PROVINCIA DI COSENZA SERVIZIO FORMAZIONE

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PROVINCIA DI COSENZA SERVIZIO FORMAZIONE
PROVINCIA DI COSENZA
SERVIZIO FORMAZIONE PROFESSIONALE
P.A.F.F.
Progetto Analisi del Fabbisogno Formativo in funzione dell’Obbligo
Formativo Provincia di Cosenza
“Risultati dell’analisi socio-economica, prospettive di sviluppo a partire
dalla formazione professionale”.
Maggio 2005
A cura di: Gruppo di Lavoro del Servizio Formazione Professionale
Progetto per la rilevazione del Fabbisogno Formativo in funzione dell’Obbligo Formativo
INDICE
Premessa ...........................................................................................................................................3
Obbligo Formativo ..........................................................................................................................4
Metodologie adottate ......................................................................................................................5
1. Posizione Geografica.......................................................................................... 8
1.1 Caratteristiche fisiche del territorio .................................................................................8
1.2 Idrografia .........................................................................................................................9
1.3 Coste ..............................................................................................................................10
1.4 Viabilità e Trasporti .......................................................................................................10
2. Analisi socio - economica ................................................................................ 11
2.1 Dati Demografici ...........................................................................................................11
2.2 Istruzione .......................................................................................................................16
2.3 Situazione occupazionale...............................................................................................18
2.4 Settori Economici ..........................................................................................................20
2.5 Ricchezze naturali e storico culturali.............................................................................21
3. Profili Professionali. ......................................................................................... 23
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Progetto per la rilevazione del Fabbisogno Formativo in funzione dell’Obbligo Formativo
Premessa
Il fabbisogno formativo indica l’insieme dei contenuti di specifici interventi di
formazione, formulati a partire dai bisogni emersi. Per questa ragione, se si vuole definire
efficacemente i fabbisogni formativi dei vari settori economico-produttivi, si deve
procedere partendo dall’analisi dei bisogni di formazione.
L’analisi dei bisogni formativi è dunque, fondamentale per una formazione di
qualità: senza di essa è difficile progettare una formazione efficace, rispondente ai bisogni
reali del mercato del lavoro e capace di cogliere istanze innovative.
L’analisi dei fabbisogni formativi, inoltre, rappresenta un elemento di forza perché è
già essa stessa momento di formazione.
Anche la programmazione 2000-2006 dei Fondi strutturali sostiene l’importanza di
tale analisi promuovendo una strategia per l'occupazione che coinvolge direttamente tutti
gli Stati membri nel tentativo comune di innalzare al 70% il tasso di occupazione medio
comunitario entro il 2010.
Il punto di snodo di tale strategia è individuato nel processo d’integrazione tra le
politiche attive dell'istruzione e della formazione con quelle dell'occupazione e della
coesione sociale. La finalità generale di tale direttiva è, infatti, volta a favorire lo sviluppo
armonico e l'adeguamento qualitativo costante delle risorse umane protagoniste dei sistemi
socio -economici dell'Unione.
In tale contesto un elemento forte per coordinare gli interventi sul versante lavoro ed
occupazione con quelli che interessano il versante istruzione e formazione, è indubbiamente
l'analisi dei fabbisogni professionali e formativi. La corretta conoscenza di tali fabbisogni è
infatti, fondamentale per operare consapevolmente scelte politiche valide.
La rilevanza del tema spiega la priorità assegnata - nell'ambito dell'attuale
Programmazione Operativa Nazionale di FSE - all'analisi previsionale dei fabbisogni
formativi, quale intervento fondamentale per il rafforzamento dei sistemi di formazione,
istruzione ed orientamento ed il miglioramento delle loro performances.
Una novità importante è determinata dal decentramento delle politiche del lavoro in
quanto consente alle Regioni e alle Province di riorganizzare tutta la programmazione delle
politiche formative, del lavoro e dei servizi per l'impiego in un quadro programmatorio
unico e potenzialmente molto più ricco dal punto di vista delle informazioni disponibili.
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Progetto per la rilevazione del Fabbisogno Formativo in funzione dell’Obbligo Formativo
Lo strumento di rilevazione dei fabbisogni formativi deve mirare alla mediazione tra
gli attori del sistema produttivo. Il loro diretto coinvolgimento, infatti, diventa fondamentale
per prefigurare gli equilibri e le tendenze dei sistemi professionali (quali figure conviene
formare) e le caratteristiche delle competenze richieste (come conviene formare le diverse
figure).
A questo proposito l’analisi dei fabbisogni formativi mira ad identificare gli
strumenti necessari per lo sviluppo di professionalità specifiche e/o ad identificare fattori di
incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Obbligo Formativo
Il Nuovo Obbligo Formativo, che prevede l'istituzione dell'obbligo formativo fino al
diciottesimo anno di età, è stato introdotto dalla legge 144 del 17 maggio 1999 (art. 68).
