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ESTORSIONI FOGGIA
24 maggio
L’IMPRENDITORE AI CARABINIERI: “NON SONO SOTTO ESTORSIONE
Non sa spiegarsi quanto successo e nega d’aver ricevuto richieste di pizzo. E’ quanto avrebbe
raccontato ai carabinieri in un lungo interrogatorio in caserma uno dei più noti imprenditori edili di
Foggia. Era finito nel mirino di due ignoti pistoleri, che hanno sforacchiato con 6 colpi la sua auto.
Fortunatamente è rimasto illeso. L’impressione degli investigatori è stata quella di un semplice
avvertimento, senza uccidere. Pur a fronte delle sue dichiarazioni che avrebbero negato l’esistenza
di minacce e/o richieste di tangenti (suoi familiari furono vittime nel passato della mafia del pizzo),
una delle piste investigative porta necessariamente al racket. E non potrebbe essere altrimenti per la
storia della criminalità di questa città che vede proprio nel pizzo il suo affare principale.
31 maggio
«DEVI DARCI 10 MILA EURO» ESISTE IL FILMATO
«Arriva Pasqua e ci devi dare diecimila euro perché dobbiamo festeggiare anche noi». L’incubo per
un professionista, che già un anno fa era stato costretto a subire richieste estorsive e pagare il pizzo,
è ritornato con una telefonata ricevuta a fine marzo da un anonimo interlocutore. A distanza di due
mesi i carabinieri della compagnia di San Severo, risaliti alle cabine da cui partirono le telefonate
estorsive recuperando le immagini dei telefonisti estrapolate dalle telecamere ospedaliere, hanno
arrestato due uomini, entrambi sanseveresi e già noti alle forze dell’ordine sono stati arrestati per
tentata estorsione continuata. Una delle tre telefonate fu fatta all’interno dell’ospedale civile
“Teresa Masselli” di San Severo», munito di sistema di videosorveglianza il che consentì ai
carabinieri di estrapolare le immagini.
13 giugno
800 EURO PER RESTITUIRE IL BOTTINO DELLA RAPINA
Avrebbe preteso 800 euro per restituire ad uno straniero gli oggetti che gli furono rapinati nello
scorso gennaio: è così finito in carcere un ventiduenne di Peschici, già noto alle forze dell’ordine,
accusato di estorsione. L’arresto in flagranza per l’ennesimo episodio del cosidetto «cavallo di
ritorno» (ossia la restituzione di refurtiva dietro il pagamento di una tangente) è stato eseguito dai
finanzieri della tenenza di Vieste, informata del ricatto in corso dalla vittima.
13 giugno
CHIESTI 3 MILA EURO PER LA RESTITUZIONE DEL RIMORCHIO
Avrebbe preteso 3mila euro per la restituzione di un rimorchio rubato: da qui l’arresto per
estorsione di un 28enne, sanseverese già noto alle forze dell’ordine. L’indagine è partita grazie al
coraggio di un imprenditore che, riponendo fiducia nei carabinieri, ha denunciato un’estorsione
perpetrata ai suoi danni con l’ormai nota tecnica del “cavallo di ritorno”.
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27 giugno
IL PIZZO AL CAPOCLAN
Nuovo arresto per <<Cintaridd>>, al secolo Angelo Notarangelo, il 35enne di Vieste ritenuto, dagli
investigatori, capo dell’omonimo clan operante nel Gargano. Notarangelo è accusato di estorsione
ai danni di un imprenditore di Vieste che operava nel settore della vendita di automobili, costretto a
consegnare all’arrestato circa sessantamila euro. L’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita
dai carabinieri nel carcere di Foggia, dove Notarangelo è detenuto: l’uomo è imputato anche nel
processo denominato ‘Medioevo’ perché accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai
danni di operatori turistici del Gargano. La nuova ordinanza di custodia cautelare è, in pratica, una
costola dell’inchiesta Medioevo: nel corso di quella indagine la procura lo aveva accusato anche
dell’estorsione al titolare dell’autosalone. Il gip, però, nel 2010, aveva rigettato la misura cautelare:
nei giorni scorsi il tribunale del riesame di Bari ha accolto l’appello della procura, emettendo una
nuova ordinanza di custodia cautelativa. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri della
tenenza di Vieste, tra il 2006 e il 2007, il titolare di una rivendita di automobili è stato costretto,
