Con Apport per i portieri e… per la solidarietà

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Con Apport per i portieri e… per la solidarietà
internet
di Mario Dall’Angelo
I link utili
Con Apport per i portieri
e… per la solidarietà
I preparatori dei portieri, una tipologia tra
le più specialistiche dell’area tecnica, hanno
un proprio sodalizio - Associazione sportiva italiana preparatori portieri di calcio
(Apport) - molto attivo anche per quanto riguarda l’attività a fine solidaristico. Il
sito dell’associazione è all’indirizzo www.
apport.it. Fin dalla home page appare evidente l’essenzialità del progetto, con molte
informazioni e pochi fronzoli.
Si nota subito l’attenzione ai problemi di
chi ha gravi difficoltà a causa di una natura poco… fortunata: subito sotto la testata,
infatti, c’è una grafica che ricorda l’impegno
dell’Apport a favore di una persona affetta
da un malattia rara, che richiede cure costose e viaggi negli Stati Uniti. La raccolta
di fondi è stata effettuata chiedendo ai
portieri delle nostre serie professionistiche
e anche di alcune leghe straniere di donare guantoni autografati, sia nuovi sia usati
in gara. L’associazione è riuscita così a realizzare la più importante asta del genere
mai avvenuta in Italia. Tra i donatori delle
111 paia di guanti vi sono stati, oltre a tutti i
portieri italiani di Serie A e B, anche big che
militano all’estero quali Iker Casillas (Real Madrid e campione del Mondo e d’Europa
in carica con la Spagna),
Peter Cech (Chelsea), Salvatore Sirigu (PSG), Pepe
Reina (Liverpool), Diego
Benaglio (Wolfsburg e
Nazionale svizzera) e
Carlo Cudicini (Los Angeles Galaxy). Nel sito è
pubblicato l’elenco delle
assegnazioni avvenute
con l’asta. Viene rimarcato il fatto che
una così massiccia adesione dei portieri all’iniziativa è indicativa dello stretto legame di
fiducia e amicizia che sussiste tra gli estremi
difensori e i loro preparatori.
Sempre nell’ambito del sostegno alla medesima persona, l’Apport effettua una donazione ricavata dalle quote annuali di rinnovo,
a cui si aggiunge un’ulteriore donazione
proveniente dall’attività di merchandising.
Infine, sul sito ci sono le istruzioni per poter
effettuare una donazione spontanea.
Procedendo nella sezione dedicata alla Solidarietà, si può verificare come l’associazione si sia mossa in passato a favore dei terremotati dell’Abruzzo, della fondazione
Borgonovo per la ricerca contro la Sla
e ancora per altre iniziative a sfondo sociale.
Meritevole di segnalazione ci
sembra l’istituzione di una borsa
di studio dedicata alla memoria
di Sergio Buso. Mancato nel 2011
ad appena 61 anni, Buso era stato
portiere, dopo l’esordio nel Padova, di numerose compagini professionistiche, tra cui Bologna - con cui
conquistò la coppa Italia nel
1974 - e Cagliari. Dopo
aver chiuso la carriera di giocatore diventò
tecnico e
passò per
diverse società come vice allenatore o preparatore dei portieri. Uno dei suoi momenti
più alti fu quando nel ‘99, a Bologna, guidò la
squadra tra la gestione di Mazzone e quella
di Guidolin. Un ruolo, quello del traghettatore, che non lo sminuiva, come dimostrarono
anche analoghe esperienze successive sulle
panchine di Napoli e Fiorentina. Nel 2006 il
commissario tecnico Roberto Donadoni lo
volle proprio vice in Nazionale, esperienza
durata fino agli Europei del 2008. Buso fu vice
di Donadoni anche nella città partenopea, e
nonostante la leucemia che lo aveva colpito,
portò avanti il suo lavoro nel corso del 2011,
fino al 24 dicembre. Un personaggio che ha
attraversato il nostro calcio per un’intera vita
e che aveva ancora molto da dare. Un plauso
quindi all’Apport per aver scelto di onorarne
la memoria con una borsa di studio a lui intitolata.
