Trasformazione del lavoro della forza di attrito in calore. L
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Trasformazione del lavoro della forza di attrito in calore. L
Trasformazione del lavoro della forza di attrito in calore. L’equivalente meccanico del calore Premessa: Molte esperienze dimostrano che un lavoro compiuto su un corpo accresce la temperatura di quest’ultimo. Si può affermare che il calore può essere prodotto a spese di un lavoro di qualsiasi specie. Viceversa, in particolari condizioni, è possibile ottenere lavoro fornendo calore ad un corpo. È quanto accade nel caso delle macchine termiche. Tutto ciò porta a pensare all’esistenza di una equivalenza tra calore e lavoro, nel senso che calore e lavoro sarebbero due aspetti diversi della stessa grandezza fisica: l’energia. Il calore quindi è una forma di energia: joule e caloria sono perciò unità di misura della stessa grandezza fisica. Esperimenti di vario tipo dimostrano che in una trasformazione il rapporto tra il lavoro compiuto e il calore prodotto è L = J . La costante J è detta equivalente meccanico del calore. costante, cioè ∆Q Scopo: verificare la proporzionalità diretta tra lavoro della forza di attrito e calore acquistato da un calorimetro; determinare l'equivalente meccanico del calore, confrontando il risultato sperimentale ottenuto con il valore previsto Procedimento: L’apparecchio è un calorimetro girevole attorno ad un asse orizzontale. Il calorimetro, contenente una massa nota di acqua ed un termometro, è parzialmente avvolto da una corda di nylon fissata da una parte e tenuta tesa dall’altra parte da un peso P di massa nota e pari a 5 kg. Ponendo in rotazione il calorimetro mediante una manovella, le forze di attrito radente tra la corda e la parte esterna del calorimetro provocano un aumento di temperatura rilevabile mediante il termometro. La velocità di rotazione deve regolarsi in modo che il peso P venga a trovarsi in equilibrio, cioè in condizioni tali che la forza di attrito, che tenderebbe a sollevare la corda, risulti equilibrata dal peso P. Per mantenere il sistema in rotazione si compie contro la forza di attrito un lavoro meccanico L e conseguentemente nel calorimetro si sviluppa una quantità di calore ∆Q=C·∆T, dove C è la capacità termica del dispositivo (calorimetro, termometro e acqua contenuta). In condizioni di equilibrio dinamico la forza di attrito è uguale alla forza peso (P=mg=5kg·9,8N/kg). Il lavoro L è quindi dato dalla relazione L=m·g·n·d·π, dove n è il numero di giri fatto e d il diametro del cilindro. Caratteristiche del calorimetro rotante in rame: diametro: capacità termica del calorimetro: 9,6 ± 0,1 cal/°C capacità termica del termometro: 1,2 ± 0,1cal/°C massa di acqua contenuta nel calorimetro: capacità termica complessiva del dispositivo: numero di giri temperatura (°C) ∆T=T-Tiniziale (°C) Lavoro (joule) ∆Q (caloria) equivalente meccanico della caloria (joule/caloria) Ricopia sul tuo quaderno e completa la tabella. Traccia il grafico della variazione di temperatura in funzione del numero di giri. Verifica (motivando) la proporzionalità prevista. Determina l’equivalente meccanico della caloria (valore medio e incertezze) ottenuto dalle misure effettuate. Il valore accettato di questo rapporto è pari a 4,186 joule/caloria : calcola la differenza percentuale tra il risultato sperimentale ed il valore vero. [La fisica nella vita quotidiana] Sulle confezioni dei prodotti alimentari si possono leggere - tra le altre - informazioni nutrizionali di questo tipo: valore energetico (valore medio per 100 g) Biscotti kcal 436 kJ 1831 Latte kcal 64 kJ 267 ... Si tratta evidentemente della stessa grandezza fisica espressa in due unità di misura diverse: joule e caloria. Anche da questi dati si può ricavare la relazione tra caloria e joule: per esempio, usando le informazioni sulla confezione di biscotti, a quanti joule corrisponde una caloria? Cerca le stesse informazioni anche su altri prodotti e individua da essi il rapporto tra joule e caloria (valore medio e incertezze assoluta e percentuale) ed il confronto con il valore vero.