LdP zone corporee Distretto 10 - Unità di gestione del rischio ASL3

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LdP zone corporee Distretto 10 - Unità di gestione del rischio ASL3
Sistema Qualità Certificata ISO 9001:2000
per i campi di attività elencati
nel certificato RINA N. 10813/04/S
Presidio Ospedaliero Unico
Ospedale Villa Scassi
N.O. Lesioni Cutanee
Genova, li 21 Febbraio 2011
N° prot
OGGETTO: Indagine di prevalenza inerente alle LdP effettuata presso le cure domiciliari della
Asl 3 Genovese
“Le LDP rappresentano una condizione comune ma potenzialmente prevenibile osservabile
prevalentemente in popolazioni ad alto rischio come anziani e persone con deficit fisici.
L’epidemiologia delle LDP varia in maniera considerevole in base al contesto clinico con tassi di
incidenza che vanno dallo 0,4% al 38% nelle strutture per acuti, dal 2,2% al 23,9% in quelle di
lungodegenza, dallo 0% al 17% nelle cure domiciliari.”
1
Il NPUAP ha stimato che “la prevalenza di LDP negli ospedali americani era del 15% e l’incidenza
del 7%. I tassi di prevalenza e incidenza sono spesso più elevati in particolari sottopopolazioni,
come utenti sottoposti a cure palliative, utenti con lesioni al midollo e ricoverati nei reparti di
terapia intensiva”.
2
1 Reddy M. et al “Preventing pressure ulcers: a systematic review” in Journal of American Medical Association (JAMA) 2006;296(8):974-984
2 NPUAP and EPUAP –“Prevention and treatment of pressure ulcers: clinical practice guideline” Washington DC: National Pressure Ulcer Advisory
Panel – 2009
Un’indagine pilota condotta dall’EPUAP che includeva 5947 utenti di 25 ospedali in cinque paesi
europei, tra cui l’Italia, ha evidenziato che “la prevalenza di LDP (stadio 1-4) era del 18,1% ed,
escludendo lo stadio 1, del 10,5%. Le zone più colpite erano sacro e talloni (44.8% e 24.2%
rispettivamente). Circa l’80% di tutte le LDP di categoria / stadio IV erano a carico del sacro e
talloni (rispettivamente 39.9% e 38.5%).
3
A fronte di quanto sopra rilevato circa l’importanza cruciale della prevenzione, l’indagine europea
(a cui ha partecipato anche l’Italia) sopra citata evidenzia un dato sconcertante: “solo il 9,7% degli
4
utenti a rischio ha ricevuto una completa e adeguata assistenza preventiva” . Ciò testimonia la
gravità e la sottovalutazione del problema e, in generale, della sicurezza e/o riduzione dei rischi per
l’utente. Se si considera l’invecchiamento della popolazione e il correlato cambiamento del quadro
epidemiologico caratterizzato dalla cronicità, questo problema è presumibilmente destinato a
crescere in assenza di contromisure adeguate. Come sottolinea la Joint Commission “l’insorgenza di
LDP è un evento avverso doloroso, costoso ed evitabile che ha una prevalenza troppo elevata negli
ospedali americani. La prevenzione delle LDP è un intervento fondamentale non nuovo, non
costoso e che ha la potenzialità di salvare migliaia di utenti da un danno evitabile” .
5
Coerentemente con quanto sopra, la Joint Commission inserisce tra gli obiettivi nazionali per la
sicurezza dell’utente 2010 (National Patient Safety Goals) l’obiettivo n. 14 “ Prevenire le ulcere da
pressione associate all’assistenza sanitaria” e obiettivo 14.01 “Valutare l’utente per il rischio di
ulcere da pressione”.
6
3 Vanderwee K. et al “Pressure ulcer prevalence in Europe: a pilot study” J Eval Clin Pract 2007 13(2):227-35
NPUAP and EPUAP –“Prevention and treatment of pressure ulcers: clinical practice guideline” Washington DC: National Pressure Ulcer Advisory
Panel – 2009
4 Vanderwee K. et al “Pressure ulcer prevalence in Europe: a pilot study” J Eval Clin Pract 2007 13(2):227-35
Programma nazionale per le linee guida (PNLG) Istituto Superiore di Sanità – Regione Toscana “Ulcere da pressione: prevenzione e trattamento” –
2005
5 Joint Commission “Preventing pressure ulcers: the goal is zero” Joint Commission Journal on Quality and Patient Safety, Volume 33, Number 10,
October 2007, pp.605-610(6)
6 Joint Commission “2010 National Patient Safety Goals (NPSGs)” sito internet
http://www.jointcommission.org/patientsafety/nationalpatientsafetygoals/
DESCRIZIONE DELL’INDAGINE DI PREVALENZA
In data 21 Febbraio 2011 (giorno indice) è stata effettuata un’indagine di prevalenza che ha
coinvolto le cure domiciliari della ASL 3 Genovese dalla quale sono emersi i dati che di seguito
verranno riportati.
