Special Issue 5 - Ospedale di Alessandria
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Special Issue 5 - Ospedale di Alessandria
ISSN: 2279-9761 Working paper of public health [Online] Working Paper of Public Health Special Issue nr. 5 OSPEDALE SENZA DOLORE DIECI ANNI DI ATTIVITÀ La serie di Working Paper of Public Health (WP) dell’Azienda Ospedaliera review). L’utilizzo del peer review costringerà gli autori ad adeguarsi ai di Alessandria è una serie di pubblicazioni online ed Open Access, migliori standard di qualità della loro disciplina, così come ai requisiti progressiva e multi disciplinare in Public Health (ISSN: 2279-9761). Vi specifici del WP. Con questo approccio, si sottopone il lavoro o le idee di un rientrano pertanto sia contributi di medicina ed epidemiologia, sia contributi autore allo scrutinio di uno o più esperti del medesimo settore. Ognuno di di economia sanitaria e management, etica e diritto. Rientra nella politica questi esperti fornirà una propria valutazione, includendo anche suggerimenti aziendale tutto quello che può proteggere e migliorare la salute della per l'eventuale miglioramento, all’autore, così come una raccomandazione comunità attraverso l’educazione e la promozione di stili di vita, così come esplicita al Responsabile Scientifico su cosa fare del manoscritto (i.e. la prevenzione di malattie ed infezioni, nonché il miglioramento accepted o rejected). dell’assistenza (sia medica sia infermieristica) e della cura del paziente. Si Al fine di rispettare criteri di scientificità nel lavoro proposto, la revisione sarà prefigge quindi l’obiettivo scientifico di migliorare lo stato di salute degli anonima, individui e/o pazienti, sia attraverso la prevenzione di quanto potrebbe condizionarla sia mediante l’assistenza medica e/o infermieristica finalizzata al ripristino della stessa. Gli articoli pubblicati impegnano esclusivamente gli autori, le opinioni espresse non implicano alcuna responsabilità da parte dell'Azienda Ospedaliera “SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria. così come l’articolo revisionato (i.e. double blinded). Diritto di critica: Eventuali osservazioni e suggerimenti a quanto pubblicato, dopo opportuna valutazione di attinenza, sarà trasmessa agli autori e pubblicata on line in apposita sezione ad essa dedicata. Questa iniziativa assume importanza nel confronto scientifico poiché stimola la dialettica e arricchisce il dibattito su temi d’interesse. Ciascun La pubblicazione è presente in: Directory of Open Access Journals (DOAJ); professionista avrà il diritto di sostenere, con argomentazioni, la validità delle Google Scholar; Academic Journals Database; proprie osservazioni rispetto ai lavori pubblicati sui Working Paper of Public Comitato Scientifico: Dr. Nicola Giorgione (Presidente) Health. Nel dettaglio, le norme a cui gli autori devono attenersi sono le seguenti: Dr. Luciano Bernini (Vice-Presidente) Dr. Francesco Arena I manoscritti devono essere inviati alla Segreteria esclusivamente in Dr. Massimo Desperati formato Dr. Carlo Arfini [email protected]); Dr. Ivo Casagranda Dr. Gabriele Ferretti e-mail dedicato (i.e A discrezione degli autori, gli articoli possono essere in lingua italiana o accompagnare il testo con due riassunti: uno in inglese ed uno in Dr. Francesco Musante Dr. Fernando Pesce all’indirizzo inglese. Nel caso in cui il manoscritto è in lingua italiana, è possibile Dr.ssa Lorella Gambarini Dr. Claudio Pesce elettronico italiano, così come il titolo; Ogni articolo deve indicare, se applicabile, i codici di classificazione JEL (scaricabili al sito: http://www.econlit.org/subject_descriptors.html) Dr. Salvatore Petrozzino e le Keywords, nonché il tipo di articolo (i.e. Original Articles, Brief Dr. Giuseppe Spinoglio Reports oppure Research Reviews; Comitato di Direzione: Dr. Antonio Maconi Dr. Ennio Piantato L’abstract è il riassunto dell’articolo proposto, pertanto dovrà indicare chiaramente: Obiettivi; Metodologia; Risultati; Conclusioni; Gli articoli dovrebbero rispettare i seguenti formati: Original Articles Responsabile: (4000 parole max., abstract 180 parole max., 40 references max.); Brief Dr. Antonio Maconi Reports (2000 parole max., abstract 120 parole max., 20 references telefono: +39.0131.206818 max., 2 tabelle o figure) oppure Research Reviews (3500-5000 parole, email: [email protected] fino a 60 references e 6 tabelle e figure); Segreteria: 1.5). Le note, che vanno battute in apice, non possono contenere Roberto Ippoliti, Ph.D. esclusivamente riferimenti bibliografici. Inoltre, la numerazione deve telefono: +39.0131.206819 email: [email protected] essere progressiva; Norme editoriali: più Autori, indicare nel testo il cognome del primo aggiungendo et al; a discrezione dell’autore. Sarà garantita la sottomissione di manoscritti a tutti gli altri Autori verranno citati nei riferimenti bibliografici alla fine tutti coloro che desiderano pubblicare un proprio lavoro scientifico nella linee guida editoriali. Il Responsabile Scientifico di redazione verificherà che gli articoli sottomessi rispondano ai criteri editoriali richiesti. Nel caso I riferimenti bibliografici vanno inseriti nel testo riportando il cognome dell’Autore e l’anno di pubblicazione (e.g. Calabresi, 1969). Nel caso di Le pubblicazioni potranno essere sia in lingua italiana sia in lingua inglese, serie di WP dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, purché rientrino nelle I testi vanno inviati in formato Word (Times New Roman, 12, interlinea del testo. I riferimenti bibliografici vanno elencati alla fine del testo in ordine alfabetico (e cronologico per più opere dello stesso Autore). in cui lo si ritenga necessario, lo stesso Responsabile valuterà l’opportunità o meno di una revisione a studiosi o ad altri esperti, che potrebbero o meno aver già espresso la loro disponibilità ad essere revisori per il WP (i.e. peer Nel sottomettere