L'importanza di questa legge si ritrova in vari aspetti, tra i quali:
•
l'incremento temporale, sempre auspicabile, di esposizione a percorsi formativi, in
risposta alle numerose sollecitazioni comunitarie in tal senso. Il sistema educativo
nazionale, infatti, si completa con questa norma di quella parte che avvicina il nostro paese
agli altri paesi dell'unione europea;
•
la pari dignità attribuita a percorsi formativi differenziati (scuola, formazione
professionale e apprendistato) che rappresentano nella loro integrazione le varie componenti
di un'offerta formativa integrata in grado di rispondere alle esigenze diverse che i ragazzi
esprimono.
Il quadro complessivo di riferimento si è profondamente trasformato da quando
l'obbligo formativo è stato istituito, basti pensare alla emanazione della legge delega n. 53
del marzo 2003 (legge Moratti): la sezione del "contesto" rispecchia le modifiche normative
intervenute. Ma l'art. 68 della L. 144/99 è rimasto in pieno vigore, anzi rafforzato dal
riferimento al "diritto-dovere all'istruzione fino al 18° anno di età" che nella legge delega è
contenuto.
I passaggi normativi di ambiti limitrofi all'obbligo e di tutta la traduzione operativa
dell'obbligo formativo vanno dall'istituzione dell'anagrafe dei ragazzi tra i 15 e i 18 anni di
età, all'elenco dei decreti nazionali di finanziamento, dalla regolamentazione dei tirocini
formativi a quella dell'apprendistato in obbligo formativo.
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L’ art. 68 della Legge n.144/99, come detto, prevede la permanenza dei giovani nel
circuito formativo almeno fino ai 18 anni.
Ciò è possibile attraverso i seguenti percorsi:
• proseguimento degli studi superiori;
• frequenza di un corso di formazione professionale finalizzato al conseguimento di una
qualifica professionale presso un Centro accreditato dalla Regione;
• assunzione in una ditta con contratto di apprendistato e relativa frequenza dei corsi per
apprendisti appositamente predisposti.
Metodologie adottate
La realizzazione del progetto per l’Analisi del Fabbisogno Formativo in funzione
dell’Obbligo Formativo, si è caratterizzata da una prima fase dedicata alla programmazione
del lavoro, consistente nella definizione dei diversi steps necessari all’identificazione dei
profili professionali a più alta spendibilità.
A questo scopo si è provveduto alla raccolta di dati e di informazioni sulla realtà
demografica e socio-economica del territorio provinciale, che è stato diviso in cinque
distretti, aggregando aree PIT limitrofe sulla base di alcuni tratti di omogeneità territoriale e
socio-economica.
• Distretto 1: Area PIT Pollino e Alto Ionio;
• Distretto 2: Area PIT Valle Crati e Sila Ionica;
• Distretto 3: Area PIT Alto Tirreno e Medio Tirreno;
• Distretto 4: Area PIT Serre Consentine e Sila;
• Distretto 5: Area PIT Basso Tirreno e Savuto.
La scelta politica di prendere in considerazione le Aree PIT è stata presa per due ordini di
motivi:
o Sfruttare le indagini e la rete sociale costituitasi grazie ai Progetti Integrati
Territoriali;
o Tener conto dei punti deboli e delle linee di sviluppo individuate attraverso i PIT con
l’accordo degli attori territoriali.
Obiettivo dello studio è stato quello di giungere alla creazione di tavoli di concertazione
permanenti, nei quali l’Ente Provincia di Cosenza ha presentato e discusso le proposte
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elaborate in tema di fabbisogno formativo con i vari soggetti sociali coinvolti, ossia Sindaci,
Comunità Montane ed Enti Locali, Associazioni datoriali e di categoria, Sindacati, Scuole,
Associazioni di volontariato.
Il raggiungimento di tale obiettivo, in pieno accordo con il programma di governo, ha
dato voce alle realtà territoriali provinciali, contribuendo ad eliminare le distanze tra centro
e periferia.
Si è quindi proceduto a formare cinque gruppi di lavoro, ciascuno dei quali ha scelto
di curare lo studio di un distretto e di prendere in carico l’organizzazione del tavolo di
concertazione corrispondente.
Individuati gli obiettivi e l’itinerario di questa prima fase, si è resa necessaria la
creazione di un diagramma di GANTT per ogni gruppo lavoro, in modo da identificare con
chiarezza nel percorso da seguire le varie tappe e da scandirne la durata e successione (o
coincidenza) temporale.
Ciascun diagramma di GANTT è stato strutturato in 2 fasi: la prima che ha portato
alla stesura di un documento diventato oggetto di discussione dei 5 incontri sopra descritti;
la seconda che ha provveduto alla rielaborazione del documento finale, alla luce delle
indicazioni scaturite dagli incontri.