dietro minacce e violenze, a consegnare a Notarangelo quasi 6mila euro. La vittima, infatti, ogni
mese depositava nelle mani di ‘Cintaridd’ cinquemila euro: soldi che venivano prelevati
dall’imprenditore dal conto della società. Altre volte il contante era quello consegnato dai clienti
della vittima a titolo di acconto per l’acquisto delle automobili. Quando l’imprenditore non era in
grado di pagare Notarangelo, hanno spiegato gli inquirenti, pretendeva alcune delle automobili
presenti nel salone. Sarebbero state in tutto dodici i veicoli ‘regalati’ al viestano: tra questi una Ford
Fiesta, una Fiat Punto, una Passat, un Seat Ibiza. Inoltre tra le auto consegnate gratuitamente, anche
la Lancia K di proprietà della moglie della vittima. Auto che l’imprenditore fu costretto a regalare a
Notarangelo, è emerso dalle indagini, dopo essere stato aggredito dall’arrestato: il titolare della
rivendita di automobili, infatti, fu colpito con calci e pugni riportando lesioni in varie parti del corpo
e la frattura del setto nasale. Una aggressione che convinse la vittima a denunciare il suo presunto
aguzzino. Notarangelo è in attesa di giudizio nel processo Medioevo, che si sta svolgendo al
tribunale di Foggia e che è ormai alle battute finali. Il blitz risale al 13 aprile del 2011 quando
Citarrid fu arrestato con altre sei persone, e accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai
danni di operatori turistici del Gargano. Il 19 luglio scorso è stato coinvolto nel blitz <<Tre
Moschettieri>> e accusato di estorsione ai danni di altri due imprenditori proprietari di una struttura
turistica. <<Slot Machine>>, invece, il nome dell’operazione messa a segno dai carabinieri il 14
novembre del 2011: anche in questa indagine compare il nome di Angelo Notarangelo, accusato di
estorsione ai danni di un imprenditore che operava nel settore delle slot machine.
2 luglio
ESTORCE TESSERA PREPAGATA A GESYORE DI SALA GIOCHI
Arresto-bis per un presunto giovane estorsore di Lesina. Infatti arrestato 11 mesi fa, il 2 agosto del
2012, dai carabinieri su ordinanza del gip del Tribunale di Lucera perché accusato di estorsione ai
danni del gestore di una sala-giochi. «La vittima fu costretta a consegnare gratuitamente
all’indagato una tessera prepagata per giocare ai video-poker, tessera che il gestore della sala fu
costretto a ricaricare più volte per importi di alcune centinaia di euro: l’indagato aveva minacciato
di distruggere il locale se le sue richieste non fossero state assecondate».
11 luglio
VITTIMA DEL RACKET, RIAPRE IL NEGOZIO
Una donna foggiana titolare di un negozio di abbigliamento del centro di Foggia. Appunto, «si
trovava» in quella strada fino a quando il racket delle estorsioni non lo ha fatto saltare in aria, la
notte del 22 novembre del 2012. Una esplosione che fece svegliare una parte della città,
danneggiando anche alcuni edifici accanto, tra cui le vetrate della parrocchia Madonna della Croce
che si trova dall'altra parte della strada. E’ riuscita a ritrovare la forza per andare avanti e
ricominciare.
12 luglio
N FERDINANDO
ESTORSIONE AD UN PARENTE
Stava minacciando un parente per estorcergli 50 euro. Ma quando sul posto sono giunti i carabinieri
avvertiti da una segnalazione al 112, si è avventato contro i militari. È finito così un 25enne, di San
Ferdinando di Puglia.
29 agosto
RIAPPARE IL FENOMENO DEL “CAVALLO DI RITORNO”
Un sipontino, si è preso la briga di segnalare, scrivendo una missiva, la esasperazione sua e della
gente del centro fondato da Re Manfredi, “ostaggio” -fa presente della delinquenza comune, quella
specializzata e dedita ai furti d’auto con il classico cavallo di ritorno.
28 settembre
ESTORSIONE AD UN ANZIANO
È stato bloccato dai carabinieri mentre ritirava le 5mila euro, che un anziano imprenditore agricolo
di Termoli gli stava consegnando per riavere indietro la sua auto, portatagli via qualche giorno
prima sotto la minaccia di un coltello. Con l’accusa di estorsione a seguito di rapina, quindi, è finito
in carcere un 28enne di Serracapriola.
