L`AZiONe - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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L`AZiONe - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
2 e L’AZiON Primo Piano Domenica 7 dicembre 2003 e L’AZiON Primo Piano MONS. GIUSEPPE ZENTI È IL NOSTRO VESCOVO IL PRIMO MESSAGGIO ALLA DIOCESI E ra palpabile l’atmosfera solenne e tesa delle grandi occasioni, mercoledì 3 dicembre alle 12 nella sala degli stemmi del Castello vescovile di Vittorio Veneto. Numerosi sacerdoti e laici, in rappresentanza dell’intera Chiesa locale, erano stati convocati dal Vescovo Alfredo Magarotto per la comunicazione ufficiale della designazione di monsignor Giuseppe Zenti alla guida della diocesi di San Tiziano. Quelle di mons. Magarotto, le ultime da Vescovo della diocesi vittoriese, erano parole intrise di commozione e partecipazione, a riprova dell’attaccamento con cui ha svolto il suo servizio in questi sei anni e mezzo tra noi. Ben interpretava il sentimento di tutti il vicario generale mons. Giuseppe Pagotto, nel suo inter vento dopo le comunicazioni ufficiali: «Quanto prima sapremo esprimere al nuovo Vescovo la nostra gioia per la sua nomina alla guida della nostra diocesi. In questo momento ci sentiamo tutti guidati dalla fede e percepiamo di trovarci di fronte ad avvenimenti importanti». «Avremo sicuramente – ha proseguito mons. Pagotto - le occasioni per dimostrare al nostro vescovo Alfredo “Carissimi, già vi sento come la mia famiglia” quanto gli abbiamo voluto bene. In questo momento noi viviamo una grande gioia e al tempo stesso comprendiamo il momento umano e spirituale che egli sta vivendo. Gli siamo vicinissimi come sempre e ancor di più con la nostra preghiera, unita alla riconoscenza che gli dobbiamo per i pochi ma intensi anni trascorsi tra noi, in cui egli ci ha intensamente amati come Pastore». Presente al solenne annuncio anche il sindaco di Vittorio Veneto Giancarlo Scottà: «Con mons. Magarotto mi sono trovato bene: le alcune volte che sono venuto a chiedergli indicazioni ho ricevuto da lui consigli importanti e significativi. Spero di trovarmi altrettanto bene con il nuovo vescovo». (FP) L’ANNUNCIO: Le commosse parole del Vescovo Magarotto R ivolgo a tutta la Diocesi l’invito a vivere nella luce della fede e con sentimenti di gratitudine a Dio, fonte e datore di ogni bene, questo momento di particolare importanza e significato per la vita della nostra Chiesa locale e del territorio che ad essa fa riferimento, con le sue molteplici istituzioni religiose e civili. È uno di quei momenti che aprono il cuore a speranza nuova e ci confermano nella certezza che il Signore, pur nel variare delle visissitudini della storia, è fedele alla promessa che fece ai suoi discepoli, dicendo loro: «Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). Egli è presente in mezzo a noi, in tanti modi: con la sua parola, i suoi sacramenti, la sua grazia, il suo aiuto. Un segno speciale della sua presenza è costituito dalla successione apostolica, che decorre ininterrotta fin dalle origini della Chiesa. Lo ricorda il Concilio, affermando che «nella persona dei vescovi - successori degli apostoli - è presente in mezzo ai credenti, il Signore Gesù Cristo» (LG 21). Con lo sguardo rivolto a lui, il Cristo Risorto, centro e fondamento della nostra fede, accogliamo con gioia e gratitudine il nuovo vescovo di Vittorio Veneto, che il Papa Giovanni Paolo II, accogliendo la rinuncia al governo pastorale della Diocesi che gli avevo presentato, per raggiunti limi- C arissimi, da quando il Nunzio Apostolico in Italia, Sua Eccellenza Mons. Paolo Romeo, mi ha consegnato la lettera nella quale il Santo Padre mi comunicava la sua proposta di essere Vescovo di Vittorio Veneto, già vi sento come la mia famiglia. E con limpida semplicità posso dire di volervi un mondo di bene. Ogni giorno, frequentemente, vi ricordo nella preghiera, soprattutto nella celebrazione dell’Eucaristia. Non appena sarà possibile mi riprometto di aprirvi il cuore alla confidenza su un vasto orizzonte. Per intanto vorrei confidar vi che al sentimento iniziale di smarrimento e di una certa paura di fronte alla coscienza della mia inadeguatezza e del peso delle responsabilità che mi attendono, un po’ alla volta sta subentrando in me il senso della fiducia e persino della serenità. Sono convinto che è l’effetto anche della preghiera del vostro Vescovo, Sua Eccellenza mons. Alfredo Magarotto, con il quale mi sono messo subito in comunicazione, fraterna e confidente. Essendo costretto ad esprimermi per essenzialità stringata, per rispetto nei confronti del Settimanale diocesano che, in obbedienza al segreto pontifìcio sulla mia nomina, vincolata fino alle ore 12 di mercoledì 3 dicembre, ha messo il Direttore, cui va la mia riconoscenza, nelle condizioni di fare acrobazie per riser vare spazi appropriati, mi limito a pochi e riassuntivi saluti, che in seguito e- ti di età, ha nominato in data odierna. È il Vicario generale della Diocesi di Verona, mons. Giuseppe Zenti. A nome di tutta la Diocesi presento al vescovo eletto, il più cordiale saluto, congratulazioni e auguri, invocando su di lui l’abbondanza dello Spirito Santo. So che ha accettato con trepidazione questa nomina; ma ha tante doti di bontà e collaborazione che mi ha ofprudenza, cultura ed espe- ferto durante questi sei anrienza pastorale e ha svolto ni e mezzo di ministero pacon generosa dedizione in- storale. carichi delicati e impegnaSono stati anni per me tivi nella Diocesi di Verona. molto belli, impegnativi, ma Sono certo che saprà esse- anche pieni di tante soddire il Buon Pastore che la sfazioni. Chiesa vittoriese attendeva. Assicuro che porto nel Nell’attesa che mons. cuore, con gioia e preghieGiuseppe Zenti riceva l’or- ra, il più bel ricordo di quedinazione episcopale e dia i- sta mia breve ma intensa nizio al suo ministero a Vit- stagione vittoriese. torio Veneto. Vittorio Veneto, 3 diGiovanni Paolo II ha di- cembre 2003 sposto che io continui a + Alfredo Vescovo svolgere le funzioni di VeAmministratore scovo diocesano, in qualità Apostolico di Amministratore diocesano della Diocesi. Ma fin da questo momento desidero esprimere i miei sentimenti di viva riconoscenza a tutta la Diocesi per il bene che mi ha voluto e per la (qui sopra e a centro pagina) tre momenti dell’annuncio ufficiale alla diocesi del nome del nuovo vescovo di Vittorio Veneto spliciterò nel dettaglio. Mi sia consentito anzitutto esprimere, con il saluto fraterno, un grazie grande a Sua Eccellenza mons. Alfredo Magarotto che in pochi anni s’è conquistata la stima e la simpatia di tutti. Un saluto fraterno cordialissimo, che parte cioè dalle profondità del mio cuore, all’intero Presbiterio, a cominciare dal suo Consiglio Presbiterale (ma anche al Seminario, fortunatamente ancora carico di belle promesse); e all’intero laicato, a partire dalle famiglie nelle loro componenti di genitori, di figli, di nonni. Un saluto riconoscente a tutti i Religiosi e le Religiose, come a tutti i Missionari. Saluto con deferenza le Autorità civili e militari. Saluto con commossa venerazione i malati, gli anziani, gli infermi, chi sperimenta il dramma della solitudine. In questo momento per me storico, sento il bisogno di rendere grazie a Dio per il dono di una Diocesi ancor ricca di valori umani e cristiani, frutto di una eredità culturale e spirituale cui hanno posto mano tante famiglie, le parrocchie con i loro presbiteri e quei Vescovi che in una sequenza di personalità di alto profilo e persino di eccezionale statura pastorale (non potrò certo dimenticare di succedere ad Albino Luciani!) hanno assicurato la guida della amatissima Diocesi di Vittorio Veneto. Se ci penso troppo, rischio di perdere la serenità. Ma so che voi mi prenderete come sono, con i limiti e le risorse e che posso contare sulla vostra preghiera, perché sia un buon pastore nel Pastore dei pastori al quale voglio sempre guardare. È a Lui che affido la mia vita. E confido nella sua Misericordia. Come mi affido a Maria perché sia Madre e Maestra sulle strade della nuova evangelizzazione, tutta intessuta di fede nel mistero Trinitario e di comunione fraterna. A presto! Sac. Giuseppe Zenti IL PROFILO BIOGRAFICO DI MONS.GIUSEPPE ZENTI ons. Giuseppe Zenti è nato a San Martino Buon Albergo (periferia Est di Verona) il 7 marzo 1947. Ha compiuto la sua preparazione al sacerdozio nel Seminario diocesano di Verona É stato ordinato prete il 26 giugno 1971 a San Martino Buon Albergo, dove è stato Collaboratore dal 1971 al 1975 Ha frequentato l’Università di Padova dove, nel 1975, si è laureato in Lettere Classiche con una tesi su Sant’Agostino: “Le sedi apostoliche in Sant’Agostino” Dal 1974 al 1983 è stato Assistente e Insegnante nel Seminario minore di San Massimo di Verona Dal 1977 è Consulente ecclesiastico U.C.I.I.M. Dal 1989 al 1993 è stato Pro-rettore del Seminario di San Massimo Dal 1985 al 1994 è stato Preside del Seminario Minore dal 1985 al 1994 Dal 1992 é Cappellano di Sua Santità Dal 1993 al 1997 è stato Parroco della parrocchia urbana di Santa Maria Immacolata Verona Dal 1997 al 2002 è stato Arciprete di Legnago e Vicario foraneo Dal 2002 è Vicario Generale della Diocesi di Verona M LA PRIMA INTERVISTA A MONS. ZENTI DOPO LA NOMINA EPISCOPALE “C’è bisogno nella Chiesa di un grande amore fraterno” L a nomina era nell’aria. Ma più che un cicaleccio era un diffuso sentire dell’animo. Nei preti e nella gente. Di che “stoffa” fosse, don Giuseppe Zenti l’aveva mostrato da tempo. In Seminario prima, poi come parroco a Maria Immacolata in città e a Legnago nella bassa veronese e, infine, come Vicario Generale della Diocesi. Prete integerrimo, mite e fermo ad un tempo, capace di ascolto e ricco di sapienza. Versatile e colto, fin da giovane ha concentrato l’interesse dei suoi studi sulla figura di Agostino, il grande vescovo di Ippona. La sua tesi di laurea, sulla figura del santo africano, costituisce un punto di partenza per chi voglia conoscere da vicino il grande Pastore. Ed è proprio in questa figura esemplare che don Giuseppe Zenti affonda le radici del proprio sentire di prossimo Vescovo di Vittorio Veneto. Don Giuseppe, cosa vuol dire essere vescovo oggi? «È l’ultima occasione per convertirsi». Quando ha saputo della sua nomina? «Lunedì 24 novembre. Mentre al mattino presto stavo entrando in Curia, il Nunzio apostolico in Italia, tramite il suo segretario, mi ha telefonato, chiedendomi di andare da lui a Roma entro le cinque del pomeriggio». E lei ha preso il pri- La priorita? “La riscoperta dei valori fondamentali della fede” mo aereo… «Mi sono messo al volante e, dopo cinque, sei ore, ero a Roma dal Nunzio». Con quale stato d’animo ha accolto la nomina? «Il primo sentimento, che penso sia comune a tutti coloro che vengono chiamati all’episcopato, è stato di smarrimento. Poi quando ho letto la destinazione: Vittorio Veneto, il sentimento s’è fatto ancora più acuto, come se fossi stato stordito». Per quale motivo? «Perché mi sono venuti alla memoria i miei predecessori in quella Sede: monsignor Carraro, che mi ha ordinato prete e Pa- pa Luciani, solo per fare due nomi. La loro grandezza mi ha messo come una sorta di vertigine, di confusione». E come si torna a casa col segreto dell’episcopato nel cuore? «Sei ore in macchina, sotto la pioggia, pregando in continuazione, come non ho mai pregato così a lungo, per chiedere al Signore un po’ di santità e per trovare il senso di fiducia e di abbandono nelle sue mani. Pian piano la preghiera ha sciolto tanta tensione, facendomi ritrovare la speranza che la gente mi accoglierà per quello che sono e che il Signore mi chiederà di fare con umiltà quello che so fare». Qual è, secondo lei, la più grande responsabilità di un vescovo? «Quella d’essere un testimone, cioè un esempio, un modello, per il pesbiterio e per i laici, nella sequela di Cristo. Mi rendo conto che quando io celebrerò l’Eucarestia, quando pregherò, annuncerò la Parola di Dio, dovrò essere per loro un esempio. E quale testimonianza darò di amore e di carità fraterna quando sarò in mezzo a loro? Ciò che mi sconcerta è il senso di inadegua- Domenica 7 dicembre 2003 tezza e il pericolo reale, derivante dai miei limiti, di non essere d’esempio». Lei è stato ed è un grande cantore di Sant’Agostino. Cosa porterà del suo messaggio nella missione di vescovo? «Il “me terret”, cioè la paura di essere vescovo poco vescovo. Però la familiarità con i suoi testi mi servirà moltissimo per acquisire il senso della pastoralità, specialmente per avere quella carica di umanità che egli ha dimostrato in tante occasioni. Con la speranza che l’episcopato stesso sia un’opportunità di crescita spirituale per me, una specie di onda d’urto che mi aiuta a maturare nella sequela di Cristo Buon Pastore». Ha già pensato a un motto episcopale? «Mi piacerebbe ispirarmi a quanto Paolo dice nella lettera ai Filippesi: “Per me il vivere è Cristo”. Come discepolo e come Pastore vorrei far mio questo grande indirizzo. Con la coscienza che per Paolo il vivere Cristo era una realtà. Per me sarà un obiettivo cui indirizzare la mia vita e quella dei presbiteri e del popolo di Dio che mi viene affidato». Secondo lei quali sono le urgenze o le priorità di cui la Chiesa ha bisogno nel nostro tempo? «La riscoperta dei valori fondamentali della fede, che sono i più vicini ad ogni autentico umanesimo, cioè a quello che l’uomo è. Non per nulla Dio è il progettista della creatura umana e solo ciò che appartiene al mondo della Rivelazione è in grado di dire la grandezza e la sublimità dell’essere umano. In secondo luogo, ma in maniera intimamente connessa, c’è bisogno nella chiesa di un grande amore fraterno. Che vuol dire stima reciproca, com- prensione, apprezzamento, valorizzazione dei doni che ognuno possiede, solidarietà nella fatica e nella prova». Cioè la carità di Cristo. «Ciò che costituisce l’essenza del Vangelo: amatevi come e poiché io ho amato voi». Lei è stato per tanti nel Consiglio di amministrazione di Ve- 3 piuto con i grandi Pastori che l’hanno guidata per il passato. Uomini di Dio di singolare statura, in modo da recuperare sempre più il senso di appartenenza alla propria tradizione, come patrimonio spirituale e culturale. E questo perché la coscienza della propria storia passata diventi forza per affrontare le nuove sfide che stanno davanti, in modo particolare per ciò che riguarda la famiglia». C’è una categoria particolare a cui vorrebbe mandare un messaggio? «Sono tante le categorie. Vorrei, però, partire dal presbiterio, al quale spero di poter dare il meglio di me stesso, delle mie energie, del mio tempo. Con il quale vorrò essere sempre in comunione e in comunicazione. Sempre. Per loro, giorno e notte, il cellulare sarà aperto per ascoltarli e la porta aperta per accoglierli. Poi il pensiero va alle famiglie. A quelle che stanno godendo una feconda stabilità e a quelle che sono in crisi. E all’interno delle famiglie, un ricordo speciale ai ragazzi, agli adolescenti e ai giovani, con grande simpatia e trepidazione. Guardo con simpatia il Seminario che so ancora vivo e promettente. Guardo infine, con commossa venerazione, le persone sofferenti. Gli ammalati, gli anziani e chi soffre di solitudine». Bruno Fasani direttore del settimanale diocesano Verona Fedele “Con i sacerdoti vorrò essere sempre in comunione e comunicazione” rona Fedele, convinto sostenitore del ruolo della stampa cattolica. Che messaggio manda agli amici de L’Azione di Vittorio Veneto? «Intanto vorrei sperare di trovare a Vittorio Veneto un settimanale cattolico che sappia guardare e pensare in grande, alla chiesa e alla società, e che sappia dire come la chiesa guarda ai problemi del nostro tempo per cercare di darvi risposta. Di Verona Fedele porto un ricordo ammirato, sapendo che è un giornale che gira a pieni polmoni, guardando a quanto capita nel mondo, con passione e professionalità». Alla Chiesa che è in Vittorio Veneto quale messaggio manda? «Che sia gioiosa e onorata del cammino già com- LASCIA LA DIOCESI DI ROVIGO A Treviso arriva il vescovo Mazzoccato P ressochè in contemporanea con l’annuncio del nuovo vescovo di Vittorio Veneto, a Treviso veniva reso noto il nome del successore di monsignor Paolo Magnani: è il vescovo di Rovigo monsignor Andrea Bruno Mazzocato. Per lui è un “ritorno” a casa, poiché è originario della diocesi trevigiana dove è nato nel 1948, a San Trovaso. Ordinato sacerdote nel 1972, ha successivamente conseguito la Licenza in Teologia dogmatica a Milano. Dal 1978 fino al giugno 2001 insegna teologia dogmatica nello Studio teologico di TrevisoVittorio Veneto e per alcuni anni anche presso l’Istituto superiore di Scienze Religiose di Padova e di Portogruaro. Dal 1994 è stato Rettore del Seminario diocesano. Nell’ottobre del 2000 è stato nominato Vescovo di Adria-Rovigo dove ha iniziato il ministero pastorale nel gennaio 2001. È membro della Commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace. 4 e L’AZiON Attualità Domenica 7 dicembre 2003 e L’AZiON TROPPE CAVE NELLA MARCA La proposta del nuovo Piano cave del Veneto U cia di Treviso rasenta la provocazione. Dei quattro “insiemi estrattivi”, infatti, uno va a coprire un’enorme fetta di territorio a nord-ovest di Treviso fino al Montello, delimitata dalla Pontebbana da una parte e da Castelfranco Veneto dall’altra. Due, invece sono gli “insiemi” individuati nella Sinistra Piave. Però è l’idea stessa di Un Piano che “fotografa” gli appetiti dei cavatori “insiemi estrattivi” che si annuncia pericolosa, perché accende un semaforo giallo di pericolo sull’intera area interessata e non solo sui siti espressamente indicati nel nuovo Piano. Infatti tutto lascia pensare che, dopo che si sarà scavato nei punti attualmente indicati, l’attenzione si sposterà un po’ più in là… e così l’escavazione non si fermerà mai. Il risultato? Che al ter- DUE NUMERI DE “L’AZIONE MAGAZINE” n questi giorni usciranno due numeri de “L’Azione Magazine”. Il primo, che sarà disponibile gratuitamente in tutte le edicole di Conegliano e Vittorio Veneto, è dedicato ad una presentazione di tutte le scuole superiori del Vittoriese e del Coneglianese, con consigli e suggerimenti. Vuol essere un contributo di informazione e orientamento per tante famiglie e ragazzi chiamati alla scelta dopo la terza media. Questo “speciale” prenderà il numero 49 della serie de “L’Azione”. Un secondo numero de “L’Azione Magazine” verrà recapitato nei prossimi giorni a tutte le famiglie di Oderzo, Motta di Livenza e Mansuè. Presenta la “rete”dei servizi sociosanitari pubblici dell’Opitergino-Mottense. Questo “speciale” prenderà il numero 51 della serie de “L’Azione”. I e L’AZ iON Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 e-mail: [email protected] www.lazione.it Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V. ABBONAMENTI 2004: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 Sostenitore 80 Per l’estero chiedere in amministrazione. Conto corrente postale n. 130310 “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.” ritorio trevigiano viene chiesto di continuare a “dare”, e in abbondanza. Del “fabbisogno” annuale di ghiaia a livello regionale, calcolato in 17 milioni 250 mila metri cubi, il Piano acconsente che se ne cavino il 50%, cioè 8 milioni 625 mila metri cubi; mentre Verona dovrebbe darne 5 milioni, Vicenza meno di 3 milioni, Padova 500 mila. Tutto ciò, considerando che in provincia di Treviso, senza che venga approvato il Piano cave annunciato, attualmente i cavatori hanno in mano autorizzazioni per scavare 63 milioni 128 mila metri cubi di ghiaia, in grado di rifornire il mercato della ghiaia per altri 4-5 anni. Secondo il Piano-Chisso in Provincia di Treviso si continuerebbe a scavare molto: in tutto potrebbero essere 35 cantieri. Infatti gli Ate (Ambiti territoriali di escavazione, i più “devastanti” perché collegano più cave, con permessi di escavazioni da milioni di mc) previsti sono 11; gli ampliamenti di singole cave sono 14; le nuove cave autorizzabili sarebbero 10. Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici tutte le nuove autorizzazioni, ripristino ambientale della cave esistenti; obbligo per i cavatori di anticipare cauzioni a garanzia del ripristino dei siti; recupero di ghiaia realizzando la Pedemontana in trincea. È insomma una questione apertissima. I Comuni minacciati sembrano ben determinati a dar battaglia, da Montebelluna a Paese a Vedelago. In Sinistra Piave il più coinvolto è il sindaco di Cordignano Meneghetti, mentre i sindaci di Mareno, Santa Lucia e Vazzola si sono coalizzati e hanno già fissato un incontro in Regione. Nel frattempo a Vazzola è già sorto un Comitato di cittadini per la salvaguardia di borgo Malanotte. Dopo le domande dei cavatori, come si terranno in considerazione le domande dei Comuni e dei cittadini? (FP) COSA PROPONGONO LEGGE E PIANO CAVE bite a discarica. Vengono pure previste: l’intensificazione dell’attività di vigilanza, anche con specifici finanziamenti alle Province, le quali introiteranno i proventi delle sanzioni; la decadenza o la revoca delle concessioni a titolari condannati in via definitiva per gravi reati ambientali; il potenziamento della banca dati relativa al Catasto regionale cave; l’istituzione dell’Osservatorio ambientale. confronto dopo che saranno giunte le osservazioni dagli enti locali. La Giunta ha infatti concesso 60 giorni di tempo a Province, Comuni, Comunità Montane ed eventuali altre organizzazioni per esprimere pareri e proposte in merito al Piano cave. Dopo che nei 90 giorni successivi la Terza Commissione l’avrà modificato e votato, il testo dovrà approdare al Consiglio regionale – si parla della primavera 2004 – per la discussione e definitiva approvazione. ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA Due “Insiemi”, quattro cave AMEDEO ZANARDO, CAVATORE DEL CRIF neto il limite ultimo dell’8 dicembre 2003 per la stesura di tale Piano, pena la nomina di un commissario “ad acta”. Ma nemmeno in Giunta regionale il testo avrebbe raccolto un consenso unanime, bensì perplessità e mugugni. È indicativo del clima in cui si dibatte sull’argomento, il fatto che due consiglieri regionali trevigiani appartenenti alla maggioranza, Federico Caner della Lega Nord e Remo Sernagiotto di Forza Italia abbiano fin da subito dichiarato in modo manifesto la propria contrarietà ad un Piano cave così strutturato. E nei giorni scorsi anche un altro “pezzo” della maggioranza si è dissociato. Il presidente provinciale trevigiano di Alleanza Nazionale Carlo Manfrenuzzi ha chiesto il congelamento della proposta di Giunta, rilanciando: moratoria su orre fine all’effetto gruviera, che vede il Veneto con 1385 lacerazioni sul territorio tra cave dismesse e in atto; garantire il recupero ambientale; riequilibrare il rapporto tra fabbisogno e materiali estratti anche in funzione di un calmieramento dei prezzi; assicurare punti fermi per tutti, in uno scenario di trasparenza». Questi sono gli obiettivi dichiarati dalla Giunta regionale del Veneto nel presentare la proposta di nuovo Piano re- 5 LE AREE IN DIOCESI ella Sinistra Piave trevigiana due sono le zone (che nel Piano vengono chiamate I.E., cioè “Insiemi estrattivi”), interessate dalla proposta di Piano cave approvata dalla Giunta regionale del Veneto. Insieme estrattivo n. 1 - Tocca i Comuni di Cordignano, Godega Sant’Urbano e Orsago. Qui si prevede di consentire due escavazioni: l’ampliamento di una cava singola già esistente con circa 40 ettari già escavati, tra borgo Tocchet e Campardo; una nuova cava sarebbe indicata nell’area tra borgata Tocchet e San Rocco. «Strategicamente – si legge nel Piano – è destinato a soddisfare le necessità dell’area localizzata all’estremo Nord-Est della Regione, attualmente servita in gran parte con materiali provenienti dalla confinante Regione Friuli Insomma non è affatto vero, come ha affermato a più riprese anche l’assessore Chisso, che il Piano non prevede nuove cave e pone fine all’effetto groviera del territorio veneto. Se è vero che si prevede per gran parte un ampliamento delle cave esistenti, è anche vero che qua e là le cartine sono cosparse di altri bollini, che rappresentano nuovi crateri realizzabili. E per gli ampliamenti ammissibili inseriti nel Piano, numerosi risultano coincidenti con domande di ampliamento presentate di recente dai cavatori… i quali in più casi avrebbero già acquistato i terreni. C’è chi mormora che l’assessorato alle attività estrattive abbia presentato questo Piano prima d’altro perché costretto: con una intimazione del dicembre 2002, infatti, il Tar aveva imposto alla Regione Ve- «P Domenica 7 dicembre 2003 N Si continuerà a scavare na legge sulle cave fatta dai cavatori! C’è chi bolla così, senza mezzi termini, la proposta di riforma della legge regionale cave presentata ai primi di novembre dalla Giunta regionale del Veneto su proposta dell’assessore Renato Chisso, accompagnata dal Piano che va ad individuare le aree in cui consentire ulteriori estrazioni di ghiaia e sabbia, materiali utilizzati soprattutto nell’edilizia. E la bozza ha suscitato un bel vespaio soprattutto nel Trevigiano dove sono ben 25 i Comuni coinvolti. La rabbia di numerosi sindaci è montata, oltre che per l’entità delle escavazioni autorizzate nei loro territori, anche perché tutto è finora avvenuto tenendo all’oscuro gli enti locali interessati. Talmente all’oscuro che, ad oltre un mese dalla sua presentazione ufficiale i primi cittadini lamentano di non aver ancora avuto la possibilità di visionare il Piano. Ma, al di là del diritto di parola rivendicato dai Comuni, quel che il Piano cave prevede per la provin- Attualità gionale di attività di cava per rimpiazzare la legge 44 del 1982. Viene abbandonato il principio secondo cui il 3% del territorio di un Comune può essere adibito ad attività estrattive: ora la programmazione è regionale, e l’80% dell’estrazione dovrà avvenire solo in bacini o cave già in essere. Inoltre viene enfatizzata la possibilità di escavazioni in profondità, anche sotto il livello della falda acquifera. Nel testo si parla poi di recupero ambientale e riqualificazione delle cave ad opera dei titolari dell’attività di cava, previo accordo con le comunità locali. I progetti di recupero costituiranno un requisito essenziale per la concessione dell’autorizzazione. Inoltre le cave dismesse non potranno essere adi- Precedenza agli ampliamenti delle cave esistenti L’ITER Cosa accadrà ora? L’itinerario per approdare alla nuova legge regionale è ancora lungo. Infatti il progetto di legge con annesso Piano cave è ora presso la Terza Commissione regionale. Questa, tuttavia, inizierà l’esame e il CORDIGNANO La rabbia del sindaco Meneghetti contro l’ipotesi di altre cave a pagina 25 “La ghiaia serve” A medeo Zanardo, ca vatore a San Miche le di Piave, presidente del Crif (Consorzio regimazio ne idraulica fiumi, che riu nisce venti imprese d’esca vazione, per oltre 800 di pendenti). 1. «Benché il Piano sia più restrittivo per quanto riguarda noi cavatori, ritengo di dare un giudizio positivo, perché l’assessore regionale ha avuto il coraggio di prendere in mano una situazione che stava languendo da anni e anni. Soprattutto questo Piano mette ordine e detta finalmente regole certe entro le quali poterci “muovere”. Molte amministrazioni comunali si sono lamentate del fatto che il Piano è stato presentato senza il loro parere preventivo. A parte il fatto che possono fare tutte le loro osservazioni, mi chiedo: se l’assessore avesse dovuto tener conto di ogni singolo parere, quando mai avremmo avuto il Piano? Forse ci sarebbero voluti almeno vent’anni...». «Ritengo sia giusto, perché se si vuole mettere ordine laddove ci sono cave esistenti, vicine l’una all’altra, l’unica soluzione, la più razionale e con minore impatto sul territorio consiste nel fare un’unica, grande cava, consentendo tra l’altro un recupero ottimale, proprio in considerazione di questa unitarietà. Inoltre, nel presupposto che la ghiaia comunque serve, e che non vedo alternative praticabili alla cava, ciò consente di evitare altri “buchi” sul territorio». «È sicuramente opportuno non limitare l’escavazione in profondità. È infatti evidente che più in profondità si può scavare, maggiore è 2. 3. la superficie risparmiata. Premesso, naturalmente, che ogni singola situazione, ogni sito hanno caratteristiche specifiche che vanno analizzate preventivamente con molta attenzione. In taluni casi si può scendere in falda, in altri invece assolutamente no... Ripeto: è preferibile avere cave più ampie e più fonde piuttosto che ulteriori sbancamenti». La filosofia è semplice: sfruttare al massimo un sito destinato a cava, arrecando il minor danno possibile. «Non nego poi che una cava rappresenti un impatto ambientale, ma è anche certo che non inquina, ed è comunque territorio perfettamente recuperabile ai più svariati utilizzi, spesso molto vantaggiosi per l’ambiente, come non è difficile osservare sul nostro territorio». «Credo che la nuova normativa parta da un ragionamento in difetto, in quanto le quantità indicatevi corrispondono grosso modo a quelle previste vent’anni fa. E ben sappiamo quanto impulso abbiano avuto in Veneto l’edilizia e le altre attività connesse. D’altra parte non bisogna dimenticare che la Regione ha fatto una “leggina” definita “delle Grandi opere” che contemplano le cosiddette “cave di prestito”. Cioè cave che vengono aperte ad hoc per una specifica necessità. Esse hanno dei vantaggi, ma anche degli svantaggi: come vengono aperte e sfruttate, può poi anche succedere che vengano abbandonate o malamente recuperate. Non sarà mica colpa di noi cavatori, no? In ogni caso, il Veneto importa più ghiaia di quanta ne esporti. Ne importa dal Friuli, la esporta in Emilia Romagna, ma – at- 4. (a destra) il territorio dell’Insieme estrattivo TV1 e (sopra) quello dell’Insieme estrattivo TV2, con indicati i quattro siti in cui è prevista la possibilità di scavare Venezia Giulia, oppure scavati in altre aree della provincia. Gli oneri derivanti dal trasporto dei materiali assumono talvolta dimensioni significative». Insieme estrattivo n. 2 - Si trova in prossimità del Piave e interessa i Comuni di Mareno, Vazzola, Santa Lucia di Piave, Susegana e Cimadolmo. Qui si prospetta di autorizzare due nuove cave: un’area a sud di borgo Campana per Santa Lucia di Piave; un’area vicina a borgo Malanotte (Vazzola). FACCIA-A-FACCIA: il cavatore e l’ambientalista 1. Quale giudizio dà lei di questo Piano? 2. È giusto togliere il limite massimo di escavazione del 3% del territorio agricolo di un Comune? 3. È opportuno non limitare l’escavazione in profondità? 4. Quanta ghiaia serve nel Veneto? È vero che una parte finisce fuori Regione? 5. Cosa ne pensa della proposta di scavare nel Piave? 6. Quali alternative ci sono alle cave? 7. Quali alternative ci sono alla ghiaia? tenzione – è nient’altro che merce di scambio, in quanto il Veneto, non disponendo di sabbia fina, deve procurarsela da quelle parti. Per colmare i proibitivi costi che ciò comporta, veicola in quei luoghi la ghiaia». «Il Piave non potrà mai sostituire le cave; sul Piave ci si lavora solo per la regimazione idraulica, cioè per creare sicurezza. L’escavazione sul Piave è soggetta alla regolamentazione da parte dell’Autorità di bacino, non certo alle leggi del mercato». «Il concetto è molto semplice: non vedo alternative alla ghiaia, quindi non vedo, ovviamente, alternative alla cava. Per il costo, per l’estrema duttilità, per i mille usi che se ne possono fare, la ghiaia è insostituibile. C’è chi ha ipotizzato il ricorso al vetro, chi auspica l’uso della terra, ecc. A parte il fatto che la resa è di gran lunga inferiore, vorrei sapere una cosa: la terra dove dobbiamo andare a prenderla? In una cava, è logico... Inoltre, è da anni e anni che si utilizzano i materiali risultanti dalle demolizioni. Non è una novità». 5. 6-7. Valerio Cupidi L uigino Ghedin, del Wwf regionale del Veneto. 1. «Nessun giudizio perché non ho ancora avuto modo di visionarlo. Io so, invece, che nel 2002, un anno e mezzo fa, noi del Wwf abbiamo collaborato con l’albo regionale dei cavatori per tracciare alcune lineeguida per una nuova normativa in materia estrattiva, definendo tra l’altro le aree in cui assolutamente non dev’essere consentita l’attività di cava. Mi auguro che di quell’impegnativo lavoro si sia in qualche modo tenuto conto, o se ne tenga conto nel corso dell’iter verso la nuova legge. E non conti, invece, solamente la voce dei grandi cavatori». «Posso capire la necessità di superare questo limite, perché la ghiaia non si trova dovunque, anche se mi rendo conto che ciò non rallegra chi abita in quelle zone. Però non è sbagliato pensare ad ulteriori escavazioni dove ci sono già cave, magari per una migliore sistemazione di cave, ma fissando “paletti” ben precisi e imponendo un’adeguata ricomposizione ambientale dell’area alla fine dell’at- 2. «La sua posizione – giustifica il Piano – è considerata strategica per la presenza di consistenti infrastrutture stradali provinciali e comunali che collegano la parte a Sud-Est del territorio che a tutt’oggi è stato rifornito con materiali provenienti da altre zone della provincia, gravato da importanti costi di trasporto. L’Insieme estrattivo è ubicato a distanza relativamente breve da almeno cinque impianti di lavorazione della materia prima». Per i cavatori, più comodo di così non si può! LUIGINO GHEDIN,WWF VENETO “Le alternative alle cave ci sono” tività». 3. «Ho sempre nutrito grosse perplessità a questo proposito. Scavare fino a portare a cielo aperto la falda acquifera significa aumentare enormemente il rischio di inquinamento. Possono esserci canali che fanno finire in falda acqua piena di schifezze. Oppure c’è il pericolo di sversamenti accidentali se non addirittura dolosi». «Solo gli operatori possono avere dati e informazioni attendibili riguardo a quanta ghiaia occorre a livello regionale. Non c’è dubbio, comunque, che tanta ghiaia finisca fuori Regione; d’altra parte è anche vero che ne entra anche da altre regioni, come dal vicino Friuli. Ma a me adesso fanno più paura le cosiddette “cave di prestito”, destinate a fornire i materiali necessari per la realizzazione di opere pubbliche: queste potranno venire aperte dappertutto, senza che ci sia un Piano preciso e senza garanzie per il successivo ripristino». «Non è affatto vero quel che si dice, che il letto del Piave si sia addirittura alzato di due metri, tanta è la ghiaia trascinata giù dalla corrente… Quindi l’escavazione lungo il fiume potrebbe avvenire solo per interventi di sistemazione idraulica, tenendo bene in conto degli effetti, ad esempio costringere l’acqua in un unico canalone centrale potrebbe farne accelerare pericolosamente la velocità. Sono invece favorevole allo svuotamento dei vari invasi lungo il corso del fiume. Ad esempio nel bacino del Centro Cadore 4. 5. giacciono ormai milioni di metri cubi di ghiaia. Sarebbe un intervento doppiamente utile». «Ai piedi delle nostre montagne ci sono numerosi “conoidi di deiezione” che potrebbero essere asportati usandone il materiale. In tal modo, tra l’altro, verrebbe sventato anche il pericolo di frane che spesso incombe sulle popolazioni delle zone sottostanti. Un caso eclatante in regione è la frana del Bustolè, in Val d’Astico, che adesso stanno rimuovendo. Un’altra possibilità di reperire materiali è la sistemazione idraulica di tanti torrenti di montagna. E sono d’accordo sull’opportunità di realizzare le strade, come la futura Pedemontana, in trincea. Ciò permette di risparmiare escavazioni altrove, anzi recuperando tanto materiale. Inoltre si riducono i disagi per i territorio attraversati: minore impatto visivo, meno rumori, meno traffico…». «Io non credo che ci sia davvero una carenza di materiali tale da giustificare un aumento dell’escavazione. Anche perché i materiali alternativi alla sabbia e alla ghiaia vengono usati molto più di quel che si dice. Gran parte degli inerti non viene buttata via, come si vorrebbe far credere, ma viene riutilizzata facendola pagare cara. Tutte le autorizzazioni in essere attualmente, secondo me, sarebbero sufficienti a garantire per una decina d’anni, durante i quali si possono studiare altre modalità di utilizzo, altre soluzioni». 