Ammazzò l`amico a botte Chiede lo sconto di pena

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Ammazzò l`amico a botte Chiede lo sconto di pena
GALLARATE - MALPENSA2525
VENERDÌ 8 GENNAIO 2016
Ammazzò l’amico a botte
Chiede lo sconto di pena
Delitto di via Forze Armate, Danilo Fagioli davanti al gup
GALLARATE - Delitto
di via Forze Armate, ieri
Danilo Fagioli è comparso davanti al gup Luca
Labianca per rispondere
di maltrattamenti a Giuseppe De Gregori, aggravati dalla morte del quarantatreenne.
Difeso
dall’avvocato
Santina Ferro, l’imputato ha chiesto il rito abbreviato condizionato a una
nuova perizia sull’epoca e
la modalità del decesso e a
nuovi accertamenti all’interno dell’appartamento
di via Forze Armate (che è
ancora sotto sequestro).
Ma il giudice ha rigettato
e deciso per un abbreviato
semplice. Nell’aula dell’udienza, che si è tenuta a
porte chiuse, c’era anche
il fratello di De Gregori,
Alan, che si è costituito
parte civile. Per la sentenza, però, bisognerà attendere ancora due settimane, quindi a quasi un anno
esatto di distanza dal rinvenimento del cadavere.
Nell’alloggio di De Gregori i soccorritori arrivarono il 29 gennaio intorno
a mezzogiorno, su richiesta del coinquilino. Fagioli raccontò ai sanitari che
l’amico era soggetto a
continue cadute a causa
degli eccessi di alcol, citò
a titolo di esempio ciò che
accadde otto giorni prima,
Il corpo di Giuseppe De Gregori è stato trovato senza vita lo scorso 29 gennaio
quando De Gregori, completamente ubriaco, precipitò nell’Arnetta. Raccontò anche che il mattino
stesso inciampò sbattendo
a terra. «Sono uscito di casa alle 9 ed era vivo, quando sono rientrato l’ho trovato così, non rispondeva
più». Il personale del 118
notò però troppe ecchimosi, tracce di sangue coagu-
lato sul naso, tumefazioni
sparse. Venne allertato il
commissariato e quindi il
pubblico ministero Maria
Cristina Ria.
L’esame autoptico eseguito dal medico legale
Maria Lusia Pennuto
confermò i sospetti investigativi: a uccidere De
Gregori furono le numerose percosse inferte al
volto, agli arti superiori, a
quelli inferiori, sullo scroto e i genitali.
Botte così violente da lesionargli il fegato, provocando uno shock emorragico fatale. Come sempre,
in questi casi, il nodo difficile da sciogliere è la datazione del decesso, tema
su cui accusa e difesa dibattono furiosamente in
qualsiasi processo per
omicidio. Anche questo
caso si potrebbe prestare a
diverse conclusioni, non a
caso l’avvocato Ferro ieri
ha chiesto un supplemento di perizia. Al gup basta
però quella eseguita in fase di indagine, che colloca
la morte di De Gregori intorno alle 8 del mattino.
L’aggressione, tuttavia,
risalirebbe alle prime ore
dell’alba, meno di quattro
ore prima quindi. Questa
analisi screditerebbe la tesi di Fagioli che da ormai
un anno sostiene di essere
uscito di casa lasciando il
coinquilino vivo. La discussione, prevista per il
21 di gennaio, non sarà
semplice per nessuna delle parti.
In ogni caso dalle testimonianze raccolte dagli investigatori di via Ragazzi
del ‘99, che sentirono vicini e conoscenti dei due,
è emerso che Giuseppe De
Gregori da quando aveva
ospitato l’amico in casa,
non aveva fatto altro che
subire i pestaggi di Fagioli, tanto che il medico legale sul corpo aveva riscontrato lesioni e traumi
anche più vecchi di quelli
letali. Gli inquirenti non
hanno alcun dubbio: il
quarantatreenne è stato
ammazzato di botte.