Fase 1: Redazione documento Æ Incontri per distretto territoriale
• Analisi preliminare
(Analisi Socio-Economica, Analisi studi PIT e indagine SloCS, Analisi dati pervenuti dai
Centri per l’Impiego, Parti sociali, Testimonial territoriali). Raccolta degli studi e delle
ricerche effettuate a livello universitario sull’indice di invecchiamento e di abbandono dei
territori analizzati, sul grado di dispersione scolastica in essi presente, sul loro sviluppo (o
involuzione) nei vari settori economici (industria, agricoltura, artigianato e terziario), sul
loro livello di degrado o salvaguardia del patrimonio ambientale e storico culturale.
Analisi delle indagini commissionate dai PIT e del progetto SloCS. Raffronto dei dati
presenti in questi ultimi con quelli precedentemente raccolti, per rilevare eventuali
discrepanze e convergenze. Confronto tra i profili professionali, segnalati come i più
spendibili dai diversi Centri per l’Impiego della Provincia, e le tipologie di formazione
necessarie allo sviluppo emerse dall’analisi precedente.
Raccolta dati presso testimonial e parti sociali del distretto oggetto di analisi.
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• Redazione del documento
Sulla base dell’analisi preliminare.
Fase 2: Convegno Finale
• Rielaborazione del documento su quanto emerso dagli incontri
• Presentazione dei risultati in un Convegno Finale
Analisi
preliminare
Fase 1
Redazione
Documento
5 incontri sul
territorio
Rielaborazione
Documento
Convegno
Finale
Fase 2
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1. Posizione Geografica
La provincia di Cosenza è la più vasta delle province calabresi, si estende nella parte
più settentrionale della Calabria su una superficie di 664.973 ha. La provincia è suddivisa
in 155 comuni.
1.1 Caratteristiche fisiche del territorio
La Provincia di Cosenza confina a Nord con la Basilicata, lungo un confine che da
ovest ad est attraversa il basso corso del Noce, il Pollino, il bacino del Torrente S.Nicola.
Ad Est è bagnata dal Mar Ionio ed a Ovest dal Tirreno. A Sud confina con le province di
Catanzaro e Crotone, lungo il corso del Savuto e l’altopiano della Sila.
I sistemi montuosi principali sono: il Pollino, la Sila e la Catena Costiera.
Il gruppo montuoso del Pollino, sviluppato in direzione E-W, costituisce un sistema
continuo dallo Ionio al Tirreno ed occupa la parte più settentrionale della Provincia. La sua
morfologia, tipicamente carsica, è molto aspra, con versanti acclivi e profonde incisioni
fluviali. Sul Pollino sono localizzate le vette più elevate della Calabria (Serra Dolcedorme
2267 m e Monte Pollino 2248 m).
La Catena Costiera costituisce un sistema montuoso, prospiciente il mar Tirreno, con
cime che sfiorano i 2000 m. La Catena si estende per circa 100 km ed è larga oltre 15 km. È
un rilievo ancora in sollevamento con versanti piuttosto acclivi che degradano
progressivamente verso il mare e verso la valle del Crati.
Il Massiccio della Sila, la cui vetta più elevata raggiunge i 1930 m (Monte Botte
Donato), è costituito da un ampio altopiano.
La parte centrale del territorio provinciale è occupata dalla Valle del Crati, che si
estende fino alla piana di Sibari in direzione sud - nord. La valle è solcata da numerosi corsi
d’acqua, affluenti del Crati, che apportano notevoli quantità di sedimenti.
Della superficie provinciale ben 543.766 ha sono montani e l’indice di montanità
provinciale (pari al rapporto tra superficie montana e superficie totale) è pari a 81,8%, in
assoluto il più elevato delle province calabresi.
Sup.territoriale (ha)
Sup.montana (ha)
Indice di montanità
664.973
543.766
81,8 %
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Grafico 1 - Distribuzione territoriale Provincia di
Cosenza V.%
Pianura 9,0%
9,2% Collina
81,8% Montagna
1.2 Idrografia
Le caratteristiche del territorio provinciale, prevalentemente montuoso ad eccezione
della pianura alluvionale del Crati (Piana di Sibari), con coste rapidamente degradanti verso
il mare e le caratteristiche climatiche con estati siccitose e inverni molto piovosi,
determinano un regime prevalentemente torrentizio.
Numerose sono le fiumare, soprattutto nella fascia dell’Alto Ionio, caratterizzate da
brevi e ripidi percorsi nella zona montana e sbocco nelle brevi pianure costiere, dove il
cambio brusco di pendenza determina lo sviluppo di conoidi occupato in larga parte dal
corso d’acqua che incide effimeri alvei di magra tra loro intrecciati.
Soltanto due sono i corsi d’acqua della provincia che superano i 50 km di lunghezza: Crati
(81,4 km) e Savuto (72,7 km). Il Crati, in particolare, è il corso d’acqua principale anche
per dimensione del bacino imbrifero (2577 km2), che è anche il più esteso della Calabria.
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1.3 Coste
Le coste della provincia di Cosenza si estendono per circa 228 km, ed interessano 21
comuni della costa tirrenica e 16 della costa ionica.