6. 7. Franco Pozzebon e L’AZiON Attualità Domenica 7 dicembre 2003 DIECI REGOLE D’ORO PER EDUCARE “Accendere nei giovani la voglia di progettare” D ieci regole, sei virtù, due imperativi. Dalla relazione della responsabile nazionale della formazione capi Maria Baldo di San Donà di Piave, intervenuta venerdì 28 novembre nella sala Venturin della parrocchia Immacolata di Lourdes in Conegliano per la serata intitolata “Dieci regole d’oro per avere giovani responsabili”, promossa dall’Agesci nell’ambito delle manifestazioni d’autunno della diocesi, sono usciti tantissimi suggerimenti utili per formare, secondo lo scoutismo ma non solo, ragazzi responsabili. Tutto ciò partendo da un quesito: cosa significa “responsabilità”? «Vuol dire dare una risposta» ha detto Maria Baldo, che tra i tanti suggerimenti per gli educatori, e per i numerosi scout che affollavano la sala, ha detto: «In un’adolescenza sempre più dilatata, sia verso il basso che verso l’alto (secondo i dati Iard c’è chi viene considerato “adolescente” anche a 35 anni), dove il 70% delle matricole dell’Università Ca’ Foscari va ad iscriversi con i genitori e in qualche caso con i nonni (altrimenti si stufano), dove dirsi adulto fa paura, educare giovani responsabili è urgente e al tempo stesso più difficile di un tempo, perché gli schemi cambiano molto velocemente e ci troviamo in una società complessa. E la complessità può disorien- D opo mesi (anni) in cui era sembrato che tutto il male, le miserie e i pericoli del mondo si concentrassero nel triangolo Afghanistan-Irak-Gerusalemme, il Segretario generale dell’Onu ha pensato bene di produrre un documento, diffuso la scorsa settimana, per fare la lista di 21 altre zone del pianeta in cui esistono situazioni di conflitto o di crisi umanitaria altrettanto o più gravi di quella che attanaglia il Medio Oriente e per le quali però l’impegno politico e finanziario della comunità internazionale è incomparabilmente minore di quello profuso per fronteggiare le crisi “maggiori”. Eccoci allora a ricordare le 17 zone dell’Africa attualmente dilaniate da crisi gravissime. L’Angola, dove pesano le devastazioni del- tare». Per Baldo, la vera scommessa degli educatori è «accendere nel cuore dei ragazzi la voglia di fare grandi progetti, e questo potrà accadere solo con proposte educative di grande spessore. La carta vincente sarà poi la capacità dei ragazzi stessi di progettare il loro futuro». E sempre per la relatrice di venerdì bisognerebbe ri- farsi allo scoutismo anche in un altro momento educativo delicato, cioè il passaggio dalla teoria alla pratica: «Perché il meccanismo della responsabilità entri nel ragazzo – ha detto – bisogna che il cambiamento non sia presentato come una richiesta di buoni propositi (“devi essere buono!”), ma bisogna tradurre le richieste in fatti concreti, fermo restando che ciò che chiediamo ai ragazzi deve essere qualcosa che essi stessi sono in grado di raggiungere. Come ben sanno gli scout, è con il fare che si incide sull’essere». Altra regola d’oro: «Non sempre essere indulgenti nei confronti del ragazzo aiuta – ha sostenuto Maria Baldo – se un ragazzo torna a casa in ritardo alla sera se ne può discutere, ma comunque bisogna tenere conto che è tornato tardi. Tutte le esperienze sono un unico aspetto di un progetto complessivo, di un’unica rete in cui ogni componente fa la sua parte. Ricordiamoci che l’obiettivo di ognuno di noi è diventare “persona piena”». Da qui le cinque virtù che, secondo Baldo, «abbiamo bisogno di chiedere ai nostri ragazzi»: l’ascolto, la fedeltà, la fatica, la rinuncia e la co- Baldo: “Prendiamoli e prendiamoci sul serio” stanza. Virtù che sembrano sempre più rare, nella società in cui ci si stufa e stanca sempre più presto, dove le alternative non mancano mai e rimanere “concentrati” sullo stesso argomento o (ben più importante) sullo stesso obiettivo sembra un’impresa per molti giovani e giovanissimi. L’ascolto delle persone che cercano di comunicare o insegnare qualcosa, la fedeltà alle proprie convinzioni e ai propri impegni, le fatiche e le rinunce che questi ultimi comportano, la costanza nell’inseguire i propri obiettivi sono elementi ancor oggi irrinunciabili per la crescita umana di ogni persona. «Prendiamoli (i nostri ragazzi) e prendiamoci sul serio» è stata l’esortazione finale di Maria Baldo, che ha rivolto un pensiero particolare agli educatori: «Dobbiamo mantenere sempre – ha concluso – la speranza e l’ottimismo». Luca Anzanello L’ASSEMBLEA AGESCI A VITTORIO Scout aperti alla società multietnica H a carattere istituzionale l’Assemblea di zona svoltasi nei giorni scorsi a Susegana per discutere la programmazione delle linee guida per l’anno scoutistico 200304. Assemblea di zona che riunisce tutti gli undici gruppi scout della diocesi: Ceggia, Ponte di Piave, Ponte della Priula, Susegana, Vittorio Veneto, Oderzo, Orsago, Motta di Livenza, Meduna di Livenza, Torre di Mosto, per un totale di 140 capi che seguono un migliaio di ragazzi. L’attività svolta dagli scout, è risaputo, mira all’accrescimento delle qualità individuali con un inserimento costante e attivo nella società, attraverso un lavoro che viene svolto con pazienza dagli otto anni in poi. «Il punto saliente – spiega Valerio Vendrame, responsabile di zona – che abbiamo messo in rilievo la guerra civile appena ricomposta; il Burundi (guerra civile), la Repubblica Centrafricana (altro Paese distrutto dai disordini politici); la Repubblica democratica del Congo, dove sono in corso conflitti dieci volte più sanguinosi di quello in Irak, soprattutto nella regione dell’Ituri; la Costa d’Avorio, la Liberia e il Sudan, teatri di guerre civili più o meno antiche; tutti i paesi dell’Africa occidentale, compresa la Guinea, dove esiste un irrisolto problema di profughi e rifugiati, così come in Tanzania e nella regione dei Grandi Laghi; l’Eritrea, dove la popolazione è decimata dalla carestia, e lo Zim- è la partecipazione attiva di tutti i ragazzi all’interno dell’associazione e all’interno della Chiesa locale, entrando a far parte delle proposte della diocesi. In quest’ottica nasce l’impegno a prendere parte alla scuola di formazione rivolta ad ampliare l’impegno sociale proposto dalla pastorale sociale della diocesi. Come gruppo scout siamo coinvolti in sei incontri a carattere formativo che hanno per tema “I giovani”. Quindi un’attivazione ancora maggiore nei confronti della Pastorale giovanile». Ma le tematiche considerate riguardano anche la nuova evoluzione sociale, in particolare il fatto che ragazzi di etnie diverse entrano a far parte dei gruppi scout: «Ci stiamo interrogando come rispondere alla nuova situazione dei flussi migratori, a questa nuova società multietnica. Ecco perché abbiamo inserito nel programma una serie di Fuori dell’Africa, le maggiori crisi sono in Cecenia, dove è in corso una guerra tra separatisti e Russia, e, naturalmente, nella striscia di Gaza e nella West Bank israeliano-palestinese. Infine, gravi problemi di accesso al cibo e di povertà estrema esistono nella Corea del Nord e nel Tajikistan. Alla lista dovrebbero essere aggiunte per lo meno la Colombia e la Bolivia, dove situazioni di miseria si sommano ad un’instabilità politica che minaccia la sicurezza e la vita di una quota importate della popolazione. Ebbene, per fare fronte a 21 di queste emergenze (so- POVERI DI SERIE A E DI SERIE B? Ventun emergenze che chiedono aiuto babwe, altro Paese in bancarotta. Alla lista si iscrive d’ufficio la Somalia, ancora priva di qualsiasi struttura statale a dieci anni dall’operazione “riportare la speranza”, e si è aggiunto anche il Sudafrica, l’unica “superpotenza” regionale, che però rischia di fallire nella sua lotta contro la povertà e l’Aids. A questo triste rosario dovremmo aggiungere almeno un’altra perla: l’Etiopia, provata dalla siccità e dal conflitto con l’Eritrea. incontri con esperti sociologi e operatori del settore. Nell’associazione accogliamo, secondo lo statuto, ragazzi di tutte le religioni. Per quanto riguarda i ragazzi che fanno attività di gruppo, faremo incontri di zona di due giorni seguendo le fasce di età. Le tematiche saranno orientate verso il gioco per i lupetti e le coccinelle, l’autonomia della squadriglia per gli esploratori e le guide, mentre per i rover e le scolte sarà presa in esame la strada». Il linguaggio e il sistema educativo sono simbolici e orientano verso un’autonomia personale. «I ragazzi cambiano spesso e attualmente hanno maggiori possibilità in ogni campo e più informazione. Il linguaggio scout fa fatica a inserirsi e adattarsi. Dobbiamo sforzarci di comprendere le nuove generazioni perché riteniamo che la proposta scout sia ancora valida e, pur essendo con- trocorrente, abbia ancora più valore. Certe volte le scelte scout non sono condivise dai ragazzi – che se ne vanno –, ma molte altre neppure dai genitori». Una problematica riconfermata da tutti i gruppi è la mancanza di capi, la difficoltà che si crea quando si chiede più impegno per ricoprire cariche di servizio e organizzative in generale. All’assemblea sono stati riconfermati i capi: Valerio Vendrame, responsabile di zona (rimane ancora vacante la responsabile femminile); don Vittorino Battistella, assistente di zona; Elisabetta Galeazzi, incaricata branca Rover e Scolte; Alessandro Cappellotto, incaricato branca Lupetti e Coccinelle; Anna Dal Bo, incaricata branca Esploratori e Guide; Alessandra Fioretti, incaricata alla formazione dei capi. Isabella Mariotto no escluse Etiopia, Colombia e Bolivia), l’Onu chiede agli stati ricchi di destinare almeno tre miliardi di dollari per aiuti umanitari d’urgenza. È bene ricordare che i soli Stati Uniti hanno convogliato quest’anno sull’Irak quasi 19 milioni di dollari, senza contare le spese militari. È fin troppo evidente che esistono poveri di serie A e poveri di serie B, vittime che attirano l’aiuto di molti e vittime che non smuovono a pietà che pochi aficionados. Così non stupisce, ma certo impressiona, che tra gli stati più generosi nel fornire aiuti alla Repubblica Centrafricana ci sia la Guinea equatoriale, un paese vicino ma dalla posizione economica tutt’altro che brillante. Pochi amici e pochi amici ricchi, insomma. Paolo De Stefani MONDO ARTIGIANO 6 PRESEPI Scegliete tra: TERRACOTTA, RESINA, LEGNO.. da cm 6,5 a 125 FONTANINI, TRIPI napoletani, spagnoli, francesi.. CAPANNE MOVIMENTI MOTORINI.. ICONE QUADRI VILLORBA (TV) S.S. Pontebbana incrocio Castrette Tel.e Fax 0422/618688 e L’AZiON Veneto Sociale Diego Giacomin presenta il Ceod di Codognè “Dare a ciascuno il benessere” N ell’anno dei disabili L’Azione prosegue il suo viaggio nei Ceod della diocesi; questa volta siamo a colloquio con Diego Giacomin, coordinatore del Ceod di Codognè. Cominciamo con un po’ di numeri. «La struttura ospita 22 adulti disabili, vi lavorano regolarmente 8-9 persone, oltre a degli specialisti: un fisioterapista, una psicomotricista e un musicoterapista. È aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16.30». Come trascorre la giornata di un utente? «Dopo l’accoglienza si comincia con attività pratiche che hanno come obiettivo di dare a ciascuno il benessere, ossia saper dare loro delle risposte ai bisogni che hanno, spesso inespressi, di tipo fisico e relazionale. Da anni viene fatta con buoni risultati un’attività di tessitura, che IN TUTTO SONO 22 - I “ragazzi” al lavoro nel Ceod di Codognè non è semplice come si potrebbe pensare. E contrariamente a noi “più dotati” certo loro non difettano di pazienza. Un laboratorio attivo è quello della cartapesta, suddiviso in più fasi, che dà la possibilità anche ai più gravi di collaborare. Un altro canale di espressione viene fornito loro con il laboratorio di “espressività artistica”. Altri più abili invece usano il computer, oppure vengono coinvolti nell’economia domestica della strut- “COLPA DI PESTICIDI E SMOG” In aumento i tumori a laringe e trachea I l modello da seguire per vivere senza l’incubo-tumore sarebbe quello di fare una vita sana magari all’aria aperta (se non fosse inquinata…) cercando di sconfiggere un altro male del secolo, lo stress, che provoca un abbattimento delle difese immunitarie. Nel frattempo, però, i tumori continuano a colpire: nelle nostre aree di campagna, in particolare, si è verificato di recente un aumento dei tumori alle vie aeree. Spiega il dottor Giuseppe Rizzotto, primario di otorinolaringoiatria a Vittorio : «In zona contiamo 15/30 nuovi casi all’anno per il tumore alla laringe e una sessantina per quello alla testa e al collo, per il nostro territorio. In totale abbiamo 200 nuovi casi che per il tumore vengono operati, mentre altri seguono la terapia oncologica o la radioterapia». Quali le cause di questo aumento? «La sensazione comprovata è che nelle campagne l’uso dei pesticidi sia stato determinante, come lo è l’inquinamento industriale. Si devono controllare sistematicamente l’ambiente e le sostanze che si usano: deve essere fatta una selezione dei concimi e sono necessarie le mascherine. Anche se oltre all’ambiente ci può essere un fattore genetico predisponente, perché altrimenti tutti potrebbero ammalarsi». Esistono studi in riferimento al territorio? «In Italia non sono mai stati eseguiti. Circa diecidodici anni fa il professor Klein Sosser ha fatto in Germania un’indagine riscontrando che nelle zone agricole l’incidenza di tumori alle vie aeree è maggiore che nei centri urbani». tura». Fate anche qualche altra attività particolare? «Si fa regolarmente ginnastica aerobica, in palestra; poi l’ippoterapia in un maneggio: cavalcare senza briglie instaura un proficuo rapporto con l’animale. Organizziamo anche cicli di piscina e uscite nel territorio. A loro piace molto anche andare nei centri commerciali». Sta per concludersi l’Anno internazionale Cosa fare per limitare o prevenire? «Uno stile di vita sano. A cominciare da quando si è bambini con un’alimentazione adeguata. Quindi essere attenti ai segnali che ci sono trasmessi dal corpo e poter fare una diagnosi precoce. Per le prime vie aeree si deve stare attenti agli abbassamenti di voce, ai dolori e disturbi nella deglutizione, ai gonfiori ai linfonodi del collo. Per questo tipo di tumori non esistono, però, esami di laboratorio che possano far intuire la patologia preventivamente». Recentemente il reparto guidato da Rizzotto ha organizzato le Giornate vittoriesi di laringologia. In quell’occasione è stato incaricato dalla Società italiana di laringologia di predisporre le linee guida per la cura del tumore alla laringe e all’ipofaringe, che saranno pronte fra alcuni mesi. Isabella Mariotto CONEGLIANO: sabato 13 un convegno su donne straniere e salute a mamma è sempre la mamma. La mamma straniera, però, può avere abitudini ed esigenze diverse. Anche quando è in ospedale. Cosa fanno a questo punto medici e infermieri? Qualche risposta potrà venire dal convegno “Donne straniere e salute. Bisogni, pratiche e organizzazioni a confronto - Le competenze materne delle L donne straniere e quelle degli operatori sanitari italiani” che si svolgerà all’auditorium Dina Orsi di Parè sabato 13 alle 14.30, con l’intervento del sindaco di Conegliano Floriano Zambon, dell’assessore ai servizi sociali Enzo Perin e dell’assessore della Regione Veneto alle politiche dei flussi migratori Raffaele Zanon. Domenica 7 dicembre 2003 7 DALLA REGIONE VENETO CAMPAGNA UP&GO 2003 Anno dei disabili dei disabili. Per voi cosa significa? «Può anche significare che dopo la parola “disabile” non sarà più in bocca a tanti. Il nostro auspicio invece è che continui ad esserlo. È servito per sensibilizzare, però tra i convegni e le tavole rotonde spesso ci si dimentica di andare dai destinatari, a vedere la realtà e le difficoltà della persona disabile stessa». Da qualche anno la parola “disabile” ha sostituito il termine “handicappato”. È cambiato il modo di considerare queste persone o è solo buonismo? «“Handicappato” ha un significato dispregiativo nella traduzione comune. “Disabile” fa trasparire un cambiamento di mentalità: significa “non abile”, però con delle potenzialità, che bisogna saper riconoscere. Ma io dico sempre, anzitutto, “persona” disabile». Andrea Pizzinat È partita da alcuni mesi la campagna “Up&Go”, per la prevenzione delle tossicodipendenze della Regione Veneto, che si svolge attraverso i piani triennali delle Uls. Una campagna informativa che, attraverso materiali informativi, sta raggiungendo le scuole medie inferiori e superiori. E tra poco approderà anche nelle scuole elementari e materne, contattando insegnanti e genitori. Commenta l’assessore ai servizi sociali Antonio De Poli: «Purtroppo la tendenza della nostra società è quella di rendere lecita e normale l’assunzione di sostanze stupefacenti che non sembrano rientrare nella dimensione delle dipendenze: alcol, fumo, ecstasy. Si rischia di cadere nell’equivoco per cui se un ragazzo non si buca... non è “tossicodipendente”. È questo l’approccio cul- L’assessore ai servizi sociali Antonio De Poli turale che bisogna cambiare». La campagna, ha spiegato Giovanni Serpelloni, responsabile dell’osservatorio della Regione sulle dipendenze, punta soprattutto a dare informazioni sui danni che provoca l’assunzione delle sostanze. «Il messaggio che si vuole trasmettere ai più giovani non si basa assolutamente sul concetto del divieto, che non avrebbe effetto. Si punta invece sull’assunzione di responsabilità dei ragazzi: se sono a conoscenza degli effetti nocivi delle sostanze stupefacenti, possono adottare un comportamento responsabile, decidendo di non consumarle. Al tempo stesso attraverso questa campagna vogliamo far passare il messaggio che è di moda colui che non usa droghe». Chi sono i consumatori oggi? L’età critica è intorno ai 15-16 anni. È infatti dopo il primo biennio delle superiori che la percentuale di chi ha provato almeno una volta a fumare uno spinello si impenna. «Si passa dall’8% nei primi due anni delle scuole superiori al 30% dal terzo anno in poi. La situazione – spiega Serpelloni – varia molto a seconda delle realtà e delle scuole. Ci sono situazioni dove la percentuale sale anche al 60%». Ma tra i fenomeni di particolare gravità emerge soprattutto il consumo di alcol: «In questo caso l’età media si abbassa ancora di più. Purtroppo, ciò viene incoraggiato anche dalle ditte produttrici: ultimamente sembra stiano puntando ai più giovani con confezioni più appetibili, ma anche diminuendo leggermente la gradazione e trasformando il gusto dei liquori, diventati più dolci e aromatici». Serena Spinazzi Lucchesi I TUMORI NEL VENETO: RISCHIO ALTO NEL BELLUNESE, MEDIO BASSO NEL TREVIGIANO S empre operante all’ospedale di Vittorio, il professor Luigi Salvagno è primario del reparto di oncologia, dove la casistica tumorale è più ampia. Professore, è l’ambiente o la genetica che favorisce l’insorgere dei tumori? «Noi siamo immersi in un certo ambiente. Dall’aria all’acqua, al cibo, all’ambiente lavorativo e domestico. I processi industriali sono più controllati, per cui migliorati, ma comunque rimane il fatto che i tumori aumentano con l’età e sono per massima parte determinati dall’ambiente. Magari si sapesse come l’ambiente nel tempo riesce a influenzare! I fattori genetici sono una minima parte, anche se possono essere predisponenti». Quali territori veneti sono maggiormente a rischio? «Nel Trevigiano il rischio di tumori è pari per maschi e femmine e il rischio è medio-basso rispetto al resto della regione. Prima per il rischio si trova Feltre, poi l’Agordino, il Bellunese, Asiago e il Cadore». La tipologia tumorale che si presenta è variata nel tempo? «Sono sempre presenti i tumori al polmone, al Luigi Salvagno, primario di oncologia a Vittorio colon-retto e prostata per l’uomo, mentre per la donna quello alla mammella e al colon-retto. È utile seguire un programma di screening dai 50 anni per il tumore alla souvenir mammella, al collo dell’utero e fare il pap-test. Ma sempre dai 50 anni fare anche la ricerca del sangue occulto nelle feci per il carcinoma al colonretto. In questo la nostra Ulss è pilota». Che fare? «Salvaguardarsi con l’alimentazione, con cibi ricchi di fibre, vitamine, con frutta e verdura fresche, aumentandone la quantità e diminuendo quella dei grassi. Oltre a questo, è il legislatore che dovrebbe intervenire». (IM) Statue • Rosari Medaglie Crocefissi • Croci Immagini Sacre Calamite • Portachiavi Quadri • Articoli natalizi Oggetti per la benedizione delle case e delle macchine, ricordi prima comunione e cresima... Ingrosso articoli religiosi e souvenir Aperto anche il lunedì e il sabato mattina PADOVA SOUVENIR S.R.L. Via Bellano, 17 - 35123 PADOVA Tel. 049.665404 - Fax 049.8752014 www.padovasouvenir.it 8 Domenica 7 dicembre 2003 e L’AZiON Attualità / Economia BILANCIO SOCIALE E NON PROFIT: LA RESPONSABILITÀ IN TRE “P”... Persona, profitto e “polis” L e realtà che si occupano di non profit producono ricchezza? E perché fare oggi il bilancio sociale? Se n’è parlato all’incontrodibattito promosso la scorsa settimana dal Centro di servizio per il volontariato di Treviso in collaborazione con “Altraimpresa” e aperto ai numerosi esponenti del non profit trevigiano. In un contesto che vede infatti pochissime organizzazioni non profit redigere un bilancio sociale, il mondo dell’associazionismo trevigiano con questa iniziativa si è posto all’avanguardia a livello nazionale. Il convegno ha rappresentato l’atto conclusivo di un percorso di approfondimento sui temi della responsabilità sociale, promosso e finanziato dallo stesso Centro di servizio, che ha portato alcune grosse realtà del Terzo settore trevigiano a predisporre il bilancio sociale e a presentarlo ufficialmente durante l’incontro: Advar, Lega italiana per la lotta contro i tumori, Avis, Fondazione “Il nostro domani onlus”, Cooperativa sociale “Il Solco” e Centro di servizio per il volontariato. Nel corso del convegno sono intervenuti l’assessore provinciale Paolo Speranzon che ha ricordato l’importanza del volontariato nel territorio e il far rete, Fabrizio Panozzo (docente di economia delle organizzazioni non profit all’Università di Venezia), Aldo Olimpi (amministratore delegato della Zanussi Industries di Maniago, tra le prime aziende italiane a presentare il proprio bilancio sociale e che ha parlato della positività a lungo termine dell’esperienza, soprattutto per la comunità locale) e Lino Sartori (docente alla Cattolica di Milano). «Fare un bilancio sociale – ha introdotto Alfio Bolzonello, presidente del Centro di servizio – vuol dire comunicare che la solidarietà non è solo patrimonio dei volontari ma di tutti. Il bilancio sociale in tal senso diventa quindi strumento di responsabilità, di reputazione e cre- dibilità». Di bilancio sociale in Italia si parla dal 1971 circa, ma a oggi non esistono leggi obbligatorie come in Usa, Portogallo e Francia o particolari orientamenti governativi (Danimarca e Gran Bretagna) o imprenditoriali (Germania) dove non si parla di “bilancio sociale” ma di “responsabilità sociale” (Social Responsabilità). Ma anche se arriva tardi, ha spiegato Lino Sartori, «l’Italia può fare tesoro delle esperienze altrui. Sarebbe bene però vi fosse un intervento del legislatore per garantire una responsabilità che si basa sulle tre “P”: persona, profitto e polis (comunità)». Ma fare un bilancio sociale per Fabrizio Panozzo ha i suoi rischi perché non è una moda da seguire: «Bisogna aver ben chiaro quali sono le domande cui rispondere, che secondo me stanno tutte nella sfida a ricucire le relazioni con la polis, dove le organizzazioni non profit si trovano a operare, per dare inizio al dialogo». Paola Fantin IL “PIANO” PER LA MARCA E il nostro territorio? “Meglio se è in rete” L a parola d’ordine è “territorio in rete”. In uno scenario sempre più globale, oltre alle competenze e alle idee, conterà infatti soprattutto il modello di una comunità che avrà maggiori chances quanto più si presenterà unita. Se n’è discusso qualche giorno fa in Camera di Commercio nell’incontro con Provincia e categorie economiche sul “Piano strategico di sviluppo della Provincia di Treviso: competitività e sviluppo della Marca”, nell’ambito del Patto sottoscritto lo scorso 15 gennaio tra Camera di Commercio e Provincia di Treviso. La Marca rapportata alla realtà italiana risulta infatti ai primi posti, ma nel confronto internazionale deve accelerare il passo. L’incontro con più parti per realizzare un piano unitario è dunque “una data storica” secondo Federico Tessari (Camera di Commercio) e induce “a ragionare in materia di co- «S iamo preoccupati e il nostro disagio è grande riguardo alla delocalizzazione, annunciata al Cae di secondo livello da Electrolux il giorno 27 ottobre a Treviso». In una lettera indirizzata al presidente della provincia, Luca Zaia, i dipendenti della Electrolux di Susegana, attraverso i delegati Rsu Fim-Cisl chiedono che la questione non venga sottovalutata, o lasci indifferenti gli organi istituzionali. «Non pretendiamo che si metta in campo una bagarre politica, sociale e istituzionale – si legge nella lettera – ma chiediamo quel giusto interesse per un problema che nel medio periodo potrebbe creare insicurezza e incertezza per migliaia di lavoratori e per le loro famiglie (...) Siamo di fronte a un’azienda che occupa 2000 tra lavoratori e lavoratrici con bassa professionalità, veneti, meridionali, extracomunitari di varie nazionalità, che avranno più difficoltà di altri a trovare un lavoro nel ca- munità” ha aggiunto Luca Zaia (Provincia di Treviso). Ma che ne pensano le categorie economiche e sindacali? «Il Piano strategico è uno strumento importante per la visione futura – ha dichiarato Andrea Crestani (Coldiretti-Cia-Upa) –. E anche se l’agricoltura non sembra apparire tra le spinte di sviluppo essa è garanzia di qualità alimentare e rispetto del territorio». Un appoggio al Piano è arrivato anche da Mario Pozza (Confartigianato-Cna-Casa Artigiani): «Da soli non si va da nessuna parte. E ci sono punti importanti su cui lavorare insieme come lo sviluppo economico e so- ELECTROLUX I dipendenti e i sindacati hanno espresso a Zaia ansie e attese so perdessero quello che hanno oggi. L’impatto sociale che potrebbe verificarsi a seguito della delocalizzazione sarebbe dagli effetti inimmaginabili, e per questo chiediamo sia meglio occuparci del problema subito». I delegati poi fanno riferimento ad un incontro avuto in precedenza con la Provincia e alla fine del quale erano state prese decisioni importanti: «Tre anni fa siamo venuti in provincia e alla sua presenza abbiamo siglato l’accordo sui recuperi di produttività chiesti da Electrolux, per evitare il taglio di 240 lavoratori. Quell’accordo, pur non senza difficoltà, ha visto la partecipazione dei lavoratori al raggiungimento degli ciale, la valorizzazione del territorio, le infrastrutture nel senso di strade ma anche di cablaggi e soprattutto il credito che in questa realtà globale potrebbe non interessarsi più alle nostre piccole imprese». Sì al Piano anche per Renato Salvadori (Unascom e Confesercenti), anche se invita alla prudenza e al suo buon uso: «Al di là dei contenuti è importante avere un unico referente per tutti. Fattore questo che obbligherà l’instabilità tipica del mondo economico a coniugarsi con la stabilità delle istituzioni, tenendo conto dell’esistente per investire sui distretti industriali, su un turismo più solido, sulla sicurezza delle famiglie e sulla qualità di vita in generale». Una comunità però è fatta innanzitutto di persone e non solo di consumatori come ha precisato Maurizio Cecchetto (Cisl, Cgil, Uil) che pur riconoscendo la necessità di essere lungimiranti ha invitato a fare attenzione a non fare del Piano nuova burocrazia senza risultati concreti: «Si dice che è la Treviso delle tre “T” cioè talento, tecnologia, tolleranza. Noi aggiungiamo la quarta, tutela. Accettiamo il Piano a patto che si orienti con tutti i suoi mezzi a riscoprire l’idea del “bene comune”». Un plauso è arrivato anche da Sergio Bellato (Unindustria) che ha messo sul tavolo l’impegno a «varare azioni per l’accoglienza dei lavoratori, per bilanci sociali che guardino al contesto in cui l’azienda opera, per un sostegno alle infrastrutture e alle piccole imprese in grandi progetti internazionali». Un modello di sviluppo dunque forte, ma che deve essere soprattutto rivolto a “persone”. (PF) obiettivi, e trovarci oggi dinanzi alla delocalizzazione pone una sola domanda: cosa dobbiamo ancora scambiare per convincere Electrolux a mantenere le produzioni in Italia? A chi pensa di competere sul costo del lavoro con Russia e Ungheria, comprimendo i salari e riducendo le tutele e le emancipazioni contrattuali date da un lungo percorso di conquiste sindacali, noi diciamo un deciso no. Riteniamo invece, sia utile valorizzare le competenze, le conoscenze, le esperienze e la formazione per essere più bravi di altri a fare i prodotti che il mercato richiede. Le chiediamo quindi maggiore attenzione perché non è ancora del tutto chiaro tale processo, sia sulla strategia che nei suoi effetti. Non intendiamo di certo chiederle di fare il nostro mestiere, ma in qualità di Presidente della Provincia di Treviso, aiutarci a capire meglio il futuro e i destini della più grande azienda del territorio». e L’AZiON Economia Domenica 7 dicembre 2003 ENZO PAVAN,PRESIDENTE DI PERMASTEELISA PREZZI La Cina per noi? Un’opportunità! S e solo tutti i cinesi cambiassero due paia di scarpe all’anno, ci sarebbe una domanda da soddisfare di 2 miliardi 600 milioni di scarpe! Tutto sta nelle cifre: i cinesi sono 1,3 miliardi. Per questo, anzitutto, la Cina è un’opportunità secondo il vittoriese Enzo Pavan, presidente del gruppo Permasteelisa, multinazionale delle costruzioni con sede a Vittorio Veneto. Un’opportunità e un mercato da conquistare, non un nemico da cui difendersi. E che non è forte a causa dello sfruttamento o del furto dei brevetti: sfrutta invece nostre debolezze. E i dazi? Inutili, sostiene Pavan. Quanto siete presenti in Cina? «Abbiamo due stabilimenti con circa 400 persone. Il mercato nazionale però rappresenta solo il 4% del nostro giro d’affari: produciamo invece in Cina per esportare in Giappone o negli Stati Uniti». Incontrate difficoltà nel reclutare personale? «Nel Guangdong c’è buona disponibilità di tec- nici e di impiegati; che ben conoscono l’inglese e la tecnologia occidentale. I cinesi hanno un forte senso della gerarchia, e sanno lavorare: la qualità della nostra produzione laggiù è altissima. È un paese altamente secolarizzato, in cui è facile inserire una nuova tecnologia». Quindi non si può definire la Cina un paese arretrato… «Si tratta di una cultura e di una mentalità aggiornate, ma solo in un ambito ristretto della popolazione, i giovani». Come possiamo affrontare la crescente concorrenza cinese, in particolare nel settore dell’abbigliamento? «Oggi stiamo facendo una grande battaglia contro la Cina su scarpe e magliette, che pure sono prodotti tecnologicamente poveri. Però in passato abbiamo lasciato che fosse prodotta so- lo in Asia tutta l’elettronica, prodotto tecnologicamente avanzato per eccellenza. E non abbiamo detto niente». Cosa è cambiato negli ultimi anni? «La Cina è diventata un paese che fa le scarpe da solo: mentre prima delocalizzavamo laggiù la produzione, ora loro si sono appropriati anche dei canali di distribuzione. Il grido di dolore che sentiamo non è per aver perso i posti di lavoro persi, bensì il controllo del mercato finale». La causa della loro crescita di competitività sta nel plagio dei brevetti occidentali? «La Cina copia esattamente come tutti. Se un prodotto viene copiato, è un’invenzione industriale debole; bisogna invece avere una tecnologia non copiabile. E in ogni caso, la tecnologia corre così veloce che la validità dei brevetti è qua- Sportello del CITTADINO A cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI - il confronto pubblicitario può avvenire soltanto fra beni o servizi che soddisfino gli stessi bisogni o si propongano gli stessi obiettivi; - il confronto deve riguardare caratteristiche essenziali, pertinenti, verificabili e rappresentative, compreso eventualmente il prezzo, senza causare discredito o denigrazione dei concorrenti; il requisito della verificabilità “si intende soddisfatto quando i dati addotti ad illustrazione della caratteristica del bene o servizio pubblicizzato siano suscettibili di dimostrazione”; - per i prodotti Doc, Dop e Igp la comparazione può avvenire soltanto tra quelli che hanno la stessa denominazione; ciò significa che un Barolo si può confrontare solo con un altro Barolo e non con un Lambrusco; - nel confronto non è ammesso trarre indebitamente vantaggio dalla notorietà del concorrente; - infine, qualunque raffronto che faccia riferimento a un’offerta speciale deve indicare in modo chiaro e non equivoco il termine finale dell’offerta e anche l’inizio, se non è ancora cominciata, oltre alla eventuale condizione che l’offerta dipende dalla disponibilità del bene o del servizio. Avv. Nicola Todeschini www.consumatori.net LE DENUNCE IN TEMA DI PUBBLICITÀ COMPARATIVA A nche i singoli consumatori e le loro associazioni possono denunciare all’Autorità antitrust la pubblicità comparativa ingannevole o non conforme alle norme del decreto legislativo 67/2000. Lo ha stabilito il Dpr 284/2003, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 ottobre scorso, che ha “riscritto” la procedura cui deve attenersi l’Autorità garante della concorrenza e del mercato nello svolgimento dell’istruttoria per giudicare le denunce sulla pubblicità ingannevole e su quella comparativa illecita. Il termine per la conclusione del procedimento è di 75 giorni decorrenti dalla data di ricevimento della denuncia, se completa, oppure dalla data di acquisizione dei dati e documenti mancanti. Nei casi di particolare urgenza, l’Autorità può disporre con atto motivato e prima del compimento dell’istruttoria la sospensione della pubblicità ritenuta ingannevole o della pubblicità comparativa ritenuta illecita. La pubblicità comparativa, che è permessa in Italia dal 2000 e che può essere utilizzata per vantare la superiorità di un prodotto o di un servizio rispetto ad altri analoghi, è sottoposta alle seguenti regole: 9 Il mercato cinese, un’immensa opportunità per le nostre imprese Sotto: Enzo Pavan si una sciocchezza». Sono avvantaggiati dallo sfruttamento dei lavoratori? «Non è vero che c’è dumping sociale (ossia che i prodotti costano meno perché una parte dei costi è scaricata sulla collettività, ad esempio con minori tutele alla forza lavoro). Negli stabilimenti di estrusione dell’alluminio, ad esempio, ho visto migliore tecnologia e maggiore sicurezza che in molti tedeschi. Certo, i lavoratori che abbiamo noi sono perlopiù giovani che puntano anzitutto a fare soldi, e non sposati, quindi c’è maggiore flessibilità. Ma non sono gente disposta a farsi sfruttare! I salari restano bassi, come pure i bisogni di consumi: il 20% dell’Italia. Ma anche se cresceranno di una volta e mezza la Cina resterà sempre molto competitiva». L’imposizione di dazi può essere una soluzione? «I dazi non servono a nulla. Il resto d’Europa, che vende tecnologia alla Cina, non accetterà mai di mettere a rischio i suoi rapporti commerciali per proteggere le scarpe italiane. E se dazi alla Cina, perché non anche alla