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ALAMY/LEGION MEDIA
Mente, corpo e spirito. Intelligenza, prestanza fisica, tenacia e coraggio. Tutto tenuto insieme in quei tre tratti che compongono il simbolo dei Giochi paralimpici.
Gli altri Giochi, quelle Olimpiadi parallele che iniziano domani a Sochi. Dove, provenienti da ogni angolo
del Pianeta, atleti disabili si sfideranno per conquistare, nelle rispettive categorie, il traguardo più ambito:
l’oro, la gloria. E, in questo caso, anche il riscatto, la
vittoria contro i demoni che li hanno accompagnati durante tutta la loro vita, agonistica e non. Forzare i limiti, abbattere le barriere, lavorare, giorno dopo giorno, sulla consapevolezza che la disabilità è un “concetto relativo”,secondo la definizione che Alex Zanardi ha
donato a Russia Oggi.
Che tutto questo accada in Russia, sembra essere un
altro dono. Della storia stavolta. Perché - e molto probabilmente non è ancora il caso di farlo, la distanza
temporale è minima - se bisogna condensarlo in poche
parole, il significato simbolico delle Olimpiadi Invernali di Sochi, potrebbe essere proprio questo: un Paese
al lavoro per spostare in avanti la propria consapevolezza, al lavoro per abbattere barriere interne ed esterne.
Un Paese, che dopo l’abisso degli anni'90, vuole tornare semplicemente a essere all’altezza della propria
Storia.
Lo abbiamo visto in quella meraviglia a cielo aperto
che è stata la Cerimonia Inaugurale dei Giochi. Quei
quadri in movimento che hanno messo sotto gli occhi
del Mondo, meglio di qualsiasi altra cosa, il cammino,
sofferto e denso di problematiche, verso la costruzione
di una delle Nazioni più ricche di cultura, di genio, di
talento. E qui si cede alla tentazione dell’elenco, mini-
IN UNA SITUAZIONE INTERNAZIONALE
TESA PER LA QUESTIONE UCRAINA,
INIZIANO DOMANI
I GIOCHI INVERNALI
PER GLI ATLETI AFFETTI DA DISABILITÀ
mo: Dostoevskij, Pushkin, Bulgakov, Majakovskij, Eisenstejn,Tarkovskij. E gli angeli che hanno reso il Bolshoj
il tempio della danza. E gli eroi sconosciuti che hanno
alimentato quel sogno collettivo di liberazione dell’uomo che ha attraversato tutto il ‘900. Fino a oggi, appunto. Fino a un Paese che non vuole lasciare nulla di intentato per tornare se stesso.
E fin qui le luci. Perché nessuno dimentica le ombre.
Quelle nascoste nella profondità della storia e quelle
che hanno accompagnato il Mondo sino all’orlo dello
Stadio Olimpico di Sochi. L’Ucraina in fiamme, le tensioni tra le diplomazie internazionali, un quadro geopolitico in mutamento costante. Anche qui l’auspicio
di un dono: che quella tregua olimpica possa diventare
una perpetua attitudine al dialogo, al confronto, alla
ricerca condivisa della soluzione migliore. Migliore per
i cittadini, migliore per gli Stati. Migliore perché, appunto, condivisa.
Un’attitudine che i Giochi Paralimpici possono contribuire a rafforzare. In questo numero di Rbth si passano in rassegna storie, numeri, prospettive. Per avvicinarci alla grande umanità che caratterizza tutti gli
oltre 1.600 atleti che parteciperanno.
Mille e seicento storie. Ciascuna con il suo portato di
sofferenza e di speranza. Ciascuna in grado di essere
“da esempio”, di fornire forza e coraggio. Poi i medici,
gli appassionati, gli addetti ai lavori. Fornendo una
mappa sia del versante russo che di quello italiano. Cercando di raccontare l’umanità ad alta densità che da
domani occuperà le coste, le strade e le montagne di
Sochi.