Il sito dell’Associazione contiene molte sezioni interessanti. Segnaliamo in particolare
lo Shop, che consente l’acquisto di abbigliamento tecnico, abbigliamento per il portiere, guanti da portiere, attrezzatura tecnica,
materiale didattico. Utile l’elenco dei preparatori delle squadre nella stagione attuale e
interessante l’idea di pubblicare sul sito un
almanacco, iniziativa che si prospetta molto
utile per gli addetti ai lavori.
Apprendiamo inoltre che l’Apport si è dotata nel 2009 di un Centro studi basato su una
commissione tecnica composta dal presidente Claudio Rapacioli e dai consiglieri Antonello Brambilla e Gianluca Spinelli. Lo scopo del Centro studi è «l’approfondimento di
tematiche a carattere tecnico, tattico e scientifico con lo scopo principale di sottoporre al
Consiglio Direttivo le risultanze di tali studi
affinché questi possano essere esposti ed
affrontati nei Corsi di Formazione Apport».
L’Associazione ha un profilo Facebook molto aggiornato, che contiene anche proposte
e risposte a quesiti professionali, risultando
quindi interessante sia da un punto di vista
hobbistico sia professionale.
Qui a fianco, Sergio Buso, portiere
degli anni ’70 (Padova, Bologna, Cagliari, Novara, Taranto, Teramo e Pisa) e
allenatore (Bologna, Fiorentina, Napoli
e vice di Donadoni in Nazionale) scomparso nel 2011 ad appena 61 anni. A lui
Apport, per onorarne la memoria, ha
intitolato una borsa di studio.
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internet
di Stefano Fontana
Calciatori in rete
Viaggiando in B
www.michelearcari.com
Ricco d’informazioni, veloce, graficamente
“pulito”: ecco come potremmo definire in
breve il sito ufficiale di Michele Arcari, estremo difensore del Brescia protagonista di
uno straordinario record d’imbattibilità che
ha reso inviolata la rete della squadra lombarda per ben 907 minuti.
Michele nasce a Cremona il 27 giugno 1978,
è laureato in Scienze Motorie ed ha avuto
due splendidi figli, Anna e Achille, dalla moglie Chiara. Calcisticamente è cresciuto nel
vivaio della U.S. Cremonese, nelle fila della quale si è aggiudicato nel 1997 il titolo
di Miglior portiere al Torneo di Viareggio.
Nello stesso periodo viene convocato dal
selezionatore Giannini a difendere la porta della Nazionale Under 19 (6 presenze).
Dopo alcune stagioni tra la B e la D, sempre
con ottime prestazioni, arriva al Brescia nel
2006 e nella stagione 2009-2010 è titolare
nella formazione che conquista la promozione in Serie A, contribuendo in maniera
determinante al ritorno nella serie superiore. Nella stagione 2010-2011 parte come se-
condo di Sereni ma a causa degli infortuni
di quest’ultimo, a metà campionato riconquista il posto da titolare. Debutta in Serie
A a 32 anni in Brescia-Napoli (0-1) del 31 ottobre 2010 ed è protagonista di prestazioni
di assoluto rilievo.
Il resto è storia recente. Queste ed altre informazioni sono a disposizione dei navigatori nella pagina biografica del sito ufficiale
di Michele Arcari. Tra le sezioni più interessanti del sito citiamo photogallery e videogallery: numerosi gli scatti di Arcari impegnato in azioni spettacolari per difendere la
porta del Brescia. Ancor più suggestivi, per
forza di cose, sono gesti atletici dello stesso
con Arcari e Konè
tipo proposti sotto forma di filmato. Non
mancano inoltre interviste fatte a Michele
dove non manca mai di dimostrarsi cortese, disponibile ed equilibrato.
Proseguiamo la nostra visita tra rassegna
stampa e spazio social. In sostanza siamo
di fronte ad un sito internet ben realizzato,
fruibile e ricco di contenuti: un ottimo lavoro.
www.moussakone.it
Granitico midfield player ivoriano classe
1990, Moussa Koné è una delle colonne
del centrocampo del Varese. Questo mese
ci occupiamo del suo sito internet ufficiale,
realizzato con cura ed aggiornato frequentemente.