Romania o all’Indonesia? Queste misure hanno senso solo per una visione a brevissimo termine. La Cina invece deve essere un mercato di esportazione: non dobbiamo noi chiuderci a loro, ma cercare di convincere loro ad aprirsi ai nostri prodotti. La Cina è il futuro. L’economia cresce del 10% all’anno: come se all’Italia aggiungessimo ogni volta un altro Nord est» Come possono reagire, ad esempio, i produttori di scarpe? «Devono specializzarsi in nicchie di mercato, o specializzarsi in attività come il design e la commercializzazione. Quella nella produzione è una battaglia persa». E l’Italia in generale? «La sfida di oggi sono i settori evoluti: bisogna essere sempre pronti a recepire le nuove tecnologie, come ad esempio le biotecnologie o le nanotecnologie. Sono tutti nuovi treni, e ne passano in continuazione: ma l’Italia deve incominciare a prenderne almeno qualcuno!». Tommaso Bisagno ECONOMIA ETICA Meno beneficenza, invece più diritti A ltro che quei vecchi imprenditori che pensavano solo a far soldi per sé e affamavano gli operai! Ma che brava quell’azienda che fa un sacco di beneficenza! Brava mica tanto, rispondono altri. E non sono crudelissimi capitalisti alla Ebenezer Scrooge, ma Banca Etica, Legambiente, Unimondo, Mani Tese, Beati costruttori di pace e altre associazioni ancora, che hanno fatto partire la campagna “Meno beneficenza, più diritti”. Si chiede alle imprese di adottare comportamenti etici in tutto il mondo: non ha senso, ad esempio, finanziare un asilo in Italia con i guadagni dello sfruttamento di baby lavoratori in Vietnam. Non ha senso – dicono – neppure dare il ricono- scimento di “imprese etiche” a chi autocertifica i suoi buoni comportamenti e destina una parte dei profitti per lo stato sociale nazionale. E questa era stata la proposta all’Europa del ministro Maroni. La campagna chiede invece che si stabiliscano norme precise, sia come codice di condotta che come legge, per l’operare delle aziende dell’Unione europea e degli stati che entreranno; e di obbligare le aziende a presentare anche un bilancio socio-ambientale, che tenga conto cioè anche degli effetti dell’impresa su cose e persone che stanno intorno. Con incentivi per le buone pratiche e sculacciate a chi in questo secondo bilancio presenta i conti in rosso. Per informazioni: www.piudiritti.it. (TB) Cereali (alla tonnellata + Iva) Frumento tenero nazionale Fino da 190,00 a 195,00 Buono mercantile da 188,00 a 190,00 Granoturco in granella nazionale (umidità 14%) Ibrido giallo Veneto da 170,00 a 171,00 Ibrido giallo Friuli da 167,00 a 168,00 Estero giallo tenero Orzo nazionale (p.s. 60/62 - 14% um.) da 175,00 a 180,00 Prodotti della macinazione Prodotti del grano tenero a) farine con caratteristiche di legge: tipo 00 (ceneri 0,50 - glut. 7) da 315,00 a 320,00 tipo 0 (ceneri 0,60 - glut. 9) da 310,00 a 315,00 b) farine da pasticceria da 474,00 a 484,00 Prodotti del granoturco (franco partenza - imballato) farina bianca granita da 390,00 a 395,00 farina gialla nostrana (nazionale) da 285,00 a 290,00 spezzato di granoturco degerminato tenero da 227,00 a 232,00 Vini (alla produzione, lire per ettogrado) Merlot del Veneto gr. 10-12 da 4,20 a 5,50 Merlot colli trevigiani gr. 10,5/12,5 da 5,20 a 6,20 Cabernet del Veneto gr. 11-13 da 5,00 a 8,00 Raboso rosso del Veneto gr. 9-11 da 5,00 a 6,00 Tocai del Piave Doc da 6,30 a 6,80 Verduzzo del Veneto gr. 10/12 da 4,90 a 5,50 Pinot bianco del Veneto gr. 9,512,5 da 7,00 a 7,50 Pinot grigio del Veneto gr. 9,5/12,5 da 14,00 a 15,00 Chardonnay del Veneto gr. 9,5/10,5 da 7,00 a 7,50 Prosecco del Veneto gr. 10-11 da 11,00 a 11,50 Prodotti avicoli - conigli pollame Uova fresche di gallina (100 pezzi) cat. L grammi 63/73 a 10,00 cat. M grammi 53/63 a 9,20 Pulcini da carne misti (cadauno) da 0,31 a 0,33 Pulcini femmine per uova (cadauno) da 0,60 a 0,64 (prezzi al chilogrammo) Polli allevamento intensivo a terra a pigmentazione gialla - leggeri da 0,91 a 0,93 - pesanti da 0,94 a 0,96 Galline allevamento intensivo a terra - medie da 0,50 a 0,52 - pesanti da 0,56 a 0,61 Galline allevamento intensivo in batteria - medie da 0,42 a 0,44 Anatre mute femmine da 1,80 a 1,84 Faraone all. tradizionale “di voliera” da 1,90 a 1,94 Tacchini pesanti - femmine da 1,28 a 1,30 - maschi da 1,28 a 1,30 Galletti - polli a collo nudo da 1,86 a 1,91 - galletti livornesi da 2,10 a 2,14 Conigli - oltre kg. 2,5 da 2,10 a 2,16 Bestiame suino (prezzi al chilogrammo) Grassi da kg. 90-115 fino a 1,22 Grassi da kg. 145-160 fino a 1,21 Oltre 180 kg. fino a 1,09 Magroni da kg. 40 fino a 1,74 Magroni da kg. 50 fino a 1,70 Magroni da kg. 65 fino a 1,63 Lattonzoli da kg. 25 fino a 2,35 Lattonzoli da kg. 30 fino a 1,94 Prezzi aggiornati a martedì 2 dicembre 2003 e L’AZiON È il ventunesimo sacerdote della diocesi vittoriese consacrato dal vescovo Magarotto PER L’ORDINAZIONE SACERDOTALE PASTORALE SOCIALE Una folla di fedeli per don Federico Immigrati, un sussidio per riflettere È arrivato nelle parrocchie, indirizzato al parroco e al vicepresidente del Consiglio pastorale parrocchiale, un testo, preparato dalla Commissione diocesana della pastorale sociale e del lavoro, intitolato: “Immigrati: una sfida per le nostre comunità”. Affronta il problema, sempre grave e dif ficile, della immigrazione, con l’intento di aiutare a prendere atteggiamenti giusti e coerenti con la fede cristiana. È un problema destinato ad incidere profondamente nella vita delle nostre comunità e a mettere alla prova la fedeltà al vangelo dei nostri cristiani, perciò è necessario riflettere spesso su di esso per contrastare certi atteggiamenti che esasperano le difficoltà e ritardano la soluzione. L’utilizzazione di questo sussidio è lasciata alla iniziativa del parroco e dei responsabili dei vari settori della pastorale parrocchiale, in primo luogo del Consiglio parrocchiale, ricordando che sempre più la pastorale parrocchiale deve essere programmata tenendo conto di questa nuova realtà. Coloro che desiderassero altre copie le può trovare, gratuitamente, all’Ufficio della pastorale sociale della curia o alla Libreria del Seminario. P È consolante vedere quante persone si muovano in occasione di ordinazioni sacerdotali. È segno che la gente delle nostre parrocchie è convinta dell’importanza del prete per la vita della comunità, senza nulla togliere alla necessità che anche i laici diventino sempre più protagonisti e responsabili. Anche sabato 29 la cattedrale era zeppa di persone, soprattutto giovani, venuti per partecipare all’ordinazione presbiterale di don Federico De Bianchi. Si trattava di un solo candidato (l’unico prete, purtroppo, ordinato quest’anno) eppure una folla ha riempito la chiesa, proveniente da Oderzo, città natale del neo sacerdote e dalle numerose parrocchie nelle quali don Federico ha prestato il suo servizio mentre si preparava al sacerdozio. Il Vescovo all’omelia, dopo aver illustrato la figura del prete e aver ribadito la necessità di continuare l’impegno per la promozione delle vocazioni, ha voluto sottolineare che questa sarà l’ultima ordinazione sacerdotale, la ventunesima da quando è nostro vescovo, ventuno nuovi sacerdoti che non compensano i vuoti, creatisi nello stesso periodo, che sono più del doppio. endiamo grazie a Dio”. È questo il sentimento che ci esce spontaneo dal cuore per il dono che, nella sua bontà e misericordia, Dio vuole elargire alla nostra Chiesa con l’ordinazione presbiterale di don Federico De Bianchi. Un dono che viene dall’alto, ma è pure frutto di tante preghiere, sacrifici, trepidazioni, desideri e fatiche: di don Federico innanzitutto e di quanti lo hanno accompagnato negli anni della sua formazione umana e culturale, spirituale e pastorale. Esprimo ai suoi genitori e famigliari, ai superiori e professori del Seminario, alla parrocchia del Duomo di Oderzo e alle altre parrocchie e comunità dove don Federico ha prestato il suo servizio, la più viva gratitudine della diocesi. Fra poco, per l’imposizione delle mie mani, lo Spirito Santo scenderà su di lui, lo configurerà a Cristo, sommo ed eterno sacerdote e lo renderà partecipe, in unione con il Vescovo, (qui sopra e in alto accanto al titolo) due momenti dell’ordinazione sacerdotale di don Federico De Bianchi; (a destra) la cerimonia inaugurale dei lavori di ristrutturazione realizzati nel Seminario diocesano rovenienti dai diversi continenti della terra, i catecumeni sono stati accolti dal Vescovo, dalla comunità di Meschio di Vittorio Veneto e, attraverso essa, da tutta la diocesi per intraprendere il cammino che li porterà a diventare cristiani. Per tredici persone si è trattato del rito di ammissione. Due giovani di rito ortodosso sono invece entrate a far parte della Chiesa cattolica. Ad altri quindici catecumeni è stato consegnato il “Credo” e nel 2004 riceveranno i sacramenti dell’Iniziazione cristiana. «Godiamo con loro questo momento di grazia – ha detto il vescovo Alfredo Magarotto –. Viviamo da secoli in una realtà cristiana, dobbiamo sentire la responsabilità di aiutarli a com- prendere e a vivere nelle nostre comunità. Viviamo in un mondo che riflette molto da vicino la pagina del Vangelo. Vediamo dappertutto tante cose tristi, guerre, violenze. Ma il Signore è vicino, è la nostra sicurezza, è fonte di amore per tutti. Egli vuole fare di noi il suo popolo, la sua Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica». All’interno della Chiesa cattolica sono così giunte Elisabetta, moldava di 12 anni, la quale, battezzata secondo il rito ortodosso, si sta ora preparando nella sua parrocchia di Pieve di Soligo per ricevere la prima comunione. Anche Tatiana ha fatto un’analoga della sua funzione profetica, sacerdotale e regale. Predicare il vangelo, santificare le anime, servire e guidare il popolo di Dio, è questo il compito fondamentale che ogni sacerdote è chiamato a svolgere, tenendo fisso lo sguardo in Cristo Gesù, il Buon Pastore, che ha dato la vita per le sue pecorelle. A questo proposito vorrei richiamare alcune esortazioni del servo di Dio, il vescovo Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I. Disse così in un incontro con il clero nell’ottobre 1966: - la parola di Dio, che il sacerdote ha il dovere di predicare, deve essere meditata e vissuta da lui, per primo; - la celebrazione dei divini misteri e in particolare dell’Eucaristia, deve costituire il nutrimento ordinario della vita spirituale del sacerdote, perché sia costante il suo cammino di perfezione; - la guida pastorale del popolo di Dio domanda che nel sacerdote risplendano insieme le virtù soprannaturali e umane, la fede, la speranza, la carità, l’umiltà e la sincerità, la purezza e la vigilanza, la sobrietà e la prudenza, l’amore e il rispetto verso tutti. Don Federico, questa mattina, mi ha dichiarato, con solenne giuramento, che assume con piena consapevolezza e libertà gli obblighi e gli impegni che l’ordinazione sacerdotale comporta, per tutta la vita. Noi gli saremo vicini con la preghiera e la fraterna amicizia, affinché possa corrispondere fedelmente e con gioia al dono del sacerdozio. E, come scrive l’apostolo Pietro, sono sposati e hanno due figli. Abitano a Valmareno e sono in Italia da due anni. E ancora, dal Burkina Faso, Omaro Marc che risiede a Zoppè insieme a moglie figli, diventati cattolici nella Pasqua del 2001. Tonin 34 anni, dall’Albania, vuole riscoprire la fede dei suoi genitori che non gli è stato possibile far crescere a causa della dittatura. Petrit, ventottenne albanese, si trova a Pieve di Soligo da un anno ed è laureato in giurisprudenza. A 10 anni è giunto a Miane dall’India Vasanth, è stato accolto dalla sua famiglia e ora ha chiesto il Battesimo. A San Polo di Piave abitano i fratelli di- IN QUINDICI AL RITO DI AMMISSIONE CELEBRATO A MESCHIO Storie di fede scelta. Ventiseienne, laureata, proviene dalla Moldavia e da sei anni è in Italia. È fidanzata con Claudio e sta frequentando il corso di preparazione al matrimonio. Dall’Albania giungono invece Gynovefa, Ejona ed Eda, mamma e due figlie, che hanno chiesto di iniziare il catecumenato. La madre è in Italia da quattro anni e da due vive con le figlie nella parrocchia di San Giacomo. Insieme a loro poi Simon Pierre e Odette, originari del Camerun, “viva secondo la grazia ricevuta”, mettendola a servizio dei fratelli, nella Chiesa, “perché in tutto venga glorificato Dio, per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartiene la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen” (1Pt 4, 11). In lui, unico salvatore del mondo, ravviviamo la nostra fiducia, la nostra speranza! Concludendo, fratelli e sorelle, mi permetto di aggiungere, confidenzialmente, che considero questa celebrazione quasi il coronamento del mio ministero episcopale in diocesi. Don Federico è il ventunesimo sacerdote che ho avuto la grazia di ordinare in sei anni e mezzo che sono tra voi. Auguro al mio successore di ordinarne molti di più. Per questo vi invito ancora una volta a impegnarvi tutti, con la preghiera, la collaborazione con il Seminario e il Centro diocesano vocazioni e con ogni altra forma di concreto interessamento, perché il Signore moltiplichi in diocesi le vocazioni al sacerdozio, al diaconato e alla vita consacrata. Il tempo sacro di Avvento che sta per iniziare ci incoraggia a guardare al futuro con la certezza che il Signore non ci abbandona mai; ci prova ma anche ci consola, ci è sempre vicino. Egli viene a salvarci. Apriamogli il nostro cuore. Contempliamo il volto di Cristo risorto, centro e fondamento della nostra fede. Maria Santissima che con il suo “Eccomi, si compia in me la parola del Signore” è divenuta modello di ogni vocazione, interceda per noi, per don Federico, ora e sempre. + Alfredo Vescovo ciottenni Samuel e Cendrine provenienti dalla Costa d’Avorio. Dal Camerun è giunto a San Rocco di Conegliano Vincent, che qui ha iniziato a frequentare il gruppo di Rinnovamento dello Spirito Santo. Vive a Cavolano di Sacile, infine, Enea che ha vent’anni e lavora a Cordignano. Insieme a loro, che hanno così intrapreso il percorso del catecumenato, altre persone, provenienti da Albania, Algeria, Cuba, Moldavia e Burkina Faso hanno ricevuto l’unzione con l’olio dei catecumeni. Per loro nel primo sabato di Quaresima ci sarà l’appello definitivo e, nella veglia del Sabato Santo, la solenne celebrazione dei sacramenti del Battesimo, della Comunione e della Confermazione. Gerda De Nardi Chiesa UFFICIO LITURGICO E MUSICA SACRA zione religiosa e che è stata composta per essere eseguita in contesti profani precisi, sia essa classica o contemporanea, di alto livello o popolare: ciò non rispetterebbe il carattere sacro della chiesa, e la stessa opera musicale eseguita in un contesto non connaturale ad essa». ri… l’entrata in chiesa dovrà essere libera e gratuita… I musicisti e i cantori eviteranno di occupare il presbiterio. Il massimo rispetto sarà dovuto all’altare, al seggio del celebrante e all’ambone…”. Sono indicazioni quanto mai chiare e che nella nostra diocesi, da molti anni, sono in vigore; ma pare che alcuni, anche recentemente (vedi per esempio concerto programmato in questi giorni a Sant’Andrea), si sentano ancora autorizzati a comportarsi diversamente in base a non ben precisati motivi pastorali, magari “di frontiera”. A volte si adduce a scusante l’insistenza degli organizzatori; altre volte la scelta dei repertori viene Infine il documento continua ricordando che: «Si dovrà fare domanda, in tempo utile per iscritto all’Ordinario del luogo con l’indicazione della data del concerto, dell’orario, del programma contenente le opere e i nomi degli auto- giustificata per una bonaria indulgenza che permette tutto, o per la trascuratezza verso un repertorio immenso di carattere sacro, che maestri, cantori ed esecutori, un po’ provveduti potrebbero scoprire anche in edizione Usi e abusi nella liturgia e nelle chiese F L’OMELIA DEL VESCOVO “R e L’AZiON acendo seguito anche a preoccupazioni recentemente espresse dal Vescovo, sembra necessario all’Ufficio liturgico e musica sacra ricordare alcune indicazioni importanti affinché le nostre celebrazioni e i luoghi di culto delle nostre comunità risplendano effettivamente per il loro significato e non vengano disturbati da elementi che non sono loro propri. Per questo si ricorda quanto segue. 1. Come ogni anno, nell’approssimarsi delle celebrazioni natalizie, in molte parrocchie della diocesi vengono tenuti concerti musicali e spesso, gli organizzatori, per la realizzazione degli stessi, chiedono ai parroci l’uso delle chiese. A questo riguardo bisogna, ancora una volta, ricordare che esistono precisi princìpi, documenti e norme che regolano questa materia e che tutti i sacerdoti dovrebbero ormai da anni conoscere: basterebbe, a questo riguardo, fare riferimento all’ultimo Calendario liturgico diocesano che ogni sacerdote possiede (come pure anche alle edizioni degli scorsi anni che sempre hanno riportato queste informazioni). Quest’anno a pagina 57 e seguenti è riportato l’importante documento della “Congregazione per il culto divino” del 5 novembre 1987. In esso si afferma tra l’altro: «Secondo la tradizione illustrata dal Rituale della dedicazione della chiesa e dell’altare, le chiese sono anzitutto luoghi dove si raccoglie il popolo di Dio… Le chiese pertanto non possono considerarsi come semplici luoghi “pubblici”, disponibili a riunioni di qualsiasi genere. Sono luoghi sacri, cioè “messi a parte” in modo permanente, per il culto a Dio dalla dedicazione o dalla benedizione». Parlando poi del ruolo della musica nella liturgia continua: «Non è legittimo programmare in una chiesa l’esecuzione di una musica che non è di ispira- L’8 DICEMBRE È LA FESTA DELL’ADESIONE Ac, un’appartenenza da vivere in pienezza «L ’appartenenza all’Azione Cattolica Italiana costituisce una scelta da parte di quanti vi aderiscono per maturare la propria vocazione alla santità, viverla da laici, svolgere il servizio ecclesiale che l’Associazione propone per la crescita della comunità cristiana, il suo sviluppo pastorale, l’animazione evangelica degli ambienti di vita e per partecipare in tal modo al cammino, alle scelte pastorali, alla spiritualità propria della comunità diocesana". È quanto prevede il primo comma dell’articolo 15 dello statuto aggiornato, in riferimento all’adesione. In queste righe, in modo sintetico ma efficace, è racchiuso il senso profondo dell’aderire all’Ac, un’adesione che è o dovrebbe essere frutto di un cammino e di una scelta. La tessera e il conseguente pagamento della quota è solo uno degli elementi di questa scelta. Ma se l’appuntamento con l’adesione, così intenso e profondo, viene ridotto solo alla tessera, è evidente uno stile preciso: da laici impegnati nel servizio ecclesiale e nell’animazione evangelica degli ambienti di vita. Altro che semplice pagamento della quota! Essere di Ac anche attraverso un segno pubblico, chiede un impegno personale notevole davanti al Signore e alla comunità. Quest’anno la scelta di aderire all’Azione Cattolica si connota però di nuovi tratti, contenuti nello statuto aggiornato approvato dall’assemblea straordina- Nell’Azione Cattolica per “maturare la propria vocazione alla santità” che non si riesce a coglierne la portata esistenziale. Aderendo all’Ac, infatti, si decide di camminare per "maturare la propria vocazione alla santità" secondo Domenica 7 dicembre 2003 originale. In tal modo, non ci si accorge che per questa strada, non si fa altro che confermare una “diseducazione” al rispetto di un luogo che in ogni momento conserva la sua i- Documento su concerti in chiesa e celebrazioni liturgiche dentità sacra (nelle moschee, guarda caso, si tolgono le scarpe, per entrare! Le nostre chiese, invece, si riducono ad essere semplici sale polivalenti!). 2. Per quanto riguarda, poi, la celebrazione dei sacramenti, in particolare dell’Eucaristia e del Battesimo, dovrebbe essere superfluo ricordare che è la comunità cristiana di appartenenza il luogo proprio e naturale della loro celebrazione. Nel Calendario liturgico, di cui sopra, c’è una serie di documenti cui si fa riferimento per sottolineare appunto questa centralità che, del resto, proviene dallo stesso Nuovo Testamento e dalla stessa Tradizione apostolica. Anche il Piano pastorale diocesano di quest’anno nella sua prima parte mette chiaramente in evidenza lo stretto e inscindibile rapporto tra co- LA VEGLIA: Domenica 7 dicembre alle 20.30 a Bocca di Strada L’ 8 dicembre è da sempre una giornata speciale per l’Azione Cattolica. Come ogni anno, in occasione della solennità dell’Immacolata, i soci di Ac rinnovano davanti alla propria comunità parrocchiale l’impegno di seguire il Signore nel servizio alla comunione e alla missione della Chiesa. Nella nostra diocesi, da ormai 20 anni, l’Ac diocesana si ritrova a livello unitario per affidarsi a Maria, affinché vegli sul suo cammino e purifichi e sostenga i suoi propositi. Sarà la comunità di Bocca di Strada, come per la prima veglia nel 1983, ad accogliere questo momento così atteso ed intenso, durante il quale, attraverso i misteri del santo Rosario, si contemplerà con l’aiuto di Maria il volto del Signore risorto. Per esprimere la dedicazione dei singoli e dell’Associazione alla Chiesa diocesana, monsignor Vescovo chiederà ai partecipanti/aderenti di rinnovare gli impegni della vita cristiana e della missione, assunti con l’adesione all’Ac, invitandoli a portare il contributo personale e di gruppo all’edificazione della comunità. La veglia avrà inizio domenica 7 dicembre alle 20,30, nella chiesa di Bocca di Strada. Al termine ci sarà un momento di fraterna convivialità. ria dell’Associazione, svoltasi nel settembre scorso, e ratificato dal Consiglio permanente della Cei tenutosi ad Assisi nei giorni scorsi. Nello statuto aggiornato, infatti, la scelta conciliare del legame e del servizio nella Chiesa locale si rafforza e si esplicita con la dedicazione dei singoli associati e dell’associazione alla propria Chiesa particolare alla quale si vuole offrire, con la propria soggettività, un contributo originale e significativo alla crescita della comunità diocesana. Di fronte alle sfide della nuova evangelizzazione e all’urgenza di una rinnovata missionarietà, oggi più che mai è sentita come significativa e profetica un’associazione di laici, qual è l’Ac, che vuole vivere la pienezza della Chiesa locale radicandosi in un territorio, sforzandosi di leggere i segni dei tempi, di interpellare, di lasciarsi interpellare dalle persone che quel territorio abitano, al fine di formare un laica- 11 munità cristiana ed Eucaristia. Per questo motivo non è possibile mai “privatizzare”, soprattutto nel Giorno del Signore, la celebrazione della Messa, come purtroppo si continua a fare in diocesi, in qualche luogo e per qualsiasi banale richiesta. Gli oratori di castelli o di ville non sono luoghi in cui normalmente si può celebrare per qualsiasi motivo o richiesta! Questo stile appartiene decisamente al passato, quantomeno ad un tempo precedente la riforma conciliare! Forse qualcuno si ritiene superiore al Concilio stesso! Pertanto, al fine di evitare confusioni e critiche per inesistenti privilegi, nocivi per la trasparenza e una corretta disciplina dell’intera comunità diocesana, ogni celebrazione che non rientri nella prassi ordinaria e che venga vissuta al di fuori della comunità parrocchiale, deve sempre essere preceduta da una richiesta all’Ordinario tramite questo Ufficio. L’unica preoccupazione che motiva tali precisazioni è solo il desiderio di fare in modo che l’Evento salvifico che celebriamo nelle nostre comunità sia veramente e sempre il centro e il criterio discriminante per tutto quello che viviamo. don Adriano Dall’Asta Direttore dell’Ufficio liturgico e musica sacra to adulto nella fede, per la crescita nella comunione e per la testimonianza del Vangelo. Si delinea quindi il desiderio, il bisogno di riaprire il dialogo e il confronto sull’Ac e sulla sua presenza nella comunità ecclesiale e civile. Il cammino di rinnovamento che l’associazione, a livello nazionale e diocesano, ha intrapreso esprime la volontà di un re-inizio inteso anche come una nuova iniziazione all’Ac nelle comunità. In una Chiesa che riconosce nell’Ac un carisma, un dono dello Spirito, una peculiare forma di ministerialità laicale, oltre ad una conversione profonda e missionaria della vita associativa, occorrerà perciò saper re-iniziare all’Azione Cattolica preti e laici, riproponendola con fiducia e passione. Francesca Zabotti Esercizi spirituali Giovani ono aperte le iscrizioni per gli Esercizi Spirituali Giovani (dai 20 ai 30 anni) che si svolgeranno dal 12 al 14 dicembre nella Casa di Spiritualità Papa Luciani a Col Cumano. Farà da guida don Giorgio Bezze, assistente nazionale Giovani dell’Azione Cattolica. Per informazioni e adesioni: tel. 0438. 940374; e-mail: [email protected]. S e L’AZiON Chiesa Domenica 7 dicembre 2003 13 L’AGENDA del Vescovo (*) Attendere con i piedi per terra... L’ anno liturgico è appena incominciato con un nuovo Avvento e ogni comunità cristiana, piccola o grande che sia, è chiamata a celebrare, vivere e annunciare l’attesa della salvezza di Dio. L’ordinarietà della vita parrocchiale, spesso tumultuosa nel suo incontrarsi ai vari livelli, di gruppi, associazioni e commissioni, può diventare, in questo tempo propizio, spazio privilegiato di silenzio, ascolto della Parola di Dio, conversione, preghiera, intercessione, partecipazione più viva e consapevole alla mensa eucaristica. La comunità cristiana, infatti, è davvero il grembo della Chiesa che porta in sé il segno più grande di questa attesa, Gesù Cristo, figlio di Dio; essa è davvero dimora di Dio tra gli uomini, chiesa presente tra le case di tutti, “cellula viva” di una Chiesa più grande, come hanno ultimamente sottolineato i nostri vescovi. Pensando alle sue fatiche, essa è anche “la sposa che non genera opere d’arte nell’euforia e nella solitudine, ma figli di Adamo di cui deve fare dei figli di Dio con la sua carne e la sua anima”, come ha detto M. Debrel. Spesso ho pensato che la potenza strutturale della Chiesa cattolica stia proprio nella parrocchia, per quanto piccola, inadeguata, priva di forze e imperfetta, dove ogni persona chiamata dall’annuncio di Cristo, scopre in Lui la forza di camminare su tutte le strade, la gioia di vivere la sua i- dentità più profonda, la libertà di stare al mondo amando e servendo. Mi torna caro, a questo punto, il ricordo di alcuni passaggi della “Lettera a Diogneto”, in cui lo sconosciuto autore della metà del secondo secolo spiega che “i cristiani non si distinguono dagli altri uomini né per patria, né per lingua, né per nazionalità; giacché non è che abitino in città a sé o si servano d’un linguaggio speciale o conducano un genere singolare di vita. (...) Essi abitano la loro patria ma come gente che vi si trova di passaggio. (...) Dimorano sulla terra, ma sono cittadini del cielo. (..) Essi sono nel mondo ciò che l’anima è nel corpo. (...) L’anima abita sì dentro al corpo, ma non proviene da esso e i cristiani vivono nel mondo, ma non provengono dal mondo”. Nella contemplazione del mistero di questa chiamata, dobbiamo anche riconoscere che le comunità in cui viviamo non sono idilliache ma esprimono spesso tutto il limite della nostra umanità e la fatica di vivere la fraternità e la condivisione. Questo però non ci deve abbattere né tantomeno allontanare o far perdere la fiducia in Dio, in noi stessi e negli altri, perché anche questa esperienza può diventare una prova affinché anche le nostre comunità non diventino per noi idoli, sogni, comunità ideali, ma rimangano dono continuo di grazia, luogo dove si tengono i piedi per terra perché costretti sempre a rico- RITIRO PER I PRETI G iovedì 11 dicembre nella chiesa del Seminario di Vittorio Veneto si terrà il ritiro spirituale in preparazione al Natale, per tutto il presbiterio diocesano, con inizio alle 9.15. La meditazione sarà proposta dal vescovo Alfredo Magarotto. minciare e a tener presenti le domande di persone diverse, casa dove tornare con verità dopo tante fughe, spazio dove poter riconoscersi un’unità nella molteplicità di tante espressioni e caratteri. Mi piaceva allora, al termine di questa mia riflessione, lasciare a tutti voi alcuni pensieri di Dietrich Bonhoeffer sull’essere comunità cristiane con l’augurio che ognuno possa non stancarsi mai di invocare il Signore che viene là dove ogni giorno vive, ama, soffre, gioisce, celebra e spera: “Non si può tenere il conto delle comunità cristiane che hanno fallito per avere vissuto un’immagine della Chiesa solo sognata. Certo, è inevitabile che un cristiano serio porti con sé, quando si inserisce nella vita di una comunità, un ideale assai preciso di ciò che essa deve diventare e cerchi di realizzarlo. Ma è una grazia di Dio che questo genere di sogni debba essere spezzato in continuazione. Perché Dio possa farci conoscere la comunità cristiana autentica, bisogna anche che noi siamo delusi, delusi dagli altri e da noi stessi. Nella sua grazia, Dio non ci permette di vivere, se non per poco tempo, forse qualche settimana, nella Chiesa dei nostri sogni, in questa atmosfera di esperienze gratificanti e di pia esaltazione che ci inebria. Perché Dio non è un Dio di emozioni sentimentali, ma un Dio di verità”. (da “La vita comunitaria”) M. Carolina Sordon “UN POSTO AL TUO PRANZO DI NATALE” A nche quest’anno il Centro missionario diocesano propone l’iniziativa “Un posto al tuo pranzo di Natale” a sostegno dei missionari della nostra diocesi in Brasile, in Ciad e in R. D. Congo. Le locandine e le buste verranno consegnate il giorno 11 dicembre in occasione del ritiro presbiterale in Seminario. AVVISO AI PARROCI I l Consiglio diocesano per gli affari economici si riunirà mercoledì 17 dicembre. Saranno prese in considerazione solo le domande presentate entro il 10 dicembre. La giornata di “Avvenire” S i celebra domenica 7 dicembre la giornata del quotidiano cattolico “Avvenire”, che nell’occasione dedicherà uno “speciale” alla diocesi di Vittorio Veneto. In quella pagina tra l’altro viene proposto anche un messaggio del vescovo Alfredo Magarotto, nel quale sottolinea «l’importante funzione che nel difficile momento che stiamo vivendo, il quotidiano di ispirazione cattolica sa svolgere, con serietà e competenza». E il Vescovo raccomanda a sacerdoti e operatori pastorali di «fare il possibile per diffonderlo in ogni famiglia, convinti che la sua presenza costituisce, quasi inavvertitamente, un mezzo di evangelizzazione e di formazione umana e cristiana». CALENDARIO LITURGICO DIOCESANO: Errata - corrige I OGGI Domenica Domenica 7 Dicembre 2003 - II Essi testimoniano che una vita riconcidi Avvento (Bar 5, 1-9; Sal 125; Fil liata è possibile ed è immensamente fe1, 4-11; Lc 3, 1-6) conda. Seconda settimana del Salterio Un battesimo di conversione. Il Battista propone la conversione come “Raddrizza, Signore, nei nostri via da percorrere per raggiungere la ricuori i tuoi sentieri”. Così si esprime conciliazione interiore. L’uomo che vuola liturgia di questa seconda domenica le riconciliare se stesso deve passare atdi Avvento, riecheggiando il vangelo di traverso la conversione. Ragione e senoggi. A volte nel cuore dell’uomo ci so- timento sono chiamate “convertirsi”, no dei sentieri tortuosi. I sentieri più cioè a tendere verso lo stesso obiettivo: difficili da raddrizzare sono proprio a “volgersi” verso Colui il quale è la Vequelli del cuore. Mettere ordine nei sen- rità e la Vita, fonte di ogni conoscenza timenti e negli affetti è uno dei compi- e di ogni amore. In Dio non c’è dissidio ti più ardui. Il cuore non è facilmente tra ragione e amore, ma armonia. Se malleabile e a volte sembra non voler Dio è la mèta di ogni uomo, il fine e l’osentire “ragioni”: si dirige verso mète biettivo di ogni esistenza e Colui per il che la mente non approva, in vicoli cie- quale ognuno di noi è stato creato; se noi chi e senza uscita. È impegnativo ri- siamo stati fatti ad immagine e somicomporre questo conflitto interiore tra glianza sua, allora la riconciliazione dei cuore e ragione. A volte può bastare nostri dissidi interiori è possibile e può qualche piccolo sacrificio. In altre oc- trovare in Gesù Cristo un’adeguata socasioni il costo è molto più alto. È pos- luzione. Questa riconciliazione è un dosibile una riconciliazione tra affetti e ra- no di Dio, da chiedere con insistenza e gione oppure l’uomo è condannato ad perseveranza, nella preghiera. Ma essa una continua oscillazione? Talvolta ca- è anche affidata alle nostre mani opepita di incontrare uomini e donne ri- rose: c’è uno sforzo da fare, un’ascesi da conciliati. Sono persone che infondono sostenere, che dipende solo da noi. – in chi li incontra – un intimo senso di “Preparate… Raddrizzate…”. Gli sicurezza, di pace, di serenità: uomini imperativi che il Battista ci consegna soe donne sui quali si sa di poter contare. no un forte appello all’impegno per la Domenica 7: Celebra la Messa a Ogliano, nella chiesa restaurata della SS. Trinità (9.30). Messa e Cresima a San Pio X di Conegliano (11), a Zoppè (16) e a San Fior di Sotto (18). Presiede a Bocca di Strada la veglia di preghiera dell’Azione cattolica (20.30). Lunedì 8, Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria: Messa e Cresima a Cappella Maggiore (10.30). A Meschio presiede la processione dell’Immacolata (14.30). A San Giorgio di Livenza consacra la nuova chiesa presso il centro sociale (17). Martedì 9: Al mattino udienze. Partecipa in Curia vescovile alla riunione della Commissione missionaria diocesana (18). Venerdì 12: Al mattino udienze. Celebra la Messa in Casa Esercizi per la Fraternità di C. L. (20). Sabato 13: Celebra la Messa a Segusino (10.30) e a Santa Lucia di Piave (19). Domenica 14: Celebra la Messa in duomo a Valdobbiadene nel centenario di S.Venanzio Fortunato (11). Messa e Cresima a Godega Sant’Urbano per l’Unità pastorale (16). (*) Amministratore Apostolico della Diocesi di Vittorio Veneto conversione e la riconciliazione interiore. Dobbiamo far nostro quest’impegno, sapendo che ciò ha dei costi ed implica un’ascesi – una fatica, una lotta interiore, un’autodisciplina – ma che in gioco c’è “vedere la salvezza di Dio”. Questo Avvento sia allora un tempo operoso e carico di speranza, teso alla nostra riconciliazione con Dio ed alla purificazione dei nostri sentimenti, alla luce della Verità che è Cristo. Per la liturgia. Il sussidio diocesano “Celebriamo l’Avvento” suggerisce il rito dell’accensione del secondo cero della corona d’Avvento (il cero della conversione). Si vedano le introduzioni, le preghiere dei fedeli e la proposta per la presentazione dei doni. Domenica è anche la giornata del quotidiano cattolico “Avvenire”, prezioso strumento per una lettura credente del mondo in cui viviamo. Don Alessio Magoga l caso ha voluto, a umiliazione del vecchio calendarista, che un grosso svarione si infiltrasse nelle prime pagine del Calendario liturgico diocesano 2003-04, fresco di stampa, di distribuzione e d’uso. Riguarda una memoria obbligatoria da poco tempo rientrata con tutti i crismi, anche romani, nelle celebrazioni diocesane: 15 dicembre, San Venanzio Fortunato. Al posto di quanto si trova scritto a pagina 68 si deve quindi leggere: 15 MARTEDÌ. San Venanzio Fortunato, vescovo – Memoria – Bianco (M) (Pr. Dioc.). Messa propria (4) (v. Appendice 2a), prefazio dell’Avvento o dei Santi Pastori. Lez. Fer.: Nm 24, 2-7. 