Lo stato generale delle coste provinciali, come emerge da tutti gli studi condotti, è
caratterizzato da ampi fenomeni di erosione, particolarmente intensi lungo il litorale
tirrenico.
1.4 Viabilità e Trasporti
Il sistema viario dell’intera Provincia di Cosenza è caratterizzato dalla presenza di
una rete primaria, l’autostrada SA-RC che attraversa l’area da Nord a Sud. Le due coste
opposte, quella Ionica e Tirrenica, invece, sono attraversate rispettivamente dalla SS 106
Ionica e dalla SS 18 Tirrenica In parallelo a queste ultime strade, corrono anche le uniche
due direttrici ferroviarie a due binari, che permettono i collegamenti all’interno della
regione.
Le aree interne, però, risultano molto isolate, infatti i collegamenti tra queste e la SS
18 così come con la SS 106, avvengono attraverso un sistema stradale spesso tortuoso e
poco agevole, in cui si evidenziano soprattutto alcuni assi trasversali che fanno da raccordo
tra l’arteria litoranea e l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, costituiti dalla SS 586, la SS
504, la statale 107, Silana-Crotonese e la SS 118.
Il sistema di trasporto delle merci risente inevitabilmente della poca efficienza dei
collegamenti ferroviari e stradali. La situazione è anche più drammatica per i comuni
interni, che possono contare solo su una serie di strade provinciali di non sempre agevole
percorribilità. Riguardo al trasporto passeggeri, se i comuni costieri sono ben collegati tra
loro dalla linea ferroviaria, a cui si aggiungono alcune corse di pullman appartenenti a
società di trasporto private, altrettanto non può dirsi per i collegamenti stradali urbani ed
extraurbani verso l’interno. Questi ultimi quando non sono completamente assenti,
scarseggiano moltissimo anche in estate, rendendo raggiungibili alcune zone solo con il
mezzo proprio
Numerosi sono i punti di approdo turistici e commerciali come il porto di Sibari,
Corigliano, Trebisacce, Cetraro, Amantea ma sono poco sfruttati perché non dotati di
adeguate infrastrutture.
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2. Analisi socio - economica
2.1 Dati Demografici
La popolazione totale della provincia di Cosenza, in base al dato Istat aggiornato al
31 dicembre 2003, è di 734.073 abitanti. di cui il 51% sono donne e il restante 49% uomini.
(Vedi Grafico 2)
Grafico 2 - Popolazione residente Provincia di Cosenza:
per sesso V.A. e V.% Anno 2003
359.837
(49,0%)
374.236
(51,0%)
M
F
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Tale popolazione risulta essere concentrata per lo più nella zona situata a nord est
della provincia - Pit Pollino e Alto Ionio Cosentino (da ora in poi “Distretto 1”) con il 28%
della popolazione totale, e in quella più interna Pit Sila e Serre Cosentine (da ora in poi
“Distretto 4”) con il 27%; la restante popolazione, invece, si distribuisce in modo più o
meno omogeneo; infatti, il 19% è situata nei Pit Sila Ionica e Valle Crati (da ora in poi
“Distretto 2), il 15% nei Pit Medio e Alto Tirreno Cosentino (da ora in poi “Distretto 3”) e
infine l’11% nei Pit del Savuto e del basso Tirreno Cosentino da ora in poi “Distretto 5”).
(Vedi Grafico 3)
Grafico 3 - Popolazione residente per Distretto
V.% Anno 2003
11%
28%
27%
15%
Distretto 1: Pit Pollino-Alto Ionio Cosentino
Distretto 3: Pit Medio-Alto Tirreno
Distretto 5: Pit Savuto-Basso Tirreno
19%
Distretto 2: Pit Sila Ionica-Valle Crati
Distretto 4: Pit Sila-Serre Cosentine
Rispetto alla popolazione totale dell’intero territorio provinciale, consistente risulta
essere la fascia di popolazione compresa tra i 25 e i 44 anni, attestata al 30%, mentre la
fascia d’età compresa tra i 45 e i 64 anni, raggiunge il 24%; inoltre, degno di nota appare il
dato che si riferisce alla popolazione anziana, quella cioè che va dai 65 anni e oltre, che
arriva al 18%; di seguito, al 15%, si collocano i giovanissimi, ossia la fascia di popolazione
compresa tra 0 e 14 anni, per arrivare, infine, alla categoria dei giovani attestata al 13%
(Istat 2002). (Vedi Grafico 4)
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Grafico 4 - Popolazione per classi d'età nella Provincia di Cosenza
V. % Anno 2002
65 anni e oltre
18%
0-14 anni
15%
15-24 anni
13%
45-64 anni
24%
25-44 anni
30%
Rapportando la popolazione residente per ogni distretto con la popolazione
dell’intera provincia, si evidenzia che il D.1 presenta un livello di popolazione giovane più
alto rispetto agli altri, mentre il D.5, al contrario, ha una concentrazione maggiore di
popolazione anziana. In particolare, dai dati elaborati, risulta che le percentuali più cospicue
di giovani del D.1 si trovano a Castrovillari con il 10,5%, a Corigliano Calabro con il 21,3%
e a Rossano con il 20,1%. Allo stesso modo le percentuali più elevate di anziani del D.5
sono attestate a Carpanzano e Paola con il 15,9% e ad Amantea con il 12,4%. (vedi Grafico
5-6-7)
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Grafico 5 - Popolazione per classi d'età per Distretto (D.)
