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LA SICILIA
GIOVEDÌ 20 SE T TEMBRE 2012
Economia finanza
MILANO
LE BORSE
Ftse All Share
Ftse Mib
Ftse Mid Cap
Ftse Small Cap
+0,23
+0,15
+0,67
-0,24
Francoforte +0,59
Londra
+0,35
Parigi
+0,54
Zurigo
+0,51
Tokyo
+1,19
Usa Dow 30 +0,10
Usa Nasdaq +0,15
Usa S&P 500 +0,12
Dollaro Usa
Euro
ieri 1,3002
precedente 1,3054
Yen
Euro
102,38
102,64
.11
Non basta la Banca di Tokyo
a spingere i mercati azionari
Milano a +0,15%. Bene lo spread a 330 pb, minimo da sei mesi
RINO LODATO
Non hanno la forza per reagire le Borse, cioè per
confermare il tentativo di rialzo evidenziato nelle
prime battute di ieri, dopo il nuovo piano di stimoli annunciato dalla Banca del Giappone che ha sostenuto i listini asiatici. Il piano è in linea con
quanto annunciato dalla Fed la scorsa settimana
ma non è riuscito a favorire l’ottimismo in Europa,
dove gli investitori continuano a guardare con
preoccupazione alla Spagna.
E così i listini hanno chiuso la seduta intorno alla parità. Milano ha concluso a +0,15% ancora penalizzata dalle banche, colpite dai realizzi dopo la revoca del divieto alle vendite allo scoperto decisa
venerdì dalla Consob. Ieri, comunque, Morgan
Stanley ha pubblicato un report sul settore bancario europeo, in cui sottolinea che “le azioni della
Bce possono contribuire a ridurre ulteriormente i
rischi di sistema” allentando così anche lo stress
sulle banche. Tuttavia, “lo scenario economico
anemico” continua a pesare sui margini e “le banche europee di fatto manterranno una inusuale dipendenza dagli stimoli politici per gli anni a venire” e Morgan Stanley conferma un outlook per il
comparto “tormentato” dal contesto economico
debole, tassi bassi/negativi, deleveraging e debiti in
aumento. La redditività, sottolineano gli analisti,
“resta un tema chiave per le banche italiane a media capitalizzazione”.
SPREAD. Chiusura ai minimi di giornata a quota 330 punti (-11 sull’apertura) per lo spread fra
Bund e Btp a 10 anni. Il rendimento dei titoli italiani scende così sotto la soglia, anche psicologica, del
5%, chiudendo a 4,92%, livello non più toccato dallo scorso 20 marzo, esattamente sei mesi fa. In netto calo anche il differenziale fra Bund e Bonos spagnoli, che chiude a 407 punti (-18).
WALL STREET. Reazione positiva di Wall Street,
dopo il balzo delle vendite di case esistenti in agosto (+7,8%, molto più del +2% atteso dagli analisti),
ulteriore segnale del costante miglioramento del
mercato immobiliare. La mediana dei prezzi di
vendita è stata di 187.400 dollari, in progresso del
9,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Subito dopo il dato redatto dalla National Association of Realtors, i listini avevano virato in positivo e segnato buoni aumenti, poi hanno rallentato il passo, sulla scia della cautela con cui gli intermediari prendono le notizie macroeconomiche.
CAMBI. Sul mercato valutario l’euro trattava in
chiusura europea a 1,3063 dollari (1,3054 l’altro ieri) e a 102,36 yen (102,64), mentre il dollaro quotava 78,38 yen. nel primo pomeriggio la Bce aveva
indicato il cross euro/dollaro a 1,3002 da 1,3059
della vigilia e a 102,38 yen da 102,64.
LE CHIUSURE. Si chiude in lieve rialzo per la Borsa di Milano una seduta molto volatile, caratterizzata da continue oscillazioni sopra e sotto la parità.
Il Ftse Mib guadagna lo 0,15% a 16.100,23 punti e
l’All Share lo 0,23% a 17.036,97. Nel resto d’Europa:
Francoforte (+0,59%), Londra (+0,35%), Parigi
(+0,54%), Madrid (+0,50%), Zurigo (+0,51%); in calo Atene (-0,39%).
