1 COMUNE DI REGGELLO Provincia di Firenze Opera: PROGETTO

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1 COMUNE DI REGGELLO Provincia di Firenze Opera: PROGETTO
COMUNE DI REGGELLO
Provincia di Firenze
Opera:
PROGETTO di COLTIVAZIONE della: “CAVA
PER L’ESTRAZIONE DI PIETRAFORTE”, in località “Riscaggio”, utilizzata dalla Società “Italbuild S.r.l. Costruzioni Generali”.
Elaborato:
RELAZIONE GENERALE:
- Quadro di riferimento
- Documentazione fotografica
- Elaborati Progetto di Coltivazione
Elaborato:
1
Data: FEBBRAIO 2012
Progettisti delle varie prestazioni specialistiche
per il Progetto di Coltivazione e la Geologia:
Dott. Geol. Pellegrino INNOCENTI
dello Studio STG
Dott. Geol. Iacopo PARENTI
dello Studio Parenti
per il progetto di ripristino:
Dott. For. Luca GHEZZI
dello Studio Garden & Landscape Design
per l’inquadramento urbanistico e paesaggistico:
Dott. Arch. Marco LUNGANI
dello Studio Tecnico Lungani-Pacini
per lo studio sull’impatto acustico:
Dott. Ing. Giovanni CORSI
dello Studio Tecnico Associato Euro Studio Servizi
Committente:
Italbuild S.r.l. Costruzioni Generali
Via Pian dell’Isola, n° 53
50067 Rignano sull’Arno (FI)
1
Indice
QUADRO DI RIFERIMENTO ..............................................................................................................................3
1 - Aspetti generali ...........................................................................................................................................3
2 - Autorizzazioni e Convenzioni stipulate .....................................................................................................3
3 - Motivazioni e necessità del nuovo Progetto di Coltivazione della “Cava
per l’estrazione di pietraforte e di ripristino ambientale”, in località “Riscaggio”. ...............................4
4 - Normative di riferimento.............................................................................................................................4
5 - Atti urbanistici comunali di riferimento ....................................................................................................5
6 - Scheda informativa della cava ...................................................................................................................6
7 - Vincoli e condizionamenti ..........................................................................................................................7
- 7.1 Riferimenti al PAI
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7
- 7.2. Riferimenti al PRAE, al PIT ed al PTC
- 7.3. Vincolo Idrogeologico
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- 7.4. Vincolo Paesaggistico
9
- 7.5. Altri vincoli
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- 7.6 Estratti cartografici da strumenti urbanistici comunali e sovraordinati
9
8 - Documentazione fotografica ....................................................................................................................25
ELABORATI DEL PROGETTO DI COLTIVAZIONE DELLA “CAVA ITALBUILD”.........................................31
2
RELAZIONE GENERALE al PROGETTO di COLTIVAZIONE della “CAVA per l’ESTRAZIONE di
PIETRAFORTE”, in località “Riscaggio”, utilizzata dalla Società “Italbuild S.r.l. Costruzioni Generali”.
QUADRO DI RIFERIMENTO
1 – Aspetti generali
La relazione si riferisce al nuovo Progetto di Coltivazione della cava denominata “Cava per l’estrazione di
pietraforte” in località “Riscaggio - Case Chelli”, Comune di Reggello - Firenze, coltivazione che sarà svolta
dalla Società “Italbuild S.r.l. Costruzioni Generali”. Tale Progetto che prevederà anche lavori di ripristino ambientale, tiene conto dei seguenti elementi:
1 - la strumentazione urbanistica vigente, sia a livello comunale che sovracomunale ammette tale utilizzazione; infatti il Piano Regionale delle Attività Estrattive di Recupero delle Aree escavate e di riutilizzo
dei residui recuperabili - P.R.A.E.R. - , approvato con deliberazione del Consiglio regionale n° 27 del 27
febbraio 2007 e che rappresenta l’atto di programmazione settoriale con cui la Regione stabilisce gli indirizzi e gli obiettivi di riferimento per l’attività di pianificazione in materia di cave e torbiere, di recupero delle
aree di escavazione dismesse o in abbandono, nonché di recupero e riciclaggio dei materiali assimilabili di
cui al comma 2 dell’art. 2 della l.r. 78/1998, di competenza delle Province e dei Comuni comprendente tale
area.
2 - le Autorizzazioni e le Convenzioni stipulate attualmente non più in atto;
3 - le motivazioni e necessità di un nuovo progetto di ripristino ambientale a fine coltivazione della cava.
Il nuovo Progetto di Coltivazione della “Cava di pietraforte” interessa il Foglio di Mappa n° 12 del Comune di
Reggello, ed in particolare le particelle n° 131, 144, 145, 222, 223, 224, 231, 236 e 238, per una superficie di
mq. 24.240,00; attualmente l’area è classificata dal punto di vista urbanistico in “Sottozona E8: aree di escavazione” e in “Sottozona E9: area per la prima lavorazione del materiale di escavazione”.