Per la rilevazione dei dati è stata utilizzata una scheda di valutazione nella quale sono stati presi in
considerazione i seguenti parametri: età, valutazione dell’ indice di Braden7, stadio e sede
anatomica della lesione. Lo strumento di rilevazione, fornito dal Responsabile del NOLC a tutti i
distretti che hanno partecipato all’indagine, è stato precedentemente condiviso con i Responsabili
Infermieristici per una maggiore obiettività nella rilevazione dei dati.
I distretti coinvolti sono stati:
Distretto 8 Genova Ponente
Distretto 9 Genova Medio Ponente
Distretto 10 Genova Val Polcevera e Valle Scrivia
Distretto 11 Genova Centro
Distretto 12 Genova Val Bisogno e Val Trebbia
Distretto 13 Genova Levante
L’obiettivo dell’indagine parte dall’esigenza di:
- sorveglianza e controllo delle LDP per monitorarne il fenomeno;
- diffusione del fenomeno;
- individuazione delle sedi anatomiche maggiormente colpite da LDP;
- tipo di lesioni suddivise nei quattro stadi (secondo stadiazione NPUAP da I- IV+ escara);
- localizzazione delle lesioni;
- individuare la percentuale di utenti a rischi di contrarre LDP;
- individuare eventuali criticità relative all’assistenza e all’utilizzo dei criteri di prevenzione ed
ipotizzare eventuale intervento di miglioramento delle azioni di prevenzione.
7
-
La scala di Braden è uno strumento indicatore di rischio con 23 variabili, che prendono in considerazione sei indicatori quali:
percezione sensoriale (abilità a rispondere in modo corretto alla sensazione di disagio correlata alla pressione;
umidità (grado di esposizione della cute all’umidità);
attività (grado di attività fisica);
mobilità (capacità di cambiare e di controllare le posture);
nutrizione (assunzione usuale di cibo)
frizione e scivolamento (attrito della cute sul piano di appoggio forze di taglio e stiramento).
Viene utilizzata per l’individuazione degli utenti a rischio e finalizzata alla prevenzione. Questa scala si basa sul principio secondo il quale minore è il
valore, maggiore è il rischio. Se l’indice di Braden fornisce un punteggio complessivo uguale o inferiore a 18 l’ utente deve essere considerato a
rischio di lesioni e necessita di misure preventive valutando i fattori specifici che li pongono a tale rischio ed eventuale adozione di ausilio
antidecubito.
RISULTATI GENERALI
E’ stato analizzato un campione di 1212 utenti di cui 359 erano in carico per trattamento di LDP.
Distretti ASL 3 Genovese vs Ldp
29,60%
% pz con Ldp
359
Tot pz con Ldp
Tot pz in carico
1212
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
DSS10
DSS11
Riassumendo schematicamente abbiamo:
DSS8
N° pz in carico
Pz. Con LDP
% pz con LdP
DSS9
DSS13
175
192
257
151
314
123
81
29
81
51
72
45
46%
15%
32%
34%
23%
37%
% PZ in Caricocon LdP
37%
46%
DSS8
DSS9
DSS10
DSS11
DSS12
23%
15%
34%
DSS12
32%
DSS13
Si è riscontrata una diversa distribuzione delle sedi di lesioni e della profondità degli stadi. Nel
complesso, per quanto riguarda la localizzazione anatomica delle lesioni si è evidenziata una
predominanza in ordine di quantità nella zone del: sacro, tallone e trocantere, suddivise in base allo
stadio e al numero di lesioni presenti per ogni paziente e così distribuite:
GRAVITA' (stadio)*
LDP 1° E 2° STADIO
LDP 3° E 4° STADIO
