostiene la gradualità dell'inserimento, perché ciascun bambino e ciascun genitore abbiano l'opportunità di elaborare l'esperienza del distacco secondo tempi e modalità personali, ricreando un nuovo equilibrio famigliare, dove la nuova esperienza trovi una sua giusta collocazione La giornata al S.E.D. “Come a casa” La giornata è pensata favorendo il bene del bambino e si adatta, per quanto possibile all' esigenze delle famiglie. Si rispetteranno i tempi ed i ritmi aiutando il bambino ad interiorizzare la scansione della giornata. L'ingresso è previsto dalle7.30 alle 9.00 con una certa flessibilità. Il servizio darà la possibilità di entrare e uscire in base alle esigenze lavorative dei genitori, salvaguardando però le fasce orari basilari per un bambino: il momento del pasto, della nanna dove no è possibile entrare o uscire proprio per rendere tranquille queste routine fondamentali nella vita di un bambino. Giornata educativa: • 7.30 – 9.00 ingresso • 8.30 – 9.30 accoglienza e gioco libero • 9.30 bagno e cure personali • 10 spuntino a base di frutta • 10.30 - 11.20 attività libere e strutturate • 11.20 bagni e preparazione al pasto • • • • 11.30 pranzo 12– 12.30 routine e preparazione al sonno 13.– 15.00 riposo 15.00 – 18,30 merenda, gioco libero e ricongiungimento con i genitori Partecipazione dei genitori • Riunione post-inserimento (lettura del regolamento interno del S.E.D. ed eventuali osservazioni da parte dei genitori.) • Riunioni periodiche (di aggiornamento o se si presenta la necessità.) • Colloqui individuali (ogni qualvolta un genitore lo desideri e lo stesso vale per le educatrici nei confronti dei genitori.) • Questionari sulla qualità erogata: è prevista la somministrazione di 1 questionario anonimo alla fine dell’anno scolastico per valutare e migliorare il servizio offerto. • La possibilità di intrattenersi al S.E.D., dopo il riaffido, per scambiare con gli altri genitori notizie e curiosità riguardanti i propri bambini. • La festicciola alla vigilia di Natale per un augurio di Buone Feste • Gita primaverile da stabilire in accordo con i genitori. • Cena di fine anno scolastico alla fine di giugno per chi termina il periodo al S.E.D Organizzazione dei pasti I pasti sono preparati in casa dall’educatrice, impiegando di norma alimenti biologici freschi, sani, genuini e prodotti di prim’ordine. Il menù viene controllato e validato dalla A.S.S di competenza. Il menu è pensato tenendo conto delle necessità di crescita dei bambini in relazione alla loro età: le pietanze e gli abbinamenti sono scelti in modo da fornire un apporto nutrizionale completo ed equilibrato. Altrettanta attenzione viene posta nel considerare il pasto come un momento di socializzazione e un’esperienza di scoperta che stimola e gratifica la vista, l’olfatto ed il palato dei piccoli ospiti. I colori, i profumi ed i sapori della cucina mediterranea troneggiano sulla nostra tavola, ma non mancano le "escursioni" nella cucina di tradizioni diverse. Gestioni delle emergenze L’educatrice è in possesso dei recapiti telefonici di tutti i genitori e di altre figure parentali che garantiscono la loro reperibilità nelle situazioni di emergenza oltre ad avere tutti i numeri telefonici delle emergenze sanitarie poste sul territorio. Il servizio ha stipulato con l’Agenzia Allianz spa presso via Locchi 394 (Ts) una polizza assicurativa infortuni a favore dei bambini frequentanti il S.E.D. ed un’assicurazione che tuteli l’educatrice. La qualità E’ garantita da: • Personale educativo: L' educatrice in servizio è in possesso dei titoli di studio previsti dalla normativa vigente e nel corso dell’anno scolastico seguono programmi di formazione e aggiornamento. • Progetto educativo: L' educatrice collabora alla realizzazione del Progetto Educativo e della Programmazione Didattica. • Flessibilità: Nei limiti della salvaguardia della funzione educativa del servizio, i genitori e l' educatrice concordano l’orario di frequenza del