La proprietà dell’area è della Società “ E.T.A. Edilizia Turistica Ambientale Società S.r.l.” e comprende anche la particella n° 256 nel Foglio di Mappa n° 12, particella che però non è interessata dal Progetto di Coltivazione; tale Società affida l’utilizzazione della Cava alla Società “Italbuild S.r.l. Costruzioni Generali”, facente parte dello stresso gruppo in quanto l’Amministratore Unico fa capo alla Sig.ra Grassi Cristina.
2 - Autorizzazioni e Convenzioni stipulate
La cava fu Autorizzata il 25/09/2001 con una Concessione che copriva una durata di 6 anni. Gli elaborati del
progetto definitivo e della procedura di verifica dell’impatto ambientale erano stati redatti da:
- Prof. Piergiorgio Malesani circa la geologia, il progetto di coltivazione e di ripristino;
- Dott. Geol. Iacopo Parenti circa la verifica impatto ambientale;
- Ing. Luciano Marrani per l’accesso sulla Strada Regionale n° 69 di Valdarno;
- Ing. Giovanni Corsi per l’impatto acustico.
I tempi di estrazione, notevolmente prolungati rispetto alle prospettive progettuali, avevano reso necessaria la
richiesta di proroga dell’Autorizzazione congiuntamente al riordino del quadro conoscitivo storico generale delle Convenzioni pregresse.
Conseguentemente, in relazione alla comunicazione dell’Amministrazione Comunale del 12 agosto 2009, prot.
n° 21360, con cui si esprimeva parere contrario, da parte della Commissione Comunale per il Paesaggio e
Commissione Edilizia del Comune di Reggello, al “Rinnovo e Variante dell’Autorizzazione per la coltivazione di
cava di pietraforte” posta in località Riscaggio, si è redatto questo nuovo progetto di coltivazione della
cava in questione.
In tale parere negativo si ponevano le motivazioni e condizioni per la ripresentazione del nuovo progetto che
avrebbe dovuto tener conto:
- della ricostruzione storica delle Convenzioni pregresse ed in atto della Cava, al fine di definire lo Stato
Concessionato e la necessità di rinnovo o di nuova Concessione;
3
- nuovi studi geologici;
- studi geoambientali con Procedura di Verifica di Valutazione d’Impatto Ambientale;
- nuovo Progetto di Coltivazione finalizzato all’attività estrattiva ed al successivo ripristino dell’area.
3 - Motivazioni e necessità del nuovo Progetto di Coltivazione della “Cava per l’estrazione di pietraforte e di ripristino ambientale”, in località “Riscaggio”.
La cava, seppur oggi non in attività, è ubicata nel territorio comunale di Reggello in località “Riscaggio – Case
Chelli”, sovrastante la Strada Regionale n° 69 di Valdarno. L’area di cava si sviluppa secondo una direzione
sud/ovest-nord/est, sul fianco di una modesta collina che si eleva di circa 60 metri rispetto alla quota della
Strada Regionale.
Il fiume Arno scorre in questo tratto ad una quota media di circa 98 m s.l.m. ad una distanza di circa 30 metri
dalla strada circa 100 metri dall’area ove sorgeranno gli impianti di trattamento del materiale di escavazione.
Non è necessario prevedere una riperimetrazione dell’area interessata dall’escavazione di “pietra forte”, in
quanto quest’ultima si trova ricompresa nelle aree previste dal Piano Regionale delle Attività Estrattive P.R.A.E. vigente ed il nuovo Progetto di Coltivazione si caratterizza per le seguenti peculiarità:
- soddisfa uno degli obbiettivi del Piano Regionale delle Attività Estrattive, cioè prevede e programma
nuovi prelievi di materiali d’escavazione in siti in cui è già in atto un’attività d’escavazione o
d’estrazione, dove ovviamente è presente la risorsa, dove l’estrazione del materiale è economicamente compatibile e dove il ripristino ambientale è fattibile e possibile;
- nel caso specifico l’estrazione di pietraforte in Toscana avviene soltanto attraverso questa cava e la
cava adiacente denominata “Guerri” e la cava “Santa Cristina” a Greve in Chianti: tale materiale riveste un’importanza unica soprattutto per il restauro ed il recupero di edifici storici, essendo stato
utilizzato in passato per la costruzione dei più importanti palazzi fiorentini;
e inoltre presenta i seguenti requisiti:
- Il sito è sufficientemente distante dai centri abitati limitrofi, ben servito dalla viabilità; l’attività di escavazione e di prima lavorazione dei materiali scavati e/o di recupero e di trasporto degli stessi,
non ha generato né genera particolari inconvenienti e molestie. L’insediamento più vicino è
l’insediamento residenziale lungo la strada Regionale n° 69 di Valdarno, strada da cui diparte
l’accesso alla cava stessa; tale accesso verrà potenziato e migliorato.
- Il ripristino ambientale del sito migliorerà sensibilmente l’attuale impatto ambientale prevedendo un
rimodellamento e raccordo con la morfologia dell’area circostante.
4 - Normative di riferimento
La documentazione tecnica è stata redatta in conformità alle normative vigenti in materia di attività estrattive.
