17-‐02-‐25 rassegna stampa - Associazione Nazionale Cerealisti
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17-‐02-‐25 rassegna stampa - Associazione Nazionale Cerealisti
17-‐02-‐25 RASSEGNA STAMPA 17-‐02-‐25 MERCATI IN ITALIA Il Sole 24 Ore 17-‐02-‐25 SEMPRE PIU' SOIA NEI CAMPI AMERICANI Il Sole 24 Ore 17-‐02-‐24 IL RISO EUROPEO A RISCHIO ESTINZIONE agricoltura24 17-‐01-‐25 MACFRUT. ORTOFRUTTA SENZA FRONTIERE, MILLE BUYER DA TUTTO IL MONDO Qn 17-‐02-‐25 LA RIVOLUZIONE VEGETALE AL MACFRUT Qn 17-‐02-‐25 ECCELLENZE DA EXPORT, L'AGROALIMENTARE TOSCANO A UN BIVIO Qn Riso europeo a rischio estinzione - Agricoltura 24 http://www.agricoltura24.com/riso-europeo-a-rischio-estinzione/ News Riso europeo a rischio estinzione La liberalizzazione selvaggia minaccia in primis le produzioni italiane L’articolo Riso europeo a rischio estinzione è un contenuto originale di Terra e Vita. Il riso europeo rischia l’estinzione a causa di una politica di liberalizzazione commerciale “selvaggia”. È questo il grido dall’allarme dei Paesi produttori dell’Unione – Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Francia, Bulgaria e Ungheria – che si sono dati appuntamento a Milano per il primo “G7” risicolo, con l’obiettivo di aprire un tavolo di confronto con la Commissione Ue per la revisione delle norme vigenti sulle importazioni dalle nazioni extracomunitarie. «Per la prima volta – ha spiegato Paolo Carrà, presidente dell’Ente Nazionale Risi – abbiamo riunito agricoltori, trasformatori e istituzioni (per l’Italia era presente, tra gli altri, Felice Assenza, direttore generale del Mipaaf) dei sette Paesi produttori per fare il punto sulle di!coltà della "liera e de"nire un documento di proposte per tutelare il 1 di 2 25/02/17 09.30 28 SABATO 25 FEBBRAIO 2017 IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE AGRICOLTURA Dal 10 al 12 maggio negli stand riminesi Il salone internazionale dell’ortofrutta è organizzato da Cesena Fiera e si svolgerà negli stand di Rimini dal 10 al 12 maggio. E’ la 34esima edizione della rassegna L’EVENTO La rivoluzione vegetale al Macfrut «Coltiveremo la verdura in casa» Il presidente Piraccini presenta la kermesse alla Fiera di Rimini CESENA IN CINA hanno già fatto la loro comparsa nei reparti dei supermercati più moderni. In Europa e in Italia stanno per invadere la grande distribuzione e puntano a cambiare radicalmente le abitudini dei consumatori: in futuro potranno essere coltivate addirittura a domicilio. Si tratta delle cosiddette ‘micro greens’: giovani vegetali che uniscono la massima concentrazione di sostanze nutritive, contenuto vitaminico e naturalità. Il loro utilizzo principale è come componente delle insalate ma sono anche usate come guarnizioni, contorni o come base per estratti vegetali e succhi. Possono essere coltivate in ambienti protetti, riducendo così al minimo o eliminando i prodotti chimici. Le micro verdure sono la nuova frontiera dell’orticoltura, settore al centro di un grande cambiamento a livello mondiale, protagonista della 34esima edizione di Macfrut, il salone internazionale dell’ortofrutta organizzato da Cesena Fiera negli stand della Fiera di Rimini dal 10 al 12 maggio. Vitamine a volontà Uno studio dell’Università del Maryland ha evidenziato concentrazioni di vitamine in queste micro greens fino a 40 volte i livelli delle normali verdure Insalate e estratti MANAGER Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiera. Sotto: ‘micro verdure’ esposte Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiera, quali sono gli scenari dell’orticultura al centro della prossima edizione di Macfrut? IN VETRINA «Con le ‘vertical farm’ è possibile produrre anche nei centri urbani» Quali conseguenze avrà questa ‘rivoluzione vegetale’? «In futuro l’orticoltura sarà destinata a svilupparsi soprattutto in ambienti protetti - con possibilità di controllare umidità e presenza di insetti – e possiamo pensare a coltivazioni che richiederanno un uso molto ridotto, o