Vladimir Zavialov
02
RUSSIA OGGI WWW.RUSSIAOGGI.IT
Paralimpiadi
La torcia paralimpica
STORIA
cm
A 14,5
HEZZ
G
R
LA
A 95
HEZZ
LUNG
PESO:
1,8 Kg
MATERIALE:
alluminio
PROSPETTIVE DI
UN MOVIMENTO
CHE VUOLE
cm
SPESSORE:
5,4 cm
ORIGINI E
CAMBIARE LA
FEDERAZIONE
1.500
20%
4.000
46 città
e 8 distretti
attraversati
i tedofori
i disabili
i volontari
Il percorso
1
1 MARZO
28 FEBBRAIO
27 FEBBRAIO
26 FEBBRAIO
5
22
20
38
25
26
24
2 MARZO 28
21
35
30
45
44
23
3 MARZO
32
27
36 37
29
33 34
31
4
40
17
16
46
39
41
47
42
4 MARZO
43
18
19
6
15
7
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
10
14
12
13
3
11
9
15
8
Capo Dezhnev
Vladivostok
Khabarovsk
Magadan
Anadyr
Yakutsk
Omsk
Ulan-Ude
Bijsk
Krasnoyarsk
Seversk
Sajanogorsk
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
Gorno-Altajsk
Novosibirsk
Novokuznetsk
Ekaterinburg
Khanty-Mansijsk
Tyumen
Nojabrsk
San Pietroburgo
Kaliningrad
Murmansk
Arkhangelsk
Tcherepovets
25 Petrozavodsk
26 Pskov
27 Mosca
28 Tver
29 Tula
30 Orel
31 Lipetsk
32 Yaroslavl
33 Tambov
34 Kursk
35 Brjansk
36 Tchekhov
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
Sassovo
Stoke M.
Saratov
Nizhnij Nov.
Samara
Ufa
Magas Naz.
Krasnodar
Taganrog
Volgograd
Sochi
2
Per la prima volta nella storia,
i Giochi paralimpici arrivano
in Russia. Da domani
al 16 marzo, sui campi di gara,
si sfideranno 1.650 atleti
provenienti da 47 Paesi.
OLEG BOIKO
RUSSIA DIRECT
La storia è iniziata da poco. Diciassette anni. Ma i risultati sono arrivati
presto, importanti: sia dal punto di vista
sportivo che da quello sociale. A oggi,
il movimento paralimpico russo è uno
dei più forti al mondo. E non si tratta
di retorica, ma dell'osservazione dei
risultati conseguiti. Nel 1996, con la
fondazione del Comitato paralimpico
russo, gli obiettivi erano molteplici.
Quello relativo alle infrastrutture,
prima di tutto: la Federazione non
aveva a disposizione gli impianti necessari. Inoltre, il sostegno finanziario
era debole. E sul versante sportivo bisognava mettere in cantiere un processo per la formazione di allenatori
e degli specialisti nel campo dell'educazione fisica.
Ma facciamo un passo indietro. Gli
atleti russi hanno partecipato per la
prima volta alle Paralimpiadi nel 1988,
sull'onda della Perestrojka, e con ammissione limitata ai soli atleti con problemi alla vista. Un esordio suggellato dal dodicesimo posto nel medagliere finale, grazie soprattutto ai buoni
risultati ottenuti nell'atletica.
Dopo gli anni '90, i risultati iniziano ad arrivare. Dal 2006, la delegazione russa occupa i primi posti nelle classifiche delle discipline invernali. E nel
2012, a Londra, arriva anche il successo nelle discipline estive. La Russia si
aggiudica il secondo posto nella classifica complessiva, con un totale di 102
medaglie: 36 d'oro, 38 d'argento e 28
di bronzo.
Una vittoria dovuta anche al moltiplicarsi degli atleti coinvolti. Dal 1996
a oggi è triplicato il numero dei componenti della delegazione paralimpica per gli sport estivi: ad Atlanta il
Paese era rappresentato da 60 disabili. Nel 2012 il loro numero è salito a
182. Per quanto riguarda gli sport invernali, se nel 2002 alle Paralimpiadi
di Salt Lake City la squadra russa era
rappresentata da 26 atleti, quest’anno
a Sochi ce ne saranno 64.
Quali sono i fattori che hanno consentito il raggiungimento di traguardi
simili? In primo luogo, la motivazione
degli atleti stessi. Per una persona disabile partecipare alle Paralimpiadi e
vincerle è un’ottima opportunità per
dimostrare a se stessa le proprie ca-
pacità e il proprio valore. Un altro
aspetto è la gestione sportiva, che comprende l’efficiente operato del ministero dello Sport e del Comitato paralimpico, il cui compito è, per esempio,
quello di organizzare e gestire gli aiuti
per i bambini disabili, formare i professionisti sportivi che lavorano con
gli atleti e creare posti di lavoro.
