L`AZiONe - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

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L`AZiONe - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 7 dicembre 2003
e
L’AZiON
Primo Piano
MONS. GIUSEPPE ZENTI È IL NOSTRO VESCOVO
IL PRIMO MESSAGGIO ALLA DIOCESI
E
ra palpabile l’atmosfera solenne e tesa delle grandi occasioni, mercoledì 3 dicembre alle
12 nella sala degli stemmi del Castello
vescovile di Vittorio Veneto.
Numerosi sacerdoti e laici, in rappresentanza dell’intera Chiesa locale, erano stati convocati dal Vescovo Alfredo Magarotto per la comunicazione ufficiale della designazione di monsignor
Giuseppe Zenti alla guida della diocesi
di San Tiziano.
Quelle di mons. Magarotto, le ultime
da Vescovo della diocesi vittoriese, erano parole intrise di commozione e partecipazione, a riprova dell’attaccamento con cui ha svolto il suo servizio in
questi sei anni e mezzo tra noi.
Ben interpretava il sentimento di tutti il vicario generale mons. Giuseppe Pagotto, nel suo inter vento dopo le comunicazioni ufficiali: «Quanto prima sapremo esprimere al nuovo Vescovo la
nostra gioia per la sua nomina alla guida della nostra diocesi. In questo momento ci sentiamo tutti guidati dalla fede e percepiamo di trovarci di fronte ad
avvenimenti importanti».
«Avremo sicuramente – ha proseguito mons. Pagotto - le occasioni per
dimostrare al nostro vescovo Alfredo
“Carissimi, già vi sento
come la mia famiglia”
quanto gli abbiamo voluto bene. In questo momento noi viviamo una grande
gioia e al tempo stesso comprendiamo
il momento umano e spirituale che egli
sta vivendo. Gli siamo vicinissimi come
sempre e ancor di più con la nostra preghiera, unita alla riconoscenza che gli
dobbiamo per i pochi ma intensi anni
trascorsi tra noi, in cui egli ci ha intensamente amati come Pastore».
Presente al solenne annuncio anche
il sindaco di Vittorio Veneto Giancarlo
Scottà: «Con mons. Magarotto mi sono
trovato bene: le alcune volte che sono
venuto a chiedergli indicazioni ho ricevuto da lui consigli importanti e significativi. Spero di trovarmi altrettanto bene con il nuovo vescovo». (FP)
L’ANNUNCIO: Le commosse
parole del Vescovo Magarotto
R
ivolgo a tutta la
Diocesi l’invito a
vivere nella luce
della fede e con sentimenti
di gratitudine a Dio, fonte e
datore di ogni bene, questo
momento di particolare importanza e significato per la
vita della nostra Chiesa locale e del territorio che ad
essa fa riferimento, con le
sue molteplici istituzioni religiose e civili.
È uno di quei momenti
che aprono il cuore a speranza nuova e ci confermano nella certezza che il Signore, pur nel variare delle
visissitudini della storia, è
fedele alla promessa che fece ai suoi discepoli, dicendo
loro: «Ecco io sono con voi
tutti i giorni, fino alla fine
del mondo» (Mt 28,20).
Egli è presente in mezzo
a noi, in tanti modi: con la
sua parola, i suoi sacramenti, la sua grazia, il suo
aiuto.
Un segno speciale della
sua presenza è costituito
dalla successione apostolica, che decorre ininterrotta fin dalle origini della
Chiesa.
Lo ricorda il Concilio, affermando che «nella persona dei vescovi - successori
degli apostoli - è presente in
mezzo ai credenti, il Signore Gesù Cristo» (LG 21).
Con lo sguardo rivolto a
lui, il Cristo Risorto, centro
e fondamento della nostra
fede, accogliamo con gioia
e gratitudine il nuovo vescovo di Vittorio Veneto,
che il Papa Giovanni Paolo
II, accogliendo la rinuncia
al governo pastorale della
Diocesi che gli avevo presentato, per raggiunti limi-
C
arissimi,
da quando il
Nunzio Apostolico in Italia, Sua Eccellenza Mons. Paolo Romeo, mi ha consegnato la
lettera nella quale il Santo Padre mi comunicava
la sua proposta di essere
Vescovo di Vittorio Veneto, già vi sento come la
mia famiglia. E con limpida semplicità posso dire di volervi un mondo di
bene. Ogni giorno, frequentemente, vi ricordo
nella preghiera, soprattutto nella celebrazione
dell’Eucaristia.
Non appena sarà possibile mi riprometto di aprirvi il cuore alla confidenza su un vasto orizzonte. Per intanto vorrei
confidar vi che al sentimento iniziale di smarrimento e di una certa paura di fronte alla coscienza
della mia inadeguatezza
e del peso delle responsabilità che mi attendono,
un po’ alla volta sta subentrando in me il senso
della fiducia e persino della serenità.
Sono convinto che è
l’effetto anche della preghiera del vostro Vescovo, Sua Eccellenza mons.
Alfredo Magarotto, con il
quale mi sono messo subito in comunicazione,
fraterna e confidente.
Essendo costretto ad
esprimermi per essenzialità stringata, per rispetto
nei confronti del Settimanale diocesano che, in obbedienza al segreto pontifìcio sulla mia nomina,
vincolata fino alle ore 12
di mercoledì 3 dicembre,
ha messo il Direttore, cui
va la mia riconoscenza,
nelle condizioni di fare acrobazie per riser vare
spazi appropriati, mi limito a pochi e riassuntivi
saluti, che in seguito e-
ti di età, ha nominato in data odierna.
È il Vicario generale della Diocesi di
Verona, mons. Giuseppe Zenti.
A nome di tutta la
Diocesi presento al
vescovo eletto, il più
cordiale
saluto,
congratulazioni e
auguri, invocando
su di lui l’abbondanza dello Spirito
Santo.
So che ha accettato con trepidazione questa nomina;
ma ha tante doti di bontà e collaborazione che mi ha ofprudenza, cultura ed espe- ferto durante questi sei anrienza pastorale e ha svolto ni e mezzo di ministero pacon generosa dedizione in- storale.
carichi delicati e impegnaSono stati anni per me
tivi nella Diocesi di Verona. molto belli, impegnativi, ma
Sono certo che saprà esse- anche pieni di tante soddire il Buon Pastore che la sfazioni.
Chiesa vittoriese attendeva.
Assicuro che porto nel
Nell’attesa che mons. cuore, con gioia e preghieGiuseppe Zenti riceva l’or- ra, il più bel ricordo di quedinazione episcopale e dia i- sta mia breve ma intensa
nizio al suo ministero a Vit- stagione vittoriese.
torio Veneto.
Vittorio Veneto, 3 diGiovanni Paolo II ha di- cembre 2003
sposto che io continui a
+ Alfredo Vescovo
svolgere le funzioni di VeAmministratore
scovo diocesano, in qualità
Apostolico
di Amministratore diocesano della
Diocesi.
Ma fin da
questo momento desidero esprimere i miei
sentimenti di
viva riconoscenza a tutta la Diocesi
per il bene
che mi ha voluto e per la (qui sopra e a centro pagina) tre momenti dell’annuncio ufficiale alla diocesi del nome del nuovo vescovo di Vittorio Veneto
spliciterò nel dettaglio.
Mi sia consentito anzitutto esprimere, con il saluto fraterno, un grazie
grande a Sua Eccellenza
mons. Alfredo Magarotto
che in pochi anni s’è conquistata la stima e la simpatia di tutti.
Un saluto fraterno cordialissimo, che parte cioè
dalle profondità del mio
cuore, all’intero Presbiterio, a cominciare dal suo
Consiglio Presbiterale
(ma anche al Seminario,
fortunatamente ancora
carico di belle promesse);
e all’intero laicato, a partire dalle famiglie nelle loro componenti di genitori, di figli, di nonni.
Un saluto riconoscente
a tutti i Religiosi e le Religiose, come a tutti i Missionari.
Saluto con deferenza le
Autorità civili e militari.
Saluto con commossa
venerazione i malati, gli
anziani, gli infermi, chi
sperimenta il dramma
della solitudine.
In questo momento
per me storico, sento il bisogno di rendere grazie
a Dio per il dono di una
Diocesi ancor ricca di valori umani e cristiani, frutto di una eredità culturale e spirituale cui hanno
posto mano tante famiglie, le parrocchie con i
loro presbiteri e quei Vescovi che in una sequenza di personalità di alto
profilo e persino di eccezionale statura pastorale
(non potrò certo dimenticare di succedere ad Albino Luciani!) hanno assicurato la guida della amatissima Diocesi di Vittorio Veneto.
Se ci penso troppo, rischio di perdere la serenità. Ma so che voi mi
prenderete come sono,
con i limiti e le risorse e
che posso contare sulla
vostra preghiera, perché
sia un buon pastore nel
Pastore dei pastori al quale voglio sempre guardare. È a Lui che affido la
mia vita. E confido nella
sua Misericordia.
Come mi affido a Maria perché sia Madre e
Maestra sulle strade della nuova evangelizzazione, tutta intessuta di fede
nel mistero Trinitario e di
comunione fraterna.
A presto!
Sac. Giuseppe Zenti
IL PROFILO BIOGRAFICO
DI MONS.GIUSEPPE ZENTI
ons. Giuseppe Zenti è nato a San Martino Buon Albergo (periferia Est di Verona) il 7 marzo 1947.
Ha compiuto la sua preparazione al sacerdozio nel Seminario diocesano di Verona
É stato ordinato prete il 26 giugno 1971 a San Martino
Buon Albergo, dove è stato Collaboratore dal 1971 al 1975
Ha frequentato l’Università di Padova dove, nel 1975, si
è laureato in Lettere Classiche con una tesi su Sant’Agostino: “Le sedi apostoliche in Sant’Agostino”
Dal 1974 al 1983 è stato Assistente e Insegnante nel Seminario minore di San Massimo di Verona
Dal 1977 è Consulente ecclesiastico
U.C.I.I.M.
Dal 1989 al 1993 è stato Pro-rettore del
Seminario di San Massimo
Dal 1985 al 1994 è stato Preside del Seminario Minore dal 1985 al 1994
Dal 1992 é Cappellano di Sua Santità
Dal 1993 al 1997 è stato Parroco della parrocchia urbana di Santa Maria Immacolata Verona
Dal 1997 al 2002 è stato Arciprete di Legnago e Vicario foraneo
Dal 2002 è Vicario Generale della Diocesi
di Verona
M
LA PRIMA INTERVISTA A MONS. ZENTI
DOPO LA NOMINA EPISCOPALE
“C’è bisogno nella Chiesa
di un grande amore fraterno”
L
a nomina era nell’aria. Ma più che
un cicaleccio era
un diffuso sentire dell’animo. Nei preti e nella gente. Di che “stoffa” fosse,
don Giuseppe Zenti l’aveva mostrato da tempo. In
Seminario prima, poi come parroco a Maria Immacolata in città e a Legnago nella bassa veronese e, infine, come Vicario
Generale della Diocesi.
Prete integerrimo, mite e
fermo ad un tempo, capace di ascolto e ricco di sapienza. Versatile e colto,
fin da giovane ha concentrato l’interesse dei suoi
studi sulla figura di Agostino, il grande vescovo di
Ippona. La sua tesi di laurea, sulla figura del santo
africano, costituisce un
punto di partenza per chi
voglia conoscere da vicino
il grande Pastore. Ed è
proprio in questa figura esemplare che don Giuseppe Zenti affonda le radici
del proprio sentire di prossimo Vescovo di Vittorio
Veneto.
Don Giuseppe, cosa
vuol dire essere vescovo oggi?
«È l’ultima occasione
per convertirsi».
Quando ha saputo
della sua nomina?
«Lunedì 24 novembre.
Mentre al mattino presto
stavo entrando in Curia, il
Nunzio apostolico in Italia,
tramite il suo segretario,
mi ha telefonato, chiedendomi di andare da lui a Roma entro le cinque del pomeriggio».
E lei ha preso il pri-
La priorita?
“La riscoperta
dei valori
fondamentali
della fede”
mo aereo…
«Mi sono messo al volante e, dopo cinque, sei ore, ero a Roma dal Nunzio».
Con quale stato d’animo ha accolto la
nomina?
«Il primo sentimento,
che penso sia comune a
tutti coloro che vengono
chiamati all’episcopato, è
stato di smarrimento. Poi
quando ho letto la destinazione: Vittorio Veneto, il
sentimento s’è fatto ancora più acuto, come se fossi stato stordito».
Per quale motivo?
«Perché mi sono venuti alla memoria i miei predecessori in quella Sede:
monsignor Carraro, che
mi ha ordinato prete e Pa-
pa Luciani, solo per fare
due nomi. La loro grandezza mi ha messo come
una sorta di vertigine, di
confusione».
E come si torna a casa col segreto dell’episcopato nel cuore?
«Sei ore in macchina,
sotto la pioggia, pregando
in continuazione, come
non ho mai pregato così a
lungo, per chiedere al Signore un po’ di santità e
per trovare il senso di fiducia e di abbandono nelle sue mani. Pian piano la
preghiera ha sciolto tanta
tensione, facendomi ritrovare la speranza che la
gente mi accoglierà per
quello che sono e che il Signore mi chiederà di fare
con umiltà quello che so
fare».
Qual è, secondo lei,
la più grande responsabilità di un vescovo?
«Quella d’essere un testimone, cioè un esempio,
un modello, per il pesbiterio e per i laici, nella sequela di Cristo. Mi rendo
conto che quando io celebrerò l’Eucarestia, quando pregherò, annuncerò la
Parola di Dio, dovrò essere per loro un esempio. E
quale testimonianza darò
di amore e di carità fraterna quando sarò in mezzo a
loro? Ciò che mi sconcerta è il senso di inadegua-
Domenica 7 dicembre 2003
tezza e il pericolo reale, derivante dai miei limiti, di
non essere d’esempio».
Lei è stato ed è un
grande cantore di
Sant’Agostino. Cosa
porterà del suo messaggio nella missione
di vescovo?
«Il “me terret”, cioè la
paura di essere vescovo
poco vescovo. Però la familiarità con i suoi testi mi
servirà moltissimo per acquisire il senso della pastoralità, specialmente per
avere quella carica di umanità che egli ha dimostrato in tante occasioni.
Con la speranza che l’episcopato stesso sia un’opportunità di crescita spirituale per me, una specie di
onda d’urto che mi aiuta a
maturare nella sequela di
Cristo Buon Pastore».
Ha già pensato a un
motto episcopale?
«Mi piacerebbe ispirarmi a quanto
Paolo dice nella lettera ai Filippesi: “Per
me il vivere è Cristo”. Come discepolo e come Pastore
vorrei far mio questo
grande indirizzo.
Con la coscienza che
per Paolo il vivere
Cristo era una realtà. Per
me sarà un obiettivo cui indirizzare la mia vita e quella dei presbiteri e del popolo di Dio che mi viene
affidato».
Secondo lei quali sono le urgenze o le
priorità di cui la Chiesa ha bisogno nel nostro tempo?
«La riscoperta dei valori fondamentali della fede,
che sono i più vicini ad ogni autentico umanesimo,
cioè a quello che l’uomo è.
Non per nulla Dio è il progettista della creatura umana e solo ciò che appartiene al mondo della Rivelazione è in grado di dire la grandezza e la sublimità dell’essere umano. In
secondo luogo, ma in maniera intimamente connessa, c’è bisogno nella
chiesa di un grande amore fraterno. Che vuol dire
stima reciproca, com-
prensione, apprezzamento, valorizzazione dei doni
che ognuno possiede, solidarietà nella fatica e nella prova».
Cioè la carità di Cristo.
«Ciò che costituisce
l’essenza del Vangelo: amatevi come e poiché io
ho amato voi».
Lei è stato per tanti
nel Consiglio di amministrazione di Ve-
3
piuto con i grandi Pastori
che l’hanno guidata per il
passato. Uomini di Dio di
singolare statura, in modo
da recuperare sempre più
il senso di appartenenza alla propria tradizione, come
patrimonio spirituale e culturale. E questo perché la
coscienza della propria
storia passata diventi forza
per affrontare le nuove sfide che stanno davanti, in
modo particolare per ciò
che riguarda la famiglia».
C’è una categoria
particolare a cui
vorrebbe mandare un messaggio?
«Sono tante le categorie.
Vorrei,
però, partire dal presbiterio, al quale
spero di poter dare il
meglio di me stesso, delle
mie energie, del mio tempo. Con il quale vorrò essere sempre in comunione e in comunicazione.
Sempre. Per loro, giorno e
notte, il cellulare sarà aperto per ascoltarli e la
porta aperta per accoglierli. Poi il pensiero va alle famiglie. A quelle che
stanno godendo una feconda stabilità e a quelle
che sono in crisi. E all’interno delle famiglie, un ricordo speciale ai ragazzi,
agli adolescenti e ai giovani, con grande simpatia e
trepidazione. Guardo con
simpatia il Seminario che
so ancora vivo e promettente. Guardo infine, con
commossa venerazione, le
persone sofferenti. Gli ammalati, gli anziani e chi soffre di solitudine».
Bruno Fasani
direttore del settimanale diocesano Verona Fedele
“Con i sacerdoti
vorrò essere sempre
in comunione e
comunicazione”
rona Fedele, convinto sostenitore del
ruolo della stampa
cattolica. Che messaggio manda agli amici de L’Azione di
Vittorio Veneto?
«Intanto vorrei sperare
di trovare a Vittorio Veneto un settimanale cattolico
che sappia guardare e pensare in grande, alla chiesa
e alla società, e che sappia
dire come la chiesa guarda ai problemi del nostro
tempo per cercare di darvi risposta. Di Verona Fedele porto un ricordo ammirato, sapendo che è un
giornale che gira a pieni
polmoni, guardando a
quanto capita nel mondo,
con passione e professionalità».
Alla Chiesa che è in
Vittorio Veneto quale
messaggio manda?
«Che sia gioiosa e onorata del cammino già com-
LASCIA LA DIOCESI DI ROVIGO
A Treviso arriva
il vescovo Mazzoccato
P
ressochè in contemporanea con
l’annuncio del nuovo vescovo
di Vittorio Veneto, a Treviso veniva reso noto il nome del successore di
monsignor Paolo Magnani: è il vescovo di Rovigo monsignor Andrea
Bruno Mazzocato.
Per lui è un “ritorno” a casa, poiché è originario della diocesi trevigiana dove è nato nel 1948, a San
Trovaso.
Ordinato sacerdote nel 1972, ha
successivamente conseguito la Licenza in Teologia dogmatica a Milano. Dal 1978 fino al giugno 2001 insegna teologia dogmatica nello Studio
teologico
di TrevisoVittorio Veneto e per
alcuni anni anche presso l’Istituto superiore di Scienze Religiose di Padova e di Portogruaro.
Dal 1994 è stato Rettore del Seminario diocesano.
Nell’ottobre del 2000 è stato nominato Vescovo di Adria-Rovigo dove ha iniziato il ministero pastorale
nel gennaio 2001.
È membro della Commissione Cei
per i problemi sociali e il lavoro, la
giustizia e la pace.
4
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 7 dicembre 2003
e
L’AZiON
TROPPE CAVE NELLA MARCA
La proposta del nuovo Piano cave del Veneto
U
cia di Treviso rasenta la
provocazione. Dei quattro
“insiemi estrattivi”, infatti,
uno va a coprire un’enorme fetta di territorio a
nord-ovest di Treviso fino
al Montello, delimitata dalla Pontebbana da una parte e da Castelfranco Veneto dall’altra. Due, invece
sono gli “insiemi” individuati nella Sinistra Piave.
Però è l’idea stessa di
Un Piano che
“fotografa”
gli appetiti
dei cavatori
“insiemi estrattivi” che si
annuncia pericolosa, perché accende un semaforo
giallo di pericolo sull’intera area interessata e non
solo sui siti espressamente indicati nel nuovo Piano. Infatti tutto lascia pensare che, dopo che si sarà
scavato nei punti attualmente indicati, l’attenzione si sposterà un po’ più in
là… e così l’escavazione
non si fermerà mai.
Il risultato? Che al ter-
DUE NUMERI DE “L’AZIONE MAGAZINE”
n questi giorni usciranno due numeri de “L’Azione Magazine”. Il primo, che
sarà disponibile gratuitamente in tutte le edicole di Conegliano e Vittorio
Veneto, è dedicato ad una presentazione di tutte le scuole superiori del Vittoriese e del Coneglianese, con consigli e suggerimenti. Vuol essere un contributo di informazione e orientamento per tante
famiglie e ragazzi chiamati alla scelta dopo la terza media.
Questo “speciale” prenderà il numero 49 della serie de “L’Azione”.
Un secondo numero de “L’Azione Magazine” verrà recapitato nei prossimi giorni a tutte le famiglie di Oderzo, Motta di Livenza e
Mansuè. Presenta la
“rete”dei servizi sociosanitari pubblici
dell’Opitergino-Mottense.
Questo “speciale”
prenderà il numero
51 della serie de
“L’Azione”.
I
e
L’AZ iON
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
(Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg.
Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730)
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ABBONAMENTI 2004:
Annuale (50 numeri) 40
Semestrale 22
Sostenitore 80
Per l’estero chiedere in amministrazione.
Conto corrente postale n. 130310
“I dati forniti dai sottoscrittori degli
abbonamenti vengono utilizzati
esclusivamente nell’ambito della
nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.”
ritorio trevigiano viene
chiesto di continuare a
“dare”, e in abbondanza.
Del “fabbisogno” annuale
di ghiaia a livello regionale, calcolato in 17 milioni
250 mila metri cubi, il Piano acconsente che se ne
cavino il 50%, cioè 8 milioni 625 mila metri cubi;
mentre Verona dovrebbe
darne 5 milioni, Vicenza
meno di 3 milioni, Padova
500 mila.
Tutto ciò, considerando
che in provincia di Treviso, senza che venga approvato il Piano cave annunciato, attualmente i cavatori hanno in mano autorizzazioni per scavare 63
milioni 128 mila metri cubi di ghiaia, in grado di
rifornire il mercato della
ghiaia per altri 4-5 anni.
Secondo il Piano-Chisso in Provincia di Treviso
si continuerebbe a scavare
molto: in tutto potrebbero
essere 35 cantieri. Infatti
gli Ate (Ambiti territoriali
di escavazione, i più “devastanti” perché collegano
più cave, con permessi di
escavazioni da milioni di
mc) previsti sono 11; gli
ampliamenti di singole cave sono 14; le nuove cave
autorizzabili sarebbero 10.
Questo settimanale
è iscritto alla FISC
Federazione Italiana
Settimanali Cattolici
tutte le nuove autorizzazioni, ripristino ambientale della cave esistenti; obbligo per i cavatori di anticipare cauzioni a garanzia
del ripristino dei siti; recupero di ghiaia realizzando la Pedemontana in
trincea.
È insomma una questione apertissima. I Comuni minacciati sembrano ben determinati a dar
battaglia, da Montebelluna a Paese a Vedelago. In
Sinistra Piave il più coinvolto è il sindaco di Cordignano Meneghetti, mentre i sindaci di Mareno,
Santa Lucia e Vazzola si sono coalizzati e hanno già
fissato un incontro in Regione. Nel frattempo a Vazzola è già sorto un Comitato di cittadini per la salvaguardia di borgo Malanotte. Dopo le domande
dei cavatori, come si terranno in considerazione le
domande dei Comuni e dei
cittadini? (FP)
COSA PROPONGONO
LEGGE E PIANO CAVE
bite a discarica.
Vengono pure previste:
l’intensificazione dell’attività di vigilanza, anche con
specifici finanziamenti alle Province, le quali introiteranno i proventi delle sanzioni;
la decadenza o la revoca delle
concessioni a titolari
condannati
in via definitiva per
gravi reati
ambientali;
il potenziamento della
banca dati relativa al Catasto regionale cave; l’istituzione dell’Osservatorio
ambientale.
confronto dopo che saranno giunte le osservazioni dagli enti locali. La
Giunta ha infatti concesso
60 giorni di tempo a Province, Comuni, Comunità
Montane ed eventuali altre organizzazioni per
esprimere
pareri
e
proposte in
merito al
Piano cave.
Dopo
che nei 90
giorni successivi la
Terza Commissione l’avrà
modificato e votato, il testo dovrà approdare al
Consiglio regionale – si
parla della primavera 2004
– per la discussione e definitiva approvazione.
ed associato all’USPI
Unione Stampa
Periodica Italiana
Socio del CONSIS
CONSORZIO NAZIONALE
SETTIMANALI
SOC. COOP. a r.l. - ROMA
Due “Insiemi”,
quattro cave
AMEDEO ZANARDO,
CAVATORE DEL CRIF
neto il limite ultimo dell’8
dicembre 2003 per la stesura di tale Piano, pena la
nomina di un commissario
“ad acta”.
Ma nemmeno in Giunta regionale il testo avrebbe raccolto un consenso unanime, bensì perplessità
e mugugni. È indicativo
del clima in cui si dibatte
sull’argomento, il fatto che
due consiglieri regionali
trevigiani appartenenti alla maggioranza, Federico
Caner della Lega Nord e
Remo Sernagiotto di Forza Italia abbiano fin da subito dichiarato in modo
manifesto la propria contrarietà ad un Piano cave
così strutturato. E nei giorni scorsi anche un altro
“pezzo” della maggioranza si è dissociato. Il presidente provinciale trevigiano di Alleanza Nazionale
Carlo Manfrenuzzi ha
chiesto il congelamento
della proposta di Giunta,
rilanciando: moratoria su
orre fine all’effetto gruviera,
che vede il Veneto con
1385 lacerazioni sul territorio tra cave dismesse e
in atto; garantire il recupero ambientale; riequilibrare il rapporto tra fabbisogno e materiali estratti anche in funzione di un
calmieramento dei prezzi;
assicurare punti fermi per
tutti, in uno scenario di trasparenza». Questi sono gli
obiettivi dichiarati dalla
Giunta regionale del Veneto nel presentare la proposta di nuovo Piano re-
5
LE AREE IN DIOCESI
ella Sinistra Piave trevigiana due sono le zone (che
nel Piano vengono chiamate I.E., cioè “Insiemi estrattivi”), interessate dalla proposta di Piano cave approvata dalla Giunta regionale del Veneto.
Insieme estrattivo n. 1 - Tocca i Comuni di Cordignano, Godega Sant’Urbano e Orsago.
Qui si prevede di consentire due escavazioni: l’ampliamento di una cava singola già esistente con circa 40 ettari già escavati, tra borgo Tocchet e Campardo; una nuova
cava sarebbe indicata nell’area tra borgata Tocchet e San
Rocco.
«Strategicamente – si legge nel Piano – è destinato a
soddisfare le necessità dell’area localizzata all’estremo
Nord-Est della Regione, attualmente servita in gran parte
con materiali provenienti dalla confinante Regione Friuli
Insomma non è affatto
vero, come ha affermato a
più riprese anche l’assessore Chisso, che il Piano
non prevede nuove cave e
pone fine all’effetto groviera del territorio veneto.
Se è vero che si prevede
per gran parte un ampliamento delle cave esistenti,
è anche vero che qua e là
le cartine sono cosparse di
altri bollini, che rappresentano nuovi crateri realizzabili.
E per gli ampliamenti
ammissibili inseriti nel Piano, numerosi risultano
coincidenti con domande
di ampliamento presentate di recente dai cavatori…
i quali in più casi avrebbero già acquistato i terreni.
C’è chi mormora che
l’assessorato alle attività estrattive abbia presentato
questo Piano prima d’altro
perché costretto: con una
intimazione del dicembre
2002, infatti, il Tar aveva
imposto alla Regione Ve-
«P
Domenica 7 dicembre 2003
N
Si continuerà
a scavare
na legge sulle
cave fatta dai cavatori! C’è chi
bolla così, senza mezzi termini, la proposta di riforma della legge regionale
cave presentata ai primi di
novembre dalla Giunta regionale del Veneto su proposta dell’assessore Renato Chisso, accompagnata
dal Piano che va ad individuare le aree in cui consentire ulteriori estrazioni
di ghiaia e sabbia, materiali utilizzati soprattutto
nell’edilizia.
E la bozza ha suscitato
un bel vespaio soprattutto
nel Trevigiano dove sono
ben 25 i Comuni coinvolti.
La rabbia di numerosi sindaci è montata, oltre che
per l’entità delle escavazioni autorizzate nei loro
territori, anche perché tutto è finora avvenuto tenendo all’oscuro gli enti locali interessati. Talmente
all’oscuro che, ad oltre un
mese dalla sua presentazione ufficiale i primi cittadini lamentano di non aver ancora avuto la possibilità di visionare il Piano.
Ma, al di là del diritto di
parola rivendicato dai Comuni, quel che il Piano cave prevede per la provin-
Attualità
gionale di attività di cava
per rimpiazzare la legge
44 del 1982.
Viene abbandonato il
principio secondo cui il 3%
del territorio di un Comune può essere adibito ad
attività estrattive: ora la
programmazione è regionale, e l’80% dell’estrazione dovrà avvenire solo in
bacini o cave già in essere.
Inoltre viene enfatizzata la possibilità di escavazioni in profondità, anche
sotto il livello della falda
acquifera.
Nel testo si parla poi di
recupero ambientale e riqualificazione delle cave
ad opera dei titolari dell’attività di cava, previo accordo con le comunità locali. I progetti di recupero
costituiranno un requisito
essenziale per la concessione dell’autorizzazione.
Inoltre le cave dismesse
non potranno essere adi-
Precedenza agli
ampliamenti
delle cave
esistenti
L’ITER
Cosa accadrà ora? L’itinerario per approdare alla
nuova legge regionale è
ancora lungo. Infatti il progetto di legge con annesso Piano cave è ora presso la Terza Commissione
regionale. Questa, tuttavia, inizierà l’esame e il
CORDIGNANO
La rabbia del sindaco
Meneghetti contro
l’ipotesi di altre cave
a pagina 25
“La ghiaia serve”
A
medeo Zanardo, ca vatore a San Miche le di Piave, presidente del
Crif (Consorzio regimazio ne idraulica fiumi, che riu nisce venti imprese d’esca vazione, per oltre 800 di pendenti).
1.
«Benché il Piano
sia più restrittivo
per quanto riguarda noi cavatori, ritengo di dare un
giudizio positivo, perché
l’assessore regionale ha avuto il coraggio di prendere in mano una situazione
che stava languendo da anni e anni. Soprattutto questo Piano mette ordine e
detta finalmente regole
certe entro le quali poterci
“muovere”. Molte amministrazioni comunali si sono
lamentate del fatto che il
Piano è stato presentato
senza il loro parere preventivo. A parte il fatto che
possono fare tutte le loro
osservazioni, mi chiedo: se
l’assessore avesse dovuto
tener conto di ogni singolo
parere, quando mai avremmo avuto il Piano?
Forse ci sarebbero voluti
almeno vent’anni...».
«Ritengo sia giusto, perché se si
vuole mettere ordine laddove ci sono cave esistenti, vicine l’una all’altra, l’unica soluzione, la più razionale e con minore impatto sul territorio consiste
nel fare un’unica, grande
cava, consentendo tra l’altro un recupero ottimale,
proprio in considerazione
di questa unitarietà. Inoltre, nel presupposto che la
ghiaia comunque serve, e
che non vedo alternative
praticabili alla cava, ciò
consente di evitare altri
“buchi” sul territorio».
«È sicuramente
opportuno non limitare l’escavazione in
profondità. È infatti evidente che più in profondità
si può scavare, maggiore è
2.
3.
la superficie risparmiata.
Premesso, naturalmente,
che ogni singola situazione, ogni sito hanno caratteristiche specifiche che
vanno analizzate preventivamente con molta attenzione. In taluni casi si può
scendere in falda, in altri
invece assolutamente no...
Ripeto: è preferibile avere
cave più ampie e più fonde
piuttosto che ulteriori
sbancamenti». La filosofia
è semplice: sfruttare al
massimo un sito destinato
a cava, arrecando il minor
danno possibile.
«Non nego poi che una
cava rappresenti un impatto ambientale, ma è anche
certo che non inquina, ed
è comunque territorio perfettamente recuperabile ai
più svariati utilizzi, spesso
molto vantaggiosi per l’ambiente, come non è difficile osservare sul nostro territorio».
«Credo che la nuova normativa parta
da un ragionamento in difetto, in quanto le quantità
indicatevi corrispondono
grosso modo a quelle previste vent’anni fa. E ben
sappiamo quanto impulso
abbiano avuto in Veneto l’edilizia e le altre attività connesse. D’altra parte non bisogna dimenticare che la
Regione ha fatto una “leggina” definita “delle Grandi opere” che contemplano
le cosiddette “cave di prestito”. Cioè cave che vengono aperte ad hoc per una specifica necessità. Esse hanno dei vantaggi, ma
anche degli svantaggi: come vengono aperte e sfruttate, può poi anche succedere che vengano abbandonate o malamente recuperate. Non sarà mica colpa di noi cavatori, no?
In ogni caso, il Veneto
importa più ghiaia di quanta ne esporti. Ne importa
dal Friuli, la esporta in Emilia Romagna, ma – at-
4.
(a destra) il territorio dell’Insieme estrattivo TV1 e (sopra) quello dell’Insieme estrattivo
TV2, con indicati i quattro siti in cui è prevista la possibilità di scavare
Venezia Giulia, oppure scavati in altre aree della provincia. Gli oneri derivanti dal trasporto dei materiali assumono talvolta dimensioni significative».
Insieme estrattivo n. 2 - Si trova in prossimità del Piave e interessa i Comuni di Mareno, Vazzola, Santa Lucia
di Piave, Susegana e Cimadolmo.
Qui si prospetta di autorizzare due nuove cave: un’area
a sud di borgo Campana per Santa Lucia di Piave; un’area
vicina a borgo Malanotte (Vazzola).
FACCIA-A-FACCIA:
il cavatore e l’ambientalista
1. Quale giudizio dà lei di questo Piano?
2. È giusto togliere il limite massimo di escavazione
del 3% del territorio agricolo di un Comune?
3. È opportuno non limitare l’escavazione in profondità?
4. Quanta ghiaia serve nel Veneto? È vero che una
parte finisce fuori Regione?
5. Cosa ne pensa della proposta di scavare nel Piave?
6. Quali alternative ci sono alle cave?
7. Quali alternative ci sono alla ghiaia?
tenzione – è nient’altro che
merce di scambio, in quanto il Veneto, non disponendo di sabbia fina, deve procurarsela da quelle parti.
Per colmare i proibitivi costi che ciò comporta, veicola in quei luoghi la
ghiaia».
«Il Piave non potrà
mai sostituire le cave; sul Piave ci si lavora solo
per la regimazione idraulica,
cioè per
creare sicurezza.
L’escavazione sul
Piave
è
soggetta
alla regolamentazione da parte dell’Autorità di bacino, non
certo alle leggi del mercato».
«Il concetto è
molto semplice: non vedo alternative alla ghiaia, quindi non vedo,
ovviamente, alternative alla cava. Per il costo, per l’estrema duttilità, per i mille
usi che se ne possono fare,
la ghiaia è insostituibile.
C’è chi ha ipotizzato il ricorso al vetro, chi auspica
l’uso della terra, ecc. A parte il fatto che la resa è di
gran lunga inferiore, vorrei sapere una cosa: la terra dove dobbiamo andare
a prenderla? In una cava, è
logico... Inoltre, è da anni e
anni che si utilizzano i materiali risultanti dalle demolizioni. Non è una novità».
5.
6-7.
Valerio Cupidi
L
uigino Ghedin, del
Wwf regionale del
Veneto.
1.
«Nessun giudizio
perché non ho ancora avuto modo di visionarlo. Io so, invece, che
nel 2002, un anno e mezzo fa, noi del Wwf abbiamo collaborato con l’albo
regionale
dei cavatori per tracciare alcune lineeguida per
una nuova
normativa
in materia
estrattiva,
definendo
tra l’altro
le aree in
cui assolutamente non dev’essere
consentita l’attività di cava. Mi auguro che di quell’impegnativo lavoro si sia
in qualche modo tenuto
conto, o se ne tenga conto nel corso dell’iter verso la nuova legge. E non
conti, invece, solamente
la voce dei grandi cavatori».
«Posso capire la
necessità di superare questo limite, perché
la ghiaia non si trova dovunque, anche se mi rendo conto che ciò non rallegra chi abita in quelle
zone. Però non è sbagliato pensare ad ulteriori escavazioni dove ci sono
già cave, magari per una
migliore sistemazione di
cave, ma fissando “paletti” ben precisi e imponendo un’adeguata ricomposizione ambientale
dell’area alla fine dell’at-
2.
«La sua posizione – giustifica il Piano – è considerata
strategica per la presenza di consistenti infrastrutture stradali provinciali e comunali che collegano la parte a Sud-Est del territorio che a tutt’oggi è stato rifornito con materiali provenienti da altre zone della provincia, gravato da
importanti costi di trasporto. L’Insieme estrattivo è ubicato
a distanza relativamente breve da almeno cinque impianti di lavorazione della materia prima». Per i cavatori, più
comodo di così non si può!
LUIGINO GHEDIN,WWF VENETO
“Le alternative
alle cave ci sono”
tività».
3.
«Ho sempre nutrito grosse perplessità a questo proposito. Scavare fino a portare
a cielo aperto la falda acquifera significa aumentare enormemente il rischio di inquinamento.
Possono esserci canali
che fanno finire in falda
acqua piena di schifezze.
Oppure c’è il pericolo di
sversamenti accidentali
se non addirittura dolosi».
«Solo gli operatori possono avere
dati e informazioni attendibili riguardo a quanta
ghiaia occorre a livello regionale. Non c’è dubbio,
comunque, che tanta
ghiaia finisca fuori Regione; d’altra parte è anche vero che ne entra anche da altre regioni, come dal vicino Friuli.
Ma a me adesso fanno
più paura le cosiddette
“cave di prestito”, destinate a fornire i materiali
necessari per la realizzazione di opere pubbliche:
queste potranno venire aperte dappertutto, senza
che ci sia un Piano preciso e senza garanzie per il
successivo ripristino».
«Non è affatto vero quel che si dice, che il letto del Piave
si sia addirittura alzato di
due metri, tanta è la
ghiaia trascinata giù dalla corrente… Quindi l’escavazione lungo il fiume
potrebbe avvenire solo
per interventi di sistemazione idraulica, tenendo
bene in conto degli effetti, ad esempio costringere l’acqua in un unico canalone centrale potrebbe
farne accelerare pericolosamente la velocità.
Sono invece favorevole
allo svuotamento dei vari
invasi lungo il corso del
fiume. Ad esempio nel bacino del Centro Cadore
4.
5.
giacciono ormai milioni
di metri cubi di ghiaia. Sarebbe un intervento doppiamente utile».
«Ai piedi delle nostre montagne ci
sono numerosi “conoidi
di deiezione” che potrebbero essere asportati usandone il materiale. In
tal modo, tra l’altro, verrebbe sventato anche il
pericolo di frane che spesso incombe sulle popolazioni delle zone sottostanti. Un caso eclatante
in regione è la frana del
Bustolè, in Val d’Astico,
che adesso stanno rimuovendo.
Un’altra possibilità di
reperire materiali è la sistemazione idraulica di
tanti torrenti di montagna.