addirittura assenza, di prodotti chimici di sintesi per la difesa. Quindi metodi di coltivazione più naturali e prodotti più sani. Ma anche nuove tecnologie che permetteranno la coltivazio- Raccolta anticipata Le micro greens sono verdure raccolte ad uno stadio più avanzato rispetto ai classici germogli ma anticipato rispetto alla fase adulta Emanuele Chesi «Il mercato mondiale chiede sempre meno prodotti di origine animale, come carne e latte, mentre cresce la domanda di prodotti di origine vegetale e coltivati con tecniche più naturali. Di fronte a questi trend il settore risponde con prodotti e soluzioni innovative. Negli ultimi anni è stato il settore frutticolo quello più dinamico - basti pensare a cosa hanno significato le novità varietali e la gestione dei club di prodotto della frutta (la mela è il caso più eclatante) - ora è invece l’orticolo a essere investito da una vera e propria rivoluzione che cambierà il volto del settore». La sfida verde L’utilizzo principale è quello di componente delle insalate ma sono anche utilizzate come guarnizioni, contorni o come base per estratti vegetali e succhi Lo scenario «Le micro greens sono il futuro» «Non sono prodotti di manipolazione genetica, ma frutto di varietà tradizionali: uniscono la massima concentrazione di sostanze nutritive, contenuto vitaminico e naturalità» ne degli ortaggi a foglia in verticale anziché in orizzontale». Le coltivazioni faranno a meno del terreno? «A Macfrut 2017 vedremo gli sviluppi della ‘Vertical Farm’ che lascia intravedere un futuro di aree di produzione orticole, nei pressi dei grandi centri urbani, utilizzando anche spazi impensabili come i tetti delle abitazioni. Ma tante novità stanno investendo il settore, sia dal punto di vista tecnologico che come innovazioni nel campo sementiero, che aprono una frontiera totalmente nuova». Quali sono le novità più interessanti per il consumatore? «Il settore della quarta gamma, cioè quello dei prodotti pronti per il consumo, che ha visto negli ultimi anni un grande sviluppo, è stato letteralmente modificato dall’avvento delle baby leaf. Per i non addetti ai lavori, le baby leaf sono insalate adulte ma di dimensioni ridotte, il cui punto di taglio è minimale, per cui hanno una ‘shelf life’ (vita commerciale) molto più lunga rispetto alle insalate classicamente conosciute che vengono tagliate e si ossidano rapidamente. Questa categoria rappresenta oggi la parte preponderante delle vendite e le baby leaf, che oggi vengono proposte in una gamma sempre più vasta, saranno sicuramente il futuro del settore». Le ‘micro verdure’ sono cibo Ogm? «Assolutamente no! Non sono frutto di ricerca genetica, ma varietà tradizionali. Molte delle quali riscoperte proprio per le loro caratteristiche nutrizionali come il cavolo nero o il ravanello. Altre specie utilizzate sono broccolo, basilico, coriandolo, fagiolo, pisello, basilico, spinacio e tante altre». Dove si coltivano le micro green? «Possono essere coltivati in ambienti inimmaginabili, anche urbani, grazie a elettrodomestici evoluti a disposizione delle singole famiglie. Ma anche in condomini, nei luoghi della ristorazione o nei su- permercati. Parliamo di un sistema di coltivazione verticale e non più orizzontale come l’abbiamo sempre conosciuto. In fiera presenteremo le novità mondiali riguardo sia la coltivazione industriale, sia la domestica, fino alle soluzioni tecnologiche più evolute che riguardano i punti vendita». Concretamente come sarà valorizzato il settore a Macfrut? «Dedicheremo il grande convegno internazionale di apertura della fiera a questa rivoluzione vegetale, alle nuove tendenze in atto e agli scenari che si prefigurano. Inoltre in ‘New Retail Solution’ ci sarà un’area dedicata a questo innovativo comparto destinato a cambiare il volto del settore». Settore trainante per l’economia romagnola Forte presenza di operatori esteri Il settore ortofrutticolo, particolarmente forte in Emilia-Romagna, è trainante per l’export agroalimentare