DSS8
DSS9
DSS10 DSS11 DSS12 DSS13
34
13
32
22
28
8
47
16
49
29
44
37
TOTALE
81
29
81
51
72
45
stadio grafico
100%
90%
80%
70%
47
16
49
29
44
60%
37
50%
LDP 3° E 4° STADIO
40%
LDP 1° E 2° STADIO
30%
20%
34
13
32
22
28
10%
0%
8
DSS8
DSS9
GRAVITA' (LDP singole - multiple)
LDP SINGOLE
LDP MULTIPLE
DSS10
DSS11
DSS12
DSS13
DSS8
DSS9
DSS10 DSS11 DSS12 DSS13
55
18
56
39
40
27
26
11
25
12
32
18
TOTALE
81
29
81
51
72
45
LDP Sing-mult Grafico
100%
90%
26
11
80%
25
12
32
18
70%
60%
50%
LDP MULTIPLE
40%
LDP SINGOLE
55
18
30%
56
39
40
20%
27
10%
0%
DSS8
DSS9
DSS10
DSS11
DSS12
DSS13
600
523
500
400
359
300
200
100
0
N° Pazienti con lesione
N° totale Lesioni presenti
% Zone corporee sul totale delle lesioni trattate nei paz a rischio/lesionati in carico
Zone Corporee
DSS8
Sacro
Tallone
Trocantere
DSS9
DSS10
DSS11
DSS12
40%
23%
36%
45%
35%
43%
32%
30%
33%
32%
32%
37%
10%
11%
10%
14%
11%
6%
% Zone corporee sul totale delle lesioni trattate nei paz a
rischio/lesionati in carico
50%
45%
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
45%
40%
43%
36%
32%
30%
35%
33%
32%
37%
32%
Sacro
23%
10%
Tallone
11%
14%
10%
Trocantere
11%
6%
DSS8
DSS9
DSS10
DSS13
DSS11
DSS12
DSS13
% Zone corporee sul totale delle lesioni trattate nei pazienti a rischio/lesionati in carico ai distretti vs
indagine E.P.U.A.P.
Zone corporee vs EPUAP
DSS8
Sacro
Epuap
Tallone
Epuap
45%
40%
44%
44%
DSS10
DSS11
DSS12
23%
36%
45%
35%
43%
44%
44%
44%
44%
44%
44%
32%
30%
33%
32%
32%
37%
24%
24%
24%
24%
24%
24%
44%
44%
43%
40%
37%
36%
35%
33%
32%
32%
32%
30%
30%
24%
23%
24%
24%
24%
24%
24%
20%
Sacro
Epuap
Tal l one
Epuap
15%
10%
5%
0%
DSS8
DSS9
DSS10
DSS11
DSS12
DSS13
% Zone corporee sul totale delle lesioni trattate
nei paz a rischio/lesionati in carico ai distretti vs
E.P.U.A.P.
24%
37%
33%
44%
Sacro
Epuap
DSS13
40%
45%
44%
44%
35%
25%
DSS9
Tallone
Epuap
DESCRIZIONE DELL’ INDAGINE DI PREVALENZA PER DISTRETTO
Distretto 8
Con un totale di utenti in carico di 175 di cui 81 con LDP
D is tretto 8
46%
81
N° pz in c aric o
P z . In tratt. c on
L DP
% pz c on L dP
175
Le lesioni presenti sono state suddivise per gravità di stadio prendendo in considerazione il
numero di utenti e la lesione di stadio maggiore:
GRAVITA' (stadio)*
N.
34
47
LdP 1° E 2° Stadio
LdP 3° E 4° Stadio
G ravità L dP Dis tretto 8
42%
58%
L DP 1° E 2°
S TA DIO
L DP 3° E 4°
S TA DIO
Su 81 utenti in carico seguiti per il trattamento delle lesioni erano presenti 102 LDP in varie sedi
anatomiche:
GRAVITA' (LDP singole - multiple)
N.
55
26
LdP Singole
LdP Multiple
Distretto 8
32%
LDP SINGOLE
LDP
MULTIPLE
68%
N° tot Pazienti vs N° tot Ldp in trattamento
81
102
Pazienti con LdP
Totale lesioni in
trattamento
Diversificazione delle sedi anatomiche:
Sede anatomica
Sacro
Tallone
Trocantere
Malleolo
Piede
Ginocchio
Colonna
Dorso
Sottoglutea
1%
Numero
41
33
10
5
4
1
1
1
6
L d P z o n e c o rp o ree D is tretto 8
1%
1%
S ac ro
7%
Tallone
5%
6%
Troc antere
51%
12%
Malleolo
P iede
G inoc c hio
C olonna
D ors o
41%
S ottoglutea
Distretto 9
Con un totale di utenti in carico di 192 di cui 29 con LDP
Le lesioni presenti sono state suddivise per gravità di stadio prendendo in considerazione il
numero di utenti e la lesione di stadio maggiore:
GRAVITA' (stadio)*
LdP 1° e 2° Stadio
LdP 3° e 4° Stadio
N.