E sono d’accordo sull’opportunità di realizzare le strade, come la futura Pedemontana, in
trincea. Ciò permette di
risparmiare escavazioni
altrove, anzi recuperando
tanto materiale. Inoltre si
riducono i disagi per i territorio attraversati: minore impatto visivo, meno
rumori, meno traffico…».
«Io non credo che
ci sia davvero una
carenza di materiali tale
da giustificare un aumento dell’escavazione. Anche perché i materiali alternativi alla sabbia e alla
ghiaia vengono usati molto più di quel che si dice.
Gran parte degli inerti
non viene buttata via, come si vorrebbe far credere, ma viene riutilizzata facendola pagare cara.
Tutte le autorizzazioni
in essere attualmente, secondo me, sarebbero sufficienti a garantire per una decina d’anni, durante
i quali si possono studiare altre modalità di utilizzo, altre soluzioni».
6.
7.
Franco Pozzebon
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 7 dicembre 2003
DIECI REGOLE D’ORO PER EDUCARE
“Accendere nei giovani
la voglia di progettare”
D
ieci regole, sei
virtù, due imperativi. Dalla relazione della responsabile
nazionale della formazione
capi Maria Baldo di San
Donà di Piave, intervenuta
venerdì 28 novembre nella
sala Venturin della parrocchia Immacolata di Lourdes in Conegliano per la serata intitolata “Dieci regole
d’oro per avere giovani responsabili”, promossa dall’Agesci nell’ambito delle
manifestazioni d’autunno
della diocesi, sono usciti
tantissimi suggerimenti utili per formare, secondo lo
scoutismo ma non solo, ragazzi responsabili. Tutto
ciò partendo da un quesito: cosa significa “responsabilità”? «Vuol dire dare una risposta» ha detto Maria Baldo, che tra i tanti suggerimenti per gli educatori, e per i numerosi scout
che affollavano la sala, ha
detto: «In un’adolescenza
sempre più dilatata, sia verso il basso che verso l’alto
(secondo i dati Iard c’è chi
viene considerato “adolescente” anche a 35 anni),
dove il 70% delle matricole
dell’Università Ca’ Foscari
va ad iscriversi con i genitori e in qualche caso con i
nonni (altrimenti si stufano), dove dirsi adulto fa
paura, educare giovani responsabili è urgente e al
tempo stesso più difficile di
un tempo, perché gli schemi cambiano molto velocemente e ci troviamo in una
società complessa. E la
complessità può disorien-
D
opo mesi (anni) in
cui era sembrato
che tutto il male, le miserie
e i pericoli del mondo si
concentrassero nel triangolo Afghanistan-Irak-Gerusalemme, il Segretario
generale dell’Onu ha pensato bene di produrre un
documento, diffuso la scorsa settimana, per fare la lista di 21 altre zone del pianeta in cui esistono situazioni di conflitto o di crisi umanitaria altrettanto o più
gravi di quella che attanaglia il Medio Oriente e per
le quali però l’impegno politico e finanziario della comunità internazionale è incomparabilmente minore di
quello profuso per fronteggiare le crisi “maggiori”.
Eccoci allora a ricordare
le 17 zone dell’Africa attualmente dilaniate da crisi
gravissime. L’Angola, dove
pesano le devastazioni del-
tare».
Per Baldo, la vera scommessa degli educatori è
«accendere nel cuore dei
ragazzi la voglia di fare
grandi progetti, e questo
potrà accadere solo con
proposte educative di grande spessore. La carta vincente sarà poi la capacità
dei ragazzi stessi di progettare il loro futuro». E
sempre per la relatrice di
venerdì bisognerebbe ri-
farsi allo scoutismo anche
in un altro momento educativo delicato, cioè il passaggio dalla teoria alla pratica: «Perché il meccanismo della responsabilità
entri nel ragazzo – ha detto – bisogna che il cambiamento non sia presentato
come una richiesta di buoni propositi (“devi essere
buono!”), ma bisogna tradurre le richieste in fatti
concreti, fermo restando
che ciò che chiediamo
ai ragazzi deve essere
qualcosa che essi
stessi sono in grado di
raggiungere. Come
ben sanno gli scout, è con
il fare che si incide sull’essere».
Altra regola d’oro: «Non
sempre essere indulgenti nei
confronti
del ragazzo aiuta –
ha sostenuto Maria
Baldo – se
un ragazzo
torna a casa in ritardo alla sera se ne
può discutere, ma comunque bisogna tenere conto
che è tornato tardi. Tutte
le esperienze sono un unico aspetto di un progetto
complessivo, di un’unica
rete in cui ogni componente fa la sua
parte. Ricordiamoci che
l’obiettivo di
ognuno di
noi è diventare “persona piena”».
Da qui le
cinque virtù
che, secondo Baldo, «abbiamo bisogno di chiedere ai nostri ragazzi»: l’ascolto, la fedeltà,
la fatica, la rinuncia e la co-
Baldo:
“Prendiamoli
e prendiamoci
sul serio”
stanza. Virtù che sembrano
sempre più rare, nella società in cui ci si stufa e stanca sempre più presto, dove
le alternative non mancano
mai e rimanere “concentrati” sullo stesso argomento o (ben più importante) sullo stesso obiettivo sembra un’impresa per
molti giovani e giovanissimi. L’ascolto delle persone
che cercano di comunicare o insegnare qualcosa, la
fedeltà alle proprie convinzioni e ai propri impegni, le
fatiche e le rinunce che
questi ultimi comportano,
la costanza nell’inseguire i
propri obiettivi sono elementi ancor oggi irrinunciabili per la crescita umana di ogni persona. «Prendiamoli (i nostri ragazzi) e
prendiamoci sul serio» è
stata l’esortazione finale di
Maria Baldo, che ha rivolto un pensiero particolare
agli educatori: «Dobbiamo
mantenere sempre – ha
concluso – la speranza e
l’ottimismo».
Luca Anzanello
L’ASSEMBLEA AGESCI A VITTORIO
Scout aperti alla società multietnica
H
a carattere istituzionale l’Assemblea di zona svoltasi nei
giorni scorsi a Susegana per discutere la programmazione delle linee
guida per l’anno scoutistico 200304. Assemblea di zona che riunisce
tutti gli undici gruppi scout della
diocesi: Ceggia, Ponte di Piave, Ponte della Priula, Susegana, Vittorio
Veneto, Oderzo, Orsago, Motta di
Livenza, Meduna di Livenza, Torre
di Mosto, per un totale di 140 capi
che seguono un migliaio di ragazzi.
L’attività svolta dagli scout, è risaputo, mira all’accrescimento delle
qualità individuali con un inserimento costante e attivo nella società,
attraverso un lavoro che viene svolto con pazienza dagli otto anni in
poi. «Il punto saliente – spiega Valerio Vendrame, responsabile di zona – che abbiamo messo in rilievo
la guerra civile
appena ricomposta; il Burundi (guerra
civile), la Repubblica Centrafricana (altro Paese distrutto dai disordini politici); la Repubblica democratica del Congo, dove sono
in corso conflitti dieci volte
più sanguinosi di quello in Irak, soprattutto nella regione
dell’Ituri; la Costa d’Avorio,
la Liberia e il Sudan, teatri di
guerre civili più o meno antiche; tutti i paesi dell’Africa
occidentale, compresa la
Guinea, dove esiste un irrisolto problema di profughi e
rifugiati, così come in Tanzania e nella regione dei
Grandi Laghi; l’Eritrea, dove
la popolazione è decimata
dalla carestia, e lo Zim-
è la partecipazione attiva di tutti i ragazzi all’interno dell’associazione e
all’interno della Chiesa locale, entrando a far parte delle proposte della diocesi. In quest’ottica nasce l’impegno a prendere parte alla scuola
di formazione rivolta ad ampliare
l’impegno sociale proposto dalla pastorale sociale della diocesi. Come
gruppo scout siamo coinvolti in sei
incontri a carattere formativo che
hanno per tema “I giovani”. Quindi
un’attivazione ancora maggiore nei
confronti della Pastorale giovanile».
Ma le tematiche considerate riguardano anche la nuova evoluzione sociale, in particolare il fatto che
ragazzi di etnie diverse entrano a
far parte dei gruppi scout: «Ci stiamo interrogando come rispondere
alla nuova situazione dei flussi migratori, a questa nuova società multietnica. Ecco perché abbiamo inserito nel programma una serie di
Fuori dell’Africa,
le
maggiori crisi
sono in Cecenia, dove è in
corso una
guerra tra separatisti e
Russia, e, naturalmente,
nella striscia
di Gaza e nella West Bank israeliano-palestinese. Infine, gravi problemi di accesso al cibo e di
povertà estrema esistono
nella Corea del Nord e nel
Tajikistan. Alla lista dovrebbero essere aggiunte per lo
meno la Colombia e la Bolivia, dove situazioni di miseria si sommano ad un’instabilità politica che minaccia la
sicurezza e la vita di una quota importate della popolazione.
Ebbene, per fare fronte a
21 di queste emergenze (so-
POVERI DI SERIE A E DI SERIE B?
Ventun emergenze
che chiedono aiuto
babwe, altro Paese in bancarotta. Alla lista si iscrive
d’ufficio la Somalia, ancora
priva di qualsiasi struttura
statale a dieci anni dall’operazione “riportare la speranza”, e si è aggiunto anche il
Sudafrica, l’unica “superpotenza” regionale, che però rischia di fallire nella sua lotta
contro la povertà e l’Aids. A
questo triste rosario dovremmo aggiungere almeno
un’altra perla: l’Etiopia, provata dalla siccità e dal conflitto con l’Eritrea.
incontri con esperti sociologi e operatori del settore. Nell’associazione accogliamo, secondo lo statuto, ragazzi di tutte le religioni. Per
quanto riguarda i ragazzi che fanno
attività di gruppo, faremo incontri
di zona di due giorni seguendo le fasce di età. Le tematiche saranno orientate verso il gioco per i lupetti e
le coccinelle, l’autonomia della squadriglia per gli esploratori e le guide,
mentre per i rover e le scolte sarà
presa in esame la strada». Il linguaggio e il sistema educativo sono
simbolici e orientano verso un’autonomia personale. «I ragazzi cambiano spesso e attualmente hanno
maggiori possibilità in ogni campo
e più informazione. Il linguaggio
scout fa fatica a inserirsi e adattarsi. Dobbiamo sforzarci di comprendere le nuove generazioni perché
riteniamo che la proposta scout sia
ancora valida e, pur essendo con-
trocorrente, abbia ancora più valore. Certe volte le scelte scout non sono condivise dai ragazzi – che se ne
vanno –, ma molte altre neppure dai
genitori».
Una problematica riconfermata
da tutti i gruppi è la mancanza di capi, la difficoltà che si crea quando si
chiede più impegno per ricoprire cariche di servizio e organizzative in
generale.
All’assemblea sono stati riconfermati i capi: Valerio Vendrame, responsabile di zona (rimane ancora
vacante la responsabile femminile);
don Vittorino Battistella, assistente
di zona; Elisabetta Galeazzi, incaricata branca Rover e Scolte; Alessandro Cappellotto, incaricato branca Lupetti e Coccinelle; Anna Dal
Bo, incaricata branca Esploratori e
Guide; Alessandra Fioretti, incaricata alla formazione dei capi.
Isabella Mariotto
no escluse Etiopia, Colombia e Bolivia), l’Onu chiede
agli stati ricchi di destinare
almeno tre miliardi di dollari per aiuti umanitari d’urgenza. È bene ricordare
che i soli Stati Uniti hanno
convogliato quest’anno sull’Irak quasi 19 milioni di dollari, senza contare le spese
militari.
È fin troppo evidente che
esistono poveri di serie A e
poveri di serie B, vittime
che attirano l’aiuto di molti
e vittime che non smuovono a pietà che pochi aficionados. Così non stupisce,
ma certo impressiona, che
tra gli stati più generosi nel
fornire aiuti alla Repubblica Centrafricana ci sia la
Guinea equatoriale, un paese vicino ma dalla posizione
economica tutt’altro che
brillante. Pochi amici e pochi amici ricchi, insomma.
Paolo De Stefani
MONDO ARTIGIANO
6
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e
L’AZiON
Veneto Sociale
Diego Giacomin presenta il Ceod di Codognè
“Dare a ciascuno
il benessere”
N
ell’anno dei disabili L’Azione prosegue il suo viaggio nei Ceod della diocesi;
questa volta siamo a colloquio
con Diego Giacomin, coordinatore del Ceod di Codognè.
Cominciamo con un po’
di numeri.
«La struttura ospita 22 adulti disabili, vi lavorano regolarmente 8-9 persone, oltre a degli specialisti: un fisioterapista, una psicomotricista e un musicoterapista. È
aperto dal lunedì al venerdì
dalle 8 alle 16.30».
Come trascorre la giornata di un utente?
«Dopo l’accoglienza si comincia con attività pratiche
che hanno come obiettivo di
dare a ciascuno il benessere,
ossia saper dare loro delle risposte ai bisogni che hanno,
spesso inespressi, di tipo fisico e relazionale. Da anni viene fatta con buoni risultati
un’attività di tessitura, che
IN TUTTO SONO 22 - I “ragazzi” al lavoro nel Ceod di Codognè
non è
semplice come si potrebbe
pensare. E contrariamente a
noi “più dotati” certo loro non
difettano di pazienza. Un laboratorio attivo è quello della cartapesta, suddiviso in più
fasi, che dà la possibilità anche ai più gravi di collaborare. Un altro canale di espressione viene fornito loro con il
laboratorio di “espressività artistica”. Altri più abili invece
usano il computer, oppure
vengono coinvolti nell’economia domestica della strut-
“COLPA DI PESTICIDI E SMOG”
In aumento i tumori
a laringe e trachea
I
l modello da seguire
per vivere senza l’incubo-tumore sarebbe
quello di fare una vita sana magari all’aria aperta
(se non fosse inquinata…) cercando di sconfiggere un altro male del
secolo, lo stress, che provoca un abbattimento delle difese immunitarie.
Nel frattempo, però, i
tumori continuano a colpire: nelle nostre aree di
campagna, in particolare,
si è verificato di recente
un aumento dei tumori alle vie aeree.
Spiega il dottor Giuseppe Rizzotto, primario
di otorinolaringoiatria a
Vittorio : «In zona contiamo 15/30 nuovi casi all’anno per il tumore alla
laringe e una sessantina
per quello alla testa e al
collo, per il nostro territorio. In totale abbiamo
200 nuovi casi che per il
tumore vengono operati,
mentre altri seguono la
terapia oncologica o la radioterapia».
Quali le cause di
questo aumento?
«La sensazione comprovata è che nelle campagne l’uso dei pesticidi
sia stato determinante,
come lo è l’inquinamento
industriale. Si devono
controllare sistematicamente l’ambiente e le sostanze che si usano: deve
essere fatta una selezione dei concimi e sono necessarie le mascherine.
Anche se oltre all’ambiente ci può essere un
fattore genetico predisponente, perché altrimenti tutti potrebbero
ammalarsi».
Esistono studi in riferimento al territorio?
«In Italia non sono mai
stati eseguiti. Circa diecidodici anni fa il professor
Klein Sosser ha fatto in
Germania un’indagine riscontrando che nelle zone agricole l’incidenza di
tumori alle vie aeree è
maggiore che nei centri
urbani».
tura».
Fate anche qualche altra attività particolare?
«Si fa regolarmente ginnastica aerobica, in palestra;
poi l’ippoterapia in un maneggio: cavalcare senza briglie instaura un proficuo rapporto con l’animale. Organizziamo anche cicli di piscina e uscite nel territorio. A loro piace molto anche andare
nei centri commerciali».
Sta per concludersi
l’Anno internazionale
Cosa fare per limitare o prevenire?
«Uno stile di vita sano.
A cominciare da quando
si è bambini con un’alimentazione adeguata.
Quindi essere attenti ai
segnali che ci sono trasmessi dal corpo e poter
fare una diagnosi precoce. Per le prime vie aeree
si deve stare attenti agli
abbassamenti di voce, ai
dolori e disturbi nella deglutizione, ai gonfiori ai
linfonodi del collo. Per
questo tipo di tumori non
esistono, però, esami di
laboratorio che possano
far intuire la patologia
preventivamente».
Recentemente il reparto guidato da Rizzotto
ha organizzato le Giornate vittoriesi di laringologia. In quell’occasione è
stato incaricato dalla Società italiana di laringologia di predisporre le linee
guida per la cura del tumore alla laringe e all’ipofaringe, che saranno
pronte fra alcuni mesi.
Isabella Mariotto
CONEGLIANO: sabato 13 un
convegno su donne straniere e salute
a mamma è sempre la mamma. La mamma straniera, però,
può avere abitudini ed esigenze diverse. Anche quando è in ospedale. Cosa fanno a questo punto medici e infermieri? Qualche risposta
potrà venire dal convegno “Donne
straniere e salute. Bisogni, pratiche e organizzazioni a confronto
- Le competenze materne delle
L
donne straniere e quelle degli operatori sanitari italiani” che si
svolgerà all’auditorium Dina Orsi
di Parè sabato 13 alle 14.30, con
l’intervento del sindaco di Conegliano Floriano Zambon, dell’assessore ai servizi sociali Enzo Perin e dell’assessore della Regione
Veneto alle politiche dei flussi migratori Raffaele Zanon.
Domenica 7 dicembre 2003
7
DALLA REGIONE VENETO
CAMPAGNA UP&GO
2003 Anno
dei disabili
dei disabili. Per voi cosa significa?
«Può anche significare
che dopo la parola “disabile”
non sarà più in bocca a tanti.
Il nostro auspicio invece è
che continui ad esserlo. È servito per sensibilizzare, però
tra i convegni e le tavole rotonde spesso ci si dimentica
di andare dai destinatari, a vedere la realtà e le difficoltà
della persona disabile stessa».
Da qualche anno la parola “disabile” ha sostituito il termine “handicappato”. È cambiato il
modo di considerare
queste persone o è solo buonismo?
«“Handicappato” ha un significato dispregiativo nella
traduzione comune. “Disabile” fa trasparire un cambiamento di mentalità: significa
“non abile”, però con delle potenzialità, che bisogna saper
riconoscere. Ma io dico sempre, anzitutto, “persona” disabile».
Andrea Pizzinat
È
partita da alcuni mesi la campagna “Up&Go”, per la prevenzione delle tossicodipendenze della Regione Veneto, che si svolge attraverso i
piani triennali delle Uls. Una campagna informativa che, attraverso materiali
informativi, sta raggiungendo le scuole medie inferiori e superiori. E tra poco
approderà anche nelle scuole elementari e materne,
contattando insegnanti e genitori. Commenta l’assessore ai servizi sociali Antonio De Poli: «Purtroppo la
tendenza della nostra società è quella di rendere lecita e normale l’assunzione di sostanze stupefacenti
che non sembrano rientrare nella dimensione delle
dipendenze: alcol, fumo, ecstasy. Si rischia di cadere
nell’equivoco per cui se un ragazzo non si buca...
non è “tossicodipendente”. È questo l’approccio cul- L’assessore ai servizi sociali
Antonio De Poli
turale che bisogna cambiare».
La campagna, ha spiegato Giovanni Serpelloni,
responsabile dell’osservatorio della Regione sulle dipendenze, punta soprattutto a dare informazioni sui danni che provoca l’assunzione delle sostanze. «Il
messaggio che si vuole trasmettere ai più giovani non si basa assolutamente
sul concetto del divieto, che non avrebbe effetto. Si punta invece sull’assunzione di responsabilità dei ragazzi: se sono a conoscenza degli effetti nocivi
delle sostanze stupefacenti, possono adottare un comportamento responsabile,
decidendo di non consumarle. Al tempo stesso attraverso questa campagna vogliamo far passare il messaggio che è di moda colui che non usa droghe».
Chi sono i consumatori oggi?
L’età critica è intorno ai 15-16 anni. È infatti dopo il primo biennio delle superiori che la percentuale di chi ha provato almeno una volta a fumare uno spinello si impenna. «Si passa dall’8% nei primi due anni delle scuole superiori al 30% dal terzo anno in poi. La situazione – spiega Serpelloni
– varia molto a seconda delle realtà e delle scuole. Ci sono situazioni dove
la percentuale sale anche al 60%».
Ma tra i fenomeni di particolare gravità emerge soprattutto il consumo
di alcol: «In questo caso l’età media si abbassa ancora di più. Purtroppo, ciò
viene incoraggiato anche dalle ditte produttrici: ultimamente sembra stiano
puntando ai più giovani con confezioni più appetibili, ma anche diminuendo
leggermente la gradazione e trasformando il gusto dei liquori, diventati più
dolci e aromatici».
Serena Spinazzi Lucchesi
I TUMORI NEL VENETO: RISCHIO ALTO NEL
BELLUNESE, MEDIO BASSO NEL TREVIGIANO
S
empre operante all’ospedale di Vittorio, il professor Luigi Salvagno è primario del reparto di oncologia, dove
la casistica tumorale è più
ampia.
Professore, è l’ambiente o la genetica
che favorisce l’insorgere dei tumori?
«Noi siamo immersi in
un certo ambiente. Dall’aria all’acqua, al cibo, all’ambiente lavorativo e
domestico. I processi industriali sono più controllati, per cui migliorati, ma comunque rimane
il fatto che i tumori aumentano con l’età e sono
per massima parte determinati dall’ambiente. Magari si sapesse come l’ambiente nel tempo riesce a
influenzare! I fattori genetici sono una minima
parte, anche se possono
essere predisponenti».
Quali territori veneti sono maggiormente a rischio?
«Nel Trevigiano il rischio di tumori è pari per
maschi e femmine e il rischio è medio-basso rispetto al resto della regione. Prima per il rischio
si trova Feltre, poi l’Agordino, il Bellunese, Asiago e il Cadore».
La tipologia tumorale che si presenta è
variata nel tempo?
«Sono sempre presenti i tumori al polmone, al
Luigi Salvagno, primario di oncologia a Vittorio
colon-retto e prostata per
l’uomo, mentre per la
donna quello alla mammella e al colon-retto. È
utile seguire un programma di screening dai
50 anni per il tumore alla
souvenir
mammella, al collo dell’utero e fare il pap-test.
Ma sempre dai 50 anni fare anche la ricerca del
sangue occulto nelle feci
per il carcinoma al colonretto. In questo la nostra
Ulss è pilota».
Che fare?
«Salvaguardarsi con
l’alimentazione, con cibi
ricchi di fibre, vitamine,
con frutta e verdura fresche, aumentandone la
quantità e diminuendo
quella dei grassi. Oltre a
questo, è il legislatore
che dovrebbe intervenire». (IM)
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8
Domenica 7 dicembre 2003
e
L’AZiON
Attualità / Economia
BILANCIO SOCIALE E NON PROFIT:
LA RESPONSABILITÀ IN TRE “P”...
Persona, profitto e “polis”
L
e realtà che si occupano di non profit producono ricchezza? E perché fare oggi
il bilancio sociale?
Se n’è parlato all’incontrodibattito promosso la scorsa
settimana dal Centro di servizio per il volontariato di
Treviso in collaborazione
con “Altraimpresa” e aperto
ai numerosi esponenti del
non profit trevigiano.
In un contesto che vede
infatti pochissime organizzazioni non profit redigere
un bilancio sociale, il mondo dell’associazionismo trevigiano con questa iniziativa
si è posto all’avanguardia a
livello nazionale. Il convegno
ha rappresentato l’atto conclusivo di un percorso di approfondimento sui temi della responsabilità sociale, promosso e finanziato dallo stesso Centro di servizio, che ha
portato alcune grosse realtà
del Terzo settore trevigiano
a predisporre il bilancio sociale e a presentarlo ufficialmente durante l’incontro:
Advar, Lega italiana per la
lotta contro i tumori, Avis,
Fondazione “Il nostro domani onlus”, Cooperativa sociale “Il Solco” e Centro di
servizio per il volontariato.
Nel corso del convegno
sono intervenuti l’assessore
provinciale Paolo Speranzon
che ha ricordato l’importanza del volontariato nel territorio e il far rete, Fabrizio Panozzo (docente di economia
delle organizzazioni non profit all’Università di Venezia),
Aldo Olimpi (amministratore delegato della Zanussi Industries di Maniago, tra le
prime aziende italiane a presentare il proprio bilancio sociale e che ha parlato della
positività a lungo termine
dell’esperienza, soprattutto
per la comunità locale) e Lino Sartori (docente alla Cattolica di Milano).
«Fare un bilancio sociale
– ha introdotto Alfio Bolzonello, presidente del Centro
di servizio – vuol dire comunicare che la solidarietà
non è solo patrimonio dei volontari ma di tutti. Il bilancio
sociale in tal senso diventa
quindi strumento di responsabilità, di reputazione e cre-
dibilità». Di bilancio sociale
in Italia si parla dal 1971 circa, ma a oggi non esistono
leggi obbligatorie come in
Usa, Portogallo e Francia o
particolari orientamenti governativi (Danimarca e Gran
Bretagna) o imprenditoriali
(Germania) dove non si parla di “bilancio sociale” ma di
“responsabilità sociale” (Social Responsabilità). Ma anche se arriva tardi, ha spiegato Lino Sartori, «l’Italia
può fare tesoro delle esperienze altrui. Sarebbe bene
però vi fosse un intervento
del legislatore per garantire
una responsabilità che si basa sulle tre “P”: persona, profitto e polis (comunità)». Ma
fare un bilancio sociale per
Fabrizio Panozzo ha i suoi
rischi perché non è una moda da seguire: «Bisogna aver ben chiaro quali sono le
domande cui rispondere,
che secondo me stanno tutte nella sfida a ricucire le relazioni con la polis, dove le
organizzazioni non profit si
trovano a operare, per dare
inizio al dialogo».
Paola Fantin
IL “PIANO” PER LA MARCA
E il nostro territorio?
“Meglio se è in rete”
L
a parola d’ordine è
“territorio in rete”.
In uno scenario sempre più
globale, oltre alle competenze e alle idee, conterà infatti soprattutto il modello
di una comunità che avrà
maggiori chances quanto
più si presenterà unita. Se
n’è discusso qualche giorno fa in Camera di Commercio nell’incontro con
Provincia e categorie economiche sul “Piano strategico di sviluppo della Provincia di Treviso: competitività e sviluppo della Marca”, nell’ambito del Patto
sottoscritto lo scorso 15
gennaio tra Camera di
Commercio e Provincia di
Treviso. La Marca rapportata alla realtà italiana risulta infatti ai primi posti,
ma nel confronto internazionale deve accelerare il
passo. L’incontro con più
parti per realizzare un piano unitario è dunque “una
data storica” secondo Federico Tessari (Camera di
Commercio) e induce “a ragionare in materia di co-
«S
iamo preoccupati
e il nostro disagio
è grande riguardo alla delocalizzazione, annunciata
al Cae di secondo livello da
Electrolux il giorno 27 ottobre a Treviso».
In una lettera indirizzata
al presidente della provincia, Luca Zaia, i dipendenti
della Electrolux di Susegana, attraverso i delegati Rsu Fim-Cisl chiedono che la
questione non venga sottovalutata, o lasci indifferenti
gli organi istituzionali.
«Non pretendiamo che
si metta in campo una bagarre politica, sociale e istituzionale – si legge nella
lettera – ma chiediamo quel
giusto interesse per un problema che nel medio periodo potrebbe creare insicurezza e incertezza per migliaia di lavoratori e per le
loro famiglie (...) Siamo di
fronte a un’azienda che occupa 2000 tra lavoratori e
lavoratrici con bassa professionalità, veneti, meridionali, extracomunitari di
varie nazionalità, che avranno più difficoltà di altri
a trovare un lavoro nel ca-
munità” ha aggiunto Luca
Zaia (Provincia di Treviso).
Ma che ne pensano le categorie economiche e sindacali? «Il Piano strategico è
uno strumento importante
per la visione futura – ha dichiarato Andrea Crestani
(Coldiretti-Cia-Upa) –. E anche se l’agricoltura non
sembra apparire tra le spinte di sviluppo essa è garanzia di qualità alimentare e
rispetto del territorio». Un
appoggio al Piano è arrivato anche da Mario Pozza
(Confartigianato-Cna-Casa
Artigiani): «Da soli non si
va da nessuna parte. E ci
sono punti importanti su
cui lavorare insieme come
lo sviluppo economico e so-
ELECTROLUX
I dipendenti e i
sindacati hanno
espresso a Zaia
ansie e attese
so perdessero quello che
hanno oggi. L’impatto sociale che potrebbe verificarsi a seguito della delocalizzazione sarebbe dagli
effetti inimmaginabili, e per
questo chiediamo sia meglio occuparci del problema subito».
I delegati poi fanno riferimento ad un incontro avuto in precedenza con la
Provincia e alla fine del quale erano state prese decisioni importanti: «Tre anni
fa siamo venuti in provincia
e alla sua presenza abbiamo siglato l’accordo sui recuperi di produttività chiesti da Electrolux, per evitare il taglio di 240 lavoratori.
Quell’accordo, pur non
senza difficoltà, ha visto la
partecipazione dei lavoratori al raggiungimento degli
ciale, la valorizzazione del
territorio, le infrastrutture
nel senso di strade ma anche di cablaggi e soprattutto il credito che in questa
realtà globale potrebbe non
interessarsi più alle nostre
piccole imprese». Sì al Piano anche per Renato Salvadori (Unascom e Confesercenti), anche se invita alla
prudenza e al suo buon uso: «Al di là dei contenuti è
importante avere un unico
referente per tutti. Fattore
questo che obbligherà l’instabilità tipica del mondo economico a coniugarsi con
la stabilità delle istituzioni,
tenendo conto dell’esistente per investire sui distretti
industriali, su un turismo
più solido, sulla sicurezza
delle famiglie e sulla qualità di vita in generale». Una comunità però è fatta innanzitutto di persone e non
solo di consumatori come
ha precisato Maurizio Cecchetto (Cisl, Cgil, Uil) che
pur riconoscendo la necessità di essere lungimiranti
ha invitato a fare attenzione a non fare del Piano nuova burocrazia senza risultati concreti: «Si dice che è la
Treviso delle tre “T” cioè talento, tecnologia, tolleranza. Noi aggiungiamo la
quarta, tutela. Accettiamo
il Piano a patto che si orienti
con tutti i suoi mezzi a riscoprire l’idea del “bene comune”». Un plauso è arrivato anche da Sergio Bellato (Unindustria) che ha
messo sul tavolo l’impegno
a «varare azioni per l’accoglienza dei lavoratori, per
bilanci sociali che guardino
al contesto in cui l’azienda
opera, per un sostegno alle
infrastrutture e alle piccole
imprese in grandi progetti
internazionali». Un modello di sviluppo dunque forte,
ma che deve essere soprattutto rivolto a “persone”.
(PF)
obiettivi, e trovarci oggi dinanzi alla delocalizzazione
pone una sola domanda: cosa dobbiamo ancora scambiare per convincere Electrolux a mantenere le produzioni in Italia?
A chi pensa di competere sul costo del lavoro con
Russia e Ungheria, comprimendo i salari e riducendo
le tutele e le emancipazioni
contrattuali date da un lungo percorso di conquiste
sindacali, noi diciamo un
deciso no. Riteniamo invece, sia utile valorizzare le
competenze, le conoscenze, le esperienze e la formazione per essere più bravi di altri a fare i prodotti
che il mercato richiede.
Le chiediamo quindi
maggiore attenzione perché non è ancora del tutto
chiaro tale processo, sia sulla strategia che nei suoi effetti. Non intendiamo di
certo chiederle di fare il nostro mestiere, ma in qualità
di Presidente della Provincia di Treviso, aiutarci a capire meglio il futuro e i destini della più grande azienda del territorio».
e
L’AZiON
Economia
Domenica 7 dicembre 2003
ENZO PAVAN,PRESIDENTE DI PERMASTEELISA
PREZZI
La Cina per noi?
Un’opportunità!
S
e solo tutti i cinesi
cambiassero due
paia di scarpe all’anno, ci sarebbe una domanda da soddisfare di 2
miliardi 600 milioni di scarpe! Tutto sta nelle cifre: i cinesi sono 1,3 miliardi.
Per questo, anzitutto, la
Cina è un’opportunità secondo il vittoriese Enzo Pavan, presidente del gruppo
Permasteelisa, multinazionale delle costruzioni con
sede a Vittorio Veneto.
Un’opportunità e un mercato da conquistare, non un
nemico da cui difendersi. E
che non è forte a causa dello sfruttamento o del furto
dei brevetti: sfrutta invece
nostre debolezze. E i dazi?
Inutili, sostiene Pavan.
Quanto siete presenti
in Cina?
«Abbiamo due stabilimenti con circa 400 persone. Il mercato nazionale
però rappresenta solo il 4%
del nostro giro d’affari: produciamo invece in Cina per
esportare in Giappone o negli Stati Uniti».
Incontrate difficoltà
nel reclutare personale?
«Nel Guangdong c’è
buona disponibilità di tec-
nici e di impiegati; che ben
conoscono l’inglese e la tecnologia occidentale. I cinesi hanno un forte senso della gerarchia, e sanno lavorare: la qualità della nostra
produzione laggiù è altissima. È un paese altamente
secolarizzato, in cui è facile
inserire una nuova tecnologia».
Quindi
non si può
definire la
Cina un
paese arretrato…
«Si tratta di
una cultura e
di una mentalità aggiornate,
ma solo in un
ambito ristretto della popolazione, i giovani».
Come possiamo affrontare la crescente
concorrenza cinese, in
particolare nel settore
dell’abbigliamento?
«Oggi stiamo facendo una grande battaglia contro
la Cina su scarpe e magliette, che pure sono prodotti
tecnologicamente poveri.
Però in passato abbiamo lasciato che fosse prodotta so-
lo in Asia tutta l’elettronica,
prodotto tecnologicamente
avanzato per eccellenza. E
non abbiamo detto niente».
Cosa è cambiato negli
ultimi anni?
«La Cina è diventata un
paese che fa le scarpe da solo: mentre prima delocalizzavamo laggiù la produzione, ora loro si
sono appropriati anche
dei canali di distribuzione. Il
grido di dolore che sentiamo non è per
aver perso i
posti di lavoro
persi, bensì il
controllo del
mercato finale».
La causa della loro crescita di competitività
sta nel plagio dei brevetti occidentali?
«La Cina copia esattamente come tutti. Se un prodotto viene copiato, è un’invenzione industriale debole; bisogna invece avere una tecnologia non copiabile. E in ogni caso, la tecnologia corre così veloce che
la validità dei brevetti è qua-
Sportello
del
CITTADINO
A cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI
- il confronto pubblicitario può avvenire soltanto fra
beni o servizi che soddisfino
gli stessi bisogni o si propongano gli stessi obiettivi;
- il confronto deve riguardare caratteristiche essenziali, pertinenti, verificabili e
rappresentative, compreso eventualmente il prezzo, senza causare discredito o denigrazione dei concorrenti; il requisito della verificabilità “si intende soddisfatto
quando i dati addotti ad illustrazione della
caratteristica del bene o servizio pubblicizzato siano suscettibili di dimostrazione”;
- per i prodotti Doc, Dop e Igp la comparazione può avvenire soltanto tra quelli
che hanno la stessa denominazione; ciò significa che un Barolo si può confrontare
solo con un altro Barolo e non con un Lambrusco;
- nel confronto non è ammesso trarre indebitamente vantaggio dalla notorietà del
concorrente;
- infine, qualunque raffronto che faccia
riferimento a un’offerta speciale deve indicare in modo chiaro e non equivoco il
termine finale dell’offerta e anche l’inizio,
se non è ancora cominciata, oltre alla eventuale condizione che l’offerta dipende
dalla disponibilità del bene o del servizio.
Avv. Nicola Todeschini
www.consumatori.net
LE DENUNCE IN TEMA DI
PUBBLICITÀ COMPARATIVA
A
nche i singoli consumatori e le loro
associazioni possono denunciare all’Autorità antitrust la pubblicità comparativa ingannevole o non conforme alle norme
del decreto legislativo 67/2000. Lo ha stabilito il Dpr 284/2003, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 ottobre scorso, che ha
“riscritto” la procedura cui deve attenersi
l’Autorità garante della concorrenza e del
mercato nello svolgimento dell’istruttoria
per giudicare le denunce sulla pubblicità ingannevole e su quella comparativa illecita.
Il termine per la conclusione del procedimento è di 75 giorni decorrenti dalla data
di ricevimento della denuncia, se completa, oppure dalla data di acquisizione dei dati e documenti mancanti. Nei casi di particolare urgenza, l’Autorità può disporre con
atto motivato e prima del compimento dell’istruttoria la sospensione della pubblicità
ritenuta ingannevole o della pubblicità comparativa ritenuta illecita. La pubblicità comparativa, che è permessa in Italia dal 2000
e che può essere utilizzata per vantare la
superiorità di un prodotto o di un servizio
rispetto ad altri analoghi, è sottoposta alle
seguenti regole:
9
Il mercato cinese, un’immensa opportunità per le nostre imprese
Sotto: Enzo Pavan
si una sciocchezza».
Sono avvantaggiati dallo sfruttamento dei lavoratori?
«Non è vero che c’è dumping sociale (ossia che i prodotti costano meno perché
una parte dei costi è scaricata sulla collettività, ad esempio con minori tutele alla forza lavoro). Negli stabilimenti di estrusione dell’alluminio, ad esempio, ho
visto migliore tecnologia e
maggiore sicurezza che in
molti tedeschi. Certo, i lavoratori che abbiamo noi sono perlopiù giovani che puntano anzitutto a fare soldi, e
non sposati, quindi c’è maggiore flessibilità. Ma non sono gente disposta a farsi
sfruttare! I salari restano
bassi, come pure i bisogni di
consumi: il 20% dell’Italia.
Ma anche se cresceranno di
una volta e mezza la Cina resterà sempre molto competitiva».
L’imposizione di dazi
può essere una soluzione?
«I dazi non servono a nulla. Il resto d’Europa, che
vende tecnologia alla Cina,
non accetterà mai di mettere a rischio i suoi rapporti
commerciali per proteggere
le scarpe italiane. E se dazi
alla Cina, perché non anche
alla Romania o all’Indonesia? Queste misure hanno
senso solo per una visione
a brevissimo termine. La Cina invece deve essere un
mercato di esportazione:
non dobbiamo noi chiuderci a loro, ma cercare di convincere loro ad aprirsi ai nostri prodotti. La Cina è il futuro. L’economia cresce del
10% all’anno: come se all’Italia aggiungessimo ogni
volta un altro Nord est»
Come possono reagire, ad esempio, i produttori di scarpe?
«Devono specializzarsi in
nicchie di mercato, o specializzarsi in attività come il
design e la commercializzazione. Quella nella produzione è una battaglia persa».
E l’Italia in generale?
«La sfida di oggi sono i
settori evoluti: bisogna essere sempre pronti a recepire le nuove tecnologie, come ad esempio le biotecnologie o le nanotecnologie.
Sono tutti nuovi treni, e ne
passano in continuazione:
ma l’Italia deve incominciare a prenderne almeno qualcuno!».
Tommaso Bisagno
ECONOMIA ETICA
Meno beneficenza,
invece più diritti
A
ltro che quei vecchi imprenditori
che pensavano solo a far
soldi per sé e affamavano
gli operai! Ma che brava
quell’azienda che fa un
sacco di beneficenza!