Infine, molto si deve anche all’approccio del governo e delle imprese.
Una partnership consolidata. Per fare
un confronto, i finanziamenti destinati alla squadra cinese, leader assoluta
nelle discipline sportive estive, provengono da fonti statali, mentre quelli per
la nazionale statunitense sono a carico del settore privato. In Russia, è lo
Stato a coprire la maggior parte delle
spese per lo sviluppo dello sport paralimpico.
I CAMPIONI
Irek Zaripov
La "mano pubblica" si occupa dell’inaugurazione di nuovi centri per la
formazione delle squadre, dell’apertura di scuole sportive giovanili e della
creazione di stimoli "morali e materiali" per gli atleti e gli allenatori. Il
mondo delle imprese, invece, svolge un
ruolo importante nella promozione. Tra
le altre, la fondazione Parasport assegna ogni anno il premio "Ritorno alla
vita" a quegli atleti, allenatori e medici che si sono distinti per aver fornito
un grosso contributo allo sviluppo della
causa paralimpica.
Gli effetti sono inestimabili, preziosi. L'esperienza dimostra che le Paralimpiadi contribuiscono a un miglioramento delle condizioni delle persone disabili nei Paesi organizzatori dei
Giochi, favorendo così una loro maggiore integrazione nella società. Piut-
Anna Milenina
ORO NELLO SCI DI FONDO E NEL BIATHLON
" Quando avevo 17 anni, in
seguito a un incidente, sono
rimasto senza gambe. Ho
dovuto subire diverse operazioni. Un
periodo di disperazione e di solitudine. Durante il tempo passato a letto
ho raggiunto i 100 kg, ma ora ne peso
circa 65. I miei genitori mi hanno tirato fuori,
spingendomi a riprendemi. Quando ho iniziato a fare sport, mi
sono reso conto che era quello che volevo. Da quel momento ho
avuto un obiettivo. Ottenere il massimo del successo. Adesso
sono assolutamente felice. Ho i miei genitori, mia moglie, mio
figlio, un lavoro che amo. Cosa potrei volere di più? Bisogna
sempre insistere negli allenamenti quotidiani e non dimenticare
i propri desideri"
CAMPIONESSA OLIMPICA DI SCI
" Sono nata con un nervo schiacciato che mi ha causato una
paralisi parziale del braccio.
Per via di questo problema i medici
mi hanno proibito la pratica sportiva
In realtà ho cominciato a fare sport
all'età di 6 anni, grazie alla mia famiglia,
piena di atleti. Ho partecipato alle mie prime
Paralimpiadi quando avevo 19 anni. A Vancouver ho vinto due ori,
un argento e un bronzo. Poi mi sono sposata e ho avuto un figlio.
La vita è mettere al mondo dei figli. Non voglio essere solo una
buona atleta, ma anche una buona madre e moglie. Penso che i
bambini debbano sempre occupare il primo posto. Il segreto del
successo è pratica, pratica e ancora pratica. Bisogna sforzarsi e
superare se stessi, esseretestardi e gareggiare fino alla fine"
tosto esemplare, da questo punto di
vista, è l’esperienza della Cina: nel corso
dei cinque anni successivi alle Paralimpiadi del 2008, Pechino ha compiuto sforzi incredibili - ed efficienti - per
migliorare l’integrazione delle persone con disabilità.
Ci si augura che con queste Paralimpiadi anche la società russa riesca
a superare certi atteggiamenti ricchi,
purtroppo, di inopportuni stereotipi.
Secondo le statistiche del ministero del
Lavoro e della Protezione Sociale, nella
Federazione ci sarebbero ufficialmente circa 13 milioni di persone con disabilità (9% della popolazione).
Per fare un confronto: negli Stati
Uniti vivono 56,7 milioni di disabili
(19% della popolazione), in Inghilterra sono 8 milioni (18% della popolazione).
Nel 2012, la Russia ha ratificato la
Convenzione sui diritti delle persone
con disabilità e ha messo a punto il
programma nazionale "Ambiente accessibile a tutti”: creare infrastrutture
sociali accessibili e di approcci e standard unificati che assicurino un ambiente accessibile a tutti.
Le macchie ci sono. Molte persone
disabili sono ancora socialmente inattive e "isolate". Il loro potenziale sul
mercato del lavoro rimane poco sfruttato. Dei 2,57 milioni di persone in età
lavorativa solo 817.200 svolgono un'attività (6% del totale); il numero di disoccupati con disabilità è pari a 1,8
milioni di persone (77% del totale).