In particolare si fa riferimento alle seguenti disposizioni statali e regionali :
- R.D. n° 1443/27 relativo alla “disciplina mineraria”;
- D.P.R. n° 128/59 relativo alle “norme di polizia delle miniere e delle cave”;
- D.Lgs. n° 624/96 relatiovo alla “sicurezza del lavoro nelle attività estrattive”;
- L.R. n° 78 del 03/11/1998 riguardante il “Testo unico in materia di cave, torbiere, miniere, recupero di aree
escavate e riutilizzo di residui recuperabili”;
- Dec. G.R. n° 9 del 21/12/1998 riguardante l’”Attuazione art. 30 L.R. 3 novembre 1998 n.78”;
- Del. G.R. n° 1269 del 15/11/1999 riguardante le “Linee guida per il coordinamento delle funzioni di vigilanza e controllo nelle attività estrattiva art. 30 L.R. 03/11/0998 n.78”;
- L.R. n° 39 del 21/03/00 riguardante la “legge forestale” e successive modificazioni ed il relativo regolamento attuativo;
- Del. G.R. n° 138 del 11/02/2002 riguardante le “Istruzioni Tecniche per la formulazione delle domande di
autorizzazione all’esercizio dell’attività estrattiva e per la redazione degli elaborati di corredo (ai sensi
dell’art. 12, comma 4 della L.R. 78/1998) e per la comunicazione del trasferimento dell’autorizzazione (ai
sensi dell’art. 14 comma 3 della L.R. 78/1998”;
4
- L.R. n° 36/R del 09/07/2009 riguardante il “Regolamento di attuazione dell’art. 117. commi 1 e 2 della L.R.
03/01/2005 n.1 (Norme per il governo del territorio). Disciplina sulle modalità di svolgimento di vigilanza e
verifica delle opere e delle costruzioni in zone soggette a rischio sismico”.
Inoltre si è fatto diretto riferimento per il presente progetto:
- alle norme ed, in generale, alle indicazioni del PRAE e del PRAERP della Provincia di Firenze non
ancora adottato;
- alle N.T.A. della Variante di Adeguamento al PRAE del P.R.G. del Comune di Reggello;
- al D. Lgs n° 117 del 30/05/2008 relativo all’”Attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie e che modifica la direttiva 2004/35/CE”;
- al DPGRT n° 46/R del 08/09/2008 relativo al “Regolamento di attuazione della Legge regionale
31/05/2006, n. 20 “Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento”;
- al Dlgs n° 152 del 03/04/2006, vedi Allegato V, parte V, “Norme in materia Ambientale”.
5 - Atti urbanistici comunali di riferimento
Piano Strutturale del Comune di Reggello approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n° 80 del
30 giugno 1997 e con Decreto del Presidente della Giunta Regionale Toscana n° 269 del 23 settembre 1997:
in cui viene individuata una “U.T.O.E.- Area per le attività estrattive” in località “Riscaggio”.
1° Regolamento Urbanistico del Comune di Reggello approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale
n° 40 del 7 maggio 1998: in cui vengono perimetrate una “Sottozona: Area di escavazione” ed una “Sottozona:
Area per la prima lavorazione del materiale di escavazione”, in località “Riscaggio”.
1a Variante al Regolamento Urbanistico Comunale, approvata con Deliberazione del Consiglio Comunale
n° 75 del 27 giugno 2000: in cui si riorganizzano le Norme individuando con una sigla le Sottozone ed esattamente con “Sottozona E8: Area di escavazione” e “Sottozona E9: Area per la prima lavorazione del materiale
di escavazione”.
Variante Generale al Regolamento Urbanistico Comunale approvata con Deliberazione del Consiglio Comunale n° 92 del 30 novembre 2006, entrata in vigore con la pubblicazione della stessa sul Bollettino Ufficiale
della Regione Toscana dal 3 gennaio 2007: in cui si conferma quanto già previsto.
Si riportano gli articoli della Normativa della “Variante Generale al Regolamento Urbanistico” suddetta, che
interessano l’area in questione:
“......
Art. 39 - Sottozona E8 – Aree di escavazione
1. La sottozona è costituita da aree extraurbane che risultano ricche nel sottosuolo di giacimenti di minerali di
prima e seconda categoria ("pietra forte", "alberese", inerti di cava), suscettibili di nuova attività estrattiva, in
adiacenza ad aree già oggetto di totale o parziale escavazione.
2. Tali aree sono individuate nel Piano Regionale delle Attività Estrattive (P.R.A.E.) approvato con D.C.R. n.
200 del 7.03.1995 e successive integrazioni e modificazioni.
3. In tale sottozona sarà ammessa l'attività di escavazione, ai sensi della vigente L.R. n. 78/98 e successive
integrazioni e modificazioni, previa approvazione di un Progetto di Coltivazione che preveda tempi, modalità, e
garanzie reali per il ripristino ambientale, con particolare riferimento all'eventuale rimodellamento del terreno,
al ripristino dello stato vegetale, al drenaggio delle falde esistenti, alla regimazione idraulica superficiale. La
rimessa in pristino dovrà riguardare anche i manufatti e le opere accessorie quali piazzali e viabilità. Una volta
ripristinata l'area dovrà essere utilizzata per l'attività agricola.