2 ottobre
ESTORSIONE CONTINUATA
Estorsione continuata ed aggravata. Brutta avventura anche per un pasticcere che, appena aperto il
suo locale all’alba, si è visto avvicinare in maniera minacciosa da un giovane di 27 anni, il quale gli
ha imposto la protezione, costringendolo a consegnargli 80 euro. Poi si è allontanato non prima di
aver ordinato alcuni dolci e torte, intimando al pasticcere che sarebbe passato più tardi a ritirarli,
ovviamente senza pagarli. La vittima non si è fatta intimorire ed ha avvertito i carabinieri che si
sono appostati nei pressi della pasticceria ed hanno arrestato il malvivente quando, verso
mezzogiorno, si è puntualmente ripresentato. Dopo le formalità di rito, su disposizione dell’autorità
giudiziaria, è stato condotto presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari per
estorsione. Stesso reato, in concorso, e manette per due rumeni, Daniel Costantin, 25 anni e Daniel
Costantin Horvath, di 20 dopo che un connazionale aveva denunciato ai carabinieri le pesanti
minacce subite dai due nel caso in cui non avesse consegnato loro 100 euro. I due arrestati si erano
presentati in auto presso il casolare in cui vive la vittima e per dare forza alla richiesta avevano
esibito una sciabola lunga 70 centimetri. Il numero di targa annotato dalla vittima e l’arma ritrovata
nell’auto, (che aveva i numeri di telaio parzialmente illeggibili) ha portato i militari ad arrestarli.
9 ottobre
GLI INTIMANO DI PAGARE 50MILA EURO PENA L’IMPICCAGIONE
Arrestato dalla squadra mobile il telefonista, vittima una guardia giurata «Dacci 50mila euro
altrimenti ti impicchiamo». Sarebbe partita da una scheda telefonica nella disponibilità di un agente
di commercio la telefonata di minaccia giunta nel maggio scorso ad una guardia giurata per
intimarle di consegnare il denaro, praticamente quanto aveva riscosso qualche mese prima al
termine di una transazione con il datore di lavoro.
17 ottobre
VENDE I TERRENI PER PAGARE GLI ESTORSORI
Aveva già subito una estorsione e per pagare era stato costretto a vendere sette ettari della sua azienda
agricola. Dopo una nuova richiesta estorsiva ha deciso di raccontare tutto alla polizia denunciando i
suoi estorsori. Due i fermi di polizia eseguiti dagli agenti della Squadra mobile di Foggia. Uno dei due
indagati avrebbe contattato un agricoltore di 54 anni, minacciando la sua famiglia se non avesse pagato
30mila euro. Due anni fa lo stesso agricoltore era stato vittima di un'altra estorsione, sempre da uno dei
due individui che si era intromesso nella trattativa, 20mila euro più altre cinquemila, come compenso
per la trattativa estorsiva andata a buon fine. In quell'occasione l'agricoltore, per far fronte alla richieste
era stato costretto, all'insaputa dei familiari a vendere sette ettari di terreno.
8 novembre
RACKET O TENTATO RAPIMENTO DI 2 IMPRENDITORI ?
Si torna a sparare a Cerignola. Nel mirino, due imprenditori che in altrettanti, inquietanti e gravi
episodi, sono stati fatti oggetto di colpi di arma da fuoco che per fortuna hanno prodotto solo lievi
danni. Col volto coperto da caschi integrali da motociclista hanno fatto irruzione in un magazzino
di ricambi per auto. Oltre al titolare, il figlio e un dipendente. Uno dei due malviventi, armato di
una pistola calibro 9x21, ha fatto fuoco quattro volte, ma non ha raggiunto il bersaglio dal
momento che i tre bersagli, alla vista dell’arma, si sono gettati per terra dietro il banco di vendita.
Poi, senza dire una parola, i due killer hanno guadagnato l’uscita e fuggono a bordo di una grossa
moto. L’altra sparatoria ai danni di un industriale nel settore vinicolo e suo figlio. Nicola, 30 anni si
erano diretti a bordo di una Bmw di grossa cilindrata verso uno dei due stabilimenti di loro
proprietà, Giunti nei pressi dell’ingresso della cantina hanno rallentano e, quando l’auto si era quasi
fermata, sono stati affiancati da un’auto di grossa cilindrata I malviventi hanno sparato due colpi di
fucile che hanno infranto il lunotto posteriore e, raggiunti entrambi gli occupanti alla testa. Di
sicuro c’è che i due episodi, che hanno ovviamente provocato terrore nelle vittime.
27 novembre
TENTA DI ESTORCERE 2 MILA EURO
Estorsione, furto, ricettazione: 13 arresti dei Carabinieri in città e provincia. I militari della
Compagnia di Foggia hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio. Nel corso
del servizio è stata data esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal
GIP del Tribunale di Foggia, nei confronti di un 25enne foggiano, accusato del reato di tentata
estorsione nei confronti di una ragazza, titolare di un’agenzia per l’organizzazione di matrimoni ed
eventi, alla quale, telefonicamente, nel mese di maggio 2013, richiedeva più volte la somma di 2
mila euro minacciandola, nel caso non avesse aderito alla richiesta, di farle esplodere il suo negozio.
La ragazza però, coraggiosamente, decideva di non sottostare a tale minaccia e sporgeva denuncia,
che permetteva di avviare le relative indagini.