un manoscritto alla segreteria di redazione, l'autore accetta tutte le norme quì indicate. Azienda Ospedaliera Nazionale “SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” Working Paper of Public Health Special Issue nr. 5/2013 Con questo numero dei Working Paper concludiamo la presentazione degli interventi condotti durante il Convegno del 5 Dicembre 2012, organizzato dal Comitato per L’Ospedale Senza Dolore “OSPEDALE SENZA DOLORE: DIECI ANNI DI ATTIVITA'”. In quest’ultimo numero completiamo la presentazione dei materiale degli interventi relativi alla IV Sezione: REALIZZAZIONE E PROSPETTIVE. In questa sezione riportiamo inizialmente le slide relative alla relazione del “Primario” di Neurologia, dr. Emilio Ursino (lavoro preparato con la dr.ssa Ferrandi) relativo al dolore neuropatico. Si tratta di una presentazione di sintesi di quello che, nell’ambito della patologia neurologica, rappresenta notoriamente, un vastissimo campo teorico e di intervento. Il secondo elenco di slide è relativo alla presentazione del dr. Luca Perrero, Fisiatra del Presidio Borsalino, dal titolo:”IL DOLORE valutazione e trattamento in ambito riabilitativo”. Il dr.Perrero ha da sempre collaborato con il Nostro Comitato, arricchendolo di scambi e contributi scientifici innovati, nell’ambito della valutazione e intervento e di una, non comune, sensibilità umana. Presentiamo poi il narrativo dell’intervento del “Primario” di Psichiatria, dr. Ennio Piantato: IL DOLORE PSICHICO: UN’ESPERIENZA TRASVERSALE DELLA “CONDITION HUMAINE”, che pone l’attenzione sulle radici semantiche dell’argomento che trattiamo, come principio epistemologico guida per leggere appropriatamente l’emozione più oscura con cui si confronta l’uomo. Infine la dr.ssa Maria Grazia Garlasco descrive la “parto analgesia”, a cui si è molto dedicata, servizio di eccellenza per questo Ospedale, che, anche cronologicamente, ha affiancato la nascita del Comitato Ospedale Senza Dolore in questi lunghi dieci anni. Terminiamo questa “serie” di presentazioni degli interventi, sperando di aver fatto cosa utile, ringraziando la disponibilità dei relatori a rendere pubblico il Loro lavoro, pur con l’inevitabile limitazione nella completezza espositiva che la sola pubblicazione delle slide, o dei narrativi, comporta rispetto alle presentazioni orali. Antonio Pepoli 1 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 DOLORE NEUROPATICO: QUADRI CLINICI Delfina Ferrandi U.O.A. Neurologia Azienda Ospedaliera di Alessandria Delfina Ferrandi 1 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Delfina Ferrandi 2 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Delfina Ferrandi 3 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Delfina Ferrandi 4 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Delfina Ferrandi 5 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Delfina Ferrandi 6 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Delfina Ferrandi 7 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Delfina Ferrandi 8 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 DEFINIZIONI DOLORE NOCICETTIVO si manifesta quando uno stimolo intenso e lesivo attiva i recettori ad alta soglia dei neuroni primari sensitivi DOLORE NEUROPATICO nasce come conseguenza di un’alterazione del neurone sensitivo ed è indipendente dalla presenza di stimolo (spontaneo) Delfina Ferrandi 9 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 TIPI DI DOLORE Dolore nocicettivo attivazione fisiologica nocicettori Dolore neuropatico disfunzione del sistema di percezione Delfina Ferrandi 10 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 CLASSIFICAZIONE DELLE SD. ALGICHE NEUROPATICHE Delfina Ferrandi 1) PERIFERICHE (DA LESIONE DISTALE AL GANGLIO) polineuropatie, mononeuropatie, neuropatie lancinanti (V, IX), radicolopatie 2) DA DEAFFERENTAZIONE DEL II E SUCCESSIVO NEURONE avulsione di radici e plessi, dolore centrale (spinale e sovraspinale) 3) DA DANNO TISSUTALE CON COINVOLGIMENTO SNA CPRS I 4) COMPLESSE O MISTE nevralgia posterpetica, CPRS II 11 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Quando sospettare una sindrome neuropatica? Quando sono presenti dolore spontaneo, segni negativi, segni positivi, (segni autonomici). Presenza contemporanea e paradossale nella stessa area di parziale o completa perdita di funzione sensitiva, dolore e segni positivi. Delfina Ferrandi 12 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 IL DOLORE SPONTANEO INSORGENZA e PROFILO TEMPORALE (quando?) DISTRIBUZIONE (dove?) CARATTERISTICHE, SEVERITA’, FATTORI AGGRAVANTI E ALLEVIANTI (come?) GRADO DI DISAGIO SINTOMI ASSOCIATI FATTORI PSICOLOGICI EFFETTI SULL’ATTIVITA’ RISPOSTA A TERAPIE PRECEDENTI SINTOMI E SEGNI SPECIFICI ASSOCIATI (COLORE, TEMPERATURA CUTANEA ecc.) Delfina Ferrandi 13 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 ANAMNESI -FAMILIARE -LAVORATIVA -FISIOLOGICA -PATOLOGICA ESAME FISICO SISTEMICO NEUROLOGICO -esame della forza -esame della sensibilità Delfina Ferrandi 14 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 ESAME DELLA SENSIBILITA’ Applicare lo stimolo (tattile, termico, dolorifico) prima sulla zona sana Chiedere la descrizione dello stimolo Demarcare l’area di percezione anomala Delfina Ferrandi 15 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 ESAME DELLA SENSIBILITA’ o Come viene percepito lo stimolo? -normale -diminuito -aumentato FENOMENI NEGATIVI FENOMENI POSITIVI o Quali sono le caratteristiche dello stimolo percepito come positivo? Delfina Ferrandi 16 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 FENOMENI POSITIVI ALLODINIA IPERALGESIA IPERPATIA POST-SENSAZIONE (AFTER-SENSATION) PARESTESIE DISESTESIA Delfina Ferrandi 17 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 DIAGNOSI QUANTIFICAZIONE DEI SINTOMI SCALE DEL DOLORE STUDIO DELLA SOGLIA SENSITIVA OBIETTIVAZIONE DELLA LESIONE NERVOSA SNP EMG, ENG, TC, RMN, biopsia nervosa, analisi