Yacht Delfino Bregante -‐ Sangermani 1954
Transcript
Yacht Delfino Bregante -‐ Sangermani 1954
Yacht Delfino Bregante -‐ Sangermani 1954 1 La storia di DELFINO Delfino viene varato nel 1954 a Sestri Levante, successivamente immatricolato come imbarcazione nel registro navale italiano nel 1957 con targa Roma. Fa base a Fiumicino per buona parte della sua vita, cambia tre proprietari diversi. Intorno al 1988, dopo la realizzazione di nuove vele più efficienti, la barca va con il suo nuovo proprietario a Napoli, ormeggiata al molo Caracciolo per molto tempo in disuso. Dopo qualche tempo, un appassionato (Francesco C.) si offre per l'acquisto e per il recupero di Delfino. La barca è trasportata in uno spazio a terra, lontano dal mare, passano un paio di anni durante i quali il nuovo proprietario, allo scopo del completo recupero, esegue approfondite ed innumerevoli ricerche, invii di lettere ai probabili architetti progettisti della barca, richieste allo stesso cantiere Sangermani, fa sviluppare un nuovo calcolo per la posizione dell'albero. Il risultato di tali ricerche è che non si esclude che la progettazione del piano velico e delle linee d'acqua siano state eseguite da un "Celeberrimo Pool di Architetti inglesi" di rinomata fama mondiale e che certamente la realizzazione è opera del maestro d'ascia Silvio Bregante (Capo Maestro d’ascia dei Cantieri Sangermani negli anni ’50 - ‘60). Egli realizzò due imbarcazioni identiche, una per se ed una per il proprio medico. Dopo anni di ricerche, la gemella di Delfino non è stato ancora trovata. E' proprio un maestro d'ascia di uno dei migliori cantieri navali di Pozzuoli ad iniziare poi il materiale recupero della barca, si restaurano gli interni, si riparano i pochi danni al pozzetto, si eseguono modifiche sulla scorta delle sole descrizioni verbali dei precedenti proprietari, si applicano le migliorie strutturali all'albero, si rifà il bompresso con il musone per il salpa ancora elettrico, si rifà il boma, si rifà l'impianto elettrico, si sostituisce il motore con uno identico nuovo di fabbrica. La barca assolutamente rinata viene varata nel 1990 nel porto di Massa di Sorrento, per quattro anni naviga nel golfo di Napoli e quello di Salerno, partecipa a parecchie regate storiche con ottimi riconoscimenti. Nel 1996 viene tirata in secco, il proprietario non può più occuparsene per sopraggiunti problemi di lavoro, c'è un po’ di abbandono, per un anno intero viene lasciata ferma in secco. Nel 1997 si decide di iniziare a smontarla per la manutenzione straordinaria necessaria. Delfino diventa un vero pezzo di legno nudo con una serie di scatoli attorno a lui contenenti tutto, bozzelli, strumenti, pezzi meccanici, elettrici, stralli, vele, ogni pezzo è smontato, resta solo lo scafo che viene accuratamente rasato a zero. È in queste condizioni che l'attuale proprietario (Giuseppe P.) compra la barca, o meglio... quello che sembra essere una enorme raccolta di cose d'altri tempi. E' amore a prima vista, si iniziano i lavori immediatamente, grande volontà e determinazione per il coronamento di un sogno da crearsi anche con le proprie mani, consulenze avute dai pochi amici esperti nei cantieri di Torre del Greco, collaborazione di un fratello disposto a lavorare di tanto in tanto e anche a sorbirsi qualche paternale e soprattutto il grande aiuto offerto dalla propria ragazza, appassionata ma senza dubbio caparbia e capace, hanno portato in un anno di lavoro al varo di Delfino a Torre del Greco nel 1998. Da all'ora Delfino ha compiuto bellissime crociere, è iscritta al registro della Lega Navale Italiana ed è sempre tenuta in perfetta efficienza........ ma la storia non finisce qui!!! Dal 1971 al 1981 di Marcello M. Nel 1971 il Delfino era ormeggiato nel piccolo porto di Fezzano, nel golfo di La Spezia, e lo teneva in custodia un pescatore di origine siciliana. Io mi trovavo a lavorare nella vicina Baia di Panigaglia nell'impianto per la raffinazione e distribuzione di gas della Snam, ed ogni giorno andando in trattoria a Fezzano ammiravo il Delfino e sognavo di esserne il proprietario. A quei tempi avevo una barca di 6 metri (un Cap Horn di Herbulot) ed arrivare agli 8 metri del Delfino era un salto di qualità. 2 Mi sono messo in contatto con il proprietario, Carlo C. da Milano, un simpatico e dinamico sportivo, ed abbiamo fatto l'affare. Lui mi ha offerto di tirare in secco la barca in un piccolo giardinetto di una sua casa a Le Grazie (vicino Fezzano, due baie verso ovest, c'è anche un importante cantiere di restauri) ed io ho vuotato quasi completamente il Delfino, sbarcando anche il motore, e l'ho verniciato di tutto punto : sentina, fiancate interne, tuga a coppale, opera viva e opera morta. L'opera morta allora era a smalto bianco, che secondo me era più estetico e più pratico dell'attuale coppale. Il motore era a benzina, Fiat- Burioli: in pratica era un motore di Fiat 600, marinizzato presso l'officina Burioli di Milano. Nella primavera