Sarah Crespi
Palude Pollini in mano ai suoi Amici
Grazie a una convenzione
ARSAGO SEPRIO - Il loro lavoro iniziò lontano dai riflettori nel 2009, con un unico obiettivo: valorizzare e far
rivivere la palude Pollini, splendido luogo naturalistico
nelle zone umide dei boschi arsaghesi. A distanza di sette
anni, cinque da quando si sono costituiti in associazione,
l’impegno costante degli Amici della bozza di Rugn (questo il nome dialettale del sito) è stato formalizzato con una
convenzione firmata dal Comune di Arsago Seprio (proprietario dello stagno) e dal Parco del Ticino che ne ha in
carico la gestione dal 2003. Non soltanto è stato riconosciuto loro il lavoro svolto, ma ora sono diventati parte attiva nella cura e nella preservazione del luogo. Perché da
quando l’hanno ripulita, togliendo i rovi, sistemando alcune panchine in legno e posizionando i cestini, è tornato a
essere quell’oasi piacevole dove ritrovarsi nel tempo libero per camminare, pedalare in mountain bike, far giocare i
bambini e provare a cimentarsi con la canna da pesca.
Quattro i compiti principali degli Amici della bozza di Rugn previsti nella convenzione: la pulizia dell’area e dei
sentieri, il controllo periodico delle condizioni del sito e
delle zone circostanti, la collaborazione nella vigilanza,
ma soprattutto la gestione della pesca, consentita in aree
ben specifiche soltanto ai soci o ai possessori del permesso
giornaliero rilasciato dall’associazione. Si tratta di restrizioni doverose per preservare l’ecosistema assai fragile
dello stagno.
La Palude Pollini, infatti, è luogo di sosta per aironi, germani e folaghe. Nonché è uno dei rarissimi posti in cui vive
il Pelobates fuscus insubricus: specie particolare di rospo
(noto con il termine dialettale di Sciatt) che per Arsago è
diventato addirittura un simbolo. Non a caso è stata riconosciuta dalla Ue come Sic (Sito d’interesse comunitario)
e dal Wwf come Sito di rilevanza erpetologica nazionale.
Ecco perché l’idea di farla rivivere, almeno inizialmente,
fu vista dalle istituzioni come possibile minaccia. Ma poi il
lavoro meticoloso dell’associazione presieduta da Davide
Villa ha convinto tutti. Tanto che il consigliere delegato
all’Ecologia, Fabio Montagnoli, ha deciso di formalizzare questo impegno sottoscrivendo la convenzione.
Le zone umide di Arsago ospitano dal 2013 anche il Tràil
di Bozz. Ovvero: il trail annuale da 25 chilometri organizzato dalla Insubria sky team che richiama centinaia di appassionati delle eco-corse provenienti da tutto il Nord Italia e dalla Svizzera. L’edizione 2016 si terrà domenica 6
marzo.
Gabriele Ceresa
Una suggestiva immagine dell’ecosistema arsaghese riconosciuto da Ue e Wwf (Blitz)
LA SEGNALAZIONE
È troppo poco il sole
I semafori si spengono
La soluzione del Comune: usare l’elettricità
LONATE POZZOLO - (m.be.) Non sono mancate in
questi giorni le segnalazioni, all’ufficio Tecnico,
ma anche all’assessore Antonio Patera (Lavori
pubblici), di diversi cittadini che passando lungo
via Ticino – arteria sempre molto trafficata - agli
incroci con le vie Po e Volta hanno notato il mancato funzionamento dei semafori a chiamata installati dall’amministrazione comunale per contrastare la velocità eccessiva
delle auto. Ed è lo stesso
assessore a rassicurare la
cittadinanza: «I due semafori a chiamata saranno ripristinati il prima possibile». Il ritorno alla normalità
è questione di giorni.
«Purtroppo si è verificato
un problema di natura tecnica», spiega Patera. «I
pannelli che alimentano
l’apparato luminoso, per
l’assenza prolungata di
sole nel periodo invernale, Antonio Patera
non ricevono la sufficiente
energia per il caricamento della batteria». La questione è attentamente monitorata dall’esecutivo di
centrodestra, tanto che i tecnici comunali stanno
già provvedendo in questi giorni a collegare l’impianto semaforico alla rete elettrica al fine di ovviare il problema che si riscontra soprattutto in
questa stagione e lenire così il disagio ed il disservizio. Ribadisce dunque Patera: «I semafori
funzioneranno sia con l’alimentazione elettrica sia
con i pannelli». A dimostrazione che la problematica segnalata dai cittadini non viene presa sotto
gamba
M.Be.