ed è secondo come peso solo al settore vitivinicolo Sarà un Macfrut più grande (8 padiglioni), più innovativo e soprattutto più internazionale con la presenza di oltre un migliaio di buyer e delegazioni da 40 nazioni SABATO 25 FEBBRAIO 2017 Ortofrutta senza frontiere Mille buyer da tutto il mondo Internazionalizzazione e innovazione al centro della manifestazione PIU’ GRANDE, più internazionale, più innovativo. L’edizione di Macfrut che riporta la fiera al tradizionale periodo di maggio (dal 10 al 12 alla Fiera di Rimini) è in costante crescita. Il salone internazionale dell’ortofrutta – settore di punta dell’export agroalimentare italiano, secondo solo a quello del vino – si estenderà su otto padiglioni per oltre 40mila metri quadri, coinvolgerà delegazioni di 40 paesi di tutti i continenti e presenterà un ventaglio di innovazioni a tutto campo. Gli espositori esteri inoltre crescono di oltre il 30% rispetto alla passata edizione. COLORI Ortaggi, frutta e prodotti delle filiera protagonisti a Macfrut (foto Ravaglia) L’ORTOFRUTTA biologica sarà invece al centro di Macfrut Bio, in collaborazione con il CCPB partner per i contenuti. Si tratta di una iniziativa orientata su un segmento in grande crescita e che ha un grande appeal sui mercati internazionali. L’Italia è infatti è leader nella produzione di ortofrutta biologica IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE Dentro i padiglioni La fragola protagonista L’emblema della manifestazione sarà la fragola. A lei è dedicato l’evento ‘Strawberry days’ ispirato alla musica dei Beatles Il biologico in crescita Le nuove tendenze alimentari sono al centro di Macfrut Bio: l’Italia è infatti è leader nella produzione di ortofrutta biologica e punta sempre più sull’export LA MANIFESTAZIONE di quest’anno sarà all’insegna della fragola, frutto simbolo della primavera, che segna il ritorno di Macfrut a maggio. La fragola è anche il simbolo della ‘riscossa’ dell’ortofrutta italiana. In grave crisi fino a qualche anno fa, la fragolicoltura italiana sta vivendo una fase di grande rilancio. Grazie a nuove e più qualificate varietà, a innovative tecniche di coltivazione, a un packaging distintivo, le fragole italiane si stanno imponendo non solo sul mercato interno ma in molti paesi europei come prodotto di alta qualità. ALLA FRAGOLA sarà dedicato l’evento ‘Strawberry Days’, in partnership con i principali produttori italiani di fragole e il coinvolgimento dei locali della riviera romagnola. Ovviamente l’appuntamento strizza l’occhio ai Beatles ed avrà una parte musicale tutta dedicata alle cover band dei quattro di Liverpool. 29 Macchine sul campo Le macchine per l’agricoltura (seminatrici, trapiantatrici, raccoglitrici) saranno mostrate all’opera sul campo in una grande area dentro i padiglioni VERSO ORIENTE La Cina è il Paese partner con una folta delegazione di operatori ospitati MACFRUT tiene poi fede alla sua vocazione all’internazionalizzazione ospitando quest’anno la Cina come paese partner. In ambito italiano, la regione partner di questa edizione è la Basilicata. e il rilancio dell’export sui mercati nord europei passa anche da questo comparto. Altre novità del salone è Macfrut Gourmet, riservata alle imprese artigianali di trasformazione dell’ortofrutta di altissima qualità, e Macfrut in Campo con una grande area dentro i padiglioni di Rimini con le più moderne tecnologie di campo, in particolare per l’orticoltura (seminatrici, trapiantatrici, raccoglitrici). LA PRESENZA estera è particolarmente numerosa e qualificata. Il presidente di Cesena Fiera, Renzo Piraccini, sottolinea che l’aver raccolto l’appello di Kofi Annan e lanciato il messaggio dell’ortofrutta come volano per la crescita e lo sviluppo degli Stati Africani, ha portato evidenti frutti, vista la massiccia presenza di Paesi africani e il loro interesse per rapporti commerciali con l’Italia e l’Europa. L’emblema è il Sudan, nel 2015 semplice visitatore, nel 2016 uno stand di