15-17; Mt 21, 23-27. Vedi anche Lez. Santi: 1Cor 1, 18-25; Lc 9, 23-26 (v. Appendice 2a) La memoria è “obbligatoria”, quindi tiene il posto dei testi feriali sia per la Messa che per la Liturgia delle Ore. Il calendarista MONDO GIOVANE M ancano due appuntamenti alla conclusione delle “Manifestazioni d’autunno 2003”, messe in calendario dall’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali e quest’anno incentrate sulla condizione giovanile. Entrambi gli incontri si terranno in questa settimana. Giovedì 11 dicembre, a Conegliano, Casa Toniolo, alle 20.30: Incontro-dibattito sul tema: “Servizio civile e volontariato”, a cura della Caritas diocesana. Venerdì 12 dicembre a Pieve di Soligo, biblioteca comunale, alle 20.30: Incontro-dibattito sul tema “Ha ancora senso sposarsi oggi?”. A promuovere l’iniziativa è la Pastorale familiare diocesana. Relatore: Mauro Tuono, del Cospes. È prevista anche la presenza del Gruppo Canto Giovani di Follina, che animerà la serata con l’interpretazione di alcuni canti. 14 e L’AZiON Scuole Cattoliche Domenica 7 dicembre 2003 e L’AZiON Scuole Cattoliche LE SCUOLE CATTOLICHE DELL A DIOCESI C osa farò da grande? È la domanda che migliaia di quattordicenni si stanno ponendo in questi giorni. È arrivato, infatti, il delicatissimo momento della scelta della strada da intraprendere dopo la terza media. Scuola superiore o formazione professionale? E nel caso venga scelta la scuola, quale indirizzo abbracciare? Secondo un’indagine dell’Eurispes sono 240 mila i ragazzi che ogni anno abbandonano i banchi scolastici. Escono dalla scuola senza una valutazione. Una scelta che i ragazzi compiono, di solito, tra i 15 e i 18 anni. Nelle scuole superiori la dispersione scolastica raggiunge il 4,6 per cento. La situazione risulta più grave negli istituti professionali dove il tasso di dispersione raggiunge l’8,9 per cento, seguiti dagli istituti d’arte, con il 6,5 per cento. A lasciare la scuola sono soprattutto i maschi. Per aiutare i ragazzi e genitori nella scelta abbiamo raccolto in queste due pagine le proposte formative delle scuole cattoliche del territorio diocesano. Scuole che hanno alle spalle una lunga tradizione educativa e di formazione. Una tradizione che è garanzia di serietà e competenza. COLLEGIO SAN GIUSEPPE (VITTORIO): Elementari, medie, licei linguistico e della comunicazione L’ ambiente scolastico della scuola S. Giovanna d’Arco arricchisce il lavoro didattico con una serie di progetti diversificati in relazione agli indirizzi. Il tema per medie e superiori di quest’anno è “Un mondo tante culture”, che tratta l’immigrazione e l’emigrazione con percorsi formativi attraverso iniziative di solidarietà, attività di accoglienza e volontariato. Per la I media, in specifico, il progetto “Pubblicità e salute” mentre per la II quello naturalistico “Uomo e Albero” d’osservazione del territorio, e per la III si guarda al “Risparmio energetico” con compor- tamenti consapevoli. Inoltre si può accedere ai corsi di informatica, di latino per la III media, a quelli sportivi aperti a tutti di tennis, pallavolo e ginnastica artistica. Temi della “Biodiversità e della Cultura e identità veneta” per il Liceo della Comunicazione. Al Liceo Linguistico si affronta la donazione degli organi e il progetto “Il quotidiano in classe”, oltre agli scambi culturali con la Germania. Sono in atto il progetto “Fiaba” per la scuola elementare, con fiabe inventate e illustrate dai ragazzi delle superiori per i più piccoli e quello sull’“Alimentazione”, sia a livello teorico che pratico. Ancora “Multiculturalità. Parliamone con il cinema” per abituare i ragazzi alla lettura e allo studio dei contenuti filmici. Per la scuola elementare è attiva l’attività pomeridiana di doposcuola dalle 14.30 alle 17 con due insegnanti laiche assunte esclusivamente per questo tipo di servizio. È presente anche la scuola di musica con insegnamento di tutti gli strumenti musicali, di canto corale, classico e moderno. Per i ragazzi importante sostegno dato dal tutorato, in cui ogni alunni si sceglie un insegnante che lo segue durante l’anno. COLLEGIO SAN GIUSEPPE - Scuole Santa Giovanna D’Arco Via del Fante 231 - Vittorio Veneto. Telefono 0438.53238, email [email protected] Scuola elementare - Scuola media - Scuole superiori: liceo della comunicazione (opzioni: beni ambientali; beni culturali; sociale) e liceo linguistico europeo (inglese, tedesco, spagnolo). genze del territorio. «Non è detto - spiega padre Gino Cia opitergino di Piavon, 58 anni, insegnante di lettere e religione dal ’74 all’84, direttore da quest’anno, dopo un anno di “noviziato” a fianco di padre Guido Bassanello - che stare bene economicamente esima da povertà più grandi. Noi siamo una scuola aperta a tutti, ovviamente purché chi Istituti Brandolini Rota Oderzo, via Brandolini Sigismondo 6, telefono 0422.713133, sito internet: www.brandolinirota.it Scuola Elementare - Scuola Media - Scuole superiori: Liceo Europeo; Liceo Scientifico; ITC-Ragioneria - CFP-Engim Elementari: un’insegnante di riferimento per classe (docente tutor); settimana corta; lingua inglese ed informatica dal primo anno di corso; due doposcuola pomeridiani; mensa con cucina interna. Medie: test e colloqui individuali con psicologo; corso di latino opzionale pomeridiano per gli alunni delle classi terze; corso di madrelingua inglese; servizio di mensa; servizio di doposcuola assistito. Superiori: Day College o attività di consultazione e approfondimento formativo; esercitazioni di laboratorio; scambi culturali con scuole d’Europa; stage estivo presso aziende, banche e ditte convenzionate (ITC). o scorso giugno Elena Spricigo è volata a Boston dove per due settimane ha preso parte a uno stage promosso dall’Istituto Dante di Vittorio Veneto e dalla Permasteelisa. Elena è iscritta al Liceo edilizia-territorioambiente (i “vecchi” geometri) del Dante e il suo viaggio in America rientra nelle iniziative del progetto “Alternanza Scuola-Lavoro”. «È questo che la società e le famiglie chiedono: una scuola che stia al passo con le richieste di un mondo produttivo in continua repentina evoluzione» spiega il direttore del Dante mons. Massimo Magagnin. Diverse sono le proposte che vanno in cose alla scuola: scelte questa direzione: gli alun- condivise; un accompani dell’indirizzo Giuridico- gnamento all’inserimento Economico (ragioneri) del figlio nella società; un già dalla tersostegno al za superiore ragazzo nei fanno stage momenti di in studi prodifficoltà delfessionali, ala coppia. A ziende e istiqueste rituti di credichieste certo; i futuri chiamo di geometri, oldare rispotre a stage in ste - riflette imprese, somons. Mano coinvolti gagnin -. La Mons. Massimo Magagnin maggior difnei progetti “Sicurezza in ficoltà che cantiere” e “Facciata sulla oggi incontriamo come escuola” con la Permastee- ducatori è quella di relisa e “Cultura della Sicu- sponsabilizzare i ragazzi. rezza” con l’Electrolux. Per questo abbiamo af«La famiglia chiede tre fiancato ad ogni ragazzo un insegnante-tutor che lo COLLEGIO DANTE - Via Tommaseo, telefono 0438.551641, collegio- segue nel corso di tutto [email protected] l’anno scolastico». Ricordiamo che al DanScuola elementare - Scuola media - Scuole superiori: Geometri (Istituto tecnico progetto 5 Edilizia-Territorio-Ambiente); Ragionieri (Istituto tecnico te sono attive anche le scuole elementari e mecommerciale indirizzo giuridico-economico-aziendale) die. In particolare, le eleElementari: scuola a tempo pieno, maestro prevalente, laboratori di mentari offrono scuola a lingua e musica, settimana corta. tempo pieno, il maestro Medie: lingua straniera (inglese) per tutte le classi e seconda lingua (te- prevalente, laboratori di desco); settimana corta. musica, inglese e inforSuperiori: stage aziendali e soggiorni di studio all’estero; settimana cor- matica, e il progetto ecota. Ragioneria: progetto “Alternanza scuola-lavoro” con tutor scolastico e tu- logia. tor aziendale. Giorni 150 di insegnamento in aula, giorni 60 “in situazioPer tutti i tipi di scuola ne”, ossia nel mondo del lavoro. Geometri: stage in azienda con il proget- è prevista la settimana breve, cioè lezioni da luto “Il Dante adotta un’azienda edile”. nedì a venerdì. I BRANDOLINI ROTA (ODERZO): Elementari, medie, due licei e ragioneria ondati nel 1889 dal vescovo di Ceneda, mons. Sigismondo Brandolini-Rota, e dal fondatore della congregazione dei Padri Giuseppini, San Leonardo Murialdo, gli Istituti Brandolini, nati come patronato e scuola popolare, hanno assunto ben presto l’attuale fisionomia di scuola per rispondere alle richieste della gente del luogo e alle esi- L COLLEGIO BALBI VALIER (PIEVE): Elementari, medie, ragioneria Elementari maestro prevalente. Medie seconda lingua (tedesco). Superiori: scambi culturali e vacanze studio. Liceo della comunicazione: collaborazioni o stage con aziende del territorio. Liceo linguistico: una materia scientifica viene svolta in inglese (lingua veicolare). F COLLEGIO DANTE (VITTORIO): Elementari, medie, ragioneria e geometri ci manda un figlio condivida il nostro piano educativo che potremmo sintetizzare così: una scuola per la vita ed una visione cristiana della persona e della società. Ad ogni studente (di scuola elementare, di scuola media, di liceo linguistico, d’istituto tecnico, di centro di formazione professionale) noi proponiamo un ambiente formativo in cui si sta bene, la possibilità di realizzare la propria personalità, uno stile di vita che apprezza i valori umani e cristiani. Insomma uno sviluppo integrale della persona». Problemi di sopravvivenza economica per un complesso così grande? Purtroppo sì, per un duplice motivo, l’invecchiamento degli insegnanti religiosi (solo 6 insegnano ancora) e la consapevolezza che spingere ulteriormente sulle iscrizioni significherebbe far scadere il rendimento didattico. n questo anno scolastico 2003-2004 il Collegio Vescovile Balbi Valier di Pieve di Soligo rilancia i contenuti della sua lunga tradizione educativa basata sulla centralità dello studente. «L’adolescenza è una fase delicata e complessa che va adeguatamente supportata - spiega il direttore del Balbi, monsignor Mario De Luca - in primo luogo su un piano umano e personale e quindi dal punto di vista didattico-formativo. E al fine di rispondere pienamente alle esigenze dei ragazzi, l’Istituto promuove periodicamente attività di dibattito, confronto e sensibilizzazione sulle problematiche del mondo giovanile attraverso la collaborazione di personale esperto, quali psicologi, medici e sociologi». Molto importante, secondo monsignor De Luca, anche l’introduzione della figura del “tutor” scolastico. «Ogni allievo - afferma - viene invitato a scegliere un docente che possa rappresentare un punto di riferimento, con il quale sia possibile confrontarsi nel caso sussistano delle difficoltà e nel quale trovare un sostegno nelle fasi più delicate dell’anno scolastico». Il Collegio Balbi - che ormai da alcuni anni offre un percorso completo di studi a partire dalle elementari e sino alle superiori - garantisce una for- COLLEGIO BALBI VALIER - via Sartori, 91 - Pieve di Soligo - Segreteria 0438.82080 - e-mail: [email protected] Scuola Elementare - Scuola Media - Scuola Superiore: Istituto Tecnico Commerciale Giuridico Economico per ragionieri - con opzione linguistica. Elementari: scuola a tempo pieno; maestro prevalente; laboratori di lingua e musica; settimana corta. na tradizione educativa che dura da 108 anni. Il Collegio Immacolata di Conegliano, retto dalle Figlie di Maria Ausiliatrice (salesiane), è una delle scuole di ispirazione cattolica più conosciute nel territorio diocesano. Ma un’istituzione dalle radici così antiche come riesce a restare al passo con i tempi, dal punto di vista formativo? «Proponendo varie iniziative, che vanno dalle settimane trascorse dagli allievi all’estero, agli scambi culturali con una scuola cattolica di Medie: lingua straniera (inglese) per tutte le classi e seconda lingua (tedesco); settimana corta. Superiori: “Progetto Alternanza Scuola Lavoro”, con tutor scolastico e tutor aziendale. Dalla terza classe in poi stage presso istituti, aziende e banche della zona. Giorni 180 di insegnamento in aula, giorni 30 (divisi in due periodi di 15 giorni a metà e fine anno scolastico) “in situazione”, ossia nel mondo del lavoro; “Progetto sicurezza”; stage aziendali e soggiorni di studio all’estero; settimana corta. Dusseldorf, alla Patente europea per l’informatica e alla certificazione internazionale di lingua inglese, con esami sostenuti fuori dall’Istituto» risponde suor Annamaria, direttrice del Collegio che oggi conta circa 800 allievi. «Proponiamo anche corsi di cinema e teatro, e attività sportive in strutture esterne, come il nuoto, l’equitazione e il judo nei vicini impianti sportivi del Colnù, e perfino roccia in un impianto nei pressi di Treviso. Inoltre prevediamo docenti-tutor per l’animazione della COLLEGIO IMMACOLATA via Madonna 20 Conegliano, telefono 0438.23562, e-mail [email protected], sito www.collimmacolataivc.pcn.net Scuola materna - Scuola elementare - Scuola media - Scuole superiori: Liceo scientifico a indirizzo biologico; Liceo della comunicazione a indirizzo sociale, spettacolo, sportivo; Liceo linguistico. CIOFS (CONEGLIANO E VITTORIO): Formazione professionale classe, e tutor personali per gli studenti nelle scuole superiori. Collaboriamo attivamente con i genitori, siamo aperti al territorio come dimostrano i premi che i nostri allievi vincono nei concorsi scolastici, e al passaggio tra la seconda e la terza superiore stiliamo con gli alunni il “contratto formativo”». Un fattore importante lo gioca anche il carisma di San Giovanni Bosco e di Madre Mazzarello: «Il Collegio propone l’animazione salesiana in collegamento con le altre scuole salesiane del Triveneto - ricorda Suor Annamaria - in più, proponiamo dei momenti settimanali facoltativi di “direzione spirituale”, tenuti da un salesiano». Elementari: inglese; rientri pomeridiani; possibilità di scegliere la settimana corta; servizio mensa; in collaborazione con il Centro Giovanile: doposcuola, attività ricreative, attività sportive. Medie: servizio mensa; attività estive con vacanze studio all’estero; in orario extrascolastico: corso di latino (2^ e 3^ media), corso di lingua francese/tedesco, corso di danza classica e moderna, laboratorio teatrale, attività sportive; possibilità di scegliere la settimana corta. Superiori: corsi pomeridiani di metodo di studio, di informatica, di tedesco; tutor di classe e personale per lo studente; laboratorio teatrale, giornalistico, di latino; scambi con scuole estere e viaggi di studio all’estero; vacanze studio all’estero. I mazione aderente a quelle che sono le specifiche esigenze della realtà universitaria e lavorativa: sempre secondo il direttore, «l’allievo viene messo in condizione di effettuare una brillante carriera universitaria o di trovare rapidamente un impiego consono alle sue inclinazioni e aspettative». In questo senso, è attivo il progetto “Alternanza Scuola Lavoro”, con possibilità di stage di 15 giorni in Italia e all’estero in due distinti periodi dell’anno a partire dalla terza superiore. GLI ISCRITTI ALLE SCUOLE CATTOLICHE DELLA DIOCESI COLLEGIO IMMACOLATA (CONEGLIANO): Materna, elementari, medie e tre licei U Domenica 7 dicembre 2003 l Centro Italiano Opere Femminili Salesiane è una struttura erogatrice di servizi formativi e di orientamento. È un’associazione senza scopo di lucro, federata al CIOFS nazionale che conta 103 sedi operative in 15 Regioni italiane, di cui 4 nel Veneto (Mestre, Padova, Vittorio Veneto e Conegliano). È ispirato all’opera educativa di San Giovanni Bosco. I Ciofs erogano corsi di formazione approvati dalla Regione, che li riconosce mediante rilascio di attestato di qualifica professionale a norma della legge 845/78: corsi a qualifica per l’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione professionale; corsi serali (dai 18 anni); corsi finanziati dal Fondo Sociale Europeo per disoccupati. VITTORIO VENETO CONEGLIANO CIOFS di Vittorio Veneto via Cavour 61 (presso Opera De Mori); telefono 0438 940733, www.ciofsvittorioveneto.it, [email protected] CIOFS di Conegliano via Fenzi 18 telefono 0438.21436, [email protected] I Gestisce corsi post-diploma ossia per giovani in possesso di diploma di scuola superiore, della durata di 9, 10, 12 mesi. Da ottobre 2003 si stanno svolgendo: “Operatore in Access 2002”,“Progettista Cad” e “Tecnico di contabilità generale e di bilancio”, tutti serali (o al sabato) e della durata di 200 ore; “Operatore in relazioni commerciali con l’estero”, diurno, di 800 ore compreso lo stage in azienda. Presso il Ciofs si svolgono inoltre corsi di inglese, tedesco e italiano per stranieri. In collaborazione con l’Ascom vittoriese, è partito da settembre 2003 un corso di 700 ore, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, e riservato a disoccupati o inoccupati, di “Tecnico di controllo di gestione”. Percorso triennale, attivato quest’anno in base alla riforma Moratti, per i quattordicenni. Al termine del percorso sarà possibile conseguire una delle seguenti qualifiche: “Addetto/a ai servizi d’impresa: contabilità gestionale”; “Addetto/a ai servizi d’impresa: segreteria”; “Addetto/a ai servizi d’impresa: vendite”. Concluso il triennio il ragazzo consegue la qualifica e può andare Sopra: il Ciofs di Vittorio a lavorare. Oppure frequentare un Sotto: il Ciofs di Conegliano quarto anno e conseguire così la specializzazione (800/900 ore). Volendo è possibile passare ad una scuola superiore; Corso serale per “Operatore informatico” di 300 ore (formazione continua) che consente di conseguire una qualifica professionale. La struttura è dotata di quattro laboratori di informatica. IL SOSTENTAMENTO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA CON LE OFFERTE O CON L’8 PER MILLE n Italia delle 25 mila 788 parrocchie, 11 mila 343 hanno nel loro territorio meno di mille abitanti, 3 mila 544 parrocchie, con 3 mila 378 sacerdoti, addirittura meno di 250 abitanti. Ciò nonostante ogni sacerdote diocesano, sia esso malato, anziano, in pensione o ancora nel pieno del suo tempo pieno”, bisogna pur esiservizio attivo, in città o in un pic- stere; quindi occorre mangiare, colo paese di montagna, può con- vestirsi, abitare in una casa: vitare su un sostentamento che va vere, insomma. E non si vive sodai 784 euro netti mensili del par- lo d’aria. Dunque ecco il “sostentaroco di prima nomina ai 1.200 euro per un vescovo ai limiti del- mento”: la parola infatti dice altro da “remunerazione” o da “stila pensione. Ma è giusto che un sacerdote ri- pendio”. Dice che al prete basta essere ceva una remunerazione o piuttosto perché non vive di carità? Lo in vita e non guadagnare in proabbiamo chiesto a S. Ecc. mons. porzione di ciò che fa o rende. Al Germano Zaccheo vescovo di Ca- prete basta il “sostentamento”, il sale Monferrato e nuovo Presi- minimo per vivere dignitosadente del Comitato per la promo- mente. Tutto il resto è fatto con zione del sostegno economico alla gioia e dedizione, senza pretendere di essere pagato in proporChiesa Cattolica. «Se si tratta di “remunerazio- zione al suo lavoro, il quale invene”, nel senso di “stipendio” cor- ce è pura “missione” per il Regno rispondente alla prestazione d’o- di Dio». Ogni comunità può bastapera, allora deve essere subito re a se stessa? E chiarito che fare il le of ferte della prete non è un medomenica possostiere e quindi no bastare anche niente “remuneraper pagare i prozione”: tutta la vita pri sacerdoti? del prete deve es«La logica vorsere spesa gratuirebbe che ogni cotamente per la sua munità parrocmissione. chiale, al cui serviTuttavia per pozio il prete si mettere mettere temte totalmente, fospo, capacità, energie al servizio del- Il Vescovo Germano Zaccheo, presidente del Comitato se in grado di ofper il sostegno economico alla Chiesa Cattolica frirgli il “sostentala comunità “a “Appartenere e sovvenire” mento”. Ma ciò non è realisticamente possibile a un gran parte di parrocchie: quelle con pochi e spesso poveri abitanti. Ciò vale anche per le piccole e modeste offerte domenicali che bastano appena appena (e spesso neppure) alle normali spese gestionali della chiesa parrocchiale e degli edifici pastorali (luce, riscaldamento, pulizia, ordine, manutenzione, ecc. ecc.). Perciò è necessario un sistema integrato di vasi comunicanti che consenta il passaggio dei fondi per il sostentamento delle parrocchie più grandi e più ricche a quelle più piccole e povere. In più serve una “camera di compensazione” che è appunto l’Istituto per il Sostentamento del Clero”, e interviene, a livello nazionale, ad integrare le diverse inadeguatezze delle numerose piccole comunità. Questo servizio perequatorio dell’Istituto è reso possibile dai fondi dell’otto per mille (in parte utilizzati per il sostentamento del Clero) e da quelli provenienti dalle libere offerte dei fedeli (che esprimono una speciale attenzione per il Clero nella sua totalità)». Appartenere e sovvenire: lei li cita spesso. Perché? «Sì, in verità io uso spesso questi due verbi “appartenere” e “sovvenire” e li considero un po’ intercambiabili. Perché sono profondamente convinto che quanto più cresce il senso di appartenenza alla parrocchia e, tramite questa, alla Chiesa, tanto più cresce anche la libera e responsabile volontà di “sovvenire alle sue necessità”: prima tra tutte, il concreto aiuto per il sostentamento dei preti, così necessari alla vita di ogni comunità ecclesiale. Quando un cristiano è convinto che la parrocchia è come la sua casa e la sua famiglia (senso di appartenenza) allora saprà anche farsi carico di un “sostegno economico” perché la sua parrocchia possa vivere, agire, operare. I due canali privilegiati per questo “sostegno economico” che è bene espresso nel verbo “Sovvenire”, sono la firma per l’otto per mille (che non costa nulla) e un’offerta, almeno annuale all’Istituto Centrale per il sostentamento del Clero (che, benché deducibile, importa però una certa quale generosità)». Che cosa è necessario capire per essere convinti e pronti a fare un’offerta per il sostentamento del clero: una conversione del cuore? «È vero. Ho già accennato che la firma non costa nulla, l’offerta invece tocca il portafoglio. E per lasciarsi aprire il portafoglio occorre un grande senso di ecclesialità, una vera passione per la propria Chiesa, un senso vivo di appartenenza e di partecipazione: in una parola occorre che sia robusta la convinzione che la parrocchia (anzi, la Chiesa) è di tutti e tutti ne siamo corresponsabili nell’unicità della missione. Chi è convinto di essere impegnato in prima persona nella missione della comunità ecclesiale, saprà anche assumersi gli oneri e le responsabilità seguenti, comprese quelle economiche. Chi invece si sente sempre e solo un ospite o un utente, o magari perfino un po’ un estraneo, non avrà mai la convinzione necessaria per impegnarsi anche sul piano finanziario». Al sacerdote non uno “stipendio” ma il minimo per vivere dignitosamente e L’AZiON Speciale San Nicolò Domenica 7 dicembre 2003 17 SABATO 6 DICEMBRE SI RINNOVA LA TRADIZIONE Aspettando San Nicolò N on c’è Babbo Natale che tenga. Per noi è sempre esistito nelle vesti di San Nicolò. Il buon vecchio rubicondo, dalla lunga barba che nelle ore precedenti l’alba del 6 dicembre – giorno a lui dedicato – porta i regali ai bambini, accompagnato dalla fedele mussetta. Per questo la sera precedente, prima di andare a letto, i bimbi lasciano sul tavolo di cucina, insieme alla letterina dove esprimono i propri desideri, un pane, un bicchiere di vino e una manciatina di fieno. I segni della buona accoglienza, nella speranza che appena aperti gli occhi e scesi d’un balzo dal letto si possano ritrovare, fianco alle briciole e al bicchiere vuoto, tanti bei giocattoli e dolcetti. Sparso sul pavimento, in direzione della porta di casa, resta qualche residuo (festùc) del fieno consumato dall’asinella. Una tradizione antica, radicata nella Sinistra Piave, ma che dai nostri paesi risale fino alle montagne, al Bellunese, a Sappada/Plodn, all’Austria. E lungo il litorale adriatico raggiunge Trieste, l’Istria, Fiume, Zara. Il Santo vescovo di Mira (in Licia, in Oriente, non quella in provincia di Venezia), le cui reliquie vennero portate a Bari nel 1087, deve questo suo ruolo di amico e benefattore dei piccoli, alla grande carità che esercitò in vita. qua scorreva potente e infida, servendo da via di comunicazione tra i boschi cadorini e l’Arsenale veneziano, era patrono degli zattieri. Gli uomini che governavano, tra mulinelli e secche, lunghe file di tronchi legati insieme, da un porto fluviale all’altro fino alle lagune. Questa santa e venerata figura, con i suoi regali, viene a ricordare ai piccini che esiste un’economia del dono. Che c’è sempre qualcuno a vegliare su di loro. Che la famiglia dove sono nati e crescono, è parte di una più grande rete di relazioni tra la terra e il cielo, la Comunione dei Santi. È difficile dire come si sia insediato fra noi il culto di San Nicolò, cui sono dedicate anche delle parrocchie in diocesi di Vittorio Veneto. Forse la sua memoria è venuta dal mare, da Aquileia o da Venezia, risalendo poi i fiumi. Da molti secoli, questo protettore di chi naviga sulle acque per lavoro e di chi si dispone ad affrontare il mare aperto della vi- “Questa santa e venerata figura, con i suoi regali, viene a ricordare ai piccini che esiste un’economia del dono” Narrano le leggende che San Nicolò avrebbe resuscitato tre fanciulli, fatti a fettine da un crudelissimo macellaio. In un altro caso, avrebbe salvato dalla strada del vizio, cui le voleva destinare il padre ridotto in miseria, tre giovinette, facendo pervenire loro tre borse di monete d’oro perché si facessero la dote e potessero maritarsi. Ma San Nicolò è invocato anche dai marinai, che implorano d’essere salvati dalle tempeste. Nelle nostre terre, dove la Piave d’altri tempi, quando non c’erano ancora le dighe a monte e l’ac- SAN NICOLÒ... EL RIVA COL SO MUSSET... Venerdì 5 dicembre - In mattinata alle scuole di Pieve di Soligo, Barbisano e Solighetto; alle 13 alla Casa degli Alpini a Soligo; alle 16.30 a Farra di Soligo, parte dalla località Monchera; alle 17 a Miane parte dalla chiesa di Sant’Antonio e arriva in piazza 2 giugno; alle 17 a Pieve di Soligo in piazza Vittorio Emanuele; alle 18 a Cison di Valmarino e Mura; alle 18 a Valmareno; alle 18.30 Gai; alle 19 all’asilo di Combai; alle 19.30 a To- vena, nel salone; in serata a Col San Martino. Sabato 6 dicembre - In mattinata alle scuole di Refrontolo e a Tarzo; alle 17 in piazza Zoppas a Conegliano (ingresso libero); alle 20 a Solighetto. Domenica 7 dicembre Alle 14.40 a Collalto, presso la chiesa di San Giorgio. Lunedì 8 dicembre - Alle 14 a Moriago della Battaglia; alle 15 nel salone parrocchiale di Costa di Conegliano. ta, continua a far sorridere di gioia i bambini. D’intesa con i loro genitori, naturalmente, che hanno modo di pesare ogni giorno le buone e le cattive azioni dei figlioletti. Suggerendo al santo la ricompensa o il castigo. Dandogli modo di soddisfare le richieste espresse nelle letterine, magari lasciando sulla tavola, a monito di un migliore comportamento, anche qualche pezzetto di carbone. Certo è una festa irrinunciabile. Come dimostra la persistenza della tradizione. Quand’eravamo giovani, il giorno avanti correvamo per la strada cantando: “San Nicolò da Bari / la festa dei scolari! / e a chi che no fa festa / ghe tajarén la testa!”. Tanta era l’attesa. Anche se i bambini si sono rarefatti, speriamo siano ancora molte le famiglie dove la tradizione si ripete. Magari a favore dei figli adulti, bisognosi più che in altri tempi di sante intercessioni e di doni che si chiamano lavoro, pace, serenità, forza contro le tentazioni malvagie proposte da una società dimentica dei valori che anche una modesta tradizione familiare custodisce. Ulderico Bernardi Duomo di Motta di Livenza. Francesco Da Bassano, “Madonna con il Bambino in trono tra i santi Nicolò, Sebastiano e Rocco” (particolare) DOVE IL PATRONO È S. NICOLÒ Da Sacile a Fontigo, da Motta a Villa di Villa N elle parrocchie della diocesi intitolate a San Nicolò, oltre alle celebrazioni liturgiche, sono previste manifestazioni particolari in onore del patrono. Venerdì 5 a Sacile San Nicolò parte da San Michele per arrivare alle 17 in piazza del Popolo. Alla stessa ora in piazza Manin accensione delle luci dell’albero di Natale; alle 18 spettacolo teatrale “Mastro Pinocchio” al cinema Ruffo con la Filarmonica Clown di Milano; alle 21 concerto del coro Ana di Vittorio Veneto sempre al cinema Ruffo. A Motta sabato 6 alle 14.30 messa per i giovani poi in patronato, come da tradizione, giungerà San Nicolò che si intratterrà con i più giovani; alle 18 messa con animazione dei ragazzi di se- conda media; domenica alla messa delle 9 animazione degli scolari di prima e seconda elementare. Fontigo verrà invasa il pomeriggio di domenica 7 da centinaia di bambini e ragazzi che partecipano alle premiazioni del concorso “Il presepe più bello” indetto dal Comune di Sernaglia. Alle 14.30 inizia la festa cui partecipa anche la banda di Segusino; naturalmente ci saranno San Nicolò e un rinfresco per tutti. Organizzano le associazioni del paese in collaborazione con il Comune. A Villa di Villa di Mel al termine della messa solenne di sabato sera vengono distribuiti sacchetti di caramelle agli anziani; nel pomeriggio i ragazzi si ritrovano in oratorio per una piccola festa. VITTORIO VENETO: La tradizione dei “bandòt” N ella parrocchia vittoriese di Santi Pietro e Paolo i ragazzi si ritrovano venerdì 5 dicembre alle 15.45 per girare per le strade della parrocchia con i tradizionali bandòt, catene di barattoli che si attaccano alla bici o si tirano correndo, e servono per fare rumore e richiamare il santo con i suoi regali. Il giorno dopo alle 14.30 tutti al patronato la Tenda per l’arrivo di San Nicolò. In Cattedrale invece ci si ritrova col favor delle tenebre: alle 18 di venerdì davanti al patronato tutti a tirare i bandòt. Domenica 7 dicembre 2003 VITTORIO / A PALAZZO PIAZZONI I colori inediti di Arrigo Caldart «S tava tanto con gli amici, andavano in giro a camminare, fin nei paesi attorno a Vittorio Veneto o Conegliano, per vedere i paesaggi – ricorda Carmen De Biasi, moglie di Arrigo Caldart (1925-1974) –. Poi, quando tornava a casa, dipingeva quello che aveva visto». La memoria fotografica è stata il sostegno di tutta la sua vita. Aveva un carattere allegro, Arrigo, anche se era stato molto provato nel fisico. «Nonostante tutto, nonostante la sua sordità precoce e il conseguente mutismo parziale, il non utilizzo dell’occhio destro, l’incidente con la littorina al casello della ferrovia mentre dipingeva, era comunque sempre allegro – dicono di lui amici di sempre, quali l’avvocato Giacomo Caldart e Giovanni Bisson pittore di Santa Lucia –. Non l’abbiamo mai visto arrabbiato, era mite e disponibile, di grande compagnia e riusciva a mediare le situazioni difficili. Molti lo sostenevano in cambio di quei disegni che lui riusciva a fare con facilità». Ad Arrigo Caldart l’associazione culturale “Vittorio Nuova” dedica una mostra a palazzo Piazzoni Parravicini. Una mostra non dei suoi carboncini ma del colore inedito. Un lato artistico poco conosciuto di Caldart, caldo e pieno di vita, caratterizzato da paesaggi naturali, sagre paesane, nature morte. E poi i personaggi che ritraeva su una salvietta, su un angolo di un qualsiasi calendario o su un foglio di carta. Li incontrava nel suo girovagare, nelle osterie dove si fermava per un’ombra. Gente semplice, come lui, gente del popolo che voleva mettere in rilievo. Li ha raffigurati dando l’idea del gesto lento, misurato del lavoro quotidiano, sostenuto dalla fatica che trovava consolazione in quel “goto” bevuto al bancone o al tavolo dell’osteria, in un momento di familiarità conviviale, di spensieratezza per una battuta di caccia. «Per lui non c’era differenza sociale – ricorda il figlio, Giorgio – tutti erano uguali e amici. Non aveva neppure il senso economico dell’arte. Ha sempre vissuto con quattro lire e con quattro “striss” ai quali dava l’immagine. Non c’era niente di strano in lui, o meglio tutto era strano». La mostra sarà visitabile a palazzo Piazzoni a Serravalle da sabato 6 dicembre (apertura alle 17) a domenica 21 dicembre. Aperto nei festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. Isabella Mariotto CONEGLIANO Sette band alla finalissima del “Goganga Rock” S abato 6 dicembre, all’auditorium Dina Orsi di Parè di Conegliano, con inizio alle 21.15, è in programma la serata finale del “Goganga Rock”, concorso per gruppi musicali giovanili, organizzato dal Circolo culturale La Margherita con il patrocinio e il contributo del Comune di Conegliano, e in collaborazione con www.procksecc.com. Sul palco si sfideranno sette band che hanno recentemente superato una prima selezione. Si tratta di Crescita Zero (Belluno), Sidema (Conegliano), Dharma (Vittorio Veneto), Leida (Carbonera), Centrade (Paese), Against Unluck (Refrontolo), Stesi Lazy (Villorba). Le loro esibizioni saranno giudicate da una giuria composta in prevalenza da insegnanti e appassionati di musica. La manifestazione vuole costituire un momento di aggregazione giovanile e contemporaneamente rendere omaggio alla figura di Giorgio Gaber, a quasi un anno dalla morte. “Goganga” è infatti il titolo di una delle canzoni più note del periodo giovanile dell’artista milanese. Nel corso della serata sarà presentato l’ultimo album degli Olimpiadrom, gruppo di Adria, e interverrà come ospite il cantautore Leonardo Miglioranza. Presenterà Giovanni Mariani. (ATa) CONEGLIANO: Arriva il topo Geronimo Stilton I Pieve di Sant’Andrea, olio su tela CENEDA: A San Paoletto mostra di Gianni D’Este “Widmann” S erravalle mostra, Ceneda risponde. Nel periodo natalizio c’è un’esposizione artistica per ciascuno. Se Serravalle ha Caldart, Cenedarte (ossia la chiesa di San Paoletto, gestita da Insieme per Ceneda) ha Gianni D’Este “Widmann” con la mostra “Le Venezie”. Un pittore eclettico per stili e per temi, ma come ispirazione prevalente vedute dalla sua amata laguna. In particolare barche affondate e abbandonate, che diventano però vivaio di pesci e crostacei: decadenza ma anche fecondità, simbolo di morte e risurrezione veneziana. Orari: 7, 8, 10, 13, 14, 20 e 21 dicembre, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. Presentazione domenica 7 alle 11.30 a cura dell’assessore e critico d’arte Fabio Girardello. l “roditore giornalista” Geronimo Stilton arriva a Conegliano. Alle 11 è al teatro Accademia dove propone lo spettacolo “Nel regno della fantasia”. Geronimo è il topo più amato dai bambini italiani. Di professione fa il direttore dell’Eco del Roditore, il quotidiano più diffuso di Topazia e la sua vita si svolge tra viaggi e scoop. Il suo nome trae origine da un celebre latticino inglese: e non poteva essere diversamente dal momento che Geronimo colleziona croste di parmigiano e cucina piatti a base di fontina. Lo storico complesso di San Fior verrà recuperato e destinato a centro servizi per le imprese RINVENUTE PERGAMENE Concerti di Natale Fossalta, novità su castello e mutera di Farra e il coro S. Lorenzo. Sabato 6 dicembre Alle 20.45 nella chiesa di Caneva concerto “O magnum mysterium” del coro parrocchiale “San Tomaso”. Concerto per coro, soli, violino e basso continuo che annovera, l’esecuzione del Magnificat di Pachelbel, di quattro arie, rispettivamente di O. Caccini, G. F. Haendel, G. Carissimi e L. Cherubini, e l’opera del musicista bolognese G. A. Perti (16221694) “Inno e responsi di Natale”. Alle 20.30 nella chiesa di San Giovanni Battista - Carmelitani di Vittorio Veneto “Musica sacra per San Nicolò”, concerto del Duo Clavière composto da Elena Modena e Ilario Gregoletto. V enne realizzata nella metà del XVIII secolo e i primi edifici ad essere costruiti furono il piccolo oratorio di San Giovanni Battista e la dimora signorile. In seguito il complesso di villa Liccer, che a Castello Roganzuolo segnò tutte le tappe dell’ascesa della civiltà