Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia SINTESI

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Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia SINTESI
Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia
Iscritta al registro delle Organizzazioni di volontariato della Regione Lazio
Sede centrale, via Giorgio Baglivi, 6 - 00161 Roma
Portale di psicologia applicata alle relazioni
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SINTESI
Intervento Dott. Massimo Lattanzi all’evento: Copyright: Violenza di genere”.
Ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria congiuntamente al Dipartimento
della Giustizia Minorile e di Comunità
Il 25 novembre, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il Ministero della
Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria congiuntamente al Dipartimento della Giustizia
Minorile e di Comunità, attraverso la propria articolazione interdipartimentale “Cabina di regia sex
offender”, ha dato vita ad una iniziativa di formazione ed aggiornamento presso la Direzione Generale della
Formazione dal titolo “Copyright: Violenza di genere”.
Al convegno ha partecipato il Presidente dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia, dr. Massimo
Lattanzi che, nell’ambito dei lavori pomeridiani di presentazione delle esperienze e delle reti del territorio, è
stato invitato a delineare le linee di intervento relative al protocollo trattamentale ed ai percorsi rieducativi
svolti dal 2012 presso il nuovo complesso della casa circondariale di Roma – Rebibbia, verso lo specifico
target di ristretti.
L’occasione è stata utile per esprimere il proprio apprezzamento per l’iniziativa e porgere un vivo
ringraziamento ai Dipartimenti ospitanti ed alla Segreteria Scientifica della “Cabina di regia sex offender”
che ha curato l’attività formativa, nonché ai relatori coinvolti nelle varie esperienze sul territorio nazionale.
Successivamente il dr. Lattanzi ha proseguito con la descrizione delle esperienze dell’Associazione Italiana di
Psicologia e Criminologia, fondata nel 2001, ed essenzialmente organizzata in tre dipartimenti, il Centro
presunte vittime di violenza e stalking coordinato dalla dott.ssa Tiziana Calzone, l’Osservatorio Nazionale
sullo Stalking e il Centro Presunti Autori di Violenza e stalking coordinati dal dott. Lattanzi. L’equipe
multidisciplinare AIPC è composta da volontari professionisti, quali psicologi, psicoterapeuti, psicodiagnosti
clinici e forensi, psicobiologi, avvocati, mediatori familiari, sociologi, dottori in scienze forensi e neuroscienze
ed è impegnata, dall’anno della sua costituzione, a prevenire e contrastare tutte le espressioni di violenza in
tutte le relazioni interpersonali, in particolare quelle connotate da affettività ed intimità (connotazioni
reali o immaginate), attraverso un protocollo di intervento scientifico ed integrato, centrato sulla persona,
che accoglie e coinvolge nel processo tutti i protagonisti dell’agito violento, vittime, autori e familiari,
consentendo così un reale abbattimento dei comportamenti tendenti alla recidiva.
Il protocollo trattamentale dell’AIPC rivolto a tutti gli offender è stato validato in oltre un decennio su un
cospicuo campione di persone, nel 70% di sesso maschile, prevedendo la presa in carico dei presunti autori di
violenza e stalking nelle relazioni interpersonali senza soluzione di continuità, producendo così una reale
prevenzione. L’equipe multidisciplinare offre un protocollo trattamentale prima della commissione di un
reato, al momento della commissione di un reato là dove non/sono state scaturite delle misure cautelari o
sono state inflitte delle pene, nel momento in cui la persona è ristretta nella casa circondariale e nel
momento della concessione delle pene alternative. Il protocollo è attivo anche nel momento in cui la persona
torna in libertà.
È fondamentale per i casi sempre più frequenti della recidiva, protrarre il trattamento dopo l’espiazione della
pena o di una misura cautelare. Il progetto AIPC finanziato dalla Regione Lazio - Dipartimento
Programmazione Economica e Sociale – Direzione Regionale Politiche Sociali e Famiglia – Area 19/03,
Determ. Dirigenz. N. B9874 del 23/12/2011 denominato “Prevenzione e Sicurezza, Centro Polivalente
dedicato ai Presunti autori di violenza e stalking e operatori”, ha fornito le risorse necessarie per validare e
standardizzare il protocollo di ricerca e quello trattamentale. Il protocollo trattamentale ha una durata media
di 18 mesi, prevede colloqui individuali e di gruppo, e, risulta essere risolutivo in un terzo circa dei casi,
fortemente contenitivo in un altro terzo circa, e non efficace in un terzo.