V. %. Anno 2002
35,0
30,3
30,0
31,3
29,3
29,6
30,0
23,0
25,0
20,0
17,0
16,0
14,0
15,0
16,0
13,7
18,8
17,0 14,8
21,0
17,2
14,8
13,2
23,5
23,9
23,9
23,0
12,8
13,5 12,5
10,0
5,0
0,0
D.1:Pit Pollino e D. 2: Pit Sila Ionica D.3: Pit Alto e
Alto Ionio
e Valle Crati
Medio Tirreno
Cosentino
Cosentino
0-14 anni
15-24 anni
25-44 anni
D. 4: Pit Sila e D. 5: Pit Savuto e
Serre Cosentine Basso Tirreno
Cosentino
45-64 anni
65 anni e oltre
Grafico 6 - Focus sui Comuni del Distretto 1 con il più alto
tasso di giovani (popolazione compresa tra i 15 e i 24 anni) V.% Anno 2002
21,3
25
20,1
20
V.%
15
10,5
10
5
0
Castrovillari
Corigliano
Calabro
Rossano
Comuni
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Grafico 7 - Focus dei Comuni del Distretto 5 con il più
alto tasso di vecchiaia (popolazione di 65 anni e oltre) V.% Anno 2002
20,0
15,9
15,9
15,0
12,4
V.% 10,0
5,0
0,0
Carpanzano
Paola
Amantea
Comuni
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2.2 Istruzione
Secondo l’ultimo censimento dell’Istat, più dell’80% della popolazione dell’intera
Provincia risulta essere in possesso di un titolo di studio; il 13,5% è alfabetizzato ma non
possiede nessun titolo di studio, mentre il livello di analfabetismo si attesta intorno al 5%.
(vedi Grafico 8)
Grafico 8 - Grado di istruzione nella Provincia di Cosenza
V.% Anno 2001
Alfabeti privi di titoli di studio
13,5%
4,9%
Analfabeti
81,6%
Alfabeti con titoli di studio
Analizzando nel dettaglio il tipo d’istruzione dell’intera provincia, il primato lo
detengono i diplomati di scuola media inferiore o avviamento professionale con il 32,1%
seguono i diplomati di scuola media superiore e di licenza elementare; rilevante è anche il
dato che si riferisce alla laurea: il 9,4% della popolazione residente risulta laureata. (Vedi
grafico 9)
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Grafico 9 - Tipo d'istruzione nella Provincia di Cosenza
V. % Anno 2001
Scuola
Elementare
26,7%
Laurea
9,4%
31,8%
32,1%
Scuola media
inferiore o
avviamento
prof.le
Diploma
Scuola
Superiore
Chiaramente questo dato non è distribuito in modo omogeneo in tutto il territorio,
infatti, se si tiene conto della divisione precedentemente adottata, si nota che la
concentrazione maggiore di popolazione istruita, risiede nel D.4
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Grafico 10 - Tipo d'istruzione per Distretti (D.)
V% Anno 2001
35,0
31,2
28,6
30,0
25,3 24,7
25,0
22,2
21,6
20,0
14,3
15,0
10,0
23,3
22,9
8,0
5,5 4,8
23,4
27,4
22,9
19,4
15,3
6,8
D.1:Pit Pollino e D. 2: Pit Sila
Alto Ionio
Jonica e Valle
Cosentino
Crati
13,8
5,4
13,5
11,1
6,2
6,4
2,7
3,9
D.3: Pit Alto e D. 4: Pit Sila e D. 5: Pit Savuto
Medio Tirreno Serre Cosentine e Basso Tirreno
Cosentino
Cosentino
Laurea
Licenza di scuola media inferiore o di avviamento prof.le
Alfabeti privi di titoli di studio
25,9
24,6
11,0
5,0
0,0
27,9
Diploma di scuola secondaria superiore
Licenza di scuola elementare
Analfabeti
2.3 Situazione occupazionale
Il trend occupazionale, nel periodo che è intercorso tra il 1997 e il 2001 è stato
costante, anche se nel biennio ’98 - ’99 il tasso occupazionale è diminuito di circa due punti
percentuali, determinando chiaramente il relativo aumento del tasso di disoccupazione che
si è attestato al 26,5% nel 1998; successivamente il livello occupazionale è aumentato
raggiungendo nel 2000 il valore di 77,2%; nello stesso periodo la disoccupazione diminuiva
fino ad arrivare al 22,8% (Rilevazione trimestrale sulle forze lavoro 1997 2001) (vedi
Grafico 11)
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Grafico 11 - Tassi di occupazione e di disoccupazione nella Provincia di Cosenza Anni 1997-2001 V.%
90,0
80,0
76,4
73,5
74,8
77,2
76,3
70,0
60,0
50,0
Occupati
Disoccupati
40,0
30,0
23,6
26,5
25,2
22,8
23,7
20,0
10,0
0,0
1997
1998
1999
2000
2001
Oggi l’area è caratterizzata da una difficoltà occupazionale che risulta più accentuata
tra i giovani in cerca di prima occupazione (stimata al 62%), che tra i lavoratori
precedentemente occupati e alla ricerca di nuova occupazione; Alquanto critico appare il
tasso di disoccupazione femminile: infatti, le donne senza lavoro sono oltre la metà di quelle
attive
Bisogna tuttavia sottolineare una rilevante difformità tra i dati registrati nelle aree
costiere e in quelle interne, dove la disoccupazione raggiunge livelli molto più elevati, e una
diversa situazione occupazionale del D.4 i cui livelli pur risultando essere bassi rispetto alla
media nazionale, risultano avere valori superiori rispetto a quella provinciale e regionale.
