57CRU 18012013
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57CRU 18012013
12 -18 gennaio 2013 Algeria Libia Mauritania Marocco Tunisia Russia Brasile Venezuela Mali Pakistan BRASILE/VENEZUELA La perdurante incertezza politica e istituzionale in Venezuela, conseguente al deterioramento delle condizioni di salute di Chavez, è fonte di preoccupazione per alcuni paesi dell’area, in particolare per il Brasile. Funzionari del Governo brasiliano hanno invitato il vicepresidente venezuelano Maduro a indire nuove elezioni presidenziali, in caso di scomparsa dello stesso Chavez. Si teme che l’eventuale adozione da parte del Governo in carica di misure non in linea con il dettato costituzionale possa generare disordini all’interno del paese, con ripercussioni per l’intera area. LIBIA Il Console generale italiano a Bengasi, Guido de Sanctis, è sfuggito a un attacco armato. L’ennesimo attentato contro personale diplomatico straniero mette in luce la situazione di insicurezza di molte aree del paese fuori dal controllo del Governo, soprattutto nella parte meridionale. Tale clima di incertezza ostacola il ritorno degli investimenti esteri, proprio mentre il Governo prova a rafforzare la fiducia degli investitori nel paese. Le autorità libiche hanno annunciato la creazione di un’unità di protezione dedicata al personale diplomatico e, in futuro, ai lavoratori stranieri. MAGHREB L’Unione del Maghreb Arabo (AMU), di cui fanno parte Algeria, Libia, Mauritania, Marocco e Tunisia, ha lanciato una nuova banca pubblica di investimento, con una dotazione di USD 100 milioni, per finanziare progetti infrastrutturali nell’area. La Maghreb Bank for Investment and Foreign Trade finanzierà progetti come la costruzione di autostrade, la promozione delle nuove tecnologie, lo sviluppo infrastrutturale nel settore energetico. Il commercio intra-regionale nell’AMU è infatti attualmente pari al 3% del totale, il più basso tasso di integrazione economica del mondo. MALI Le forze speciali francesi hanno iniziato le operazioni di terra nella parte settentrionale, dopo gli interventi aerei di supporto all’esercito maliano. Le milizie islamiche, legate ad Al Qaeda, hanno perso il controllo di alcune roccaforti, ma potrebbero ritirarsi nel deserto e utilizzare tattiche di guerriglia. La rinnovata presenza di forze occidentali nell’area, insieme all’instabilità del Mali, fornisce terreno fertile per il terrorismo islamico. Alcuni militanti islamici hanno preso il controllo dell'impianto petrolifero di In Amenas, nella confinante Algeria, dove operano BP, Statoil e Sonatrach, per contestare proprio la presenza occidentale. Dopo un primo intervento dell’esercito algerino, si contano già decine di morti, tra ostaggi e sequestratori. PAKISTAN La Corte Suprema ha ordinato l’arresto del primo ministro, Raja Pervez Ashraf, accusato di corruzione per atti legati ad alcuni progetti energetici, quando ricopriva l’incarico di ministro dell’energia sotto l’attuale governo. Il leader musulmano Muhammad Tahirul Qadri, vicino agli ambienti militari, guida le proteste popolari nella capitale. La lunga storia di colpi di stato da parte dell’esercito alimenta le tensioni e i timori circa la stabilità politica del paese. Tuttavia, la coalizione di maggioranza, capeggiata dal Pakistan People’s Party, potrebbe decidere di eleggere un nuovo premier, nel caso Ashraf venga allontanato, per portare a termine il mandato prima delle elezioni previste per il 2013, la cui data non è stata ancora stabilita. RUSSIA Nonostante il raddoppio degli utili e l’aumento del 16% dei ricavi nel terzo trimestre 2012, Gazprom sperimenta un calo delle vendite verso l’Europa. La società ha comunicato che il volume delle vendite verso il Vecchio continente nei primi 9 mesi del 2012 è sceso del 3% rispetto allo stesso periodo del 2011, a 111,4 miliardi di metri cubi. Inoltre, Gazprom ha segnalato sempre più frequenti richieste di revisione al ribasso dei prezzi da parte di clienti europei. Pillole Cipro: Moody’s taglia il rating da B- a CCC-. Accelera la crescita del debito pubblico, a fronte delle necessità del sistema bancario. OPEC: prevista una contrazione della domanda di oil nel 1H 2013, nonostante il taglio della produzione dell’Arabia Saudita. Perù: il PIL cresce a novembre del 6,6% a/a, trainato da costruzioni e vendite al dettaglio. Contrazione per il settore minerario. A cura dell’Ufficio Studi Economici e-mail: [email protected]