bambino in base alle loro esigenze e a quelle del figlio. • Adeguamento: Adeguamento agli standard gestionali e funzionali previsti dalla normativa vigente. • Questionari di verifica: Questionari per la valutazione della qualità delle prestazioni erogate. Al termine di ogni anno scolastico ai genitori viene somministrato un questionario in forma anonima per la rilevazione del livello di gradimento del servizio. La routine L’entrata e l’uscita L’accoglienza al mattino e il ritorno a casa al pomeriggio sono momenti di passaggio da un ambiente all’altro, danno luogo ad emozioni tanto nell’adulto quanto nel bambino e a comportamenti che diventano dei rituali. L’igiene personale L’igiene personale implica molto contatto fisico, sorrisi e gesti affettuosi, soprattutto per i più piccoli, mentre per i più grandi diventa un’importante attività che educa alla cura della propria persona, all’autonomia e alla collaborazione. I pasti Il pranzo, oltre a soddisfare le esigenze fisiologiche, educa il bambino a corrette abitudini alimentari e ha grosse valenze comunicative. Un’atmosfera tranquilla accompagna la consumazione del pasto mediata dall’educatrice. Il sonno Addormentarsi significa abbandonarsi per lasciare il mondo esterno ed è, quindi, un momento delicato al quale l'educatrice presta notevole attenzione. La stanza, l’atmosfera, i rituali, gli oggetti dei bambini, i cuscini personali, tutto è pensato in funzione di un tranquillo riposo e di un sereno risveglio. Le attività ludico-didattiche Anche nelle attività educative il ruolo dell' educatrice è diverso, non interviene ad animare l’attività e le relazioni tra i bambini, ma osserva, da regista, delega quasi completamente al materiale le potenzialità educative della situazione, senza snaturare il gioco infantile. Il percorso educativo è costituito da proposte differenziate di spazi e materiali per le varie fasi d’età. Non bisogna forzare i tempi, perché ogni bambino ha le sue esigenze, i suoi interessi; ciò che non lo attira in un primo momento, può diventargli interessante in un secondo momento, magari proprio osservando gli altri bambini nello svolgimento delle varie attività. La metodologia fondamentale in ogni caso si basa soprattutto sull’ascolto e sull’osservazione e nel far capire al bambino che è amato e che può fidarsi dell’adulto e dargli la possibilità di conoscere la realtà che lo circonda senza paure o restrizioni, che lo blocchino nella sua spontaneità. Obiettivi generali Favorire lo sviluppo del progetto • dell’area emotiva • dell’area creativa • dell’area motoria • dell’area sensoriale • dell’area sociale • dell’area cognitiva e comunicazione Obiettivi specifici • Imparare a riconoscere, capire, interpretare e comunicare i sentimenti attraverso le espressioni del viso e delle parti del corpo. Avere consapevolezza del proprio valore, essere sicuri di sé e sviluppare un senso di fiducia nei rapporti con gli altri. • Alimentare la naturale predisposizione all’esplorazione e alla curiosità, stimolando l’interesse e mantenendo vivo il senso di stupore, dare libero sfogo alle espressioni creative, come la musica, la narrazione, la poesia e la drammatizzazione. • Sviluppare la coordinazione grosso-motoria e fino-motoria e imparare a controllare il corpo; sviluppare la fiducia in se stessi e il senso di padronanza e competenza. • Stimolare l’immaginazione attraverso la consapevolezza sensoriale e sviluppare una migliore percezione e comprensione dell’ambiente. • Imparare ad andare d’accordo con gli altri e a comportarsi in maniera adeguata. Imparare a conoscere i ruoli e le funzioni degli individui nella società e adattarsi alle nuove situazioni. • Espandere il vocabolario e incoraggiare scelte lessicali originali ed espressive. Imparare i numeri e i concetti di base. Comprendere e acquisire i concetti di tempo, spazio, distanza, dimensione e direzione. Conoscere la natura e i fenomeni naturali. Le attività che vengono proposte ai