I dati forniti dalla Svimez (2001) sul tasso di irregolarità del lavoro, mettono in
evidenza che nel 2000 circa il 30% delle unità di lavoro complessive presenti sul territorio è
costituito da lavoratori “irregolari” L’elevata incidenza degli irregolari nel mercato del
lavoro locale è spiegabile con il fatto che il sistema economico dell’area vede un maggior
peso di quei settori di attività quali agricoltura, costruzioni, commercio e turismo che più
frequentemente sono caratterizzati per un maggiore ricorso a forme di lavoro sommerso.
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2.4 Settori Economici
In tutta la provincia il settore predominante è quello agricolo; in particolare lungo le
due coste si sono sviluppate produzioni agricole tipiche molto rinomate: il versante ionico è
caratterizzato dalla coltivazione di ortaggi (a Montalto Uffugo), di pescheti e agrumeti (in
particolare a Rossano e a Corigliano Calabro), mentre il secondo versante, quello tirrenico,
si distingue per la produzione e la lavorazione di pomodori (rinomati quelli di Belmonte),
cipolle, fichi, cedro (famosa S. Maria del Cedro) e del peperoncino (Diamante), oltre che
per l’apprezzata rosamarina di Amantea; L’interno, invece si caratterizza per la produzione
di noti vini (quelli del Savuto quelli del Pollino e della Valle del Crati), per la lavorazione di
prodotti sott’olio e sottaceto, per la produzione del latte e del famoso “caciocavallo” (un
formaggio a pasta filata che ha ottenuto il riconoscimento DOP), e per tutta la gamma degli
insaccati stagionati, oltre che per la coltivazione della “patata silana” e del frumento tenero
(che costituiscono le due colture principali dell’intero Altopiano Silano). Da sottolineare,
anche, la lavorazione delle castagne a Fagnano Castello e a Lattarico.
Nonostante ciò la limitata produzione non consente di conquistare mercati più ampi
di quello strettamente locale, in quanto questo settore è caratterizzato dalla presenza di
piccole imprese. Le ditte individuali, infatti, rappresentano la tipologia organizzativa
dominante, seguita a grande distanza dalle società cooperative, dalle società di persone e
dalle scarsissime società di capitali.
Bisogna poi menzionare la presenza di alcuni significativi agglomerati di medie e
piccole imprese afferenti al comparto manifatturiero, costituito da falegnameria, produzione
di infissi metallici e industrie tessili e dell’abbigliamento; (a San Giovanni in Fiore e a
Longobucco sono presenti attività di artigianato specializzate nella lavorazione dell’oro e
nella lavorazione di tappeti, arazzi, coperte e tessuti).
Il sistema imprenditoriale non riesce ugualmente a soddisfare i bisogni occupazionali
dell’area; inoltre, la crisi che attualmente, in tutta Italia, coinvolge il settore tessile a causa
delle produzioni provenienti dai paesi asiatici, sta provocando grave disagio nelle aree della
provincia interessate; non si deve dimenticare, infatti, che in termini occupazionali le
industrie tessili presenti nella zona assorbono gran parte delle unità lavorative del comparto
manifatturiero.
In questo panorama, unica eccezione è rappresentata dal distretto 4 e in particolare
dalle zone di Cosenza e Rende dal momento che vi è una consistente concentrazione urbana,
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un’elevata dotazione di servizi ed attività culturali - è qui che si trova la sede dell'Università
degli Studi della Calabria - e da diversi centri di ricerca e di innovazione tecnologica di
estrazione sia pubblica che privata. Ciò determina una presenza massiccia di lavoratori attivi
nel settore del terziario; una presenza non trascurabile del settore industriale con il 20,6%
degli addetti; una percentuale minima, pari al 2,5%, di lavoratori operanti nel settore
dell'agricoltura (nettamente inferiore ai valori provinciali e regionali).
