“Quando in un condominio abita anche un cane” di Monica Bombelli

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“Quando in un condominio abita anche un cane” di Monica Bombelli
“Quando in un condominio abita anche un cane” di Monica Bombelli e Matteo Iato
Fonte: Corriere di Novara 24/5/2008 n. 59
I proprietari di un cane, in un condominio, devono fare in modo che l’animale non leda i diritti degli
altri condomini, riducendo al minino le occasioni di disturbo e prevenendo possibili cause di
agitazione ed eccitazione del cane medesimo.
Ad affermarlo il giudice di merito, confermato, nella sua pronuncia, dalla Suprema Corte in una
recentissima sentenza.
Questi i fatti.
Un tizio citava davanti al giudice di pace di Monsummanno Terme due coniugi lamentandosi che
questi ultimi tenessero nel loro appartamento, posto all’interno di un condominio, un cane. Cane
che abbaiva di continuo. Chiedevano anche il risarcimento dei danni asseriti subiti.
Il giudice di pace ingiungeva ai due condomini di osservare scrupolosamente il regolamento di
condominio, evitando l’abbaiare del loro cane. Però rigettava la domanda di risarcimento danni.
I due coniugi impugnavano la decisione del Giudice di Pace davanti al competente Tribunale di
Pistoia.
Il Tribunale, quale giudice d’appello, osservava che dall’istruttoria testimoniale – e cioè da testi
sentiti in giudizio – fosse emerso con certezza che il cane di proprietà dei due coniugi avesse la
tendenza ad abbaiare ogni qualvolta sentisse suonare il campanello o quando avvertiva la presenza
di persone all’interno dell’edificio e quindi pure nella notte.
Aggiungeva il giudice di appello che la natura dell’animale non fosse tale poter essere coartata al
punto da impedirgli completamente di abbaiare. Sosteneva quindi che episodi saltuari di disturbo da
parte del cane potessero e anche dovessero essere tollerati dai vicini, appunto in nome dei principi
del vivere civile. Però, continuava, “questo non toglieva però l’obbligo” dei due proprietari
dell’animale “di conformarsi al regolamento condominiale e di fare in modo che la presenza del
cane non fosse lesiva dei diritti degli altri condomini, riducendo al minimo le occasioni disturbo e
prevenendo le possibili cause di agitazione dell’animale soprattutto nelle ore notturne”.
Quindi il Tribunale respingeva l’impugnazione.
Non domi, i due coniugi proponeva ricorso in Cassazione.
Sbaglia il Tribunale, affermavano, perché è contraddittorio nella sua pronuncia. Prima dice che non
si può coartare il cane e contemporaneamente sostiene che occorre farlo per rispettare il
regolamento di condominio. Non è vero, ribattono gli ermellini. La sentenza del giudice di merito è
corretta. Perché “anche volendo tener conto della natura dell’animale che non poteva essere
coartata, fino ad impedirgli di abbaiare del tutto” sussisteva comunque “la violazione del
regolamento di condominio per il continuo e ingiustificato abbaiare del cane”. Che, in altre parole,
vuol dire che non si potrà impedire del tutto che un animale abbai, e perciò un po’ di pazienza da
parte dei vicini ci dovrà pure essere, ma i proprietari della bestia devono comunque far di tutto per
evitare che il cane abbai.
A cura dell’Avv. Monica Bombelli e dell’Avv. Matteo Iato