13
16
Su 29 utenti in carico seguiti per il trattamento delle lesioni erano presenti 47 LDP in varie sedi
anatomiche:
GRAVITA' (LDP singole - multiple)
LdP Singole
LdP Multiple
N.
18
11
Diversificazione delle sedi anatomiche:
Sede Anatomica
Numero
Sacro
Tallone
Trocantere
Malleolo
Piede
Ginocchio
Tibia
Spalla
Polpaccio
Ischio
Gluteo
Altro
11
14
5
4
3
2
1
3
1
2
1
0
.
LdP zone corporee Distretto 9
7%
3%
10%
3%
Sacro
38%
3%
7%
Tallone
Trocantere
Malleolo
Piede
10%
Ginocchio
Tibia
Spalla
Polpaccio
14%
17%
48%
Ischio
Gluteo
Distretto 10
Con un totale di utenti in carico di 257 di cui 81 con LDP
Distretto 10
32%
81
N° pz in carico
Pz. In tratt. con LDP
% pz con LdP
257
Le lesioni presenti sono state suddivise per gravità di stadio prendendo in considerazione il
numero di utenti e la lesione di stadio maggiore:
GRAVITA' (stadio)*
N.
32
49
LdP 1° e 2° Stadio
LdP 3° e 4° Stadio
Gravità LdP Distretto 10
40%
LDP 1° E 2° STADIO
LDP 3° E 4° STADIO
60%
Su 81 utenti in carico seguiti per il trattamento delle lesioni erano presenti 126 LDP in varie sedi
anatomiche:
GRAVITA' (LDP singole - multiple)
N.
56
25
LdP Singole
LdP Multiple
:
Distretto 10
31%
LDP SINGOLE
LDP MULTIPLE
69%
81
Pazienti con LdP
Totale lesioni in
trattamento
126
Diversificazione delle sedi anatomiche:
Sede Anatomica
Numero
45
42
12
5
5
2
0
1
2
7
2
3
Sacro
Tallone
Trocantere
Malleolo
Piede
Ginocchio
Colonna
Dorso
Sottoglutea
Ischio
Gluteo
Altro
LdP zone corporee Distretto 10
2%
1%
0%
2%
6%
Sacro
4%
9% 2%
Tallone
Trocantere
56%
6%
Malleolo
Piede
Ginocchio
15%
Colonna
Dorso
Sottoglutea
Ischio
52%
gluteo
Altro
.
Distretto 11
Con un totale di utenti in carico di 151 di cui 51 con LDP
Distretto 11
34%
51
N° pz in carico
Pz. In tratt. con LDP
% pz con LdP
151
Le lesioni presenti sono state suddivise per gravità di stadio prendendo in considerazione il
numero di utenti e la lesione di stadio maggiore:
GRAVITA' (stadio)*
LdP 1° e 2° Stadio
LdP 3° e 4° Stadio
N.
22
29
Gravità LdP Distretto 11
43%
LDP 1° E 2° STADIO
LDP 3° E 4° STADIO
57%
Su 51 utenti in carico seguiti per il trattamento delle lesioni erano presenti 69 LDP in varie sedi
anatomiche:
GRAVITA' (LDP singole - multiple)
LdP Singole
LdP Multiple
N.
39
12
Distretto 11
24%
LDP SINGOLE
LDP MULTIPLE
76%
N° tot pz Vs N° tot di LdP
51
69
Pazienti con LdP
Totale lesioni in
trattamento
Diversificazione delle sedi anatomiche:
Sede Anatomica
Numero
31
22
10
1
0
0
1
0
1
3
Sacro
Tallone
Trocantere
Malleolo
Piede
Ginocchio
Colonna
Dorso
Sottoglutea
Ischio
Altro
0
LdP zone corporee Distretto 11
02%
%
2%
0%
2%
Sacro
20%
Tallone
Trocantere
Malleolo
61%
Piede
Ginocchio
Colonna
43%
Dorso
Sottoglutea
Distretto 12
Con un totale di utenti in carico di 314 di cui 72 con LDP
Distretto 12
23%
72
N° pz in carico
Pz. In tratt. con LDP
% pz con LdP
314
Le lesioni presenti sono state suddivise per gravità di stadio prendendo in considerazione il
numero di utenti e la lesione di stadio maggiore:
GRAVITA' (stadio)*
LdP 1° e 2° Stadio
LdP 3° e 4° Stadio
N.