Centro specialistico per singoli individui, coppie e famiglie con problemi nelle relazioni. Gli esperti forniscono percorsi brevi e
risolutivi per affrontare ogni tipo di complicazione relazionale. Dalla fase iniziale a quella della separazione, anche in caso di
episodi di violenza e stalking. Segreteria 0644246573 dal lunedì al venerdì ore 10:00/19:00. Donaci il 5x1000 C.F.
97238660589.
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Con la stipula di un accordo convenzionale del 2012, rinnovato nel 2015, l’equipe accede settimanalmente
presso la Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso, specificamente impegnata nell’assessment,
nell’osservazione e trattamento di soggetti condannati per delitti con comportamenti direttamente
associabili ai maltrattamenti connotati da espressioni violente indirizzate a soggetti nei confronti dei quali si
nutre un interesse affettivo-relazionale.
I professionisti volontari dell’A.I.P.C. offrono la propria professionalità attraverso colloqui di tipo individuale e
di gruppo, essenzialmente presso il reparto G9 dell’istituto di Rebibbia, e l‘operatività sin qui svolta anche
negli incontri di assessment, ha consentito di ottimizzare e personalizzare i percorsi rieducativi proposti.
I dati raccolti su uomini e donne, minori e adulti, presunte vittime e presunti autori, di ogni forma di violenza,
che negli anni hanno chiesto sostegno al centro di ascolto e orientamento dedicato alle relazioni
interpersonali disfunzionali dell'A.I.P.C., hanno permesso di confermare l’ipotesi che l'adozione, l'abbandono,
il rifiuto, la perdita e il lutto non elaborati sono le matrici principali di modelli relazionali disfunzionali e di
personalità dipendenti, la cui previsione di trasmissione generazionale è motivo di ulteriore allarme sociale
nell’ambito del contrasto al fenomeno che ci impegna.
I concetti centrali del paradigma AIPC sono quelli di “perdita, dolore, ferita e relazioni” e sono riconducibile
a quello di “ferita narcisistica - un lutto dell’onnipotenza” che riguarda soprattutto un mancato
riconoscimento. Non si riesce a vivere all’altezza delle proprie aspettative e non si riesce mai ad ottenere
quel riconoscimento che si ricerca. Ciò non solo porta ad un malessere interno come un senso di vuoto o un
senso di grandiosità ma al contempo a conseguenze sociali significative.
L’associazione, di recente, è risultata vincitrice dell’avviso pubblico rivolto a soggetti del Terzo Settore
“Famiglie fragili 2015”, finanziato dalla Regione Lazio, Ente gestore dell’avviso pubblico IPAB Asilo Savoia, e
si è pertanto fatto promotore di un relativo progetto denominato “Famiglie senza Gabbie”, attivo dalla
primavera del 2016 e volto a misurare il profilo di personalità e psicofisiologico nelle persone che vivono, o
che hanno vissuto, l’esperienza dell'adozione, dell'abbandono, del rifiuto, di una perdita o di un’assenza
prolungata di una persona significativa nell’arco della vita, o un lutto non elaborato.
Quarantacinque soggetti compongono il campione sperimentale, circa il 50% uomini e 50% donne, adulti e
minori. Il protocollo scientifico prevede otto incontri. Il campione sperimentale prevede tre sotto campioni
tra cui quello degli offender ristretti in carcere.
Le misurazioni del profilo di personalità (assessment psicodiagnostico) attraverso l'uso di un repertorio
integrato di questionari, inventari di personalità, tecniche testistiche (psicometriche e proiettive) applicati e
validati dalla comunità scientifica internazionale e nazionale, colloqui clinici e valutazioni osservative
analizzano il funzionamento individuale e relazionale delle persone in particolare le caratteristiche strutturali
di personalità e i disordini di tipo emotivo, la valutazione dei disturbi di personalità, i sintomi internalizzanti
(depressione, somatizzazione, ansia) che quelli esternalizzanti (aggressività, ostilità, impulsività), informazioni
sui comportamenti di accettazione-rifiuto e di controllo (permissività-rigore) da parte dei genitori, le risposte
rispetto a due dimensioni principali: la direzione dell’aggressività (verso l’esterno, verso se stesso oppure
evitata), e il tipo dell’aggressività (dominanza dell’ostacolo, difesa dell’Io e persistenza del bisogno) infine
l’identificazione clinica di problematiche specifiche e di punti di forza in relazione al bambino, al genitore e al
sistema familiare.