del 1972 ho trasferito il Delfino da La Spezia a Roma, a Fiumara, presso uno dei pochi cantieri allora esistenti (Tomassoni) che aveva il grande vantaggio di un capannone di rimessaggio. Nelle estati del 1972/73/74 ho navigato in Corsica, Sardegna, Elba, Capraia, Montecristo, sempre con il motore a benzina, che ogni tanto faceva i capricci. Per lavoro, alla fine del 1974, sono dovuto andare all'estero ed ho lasciato il Delfino in uso ad un mio amico, che ci ha navigato un anno (riducendo il motore ad un ammasso di pezzi smontati) e poi l'ha messo nel provvidenziale capannone. Quando sono rientrato, nel 1978, la barca era in ottime condizioni, a parte i comenti aperti per la lunga permanenza all'asciutto. Nell'inverno mi sono dato da fare per la manutenzione (riverniciatura, riparazione motore ecc) e nel 1979 il Delfino è tornato in acqua. Dopo qualche ora appeso alla gru i comenti si erano stagnati e non faceva più una goccia d'acqua, tranne che da un punto a poppa sotto il motore. Nell'80, se non ricordo male, ho sostituito il motore ed ho installato il Renault Coach, che c'è tuttora, bicilindrico diesel, che dava di gran lunga più affidamento del Fiat a benzina ! In quegli anni ho navigato nella zona a sud di Roma con equipaggio ridotto al minimo: io e mia moglie. Ho un bellissimo ricordo degli anni in cui navigavo con il Delfino: i porti erano vuoti, il mare era limpido, non c'erano restrizioni di parchi naturali ecc. Ricordo una sosta a Montecristo, prima a Cala Maestra e poi al tramonto, di corsa, giro dell'isola e rifugio a Cala Scirocco per l'arrivo del maestrale. Belle esperienze vissute grazie a questa piccola barca (allora mi sembrava grande) costruita benissimo da un carpentiere (tale Bregante) che lavorava al cantiere Sangermani. Nel 1981 il Delfino era diventato "piccolo" e l'ho venduto ad un mio amico di Roma, Achille B., che ci ha fatto lunghe navigazioni: Ustica, Egadi, Eolie. Poi anche lui l'ha venduto e, per qualche anno, ogni tanto incontravo ancora il Delfino a Fiumara : avevano aggiunto il bompresso e l'avevano verniciato a coppale. Poi l'avevo perso di vista e pensavo, con dispiacere, che ormai non interessasse più a nessuno, ora che le barche di plastica sono fatte a stampo, senza che ci sia dietro una storia di uomini che hanno tagliato il legno, lo hanno modellato e lavorato pezzo per pezzo ed hanno visto crescere la loro creatura, anche se con qualche difetto. La barca è ormai un bene di consumo, come l'auto, che serve spesso per esibizionismo: più veloce, più piena di accessori e meglio è, anche se non ha alcuna eleganza in mare. Per questo mi ha fatto piacere rivedere il Delfino ad Agropoli e sapere che ha trovato un padrone che lo apprezza e che cerca di mantenerlo giovane ed efficiente. Marcello M. 3 La storia raccontata con tanto affetto da Marcello continua, e dopo Pino (che è succeduto a Marcello), il nuovo armatore incontrato ad Agropoli, a partire dal 2005 Delfino è diventata di mia proprietà. Lucio L. Delfino ha avuto un refitting completo di opera viva ed opera morta negli anni 2006 e 2007. Nel 2006 e nel 2013 il motore e’ stato sbarcato ed ha avuto una revisione completa. Sia l’impianto elettrico che quello idraulico sono stati rivisti nel 2006 ed il WC e’ stato sostituito nel 2007. Le sartie sono state sostituite nel 2007. I lavori di manutenzione sono stati eseguiti da: Scafo ed interni: Cantiere Di Donato – Torre del Greco (Napoli) Motore: Officina Punzo – Cercola (Napoli) Armamento ed Impianti: Armiamoci - Napoli Delfino ha partecipato alla regata “Vele d’Epoca” Trofeo Aletti organizzata dal RYCC Savoia di Napoli sia nel 2007 che nel 2008 e pertanto e’ stata stazzata dalla AIVE Delfino e’ ormeggiata nel porto turistico di Castellammare di Stabia (Napoli)- Pontili S. Gennaro. Delfino è stato deimmatricolato ed è attualmente “natante” vela/motore 4 Barca a Vela BREGANTE – SANGERMANI Anno di costruzione 1954 e prima immatricolazione a Roma nel 1957 Classificata come “Classica” è stazzata AIVE ed ha partecipato nel 2008 e nel 2009 al Trofeo Banca Aletti “Vele d’Epoca”. Cabinato - Lunghezza ft 9 m larghezza 2,1 m pescaggio 1,65 m dislocamento 4 T - 150litri di riserva acqua e 80 litri di riserva gasolio Dotazione vele: tormentina, fiocco leggero, genoa, 3 rande di cui una steccata, Gennaker. Stralli e sartie sono stati sostituiti nel 2007 da “Attrezziamoci” Motore entrobordo diesel Renault Coach 14 CV Scafo interamente in mogano, coperta in teck, arredo interno originale in mogano, 4 posti letto, WC separato con doccia, cucina e frigorifero. Cuscineria interna ed esterna, tendalino, capotte invernale. Refitting opera morta ed opera viva nel 2007 e 2008. Revisione completa dell’impianto elettrico ed idraulico nel 2008. Revisione completa del motore nel 2008. Tender con fuoribordo Raddrizzatore, passerella, radio, dotazioni di sicurezza, parti di ricambio del motore. I lavori allo scafo sono stati eseguiti dal cantiere Di Donato di Torre del Greco 5