Brava mica tanto, rispondono altri. E non sono crudelissimi capitalisti alla Ebenezer Scrooge, ma Banca Etica, Legambiente, Unimondo,
Mani Tese, Beati costruttori di pace e altre
associazioni ancora, che
hanno fatto partire la
campagna “Meno beneficenza, più diritti”.
Si chiede alle imprese
di adottare comportamenti etici in tutto il mondo: non ha senso, ad esempio, finanziare un asilo in Italia con i guadagni dello sfruttamento di
baby lavoratori in Vietnam.
Non ha senso – dicono
– neppure dare il ricono-
scimento di “imprese etiche” a chi autocertifica i
suoi buoni comportamenti e destina una parte dei profitti per lo stato
sociale nazionale. E questa era stata la proposta
all’Europa del ministro
Maroni.
La campagna chiede
invece che si stabiliscano
norme precise, sia come
codice di condotta che
come legge, per l’operare delle aziende dell’Unione europea e degli stati che entreranno; e di obbligare le aziende a presentare anche un bilancio
socio-ambientale, che
tenga conto cioè anche
degli effetti dell’impresa
su cose e persone che
stanno intorno. Con incentivi per le buone pratiche e sculacciate a chi in
questo secondo bilancio
presenta i conti in rosso.
Per
informazioni:
www.piudiritti.it. (TB)
Cereali (alla tonnellata + Iva)
Frumento tenero nazionale
Fino da 190,00 a 195,00
Buono mercantile da 188,00 a 190,00
Granoturco in granella nazionale (umidità 14%)
Ibrido giallo Veneto da 170,00 a 171,00
Ibrido giallo Friuli da 167,00 a 168,00
Estero giallo tenero
Orzo nazionale (p.s. 60/62 - 14% um.)
da 175,00 a 180,00
Prodotti della macinazione
Prodotti del grano tenero
a) farine con caratteristiche di legge:
tipo 00 (ceneri 0,50 - glut. 7) da 315,00
a 320,00
tipo 0 (ceneri 0,60 - glut. 9) da 310,00
a 315,00
b) farine da pasticceria da 474,00 a
484,00
Prodotti del granoturco (franco partenza - imballato)
farina bianca granita da 390,00 a 395,00
farina gialla nostrana (nazionale) da
285,00 a 290,00
spezzato di granoturco degerminato tenero da 227,00 a 232,00
Vini (alla produzione, lire per ettogrado)
Merlot del Veneto gr. 10-12 da
4,20 a 5,50
Merlot colli trevigiani gr.
10,5/12,5 da 5,20 a 6,20
Cabernet del Veneto gr. 11-13 da
5,00 a 8,00
Raboso rosso del Veneto gr. 9-11
da 5,00 a 6,00
Tocai del Piave Doc da 6,30 a
6,80
Verduzzo del Veneto gr. 10/12 da
4,90 a 5,50
Pinot bianco del Veneto gr. 9,512,5 da 7,00 a 7,50
Pinot grigio del Veneto gr.
9,5/12,5 da 14,00 a 15,00
Chardonnay del Veneto gr.
9,5/10,5 da 7,00 a 7,50
Prosecco del Veneto gr. 10-11 da
11,00 a 11,50
Prodotti avicoli - conigli pollame
Uova fresche di gallina (100 pezzi)
cat. L grammi 63/73 a 10,00
cat. M grammi 53/63 a 9,20
Pulcini da carne misti (cadauno) da 0,31
a 0,33
Pulcini femmine per uova (cadauno) da
0,60 a 0,64
(prezzi al chilogrammo)
Polli allevamento intensivo a terra a
pigmentazione gialla
- leggeri da 0,91 a 0,93
- pesanti da 0,94 a 0,96
Galline allevamento intensivo a terra
- medie da 0,50 a 0,52
- pesanti da 0,56 a 0,61
Galline allevamento intensivo in batteria
- medie da 0,42 a 0,44
Anatre mute femmine da 1,80 a 1,84
Faraone all. tradizionale “di voliera” da
1,90 a 1,94
Tacchini pesanti
- femmine da 1,28 a 1,30
- maschi da 1,28 a 1,30
Galletti
- polli a collo nudo da 1,86 a 1,91
- galletti livornesi da 2,10 a 2,14
Conigli
- oltre kg. 2,5 da 2,10 a 2,16
Bestiame suino (prezzi al chilogrammo)
Grassi da kg. 90-115 fino a 1,22
Grassi da kg. 145-160 fino a 1,21
Oltre 180 kg. fino a 1,09
Magroni da kg. 40 fino a 1,74
Magroni da kg. 50 fino a 1,70
Magroni da kg. 65 fino a 1,63
Lattonzoli da kg. 25 fino a 2,35
Lattonzoli da kg. 30 fino a 1,94
Prezzi aggiornati a martedì
2 dicembre 2003
e
L’AZiON
È il ventunesimo sacerdote della
diocesi vittoriese consacrato
dal vescovo Magarotto
PER L’ORDINAZIONE SACERDOTALE
PASTORALE
SOCIALE
Una folla di fedeli
per don Federico
Immigrati,
un sussidio
per riflettere
È
arrivato nelle
parrocchie, indirizzato al parroco e al vicepresidente del Consiglio pastorale parrocchiale, un testo, preparato dalla Commissione
diocesana della pastorale sociale e del lavoro, intitolato: “Immigrati: una sfida per le nostre comunità”. Affronta il problema, sempre
grave e dif ficile, della
immigrazione, con l’intento di aiutare a prendere atteggiamenti giusti e coerenti con la fede cristiana. È un problema destinato ad incidere profondamente
nella vita delle nostre
comunità e a mettere alla prova la fedeltà al vangelo dei nostri cristiani,
perciò è necessario riflettere spesso su di esso per contrastare certi
atteggiamenti che esasperano le difficoltà e ritardano la soluzione.
L’utilizzazione di questo sussidio è lasciata
alla iniziativa del parroco e dei responsabili dei
vari settori della pastorale parrocchiale, in primo luogo del Consiglio
parrocchiale, ricordando che sempre più la pastorale parrocchiale deve essere programmata
tenendo conto di questa
nuova realtà.
Coloro che desiderassero altre copie le
può trovare, gratuitamente, all’Ufficio della
pastorale sociale della
curia o alla Libreria del
Seminario.
P
È
consolante vedere quante persone si muovano in occasione di
ordinazioni sacerdotali. È segno
che la gente delle nostre parrocchie è convinta dell’importanza del prete per la vita
della comunità, senza nulla togliere alla
necessità che anche i laici diventino sempre più protagonisti e responsabili. Anche
sabato 29 la cattedrale era zeppa di persone, soprattutto giovani, venuti per partecipare all’ordinazione presbiterale di don Federico De Bianchi. Si trattava di un solo
candidato (l’unico prete, purtroppo, ordinato quest’anno) eppure una folla ha riempito la chiesa, proveniente da Oderzo, città
natale del neo sacerdote e dalle numerose
parrocchie nelle quali don Federico ha prestato il suo servizio mentre si preparava al
sacerdozio.
Il Vescovo all’omelia, dopo aver illustrato
la figura del prete e aver ribadito la necessità di continuare l’impegno per la promozione delle vocazioni, ha voluto sottolineare
che questa sarà l’ultima ordinazione sacerdotale, la ventunesima da quando è nostro vescovo, ventuno nuovi sacerdoti che
non compensano i vuoti, creatisi nello stesso periodo, che sono più del doppio.
endiamo grazie a Dio”. È
questo il sentimento che
ci esce spontaneo dal cuore per il
dono che, nella sua bontà e misericordia, Dio vuole elargire alla nostra
Chiesa con l’ordinazione presbiterale di don Federico De Bianchi.
Un dono che viene dall’alto, ma
è pure frutto di tante preghiere, sacrifici, trepidazioni, desideri e fatiche: di don Federico innanzitutto e
di quanti lo hanno accompagnato negli anni della sua formazione umana e culturale, spirituale e pastorale.
Esprimo ai suoi genitori e famigliari, ai superiori e professori del
Seminario, alla parrocchia del Duomo di Oderzo e alle altre parrocchie
e comunità dove don Federico ha
prestato il suo servizio, la più viva
gratitudine della diocesi.
Fra poco, per l’imposizione delle
mie mani, lo Spirito Santo scenderà
su di lui, lo configurerà a Cristo, sommo ed eterno sacerdote e lo renderà
partecipe, in unione con il Vescovo,
(qui sopra e in alto accanto al titolo) due momenti
dell’ordinazione sacerdotale di don Federico De Bianchi; (a
destra) la cerimonia inaugurale dei lavori di
ristrutturazione realizzati nel Seminario diocesano
rovenienti dai diversi continenti della terra, i catecumeni sono stati accolti dal Vescovo, dalla comunità di Meschio
di Vittorio Veneto e, attraverso
essa, da tutta la diocesi per intraprendere il cammino che li
porterà a diventare cristiani. Per
tredici persone si è trattato del rito di ammissione. Due giovani di
rito ortodosso sono invece entrate a far parte della Chiesa cattolica. Ad altri quindici catecumeni è stato consegnato il “Credo” e nel 2004 riceveranno i sacramenti dell’Iniziazione cristiana.
«Godiamo con loro questo momento di grazia – ha detto il vescovo Alfredo Magarotto –. Viviamo da secoli in una realtà cristiana, dobbiamo sentire la responsabilità di aiutarli a com-
prendere e a vivere nelle nostre
comunità. Viviamo in un mondo
che riflette molto da vicino la pagina del Vangelo. Vediamo dappertutto tante cose tristi, guerre, violenze. Ma il Signore è vicino, è la nostra sicurezza, è fonte di amore per tutti.
Egli vuole fare di noi il suo popolo, la sua Chiesa, una, santa,
cattolica e apostolica».
All’interno della Chiesa cattolica sono così giunte Elisabetta,
moldava di 12 anni, la quale, battezzata secondo il rito ortodosso,
si sta ora preparando nella sua
parrocchia di Pieve di Soligo per
ricevere la prima comunione. Anche Tatiana ha fatto un’analoga
della sua funzione profetica, sacerdotale e regale.
Predicare il vangelo, santificare
le anime, servire e guidare il popolo di Dio, è questo il compito fondamentale che ogni sacerdote è chiamato a svolgere, tenendo fisso lo
sguardo in Cristo Gesù, il Buon Pastore, che ha dato la vita per le sue
pecorelle.
A questo proposito vorrei richiamare alcune esortazioni del servo
di Dio, il vescovo Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I.
Disse così in un incontro con il
clero nell’ottobre 1966:
- la parola di Dio, che il sacerdote ha il dovere di predicare, deve essere meditata e vissuta da lui, per
primo;
- la celebrazione dei divini misteri e in particolare dell’Eucaristia, deve costituire il nutrimento ordinario
della vita spirituale del sacerdote,
perché sia costante il suo cammino
di perfezione;
- la guida pastorale del popolo di
Dio domanda che nel sacerdote risplendano insieme le virtù soprannaturali e umane, la fede, la speranza, la carità, l’umiltà e la sincerità, la purezza e la vigilanza, la sobrietà e la prudenza, l’amore e il rispetto verso tutti.
Don Federico, questa mattina,
mi ha dichiarato, con solenne giuramento, che assume con piena
consapevolezza e libertà gli obblighi e gli impegni che l’ordinazione
sacerdotale comporta, per tutta la
vita.
Noi gli saremo vicini con la preghiera e la fraterna amicizia, affinché possa corrispondere fedelmente e con gioia al dono del sacerdozio.
E, come scrive l’apostolo Pietro,
sono sposati e
hanno due figli.
Abitano a Valmareno e sono in Italia da due anni.
E ancora, dal
Burkina Faso, Omaro Marc che
risiede a Zoppè
insieme a moglie figli, diventati
cattolici nella Pasqua del 2001.
Tonin 34 anni, dall’Albania, vuole riscoprire la fede dei suoi genitori che non gli è stato possibile far crescere a causa della dittatura. Petrit, ventottenne albanese, si trova a Pieve di Soligo da
un anno ed è laureato in giurisprudenza. A 10 anni è giunto a
Miane dall’India Vasanth, è stato
accolto dalla sua famiglia e ora
ha chiesto il Battesimo. A San Polo di Piave abitano i fratelli di-
IN QUINDICI AL RITO DI
AMMISSIONE CELEBRATO A MESCHIO
Storie di fede
scelta. Ventiseienne, laureata,
proviene dalla Moldavia e da sei
anni è in Italia. È fidanzata con
Claudio e sta frequentando il corso di preparazione al matrimonio.
Dall’Albania giungono invece
Gynovefa, Ejona ed Eda, mamma e due figlie, che hanno chiesto di iniziare il catecumenato. La
madre è in Italia da quattro anni
e da due vive con le figlie nella
parrocchia di San Giacomo. Insieme a loro poi Simon Pierre e
Odette, originari del Camerun,
“viva secondo la grazia ricevuta”,
mettendola a servizio dei fratelli, nella Chiesa, “perché in tutto venga glorificato Dio, per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartiene la gloria e la
potenza nei secoli dei secoli. Amen”
(1Pt 4, 11). In lui, unico salvatore del
mondo, ravviviamo la nostra fiducia,
la nostra speranza!
Concludendo, fratelli e sorelle,
mi permetto di aggiungere, confidenzialmente, che considero questa
celebrazione quasi il coronamento
del mio ministero episcopale in diocesi.
Don Federico è il ventunesimo
sacerdote che ho avuto la grazia di
ordinare in sei anni e mezzo che sono tra voi.
Auguro al mio successore di ordinarne molti di più.
Per questo vi invito ancora una
volta a impegnarvi tutti, con la preghiera, la collaborazione con il Seminario e il Centro diocesano vocazioni e con ogni altra forma di concreto interessamento, perché il Signore moltiplichi in diocesi le vocazioni al sacerdozio, al diaconato e alla vita consacrata.
Il tempo sacro di Avvento che sta
per iniziare ci incoraggia a guardare al futuro con la certezza che il Signore non ci abbandona mai; ci prova ma anche ci consola, ci è sempre
vicino.
Egli viene a salvarci.
Apriamogli il nostro cuore. Contempliamo il volto di Cristo risorto,
centro e fondamento della nostra fede.
Maria Santissima che con il suo
“Eccomi, si compia in me la parola
del Signore” è divenuta modello di
ogni vocazione, interceda per noi,
per don Federico, ora e sempre.
+ Alfredo Vescovo
ciottenni Samuel e Cendrine provenienti dalla Costa d’Avorio. Dal
Camerun è giunto a San Rocco di
Conegliano Vincent, che qui ha
iniziato a frequentare il gruppo
di Rinnovamento dello Spirito
Santo. Vive a Cavolano di Sacile,
infine, Enea che ha vent’anni e lavora a Cordignano.
Insieme a loro, che hanno così intrapreso il percorso del catecumenato, altre persone, provenienti da Albania, Algeria, Cuba, Moldavia e Burkina Faso hanno ricevuto l’unzione con l’olio
dei catecumeni. Per loro nel primo sabato di Quaresima ci sarà
l’appello definitivo e, nella veglia
del Sabato Santo, la solenne celebrazione dei sacramenti del
Battesimo, della Comunione e
della Confermazione.
Gerda De Nardi
Chiesa
UFFICIO LITURGICO E MUSICA SACRA
zione religiosa e che è stata composta per essere eseguita in contesti profani
precisi, sia essa classica o
contemporanea, di alto livello o popolare: ciò non
rispetterebbe il carattere
sacro della chiesa, e la
stessa opera musicale eseguita in un contesto non
connaturale ad essa».
ri… l’entrata in chiesa dovrà essere libera e gratuita… I musicisti e i cantori
eviteranno di occupare il
presbiterio. Il massimo rispetto sarà dovuto all’altare, al seggio del celebrante e all’ambone…”.
Sono indicazioni quanto
mai chiare e che nella nostra diocesi, da molti anni,
sono in vigore; ma pare
che alcuni, anche recentemente (vedi per esempio
concerto programmato in
questi giorni a Sant’Andrea), si sentano ancora
autorizzati a comportarsi
diversamente in base a
non ben precisati motivi
pastorali, magari “di frontiera”. A volte si adduce a
scusante l’insistenza degli
organizzatori; altre volte la
scelta dei repertori viene
Infine il documento
continua ricordando che:
«Si dovrà fare domanda, in
tempo utile per iscritto all’Ordinario del luogo con
l’indicazione della data del
concerto, dell’orario, del
programma contenente le
opere e i nomi degli auto-
giustificata per una bonaria indulgenza che permette tutto, o per la trascuratezza verso un repertorio immenso di carattere sacro, che maestri,
cantori ed esecutori, un
po’ provveduti potrebbero
scoprire anche in edizione
Usi e abusi nella
liturgia e nelle chiese
F
L’OMELIA DEL VESCOVO
“R
e
L’AZiON
acendo seguito
anche a preoccupazioni recentemente espresse dal Vescovo, sembra necessario
all’Ufficio liturgico e musica sacra ricordare alcune
indicazioni importanti affinché le nostre celebrazioni e i luoghi di culto delle nostre comunità risplendano effettivamente
per il loro significato e non
vengano disturbati da elementi che non sono loro
propri. Per questo si ricorda quanto segue.
1. Come ogni anno, nell’approssimarsi delle celebrazioni natalizie, in molte
parrocchie della diocesi
vengono tenuti concerti
musicali e spesso, gli organizzatori, per la realizzazione degli stessi, chiedono ai parroci l’uso delle
chiese.
A questo riguardo bisogna, ancora una volta, ricordare che esistono precisi princìpi, documenti e
norme che regolano questa materia e che tutti i sacerdoti dovrebbero ormai
da anni conoscere: basterebbe, a questo riguardo,
fare riferimento all’ultimo
Calendario liturgico diocesano che ogni sacerdote possiede (come pure anche alle edizioni degli
scorsi anni che sempre
hanno riportato queste
informazioni). Quest’anno
a pagina 57 e seguenti è riportato l’importante documento della “Congregazione per il culto divino”
del 5 novembre 1987. In
esso si afferma tra l’altro:
«Secondo la tradizione illustrata dal Rituale della
dedicazione della chiesa e
dell’altare, le chiese sono
anzitutto luoghi dove si
raccoglie il popolo di
Dio… Le chiese pertanto
non possono considerarsi
come semplici luoghi
“pubblici”, disponibili a
riunioni di qualsiasi genere. Sono luoghi sacri, cioè
“messi a parte” in modo
permanente, per il culto a
Dio dalla dedicazione o
dalla benedizione». Parlando poi del ruolo della
musica nella liturgia continua: «Non è legittimo
programmare in una chiesa l’esecuzione di una musica che non è di ispira-
L’8 DICEMBRE È LA FESTA DELL’ADESIONE
Ac, un’appartenenza
da vivere in pienezza
«L
’appartenenza all’Azione Cattolica Italiana costituisce una
scelta da parte di quanti vi
aderiscono per maturare la
propria vocazione alla santità, viverla da laici, svolgere il servizio ecclesiale
che l’Associazione propone per la crescita della comunità cristiana, il suo sviluppo pastorale, l’animazione evangelica degli ambienti di vita e per partecipare in tal modo al cammino, alle scelte pastorali, alla spiritualità propria della
comunità diocesana". È
quanto prevede il primo
comma dell’articolo 15 dello statuto aggiornato, in riferimento all’adesione.
In queste righe,
in modo sintetico
ma efficace, è racchiuso il senso
profondo dell’aderire all’Ac, un’adesione che
è o dovrebbe essere frutto
di un cammino e di una
scelta.
La tessera e il conseguente pagamento della
quota è solo uno degli elementi di questa scelta. Ma
se l’appuntamento con l’adesione, così intenso e
profondo, viene ridotto solo alla tessera, è evidente
uno stile preciso: da laici
impegnati nel servizio ecclesiale e nell’animazione
evangelica degli ambienti
di vita. Altro che semplice
pagamento della quota! Essere di Ac anche
attraverso un segno
pubblico,
chiede un impegno personale notevole davanti al
Signore e alla comunità.
Quest’anno la scelta di
aderire all’Azione Cattolica si connota però di nuovi tratti, contenuti nello statuto aggiornato approvato
dall’assemblea straordina-
Nell’Azione Cattolica
per “maturare la propria
vocazione alla santità”
che non si riesce a coglierne la portata esistenziale.
Aderendo all’Ac, infatti,
si decide di camminare per
"maturare la propria vocazione alla santità" secondo
Domenica 7 dicembre 2003
originale. In tal modo, non
ci si accorge che per questa strada, non si fa altro
che confermare una “diseducazione” al rispetto di
un luogo che in ogni momento conserva la sua i-
Documento
su concerti
in chiesa e
celebrazioni
liturgiche
dentità sacra (nelle moschee, guarda caso, si tolgono le scarpe, per entrare! Le nostre chiese, invece, si riducono ad essere
semplici sale polivalenti!).
2. Per quanto riguarda,
poi, la celebrazione dei sacramenti, in particolare
dell’Eucaristia e del Battesimo, dovrebbe essere superfluo ricordare che è la
comunità cristiana di appartenenza il luogo proprio e naturale della loro
celebrazione. Nel Calendario liturgico, di cui sopra, c’è una serie di documenti cui si fa riferimento
per sottolineare appunto
questa centralità che, del
resto, proviene dallo stesso Nuovo Testamento e
dalla stessa Tradizione apostolica. Anche il Piano
pastorale diocesano di
quest’anno nella sua prima
parte mette chiaramente
in evidenza lo stretto e inscindibile rapporto tra co-
LA VEGLIA: Domenica 7 dicembre
alle 20.30 a Bocca di Strada
L’
8 dicembre è da sempre una giornata speciale per l’Azione Cattolica.
Come ogni anno, in occasione della solennità dell’Immacolata, i soci di Ac rinnovano davanti alla propria comunità parrocchiale l’impegno di seguire il Signore nel servizio alla comunione e alla missione della Chiesa.
Nella nostra diocesi, da ormai 20 anni, l’Ac diocesana si ritrova a livello unitario per affidarsi a Maria, affinché vegli sul
suo cammino e purifichi e sostenga i suoi propositi.
Sarà la comunità di Bocca di Strada, come per la prima veglia nel 1983, ad accogliere questo momento così atteso ed intenso, durante il quale, attraverso i misteri del santo Rosario,
si contemplerà con l’aiuto di Maria il volto del Signore risorto.
Per esprimere la dedicazione dei singoli e dell’Associazione alla Chiesa diocesana, monsignor Vescovo chiederà ai partecipanti/aderenti di rinnovare gli impegni della vita cristiana
e della missione, assunti con l’adesione all’Ac, invitandoli a portare il contributo personale e di gruppo all’edificazione della
comunità.
La veglia avrà inizio domenica 7 dicembre alle 20,30, nella
chiesa di Bocca di Strada. Al termine ci sarà un momento di
fraterna convivialità.
ria dell’Associazione, svoltasi nel settembre scorso,
e ratificato dal Consiglio
permanente della Cei tenutosi ad Assisi nei giorni
scorsi.
Nello statuto aggiornato, infatti, la scelta conciliare del legame e del servizio nella Chiesa locale si
rafforza e si esplicita con la
dedicazione dei singoli associati e dell’associazione
alla propria Chiesa particolare alla quale si vuole offrire, con la propria soggettività, un contributo originale e significativo alla
crescita della comunità diocesana.
Di fronte alle sfide della
nuova evangelizzazione e
all’urgenza di una rinnovata missionarietà, oggi più
che mai è sentita come significativa e profetica
un’associazione di laici,
qual è l’Ac, che vuole vivere la pienezza della Chiesa
locale radicandosi in un territorio, sforzandosi di leggere i segni dei tempi, di
interpellare, di lasciarsi interpellare dalle persone
che quel territorio abitano,
al fine di formare un laica-
11
munità cristiana ed Eucaristia. Per questo motivo
non è possibile mai “privatizzare”, soprattutto nel
Giorno del Signore, la celebrazione della Messa,
come purtroppo si continua a fare in diocesi, in
qualche luogo e per qualsiasi banale richiesta. Gli
oratori di castelli o di ville
non sono luoghi in cui normalmente si può celebrare per qualsiasi motivo o
richiesta! Questo stile appartiene decisamente al
passato, quantomeno ad
un tempo precedente la
riforma conciliare! Forse
qualcuno si ritiene superiore al Concilio stesso!
Pertanto, al fine di evitare confusioni e critiche
per inesistenti privilegi,
nocivi per la trasparenza e
una corretta disciplina dell’intera comunità diocesana, ogni celebrazione che
non rientri nella prassi ordinaria e che venga vissuta al di fuori della comunità parrocchiale, deve
sempre essere preceduta
da una richiesta all’Ordinario tramite questo Ufficio.
L’unica preoccupazione
che motiva tali precisazioni è solo il desiderio di fare in modo che l’Evento
salvifico che celebriamo
nelle nostre comunità sia
veramente e sempre il centro e il criterio discriminante per tutto quello che
viviamo.
don Adriano Dall’Asta
Direttore dell’Ufficio liturgico e musica sacra
to adulto nella fede, per la
crescita nella comunione e
per la testimonianza del
Vangelo.
Si delinea quindi il desiderio, il bisogno di riaprire
il dialogo e il confronto sull’Ac e sulla sua presenza
nella comunità ecclesiale e
civile.
Il cammino di rinnovamento che l’associazione,
a livello nazionale e diocesano, ha intrapreso esprime la volontà di un re-inizio inteso anche come una
nuova iniziazione all’Ac nelle comunità.
In una Chiesa che riconosce nell’Ac un carisma,
un dono dello Spirito, una
peculiare forma di ministerialità laicale, oltre ad una conversione profonda e
missionaria della vita associativa, occorrerà perciò
saper re-iniziare all’Azione
Cattolica preti e laici, riproponendola con fiducia
e passione.
Francesca Zabotti
Esercizi spirituali
Giovani
ono aperte le iscrizioni per gli Esercizi Spirituali Giovani (dai 20 ai
30 anni) che si svolgeranno dal 12 al
14 dicembre nella Casa di Spiritualità
Papa Luciani a Col Cumano. Farà da
guida don Giorgio Bezze, assistente nazionale Giovani dell’Azione Cattolica.
Per informazioni e adesioni: tel. 0438.
940374; e-mail: [email protected].
S
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 7 dicembre 2003
13
L’AGENDA
del Vescovo (*)
Attendere con i piedi per terra...
L’
anno liturgico è appena incominciato con un nuovo Avvento e ogni comunità cristiana, piccola o grande che sia, è
chiamata a celebrare, vivere e annunciare l’attesa della salvezza di Dio.
L’ordinarietà della vita parrocchiale,
spesso tumultuosa nel suo incontrarsi ai vari livelli, di gruppi, associazioni e commissioni, può diventare, in
questo tempo propizio, spazio privilegiato di silenzio, ascolto della Parola di Dio, conversione, preghiera,
intercessione, partecipazione più viva e consapevole alla mensa eucaristica. La comunità cristiana, infatti, è
davvero il grembo della Chiesa che
porta in sé il segno più grande di questa attesa, Gesù Cristo, figlio di Dio;
essa è davvero dimora di Dio tra gli
uomini, chiesa presente tra le case di
tutti, “cellula viva” di una Chiesa più
grande, come hanno ultimamente sottolineato i nostri vescovi. Pensando
alle sue fatiche, essa è anche “la sposa che non genera opere d’arte nell’euforia e nella solitudine, ma figli di
Adamo di cui deve fare dei figli di Dio
con la sua carne e la sua anima”, come ha detto M. Debrel.
Spesso ho pensato che la potenza
strutturale della Chiesa cattolica stia
proprio nella parrocchia, per quanto
piccola, inadeguata, priva di forze e
imperfetta, dove ogni persona chiamata dall’annuncio di Cristo, scopre
in Lui la forza di camminare su tutte
le strade, la gioia di vivere la sua i-
dentità più profonda, la libertà di stare al mondo amando e servendo.
Mi torna caro, a questo punto, il ricordo di alcuni passaggi della “Lettera a Diogneto”, in cui lo sconosciuto autore della metà del secondo secolo spiega che “i cristiani non si distinguono dagli altri uomini né per
patria, né per lingua, né per nazionalità; giacché non è che abitino in città
a sé o si servano d’un linguaggio speciale o conducano un genere singolare di vita. (...) Essi abitano la loro patria ma come gente che vi si trova di
passaggio. (...) Dimorano sulla terra,
ma sono cittadini del cielo. (..) Essi sono nel mondo ciò che l’anima è nel
corpo. (...) L’anima abita sì dentro al
corpo, ma non proviene da esso e i cristiani vivono nel mondo, ma non provengono dal mondo”.
Nella contemplazione del mistero di
questa chiamata, dobbiamo anche riconoscere che le comunità in cui viviamo non sono idilliache ma esprimono spesso tutto il limite della nostra umanità e la fatica di vivere la fraternità e la condivisione. Questo però
non ci deve abbattere né tantomeno
allontanare o far perdere la fiducia in
Dio, in noi stessi e negli altri, perché
anche questa esperienza può diventare una prova affinché anche le nostre comunità non diventino per noi
idoli, sogni, comunità ideali, ma rimangano dono continuo di grazia,
luogo dove si tengono i piedi per terra perché costretti sempre a rico-
RITIRO PER I PRETI
G
iovedì 11 dicembre nella chiesa del
Seminario di Vittorio Veneto si terrà
il ritiro spirituale in preparazione al Natale, per tutto il presbiterio diocesano, con
inizio alle 9.15.
La meditazione sarà proposta dal vescovo Alfredo Magarotto.
minciare e a tener presenti le domande di persone diverse, casa dove
tornare con verità dopo tante fughe,
spazio dove poter riconoscersi un’unità nella molteplicità di tante espressioni e caratteri.
Mi piaceva allora, al termine di questa mia riflessione, lasciare a tutti voi
alcuni pensieri di Dietrich Bonhoeffer sull’essere comunità cristiane con
l’augurio che ognuno possa non stancarsi mai di invocare il Signore che
viene là dove ogni giorno vive, ama,
soffre, gioisce, celebra e spera:
“Non si può tenere il conto delle comunità cristiane che hanno fallito per
avere vissuto un’immagine della
Chiesa solo sognata. Certo, è inevitabile che un cristiano serio porti con
sé, quando si inserisce nella vita di una comunità, un ideale assai preciso
di ciò che essa deve diventare e cerchi di realizzarlo. Ma è una grazia di
Dio che questo genere di sogni debba essere spezzato in continuazione.
Perché Dio possa farci conoscere la
comunità cristiana autentica, bisogna
anche che noi siamo delusi, delusi dagli altri e da noi stessi. Nella sua grazia, Dio non ci permette di vivere, se
non per poco tempo, forse qualche
settimana, nella Chiesa dei nostri sogni, in questa atmosfera di esperienze gratificanti e di pia esaltazione che
ci inebria. Perché Dio non è un Dio
di emozioni sentimentali, ma un Dio
di verità”. (da “La vita comunitaria”)
M. Carolina Sordon
“UN POSTO AL TUO PRANZO DI NATALE”
A
nche quest’anno il Centro missionario diocesano propone l’iniziativa “Un posto al tuo pranzo di Natale” a
sostegno dei missionari della nostra diocesi in Brasile, in
Ciad e in R. D. Congo.
Le locandine e le buste verranno consegnate il giorno 11
dicembre in occasione del ritiro presbiterale in Seminario.
AVVISO AI PARROCI
I
l Consiglio diocesano per gli affari economici
si riunirà mercoledì 17 dicembre.
Saranno prese in considerazione solo le domande presentate entro il 10 dicembre.
La giornata di “Avvenire”
S
i celebra domenica 7 dicembre la giornata del
quotidiano cattolico “Avvenire”, che nell’occasione dedicherà uno “speciale” alla diocesi di Vittorio Veneto. In quella pagina tra l’altro viene proposto anche un messaggio del vescovo Alfredo Magarotto, nel quale
sottolinea «l’importante funzione che nel difficile momento che stiamo vivendo, il quotidiano di ispirazione cattolica sa svolgere, con serietà e competenza».
E il Vescovo raccomanda a sacerdoti e operatori pastorali di «fare
il possibile per diffonderlo in ogni famiglia, convinti che la sua presenza costituisce, quasi inavvertitamente, un mezzo di evangelizzazione e di formazione umana e cristiana».
CALENDARIO LITURGICO
DIOCESANO: Errata - corrige
I
OGGI Domenica
Domenica 7 Dicembre 2003 - II Essi testimoniano che una vita riconcidi Avvento (Bar 5, 1-9; Sal 125; Fil liata è possibile ed è immensamente fe1, 4-11; Lc 3, 1-6)
conda.
Seconda settimana del Salterio
Un battesimo di conversione. Il
Battista propone la conversione come
“Raddrizza, Signore, nei nostri via da percorrere per raggiungere la ricuori i tuoi sentieri”. Così si esprime conciliazione interiore. L’uomo che vuola liturgia di questa seconda domenica le riconciliare se stesso deve passare atdi Avvento, riecheggiando il vangelo di traverso la conversione. Ragione e senoggi. A volte nel cuore dell’uomo ci so- timento sono chiamate “convertirsi”,
no dei sentieri tortuosi. I sentieri più cioè a tendere verso lo stesso obiettivo:
difficili da raddrizzare sono proprio a “volgersi” verso Colui il quale è la Vequelli del cuore. Mettere ordine nei sen- rità e la Vita, fonte di ogni conoscenza
timenti e negli affetti è uno dei compi- e di ogni amore. In Dio non c’è dissidio
ti più ardui. Il cuore non è facilmente tra ragione e amore, ma armonia. Se
malleabile e a volte sembra non voler Dio è la mèta di ogni uomo, il fine e l’osentire “ragioni”: si dirige verso mète biettivo di ogni esistenza e Colui per il
che la mente non approva, in vicoli cie- quale ognuno di noi è stato creato; se noi
chi e senza uscita. È impegnativo ri- siamo stati fatti ad immagine e somicomporre questo conflitto interiore tra glianza sua, allora la riconciliazione dei
cuore e ragione. A volte può bastare nostri dissidi interiori è possibile e può
qualche piccolo sacrificio. In altre oc- trovare in Gesù Cristo un’adeguata socasioni il costo è molto più alto. È pos- luzione. Questa riconciliazione è un dosibile una riconciliazione tra affetti e ra- no di Dio, da chiedere con insistenza e
gione oppure l’uomo è condannato ad perseveranza, nella preghiera. Ma essa
una continua oscillazione? Talvolta ca- è anche affidata alle nostre mani opepita di incontrare uomini e donne ri- rose: c’è uno sforzo da fare, un’ascesi da
conciliati. Sono persone che infondono sostenere, che dipende solo da noi.
– in chi li incontra – un intimo senso di
“Preparate… Raddrizzate…”. Gli
sicurezza, di pace, di serenità: uomini imperativi che il Battista ci consegna soe donne sui quali si sa di poter contare. no un forte appello all’impegno per la
Domenica 7: Celebra la Messa a Ogliano, nella chiesa restaurata della SS. Trinità (9.30). Messa e Cresima a
San Pio X di Conegliano (11), a Zoppè (16) e a San
Fior di Sotto (18). Presiede a Bocca di Strada la veglia di preghiera dell’Azione cattolica (20.30).
Lunedì 8, Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria: Messa e Cresima a Cappella Maggiore (10.30). A Meschio
presiede la processione dell’Immacolata (14.30). A
San Giorgio di Livenza consacra la nuova chiesa presso il centro sociale (17).
Martedì 9: Al mattino udienze. Partecipa in Curia vescovile
alla riunione della Commissione missionaria diocesana (18).
Venerdì 12: Al mattino udienze. Celebra la Messa in Casa
Esercizi per la Fraternità di C. L. (20).
Sabato 13: Celebra la Messa a Segusino (10.30) e a Santa
Lucia di Piave (19).
Domenica 14: Celebra la Messa in duomo a Valdobbiadene nel centenario di S.Venanzio Fortunato (11). Messa e Cresima a Godega Sant’Urbano per l’Unità pastorale (16).
(*) Amministratore Apostolico
della Diocesi di Vittorio Veneto
conversione e la riconciliazione interiore. Dobbiamo far nostro quest’impegno, sapendo che ciò ha dei costi ed
implica un’ascesi – una fatica, una lotta interiore, un’autodisciplina – ma che
in gioco c’è “vedere la salvezza di Dio”.
Questo Avvento sia allora un tempo operoso e carico di speranza, teso alla
nostra riconciliazione con Dio ed alla
purificazione dei nostri sentimenti, alla luce della Verità che è Cristo.
Per la liturgia. Il sussidio diocesano “Celebriamo l’Avvento” suggerisce
il rito dell’accensione del secondo cero
della corona d’Avvento (il cero della
conversione). Si vedano le introduzioni, le preghiere dei fedeli e la proposta
per la presentazione dei doni. Domenica è anche la giornata del quotidiano
cattolico “Avvenire”, prezioso strumento per una lettura credente del
mondo in cui viviamo.
Don Alessio Magoga
l caso ha voluto, a umiliazione del vecchio calendarista, che un grosso svarione si infiltrasse nelle prime pagine del Calendario liturgico diocesano 2003-04,
fresco di stampa, di distribuzione e d’uso. Riguarda una
memoria obbligatoria da poco tempo rientrata con tutti i
crismi, anche romani, nelle celebrazioni diocesane: 15
dicembre, San Venanzio Fortunato. Al posto di quanto si
trova scritto a pagina 68 si deve quindi leggere:
15 MARTEDÌ. San Venanzio Fortunato, vescovo – Memoria – Bianco (M) (Pr. Dioc.).
Messa propria (4) (v. Appendice 2a), prefazio dell’Avvento o dei Santi Pastori.
Lez. Fer.: Nm 24, 2-7. 15-17; Mt 21, 23-27.
Vedi anche Lez. Santi: 1Cor 1, 18-25; Lc 9, 23-26 (v. Appendice 2a)
La memoria è “obbligatoria”, quindi tiene il posto dei
testi feriali sia per la Messa che per la Liturgia delle Ore.
Il calendarista
MONDO GIOVANE
M
ancano due appuntamenti alla conclusione delle “Manifestazioni d’autunno 2003”, messe in
calendario dall’Ufficio diocesano per le comunicazioni
sociali e quest’anno incentrate sulla condizione giovanile.
Entrambi gli incontri si terranno in questa settimana.
Giovedì 11 dicembre, a Conegliano, Casa Toniolo, alle 20.30: Incontro-dibattito sul tema: “Servizio civile e volontariato”, a cura della Caritas diocesana.
Venerdì 12 dicembre a Pieve di Soligo, biblioteca comunale, alle 20.30: Incontro-dibattito sul tema “Ha
ancora senso sposarsi oggi?”. A promuovere l’iniziativa
è la Pastorale familiare diocesana. Relatore: Mauro Tuono, del Cospes.
È prevista anche la presenza del Gruppo Canto Giovani di Follina, che animerà la serata con l’interpretazione
di alcuni canti.
14
e
L’AZiON
Scuole Cattoliche
Domenica 7 dicembre 2003
e
L’AZiON
Scuole Cattoliche
LE SCUOLE CATTOLICHE DELL A DIOCESI
C
osa farò da grande? È la domanda che migliaia di quattordicenni si stanno ponendo in
questi giorni. È arrivato, infatti, il delicatissimo momento della scelta della strada
da intraprendere dopo la terza media. Scuola superiore o formazione professionale? E
nel caso venga scelta la scuola, quale indirizzo abbracciare?