Anche se in questa area si riscontra, come altrove, una prevalenza di aziende con
forme giuridiche elementari (circa il 71%), appare significativa, a testimonianza della
tendenza al dinamismo, l’esistenza di società, in particolare di società di capitale e di società
cooperative, particolarmente rilevante nel capoluogo, che è in linea con i valori provinciali e
regionali.
Tutta l’area possiede un discreto numero di strutture alberghiere ed extralberghiere
(campeggi, villaggi turistici, alloggi privati), nella stragrande maggioranza localizzate sulla
costa; il settore del turismo non riesce comunque ad assorbire la domanda poiché i servizi di
ricettività sono scarsi, mancano infatti politiche di marketing del territorio. Il turismo più
frequente è quello di “prossimità”, che comincia a risentire fortemente dell’emergenza
ambientale del mare inquinato, fenomeno riconducibile all’assenza o al mancato
funzionamento di una rete di depurazione adeguata; manca, infatti, completamente una
progettazione che salvaguardi l’ambiente ed adegui le strutture ad uno sviluppo ecocompatibile - sono presenti nella fascia costiera seri problemi di dissesto idro-geologico e di
erosione, i comuni collinari sono ad elevato rischio sismico e sempre più esposti al
preoccupante fenomeno dell’avanzamento progressivo, e finora inarrestabile, del mare che
provoca una erosione della spiaggia, con notevoli danni per le popolazioni costiere - inoltre
il rapporto qualità-prezzo offerto non risulta competitivo soprattutto se paragonato a quello
presente in altre località turistiche del territorio nazionale.
2.5 Ricchezze naturali e storico culturali
L’Area è di buon livello sia per quanto concerne il patrimonio storico monumentale
sia per quello ambientale; molti centri urbani presentano nuclei storici di rara bellezza;
cospicua è la presenza di siti archeologici che coprono un arco temporale che va dal
paleolitico superiore al medioevo (una prevalente concentrazione si ha nella zona di Sibari
in cui sono venuti alla luce gli scavi delle antiche città di Sibari, Thurii e di Copia; famosa è
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la grotta del Romito, nei pressi di Papasidero, appartenente al paleolitico superiore;
“Pauciuri” a Malvito, di epoca romana viene fatta risalire, con tutta probabilità, al I sec.
a.C.; i siti dell’antica civiltà bruzia del IV e III sec. a.C. - necropoli e fattorie - disseminati
lungo tutta la fascia tirrenica con particolare concentrazione nel comune di Cetraro, dove
sorge l’Antiquarium di Palazzo del Trono), a ciò si aggiunga la presenza di numerose
chiese, abbazie, santuari, cappelle e di numerosi centri storici. Purtroppo lo stato di
conservazione di codesto patrimonio storico, architettonico ed artistico risulta
insoddisfacente, soprattutto per ciò che riguarda gli scavi archeologici, dove le strutture
portate in luce non sono protette in alcun modo dall’azione erosiva degli agenti atmosferici
e dalle intenzioni predatorie di malintenzionati. Le comunità Arbëreshë sono di interessante
valenza storico – culturale, in quanto conservano da circa cinque secoli la lingua, il rito
religioso, gi usi e i costumi della terra d’origine.
Tutta l’area è anche ricca di un grande e pregevole patrimonio ambientale; la parte
più settentrionale del territorio provinciale cade nel versante calabro del Parco Nazionale del
Pollino che presenta caratteristiche con un alto grado di naturalità, e di diversità,
quest’ultima intesa sia come varietà di ricchezze di specie animali e vegetali, che come
varietà di paesaggi.
Importante è anche il patrimonio naturale; consistenti sono i siti e gli habitat naturali
presenti come L’Oasi Fiume Crati, le riserve di Montalto Uffugo, di Santa Sofia d’Epiro ed
il centro naturalistico il Tritone di San Benedetto Ullano; vi sono Siti di Interesse
Comunitari (SIC) presso i comuni di Longobucco, Corigliano e Bocchigliero. L’area in
località S. Salvatore di Bocchigliero, quella di Gallopane in Comune di Longobucco e
quella di Macchia della Giumenta tra Longobucco e Bocchigliero sono “riserve naturali
biogenetiche”.
Nella fascia costiera vi è la presenza di importanti località termali come Cassano allo
Ionio, Cerchiara di Calabria, Spezzano Albanese,Guardia Piemontese che potrebbero
diventare poli attrattivi per la cura del corpo.
Alla luce di quanto detto, si evince che il territorio della Provincia di Cosenza, seppur
vario, presenta delle peculiarità simili che, se ben valorizzate, potrebbero fungere da volano
per lo sviluppo. Considerate le vocazioni evidenziate, le opportunità formative riguardano i
seguenti settori: Turismo e Attività Alberghiera, Agricoltura Allevamento e Pesca,
Artigianato, Commercio e industria e Servizi
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3. Profili Professionali
Di seguito sono elencati i profili professionali da noi individuati, sia per ciò che
riguarda l’obbligo formativo, sia per ciò che concerne la formazione di II livello.