Le misurazioni del profilo psicofisiologico (assessment psicofisiologico), eseguite con la strumentazione
scientifica denominata “biofeedback” consentono la registrazione di alcuni parametri fisiologici dell’essere
umano basate sull’interazione uomo-macchina riconducibile al concetto cibernetico di retroazione o
feedback.
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risolutivi per affrontare ogni tipo di complicazione relazionale. Dalla fase iniziale a quella della separazione, anche in caso di
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Il biofeedback è uno strumento elettronico computerizzato che rileva, registra e consente un feedback visivo
ed uditivo dell’attività muscolare (EMG), della temperatura periferica (THE), della frequenza cardiaca (H.R.),
dell’attività ghiandolare sudoripare (GRS) e del controllo dell’attività elettroencefalografica (EEG).
L’(EEG) l’elettroencefalografia, registra e misura l’attività elettro corticale, permette nello specifico anche di
evidenziare un indice di asimmetria corticale sulle aree frontali. Lo sbilanciamento a destra è considerato
essere alla base di una maggiore vulnerabilità al rifiuto e all’abbandono, nonché ad una più elevata
predisposizione ai disturbi dell’umore (Blackhart et al, 2006; Smit et al, 2007).
I ricercatori dell’AIPC nel 2012 (in collaborazione con l’UNIVERSITÀ DEGLI STURDI DI ROMA “TOR VERGATA” dottorato in scienze forensi - tesi di dottorato xxv° ciclo “Le Neuroscienze Affettive: il profilo degli autori e
delle vittime di violenza e stalking”. Relatore: Prof. Filippo Milano; Coordinatore: Chiar.mo Prof. Giovanni
Arcudi. Dottorando: dott. Massimo Lattanzi. Anno Accademico 2013-2014) hanno avviato una prima ricerca
scientifica per confermare l’ipotesi dell’asimmetria corticale negli offender.
L’assessment psicofisiologico ha evidenziato con l’EEG un’asimmetria a destra nell’80% del sotto campione
degli autori di violenza e stalking, al contrario, nel campione di controllo, come confermato dalla letteratura,
si evidenzia un pattern simmetrico sbilanciato a sinistra.
Il (GRS) prevede la misurazione della conduttanza cutanea che valuta le variazioni della sudorazione,
parametro che varia significativamente quando si vive una situazione di stress. La misurazione in particolare
dei parametri relativi alla frequenza cardiaca (H.R.) e l’attività ghiandolare sudoripare (GRS) risultano essere
dei parametri efficaci per realizzare un distinzione tra violenza affettiva e predatoria. Il modello che meglio
di ogni altro sintetizza le numerose evidenze scientifiche forensi è il modello di “classificazione bimodale
della violenza” (Meloy, 2006). La violenza affettiva viene anche definita emotiva ed impulsiva, mentre quella
predatoria cognitiva e pianificata. La violenza affettiva è per sua natura limitata nel tempo e rivolta a figure
intime (generalmente un partner), quella predatoria è solitamente prolungata (infatti coincide spesso con
tratti dominanti ed aggressivi di personalità) e generalizzata sia a figure familiari che extra-familiari (amici,
colleghi di lavoro ed estranei), in tesi di dottorato xxv° ciclo “Le Neuroscienze Affettive: il profilo degli autori e
delle vittime di violenza e stalking”. E’ comprensibile l’importanza dei suddetti parametri scientifici per
attuare una prevenzione di agiti violenti con l’attuazione di un protocollo trattamentale individualizzato
dedicato al contenimento della recidiva in tutti i protagonisti della violenza.
Nella ricerca del 2012 è stata misurata anche l’incidenza della recidiva nel campione sperimentale, l’incidenza
rilevata è pari al 50% nei presunti autori e al 25% nelle presunte vittime. Le primissime proiezioni acquisite I
dati anonimi raccolti della ricerca – intervento scientifica, starebbero confermando i dati ipotizzati e
confermando quelli raccolti nel 2012. I dati emergenti si stanno dimostrando assolutamente unici nel
panorama italiano ed internazionale e che, è auspicabile presumere, concorreranno efficacemente alla
realizzazione e diffusione di protocolli di prevenzione e contrasto dei comportamenti violenti, della loro
recidiva e della loro trasmissione generazionale.
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