genetica SNC PESS, PEM, TC, RMN SNA termografia, sympathetic skin response….. Delfina Ferrandi 18 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 NEUROPATIE DOLOROSE TOSSICO-METABOLICHE (ENDOCRINE, POSTCHEMIOTERAPIA, DA TOSSICI, NUTRIZIONALI) POST-TRAUMATICHE (SINDROMI COMPLESSE REGIONALI TIPO I E II) DA COMPRESSIONE (SD. DA INTRAPPOLAMENTO) AUTOIMMUNI (VASCULITICHE, DEMIELINIZZANTI, PARANEOPLASTICHE, PARAINFETTIVE) INFETTIVE (VIRALI, SPIROCHETE) EREDITARIE (MALATTIA DI FABRY, AMILOIDOSI) Delfina Ferrandi 19 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 NEUROPATIE DIABETICHE POLINEUROPATIA SENSITIVO-MOTORIA DISTALE SIMMETRICA NEUROPATIE FOCALI E MONONEVRITI MULTIPLE AMIOTROFIA DIABETICA Delfina Ferrandi 20 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 NEUROPATIE DA PATOLOGIE DEL CONNETTIVO O DA VASCULITE PAN GRANULOMATOSI DI WEGENER SINDROME DI CHURG-STRAUSS LES ARTRITE REUMATOIDE SINDROME DI SJOGREN, SCLERODERMIA ……… Delfina Ferrandi 21 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 -Infiammazione e necrosi delle pareti vascolari -Diagnosi della patologia di base mediante esami di laboratorio -Terapia della patologia di base 1) MONONEUROPATIE 2) POLINEUROPATIA ASSONALE DISTALE 3) NEUROPATIE DA INTRAPPOLAMENTO 4) CIDP Delfina Ferrandi 22 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Neuropatie infiammatorie demielinizzanti: AIDP e CIDP AIDP (Malattia di Guillain-Barrè) Incidenza media/anno 0.7-1.7 per 100.000 Progressiva ipostenia ascendente in 4 settimane, simmetrica, areflessia, sintomi sensitivi e vegetativi, dissociazione albumino-citologica Mortalità 1% Dolore nel 40-75% dei casi (rachide, arti inferiori), disestesie dolorose estremità, ulcere da decubito dolorose, paralisi da compressione Terapia: plasmaferesi, immunoglobuline Delfina Ferrandi 23 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 CIDP Decorso prolungato progressivo o recidivante (progressione in oltre 8 settimane) Segni sensitivi nell’85% dei casi Invalidante nel 75% dei casi Frequente associazione con patologia sistemica Terapia: prednisone, plasmaferesi, immunoglobuline a cicli, immunosoppressori Delfina Ferrandi 24 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Neuropatia alcoolica Causata da deficit nutrizionali e vitaminici, azione tossica etanolo Prevalentemente assonale Dolori urenti, crampi, atassia sensitiva, disautonomia Patologie associate (epatiche, psichiche….) Delfina Ferrandi 25 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 INFEZIONE ERPETICA Incidenza HZ: 131 per 100.000/anno Maggiore incidenza negli anziani Distribuzione: toracica (55%), craniale cervicale e lombare (12-15%) Delfina Ferrandi 26 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Delfina Ferrandi 27 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 TERAPIA Il controllo del dolore nell’HZ acuto può prevenire le alterazioni del SNC responsabili della nevralgia posterpetica Il trattamento con antivirali riduce il rischio di sviluppare nevralgia posterpetica (valacyclovir>ACV nel dolore in fase acuta) Il trattamento con steroidi determina una più precoce risoluzione della fase acuta ma nessun effetto sulla nevr. posterp. Non aumenta il rischio di disseminazione virale Delfina Ferrandi 28 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 NEVRALGIA POSTERPETICA DOLORE A DISTRIBUZIONE DERMATOMERICA che persiste per oltre 4-12 settimane DOPO IL RASH CUTANEO SEGMENTALE DA HZ INCIDENZA 9-14%, CORRELATA ALL’ETA’ (50% >65 aa) MIGLIORAMENTO SPONTANEO NEL TEMPO CICATRICI CUTANEE, IPO-ANESTESIA DOLOROSA (SORDO, URENTE, LANCINANTE, SPONTANEO E PROVOCATO) PERDITA FIBRE MIELINICHE GROSSO CALIBRO CON PERDITA INPUT INIBITORIO SUL MIDOLLO SPINALE Delfina Ferrandi 29 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 PREVENZIONE VACCINAZIONE CON VIRUS ATTENUATO DI VARICELLA (stimolazione immunità cellulo-mediata contro il virus) ANTIVIRALI (ACV, VACV) CONTROLLO DEL DOLORE IN FASE ACUTA Delfina Ferrandi 30 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 TERAPIA TRICICLICI, ANTIEPILETTICI, OPPIACEI, NEUROLETTICI, AGENTI TOPICI, BLOCCHI NERVOSI, TERAPIA CHIRURGICA (cordotomia, rizotomia, simpaticectomia, escissione della cute algesica) Il 40% dei pazienti continua ad avere dolore nonostante la terapia ma negli anni circa il 50% migliora spontaneamente Delfina Ferrandi 31 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Delfina Ferrandi 32 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 NEVRALGIA TRIGEMINALE 4.5 CASI PER 100.000 ABITANTI /ANNO FEMMINE:MASCHI=3:2 ETA’ MEDIA ESORDIO 52-58 aa FORMA IDIOPATICA 30-35 aa FORMA SINTOMATICA DOLORE UNILATERALE, II III BRANCA, PAROSSISTICO (“TIC”), PUNTI E MANOVRE “TRIGGER” DIAGNOSI DIFFERENZIALE TERAPIA: ANTIEPILETTICI, CLONAZEPAM, BACLOFEN, CHIRURGIA (TERMORIZOTOMIA, GLICEROLIZZAZIONE GANGLIO) Delfina Ferrandi 33 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Radicolopatie Ernia discale Spondilosi Traumi Tumori Delfina Ferrandi 34 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Plessopatie Traumi Sindrome di Parsonage-Turner Neoplasie Iatrogene (radioterapia) Sindrome dell’outlet toracico Delfina Ferrandi 35 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 SINDROMI COMPLESSE REGIONALI DOLOROSE (CRPS) CAUSALGIA MINOR, NEVRALGIA DIFFUSA POST-TRAUMATICA, DISTURBI VASOMOTORI POSTTRAUMATICI, ATROFIA DI SUDECK, SIMPATALGIA, ALGODISTROFIA, SINDROME SPALLA-MANO Delfina Ferrandi 36 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 CRPS Criteri IASP 1994 DOLORE CONTINUO, ALLODINIA O IPERALGESIA PRESENZA DI EDEMA, MODIFICAZIONI VASOMOTORIE CUTANEE (COLORE, TEMPERATURA) O SUDOMOTORIE NELL’AREA DOLOROSA ASSENZA DI CONDIZIONI CHE POTREBBERO SPIEGARE DIVERSAMENTE I FENOMENI Delfina Ferrandi 37 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 TIPO I (DISTROFIA RIFLESSA SIMPATICA) EVENTO NOCICETTIVO ATTIVANTE (ES. LESIONE PARTI MOLLI O IMMOBILIZZAZIONE