4. E' consentito il recupero dei luoghi di escavazione anche per lo stoccaggio di inerti sterili, previo studio
idrogeologico e di compatibilità ambientale e previo parere degli enti preposti alla tutela idrogeologica e
dell'igiene.
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5. Le utilizzazioni ammesse per tale sottozona sono di tipo temporaneo, pertanto alla fine del loro utilizzo, le
aree in essa comprese dovranno a tutti gli effetti ritornare agricole e ricomprese nelle sottozone extraurbane
circostanti. Pertanto in tale sottozona sono ammessi Piani di Recupero e Ripristino Ambientale e
Paesaggistico con lo scopo specifico di prevedere una totale e complessiva riutilizzazione delle aree alla
destinazione di uso originaria e cioè agricola.
Art. 40 - Sottozona E9 – Aree per la prima lavorazione del materiale di escavazione
1. Sono zone agricole adiacenti e non alla sottozona "E8" destinate a impianti di prima lavorazione di "pietra
forte " o di inerti di cava. In tale sottozona sono consentiti oltre agli interventi previsti dalla normativa regionale
vigente per le zone agricole, interventi per la realizzazione di impianti di prima lavorazione di "pietra forte" o
dei materiali inerti escavati in loco (impianti di lavaggio, frantumazione e selezione).
2. Per svolgere l'attività di prima lavorazione della pietra o degli inerti è necessario avere la disponibilità
dell'area e tutti i requisiti indicati nella normativa regionale. All'interno di detta area dovranno essere previsti
tutti gli impianti e i servizi (ricovero macchine, servizi mensa, uffici), necessari alla produzione del prodotto
finito, gli impianti dovranno essere dotati di sistemi di depurazione dei fanghi di lavorazione (filtropressa). Tali
impianti, poiché complementari della attività estrattiva, potranno essere realizzati solo se inseriti tra gli
interventi previsti nel progetto di coltivazione delle adiacenti zone destinate alla escavazione. Lo smaltimento
dei limi di lavorazione e di lavaggio dovrà essere realizzato nel rispetto del D.Lgs n. 152 del 11 maggio 1999
e successive integrazioni e modificazioni.
3. In tale sottozona inoltre, nelle more del ripristino definitivo è consentito, a tempo determinato, anche il
deposito controllato di inerti sterili. Qualora per quest'ultima destinazione d'uso siano necessarie costruzioni,
anche di tipo provvisorio, queste dovranno essere previste da un progetto unitario esteso all'intera area di
intervento.
4. Le sovrastanti utilizzazioni ammesse per tale sottozona sono di tipo temporaneo, pertanto alla fine del loro
utilizzo, le aree in essa comprese dovranno a tutti gli effetti ritornare agricole e ricomprese nelle sottozone
extraurbane circostanti. Pertanto in tale sottozona sono ammessi Piani di Recupero e Ripristino Ambientale e
Paesaggistico con lo scopo specifico di prevedere una totale e complessiva riutilizzazione delle aree alla
destinazione di uso originaria e cioè agricola. .......”.
6 - Scheda informativa della cava
- Denominazione convenzionale della cava:
Progetto di Coltivazione della “Cava per l’estrazione di pietraforte”, in località Riscaggio
- Anagrafica dell’azienda imprenditrice:
ITALBUILD Srl Costruzioni Generali
Via Pian dell’Isola - 50067 RIGNANO SULL’ARNO (Fi) - C.F./P.I. 03666960483
- Estensione del complesso estrattivo:
mq. 24.240,00, incluse le aree di sola sistemazione e di servizio
- Prodotti Commerciali:
Pietra ornamentale per lastricati, muri e blocchetti - Inerti
- Finalità Industriali:
Vendita di blocchi per produzione di pietre ornamentali per lastricati, muri e blocchetti
Vendita di inerti come “spezzati di cava” e “tout venant”
- Titolo di disponibilità dell’area interessata:
Proprietà: “ E.T.A. Edilizia Turistica Ambientale Società S.r.l.”, Amministratore Unico e Legale
Rappresentante Sig.ra Cristina Grassi.
- Durata della coltivazione:
18 anni
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7 - Vincoli e condizionamenti
L’esame del quadro vincolistico è stato condotto facendo riferimento agli strumenti di pianificazione e di
governo del territorio vigenti, nonché alle limitazioni d’uso ed alle procedure per la tutela ambientale indicate nella Del. G.R. n° 138/02 Istruzioni tecniche per la formulazione delle domande di autorizzazione
all’esercizio dell’attività estrattiva (…)
7.1 Riferimenti al PAI
7.1.1 Pericolosità Idraulica
Il sito da escavare non ricade in alcuna delle classi di Pericolosità Idraulica individuate nel Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) dell’Autorità di Bacino del Fiume Arno: vedi Stralcio n° 69 in scala 1:25.000 e
Stralcio n° 338 in scala 1:10.000.