bambini durante le ore che trascorrono al S.E.D. seguono la Programmazione didattica con lo scopo di divertirsi, rilassarsi e sviluppare le capacità psicomotorie. Il bambino impara solo da ciò che veramente lo attrae. Le attività di apprendimento sono giochi che hanno l’obiettivo di far divertire i bambini favorendo lo sviluppo di abilità cognitive, affettive, motorie e sociali. Al S.E.D. “Come a casa”si gioca con materiale strutturato, ovvero intenzionalmente formativo (costruzioni, incastri, libri...) finalizzato al raggiungimento di obiettivi specifici e naturali (scatoloni, barattoli di latta, pasta, legumi, vecchi abiti...) che si prestano ad essere esplorati e plasmati in base alla fantasia dei bambini. Recuperando le valenze e il significato del gioco del passato potenziando la creatività e la capacità espressiva di ogni bambino. • Attività di manipolazione con materiale informe come pongo, creta, pasta di sale, per sviluppare e stimolare il controllo manuale, la coordinazione, la comprensione di concetti quali forma, grandezza, spazio, volume e peso. La presentazione e i tempi di questa attività tengono conto dell’età e delle esigenze dei bambini. • Attività di travasi come l’acqua, farina, riso, pangrattato, semi, sassolini, ecc. per favorire la manualità e le prime sperimentazioni mentali; travasi strutturati con materiali naturali e contenitori strutturati che permettono al bambino il controllo autonomo dell’eventuale errore, al quale non viene data connotazione negativa. • Attività grafico-pittorica che permette ai bambini di esprimere, attraverso i colori e le forme, la personale interpretazione della realtà, la proiezione delle proprie esperienze, idee e desideri. I bambini, oltre a poter dipingere con le mani, hanno a disposizione svariati materiali (pennarelli, pastelli, matite, gessetti, pennelli, timbri, spugne, cannucce...) che diventano strumenti ad uso della fantasia. Questa attività favorisce la produzione spontanea dei primi scarabocchi, ma soprattutto permette ai bambini di lasciare la traccia di sé che ha una valenza importantissima nello sviluppo psicologico del bambino, per la costruzione della propria identità. • Attività senso-motorie per stimolare la conoscenza del proprio corpo e portare i bambini a una sempre maggiore conoscenza dello stesso. Il corpo rappresenta il primo strumento di conoscenza e di relazione utilizzato dal bambino fin dalla nascita. Attraverso il corpo il bambino riceve ed invia messaggi, percepisce il mondo esterno, esprime i propri bisogni, emozioni, reazioni e sentimenti. Il senso di movimento del proprio corpo è un elemento vitale per lo sviluppo dell’immagine di sé. Proponendo dei semplici percorsi o lasciando che i bambini liberamente li costruiscano da soli, essi imparano a orientarsi nello spazio, a coordinare e controllare sempre di più i movimenti, a mettere in atto nuovi schemi motori (saltare, strisciare, gattonare, rotolarsi, dondolarsi...). Il materiale per la motricità può essere più o meno strutturato a seconda del tipo del gioco e prevede materassi, cuscini, seggiole, tavolini, corde, stoffe... • Attività di gioco simbolico e di imitazione per offrire ai bimbi la possibilità di riprodurre le azioni vissute quotidianamente nell’ambiente familiare. Il gioco simbolico appare verso i 12 mesi quando il bambino riproduce azioni abituali fuori dal contesto reale, ad esempio “beve” da un bicchiere vuoto, mangia un cibo inesistente, i gesti e le azioni sono riprodotti per il semplice gusto della rappresentazione, del fare, del provare e del sperimentare. Gradualmente il bambino si sente attratto dalle bambole e dai pupazzi, verso quegli oggetti che richiamano l’ambiente familiare e le situazioni conosciute. Il gioco simbolico è uno strumento che diventa di notevole importanza per lo sviluppo psico-emotivo dei bambini, aiutandoli a comprendere e dare il significato alle cose della vita quotidiana, sia nel senso stretto di capire gli