produttori, nell’edizione 2017 sarà presente con due grandi aree espositive: una destinata ai produttori/esportatori e una degli importatori, con oltre 30 imprese presenti. «Il Sudan importa quantità rilevanti di ortofrutta italiana (soprattutto mele e fragole surgelate), non direttamente bensì via Emirati o Egitto – spiega Piraccini – Ora vengono in fiera per cercare rapporti commerciali diretti con gli esportatori italiani. Il Sudan è lo specchio dell’Africa che viene in fiera per cercare acquirenti per le proprie produzioni ma soprattutto a comprare tecnologie e know- how, ma anche ortofrutta». A tre mesi dalla manifestazione, le premesse per una grande edizione di caratura internazionale ci sono tutte. Quest’anno gli organizzatori puntano a superare il numero record dello scorso anno di 1000 buyers invitati dalla fiera e saranno ospitati i principali importatori dalla Cina, Paese Partner, dell’edizione 2017. Il presidente di Cesena Fiera è soddisfatto per il grande interesse registrato per le novità presenti e soprattutto per il biologico: «Vogliamo incrementare questa specializzazione di fiera cosmopolita: il nostro sistema ortofrutticolo se lo merita». Emanuele Chesi SABATO 25 FEBBRAIO 2017 ECCELLENZE DA EXPORT IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE L’AGROALIMENTARE TOSCANO A UN BIVIO Vino Chianti, ridurre la produzione «Così vinciamo la sfida globale» Firenze, la svolta: il consorzio vota una modifica al disciplinare FIRENZE DIMINUIRE la quantità ma, al tempo stesso, incentivare l’ammodernamento dei vigneti e incrementare così la qualità di tutta la Docg per essere ancora più competitivi sul mercato internazionale. In questa direzione la scelta del ‘Consorzio Vino Chianti’ di modificare il disciplinare. Decisione presa proprio nel contesto dell’ultima assemblea dei soci riunita a Firenze. Di fatto, è stata anticipata di un anno la scelta di ridurre le rese ‘a ceppo’ da 5 a 3 chilogrammi relativa alla produzione dei vecchi vigneti che fino a oggi godevano di un regime in deroga particolare. petere a livello mondiale con le altre denominazioni, com’è doveroso che sia per una realtà storica che quest’anno compie 90 anni dalla sua costituzione». Fra le modifiche al disciplinare anche quella relativa al limite massimo di 4 grammi di residuo zuccherino a litro per il vino Chianti Docg e per il vino di tutte le sotto zone. E’ stata fatta propria la norma comunitaria che prevede che il contenuto massimo in zuccheri di un vino Ai raggi X «CIÒ permetterà di riequilibrare la denominazione – spiega Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – garantendo una migliore qualità dei nostri vini. Una scelta in linea con quanto deciso dall’ultimo cda del Consorzio che nei giorni scorsi ha deliberato la riduzione del 10% della produzione massima di uva a ettaro per la ‘vendemmia 2017’ che permetterà di mantenere l’equilibrio della nostra denominazione e metterla in condizione di com- Siena Savini acquisisce il marchio Fiore ‘Fiore’ entra a far parte della famiglia ‘Dolcezze Savini srl’ L’acquisizione della storica azienda di dolci tipici senesi, che vanta tre Igp (due senesi per Panforte e Ricciarelli e 1 dei Cantuccini), è avvenuta a fine dicembre per 1,5 milioni 27 Giovanni Busi Il provvedimento consentirà alla Docg di competere a livello mondiale con tutte le altre denominazioni secco possa essere di due punti superiore al grado di acidità totale del vino. «Con questa modifica – spiega Marco Alessandro Bani, direttore del Consorzio Vino Chianti – saremo ancora più competitivi nei mercati orientali, da sempre più sensibili a prodotti più morbidi. I produttori, in questa fase che ci vede impegnati a promuovere il vino toscano in mercati che guardano all’oriente, potranno così decidere se aumentare leggermente il contenuto di zucchero dei loro prodotti andando incontro alle esigenze del consumatore di quei territori». «SE VOGLIAMO – conclude Busi – incrementare la presenza della nostra denominazione, come