7.1.2. Pericolosità Geomorfologica
Circa gli aspetti geomorfologici, il confronto con la cartografia di riferimento del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) dell’Autorità di Bacino del Fiume Arno, vedi Stralcio n° 69 in scala 1:25.000 e Stralcio di dettaglio n° 338 in scala 1:10.000, nei quali evidenzia che l’area in oggetto ricade in Classe di Pericolosità
P.F.3 ed è contrassegnata dal “codice identificativo area a pericolosità al livello di dettaglio” 40035-V007,
rientra cioè nelle “aree a pericolosità geomorfologica elevata: P.F.3.
In questi ambiti a Pericolosità Geomorfologica elevata: P.F.3 del tessuto insediativo, ferma restando la
necessità della sua messa in sicurezza, sono consentiti gli interventi previsti dagli strumenti urbanistici
vigenti alla data di entrata in vigore del P.A.I., a condizione che siano preventivamente, o anche contestualmente nel caso di frane quiescenti, realizzate le opere di consolidamento e di messa in sicurezza.
Alle attività estrattive è dedicato specificatamente l’articolo n° 18 delle Norme di Attuazione del P.A.I. che
viene di seguito integralmente riportato.
“….. Art. 18 − Compatibilità delle attività estrattive nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata ed elevata e
nelle aree a pericolosità da processi geomorfologici di versante.
Nelle aree a Pericolosità Idraulica e Geomorfologica l’attività estrattiva è consentita, nel rispetto di quanto previsto dai Piani regionali per le attività estrattive vigenti e dal Piano di Bacino, stralcio relativo alle “Attività Estrattive (Fabbisogno materiali litoidi e cave)”, a condizione che non aumenti la pericolosità delle aree interessate”.
Fermo quanto stabilito dal Piano di Bacino, stralcio relativo alle “Attività Estrattive (Fabbisogno materiali litoidi
e cave)”, nelle aree P.I.4, P.I.3, P.F.4, P.F.3 e P.F.2 l’Autorità di Bacino esprime un parere sulla compatibilità
dell’attività estrattiva con gli interventi di messa in sicurezza previsti dal PAI.
Alla luce di tale disposizione e considerato il fatto che l’area di estrazione ricade in area PF3, il presente studio
e gli elaborati che corredano la domanda di proroga all’attività estrattiva dell’impresa ITALBUILD, saranno inviati all’Autorità di Bacino del Fiume Arno per il parere in merito.
7.2. Riferimenti al PRAE, al PIT ed al PTC
Piano Regionale delle Attività Estrattive - PRAER, approvato con Delibera del Consiglio Regionale n° 27
del 2007 e successive modifiche e integrazioni, in applicazione dell’articolo n° 2 della Legge Regionale n° 78
del 3 novembre 1998, parzialmente modificata dalla L.R. n° 1/2005; con la Delibera n° 118/2007, la Giunta
Regionale, ai sensi dell’articolo n° 5.4 di detto Piano e tenendo conto dei principi della L.R. n° 1/2005, ha approvato le Istruzioni Tecniche con le quali sono stati definiti i criteri e le modalità per la redazione delle specifiche Varianti agli strumenti urbanistici comunali di adeguamento al Piano stesso.
7.2.1 Il polo estrattivo di “Cave Riscaggio” è individuato cartograficamente dalla Regione Toscana nel PRAER sia nella cartografia delle risorse che in quella di giacimenti alla scala 1:25.000 con la sigla OR 236 I 8.
L’area oggetto del presente Progetto di coltivazione è interamente contenuta all’interno di questa zona occu-
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pandone la porzione più settentrionale, mentre la porzione centro meridionale è coltivata dalla Ditta “SAC
Guerri”.
7.2.2 Nel Piano di Indirizzo Territoriale della Toscana, pur incidendo a livello urbanistico e non alla scala dei
singoli interventi, nell’allegato A - Elaborato 2 - Disciplinare del Piano – sono esplicitate le Norme di Salvaguardia che riguardano i beni paesaggistici di interesse unitario regionale (art. 31) e lo Statuto del territorio
toscano (art. 36).
Le cave di Riscaggio e il territorio contermine non sono compresi negli elenchi riportati nell’allegato 3 del PIT
2005_2010. Non vi sono quindi condizionamenti da parte dell’art. 31 delle norme tecniche del Piano. Sono
inoltre assenti salvaguardie ai sensi dell’art. 36 non essendo l’intervento:
 soggetto a Piano Attuativo;
 interferente con alvei, golene, argini e fasce di salvaguardia dei corsi d’acqua principali.