LO SFOGO
Amareggiato il Re del Presepe
«Ignorato dalla giunta Tarantino»
SAMARATE - (m.be.) Da circa quindici anni Renzo
Centimerio è l’indiscusso Re del Presepe. Tanto
che qualche anno fa ricevette una lettera con i
complimenti di papa Francesco (nella foto Blitz). E
anche quest’anno il presepe di via Mascagni (Cascina Elisa) sta avendo molto successo: sono
centinaia i visitatori provenienti anche da fuori provincia e solo il giorno dell’Epifania un gruppo di circa cento persone diversamente abili ha ammirato la
sua creatura.
Ma, oltre alla legittima soddisfazione di avere innumerevoli riconoscimenti
per quella che è una rappresentazione bellissima,
piena di fantasia e rispettoso delle tradizioni, nell’animo di Centimerio resta anche una fortissima delusione che non riesce a nascondere. A finire nel mirino
del Re del Presepe quest’anno è l’amministrazione comunale, in primis il sindaco Leonardo Tarantino e l’assessore Alessandra Cariglino
(Cultura): «Mi hanno abbandonato. Non hanno
mostrato la dovuta attenzione al presepe». Insomma, lamenta un senso di isolamento, di scarsa
considerazione, di mancata presenza nonostante
numerosi solleciti telefonici. Di qui un senso di dispiacere che nelle sue parole sfocia in rabbia, perché non si aspettava di essere ignorato.
Un milione 200mila euro per i nuovi vulnerabili
SOMMA LOMBARDO - Casa e
lavoro. Due emergenze spesso collegate tra loro, perché quando si
perde la principale fonte di reddito
sparisce anche il tetto sopra la testa,
non riuscendo più a onorare gli impegni precedentemente assunti,
siano essi sotto forma di mutuo o
affitto. È questa la doppia spada di
Damocle che pende sopra i «nuovi
vulnerabili», termine coniato dal
vicesindaco con delega ai Servizi
sociali, Stefano Aliprandini: una
nuova categoria di utenti che prima
della crisi economica del 2009 si
vedevano in municipio soltanto per
il rinnovo della carta d’identità. Ed
è a loro che si rivolge Revolutionary road, uno tra i nove progetti sociali finanziati in Lombardia e Piemonte da Fondazione Cariplo, con
un impegno di spesa da un milione
200mila euro che raddoppia grazie rose sul nostro territorio». Quanti
al contributo economico garantito appartamenti sono vuoti a Somma?
dai 18 Comuni aderenti. Tra loro la Centinaia. E quante persone non
parte del leone la fanno Gallarate, riescono a prendere in affitto una
ente capofila, e Somma Lombardo, casa perché non possono esibire
punto di riferimento dell’ambito come garanzia un contratto a temdistrettuale.
po indeterminaVenti incontri,
to? Altrettante.
Piano di sostegno
lunghi tavoli di
L’obiettivo di
confronto e mesi
Revolutionary
a favore
di preparazione
road è far inconsi possono riastrare domanda e
di casa e lavoro
sumere in due tiofferta, ponendopi di interventi
si come garanzia.
mirati. Il primo,
Mentre il seconspiega Aliprandini, riguarda la ca- do intervento riguarda il lavoro:
sa: «Costituiremo un fondo di ga- «Vogliamo tentare di superare la
ranzia affitti in grado di tutelare i fragilità occupazionale immagipiccoli proprietari dalle morosità nando percorsi di riqualificazione
incolpevoli. Dovrebbe dunque fa- già esistenti, attivando risorse già
vorire lo sbocco di quelle risorse presenti, ma individuandone anche
congelate e non fruibili così nume- di nuove, vorremmo coinvolgere
soggetti non convenzionali, come
per esempio il coworking B-Smart
center di Gallarate o Imprese in villa di Samarate. Molte cose esistono
già, come il nostro Informalavoro
per esempio, serve soltanto metterle in rete».
Il progetto ha una durata triennale e
se avrà successo, secondo Aliprandini, nel 2019 avrà radicalmente
cambiato il modo di concepire le
politiche sociali, rendendo la spesa
pubblica più efficace: «Puntiamo a
passare dalle erogazioni a pioggia
a modelli di intervento condivisi e
partecipati che mettono al centro la
dignità della persona che si rivolge
ai Servizi sociali». Oltre ai Comuni
sono coinvolte nel progetto decine
di associazioni del terzo settore,
imprese e cooperative
G.C.