28
44
Gravità LdP Distretto 12
39%
LDP 1° E 2° STADIO
LDP 3° E 4° STADIO
61%
Su 72 utenti in carico seguiti per il trattamento delle lesioni erano presenti 112 LDP in varie sedi
anatomiche:
GRAVITA' (LDP singole - multiple)
N.
55
26
LdP Singole
LdP Multiple
:
Distretto 12
44%
LDP SINGOLE
56%
LDP MULTIPLE
N° tot pz Vs N° tot di LdP
72
112
Pazienti con LdP
Totale lesioni in
trattamento
Diversificazione delle sedi anatomiche:
Sede Anatomica
Numero
39
36
12
2
5
1
0
1
0
8
5
3
Sacro
Tallone
Trocantere
Malleolo
Piede
Ginocchio
Colonna
Dorso
Sottoglutea
Ischio
Gluteo
Altro
11%
LdP
zone corporee Distretto 12
0%
1%
0%
7% 4%
1%
54%
7%
3%
17%
50%
Sacro
Tallone
Trocantere
Malleolo
Piede
Ginocchio
Colonna
Dorso
Sottoglutea
Ischio
gluteo
Altro
Distretto 13
Con un totale di utenti in carico di 123 di cui 45 con LDP
Distretto 13
37%
45
N° pz in carico
Pz. In tratt. con LDP
% pz con LdP
123
Le lesioni presenti sono state suddivise per gravità di stadio prendendo in considerazione il
numero di utenti e la lesione di stadio maggiore:
GRAVITA' (stadio)*
LdP 1° e 2° Stadio
LdP 3° e 4° Stadio
N.
8
37
Gravità LdP Distretto 13
18%
LDP 1° E 2° STADIO
LDP 3° E 4° STADIO
82%
Su 45 utenti in carico seguiti per il trattamento delle lesioni erano presenti 67 LDP in varie sedi
anatomiche:
GRAVITA' (LDP singole - multiple)
LdP Singole
LdP Multiple
N.
27
18
Distretto 13
40%
LDP SINGOLE
LDP MULTIPLE
60%
N° tot pz Vs N° tot di LdP
45
67
Pazienti con LdP
Totale lesioni in
trattamento
Diversificazione delle sedi anatomiche:
Sede Anatomica
Numero
29
25
4
2
1
3
1
1
0
1
0
Sacro
Tallone
Trocantere
Malleolo
Piede
Ginocchio
Colonna
Dorso
Sottoglutea
Ischio
Altro
.
LdP zone corporee Distretto 13
02%
%
2%
0%
7% 2%
2%
4%
Sacro
Tallone
Trocantere
9%
64%
Malleolo
Piede
Ginocchio
Colonna
Dorso
Sottoglutea
56%
Ischio
Altro
Conclusioni
Alla luce dei dati emersi si evidenzia una prevalenza totale sui distretti del 29,6% di utenti con
lesione da pressione in trattamento; le zone anatomiche più colpite sono sacro 37% di media tra i
distretti e talloni 33 %, quindi il primo dato inferiore e il secondo dato superiore a quanto
evidenziato dall’indagine pilota condotta dall’ EPUAP già prima descritta.
DSS8 DSS9 DSS10 DSS11 DSS12 DSS13
N° pz in carico
Pz. Con LDP
% pz a rischio vs trattamento LdP
37%
175
192
257
151
314
123
81
29
81
51
72
45
% Zone corporee sul totale delle lesioni trattane
nei paz a rischio/lesionati in carico ai distretti vs
E.P.U.A.P.
46%
24%
23%
37%
15%
34%
32%
33%
44%
Distretto 8
Distretto 9
Distretto 12 Distretto 13
Distretto 10 Distretto 11
Sacro Epuap Tallone
Epuap
Ciò rafforza la necessità di continuare ad investire sulla qualità dell’assistenza e sulla prevenzione
sensibilizzando e coinvolgendo tutte le figure professionali (infermieri, OSS, OTA, medici,
fisioterapisti, dirigenti infermieristici , etc.) per un approccio multidisciplinare al problema, tenendo
sempre presente che la prevenzione e la formazione rappresentano l’unica arma di cui si può
disporre.
Il Responsabile N.O. Lesioni Cutanee
CPSE Marco Marchelli