7.2.3 Nel Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) della Provincia di Firenze l’area di escavazione di Riscaggio è compresa nelle “Aree di recupero e/o restauro ambientale” ove le zone di attuale escavazione sono
individuate. Ai sensi dell’articolo n° 21 che norma tali aree, gli strumenti urbanistici dei Comuni si dovranno
uniformare ai seguenti criteri:
“.. a) il recupero e il restauro ambientale di aree degradate è attuato mediante specifici progetti o piani attuativi. I piani indicano gli interventi diretti al recupero delle aree degradate comprese nei perimetri e alla loro
reintegrazione nel contesto ambientale, paesistico e funzionale del territorio; ……..
c) il recupero delle aree degradate nel territorio aperto è finalizzato al ripristino delle condizioni originarie o
alle condizioni più prossime e compatibili con i caratteri naturali del territorio. Gli interventi di risanamento ambientale (rimodellazione del terreno, risanamento idrogeologico, disinquinamento, rimboschimento,
ecc.) devono essere supportati da adeguati studi; …”
7.3. Vincolo Idrogeologico
La L.R. n° 78/98 disciplina all’articolo n° 20 la procedura per il rilascio dell’Autorizzazione ai fini del Vincolo
Idrogeologico. Si specifica che:
“…….
 Per le aree sottoposte a vincolo idrogeologico, il rilascio del permesso di ricerca o dell’autorizzazione alla
coltivazione di cave o torbiere è subordinato al rilascio ancorché contestuale dell’autorizzazione ai fini
del vincolo;
 l’autorizzazione ai fini del vincolo non ha limiti temporali;
 l’autorizzazione ai fini del vincolo viene acquisita nella conferenza di servizi di cui al terzo comma dell’art.
13...”.
All’articolo n° 15, comma 6°, della L.R. n° 78/98 è inoltre specificato:
“…..
 eventuali varianti al progetto autorizzato sono sottoposti preventivamente all’autorizzazione comunale
ai sensi degli artt. 12 e 13; ove il responsabile del procedimento riscontri che non è necessario acquisire
nulla osta, autorizzazioni, pareri o altri assensi comunque denominati da parte di Amministrazioni diverse dal Comune non procede alla convocazione della Conferenza di Servizi di cui al comma 3 dell’art.
13…”.
L’intervento estrattivo mantiene sostanzialmente lo stesso impianto del progetto di coltivazione precedentemente concessionato, insistendo sulla stessa superficie.
L’intervento di profilatura della scarpata previsto al margine nord della cava che determina l’abbattimento di
un numero limitato, una decina, di piante non è finalizzato all’attività estrattiva, bensì alla messa in sicurezza
del versante.
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Il progetto attuale, che comprende sia l’attività estrattiva che il disgaggio per la messa in sicurezza del margine nord dell’area, è da ritenere assoggettato al rilascio dell’Autorizzazione ai fini del Vincolo Idrogeologico da
ottenersi nell’ambito della Conferenza dei Servizi;
7.4. Vincolo Paesaggistico
Ai sensi della Del. G.R. n. 138 del 11/02/02 - Istruzioni tecniche per la formulazione delle domande di Autorizzazione all’esercizio dell’attività estrattiva e per la redazione degli elaborati di corredo, ai sensi dell’articolo
n° 12, comma 4°, della L.R. n° 78/1998 e per la comunicazione del trasferimento dell’Autorizzazione, ai sensi dell’articolo n° 14, comma 3°, della L.R. n° 78/199, la domanda di Autorizzazione ai fini del Vincolo Paesaggistico, ai sensi del D. Lgs. n° 490 del 26/10/99, è un “atto collegato”.
Ai sensi dell’articolo n° 15, comma 3°, della L.R. n° 78/98:
“………Contestualmente alla domanda di Autorizzazione all’esercizio dell’attività estrattiva, l’interessato presenta al Comune le richieste di tutti i nulla osta, Autorizzazioni ed assensi comunque denominati, compresa
l’eventuale pronuncia di impatto ambientale, ove connessi e necessari al rilascio dell’Autorizzazione
all’esercizio dell’attività….”.
Considerata la presenza dei disgaggi in area esterna alla cava e vista la variazione temporale dell’intervento,
anche il nuovo Progetto di Coltivazione della cava di Riscaggio sono assoggettati al parere per il Vincolo Paesaggistico, da acquisire nell’ambito della Conferenza dei Servizi.
7.5. Altri vincoli
Infine, facendo riferimento alle tipologie di vincoli e limitazioni d' uso indicate dalla Del. G.R. n. 138/02 Istruzioni tecniche per la formulazione delle domande di Autorizzazione all’esercizio dell'attività estrattiva [...] e
non ancora trattate, si specifica che il luogo da escavare:
• non è ubicato all’interno di parchi e aree protette o delle relative aree contigue, ai sensi della L. n° 394/91
e della L.R. n° 49/95, né all’interno di Siti di Importanza Regionale SIR, ai sensi della L.R. n° 56/00;
• non è stato percorso da incendi, ne rimboschito con finanziamento o contributo finanziario pubblico, ai
sensi della L.R. n° 39/00;
• non è stato individuato come zona di rispetto per la tutela delle risorse idriche destinate al consumo umano, ai sensi del D.Lgs. n° 152/06;
• parimenti non sarebbe stato da considerare a rischio idraulico ai sensi della ora decaduta Del. C.R. n°
12/00.
