il p arere degli esper ti

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il p arere degli esper ti
19.01.49
LO PSICOLOGO
JEAN PIAGET (1896-1980),
BAMBINI
bravi con il computer, non tanto con le stringhe
C
M
LO DICONO LE MAMME E LO DICE UNO STUDIO CONDOTTO DALL’AVG,
SOCIETÀ SPECIALIZZATA IN RICERCHE SU INTERNET, SOLO L’11% SA ALLACCIARSI I LACCI DELLE SCARPE.
ECCO IL PARERE DEGLI ESPERTI
PSICOLOGIO E PEDAGOGISTA
SVIZZERO
Per gli psicologi dell'età evolutiva, i bambini imparano a legare i lacci delle scarpe tra i
5 e i 6 anni e ci riescono solo quando hanno acquisito una buona coordinazione.
Passaggio fondamentale questo, diceva Jean Piaget (padre della psicologia dell'età
evolutiva), perché permette lo sviluppo del pensiero cognitivo-razionale. Insomma il
completo sviluppo delle facoltà intellettive, passa anche attraverso l'apprendimento di
questa operazione. Quindi, in tempi di Internet e iPad, come si può fare? È indispensabile che i genitori si armino di pazienza e “perdano un po' di tempo” a insegnare
anche queste piccole cose. I bimbi in effetti hanno molta dimestichezza con i mezzi
informatici, che si basano su una logica semplificata come quella dell'algebra binaria: o
è zero è uno, ma nella vita di tutti i giorni non basta l'intuizione, serve il ragionamento
logico deduttivo.
L’INSEGN ANTE
RISPONDONO DAVIDE, MAESTRO DI SCUOLA MATERNA DEL MILANO E PATRIZIA, MAESTRA
DI SCUOLA ELEMENTARE DI ROMA
La scuola può aiutare i bambini ad utilizzare correttamente le moderne tecnologie?
«Insegno informatica alla materna», dice il maestro Davide, «e i bimbi sono sempre molto
interessati. Non serve demonizzare, ma insegnare un uso non solo ludico di questi
strumenti. Il computer, per esempio, è soprattutto uno strumento di lavoro e di studio e in
questo la scuola può fare davvero molto». Per la maestra Patrizia, invece, fondamentali
sono le regole «non bisogna vietare, ma regolamentare, misurando il tempo. Videogiochi
e play devono essere solo uno dei passatempi preferiti».
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MEGLIO I L ACCI O IL VELCRO?
I DATI D E LL A R ICE RC A i 5 anni giocano ai videogio-
73%
SOLO l’11%
sa allacciarsi le scarpe.
SE il
sa come muovere il mouse,
LONDRA, 20 GENNAIO 2011
Piccoli maghi al computer
che sanno usare alla perfezione il mouse, ma senza
alcuna dimestichezza con la
bicicletta o con i lacci delle
scarpe. È la fotografia dei
bambini di oggi scattata da
uno studio di AVG, società
che si occupa di sicurezza su
Internet, su 2.200 madri di 11
Paesi. I risultati, riportati dal
quotidiano britannico Daily
Mail, dimostrano che alle
tappe di crescita “tradizionali”
vanno sostituendosi quelle
“digitali”. Mentre 7 bambini
su 10 d’età compresa tra i 2 e
chi on line, meno di 2 su 10
sanno nuotare. (…) Il 23% dei
bambini coinvolti nella ricerca
ha dichiarato di saper usare il
cellulare e un quarto di
navigare tra i siti web con
facilità. Inoltre un bambino
su 5 ha sviluppato i suoi sensi
tra smartphone e iPad, due
terzi sanno usare il computer
e il 73% sa come muovere un
mouse. Tanto spigliati nella
vita digitale, quanto impacciati con questioni di vita reale:
solo il 48% conosce
l’indirizzo di casa, un terzo sa
scrivere nome e cognome, e
l’11% ha imparato ad
allacciarsi da solo le scarpe.
(…) Secondo Tony Anscombe,
portavoce di AVG, “un
numero crescente di genitori
usa il computer e i dispositivi
elettronici come baby sitter”.
/ (AGI) RED/GAV
L A TE S TI MO N I ANZ A
UNA MAMMA RACCONTA
«Ho imparato ad allacciarmi le stringhe delle
scarpe grazie agli esercizi di vita pratica di Maria
Montessori, provando e riprovando con dei lacci
fissati su un telaio rigido. Ok, erano altri tempi.
Con mio figlio, Tommaso, di sette anni, le ho
tentate tutte. Dal telaio alla filastrocca del
coniglio, niente da fare. Sa usare alla perfezione
il mouse del computer, accende e spegne il
telefonino, ma con le stringhe è un dramma. La
soluzione? Acquisto per lui solo scarpe senza
lacci. Nessuno dei due si innervosisce più. Mi
chiedo, però, facilitargli così la vita è un bene?»
/ MARINA
RISPONDE MARIELLA ATTILIENI, VICEPRESIDENTE
DI LELLI KELLY SPA
Cosa pensa della ricerca AVG?
«Non mi sorprende. Nel corso
degli anni abbiamo visto crescere
l'uso delle scarpe con il velcro in
modo, direi, sconsiderato.
Inizialmente erano indirizzate più a
un target maschile che femminile.
E tuttora le bambine considerano il
velcro da maschi. Tuttavia, a causa
della richiesta di scuole o istituti
materni di adoperare il velcro per non
avere troppi problemi con le scarpe
che si slacciano, negli ultimi anni
queste chiusure hanno del tutto
monopolizzato il mercato».
Le è capitato di vedere bambini
che hanno difficoltà ad allacciarsi
le stringhe?
«Il problema di non sapersi allacciare
le scarpe diventa evidente quando si
inizia qualche attività sportiva,
soprattutto il calcio, che richiede l'uso
di scarpe con i lacci. Ho visto partite
"simpaticamente" interrotte perché a
un bambino si slacciavano le scarpe e
l'allenatore doveva correre in campo
per legare le stringhe. Non va bene
che bambini di 9-10 o addirittura 11
anni non sappiano ancora compiere
questa semplice operazione».
Quindi le scarpe con il velcro, così
amate da genitori e bimbi, hanno
fatto il loro tempo? Sono da
considerare superate?
«Siccome se ne abusa, direi che
devono essere quanto meno limitate,
anche se restano molto pratiche.
Impediscono o ritardano in modo
inaccettabile l'età in cui i bambini
apprendono la capacità di fare nodi o
fiocchi. Abilità per gli esperti
I L PA R E R E D E G L I E S P E R T I
01/08/2011
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
lellyKelly_dipiù.ai
indispensabile al fine di una corretta
crescita, che passa attraverso la
coordinazione dei movimenti e deve
essere appresa e migliorata a partire
dai 4-5 anni».
Lelli Kelly per l'autunno presenterà un
nuovo modello di scarpe, ci può
anticipare qualcosa?
«Si tratta di un modello brevettato,
pensato per risolvere questo
problema, senza rinunciare alla
praticità. È un tipo di scarpa, che
abbiamo chiamato "Tornascuola", che
conserva i lacci, in modo tale da
mettere i bambini fisicamente in
contatto ogni giorno con le stringhe,
ma dà la possibilità anche di calzare
la scarpa tramite un apposito elastico.
Il risultato è quello di ottenere che il
bambino, nel caso di Lelli Kelly la
bambina, indossino scarpe con i lacci,
senza essere costretti ad adoperarli
continuamente. Tuttavia, a livello
subconscio, il laccio entra a far parte
della loro vita e per i genitori è facile
ogni tanto chiedere ai bambini di
adoperarlo».