PROLUNGATA) TIPO II (CAUSALGIA) LESIONE NERVOSA Delfina Ferrandi 38 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 REVISIONE CRITERI Scartato il criterio dell’evento attivante PRESENZA DI ALMENO 2 DEI SEGUENTI SINTOMI: -SENSITIVI (iperestesia) -VASOMOTORI (colore, temperatura) -SUDOMOTORI (edema, sudorazione) -MOTORI (ipostenia, tremore, incoordinaz., motor neglect) PRESENZA DI ALMENO 2 DEI SEGUENTI SEGNI: -SENSITIVI (allodinia, iperalgesia) -VASOMOTORI (colore, temperatura) -SUDOMOTORI (edema, sudorazione) -MOTORI (ipostenia, tremore..) Delfina Ferrandi 39 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 QUADRO SINDROMICO Solitamente interessato un singolo arto Eventi scatenanti: traumi, interventi chirurgici, processi infiammatori locali, lesioni del SNC Fattori di rischio: immmobilizzazione, fumo, fattori genetici, fattori psicologici Delfina Ferrandi 40 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 SEGNI EDEMA MODIFICAZIONI TEMPERATURA MODIFICAZIONI COLORE CUTANEO SUDORAZIONE DISFUNZIONE MOTORIA NEGLECT DOLORE MIOFASCIALE TROFISMO Delfina Ferrandi 41 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 ARTO FANTASMA DOLOROSO E MONCONE DOLOROSO ARTO FANTASMA DOLORE CRONICO PERCEPITO NELLA PARTE MANCANTE DEL CORPO (arto o regione amputata) MONCONE DOLOROSO: cercare patologia locale! (ischemia, osteomielite, neuroma..) ARTO FANTASMA DOLOROSO: incidenza variabile, ruolo del dolore pre-amputazione Delfina Ferrandi 42 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 DOLORE CENTRALE 1) SPINALE -incidenza variabile -cause traumatiche 2) CEREBRALE -raro, solitamente ischemico -da lesione del tronco, talamo, sost. bianca sottocort., corteccia) Delfina Ferrandi 43 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 GRAZIE PER L’ATTENZIONE Delfina Ferrandi 44 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Azienda Ospedaliera Nazionale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo Alessandria Presidio “T. BORSALINO” Dipartimento di Riabilitazione IL DOLORE valutazione e trattamento in ambito riabilitativo Luca Perrero OSPEDALE SENZA DOLORE DIECI ANNI DI ATTIVITA’ Luca Perrero ALESSANDRIA 05.12.12 1 1 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 COMPLESSITA’ dei LUOGHI di CURA in RIABILITAZIONE Presidio riabilitativo “BORSALINO” Codice 56 estensiva I° livello ambulatoriale II° livello Altri reparti Codice 28 intensiva Codice 75 III° livello degenza Codice 60 2 Luca Perrero 2 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 ETEROGENEITA’ DEI PAZIENTI CON DOLORE IN RIABILITAZIONE Età evolutiva – adulto – anziano Lieve – severo Vigile – minima coscienza - stato vegetativo persistente – coma Cognitivamente integro – cerebrolesioni acquisite e deficit cognitivi 3 Luca Perrero 3 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 La riabilitazione non è un luogo fisico ma un percorso assistenziale trasversale per pazienti estremamente eterogenei La riabilitazione deve condurre all’autonomia e/o ridurre il carico assistenziale Il medico fisiatra coordina il percorso Il dolore rallenta e può compromettere il percorso riabilitativo 4 Luca Perrero 4 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 PRESUPPOSTI e CONFERME • Linee Guida Ministero della Salute “Progetto Ospedale senza Dolore” Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana, serie generale, n°149, 29 Giugno 2001 • International Association for the Study of Pain (IASP) • Joint Commission International (JCI ) Largest U.S. non profit corporation accreditator of health care service 5 Luca Perrero 5 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 METTIAMO UN PO’ D’ORDINE NEI LUOGHI E…nei PAZIENTI RIABILITAZIONE ALL’A.O. “S.S. ANTONIO E BIAGIO” MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE II° LIVELLO (cod. 56) INFANTILE ambulatorio degenze per acuti PCI, TRAUMI, PREMATURI CIVILE ambulatorio degenza per acuti ARTROSI, NEUROPATIE, LOMBALGIA, TRAUMI MINORI, SPALLA, PRE PARTO Gruppo NEUROLOGIA, NCH, RIANIMAZIONE Gruppo ORTOPEDIA Gruppo MEDICINE e ALTRO degenza ICTUS, POLITRAUMI, FRATTURE (FEMORE), AMPUTAZIONI, SM, PROTESI, TUMORALI (codice 56) BORSALINO MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE III° LIVELLO (cod. 75 e 28) CIVILE BORSALINO degenza per acuti Gruppo NCH, RIANIMAZIONE Gruppo MEDICINE e ALTRO day hospital degenza ... GRAVI CEREBROLESIONI ACQUISITE (codice 75) LESIONI MIDOLLARI (codice 28) 6 Luca Perrero 6 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 SCALE ALGOMETRICHE SCALE SOGGETTIVE (self report) LIMITI : SCALE OGGETTIVE paziente riferisce Capacità cognitive Vigilanza Età del paziente … operatore osserva Risposte comportamentali Parametri vitali Atteggiamenti … Luca Perrero 7 7 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 SCALE ALGOMETRICHE SCALE SOGGETTIVE paziente riferisce UNIDIMENSIONALI QUANTO? SCALA ANALOGICA VISIVA (VAS 1976) VISUAL ANALOGUE SCALE SCALA NUMERICA (NRS 1978) NUMERIC PAIN INTENSITY SCALE SCALA VERBALE (VRS 1948) VERBAL DESCRIPTOR SCALE SCALA DELLE FACCINE (HFPRS) HAPPY FACE RATING SCALE MULTIDIMENSIONALI QUANTO? (unidimensionali) QUANDO? (diario) DOVE? (disegno del corpo) COME? (descrittivo) Mc Gill Pain Questionnair (MPQ 1975) Brief Pain Inventory (BPI) 8 Luca Perrero 8 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 SCALE ALGOMETRICHE SCALE OGGETTIVE operatore osserva DEFICIT COGNITVI MMSE NOPPAIN Non communicative Patient’s Pain Assessment Instrument Osservi 5 minuti eseguire le ADL. Cerchi segni di dolore (parole, espressioni del viso, accenni di movimento...) DEFICIT DI VIGILANZA LCF Scale comportamentli (Ramsey, R.A.S.S., B.P. ) o parametri vitali SINDROME DISAUTONOMICA BAMBINI PIPP (Premature Infant Pain Profile) MOPS (Mofdified Objective Pain Score) CHEOPS HAPPY FACE... 9 Luca Perrero 9 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Paziente anziano con deficit cognitivi • La VAS non è efficace in persone