contadina e del suo tramonto, venne ulteriormente ingrandito grazie alla presenza di annessi agricoli, stalle e abitazioni di mezzadri tanto da formare una grande corte, come riporta il catasto napoleonico del 1812. Con l’andar del tempo la villa venne abbandonata e oggi, pur nello stato di degrado in cui si trova, si possono ancora leggere, nella distribuzione degli spazi interni, nelle decorazioni a rilievo e negli eleganti disegni, quella tradizione architettonica che caratterizza le grandi ville venete. Perché tutto questo non vada perduto, l’Amministrazione comunale di San Fior ha coltivato l’idea, ora in fase di concretizzazione, di recuperare villa Liccer e di destinarla a sede di servizio delle piccole e medie imprese, valorizzando così il settore terziario e le attività produttive della zona. A predisporre il progetto preliminare è stato l’architetto Boscariol dell’Ufficio tecnico comunale. Tutto ciò è piaciuto alla Regione Veneto tanto da assegnare per tale scopo un contributo europeo a fondo perduto di un milione di euro. I restanti 500 mila euro saranno a carico dell’Amministrazione comunale che farà fronte alla spesa con un mutuo. «Il complesso – spiega il sindaco Fiorenzo Carniel – è di proprietà comunale ed è ubicato all’interno della zona industriale, quindi circondato da attività produttive e dall’auto parco. L’idea è quella di destinare la villa a sede di attrezzature e di servizi per piccole e medie imprese della zona. Tra i servizi saranno compresi l’addestramento, L’AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI MUSICALI Lunedì 8 Alle 20.30 nella chiesa di Scomigo Concerto di Natale della Corale di Conegliano. Ingresso libero. Giovedì 11 Alle 21 al teatro Accademia di Conegliano Domenica 14 “Concerto di Natale 2003” dell’Orchestra Filarmonia Veneta “Gian Francesco Malipiero”. Con questa serata l’Amministrazione comunale in collaborazione con l’associazione “G.F. Panizza e G. Zamboni”, si propone di sostenere l’impegno della 2ª Clinica pediatrica oncologica di Padova. Domenica 7 Alle 16.30, nell’affrescata chiesa di San Silvestro a Costa di Vittorio Veneto, concerto di Natale con la Corale Femminile Vittoriese. Alle 20.30 nella chiesa parrocchiale di Farra di Soligo “Note di Natale” con il coro San Lorenzo e la corale San Salvatore. Organizzano il Comune La Regione ha stanziato un contributo europeo di un milione di euro la formazione e le attività di consulenza. Il progetto è stato inoltre approvato dalla Sovrintendenza ai beni architettonici del Veneto». Due gli stralci che verranno realizzati. Il primo riguarda il restauro della parte nobile, il secondo gli interventi di sistemazione della barchessa laterale, nella parte esterna, in prossimità dell’oratorio. La progettazione esecutiva è stata affidata a professionisti esterni e attualmente i lavori sono in fase di appalto. Sono stati già avviati, da parte dell’Amministrazione comunale, contatti con le associazioni di categoria e Unindustria per il futuro utilizzo dell’immobile. Anche il Consorzio autoparco sanfiorese troverà all’interno del complesso il proprio spazio per servizi e gestione. È inoltre previsto un incontro con le attività loca- li per illustrare le finalità e gli obiettivi della ristrutturazione e del restauro. «Si tratta di un progetto molto importante – continua il primo cittadino – che può contare su un consistente finanziamento regionale. I lavori prenderanno il via all’inizio del 2004 e il completamento dei due stralci avverrà entro il 2006. È compresa anche la sistemazione della zona di pertinenza, di circa settemila metri quadrati, con area a verde e a parcheggio». Alla cittadinanza, ad architetti e ingegneri il progetto è stato presentato durante un incontro pubblico organizzato dall’Amministrazione con il patrocinio della Regione Veneto, dell’Ordine Ingegneri, dall’Ordine Architetti della Provincia. «Si tratta – ha sottolineato il vicepresidente della Regione, Fabio Gava – di un intervento importante che può avere una valenza anche al di là dei confini comunali. Attraverso attivazioni di servizi qualificati a piccole e medie imprese si potranno porre in essere presupposti positivi per il consolidamento del nostro modello di sviluppo. Il Comune ha avuto un’idea vincente e auguro il successo che merita». Gerda De Nardi PIEVE: Don Chisciotte al Careni G rande danza al teatro Careni di Pieve. Venerdì 5 dicembre, alle 20.45, il Balletto di Roma propone “Don Chisciotte” con André De La Roche e coreografia di Milena Zullo. Nello spettacolo la coreografa vuole recuperare quella speciale grazia dettata dall’ironia che attraversa tutta l’epopea donchisciottesca. Biglietti: da 10 a 15 euro. Per informazioni telefonare allo 0438-82841 o allo 0422-513310. VAZZOLA: Generazioni a confronto abato 13 dicembre, alle 17, nella sala consiliare del Comune di Vazzola avrà luogo il dibattito “Arte e Venezia: innovazioni e ritardi - Un confronto fra gli anni Cinquanta e oggi”. Sarà presentato il libro “Generazioni a confronto” di Carlo Sala. Interverranno gli artisti: Ennio Finzi, Gina Roma, Interno 3, Veronica Voltolina. S MUSICA E DANZA PIEVE DI SOLIGO Venerdì 5 dicembre, alle 20.45, al teatro Careni spettacolo di danza “Don Chisciotte” con il Balletto di Roma e André De La Roche. Organizza: Teatri spa. Biglietti: da 10 a 15 euro. CONEGLIANO Sabato 6, alle 21, al teatro Accademia concerto dei tenori Giuliano Ansalone, Giorgio Pederzoli e Salvatore Sanna. Brani lirici tratti dalla Tosca e dal Trovatore, e melodie classiche come “Parlami d’amore Mariù” e “Torna a Surriento”. Ingresso a pagamento. CONEGLIANO Sabato 6 dicembre, alle 21, all’auditorium Dina Orsi, finale del primo concorso musicale “Goganga Rock”, gara canora tra gruppi locali promossa in memoria di Giorgio Gaber. CONEGLIANO Domenica 7, alle 15.30, in Duomo concerto gospel con il di Natale della Corale Femminile Vittoriese assieme al coro Ana e alla Corale dei Laghi. Alle 20.45 Concerto di Natale nella chiesa parrocchiale di Orsago. Verranno eseguiti canti popolari della tradizione natalizia e “L’é rivà Gesù Banbin”. Si esibiranno il coro di voci bianche “Giochi di note”, il coro maschile di Fontanafredda “Julia”, una voce recitante, un soprano, due voci soliste, due violini, viola, violoncello, flauto e pianoforte. Sabato 13 Alle 20.30 nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo a Vittorio Veneto concerto DA PONTE: Il matrimonio segreto A lle 20.45 di mercoledì 10 dicembre al teatro Da Ponte di Vittorio Veneto il direttore Michael Guttler darà il “la” all’orchestra che eseguirà l’opera “Il matrimonio segreto” di Domenico Cimarosa. L’orchestra è l’Accademia musicale di San Giorgio mentre gli interpreti sono i vincitori del XXXIII Concorso internazionale di canto “Toti Dal Monte”. L’opera viene replicata venerdì 12, alle 20.45, e domenica 14 alle 16. Biglietti: da 20 a 40 euro. Alle 20.45, nella chiesa arcipretale di Tarzo, XIX Concerto di Natale. Saranno ospiti l’Orchestra Accademia Veneta diretta dal maestro Roberto Padoin, il Coro del Duomo di Serravalle diretto dal maestro Alberto Masutti e la soprano Roberta Canzian. Verranno eseguite musiche di: Handel, Grieg, Mozart, Bach. Organizzano la Pro loco di Tarzo e il Circolo musicale con il contributo della Banca Prealpi e dell’Amministrazione comunale di Tarzo. LIBRO: Susegana nelle cartoline enerdì 5 dicembre, alle 20.30, all’auditorium dell’Istituto sperimentale per la viticoltura in via Casoni 13, a Susegana, ha luogo la presentazione del libro “Il castello di San Salvatore e Susegana nella cartolina postale” di Antonio Menegon. Intervengono: Caterina Collalto, Filippo Giustiniani, Antonio Menegon, Michele Potocnik, Roberto Ros. Segue brindisi. V L e “Pergamene antiche dei nobili trevigiani conti d’Onigo - sec. XIII-XVIII”, questo è il titolo di due splendidi libri curati dalle Opere Pie d’Onigo che, tra l’altro, alzano un velo sulla storia medievale di Fossalta Maggiore e sulla famiglia nobile dei Da Fossalta. Della famiglia si conosceva l’esistenza perché appartenne, nel 1300, al Consiglio dei Trecento di Treviso. Sembra incredibile, e ci si potrebbe chiedere: cosa c’entra Fossalta medievale con Pederobba e con i conti d’Onigo? Se lo sono chiesto anche gli studiosi che hanno scoperto, restaurato e raccolto in due volumi i preziosi documenti. “Le pergamene dei Da Fossalta sono arrivate a Pederobba, forse per eredità o prese per ricordo da nipoti imparentati con gli Onigo”, scrive Gabriele Farronato che ha curato la schedatura delle pergamene e la pubblicazione. “Le pergamene sono praticamente tutto quello che è rimasto dell’archivio storico della famiglia Onigo, andato quasi completamente disperso con la prima guerra mondiale. Come eredità dei conti abbiamo deciso di recuperarle affidandone il restauro ai padri dell’abbazia di Praglia e l’inventariazione e schedatura al dottor Ferronato, esperto conoscitore degli archivi del nostro territorio”, scrive nella prefazione al primo volume Aldo Vanzo, presidente delle Opere Pie d’Onigo. Ma un fatto, veramente, ha entusiasmato gli studiosi: fra le molte pergamene che parlavano dei nobili signori Da Fos- gruppo “Getsemani”. CONEGLIANO Domenica 7, alle 17, al teatro Accademia concerto Gospel con il coro “New Generation” di Conegliano e cori provenienti da diverse città italiane. Ingresso libero. CONEGLIANO Giovedì 11 dicembre, alle 21, al teatro Accademia Concerto di Natale dell’orchestra Filarmonica Veneta “G. Malipiero”. sa di San Gregorio è aperta al pubblico la mostra “I colori di un sogno” del pittore equadoregno Milton Chungandro. A cura dell’associazione L’Altrametà. FOLLINA Chiude l’8 dicembre la mostra di icone russe promossa dall’associazione Ikon e allestita nella sala del Trecento. Orari: sabato e domenica 9-12; giorni feriali 15-19. Ingresso gratuito. SACILE È aperta fino al 15 dicembre la mostra “Riccardo Licata, un artista mediterraneo”. Allestita a palazzo Regazzoni-Flangini-Biglia e curata da Giovanni Granzotto l’esposizione è aperta tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19. TREVISO È aperta fino al 18 gennaio 2004, a palazzo dei Trecento, la mostra fotografica “Il Trevigiano tra le due guerre”. Duecentocinquanta le foto esposte. MOSTRE CONEGLIANO Nella galleria dell’Assunta in piazza Cima fino all’8 dicembre mostra “Poetiche stagioni” di Valeria Brescancin. Orari: dal martedì al venerdì 15.30-19; sabato e domenica 10-12.30 e 15.30-19; lunedì 8 dicembre 10-12.30 e 15.30-10. SACILE Fino all’8 dicembre nell’ex chie- SAN VENDEMIANO Fino al 14 dicembre, nella sala esposizioni del municipio, è aperta la mostra “Acquaecolore”, collettiva di Raffaella Camarotto, Katia Camatta, Rosanna Casagrande, Piera Cuder, Gemma Da Ros, Laura Vergine, Giuliana Vesco e Alda Zorzini. Orari: giovedì e venerdì 16-19, sabato e festivi 10-12 e 16-19. PIAVON Dal 7 dicembre al 25 gennaio 2004 a Cà Lozzio personale di Fiorenzo Fallani. Orario: 10-12 e 15-24; chiuso lunedì e martedì. CONEGLIANO Fino al 1º febbraio a palazzo Sarcinelli è aperta la mostra “Sironi - Gli anni della solitudine, 19401960”. Orari: dal martedì al venerdì 9- salta, una in particolare rivela l’esistenza del “castello e della mutera”. Ora si deve sapere che in paese, da secoli, si tramanda la leggendaria presenza di un castello medievale che i Da Fossalta tenevano nella località detta “la mutera”; si tratta di un rialzo del terreno che si trova a ovest della chiesa di San Marco, circondato dalla Fossa Formosa e da alcuni fossati ora asciutti. “Leggende – si raccontava in paese – storie che i vecchi tramandavano nelle sere di filò”. Invece, anche questa scoperta dimostra che le leggende affondano le loro radici nella storia, poi il passare dei secoli ne sfuma i contorni. Ebbene fra le decine di pergamene d’Onigo che riguardano i Da Fossalta, contratti agrari, diritti di pascolo, pentimenti tardivi e testamenti, una in particolare, la numero 249, è fenomenale. La pergamena è datata 17 marzo 1365 e riguarda un atto divisionale fra i fratelli Alteniero da Fossalta e il fratello Guglielmino, si citano chiaramente, sia il castello che la mutera. Ecco: “… un casale in Fossalta presso la Fossa del castello… Il diritto pro indiviso che ha nella quarta parte del castello di Fossalta con la motta….”. Ora, la Pro loco di Fossalta ha messo in cantiere una serie di iniziative per far rivivere la storia del paese e far luce sulle leggende: si faranno una conferenza con il dottor Ferronato e prospezioni geologiche, da parte di ditte specializzate, nell’area della mutera. Giuseppina Piovesana 13 e 15-19; sabato e domenica 10-19; lunedì chiuso. Biglietti: intero 5 euro; ridotto 3 euro; studenti 1 euro. Informazioni: telefono 0438-413317. BELLUNO Fino al 15 febbraio a palazzo Crepadona sono aperte le mostre “Da Corot a Monet. Opere impressioniste della Johannesburg Art Gallery” e “Da Van Gogh a Picasso. Capolavori del disegno francese del XIX e XX secolo del County Museum of Art di Los Angeles”. Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 19; sabato dalle 10 alle 21. Biglietto: intero 7 euro, ridotto 5,50 euro. TREVISO Fino al 7 marzo 2004 è possibile visitare a Casa dei Carraresi la mostra “L’oro e l’azzurro. I colori del Sud da Cézanne a Bonnard”. Orario: da lunedì a giovedì 9-20, venerdì e domenica 9-22, sabato 9-24. Biglietti: interi 10 euro, ridotti 8 euro. Informazioni allo 0422513161/62. Schegge di Storia Curiosando I consigli del medico a cura della dottoressa Caterina Bisol Alzheimer: fattori di rischio e cure I l maggior fattore di rischio del morbo di Alzheimer è senza dubbio l’età. La familiarità vede un incremento del rischio di quattro volte superiore per un individuo che ha un parente di primo grado malato di Alzheimer. I fattori vascolari comprendono l’ipertensione, l’infarto e l’ictus, quelli metabolici il diabete, le alterazioni della tiroide, l’ipercolesterolemia. L’esposizione agli elementi tossici presenti nell’ambiente, in particolare per quanto riguarda la presenza di alluminio, viene ritenuta una significativa causa di demenza. E ora i fattori protettivi più significativi per contrastare il morbo. È importante un continuo esercizio mentale che mantenga il più possibile attivi i circuiti cerebrali. L’uso degli ormoni, in particolare degli estrogeni, sembra proteggere i neuroni dall’aggressione amiloidea, così i farmaci anti-infiammatori ampiamente impiegati in molte forme reumatiche agiscono riducendo l’infiammazione anche a livello cerebrale, preservandone quindi l’integrità. Purtroppo bisogna dire che la terapia della malattia di Alzheimer è alquanto insoddisfacente allo stato attuale. Esiste un farmaco che aumenta l’attività della acetilcolina, il mediatore chimico dei neuroni che presiedono alle funzioni cognitive, migliorando pertanto i sintomi della malattia: ma è efficace solo nella fase iniziale delle malattia. Purtroppo nella maggioranza dei casi passano circa tre anni dalle prime manifestazioni alla diagnosi vera e propria. Di qui l’importanza di una diagnosi precoce. Il soggetto affetto dalla malattia non si accorge dei cambiamenti della propria personalità e, pertanto, sono i familiari che dovrebbero segnalare tempestivamente al medico queste stranezze che potrebbero essere i sintomi iniziali di una involuzione cerebrale. (3. fine) La musada a Revine A ratri di legno e veicoli senza ruote sono le prime invenzioni del tardo Neolitico, in particolare la trèggia, sorta di slitta, trainata da buoi o da altri animali ma anche dall’uomo nelle regioni alpine, in special modo in posti impervi e ripidi. La trèggia per trasportare legnami, foraggi e anche persone è ancora più che viva in varie parti della terra, come pure nella nostra Vallata, e in particolare a Revine e dintorni, dove prende il nome di “musa”. «Nel 1983 al 1º raduno in paese – ricorda il pittore e medaglista Giuseppe Grava – ne abbiamo contate almeno settanta, e un’altra trentina erano su per le casere e le malghe, ma qui da noi la “musa” non è davvero mai morta, tant’è che Alessandro Bernardi, che è del 1922, continua a fabbricarne ancora, soprattutto per chi va in montagna “a boscar”». La “musa” dunque, e soprat- Come da programma, il raduno è alle 8 in centro Revine, poi salita in macchina al Pian de le Femene, dove dalle 9 comincia la discesa con la “musa” carica di fieno (dalla “Meda”), passando per il Crep de la Ziliga (qui taglio, sramatura delle “stanghe”), quindi sosta a Castegne Maor per la “marenda” (portata dalle “femene” con la “derla”) e alla casera de Ciano per “disnar”. E dopo, via sulla antichissima strada dei Mont (di fattura romana), dove tutt’ora il “codolà” reca chiari e inequivocabili i segni delle “musade” di ieri e dell’altro ieri. Prima di arrivare nel cuore del paese (sul far delle 13, o giù di lì), la “musada” transiterà per il castello di Monte Frascon e la chiesa di San Francesco di Paola. (MS) tutto a Revine, dove fu pure il “bob” d’una nota gara (la Musada dal Castel alla Grava) con tanto di diploma e organizzata dal “Musa Racing Team Revine”, il medesimo che questa domenica, 7 dicembre, rievoca le imprese ultra millenarie di questo rudimentale veicolo senza ruote. L’atlante dei sapori P L’inbriago della Latteria di Conegliano iccole latterie crescono, in special modo per qualità. È il caso, fra alcune altre del nostro territorio diocesano, di quella di Conegliano, che il 22 novembre scorso si è aggiudicata la targa di miglior “formajo inbriago” (categoria stagionato per prodotto affinato lo scorso anno). L’ha deciso la commissione tecnica, composta da otto esperti, nell’ambito dell’8ª Mostra dei formaggi, che si inquadra nella lunga serie di eventi delle Fiere di Santa Lucia di Piave. La Latteria Sociale Turnaria di Conegliano (in via Giunti 18, a Collalbrigo) ha così aggiunto un altro trofeo al suo già considerevole palmares, e questa volta con un formajo inbriago a latte crudo «prodotto nel mese di giugno 2002 – spiega Anna Bressan (nella foto), responsabile amministrativo della cooperativa – e affinato in vinacce di Cabernet della vendemmia 2002». L’Inbriago di Collalbrigo ha pasta tra il bianco e il giallo paglierino e una crosta di colore violetto, con un profumo aromatico, fruttato, «con memoria di vino e mosto», mentre il sapore è deciso, lievemente piccante, piacevole, del tutto particolare. Le forme sono di 5-6 chili, con diametro di 30-32 cm, e uno scalzo di 6. Come scrivono Fernando e Tina Raris ne “La Marca Gastronomica” “la preparazione del “formajo inbriago” richiama il procedimento delle “brovade” friulane cioè delle grosse rape che, mondate delle foglie, vengono messe a macerare sotto vinaccia”. L’Inbriago a latte crudo della Latteria di Conegliano è ottimo anche se servito a semplici scaglie, ma che sia con polenta calda appena versata sul tagliere, e soprattutto in bella compagnia con un buon Cabernet del Piave, passato per qualche anno in botte. (MS) MANSUÈ: Chéco Fregonese uno degli ultimi impagliatori D alle sue mani escono sedie impagliate, scope fabbricate secondo tecniche apprese quand’ancora era un bambino. A Mansuè Francesco Fregonese lo conoscono tutti e non solo per essere un apprezzato e simpatico “nonno vigile”. Sono numerosi gli amici e i parenti che si rivolgono a lui quando vogliono avere una robusta scopa di saggina con la quale spazzare porticati, marciapiedi, i pregiati pavimenti in cotto di taverne e verande. Oppure quando, acquistata ad un mercatino dell’antiquariato una vecchia sedia, non sanno a chi rivolgersi per impagliarla in maniera artigianale, lasciando perdere le “sedute” in carta che l’industria attuale offre. Chéco svolge con autentica passione questo mestiere, è uno degli ultimi che ancora ne conoscono i segreti. A realizzare una buona scopa di saggina glielo insegnò suo padre, Sante. Egli allora non era che un bambino di appena dieci anni. Di lì a poco sarebbe rimasto orfano, OGLIANO / SANTISSIMA TRINITÀ P Ogliano: oratorio intitolato alla Santissima Trinità er incuria di uomini e nequizia dei tempi l’oratorio della Santissima Trinità in Ogliano era oramai ridotto in condizioni fatiscenti quando gli orgogliosi abitanti della contrada, che sorge intorno ad esso, decisero di porvi mano per restaurarlo. La gran fatica ora è conclusa e domenica questa il vescovo Magarotto celebra la messa dell’inaugurazione dei restauri (vedi servizio a pagina 28). L’oratorio risale al 1497. Venne edificato per volontà del nobile Nicola Doglioni, cittadino coneglianese,“pro pia religione et divozione”. Nel 1543 l’oratorio risulta chiericato nella chiesa di O- gliano. Nel 1737 viene citato nei documenti della visita pastorale realizzata dal vescovo De Luca. In occasione di un’altra visita pastorale, quella del 1772 ad opera del vescovo Gradenigo, si rileva che l’obbligo di celebrare una messa ogni festa di precetto fu trasferito presso l’oratorio del marchese Suarez per la difficoltà di trovare sacerdoti sufficienti in parrocchia. Nel 1840 l’oratorio risulta avere un legato di 40 messe annue. Nel 1946 monsignor Maschietto annota: “Ho visitato l’oratorio della SS. Trinità che è sospeso, avendo l’altare in disordine. La popolazione si accinge a restaurare l’Orato- insieme ad una nidiata di altri fratelli. Denaro, nell’immediato dopoguerra, per le case non ne girava, c’era appena di che vivere. Così il nostro Chéco s’ingegnò; in un inverno fabbricò oltre cento scope che gli servirono per acquistare la bicicletta. Andava lungo i fossi per raccogliere i “fiòc de canéa”, una particolare pianta che alla sommità termina con un soffice ciuffo. Le piccole scope realizzate usando questa pianta erano assai richieste dalle signore della buona borghesia opitergina. Gli anni sono trascorsi, in casa si usa l’aspirapolvere, ma Chéco sa che quando vuol fare un regalo apprezzato agli amici basta che si presenti con una delle sue scope. Un oggetto che nasce prima di tutto dal suo campo, dove pianta il sorgo, la materia prima. I fossi di una volta, con le alte siepi sono quasi scomparsi, così deve compiere lunghi giri per trovare lo stran, la lunga erba filamentosa che serve per impagliare le seggiole. rio. La vecchia pala che era sull’altare viene sostituita con un polittico con pitture di modico valore”. Dopo quasi cinquant’anni si è riproposto il problema del restauro della chiesa. L’intervento è stato affidato alla ditta Dottor di San Vendemiano che ha messo mano sia all’esterno (risanamento del tetto e delle murature, cordolo perimetrale, intonaci) che all’interno (pareti descialbate con rimozione dell’intonaco incoerente, pulizia delle capriate, restauro del baldacchino posto sopra l’altare in pietra, posa del nuovo pavimento). Gli ultimi interventi hanno interessato la riqualificazione dello spazio antistante l’oratorio che è stato delimitato con posa di lastre di pietra di Cugnan e la pulitura del quadro raffigurante la SS. Trinità e del reliquiario a croce in legno dono del vescovo Brandolini. La data dell’inaugurazione dei restauri non è stata scelta a caso. Anni addietro intorno all’8 dicembre gli abitanti della contrada organizzavano la “sagreta”. La scelta del mese di dicembre, anziché giugno quando ricorre la festa della SS. Trinità, era legata alla fine dei lavori nelle campagne. Da qualche tempo la tradizione della festa è stata ripresa dal Comitato che si è costituito per ricostruire la storia dell’oratorio, promuoverne il restauro e rilanciare la “sagreta”. Federico Citron e L’AZiON Spettacoli È VITTORIO Giovedì 11, alle 20.30, proiezione del film “Italia K2” di Marcello Baldi (1953). Penultimo appuntamento con il cineforum “Uomini e montagne nel cinema”. Costo: 3 euro. TELECHIARA n reportage sull’asilo notturno di Vicenza aprirà il settimanale “Cammini” che Telechiara trasmette martedì 9 dicembre alle 23.15 (Replica mercoledì, 10.30); si tratta di un’interessante esperienza dei volontari della Caritas in favore dei “barboni”, cioè di chi vive sulla strada ai margini della società. La rubrica “I ragazzi del ’900” parlerà del Natale dei nostri nonni. In “Uomini d’oggi” martedì alle 11.30, don Gabriele Pedrina intervisterà monsignor Giovanni Nervo, presidente della Fondazione Zancan. Sabato 13 dicembre riprende “Chiese nel Triveneto”, la rubrica dedicata a esperienze, testimonianze e temi religiosi: alle 17.30 con repliche lunedì alle 10.30 e alle 23.15. 12 dicembre U Internet: www.radioconegliano.it sabato domenica lunedì martedì CONEGLIANO Sabato 6, alle 11, al teatro Accademia “Geronimo Stilton nel regno della fantasia”, spettacolo dedicato al topo più amato dai bam- SERNAGLIA Lunedì 8 dicembre, alle 15.30, ultimo appuntamento con la rassegna “Cinema Cartoon”. Nella sala polifunzionale del municipio. Ingresso libero. mercoledì SACILE Venerdì 5 alle 18 spettacolo teatrale “Mastro Pinocchio” al cinema Ruffo con la Filarmonica Clown di Milano. In occasione del patrono san Nicolò. giovedì TEATRO PER BAMBINI venerdì GODEGA Sabato 13, alle 20.30 nel Palaingresso Fiera, la compagnia “Ponte Priula Teatro” presenta la commedia brillante in tre atti “El diavol in canonica” di Alfredo Testoni CINEFORUM con la regia di Gino Zanette. Organizza la Bi- “Il gatto e la volpe” mercoledì 10 ODERZO Venerdì 5 a Conegliano dicembre, alle 20.30 al blioteca comunale in cinema Turroni, proiecollaborazione con il Comune e l’assessorato alla Cultura di zione del film “Cose di questo mondo” di Michael Winterbottom. BiglietGodega Sant’Urbano. to: 4 euro. 6 dicembre CONEGLIANO Mercoledì 10 dicembre, alle 10.30 al teatro Accademia, la compagnia La Contrada presenta “Il gatto e la volpe” di Giorgio Amodeo (da C. Collodi). Ingresso: 5 euro. 7 dicembre TREVISO Domenica 7 dicembre, alle 16 all’Alcuni Teatro Sant’Anna, la compagnia Teatro di Verona presenta “Giulietta e Romeo”. Ingresso: 4 euro. 8 dicembre bini. Ingresso libero. 21 Fiction, Raiuno la spunta alla grande era il flop cladel bambino di moroso del Cesare Gianfranco Da Re Gaio “Giulio Cesare” Ottaviano Audi Canale 5. Quindi, i buoni gusto ai senatori nel Foro e dati di ascolto parlano di una con l’uccisione di Giulio Cescommessa vinta. “Augusto: sare. La storia si immagina riil primo imperatore” aveva cordata dal vecchio imperatutti gli elementi per piacere tore con la figlia Giulia (Vite appassionare: il ritmo so- toria Belvedere) e questo stenuto, l’ottima interpreta- consente riflessioni a postezione di Peter O’Toole (mol- riori e soprattutto la presenti degli altri purtroppo gli sta- za costante del grande attovano sotto di una buona span- re. Augusto è dipinto come na), intrighi per la conquista l’uomo che ha saputo incardel potere e complesse vi- nare il potere facendo il bene cende private, passioni amo- del popolo (ha saputo metterose, colpi di scena, matri- re le fondamenta per centimoni di interesse, complotti naia di anni di pace a Roma) segreti. Non ci sono stati mo- ma è rimasto prigioniero delmenti di noia: la storia inizia la ragione di stato. subito con la presentazione La fiction si dimostra il piatto forte di Raiuno in questo squarcio di stagione: “Madre Teresa”, la quarta serie del “Maresciallo Rocca”, “Soraya”, “Marcinelle” della settimana scorsa. A proposito del quale, oltre a valutare la buona qualità della fattura, va sottolineato quanto sia stato opportuno ricordare come vivessero gli emigranti italiani solo cinquant’anni fa. “Cani e italiani non possono entrare” era scritto fuori dai bar. E ci vollero tragedie per far capire che quelli che parlavano una lingua diversa e si comportavano in modo che ai belgi sembrava incomprensibile, erano uomini che avevano sentimenti come loro. PROGRAMMI SCELTI PER VOI da GdR 9 dicembre TREVISO Venerdì 12 e sabato 13, alle 20.45, e domenica 14, alle 16, al teatro Eden “Le baruffe chiozzotte” di Carlo Goldoni messe in scena dalle compagnie A. Artisti Associati di Gorizia e Teatro di Verona. Biglietti: da 10 a 20 euro. T eatro 10 dicembre TEATRO C inema & 11 dicembre SENTIERI NEL WEB Siamo a cavallo tra l’autunno e l’inverno e il clima è freddo, piovoso, triste. Non ci sono certo le condizioni ideali per una passeggiata all’aria aperta. Per ovviare agli inconvenienti climatici, si possono percorrere i sentieri della nostra zona sfruttando le guide che si trovano in internet all’interno di alcuni siti come www.prealpitrevigiane.net (il migliore in questo campo) e www.cansiglio.it. La camminata virtuale non è certo emozionante come quella reale, però può fornire delle indicazioni utili, suggerire dei percorsi che non si conoscono facendoci apprezzare in modo magari nuovo, sicuramente più completo, le nostre zone. Il portale delle Prealpi trevigiane offre ben sei pagine di sentieri. Ognuno di questi è corredato da una scheda che tocca gli aspetti più interessanti del tracciato. Per chi vuole visitare il Cansiglio la fonte più accreditata di informazioni su questa zona è il sito che porta il suo nome. Qui si possono trovare mappe (a dire il vero non troppo chiare nella loro lettura) che riguardano le diverse aree ambientali della montagna tra cui le sette riserve naturali (tre nel Veneto) note in tutta Europa per la loro importanza faunistico/ecologica. Non manca la mappa (questa un po’ più chiara) della foresta demaniale. In conclusione si tratta di due buoni siti per trovare informazioni sui sentieri della nostra zona, i contenuti sono finalizzati a rendere più interessanti e sicure le nostre camminate all’aria aperta. (IDL) difficile liberarsi dal vizio di cercare conferma della qualità di un programma nei dati di ascolto. Nonostante lo ripeta a settimane alterne, anch’io sono andato a controllare quanti spettatori ha avuto “Augusto”, il film in due puntate di Roger Young, trasmesso da Raiuno domenica 30 novembre e lunedì 1º dicembre. Si tratta della prima parte di un progetto ambizioso: raccontare la storia dell’impero romano attraverso gli intrighi pubblici e le vicende private di alcuni imperatori; dopo Augusto sarà la volta di Nerone, Tito, Marc’Aurelio e Costantino. Il produttore è la Lux Vide di Ettore Bernabei, che ha già raccontato le storie della Bibbia, e Roger Young ha firmato gli episodi di “Giuseppe”, “Mosè” e “Jesus”. Quello che rendeva interessante la sfida Domenica 7 dicembre 2003 TV I In serata i cartoni sono lo Lucarelli ricostruisce il su Italia 1: Tom & Jerry “Caso Beppe Alfano” per per Cartuno alle 20.45 e Blu notte. Duffy Duck e l’isola fanLa notte offre su Raitre tastica alle 21.05. una breve rassegna dediRaitre alle 21 propone il cata a Sacha Guitry (FaiGodzilla extra large (foto) sons un rêve, Il romanzo di di Roland Emmerich. Alle 23.30 Car- un baro, Erano nove celibi) dall’1.15. L ra di sprint a squadre per la Coppa del mondo di sci nordico. Sulla stessa rete alle 13.20 Philippe Daverio parla di D’Annunzio in Passepartout. Alle 14 La 7 presenta il film d’avventura L’uomo dalla maschera di ferro con Jean Marais, del 1962. Pezzo forte della serata è, su Raiuno alle 20.45, la prima delle quattro puntate di La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana, la più piacevole sorpresa cinematografica dell’anno, di cui ci siamo già occupati all’uscita nelle sale. L mo: la commedia drammatica I migliori anni della nostra vita di William Wyler con Frederich March e Mirna Loy su Raitre alle 9.15, l’avventuroso Il principe di Scozia di William Keighley con Errol Flynn su Retequattro alle 10, la commedia La spia dal naso freddo di Daniel Pe- trie con Laurence Harvey su La 7 alle 14.15, il cartone Pollicina su Italia 1 alle 16.40. In prima serata, alle 21, Raidue presenta una nuova serie di telefilm, La zona morta ispirato al romanzo di Stephen King, con “Ritorno al presente” e “Una vita da salvare”. O so Trono nero con Burt Lancaster. In prima serata alle 21 Raiuno presenta la prima parte di un numero di Speciale Superquark dedicato a “Giuseppe Garibaldi”. Su Canale 5 George Clooney e Jennifer Lopez (foto) sono i protagonisti del thriller Out of Sight. Le avventure di Superman ragazzo si intrecciano negli episodi di Smallville su Italia 1. Su Raitre Giovanni Floris conduce il dibattito sull’attualità di Ballarò. E su La 7 alle 21.30 va in onda la commedia Affari d’oro di Jim Abrahams. L centro della commedia Appuntamento fra le nuvole di Henry Levin, su Retequattro alle 17. Alle 21 Raiuno presenta la seconda parte di Speciale Superquark di Piero e Alberto Angela, dedicato a “Giuseppe Garibaldi”. Su Retequattro Umberto Pellizzari e Barbara Gubellini presentano il programma di attualità e curiosità Sai perché?. Piero Marrazzo si mette al servizio dei consumatori in Mi manda Raitre. E Italia 1 offre la commedia per adulti Tutti pazzi per Mary dei fratelli Farrelly con Cameron Diaz e Matt Dillon. C “Vendetta” della serie The Division cinque donne speciali. Alle 21 Raitre trasmette il poliziesco d’azione Arma letale 3 con Mel Gibson e Danny Glover. Canale 5 presenta la commedia Qualcosa di cui sparlare con Julia Roberts. Su Italia 1 si può vedere la commedia fantastica Il Grinch con Jim Carrey. Alle 21.30 La 7 ripresenta il capolavoro di Hitchcock La donna che visse due volte con James Stewart e Kim Novak. Su Raitre alle 23.40 va in onda il documentario “Il Golfo in fiamme” per C’era una volta. R nuovi episodi di Dawson’s Creek, due c’è il film poliziesco Ruch Hour “Ognuno per la sua strada” - Due mine vaganti. Su e “Silenzio si gira!”