è nei piani del Consorzio, dobbiamo mettere in condizione i nostri produttori di poter lavorare ad un vino che va nella direzione dei gusti del consumatore a cui il vino vuole rivolgersi. Con questa scelta infatti, che permetterà di abbinare meglio il nostro vino ai piatti tipici di quei territori, ci aspettiamo un incremento di vendite in tutto il sud-est asiatico, in linea con i viaggi di promozione che il Consorzio sta effettuando in questi ultimi mesi». CON LO SGUARDO A EST In particolare la scelta del consorzio è dettata dall’esigenza di imporsi soprattutto sui mercati orientali La fotografia Le zone I vitigni I controlli Qualcosa come tremila produttori, per più di 15.500 ettari di vigneto e oltre 800mila ettolitri. Sono questi i numeri del Chianti delle varie zone e tipologie, tutelati dal Consorzio La zona di produzione del Chianti è costituita da territori caratterizzati da un sistema collinare a grandi terrazze con vallate nelle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena I vitigni fondamentali che concorrono alla formazione del Chianti sono Sangiovese minimo 70%, complementari fino al 30%, con un massimo per i bianchi del 10% e del 15% per i Cabernet Il vino Chianti ha visto riconoscere il suo pregio con la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, D.P.R. 2 luglio 1984. Sono dunque aumentati i controlli per garantire la qualità Giovanni Busi LUCCA LA REALTA’ LEADER NEL ‘GLUTEN FREE’, INVESTE 9 MILIONI DI EURO PER IL NUOVO RAMO AZIENDALE Nt Food: dopo il senza glutine, il futuro è vegano LUCCA AL TIMONE Giovanna Del Carlo, presidente di Nt Food OBIETTIVO 30 milioni di fatturato nel 2020 partendo dai 20 attuali, dopo aver triplicato la capacità produttiva nel segmento ‘core’ di pane, farine e panificati con quella che rappresentò una novità assoluta come le fette biscottate senza glutine, lo studio di una ulteriore diversificazione con una linea vegana senza lieviti e l’aggressione dei mercati esteri a partire da Spagna e Ungheria. Sono le linee guida delle strategie future di Nt Food, azienda lucchese leader del settore ‘gluten free’. Capacità di evolversi con le esigenze alimentari, rispondendo ai nuovi bisogni con soluzioni innovative ma sempre caratterizzate dalla ricerca del massimo equilibrio fra gusto e salute. La crescita conseguente ai successi raccolti in questi anni, a partire dalle zuppe bio e i cereali a filiera certificata. Forte tradizione territoriale e familiare di oltre 50 anni nella panificazione; una lunga esperienza nell’alimentazione biologica; un know how consolidato nel settore delle intolleranze, alimentato da continui investimenti in ricerca e sviluppo. Dopo la nascita a Altopascio, nella primavera del 2016 l’azienda è sbarcata an- VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTW9ucmlmIyMjNjM5OWMwMjQtODNkMi00ZGJjLWJkMDYtYmE2ZGFhYzZlMWNjIyMjMjAxNy0wMi0yNVQwOToyNjo1NCMjI1ZFUg== che a Porcari in un capannone di circa 4mila metri quadrati. Fondata nel 1989 dalle sorelle Nicoletta e Giovanna Del Carlo (ora amministratore delegato e presidente) come Nuova Terra srl, l’attività in origine si occupa della commercializzazione di prodotti biologici con 4 persone, nel 1995 l’approdo ad Altopascio, nel 2000 apre la prima fabbrica per la miscelazione e il confezionamento di cereali e zuppe, nel 2005 i dipendenti passano a 15 e nasce ‘Nutrifree’, comincia la sfida al senza glutine. Nel 2007 apre il primo punto specializzato e nel 2012 nasce ‘NutriSì’ (il marchio per la grande distribuzione), lo staff passa a 60 persone e scala il mercato. Nel 2014 i lavoratori toccano quota 100. ASCESA costante nel cibo inteso come benessere con preparazioni che soddisfano particolari esigenze nutrizionali: ad esempio basso indice glicemico, senza lieviti. Ma non solo. Anche alimenti che bandiscono l’olio di palma e molto altro. Adesso la linea vegana. E si parla di una sede unica con rafforzamento delle linee produttive, per un investimento da 9 milioni. Massimo Stefanini