Profilo
Addetto alla lavorazione su telaio
Obbligo
formativo
9
9
Addetto ai rapporti commerciali
Addetto al magazzino Prodotti Ortofrutticoli
9
Addetto al restauro dei tessuti
9
Addetto alla gestione di strumenti multimediali
9
9
Addetto allo sviluppo di sistemi informativi
Addetto lavorazione prodotti alimentari di nicchia
9
Agricoltore Biologico
9
Animatore territoriale
9
Animatore turistico
9
Antennista
9
Assemblatore P.C.
9
9
Assistente Cantiere Edile
Assistente nei servizi tutelari
9
Autista
9
Autoriparatore
9
Bagnino
9
9
Beach manager
Cabarettista
9
Calzolaio
9
Carpentiere
9
9
Catalogatore beni culturali
Ceramista
9
9
Disegnatore tessuti
Elettricista installatore
Formazione
di II livello
9
Esperto commercio relazioni estere
9
Esperto di Cultura Arberesche
9
Esperto di database
9
Esperto di export settore agro – alimentare
9
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Profilo
Obbligo
formativo
Esperto di informatica e telematica nelle PMI
Formazione
di II livello
9
Esperto di marketing di prodotti
9
Esperto di reti e applicazioni web
9
Esperto di turismo integrato
9
Esperto gestione grandi eventi
9
Esperto gestione piccola e media impresa
Esperto in gestione di impianti per il trattamento delle
acque
Esperto in Sistemi di Gestione Ambientale
Esperto informatico per la valorizzazione delle risorse
territoriali
Esperto nella Costituzione e Gestione di Impresa nel
settore Agro-Alimentare
Esperto per la gestione di sistemi e – learning
9
9
Esperto progetti
9
Esperto tecniche di comunicazione
9
9
9
9
9
Esperto telemarketing
9
Estetista e Parrucchiere unisex
9
Fabbro
9
Falegname
9
Ferraiolo
9
Gestore di stabilimento balneare e termale
9
Gestore di supermercato
9
Gestore impresa sociale
9
Giardiniere
9
Gommista
9
Guida di percorsi storico - culturali e religiosi
9
Guida Naturalistica
9
Guida subacquea
9
9
Guida Turistica
Idraulico
9
9
Imprenditore turistico
Innestatore viticolo
9
Installatore connettori pannelli solari
9
Installatore di mobili
9
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Profilo
Installatori condizionatori
Istruttore d‘equitazione
Obbligo
formativo
9
Formazione
di II livello
9
9
Istruttore di guida subacquea per disabili
Itticoltore
9
Lavorazione fibre tessili
9
Lavorazione metalli preziosi
9
Lavorazione paglia e vimini
9
Macchinista
9
9
Manager di aziende cooperative
Manutentore di impianti termofluidi
9
Meccanico rimessaggio barche
9
9
Mediatore socio – culturale
Mosaicista
9
Muratore in Genere
9
Olivicoltore
9
Operaio elettricista
9
Operatore addetto all’Assistenza Domiciliare
Operatore addetto alla rimozione - smaltimento-bonifica
amianto
Operatore Agricolo-Ambientale
9
Operatore agrituristico
9
Operatore Agro-Alimentare
9
Operatore ambientale – marino
9
Operatore bio - etica ambientale
9
Operatore centro benessere
9
Operatore Controllo Qualità nel settore Agro-Alimentare
9
Operatore del verde
9
Operatore delle vendite
9
Operatore di autonomia domestica
9
Operatore di call center e centralinista non vedente
9
Operatore di Comunità per Anziani
9
Operatore di telemarketing per non vedenti
9
Operatore edile
9
Operatore Faunista
9
9
9
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Profilo
Operatore informatico
Obbligo
formativo
9
Operatore nel settore enologico
9
Operatore zootecnico
9
Operatrice centri di accoglienza per donne in difficoltà
9
Ortifloricoltore
9
Piastrellista
9
Potatore e innestatore in genere
9
Sarto tessitore
9
Scalpellino
9
Show-man
Tecnico addetto alla pesca, all'allevamento ed alla
conservazione del prodotto ittico
Tecnico bachisericolo
9
Formazione
di II livello
9
9
Tecnico del risparmio energetico
9
Tecnico della qualità
9
Tecnico di gestione multimediale del turismo
9
Tecnico esperto del montaggio
9
Tecnico Hardware
9
Tecnico impianto irrigazione
9
Tecnico istruttore serre agricole
9
9
Tecnico luci e audio
Tecnico per la Qualità Olearia
9
Tecnico progettista di spazi verdi
9
Tecnico riprese televisive
9
Web Content Manager
9
Web designer
9
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