TITOLI ITALIANI. Le peggiori sono state Mps (3,46%) e Ubi (-2,24%), inserite nella lista dei titoli
“meno favoriti” di Morgan Stanley. Giù anche Mediobanca (-2,22%). Ancora in calo Mediaset (3,05%) che ha abbandonato la gara per La7, asset di
TiMedia (-9,8%). Per contro, Luxottica è balzata
del 2,5% grazie al giudizio buy di Berenberg Bank e
Fiat (+2,60%) ha recuperato terreno dopo le recenti perdite, in attesa sabato dell’incontro tra l’ad
Sergio Marchionne e il premier Mario Monti sulle
future strategie del gruppo. Nel resto del listino altro balzo per Rcs (+14,4%), dopo che l’azionista
Diego Della Valle ha comunicato di avere incrementato la quota dal 5 al 9% circa.
L’ABI: A LUGLIO SOFFERENZE IN AUMENTO
In crescita a quota 114 miliardi a fine luglio 2012 le sofferenze
lorde. È quanto emerge dal consueto Abi Monthly Outlook che
indica 1 miliardo in più rispetto a giugno e +15,2 miliardi
rispetto a luglio 2011, segnando un incremento annuo di circa il
15,4 per cento. In rapporto agli impieghi le sofferenze risultano
pari al 5,7 per cento a luglio 2012 (5 per cento un anno prima).
O IL MINISTRO GIARDA: POSSIBILI PURE INTERVENTI PER RIDURRE L’IMPORTO DELL’RC AUTO
I consumatori: benzina, via vecchie accise
Il governo: allo studio sterilizzazione Iva
ROMA. Divisa a righe e palla al piede: si sono presentati così i dirigenti delle associazioni dei consumatori davanti a Montecitorio per protestare contro le tasse, in particolare quelle sulla benzina, che hanno
portato a un caro-vita allarmante. Una
preoccupazione condivisa dal governo che,
per bocca del ministro per i Rapporti con il
Parlamento, Piero Giarda, ha annunciato
che sono allo studio misure per la sterilizzazione dell’Iva sui carburanti e che l’esecutivo è al lavoro sulle liberalizzazioni,
dalle farmacie all’Rc Auto.
In mattinata, accompagnati dalla maschera di Mario Monti in versione secondino con tanto di frusta, i consumatori hanno salmodiato il coro «Liberaci dall’accisa
per la Guerra in Etiopia». Uno dei punti
principali dell’iniziativa «2012: Fuga da
AlcaTass» è infatti la richiesta al governo
dell’abolizione delle accise precedenti al
2002, quelle che raccolgono risorse per le
guerre coloniali, la crisi di Suez e l’alluvione di Firenze. Il risparmio per i cittadini da
questa manovra, stimano, sarebbe di 23
centesimi al litro, pari a 11,5 euro per un
pieno.
E proprio 23,5 centesimi, rivelano i dati
del Centro Studi Promotor, è il maggior
prezzo che paghiamo alla pompa rispetto
alla media europea per la componente fiscale, a cui bisogna aggiungere 3,9 cent di
maggior costo industriale, per un totale di
27,4 di differenziale, che fa della benzina
italiana la più cara d’Europa.
Se i consumatori non sono riusciti a portare le loro richieste al governo, il dibattito è comunque arrivato alla Camera dove,
durante il question time, il ministro Giarda, appunto, ha annunciato che il governo
«ha allo studio un’ipotesi per la sterilizzazione della componente fiscale» sul prezzo della benzina. Ma per abbassare il costo
della vita il governo si sta muovendo anche
in altre direzioni, rispondendo a una domanda sui decreti attuativi del Crescitalia,
Giarda ha infatti spiegato che si sta pensando a nuovi interventi diretti a ridurre
l’importo dell’Rc Auto e per estendere l’uso della moneta elettronica. Nella prima
decade di ottobre dovrebbe essere rilasciato inoltre il bando per l’apertura di
nuove farmacie mentre sono in fase di elaborazione le norme sui notai e si stanno
verificando gli effetti della norma sugli
sconti sui medicinali.