Secondo un’indagine dell’Eurispes sono 240 mila i ragazzi che ogni anno abbandonano i banchi scolastici. Escono dalla scuola senza una valutazione. Una scelta che i ragazzi compiono, di solito, tra i
15 e i 18 anni. Nelle scuole superiori la dispersione scolastica raggiunge il 4,6 per
cento. La situazione risulta più grave negli
istituti professionali dove il tasso di dispersione raggiunge l’8,9 per cento, seguiti dagli istituti d’arte, con il 6,5 per cento. A lasciare la scuola sono soprattutto i maschi.
Per aiutare i ragazzi e genitori nella scelta abbiamo raccolto in queste due pagine le
proposte formative delle scuole cattoliche
del territorio diocesano. Scuole che hanno
alle spalle una lunga tradizione educativa e
di formazione. Una tradizione che è garanzia di serietà e competenza.
COLLEGIO SAN GIUSEPPE (VITTORIO): Elementari,
medie, licei linguistico e della comunicazione
L’
ambiente scolastico della scuola S.
Giovanna d’Arco arricchisce il lavoro didattico con
una serie di progetti diversificati in relazione agli indirizzi. Il tema per medie e
superiori di quest’anno è
“Un mondo tante culture”,
che tratta l’immigrazione e
l’emigrazione con percorsi
formativi attraverso iniziative di solidarietà, attività
di accoglienza e volontariato. Per la I media, in specifico, il progetto “Pubblicità e salute” mentre per la
II quello naturalistico “Uomo e Albero” d’osservazione del territorio, e per la
III si guarda al “Risparmio
energetico” con compor-
tamenti consapevoli. Inoltre si può accedere ai corsi di informatica, di latino
per la III media, a quelli
sportivi aperti a tutti di tennis, pallavolo e ginnastica
artistica. Temi della “Biodiversità e della Cultura e
identità veneta” per il Liceo della Comunicazione.
Al Liceo Linguistico si affronta la donazione degli
organi e il progetto “Il quotidiano in classe”, oltre agli
scambi culturali con la
Germania. Sono in atto il
progetto “Fiaba” per la
scuola elementare, con fiabe inventate e illustrate dai
ragazzi delle superiori per
i più piccoli e quello sull’“Alimentazione”, sia a livello
teorico che pratico. Ancora “Multiculturalità. Parliamone con il cinema” per
abituare i ragazzi alla lettura e allo studio dei contenuti filmici. Per la scuola elementare è attiva l’attività pomeridiana di doposcuola dalle 14.30 alle 17
con due insegnanti laiche
assunte esclusivamente
per questo tipo di servizio.
È presente anche la scuola di musica con insegnamento di tutti gli strumenti musicali, di canto corale, classico e moderno. Per
i ragazzi importante sostegno dato dal tutorato, in cui
ogni alunni si sceglie un insegnante che lo segue durante l’anno.
COLLEGIO SAN GIUSEPPE - Scuole Santa Giovanna D’Arco Via del Fante 231 - Vittorio Veneto. Telefono 0438.53238, email [email protected]
Scuola elementare - Scuola media - Scuole superiori: liceo della comunicazione (opzioni: beni ambientali; beni culturali; sociale) e liceo
linguistico europeo (inglese, tedesco, spagnolo).
genze del territorio.
«Non è detto - spiega padre Gino Cia opitergino di
Piavon, 58 anni, insegnante
di lettere e religione dal ’74
all’84, direttore da quest’anno, dopo un anno di “noviziato” a fianco di padre Guido Bassanello - che stare bene economicamente esima
da povertà più grandi. Noi
siamo una scuola aperta a
tutti, ovviamente purché chi
Istituti Brandolini Rota Oderzo, via Brandolini Sigismondo
6, telefono 0422.713133, sito internet: www.brandolinirota.it
Scuola Elementare - Scuola Media - Scuole superiori: Liceo Europeo;
Liceo Scientifico; ITC-Ragioneria - CFP-Engim
Elementari: un’insegnante di riferimento per classe (docente tutor); settimana corta; lingua inglese ed informatica dal primo anno
di corso; due doposcuola pomeridiani; mensa con cucina interna.
Medie: test e colloqui individuali con psicologo; corso di latino opzionale pomeridiano per gli alunni delle classi terze; corso di madrelingua inglese; servizio di mensa; servizio di doposcuola assistito.
Superiori: Day College o attività di consultazione e approfondimento formativo; esercitazioni di laboratorio; scambi culturali con scuole d’Europa; stage estivo presso aziende, banche e ditte convenzionate (ITC).
o scorso giugno Elena Spricigo è volata a Boston dove per due
settimane ha preso parte
a uno stage promosso dall’Istituto Dante di Vittorio
Veneto e dalla Permasteelisa. Elena è iscritta al
Liceo edilizia-territorioambiente (i “vecchi” geometri) del Dante e il suo
viaggio in America rientra
nelle iniziative del progetto “Alternanza Scuola-Lavoro”. «È questo che la società e le famiglie chiedono: una scuola che stia al
passo con le richieste di
un mondo produttivo in
continua repentina evoluzione» spiega il direttore
del Dante mons. Massimo
Magagnin. Diverse sono
le proposte che vanno in cose alla scuola: scelte
questa direzione: gli alun- condivise; un accompani dell’indirizzo Giuridico- gnamento all’inserimento
Economico (ragioneri) del figlio nella società; un
già dalla tersostegno al
za superiore
ragazzo nei
fanno stage
momenti di
in studi prodifficoltà delfessionali, ala coppia. A
ziende e istiqueste
rituti di credichieste certo; i futuri
chiamo di
geometri, oldare rispotre a stage in
ste - riflette
imprese, somons. Mano coinvolti
gagnin -. La
Mons. Massimo Magagnin maggior difnei progetti
“Sicurezza in
ficoltà che
cantiere” e “Facciata sulla oggi incontriamo come escuola” con la Permastee- ducatori è quella di relisa e “Cultura della Sicu- sponsabilizzare i ragazzi.
rezza” con l’Electrolux.
Per questo abbiamo af«La famiglia chiede tre fiancato ad ogni ragazzo
un insegnante-tutor che lo
COLLEGIO DANTE - Via Tommaseo, telefono 0438.551641, collegio- segue nel corso di tutto
[email protected]
l’anno scolastico».
Ricordiamo che al DanScuola elementare - Scuola media - Scuole superiori: Geometri (Istituto tecnico progetto 5 Edilizia-Territorio-Ambiente); Ragionieri (Istituto tecnico te sono attive anche le
scuole elementari e mecommerciale indirizzo giuridico-economico-aziendale)
die. In particolare, le eleElementari: scuola a tempo pieno, maestro prevalente, laboratori di mentari offrono scuola a
lingua e musica, settimana corta.
tempo pieno, il maestro
Medie: lingua straniera (inglese) per tutte le classi e seconda lingua (te- prevalente, laboratori di
desco); settimana corta.
musica, inglese e inforSuperiori: stage aziendali e soggiorni di studio all’estero; settimana cor- matica, e il progetto ecota. Ragioneria: progetto “Alternanza scuola-lavoro” con tutor scolastico e tu- logia.
tor aziendale. Giorni 150 di insegnamento in aula, giorni 60 “in situazioPer tutti i tipi di scuola
ne”, ossia nel mondo del lavoro. Geometri: stage in azienda con il proget- è prevista la settimana
breve, cioè lezioni da luto “Il Dante adotta un’azienda edile”.
nedì a venerdì.
I
BRANDOLINI ROTA (ODERZO):
Elementari, medie, due licei e ragioneria
ondati nel 1889 dal
vescovo di Ceneda,
mons. Sigismondo Brandolini-Rota, e dal fondatore della congregazione dei Padri
Giuseppini, San Leonardo
Murialdo, gli Istituti Brandolini, nati come patronato
e scuola popolare, hanno assunto ben presto l’attuale fisionomia di scuola per rispondere alle richieste della
gente del luogo e alle esi-
L
COLLEGIO BALBI VALIER (PIEVE):
Elementari, medie, ragioneria
Elementari maestro prevalente.
Medie seconda lingua (tedesco).
Superiori: scambi culturali e vacanze studio. Liceo della comunicazione: collaborazioni o stage con aziende del territorio. Liceo linguistico: una materia scientifica viene svolta in inglese (lingua veicolare).
F
COLLEGIO DANTE (VITTORIO): Elementari, medie,
ragioneria e geometri
ci manda un figlio condivida
il nostro piano educativo che
potremmo sintetizzare così:
una scuola per la vita ed una
visione cristiana della persona e della società. Ad ogni
studente (di scuola elementare, di scuola media, di liceo linguistico, d’istituto tecnico, di centro di formazione professionale) noi proponiamo un ambiente formativo in cui si sta bene, la possibilità di realizzare la propria personalità, uno stile di
vita che apprezza i valori umani e cristiani. Insomma uno sviluppo integrale della
persona». Problemi di sopravvivenza economica per
un complesso così grande?
Purtroppo sì, per un duplice
motivo, l’invecchiamento degli insegnanti religiosi (solo
6 insegnano ancora) e la consapevolezza che spingere ulteriormente sulle iscrizioni
significherebbe far scadere
il rendimento didattico.
n questo anno scolastico 2003-2004 il Collegio Vescovile Balbi Valier
di Pieve di Soligo rilancia
i contenuti della sua lunga
tradizione educativa basata sulla centralità dello studente. «L’adolescenza è una fase delicata e complessa che va adeguatamente supportata - spiega
il direttore del Balbi, monsignor Mario De Luca - in
primo luogo su un piano umano e personale e quindi
dal punto di vista didattico-formativo. E al fine di rispondere pienamente alle
esigenze dei ragazzi, l’Istituto promuove periodicamente attività di dibattito,
confronto e sensibilizzazione sulle problematiche
del mondo giovanile attraverso la collaborazione di
personale esperto, quali
psicologi, medici e sociologi». Molto importante,
secondo monsignor De
Luca, anche l’introduzione
della figura del “tutor” scolastico. «Ogni allievo - afferma - viene invitato a scegliere un docente che possa rappresentare un punto
di riferimento, con il quale sia possibile confrontarsi nel caso sussistano delle difficoltà e nel quale trovare un sostegno nelle fasi più delicate dell’anno
scolastico». Il Collegio Balbi - che ormai da alcuni anni offre un percorso completo di studi a partire dalle elementari e sino alle superiori - garantisce una for-
COLLEGIO BALBI VALIER - via Sartori, 91
- Pieve di Soligo - Segreteria 0438.82080 - e-mail:
[email protected]
Scuola Elementare - Scuola Media - Scuola Superiore: Istituto Tecnico Commerciale Giuridico Economico per ragionieri - con opzione linguistica.
Elementari: scuola a tempo pieno; maestro prevalente; laboratori di lingua e musica; settimana corta.
na tradizione educativa che dura da
108 anni. Il Collegio Immacolata di Conegliano,
retto dalle Figlie di Maria
Ausiliatrice (salesiane), è
una delle scuole di ispirazione cattolica più conosciute nel territorio diocesano. Ma un’istituzione
dalle radici così antiche come riesce a restare al passo con i tempi, dal punto di
vista formativo? «Proponendo varie iniziative, che
vanno dalle settimane trascorse dagli allievi all’estero, agli scambi culturali
con una scuola cattolica di
Medie: lingua straniera (inglese) per tutte le classi
e seconda lingua (tedesco); settimana corta.
Superiori: “Progetto Alternanza Scuola Lavoro”, con
tutor scolastico e tutor aziendale. Dalla terza classe in poi stage presso istituti, aziende e banche
della zona. Giorni 180 di insegnamento in aula,
giorni 30 (divisi in due periodi di 15 giorni a metà
e fine anno scolastico) “in situazione”, ossia nel mondo del lavoro; “Progetto sicurezza”; stage aziendali
e soggiorni di studio all’estero; settimana corta.
Dusseldorf, alla Patente
europea per l’informatica e
alla certificazione internazionale di lingua inglese,
con esami sostenuti fuori
dall’Istituto» risponde suor
Annamaria, direttrice del
Collegio che oggi conta circa 800 allievi. «Proponiamo anche corsi di cinema
e teatro, e attività sportive
in strutture esterne, come
il nuoto, l’equitazione e il
judo nei vicini impianti
sportivi del Colnù, e perfino roccia in un impianto
nei pressi di Treviso. Inoltre prevediamo docenti-tutor per l’animazione della
COLLEGIO IMMACOLATA via Madonna 20 Conegliano, telefono 0438.23562, e-mail [email protected], sito www.collimmacolataivc.pcn.net
Scuola materna - Scuola elementare - Scuola media - Scuole superiori: Liceo scientifico a indirizzo biologico; Liceo della comunicazione a indirizzo sociale, spettacolo, sportivo; Liceo linguistico.
CIOFS (CONEGLIANO E VITTORIO):
Formazione professionale
classe, e tutor personali
per gli studenti nelle scuole superiori. Collaboriamo
attivamente con i genitori,
siamo aperti al territorio
come dimostrano i premi
che i nostri allievi vincono
nei concorsi scolastici, e al
passaggio tra la seconda e
la terza superiore stiliamo
con gli alunni il “contratto
formativo”».
Un fattore importante lo
gioca anche il carisma di
San Giovanni Bosco e di
Madre Mazzarello: «Il Collegio propone l’animazione salesiana in collegamento con le altre scuole
salesiane del Triveneto - ricorda Suor Annamaria - in
più, proponiamo dei momenti settimanali facoltativi di “direzione spirituale”,
tenuti da un salesiano».
Elementari: inglese; rientri pomeridiani; possibilità di scegliere la
settimana corta; servizio mensa; in collaborazione con il Centro Giovanile: doposcuola, attività ricreative, attività sportive.
Medie: servizio mensa; attività estive con vacanze studio all’estero;
in orario extrascolastico: corso di latino (2^ e 3^ media), corso di
lingua francese/tedesco, corso di danza classica e moderna, laboratorio teatrale, attività sportive; possibilità di scegliere la settimana
corta.
Superiori: corsi pomeridiani di metodo di studio, di informatica,
di tedesco; tutor di classe e personale per lo studente; laboratorio
teatrale, giornalistico, di latino; scambi con scuole estere e viaggi di
studio all’estero; vacanze studio all’estero.
I
mazione aderente a quelle
che sono le specifiche esigenze della realtà universitaria e lavorativa: sempre
secondo il direttore, «l’allievo viene messo in condizione di effettuare una
brillante carriera universitaria o di trovare rapidamente un impiego consono alle sue inclinazioni e aspettative». In questo senso, è attivo il progetto “Alternanza Scuola Lavoro”,
con possibilità di stage di
15 giorni in Italia e all’estero in due distinti periodi dell’anno a partire dalla
terza superiore.
GLI ISCRITTI ALLE SCUOLE CATTOLICHE DELLA DIOCESI
COLLEGIO IMMACOLATA (CONEGLIANO):
Materna, elementari, medie e tre licei
U
Domenica 7 dicembre 2003
l Centro Italiano Opere Femminili
Salesiane è una struttura erogatrice di servizi formativi e di orientamento. È un’associazione senza scopo di lucro, federata al CIOFS nazionale che
conta 103 sedi operative in 15 Regioni
italiane, di cui 4 nel Veneto (Mestre, Padova, Vittorio Veneto e Conegliano).
È ispirato all’opera educativa di San
Giovanni Bosco.
I Ciofs erogano corsi
di formazione approvati
dalla Regione, che li riconosce mediante rilascio di attestato di qualifica
professionale a norma della legge
845/78: corsi a qualifica per l’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione
e alla formazione professionale; corsi
serali (dai 18 anni); corsi finanziati dal
Fondo Sociale Europeo per disoccupati.
VITTORIO VENETO
CONEGLIANO
CIOFS di Vittorio Veneto via Cavour 61
(presso Opera De Mori); telefono 0438 940733,
www.ciofsvittorioveneto.it, [email protected]
CIOFS di Conegliano via Fenzi 18 telefono 0438.21436, [email protected]
I
Gestisce corsi post-diploma ossia
per giovani in possesso di diploma di scuola superiore, della durata di 9, 10, 12 mesi. Da ottobre 2003 si stanno svolgendo:
“Operatore in Access 2002”,“Progettista Cad” e “Tecnico di contabilità generale e di bilancio”,
tutti serali (o al sabato) e della
durata di 200 ore; “Operatore in
relazioni commerciali con l’estero”, diurno, di 800 ore compreso lo stage in azienda.
Presso il Ciofs si svolgono inoltre corsi di inglese, tedesco e italiano per stranieri. In collaborazione con l’Ascom vittoriese, è
partito da settembre 2003 un
corso di 700 ore, finanziato dal
Fondo Sociale Europeo, e riservato a disoccupati o inoccupati,
di “Tecnico di controllo di gestione”.
Percorso triennale, attivato quest’anno in base alla riforma Moratti, per i quattordicenni. Al termine del percorso sarà possibile conseguire una delle seguenti
qualifiche: “Addetto/a ai servizi
d’impresa: contabilità gestionale”; “Addetto/a ai servizi d’impresa: segreteria”; “Addetto/a ai
servizi d’impresa: vendite”. Concluso il triennio il ragazzo consegue la qualifica e può andare
Sopra: il Ciofs di Vittorio a lavorare. Oppure frequentare un
Sotto: il Ciofs di Conegliano quarto anno e conseguire così la
specializzazione (800/900 ore).
Volendo è possibile passare ad una scuola superiore;
Corso serale per “Operatore informatico” di 300 ore (formazione
continua) che consente di conseguire una qualifica professionale.
La struttura è dotata di quattro
laboratori di informatica.
IL SOSTENTAMENTO ECONOMICO ALLA CHIESA
CATTOLICA CON LE OFFERTE O CON L’8 PER MILLE
n Italia delle 25 mila 788
parrocchie, 11 mila 343 hanno nel loro territorio meno di mille abitanti, 3 mila 544 parrocchie,
con 3 mila 378 sacerdoti, addirittura meno di 250 abitanti. Ciò nonostante ogni sacerdote diocesano,
sia esso malato, anziano, in pensione o ancora nel pieno del suo tempo pieno”, bisogna pur esiservizio attivo, in città o in un pic- stere; quindi occorre mangiare,
colo paese di montagna, può con- vestirsi, abitare in una casa: vitare su un sostentamento che va vere, insomma. E non si vive sodai 784 euro netti mensili del par- lo d’aria.
Dunque ecco il “sostentaroco di prima nomina ai 1.200
euro per un vescovo ai limiti del- mento”: la parola infatti dice altro da “remunerazione” o da “stila pensione.
Ma è giusto che un sacerdote ri- pendio”.
Dice che al prete basta essere
ceva una remunerazione o piuttosto perché non vive di carità? Lo in vita e non guadagnare in proabbiamo chiesto a S. Ecc. mons. porzione di ciò che fa o rende. Al
Germano Zaccheo vescovo di Ca- prete basta il “sostentamento”, il
sale Monferrato e nuovo Presi- minimo per vivere dignitosadente del Comitato per la promo- mente. Tutto il resto è fatto con
zione del sostegno economico alla gioia e dedizione, senza pretendere di essere pagato in proporChiesa Cattolica.
«Se si tratta di “remunerazio- zione al suo lavoro, il quale invene”, nel senso di “stipendio” cor- ce è pura “missione” per il Regno
rispondente alla prestazione d’o- di Dio».
Ogni comunità può bastapera, allora deve essere subito
re a se stessa? E
chiarito che fare il
le of ferte della
prete non è un medomenica possostiere e quindi
no bastare anche
niente “remuneraper pagare i prozione”: tutta la vita
pri sacerdoti?
del prete deve es«La logica vorsere spesa gratuirebbe che ogni cotamente per la sua
munità
parrocmissione.
chiale, al cui serviTuttavia per pozio il prete si mettere mettere temte totalmente, fospo, capacità, energie al servizio del- Il Vescovo Germano Zaccheo, presidente del Comitato se in grado di ofper il sostegno economico alla Chiesa Cattolica frirgli il “sostentala comunità “a
“Appartenere e sovvenire”
mento”.
Ma ciò non è realisticamente
possibile a un gran parte di parrocchie: quelle con pochi e spesso poveri abitanti.
Ciò vale anche per le piccole e
modeste offerte domenicali che
bastano appena appena (e spesso neppure) alle normali spese
gestionali della chiesa parrocchiale e degli edifici pastorali (luce, riscaldamento, pulizia, ordine, manutenzione, ecc. ecc.).
Perciò è necessario un sistema integrato di vasi comunicanti che consenta il passaggio dei
fondi per il sostentamento delle
parrocchie più grandi e più ricche a quelle più piccole e povere.
In più serve una “camera di compensazione” che è appunto l’Istituto per il Sostentamento del Clero”, e interviene, a livello nazionale, ad integrare le diverse inadeguatezze delle numerose piccole comunità.
Questo servizio perequatorio
dell’Istituto è reso possibile dai
fondi dell’otto per mille (in parte
utilizzati per il sostentamento del
Clero) e da quelli provenienti dalle libere offerte dei fedeli (che esprimono una speciale attenzione
per il Clero nella sua totalità)».
Appartenere e sovvenire:
lei li cita spesso. Perché?
«Sì, in verità io uso spesso questi due verbi “appartenere” e
“sovvenire” e li considero un po’
intercambiabili. Perché sono
profondamente convinto che
quanto più cresce il senso di appartenenza
alla parrocchia e, tramite questa,
alla Chiesa,
tanto più
cresce anche la libera
e responsabile volontà
di “sovvenire alle sue necessità”: prima tra
tutte, il concreto aiuto per il sostentamento dei preti, così necessari alla vita di ogni comunità
ecclesiale.
Quando un cristiano è convinto che la parrocchia è come la sua
casa e la sua famiglia (senso di appartenenza) allora saprà anche
farsi carico di un “sostegno economico” perché la sua parrocchia
possa vivere, agire, operare.
I due canali privilegiati per
questo “sostegno economico”
che è bene espresso nel verbo
“Sovvenire”, sono la firma per l’otto per mille (che non costa nulla)
e un’offerta, almeno annuale all’Istituto Centrale per il sostentamento del Clero (che, benché deducibile, importa però una certa
quale generosità)».
Che cosa è necessario capire per essere convinti e
pronti a fare un’offerta per
il sostentamento del clero:
una conversione del cuore?
«È vero. Ho già accennato che
la firma non costa nulla, l’offerta
invece tocca il portafoglio. E per
lasciarsi aprire il portafoglio occorre un grande senso di ecclesialità, una
vera passione per la
propria
Chiesa, un
senso vivo
di appartenenza e di
partecipazione: in una parola
occorre che sia robusta la convinzione che la parrocchia (anzi,
la Chiesa) è di tutti e tutti ne siamo corresponsabili nell’unicità
della missione. Chi è convinto di
essere impegnato in prima persona nella missione della comunità ecclesiale, saprà anche assumersi gli oneri e le responsabilità seguenti, comprese quelle
economiche.
Chi invece si sente sempre e
solo un ospite o un utente, o magari perfino un po’ un estraneo,
non avrà mai la convinzione necessaria per impegnarsi anche
sul piano finanziario».
Al sacerdote non
uno “stipendio” ma
il minimo per vivere
dignitosamente
e
L’AZiON
Speciale San Nicolò
Domenica 7 dicembre 2003
17
SABATO 6 DICEMBRE SI RINNOVA LA TRADIZIONE
Aspettando San Nicolò
N
on c’è Babbo
Natale che tenga. Per noi è
sempre esistito nelle vesti
di San Nicolò. Il buon vecchio rubicondo, dalla lunga barba che nelle ore precedenti l’alba del 6 dicembre – giorno a lui dedicato – porta i regali ai bambini, accompagnato dalla
fedele mussetta. Per questo la
sera precedente, prima di andare a letto, i
bimbi lasciano
sul tavolo di cucina, insieme alla letterina dove
esprimono
i
propri desideri,
un pane, un bicchiere di vino e
una manciatina di fieno. I
segni della buona accoglienza, nella speranza che
appena aperti gli occhi e
scesi d’un balzo dal letto
si possano ritrovare, fianco alle briciole e al bicchiere vuoto, tanti bei giocattoli e dolcetti. Sparso
sul pavimento, in direzione della porta di casa, resta qualche residuo (festùc) del fieno consumato
dall’asinella.
Una tradizione antica,
radicata nella Sinistra Piave, ma che dai nostri paesi risale fino alle montagne, al Bellunese, a Sappada/Plodn, all’Austria. E
lungo il litorale adriatico
raggiunge Trieste, l’Istria,
Fiume, Zara. Il Santo vescovo di Mira (in Licia, in
Oriente, non quella in provincia di Venezia), le cui
reliquie vennero portate a
Bari nel 1087, deve questo
suo ruolo di amico e benefattore dei piccoli, alla
grande carità che esercitò
in vita.
qua scorreva potente e infida, servendo da via di comunicazione tra i boschi
cadorini e l’Arsenale veneziano, era patrono degli
zattieri. Gli uomini che governavano, tra mulinelli e
secche, lunghe file di tronchi legati insieme, da un
porto fluviale all’altro fino
alle lagune. Questa santa e
venerata figura, con i suoi regali, viene a ricordare ai piccini che esiste
un’economia
del dono. Che
c’è
sempre
qualcuno a vegliare su di loro. Che la famiglia dove sono
nati e crescono, è parte di una più grande rete di relazioni tra la
terra e il cielo, la Comunione dei Santi.
È difficile dire come si
sia insediato fra noi il culto di San Nicolò, cui sono
dedicate anche delle parrocchie in diocesi di Vittorio Veneto. Forse la sua
memoria è venuta dal mare, da Aquileia o da Venezia, risalendo poi i fiumi.
Da molti secoli, questo
protettore di chi naviga
sulle acque per lavoro e di
chi si dispone ad affrontare il mare aperto della vi-
“Questa santa e venerata
figura, con i suoi regali,
viene a ricordare ai
piccini che esiste
un’economia del dono”
Narrano le leggende
che San Nicolò avrebbe
resuscitato tre fanciulli,
fatti a fettine da un crudelissimo macellaio. In un altro caso, avrebbe salvato
dalla strada del vizio, cui
le voleva destinare il padre
ridotto in miseria, tre giovinette, facendo pervenire
loro tre borse di monete
d’oro perché si facessero
la dote e potessero maritarsi. Ma San Nicolò è invocato anche dai marinai,
che implorano d’essere
salvati dalle tempeste.
Nelle nostre terre, dove
la Piave d’altri tempi,
quando non c’erano ancora le dighe a monte e l’ac-
SAN NICOLÒ... EL RIVA
COL SO MUSSET...
Venerdì 5 dicembre - In
mattinata alle scuole di Pieve di
Soligo, Barbisano e Solighetto; alle 13 alla Casa degli Alpini a Soligo; alle 16.30 a Farra di Soligo, parte dalla località Monchera; alle 17 a Miane parte dalla
chiesa di Sant’Antonio e arriva in
piazza 2 giugno; alle 17 a Pieve
di Soligo in piazza Vittorio Emanuele; alle 18 a Cison di Valmarino e Mura; alle 18 a Valmareno; alle 18.30 Gai; alle 19 all’asilo di Combai; alle 19.30 a To-
vena, nel salone; in serata a Col
San Martino.
Sabato 6 dicembre - In
mattinata alle scuole di Refrontolo e a Tarzo; alle 17 in piazza
Zoppas a Conegliano (ingresso libero); alle 20 a Solighetto.
Domenica 7 dicembre Alle 14.40 a Collalto, presso la
chiesa di San Giorgio.
Lunedì 8 dicembre - Alle 14 a Moriago della Battaglia;
alle 15 nel salone parrocchiale
di Costa di Conegliano.
ta, continua a far sorridere di gioia i bambini. D’intesa con i loro genitori, naturalmente, che hanno
modo di pesare ogni giorno le buone e le cattive azioni dei figlioletti. Suggerendo al santo la ricompensa o il castigo. Dandogli modo di soddisfare le
richieste espresse nelle
letterine, magari lasciando sulla tavola, a monito di
un migliore comportamento, anche qualche pezzetto di carbone. Certo è
una festa irrinunciabile.
Come dimostra la persistenza della tradizione.
Quand’eravamo giovani, il
giorno avanti correvamo
per la strada cantando:
“San Nicolò da Bari / la festa dei scolari! / e a chi che
no fa festa / ghe tajarén la
testa!”. Tanta era l’attesa.
Anche se i bambini si sono rarefatti, speriamo siano ancora molte le famiglie dove la tradizione si
ripete. Magari a favore dei
figli adulti, bisognosi più
che in altri tempi di sante
intercessioni e di doni che
si chiamano lavoro, pace,
serenità, forza contro le
tentazioni malvagie proposte da una società dimentica dei valori che anche una modesta tradizione familiare custodisce.
Ulderico Bernardi
Duomo di Motta di Livenza. Francesco Da Bassano, “Madonna con il Bambino in trono
tra i santi Nicolò, Sebastiano e Rocco” (particolare)
DOVE IL PATRONO È S. NICOLÒ
Da Sacile a Fontigo,
da Motta a Villa di Villa
N
elle parrocchie
della diocesi intitolate a San Nicolò, oltre
alle celebrazioni liturgiche, sono previste manifestazioni particolari in onore del patrono. Venerdì
5 a Sacile San Nicolò parte da San Michele per arrivare alle 17 in piazza del
Popolo. Alla stessa ora in
piazza Manin accensione
delle luci dell’albero di
Natale; alle 18 spettacolo
teatrale “Mastro Pinocchio” al cinema Ruffo con
la Filarmonica Clown di
Milano; alle 21 concerto
del coro Ana di Vittorio
Veneto sempre al cinema
Ruffo. A Motta sabato 6
alle 14.30 messa per i giovani poi in patronato, come da tradizione, giungerà San Nicolò che si intratterrà con i più giovani; alle 18 messa con animazione dei ragazzi di se-
conda media; domenica
alla messa delle 9 animazione degli scolari di prima e seconda elementare. Fontigo verrà invasa
il pomeriggio di domenica 7 da centinaia di bambini e ragazzi che partecipano alle premiazioni
del concorso “Il presepe
più bello” indetto dal Comune di Sernaglia. Alle
14.30 inizia la festa cui
partecipa anche la banda
di Segusino; naturalmente ci saranno San Nicolò
e un rinfresco per tutti.
Organizzano le associazioni del paese in collaborazione con il Comune.
A Villa di Villa di Mel
al termine della messa solenne di sabato sera vengono distribuiti sacchetti
di caramelle agli anziani;
nel pomeriggio i ragazzi
si ritrovano in oratorio
per una piccola festa.
VITTORIO VENETO: La tradizione
dei “bandòt”
N
ella parrocchia vittoriese di Santi Pietro e Paolo i
ragazzi si ritrovano venerdì 5 dicembre alle 15.45
per girare per le strade della parrocchia con i tradizionali bandòt, catene di barattoli che si attaccano alla bici o si
tirano correndo, e servono per fare rumore e richiamare
il santo con i suoi regali.
Il giorno dopo alle 14.30 tutti al patronato la Tenda per
l’arrivo di San Nicolò.
In Cattedrale invece ci si ritrova col favor delle tenebre:
alle 18 di venerdì davanti al patronato tutti a tirare i bandòt.
Domenica 7 dicembre 2003
VITTORIO / A PALAZZO PIAZZONI
I colori inediti
di Arrigo Caldart
«S
tava tanto con gli
amici, andavano
in giro a camminare, fin
nei paesi attorno a Vittorio Veneto o Conegliano,
per vedere i paesaggi – ricorda Carmen De Biasi,
moglie di Arrigo Caldart
(1925-1974) –. Poi, quando tornava a casa, dipingeva quello che aveva visto». La memoria fotografica è stata il sostegno di
tutta la sua vita. Aveva un
carattere allegro, Arrigo,
anche se era stato molto
provato nel fisico. «Nonostante tutto, nonostante la
sua sordità precoce e il
conseguente mutismo parziale, il non utilizzo dell’occhio destro, l’incidente con la littorina al casello della ferrovia mentre dipingeva, era comunque
sempre allegro – dicono di
lui amici di sempre, quali
l’avvocato Giacomo Caldart e Giovanni Bisson pittore di Santa Lucia –. Non
l’abbiamo mai visto arrabbiato, era mite e disponibile, di grande compagnia
e riusciva a mediare le situazioni difficili. Molti lo
sostenevano in cambio di
quei disegni che lui riusciva a fare con facilità».
Ad Arrigo Caldart l’associazione culturale “Vittorio Nuova” dedica una
mostra a palazzo Piazzoni
Parravicini. Una mostra
non dei suoi carboncini
ma del colore inedito. Un
lato artistico poco conosciuto di Caldart, caldo e
pieno di vita, caratterizzato da paesaggi naturali, sagre paesane, nature morte. E poi i personaggi che
ritraeva su una salvietta,
su un angolo di un qualsiasi calendario o su un foglio di carta. Li incontrava
nel suo girovagare, nelle
osterie dove si fermava
per un’ombra. Gente semplice, come lui, gente del
popolo che voleva mettere in rilievo. Li ha raffigurati dando l’idea del gesto
lento, misurato del lavoro
quotidiano, sostenuto dalla fatica che trovava consolazione in quel “goto”
bevuto al bancone o al tavolo dell’osteria, in un momento di familiarità conviviale, di spensieratezza per
una battuta di caccia. «Per
lui non c’era differenza sociale – ricorda il figlio,
Giorgio – tutti erano uguali e amici. Non aveva
neppure il senso economico dell’arte. Ha sempre
vissuto con quattro lire e
con quattro “striss” ai quali dava l’immagine. Non
c’era niente di strano in lui,
o meglio tutto era strano».
La mostra sarà visitabile a palazzo Piazzoni a Serravalle da sabato 6 dicembre (apertura alle 17) a domenica 21 dicembre. Aperto nei festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.
Isabella Mariotto
CONEGLIANO
Sette band
alla finalissima
del “Goganga
Rock”
S
abato 6 dicembre,
all’auditorium Dina
Orsi di Parè di Conegliano, con inizio alle 21.15,
è in programma la serata finale del “Goganga Rock”,
concorso per gruppi musicali giovanili, organizzato dal
Circolo culturale La Margherita con il patrocinio e il
contributo del Comune di Conegliano, e in collaborazione
con www.procksecc.com.
Sul palco si sfideranno sette band che hanno recentemente superato una prima selezione. Si tratta di Crescita
Zero (Belluno), Sidema (Conegliano), Dharma (Vittorio
Veneto), Leida (Carbonera),
Centrade (Paese), Against
Unluck (Refrontolo), Stesi
Lazy (Villorba). Le loro esibizioni saranno giudicate da
una giuria composta in prevalenza da insegnanti e appassionati di musica.
La manifestazione vuole
costituire un momento di aggregazione giovanile e contemporaneamente rendere omaggio alla figura di Giorgio
Gaber, a quasi un anno dalla
morte. “Goganga” è infatti il
titolo di una delle canzoni più
note del periodo giovanile
dell’artista milanese.
Nel corso della serata sarà
presentato l’ultimo album degli Olimpiadrom, gruppo di
Adria, e interverrà come ospite il cantautore Leonardo
Miglioranza. Presenterà Giovanni Mariani. (ATa)
CONEGLIANO:
Arriva il topo
Geronimo Stilton
I
Pieve di Sant’Andrea, olio su tela
CENEDA: A San Paoletto mostra
di Gianni D’Este “Widmann”
S
erravalle mostra, Ceneda risponde. Nel periodo natalizio c’è un’esposizione artistica per ciascuno.
Se Serravalle ha Caldart, Cenedarte (ossia la chiesa di
San Paoletto, gestita da Insieme per Ceneda) ha Gianni
D’Este “Widmann” con la mostra “Le Venezie”. Un pittore eclettico per stili e per temi, ma come ispirazione
prevalente vedute dalla sua amata laguna. In particolare barche affondate e abbandonate, che diventano però
vivaio di pesci e crostacei: decadenza ma anche fecondità, simbolo di morte e risurrezione veneziana. Orari:
7, 8, 10, 13, 14, 20 e 21 dicembre, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. Presentazione domenica 7 alle 11.30 a cura dell’assessore e critico d’arte Fabio Girardello.
l “roditore giornalista” Geronimo Stilton arriva a Conegliano.
Alle 11 è al teatro Accademia dove propone lo
spettacolo “Nel regno
della fantasia”. Geronimo è il topo più amato
dai bambini italiani. Di
professione fa il direttore dell’Eco del Roditore, il quotidiano più
diffuso di Topazia e la
sua vita si svolge tra
viaggi e scoop. Il suo
nome trae origine da un
celebre latticino inglese: e non poteva essere
diversamente dal momento
che Geronimo
colleziona croste
di parmigiano e
cucina
piatti a
base di
fontina.
Lo storico
complesso
di San Fior
verrà
recuperato
e destinato
a centro
servizi
per le imprese
RINVENUTE PERGAMENE
Concerti di Natale
Fossalta, novità
su castello e mutera
di Farra e il coro S. Lorenzo.
Sabato 6 dicembre
Alle 20.45 nella chiesa
di Caneva concerto “O
magnum mysterium” del
coro parrocchiale “San
Tomaso”. Concerto per
coro, soli, violino e basso
continuo che annovera,
l’esecuzione del Magnificat di Pachelbel, di quattro arie, rispettivamente
di O. Caccini, G. F. Haendel, G. Carissimi e L.
Cherubini, e l’opera
del musicista bolognese G. A. Perti (16221694) “Inno e responsi
di Natale”.
Alle 20.30 nella chiesa di San Giovanni Battista - Carmelitani di
Vittorio Veneto “Musica sacra per San Nicolò”, concerto del
Duo Clavière composto da Elena Modena e Ilario Gregoletto.
V
enne realizzata
nella metà del XVIII secolo e i
primi edifici ad essere costruiti furono il piccolo oratorio di San Giovanni
Battista e la dimora signorile. In seguito il complesso di villa Liccer, che a Castello Roganzuolo segnò
tutte le tappe dell’ascesa
della civiltà contadina e del
suo tramonto, venne ulteriormente ingrandito grazie alla presenza di annessi agricoli, stalle e abitazioni di mezzadri tanto da
formare una grande corte,
come riporta il catasto napoleonico del 1812. Con
l’andar del tempo la villa
venne abbandonata e oggi, pur nello stato di degrado in cui si trova, si possono ancora leggere, nella
distribuzione degli spazi
interni, nelle decorazioni a
rilievo e negli eleganti disegni, quella tradizione architettonica che caratterizza le grandi ville venete.
Perché tutto questo non
vada perduto, l’Amministrazione comunale di San
Fior ha coltivato l’idea, ora
in fase di concretizzazione,
di recuperare villa Liccer
e di destinarla a sede di
servizio delle piccole e medie imprese, valorizzando
così il settore terziario e le
attività produttive della zona. A predisporre il progetto preliminare è stato
l’architetto Boscariol dell’Ufficio tecnico comunale.
Tutto ciò è piaciuto alla Regione Veneto tanto da assegnare per tale scopo un
contributo europeo a fondo perduto di un milione
di euro. I restanti 500 mila
euro saranno a carico dell’Amministrazione comunale che farà fronte alla
spesa con un mutuo.
«Il complesso – spiega il
sindaco Fiorenzo Carniel
– è di proprietà comunale
ed è ubicato all’interno della zona industriale, quindi
circondato da attività produttive e dall’auto parco.