con deficit cognitivi. Cut-off: MMSE = 18 Gerontology 2001 • La NOPPAIN è uno strumento sensibile e facilmente applicabile nei pazienti con decadimento cognitivo Feldt S. Clinical Care and Aging 2000 10 Luca Perrero 10 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 11 Luca Perrero 11 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Paziente con trauma cranico encefalico (vigilanza e cognitività) L.C.F. (Level of Cognitive Functioning) 1=nessuna risposta 2=risposta generalizzata 3=risposta localizzata 4=confuso-agitato 5=confuso-inappropriato 6=confuso-appropriato 7=automatico appropriato 8=finalizzato-appropriato parametri vitali atteg. comportamentali VAS 12 Luca Perrero 12 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 FAQ (domande piu’ frequenti) general practitioner in U.S. about Persistent Vegetative State (PVS) and coma DOES HE / SHE HAVE PAIN WHILE IN COMA? DO PEOPLE IN PSV FEEL PAIN? CAN A PERSON IN COMA AND PSV MOVE? 13 Luca Perrero 13 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 VALUTAZIONE DEL DOLORE IN RIABILITAZIONE (CONCETTI GENERALI) 1. Non esiste una scala ideale per la riabilitazione. Scelgo dal cesto dei miei strumenti ogni volta il più appropriato VMD riabilitativa Frequenza cardiaca 2. Domotica in PTA? Saturimetro in paziente con fibrillazione atriale? Però devo avere strumento base - screening (NRS o VAS) Anche se non adatto a tutti non devo rinunciare ad usarlo MMSE per screening deficit cognitivi 3. MA non somministrabile in demenza avanzata Le valutazioni non devono essere “il fine” PA 220/110 mmHg ???? terapia 14 Luca Perrero 14 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 TRATTAMENTO DEL DOLORE IN RIABILITAZIONE • • • • • • • • FARMACI TERAPIA FISICA TECNICHE DI RIDUZIONE DEL DOLORE POSTURE MOVIMENTO RILASSAMENTO IDROKINESITERAPIA … 15 Luca Perrero 15 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 TERAPIA FISICA 16 Luca Perrero 16 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 TECNICHE DI RIDUZIONE DEL DOLORE e POSTURE 17 Luca Perrero 17 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 MOVIMENTO 18 Luca Perrero 18 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 MOVIMENTO ESTREMO (cammino con ventilatore e O2) 19 Luca Perrero 19 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 RILASSAMENTO (pazienti tetraplegici o stato vegetativo) 20 Luca Perrero 20 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 IDROKINESITERAPIA (pazienti paraplegia o tetraplegia) 21 Luca Perrero 21 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Grazie per l’attenzione 22 Luca Perrero 22 Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 IL DOLORE PSICHICO : UN’ESPERIENZA TRASVERSALE DELLA “CONDITION HUMAINE”. Ringrazio gli organizzatori di questo convegno i quali con grande sensibilità e attenzione hanno aggiunto nell’àmbito delle relazioni anche un riferimento al “dolore psichico”, argomento negletto nella maggior parte degli eventi ove si parli di “dolore” tout court. La sofferenza è una componente costante della condizione umana, come ci ricorda Omero nel libro XVII dell’Iliade, allorché uno dei cavalli di Achille, Xanto, – dono di Zeus – miracolosamente parla e piangendo annuncia all’eroe la sua prossima morte in battaglia: Zeus si rammarica di avere donato un cavallo ’divino’ a un mortale come Achille perché in questo modo l’animale viene a conoscere il dolore, bandìto dall’Olimpo, e “nulla è più miserevole dell’uomo tra tutti gli essere che respirano e camminano sulla terra”. Se si consulta il “Dizionario Etimologico Comparato delle Lingue Indoeuropee” di Franco Rendich si può osservare che la radice indoeuropea del termine dolore è rappresentata dal verbo sanscrito DŪ il quale esprime lo stato di esposizione a una luce (D) persistente (Ū) ed è all’origine dell’idea indoeuropea di dolore, sia fisico che morale e ne derivano il termine greco “δαιω daio” e il latino “doleo, dolēre”. Tale unità psicofisica è stata smembrata nel modo più completo da Cartesio che parlava di “res cogitans” con riferimento alla psiche e “res extensa” per il corpo e una lingua indoeuropea precisa come il tedesco ha due termini per indicare il corpo: “Körper” che significa ‘il corpo che ho’ e “Leib” equivalente al ‘corpo che sono’ e due per indicare il dolore “Schmerz” come dolore fisico e “Sorge” come dolore morale. Tutti noi siamo consapevoli dell’intima unione tra “ψυχή” e “σώμα” e dei riflessi psicologici che ha un dolore con origine fisica (basti pensare agli aspetti depressivi o ansiosi legati a un qualsiasi dolore a partenza da una parte del nostro corpo) e di quelli fisici conseguenti a una sofferenza mentale (la sensazione di morte imminente nel caso di un disturbo d’attacco di panico o la tachicardia fastidiosa collegata a uno stato ansioso). Infatti l’aspetto psichico della sofferenza oltre ad accompagnare sistematicamente ogni nostra condizione dolorosa fisica ha una sua autonomia che si evidenzia nel casi in cui è risposta a eventi che hanno una grande portata emotivo-emozionale: chi di noi non conosce (purtroppo) il dolore terribile conseguente a un lutto? In seguito a un abbandono? A una perdita nel senso più ampio dell’accezione del termine? Gli psichiatri di questa Azienda sono testimoni quasi quotidiani di gesti autolesivi compiuti da persone sofferenti per uno di questi tre quadri: la soglia della sofferenza psichica si è molto abbassata nel corso degli anni e il ricorso a un aiuto di questa medicina “tecnicizzata” e considerata capace di guarire tutto (o quasi) fa sì che si ricorra alle cure del Pronto Soccorso anche per situazioni che richiedono sì gesti medici, ma che consistono nell’ascolto, nella protezione e nell’”Einfühlung” di Karl Jaspers, cioè nel con-sentire, nel con-patire, nel con-dividere la pena con qualcuno che ha suoi strumenti di elaborazione e di supporto, compreso l’uso del farmaco quando sia necessario. Ma bisogna