Per questo, le Paralimpiadi sono considerate un punto di svolta nella rimozione delle barriere psicologiche esistenti tra le persone con disabilità e la
società, e contribuiscono alla loro successiva integrazione e socializzazione:
la sfida principale, è proprio questa.
Paralimpiadi
IL COMMENTO
Senza televisione
nessuna popolarità
Vera
Mikhailova
GIORNALISTA SPORTIVO
" Lo sport è uno strumento
che permette di coinvolgere
i disabili. A Vancouver
abbiamo conquistato 38 medaglie.
Cercheremo di eguagliare questo
risultato, tanto più che nel
programma delle gare sono stati
aggiunte nuove discipline"
ITAR-TASS
MIKHAIL TERENTEV, EX CAMPIONE PARALIMPICO
E ATTUALE SEGRETARIO GENERALE DEL COMITATO
PARALIMPICO DELLA RUSSIA
Il programma
1
IMPIANTI IN MONTAGNA
9 10 11 12 13 14 15 16
2
(200 atleti)
BIATHLON
CURLING IN
CARROZZINA
SCI ALPINO
Il fuoco olimpico tra Archimede e i Romanov
9
7
2006, Turin
13
13
7
2010, Vancouver
12
16
10
IL PODIO NEL 2010,
A VANCOUVER
Sci alpino
1° Germania
4
7
4
(8 team)
CURLING IN
CARROZZINA
SNOWBOARD
30
1° Russia
9
7
6
Biathlon
1° Russia
(200 atleti)
SCI ALPINO
72
Mercoledì 26 febbraio è partita la staffetta del fuoco paralimpico. Il viaggio della torcia, che avrà per motto: "Superare.
Vincere. Ispirare", è cominciato da Capo
Dezhnev, il punto più orientale di tutta la
Russia. Spettacoli mozzafiato in tutte le
tappe. A Lipetsk, per esempio, il simbolo
dei Giochi è stato acceso dalla fiamma di
un forno nel quale si cuociono le famose statuette di terracotta di Romanov. A
Nizhnij Novgorod, sul fiume Volga, è stata utilizzata la sintesi fotochimica.
A Volgograd è stato ricreato, all'interno
del celebre planetario cittadino, il famoso esperimento di Archimede: il fuoco è
stato acceso con la luce solare e con l'a-
iuto di un sistema di specchi. Nella città
siberiana di Kemerovo, appositamente
SET DI MEDAGLIE
per la staffetta è stato costruito un altoforno simbolico nel quale la fiamma verrà "colata".
La forma è simile a quella della torcia
olimpica. L'unica differenza consiste nel
diverso colore di alcuni elementi dell'impugnatura e della parte cava centrale,
che non sono rossi, bensì azzurro-cielo,
a simboleggiare la purezza degli intenti
e la forza di spirito degli atleti paralimpici. Infine, le dimensioni: pesa circa 1,8
chilogrammi, è lunga 95 centimetri, ha
una larghezza massima di 14,5 centimetri e uno spessore di 5,4.
Attualmente, nel Paese, queste barriere esistono ancora. Un confine emotivo, invisibile, tra le persone disabili
e il resto della popolazione. Molti genitori provano vergogna nel mandare
i loro figli a istituti scolastici che applicano un approccio inclusivo, cioè in
scuole in cui i bambini "normali" studiano assieme a bambini con disabilità.
Tuttavia, gli sforzi per favorire una
maggiore integrazione esistono, e vengono accresciuti di anno in anno. Il
punto è migliorare: infatti solo il 2%
delle scuole russe applica l'approccio
didattico inclusivo.
Insomma, le difficoltà non mancano, anche se vi sono indubbi passi in
avanti.
Detto questo, le Paralimpiadi non
devono comunque essere viste e considerate come una panacea di tutti i
problemi. La logica dei grandi eventi
non funziona. Nonostante offrano
un’opportunità reale di cambiare l’atteggiamento imperante nei confronti
delle persone disabili e di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sui problemi relativi alla loro socializzazione
e riabilitazione. Il lavoro da fare, per
essere efficace, deve essere di lunga durata.