. Raitre Daniela Poggi (foto) Alle 16 Retequattro traconduce una nuova puntasmette Mandame Bovary ta di Chi l’ha visto?. Alle di Vincente Minnelli con 23.25 Marco Berruy, su IJennifer Jones, del 1949. talia 1, indaga sui senza caIn serata alle 21 su Raisa in Invisibili. l giorno di san Nicolò per i bambini Italia 1 offre un’avventura di Ace Ventura - Missione Africa con Jim Carrey alle 14.40; alle 16.05 Canale 5 presenta una versione del 1995 del classico Piccole donne con Wynona Ryder e la regia di Gillian Armstrong. a Messa va in onda su Raiuno alle 10.55 da Lucera (Foggia). In mattinata Canale 5 manda in onda una commedia con Jack Lemmon e Walter Matthau, Due irresistibili brontoloni del 1995. Alle 11 Raitre trasmette la gaa rubrica A Sua immagine di Raiuno, alle 10.30, è dedicata all’Immacolata Concezione. E la stessa rete alle 16.15 trasmette la diretta dell’omaggio del Papa alla statua della Madonna di piazza di Spagna. Tra le numerose offerte cinematografiche della giornata, segnaliagni giorno alle 13.10 Raitre ripresenta i telefilm della serie Cuore e batticuore con Robert Wagner e Stephanie Powers. Alle 17.10 su Retequattro va in onda il film avventuroa rassegna dedicata a Jerry Lewis prosegue su La 7 con i 7 magnifici Jerry del 1965, alle 14.15. Su Raitre alle 15.25 Federico Taddia presenta i cortometraggi realizzati dai ragazzi delle scuole medie. Le storie di tre hostess sono al ome ogni giorno feriale, alle 11.35 su Raiuno, Alessandro Di Pietro si occupa dei prodotti che compriamo in Occhio alla spesa. Alle 14.15 su La 7 va in onda il western La città senza legge con Dana Andrews. Alle 19.05 su Raidue c’è il telefilm itorna Telethon e buona parte dei programmi Rai sono dedicati alla raccolta benefica di fondi per la ricerca. Su Italia 1 alle 9.30 si può vedere il film commedia L’estate delle scimmie di Michael Anderson. Sulla stessa rete alle 14.35 due dai Nostri Paesi U na piazza in mezzo al monastero.Un unico grande spazio che da piazza Fiume arriva fino a via Monte Piana, incorniciato elegantemente dalle due barchesse che ora ospitano il monastero del quale vengono abbattute le mura. Oltre le barchesse dai due lati fabbricati che ospitano negozi, uffici e abitazioni. Infine nella zona agricola alle spalle verrebbero costruite da una parte e dall’altra la nuova scuola elementare e la desiderata palestra. Si confermano le indiscrezioni passate. Questa è la sostanza del progetto dell’architetto Snozzi per San Giacomo, che sarà presentato sabato 6 alle 10.30 alle Filande, nel corso dell’assemblea pubblica indetta dalla giunta. Il progetto era mantenuto segreto dal sindaco e da una schiera ristretta di collaboratori; i consiglieri dell’opposizione non hanno avuto la possibilità di visionarlo prima dell’incontro con i cittadini. L’idea di Snozzi, a prima vista, è affascinante: una Vittorio V. SABATO 6 ASSEMBLEA PUBBLICA Una piazza nel monastero ecco il progetto di Snozzi maxi piazza per la frazione che non ha più un centro, visto che piazza Fiume è solo traffico e parcheggi (anche tra canonica e chiesa). In questa piazza anche la scuola e la palestra che servirebbero tante realtà locali. Una piccola rivoluzione sangiacomese. Ma al progetto restano alcune obiezioni. Provate a rileggere la descrizione iniziale: non manca qualcosa? Già, le suore. Dove dovrebbero andare? Secondo Snozzi, in una parte secondaria del complesso del monastero, vicino al brolo, verso sud, e non più nella barchessa. Così però si restringerebbero gli spazi a disposizione di una comunità che invece vorrebbe espandersi: le suore presenti aumenta- no, si pensava anche a lavori edilizi di ampliamento. Così, soprattutto, si metterebbe in grande difficoltà la vita stessa del monastero: pressoché impossibili il silenzio e la tranquillità del- N SABATO 6 DICEMBRE Alle 10.30 presso le Filande di San Giacomo, assemblea pubblica sui progetti per la nuova piazza (vedi sopra) “Quale futuro per la nostra ferrovia?” È il tema dell’incontro promosso dai Democratici di Sinistra riguardo alla linea Conegliano-Vittorio. In biblioteca alle 14.30 Alle 20.30 nella chiesa di San Giovanni “Musica sacra per San Nicolò”, concerto dell’Ensemble Claviere di Elena Modena e Ilario Gregoletto. Alle 17.30 a Palazzo Piazzoni s’apre la mostra “Il colore di Arrigo Caldart”. (vedi servizio a pag.18) Alle Missioni Consolata di via Rizzera si può visitare il presepio elettronico (vedi a fianco) DOMENICA 7 A Serravalle dalle 9 alle 20 merca- pertura di un casello A27 presso la zona industriale anziché a Cozzuolo. Ma prima di valutare i pro e i contro del progetto, c’è l’ostacolo di fondo: la Soprintendenza ha messo il vincolo. Ha detto “no”, in sostanza, all’idea di Snozzi, perché non verrebbe tutelato il valore artistico delle barchesse. Se il Comune non vincerà il ricorso contro questo vincolo, tutto il dibattito sarà stato prevalentemente accademico. Tommaso Bisagno PAVAN SI CANDIDA SINDACO. ORA CERCA LA COALIZIONE A bbiamo i candidati, I principali candidati sindaco per il maggio 2004 saranno Giancarlo Scottà (a sinistra), in cerca della conferma degli elettori; ed Enzo Pavan (a destra), industriale di Permasteelisa, vicino a Prodi, che per la prima volta è in politica, “anche per un giudizio negativo sulla giunta attuale e la mentalità che gli alimenta”. Abbiamo i candidati, ma, paradossalmente, ci mancano le coalizioni. A sostenere Pavan sarà la sua lista, ma quali partiti? Con sfu- PRESEPIO CONSOLATA on è veramente Avvento, a Vittorio, se non viene riallestito il grande presepio elettronico di Damiano Francescato. E infatti il paesaggio di 70 mq e cento figurini costruiti a mano e animati da motori elettrici sarà di nuovo visitabile presso i Missionari della Consolata in via Rizzera 243. E dopo il presepio, si può passare alla mostra missionaria, alla pesca di beneficenza, alla rappresentazione della vita di Gesù. Ingresso a (piccolo) pagamento: tutto finanzierà la costruzione di un asilo in Uganda presso le opere missionarie. Dal 6 fino al 19 dicembre lo si può visitare nei feriali dalle 14.30 alle 18.30; ogni sabato e domenica e lunedì 8 anche dalle 11 alle 12.30. Sarà poi aperto ogni giorno fino all’11 gennaio, e poi solo sabato e domenica dal 17 al 25 gennaio. Info: 0438 57060 la vita di clausura, se a pochi metri si trova il cuore pulsante, il centro della vita di tutta la frazione. La sistemazione di San Giacomo dovrà comunque tenere conto delle esigen- ze del monastero di clausura. Oppure parlare a chiare lettere di necessità di trasferimento. Idea a cui dal monastero si è già opposto un secco rifiuto. Seconda obiezione: il traffico. Non era questo il problema principale di San Giacomo? La riqualificazione non doveva servire per evitare ingorghi smog e camion in piazza Fiume e dintorni? Il progetto non fornisce una soluzione, lascia tutto com’è. A migliorare la situazione interverrebbe solo la probabile a- tino dell’antiquariato. Alle 11.30 alla chiesa di San Paoletto inaugurazione mostra di pittura con opere di Gianni D’Este “Widmann”. (vedi servizio a pag.18) Dalle 15 alle 23 in viale della Vittoria “Vin brulè day”. Distribuzione di panettone e vin brulè con offerta libera, per beneficenza. Alle 16.30 nella chiesa di San Silvestro a Costa concerto di Natale con la corale femminile vittoriese. Ingresso libero. Sagra dell’Immacolata a Formeniga. (vedi a fianco) LUNEDÌ 8 Dalle 9 alle 20 Piazza Giovanni Paolo I Mercatino di Natale (vedi articolo a parte) Nella parrocchia di Meschio alle 14.30 processione in onore della Madonna (vedi a fianco) mature diverse, gli alleati naturali di Pavan, ossia il centrosinistra, gli contestano la forma: «Si è candidato senza aver raggiunto prima un accordo I DUELLANTI GIOVEDÌ 11 Al Teatro Verdi va in scena: “Come cucinarsi il marito”, con Lucia Vasini e Bebo Storti Interi 20 euro, ridotti a 18. Info: 0438- 551899. VENERDÌ 12 “Pellegrini a Monte Athos” è il titolo della conferenza di Giuseppe Palugan, organizzata dal Circolo vittoriese di ricerche storiche, che si svolge in biblioteca alle 18.30. SABATO 13 Alle 15.30 nell’aula magna dell’Itis “Incontro di Natale” con il gruppo teatrale giovanile Parpignol. Organizza l’università della Terza Età. Alle 20.30 nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo concerto di Natale con la corale femminile vittoriese, corale Ana e corale dei Laghi. Ingresso libero. Farmacia di turno: farmacia comunale n°1 , via Brandolini tel. 0438 -53198. con noi», protestano. E a frittata fatta raggiungerlo sarà più costoso. Per Scottà, invece, è certo l’appoggio della Lega e di eventuali sue liste-satellite; dubbia è la presenza di Alleanza Nazionale, Forza Italia e Vittorio Nuova, con cui non sono mancate schermaglie. E si riflettono anche le fragilità a livello nazionale della Casa delle Libertà. Avremo quindi una concorrenza Pavan-Scottà? O magari, almeno al primo turno, una quadriglia: Pavan, Scottà.... e magari Adriana Costantini per la sinistra, e un signor (o signora!) X per il centrodestra. (TB) IMMACOLATA: a Formeniga P rosegue la Sagra dell’Immacolata a Formeniga. Oltre al tradizionale contorno di stand enogastronomico e serate in musica, si segnala per domenica 30 la Festa degli Anziani, con la messa alle 11 seguita dal pranzo insieme. Inoltre domenica 7 dopo la messa delle 10 nel salone parrocchiale don Giovanni Dan, da qualche tempo in servizio proprio a Formeniga, presenterà la sua nuova edizione dell’“Abbecedario dell’umorismo”. Dopo la presentazione, pranzo in compagnia dell’autore e delle sue barzellette: prenotare lo spiedo allo 0438 919077 IMMACOLATA: a Meschio L a parrocchia di Meschio, intitolata alla Madonna, invita tutta la forania a celebrare l’Immacolata Concezione di Maria. Lunedì 8 alle 14.30 si terrà un momento di riflessione e preghiera sul tema “Partecipiamo con Maria alla gioia del Cristo risorto”, seguita dalla recita del Rosario e dalla processione con la statua della Madonna custodita in parrocchia. A presiedere tutta la celebrazione sarà il Vescovo. 24 CANDIOTTO E LE NOVITÀ DI OSTETRICIA Da gennaio il via al prelievo di sangue dal cordone ombelicale N elle ultime settimane all’ospedale di Vittorio Veneto dieci mamme hanno partorito senza soffrire. Questo grazie al “parto indolore”, ultima “novità” attivata dallo staff del reparto di Ostetricia-ginecologia guidato dal primario Ezio Candiotto. «Era qualche tempo che le donne in attesa ci chiedavano questo servizio e finalmente siamo riusciti ad avviarlo - spiega il primario -. Dal momento che comporta la presenza obbligatoria dell’anestesista, il parto indolore non può essere assicurato per l’intero arco della giornata. Per il momento possiamo praticarlo solo di mattina». Le statistiche dicono che sono il 25-30 per cento le mamme che richiedono di partorire senza dolore. Ma altre novità stanno interessando il reparto vittoriese. «Alle neomamme è data la possi- bilità di tenere il figlio nella loro stanza (il cosiddetto rooming-in): in questo modo viene favorito l’allattamento al seno e le mamme imparano ad accudire i neonati con l’aiuto del personale. Da gennaio - continua il primario - inizierà la raccolta del sangue del cordone ombelicale dalle neo-mamme che danno il consenso. Questo è un progetto “in gestazione” da tempo e al quale si era dedicato, in modo particolare, il compianto Michele Lombardo. Il sangue del cordone è ricco Il primario di ostetricia e ginecologia Ezio Candiotto di cellule staminali e quindi impiegato nella cura di alcune malattie. Come per il parto indolore anche per il prelievo SALUTE & STRANIERI: i mediatori culturali entrano all’ospedale I e L’AZiON Vittorio Veneto Domenica 7 dicembre 2003 mediatori linguistico-culturali entrano in ospedale e nei servizi territoriali dell’Ulss 7. Grazie a una convenzione stipulata con l’associazione “Mondo Insieme”, i reparti e i servizi che si trovino a dover trattare con una persona straniera, con cui ci sia difficoltà di comprensione, possono rivolgersi alle due assistenti sociali che fungono da punto di riferimento per questa attività. Il mediatore verrà individuato tenendo conto dell’etnia di appartenenza del paziente, delle sue caratteristiche e del tipo di problematica trattata. del cordone ombelicale è richiesto un non indifferente supplemento di lavoro al reparto». Reparto sempre più frequentato da donne immigrate: dei 900 bambini nati ogni anno, il 25-30 per cento non è di nazionalità italiana. «Ci stiamo attrezzando per far fronte alle problematiche poste dal fenomeno migratorio. Ad esempio abbiamo predisposto manifesti e opuscoli informativi in più lingue. Ora l’Ulss ha avviato anche un servizio di mediazione linguistica (vedi sotto). Sempre pensando alle esigenze degli immigrati stiamo studiando l’apertura degli ambulatori dopo le 17. Ma la carenza di personale, ci mancano due medici, rallenta qualsiasi nuova iniziativa». Federico Citron INCONTRI / CONVIVENZA TRA CRISTIANI E ISLAM, SI PUÒ Noi, Novellara? U na moschea. Un tempio indiano, Qualche chiesa. Se fosse una visione di Vittorio nel 2020, qualcuno si strapperebbe i capelli: «Gli stranieri ci hanno invaso! La nostra cultura è scomparsa! Attentato! Nella moschea di sicuro si prepara un attentato!» Ma non è Vittorio nel 2020, è Novellara, provincia di Reggio Emilia, nel 2003. Dove la convivenza è tranquilla e proficua. Novellara è stata presentata come esempio CENEDA,PROTESTE & PROPOSTE raconda Ceneda, attiva Ceneda. Il quartiere s’arrabbia per i lavori in due punti di via Cosmo che ostacolano il traffico, e soprattutto i negozi, proprio ora che Natale e tredicesime fanno crescere la voglia di spendere. «È una situazione poco simpatica» ha commentato l’assessore Braido con gli scontenti; e gli operai si sono messi al lavoro anche con la pioggia. Ma il quartiere si anima anche. Merito del Mercatino di Natale, versione estralarge di quello tradizionale dell’artigianato curato da Insieme per Ceneda, che raddoppia e si ripete lunedì 8 e domenica 14. Merito anche del torneo di streetball, ossia calcio da strada 3 contro 3. I virtuoso che la convivenza con le altre religioni e i loro luoghi di culto è possibile, nel rispetto delle altrui culture e delle leggi italiane. E di Novellara si parlerà a Vittorio Veneto giovedì 11 alle 20.30 presso il Patronato della Cattedrale. Grazie all’organizzazione dell’associazione Senza Frontiere e dell’associazione dei mediatori culturali “Mondo Insieme”, presenteranno la loro esperienza sindaco, vicesindaco e assessore alle politiche giovanili di Novellara, assieme al presidente della locale associazione araba “Tradizioni e culture”. A completare il dibattito, intitolato “Prove pratiche di convivenza”, anche Edgar Serrano, venezuelano, membro della Consulta nazionale per l’immigrazione, e il direttore di questo giornale don Gianpiero Moret. (TB) e L’AZiON Vittoriese / Bellunese LA VOCE DEL SINDACO DI CORDIGNANO Cave, timori di speculazioni A ppena gli si accenna l’argomento cave, il sindaco di Cordignano Mario Meneghetti aggiunge immediata una considerazione che è quasi un lamento: “…Per noi è una ferita aperta!”. Ma del Piano cave il primo cittadino di Cordignano ha solo sentito parlare: «Non ho ancora visto il Piano! – spiega –. Mi sembrerebbe logico che quando si vanno ad attuare interventi sul territorio i primi ad essere interpellati dovrebbero essere i diretti interessati: i residenti. Tutti i sindaci trevigiani interessati hanno espresso sorpresa e disappunto per non essere stati coinvolti. Stiamo subendo una dimostrazione di centralismo esasperato che non trova giustificazione. Noi non vogliamo fuggire le nostre responsabilità: se davvero c’è un prezzo da pagare, i sindaci possono svolgere un ruolo di mediazione. Ma dovremmo sapere di cosa si tratta, poter avere voce in capitolo». P iccole torri si stagliavano sul cielo azzurrissimo della prima domenica delle Fiere del teatro di Sarmede. Torri di bambini in spalla ai papà, per cercare di vedere quei tipi buffi lì davanti che, circondati da altri bambini, raccontano delle storie, cantano e ballano, giocano con il legno o con i colori o con i birilli. Le piccole torri li guardano ipnotizzati come di fronte ai cartoni. “Sarmedeland” è invasa da bambini da 3 a 6 anni, anzitutto. Bambini appesi alle transenne per vedere meglio, come fra qualche anno faranno ai megaconcerti. O da spettatori si schierano immobili davanti alla porta della chiesa, in massa come nelle foto dei chierichetti di un secolo fa. Ma poi ci sono anche bambini che nel paese Mario Meneghetti Nel comune di Cordignano il Piano prevederebbe la possibilità di escavazione in due siti. Le risulta? «Due o forse tre! Non lo possiamo sapere, perché non ci è arrivato ancora nessun documento. Certo ci sono delle coincidenze che non possono non far riflettere: ho notizia di terreni che sono stati acquistati a prezzi iperbolici – si parla anche di un miliardo di vecchie lire per cinque campi – solo qualche mese prima della presentazione di questo Piano cave. Qui c’è il pericolo che si permetta di fare gli interessi di pochi a danno di tanti!». Quale idea si è fatto di SARMEDE Bambini e bambinoni alle Fiere del teatro già ci vivono, e quindi gli spettacoli se li guardano privilegiati dalla finestra. Ma Sarmede è invasa anche da “bambinoni” che fanno i pagliacci o suonano musiche strane o agitano le marionette o raccon- CAPPELLA: Mostra di foto sull’emigrazione trevigiana “L ’emigrazione trevigiana e veneta nel mondo” è il titolo della mostra che aprirà i battenti sabato 6 dicembre, a Cappella Maggiore. Intorno alle 17.30, nella sala A del centro sociale comunale, verrà inaugurata la mostra storico-fotografica che illustra i principali aspetti del fenomeno migratorio veneto nel mondo attraverso varie sezioni dedicate alle condizioni di partenza, al viaggio, all’accoglienza, all’abitazione, all’attività lavorativa, al successo imprenditoriale, alla famiglia, alla religiosità, alla festa e infine all’identità degli stessi emigranti. questo Piano? «Su questo Piano cave regionale, che ancora non si è visto, sono già venuti tanti pareri avversi, anche di parti politiche appartenenti alla maggioranza che governa la Regione: abbiamo appreso dai giornali della contrarietà del presidente della Provincia Zaia, del segretario provinciale di An Manfrenuzzi. Sembra, insomma, che le scelte siano fatte a caso, che non ci sia stata concertazione, venendo meno al dovere verso i cittadini di informare, di valutare insieme ai soggetti interessati. Ho comunque apprezzato la disponibilità del consigliere regionale di Forza Italia Lucio Pasqualetto che mi ha scritto assicurandomi che si impegnerà affinché io possa esprimere le mie controdeduzioni nel corso dell’esame del testo della legge in Commissione». La prospettiva che si scavi ancora a Cordignano la preoccupa molto? «L’ho già detto ad altri e lo tano favole, ma lunedì mattina sono di nuovo in banca, impomatati e diplomatici. Il lunedì per campare, la domenica per sognare... Qualcuno è in costume medievale, che ultimamente nella Marca è molto trendy. Qualcuno, meno bambino, anche alle Fiere del teatro insiste per sedersi in un angolo a scrutare il Sole24Ore... Domenica questa, 7 dicembre, si replica dalle 10 alle 19. Ingresso: adulti 6 euro mentre i bambini non pagano. L’evento, organizzato dai Comune di Cappella Maggiore e dalla Provincia di Treviso, conta sulla collaborazione di vari enti, fra cui il Fast (Foto archivio storico trevigiano). La mostra rimarrà aperta sino al 21 dicembre nei giorni 6, 7, 8, 13, 14, 20 e 21 dicembre. Per informazioni o visite guidate basterà rivolgersi alla segreteria comunale. ripeto a lei: tra breve, alla fine del mio mandato, io me ne vado a casa… mentre i buchi restano. E con essi la vivibilità di questo territorio subisce un brutto colpo; le cave stravolgono il patrimonio naturale che abbiamo ricevuto in dono. E dentro in quei buchi non si sa cosa ci verrà collocato: noi abbiamo l’esperienza di ben otto anni in cui sono stati conferiti rifiuti solidi urbani al Campardo… La situazione ambientale di Cordignano è particolare: abbiamo già avuto due cave, con l’escavazione che interessa addirittura la parte montana. E ciò si aggiunge ad altri problemi. A Cordignano abbiamo la presenza della sottostazione Enel: potremmo discutere e protestare ma in un modo o nell’altro questo ci porterà prima o poi un elettrodotto. A Cordignano è stato realizzato il Depuratore consortile, con ricadute non indifferenti sull’ambiente. Mi pare che Cordignano abbia già dato per l’esterno, per esigenze e bisogni sovracomunali! Sia chiaro, comunque che il nostro non è vittimismo: questo è un territorio fragile, che è stato colpito sovente da esondazioni, trombe d’aria…». Franco Pozzebon Domenica 7 dicembre 2003 25 DAL COMUNE DI TRICHIANA Novità per San Boldo, Melere e rifiuti V olge al termine il lungo “regno” del sindaco di Trichiana Giorgio Balzan. Nella prossima primavera lascerà la carica dopo ben 14 anni. Questi ultimi mesi di amministrazione sono caratterizzati da una serie di iniziative. San Boldo Come promesso Balzan si è attivato presso Veneto Strade per la realizzazione dei cartelli stradali con la dicitura “San Boldo Strada dei cento giorni” a ricordo del fulminea realizzazione della strada avvenuta 85 anni fa. In questi giorni è stato presentato il bozzetto del cartello. Forse entro l’inverno lo vedremo all’inizio della strada, sia sul versante bellunese che su quello trevigiano. Melere La bella località che ospita una delle più grosse sagre estive del Bellunese è stata dotata di nuo- ve strutture. Grazie a finanziamenti europei sono state realizzate una piattaforma in cemento e una casetta funzionali alle manifestazioni. Sono in corso i lavori di potenziamento e adeguamento della rete idrica per una spesa di 154 mila euro. Rifiuti Grazie al progetto “Rifiuti zero”, portato avanti dall’assessore Raffaele Reposi, Trichiana è un Comune-modello nel Bellunese per contenimento della produzione di rifiuti e differenziazione. In questi giorni è partita una nuova iniziativa: la distribuzione ai ragazzi di un libretto davvero ben fatto che spiega perché e come riciclare. Un dépliant con linguaggio e disegni pensati su misura per i più giovani che dovrebbe essere preso ad esempio da altri Comuni impegnati in campagne di educazione al rispetto dell’ambiente. (FC) 26 e L’AZiON Vallata Domenica 7 dicembre 2003 IN LOCALITÀ FONTANAFREDDA MIANE DISTRIBUISCE FORMAGGI E SALUMI Zuel di là, la Soprintendenza blocca lo sbancamento Un dépliant del Comune su chiese e chiesette Valsana, sapori e cultura a braccetto E S top! Si sono momentaneamente fermate le ruspe a Fontanafredda, Zuel di là, Rolle. La Soprintendenza ha bloccato i lavori nei terreni di proprietà dell’azienda agricola Contado di Valmareno: sbancamento di una collina, una modifica al suo profilo altimetrico per renderla più adatta a impiantare vigneti di alta qualità (e redditività). È stata cioè accolta la segnalazione di Adelina e Renzo Secco, che oltre ad essere impegnati nel Fai (Fondo per l’ambiente) hanno casa proprio di fronte, e avevano inviato una protesta: «Qui si sta consumando un delitto paesaggistico!». Della segnalazione avevamo parlato nel Primo Piano de L’Azione del 5 otto- bre scorso dedicato alla sanatoria degli abusi edilizi. Secondo i Secco con l’intervento si sta modificando la conformazione millenaria della collina, appianando vallette e dossi, senza considerare gli eventuali rischi; quello idrogeologico, anzitutto. Il blocco a Fontanafredda non è un “no” definitivo, ma una semplice interruzione. «Per il primo progetto – spiega l’architetto De Biasi del Comune di Cison – presentato la Soprintendenza ha concesso il silenzio-assenso. Per quanto riguarda invece la variante al progetto presentata a luglio (comprendeva un ulteriore ampliamento dei vigneti previsti), da Venezia è stata soltanto richiesta un’ulteriore do- cumentazione fotografica, con immagini della zona prima e dopo i lavori. Le abbiamo spedite e ora aspettiamo risposta». Conferma l’assessore Favero: «Non è stata mossa nessuna contestazione riguardo all’apporto di terreni dall’esterno». Non dovevano essercene, in base al progetto presentato. Ce ne sono stati eccome, ribattono i Secco. «In ogni caso il danno maggiore è già stato fatto con il progetto inizialmente approvato. Ora questa variante, se avrà l’ok della Soprintendenza, peggiorerà la situazione». Per adesso, a lavori fermi, si vede un non molto gradevole fango. Ulteriormente fangoso, perché il terreno movimentato (o riportato) si compatta poco. Tommaso Bisagno tre! L’assessorato al turismo del Comune di Miane, retto da Claudia Comin, ha sfornato il terzo dépliant di promozione del territorio mianese. Dopo i pieghevoli per escursionisti di montagna e per appassionati di mountain-bike, arriva ora negli uffici turistici l’itinerario che porta il visitatore alla scoperta di chiese e chiesette di Miane e Combai. Viene proposto un percorso di 14 chilometri che parte dalla chiesa di San Pietro (nei pressi del centro di Miane) sale al santuario del Carmine, scende a Visnà (oratorio di Santi Vito e Rocco), sale a Vergoman (Sant’Antonio abate) e Combai (santuario di Ronch e parrocchiale), per ridiscendere alla parrocchiale di Miane passando per la chiesa campestre di San Michele. S i chiama Valsana come la valle in cui è nata. In principio, agli inizi degli anni Ottanta, distribuiva formaggi della valle. Poi la sua attenzione e il suo giro di affari si sono ampliati fino all’attuale offerta di 400 formaggi italiani ed esteri e 300 salumi venduti in Veneto e Friuli. In pratica compra formaggi e salumi dal produttore e li vende a dettaglianti e ristoratori. Fatturato nel 2002: 8 milioni di euro. Ma Valsana – di cui è presidente Pietro Buogo di Combai, cui si affiancano altri quattro soci mianesi – è molto di più di una società di distribuzione. Ne abbiamo avuto dimostrazione lo scorso 26 novembre. Al ristorante Da Gigetto di Miane Valsana ha presentato gli ultimi prodotti entrati nella sua “scuderia”: tra i formaggi tre speciali affinature di Bagoss, tre versioni di Stilton, il Serpa Dop (pecorino portoghese a latte crudo), una selezione di formaggi liguri, piemontesi e toscani a latte crudo; tra i salumi il Culatello di Zibello e il Lardo di Colonnata di Cinta Senese. Non si è trattato di una pura e semplice degustazione. È stata una serata di cultura. A ciascun tavolo i produttori hanno illustrato come “nascono” i singoli prodotti. E allora scopri che lo S-cin di Monfumo deve il suo nome alla tradizione di accompagnare uno “scin” (piccolo pezzetto) di formaggio con tanta polenta. O che il Castel della Latteria Perenzin è una libera interpretazione di quello che poteva essere un buon formaggio medievale. L’abbinamento sapori-cultura, promosso dalla Valsana, si sta rivelando una scelta azzeccata. Segno che i gusti dei consumatori si stanno affinando e sempre più si mangia anche con la... testa. (FC) ZUEL DI QUA: IL 13 E 14 È FESTA PER SANTA LUCIA È tanta la devozione a santa Lucia che qualcuno ha già telefonato per chiedere gli orari delle celebrazioni in onore della Santa venerata nella chiesa a lei dedicata a Zuel di Qua. Luogo che da generazioni è mèta di pellegrinaggi e di preghiera da parte dell’intera Vallata e non solo. Per custodire nel decoro questa chiesa, anche quest’anno si è provveduto a lavori di manutenzione: il restauro dei quadri della via crucis ad opera della Bottega d’arte di Titton Antonio di Follina; il rifacimento dell’impianto elettrico secondo le norme vigenti ad opera di Gianni Lorenzon di Pieve di Soligo. Bisognosi di luce e di calore, bisognosi di ritrovare qualità di vita nelle relazioni tra persone, tra famiglie e tra popoli, desiderosi di gustare il dono grande della pace e di avere occhi capaci di riconoscere il bene in ogni persona ci rivolgiamo all’intercessione di santa Lucia. Raccogliamo anche noi l’invito di guardare a santa Lucia in quest’anno pastorale 2003-2004 che l’arcivescovo di Siracusa monsignor Giuseppe Costanzo ha proclamato “Anno luciano” in occasione del 1700º anniversario del martirio. Il suono delle campane “a rintocchi” ritmerà il programma delle celebrazioni: sabato 13 dicembre alle 8.30 Messa; alle 10.30 Messa presieduta da don Livio Spader, parroco di Tovena e Gai; alle 14.30 Vespri. Domenica 14, alle 10.30, Messa. TARZO: Un libro sulla “Gente di Tarzo” “G ente di Tarzo”: è questo il titolo del volume di cui sono autori Bruno Michelon e Giovanni Tomasi, edito da Dario De Bastiani, che verrà presentato dal dottor Massimo Gusso nel pomeriggio di sabato 6 dicembre, alle 17, all’Istituto comprensivo di Tarzo, a cura dell’Amministrazione comunale e delle Pro loco di Tarzo e Corbanese. Lo studio prende in considerazione tutti i cognomi di Tarzo documentati dal 1181 al 1866: di ciascuno vengono precisati le più antiche testimonianze, i casati e l’etimologia. L’opera è corredata da una vasta iconografia che completa il saggio e testimonia la passata rilevanza del Comune di Tarzo. (MZ) TOVENA: VOLONTARI ALL’OPERA Quattro sabati di lavoro. Dieci volontari in media al lavoro. Duecento ore di lavoro. Sono questi i numeri dell’ultima fatica del gruppo Alpini di Tovena che nei giorni scorsi ha ripulito all’incirca un chilometro del torrente Gravon. Per l’iniziativa, ripresa dopo tre anni di sospensione, l’associazione ha ottenuto un contributo del Comune. Nella foto una fase della pulizia del monumento posto nella piazza di Tovena. e L’AZiON Quartier del Piave PER NATALE MERCATINO E CONCERTO Vidor, sorprendente mobilitazione per Casa Maria Adelaide F oglie secche di acero, brattèe di mais, spago, stoffe colorate, bacche di rosa canina, spighe di lavanda, bocciòli essiccati, legni e tralci di vite… Cose povere, trovate un po’ ovunque, accantonate, rintuzzate, selezionate e poi rielaborate in oggetti di deliziosa fattura che serviranno per arricchire un sogno. Il 14 dicembre a Vidor ci sarà il mercatino di Natale; il primo. Simile agli altri che si fanno da un decennio a questa parte anche qui da noi, pur in luoghi estranei alle tradizioni nordiche; sicuramente diverso per gli scopi che ne sottendono la realizzazione. A lavorarvi attorno sono in tanti: gruppi di donne che da mesi si ritrovano a ideare e costruire, componenti di comitati e associazioni comunali, l’assessorato alla cultura e ancora i ragazzi delle medie, i bambini della scuola elementare con insegnanti e genitori insieme a condividere un progetto comune di educazione alla solidarietà, singoli che si uniscono al coro proponendo il frutto della loro abilità manuale. Si lavo- Casa Maria Adelaide: mancano 700 mila euro per concludere l’opera ra per Casa Maria Adelaide. Occorre aderire alla concretizzazione del “sogno” che sta prendendo forma settimana dopo settimana e che finirà presto col dare un tetto accogliente ai ragazzi gravemente disabili del nostro territorio. Il mercatino di Natale è per loro, e se quanto produrrà in termini finanziari non sarà certo risolutivo, straordinariamente importanti sono i risultati già ottenuti in termini di condivisione e disponibilità. Moltissime, come si diceva, sono le persone che lavorano per far sì che l’iniziativa natalizia abbia buon termine. Si è occupati a scuola con il punto croce, la colla, i colori, le carte per il decoupage, gli elementi decorativi; si è oc- cupati nelle stanze di casa con tutto quanto può servire a stuzzicare l’apprezzamento dei visitatori. Ci sono ancora 700 mila euro da pagare per finire la Casa. Tanti, ma un milione (esclusi i fondi regionali) è già stato raggiunto mettendo insieme i contributi individuali e i ricavi di svariate attività e manifestazioni. Piano piano – è una convinzione e un impegno per tutti – il “sogno” avrà presto il suo compimento. A completamento dell’iniziativa, la sera prima del mercatino, sabato 13 dicembre, nella chiesa di Vidor, si terrà il “Concerto della solidarietà” con il coro Monte Cimon, la soprano Cristina Mantese e il coro parrocchiale vidorese. Elvira Fantin SOLIGHETTO: Due serate con la mitica compagnia “Malintesa” S abato 6 dicembre vi suggeriamo una serata alternativa a televisione, cinema e bar. Alle 20.30, al teatro di Solighetto, la mitica compagnia parrocchiale “Malintesa” mette in scena la commedia di Franco Roberto “Il ritorno del simpatico zio parroco monsignore (ma non troppo)”. Sotto l’attenta regia di don Francesco Casagrande, e l’aiuta regia della “Lina” (al secolo Lina De Stefani), sette attori del paese vi faranno sorridere per due buone ore. Lo spettacolo racconta di amori impossibili, di amori sognati, di equivoci, di nomine ecclesiali inattese... Gli interpreti sono: Massimo Bottari, Rossana Dal Vecchio, Valeria Zizzola, Adriana Bottarel, Erika Lorenzon, Cristina Viezzer, Eddy Viezzer. Per chi non potesse partecipare allo spettacolo del 6, si replica l’8 dicembre alla stessa ora. Biglietto di ingresso: 6 euro. PIEVE: Sabato 6 raccolta del Mato Grosso L avora e lavora il gruppo tarzesevittoriese dell’Operazione Mato Grosso. Da sabato 6 mattina a lunedì 8 è tempo di raccolta ferro e stracci a Pieve, Solighetto, Barbisanello, Barbisano e Collalto. Tutti i residenti possono lasciare il materiale fuori dalle case; i volontari, in ogni caso, suoneranno ai campanelli. E il ricavato della fatica andrà, naturalmente, ai volontari dell’Operazione Mato Grosso impegnati in America Latina. Fatica di giorno, dialogo di sera: sabato e domenica, all’oratorio di Pieve che fa da campo base, serate missionarie, con sabato dalle 20.45 anche la testimonianza di Elisa Con Sonego, di Tarzo, reduce da quattro mesi in Perù. La partecipazione sia alle serate che al lavoro diurno è aperta a tutti, anche non dell’Omg: ci sarà anche, ad esempio, il gruppo giovani della parrocchia vittoriese dei Santi Pietro e Paolo. Per informazioni: Nico, 347-4536322. La rappresentazione teatrale si svolge nell’ambito delle manifestazioni per il patrono di Solighetto che è l’Immacolata. La messa solenne verrà celebrata l’8 dicembre alle 11 mentre al pomeriggio, alle 14.30, ci sarà la processione con l’immagine della Madonna. MORIAGO: Storie dello Spaventapasseri alla materna C arlo De Poi e Paola Perin sono gli interpreti di “Storie dello spaventapasseri”, spettacolo per bambini ideato dal Collettivo di ricerca teatrale di Vittorio Veneto, che sarà rappresentato sabato 6 dicembre, alle 20, alla scuola materna di Moriago della Battaglia. Si tratta del secondo appuntamento con la rassegna “Teatro e tradizione”, organizzata dalla Biblioteca comunale e dalla Pro loco moriaghesi. Lo spettacolo propone la narrazione di tre storie: “I tre orsi”, “Il gallo e la gallina” e “Al Barba Zucòn”. (ATa) DIBATTITO: Ha ancora senso sposarsi oggi? a ancora senso sposarsi oggi?” è il titolo dell’incontro-dibattito che si tiene venerdì 12 dicembre, alle 20.30, nell’auditorium della biblioteca comunale di Pieve. Interviene Mauro Tuono del Centro di orientamento per i giovani “Cospes” di Mogliano Veneto. È previsto anche un concerto del Gruppo Canto Giovani di Follina. “H Domenica 7 dicembre 2003 SOLIGO / ESPERIENZE REGIONE Un milione e mezzo di euro per l’Isola dei Morti C hi la dura la vince. Dopo anni e anni di accorati appelli per salvare la progressiva erosione dell’Isola dei Morti, il sindaco di Moriago Pergentino Breda finalmente ha trovato ascolto. La Regione Veneto ha infatti stanziato un milione e mezzo di euro (cioè tre miliardi di vecchie lire) per “lavori di difesa spondale con risagomatura di tutto il tratto interessato (opere nuove e regimazione)”. In particolare, i soldi andranno a finanziare il primo stralcio riguardante le difese idrauliche per la messa in sicurezza del sito storico dell’Isola dei Morti. «Ringrazio la Giunta regionale per tanta emblematica determinazione che finalmente rende omaggio ai caduti (35 mila, ndr) per lo sfondamento delle linee austro-ungariche sul Piave» commenta Breda. I tempi e i modi dell’intervento non sono ancora stati definiti. 27 Gli operatori parrocchiali al Gris T empo di Avvento, tempo forte, tempo di attesa… di che cosa? Di un Dio che si incarna per noi. Ma se la chiesa deve essere segno di questa incarnazione, noi, cristiani del quotidiano, ma anche operatori nella comunità, come la viviamo? Attorno a questa idea la decisione di fare l’esperienza di incontro con l’Istituto Gris di Mogliano. Dove domenica scorsa, 30 novembre, membri del Consiglio pastorale, ministri dell’Eucaristia, catechiste, lettori di Soligo hanno vissuto una mezza giornata di ritiro. Gli spunti di riflessione sono stati numerosi, a partire da quelli lanciati da don Davide, cappellano della struttura: sappiamo essere compassionevoli, cioè condividere le passioni del prossimo? Sentiamo il desiderio di coltivare l’empatia, ossia il sapersi mettere nei panni degli altri? E ci rendiamo conto che non ci sarebbero barriere architettoniche se non ci fossero barriere mentali? E che dire dei cinque ospiti che ci hanno fatto compagnia per tutto il pomeriggio, condividendo preghiera, riflessione, testimonianza? I loro sorrisi non saranno facilmente dimenticati. Un seme è stato sicuramente seminato nei nostri cuori e ha provocato in noi il desiderio di leggere la vita anche con gli occhi dell’altro, per poter dire con gioia: ho scoperto un colore nuovo dell’amore di Dio. Un amore che arriva a me da tutti coloro che so incontrare e accogliere, e che si incarna attraverso me quando sono disposto a spendermi per gli altri. In ognuno di noi risuonerà in maniera forte l’esperienza di questa giornata. Auguriamoci di saperla tradurre con scelte coerenti nei confronti della nostra comunità, perché non possiamo più dire Padre Nostro se non abbiamo prima pensato agli altri come fratelli. Claudia De Faveri 28 OGLIANO / SS.TRINITÀ RESTAURATA La contrada ritrova la “Ceseta” I l restauro di una chiesa, piccolo o grande che sia, non è solo un fatto artistico o religioso. È espressione della fede di una comunità. È segno di rispetto per chi ci ha preceduti. È sintomo di vitalità sociale. Per questo il parroco di Ogliano, don Angelo Granziera, nell’annunciare l’inaugurazione dei restauri della chiesetta della Santissima Trinità, meglio nota come “Ceseta”, esprime «profonda gratitudine e ammirazione al Comitato - presieduto da Mario Botteon - promotore convinto e perseverante dell’opera e a tutte le famigle della contrada, sostenitrici attive e generose della cultura, tradizione e religio- OGLIANO: La chiesetta della SS. Trinità sità della propria terra». Complimenti più che meritati perché l’intervento è stato promosso e sostenuto dai residenti delle località SS. Trinità, Menarè e Borgo Perinot. Che, visto lo stato di abbandono del e L’AZiON Conegliano Domenica 7 dicembre 2003 piccolo oratorio, si sono rimboccati le maniche per riportarla alle origini. Cioé alla conformazione che doveva avere a fine ’400 quando venne costruita per volere del nobile Nicola Doglioni. Il lavoro è stato di quelli impegnativi. Il progetto è stato curato da Maurizio Dall’Armellina mentre il restauro è opera della ditta Brandolin-Dottor. Pietro Dottor oltre alla professionalità ci ha messo anche il cuore, poiché da bambino partecipava alla sagreta della contrada accompagnato dal padre. Attenzione e comprensione sono venute anche dal Comune di Conegliano. Del dettaglio del restauro parliamo a pagina 20 nella rubrica settimanale dedicata alle chiesette. Qui vogliamo solo ricordare che per il consolidamento strutturale dell’oratorio è stato addirittura applicato un cordolo in fibra di carbonio, una tecnica che di solito è usata unicamente in interventi su manufatti di altissimo pregio artistico. «Questo spiega Dottor - per assicurare un elevato grado di stabilità anche in presenza di eventi sismici». Ad inugurare la ristrutturata chiesetta sarà, domenica questa 7 dicembre, il vescovo Magarotto che celebrerà una messa alle 9.30. L’inaugurazione cade nel periodo in cui tradizionalmente si tiene la sagreta ripristinata da qualche anno sempre per opera della contrada. Questo periodo venne preferito a quello della festa della SS. Trinità dal momento che giugno era tempo di raccolti mentre a dicembre i lavori della campagna erano finiti. Federico Citron Altro servizio sull’oratorio della SS.Trinità nella rubrica delle chiesette a pagina 20 “I cittadini e la salute nel loro territorio” è il titolo del convegno in programma sabato 6 dicembre all’auditorium Dina Orsi di Conegliano e promosso nell’ambito del progetto “Città Sane O.m.s.”