ricordare che ascoltare è la risposta più importante e in fin dei conti la più ricercata dalle persone sofferenti: un’indagine ha dimostrato che più del 60% del benessere legato a un trattamento psicoterapico è dovuto alla semplice condizione di essere ascoltati più che alle interpretazioni e analisi che fanno i terapeuti. Ennio Piantato Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Esiste poi la sofferenza struggente di chi è affetto da disagio mentale di tipo psicotico: le esperienze deliranti e quelle allucinatorie sono nella maggior parte dei casi autocentrate con esplicito riferimento al paziente che viene a trovarsi in una condizione di illibertà: letteralmente prigioniero di un mondo (psicotico) che lo avvolge, che si riferisce in ogni sua piccola piega a lui con aleggianti atmosfere più o meno allusive di danno, tormento fino alla paura della morte. Lo stato d’animo (la “Stimmung” degli autori tedeschi) è improntato alla sofferenza più estrema, difficile in questo caso da comunicare e con-dividere a un altro-da-me anche quando si tratta di un tecnico. Il tentativo di applicare la categoria ermeneutica jaspersiana del “Comprendere” (“Verstehen”) è obbligatorio in questi casi: se ci si basa unicamente sui tentativi di spiegazione (“Erklären”), del tipo causa-effetto validi nel campo delle scienze biologiche, non si ottiene alcuna conoscenza. Infatti solo tramite un atteggiamento di “empatia” secondo Eugène Minkowski ci si può aspettare un chiarore tra le nubi. Empatia è un termine che (purtroppo) ha raggiunto un valore colloquiale che lo depaupera e priva in parte della sua accezione originaria assimilabile al “mettersi nei panni di un’altra persona allo scopo di riuscire a comprenderla e aiutarla”. Come nel romanzo di André Malraux “La Condition Humaine” la storia individuale dei personaggi con le loro sofferenze è più importante delle vicende politiche: essi rappresentano espressioni dell’individualismo e una risposta al problema del senso della vita, laddove gli aspetti affettivi vengono ad avere il sopravvento sulle ideologie; e a proposito desidero concludere questa mia breve e spero non tediosa relazione con una citazione dal “Mestiere di Vivere” di Cesare Pavese: “il dolore non è affatto un privilegio, un segno di nobiltà, un ricordo di Dio. Il dolore è una cosa bestiale e feroce, banale e gratuita, naturale come l’aria. E’ impalpabile, sfugge a ogni presa e a ogni lotta, vive nel tempo, è la stessa cosa che il tempo: se ha dei sussulti e degli urli, li ha soltanto per lasciare meglio indifeso chi soffre , negli istanti che seguiranno, nei lunghi istanti in cui si riassapora lo strazio passato e si aspetta il successivo. Questi sussulti non sono il dolore propriamente detto, sono istanti di vitalità inventati dai nervi per far sentire la ‘durata’ del dolore vero, la durata tediosa, esasperante, infinita del tempo-dolore. Chi soffre è sempre in stato d’attesa – attesa del sussulto e attesa del nuovo sussulto. Viene il momento che si preferisce la crisi dell’urlo alla sua attesa. Viene il momento che si grida senza necessità, pur di rompere la corrente del tempo, pur di sentire che ‘accade qualcosa’, che la durata eterna del dolore bestiale si è in un istante interrotta – sia pure per intensificarsi. Qualche volta viene il sospetto che la morte – l’inferno – consisterà ancora del fluire di un dolore senza sussulti, senza voce, ‘senza istanti’, tutto tempo e tutto eternità, incessante come il fluire del sangue in un corpo che non morirà più.” Queste parole testimonianza di quanto terribile possa arrivare a essere il dolore psichico sono suggellate dal frammento attribuito ad Ippocrate che si trova nel corridoio centrale di questo Ospedale “Sedare Dolorem Divinum Est”. Ennio Piantato Alessandria, 5 dicembre 2012. Ennio Piantato Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 PARTO‐ANALGESIA Dott.ssa Maria Grazia Garlasco SOC Anestesia e Rianimazione, Dir. Dott.ssa N. Vivaldi AO SS.Antonio e Biagio e Cesare Arrigo , Alessandria Tecnica peridurale Rappresenta la tecnica anestesiologica più efficace e sicura per il controllo del dolore del travaglio e del parto ed è attualmente la tecnica più diffusa nel mondo. E’ la tecnica ideale per: • EFFICACIA, poiché rende le contrazioni uterine percepibili in modo non doloroso • SICUREZZA, sia materna sia fetale per i bassi dosaggi farmacologici impiegati • FLESSIBILITA’, per la possibilità di modulare la quantità di analgesico a seconda della fase del travaglio e dell’intensità del dolore RISPETTO, perché non influenza la dinamica fisiologica del travaglio di parto, se eseguita da mani esperte • Cenni di anatomia Lo spazio peridurale corrisponde all’area che precede il sacco durale all’interno del canale vertebrale. Le pareti del canale comprendono anteriormente i corpi vertebrali e i dischi intervertebrali, lateralmente i peduncoli degli archi vertebrali e posteriormente le lamine e il legamento giallo. E’ quindi compreso tra la dura madre ed il legamento giallo. Maria Grazia Garlasco Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 CAMBIAMENTI ANATOMICI NELLA GRAVIDA • lo spazio peridurale si restringe per la dilatazione dei plessi venosi che trasportano il sangue dagli arti inferiori alla vena cava superiore • i legamenti vertebrali si imbibiscono per la ritenzione idrica nei tessuti • durante la contrazione uterina si perde la pressione negativa dello spazio peridurale L’insieme di questi fisiologici cambiamenti puo’ rendere piu’ difficile l’identificazione dello spazio peridurale e comportare l’aumentato rischio di puntura durale. Maria Grazia Garlasco Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Obbiettivi della parto analgesia Per incidere il meno possibile con l’evoluzione del travaglio occorre: 1. adattare l’analgesia alla fase del travaglio 2. evitare l’ipotensione 3. favorire la deambulazione 4. salvaguardare la sensibilità 5. fare