L’idea è quella di destinare
la villa a sede di attrezzature e di servizi per piccole e medie imprese della
zona. Tra i servizi saranno
compresi l’addestramento,
L’AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI MUSICALI
Lunedì 8
Alle 20.30 nella chiesa
di Scomigo Concerto di
Natale della Corale di Conegliano. Ingresso libero.
Giovedì 11
Alle 21 al teatro Accademia di Conegliano
Domenica 14
“Concerto di Natale 2003”
dell’Orchestra Filarmonia
Veneta “Gian Francesco
Malipiero”. Con questa serata l’Amministrazione comunale in collaborazione
con l’associazione “G.F. Panizza e G. Zamboni”, si propone di sostenere l’impegno della 2ª Clinica pediatrica oncologica di Padova.
Domenica 7
Alle 16.30, nell’affrescata chiesa di San Silvestro a Costa di Vittorio
Veneto, concerto di Natale con la Corale Femminile Vittoriese.
Alle 20.30 nella chiesa
parrocchiale di Farra di
Soligo “Note di Natale”
con il coro San Lorenzo
e la corale San Salvatore.
Organizzano il Comune
La Regione
ha stanziato
un contributo
europeo
di un milione
di euro
la formazione e le attività di
consulenza. Il progetto è
stato inoltre approvato dalla Sovrintendenza ai beni
architettonici del Veneto».
Due gli stralci che verranno realizzati. Il primo riguarda il restauro della
parte nobile, il secondo gli
interventi di sistemazione
della barchessa laterale,
nella parte esterna, in
prossimità dell’oratorio. La
progettazione esecutiva è
stata affidata a professionisti esterni e attualmente
i lavori sono in fase di appalto. Sono stati già avviati, da parte dell’Amministrazione comunale, contatti con le associazioni di
categoria e Unindustria
per il futuro utilizzo dell’immobile. Anche il Consorzio autoparco sanfiorese troverà all’interno del
complesso il proprio spazio per servizi e gestione.
È inoltre previsto un incontro con le attività loca-
li per illustrare le finalità e
gli obiettivi della ristrutturazione e del restauro.
«Si tratta di un progetto
molto importante – continua il primo cittadino – che
può contare su un consistente finanziamento regionale. I lavori prenderanno il via all’inizio del
2004 e il completamento
dei due stralci avverrà entro il 2006. È compresa anche la sistemazione della
zona di pertinenza, di circa settemila metri quadrati, con area a verde e a parcheggio».
Alla cittadinanza, ad architetti e ingegneri il progetto è stato presentato durante un incontro pubblico
organizzato dall’Amministrazione con il patrocinio
della Regione Veneto, dell’Ordine Ingegneri, dall’Ordine Architetti della
Provincia.
«Si tratta – ha sottolineato il vicepresidente della Regione, Fabio Gava –
di un intervento importante che può avere una valenza anche al di là dei confini comunali. Attraverso
attivazioni di servizi qualificati a piccole e medie imprese si potranno porre in
essere presupposti positivi
per il consolidamento del
nostro modello di sviluppo. Il Comune ha avuto
un’idea vincente e auguro
il successo che merita».
Gerda De Nardi
PIEVE: Don
Chisciotte al Careni
G
rande danza al teatro
Careni di Pieve. Venerdì 5 dicembre, alle 20.45, il
Balletto di Roma propone “Don
Chisciotte” con André De La
Roche e coreografia di Milena
Zullo.
Nello spettacolo la coreografa vuole recuperare quella
speciale grazia dettata dall’ironia che attraversa tutta l’epopea
donchisciottesca.
Biglietti: da 10 a 15 euro. Per
informazioni telefonare allo
0438-82841 o allo 0422-513310.
VAZZOLA:
Generazioni
a confronto
abato 13 dicembre, alle 17, nella sala consiliare del Comune di Vazzola avrà luogo il dibattito “Arte e Venezia: innovazioni e ritardi - Un confronto fra gli anni Cinquanta e oggi”. Sarà presentato il libro “Generazioni a confronto” di Carlo Sala. Interverranno gli
artisti: Ennio Finzi, Gina
Roma, Interno 3, Veronica
Voltolina.
S
MUSICA E DANZA
PIEVE DI SOLIGO Venerdì 5 dicembre, alle 20.45, al teatro Careni spettacolo di danza “Don Chisciotte” con il
Balletto di Roma e André De La Roche.
Organizza: Teatri spa. Biglietti: da 10 a
15 euro.
CONEGLIANO Sabato 6, alle 21, al
teatro Accademia concerto dei tenori Giuliano Ansalone, Giorgio Pederzoli e Salvatore Sanna. Brani lirici tratti dalla Tosca e dal Trovatore, e melodie classiche
come “Parlami d’amore Mariù” e “Torna
a Surriento”. Ingresso a pagamento.
CONEGLIANO Sabato 6 dicembre,
alle 21, all’auditorium Dina Orsi, finale
del primo concorso musicale “Goganga
Rock”, gara canora tra gruppi locali promossa in memoria di Giorgio Gaber.
CONEGLIANO Domenica 7, alle
15.30, in Duomo concerto gospel con il
di Natale della Corale
Femminile Vittoriese assieme al coro Ana e alla
Corale dei Laghi.
Alle 20.45 Concerto di
Natale nella chiesa parrocchiale di Orsago. Verranno eseguiti canti popolari della tradizione natalizia e “L’é rivà Gesù
Banbin”. Si esibiranno il
coro di voci bianche “Giochi di note”, il coro maschile di Fontanafredda “Julia”, una voce recitante, un soprano,
due voci soliste, due
violini, viola, violoncello, flauto e pianoforte.
Sabato 13
Alle 20.30 nella chiesa
dei SS. Pietro e Paolo a
Vittorio Veneto concerto
DA PONTE: Il
matrimonio segreto
A
lle 20.45 di mercoledì 10
dicembre al teatro Da
Ponte di Vittorio Veneto il direttore Michael Guttler darà il “la”
all’orchestra che eseguirà l’opera “Il matrimonio segreto” di Domenico Cimarosa. L’orchestra è
l’Accademia musicale di San
Giorgio mentre gli interpreti sono i vincitori del XXXIII Concorso internazionale di canto “Toti
Dal Monte”.
L’opera viene replicata venerdì
12, alle 20.45, e domenica 14 alle
16. Biglietti: da 20 a 40 euro.
Alle 20.45, nella
chiesa arcipretale di
Tarzo, XIX Concerto di
Natale. Saranno ospiti
l’Orchestra Accademia
Veneta diretta dal maestro Roberto Padoin, il
Coro del Duomo di Serravalle diretto dal maestro Alberto Masutti e la
soprano Roberta Canzian. Verranno eseguite
musiche di: Handel,
Grieg, Mozart, Bach. Organizzano la Pro loco di
Tarzo e il Circolo musicale con il contributo della Banca Prealpi e dell’Amministrazione comunale di Tarzo.
LIBRO:
Susegana
nelle cartoline
enerdì 5 dicembre, alle
20.30, all’auditorium dell’Istituto sperimentale per la
viticoltura in via Casoni 13,
a Susegana, ha luogo la presentazione del libro “Il castello di San Salvatore e Susegana nella cartolina postale” di Antonio Menegon.
Intervengono: Caterina Collalto, Filippo Giustiniani, Antonio Menegon, Michele Potocnik, Roberto Ros. Segue
brindisi.
V
L
e “Pergamene antiche dei nobili trevigiani conti d’Onigo - sec.
XIII-XVIII”, questo è il titolo
di due splendidi libri curati
dalle Opere Pie d’Onigo che,
tra l’altro, alzano un velo sulla storia medievale di Fossalta Maggiore e sulla famiglia nobile dei Da Fossalta.
Della famiglia si conosceva
l’esistenza perché appartenne, nel 1300, al Consiglio
dei Trecento di Treviso.
Sembra incredibile, e ci si
potrebbe chiedere: cosa
c’entra Fossalta medievale
con Pederobba e con i conti d’Onigo? Se lo sono chiesto anche gli studiosi che
hanno scoperto, restaurato
e raccolto in due
volumi i preziosi documenti.
“Le pergamene
dei Da Fossalta
sono arrivate a
Pederobba, forse per eredità o
prese per ricordo da nipoti imparentati con gli
Onigo”, scrive
Gabriele Farronato che ha curato la schedatura delle pergamene e la
pubblicazione. “Le pergamene sono praticamente tutto quello che è rimasto dell’archivio storico della famiglia Onigo, andato quasi
completamente disperso
con la prima guerra mondiale. Come eredità dei conti abbiamo deciso di recuperarle affidandone il restauro ai padri dell’abbazia
di Praglia e l’inventariazione
e schedatura al dottor Ferronato, esperto conoscitore
degli archivi del nostro territorio”, scrive nella prefazione al primo volume Aldo
Vanzo, presidente delle Opere Pie d’Onigo. Ma un fatto, veramente, ha entusiasmato gli studiosi: fra le molte pergamene che parlavano dei nobili signori Da Fos-
gruppo “Getsemani”.
CONEGLIANO Domenica 7, alle 17, al teatro Accademia concerto Gospel con il coro “New
Generation” di Conegliano e cori provenienti da diverse città italiane. Ingresso
libero.
CONEGLIANO Giovedì 11 dicembre,
alle 21, al teatro Accademia Concerto di
Natale dell’orchestra Filarmonica Veneta
“G. Malipiero”.
sa di San Gregorio è aperta al pubblico
la mostra “I colori di un sogno” del pittore equadoregno Milton Chungandro. A
cura dell’associazione L’Altrametà.
FOLLINA Chiude l’8 dicembre la mostra di icone russe promossa dall’associazione Ikon e allestita nella sala del
Trecento. Orari: sabato e domenica 9-12;
giorni feriali 15-19. Ingresso gratuito.
SACILE È aperta fino al
15 dicembre la mostra “Riccardo Licata, un artista mediterraneo”. Allestita a palazzo Regazzoni-Flangini-Biglia e curata da Giovanni
Granzotto l’esposizione è aperta tutti i
giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle
15.30 alle 19.
TREVISO È aperta fino al 18 gennaio
2004, a palazzo dei Trecento, la mostra
fotografica “Il Trevigiano tra le due guerre”. Duecentocinquanta le foto esposte.
MOSTRE
CONEGLIANO Nella galleria dell’Assunta in piazza Cima fino all’8 dicembre
mostra “Poetiche stagioni” di Valeria Brescancin. Orari: dal martedì al venerdì
15.30-19; sabato e domenica 10-12.30 e
15.30-19; lunedì 8 dicembre 10-12.30 e
15.30-10.
SACILE Fino all’8 dicembre nell’ex chie-
SAN VENDEMIANO Fino al 14 dicembre, nella sala esposizioni del municipio, è aperta la mostra “Acquaecolore”,
collettiva di Raffaella Camarotto, Katia
Camatta, Rosanna Casagrande, Piera Cuder, Gemma Da Ros, Laura Vergine, Giuliana Vesco e Alda Zorzini. Orari: giovedì
e venerdì 16-19, sabato e festivi 10-12
e 16-19.
PIAVON Dal 7 dicembre al 25 gennaio 2004 a Cà Lozzio personale di Fiorenzo Fallani. Orario: 10-12 e 15-24; chiuso lunedì e martedì.
CONEGLIANO Fino al 1º febbraio a
palazzo Sarcinelli è aperta la mostra “Sironi - Gli anni della solitudine, 19401960”. Orari: dal martedì al venerdì 9-
salta, una in particolare rivela l’esistenza del “castello
e della mutera”. Ora si deve
sapere che in paese, da secoli, si tramanda la leggendaria presenza di un castello medievale che i Da Fossalta tenevano nella località
detta “la mutera”; si tratta di
un rialzo del terreno che si
trova a ovest della chiesa di
San Marco, circondato dalla Fossa Formosa e da alcuni fossati ora asciutti. “Leggende – si raccontava in paese – storie che i vecchi tramandavano nelle sere di
filò”. Invece, anche questa
scoperta dimostra che le
leggende affondano le loro
radici nella storia, poi il passare dei secoli ne sfuma i
contorni. Ebbene fra le decine di pergamene d’Onigo
che riguardano i Da Fossalta, contratti
agrari, diritti
di pascolo,
pentimenti
tardivi e testamenti, una in particolare, la
numero 249, è fenomenale.
La pergamena è datata 17
marzo 1365 e riguarda un atto divisionale fra i fratelli Alteniero da Fossalta e il fratello Guglielmino, si citano
chiaramente, sia il castello
che la mutera. Ecco: “… un
casale in Fossalta presso la
Fossa del castello… Il diritto pro indiviso che ha nella
quarta parte del castello di
Fossalta con la motta….”.
Ora, la Pro loco di Fossalta ha messo in cantiere una serie di iniziative per far
rivivere la storia del paese e
far luce sulle leggende: si faranno una conferenza con il
dottor Ferronato e prospezioni geologiche, da parte di
ditte specializzate, nell’area
della mutera.
Giuseppina Piovesana
13 e 15-19; sabato e domenica 10-19;
lunedì chiuso. Biglietti: intero 5 euro; ridotto 3 euro; studenti 1 euro. Informazioni: telefono 0438-413317.
BELLUNO Fino al 15 febbraio a palazzo Crepadona sono aperte le mostre
“Da Corot a Monet. Opere impressioniste
della Johannesburg Art Gallery” e “Da Van
Gogh a Picasso. Capolavori del disegno
francese del XIX e XX secolo del County
Museum of Art di Los Angeles”. Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 19; sabato dalle
10 alle 21. Biglietto: intero 7 euro, ridotto 5,50 euro.
TREVISO Fino al 7 marzo 2004 è possibile visitare a Casa dei Carraresi la mostra “L’oro e l’azzurro. I colori del Sud
da Cézanne a Bonnard”. Orario: da lunedì
a giovedì 9-20, venerdì e domenica 9-22,
sabato 9-24. Biglietti: interi 10 euro, ridotti 8 euro. Informazioni allo 0422513161/62.
Schegge di Storia
Curiosando
I consigli del medico
a cura della dottoressa Caterina Bisol
Alzheimer: fattori di rischio e cure
I
l maggior fattore di rischio del morbo di
Alzheimer è senza dubbio l’età. La familiarità vede un incremento del rischio di
quattro volte superiore per un individuo che
ha un parente di primo grado malato di Alzheimer. I fattori vascolari comprendono l’ipertensione, l’infarto e l’ictus, quelli metabolici il
diabete, le alterazioni della tiroide, l’ipercolesterolemia. L’esposizione agli elementi tossici presenti nell’ambiente, in particolare per
quanto riguarda la presenza di alluminio, viene ritenuta una significativa causa di demenza.
E ora i fattori protettivi più significativi per
contrastare il morbo. È importante
un continuo esercizio mentale che
mantenga il più possibile attivi i circuiti cerebrali. L’uso degli ormoni,
in particolare degli estrogeni, sembra proteggere i neuroni dall’aggressione amiloidea, così i farmaci
anti-infiammatori ampiamente impiegati in molte forme reumatiche
agiscono riducendo l’infiammazione anche a
livello cerebrale, preservandone quindi l’integrità.
Purtroppo bisogna dire che la terapia della malattia di Alzheimer è alquanto insoddisfacente allo stato attuale. Esiste un farmaco
che aumenta l’attività della acetilcolina, il mediatore chimico dei neuroni che presiedono
alle funzioni cognitive, migliorando pertanto
i sintomi della malattia: ma è efficace solo nella fase iniziale delle malattia. Purtroppo nella
maggioranza dei casi passano circa tre anni
dalle prime manifestazioni alla diagnosi vera
e propria. Di qui l’importanza di una diagnosi precoce. Il soggetto affetto dalla
malattia non si accorge dei cambiamenti della propria personalità e,
pertanto, sono i familiari che dovrebbero segnalare tempestivamente al medico queste stranezze
che potrebbero essere i sintomi iniziali di una involuzione cerebrale.
(3. fine)
La musada a Revine
A
ratri di legno e veicoli senza ruote
sono le prime invenzioni
del tardo Neolitico, in particolare la trèggia, sorta di
slitta, trainata da buoi o da
altri animali ma anche
dall’uomo nelle regioni
alpine, in special modo
in posti impervi e ripidi.
La trèggia per trasportare legnami, foraggi e anche persone
è ancora più che viva in
varie parti della terra,
come pure nella nostra
Vallata, e in particolare
a Revine e dintorni, dove
prende il nome di “musa”.
«Nel 1983 al 1º raduno in
paese – ricorda il pittore
e medaglista Giuseppe
Grava – ne abbiamo contate almeno settanta, e
un’altra trentina erano su
per le casere e le malghe,
ma qui da noi la “musa”
non è davvero mai morta,
tant’è che Alessandro Bernardi, che è del 1922, continua a fabbricarne ancora,
soprattutto per chi va in
montagna “a boscar”». La
“musa” dunque, e soprat-
Come da programma, il
raduno è alle 8 in centro
Revine, poi salita in macchina al Pian de le Femene, dove dalle 9 comincia
la discesa con la “musa” carica di fieno (dalla “Meda”), passando per il Crep
de la Ziliga (qui taglio,
sramatura delle “stanghe”), quindi sosta a Castegne Maor per la “marenda” (portata dalle “femene” con la “derla”) e alla casera de Ciano per “disnar”. E dopo, via sulla antichissima strada dei
Mont (di fattura romana),
dove tutt’ora il “codolà” reca chiari e inequivocabili i
segni delle “musade” di ieri e dell’altro ieri. Prima di
arrivare nel cuore del paese (sul far delle 13, o giù di
lì), la “musada” transiterà
per il castello di Monte
Frascon e la chiesa di San
Francesco di Paola. (MS)
tutto a Revine, dove fu pure il “bob” d’una nota gara
(la Musada dal Castel alla
Grava) con tanto di diploma e organizzata dal “Musa Racing Team Revine”, il
medesimo che questa domenica, 7 dicembre, rievoca le imprese ultra millenarie di questo rudimentale
veicolo senza ruote.
L’atlante dei sapori
P
L’inbriago della Latteria
di Conegliano
iccole latterie crescono, in special modo per qualità. È il caso, fra alcune altre del nostro territorio diocesano, di quella di Conegliano, che il 22 novembre scorso si è aggiudicata la targa di miglior “formajo inbriago” (categoria stagionato per
prodotto affinato lo scorso anno). L’ha deciso la commissione tecnica, composta da
otto esperti, nell’ambito dell’8ª Mostra dei
formaggi, che si inquadra nella lunga serie di eventi delle Fiere di Santa Lucia di
Piave.
La Latteria Sociale Turnaria di Conegliano (in via Giunti 18, a Collalbrigo) ha così aggiunto un altro trofeo al suo già considerevole palmares, e questa volta con
un formajo inbriago a latte
crudo «prodotto nel mese
di giugno 2002 – spiega Anna Bressan (nella foto), responsabile amministrativo
della cooperativa – e affinato in vinacce di Cabernet
della vendemmia 2002».
L’Inbriago di Collalbrigo ha
pasta tra il bianco e il giallo paglierino e una crosta
di colore violetto, con un profumo aromatico, fruttato, «con memoria di vino e
mosto», mentre il sapore è deciso, lievemente piccante, piacevole, del tutto particolare. Le forme sono di 5-6 chili, con
diametro di 30-32 cm, e uno scalzo di 6.
Come scrivono Fernando e Tina Raris ne
“La Marca Gastronomica” “la preparazione del “formajo inbriago” richiama il procedimento delle “brovade” friulane cioè
delle grosse rape che, mondate delle foglie, vengono messe a macerare sotto vinaccia”.
L’Inbriago a latte crudo della Latteria di Conegliano è
ottimo anche se servito a
semplici scaglie, ma che
sia con polenta calda appena versata sul tagliere, e soprattutto in bella compagnia con un buon Cabernet
del Piave, passato per qualche anno in botte. (MS)
MANSUÈ: Chéco Fregonese
uno degli ultimi impagliatori
D
alle sue mani escono sedie impagliate, scope fabbricate secondo tecniche apprese quand’ancora era un bambino. A Mansuè Francesco Fregonese lo conoscono tutti e non solo per essere un apprezzato e simpatico “nonno vigile”. Sono
numerosi gli amici e i parenti che si rivolgono a lui quando vogliono avere una robusta scopa di saggina con la quale spazzare
porticati, marciapiedi, i pregiati pavimenti
in cotto di taverne e verande. Oppure quando, acquistata ad un mercatino dell’antiquariato una vecchia sedia, non sanno a chi rivolgersi per impagliarla in maniera artigianale,
lasciando perdere le “sedute” in
carta che l’industria attuale offre. Chéco svolge con autentica
passione questo mestiere, è uno degli ultimi che ancora ne
conoscono i segreti. A realizzare una buona scopa di saggina
glielo insegnò suo padre, Sante.
Egli allora non era che un bambino di appena dieci anni. Di lì
a poco sarebbe rimasto orfano,
OGLIANO / SANTISSIMA TRINITÀ
P
Ogliano: oratorio intitolato alla Santissima Trinità
er incuria di uomini
e nequizia dei tempi
l’oratorio della Santissima
Trinità in Ogliano era oramai ridotto in condizioni fatiscenti quando gli orgogliosi abitanti della contrada, che sorge intorno ad esso, decisero di porvi mano
per restaurarlo. La gran fatica ora è conclusa e domenica questa il vescovo
Magarotto celebra la messa dell’inaugurazione dei
restauri (vedi servizio a pagina 28).
L’oratorio risale al 1497.
Venne edificato per volontà
del nobile Nicola Doglioni,
cittadino coneglianese,“pro
pia religione et divozione”.
Nel 1543 l’oratorio risulta
chiericato nella chiesa di O-
gliano. Nel 1737 viene citato nei documenti della visita pastorale realizzata dal
vescovo De Luca. In occasione di un’altra visita pastorale, quella del 1772 ad
opera del vescovo Gradenigo, si rileva che l’obbligo
di celebrare una messa ogni festa di precetto fu trasferito presso l’oratorio del
marchese Suarez per la difficoltà di trovare sacerdoti
sufficienti in parrocchia.
Nel 1840 l’oratorio risulta
avere un legato di 40 messe annue. Nel 1946 monsignor Maschietto annota:
“Ho visitato l’oratorio della
SS. Trinità che è sospeso,
avendo l’altare in disordine. La popolazione si accinge a restaurare l’Orato-
insieme ad una nidiata di altri fratelli. Denaro, nell’immediato dopoguerra, per le case non ne girava, c’era appena di che vivere. Così il nostro Chéco s’ingegnò; in un inverno fabbricò oltre cento scope che gli servirono per acquistare la bicicletta. Andava
lungo i fossi per raccogliere i “fiòc de canéa”,
una particolare pianta che alla sommità termina con un soffice ciuffo. Le piccole scope realizzate usando questa pianta erano assai richieste dalle signore della buona borghesia opitergina. Gli anni sono trascorsi, in
casa si usa l’aspirapolvere, ma
Chéco sa che quando vuol fare un regalo apprezzato agli amici basta che si presenti con
una delle sue scope. Un oggetto che nasce prima di tutto
dal suo campo, dove pianta il
sorgo, la materia prima. I fossi di una volta, con le alte siepi sono quasi scomparsi, così
deve compiere lunghi giri per
trovare lo stran, la lunga erba
filamentosa che serve per impagliare le seggiole.
rio. La vecchia pala che era sull’altare viene sostituita con un polittico con pitture di modico valore”.
Dopo quasi cinquant’anni si è riproposto il problema del restauro della chiesa. L’intervento è stato affidato alla ditta Dottor di
San Vendemiano che ha
messo mano sia all’esterno
(risanamento del tetto e
delle murature, cordolo perimetrale, intonaci) che all’interno (pareti descialbate con rimozione dell’intonaco incoerente, pulizia
delle capriate, restauro del
baldacchino posto sopra
l’altare in pietra, posa del
nuovo pavimento). Gli ultimi interventi hanno interessato la riqualificazione
dello spazio antistante l’oratorio che è stato delimitato con posa di lastre di
pietra di Cugnan e la pulitura del quadro raffigurante la SS. Trinità e del reliquiario a croce in legno dono del vescovo Brandolini.
La data dell’inaugurazione dei restauri non è stata scelta a caso. Anni addietro intorno all’8 dicembre gli abitanti della contrada organizzavano la “sagreta”. La scelta del mese
di dicembre, anziché giugno quando ricorre la festa
della SS. Trinità, era legata
alla fine dei lavori nelle
campagne. Da qualche
tempo la tradizione della festa è stata ripresa dal Comitato che si è costituito
per ricostruire la storia dell’oratorio, promuoverne il
restauro e rilanciare la “sagreta”.
Federico Citron
e
L’AZiON
Spettacoli
È
VITTORIO Giovedì 11, alle 20.30,
proiezione del film “Italia K2” di Marcello Baldi (1953). Penultimo appuntamento con il cineforum “Uomini e
montagne nel cinema”. Costo: 3 euro.
TELECHIARA
n reportage sull’asilo notturno di Vicenza aprirà il settimanale “Cammini” che Telechiara trasmette martedì 9 dicembre alle 23.15 (Replica mercoledì, 10.30); si tratta di un’interessante esperienza dei volontari della Caritas in favore dei “barboni”, cioè di chi vive sulla strada ai margini della
società. La rubrica “I ragazzi del ’900” parlerà del Natale dei nostri nonni.
In “Uomini d’oggi” martedì alle 11.30, don Gabriele Pedrina intervisterà monsignor Giovanni Nervo, presidente della Fondazione Zancan.
Sabato 13 dicembre riprende “Chiese nel Triveneto”, la rubrica dedicata a
esperienze, testimonianze e temi religiosi: alle 17.30 con repliche lunedì alle 10.30 e alle 23.15.
12 dicembre
U
Internet: www.radioconegliano.it
sabato
domenica
lunedì
martedì
CONEGLIANO Sabato 6, alle 11,
al teatro Accademia “Geronimo Stilton
nel regno della fantasia”, spettacolo
dedicato al topo più amato dai bam-
SERNAGLIA Lunedì 8 dicembre,
alle 15.30, ultimo appuntamento con
la rassegna “Cinema Cartoon”. Nella
sala polifunzionale del municipio. Ingresso libero.
mercoledì
SACILE Venerdì 5 alle 18 spettacolo teatrale “Mastro Pinocchio” al cinema Ruffo con la Filarmonica Clown
di Milano. In occasione del patrono san
Nicolò.
giovedì
TEATRO PER BAMBINI
venerdì
GODEGA Sabato 13,
alle 20.30 nel Palaingresso Fiera, la compagnia “Ponte Priula Teatro” presenta la commedia brillante in tre
atti “El diavol in canonica” di Alfredo Testoni
CINEFORUM
con la regia di Gino Zanette. Organizza la Bi- “Il gatto e la volpe” mercoledì 10 ODERZO Venerdì 5
a Conegliano
dicembre, alle 20.30 al
blioteca comunale in
cinema Turroni, proiecollaborazione con il
Comune e l’assessorato alla Cultura di zione del film “Cose di questo mondo” di Michael Winterbottom. BiglietGodega Sant’Urbano.
to: 4 euro.
6 dicembre
CONEGLIANO
Mercoledì 10 dicembre,
alle 10.30 al teatro Accademia, la compagnia
La Contrada presenta
“Il gatto e la volpe” di
Giorgio Amodeo (da C.
Collodi). Ingresso: 5 euro.
7 dicembre
TREVISO Domenica 7 dicembre, alle 16 all’Alcuni Teatro Sant’Anna, la
compagnia Teatro di Verona presenta
“Giulietta e Romeo”. Ingresso: 4 euro.
8 dicembre
bini. Ingresso libero.
21
Fiction, Raiuno
la spunta alla grande
era il flop cladel bambino
di
moroso
del
Cesare
Gianfranco Da Re Gaio
“Giulio Cesare”
Ottaviano Audi Canale 5. Quindi, i buoni gusto ai senatori nel Foro e
dati di ascolto parlano di una con l’uccisione di Giulio Cescommessa vinta. “Augusto: sare. La storia si immagina riil primo imperatore” aveva cordata dal vecchio imperatutti gli elementi per piacere tore con la figlia Giulia (Vite appassionare: il ritmo so- toria Belvedere) e questo
stenuto, l’ottima interpreta- consente riflessioni a postezione di Peter O’Toole (mol- riori e soprattutto la presenti degli altri purtroppo gli sta- za costante del grande attovano sotto di una buona span- re. Augusto è dipinto come
na), intrighi per la conquista l’uomo che ha saputo incardel potere e complesse vi- nare il potere facendo il bene
cende private, passioni amo- del popolo (ha saputo metterose, colpi di scena, matri- re le fondamenta per centimoni di interesse, complotti naia di anni di pace a Roma)
segreti. Non ci sono stati mo- ma è rimasto prigioniero delmenti di noia: la storia inizia la ragione di stato.
subito con la presentazione
La fiction si dimostra il
piatto forte di Raiuno in questo squarcio di stagione: “Madre Teresa”, la quarta serie
del “Maresciallo Rocca”, “Soraya”, “Marcinelle” della settimana scorsa. A proposito
del quale, oltre a valutare la
buona qualità della fattura, va
sottolineato quanto sia stato
opportuno ricordare come vivessero gli emigranti italiani
solo cinquant’anni fa. “Cani e
italiani non possono entrare”
era scritto fuori dai bar. E ci
vollero tragedie per far capire che quelli che parlavano una lingua diversa e si comportavano in modo che ai belgi sembrava incomprensibile, erano uomini che avevano
sentimenti come loro.
PROGRAMMI SCELTI PER VOI da GdR
9 dicembre
TREVISO Venerdì 12 e sabato 13,
alle 20.45, e domenica 14, alle 16, al
teatro Eden “Le baruffe chiozzotte” di
Carlo Goldoni messe in scena dalle
compagnie A. Artisti Associati di Gorizia e Teatro di Verona. Biglietti: da 10
a 20 euro.
T eatro
10 dicembre
TEATRO
C
inema &
11 dicembre
SENTIERI NEL WEB
Siamo a cavallo tra l’autunno e l’inverno e il clima è freddo, piovoso, triste. Non
ci sono certo le condizioni ideali per una passeggiata all’aria aperta. Per ovviare
agli inconvenienti climatici, si possono percorrere i sentieri della nostra zona
sfruttando le guide che si trovano in internet all’interno di alcuni siti come
www.prealpitrevigiane.net (il migliore in questo campo) e www.cansiglio.it. La
camminata virtuale non è certo emozionante come quella reale, però può fornire delle indicazioni utili, suggerire dei percorsi che non si conoscono facendoci apprezzare in modo magari nuovo, sicuramente più completo, le nostre zone.
Il portale delle Prealpi trevigiane offre ben sei pagine di sentieri. Ognuno di
questi è corredato da una scheda che tocca gli aspetti più interessanti del tracciato.
Per chi vuole visitare il Cansiglio la fonte più accreditata di informazioni su questa zona è il sito che porta il suo nome. Qui si possono trovare mappe (a dire il vero non troppo chiare nella loro lettura) che riguardano le diverse aree
ambientali della montagna tra cui le sette riserve naturali (tre nel Veneto) note in tutta Europa per la loro importanza faunistico/ecologica. Non manca la
mappa (questa un po’ più chiara) della foresta demaniale. In conclusione si tratta di due buoni siti per trovare informazioni sui sentieri della nostra zona, i
contenuti sono finalizzati a rendere più interessanti e sicure le nostre camminate all’aria aperta. (IDL)
difficile liberarsi
dal vizio di cercare
conferma della
qualità di un programma nei
dati di ascolto. Nonostante lo
ripeta a settimane alterne, anch’io sono andato a controllare quanti spettatori ha avuto “Augusto”, il film in due
puntate di Roger Young, trasmesso da Raiuno domenica
30 novembre e lunedì 1º dicembre. Si tratta della prima
parte di un progetto ambizioso: raccontare la storia dell’impero romano attraverso
gli intrighi pubblici e le vicende private di alcuni imperatori; dopo Augusto sarà la
volta di Nerone, Tito,
Marc’Aurelio e Costantino. Il
produttore è la Lux Vide di
Ettore Bernabei, che ha già
raccontato le storie della Bibbia, e Roger Young ha firmato gli episodi di “Giuseppe”,
“Mosè” e “Jesus”. Quello che
rendeva interessante la sfida
Domenica 7 dicembre 2003
TV
I
In serata i cartoni sono
lo Lucarelli ricostruisce il
su Italia 1: Tom & Jerry
“Caso Beppe Alfano” per
per Cartuno alle 20.45 e
Blu notte.
Duffy Duck e l’isola fanLa notte offre su Raitre
tastica alle 21.05.
una breve rassegna dediRaitre alle 21 propone il
cata a Sacha Guitry (FaiGodzilla extra large (foto)
sons un rêve, Il romanzo di
di Roland Emmerich. Alle 23.30 Car- un baro, Erano nove celibi) dall’1.15.
L
ra di sprint a squadre per la Coppa del mondo di sci nordico.
Sulla stessa rete alle 13.20 Philippe Daverio parla di D’Annunzio in
Passepartout.
Alle 14 La 7 presenta il film d’avventura L’uomo dalla maschera di ferro con Jean Marais, del
1962.
Pezzo forte della serata è, su
Raiuno alle 20.45, la prima delle
quattro puntate di La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana,
la più piacevole sorpresa cinematografica dell’anno, di cui ci siamo
già occupati all’uscita nelle sale.
L
mo: la commedia drammatica I migliori anni della nostra vita di William Wyler con Frederich March e
Mirna Loy su Raitre alle 9.15, l’avventuroso Il principe di Scozia di
William Keighley con Errol Flynn su
Retequattro alle 10, la commedia La
spia dal naso freddo di Daniel Pe-
trie con Laurence Harvey su La 7 alle 14.15, il cartone Pollicina su Italia 1 alle 16.40.
In prima serata, alle 21, Raidue
presenta una nuova serie di telefilm,
La zona morta ispirato al romanzo
di Stephen King, con “Ritorno al presente” e “Una vita da salvare”.
O
so Trono nero con Burt Lancaster.
In prima serata alle 21
Raiuno presenta la prima
parte di un numero di Speciale Superquark dedicato a “Giuseppe Garibaldi”.
Su Canale 5 George Clooney e Jennifer Lopez (foto)
sono i protagonisti del thriller Out of
Sight. Le avventure di Superman ragazzo si intrecciano negli episodi di
Smallville su Italia 1.
Su Raitre Giovanni Floris conduce il dibattito sull’attualità di Ballarò.
E su La 7 alle 21.30 va in onda la commedia Affari d’oro di Jim Abrahams.
L
centro della commedia Appuntamento fra le nuvole di Henry Levin, su Retequattro alle 17.
Alle 21 Raiuno presenta la seconda parte di Speciale Superquark di Piero e Alberto Angela,
dedicato a “Giuseppe Garibaldi”. Su
Retequattro Umberto Pellizzari e
Barbara Gubellini presentano il programma di attualità e curiosità Sai
perché?. Piero Marrazzo si mette
al servizio dei consumatori in Mi
manda Raitre. E Italia 1 offre la
commedia per adulti Tutti pazzi
per Mary dei fratelli Farrelly con
Cameron Diaz e Matt Dillon.
C
“Vendetta” della serie The Division
cinque donne speciali.
Alle 21 Raitre trasmette il poliziesco d’azione Arma letale 3 con Mel
Gibson e Danny Glover. Canale 5
presenta la commedia Qualcosa di
cui sparlare con Julia Roberts. Su
Italia 1 si può vedere la commedia
fantastica Il Grinch con Jim Carrey.
Alle 21.30 La 7 ripresenta il capolavoro di Hitchcock La donna che
visse due volte con James Stewart
e Kim Novak.
Su Raitre alle 23.40 va in onda il
documentario “Il Golfo in fiamme”
per C’era una volta.
R
nuovi episodi di Dawson’s Creek, due c’è il film poliziesco Ruch Hour
“Ognuno per la sua strada”
- Due mine vaganti. Su
e “Silenzio si gira!”.
Raitre Daniela Poggi (foto)
Alle 16 Retequattro traconduce una nuova puntasmette Mandame Bovary
ta di Chi l’ha visto?. Alle
di Vincente Minnelli con
23.25 Marco Berruy, su IJennifer Jones, del 1949.
talia 1, indaga sui senza caIn serata alle 21 su Raisa in Invisibili.
l giorno di san Nicolò per i
bambini Italia 1 offre un’avventura di Ace Ventura - Missione Africa con Jim Carrey alle 14.40;
alle 16.05 Canale 5 presenta una versione del 1995 del classico Piccole
donne con Wynona Ryder e la regia di Gillian Armstrong.
a Messa va in onda su Raiuno alle 10.55 da Lucera
(Foggia).
In mattinata Canale 5 manda in
onda una commedia con Jack
Lemmon e Walter Matthau, Due
irresistibili brontoloni del 1995.
Alle 11 Raitre trasmette la gaa rubrica A Sua immagine di
Raiuno, alle 10.30, è dedicata
all’Immacolata Concezione. E la stessa rete alle 16.15 trasmette la diretta
dell’omaggio del Papa alla statua della Madonna di piazza di Spagna.
Tra le numerose offerte cinematografiche della giornata, segnaliagni giorno alle
13.10 Raitre ripresenta i telefilm della serie
Cuore e batticuore con Robert Wagner e Stephanie
Powers.
Alle 17.10 su Retequattro
va in onda il film avventuroa rassegna dedicata a Jerry
Lewis prosegue su La 7 con
i 7 magnifici Jerry del 1965, alle
14.15.
Su Raitre alle 15.25 Federico Taddia presenta i cortometraggi realizzati dai ragazzi delle scuole medie.
Le storie di tre hostess sono al
ome ogni giorno feriale, alle
11.35 su Raiuno, Alessandro
Di Pietro si occupa dei prodotti che
compriamo in Occhio alla spesa.
Alle 14.15 su La 7 va in onda il western La città senza legge con Dana Andrews.
Alle 19.05 su Raidue c’è il telefilm
itorna Telethon e buona parte dei programmi Rai sono
dedicati alla raccolta benefica di fondi per la ricerca.
Su Italia 1 alle 9.30 si può vedere
il film commedia L’estate delle
scimmie di Michael Anderson.
Sulla stessa rete alle 14.35 due
dai
Nostri Paesi
U
na piazza in mezzo al monastero.Un
unico
grande spazio che da piazza Fiume arriva fino a via
Monte Piana, incorniciato
elegantemente dalle due
barchesse che ora ospitano il monastero del quale
vengono abbattute le mura. Oltre le barchesse dai
due lati fabbricati che ospitano negozi, uffici e abitazioni. Infine nella zona agricola alle spalle verrebbero costruite da una parte e dall’altra la nuova scuola elementare e la desiderata palestra.
Si confermano le indiscrezioni passate. Questa è
la sostanza del progetto dell’architetto Snozzi per San
Giacomo, che sarà presentato sabato 6 alle 10.30 alle
Filande, nel corso dell’assemblea pubblica indetta
dalla giunta. Il progetto era mantenuto segreto dal
sindaco e da una schiera ristretta di collaboratori; i
consiglieri dell’opposizione
non hanno avuto la possibilità di visionarlo prima
dell’incontro con i cittadini. L’idea di Snozzi, a prima
vista, è affascinante: una
Vittorio V. SABATO 6 ASSEMBLEA PUBBLICA
Una piazza nel monastero
ecco il progetto di Snozzi
maxi piazza per la frazione
che non ha più un centro,
visto che piazza Fiume è solo traffico e parcheggi (anche tra canonica e chiesa).
