Comunicato Stampa Caterina Capelli - Festival Internazionale degli

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Comunicato Stampa Caterina Capelli - Festival Internazionale degli
COMUNICATO STAMPA da Cervia a San Vito Lo Capo un cielo di aquiloni A 29 anni dalla sua prima edizione, Il Festival Internazionale dell'Aquilone di Cervia è più che una consolidata tradizione; rigenerante e magico, è divenuto un “luogo della mente”, dove lasciarsi catturare dalla grande generosità e dallo spirito libero dei suoi ospiti, gli Artisti del vento. Poeti, musicisti, pittori, scultori… artisti unici e imprevedibili che sanno fiutare gli umori del cielo, lavorando a soggetto e modificando di volta in volta il corso dell’Evento, in un'opera aperta che evolve e si trasforma in continuazione. Claudio Capelli, ideatore e organizzatore del festival di Cervia, oggi accoglie con rinnovato entusiasmo l’incarico di TRAPANIEVENTI e, grazie alla preziosa collaborazione del COMUNE di SAN VITO LO CAPO, dirotta i migliori artisti del suo “circo volante” sulla spiaggia più amata della Sicilia. 1°Festival I nternazionale degli Aquiloni / San Vito, dal 23 al 31/ 05/ 09 Non è facile concentrare in un solo evento e in un solo luogo della Terra, tanti “aquilonisti” di prestigio, quanti se ne vedranno sulla spiaggia di San Vito Lo Capo, dal 23 al 31 di Maggio 2009, eppure sarà così. Grazie all’entusiasmo e alla trentennale esperienza di Claudio Capelli, i migliori “Artisti del Vento” del Pianeta si incontreranno sulla bella spiaggia siciliana, per dar vita al 1° Festival Internazionale degli Aquiloni. Arriveranno da Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Ghana, Giappone, India, Inghilterra, Israele, Italia, Messico, Nuova Zelanda, Olanda e USA e ci saranno proprio tutti, dall'Australiano Michael Alvares, il “pifferaio magico” che incanta i bambini di tutto il mondo, usando gli aquiloni come mezzo per insegnare storia, geografia e matematica, a P hil McConnachie (altro australiano), costruttore di enormi “soft­kites” (aquiloni privi di stecche) dai movimenti sinuosi, all’Austriaca Anna Rubin, forte e delicata nel contempo, come lo sono i veri artisti del vento, al Belga J an Desimpelaere, profondo conoscitore e ri­costruttore di aquiloni “storici” (dal 1600 al 1900), oltre che esperto consulente di prestigiosi musei dell’Aviazione. Ci sarà anche il grande Ray Bethell, ultra ottantenne Canadese di Vancouver, venerato dal pubblico di tutto il mondo per il suo forte carisma e per l’impareggiabile precisione con cui fa volare i suoi tre aquiloni acrobatici, completamente indipendenti l’uno dall’altro. Non mancherà all’appuntamento Robert Trepanier (Canadese del Quebec), raffinato artista del vento, già protagonista, insieme ad Anna Rubin e Claudio Capelli del progetto “La terra legata ad un filo” (reportage fotografico di Hans Silvester) recentemente approdato in Sicilia, su invito di Trapanieventi. Ci saranno i Danesi Ralf ed Eva Dietrich con i loro curiosi aquiloni girevoli e i Francesi P ierre Fabre, grande esperto di aquiloni orientali e creatore di capolavori come “il mangiatore di nuvole” (un aquilone antropomorfo di notevoli dimensioni), Michele­Marie Bougard, impareggiabile maestro della forma e del colore e Ramlal Tien, autore di suggestivi aquiloni multipli detti “Sentinelles” .
Il team “Drachen Syndicat”(Germania) sarà magistralmente rappresentato da Anke Sauer, Kisa, Thomas J eckel e Roland Kraft, veri e propri artisti del vento, tanto geniali, quanto imprevedibili. Ci saranno i Giapponesi Makoto Ohye e Mikio Toki, impeccabili cultori delle antiche tradizioni del “Sol Levante”, con i loro “Edo” (antico nome dell’odierna città di Tokio), i grandi aquiloni rettangolari dalle briglie lunghissime e finemente dipinti, il Ghanese J ames Sampson con i suoi aquiloni in “bianco e nero” ispirati al mondo del Jazz (Sampson, che è anche un ottimo musicista, fece parte della band di Rocky Roberts negli anni 70 ed è attualmente un componente dei Platters) e l’Indiano Stafford W allace, che farà rivivere le emozioni de “Il cacciatore di aquiloni”, guidando il suo veloce “Patang” e combattendo in alta quota contro quello della moglie Hilary. Ci saranno P aul e Natalie Reinolds (Inghilterra), grandi collezionisti di aquiloni rari, oltre che instancabili collaboratori del Neo Zelandese Peter Lynn, nella realizzazione di “The Ultimate Kite Show” (aquiloni giganteschi al traino di veloci imbarcazioni), sperimentato nei mari di mezzo mondo e in programma a San Vito, e poi l’altro inglese Martin Lester, autore di celebri “soft kites” dalle forme più disparate (fantasmi, squali, aquile, trampolieri, automobili ecc.) e pioniere indiscusso dell’aquilonismo moderno. Da Israele, arriveranno i coniugi Eli e Shula Shavit, impareggiabili creatori di giganteschi aquiloni “Patchwork”, mentre ’Italia sarà rappresentata da Alessia Marrocu, artista giovanissima