Oleg Boiko è presidente della holding di investimenti privati Finstar. Nel settembre del 1996 ha subito una grave lesione alla colonna vertebrale. Attualmente è a capo della Commissione per lo sviluppo del movimento paralimpico in Russia presso il Comitato paralimpico russo. Nel 2005 ha creato la fondazione Parasport che opera in stretta collaborazione con il Comitato paralimpico russo per promuovere il movimento paralimpico all’interno del Paese.
7
18
(170 team)
BIATHLON
7
20
(170 atleti)
SCI DI FONDO
1
(8 team)
HOCKEY SU SLITTINO
SUL NOSTRO SITO
Sergei Aleksandrov (31 anni), fotografo
di San Pietroburgo al quale sono state
amputate entrambe le gambe in seguito
a un incidente di montagna, ha vinto la
medaglia d’oro al campionato paralimpico russo di sci, grazie alle sue protesi di
carbonio e a una volontà d’acciaio.
«È solo lavorando sodo che si ottengono
risultati», afferma il campione, di ritorno
dall’evento paralimpico di combinata alpina, dove si è aggiudicato una medaglia
di bronzo e che gli ha dato l’occasione
di essere tra i primi ad affrontare le piste
delle Olimpiadi invernali a Sochi.
www.russiaoggi.it/24475
13
milioni è il numero di persone con
disabilità in Russia. Corrispondono
a quasi il 9% della
popolazione
102
le medaglie vinte
dalla squadra paralimpica russa a
Londra 2012
Il Liceo 1.540 di Mosca ha messo a punto
un sistema per istruire i ragazzi disabili, e
ha iniziato a condividere la propria esperienza con altre scuole. «Prima di ammettere dei ragazzi disabili, incontriamo i loro
genitori per accertarci che condividano la
stessa visione. È importante che i genitori
presentino con onestà i problemi», spiega Sofia Rosenblum, psicologa e direttrice
del programma per l’integrazione scolastica dell'istituto. Le scuole che si concentrano sull’integrazione sociale non figurano
mai tra le migliori di Mosca, fermo restando che gli unici strumenti per valutare il
loro contributo alla società è rappresentato dai parametri di prestazione formale.
www.russiaoggi.it/22971
4
Hockey su slittino
Curlin in carrozzina
I NUMERI
Paesi
Atleti
1976,Örnsköldsvik
16
53
1980, Geilo
18
229
1984, Innsbruck
22
419
1988, Innsbruck
22
I NUMERI
5
Norvegia
SCI
DI FONDO
Tra sport e impegno sociale. Philip Craven, Presidente del Comitato paralim10
pico internazionale, spiega come rendere i Giochi paralimpici più interes8
santi per gli spettatori. E in che modo
l'evento di Sochi può contribuire a ri2002, Salt Lake City solvere i problemi di chi è disabile.
Svezia
GAIA RUSSO
HOCKEY SU
SLITTINO
1998, Nagano
12
Usa
8
8
Canada
7
12
Giappone
9 10 11 12 13 14 15 16
L'INTERVISTA
PHILIP CRAVEN
Oltre i Giochi
creare legami
tra i tifosi
e gli atleti
1994, Lille
10
Sud Corea
8
LE MEDAGLIE
DELLA RUSSIA
Sci di fondo
Le competizioni
IMPIANTI COSTIERI
7
Se la vittoria a un quiz show dipendesse dalla risposta corretta alla domanda:
"Quali sono le discipline sportive invernali dei Giochi paralimpici?", la maggioranza dei concorrenti russi se ne tornerebbe a casa a tasche vuote. Tutti sono
al corrente delle innumerevoli vittorie riportate ai Giochi paralimpici, ma non si
va oltre l'informazione generica. Non si
tratta di una forma di discriminazione,
ma senza passaggi televisivi lo sport non
ha chance di raggiungere la popolarità.
Eppure, le vittorie conseguite dalla
Russia e dagli altri Paesi nelle Paralimpiadi sono costate un'infinità di sforzi:
agli attleti e alle federazioni sportive.
È possibile che la ragione di questo distacco risieda nel problema della disabilità. Nelle discipline sportive paralimpiche le regole sono diverse e anche
sul piano psicologico non è facile seguire le gare, soprattutto se non si è
abituati. Ma questo è un ostacolo che
si può superare molto rapidamente. Lo
hanno dimostrato due anni fa gli inglesi, durante le Paralimpiadi di Londra,
che hanno avuto una copertura mediatica e consentito a chi non aveva visitato gli impianti delle Olimpiadi, di poterlo fare a un prezzo più contenuto. Lo
stesso principio verrà applicato a Sochi. Per fare un esempio, non tutti hanno potuto assistere alla finale del torneo maschile di hockey, ma è ancora
possibile assistere alla finale di sledge
hockey (su slitto). Così come trovare a un prezzo accessibile - i biglietti per
la cerimonia di apertura e chiusura dei
Giochi. Un evento di portata internazionale che verrà mostrato dalle televisioni
di tutto il mondo.