In questa piazza anche la
scuola e la palestra che servirebbero tante realtà locali. Una piccola rivoluzione
sangiacomese.
Ma al progetto restano
alcune obiezioni.
Provate a rileggere la
descrizione iniziale: non
manca qualcosa? Già, le
suore. Dove dovrebbero
andare? Secondo Snozzi, in
una parte secondaria del
complesso del monastero,
vicino al brolo, verso sud, e
non più nella barchessa.
Così però si restringerebbero gli spazi a disposizione di una comunità che invece vorrebbe espandersi:
le suore presenti aumenta-
no, si pensava anche a lavori edilizi di ampliamento.
Così, soprattutto, si metterebbe in grande difficoltà
la vita stessa del monastero: pressoché impossibili il
silenzio e la tranquillità del-
N
SABATO 6 DICEMBRE
Alle 10.30 presso le Filande di San
Giacomo, assemblea pubblica sui
progetti per la nuova piazza (vedi
sopra)
“Quale futuro per la nostra ferrovia?” È il tema dell’incontro promosso dai Democratici di Sinistra
riguardo alla linea Conegliano-Vittorio. In biblioteca alle 14.30
Alle 20.30 nella chiesa di San Giovanni “Musica sacra per San Nicolò”,
concerto dell’Ensemble Claviere di
Elena Modena e Ilario Gregoletto.
Alle 17.30 a Palazzo Piazzoni s’apre la mostra “Il colore di Arrigo
Caldart”. (vedi servizio a pag.18)
Alle Missioni Consolata di via Rizzera si può visitare il presepio elettronico (vedi a fianco)
DOMENICA 7
A Serravalle dalle 9 alle 20 merca-
pertura di un casello A27
presso la zona industriale
anziché a Cozzuolo.
Ma prima di valutare i
pro e i contro del progetto,
c’è l’ostacolo di fondo: la Soprintendenza ha messo il
vincolo. Ha detto “no”, in
sostanza, all’idea di Snozzi,
perché non verrebbe tutelato il valore artistico delle
barchesse. Se il Comune
non vincerà il ricorso contro questo vincolo, tutto il
dibattito sarà stato prevalentemente accademico.
Tommaso Bisagno
PAVAN SI CANDIDA SINDACO. ORA CERCA LA COALIZIONE
A
bbiamo i candidati,
I principali candidati sindaco per il maggio 2004 saranno
Giancarlo Scottà (a sinistra), in cerca della conferma degli elettori;
ed Enzo Pavan (a destra), industriale di Permasteelisa, vicino a
Prodi, che per la prima volta è in
politica, “anche per un giudizio
negativo sulla giunta attuale e la
mentalità che gli alimenta”.
Abbiamo i candidati, ma, paradossalmente, ci mancano le
coalizioni.
A sostenere Pavan sarà la sua
lista, ma quali partiti? Con sfu-
PRESEPIO
CONSOLATA
on è veramente Avvento, a Vittorio, se non viene riallestito
il grande presepio elettronico di
Damiano Francescato. E infatti il
paesaggio di 70 mq e cento figurini costruiti a mano e animati da motori elettrici sarà di nuovo visitabile presso i Missionari
della Consolata in via Rizzera 243.
E dopo il presepio, si può passare alla mostra missionaria, alla pesca di beneficenza, alla rappresentazione della vita di Gesù. Ingresso a (piccolo) pagamento: tutto finanzierà la costruzione di un
asilo in Uganda presso le opere
missionarie. Dal 6 fino al 19 dicembre lo si può visitare nei feriali dalle 14.30 alle 18.30; ogni
sabato e domenica e lunedì 8 anche dalle 11 alle 12.30. Sarà poi
aperto ogni giorno fino all’11 gennaio, e poi solo sabato e domenica dal 17 al 25 gennaio. Info:
0438 57060
la vita di clausura, se a pochi metri si trova il cuore
pulsante, il centro della vita di tutta la frazione.
La sistemazione di San
Giacomo dovrà comunque
tenere conto delle esigen-
ze del monastero di clausura. Oppure parlare a
chiare lettere di necessità
di trasferimento. Idea a cui
dal monastero si è già opposto un secco rifiuto.
Seconda obiezione: il
traffico. Non era questo il
problema principale di San
Giacomo? La riqualificazione non doveva servire
per evitare ingorghi smog
e camion in piazza Fiume e
dintorni? Il progetto non
fornisce una soluzione, lascia tutto com’è. A migliorare la situazione interverrebbe solo la probabile a-
tino dell’antiquariato.
Alle 11.30 alla chiesa di San Paoletto inaugurazione mostra di pittura con opere di Gianni D’Este
“Widmann”. (vedi servizio a pag.18)
Dalle 15 alle 23 in viale della Vittoria “Vin brulè day”. Distribuzione
di panettone e vin brulè con offerta libera, per beneficenza.
Alle 16.30 nella chiesa di San Silvestro a Costa concerto di Natale
con la corale femminile vittoriese.
Ingresso libero.
Sagra dell’Immacolata a Formeniga.
(vedi a fianco)
LUNEDÌ 8
Dalle 9 alle 20 Piazza Giovanni Paolo I Mercatino di Natale (vedi articolo a parte)
Nella parrocchia di Meschio alle
14.30 processione in onore della Madonna (vedi a fianco)
mature diverse, gli alleati naturali di
Pavan, ossia il centrosinistra, gli contestano la forma: «Si è candidato senza aver raggiunto prima un accordo
I DUELLANTI
GIOVEDÌ 11
Al Teatro Verdi va in scena: “Come
cucinarsi il marito”, con Lucia Vasini e Bebo Storti Interi 20 euro, ridotti a 18. Info: 0438- 551899.
VENERDÌ 12
“Pellegrini a Monte Athos” è il titolo della conferenza di Giuseppe
Palugan, organizzata dal Circolo vittoriese di ricerche storiche, che si
svolge in biblioteca alle 18.30.
SABATO 13
Alle 15.30 nell’aula magna dell’Itis
“Incontro di Natale” con il gruppo
teatrale giovanile Parpignol. Organizza l’università della Terza Età.
Alle 20.30 nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo concerto di Natale con
la corale femminile vittoriese, corale Ana e corale dei Laghi. Ingresso
libero.
Farmacia di turno: farmacia comunale n°1 , via Brandolini tel. 0438
-53198.
con noi», protestano. E a frittata fatta raggiungerlo sarà più costoso. Per
Scottà, invece, è certo l’appoggio della Lega e di eventuali sue liste-satellite; dubbia è la presenza di Alleanza Nazionale, Forza Italia e Vittorio
Nuova, con cui non sono mancate
schermaglie. E si riflettono anche le
fragilità a livello nazionale della Casa delle Libertà. Avremo quindi una
concorrenza Pavan-Scottà? O magari, almeno al primo turno, una quadriglia: Pavan, Scottà.... e magari Adriana Costantini per la sinistra, e un
signor (o signora!) X per il centrodestra. (TB)
IMMACOLATA:
a Formeniga
P
rosegue la Sagra
dell’Immacolata a
Formeniga. Oltre al tradizionale contorno di stand
enogastronomico e serate
in musica, si segnala per
domenica 30 la Festa
degli Anziani, con la
messa alle 11 seguita
dal pranzo insieme. Inoltre domenica 7
dopo la messa delle
10 nel salone parrocchiale don Giovanni
Dan, da qualche tempo in servizio proprio
a Formeniga, presenterà la sua nuova
edizione dell’“Abbecedario dell’umorismo”.
Dopo la presentazione,
pranzo in compagnia dell’autore e delle sue barzellette: prenotare lo spiedo
allo 0438 919077
IMMACOLATA:
a Meschio
L
a parrocchia di Meschio, intitolata alla
Madonna, invita tutta la forania a celebrare l’Immacolata Concezione di Maria. Lunedì 8 alle 14.30 si
terrà un
momento
di riflessione e preghiera sul
tema “Partecipiamo
con Maria
alla gioia
del Cristo
risorto”,
seguita
dalla recita del Rosario e dalla processione con la statua della Madonna custodita in
parrocchia. A presiedere
tutta la celebrazione sarà
il Vescovo.
24
CANDIOTTO E LE NOVITÀ DI OSTETRICIA
Da gennaio il via al prelievo
di sangue dal cordone ombelicale
N
elle ultime settimane all’ospedale di Vittorio Veneto dieci mamme hanno partorito senza soffrire. Questo grazie al “parto indolore”, ultima “novità” attivata dallo staff del reparto di Ostetricia-ginecologia guidato dal primario Ezio
Candiotto. «Era qualche
tempo che le donne in attesa ci chiedavano questo servizio e finalmente
siamo riusciti ad avviarlo
- spiega il primario -. Dal
momento che comporta
la presenza obbligatoria
dell’anestesista, il parto
indolore non può essere
assicurato per l’intero arco della giornata. Per il
momento possiamo praticarlo solo di mattina».
Le statistiche dicono che
sono il 25-30 per cento le
mamme che richiedono
di partorire senza dolore.
Ma altre novità stanno
interessando il reparto
vittoriese. «Alle neomamme è data la possi-
bilità di tenere il figlio
nella loro stanza (il cosiddetto rooming-in): in
questo modo viene favorito l’allattamento al seno e le mamme imparano ad accudire i neonati
con l’aiuto del personale.
Da gennaio - continua il
primario - inizierà la raccolta del sangue del cordone ombelicale dalle
neo-mamme che danno
il consenso. Questo è un
progetto “in gestazione”
da tempo e al quale si era dedicato, in modo particolare, il compianto Michele Lombardo. Il sangue del cordone è ricco
Il primario di ostetricia e ginecologia
Ezio Candiotto
di cellule staminali e
quindi impiegato nella
cura di alcune malattie.
Come per il parto indolore anche per il prelievo
SALUTE & STRANIERI: i mediatori
culturali entrano all’ospedale
I
e
L’AZiON
Vittorio Veneto
Domenica 7 dicembre 2003
mediatori linguistico-culturali entrano in ospedale
e nei servizi territoriali dell’Ulss 7. Grazie a una
convenzione stipulata con l’associazione “Mondo Insieme”, i reparti e i servizi che si trovino a dover trattare
con una persona straniera, con cui ci sia difficoltà di
comprensione, possono rivolgersi alle due assistenti sociali che fungono da punto di riferimento per questa attività. Il mediatore verrà individuato tenendo conto dell’etnia di appartenenza del paziente, delle sue caratteristiche e del tipo di problematica trattata.
del cordone ombelicale
è richiesto un non indifferente supplemento di
lavoro al reparto».
Reparto sempre più
frequentato da donne immigrate: dei 900 bambini
nati ogni anno, il 25-30
per cento non è di nazionalità italiana. «Ci stiamo
attrezzando per far fronte alle problematiche poste dal fenomeno migratorio. Ad esempio abbiamo predisposto manifesti e opuscoli informativi
in più lingue. Ora l’Ulss
ha avviato anche un servizio di mediazione linguistica (vedi sotto).
Sempre pensando alle esigenze degli immigrati
stiamo studiando l’apertura degli ambulatori dopo le 17. Ma la carenza
di personale, ci mancano
due medici, rallenta qualsiasi nuova iniziativa».
Federico Citron
INCONTRI / CONVIVENZA
TRA CRISTIANI E ISLAM, SI PUÒ
Noi, Novellara?
U
na moschea. Un
tempio indiano,
Qualche chiesa.
Se fosse una visione di
Vittorio nel 2020, qualcuno si strapperebbe i
capelli: «Gli stranieri ci
hanno invaso! La nostra
cultura è scomparsa! Attentato! Nella moschea
di sicuro si prepara un attentato!»
Ma non è Vittorio nel
2020, è Novellara, provincia di Reggio Emilia,
nel 2003.
Dove la convivenza è
tranquilla e proficua.
Novellara è stata presentata come esempio
CENEDA,PROTESTE & PROPOSTE
raconda Ceneda, attiva Ceneda.
Il quartiere s’arrabbia per i lavori in due punti di via Cosmo che ostacolano il traffico, e soprattutto i negozi, proprio ora che Natale e tredicesime fanno crescere la voglia di spendere. «È una situazione poco simpatica» ha commentato l’assessore Braido con gli scontenti; e gli operai si
sono messi al lavoro anche con la pioggia.
Ma il quartiere si anima anche. Merito del Mercatino di Natale, versione estralarge di quello tradizionale dell’artigianato curato da Insieme per Ceneda, che raddoppia e si ripete lunedì 8 e domenica 14. Merito anche del
torneo di streetball, ossia calcio da strada 3 contro 3.
I
virtuoso che la convivenza con le altre religioni e i loro luoghi di
culto è possibile, nel rispetto delle altrui culture e delle leggi italiane.
E di Novellara si parlerà a Vittorio Veneto
giovedì 11 alle 20.30
presso il Patronato della
Cattedrale. Grazie all’organizzazione dell’associazione Senza Frontiere
e dell’associazione dei
mediatori
culturali
“Mondo Insieme”, presenteranno la loro esperienza sindaco, vicesindaco e assessore alle politiche giovanili di Novellara, assieme al presidente della locale associazione araba “Tradizioni e culture”.
A completare il dibattito, intitolato “Prove pratiche di convivenza”, anche Edgar Serrano, venezuelano, membro della Consulta nazionale per
l’immigrazione, e il direttore di questo giornale don Gianpiero Moret.
(TB)
e
L’AZiON
Vittoriese / Bellunese
LA VOCE DEL SINDACO DI CORDIGNANO
Cave, timori
di speculazioni
A
ppena gli si accenna l’argomento cave, il sindaco di
Cordignano Mario Meneghetti aggiunge immediata
una considerazione che è
quasi un lamento: “…Per noi
è una ferita aperta!”.
Ma del Piano cave il primo cittadino di Cordignano
ha solo sentito parlare: «Non
ho ancora visto il Piano! –
spiega –. Mi sembrerebbe logico che quando si vanno ad
attuare interventi sul territorio i primi ad essere interpellati dovrebbero essere i
diretti interessati: i residenti.
Tutti i sindaci trevigiani
interessati hanno espresso
sorpresa e disappunto per
non essere stati coinvolti.
Stiamo subendo una dimostrazione di centralismo esasperato che non trova giustificazione. Noi non vogliamo
fuggire le nostre responsabilità: se davvero c’è un prezzo da pagare, i sindaci possono svolgere un ruolo di
mediazione. Ma dovremmo
sapere di cosa si tratta, poter
avere voce in capitolo».
P
iccole torri si stagliavano sul cielo
azzurrissimo della prima
domenica delle Fiere del
teatro di Sarmede. Torri di
bambini in spalla ai papà,
per cercare di vedere quei
tipi buffi lì davanti che, circondati da altri bambini,
raccontano delle storie,
cantano e ballano, giocano
con il legno o con i colori
o con i birilli. Le piccole
torri li guardano ipnotizzati come di fronte ai cartoni.
“Sarmedeland” è invasa
da bambini da 3 a 6 anni,
anzitutto. Bambini appesi
alle transenne per vedere
meglio, come fra qualche
anno faranno ai megaconcerti. O da spettatori si
schierano immobili davanti alla porta della chiesa, in massa come nelle foto dei chierichetti di un secolo fa. Ma poi ci sono anche bambini che nel paese
Mario Meneghetti
Nel comune di Cordignano il Piano prevederebbe la possibilità
di escavazione in due
siti. Le risulta?
«Due o forse tre! Non lo
possiamo sapere, perché
non ci è arrivato ancora nessun documento. Certo ci sono delle coincidenze che non
possono non far riflettere: ho
notizia di terreni che sono
stati acquistati a prezzi iperbolici – si parla anche di un
miliardo di vecchie lire per
cinque campi – solo qualche
mese prima della presentazione di questo Piano cave.
Qui c’è il pericolo che si permetta di fare gli interessi di
pochi a danno di tanti!».
Quale idea si è fatto di
SARMEDE
Bambini
e bambinoni
alle Fiere
del teatro
già ci vivono, e quindi gli
spettacoli se li guardano
privilegiati dalla finestra.
Ma Sarmede è invasa
anche da “bambinoni” che
fanno i pagliacci o suonano musiche strane o agitano le marionette o raccon-
CAPPELLA: Mostra di foto
sull’emigrazione trevigiana
“L
’emigrazione trevigiana e veneta
nel mondo” è il titolo della
mostra che aprirà i battenti
sabato 6 dicembre, a Cappella Maggiore. Intorno alle 17.30, nella sala A del
centro sociale comunale,
verrà inaugurata la mostra
storico-fotografica che illustra i principali aspetti
del fenomeno migratorio
veneto nel mondo attraverso varie sezioni dedicate alle condizioni di partenza, al viaggio, all’accoglienza, all’abitazione, all’attività lavorativa, al successo imprenditoriale, alla famiglia, alla religiosità,
alla festa e infine all’identità degli stessi emigranti.
questo Piano?
«Su questo Piano cave regionale, che ancora non si è
visto, sono già venuti tanti pareri avversi, anche di parti
politiche appartenenti alla
maggioranza che governa la
Regione: abbiamo appreso
dai giornali della contrarietà
del presidente della Provincia Zaia, del segretario provinciale di An Manfrenuzzi.
Sembra, insomma, che le
scelte siano fatte a caso, che
non ci sia stata concertazione, venendo meno al dovere
verso i cittadini di informare, di valutare insieme ai soggetti interessati.
Ho comunque apprezzato la disponibilità del consigliere regionale di Forza Italia Lucio Pasqualetto che mi
ha scritto assicurandomi che
si impegnerà affinché io possa esprimere le mie controdeduzioni nel corso dell’esame del testo della legge in
Commissione».
La prospettiva che si
scavi ancora a Cordignano la preoccupa
molto?
«L’ho già detto ad altri e lo
tano favole, ma lunedì mattina sono di nuovo in banca, impomatati e diplomatici. Il lunedì per campare,
la domenica per sognare...
Qualcuno è in costume
medievale, che ultimamente nella Marca è molto trendy. Qualcuno, meno
bambino, anche alle Fiere
del teatro insiste per sedersi in un angolo a scrutare il Sole24Ore...
Domenica questa, 7 dicembre, si replica dalle 10
alle 19. Ingresso: adulti 6
euro mentre i bambini non
pagano.
L’evento, organizzato
dai Comune di Cappella
Maggiore e dalla Provincia di Treviso, conta sulla
collaborazione di vari enti,
fra cui il Fast (Foto archivio storico trevigiano). La
mostra rimarrà aperta sino al 21 dicembre nei giorni 6, 7, 8, 13, 14, 20 e 21 dicembre. Per informazioni
o visite guidate basterà rivolgersi alla segreteria comunale.
ripeto a lei: tra breve, alla fine del mio mandato, io me
ne vado a casa… mentre i buchi restano. E con essi la vivibilità di questo territorio
subisce un brutto colpo; le
cave stravolgono il patrimonio naturale che abbiamo ricevuto in dono. E dentro in
quei buchi non si sa cosa ci
verrà collocato: noi abbiamo
l’esperienza di ben otto anni
in cui sono stati conferiti rifiuti solidi urbani al Campardo…
La situazione ambientale
di Cordignano è particolare:
abbiamo già avuto due cave,
con l’escavazione che interessa addirittura la parte
montana. E ciò si aggiunge
ad altri problemi. A Cordignano abbiamo la presenza
della sottostazione Enel: potremmo discutere e protestare ma in un modo o nell’altro questo ci porterà prima o poi un elettrodotto. A
Cordignano è stato realizzato il Depuratore consortile,
con ricadute non indifferenti sull’ambiente.
Mi pare che Cordignano
abbia già dato per l’esterno,
per esigenze e bisogni sovracomunali!
Sia chiaro, comunque che
il nostro non è vittimismo:
questo è un territorio fragile,
che è stato colpito sovente
da esondazioni, trombe d’aria…».
Franco Pozzebon
Domenica 7 dicembre 2003
25
DAL COMUNE DI TRICHIANA
Novità per San Boldo,
Melere e rifiuti
V
olge al termine il lungo “regno” del sindaco di Trichiana Giorgio
Balzan. Nella prossima primavera lascerà la carica dopo ben 14 anni. Questi ultimi mesi di amministrazione
sono caratterizzati da una
serie di iniziative.
San Boldo Come promesso Balzan si è attivato
presso Veneto Strade per la
realizzazione dei cartelli
stradali con la dicitura “San Boldo Strada dei cento
giorni” a ricordo
del fulminea realizzazione della
strada avvenuta
85 anni fa. In
questi giorni è
stato presentato
il bozzetto del
cartello. Forse
entro l’inverno
lo vedremo all’inizio della
strada, sia sul versante bellunese che su quello trevigiano.
Melere La bella località
che ospita una delle più
grosse sagre estive del Bellunese è stata dotata di nuo-
ve strutture. Grazie a finanziamenti europei sono state
realizzate una piattaforma in
cemento e una casetta funzionali alle manifestazioni.
Sono in corso i lavori di potenziamento e adeguamento della rete idrica per una
spesa di 154 mila euro.
Rifiuti Grazie al progetto
“Rifiuti zero”, portato avanti dall’assessore Raffaele Reposi, Trichiana è un Comune-modello nel Bellunese
per contenimento
della
produzione di rifiuti e differenziazione. In questi giorni è partita una nuova iniziativa: la distribuzione ai ragazzi
di un libretto davvero ben fatto che
spiega perché e come riciclare. Un dépliant con linguaggio e disegni pensati su misura per
i più giovani che dovrebbe
essere preso ad esempio da
altri Comuni impegnati in
campagne di educazione al
rispetto dell’ambiente. (FC)
26
e
L’AZiON
Vallata
Domenica 7 dicembre 2003
IN LOCALITÀ FONTANAFREDDA
MIANE
DISTRIBUISCE FORMAGGI E SALUMI
Zuel di là, la Soprintendenza
blocca lo sbancamento
Un dépliant
del Comune
su chiese
e chiesette
Valsana, sapori
e cultura a braccetto
E
S
top!
Si sono momentaneamente
fermate le ruspe a Fontanafredda, Zuel di là, Rolle.
La Soprintendenza ha
bloccato i lavori nei terreni di proprietà dell’azienda
agricola Contado di Valmareno: sbancamento di
una collina, una modifica
al suo profilo altimetrico
per renderla più adatta a
impiantare vigneti di alta
qualità (e redditività). È
stata cioè accolta la segnalazione di Adelina e Renzo
Secco, che oltre ad essere
impegnati nel Fai (Fondo
per l’ambiente) hanno casa proprio di fronte, e avevano inviato una protesta:
«Qui si sta consumando un
delitto paesaggistico!».
Della segnalazione avevamo parlato nel Primo Piano de L’Azione del 5 otto-
bre scorso dedicato alla sanatoria degli abusi edilizi.
Secondo i Secco con
l’intervento si sta modificando la conformazione
millenaria della collina, appianando vallette e dossi,
senza considerare gli eventuali rischi; quello idrogeologico, anzitutto.
Il blocco a Fontanafredda non è un “no” definitivo, ma una semplice interruzione.
«Per il primo progetto –
spiega l’architetto De Biasi del Comune di Cison –
presentato la Soprintendenza ha concesso il silenzio-assenso. Per quanto riguarda invece la variante al progetto presentata a luglio (comprendeva un ulteriore ampliamento dei vigneti previsti),
da Venezia è stata soltanto
richiesta un’ulteriore do-
cumentazione fotografica,
con immagini della zona
prima e dopo i lavori. Le
abbiamo spedite e ora aspettiamo risposta». Conferma l’assessore Favero:
«Non è stata mossa nessuna contestazione riguardo all’apporto di terreni
dall’esterno». Non dovevano essercene, in base al
progetto presentato. Ce ne
sono stati eccome, ribattono i Secco. «In ogni caso il
danno maggiore è già stato fatto con il progetto inizialmente approvato. Ora
questa variante, se avrà
l’ok della Soprintendenza,
peggiorerà la situazione».
Per adesso, a lavori fermi, si vede un non molto
gradevole fango. Ulteriormente fangoso, perché il
terreno movimentato (o riportato) si compatta poco.
Tommaso Bisagno
tre! L’assessorato al
turismo del Comune
di Miane, retto da Claudia
Comin, ha sfornato il terzo
dépliant di promozione del
territorio mianese. Dopo i
pieghevoli per escursionisti
di montagna e per appassionati di mountain-bike, arriva
ora negli uffici turistici l’itinerario che porta il visitatore alla scoperta di chiese e
chiesette di Miane e Combai.
Viene proposto un percorso
di 14 chilometri che parte
dalla chiesa di San Pietro (nei
pressi del centro di Miane)
sale al santuario del Carmine, scende a Visnà (oratorio
di Santi Vito e Rocco), sale a
Vergoman (Sant’Antonio abate) e Combai (santuario di
Ronch e parrocchiale),
per ridiscendere alla parrocchiale di
Miane passando per la
chiesa campestre di
San Michele.
S
i chiama Valsana come la valle in cui è nata. In
principio, agli inizi degli anni Ottanta, distribuiva formaggi della valle. Poi la sua attenzione e il suo
giro di affari si sono ampliati fino all’attuale offerta di
400 formaggi italiani ed esteri e 300 salumi venduti in
Veneto e Friuli. In pratica compra formaggi e salumi
dal produttore e li vende a dettaglianti e ristoratori. Fatturato nel 2002: 8 milioni di euro. Ma Valsana – di cui
è presidente Pietro Buogo di Combai, cui si affiancano altri quattro soci mianesi – è molto di più di una società di distribuzione. Ne abbiamo avuto dimostrazione lo scorso 26 novembre. Al ristorante Da Gigetto di Miane Valsana ha presentato gli ultimi prodotti
entrati nella sua “scuderia”: tra i formaggi tre speciali affinature di Bagoss, tre versioni di Stilton,
il Serpa Dop (pecorino portoghese a latte crudo), una selezione di formaggi liguri, piemontesi e toscani a latte crudo; tra i salumi il Culatello di Zibello e il Lardo di Colonnata di Cinta Senese. Non si è trattato di una pura e semplice degustazione. È stata una serata di cultura. A ciascun tavolo i produttori hanno illustrato come “nascono” i singoli prodotti. E allora scopri che lo S-cin di Monfumo deve il suo
nome alla tradizione di accompagnare uno “scin” (piccolo pezzetto) di formaggio con tanta
polenta. O che il Castel della Latteria Perenzin
è una libera interpretazione di quello che poteva essere un buon formaggio medievale.
L’abbinamento sapori-cultura, promosso dalla Valsana, si sta rivelando una scelta azzeccata. Segno che i gusti dei consumatori si stanno affinando e sempre più si mangia anche con
la... testa. (FC)
ZUEL DI QUA: IL 13 E 14
È FESTA PER SANTA LUCIA
È
tanta la devozione
a santa Lucia che
qualcuno ha già telefonato
per chiedere gli orari delle
celebrazioni in onore della
Santa venerata nella chiesa a lei dedicata a Zuel di
Qua.
Luogo che da generazioni è mèta di pellegrinaggi e di preghiera da parte dell’intera Vallata e non solo.
Per custodire nel decoro questa chiesa, anche quest’anno
si è provveduto a lavori di manutenzione: il restauro dei quadri
della via crucis ad opera della Bottega d’arte di Titton Antonio
di Follina; il rifacimento dell’impianto elettrico secondo le norme vigenti ad opera di Gianni Lorenzon di Pieve di Soligo.
Bisognosi di luce e di calore, bisognosi di ritrovare qualità
di vita nelle relazioni tra persone, tra famiglie e tra popoli, desiderosi di gustare il dono grande della pace e di avere occhi
capaci di riconoscere il bene in ogni persona ci rivolgiamo all’intercessione di santa Lucia.
Raccogliamo anche noi l’invito di guardare a santa Lucia in
quest’anno pastorale 2003-2004 che l’arcivescovo di Siracusa
monsignor Giuseppe Costanzo ha proclamato “Anno luciano”
in occasione del 1700º anniversario del martirio.
Il suono delle campane “a rintocchi” ritmerà il programma
delle celebrazioni: sabato 13 dicembre alle 8.30 Messa; alle
10.30 Messa presieduta da don Livio Spader, parroco di Tovena e Gai; alle 14.30 Vespri. Domenica 14, alle 10.30, Messa.
TARZO: Un libro
sulla “Gente
di Tarzo”
“G
ente di Tarzo”: è questo
il titolo del volume di cui
sono autori Bruno Michelon e Giovanni Tomasi, edito da Dario De
Bastiani, che verrà presentato dal dottor Massimo Gusso nel pomeriggio di sabato 6 dicembre, alle 17, all’Istituto comprensivo di
Tarzo, a cura dell’Amministrazione comunale e delle Pro loco di
Tarzo e Corbanese. Lo
studio prende in considerazione tutti i cognomi di Tarzo documentati dal 1181 al 1866: di
ciascuno vengono precisati le più antiche testimonianze, i casati e
l’etimologia. L’opera è
corredata da una vasta iconografia che completa il saggio e testimonia
la passata rilevanza del
Comune di Tarzo. (MZ)
TOVENA: VOLONTARI ALL’OPERA
Quattro sabati di lavoro. Dieci volontari in
media al lavoro. Duecento ore di lavoro. Sono
questi i numeri dell’ultima fatica del gruppo
Alpini di Tovena che nei giorni scorsi ha
ripulito all’incirca un chilometro del torrente
Gravon. Per l’iniziativa, ripresa dopo tre anni
di sospensione, l’associazione ha ottenuto un
contributo del Comune.
Nella foto una fase della pulizia del
monumento posto nella piazza di Tovena.
e
L’AZiON
Quartier del Piave
PER NATALE MERCATINO E CONCERTO
Vidor, sorprendente mobilitazione
per Casa Maria Adelaide
F
oglie secche di acero, brattèe di
mais, spago, stoffe
colorate, bacche di rosa canina, spighe di lavanda, bocciòli essiccati, legni e tralci di
vite… Cose povere, trovate
un po’ ovunque, accantonate,
rintuzzate, selezionate e poi
rielaborate in oggetti di deliziosa fattura che serviranno
per arricchire un sogno.
Il 14 dicembre a Vidor ci
sarà il mercatino di Natale; il
primo.
Simile agli altri che si fanno da un decennio a questa
parte anche qui da noi, pur
in luoghi estranei alle tradizioni nordiche; sicuramente
diverso per gli scopi che ne
sottendono la realizzazione.
A lavorarvi attorno sono
in tanti: gruppi di donne che
da mesi si ritrovano a ideare
e costruire, componenti di
comitati e associazioni comunali, l’assessorato alla cultura e ancora i ragazzi delle
medie, i bambini della scuola elementare con insegnanti e genitori insieme a condividere un progetto comune
di educazione alla solidarietà,
singoli che si uniscono al coro proponendo il frutto della
loro abilità manuale. Si lavo-
Casa Maria Adelaide: mancano 700 mila euro per concludere l’opera
ra per Casa Maria Adelaide.
Occorre aderire alla concretizzazione del “sogno” che sta
prendendo forma settimana
dopo settimana e che finirà
presto col dare un tetto accogliente ai ragazzi gravemente disabili del nostro territorio.
Il mercatino di Natale è
per loro, e se quanto produrrà in termini finanziari
non sarà certo risolutivo,
straordinariamente importanti sono i risultati già ottenuti in termini di condivisione e disponibilità.
Moltissime, come si diceva, sono le persone che lavorano per far sì che l’iniziativa
natalizia abbia buon termine.
Si è occupati a scuola con il
punto croce, la colla, i colori,
le carte per il decoupage, gli
elementi decorativi; si è oc-
cupati nelle stanze di casa
con tutto quanto può servire
a stuzzicare l’apprezzamento
dei visitatori.
Ci sono ancora 700 mila
euro da pagare per finire la
Casa. Tanti, ma un milione
(esclusi i fondi regionali) è
già stato raggiunto mettendo
insieme i contributi individuali e i ricavi di svariate attività e manifestazioni. Piano
piano – è una convinzione e
un impegno per tutti – il “sogno” avrà presto il suo compimento.
A completamento dell’iniziativa, la sera prima del mercatino, sabato 13 dicembre,
nella chiesa di Vidor, si terrà
il “Concerto della solidarietà”
con il coro Monte Cimon, la
soprano Cristina Mantese e il
coro parrocchiale vidorese.
Elvira Fantin
SOLIGHETTO: Due serate con
la mitica compagnia “Malintesa”
S
abato 6 dicembre vi
suggeriamo una serata alternativa a televisione, cinema e bar. Alle
20.30, al teatro di Solighetto, la mitica compagnia parrocchiale “Malintesa” mette in scena la
commedia di Franco Roberto “Il ritorno del simpatico zio parroco monsignore (ma non troppo)”.
Sotto l’attenta regia di don
Francesco Casagrande, e
l’aiuta regia della “Lina”
(al secolo Lina De Stefani), sette attori del paese
vi faranno sorridere per
due buone ore. Lo spettacolo racconta di amori impossibili, di amori sognati, di equivoci, di nomine
ecclesiali inattese... Gli interpreti sono: Massimo
Bottari, Rossana Dal Vecchio, Valeria Zizzola, Adriana Bottarel, Erika Lorenzon, Cristina Viezzer,
Eddy Viezzer.
Per chi non potesse
partecipare allo spettacolo del 6, si replica l’8 dicembre alla stessa ora. Biglietto di ingresso: 6 euro.
PIEVE: Sabato 6 raccolta
del Mato Grosso
L
avora e lavora il gruppo tarzesevittoriese dell’Operazione Mato
Grosso. Da sabato 6 mattina a lunedì 8 è
tempo di raccolta ferro e stracci a Pieve,
Solighetto, Barbisanello, Barbisano e
Collalto. Tutti i residenti possono lasciare
il materiale fuori dalle case; i volontari,
in ogni caso, suoneranno ai campanelli.
E il ricavato della fatica andrà, naturalmente, ai volontari dell’Operazione Mato Grosso impegnati in America Latina.
Fatica di giorno, dialogo di sera: sabato
e domenica, all’oratorio di Pieve che fa
da campo base, serate missionarie, con
sabato dalle 20.45 anche la testimonianza di Elisa Con Sonego, di Tarzo, reduce da quattro mesi in Perù. La partecipazione sia alle serate che al lavoro diurno è aperta a tutti, anche non dell’Omg:
ci sarà anche, ad esempio, il gruppo giovani della parrocchia vittoriese dei Santi Pietro e Paolo.
Per informazioni: Nico, 347-4536322.
La rappresentazione
teatrale si svolge nell’ambito delle manifestazioni
per il patrono di Solighetto che è l’Immacolata. La
messa solenne verrà celebrata l’8 dicembre alle
11 mentre al pomeriggio,
alle 14.30, ci sarà la processione con l’immagine
della Madonna.
MORIAGO: Storie dello
Spaventapasseri alla materna
C
arlo De Poi e Paola Perin sono gli
interpreti di “Storie dello spaventapasseri”, spettacolo per bambini ideato
dal Collettivo di ricerca teatrale di Vittorio
Veneto, che sarà rappresentato sabato 6 dicembre, alle 20, alla scuola materna di Moriago della Battaglia. Si tratta del secondo
appuntamento con la rassegna “Teatro e
tradizione”, organizzata dalla Biblioteca
comunale e dalla Pro loco moriaghesi.
Lo spettacolo propone la narrazione di
tre storie: “I tre orsi”, “Il gallo e la gallina”
e “Al Barba Zucòn”. (ATa)
DIBATTITO: Ha ancora
senso sposarsi oggi?
a ancora senso sposarsi oggi?” è il titolo dell’incontro-dibattito che si tiene venerdì 12 dicembre,
alle 20.30, nell’auditorium della biblioteca comunale di
Pieve. Interviene Mauro Tuono del Centro di orientamento
per i giovani “Cospes” di Mogliano Veneto. È previsto anche un concerto del Gruppo Canto Giovani di Follina.
“H
Domenica 7 dicembre 2003
SOLIGO / ESPERIENZE
REGIONE
Un milione
e mezzo di euro
per l’Isola
dei Morti
C
hi la dura la vince.
Dopo anni e anni di
accorati appelli per salvare
la progressiva erosione
dell’Isola dei Morti, il sindaco di Moriago Pergentino Breda finalmente ha
trovato ascolto. La Regione Veneto ha infatti stanziato un milione e mezzo
di euro (cioè tre miliardi di
vecchie lire) per “lavori di
difesa spondale con risagomatura di tutto il tratto
interessato (opere nuove e
regimazione)”. In particolare, i soldi andranno a finanziare il primo stralcio
riguardante le difese idrauliche per la messa in
sicurezza del sito storico
dell’Isola dei Morti.
«Ringrazio la Giunta regionale per tanta emblematica determinazione che
finalmente rende omaggio
ai caduti (35 mila, ndr) per
lo sfondamento delle linee
austro-ungariche sul Piave» commenta Breda.
I tempi e i modi dell’intervento non sono ancora
stati definiti.
27
Gli operatori
parrocchiali al Gris
T
empo di Avvento,
tempo forte, tempo
di attesa… di che cosa? Di
un Dio che si incarna per
noi. Ma se la chiesa deve
essere segno di questa incarnazione, noi, cristiani
del quotidiano, ma anche operatori nella comunità, come la viviamo? Attorno a
questa idea la decisione di
fare l’esperienza di incontro con l’Istituto Gris di Mogliano. Dove domenica
scorsa, 30 novembre, membri del Consiglio pastorale,
ministri dell’Eucaristia, catechiste, lettori di Soligo
hanno vissuto una mezza
giornata di ritiro.
Gli spunti di riflessione
sono stati numerosi, a partire da quelli lanciati da don
Davide, cappellano della
struttura: sappiamo essere
compassionevoli, cioè condividere le passioni del
prossimo? Sentiamo il desiderio di coltivare l’empatia, ossia il sapersi mettere
nei panni degli altri? E ci
rendiamo conto che non ci
sarebbero barriere architettoniche se non ci fossero
barriere mentali?
E che dire dei cinque ospiti che ci hanno fatto compagnia per tutto il pomeriggio, condividendo preghiera, riflessione, testimonianza? I loro sorrisi non saranno facilmente dimenticati.
Un seme è stato sicuramente seminato nei nostri
cuori e ha provocato in noi
il desiderio di leggere la vita anche con gli occhi dell’altro, per poter dire con
gioia: ho scoperto un colore nuovo dell’amore di Dio.
Un amore che arriva a me
da tutti coloro che so incontrare e accogliere, e che
si incarna attraverso me
quando sono disposto a
spendermi per gli altri.
In ognuno di noi risuonerà in maniera forte l’esperienza di questa giornata. Auguriamoci di saperla
tradurre con scelte coerenti nei confronti della nostra
comunità, perché non possiamo più dire Padre Nostro se non abbiamo prima
pensato agli altri come fratelli.
Claudia De Faveri
28
OGLIANO / SS.TRINITÀ RESTAURATA
La contrada
ritrova la “Ceseta”
I
l restauro di una chiesa, piccolo o grande
che sia, non è solo un
fatto artistico o religioso. È espressione
della fede di una comunità. È segno di rispetto per chi ci ha
preceduti. È sintomo
di vitalità sociale. Per
questo il parroco di
Ogliano, don Angelo
Granziera, nell’annunciare l’inaugurazione dei restauri della chiesetta della Santissima Trinità, meglio nota come “Ceseta”,
esprime
«profonda gratitudine
e ammirazione al Comitato - presieduto da Mario
Botteon - promotore convinto e perseverante dell’opera e a tutte le famigle
della contrada, sostenitrici
attive e generose della cultura, tradizione e religio-
OGLIANO: La chiesetta della SS. Trinità
sità della propria terra».