usi, le routine, le regole, sia quello più ampio di riuscire affettivamente a dare un significato al funzionamento dei rapporti sociali e alle relazioni. Le condotte simboliche si sviluppano per tutto l’arco della prima infanzia. La cucina (pentoline, piattini, bicchieri...) la casetta, (l’asse da stiro, l’aspirapolvere...) il bagno delle bambole, il lavaggio dei vestitini delle stesse e i travestimenti rappresentano un classico nella proposta di gioco simbolico. I travestimenti stimolano il bambino al linguaggio e alla verbalizzazione, a diventare autonomo nell’indossare i vestiti e ad imitare il mondo degli adulti attraverso la memorizzazione; i bambini in questa occasione inventano storie e piccole drammatizzazioni. Queste proposte di gioco creano delle situazioni in cui i bambini sperimentano le prime relazioni tra pari, comunicano tra loro, esprimono i propri desideri e le proprie aspettative. Facilmente si creano le situazioni sane dei primi conflitti dove i bambini hanno la possibilità di trovare le strategie più adeguate per poterle risolverle. • Attività di vita pratica come lavare, stendere, apparecchiare, sparecchiare, impastare, pulire, ecc. che prevedono l’utilizzo di utensili vari di uso domestico per rendere abili le mani, affinare i sensi e favorire la sicurezza personale. • Il Cesto dei Tesori di Elionor Goldschmied (di cui il gioco euristico è la naturale evoluzione) per favorire l’esplorazione costruttiva di materiali naturali e l’affinamento delle abilità sensoriali dei bambini nella prima fase di vita, quando verso il sesto o settimo mese cominciano a stare seduti senza appoggio, ma ancora non si spostano nello spazio: oggetti di uso comune - legno, metallo, tessuti, sughero – appartenenti all’ambiente domestico, scelti e selezionati per stimolare tutti i sensi e raccolti in un vero cestino di vimini. I bambini afferrando, succhiando, agitando e mettendo in bocca, sembrano chiedersi “che cosa è questo?” Il bambino scopre la forma, il peso, la dimensione degli oggetti e la loro funzionalità. • Le bottiglie sonore e visive: un oggetto di uso comune, una bottiglietta di plastica, riempita con oggetti altrettanti comuni: spugne, pasta, riso, biglie, acqua e sapone, acqua e olio, bottoni... sono un gioco importantissimo per stimolare tutti i sensi, ogni materiale produce un suono, un peso, un colore diverso. • Il gioco euristico di Elionor Goldschmied che è una continuità del Cestino dei Tesori, proposto ai bambini dai 12 mesi in poi. La natura degli oggetti è sempre la stessa (materiale di uso quotidiano e esclusivamente di recupero), tre scatole contenenti cilindri di cartone ,scatoline di varia grandezza, coperchi piccoli, mollette , chiavi, ponpon di lana, nastrini di vario tipo, la differenza sostanziale è che nel maneggiare gli oggetti il bambino sembra chiedersi ora “cosa posso fare con questo?” Questa attività permette sperimentazioni sensoriali diverse, sviluppa la coordinazione oculo-manuale, la causalità delle azioni, facilita lo sviluppo cognitivo e il linguaggio, l’educatrice interviene solo alla fine del gioco per il riordino. • Attività a carattere costruttivo: con questi giochi i bambini imparano a organizzare sequenzialmente delle azioni, così come più tardi organizzeranno sequenzialmente operazioni mentali, acquisiscono concetti spaziali (dentro/fuori, sopra/sotto, davanti/dietro...) e affinano il coordinamento oculo-manuale. Il materiale offerto può variare da quello già pronto (puzzle, lego , la pista delle macchinine, fattoria, incastri)) a quello così detto di recupero (pezzi di legno, cartone, plastica, metallo, ecc. Questa attività permette di costruire e distruggere infinite volte, rinforzando in questo modo il concetto “anche se questa volta sbaglio, tutto si può rifare”; sviluppa la fantasia attraverso la combinazione dei vari pezzi e la creazione di giochi ed oggetti a piacimento dei bambini, inoltre è un’ottima occasione per poter verbalizzare