con importanti esperienze internazionali al suo attivo, Marco Casadio, ironico e sornione creatore di angeli paffuti e “giganti buoni”, Edoardo Borghetti con le sue ruote girevoli e lo stesso organizzatore dell’evento Claudio Capelli, artista a tutto tondo e autore di suggestivi “quadri volanti”. Ci sarà il messicano José Sainz, con i suoi aquiloni ispirati alle antiche divinità Azteche e il grande P eter Lynn, vulcanico ingegnere Neo Zelandese, famoso tanto per essere uno dei più geniali interpreti del “Power Kiting” (aquiloni progettati per la trazione di veicoli e di tutto ciò che con essi possa acquistare movimento, come buggy, snow board e imbarcazioni d’ogni genere, fino all’ormai diffusissimo Kite Surf), quanto per i giganteschi aquiloni zoomorfi e per i numerosi record raggiunti e continuamente superati dallo stesso (è suo l’aquilone più grande del mondo con una superficie di 2500 m2 ed un peso di 200 kg). Per l’Olanda, sarà presente Bas W reesw ijk, raffinato interprete d’Occidente dell’Aquilone Giapponese, mentre gli USA, saranno rappresentati da Tim Elverston, autore dei bellissimi aquiloni che appaiono sul manifesto, la giovane Ruth W hiting, vera “promessa” dell’aquilonismo e pittrice di talento, George P eters architetto, pittore e poliedrico artista del vento (ha creato scenografie e installazioni aeree per la campagna elettorale di Barack Obama), Melanie W alker, architetto e creatrice di aquiloni ispirati ad abiti femminili dell’800 e Scott Skinner profondo conoscitore dell’aquilone nel mondo e responsabile della prestigiosa “Drachen Foundation” (fondazione, con sede a Seattle, creata dallo stesso Scott Skinner per promuovere studi sulle origini dell’aquilone, incoraggiandone la crescita e la diffusione).
L’aquilone come fenomeno di massa Come in un magico incastro di scatole cinesi, l'Aquilone si presta con efficacia ad infinite chiavi di lettura, pertinenti ad altrettanti livelli di significazione. Conservando la levità del gioco all'aperto appartenente all’antica tradizione popolare, l'Aquilone è un eccezionale mezzo di aggregazione: benché si possa ritenere che la curiosità dell'uomo contemporaneo sappia essere destata esclusivamente da futuristici avvenimenti multimediali, una festa di aquiloni è capace di attirare un pubblico numeroso, fino a diventare, come nel caso del Festival Internazionale dell'Aquilone di Cervia, un fenomeno di massa. Paradossalmente, è la logica stessa della moderna società del consumo a fare sopravvivere e ad esaltare ciò che sembra l'esatto contrario dei suoi prodotti: l'Aquilone, nato 3000 anni fa. Se, nella società del bisogno artificiosamente alimentato e della necessità inventata, infatti, ogni prodotto è già desueto al suo apparire, c'è qualcosa che non può invecchiare né annoiare, dacché appartiene intimamente e per sempre all'inconscio dell'uomo. Si tratta dell'antico anelito al volo, desiderio primordiale che scandisce la storia dell'umanità e del suo genio: ardente brama di appropriarsi anche dell'aria, elemento originariamente negato, in un crescendo di insaziabilità che solo l'uomo conosce. Dalla fatale caparbietà che indusse Icaro ad ignorare i consigli paterni per librarsi sempre più in alto, alle macchine volanti di Leonardo, dai tragici esperimenti di volo umano dell'’800, fino alle contemporanee pratiche “off limits”, la storia testimonia di come il sogno di sfidare la legge di gravità, abbia indotto l'uomo ad indossare le ali o a divenire egli stesso ingranaggio di macchine volanti. Se l' Aquilone continua a sopravvivere alla concorrenza spietata di robot e play station, è perché la sua classificazione nella categoria dei giochi per bambini è impropria o quantomeno riduttiva. l'Aquilone è invero la sublimazione di una idea (quella del volo) e, come tale, è invulnerabile al rincorrersi dei tempi perché è un concetto che trascende la sostanzialità dell'oggetto­aquilone. Ed è proprio per questo motivo che, ovunque vedrete aquiloni librarsi nell'aria, attaccati ai loro fili scorgerete uomini e bambini d’ogni razza e cultura "giocare" insieme in un'armonia che solo di rado è dato trovare; dall'Oceania all' Europa, dalle Americhe all'Asia e all'Africa la medesima espressione solcherà i loro volti, perché l’istinto che induce l'uomo a costruire e a far volare un Aquilone è lo stesso ovunque. Emblema dell'umano desiderio di volare, dunque, l'Aquilone rappresenta la Libertà, e il suo volo silente diventa testimone di messaggi importanti, messaggi che sussurrano di Pace e di Fratellanza, di comunione fra le genti e di emancipazione dai vizi del pregiudizio e da barriere di ogni tipo. Grazie alla sua straordinaria efficacia mediatica, l'Aquilone può coinvolgere un pubblico estremamente variegato; il suo volo silenzioso è infatti uno spettacolo di grande impatto visivo che stimola immancabilmente la sensibilità di qualsiasi osservatore. Caterina Capelli / ARTEVENTO