Complimenti più che meritati perché l’intervento è
stato promosso e sostenuto dai residenti delle località SS. Trinità, Menarè e
Borgo Perinot. Che, visto
lo stato di abbandono del
e
L’AZiON
Conegliano
Domenica 7 dicembre 2003
piccolo oratorio, si
sono rimboccati le
maniche per riportarla alle origini.
Cioé alla conformazione che doveva avere a fine ’400 quando venne costruita
per volere del nobile
Nicola Doglioni. Il lavoro è stato di quelli
impegnativi. Il progetto è stato curato
da Maurizio Dall’Armellina mentre il restauro è opera della
ditta Brandolin-Dottor. Pietro Dottor oltre alla professionalità ci ha messo anche il cuore, poiché
da bambino partecipava alla sagreta della contrada
accompagnato dal padre.
Attenzione e comprensione sono venute anche dal
Comune di Conegliano.
Del dettaglio del restauro parliamo a pagina
20 nella rubrica settimanale dedicata alle chiesette. Qui vogliamo solo ricordare che per il consolidamento strutturale dell’oratorio è stato addirittura applicato un cordolo in
fibra di carbonio, una tecnica che di solito è usata
unicamente in interventi
su manufatti di altissimo
pregio artistico. «Questo spiega Dottor - per assicurare un elevato grado di
stabilità anche in presenza di eventi sismici».
Ad inugurare la ristrutturata chiesetta sarà, domenica questa 7 dicembre, il vescovo Magarotto
che celebrerà una messa
alle 9.30. L’inaugurazione
cade nel periodo in cui tradizionalmente si tiene la
sagreta ripristinata da
qualche anno sempre per
opera della contrada. Questo periodo venne preferito a quello della festa della SS. Trinità dal momento che giugno era tempo
di raccolti mentre a dicembre i lavori della campagna erano finiti.
Federico Citron
Altro servizio
sull’oratorio
della SS.Trinità nella
rubrica delle chiesette a pagina 20
“I
cittadini e la salute
nel loro territorio”
è il titolo del convegno in
programma sabato 6 dicembre all’auditorium Dina Orsi di Conegliano e
promosso nell’ambito del
progetto “Città Sane O.m.s.”. Detto progetto
persegue, a livello locale,
l’obiettivo dell’integrazione
tra sviluppo economico, equità sociale e tutela ambientale per realizzare una
città sostenibile, vivibile,
giusta e sana.
Dopo il saluto delle autorità, dalle 9.15 sono previsti i seguenti interventi:
“Il profilo di salute della
PROTESTA RIFIUTI:ARRIVANO
RONCHI E DI PIETRO
D
opo le iniziative dei
manifesti gialloneri che tappezzano la città e
dei banchetti informativi
del week-end in centro, le
minoranze di centrosinistra - La Margherita, Altra
Conegliano, Sinistra Unita-DS, Lista Di Pietro-Italia dei Valori -, hanno avanzato un’ulteriore proposta per fare chiarezza
sulla gestione rifiuti. L’appuntamento è per martedì
9 dicembre al Dina Orsi,
alle 20.30. A dire la loro
sulla tariffa rifiuti sono stati invitati l’ex ministro dell’Ambiente Edo Ronchi,
nientemeno che l’estensore della legge (il d.legisl.
22/97) che introduce la tariffa, e il parlamentare europeo Antonio Di Pietro,
difensore ufficiale dei 300
che un paio di anni fa fecero ricorso al Tar Veneto
SCUOLE GRAVA: Incontro per i genitori
per la scelta dopo la 3ª media
M
artedì 9 dicembre, dalle 20 alle 22, alle scuole medie Grava incontro informativo per i genitori dei ragazzi di terza media in cui saranno presenti
tutte le scuole superiori di Conegliano. Tema della serata: “Orientamento famiglie per una scelta consapevole - Ascoltare, osservare, educare se stessi per i propri figli”. Organizza: Rete Conegliano Scuolaorienta.
SALUTE
Al Dina Orsi
il punto
sul progetto
Città Sane
città di Conegliano: verso il
Piano di Salute” (a cura di
Sonia Colombari, consigliere comunale incaricata
Progetto Città Sane O.m.s),
“La chiave di lettura del
profilo 2003” (a cura di Anna Brichese, coordinatrice
attività di ricerca degli indicatori di salute), “Gli in-
Il 12 padre Pietro Gheddo
al Collegio Immacolata
P
contro le modialità di applicazione della tariffa. A
margine della serata, verrà
distribuito un modulo con
cui ogni cittadino potrà
chiedere al sindaco se, visto il pronunciamento dell’Antitrust sull’illegittimità
dell’affidamento della gestione del servizio rifiuti a
Cit-Savno, “il sottoscritto
deve ottemperare all’obbligo di pagamento della
fattura” che sta per arrivare. E se sì, in base a quale
motivazione.
adre Pietro Gheddo arriva a Conegliano
su invito del Centro Culturale Humanitas. Venerdì 12 dicembre, con inizio alle 20.30,
terrà un convegno al Collegio Immacolata sul tema “Dal taccuino del missionario, la missione
continua”. L’appuntamento si inserisce nel ciclo
di conferenze dedicate alla “memoria” promosse dall’Humanitas.
Padre Gheddo, nato nel 1929 a Tronzano, un
paese del Piemonte, è entrato nel Pime nel ’45
ed è stato ordinato sacerdote nel ’53. È stato tra
i fondatori dell’“Editrice Missionaria Italiana” (EMI, 1955) e di “Mani Tese” nel 1963. Nel corso
dei suoi 50 anni di sacerdozio ha visitato numerosi paesi e Chiese del mondo missionario, è stato per 35 anni direttore
della rivista “Il Mondo”, ha
collaborato con numerosi
giornali Italiani come l’Avvenire, l’Osservatore Romano, Il Giornale, Gente,
Epoca, Famiglia Cristiana.
L’incontro sarà come di
consueto gratuito e aperto a tutti.
dicatori socio-sanitari della
Città di Conegliano: alcune
piste di riflessione” (a cura
di Duccia Pollini), “Chi vive di Conegliano” (a cura
di Alberta Bottega), “La famiglia straniera, risorse per
il territorio” (a cura di Orfilia Orozco Jaramillo),
“Informarsi e partecipare
per crescere cittadini attivi
e consapevoli” (a cura di Serena Cesca e Daniele Canzian), “Risorse e carenze: i
rifuti, l’acqua e il verde” (a
cura di Michele Potocnik).
Organizzano Ulss 7 e
Comune di Conegliano.
Termine previsto intorno alle 12.30.
Il Tar accoglie il
ricorso dell’Electrolux
I
l Tar del Veneto ha accolto il ricorso
dell’Electrolux contro il Comune di
Conegliano e la Conegliano Iniziative Immobiliari, proprietaria, quest’ultima, dell’area ex Zanussi. Gli amministratori coneglianesi hanno ora l’obbligo di esibire alla
multinazionale del freddo tutti i documenti aventi per oggetto la bonifica dell’area. Electrolux, nel luglio scorso, aveva richiesto
al Comune tale documentazione dopo che
l’immobiliare di Gino Pozzebon l’aveva citata davanti al Tribunale di Treviso (motivo del contendere: chi avrebbe pagato i circa 13 milioni di euro della bonifica dell’intera area che, per oltre 2/3, deve essere ancora risanata). Il Comune di Conegliano, in
quell’occasione, aveva ceduto a Electrolux
solo parte della documentazione in suo
possesso, “al fine di tutelare la riservatezza di terzi”, cioè gli interessi dell’immobiliare. Le motivazioni degli amministratori
coneglianesi, però, non hanno convinto i
giudici del Tar, che hanno preferito riconoscere il diritto all’informazione ambientale, tutelato dal d.legisl. 39/97. (FN)
e
L’AZiON
Conegliano
ASSOCIAZIONE “BAMBINI IN FAMIGLIA”
Asilo in Perù
cercasi fondi
L
a campagna dell’associazione
Bambini in Famiglia pro asilo di Huycan, iniziata un anno fa, continua. Il
progetto di un centro infanzia sito in una delle zone più
povere del Perù, la desolata
periferia di Lima, si è ridimensionato nei costi, grazie
al coinvolgimento della popolazione locale nei lavori di
costruzione, e il finanziamento per portare a termine l’opera si aggira ora intorno ai 50 mila euro. Intanto, l’associazione coneglianese, che ha sede in via Costa Alta e conta una quindicina di volontari, che ha potuto contare sulla generosità
di molti benefattori, ha già
raccolto 25 mila euro. Nelle
prossime settimane, un banchetto in centro
città illustrerà ai
passanti il nuovo progetto finalizzato alla
costruzione un
asilo per i tanti
bambini
del
ghetto di Huaycan. Intanto, sull’area ceduta alla sezione peruviana di
Bambini in Famiglia è sorto
un prefabbricato allestito ad
ambulatorio, dove operano
due medici, due infermieri e
alcuni volontari, in collaborazione con le Figlie di S. Camillo, ordine religioso molto attivo in quella regione
del mondo. Le religiose di
padre Tezza hanno messo u-
CORTE DELLE ROSE: Domenica
c’è “Christmas Happening”
D
omenica 7 dicembre in Corte delle Rose e in Galleria Centro Affari, dalle 9 alle 17, “Christmas Happening” con cori di Natale e semplici regalini natalizi, realizzati dai ragazzi dell’sssociazione Ancora, che saranno offerti ai bambini e agli anziani. Organizzano: associzione Ancora, Progetto di Comunità Legge 285/97 e Amm. comunale.
Q
uest’anno bisognerà
aspettare qualche
giorno in più per ammirarlo,
ma come al solito ne varrà la
pena: il Mercatino di Natale
del gruppo “Natale Insieme”, una costola del Gruppo
Sportivo Collalbrigo, dà appuntamento a tutti per sabato 13 e domenica 14 dicembre nella pittoresca località
sulle colline di Conegliano.
Il programma del Mercatino, che si svolge per il
quarto anno consecutivo,
prevede sabato alle 20.30
nella chiesa parrocchiale il
Concerto della Filarmonica
coneglianese, e domenica
dalle 10 alle 19.30 circa il
Mercatino vero e proprio,
con i lavori rigorosamente
artigianali («belli o brutti,
ma li abbiamo fatti noi» afferma con orgoglio un’esponente del Gruppo) che
una quarantina di collalbrighesi di ogni fascia d’età
COLLALBRIGO
Mercatino
di Natale,
in quaranta
al lavoro
stanno realizzando in questi
giorni e che si apprestano
ad esporre nelle apposite
bancarelle, accompagnati
dal classico vin brulè per
combattere i rigori dell’inverno imminente. È l’ennesima dimostrazione
della vitalità dell’associazionismo collalbrighese, che
ormai in ogni stagione dell’anno organizza appuntamenti che rafforzano il sentimento
di comunità e accolgono volti e fa-
na clausola al loro coinvolgimento nella gestione del
centro infanzia di Huaycan:
l’integrazione nella struttura
dedicata all’infanzia di un
presidio medico, per far
fronte alle emergenze sanitarie della popolazione. Viene fatta salva così la vocazione ad assistere poveri e
malati propria dell’ordine
delle Camilliane.
Una delle attività a cui si
dedica Bambini in Famiglia
riguarda i progetti di sostegno a distanza (Sad): sono
ormai 26 i bambini latino-americani a cui l’associazione, grazie all’impegno di genitori “adottivi” locali, garantisce cure mediche e una
vita più dignitosa, 18 in Guatemala e 8 in Perù. «Quest’anno si sono verificati dei
problemi - racconta Ferruccio Fasanelli, presidente del
B.i.F. -. È successo che il personale locale abbia perso le
tracce di alcuni bambini a
cui pagavamo il ticket per i
controlli medici e alimentari. Ed è difficile spiegare alle famiglie adottive italiane
che in Paesi come il Guatemala queste cose possano
succedere. Ora stiamo cercando soluzioni per prevenire questi inconvenienti».
Ma Bambini in Famiglia
lavora anche sul territorio in
progetti di educazione allo
sviluppo. Ce n’é uno, “Noi
per Voi”, portato avanti da Ilenia Maschietto del direttivo dell’associazione in collaborazione con lo Mlal Movimento laici per l’America
Latina), che arriverà presto
nelle scuole cittadine. (FN)
DUOMO: Il 7 concerto Gospel
con il coro “Getsemani”
D
omenica 7 dicembre, alle 15.30, nel Duomo di
Conegliano il Gran Gala ciclistico e l’Amministrazione comunale presentano il concerto gospel del
gruppo “Getsemani”, diretto dal M° Gianluca Viola e
con la voce solista di Michela Galeotti. Ingresso libero.
miglie nuove. È il caso dei
festeggiamenti di Sant’Anna, di quelli ripristinati di
San Dionisio, del Natale e di
altri momenti ancora.
E Collalbrigo sarà protagonista anche mercoledì 10
alle 17 all’Auditorium Dina
Orsi, dove i ragazzi della
scuola elementare di via
Guizza porteranno in scena
il “Teatro delle ombre”, rappresentazione di un racconto di ispirazione natalizia per
assistere alla quale l’ingresso è libero. (LA)
VENERDÌ 5
Alle 21, all’auditorium Dina Orsi, i
gruppi Cai e Ana di Conegliano presentano la XVII Serata augurale alla Città di Conegliano. Nel corso dell’incontro saranno proiettate le immagini realizzate da Davide Berton
sul tema “Il respiro della montagna nelle quattro stagioni”. Inoltre,
il coro “Code di Bosco” di Orsago
intratterrà gli intervenuti con un’esibizione canora. Seguirà un brindisi con gli auguri di buone feste.
Ingresso libero.
SABATO 6
Da oggi pomeriggio e per una settimana è di turno la farmacia del
Dr. De Lorenzo, a fianco della chiesa di San Pio X.
Questa sera alle 21, all’auditorium
Dina Orsi, si conclude la prima ras-
Domenica 7 dicembre 2003
29
HA VINTO IL CIVILITAS
De Coppi, specialista
di cellule staminali
L
e cellule staminali totipotenti, in grado
cioè di generare i tessuti di
tutti gli organi del corpo umano, si trovano anche nel
liquido amniotico, dove, nell’incavo accogliente del ventre materno, nuota l’essere
umano nei primi nove mesi
di vita. La scoperta, che dà
speranza alla cura di gravi
malformazioni
genetiche, porta la firma di un
giovane medico
originario di
Santa Lucia di
Piave, Paolo De
Coppi. Una scoperta che gli è
valsa anche il riconoscimento
della comunità
coneglianese con l’assegnazione, lo scorso ottobre, del
Premio Civilitas. Oggi 31enne, sposato e padre della piccola Francesca, Paolo si laurea in medicina all’Università di Padova nel 1997, poi
inizia la specializzazione in
Chirurgia pediatrica, interessandosi in particolare alla chirurgia fetale. Una delle frontiere della pratica chirurgica è operare i nascituri nella pancia della madre,
per riparare quei “difetti”
che rivelano la loro tragica
segna “Goganga Rock”. A cura del
circolo culturale “La Margherita” e
dell’Amministrazione comunale. Ingresso libero.
Alla stessa ora, al Teatro Accademia, concerto dei tre tenori Giuliano Ansalone, Giorgio Pederzoli e
Salvatore Sanna. A cura di Radio
Club Cavalieri dell’Etere - Protezione
Civile. Ingresso a pagamento.
DOMENICA 7
Alle 12.30, nella sede del Gruppo
Alpini di via Calpena, in località
Colnù, si svolge l’annuale incontro
con pranzo di paracadutisti e simpatizzanti dell’Anpdi.
Alle 15, all’Auditorium di Casa Fenzi, il circolo ricreativo culturale Auser “Il Nettuno” propone un pomeriggio musicale per gli ospiti dell’Istituto. Ingresso libero.
portata dopo il parto. Si tratta di gravi malformazioni
cardiache, alle pareti addominali, all’esofogo, alla vescica, al diaframma, di cui
soffrono molti bambini. Per
approfondire i suoi studi, De
Coppi si trasferisce all’Università di Harvard, a Boston.
Ed è qui, nel corso del 2000,
che avviene la scoperta. La
sperimentazione in materia di chirurgia intrauterina non si rivela soddisfacente: la moria dei
feti è eccessivamente alta
perché i meccanismi di funzionamento
degli organi di un neonato
sono completamente diversi da quelli di un feto. Paolo
ipotizza l’esistenza di cellule
staminali nel liquido amniotico. È la sua scommessa. Gli
esperimenti durano nove
mesi, alla fine del 2000, il ricercatore coneglianese ha in
mano la sua scoperta. Le prime sperimentazioni su animali danno i risultati sperati. Tra qualche anno, si potrà
avere le prime applicazioni
sull’uomo.
Francesca Nicastro
LUNEDÌ 8
Oggi è l’ultimo giorno utile per visitare, all’Oratorio dell’Assunta in
piazza Cima, la mostra “Poetiche
stagioni” di Valeria Brescancin. Orari di apertura: dal martedì alla
domenica 15.30-19, sabato e domenica anche 10-12.30. Anche oggi la mostra sarà aperta sia al
mattino che al pomeriggio. Ingresso libero.
MERCOLEDÌ 10
Alle 17, all’Auditorium Dina Orsi,
c’è il “Teatro delle ombre”, rappresentazione a sfondo natalizio a
cura della Scuola elementare di Collalbrigo. Ingresso libero.
GIOVEDÌ 11
Alle 21, al Teatro Accademia, l’amministrazione comunale e l’associazione “G. F. Panizza e G. Zamboni” presentano il Concerto di Natale con l’Orchestra Filarmonica Veneta “Gian Francesco Malipiero”.
30
INNOVATIVO PROGETTO, CAPOFILA IL COMUNE
Orsago,“Comunicare solidale”
mette in rete la solidarietà
L
a promozione del
benessere delle
persone anziane o
in condizione di marginalità,
a Orsago passa attraverso il
progetto “Comunicare solidale”. L’iniziativa si sta concretizzando grazie all’impegno dell’Associazione Anziani di Orsago e alla collaborazione degli Auser Sinistra Piave, associazione Il Melograno, Caritas parrocchiale, Università adulti e anziani-Circolo culturale don Giuseppe
Zago e Amministrazione comunale. Quest’ultima, tramite l’assessore di reparto e gli
Uffici dell’area sociale, ha
promosso l’iniziativa e messo
a disposizione la strumentazione necessaria oltre al contributo economico per realizzarla. “Comunicare solidale”
fa parte della programmazione concertata degli interventi di rete sociale secondo il
principio della sussidiarietà.
Una prima parte del progetto è già stata attuata, si tratta di un corso atto alla sensibilizzazione sui tempi dell’interazione comunicativa e sul-
S
ono trascorsi trent’anni dal momento della
sottoscrizione del patto di gemellaggio tra San Vendemiano e Nova Gorica. La ricorrenza è stata festeggiata ufficialmente in consiglio comunale con la presenza, in Italia,
di una folta delegazione di
“gemelli” guidati dal sindaco.
Ma a dire il vero i rapporti di
amicizia tra le due comunità
durano ormai quasi da quarant’anni. «La conoscenza –
ha ricordato il presidente del
Comitato di gemellaggio sanvendemianese, Adriano Maccari – è stata occasionale ed
è avvenuta grazie a due concittadini entrambi impegnati
nel mondo della scuola». Da
qui sono stati poi avviati i primi incontri che, all’inizio,
VAZZOLA
“L’oro e l’azzurro”
L’Amministrazione comunale, assessorato alle Attività culturali e Biblioteca, ha organizzato con successo una
serata introduttiva ai temi della mostra “L’oro e l’azzurro”, in preparazione alla visita guidata alla mostra,
prevista per il tardo pomeriggio di
sabato 10 gennaio. Qualora i partecipanti raggiungano un numero sufficiente sarà organizzata un’ulteriore
visita, sempre con la presenza di una guida, venerdì 30 gennaio alle
20.15. La quota di adesione è di 11
euro. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla Biblioteca di Vazzola telefono 0438-440854.
GODEGA SANT’URBANO
“El diavol
in canonica”
Sabato 13 dicembre a Godega
le competenze atte a migliorare le relazioni interpersonali. Sono stati coinvolti in
questo i volontari disponibili
ad attivarsi per dar vita a nuovi servizi quali l’apertura di uno sportello sociale “informanziani”, l’effettuazione di
interventi vari di animazione
e dell’iniziativa “Insieme attorno ad un tavolo” proposta
con l’intento di far pranzare
insieme a mezzogiorno le per-
e
L’AZiON
Coneglianese
Domenica 7 dicembre 2003
sone sole proponendo, nelle
prime ore del pomeriggio,
un’apposita animazione al fine di superare la solitudine e
favorire la vita di relazione.
Docente del corso di formazione, che prevedeva momenti tecnici alternati a momenti pratici, è stata Beatrice
Signorotto, psicologa specializzata in counseling educativo.
Gerda De Nardi
VISNÀ / 120 MILA EURO PER
IL “VICINALIS” DA SISTEMARE
U
na variazione di bilancio approvata dal
consiglio comunale venerdì 28
novembre ha consentito di erogare un notevole contributo alla Pro loco di Visnà per i
lavori di risanamento della copertura del centro polifunzionale “Vicinalis” di Visnà di
Vazzola; l’edificio, dopo essere
stato dichiarato inagibile lo
scorso 8 febbraio, è tuttora
chiuso. Non è ancora stato predisposto un progetto definitivo
con le modalità per l’intervento. «Stiamo dialogando con la
Pro loco di Visnà – riferisce il
sindaco Giorgio Bressan – per
trovare la soluzione migliore,
sulla scorta dell’indicazione
del tecnico di fiducia degli stessi volontari, incaricato di preparare il piano di recupero».
Quanto alla precarietà delle
condizioni statiche dell’immobile – che aveva creato attriti
tra l’associazione e l’amministrazione – ora sembrano non
esserci più dubbi. Su questo
argomento, infatti, aveva pesato molto il braccio di ferro
tra l’Amministrazione (che aveva commissionato una perizia risultata contraria all’apertura dello stabile) e il sodalizio gestore del “Vicinalis” (la
SANTA LUCIA/ A DON ORESTE
NESPOLO IL PREMIO SUB SILVA
È
don Oreste Nespolo
il vincitore della prima edizione del premio “Sub
Silva”. Il sacerdote, che per
quasi 30 anni (dal 1973 al
2002) ha retto la parrocchia
di Santa Lucia di Piave, domenica 30 novembre ha ricevuto il riconoscimento ispirato all’antico toponimo locale.
Per le Fiere di Santa Lucia
non è una novità omaggiare
i santaluciesi, in genere protagonisti del mondo sportivo, che durante l’annata si sono particolarmente distinti.
A partire da quest’edizione,
però, si è voluto istituzionalizzare un tributo alle persone che “con la loro attività, le
loro idee, le loro iniziative, i
loro insegnamenti, il loro modo di essere, costituiscono
un esempio valido per tutti e
anche uno stimolo positivo
GEMELLI
più profonda, si è estesa a tutti i livelli ed è diventata un esempio vivo che in passato,
nonostante la lontananza, è
stato seguito da molti comuni dei nostri due paesi».
«Il rapporto di amicizia –
ha detto il sindaco di San Vendemiano, Guido Dussin –
che ci lega alla comunità di
Nova Gorica, è stato in questi anni fonte di arricchimento per i nostri giovani, i
nostri anziani, i nostri musicisti, i nostri artisti e per gli
amministratori che si sono
avvicendati all’interno dell’istituzione comunale. Il 2003
è un anno importante per il
gemellaggio e per il patto di
fraternità e amicizia che caratterizza il rapporto tra le nostre due comunità». (GDN)
I trent’anni del
gemellaggio tra
San Vendemiano
e Nova Gorica
hanno coinvolto proprio le
scolaresche. «Già nel lontano 1966 – ha affermato il sindaco di Nova Gorica, Mirko
Brulc – le due scuole elementari hanno organizzato
gli scambi tra bambini, che
sono stati seguiti dalla collaborazione tra i due comuni.
Sono sempre le iniziative civili a fare strada alla politica.
La collaborazione tra i due
comuni è diventata sempre
IN BREVE
Sant’Urbano, alle 20.30 al Palaingresso Fiera, la compagnia teatrale
“Ponte Priula teatro” presenta la commedia brillante in tre atti “El diavol
in canonica”, di Alfredo Testoni, regia
di Gino Zanette, per l’apertura della
Rassegna teatrale 2003/2004, organizzata dalla Biblioteca comunale in
collaborazione con il Comune e l’assessorato alla Cultura del Comune.
Calendario Alfa Tango
Alla presenza di radioamatori, appassionati del mondo dell’etere, autorità e personaggi quali Mauro Corona, è stato presentato il Calendario 2004 dell’Associazione radiantistica trevigiana Radio Italia Alfa Tango di Santa Lucia di Piave. L’evento
ha avuto luogo a Godega di Sant’Urbano in occasione della commemorazione del 75º anniversario del sal-
vataggio dei superstiti della spedizione
del Dirigibile Italia, guidato da Nobile.
TEZZE
“La Cantina incontra le
professioni”
Singolare l’iniziativa che la Cantina
sociale di Tezze sta sviluppando in
questi giorni: un ciclo di incontri-degustazioni proposti ad alcuni settori
del mondo produttivo, dagli autotrasportatori ai geometri e architetti. Significativamente il titolo è “La Cantina sociale di Tezze incontra le professioni”. Si tratta di un’idea che –
al di là dell’intento promozionale –
intende “esplorare” il variegato quadro economico del nostro territorio.
Martedì 2 si è svolta la presentazione dell’iniziativa, all’agriturismo Castaldia di Mareno. Martedì 9 la prima serata, in Cantina, proposta agli
autotrasportatori.
Il momento della consegna del premio Sub Silva a don Oreste Nespolo
per rivolgere parte del proprio tempo e delle proprie
capacità al servizio degli altri
e della crescita della comu-
nità civile”, come recita la delibera con cui il Consiglio comunale ha approvato l’istituzione del premio “Sub Silva”.
cui contro-relazione negava invece il rischio di crollo del tetto). La Giunta aveva così pensato di affidare al Tribunale la
scelta di un esperto, terzo rispetto alle parti in causa, che
dicesse l’ultima parola sulla
stabilità dell’edificio. La magistratura si era però chiamata
fuori dalla vicenda, sicché era
stato l’Ordine degli ingegneri
a fornire una terna di candidati, all’interno della quale la
Pro loco aveva scelto il nome
che più le aggradava. E questo
professionista alla fine ha ribadito la precarietà del centro.
Per non lasciar passare il termine del 30 novembre per l’assestamento di bilancio, perciò,
intanto il Comune ha stanziato 120 mila euro per finanziare la messa in sicurezza della
struttura di Visnà. «L’obiettivo – annuncia il primo cittadino – è di concludere le opere
per marzo, in modo che nel
2004 la storica Mostra dei vini
possa ritornare al “Vicinalis”».
Alberta Bellussi
e
L’AZiON
Friuli
SACILE, PROGETTUALITÀ E IMPEGNO
Parrocchia di S. Nicolò,
un’intensa fine d’anno
S
abato 6 dicembre la
parrocchia di Sacile vivrà un momento importante con le celebrazioni legate al patrono
san Nicola; in occasione di
questa rilevante e oramai tradizionale ricorrenza, si terrà
anche il trasferimento del
Centro di ascolto Caritas nella nuova sede di via Mazzini.
Il Centro di ascolto è un
importante strumento operativo messo in atto dalla Caritas foraniale e parrocchiale che sta assumendo una
propria fisionomia ben definita di opera segno nel territorio; il Centro di ascolto
vuole infatti mostrare concretamente come può essere attuata una testimonianza di carità non solamente
attraverso l’ascolto di casi di
difficoltà ma soprattutto tramite un impegno concreto e
lo stimolo della società civile verso i problemi del territorio. Per questo motivo esso promuove una cultura
della solidarietà all’interno
della comunità cristiana affiancandosi, a livello territoriale, a quanto viene svolto
per il terzo mondo con l’attenzione a “Vita Serena”, una struttura sostenuta dalla
Caritas della forania sacilese che ospita anziani, ammalati e persone sole, avviata in Costa d’Avorio da una
sacilese originaria dello stato africano.
Il trasferimento del Centro di ascolto si affianca agli
altri appuntamenti di questa
fine d’anno in parrocchia; se
oramai da alcune settimane
le Messe domenicali in duomo sono animate da organisti differenti nell’ambito dell’iniziativa Messe d’Avvento,
il Centro studi biblici ha avviato da giovedì 27 novembre la lectio divina, il ciclo di
appuntamenti curati da don
Gianpietro Zago per preparare i fedeli al Natale attraverso la lettura e la meditazione di testi del Tempo di
Avvento.
Ad interessare, però, in
modo particolare, perché
rappresenta il piacevole ritorno di un’antica tradizione, è l’allestimento presso
l’ex tipografia in piazza Duomo del presepe meccanico,
Sabato 6
il Centro
d’ascolto
cambia sede
fortemente voluto dal parroco monsignor Pietro Mazzarotto e al quale stanno lavorando già da settembre alcuni volontari della parrocchia, Guglielmo e Marco Colomberotto, il professor Trivellone e un falegname, il signor Luigi Zanette, in particolare.
La tradizione del prese-
pio, che fu avviata per la prima volta da san Francesco
d’Assisi, è un momento importante per celebrare il Natale in modo cristiano e la
preparazione di esso è un
modo per vivere in modo
pieno e consapevole l’attesa
per la nascita del Salvatore.
Un tempo Guglielmo Colomberotto, il più “navigato”
tra i volontari impegnati nella preparazione del nuovo
presepe, lo allestiva in chiesa insieme all’amico Giovanni Tomasella; poi la tradizione si era persa e quello
in chiesa, seppur rinnovato,
era diventato una semplice
rappresentazione della Natività alla quale lavorare l’ultima settimana prima del 25
dicembre.
Dallo scorso anno, però,
quella tradizione si è voluta
riprendere e quest’anno il
presepe meccanico, da qualcuno definito capriccio perché, stando al progetto, mischierà ambienti reali e conosciuti con altri di fantasia,
è una piacevole riconferma
che verrà “rivelata” la notte
della Vigilia.
Letizia Miotto
CANEVA
Le celebrazioni
per santa Barbara
e i “Ragazzi
sul territorio”
L
a tradizionale ricorrenza di santa Barbara, molto sentita a Caneva, quest’anno si carica
di significato e di valore
informativo. Dopo la giornata di festeggiamenti ufficiali, giovedì 4, venerdì 5
dicembre si caratterizza
infatti per essere un vero
e proprio momento di studio e di riflessione su una
tematica di decennale rilievo per il territorio: le cave. Destinatari diretti gli
alunni delle classi quinte
elementari e delle terze
medie dell’Ics di Caneva,
grazie all’iniziativa denominata “Ragazzi sul territorio”. Alle 10 il sindaco
di Caneva, Renato Mirto
Monte, introduce i lavori
che si svolgono in una sequenza di grande interesse per i giovani: la descrizione geologica del territorio, la proiezione di un
filmato su cave e territorio – commentato da esperti –, la “storia virtuale” di un giacimento, dal
rilievo al progetto, e infine un forum con gli stessi studenti su “Utilizzo del
carbonato di calcio e calcare coltivati in comune a
Caneva”.
MERCOLEDÌ 10
Dalle 17 alle 19 a palazzo Carli di
Sacile è aperto il Centro di consulenza familiare.
VENERDÌ 5
DICEMBRE
Alle 20.30, a palazzo Carli di Sacile, si riunisce la Commissione
giovani che prepara la veglia foraniale.
Dalle 17 alle 19 a palazzo Carli
di Sacile è aperto il Centro di consulenza familiare.
SABATO 6
Si inaugura oggi alle 18.30 in via-
le Mazzini a Sacile, alla presenza
del vescovo Magarotto, la nuova
sede del Centro di ascolto Caritas. Segue la Messa solenne in
duomo in onore di san Nicolò.
Alle 21, al cinema teatro Ruffo di
Sacile, viene proiettato il film Mystic river, di Clint Eastwood con
Sean Penn. Il film sarà proiettato anche domenica 7 e lunedì 8
dicembre con orari 15, 17.30 e
20.30.
GIOVEDÌ 11
Alle 20.30, al Centro studi biblici di
Sacile, lectio divina curata da don
Gianpietro Zago; verranno letti e
meditati testi della Scrittura legati
all’Avvento.
VENERDÌ 12
Dalle 20.30 alle 22 si tiene il terzo degli incontri di formazione per
volontari dei Centri di ascolto.
Domenica 7 dicembre 2003
B
FRANCENIGO
en
25
anni di ininterrotto servizio parrocchiale nella
stesse sede
costituiscono un traguardo e un
motivo di orgoglio non da tutti. Le nozze d’argento con la
comunità di Francenigo e di
San Giovanni di Livenza sono
state raggiunte da monsignor
Achille Da Dalt. L’energico
parroco sarà festeggiato dai
suoi parrocchiani lunedì 8 dicembre in esatta corrispondenza con il giorno anniversario dell’entrata a Francenigo, avvenuta l’8 dicembre
1973. Alle 10 sarà celebrata la
messa solenne
alla presenza di
vari confratelli e
monsignor Giovanni Ros a rappresentare il vescovo. «Non dimenticherò mai
il primo giorno
quando impiegai
due ore per trasferirmi da San
Giorgio di Livenza sotto una
nevicata incessante» apre il libro dei ricordi don Achille.
La comunità deve molto alla sua guida spirituale. È con
don Da Dalt, infatti, che è stata affrontata la fase dell’accentuata industrializzazione
con il conseguente boom demografico che ha portato a 4
mila 165 il numero dei par-
31
rocchiani di qua e
di là del Livenza.
«In questi anni
abbiamo fatto
buoni passi in avanti prima sotto
il profilo pastorale. L’arma vincente è stata la trasparenza assoluta
nei rapporti con la comunità
e la collaborazione con tutti
gli organi rappresentativi».
Nell’ultimo quarto di secolo,
inoltre, sono state condotte
importanti opere di restauro
come l’asilo e la parrocchiale
e sono stati realizzati il centro
ricreativo con le adiacenze, il
parco, il campo giochi e la residenza per anziani. È già preventivato, inoltre, il centro polivalente comunale a San Giovanni. «Ho trascorso qui 25
dei miei 48 anni di esperienza sacerdotale. In questa
fetta importante e completa ho assistito ad un
buon fermento giovanile
anche assoMons. Achille Da Dalt ciativo. Ho
puntato molto
sulla comunione, sull’unità di
intenti, insistendo sempre sull’importanza della preghiera.
Di tutte, la soddisfazione più
grande è stata l’ordinazione
di padre Sante Pessot dei Figli dell’amore misericordioso
di Collevalenza. È un parrocchiano, l’ho visto crescere e
maturare».
I 25 anni di
servizio pastorale
di monsignor
Achille Da Dalt
32
A
rriva la tradizionale
“Sagra dell’Immacolata”, organizzata dalla parrocchia di Colfrancui. Un appuntamento che è stato riportato in auge da un gruppo
di persone volenterose, che
hanno rispolverato un evento da sempre assai caro alla
gente di Colfrancui. Così, per
ben quattro giornate, da giovedì a lunedì, ci saranno giochi, iniziative varie, le immancabili serate gastronomiche. Veniamo ai momenti
liturgici, molto sentiti dai fedeli: la messa delle 11 di domenica animata dal Gruppo
MANSUÈ
Da Roma in arrivo
più risorse: tutto
merito dell’Irpef
pagata finora...
C
he nel Comune di
Mansuè la maggior
parte delle persone godesse di un buon tenore di vita era risaputo da tempo. Lo
confermavano alcuni indicatori: ben quattro agenzie
bancarie (su 4 mila abitanti), la maggior parte delle
abitazioni di proprietà, addirittura qualche automobile Ferrari che gira per le
strade paesane facendosi
ammirare. Ciò che forse
non emergeva è che questo
benessere non giunge da una ricchezza consolidata da
lungo tempo, patrimoniale,
bensì dal lavoro della popolazione. Questo aspetto
emerge, diremo finalmente, dai contributi statali in
arrivo da Roma che andranno a rimpinguare le
casse comunali. I contributi vengono calcolati sulla base dell’Irpef. Ebbene, mentre nella stragrande maggioranza dei Comuni trevigiani questi contributi
stanno diminuendo, a Mansuè c’è stata la gradita sorpresa che saranno maggiori degli anni scorsi. La matematica non è un’opinione
e in questo caso la formula
è molto semplice da spiegare: la gente di Mansuè di
Irpef ne ha pagata parecchia, perciò è elevato l’importo sul quale vengono
calcolati i contributi. Ne sono ben contenti, e non potrebbe essere altrimenti, gli
amministratori comunali.
«Ciò ci permetterà – spiega
il sindaco Luigino Rancan
– di fare altre opere pubbliche senza toccare l’Ici».
Le realtà di Mansuè e
Basalghelle erano paesi essenzialmente agricoli, ai
quali l’emigrazione sottrasse neppure troppi anni fa,
molte risorse umane. Non
di solo pane vive l’uomo: è
importante sottolineare come il benessere abbia favorito la nascita di tante associazioni, di un fattivo volontariato, con persone che
si dedicano anche a coloro
con i quali la vita non è sempre stata benevola. (AF)
IN FESTA
A Colfrancui
da giovedì a
lunedì la Sagra
dell’Immacolata
giovani, la messa solenne delle 11 lunedì 8 con in seguito,
alle 14.30, la processione con
la statua della Vergine Maria.
Ecco qualche altro appuntamento, voluto per il piacere di
stare insieme, per ritrovare
lo spirito di comunità che, a
e
L’AZiON
Opitergino
Domenica 7 dicembre 2003
dire il vero, a Colfrancui è più
vivace che mai. Venerdì 5 con
inizio alle 21 “Soneo mi se
cante”, serata musical-gastronomica. Sabato nel pomeriggio “Giochiamo insieme”, con rottura delle “pignatte”, corsa con i sacchi,
lancio delle freccette; alle 21
serata teatrale con la compagnia “La Caneva” da Motta di
Livenza, entrata libera. Domenica in mattinata mostra
del dolce casalingo. Lunedì
alle 9 apertura del mercatino
di Natale. Chiusura alla sera
dei festeggiamenti con castagne e “vin bon”. (AF)
San Polo, Stagione teatrale al via domenica 21
È
aperta la campagna abbonamenti per la quarta Stagione teatrale – organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di San Polo di Piave e dalla Biblioteca
comunale, in collaborazione con Regione del Veneto e Circuito teatrale regionale Arteven – che prenderà il via domenica 21 dicembre. Ormai questo è diventato un appuntamento molto atteso per gli amanti del teatro e dopo il successo di abbonamenti esauriti dell’anno scorso
anche quest’anno si prevede un grande successo di pubblico. A chi vuole vedere solo alcuni spettacoli resta la
possibilità di volta in volta di acquistare il biglietto, l’intero costa 8 euro e il ridotto 5 euro. L’edizione 2004
comprende ben sei spettacoli con programmazione il sabato sera nella sede del patronato Don Bosco di San Po-
lo di Piave, tranne il primo spettacolo che sarà rappresentato di domenica. La rassegna inizia domenica 21 dicembre con il Piccolo Teatro del Garda che presenta “Alleluja, brava gente” di Garinei e Giovannini con la regia
di Vincenzo Rose. Il programma prevede poi il 17 gennaio
“La danza delle libellule” di Franz Lehar; il 31 gennaio
“Terza stella a destra” di Angelo Borra e Angelo Tabaro;
il 14 febbraio “Il ruzzante di baseggio” di Mirko Artuso;
il 28 febbraio “Notte da… gufi” cabaret musicale di Nanni Svampa; sabato 13 marzo “Sogno di una notte di mezza estate” da W. Shakespeare.