Per quanto attiene al vincolo idrogeologico e al vincolo paesaggistico, si indicano le procedure alle quali andrà incontro - a margine della Conferenza di Servizi prevista dalla L.R. n. 78/98 - il presente Progetto di Coltivazione e di ricomposizione ambientale:
• Vincolo Idrogeologico: il nulla - osta sarà di competenza della Comunità Montana della Montagna Fiorentina;
• Vincolo Paesaggistico: I'Autorizzazione in merito sarà rilasciata dal Comune di Reggello, previo parere
della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per la Provincia di Firenze, ai sensi del D.Lgs. n° 42/04, vedi articolo n° 146.
7.6 Estratti cartografici da strumenti urbanistici comunali e sovraordinati
1 - Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dalla Revisione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Firenze: Vincolo Paesaggistico istituito ai sensi della L. 1497/39, D. Lgs
n° 490/99 e D. Lgs. n° 42/2004 Titolo II. Scala 1:10.000.
http://sitweb.provincia.fi.it/website/PTC_1/viewer.htm
9
2 - Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dalla Revisione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Firenze: Aree di Protezione Paesaggistica e/o Storico Ambientale. Scala
1:10.000.
http://sitweb.provincia.fi.it/website/PTC_1/viewer.htm
3 - Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dalla Revisione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Firenze: Vincolo Idrogeologico (R.D.3267/1923). Scala 1:10.000.
http://sitweb.provincia.fi.it/website/PTC_1/viewer.htm
4 - Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dalla Revisione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Firenze: Assetto Idrogeologico. Scala 1:10.000.
http://sitweb.provincia.fi.it/website/PTC_1/viewer.htm
5 - Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dalla Revisione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Firenze: Carta delle Cave: censimento CABEC 2006. scala 1.10.000.
http://sitweb.provincia.fi.it/website/PTC_1/viewer.htm
6 - Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dalla Revisione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Firenze: Carta della Struttura. Scala 1.10.000.
http://sitweb.provincia.fi.it/website/PTC_1/viewer.htm
7 - Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico della Tavola n°1 – Piano Strutturale del Comune
di Reggello approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n°80 del 30 giugno 1997, scala
1:10.000.
Scansione dalla Tavola n° 1: Piano Strutturale del Comune di Reggello
8 - Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico della Tavola n°11 - Variante al Regolamento Urbanistico del Comune di Reggello approvata con Deliberazione del Consiglio Comunale n° 92 del 30
novembre 2006: Cartografia di Azzonamento, scala 1:2.000.
9 - Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico della Tavola n° 11 di supporto alla Variante al Regolamento Urbanistico del Comune di Reggello approvata con Deliberazione del Consiglio Comunale
n° 92 del 30 novembre 2006: Carta della Pericolosità.
10 - Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.): Carta della Pericolosità Geomorfologica.
http://sitweb.provincia.fi.it/website/geo_morf/viewer.htm
11 - Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.): Carta della Pericolosità Idrogeologica.
http://sitweb.provincia.fi.it/website/geo_morf/viewer.htm
12 - Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.): Carta dei corsi d’acqua.
http://sitweb.provincia.fi.it/website/plantario/viewer.htm
13 - Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.): Carta della rete stradale
http://sitweb.provincia.fi.it/website/viabilita/viewer.htm
10
11
1
Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dalla Revisione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Firenze:
Vincolo Paesaggistico istituito ai sensi della L. 1497/39, D. Lgs n° 490/99 e D. Lgs. n° 42/2004 Titolo II. Scala 1:10.000
12
2
Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dalla Revisione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Firenze:
Aree di Protezione Paesaggistica e/o Storico Ambientale. Scala 1:10.000
13
3
Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dalla Revisione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Firenze:
Vincolo Idrogeologico (R.D.3267/1923). Scala 1:10.000
14
4
Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dalla Revisione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Firenze:
Assetto Idrogeologico. Scala 1:10.000
15
5
Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dalla Revisione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Firenze:
Carta delle Cave: censimento CABEC 2006. scala 1.10.000
16
6
Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dalla Revisione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Firenze:
Carta della Struttura. Scala 1.10.000
17
7
Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico della Tavola n°1 – Piano Strutturale del Comune di Reggello approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n°80 del 30 giugno 1997, scala 1:10.000.
18
8
Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico della Tavola n°11– Variante al Regolamento Urbanistico del Comune di Reggello approvata
con Deliberazione del Consiglio Comunale n° 92 del 30 novembre 2006: Cartografia di Azzonamento, scala 1:2.000
19
9
Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico della Tavola n° 11 di supporto alla Variante al Regolamento Urbanistico del Comune di Reggello approvata con Deliberazione del Consiglio Comunale n° 92 del 30 novembre 2006: Carta della Pericolosità.
20
10
Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.):
Carta della Pericolosità Geomorfologica.
21
11
Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.):
Carta della Pericolosità Idrogeologica.
22
12
Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.):
Carta dei corsi d’acqua.
23
13
Reggello - Località “Riscaggio”: Estratto Cartografico dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.):
Carta della rete stradale.
24
8 - Documentazione fotografica
Veduta panoramica della Cava “Italbuild” da “Casa a Rignano”.
Veduta panoramica della Cava “Italbuild” da “Cuvigliano”.
Veduta panoramica della Cava “Italbuild” dal “Bombone”.
