Stato di attuazione bonifiche amianto presso gli edifici privati
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Stato di attuazione bonifiche amianto presso gli edifici privati
Settore Progetti Ambientali ALLA DIRIGENTE 2^ AREA – sede ALLA RESP. DEL SETTORE PROGETTI AMIENTALI - sede OGGETTO: stato di attuazione bonifiche amianto presso gli edifici privati. Il piano di rimozione e messa in sicurezza dell’amianto è stato avviato a seguito dell’ordinanza n. 48 in data 23 febbraio 2010 con scadenza il 24 maggio 2010, e successivamente prorogato con l'ordinanza n. 167 del 25 maggio 2010, fino al 9 giugno 2010. La documentazione è stata diffusa attraverso gli strumenti di comunicazione del Comune, nonché, soprattutto, grazie alla positiva collaborazione delle principali associazioni di categoria, quali: CNA, Confartigianato, Unindustria, CIA, Coldiretti, Confcoltivatori e Amministratori di Condominio, che hanno provveduto ad inviarla ai propri iscritti. Inoltre, copia dell'ordinanza è stata altresì trasmessa, per conoscenza, all'ASL di Bologna, alla Polizia Municipale, al Servizio Edilizia Privata e all'URP per l'affissione all'Albo Pretorio. Il totale delle pratiche pervenute al Comune, presso il Settore Progetti Ambientali, è di 126. I dati ottenuti sono stati elaborati e sistematizzati al fine di evidenziare, in particolare: la tipologia degli edifici censiti, la tipologia di materiale contenente amianto, i mq di amianto presenti, lo stato di conservazione, le azioni intraprese per fronteggiare il problema, ed il tipo di documentazione allegata alle pratiche. Per quanto riguarda la tipologia degli edifici censiti, si è operata una distinzione tra: immobili di tipo agricolo, riferendosi a magazzini, capannoni e tettoie utilizzati per il ricovero di prodotti e/o macchinari agricoli; immobili di tipo industriale o artigtianale; immobili di tipo terziario/commerciale, ed immobili di tipo abitativo, tra cui sono stati inclusi anche i garages afferenti alle abitazioni. Considerando le tipologie di immobili risulta che il 14% sono di tipo agricolo, il 29% sono di tipo produttivo, il 23% sono di tipo terziario/commerciale e il 34% sono di tipo abitativo. Per quanto riguarda invece la tipologia del materiale, essa è stata suddivisa in: lastre ondulate e materiale di altro tipo. Il 79% del materiale contenente amianto censito si riferisce Comune di San Lazzaro di Savena • Piazza Bracci n. 1 • 40068 San Lazzaro di Savena (BO) – tel. 051.6228111 Settore Progetti Ambientali – tel. 051.622.8157/8163/8158/8266 • fax 051.622.8283 Stazione ecologica attrezzata per raccolta differenziata rifiuti urbani - via Speranza, 43/a – tel. 051.620.9292 sito internet www.comune.sanlazzaro.bo.it e-mail [email protected] a coperture a lastre ondulate, mentre il restante 21% si riferisce a vasi di espansione delle centrali termiche dei condomini, canne fumarie o altri manufatti minori. Il totale dei mq di amianto segnalati ammonta a: 107.000 circa. Per quanto riguarda lo stato di conservazione del materiale contenente amianto censito, le valutazioni/analisi secondo le Linee Guida Regionali operano (in seguito ad un punteggio assegnato -sulla base di tabella standard- considerando una serie di elementi/caratteristiche del materiale stesso) una distinzione tra: discreto, scadente e pessimo. Tra queste n. 30 indicano uno stato di conservazione scadente e n. 6 un pessimo stato di conservazione. Vale la pena ricordare che le azioni conseguenti il giudizio sullo stato di conservazione del materiale di copertura, secondo le suddette Linee Guida, sono: - qualora il giudizio sia “discreto”, quelle di “valutare lo stato di conservazione della copertura almeno ogni 3 anni ed adottare una specifica procedura operativa per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, ed in generale per qualsiasi operazione di accesso, al fine di evitare il disturbo delle lastre”; - qualora il giudizio sia “scadente” di “valutare lo stato della copertura annualmente e comunque prevedere un intervento di bonifica entro 3 anni” e “nel caso di contiguità del manufatto a luoghi con presenza di persone e/o in vicinanza con scuole o luoghi di cura prevedere la bonifica entro un anno”; - qualora il giudizio