. Detto progetto persegue, a livello locale, l’obiettivo dell’integrazione tra sviluppo economico, equità sociale e tutela ambientale per realizzare una città sostenibile, vivibile, giusta e sana. Dopo il saluto delle autorità, dalle 9.15 sono previsti i seguenti interventi: “Il profilo di salute della PROTESTA RIFIUTI:ARRIVANO RONCHI E DI PIETRO D opo le iniziative dei manifesti gialloneri che tappezzano la città e dei banchetti informativi del week-end in centro, le minoranze di centrosinistra - La Margherita, Altra Conegliano, Sinistra Unita-DS, Lista Di Pietro-Italia dei Valori -, hanno avanzato un’ulteriore proposta per fare chiarezza sulla gestione rifiuti. L’appuntamento è per martedì 9 dicembre al Dina Orsi, alle 20.30. A dire la loro sulla tariffa rifiuti sono stati invitati l’ex ministro dell’Ambiente Edo Ronchi, nientemeno che l’estensore della legge (il d.legisl. 22/97) che introduce la tariffa, e il parlamentare europeo Antonio Di Pietro, difensore ufficiale dei 300 che un paio di anni fa fecero ricorso al Tar Veneto SCUOLE GRAVA: Incontro per i genitori per la scelta dopo la 3ª media M artedì 9 dicembre, dalle 20 alle 22, alle scuole medie Grava incontro informativo per i genitori dei ragazzi di terza media in cui saranno presenti tutte le scuole superiori di Conegliano. Tema della serata: “Orientamento famiglie per una scelta consapevole - Ascoltare, osservare, educare se stessi per i propri figli”. Organizza: Rete Conegliano Scuolaorienta. SALUTE Al Dina Orsi il punto sul progetto Città Sane città di Conegliano: verso il Piano di Salute” (a cura di Sonia Colombari, consigliere comunale incaricata Progetto Città Sane O.m.s), “La chiave di lettura del profilo 2003” (a cura di Anna Brichese, coordinatrice attività di ricerca degli indicatori di salute), “Gli in- Il 12 padre Pietro Gheddo al Collegio Immacolata P contro le modialità di applicazione della tariffa. A margine della serata, verrà distribuito un modulo con cui ogni cittadino potrà chiedere al sindaco se, visto il pronunciamento dell’Antitrust sull’illegittimità dell’affidamento della gestione del servizio rifiuti a Cit-Savno, “il sottoscritto deve ottemperare all’obbligo di pagamento della fattura” che sta per arrivare. E se sì, in base a quale motivazione. adre Pietro Gheddo arriva a Conegliano su invito del Centro Culturale Humanitas. Venerdì 12 dicembre, con inizio alle 20.30, terrà un convegno al Collegio Immacolata sul tema “Dal taccuino del missionario, la missione continua”. L’appuntamento si inserisce nel ciclo di conferenze dedicate alla “memoria” promosse dall’Humanitas. Padre Gheddo, nato nel 1929 a Tronzano, un paese del Piemonte, è entrato nel Pime nel ’45 ed è stato ordinato sacerdote nel ’53. È stato tra i fondatori dell’“Editrice Missionaria Italiana” (EMI, 1955) e di “Mani Tese” nel 1963. Nel corso dei suoi 50 anni di sacerdozio ha visitato numerosi paesi e Chiese del mondo missionario, è stato per 35 anni direttore della rivista “Il Mondo”, ha collaborato con numerosi giornali Italiani come l’Avvenire, l’Osservatore Romano, Il Giornale, Gente, Epoca, Famiglia Cristiana. L’incontro sarà come di consueto gratuito e aperto a tutti. dicatori socio-sanitari della Città di Conegliano: alcune piste di riflessione” (a cura di Duccia Pollini), “Chi vive di Conegliano” (a cura di Alberta Bottega), “La famiglia straniera, risorse per il territorio” (a cura di Orfilia Orozco Jaramillo), “Informarsi e partecipare per crescere cittadini attivi e consapevoli” (a cura di Serena Cesca e Daniele Canzian), “Risorse e carenze: i rifuti, l’acqua e il verde” (a cura di Michele Potocnik). Organizzano Ulss 7 e Comune di Conegliano. Termine previsto intorno alle 12.30. Il Tar accoglie il ricorso dell’Electrolux I l Tar del Veneto ha accolto il ricorso dell’Electrolux contro il Comune di Conegliano e la Conegliano Iniziative Immobiliari, proprietaria, quest’ultima, dell’area ex Zanussi. Gli amministratori coneglianesi hanno ora l’obbligo di esibire alla multinazionale del freddo tutti i documenti aventi per oggetto la bonifica dell’area. Electrolux, nel luglio scorso, aveva richiesto al Comune tale documentazione dopo che l’immobiliare di Gino Pozzebon l’aveva citata davanti al Tribunale di Treviso (motivo del contendere: chi avrebbe pagato i circa 13 milioni di euro della bonifica dell’intera area che, per oltre 2/3, deve essere ancora risanata). Il Comune di Conegliano, in quell’occasione, aveva ceduto a Electrolux solo parte della documentazione in suo possesso, “al fine di tutelare la riservatezza di terzi”, cioè gli interessi dell’immobiliare. Le motivazioni degli amministratori coneglianesi, però, non hanno convinto i giudici del Tar, che hanno preferito riconoscere il diritto all’informazione ambientale, tutelato dal d.legisl. 39/97. (FN) e L’AZiON Conegliano ASSOCIAZIONE “BAMBINI IN FAMIGLIA” Asilo in Perù cercasi fondi L a campagna dell’associazione Bambini in Famiglia pro asilo di Huycan, iniziata un anno fa, continua. Il progetto di un centro infanzia sito in una delle zone più povere del Perù, la desolata periferia di Lima, si è ridimensionato nei costi, grazie al coinvolgimento della popolazione locale nei lavori di costruzione, e il finanziamento per portare a termine l’opera si aggira ora intorno ai 50 mila euro. Intanto, l’associazione coneglianese, che ha sede in via Costa Alta e conta una quindicina di volontari, che ha potuto contare sulla generosità di molti benefattori, ha già raccolto 25 mila euro. Nelle prossime settimane, un banchetto in centro città illustrerà ai passanti il nuovo progetto finalizzato alla costruzione un asilo per i tanti bambini del ghetto di Huaycan. Intanto, sull’area ceduta alla sezione peruviana di Bambini in Famiglia è sorto un prefabbricato allestito ad ambulatorio, dove operano due medici, due infermieri e alcuni volontari, in collaborazione con le Figlie di S. Camillo, ordine religioso molto attivo in quella regione del mondo. Le religiose di padre Tezza hanno messo u- CORTE DELLE ROSE: Domenica c’è “Christmas Happening” D omenica 7 dicembre in Corte delle Rose e in Galleria Centro Affari, dalle 9 alle 17, “Christmas Happening” con cori di Natale e semplici regalini natalizi, realizzati dai ragazzi dell’sssociazione Ancora, che saranno offerti ai bambini e agli anziani. Organizzano: associzione Ancora, Progetto di Comunità Legge 285/97 e Amm. comunale. Q uest’anno bisognerà aspettare qualche giorno in più per ammirarlo, ma come al solito ne varrà la pena: il Mercatino di Natale del gruppo “Natale Insieme”, una costola del Gruppo Sportivo Collalbrigo, dà appuntamento a tutti per sabato 13 e domenica 14 dicembre nella pittoresca località sulle colline di Conegliano. Il programma del Mercatino, che si svolge per il quarto anno consecutivo, prevede sabato alle 20.30 nella chiesa parrocchiale il Concerto della Filarmonica coneglianese, e domenica dalle 10 alle 19.30 circa il Mercatino vero e proprio, con i lavori rigorosamente artigianali («belli o brutti, ma li abbiamo fatti noi» afferma con orgoglio un’esponente del Gruppo) che una quarantina di collalbrighesi di ogni fascia d’età COLLALBRIGO Mercatino di Natale, in quaranta al lavoro stanno realizzando in questi giorni e che si apprestano ad esporre nelle apposite bancarelle, accompagnati dal classico vin brulè per combattere i rigori dell’inverno imminente. È l’ennesima dimostrazione della vitalità dell’associazionismo collalbrighese, che ormai in ogni stagione dell’anno organizza appuntamenti che rafforzano il sentimento di comunità e accolgono volti e fa- na clausola al loro coinvolgimento nella gestione del centro infanzia di Huaycan: l’integrazione nella struttura dedicata all’infanzia di un presidio medico, per far fronte alle emergenze sanitarie della popolazione. Viene fatta salva così la vocazione ad assistere poveri e malati propria dell’ordine delle Camilliane. Una delle attività a cui si dedica Bambini in Famiglia riguarda i progetti di sostegno a distanza (Sad): sono ormai 26 i bambini latino-americani a cui l’associazione, grazie all’impegno di genitori “adottivi” locali, garantisce cure mediche e una vita più dignitosa, 18 in Guatemala e 8 in Perù. «Quest’anno si sono verificati dei problemi - racconta Ferruccio Fasanelli, presidente del B.i.F. -. È successo che il personale locale abbia perso le tracce di alcuni bambini a cui pagavamo il ticket per i controlli medici e alimentari. Ed è difficile spiegare alle famiglie adottive italiane che in Paesi come il Guatemala queste cose possano succedere. Ora stiamo cercando soluzioni per prevenire questi inconvenienti». Ma Bambini in Famiglia lavora anche sul territorio in progetti di educazione allo sviluppo. Ce n’é uno, “Noi per Voi”, portato avanti da Ilenia Maschietto del direttivo dell’associazione in collaborazione con lo Mlal Movimento laici per l’America Latina), che arriverà presto nelle scuole cittadine. (FN) DUOMO: Il 7 concerto Gospel con il coro “Getsemani” D omenica 7 dicembre, alle 15.30, nel Duomo di Conegliano il Gran Gala ciclistico e l’Amministrazione comunale presentano il concerto gospel del gruppo “Getsemani”, diretto dal M° Gianluca Viola e con la voce solista di Michela Galeotti. Ingresso libero. miglie nuove. È il caso dei festeggiamenti di Sant’Anna, di quelli ripristinati di San Dionisio, del Natale e di altri momenti ancora. E Collalbrigo sarà protagonista anche mercoledì 10 alle 17 all’Auditorium Dina Orsi, dove i ragazzi della scuola elementare di via Guizza porteranno in scena il “Teatro delle ombre”, rappresentazione di un racconto di ispirazione natalizia per assistere alla quale l’ingresso è libero. (LA) VENERDÌ 5 Alle 21, all’auditorium Dina Orsi, i gruppi Cai e Ana di Conegliano presentano la XVII Serata augurale alla Città di Conegliano. Nel corso dell’incontro saranno proiettate le immagini realizzate da Davide Berton sul tema “Il respiro della montagna nelle quattro stagioni”. Inoltre, il coro “Code di Bosco” di Orsago intratterrà gli intervenuti con un’esibizione canora. Seguirà un brindisi con gli auguri di buone feste. Ingresso libero. SABATO 6 Da oggi pomeriggio e per una settimana è di turno la farmacia del Dr. De Lorenzo, a fianco della chiesa di San Pio X. Questa sera alle 21, all’auditorium Dina Orsi, si conclude la prima ras- Domenica 7 dicembre 2003 29 HA VINTO IL CIVILITAS De Coppi, specialista di cellule staminali L e cellule staminali totipotenti, in grado cioè di generare i tessuti di tutti gli organi del corpo umano, si trovano anche nel liquido amniotico, dove, nell’incavo accogliente del ventre materno, nuota l’essere umano nei primi nove mesi di vita. La scoperta, che dà speranza alla cura di gravi malformazioni genetiche, porta la firma di un giovane medico originario di Santa Lucia di Piave, Paolo De Coppi. Una scoperta che gli è valsa anche il riconoscimento della comunità coneglianese con l’assegnazione, lo scorso ottobre, del Premio Civilitas. Oggi 31enne, sposato e padre della piccola Francesca, Paolo si laurea in medicina all’Università di Padova nel 1997, poi inizia la specializzazione in Chirurgia pediatrica, interessandosi in particolare alla chirurgia fetale. Una delle frontiere della pratica chirurgica è operare i nascituri nella pancia della madre, per riparare quei “difetti” che rivelano la loro tragica segna “Goganga Rock”. A cura del circolo culturale “La Margherita” e dell’Amministrazione comunale. Ingresso libero. Alla stessa ora, al Teatro Accademia, concerto dei tre tenori Giuliano Ansalone, Giorgio Pederzoli e Salvatore Sanna. A cura di Radio Club Cavalieri dell’Etere - Protezione Civile. Ingresso a pagamento. DOMENICA 7 Alle 12.30, nella sede del Gruppo Alpini di via Calpena, in località Colnù, si svolge l’annuale incontro con pranzo di paracadutisti e simpatizzanti dell’Anpdi. Alle 15, all’Auditorium di Casa Fenzi, il circolo ricreativo culturale Auser “Il Nettuno” propone un pomeriggio musicale per gli ospiti dell’Istituto. Ingresso libero. portata dopo il parto. Si tratta di gravi malformazioni cardiache, alle pareti addominali, all’esofogo, alla vescica, al diaframma, di cui soffrono molti bambini. Per approfondire i suoi studi, De Coppi si trasferisce all’Università di Harvard, a Boston. Ed è qui, nel corso del 2000, che avviene la scoperta. La sperimentazione in materia di chirurgia intrauterina non si rivela soddisfacente: la moria dei feti è eccessivamente alta perché i meccanismi di funzionamento degli organi di un neonato sono completamente diversi da quelli di un feto. Paolo ipotizza l’esistenza di cellule staminali nel liquido amniotico. È la sua scommessa. Gli esperimenti durano nove mesi, alla fine del 2000, il ricercatore coneglianese ha in mano la sua scoperta. Le prime sperimentazioni su animali danno i risultati sperati. Tra qualche anno, si potrà avere le prime applicazioni sull’uomo. Francesca Nicastro LUNEDÌ 8 Oggi è l’ultimo giorno utile per visitare, all’Oratorio dell’Assunta in piazza Cima, la mostra “Poetiche stagioni” di Valeria Brescancin. Orari di apertura: dal martedì alla domenica 15.30-19, sabato e domenica anche 10-12.30. Anche oggi la mostra sarà aperta sia al mattino che al pomeriggio. Ingresso libero. MERCOLEDÌ 10 Alle 17, all’Auditorium Dina Orsi, c’è il “Teatro delle ombre”, rappresentazione a sfondo natalizio a cura della Scuola elementare di Collalbrigo. Ingresso libero. GIOVEDÌ 11 Alle 21, al Teatro Accademia, l’amministrazione comunale e l’associazione “G. F. Panizza e G. Zamboni” presentano il Concerto di Natale con l’Orchestra Filarmonica Veneta “Gian Francesco Malipiero”. 30 INNOVATIVO PROGETTO, CAPOFILA IL COMUNE Orsago,“Comunicare solidale” mette in rete la solidarietà L a promozione del benessere delle persone anziane o in condizione di marginalità, a Orsago passa attraverso il progetto “Comunicare solidale”. L’iniziativa si sta concretizzando grazie all’impegno dell’Associazione Anziani di Orsago e alla collaborazione degli Auser Sinistra Piave, associazione Il Melograno, Caritas parrocchiale, Università adulti e anziani-Circolo culturale don Giuseppe Zago e Amministrazione comunale. Quest’ultima, tramite l’assessore di reparto e gli Uffici dell’area sociale, ha promosso l’iniziativa e messo a disposizione la strumentazione necessaria oltre al contributo economico per realizzarla. “Comunicare solidale” fa parte della programmazione concertata degli interventi di rete sociale secondo il principio della sussidiarietà. Una prima parte del progetto è già stata attuata, si tratta di un corso atto alla sensibilizzazione sui tempi dell’interazione comunicativa e sul- S ono trascorsi trent’anni dal momento della sottoscrizione del patto di gemellaggio tra San Vendemiano e Nova Gorica. La ricorrenza è stata festeggiata ufficialmente in consiglio comunale con la presenza, in Italia, di una folta delegazione di “gemelli” guidati dal sindaco. Ma a dire il vero i rapporti di amicizia tra le due comunità durano ormai quasi da quarant’anni. «La conoscenza – ha ricordato il presidente del Comitato di gemellaggio sanvendemianese, Adriano Maccari – è stata occasionale ed è avvenuta grazie a due concittadini entrambi impegnati nel mondo della scuola». Da qui sono stati poi avviati i primi incontri che, all’inizio, VAZZOLA “L’oro e l’azzurro” L’Amministrazione comunale, assessorato alle Attività culturali e Biblioteca, ha organizzato con successo una serata introduttiva ai temi della mostra “L’oro e l’azzurro”, in preparazione alla visita guidata alla mostra, prevista per il tardo pomeriggio di sabato 10 gennaio. Qualora i partecipanti raggiungano un numero sufficiente sarà organizzata un’ulteriore visita, sempre con la presenza di una guida, venerdì 30 gennaio alle 20.15. La quota di adesione è di 11 euro. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla Biblioteca di Vazzola telefono 0438-440854. GODEGA SANT’URBANO “El diavol in canonica” Sabato 13 dicembre a Godega le competenze atte a migliorare le relazioni interpersonali. Sono stati coinvolti in questo i volontari disponibili ad attivarsi per dar vita a nuovi servizi quali l’apertura di uno sportello sociale “informanziani”, l’effettuazione di interventi vari di animazione e dell’iniziativa “Insieme attorno ad un tavolo” proposta con l’intento di far pranzare insieme a mezzogiorno le per- e L’AZiON Coneglianese Domenica 7 dicembre 2003 sone sole proponendo, nelle prime ore del pomeriggio, un’apposita animazione al fine di superare la solitudine e favorire la vita di relazione. Docente del corso di formazione, che prevedeva momenti tecnici alternati a momenti pratici, è stata Beatrice Signorotto, psicologa specializzata in counseling educativo. Gerda De Nardi VISNÀ / 120 MILA EURO PER IL “VICINALIS” DA SISTEMARE U na variazione di bilancio approvata dal consiglio comunale venerdì 28 novembre ha consentito di erogare un notevole contributo alla Pro loco di Visnà per i lavori di risanamento della copertura del centro polifunzionale “Vicinalis” di Visnà di Vazzola; l’edificio, dopo essere stato dichiarato inagibile lo scorso 8 febbraio, è tuttora chiuso. Non è ancora stato predisposto un progetto definitivo con le modalità per l’intervento. «Stiamo dialogando con la Pro loco di Visnà – riferisce il sindaco Giorgio Bressan – per trovare la soluzione migliore, sulla scorta dell’indicazione del tecnico di fiducia degli stessi volontari, incaricato di preparare il piano di recupero». Quanto alla precarietà delle condizioni statiche dell’immobile – che aveva creato attriti tra l’associazione e l’amministrazione – ora sembrano non esserci più dubbi. Su questo argomento, infatti, aveva pesato molto il braccio di ferro tra l’Amministrazione (che aveva commissionato una perizia risultata contraria all’apertura dello stabile) e il sodalizio gestore del “Vicinalis” (la SANTA LUCIA/ A DON ORESTE NESPOLO IL PREMIO SUB SILVA È don Oreste Nespolo il vincitore della prima edizione del premio “Sub Silva”. Il sacerdote, che per quasi 30 anni (dal 1973 al 2002) ha retto la parrocchia di Santa Lucia di Piave, domenica 30 novembre ha ricevuto il riconoscimento ispirato all’antico toponimo locale. Per le Fiere di Santa Lucia non è una novità omaggiare i santaluciesi, in genere protagonisti del mondo sportivo, che durante l’annata si sono particolarmente distinti. A partire da quest’edizione, però, si è voluto istituzionalizzare un tributo alle persone che “con la loro attività, le loro idee, le loro iniziative, i loro insegnamenti, il loro modo di essere, costituiscono un esempio valido per tutti e anche uno stimolo positivo GEMELLI più profonda, si è estesa a tutti i livelli ed è diventata un esempio vivo che in passato, nonostante la lontananza, è stato seguito da molti comuni dei nostri due paesi». «Il rapporto di amicizia – ha detto il sindaco di San Vendemiano, Guido Dussin – che ci lega alla comunità di Nova Gorica, è stato in questi anni fonte di arricchimento per i nostri giovani, i nostri anziani, i nostri musicisti, i nostri artisti e per gli amministratori che si sono avvicendati all’interno dell’istituzione comunale. Il 2003 è un anno importante per il gemellaggio e per il patto di fraternità e amicizia che caratterizza il rapporto tra le nostre due comunità». (GDN) I trent’anni del gemellaggio tra San Vendemiano e Nova Gorica hanno coinvolto proprio le scolaresche. «Già nel lontano 1966 – ha affermato il sindaco di Nova Gorica, Mirko Brulc – le due scuole elementari hanno organizzato gli scambi tra bambini, che sono stati seguiti dalla collaborazione tra i due comuni. Sono sempre le iniziative civili a fare strada alla politica. La collaborazione tra i due comuni è diventata sempre IN BREVE Sant’Urbano, alle 20.30 al Palaingresso Fiera, la compagnia teatrale “Ponte Priula teatro” presenta la commedia brillante in tre atti “El diavol in canonica”, di Alfredo Testoni, regia di Gino Zanette, per l’apertura della Rassegna teatrale 2003/2004, organizzata dalla Biblioteca comunale in collaborazione con il Comune e l’assessorato alla Cultura del Comune. Calendario Alfa Tango Alla presenza di radioamatori, appassionati del mondo dell’etere, autorità e personaggi quali Mauro Corona, è stato presentato il Calendario 2004 dell’Associazione radiantistica trevigiana Radio Italia Alfa Tango di Santa Lucia di Piave. L’evento ha avuto luogo a Godega di Sant’Urbano in occasione della commemorazione del 75º anniversario del sal- vataggio dei superstiti della spedizione del Dirigibile Italia, guidato da Nobile. TEZZE “La Cantina incontra le professioni” Singolare l’iniziativa che la Cantina sociale di Tezze sta sviluppando in questi giorni: un ciclo di incontri-degustazioni proposti ad alcuni settori del mondo produttivo, dagli autotrasportatori ai geometri e architetti. Significativamente il titolo è “La Cantina sociale di Tezze incontra le professioni”. Si tratta di un’idea che – al di là dell’intento promozionale – intende “esplorare” il variegato quadro economico del nostro territorio. Martedì 2 si è svolta la presentazione dell’iniziativa, all’agriturismo Castaldia di Mareno. Martedì 9 la prima serata, in Cantina, proposta agli autotrasportatori. Il momento della consegna del premio Sub Silva a don Oreste Nespolo per rivolgere parte del proprio tempo e delle proprie capacità al servizio degli altri e della crescita della comu- nità civile”, come recita la delibera con cui il Consiglio comunale ha approvato l’istituzione del premio “Sub Silva”. cui contro-relazione negava invece il rischio di crollo del tetto). La Giunta aveva così pensato di affidare al Tribunale la scelta di un esperto, terzo rispetto alle parti in causa, che dicesse l’ultima parola sulla stabilità dell’edificio. La magistratura si era però chiamata fuori dalla vicenda, sicché era stato l’Ordine degli ingegneri a fornire una terna di candidati, all’interno della quale la Pro loco aveva scelto il nome che più le aggradava. E questo professionista alla fine ha ribadito la precarietà del centro. Per non lasciar passare il termine del 30 novembre per l’assestamento di bilancio, perciò, intanto il Comune ha stanziato 120 mila euro per finanziare la messa in sicurezza della struttura di Visnà. «L’obiettivo – annuncia il primo cittadino – è di concludere le opere per marzo, in modo che nel 2004 la storica Mostra dei vini possa ritornare al “Vicinalis”». Alberta Bellussi e L’AZiON Friuli SACILE, PROGETTUALITÀ E IMPEGNO Parrocchia di S. Nicolò, un’intensa fine d’anno S abato 6 dicembre la parrocchia di Sacile vivrà un momento importante con le celebrazioni legate al patrono san Nicola; in occasione di questa rilevante e oramai tradizionale ricorrenza, si terrà anche il trasferimento del Centro di ascolto Caritas nella nuova sede di via Mazzini. Il Centro di ascolto è un importante strumento operativo messo in atto dalla Caritas foraniale e parrocchiale che sta assumendo una propria fisionomia ben definita di opera segno nel territorio; il Centro di ascolto vuole infatti mostrare concretamente come può essere attuata una testimonianza di carità non solamente attraverso l’ascolto di casi di difficoltà ma soprattutto tramite un impegno concreto e lo stimolo della società civile verso i problemi del territorio. Per questo motivo esso promuove una cultura della solidarietà all’interno della comunità cristiana affiancandosi, a livello territoriale, a quanto viene svolto per il terzo mondo con l’attenzione a “Vita Serena”, una struttura sostenuta dalla Caritas della forania sacilese che ospita anziani, ammalati e persone sole, avviata in Costa d’Avorio da una sacilese originaria dello stato africano. Il trasferimento del Centro di ascolto si affianca agli altri appuntamenti di questa fine d’anno in parrocchia; se oramai da alcune settimane le Messe domenicali in duomo sono animate da organisti differenti nell’ambito dell’iniziativa Messe d’Avvento, il Centro studi biblici ha avviato da giovedì 27 novembre la lectio divina, il ciclo di appuntamenti curati da don Gianpietro Zago per preparare i fedeli al Natale attraverso la lettura e la meditazione di testi del Tempo di Avvento. Ad interessare, però, in modo particolare, perché rappresenta il piacevole ritorno di un’antica tradizione, è l’allestimento presso l’ex tipografia in piazza Duomo del presepe meccanico, Sabato 6 il Centro d’ascolto cambia sede fortemente voluto dal parroco monsignor Pietro Mazzarotto e al quale stanno lavorando già da settembre alcuni volontari della parrocchia, Guglielmo e Marco Colomberotto, il professor Trivellone e un falegname, il signor Luigi Zanette, in particolare. La tradizione del prese- pio, che fu avviata per la prima volta da san Francesco d’Assisi, è un momento importante per celebrare il Natale in modo cristiano e la preparazione di esso è un modo per vivere in modo pieno e consapevole l’attesa per la nascita del Salvatore. Un tempo Guglielmo Colomberotto, il più “navigato” tra i volontari impegnati nella preparazione del nuovo presepe, lo allestiva in chiesa insieme all’amico Giovanni Tomasella; poi la tradizione si era persa e quello in chiesa, seppur rinnovato, era diventato una semplice rappresentazione della Natività alla quale lavorare l’ultima settimana prima del 25 dicembre. Dallo scorso anno, però, quella tradizione si è voluta riprendere e quest’anno il presepe meccanico, da qualcuno definito capriccio perché, stando al progetto, mischierà ambienti reali e conosciuti con altri di fantasia, è una piacevole riconferma che verrà “rivelata” la notte della Vigilia. Letizia Miotto CANEVA Le celebrazioni per santa Barbara e i “Ragazzi sul territorio” L a tradizionale ricorrenza di santa Barbara, molto sentita a Caneva, quest’anno si carica di significato e di valore informativo. Dopo la giornata di festeggiamenti ufficiali, giovedì 4, venerdì 5 dicembre si caratterizza infatti per essere un vero e proprio momento di studio e di riflessione su una tematica di decennale rilievo per il territorio: le cave. Destinatari diretti gli alunni delle classi quinte elementari e delle terze medie dell’Ics di Caneva, grazie all’iniziativa denominata “Ragazzi sul territorio”. Alle 10 il sindaco di Caneva, Renato Mirto Monte, introduce i lavori che si svolgono in una sequenza di grande interesse per i giovani: la descrizione geologica del territorio, la proiezione di un filmato su cave e territorio – commentato da esperti –, la “storia virtuale” di un giacimento, dal rilievo al progetto, e infine un forum con gli stessi studenti su “Utilizzo del carbonato di calcio e calcare coltivati in comune a Caneva”. MERCOLEDÌ 10 Dalle 17 alle 19 a palazzo Carli di Sacile è aperto il Centro di consulenza familiare. VENERDÌ 5 DICEMBRE Alle 20.30, a palazzo Carli di Sacile, si riunisce la Commissione giovani che prepara la veglia foraniale. Dalle 17 alle 19 a palazzo Carli di Sacile è aperto il Centro di consulenza familiare. SABATO 6 Si inaugura oggi alle 18.30 in via- le Mazzini a Sacile, alla presenza del vescovo Magarotto, la nuova sede del Centro di ascolto Caritas. Segue la Messa solenne in duomo in onore di san Nicolò. Alle 21, al cinema teatro Ruffo di Sacile, viene proiettato il film Mystic river, di Clint Eastwood con Sean Penn. Il film sarà proiettato anche domenica 7 e lunedì 8 dicembre con orari 15, 17.30 e 20.30. GIOVEDÌ 11 Alle 20.30, al Centro studi biblici di Sacile, lectio divina curata da don Gianpietro Zago; verranno letti e meditati testi della Scrittura legati all’Avvento. VENERDÌ 12 Dalle 20.30 alle 22 si tiene il terzo degli incontri di formazione per volontari dei Centri di ascolto. Domenica 7 dicembre 2003 B FRANCENIGO en 25 anni di ininterrotto servizio parrocchiale nella stesse sede costituiscono un traguardo e un motivo di orgoglio non da tutti. Le nozze d’argento con la comunità di Francenigo e di San Giovanni di Livenza sono state raggiunte da monsignor Achille Da Dalt. L’energico parroco sarà festeggiato dai suoi parrocchiani lunedì 8 dicembre in esatta corrispondenza con il giorno anniversario dell’entrata a Francenigo, avvenuta l’8 dicembre 1973. Alle 10 sarà celebrata la messa solenne alla presenza di vari confratelli e monsignor Giovanni Ros a rappresentare il vescovo. «Non dimenticherò mai il primo giorno quando impiegai due ore per trasferirmi da San Giorgio di Livenza sotto una nevicata incessante» apre il libro dei ricordi don Achille. La comunità deve molto alla sua guida spirituale. È con don Da Dalt, infatti, che è stata affrontata la fase dell’accentuata industrializzazione con il conseguente boom demografico che ha portato a 4 mila 165 il numero dei par- 31 rocchiani di qua e di là del Livenza. «In questi anni abbiamo fatto buoni passi in avanti prima sotto il profilo pastorale. L’arma vincente è stata la trasparenza assoluta nei rapporti con la comunità e la collaborazione con tutti gli organi rappresentativi». Nell’ultimo quarto di secolo, inoltre, sono state condotte importanti opere di restauro come l’asilo e la parrocchiale e sono stati realizzati il centro ricreativo con le adiacenze, il parco, il campo giochi e la residenza per anziani. È già preventivato, inoltre, il centro polivalente comunale a San Giovanni. «Ho trascorso qui 25 dei miei 48 anni di esperienza sacerdotale. In questa fetta importante e completa ho assistito ad un buon fermento giovanile anche assoMons. Achille Da Dalt ciativo. Ho puntato molto sulla comunione, sull’unità di intenti, insistendo sempre sull’importanza della preghiera. Di tutte, la soddisfazione più grande è stata l’ordinazione di padre Sante Pessot dei Figli dell’amore misericordioso di Collevalenza. È un parrocchiano, l’ho visto crescere e maturare». I 25 anni di servizio pastorale di monsignor Achille Da Dalt 32 A rriva la tradizionale “Sagra dell’Immacolata”, organizzata dalla parrocchia di Colfrancui. Un appuntamento che è stato riportato in auge da un gruppo di persone volenterose, che hanno rispolverato un evento da sempre assai caro alla gente di Colfrancui. Così, per ben quattro giornate, da giovedì a lunedì, ci saranno giochi, iniziative varie, le immancabili serate gastronomiche. Veniamo ai momenti liturgici, molto sentiti dai fedeli: la messa delle 11 di domenica animata dal Gruppo MANSUÈ Da Roma in arrivo più risorse: tutto merito dell’Irpef pagata finora... C he nel Comune di Mansuè la maggior parte delle persone godesse di un buon tenore di vita era risaputo da tempo. Lo confermavano alcuni indicatori: ben quattro agenzie bancarie (su 4 mila abitanti), la maggior parte delle abitazioni di proprietà, addirittura qualche automobile Ferrari che gira per le strade paesane facendosi ammirare. Ciò che forse non emergeva è che questo benessere non giunge da una ricchezza consolidata da lungo tempo, patrimoniale, bensì dal lavoro della popolazione. Questo aspetto emerge, diremo finalmente, dai contributi statali in arrivo da Roma che andranno a rimpinguare le casse comunali. I contributi vengono calcolati sulla base dell’Irpef. Ebbene, mentre nella stragrande maggioranza dei Comuni trevigiani questi contributi stanno diminuendo, a Mansuè c’è stata la gradita sorpresa che saranno maggiori degli anni scorsi. La matematica non è un’opinione e in questo caso la formula è molto semplice da spiegare: la gente di Mansuè di Irpef ne ha pagata parecchia, perciò è elevato l’importo sul quale vengono calcolati i contributi. Ne sono ben contenti, e non potrebbe essere altrimenti, gli amministratori comunali. «Ciò ci permetterà – spiega il sindaco Luigino Rancan – di fare altre opere pubbliche senza toccare l’Ici». Le realtà di Mansuè e Basalghelle erano paesi essenzialmente agricoli, ai quali l’emigrazione sottrasse neppure troppi anni fa, molte risorse umane. Non di solo pane vive l’uomo: è importante sottolineare come il benessere abbia favorito la nascita di tante associazioni, di un fattivo volontariato, con persone che si dedicano anche a coloro con i quali la vita non è sempre stata benevola. (AF) IN FESTA A Colfrancui da giovedì a lunedì la Sagra dell’Immacolata giovani, la messa solenne delle 11 lunedì 8 con in seguito, alle 14.30, la processione con la statua della Vergine Maria. Ecco qualche altro appuntamento, voluto per il piacere di stare insieme, per ritrovare lo spirito di comunità che, a e L’AZiON Opitergino Domenica 7 dicembre 2003 dire il vero, a Colfrancui è più vivace che mai. Venerdì 5 con inizio alle 21 “Soneo mi se cante”, serata musical-gastronomica. Sabato nel pomeriggio “Giochiamo insieme”, con rottura delle “pignatte”, corsa con i sacchi, lancio delle freccette; alle 21 serata teatrale con la compagnia “La Caneva” da Motta di Livenza, entrata libera. Domenica in mattinata mostra del dolce casalingo. Lunedì alle 9 apertura del mercatino di Natale. Chiusura alla sera dei festeggiamenti con castagne e “vin bon”. (AF) San Polo, Stagione teatrale al via domenica 21 È aperta la campagna abbonamenti per la quarta Stagione teatrale – organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di San Polo di Piave e dalla Biblioteca comunale, in collaborazione con Regione del Veneto e Circuito teatrale regionale Arteven – che prenderà il via domenica 21 dicembre. Ormai questo è diventato un appuntamento molto atteso per gli amanti del teatro e dopo il successo di abbonamenti esauriti dell’anno scorso anche quest’anno si prevede un grande successo di pubblico. A chi vuole vedere solo alcuni spettacoli resta la possibilità di volta in volta di acquistare il biglietto, l’intero costa 8 euro e il ridotto 5 euro. L’edizione 2004 comprende ben sei spettacoli con programmazione il sabato sera nella sede del patronato Don Bosco di San Po- lo di Piave, tranne il primo spettacolo che sarà rappresentato di domenica. La rassegna inizia domenica 21 dicembre con il Piccolo Teatro del Garda che presenta “Alleluja, brava gente” di Garinei e Giovannini con la regia di Vincenzo Rose. Il programma prevede poi il 17 gennaio “La danza delle libellule” di Franz Lehar; il 31 gennaio “Terza stella a destra” di Angelo Borra e Angelo Tabaro; il 14 febbraio “Il ruzzante di baseggio” di Mirko Artuso; il 28 febbraio “Notte da… gufi” cabaret musicale di Nanni Svampa; sabato 13 marzo “Sogno di una notte di mezza estate” da W. Shakespeare. Informazioni: Biblioteca comunale di San Polo di Piave telefono 0422-855609, www.arteven.it, www.regione.veneto.it/cultura/spettacolo. (AB) GREST ODERZO, INIZIATIVA AL VIA IN COMUNE A Colfrancui un incontro martedì 9 per fare il punto “Fondazione culturale”, questione di pochi mesi M Quali i soggetti coinvolti? Sotto il profilo istituzionale, oltre ovviamente al Comune «si sta lavorando per coinvolgere anche Provincia e Regione, poi allargheremo lo sguardo – preannuncia il Sindaco – con un occhio di riguardo ai privati, in primo piano le aziende, per creare una sorta di “neomecenatismo”, ben al di là del concetto limitato di sponsorizzazione finalizzata ad un semplice “ritorno”. Bisogna riuscire a costruire qualcosa di solido e duraturo». Una vera e propria “casa della cultura” . Nel fondo di dotazione, oltre ai 200 mila euro, il Comune “passerà” tutto l’imponente polo della cultura che gli fa capo: palazzo Foscolo, il museo, la biblioteca. La proprietà resterà – quasi inutile sottolinearlo – al Comune, ma la Fondazione potrà disporre di un formidabile strumento da utilizzare per i suoi obiettivi e che darà una mano preziosa per la propria autonomia di gestione. Valerio Cupidi artedì 9 dicembre ore 21, al Patronato di Colfrancui, si svolgerà un incontro per discutere della creazione della sottocommissione diocesana Grest-Oratori. Sono caldamente invitati i collaboratori dei Grest della Forania Opitergina. Questo è il secondo incontro: il primo si svolse a metà novembre a Oderzo, a seguito di una proposta lanciata dal responsabile della Pastorale Giovanile Diocesana don Piero Bortolini di ritrovarsi per riflettere sulla realtà dei Grest. L’obbiettivo sarà creare una commissione formata da un gruppo di persone che sia da riferimento per tutte le Parrocchie per un aiuto reciproco, la formazione degli animatori, l’individuazione dei temi e dei contenuti fondamentali che un Grest deve avere affinché sia pienamente cristiano e formativo. Per prima cosa l’incontro avrà lo scopo di creare una griglia che offra dei punti di riferimento in comune per tutte le realtà locali. In seguito il 14 Gennaio prossimo a Sacile i rappresentanti di tutti i Grest diocesani si incontreranno per un confronto sulle idee emerse nelle singole foranie.