Le precedenti
gare invernali
03
377
1992, Tignes A.
24
365
1994, Lillehammer
31
471
1998, Nagano
31
561
2002, Salt Lake City
36
416
2006, Torino
38
474
2010, Vancouver
44
502
2014, Sochi
44
585
Quali cambiamenti sono sopraggiunti da
quando è stato eletto nel 2001 alla presidenza del Comitato paralimpico internazionale (Ipc)?
In questo arco di tempo il movimento
è cresciuto in maniera considerevole.
Adesso i Giochi paralimpici sono il
terzo evento sportivo al mondo in termini di numero di biglietti venduti e
di audience televisiva. Gli atleti sono
riconosciuti più facilmente e in molti
paesi sono diventati veri e propri eroi.
Ma il progresso più importante che è
stato fatto nell’Ipc è quello di aver trasformato l’Organizzazione delle persone disabili in Organizzazione sportiva globale. Sempre più persone considerano i Giochi paralimpici un evento sportivo di alto livello, nel quale competono tra loro i migliori atleti al
mondo.
Ci saranno nuove discipline sportive in
questa edizione dei Giochi ?
Oggi i Giochi paralimpici estivi comprendono 22 discipline sportive alle
quali prendono parte 4.300 atleti. Al
confronto, i Giochi invernali offrono a
750 atleti la possibilità di disputare
gare in cinque discipline sportive. A
noi piacerebbe ridurre questa sproporzione. Già nel 2018 il para-snowboard
diventerà uno sport a sé, e il numero
delle discipline sportive salirà a sei.
In tutto il mondo, come del resto anche in
Russia, l’interesse per le Olimpiadi è maggiore rispetto a quello per le Paralimpiadi.
Che cosa si dovrebbe fare per modificare
questo atteggiamento?
I Giochi di Vancouver ebbero molto
successo, ma dobbiamo far sì che quelli di Sochi ne abbiano ancora di più.
I Giochi paralimpici di Londra sono
stati i migliori della storia, e a quelli
di Rio del 2016 dovremo puntare su
risultati ancora maggiori. L’importante è riuscire a mantenere l’interesse
dei tifosi tra un’edizione e l’altra dell'evento. A questo fine, vorremmo riuscire ad aumentare e migliorare la visibilità delle discipline sportive paralimpiche nel mondo e nei campionati
regionali.
Che ci può dire delle trasmissioni televisive dei Giochi paralimpici di Sochi?
Prevediamo che la copertura televisiva dei Giochi di Sochi sarà molto superiore a quella delle passate edizioni.
I Giochi paralimpici di Vancouver del
2010 furono seguiti da 1,6 miliardi di
telespettatori. Per quanto riguarda l’edizione di Sochi abbiamo un contratto con le emittenti locali ed è previsto
che esse aumentino il numero di ore
di trasmissione. Una vera e propria
svolta c’è stata negli Stati Uniti: Nbc
e Nbc Sport garantiranno più di 66
ore di copertura, molto più che in passato.
Nikolai Dolgopolov
04
Storie
RUSSIA BEYOND THE HEADLINES WWW.RUSSIAOGGI.IT
Italia Le speranze dei trentaquattro azzurri che parteciperanno alle gare. Medaglie per rilanciare il movimento
La delegazione italiana è a Sochi già
da qualche giorno. Dietro ogni atleta
c'è la voglia di affermare nello sport
una vitalità spesso mortificata nel
quotidiano.
NICOLA SELLITTI
RUSSIA OGGI
Una grande storia disegnata sulle nevi
russe da atleti con un sogno mai accantonato. Che provano ad andare ogni
giorno oltre il limite. Una medaglia
d'oro ai Giochi, perché nulla è impossibile.
Trentaquattro italiani parteciperanno alle Paralimpiadi che prenderanno
il via domani a Sochi.