emergere un dolore di significato patologico Pertanto con l’analgesia peridurale • viene trattato il dolore viscerale bloccando solo le fibre C mieliniche • viene trattato il dolore somatico allargando il blocco alla fibre A delta • Garantiremo la deambulazione considerandola un marker di analgesia ben condotta e manterremo la percezione della spinta come sensazione di premito e pressione perineale non dolorosa. • Un’analgesia che rispetti queste prerogative non potrà essere causa di distocia e piuttosto il mancato o difficile controllo del dolore potrà essere considerato un indicatore indiretto di distocia o di dolore patologico. Maria Grazia Garlasco Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Il dolore del travaglio di parto Ha due componenti: una sensoriale, relativa alla trasmissione dell’impulso nocicettivo, ed una affettiva, che interpreta le sensazioni dolorose attraverso l’interazione di variabili emozionali, sociali, culturali e cognitive. Nel I stadio il dolore proviene dalla dilatazione e dall’appianamento della cervice e del segmento uterino inferiore e dall’attività contrattile uterina, è di natura prevalentemente viscerale ed è trasmesso ai segmenti T10‐S1 dalle fibre afferenti A delta e C. Nel II stadio il dolore aumenta d’intensità e la stimolazione nocicettiva è dovuta alle contrazioni uterine e a riduzione, impegno,progressione e rotazione interna della testa fetale. Il dolore somatico è trasmesso dal nervo pudendo (S3‐S4) per la pressione della parte presentata sulle strutture pelviche. Per ottenere un’analgesia completa per il parto è necessario un blocco da T10 a S5. Maria Grazia Garlasco Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Farmaci utilizzati Anestetico locale (ropivacaina o levobupivacaina) Oppioide (sufentanil o fentanyl) Maria Grazia Garlasco Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Analgesia nel primo stadio La concentrazione e il volume di farmaci vengono modulati rispetto alla fase del travaglio ed alla risposta analgesica: da concentrazioni di anestetico locale di 0.08%‐0.1% ed un volume di 20 ml Associate a fentanyl ( 50γ ) o sufentanyl (10 γ ) nel primo top up a concentrazioni di anestetico locale più alte (0.125%‐0.15%) con un volume di 10‐15 ml nelle fasi successive (quando si utilizza la ropivacaina) Non esiste un “volume ottimale” di soluzione analgesica da iniettare, ma esiste una relazione ben definita: l’efficacia è maggiore con una bassa concentrazione impiegata in ampi volumi. Secondo stadio‐periodo espulsivo Utilizziamo miscele di AL (ropivacaina) progressivamente più concentrate (0,125‐ 0,15%), riducendo il volume iniettato (15‐10 ml) L’analgesia non interferisce con i meccanismi di discesa e di rotazione della testa fetale, lasciando alla donna la sensazione di spinta e di pressione perineale. Consente una buona collaborazione della gravida nella fase finale del travaglio L’assenza di blocco motorio e il rispetto della sensibilità propriocettiva consentono il mantenimento della postura e la deambulazione e non comportano una compromissione della spinta espulsiva finale. Maria Grazia Garlasco Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Se si è mantenuta una buona analgesia per tutto il travaglio, il passaggio dal primo al secondo stadio è avvertito dalla donna come la trasformazione della sensazione (non dolorosa) di contrazione addominale in sensazione (non dolorosa) di pressione sul retto. Anestesia del piano perineale Dopo rotazione interna della testa fetale e con la parte presentata al piano perineale è possibile somministrare una dose di lidocaina/mepivacaina 2% 5‐8 ml La lidocaina è un anestetico locale che si diffonde facilmente per la sua struttura molecolare e per il suo pKa vicino a quello del pH fisiologico In concentrazioni comprese tra 0,5 e 2% produce un rapido onset Il suo effetto consiste in un intenso blocco sensitivo e motorio Raccomandazioni “pratiche” per l’esecuzione dell’analgesia peridurale Preparazione visita ostetrica con diagnosi di travaglio monitoraggio CTG controllo PA Accesso venoso adeguato (agocannula 18G) e preidratazione con 500ml di sol.fisiologica o elettrolitica Maria Grazia Garlasco Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Esecuzione del blocco peridurale L’anestesista: 1. controlla la cartella, gli esami ematochimici (s/t PT,PTT,piastrine) ed il consenso 2. si prepara in asepsi 3. posiziona la pz. seduta o in decubito laterale sn 4. disinfetta la zona lombare con soluzione iodata e prepara il campo sterile 5. individua lo spazio tra L2‐L3 o L3‐L4 6. infiltra la cute ed i legamenti con lidocaina 2% ~ 5 ml 7. reperisce lo spazio peridurale con la tecnica della perdita di resistenza, che si percepisce quando l’ago passa da un tessuto ad alta densità (legamento giallo) ad uno a densità più bassa (spazio epidurale) 8. posiziona il catetere e lo inserisce per 3‐4 cm nello spazio peridurale 9. esegue il test d’aspirazione per almeno 20 sec. con la siringa da 2,5 ml 10. esegue sempre la dose test 11. fissa il catetere con un cerotto o sistema di fissaggio adatto al travaglio 12. attende 5 minuti dalla dose test prima di iniettare la dose analgesica spiegando sempre alla partoriente ciò che sta facendo Monitoraggio materno‐fetale in corso di parto analgesia monitoraggio CTG continuo per almeno 30’ dopo iniezione della dose analgesica Maria Grazia Garlasco Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 controllo PA e FC materna subito dopo la dose e poi dopo 20‐30’ valutazione di eventuali parestesie e/o blocco motorio (puntura accidentale dura madre?) valutazione di particolari sensazioni tipo acufeni, gusto metallico in bocca,caldo improvviso…(iniezione intravascolare?) AAROI EMAC 2/9/2010 Sicuramente la partoanalgesia in peridurale rappresenta per gli anestesisti rianimatori una qualificazione professionale, ma a precise condizioni organizzative e di training specifico propedeutico