con i bambini e dare un nome alle varie forme, colori, dimensioni, sensazioni tattili, ecc. • Attività cognitive e di lettura per lo sviluppo del linguaggio come raccontare fiabe e leggere libri, intonare canzoncine mimate e filastrocche, imparare sequenze logiche, imitare i gesti ed esprimere emozioni, narrare eventi personali ,ascoltare il bambino e ripetere correttamente i vocaboli, verbalizzare le azioni dei bambini e degli adulti, situazioni coinvolgenti e stati d’animo. La lettura è un mezzo che permette di relazionarci con i bambini in un modo molto intimo e caldo. Attraverso la lettura dei libri i bambini possono sentire la voce dell’educatrice che cambia e in questo modo crea delle atmosfere particolarmente cariche di emozioni. I bambini in questo modo hanno la possibilità di riconoscere le proprie emozioni e pian piano dar loro anche un nome. Ovviamente la lettura è sempre una buona occasione per poter arricchire il lessico dei bambini. • Attività musicali per favorire lo sviluppo della percezione uditiva e cognitiva, della capacità espressiva e dell’inventiva, la scoperta di ritmi e suoni del proprio corpo ed esterni. Ai bambini vengono proposte canzoni e filastrocche brevi e semplici, che implicano l’uso delle mani, dei piedi, delle dita e giochi di voce. Fare musica con i bambini è giocare con i suoni, quindi ballare, cantare, urlare, ascoltare ed ascoltarsi; è usare la voce, il corpo, oggetti di uso quotidiano, ascoltare la città, la casa , la natura, alcuni semplici strumenti musicali. I giochi sonori coi bambini presuppongono la disponibilità totale alla sperimentazione e allo stupore. L' educatrice cerca di seguire un percorso settimanale per quanto riguarda le varie attività scolastiche, che l' educatrice intende svolgere con i bambini. Durante l’anno scolastico verranno creati dei laboratori in cui i bambini saranno impegnati nella realizzazione dei lavoretti da regalare ai loro genitori per Natale, Pasqua, la festa del papà e della mamma. Modalità di integrazione dei bambini in situazione di disagio e/o diversamente abili Il progetto d’integrazione dei bambini diversamente abili prevede un primo momento di raccolta delle informazioni relative al bambino attraverso un colloquio con la famiglia a cui partecipano l’educatrice e la pedagogista e attraverso il dialogo con le altre figure professionali che girano attorno al bambino (neuropsichiatra, psicomotricista, ecc...). In un secondo momento si osserva il bambino nel contesto del S.E.D. per scoprirne le potenzialità e le difficoltà, dopodiché la pedagogista ed eventualmente l'educatrice assistenziale redigono il PEI (progetto educativo individualizzato). Il PEI viene quindi discussa in un gruppo operativo a cui partecipano anche la famiglia e gli specialisti dell'ASL per dare continuità agli interventi. In corso d'anno vengono effettuati periodicamente delle verifiche dell'attività svolta e dei progressi del bambino. Nell'ultimo anno di permanenza al S.E.D. prima del passaggio alla scuola dell'infanzia, vengono invitate a partecipare anche le insegnanti che prenderanno il/la bambino/a in modo tale da dare continuità al percorso. Indipendentemente dalla difficoltà del bambino, il PEI contiene sempre la partecipazione del bambino a momenti di vita in comune in quanto si ritiene che una delle funzioni fondamentali del S.E.D. sia proprio quella di sviluppare le relazioni sociali tra i bambini. Modalità di collegamento con i servizi territoriali educativi assistenziali e di continuità con la scuola dell'infanzia Il S.E.D. “Come a casa”, accogliendo bambini da più comuni limitrofi, per quanto riguarda la continuità educativa con la scuola dell'infanzia, prevede l'interazione con tutti gli istituti comprensivi di tutti i comuni di appartenenza degli iscritti al S.E.D.. Si cercherà di offrire un progetto di continuità, con semplici momenti di scambio, che indirizzerà il bambino nel migliore dei modi alla scuola dell'infanzia.