Un evento, la“prima”volta dei Giochi invernali in Russia, che batte i record delle precedenti edizioni: 47 nazioni partecipanti, sei sport in programma - sci alpino, nordico, biathlon, sledge hockey, curling e la novità dello
snowboard - e ben 1.650 atleti in gara.
Per fare un confronto, a Vancouver,
quattro anni fa ci si era fermati a 44
paesi e 506 atleti.
A Sochi le strutture paralimpiche
sono costate sicuramente meno dei 51
miliardi di dollari messi a budget per
le Olimpiadi invernali da poco concluse. Del resto, gli sponsor su questo fronte latitano e anche le retribuzioni degli
atleti, malgrado l'elevato livello di professionalità raggiunto, sono molto contenute. «In realtà ci accontentiamo dei
rimborsi spese. E dobbiamo dividerci
tra il lavoro e la famiglia. Ma il richiamo della sfida, del sogno olimpico, va
oltre. I sogni mica hanno prezzo», spiega con piglio deciso Andrea Chiarotti,
detto Ciaz (il soprannome è stato rubato al fratello maggiore), nominato
dal Comitato paralimpico italiano portabandiera azzurro per Sochi 2014.
Grazie a lui l’ice sledge hockey (con
gli atleti su slittino), è arrivato in Italia. È avvenuto all'inizio di questo secolo. In precedenza aveva praticato hockey sul ghiaccio nella modalità tradizionale. Poi, l'amputazione a una
gamba per un incidente stradale. Con
la Nazionale di sledge arriva l'esordio
a cinque cerchi a Torino 2006, poi un
titolo europeo in mezzo alle qualificazioni a due Paralimpiadi. Ora, in Russia, la sfida a totem come Norvegia,
Canada, Russia, Stati Uniti.
Andrea ha appena terminato l'allenamento, in Piemonte, vicino casa, a
Torre Pellice. Una tosse fastidiosa, il
raffreddore, il fiatone della fatica prima
della partenza per la Russia sono i compagni non graditi di avventura. Tra gli
ultimi allenamenti, interviste che si mischiano alle partite di preparazione
dell'Italia. E l'insegnamento di hockey
su ghiaccio a un gruppo di ragazzi normodotati.
«Da ottobre, dal torneo di qualificazione paralimpico, il mio ritmo di vita
è questo: allenamenti, partite, magari
L'INTERVISTA
ALEX ZANARDI
Quelle sfide
al di là del limite
del proprio corpo
CURIOSITÀ
La squadra
Italia sarà rappresentata in tutti gli sport
tranne il curling. L'ultimo biglietto per le Paralimpiadi lo ha conquistatato il team di hockey ghiaccio su slittino. La squadra italiana
è arrivata seconda nel torneo di qualificazione, e giocherà nel gruppo più difficile
Il portabandiera
Andrea Chiarotti sarà il portabandiera dell'Italia. Con lui ci saranno altri 33 atleti azzurri, tra sci alpino, sci nordico,snowboard e
sledge hockey (la rappresentativa più folta
con 17 atleti
Le donne
Saranno soltanto quattro le azzurre in gara. Tra di loro Francesca Porcellato, unico
oro – nello sci di fondo, specialità sitting –
della spedizione azzurra ai Giochi Paralimpici di Vancouver
un doppio allenamento, spostamenti,
riposo». Un tour de force insomma. Solo
la domenica a casa con moglie e figli.
Tutto per un sogno. Che se è pieno d'ostacoli, forse è quello giusto. «Mi hanno
fatto portabandiera per i risultati ottenuti dalla Nazionale di Ice Sledge
Hockey. Una grande emozione, non mi
sento da solo ma parte di una squadra, la Nazionale, che porterà la bandiera in Russia. Il Comitato paralimpico ha premiato il nostro movimento:
la qualificazione ha avuto un grande
valore. Sochi arriva dopo Vancouver
2010, ormai ce la giochiamo con tutti.
Il presidente del comitato paralimpico, Luca Pancalli mi ha anche detto
che questo è un esempio di gruppo che
lavora assieme e ottiene risultati».
Chiarotti confida in qualche impresa in Russia per convincere i giovani
disabili italiani: c'è una speranza anche
quando la vita si mette di traverso. E
lo sport, che sia una partita, una prova
di sci alpino o una rete in power-play,
concede sempre pari opportunità. A
differenza di quanto avviene a scuola,
al lavoro, all'ingresso del palazzo, spesso non a norma per i disabili. C'è la
voglia di dimostrare che si può vincere, quando si è messi in condizione di
farlo. E che l'Italia ha bisogno di impiantare il seme di una rivoluzione culturale sul tema dei diversamente abili.