per chi non ha esperienza Una volta attivato, il servizio di partoanalgesia va assicurato nel modo più efficace/efficiente/sicuro possibile, stante il forte impatto sociale che attualmente ha, e che è in costante crescita La partoanalgesia non rientra attualmente nei LEA (LEA introdotti con dpcm del 29/11/2001, che non comprendevano la partoanalgesia, rivisti dal dpcm del 23/04/2008, che la prevedeva, ma che poi è stato revocato in seguito a rilievi della Corte dei conti ) Per un adeguato servizio di partoanalgesia è necessario che l’azienda predisponga un “piano di training” per gli anestesisti non già esperti e un’organizzazione prestabilita in tutti gli step. Organizzazione Informazione preventiva Visita ad hoc Conferma del consenso Maria Grazia Garlasco Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Nullaosta formale del ginecologo Erogazione della prestazione Trattamento di eventuali complicanze Raccolta dati Verifica del gradimento Requisiti notiziario AAROI dicembre 2006 Un servizio di PA può essere realizzato solo laddove sia garantita h 24 la presenza di un anestesista competente e di un team di sala parto che comprenda l’ostetrica, il ginecologo e il pediatra o neonatologo; Responsabile dell’analgesia, per tutta la durata della stessa, è lo specialista in anestesia e rianimazione che non può pertanto essere impegnato in altre attività che non possano essere rapidamente interrotte. E’ opportuno che siano fornite alle donne durante la gravidanza informazioni adeguate e complete su ogni tipo di metodo,farmacologico e non,offerto dalla struttura, per il controllo del dolore sulle relative possibili complicanze. Il blocco parto deve essere conforme alle norme di accreditamento. Ogni struttura adotti protocolli clinici di analgesia ostetrica e del trattamento delle complicanze,secondo le raccomandazioni e le linee guida scientifiche nazionali ed internazionali. I protocolli devono essere condivisi dal team, adeguati alle caratteristiche della struttura,validati dalla Direzione Sanitaria, facilmente consultabili,periodicamente aggiornati. Maria Grazia Garlasco Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Fondamentale per la sicurezza l’uniformità di 1. Le procedure di informazione 2. Le procedure e i protocolli terapeutici in uso Altrettanto importante è 1. Controllo delle apparecchiature 2. La presenza continua, per quanto possibile, nell’area di sala parto 3. La pronta risposta alle chiamate 4. La prevenzione delle complicanze 5. La chiarezza nelle disposizioni diagnostiche e terapeutiche scritte e firmate sempre in cartella clinica. 6. La comunicazione nel team 7. Lo studio personale e la partecipazione agli incontri di aggiornamento Maria Grazia Garlasco Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 PARTOANALGESIA Le persone con le quali viene a contatto l’Anestesista in sala parto non sono “pazienti” ma “partorienti” e quindi donne sane che si ricoverano in ospedale e che si aspettano di partorire senza alcun problema. L’Anestesista si trova ad operare in un ambiente particolare dove il fine ultimo non è la guarigione dalla malattia ma la nascita di un bambino, un evento denso di implicazioni psicologiche ed emotive. Frequentemente si è chiamati a prestare la propria opera per patologie o complicanze gravi della gravidanza,del travaglio, del parto e del post‐partum, situazioni che nei casi estremi necessitano anche di terapie intensive e rianimatorie. Inoltre spesso si è chiamati per un’emergenza improvvisa che necessita di decisioni terapeutiche corrette, sicure ed efficaci in tempi molto brevi. Nella stessa area possono essere presenti persone che gioiscono della nascita del loro figlio e persone che sono preoccupate per la salute della moglie o del neonato. Maria Grazia Garlasco Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Servizio di partoanalgesia dell’Az. Osp. SS. Antonio Biagio e C. Arrigo Nato nel 2003 Da aprile 2004 è cresciuto garantendo l’analgesia del parto, praticata gratuitamente, sulle 24 ore, festivi compresi Dal 2003 ad oggi realizzate Più di 4500 analgesie % cesarei scesa dal 2004 (21,54%) ad oggi (8,87%) % di vacuum modificata nel corso degli anni (9,57% nel 2004; 14,47% nel 2006 fino a 5,2% del 2012) CSE*: prime esperienze a partire da ottobre 2007 (21 analgesie) Nel 2008: 559 analgesie di cui 366 CSE Nel 2009: 532 analgesie di cui 206 CSE *CSE: combinata sub aracnoidea‐peridurale con tecnica ago dentro ago Maria Grazia Garlasco Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Analgesia spinale‐peridurale versus epidurale in travaglio di parto A Contino, MG Garlasco,A Mengri, E Parodi, A Pergolo, A Arena SIAARTI 2009 Nullipare ASA 1 e 2 Travaglio di parto spontaneo Tutte le gravide avevano ricevuto informazioni sulle tecniche e avevano firmato il consenso 280 gravide sottoposte ad analgesia nel periodo 1/10/2007 ‐31/12/2008 114 con peridurale e 166 con CSE ( entrambi i gruppi erano omogenei per età, epoca gestazionale, peso e altezza) Abbiamo osservato un aumento dei parti strumentali(CSE 15.66%, EA 7.89 %) nel gruppo CSE pur non essendo una differenza statisticamente significativa Statisticamente significativa è risultata l’incidenza di TC ( CSE 12.05 % mentre in EA 22.81 %) Peridurale nelle gravide con pregresso TC Dal 2004 sono state praticate 74 peridurali in gravide precesarizzate In 20 casi è stato effettuato un parto strumentale (taglio cesareo) utilizzando il catetere peridurale per garantire l’anestesia 54 donne hanno partorito per via vaginale In uno dei 54 parti vaginali il catetere peridurale è comunque stato usato per fornire anestesia chirurgica per il secondamento manuale Maria Grazia Garlasco Working Paper of Public Health - Special Issue nr. 5 Peridurale nella gravidanza gemellare Dal 2008 ad oggi: 15 partoanalgesie in gravidanze gemellari Di queste 4 primigravide 14 parti vaginali 1 taglio cesareo per distocia cervicale Maria Grazia Garlasco