A. A.
Alcoa, Glencore deciderà a giorni
Italia-Brasile: il Ceo del Gruppo Cogip, Costanzo
nella delegazione guidata dal ministro Passera
ROMA. La drammatica vicenda dell’Alcoa ha fatto ieri qualche passo
avanti dopo una riunione al ministero
dello Sviluppo. La multinazionale
svizzera Glencore si è riservata di valutare nei prossimi giorni le informazioni raccolte ieri al ministero per la
ripresa del confronto per l’acquisto
della fonderia di Portovesme. A sua
volta, la Regione Sardegna ha fornito
i dati sulla situazione infrastrutturale
attuale e le nuove soluzioni per il miglior esercizio delle attività produttive. Ma certo non siamo ancora all’accordo, perché la multinazionale deciderà nei prossimi giorni.
Laura Spezia, della segreteria na-
Anche Mimmo Costanzo, Ceo del Gruppo Cogip, è presente nella delegazione di
imprenditori delle più importanti aziende italiane dall’altro ieri in Brasile per
una serie di incontri a livello istituzionale e di partnership imprenditoriale. La
delegazione, guidata dal ministro dello
Sviluppo economico, Corrado Passera, è
impegnata da ieri in una serie di incontri con esponenti del governo brasiliano:
il ministro dello Sviluppo economico,
dell’Industria e del Commercio, Fernando Pimentel, il vice ministro dell’Energia
e delle Miniere, Márcio Pereira Zimmermann, il ministro dei Trasporti, Paulo
Sérgio Passos ed il ministro della Scienza e della Tecnologia, Marco Antonio
RIUNIONE IERI AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
zionale della Fiom, ha commentato:
«Dal nostro punto di vista le preoccupazioni restano». La sindacalista ha
ricordato che a inizio novembre Alcoa
chiuderà gli impianti e che pertanto
bisogna accelerare le discussioni con
chiunque sia interessato.
Secondo il responsabile lavoro dell’Italia dei Valori, Zapponi, «solo un
intervento della presidenza del Consiglio può sbloccare la vicenda e individuare una soluzione industriale che
renda competitivo in Italia il settore
dell’alluminio». Purché non finisca come alla Fiat.
Massimo Cara, delegato Rsu della
Cisl parla di «piccolo passo avanti»,
ma non esiste una documentazione
cartacea. «Tutto può ancora accadere».
Positivo il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, che vede in una
decina di giorni il tempo per chiudere la questione.
Più severa Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, che è tornata ad attaccare la politica di rigore
di questo governo. Abbiamo tre crisi
in Fiat, Ilva e Alcoa: «Un Paese che
può giocarsi l’industria metalmeccanica e chimica, che Paese è? ». Si è
sentito il bisogno di salvare le banche,
ma non la vocazione industriale dell’Italia.
PAOLO R. ANDREOLI
Raupp. Il tema degli incontri sarà inoltre
dibattuto oggi a San Paolo in una tavola
rotonda dal titolo «Le relazioni economiche e industriali italo-brasiliane nel contesto dell’attuale congiuntura globale»
presso la Fondazione Getulio Vargas.
Una partecipazione di grande importanza istituzionale e commerciale, quella che vede protagonista il gruppo Cogip,
leader nei settori delle infrastrutture e
dell’energia, già impegnato in un processo di internazionalizzazione rivolto ai
Paesi del Maghreb, dell’Est Europa e del
Sudamerica, dove sono già attive società
e rapporti con partner locali.
Tra i partecipanti spiccano i nomi di
Cledorvino Belini, del gruppo Fiat, Al-
berto Maestrini di Fincantieri, Marco Alberti di Enel, Giuseppe Orsi di Finmeccanica, Renato Casale di Ferrovie dello Stato, Paolo Di Pino di Pirelli, Claudio Gemme di Ansaldo, Paolo Bassetti di TECHINT, Giovanni Castellucci di Autostrade per l’Italia, Pietro Salini di Impregilo,
Paolo Graziano di Magnaghi, Pasquale
Salsano di Eni.
Costanzo, imprenditore catanese di
50 anni, è alla guida di un gruppo con più
di 1.000 dipendenti e un fatturato consolidato di 430 mln di euro, una delle realtà
più importanti a livello nazionale nei
settori dei General Contractor e delle
Grandi Infrastrutture e tra i player più dinamici nel settore delle rinnovabili.