Oltre al risultato agonistico: gli atleti
paralimpici, come tutti gli altri, vogliono le medaglie, soffrono per le sconfitte. «Il movimento paralimpico sportivo serve come esempio. Occorrono aiuti,
politiche nelle scuole, come avviene
negli Usa, in Nordeuropa. Spesso incontro ragazzi disabili che non fanno
educazione fisica. Che non sanno neppure che c'è una chance per loro di
fare sport, di vivere i valori dello sport,
come i normodotati. Le istituzioni devono impegnarsi per noi disabili».
Anche Luca Pancalli, presidente del
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Alex Zanardi, pilota di Formula 1 e in
altre categorie prima e dopo l'incidente in Formula Cart al Lausitzring, Germania, nel 2001 - la sua vettura fu travolta da un'auto e lui costretto alla
sedia a rotelle - ha vinto due
medaglie d'oro, handbike, cronometro e
prova in linea, alle
Paralimpiadi di
Londra 2012. La sua
vita è l'asfalto. Ma
gli sarebbe piaciuto
anche correre sulla neve.
Partono le Paralimpiadi. Cosa vuol dire
essere in gara ai Giochi?
Su tutto, vince la passione. Se vai
in gara solo per vincere, non hai risultati. Devi sognare un evento come le
Paralimpiadi, fantastica scusa per fare
le cose che ami. Ai Giochi c'è lo stimolo di battere atleti grandiosi. Se
avessi potuto, mi sarei dedicato allo
sci di fondo. Serviva un lavoro quotidiano che riverso in altre discipline.
Come si sposta in avanti il limite per un
atleta disabile?
Lavoro, analisi al dettaglio dei limiti per presentarti all'evento successivo più forte di prima. La disabilità
è concetto relativo. Per molti è la fine
di tutto. Visione superficiale. Perché
poi ti ritrovi con la vita reale. E vai
avanti. Capendo che anche su una
sedia a rotelle, su delle protesi, non
ti basta mai il tempo per fare quello
che ti piace.
Cosa hanno rappresentato gli ori londinesi?
Un sogno. Ho raschiato il fondo del
barile nel mio corpo. Ma anche tristezza: guardavo le medaglie solo come
foto da attaccare al muro. Poi ho rilanciato, diventando campione del
mondo di handbike 2013. E rilancerò
finché avrò forza. Se il corpo mi dirà
che è finita, andrò a pescare.
N.S.
Comitato paralimpico italiano (Cip),
si prepara alla trasferta a Sochi. Una
vita nello sport, ex atleta, poi l'incidente a 17 anni che lo allontanava
dalla passione del pentathlon moderno, infine dirigente sportivo. Racconta del livello altissimo raggiunto dallo
sport paralimpico in Italia, del lavoro delle federazioni, della soddisfazione della qualificazione della Nazionale di hockey su ghiaccio su slittino. Poi, gli atleti diversamente abili
che possono centrare una medaglia
in Russia.
Da Melania Corradini, varie medaglie olimpiche e paralimpiche nello sci
alpino – e una clavicola fratturata, rimessa a posto poco più di un mese fa
-, Alessandro Daldoss tra gli uomini,
ipovedente, vincitore della Coppa del
Mondo Ipc. Poi, Francesca Porcellato
ed Enzo Masiello nello sci nordico.
Nomi e cognomi fuori dal Circus bianco mainstream.
«Ma servono risultati, medaglie a
Sochi. Per realizzare il mio sogno: l'unica famiglia dello sport italiano che
mette assieme Zoeggeler e Chiarotti,
normodotati e disabili. Senza più differenze», aggiunge il presidente del Cip.
Podi, qualche medaglia d'oro per favorire un progresso culturale e organizzativo, partito poco più di dieci anni
fa con il comitato paralimpico italiano.
Stop a termini come federazione disabili oppure handicappati. La correttezza terminologica per la dignità di
uomini e donne. Per la cultura della
normalità: «Una strada lunga, che non
deve compromettere la visibilità che
ha lo sport paralimpico. Finalmente si
vede la luce, gli atleti non sono più
visti come gli sfigati di turno, i patetici che provano a essere come tutti gli
altri. La gente ha finalmente preso coscienza dell'esistenza degli atleti disabili», conclude.
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