25
Veduta panoramica della Cava “Italbuild” dalla Strada Regionale n°
69 di Valdarno ed in particolare
dall’attuale accesso alla “Cava
Guerri”.
Veduta panoramica della Cava “Italbuild” da “Case Chelli”.
Veduta interna della Cava “Italbuild”: sono visibili il primo piazzale
ed il secondo piazzale.
26
Veduta interna della Cava “Italbuild”
dal secondo piazzale.
Veduta interna della Cava “Italbuild”
dal secondo piazzale.
Veduta interna della Cava “Italbuild”: è visibile la parte alta del
fronte di scavo.
27
Veduta interna della Cava “Italbuild”:
è visibile la parte alta del fronte di
scavo.
Veduta interna della Cava “Italbuild”
dal secondo piazzale.
Veduta interna della Cava “Italbuild”
dal secondo piazzale.
28
Veduta interna della Cava “Italbuild”
dal primo piazzale.
Veduta interna della Cava “Italbuild”
con la strada di accesso al secondo
piazzale.
Veduta interna della Cava “Italbuild”
con la strada di accesso dal primo
al secondo piazzale.
29
Veduta interna della Cava “Italbuild”: fronte di scavo e accumulo di detriti.
Veduta interna della Cava “Italbuild” dal secondo piazzale.
30
ELABORATI DEL PROGETTO DI COLTIVAZIONE DELLA “CAVA ITALBUILD”
Elaborati facenti parte del Progetto di Coltivazione della: “Cava per l’estrazione di pietraforte”, in località “Riscaggio”, di proprietà della Soc. “Italbuild S.r.l. Costruzioni Generali”:
Elaborato 1: Relazione Generale: Quadro di riferimento, Documentazione fotografica, Elaborati Progetto di Coltivazione;
Elaborato 2: Relazione Territoriale ed Analisi delle caratteristiche fisiche dell’area di intervento:
Modellazione Geologica;
Elaborato 3: Relazione Territoriale ed Analisi delle caratteristiche fisiche dell’area di intervento:
Modellazione Geotecnica;
Elaborato 4: Relazione: Piano di Coltivazione;
Elaborato 5: Relazione: Progetto di Recupero Ambientale, Simulazione fotorealistica, Computo Metrico Estimativo, Modulo tipo Impianto vegetazione;
Elaborato 6: Relazione: 1. Piano di Gestione dei Rifiuti di Estrazione;
2. Piano di Gestione delle Acque Meteoriche;
3. Emissioni in atmosfera;
4. Impatto Acustico per attività di scavo e ripristino;
Elaborato 7: Schema del documento di Sicurezza e Salute;
Elaborato 8: Relazione Paesaggistica.
Elaborato:
Tavola n° 9:
Planimetrie Generali: Estratto Carta Fotogrammetrica con sovrapposta Mappa catastale, rilievo
dello Stato Attuale della “Cava Italbuild”, Estratto della Tavola n° 11 del Regolamento Urbanistico vigente;
Estratto Carta Fotogrammetrica con sovrapposta Mappa catastale, Piano di coltivazione della
“Cava Italbuild” e della “Cava Guerri”, Estratto della Tavola n° 11 del Regolamento Urbanistico
variato;
Planimetria di dettaglio del Piano di coltivazione della “Cava Italbuild”, con sistemazione morfologica e destinazione finale.
Elaborato:
Tavola n° 10:
Stato Attuale: Aerofotogrammetria con sovrapposizione del rilievo attuale dell’area di “Cava
Italbuild”; Estratto dalla Carta Tecnica Regionale con rilievo attuale dell’area di “Cava Italbuild”;
Elaborato:
Tavola n° 11:
Progetto cava: Planimetrie Generali delle varie fasi di lavorazione dell’area di “Cava Italbuild”:
Fase 1, Fase 2, Fase scavo finale e Fase sistemazione morfologica finale;
Elaborato:
Tavola n° 12:
Progetto cava: Sistemazione dell’area di accesso alla “Cava Italbuild” e localizzazione dei nuovi
fabbricati e delle attrezzature;
Elaborato:
Tavola n° 13:
Progetto cava: Sezioni dello Stato Attuale con sovrapposizione delle varie Fasi di lavorazione;
Elaborato:
Tavola n° 14:
Progetto cava Stato Finale: Ortofotopiano con Estratto Carta Fotogrammetrica e Piani di coltivazione della “Cava Italbuild” e della “Cava Guerri”;
Elaborato:
Tavola n° 15:
Progetto di Recupero Ambientale: Planimetrie Generali delle varie fasi di sistemazione ambientale dell’area di “Cava Italbuild”: Fase 1, Fase 2, Fase 3, Stato Finale;
Elaborato:
Tavola n° 16:
Progetto di Recupero Ambientale: Sezioni dello Stato Attuale con sovrapposizione delle varie
Fasi di lavorazione; Sezioni degli stati di avanzamento delle fasi di Recupero Ambientale.
Elaborato 17: Schema Atto per “Coltivazione della cava per l’estrazione di pietraforte”, in località “Riscaggio”.
(ITA-008)
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