(AP) batte l’assessore Pierangelo Turchetto – la CadoreMare è considerata una strada prioritaria. L’occasione è apparsa con la prossima costruzione, da parte del nostro Comune, del nuovo tratto di pista ciclabile. La Provincia ci ha da- to il contributo, noi ci assumiamo l’onere di condurre gli espropri e di effettuare l’appalto. Così anziché due cantieri, ne avremo uno solo, sia per la pista che per l’allargamento della strada. Quanto all’inizio dei lavori, prevediamo di iniziare nell’autunno del 2004». In passato la Provincia ha firmato una convenzione con Fontanelle per la sistemazione di alcuni tratti della viabilità comunale. (AF) Il sindaco Pujatti B uone nuove per la “Fondazione culturale”, l’inedito strumento operativo al quale la città di Oderzo vuole affidare tutto il complesso capitolo delle attività e iniziative di questo settore. Se ne discute proprio in questi giorni in cui il Consiglio comunale è stato chiamato a dare un “indirizzo”, vale a dire l’autorizzazione a delegare l’assessorato alla cultura – ricoperto da Giuditta Rado – a proporre una bozza di statuto per la Fondazione. Primi passi, dunque, per una novità di capitale importanza per Oderzo, luogo di storia e cultura, e via via sempre più caratterizzato da una netta tendenza alla rivalutazione del suo peso specifico nel turismo di Marca. Una vocazione da assecondare e attrezzare come si conviene – spiega il sindaco Elio Pujatti – e alla quale la Fondazione si appresterà a dare risposte concretamente percorribili nell’arco di pochi mesi, si ipotizza per marzo o aprile 2004. L a strada provinciale “Cadore-Mare” nel tratto Lutrano-Oderzo verrà allargata. È l’ottima notizia che giunge dall’ultimo consiglio comunale quando, nell’assestamento di bilancio, è stato inserito il contributo arrivato dalla Provincia di Treviso per questo scopo. Si tratta di una cifra di tutto rispetto: la bellezza di 481 mila euro. Su questa bella cifra, però (è pur sempre poco meno di un miliardo di vecchie lire), Giovanni Pisani, già sindaco, e ora nella minoranza “Insieme per Fon- Scorcio sul Museo opitergino, uno dei poli culturali «La Fondazione è lo strumento che fa perfettamente al caso nostro – prosegue il primo cittadino – ben calibrato sulle esigenze e sul notevole spessore delle iniziative di Oderzo. Non è più pensabile procedere come si è fatto finora per avere una cultura di qualità, oberando di un impegno estremamente impegnativo e delicato una sola persona». Ma come funzionerà la Fondazione? All’inizio il Comune passerà le attuali risorse alla Fondazione, ma l’obiettivo è che con il tempo essa si autoalimenti. Il Comune potrà così far tesoro di questa sua quota e la Fondazione camminerà da sé. «Oltre al denaro – spiega Pujatti – l’Amministrazione comunale darà anche la disponibilità di un capitale i cui frutti andranno alla Fondazione. Inizieremo dunque con 200 mila euro di capitale di dotazione», un primo significativo “segnale” per invogliare altri soggetti a entrare in questo “meccanismo virtuoso”. TRATTO LUTRANO-ODERZO La “Cadore-Mare” un po’ più larga tanelle” esprime forti critiche. «Non condivido assolutamente questo modo della Provincia di dare i contributi, provenienti da soldi pubblici, solo ed esclusivamente ai Comuni con i quali essa va d’accordo. Faccio l’esempio del Comune di Mansuè, che domanda finanziamenti per realizzare le rotatorie sulla provinciale Pordenone-Oderzo e che ancora non ha visto un centesimo». L’allargamento della strada sarà di un metro e mezzo, al quale andrà ad aggiungersi la nuova pista ciclabile. «Da sempre – ri- e L’AZiON Mottense MOLTI GLI INTERVENTI, PIÙ SICUREZZA Un anno fa la paurosa alluvione: oggi Motta è più “attrezzata” E rano le 5.30 del 27 novembre 2002: esattamente un anno fa. Le campane hanno cominciato a suonare a più non posso, in pochi secondi nelle strade si è riversata una cittadina intera: caos di auto e occhi interrogativi. Si riviveva in quelle ore lo spettro dell’alluvione di 46 anni prima. In quelle ore concitate di dodici mesi fa la Livenza aveva alzato paurosamente il livello: a Meduna di Livenza la situazione era quasi drammatica, con “fontanazzi” da sorvegliare un po’ dappertutto e con il livello del fiume radente il ponte vecchio. Per Motta invece la paura maggiore si sarebbe registrata in serata, quando la muretta lungo via Albano Capoluogo ha dato preoccupanti segni di cedimento: fu in quell’occa- sione che l’unione di tutta una comunità fece un piccolo miracolo. Coordinati dai Vigili del fuoco, dai militari Cimic, dai volontari della Protezione civile, aiutati dai rappresentanti di diverse imprese, forze dell’ordine, associazioni e da tanti cittadini comuni, fecero un piccolo “miracolo” riuscendo a chiudere la falla del muro e praticamente salvando la situazione. Oggi, a distanza di un anno, com’è la situazione? Il muro di via Albano Capoluogo è stato completamente ristrutturato e rinforzato; alcuni tratti del fiume, specie in zona Navolè, sono stati rifatti; è stato abbassato il livello del letto del fiume della Livenzetta, il ramo morto che scorre a due passi dal centro storico. La pulizia è stata completa, come la pulizia delle “porte vin- ciane” che collegano la Livenzetta alla Livenza, da parte dei sommozzatori del nucleo mottense di Protezione civile. A livello istituzionale il sindaco Graziano Panighel si sta mobilitando con diversi incontri, insieme ai sindaci della zona, per capire quali saranno i tempi per la messa in sicurezza idrogeologica della zona. Pochi giorni fa il gruppo di op- MOTTA DI LIVENZA Mostra d’arte Rimane aperta fino al 14 dicembre al palazzo comunale La Loggia, la mostra dell’artista mottense d’adozione Mario Nicorelli. Orari: lunedì-venerdì 15.3019.30; festivi: 10.30-12.30 e 15-19.30. Informazioni: www.jrnik.com. Mercatino natalizio missionario Si tiene dal 1º dicembre fino a Natale in patronato una mostra-mercatino in favore delle missioni; esposti lavori da tutto il mondo: Ciad, Madagascar, Cambogia,Vietnam e Brasile. Inoltre ci saranno anche i lavori dell’Anffas-Ceod Domenica 7 dicembre 2003 U ASCOM posizione “Motta Nuova” è stato in visita nel comune pordenonese di Arpa per rendersi conto di persona della situazione e per capire quali possano essere le possibili risoluzioni di un problema ormai cronico. A Motta in queste settimane l’Amministrazione comunale ha redatto una piccola “Guida di Protezione civile” con tutte le notizie utili e le istruzioni da seguire da parte dei cittadini in caso di calamità naturale. Entro l’anno è attesa la presentazione del nuovo piano di Protezione civile che caratterizzerà in questo campo i passi dell’Amministrazione comunale. Gianandrea Rorato n questionario per il commercio cittadino. Infatti viene fatto compilare in questi giorni tra i commercianti mottensi, un questionario preparato dalla sezione mandamentale dell’Ascom, sul presente e soprattutto sul futuro della categoria. Poche in realtà le domande, ma tutte molto importanti, relativamente a questioni particolarmente sentite dai commercianti della zona. Tra i quesiti proposti ai commercianti, infatti, non poteva mancare la situazione del mercato, che IN BREVE Questo venerdì si terrà in centro a Motta la grande festa in onore di santa Barbara, patrona anche dei Vigili del fuoco. I Pompieri, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, stanno infatti preparando l’appuntamento in grande. Saranno circa un migliaio i bambini presenti,provenienti dalle scuole dell’Opitergino-Mottense,e insieme alle squadre dei Vigili di Motta ci saranno anche i Vigili del Comando di Treviso. La manifestazione si terrà in centro. Durante la mattinata i Vigili del fuoco prepareranno una dimostrazione di spegnimento di vari tipi di incendio, ci saranno delle prove tecnico-ginniche e prove di salvataggio. di Motta e il mercato equo e solidale. Anziani e Pensionati Si tiene domenica prossima 14 dicembre l’ottava edizione della “Festa per conoscerci” dell’associazione Anziani e Pensionati di Motta di Livenza. Alle 11 celebrazione della Messa, alle 12 pranzo a Chiarano con apposito passaggio pullman offerto dalla LiventinaGorghense.Iscrizioni al centro Caritas i giorni 1, 2, 3 e 4 dicembre dalle 9.30 alle 12. Festa di santa Barbara 33 a Motta è bisettimanale visto che si tiene sia il martedì che il sabato: “Siete favorevoli al suo ritorno in centro?”. Il mercato come noto, all’epoca dell’inizio dei lavori per il rifacimento di piazza Luzzatti, è stato spostato in borgo Aleandro. Da qui l’idea dell’Amministrazione comunale attuale di riportare i banconi all’ubicazione originaria. In passato ci sono stati degli incontri tra Amministrazione comunale, commercianti e uomini della Polizia municipale che supervisionano la posizione dei banchi. Incontri importanti che potrebbero ripetersi nel breve periodo. Nel questionario Ascom anche una domanda sul punto commerciale avviato in via Sant’Antonino. I questionari verranno studiati dall’Ascom per capire che aria tira tra i commercianti della zona prima di un incontro pubblico al quale dovrebbero essere invitati i commercianti e i locali amministratori per fare il punto della situazione presente, per tracciare un bilancio sull’attività dell’ultimo periodo e per provare a pianificare l’attività nell’immediato. (GR) C’è un questionario per i commercianti di Motta, sulla situazione del settore e L’AZiON Veneziano/Memorie SAN GIORGIO DI LIVENZA, FESTA GRANDE Per la nuova chiesa, consacrazione lunedì 8 S arà consacrata lunedì 8 dicembre la nuova chiesa di San Giorgio di Livenza. La messa, alle 17 con il vescovo Magarotto, sarà un momento significativo per la comunità parrocchiale e per tutta la forania di Torre di Mosto. La nuova realizzazione rappresenta il coronamento di un sogno per molti sangiorgensi: è una storia lunga che inizia nel 1964, quando si iniziò a celebrare la messa anche nel teatro del centro sociale, che divenne ben presto il secondo punto di riferimento per i fedeli del paese, dopo la chiesa parrocchiale di via Taglio. L’idea di costruire una vera e propria cappella collegata al centro sociale si manifestò fin da subito. Con lo sviluppo urbanistico del paese concentrato in quella zona, il progetto sembrò non solo La nuova chiesa di San Giorgio di Livenza, che verrà consacrata l’8 dicembre munità potesse apprezzare e capire, che fosse collegato al centro sociale, dove oggi si svolgono la maggiorparte delle attività parrocchiali». Sarà dedicata a Maria Madre della Chiesa, e avrà funzione di cappella, mentre la chiesa parrocchiale rimarrà quella attuale, più antica, anche se decentrata rispetto al cuore del paese. La struttura, dalle linee essenziali, che ricorda la semplicità francescana, potrà accogliere oltre 500 persone, tra posti a sedere e in piedi. È prevista inoltre una saletta isolata da una vetrata per le mamme e i bambini: da qui, grazie ad un impianto di amplificazione si potrà assistere alle celebrazioni, dando la possibilità ai propri figli di muoversi, senza l’imbarazzo di disturbare. «Ho ben impressa la data di inizio lavori – ricorda don Carlo – era il 2 febbraio 2002. Se siamo riusciti a completare l’opera velocemente è anche grazie al sostegno della diocesi e al tempo donato dai numerosi volontari della parrocchia. Non mi stancherò mai di ringraziarli per il loro prezioso contributo, che ha permesso la consacrazione della chiesa prima del nuovo anno, quando lascerò San Giorgio e partirò missionario per il Ciad». Beatrice Doretto opportuno, ma necessario. Negli anni, così, si sono susseguite varie proposte: fino al 2001, quando si cominciò a lavorare con determinazione ad un progetto con l’obiettivo di iniziare a costruire entro un anno. L’ingegner Paolo Toffolon, autore del progetto, ha lavorato in collaborazione con il consiglio parrocchia- le, per arrivare alla definizione di un edificio che si inserisse in maniera armonica nel contesto ambientale e sociale. «Il risultato – commenta don Carlo, che ha fortemente voluto la nuova chiesa – è una struttura funzionale, ma non avveniristica. Mi premeva che fosse un luogo accogliente, che la co- GORGO / IL RICORDO DEL CARO DENIS CANZIAN mato per te e anche per me. Mi mancano sempre il tuo sorriso, la tua allegria e la gioia di vivere che sapevi trasmettere: eri meraviglioso, hai lasciato un vuoto troppo grande nella nostra casa. La preghiera e la fiducia in Dio mi aiutano a continuare il cammino della vita. Il ricordo e la tua presenza sono continui e vivono, sì vivono, non sono partiti con te, sono qui a rincuorare chi soffre e vive nella speranza di rivederti, di guardarti e abbracciarti. Ti voglio sempre tanto bene. La tua mamma on infinita tenerezza ti ricordiamo, nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta. Le tue doti di onestà, generosità e la tua grande fede sono il ricordo di quanti ti hanno conosciuto. Grazie papà per quanto sei stato, hai speso la tua vita lavorando per il bene della tua famiglia: ora ti pensiamo nella luce dei giusti accanto al Padre e ti preghiamo di aiutarci e proteggerci come hai sempre fatto. C aro Denis figlio mio, ancora un anno è trascorso senza di te dopo quella tragica e terribile domenica che in un attimo ha lacerato e distrutto la tua giovane vita e ha segnato il mio cuore con un dolore immenso che non si cancellerà mai e nemmeno lo scorrere degli anni potrà attenuarlo. Molte volte penso all’uomo che saresti diventato oggi, ma posso solo immaginarlo e ricordarti come eri quando il tempo si è fer- DENIS CANZIAN n. 8.5.1971 - m. 4.12.1988 Domenica 7 dicembre 2003 T CEGGIA ovaglie rosse, segnaposti a forma di cuore, lume di candela e musica di sottofondo: la cena per i fidanzati a Ceggia, domenica 23 novembre, ha ricreato un’atmosfera romantica, degna dei migliori anniversari. Oltre quaranta coppie hanno riempito la sala della Casa della Dottrina per un evento che, e qui sta la notizia, è stato organizzato dalla parrocchia. Ma come, potrebbe obiettare qualcuno, cosa c’entra la parrocchia con le cene per fidanzati? C’entra eccome, risponde il parroco don Lorenzo: quante volte sentiamo nella Chiesa il bisogno di giovani vite che regalino lo stimolo, che ci ricordino che la vita è un’avventura in cui si può tirare fuori il meglio di sé? I fidanzati sono una risorsa preziosa, che deve essere valorizzata all’interno della comunità. Eppure la Chiesa sembra avere quasi una sorta di pudore nei confronti del fidanzamento, ne parla poco. Con questa cena, preparata magistralmente dall’associazione Noi, la par- C FREGONA FARRA DI SOLIGO CAPPELLA MAGGIORE DANILO DASSIE m. 6.12.1992 Nell’undicesimo anniversario della sua prematura scomparsa il suo ricordo resta sempre vivo nella moglie, nelle figlie e nei parenti tutti che assieme ad amici e conoscenti lo affidano al Signore. ANTONINO MASO n. 1.6.1925 - m. 11.12.1983 Sempre vivo nel nostro cuore, tuo figlio Diego e tua moglie Marcella ti ricordano nel ventesimo anniversario della tua scomparsa. GIUSEPPE DORIGO n. 5.5.1963 - m. 11.12.1983 Il tempo passa inesorabile, ma tu sarai sempre nei nostri pensieri. Nel 20º anniversario, moglie, figlio, mamma, papà, fratelli e sorella e tutti i tuoi cari. Una messa sarà celebrata domenica 14 dicembre alle 10 nella chiesa di Farra di Soligo. AUGUSTO DA RE n. 9.11.1924 - m. 9.12.2002 Ci hai lasciati da un anno, ma sei vivo nei nostri cuori. Ti ricordiamo nella preghiera, assistici da lassù fino al giorno in cui saremo di nuovo tutti insieme. Moglie Gioconda, figlie, nipoti, parenti tutti. rocchia di Ceggia, invece, ha voluto ringraziare nella maniera più sentita e visibile i fidanzati, per il loro essere segno dell’amore eterno di Dio. Durante la messa che ha preceduto la cena, don Lorenzo ha invitato le coppie presenti a non sentirsi inutili prima del matrimonio: la comunità ha bisogno di capire il mistero di Dio racchiuso nelle parole del profeta Osea “Ti fidanzerò con me per sempre”. «A volte ci allontaniamo da questo mistero – ha detto don Lorenzo – e questo accade perché non ci regalate abbastanza lo stimolo del vostro fidanzamento». Un invito ad essere risorsa e a sentirsi accolti dalla comunità parrocchiale: un messaggio che sarà riproposto anche il 14 febbraio, con un’altra cena: non più per fidanzati, come la ricorrenza di San Valentino potrebbe far intuire, ma per cosiddetti “single”, persone senza compagno e compagna, che spesso incontrano difficoltà nel vivere pienamente la loro vita all’interno della Chiesa. (BD) La parrocchia ha detto “grazie” ai fidanzati con un’inedita cena CORBANESE / IL RICORDO DI EMILIO DE PIZZOL FRANCENIGO 35 ORARI NECROLOGIE da lunedì a venerdì ore 8-12 e 14-18 I necrologi vanno consegnati entro gli otto giorni prima della loro pubblicazione. L’Azione: tel. 0438 940249 fax 0438 555437 PREZZI: Necrologi: EMILIO DE PIZZOL n. 1.12.1922 - m. 10.12.2002 Normali €40 Fuori box €60 Anniversari: Ad un anno dalla tua scomparsa, con amore i tuoi cari. compleanni e matrimoni €60 PARÈ DI CONEGLIANO GINO MORO ANGELINA GIACOMETTI ROMOLO GOTTARDI ved. MORO n. 13.5.1917 n. 22.4.1921 n. 19.10.1938 m. 9.7.1995 m. 31.8.1997 m. 27.4.2002 Cari genitori e nonni, voi che siete i nostri angeli custodi vi affidiamo il piccolo Lorenzo che il giorno 8 dicembre riceverà il Battesimo. Vi ricordiamo nella preghiera. I vostri cari. C alcio e pallavolo. Il primo è lo sport più praticato in Italia, il secondo è considerato quello capace di generare le più forti cariche di adrenalina all’interno di un palazzetto. Ma calcio e volley, oggi, rappresentano anche le due facce dello sport coneglianese: prime, belle e vincenti le ragazze della Spes Zoppas; ultimi e con il morale a terra, pur dopo una serie di campionati più che apprezzabili, i ragazzi di mister Sormani. Il calcio:“Perché ci abbandonate?” Dopo anni di successi, promozioni e buoni risultati, il Conegliano del presidente Edy Sartori e del patròn Giovanni Liso è malinconicamente solo in fondo alla classifica del campionato di serie D. Ma quel che è peggio è, a sentire il vicepresidente Stefano Liso, il clima che si respira attorno alla squadra: «Ci fa male sentire critiche al nostro operato dopo che abbiamo tirato il carretto per otto anni con buoni risultati. Notiamo nell’ambiente una memoria corta e una certa indifferenza per le sorti Pallavolo alle stelle, calcio ultimo in classifica Le due facce di Conegliano della squadra e della società. C’è uno scarso seguito da parte della città, degli sponsor e del Comune. Finché la squadra vinceva la gente andava allo stadio, ora invece… Noi comunque non abbiamo nulla da rimproverarci, perché abbiamo portato il Calcio Conegliano dalla promozione alla serie D». Ma qual è, secondo Liso, la categoria che meglio calzerebbe alla città? «Conegliano meriterebbe la serie C2, ma ne è ancora distante a causa della mentalità giusta, che non c’è». E intanto i vari Siviero, Mateos e Perenzin (ai quali, come a tutti i compagni, va il nostro augurio per un pronto riscatto) continuano a giocare davanti ad un Comunale non propriamente “gremito al limite della capienza”. L’ultima delusione è arrivata domenica scorsa, con la sconfitta interna (01) contro il Trento. La pallavolo: “l’importante è far partecipare” Davvero diversa la situazione che si sta vivendo nella pallavolo femminile. Dopo due campionati di classifica medio-alta, infatti, la Spes Zoppas Volley (notevolmente rafforzatasi in estate) sta infatti dominando il proprio girone del campionato di serie B1 con 8 vittorie su 8 partite, di cui una sola finita al tiebreak, e il palazzetto di via Antoniazzi stracolmo (oltre 500 le persone accorse sabato NAZIONALE DI NUOTO Giulia Furlan, 15enne stella della Hydros S iamo in piscina a Oderzo, sede della “Hydros”, società sportiva in cui brilla Giulia Furlan, di Ponte di Piave, classe 1988, da quest’anno pure convocata in Nazionale… «Prima per il Tre Nazioni sono stata in Francia a marzo, e poi agli Europei in Scozia ad agosto. E il 13 e 14 dicembre parteciperò al Quattro Nazioni in Germania». Com’è andata? «In Francia bene, anche se ho fatto solo le staffette, perché le gare individuali le hanno fatte le più esperte, poi agli Europei siamo arrivati quarti e sesti, buon risultato visto il gran numero di partecipanti». Prima, avevi ottenuto qualche altro risultato apprezzabile? «Sono arrivata terza e seconda diverse volte, tra cui ai Campionati italiani (due argenti e un bronzo nell’edizione 2003)». Parliamo del presente. Quanto tempo dedichi a questa tua passione? «Oltre alle gare alla do- Giulia Furlan, fresca di allenamento menica, ogni giorno mi alleno dalle 14 alle 16. Ma da un po’ di tempo stiamo sperimentando un’ora supplementare di palestra il martedì e il venerdì, e un allenamento mattutino il lunedì e il mercoledì dalle 6 alle 7.30». In questi due giorni la sveglia quindi suona molto presto… «Mi alzo alle 5, mamma mi porta fin qua, faccio l’al- sera per vedere le ragazze sconfiggere per 3-1, l’Ariano Polesine). Con questo non si vogliono certo dimenticare i buoni risultati ottenuti negli ultimi anni anche da altre compagini cittadine, ma oggi è la pallavolo femminile, quella del- la leader Marika Serafin, della statuaria Mila Rizzo, dell’esuberante Giulia Momoli e delle loro compagne ad entusiasmare la città, un obiettivo che il presidente Giovanni Lucchetta ha inseguito fin dall’inizio: «Avere un pubblico che viene numeroso a vedere la partita e si emoziona per ciò che vede non è solo un obiettivo strategico, ma il fine stesso per cui lavoriamo. Giocare con il palazzetto mezzo vuoto sarebbe il peggiore risultato possibile. Alle ragazze dico sempre: se non riuscite ad emozionare il pubblico, non potete considerarvi delle professioniste». Luca Anzanello LE INVINCIBILI - Mila Rizzo (a destra) e Marika Serafin, due dei punti di forza della Spes lenamento e poi gli allenatori mi portano a scuola, al liceo scientifico di Motta: sono in 2ª C». Riesci a conciliare le due cose? E cosa fai nel tempo libero che ti resta? «Conciliare la scuola col nuoto non è difficile, ma poi tempo libero non ne resta molto. Comunque, quando c’è, principalmente leggo e guardo film». I professori cosa dicono di questa situazione? «Approvano in pieno la mia scelta, e problemi non ne ho: a scuola vado bene, ho la media dell’8…». Nella tua vita il nuoto che importanza ha? «In questo momento della mia vita è molto importante, perché riesco ad ottenere buoni risultati. Ma non è la mia meta principale. Penso anche agli studi che vorrei fare in futuro: mi piacerebbe studiare biologia, perciò devo anche impegnarmi con la scuola». Tra i nuotatori affermati quali sono i tuoi modelli? «Tra i maschi Fioravanti per il suo stile, tra le donne invece mi ispiro a Franziska Van Almsick: anche lei fa i 200 stile libero, che è la specialità in cui riesco meglio». Quali sono invece i tuoi progetti per il futuro in ambito sportivo? «Proseguire, e migliorare visto che sono appena all’inizio, sempre conciliando il tutto con la scuola per avere ottimi risultati in entrambe le cose». Andrea Pizzinat IN BREVE Bowling: Susegana sesta terna d’Italia Quasi podio per il Green Phantom Susegana al campionato italiano per terne di bowling che si è svolto a Campodarsego. Il tris formato da Mauro Bolzan, Umberto Feltrin e Antonio Dal Mas, con Franco Bolzan come riserva, ha sfiorato la finale, ma la sconfitta contro gli Alien Salerno li ha relegati al girone di consolazione, dove, un po’ demoralizzati, hanno chiuso al sesto posto. Mountain bike: escursioni da Conegliano Non mettere via la mountain bike in attesa della bella stagione! Il Conegliano Bike Team propone escursioni con istruttore per tutto il mese di dicembre. Di un’ora e mezza il sabato pomeriggio, con partenza alle 14; di 3-4 ore alla domenica mattina, con via alle 9. Il ritrovo è sempre al bar Time di via Einaudi a Parè. Per informazioni: 347-6032377. MONTAGNA Conegliano: Alpini e Cai Ultima delle serate di multivisioni di montagna del Cai di Conegliano. Venerdì 5 dalle 21 all’auditorium Dina Orsi c’è la “Serata Cai-Ana”: sarà protagonista Davide Bertoni con il suo “Lo spettacolo della montagna nelle quattro stagioni”. Seguirà il concerto del coro Code di bosco di Orsago. Tarzo: serata della montagna Sabato 6 dicembre, alle 20.30, nella palestra parrocchiale di Tarzo venticinquesima edizione della “Serata della montagna”. Interviene Roberto Sorgato, membro dal Cai, che presenta due documentari dal titolo “Ambiens” e “Cordata Europea”. Partecipa la Corale dei laghi. Colle: le scalate di Manrico Sabato 6 alle 20.30 nella palestra di Colle Umberto il grande alpinista di Mel Manrico Dell’Agnola presenta uno spettacolo di diapositive in dissolvenza su “I deserti della mente”, incentrato sulle sue esperienze nei deserti di roccia delle Dolomiti e di Yosemite (California) e quelli di ghiaccio della Groenlandia. e L’AZiON Lettere CROCE Riflessioni a margine di quella di S.Lucia “S anta Lucia di Piave, città del beato Claudio e delle fiere”. Questa è la scritta che si legge entrando nel comune di Santa Lucia. Per chi ha un minimo di sensibilità religiosa l’accostamento risulta alquanto stonato, anche se non ho mai voluto negare la buona fede di chi voleva rendere esplicite alle porte del paese le “caratteristiche” interessanti per chi volesse fermarsi in visita. Ma quando la scorsa settimana ho visto campeggiare una croce illuminata sulla ciminiera che si trova adiacente ai padiglioni fissi nella area della fiera ho pensato che la volontà di confondere maldestramente sacro e profano a Santa Lucia è proprio una passione. L’intenzione di questo gesto da parte dell’Amministrazione è chiara a chiunque: approfittare del grande afflusso di gente alla fiera millenaria per rendere esplicita, pubblica la propria “crociata” per la difesa del Crocifisso (cioè Colui che è appeso alla croce). Io voglio chiedere all’Amministrazione comunale e a tutti quei cittadini che approvano questa scelta se veramente questo gesto sta rispettando il simbolo della croce, e soprattutto se sta rispettando Colui che della croce ha fatto segno universale di accoglienza, di riscatto dal male, di salvezza. Dio ha scelto come trono terreno per il proprio Figlio la croce, un segno di sconfitta e non di difesa, o peggio, di imposizione della propria persona e delle proprie idee. Nella croce Gesù si è lasciato infiggere al legno, a braccia aperte, perché tutti gli uomini vedessero e ottenessero la salvezza di Dio. Gesù nella sua vita non ha mai avuto una parola di paura o di rifiuto per le persone appartenenti a religioni diversa dalla sua (ovvero la religione ebraica); anzi, ha incontrato, accolto e rimesso in dialogo con Dio Padre proprio coloro che la sua religione considerava pubblici peccatori e “goim”, ovvero gente di razza inferiore e di culto idolatra. Parole dure invece Cristo le ha indirizzate ai dottori, ai maestri, agli anziani, ai responsabili pubblici della propria religione condannando la strumentalizzazione che questi ne facevano, l’uso alienante, falsante e schiavizzante per la gente, così lontano dalla volontà di Dio. Non ci vuole tanta perizia o conoscenza teologica per rendersi conto di ciò, basta passare qualche ora a leggere il Vangelo. Le fiere sono per loro natura un luogo nel quale da sempre uomini provenienti da realtà diverse si incontrano, dialogano, si accordano pacificamente. Quest’anno, ovviamente, un numero crescente di stranieri visiterà la fiera. Che segno gli sta dando la comunità locale? Un segno di accoglienza o un segno di chiusura? E N T R A N E L & interventi Proporrei all’Amministrazione un segno veramente coraggioso che andrebbe a sanare immediatamente questa brutta “scivolata”. Che la croce venga lasciata, ma che vengano posti subito vicini, in dimensioni a lei uguali, almeno anche la mezzaluna dell’islam, la stella di Davide, la parola sacra “Om” dell’induismo, il budda, lo “yin e yang” del taoismo. Sono i maggiori simboli religiosi di coloro che oggi, provenienti da ogni parte del mondo, vivono a Santa Lucia di Piave. E una volta passate le fiere, chiedo che ci si prenda l’impegno di iniziare un dialogo vero sull’incontro tra religioni e culture diverse nel nostro territorio. Concludo dicendo che purtroppo le chiusure mentali nei confronti dello straniero da parte nostra, oltre che essere una esplicita negazione dell’insegnamento di Gesù sono fuori dal tempo e il nostro tempo le sta progressivamente smantellando. Non sono queste “crociate” che fermeranno un confronto con chi sta arrivando nelle nostre zone da ogni parte del mondo, da ogni contesto religioso e culturale. Non è la religione islamica che dobbiamo temere, ma il fondamentalismo, ogni fondamentalismo, quello islamico ma ancor di più quello del quale non ci accorgiamo, ovvero quello che mettiamo in pratica noi con i nostri gesti che pur partendo apparentemente dalla buona fede finiscono inevitabilmente per diventare negazione della nostra vera cultura e della nostra religione. Diego Cozzuol SENTIERI Ancora un capitolo delle schermaglie Non c’è tregua sui “sentieri”, anche in questo numero. Abbiamo infatti ricevuto e pubblichiamo questo intervento del presidente della Comunità Montana delle Prealpi, Gianpiero Possamai, in replica ad alcune dichiarazioni del consigliere di opposizione Giuseppe De Luca. S piace dover impegnare ancora del tempo, e ci rimettiamo alla pazienza dei lettori per rispondere alle continue falsità espresse a mezzo stampa dal consigliere di opposizione Giuseppe De Luca, la cui azione denigratoria, iniziata da quando non è più stato nominato assessore di quest’ente, è ispirata al motto “sparla, sparla che qualcosa rimane”. Il lettore ha però il diritto di conoscere la verità. Indennità amministratori De Luca afferma, nella sua lettera pubblicata sul settimanale L’Azione in data 23 novembre, che il vicepresidente della Comunità “guadagna” circa due milioni di lire mensili. Il fatto è completamente errato. Risulta manifesta “l’inaffidabilità” politica di De Luca fondata sulla falsità delle periodiche affermazioni che lo stesso effettua nel tentativo di screditare gli attuali amministratori della Comunità Mon- Domenica 7 dicembre 2003 tana verso l’opinione pubblica. Per chiarezza e trasparenza amministrativa comunico che il vice presidente percepisce un’indennità mensile di 625 mila lire lorde e non “guadagna” certo due milioni di lire. Nel merito all’indennità per la carica di presidente si precisa che detta indennità è stabilita per legge, dall’anno 2000, in 6 milioni 700 mila lire lordi mensili. Di mia spontanea volontà ho provveduto a ridurre detto importo a 5 milioni di lire lordi. Quindi l’indennità netta di presidente è di circa 2 milioni 900 mila lire (mille 497 euro) per un impegno di tempo pressoché totale tolto alla mia attività di libero professionista. Resta inteso che per la carica di sindaco non percepisco alcunché. Prealpi in festa “Prealpi in festa” è una manifestazione annuale di promozione, esposizione, e vendita di prodotti tipici, che dall’anno 2000 è stata resa itinerante nel territorio delle Prealpi trevigiane. Per tale manifestazione sono stati impegnati 17 mila euro e non 23 mila come De Luca ha falsamente affermato. De Luca inoltre tace sul fatto che, considerata l’importanza che questa manifestazione riveste per la valorizzazione delle tipicità locali, la Provincia di Treviso ci eroga 43 un contributo di 5 mila 500 euro e la Camera di Commercio un contributo pari a 5 mila euro. Palio delle Prealpi “Palio delle Prealpi” è una rievocazione storica che ha visto nella seconda edizione di quest’anno, realizzata all’interno della manifestazione regionale “Una piazza per la storia veneta”, la partecipazione di 15 Comuni delle Prealpi. Per questa edizione la Comunità aveva deciso di non chiedere contribuzioni economiche da parte dei Comuni e, visto l’ottimo risultato ottenuto a CastelBrando, è nostra intenzione trasformare tale evento, l’unico che registra una così ampia partecipazione di Comuni, da appuntamento biennale in annuale. Sentieri È assolutamente chiaro il tentativo del consigliere di opposizione di creare disaccordo tra la Comunità Montana e le associazioni di volontariato. Tentativo che non avrà seguito, in primo luogo per l’intelligenza delle persone che si dedicano al volontariato, ma anche perché questo ente riconosce da sempre l’importantissimo valore di impegno e sacrificio che l’associazionismo e il volontariato svolgono a favore della comunità. Gianpiero Possamai Presidente Comunità Montana Prealpi Trevigiane Potete inviare le vostre lettere al direttore per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] per posta all’indirizzo: L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto oppure per fax allo 0438. 555437 P R O G E T T O COROLLA. Solo fino al 31 Dicembre Finanziamento a tasso zero di 10.000 euro in 36 mesi tan 0%, taeg 1,38 %, spese istruttoria 160 euro. Salvo approvazione Toyota Financial Service VERSIONI: Hatchback 3 e 5 porte, Station Wagon, Monovolume Verso - Motori benzina tutti a 16V a fasatura variabile VVT-i: 1.4 (97 CV), 1.6 (110 CV), 1.8 (135 CV) e 1.8 (192 CV) - Motori diesel tutti 16 V Common Rail D-4D: 2.0 (90 CV), 2.0 Intercooler (110 CV). 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