Una volta collegati all’indirizzo web del sito,
si rimane positivamente impressionati dalla
veste grafica: i contenuti sono concentrati
nella fascia mediana, mentre ai lati troviamo una doppia immagine di sfondo
capace di fondere con classe il profilo
del giocatore e il gagliardetto della
nazionale ivoriana il tutto legato idealmente dal rosso insieme al bianco, colori sociali del A.S. Varese 1910.L’homepage del sito di Koné attira l’attenzione
anche per altre caratteristiche piuttosto originali: subito sotto l’intestazione
troviamo un rapido sunto delle statistiche più rilevanti inerenti Moussa, come
presenze in campionato, presenze in
coppa Italia, presenze nella nazionale maggiore e le rispettive marcature
messe a segno.
Koné ha mosso i primi passi nel mondo del calcio nella città d’origine, Anyama nella terra natale Costa d’Avorio.
Giunto in Italia giovanissimo, è stato
notato dagli osservatori di Serie A e
subito coinvolto nel giro che conta.
Dopo ARES Redona, Atalanta, Foggia e
Pescara, giunge al Varese, formazione
che lo vede attualmente protagonista
in Serie B nei quartieri alti della classifica. Koné vanta anche una presenza
ufficiale nella nazionale maggiore
ivoriana, un’amichevole contro Israele
durante la quale ha messo a segno una
marcatura.
Il sito vanta una sezione dedicata alle
news ben rifornita di notizie fresche su
Koné e il Varese. Non mancano la classica
pagina biografica e sono presenti all’appello foto e video in quantità.
Simpatico ed originale lo spazio dedicato
alla musica, una delle passioni di Moussa:
scopriamo gusti eterogenei, con grandi artisti internazionali e qualche nome italiano
a popolare la playlist del giovane centrocampista ivoriano.
Linea Aic:
acquista online
Ricordiamo che per tutti gli associati, grazie alla convenzione stipulata con GMS
Italia, è possibile acquistare la collezione
“fashion sport” per il tempo libero marchiata A.I.C. (tute, felpe, t-shirt e polo, in
versione uomo e donna), sul sito www.
gmsitalia.com (o accedendo direttamente
tramite il link dall’homepage di www.assocalciatori.it) usufruendo di un eccezionale sconto del 30%, inserendo al momento dell’ordine i propri dati ed il numero di
tessera valida per la stagione in corso.
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tempo libero
musica
libreria
Il Saggiatore
Non gioco più, me ne vado
di Gianni Mura – 498 pagine - € 17,00
Un libro di sport, di calcio e di ciclismo. Di poesia. Contiene una ricca
raccolta degli articoli di Gianni Mura sulla Gazzetta dello sport, Epoca
e Repubblica. Un libro su di noi, che ci riconosciamo in quelle sfide, in
quei momenti. Come eravamo, dove eravamo, quando Tardelli urlava
sotto il cielo di Madrid, e dove quando, nel 2006, il cielo di Berlino si
tingeva d’azzurro e noi ridevamo, piangevamo, urlavamo. Come e
dove quando Pantani volava sul Galibier, e come e dove e quando
e perché Pantani chiuse le ali in quell’alba grigissima, in quella grigia
stanza d’albergo. C’è tutto questo, c’è il giorno memorabile e il giorno comune, il giorno
euforico e il giorno disperato, in questo libro. C’è anche il giorno in cui si scopre che il calcio
non è più sport, che il ciclismo non è più sport; quando si perde e non si è sicuri di aver perso davvero, perché sono i giorni, gli anni, del calcio truccato dalle scommesse, del doping
rabbioso e compulsivo.
Ma “leggendo e rileggendo Mura” – scrive Michele Serra su Repubblica “ci si rende conto
che i giudizi più duri non sono mai per chi pedala o rincorre una palla. Sono per i dirigenti,
per i potenti, per gli speculatori, per i critici faciloni e scadenti. Sono per la sopraffazione economica, pubblicitaria, mediatica di quella trama sottile, eppure invincibile, che è la
corsa, la partita, lo sport. C’è una sostanza nello sport, e questa sostanza è la persona che
sogna e che suda, che vince e che perde. Il resto, tutto il resto, è solo una cornice che non
deve mai distrarci”.
