domenica di Pasqua

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domenica di Pasqua
5 aprile 2015: domenica di Pasqua
Tutto il mondo in un uovo
Oggi le uova di Pasqua rivestono prevalentemente il ruolo di accessori. Ma nell’antichità si
presumeva che tutto il mondo fosse scaturito da un uovo.
Ed ecco che spuntano di nuovo un po’ dappertutto, le simpatiche uova di Pasqua. Oltre a mangiarle, ne usiamo i gusci vuoti per delle avvenenti decorazioni pasquali. In altre culture le uova sono
protagoniste dei miti della creazione.
Ciò probabilmente perché fin dai tempi più remoti si è notato che dall’uovo scaturisce la vita. Da
qui la deduzione che il mondo possa essere nato in modo analogo. Si svilupparono così le più svariate teorie cosmologiche secondo le quali il mondo sarebbe sorto da un uovo. Nell’antica Grecia,
per esempio, secondo la leggenda il dio del tempo Crono creò l’uovo cosmico d’argento. I finlandesi credevano invece che un’anatra tuffatrice avesse deposto un uovo nel grembo della dea
dell’aria Ilmatar. La metà inferiore divenne il pianeta Terra, quella superiore il cielo, il tuorlo diede
origine alle stelle e l’albume alla luna. Anche in altre culture s’incontrano leggende sull’origine
dell’universo che hanno per protagonista l’uovo. Secondo il mito della creazione marocchino il
mondo nacque da un uovo di serpente, nell’antico Egitto si credeva che il mondo fosse scaturito da
un uovo d’oca e i Persiani ritenevano che fosse stato il dio della luce a creare le stelle nonché 30
dei benigni e li avesse riposti in un uovo.
L’uovo è quindi da sempre simbolo di fertilità e del ciclo ripetitivo della vita, per cui non stupisce il
fatto che gli archeologi abbiano ritrovato uova magistralmente decorate e anche riproduzioni di
uova in marmo, argilla e alabastro. Sono note perfino uova dipinte risalenti all’epoca precristiana. I
cinesi, per esempio, usavano regalare uova variopinte all’inizio della primavera già 5000 anni fa.
Nel cristianesimo l’uovo divenne simbolo della resurrezione di Cristo. Il guscio rotto fu interpretato
come tomba vuota e la colorazione rossa, usuale a partire dal medioevo, simboleggiava la morte e
la resurrezione di Cristo. Più tardi s’impiegarono anche altri colori tra cui il giallo che rappresentava
la luce, il blu che era associato alla purezza e il verde alla speranza. Si svilupparono inoltre numerosissimi modi per decorare artisticamente i gusci di uova svuotate o anche le uova sode. Queste
sono molto quotate tanto presso il coniglietto di Pasqua quanto presso i fioristi creativi che per i
fantasiosi saluti di Pasqua usano non soltanto uova di gallina, bensì anche uova di quaglia, di
struzzo e di emù.
Simpatici, affettuosi saluti di Pasqua possono essere fatti recapitare anche via fioristi partner Fleurop, www.fleurop.ch e tel. 0848 888 555, e precisamente in tutto il mondo. Le ordinazioni riscontrate entro le ore 13:00 di sabato, 4 aprile, saranno consegnate in Svizzera ancora in giornata.
((Trafiletto))
Uova e record
Le uova sono tutt’altro che noiose. Vantano infatti interessanti “primati”.
 Le uova di maggiori dimensioni sono quelli della femmina dello struzzo africano. Hanno un
diametro di 15 cm e pesano 1,9 kg. Se volessimo mangiarne uno lesso, la sua cottura richiederebbe ben 40 minuti.
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Le uova più piccole sono prodotte a Cuba da un minuscolo uccellino, una specie rara detta
colibrì di Elena. Le sue uova misurano soltanto cinque millimetri in altezza e pesano tra 0.25 e
0,4 grammi.
Le uova più blu provengono dalle galline peruviane e dagli emù. In Perù, a causa dell’elevata
concentrazione di zolfo nel terreno delle Ande, le galline depongono uova dal guscio color turchese chiaro. Le grandi uova dell’emù variano invece dal turchese al verde petrolio, sono molto estetiche e quindi molto richieste anche da noi.
Le uova più vecchie si trovano indubbiamente nella cucina dei cinesi. Sono elencate nel menù
come “uova millenarie”, ma per fortuna hanno solo circa tre mesi, periodo che trascorrono
fermentando in uno speciale composto di erbe e spezie. Molti le considerano una vera prelibatezza.
Un record sorprendente è aggiudicato anche al kiwi neozelandese. Questo uccello dell’ordine
degli struzioniformi (uccelli inadatti al volo) depone uova di circa 500 g, pari praticamente al
30% del peso del proprio corpo. Pertanto la femmina del kiwi smette di mangiare due giorni
prima di deporre le uova, perché lo stomaco non ha più posto per dilatarsi.
Non per ultimo è degno di menzione anche un record conseguito nel 2009 a Flawil, nella Svizzera orientale, e precisamente quello della più grande porzione di uova strapazzate del mondo, per la quale sono state impiegate 8000 uova: pesava niente di meno che 530 kg.
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“Fleurop”.
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