Informazioni: Biblioteca comunale di San Polo di Piave telefono 0422-855609, www.arteven.it, www.regione.veneto.it/cultura/spettacolo. (AB)
GREST
ODERZO, INIZIATIVA AL VIA IN COMUNE
A Colfrancui
un incontro
martedì 9 per
fare il punto
“Fondazione culturale”,
questione di pochi mesi
M
Quali i soggetti coinvolti? Sotto il profilo istituzionale, oltre ovviamente al Comune «si sta
lavorando per coinvolgere anche Provincia e Regione, poi allargheremo
lo sguardo – preannuncia
il Sindaco – con un occhio
di riguardo ai privati, in
primo piano le aziende,
per creare una sorta di
“neomecenatismo”, ben
al di là del concetto limitato di sponsorizzazione
finalizzata ad un semplice “ritorno”. Bisogna riuscire a costruire qualcosa
di solido e duraturo». Una vera e propria “casa
della cultura” .
Nel fondo di dotazione,
oltre ai 200 mila euro, il
Comune “passerà” tutto
l’imponente polo della
cultura che gli fa capo: palazzo Foscolo, il museo,
la biblioteca. La proprietà
resterà – quasi inutile sottolinearlo – al Comune,
ma la Fondazione potrà
disporre di un formidabile strumento da utilizzare
per i suoi obiettivi e che
darà una mano preziosa
per la propria autonomia
di gestione.
Valerio Cupidi
artedì 9 dicembre
ore 21, al Patronato di Colfrancui, si svolgerà un incontro per discutere della creazione della
sottocommissione diocesana Grest-Oratori. Sono caldamente invitati i collaboratori dei Grest della Forania Opitergina.
Questo è il secondo incontro: il primo si svolse a
metà novembre a Oderzo,
a seguito di una proposta
lanciata dal responsabile
della Pastorale Giovanile
Diocesana don Piero Bortolini di ritrovarsi per riflettere sulla realtà dei Grest.
L’obbiettivo sarà creare
una commissione formata
da un gruppo di persone
che sia da riferimento per
tutte le Parrocchie per un
aiuto reciproco, la formazione degli animatori, l’individuazione dei temi e dei
contenuti fondamentali che
un Grest deve avere affinché sia pienamente cristiano e formativo.
Per prima cosa l’incontro
avrà lo scopo di creare una
griglia che offra dei punti di
riferimento in comune per
tutte le realtà locali.
In seguito il 14 Gennaio
prossimo a Sacile i rappresentanti di tutti i Grest diocesani si incontreranno per
un confronto sulle idee emerse nelle singole foranie.(AP)
batte l’assessore Pierangelo Turchetto – la CadoreMare è considerata una
strada prioritaria. L’occasione è apparsa con la prossima costruzione, da parte
del nostro Comune, del
nuovo tratto di pista ciclabile. La Provincia ci ha da-
to il contributo,
noi ci assumiamo
l’onere di condurre gli espropri e di
effettuare l’appalto. Così anziché
due cantieri, ne avremo uno solo,
sia per la pista che
per l’allargamento
della strada. Quanto all’inizio dei lavori, prevediamo
di iniziare nell’autunno del
2004». In passato la Provincia ha firmato una convenzione con Fontanelle
per la sistemazione di alcuni tratti della viabilità comunale. (AF)
Il sindaco Pujatti
B
uone nuove per
la “Fondazione
culturale”, l’inedito strumento operativo
al quale la città di Oderzo
vuole affidare tutto il
complesso capitolo delle
attività e iniziative di questo settore. Se ne discute
proprio in questi giorni in
cui il Consiglio comunale
è stato chiamato a dare
un “indirizzo”, vale a dire
l’autorizzazione a delegare l’assessorato alla cultura – ricoperto da Giuditta Rado – a proporre una bozza di statuto per la
Fondazione.
Primi passi, dunque,
per una novità di capitale
importanza per Oderzo,
luogo di storia e cultura,
e via via sempre più caratterizzato da una netta
tendenza alla rivalutazione del suo peso specifico
nel turismo di Marca. Una vocazione da assecondare e attrezzare come si
conviene – spiega il sindaco Elio Pujatti – e alla
quale la Fondazione si appresterà a dare risposte
concretamente percorribili nell’arco di pochi mesi, si ipotizza per marzo o
aprile 2004.
L
a strada provinciale
“Cadore-Mare” nel
tratto
Lutrano-Oderzo
verrà allargata. È l’ottima
notizia che giunge dall’ultimo consiglio comunale
quando, nell’assestamento
di bilancio, è stato inserito
il contributo arrivato dalla
Provincia di Treviso per
questo scopo. Si tratta di una cifra di tutto rispetto: la
bellezza di 481 mila euro.
Su questa bella cifra,
però (è pur sempre poco
meno di un miliardo di vecchie lire), Giovanni Pisani,
già sindaco, e ora nella minoranza “Insieme per Fon-
Scorcio sul Museo opitergino, uno dei poli culturali
«La Fondazione è lo
strumento che fa perfettamente al caso nostro –
prosegue il primo cittadino – ben calibrato sulle esigenze e sul notevole
spessore delle iniziative
di Oderzo. Non è più pensabile procedere come si
è fatto finora per avere una cultura di qualità, oberando di un impegno estremamente impegnativo e delicato una sola persona».
Ma come funzionerà la
Fondazione? All’inizio il
Comune passerà le attuali risorse alla Fondazione,
ma l’obiettivo è che con il
tempo essa si autoalimenti. Il Comune potrà
così far tesoro di questa
sua quota e la Fondazione camminerà da sé. «Oltre al denaro – spiega
Pujatti – l’Amministrazione comunale darà anche
la disponibilità di un capitale i cui frutti andranno alla Fondazione. Inizieremo dunque con 200
mila euro di capitale di
dotazione», un primo significativo “segnale” per
invogliare altri soggetti a
entrare in questo “meccanismo virtuoso”.
TRATTO LUTRANO-ODERZO
La “Cadore-Mare”
un po’ più larga
tanelle” esprime forti critiche. «Non condivido assolutamente questo modo
della Provincia di dare i
contributi, provenienti da
soldi pubblici, solo ed esclusivamente ai Comuni
con i quali essa va d’accordo. Faccio l’esempio del
Comune di Mansuè, che
domanda finanziamenti per
realizzare le rotatorie sulla
provinciale Pordenone-Oderzo e che ancora non ha
visto un centesimo».
L’allargamento della
strada sarà di un metro e
mezzo, al quale andrà ad
aggiungersi la nuova pista
ciclabile. «Da sempre – ri-
e
L’AZiON
Mottense
MOLTI GLI INTERVENTI, PIÙ SICUREZZA
Un anno fa la paurosa alluvione:
oggi Motta è più “attrezzata”
E
rano le 5.30 del
27
novembre
2002: esattamente un anno fa. Le campane
hanno cominciato a suonare a più non posso, in pochi secondi nelle strade si
è riversata una cittadina intera: caos di auto e occhi
interrogativi. Si riviveva in
quelle ore lo
spettro dell’alluvione di 46
anni prima. In
quelle
ore
concitate di
dodici mesi fa
la Livenza aveva alzato
paurosamente il livello: a
Meduna di Livenza la situazione era quasi drammatica, con “fontanazzi” da
sorvegliare un po’ dappertutto e con il livello del fiume radente il ponte vecchio. Per Motta invece la
paura maggiore si sarebbe
registrata in serata, quando la muretta lungo via Albano Capoluogo ha dato
preoccupanti segni di cedimento: fu in quell’occa-
sione che l’unione di tutta
una comunità fece un piccolo miracolo. Coordinati
dai Vigili del fuoco, dai militari Cimic, dai volontari
della Protezione civile, aiutati dai rappresentanti di diverse imprese, forze dell’ordine, associazioni e da
tanti cittadini comuni, fecero un piccolo “miracolo”
riuscendo a
chiudere la
falla del muro
e praticamente salvando la
situazione.
Oggi, a distanza di un
anno, com’è la
situazione? Il muro di via
Albano Capoluogo è stato
completamente ristrutturato e rinforzato; alcuni
tratti del fiume, specie in
zona Navolè, sono stati rifatti; è stato abbassato il livello del letto del fiume della Livenzetta, il ramo morto che scorre a due passi
dal centro storico. La pulizia è stata completa, come
la pulizia delle “porte vin-
ciane” che collegano la Livenzetta alla Livenza, da
parte dei sommozzatori
del nucleo mottense di
Protezione civile. A livello
istituzionale il sindaco Graziano Panighel si sta mobilitando con diversi incontri, insieme ai sindaci
della zona, per capire quali saranno i tempi per la
messa in sicurezza idrogeologica della zona. Pochi
giorni fa il gruppo di op-
MOTTA DI LIVENZA
Mostra d’arte
Rimane aperta fino al 14 dicembre al
palazzo comunale La Loggia, la mostra
dell’artista mottense d’adozione Mario
Nicorelli. Orari: lunedì-venerdì 15.3019.30; festivi: 10.30-12.30 e 15-19.30.
Informazioni: www.jrnik.com.
Mercatino natalizio missionario
Si tiene dal 1º dicembre fino a Natale in patronato una mostra-mercatino
in favore delle missioni; esposti lavori
da tutto il mondo: Ciad, Madagascar,
Cambogia,Vietnam e Brasile. Inoltre ci
saranno anche i lavori dell’Anffas-Ceod
Domenica 7 dicembre 2003
U
ASCOM
posizione “Motta Nuova” è
stato in visita nel comune
pordenonese di Arpa per
rendersi conto di persona
della situazione e per capire quali possano essere le
possibili risoluzioni di un
problema ormai cronico. A
Motta in queste settimane
l’Amministrazione comunale ha redatto una piccola “Guida di Protezione civile” con tutte le notizie utili e le istruzioni da seguire da parte dei cittadini in
caso di calamità naturale.
Entro l’anno è attesa la presentazione del nuovo piano di Protezione civile che
caratterizzerà in questo
campo i passi dell’Amministrazione comunale.
Gianandrea Rorato
n questionario per il commercio cittadino. Infatti viene fatto compilare in questi
giorni tra i
commercianti
mottensi, un
questionario preparato dalla sezione mandamentale
dell’Ascom, sul presente e
soprattutto sul futuro della
categoria. Poche in realtà le
domande, ma tutte molto
importanti, relativamente a
questioni particolarmente
sentite dai commercianti
della zona. Tra i quesiti proposti ai commercianti, infatti, non poteva mancare la
situazione del mercato, che
IN BREVE
Questo venerdì si terrà in centro a Motta la grande festa in onore di santa
Barbara, patrona anche dei Vigili del
fuoco. I Pompieri, in collaborazione con
l’Amministrazione comunale, stanno infatti preparando l’appuntamento in
grande. Saranno circa un migliaio i
bambini presenti,provenienti dalle scuole dell’Opitergino-Mottense,e insieme alle squadre dei Vigili di Motta ci saranno anche i Vigili del Comando di
Treviso. La manifestazione si terrà in
centro. Durante la mattinata i Vigili del
fuoco prepareranno una dimostrazione
di spegnimento di vari tipi di incendio, ci saranno delle prove tecnico-ginniche e prove di salvataggio.
di Motta e il mercato equo e solidale.
Anziani e Pensionati
Si tiene domenica prossima 14 dicembre l’ottava edizione della “Festa per
conoscerci” dell’associazione Anziani e
Pensionati di Motta di Livenza. Alle 11
celebrazione della Messa, alle 12 pranzo a Chiarano con apposito passaggio
pullman offerto dalla LiventinaGorghense.Iscrizioni al centro Caritas i giorni 1, 2, 3 e 4 dicembre dalle 9.30 alle 12.
Festa di santa Barbara
33
a Motta è bisettimanale
visto che si tiene sia il martedì che il sabato: “Siete favorevoli al suo
ritorno in centro?”. Il mercato come noto, all’epoca dell’inizio dei lavori per il rifacimento di
piazza Luzzatti, è stato spostato in borgo Aleandro. Da
qui l’idea dell’Amministrazione comunale attuale di riportare i banconi all’ubicazione originaria. In passato
ci sono stati degli incontri
tra Amministrazione comunale, commercianti e uomini della Polizia municipale
che supervisionano la posizione dei banchi. Incontri
importanti che potrebbero
ripetersi nel breve periodo.
Nel questionario Ascom anche una domanda sul punto
commerciale avviato in via
Sant’Antonino. I questionari verranno studiati dall’Ascom per capire che aria tira tra i commercianti della
zona prima di un incontro
pubblico al quale dovrebbero essere invitati i commercianti e i locali amministratori per fare il punto della situazione presente, per
tracciare un bilancio sull’attività dell’ultimo periodo e
per provare a pianificare l’attività nell’immediato. (GR)
C’è un questionario
per i commercianti
di Motta, sulla
situazione del settore
e
L’AZiON
Veneziano/Memorie
SAN GIORGIO DI LIVENZA, FESTA GRANDE
Per la nuova chiesa,
consacrazione lunedì 8
S
arà consacrata lunedì 8 dicembre la
nuova chiesa di
San Giorgio di Livenza. La
messa, alle 17 con il vescovo Magarotto, sarà un momento significativo per la comunità parrocchiale e per
tutta la forania di Torre di
Mosto.
La nuova realizzazione
rappresenta il coronamento
di un sogno per molti sangiorgensi: è una storia lunga
che inizia nel 1964, quando
si iniziò a celebrare la messa anche nel teatro del centro sociale, che divenne ben
presto il secondo punto di riferimento per i fedeli del
paese, dopo la chiesa parrocchiale di via Taglio. L’idea di costruire una vera e
propria cappella collegata al
centro sociale si manifestò
fin da subito. Con lo sviluppo urbanistico del paese
concentrato in quella zona,
il progetto sembrò non solo
La nuova chiesa di San Giorgio di Livenza, che verrà consacrata l’8 dicembre
munità potesse apprezzare
e capire, che fosse collegato
al centro sociale, dove oggi
si svolgono la maggiorparte
delle attività parrocchiali».
Sarà dedicata a Maria
Madre della Chiesa, e avrà
funzione di cappella, mentre
la chiesa parrocchiale rimarrà quella attuale, più antica, anche se decentrata rispetto al cuore del paese.
La struttura, dalle linee
essenziali, che ricorda la
semplicità francescana, potrà accogliere oltre 500 persone, tra posti a sedere e in
piedi. È prevista inoltre una
saletta isolata da una vetrata per le mamme e i bambini: da qui, grazie ad un impianto di amplificazione si
potrà assistere alle celebrazioni, dando la possibilità ai
propri figli di muoversi, senza l’imbarazzo di disturbare.
«Ho ben impressa la data di inizio lavori – ricorda
don Carlo – era il 2 febbraio
2002. Se siamo riusciti a
completare l’opera velocemente è anche grazie al sostegno della diocesi e al tempo donato dai numerosi volontari della parrocchia. Non
mi stancherò mai di ringraziarli per il loro prezioso contributo, che ha permesso la
consacrazione della chiesa
prima del nuovo anno, quando lascerò San Giorgio e partirò missionario per il Ciad».
Beatrice Doretto
opportuno, ma necessario.
Negli anni, così, si sono susseguite varie proposte: fino
al 2001, quando si cominciò
a lavorare con determinazione ad un progetto con l’obiettivo di iniziare a costruire entro un anno.
L’ingegner Paolo Toffolon, autore del progetto, ha
lavorato in collaborazione
con il consiglio parrocchia-
le, per arrivare alla definizione di un edificio che si inserisse in maniera armonica nel contesto ambientale
e sociale.
«Il risultato – commenta
don Carlo, che ha fortemente voluto la nuova chiesa – è una struttura funzionale, ma non avveniristica.
Mi premeva che fosse un
luogo accogliente, che la co-
GORGO / IL RICORDO
DEL CARO DENIS CANZIAN
mato per te e anche per
me.
Mi mancano sempre
il tuo sorriso, la tua allegria e la gioia di vivere
che sapevi trasmettere:
eri meraviglioso, hai lasciato un vuoto troppo
grande nella nostra casa.
La preghiera e la fiducia in Dio mi aiutano
a continuare il cammino
della vita. Il ricordo e la
tua presenza sono continui e vivono, sì vivono,
non sono partiti con te,
sono qui a rincuorare chi
soffre e vive nella speranza di rivederti, di
guardarti e abbracciarti.
Ti voglio sempre tanto bene.
La tua mamma
on infinita tenerezza ti ricordiamo, nessuno muore sulla
terra finché vive nel cuore di chi resta. Le tue doti di onestà, generosità e
la tua grande fede sono il
ricordo di quanti ti hanno conosciuto.
Grazie papà per quanto sei stato, hai speso la
tua vita lavorando per il
bene della tua famiglia: ora ti pensiamo nella luce
dei giusti accanto al Padre e ti preghiamo di aiutarci e proteggerci come
hai sempre fatto.
C
aro Denis figlio
mio,
ancora un anno è trascorso senza di te dopo
quella tragica e terribile
domenica che in un attimo ha lacerato e distrutto la tua giovane vita e ha segnato il mio
cuore con un dolore immenso che non si cancellerà mai e nemmeno
lo scorrere degli anni potrà attenuarlo. Molte volte penso all’uomo che saresti diventato oggi, ma
posso solo immaginarlo
e ricordarti come eri
quando il tempo si è fer-
DENIS CANZIAN
n. 8.5.1971 - m. 4.12.1988
Domenica 7 dicembre 2003
T
CEGGIA
ovaglie
rosse, segnaposti a forma
di cuore, lume di candela e musica di
sottofondo: la
cena per i fidanzati a Ceggia, domenica 23 novembre, ha ricreato un’atmosfera romantica, degna dei
migliori anniversari. Oltre
quaranta coppie hanno
riempito la sala della Casa
della Dottrina per un evento che, e qui sta la notizia, è stato organizzato
dalla parrocchia.
Ma come, potrebbe obiettare qualcuno, cosa
c’entra la parrocchia con
le cene per fidanzati? C’entra eccome, risponde il
parroco don Lorenzo:
quante volte sentiamo nella Chiesa il bisogno di giovani vite che regalino lo stimolo, che ci ricordino che
la vita è un’avventura in cui
si può tirare fuori il meglio
di sé? I fidanzati sono una
risorsa preziosa, che deve
essere valorizzata all’interno della comunità.
Eppure la Chiesa sembra avere quasi una sorta
di pudore nei confronti del
fidanzamento, ne parla poco. Con questa cena, preparata magistralmente dall’associazione Noi, la par-
C
FREGONA
FARRA DI SOLIGO
CAPPELLA MAGGIORE
DANILO DASSIE
m. 6.12.1992
Nell’undicesimo anniversario
della sua prematura scomparsa il suo ricordo resta sempre
vivo nella moglie, nelle figlie e
nei parenti tutti che assieme ad
amici e conoscenti lo affidano
al Signore.
ANTONINO MASO
n. 1.6.1925 - m. 11.12.1983
Sempre vivo nel nostro cuore,
tuo figlio Diego e tua moglie
Marcella ti ricordano nel ventesimo anniversario della tua
scomparsa.
GIUSEPPE DORIGO
n. 5.5.1963 - m. 11.12.1983
Il tempo passa inesorabile, ma
tu sarai sempre nei nostri pensieri. Nel 20º anniversario, moglie, figlio, mamma, papà, fratelli e sorella e tutti i tuoi cari.
Una messa sarà celebrata domenica 14 dicembre alle 10
nella chiesa di Farra di Soligo.
AUGUSTO DA RE
n. 9.11.1924 - m. 9.12.2002
Ci hai lasciati da un anno, ma
sei vivo nei nostri cuori. Ti ricordiamo nella preghiera, assistici da lassù fino al giorno
in cui saremo di nuovo tutti insieme.
Moglie Gioconda, figlie,
nipoti, parenti tutti.
rocchia
di
Ceggia, invece, ha voluto
ringraziare
nella maniera
più sentita e
visibile i fidanzati, per il
loro essere
segno dell’amore eterno di Dio.
Durante la messa che
ha preceduto la cena, don
Lorenzo ha invitato le coppie presenti a non sentirsi
inutili prima del matrimonio: la comunità ha bisogno di capire il mistero di
Dio racchiuso nelle parole
del profeta Osea “Ti fidanzerò con me per sempre”.
«A volte ci allontaniamo da
questo mistero – ha detto
don Lorenzo – e questo accade perché non ci regalate abbastanza lo stimolo
del vostro fidanzamento».
Un invito ad essere risorsa e a sentirsi accolti
dalla comunità parrocchiale: un messaggio che
sarà riproposto anche il 14
febbraio, con un’altra cena: non più per fidanzati,
come la ricorrenza di San
Valentino potrebbe far intuire, ma per cosiddetti
“single”, persone senza
compagno e compagna,
che spesso incontrano difficoltà nel vivere pienamente la loro vita all’interno della Chiesa. (BD)
La parrocchia ha
detto “grazie” ai
fidanzati con
un’inedita cena
CORBANESE / IL RICORDO
DI EMILIO DE PIZZOL
FRANCENIGO
35
ORARI
NECROLOGIE
da lunedì a venerdì
ore 8-12 e 14-18
I necrologi vanno consegnati
entro gli otto giorni prima
della loro pubblicazione.
L’Azione: tel. 0438 940249
fax 0438 555437
PREZZI:
Necrologi:
EMILIO DE PIZZOL
n. 1.12.1922 - m. 10.12.2002
Normali €40
Fuori box €60
Anniversari:
Ad un anno dalla tua
scomparsa, con amore i
tuoi cari.
compleanni
e matrimoni €60
PARÈ DI CONEGLIANO
GINO MORO
ANGELINA GIACOMETTI ROMOLO GOTTARDI
ved. MORO
n. 13.5.1917
n. 22.4.1921
n. 19.10.1938
m. 9.7.1995
m. 31.8.1997
m. 27.4.2002
Cari genitori e nonni, voi che siete i nostri angeli custodi vi affidiamo il piccolo Lorenzo che il giorno 8 dicembre riceverà il
Battesimo. Vi ricordiamo nella preghiera.
I vostri cari.
C
alcio e pallavolo.
Il primo è lo
sport più praticato in Italia, il secondo è considerato quello capace di
generare le più forti cariche
di adrenalina all’interno di
un palazzetto. Ma calcio e
volley, oggi, rappresentano
anche le due facce dello
sport coneglianese: prime,
belle e vincenti le ragazze
della Spes Zoppas; ultimi e
con il morale a terra, pur
dopo una serie di campionati più che apprezzabili, i
ragazzi di mister Sormani.
Il calcio:“Perché ci abbandonate?”
Dopo anni di successi,
promozioni e buoni risultati, il Conegliano del presidente Edy Sartori e del patròn Giovanni Liso è malinconicamente solo in fondo
alla classifica del campionato di serie D. Ma quel
che è peggio è, a sentire il
vicepresidente Stefano Liso, il clima che si respira attorno alla squadra: «Ci fa
male sentire critiche al nostro operato dopo che abbiamo tirato il carretto per
otto anni con buoni risultati. Notiamo nell’ambiente una memoria corta e una certa indifferenza per le sorti
Pallavolo alle stelle, calcio ultimo in classifica
Le due facce
di Conegliano
della squadra e della società. C’è uno scarso seguito da parte della città,
degli sponsor e del Comune. Finché la squadra vinceva la gente andava allo
stadio, ora invece… Noi comunque non abbiamo nulla da rimproverarci, perché
abbiamo portato il Calcio
Conegliano dalla promozione alla serie D».
Ma qual è, secondo Liso, la categoria che meglio
calzerebbe alla città? «Conegliano meriterebbe la serie C2, ma ne è ancora distante a causa della mentalità giusta, che non c’è». E
intanto i vari Siviero, Mateos e Perenzin (ai quali, come a tutti i compagni, va il
nostro augurio per un pronto riscatto) continuano a
giocare davanti ad un Comunale non propriamente
“gremito al limite della capienza”. L’ultima delusione
è arrivata domenica scorsa,
con la sconfitta interna (01) contro il Trento.
La pallavolo: “l’importante è far partecipare”
Davvero diversa la situazione che si sta vivendo
nella pallavolo femminile.
Dopo due campionati di
classifica medio-alta, infatti,
la Spes Zoppas Volley (notevolmente rafforzatasi in
estate) sta infatti dominando il proprio girone del
campionato di serie B1 con
8 vittorie su 8 partite, di cui
una sola finita al tiebreak, e
il palazzetto di via Antoniazzi stracolmo (oltre 500
le persone accorse sabato
NAZIONALE DI NUOTO
Giulia Furlan, 15enne
stella della Hydros
S
iamo in piscina a Oderzo, sede della
“Hydros”, società sportiva
in cui brilla Giulia Furlan,
di Ponte di Piave, classe
1988, da quest’anno pure
convocata in Nazionale…
«Prima per il Tre Nazioni sono stata in Francia
a marzo, e poi agli Europei
in Scozia ad agosto. E il 13
e 14 dicembre parteciperò
al Quattro Nazioni in Germania».
Com’è andata?
«In Francia bene, anche
se ho fatto solo le staffette,
perché le gare individuali
le hanno fatte le più esperte, poi agli Europei siamo
arrivati quarti e sesti, buon
risultato visto il gran numero di partecipanti».
Prima, avevi ottenuto
qualche altro risultato apprezzabile?
«Sono arrivata terza e
seconda diverse volte, tra
cui ai Campionati italiani
(due argenti e un bronzo
nell’edizione 2003)».
Parliamo del presente. Quanto tempo dedichi a questa tua
passione?
«Oltre alle gare alla do-
Giulia Furlan, fresca di allenamento
menica, ogni giorno mi alleno dalle 14 alle 16. Ma da
un po’ di tempo stiamo sperimentando un’ora supplementare di palestra il martedì e il venerdì, e un allenamento mattutino il lunedì e il mercoledì dalle 6
alle 7.30».
In questi due giorni
la sveglia quindi suona molto presto…
«Mi alzo alle 5, mamma
mi porta fin qua, faccio l’al-
sera per vedere le ragazze
sconfiggere per 3-1, l’Ariano Polesine). Con questo
non si vogliono certo dimenticare i buoni risultati
ottenuti negli ultimi anni anche da altre compagini cittadine, ma oggi è la pallavolo femminile, quella del-
la leader Marika Serafin,
della statuaria Mila Rizzo,
dell’esuberante Giulia Momoli e delle loro compagne
ad entusiasmare la città, un
obiettivo che il presidente
Giovanni Lucchetta ha inseguito fin dall’inizio: «Avere un pubblico che viene
numeroso a vedere la partita e si emoziona per ciò
che vede non è solo un obiettivo strategico, ma il fine stesso per cui lavoriamo.
Giocare con il palazzetto
mezzo vuoto sarebbe il peggiore risultato possibile. Alle ragazze dico sempre: se
non riuscite ad emozionare il pubblico, non potete
considerarvi delle professioniste».
Luca Anzanello
LE INVINCIBILI - Mila Rizzo (a destra) e Marika Serafin, due dei punti di forza della Spes
lenamento e poi gli allenatori mi portano a scuola, al
liceo scientifico di Motta:
sono in 2ª C».
Riesci a conciliare le
due cose? E cosa fai
nel tempo libero che
ti resta?
«Conciliare la scuola col
nuoto non è difficile, ma
poi tempo libero non ne resta molto. Comunque,
quando c’è, principalmente leggo e guardo film».
I professori cosa dicono di questa situazione?
«Approvano in pieno la
mia scelta, e problemi non
ne ho: a scuola vado bene,
ho la media dell’8…».
Nella tua vita il nuoto che importanza
ha?
«In questo momento
della mia vita è molto importante, perché riesco ad
ottenere buoni risultati.
Ma non è la mia meta principale. Penso anche agli
studi che vorrei fare in futuro: mi piacerebbe studiare biologia, perciò devo
anche impegnarmi con la
scuola».
Tra i nuotatori affermati quali sono i tuoi
modelli?
«Tra i maschi Fioravanti per il suo stile, tra le
donne invece mi ispiro a
Franziska Van Almsick: anche lei fa i 200 stile libero,
che è la specialità in cui riesco meglio».
Quali sono invece i
tuoi progetti per il futuro in ambito sportivo?
«Proseguire, e migliorare visto che sono appena
all’inizio, sempre conciliando il tutto con la scuola per avere ottimi risultati in entrambe le cose».
Andrea Pizzinat
IN BREVE
Bowling: Susegana sesta
terna d’Italia
Quasi podio per il Green Phantom
Susegana al campionato italiano per
terne di bowling che si è svolto a
Campodarsego. Il tris formato da
Mauro Bolzan, Umberto Feltrin e Antonio Dal Mas, con Franco Bolzan
come riserva, ha sfiorato la finale,
ma la sconfitta contro gli Alien Salerno li ha relegati al girone di consolazione, dove, un po’ demoralizzati, hanno chiuso al sesto posto.
Mountain bike: escursioni da Conegliano
Non mettere via la mountain bike
in attesa della bella stagione! Il Conegliano Bike Team propone escursioni con istruttore per tutto il
mese di dicembre. Di un’ora e mezza il sabato pomeriggio, con partenza alle 14; di 3-4 ore alla domenica mattina, con via alle 9. Il
ritrovo è sempre al bar Time di via
Einaudi a Parè. Per informazioni:
347-6032377.
MONTAGNA
Conegliano: Alpini e Cai
Ultima delle serate di multivisioni
di montagna del Cai di Conegliano.
Venerdì 5 dalle 21 all’auditorium
Dina Orsi c’è la “Serata Cai-Ana”:
sarà protagonista Davide Bertoni
con il suo “Lo spettacolo della montagna nelle quattro stagioni”. Seguirà il concerto del coro Code di
bosco di Orsago.
Tarzo: serata della montagna
Sabato 6 dicembre, alle 20.30, nella palestra parrocchiale di Tarzo
venticinquesima edizione della “Serata della montagna”. Interviene
Roberto Sorgato, membro dal Cai,
che presenta due documentari dal
titolo “Ambiens” e “Cordata Europea”. Partecipa la Corale dei laghi.
Colle: le scalate di Manrico
Sabato 6 alle 20.30 nella palestra
di Colle Umberto il grande alpinista di Mel Manrico Dell’Agnola presenta uno spettacolo di diapositive
in dissolvenza su “I deserti della
mente”, incentrato sulle sue esperienze nei deserti di roccia delle
Dolomiti e di Yosemite (California)
e quelli di ghiaccio della Groenlandia.
e
L’AZiON
Lettere
CROCE
Riflessioni
a margine
di quella
di S.Lucia
“S
anta Lucia di
Piave, città del
beato Claudio
e delle fiere”. Questa è la
scritta che si legge entrando
nel comune di Santa Lucia.
Per chi ha un minimo di sensibilità religiosa l’accostamento risulta alquanto stonato, anche se non ho mai
voluto negare la buona fede
di chi voleva rendere esplicite alle porte del paese le
“caratteristiche” interessanti per chi volesse fermarsi in
visita. Ma quando la scorsa
settimana ho visto campeggiare una croce illuminata
sulla ciminiera che si trova
adiacente ai padiglioni fissi
nella area della fiera ho pensato che la volontà di confondere maldestramente sacro
e profano a Santa Lucia è proprio una passione.
L’intenzione di questo gesto da parte dell’Amministrazione è chiara a chiunque: approfittare del grande
afflusso di gente alla fiera
millenaria per rendere esplicita, pubblica la propria “crociata” per la difesa del Crocifisso (cioè Colui che è appeso alla croce).
Io voglio chiedere all’Amministrazione comunale e a tutti quei cittadini che
approvano questa scelta se
veramente questo gesto sta
rispettando il simbolo della
croce, e soprattutto se sta rispettando Colui che della
croce ha fatto segno universale di accoglienza, di riscatto dal male, di salvezza. Dio
ha scelto come trono terreno per il proprio Figlio la croce, un segno di sconfitta e
non di difesa, o peggio, di imposizione della propria persona e delle proprie idee.
Nella croce Gesù si è lasciato infiggere al legno, a braccia aperte, perché tutti gli uomini vedessero e ottenessero la salvezza di Dio. Gesù
nella sua vita non ha mai avuto una parola di paura o di
rifiuto per le persone appartenenti a religioni diversa
dalla sua (ovvero la religione
ebraica); anzi, ha incontrato,
accolto e rimesso in dialogo
con Dio Padre proprio coloro che la sua religione considerava pubblici peccatori e
“goim”, ovvero gente di razza inferiore e di culto idolatra. Parole dure invece Cristo
le ha indirizzate ai dottori, ai
maestri, agli anziani, ai responsabili pubblici della propria religione condannando
la strumentalizzazione che
questi ne facevano, l’uso alienante, falsante e schiavizzante per la gente, così lontano dalla volontà di Dio.
Non ci vuole tanta perizia
o conoscenza teologica per
rendersi conto di ciò, basta
passare qualche ora a leggere il Vangelo.
Le fiere sono per loro natura un luogo nel quale da
sempre uomini provenienti
da realtà diverse si incontrano, dialogano, si accordano
pacificamente. Quest’anno,
ovviamente, un numero crescente di stranieri visiterà la
fiera. Che segno gli sta dando la comunità locale? Un segno di accoglienza o un segno di chiusura?
E N T R A
N E L
& interventi
Proporrei all’Amministrazione un segno veramente coraggioso che andrebbe a sanare immediatamente questa brutta “scivolata”. Che la croce venga lasciata, ma che vengano posti
subito vicini, in dimensioni a
lei uguali, almeno anche la
mezzaluna dell’islam, la stella di Davide, la parola sacra
“Om” dell’induismo, il budda, lo “yin e yang” del taoismo. Sono i maggiori simboli
religiosi di coloro che oggi,
provenienti da ogni parte del
mondo, vivono a Santa Lucia
di Piave. E una volta passate
le fiere, chiedo che ci si prenda l’impegno di iniziare un
dialogo vero sull’incontro tra
religioni e culture diverse nel
nostro territorio.
Concludo dicendo che
purtroppo le chiusure mentali nei confronti dello straniero da parte nostra, oltre
che essere una esplicita negazione dell’insegnamento
di Gesù sono fuori dal tempo e il nostro tempo le sta
progressivamente smantellando. Non sono queste “crociate” che fermeranno un
confronto con chi sta arrivando nelle nostre zone da
ogni parte del mondo, da ogni contesto religioso e culturale. Non è la religione islamica che dobbiamo temere, ma il fondamentalismo, ogni fondamentalismo,
quello islamico ma ancor di
più quello del quale non ci
accorgiamo, ovvero quello
che mettiamo in pratica noi
con i nostri gesti che pur partendo apparentemente dalla
buona fede finiscono inevitabilmente per diventare negazione della nostra vera cultura e della nostra religione.
Diego Cozzuol
SENTIERI
Ancora
un capitolo
delle
schermaglie
Non c’è tregua sui “sentieri”, anche in questo numero.
Abbiamo infatti ricevuto e
pubblichiamo questo intervento del presidente della Comunità Montana delle Prealpi,
Gianpiero Possamai, in replica ad alcune dichiarazioni del
consigliere di opposizione Giuseppe De Luca.
S
piace dover impegnare
ancora del tempo, e ci
rimettiamo alla pazienza dei
lettori per rispondere alle continue falsità espresse a mezzo
stampa dal consigliere di opposizione Giuseppe De Luca,
la cui azione denigratoria, iniziata da quando non è più stato nominato assessore di quest’ente, è ispirata al motto
“sparla, sparla che qualcosa rimane”.
Il lettore ha però il diritto di
conoscere la verità.
Indennità amministratori
De Luca afferma, nella sua
lettera pubblicata sul settimanale L’Azione in data 23 novembre, che il vicepresidente
della Comunità “guadagna”
circa due milioni di lire mensili.
Il fatto è completamente errato. Risulta manifesta “l’inaffidabilità” politica di De Luca
fondata sulla falsità delle periodiche affermazioni che lo
stesso effettua nel tentativo di
screditare gli attuali amministratori della Comunità Mon-
Domenica 7 dicembre 2003
tana verso l’opinione pubblica.
Per chiarezza e trasparenza amministrativa comunico
che il vice presidente percepisce un’indennità mensile di
625 mila lire lorde e non “guadagna” certo due milioni di lire.
Nel merito all’indennità per
la carica di presidente si precisa che detta indennità è stabilita per legge, dall’anno 2000,
in 6 milioni 700 mila lire lordi
mensili. Di mia spontanea volontà ho provveduto a ridurre
detto importo a 5 milioni di lire lordi.
Quindi l’indennità netta di
presidente è di circa 2 milioni
900 mila lire (mille 497 euro)
per un impegno di tempo pressoché totale tolto alla mia attività di libero professionista.
Resta inteso che per la carica
di sindaco non percepisco alcunché.
Prealpi in festa
“Prealpi in festa” è una manifestazione annuale di promozione, esposizione, e vendita di prodotti tipici, che dall’anno 2000 è stata resa itinerante nel territorio delle Prealpi trevigiane.
Per tale manifestazione sono stati impegnati 17 mila euro e non 23 mila come De Luca ha falsamente affermato.
De Luca inoltre tace sul fatto che, considerata l’importanza che questa manifestazione riveste per la valorizzazione delle tipicità locali, la
Provincia di Treviso ci eroga
43
un contributo di 5 mila 500 euro e la Camera di Commercio
un contributo pari a 5 mila euro.
Palio delle Prealpi
“Palio delle Prealpi” è una
rievocazione storica che ha visto nella seconda edizione di
quest’anno, realizzata all’interno della manifestazione regionale “Una piazza per la storia veneta”, la partecipazione
di 15 Comuni delle Prealpi.
Per questa edizione la Comunità aveva deciso di non
chiedere contribuzioni economiche da parte dei Comuni
e, visto l’ottimo risultato ottenuto a CastelBrando, è nostra
intenzione trasformare tale evento, l’unico che registra una così ampia partecipazione
di Comuni, da appuntamento
biennale in annuale.
Sentieri
È assolutamente chiaro il
tentativo del consigliere di opposizione di creare disaccordo tra la Comunità Montana e
le associazioni di volontariato.
Tentativo che non avrà seguito, in primo luogo per l’intelligenza delle persone che si
dedicano al volontariato, ma
anche perché questo ente riconosce da sempre l’importantissimo valore di impegno
e sacrificio che l’associazionismo e il volontariato svolgono
a favore della comunità.
Gianpiero Possamai
Presidente Comunità Montana
Prealpi Trevigiane
Potete inviare le vostre lettere al direttore
per posta elettronica all’indirizzo:
[email protected]
per posta all’indirizzo:
L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto
oppure per fax allo 0438. 555437
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