VoloLibero Edizioni
Rock’n’goal
di Antonio Bacciocchi e Alberto Galletti – 192 pagine - € 15,00
Un libro divertente, godibile, che analizza tutte le possibili connessioni, anche quelle più improbabili e insospettabili, tra musica rock e
calcio. Calciatori cantanti (da Julio Iglesias a Ligabue, Zucchero, Bowie,
Rod Stewart, Ian astbury dei Cult, Robert Smith dei Cure, Bob Marley,
Johnny Marr degli Smiths), canzoni dedicate al calcio, tifosi eccellenti
(Robert Smith, John Lydon, Geezer dei Black Sabbath, Roger Waters,
Ray Davies, Paul McCartney), il rock e le sottoculture nelle curve (dai
Teddy Boys ai Mods agli Skins sugli spalti).
Con stralci di interviste sulle passioni calcistiche di Mick Jagger, Paul McCartney, Roger Daltrey, Clash e decine di musicisti e cantautori italiani. Il tutto corredato da un ampio e curioso
contributo fotografico. Come la foto di copertina con un inedito Elton John in occhialoni
bianchi allo stadio Azteca di Città del Messico nel 1976: calcio di rigore sotto gli occhi di
George Best.
Isbn Edizioni
Io sono il calciatore misterioso
di autore anonimo – 192 pagine - € 19,00
Il mondo del calcio come non l’avete mai visto. Come nessuno ha
mai osato raccontarlo. Sulla reale identità dell’autore di queste pagine si sprecano ipotesi e riflessioni, ma in realtà di lui si sa molto poco:
la sola certezza è che gioca in Premier League, contro alcuni dei
maggiori campioni del calcio professionistico mondiale. Ha esordito
come scrittore con una rubrica anonima sul Guardian, in cui - con la
precisione di un giornalista d’inchiesta - racconta il gioco più bello
del mondo da una prospettiva inedita e intrigante, riscuotendo un
successo strepitoso. E mentre il mistero sulla sua identità si infittisce,
pubblica questo libro, una testimonianza coraggiosa. Perché si sa, in Italia come nel resto
d’Europa, tutti al bar si trasformano in allenatori e il calcio è l’argomento di conversazione
preferito di milioni di persone. “Il calciatore misterioso” svela retroscena, scandali e curiosità
dall’interno degli spogliatoi, senza tralasciare lucide analisi e considerazioni sul ruolo di questo gioco nella nostra società. Nel farlo, coglie la vera essenza del calcio moderno dentro e
fuori dal campo. Prefazione di Gianluca Vialli.
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Litfiba
Trilogia 1983-1989 (live 2013)
Se è vero che ormai la società di oggi ha
bisogno di riferimenti di “ieri”, che c’è un
ritorno ai classici, che c’è sempre più la
tendenza a cercare punti fermi nel passato per progettare il futuro, cosa di meglio
si può chiedere in campo musicale di una
“reunion” (vera) del più importante gruppo
rock italiano che rifà, tali e quali, 24 pezzi degli anni ’80? E allora prendi i Litfiba,
quelli originali, quelli che oltre a Piero Pelù
(voce) e Ghigo Renzulli (chitarra) potevano
contare sui “soci fondatori” Antonio Aiazzi
(tastiere) e Gianni Maroccolo (basso), mettili su un palco (Alcatraz di Milano) e lascia
che la fantasia di un tempo pervada pubblico e band. Prendi canzoni che hanno fatto
la musica italiana, da “Tex” a “Luisiana”, da
“Apapaia” a “Il Vento” (dedicata allo scomparso Ringo De Palma), prendi pezzi storici
come “Transea” e “Versante Est”, metti tutto su un cd e ne uscirà un piccolo/grande
capolavoro da consegnare ai posteri.
Non è un disco di ricordi, è un viaggio a
ritroso nel tempo che ci riporta agli albori
del rock made in Italy, quello che nasceva
da un misto di punk e new wave, un percorso che ci fa capire meglio quello che
siamo partendo dal “dove siamo partiti”. E
sentire reinterpretazioni quasi fedeli dopo
30 anni fa venire la pelle d’oca al fan più
attempato, emoziona quello più giovane,
affascina l’ultimo arrivato.