sia “pessimo” di “prevedere un intervento di bonifica entro 18 mesi privilegiando la rimozione” e “ nel caso di contiguità del manufatto a luoghi con presenza di persone e/o in vicinanza con scuole o luoghi di cura prevedere la rimozione entro 6 mesi”. Dette Linee Guida Regionali sono state recepite, nel 2011 (delibera CC n. 69/11), nel Regolamento Comunale d’Igiene e Sanità (art. 95), insieme alle disposizioni emesse con l’ordinanza n. 48/2010. Dalla mappatura emerge che le aree in cui si concentrano le criticità maggiori, sia sul piano quantitativo (metri quadri di amianto presente) che qualitativo (stato di conservazione dell'amianto scadente o pessimo) sono: la zona artigianale Cicogna, l'area compresa tra le vie Speranza, Ca' Ricchi e Caselle, ed alcuni tratti della via Emilia e delle sue immediate adiacenze. pagina 2 di 4 Per quanto riguarda le azioni intraprese allo stato attuale, in seguito alle istruttorie eseguite da questo ufficio ed ai conseguenti inviti e solleciti inviati ai proprietari interessati, la situazione è la seguente: - sono state regolarizzate n. 57 situazioni, in cui è già avvenuta la bonifica, che hanno registrato la rimozione di circa 23.000 metri quadrati di eternit (per un totale di circa 368.000 kg.) dei circa 107.000 mq emersi dal censimento avviato nel 2010; - per le altre pratiche sono state stabilite le scadenze, con avvisi ai proprietari, in base a quanto indicato nelle linee guida regionali, sopra descritte. Le scadenze sono così raggruppate: a) al 30/6/13 erano fissate alcune tempistiche per l’effettuazione delle bonifiche (7 pratiche) e per il rinnovo della valutazione (16 pratiche). Al momento nessuno ha presentato quanto dovuto e sono state richieste già n. 3 sanzioni alla PM; b) entro il 31/12/13 altre 18 pratiche sono in scadenza. Per le restanti 28 le scadenze sono scaglionate per il 2014 e 2015. Alle iniziali 126 pratiche pervenute nel 2010, si sono aggiunte n. 33 ordinanze emesse a singole proprietà, in seguito a controlli effettuati su esposti di cittadini. Per tali ordinanze sono state emesse n. 5 sanzioni per mancato rispetto, n. 4 sono ancora in corso (tempistica non scaduta) e le restanti sono state già ottemperate. Per gli inadempimenti dovuti al mancato rispetto della tempistica, si tratta di disporre ulteriori ordinanze fissando nuove scadenze, fatte salve le sanzioni già applicabili (a meno che non si disponga altrimenti). Occorre sottolineare che le proprietà che hanno ottemperato inizialmente all’ordinanza generale del 2010, ma che poi non stanno rispettando la tempistica conseguente, non hanno mai avuto una notifica di un’apposita ordinanza a proprio nome, ma solo un avviso di scadenza in seguito all’istruttoria redatta sulla pratica. Resta inteso comunque che dal 2011 è in vigore il nuovo testo dell’art. 95 del regolamento comunale d’Igiene e Sanità, che è stato redatto riprendendo praticamente quanto già indicato nell’ordinanza del 2010. Gli immobili (emersi dal censimento del 2010 e dalle successive ordinanze) le cui coperture o altri manufatti risultavano con giudizio ‘pessimo’, risultano già bonificati. Per una pratica, tra le ordinanze emesse, si è in attesa del giudizio dell’AUSL, ma comunque la proprietà ha già presentato la pratica per l’edificazione di un nuovo azzonamento, per cui sarà demolito il coperto in eternit. pagina 3 di 4 Le maggiori criticità riscontrate per la mancanza del rispetto della tempistica sono dovute, secondo quanto scaturito dagli interpellati, dalle incertezze economiche del momento. Tenuto conto che la maggioranza degli inadempimenti deriva da insediamenti produttivi/commerciali le suddette motivazioni sono sicuramente oggettive. Alcune proprietà (n. 4) hanno chiesto proroghe della tempistica disposta. Poiché il tema trattato ha valenza igienico-sanitaria, si ritiene che l’eventuale assenso della proroga vada valutato insieme al competente servizio dell’AUSL, col quale esiste già una collaborazione in merito all’istruttoria delle pratiche. Nelle situazioni meno gravi, secondo le citate linee guida regionali, si ritiene determinabile la possibilità della proroga, al fine del compimento della bonifica. 12/07/2013 IL FUNZIONARIO (Geom. Claudio Bandiera) pagina 4 di 4