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STORIE...OLIMPICHE Elania Nardelli, la Capitanata a Londra «Le Olimpiadi? Dovrà essere tutto perfetto» La tiratrice candelese dalla carabina fortunata: «Guardavo le altre allenarsi e sognavo un futuro così» Claudia Di Dio C andela, comune di 2.741 abitanti sulle colline di San Rocco e di San Tommaso, ti accoglie con la sua cittadella dello sport. In cima, campeggia il palazzotto bianco della sezione del Tiro a Segno, che dal 1967 ha scritto alcune tra le pagine più belle dello sport di Capitanata. Il 28 luglio, poi, scriverà l’ennesimo capitolo del suo album di ricordi, quando Elania Nardelli, tiratrice classe 1987, calcherà le linee del poligono di Londra 2012 con la sua carabina, partecipando alla sua prima Olimpiade, nelle gare dai 10 e 50 metri. Lei, che divide i suoi natali tra Candela e il vicino paese di Rocchetta Sant’Antonio, dove risiede ancora il nonno che «mi fa una pubblicità spietata», afferma la stessa venticinquenne timida in apparenza, ma con determinazione e grinta da vendere. Già, perchè quest’Olimpiade, Elania se l’è davvero sudata: «Ho conquistato la carta olimpica con il bronzo mondiale di Monaco 2010, ma, da allora, ho dovuto confermare fino alle ultime gare di poter essere da Olimpiade - ci confida la tiratrice - L’obiettivo del ct nazionale è quello di portare le atlete più in forma al momento». E un campione si riconosce quando ci sono le difficoltà da affrontare, per trovare giorno dopo giorno quella strada che, all’inizio, pare tutta in salita. «Ricordo ancora le prime volte qui al poligono - sorride Elania, aprendoci il suo album dei ricordi - Ero la più piccola, l’ultima arrivata. Le altre erano già in Nazionale, io faticavo e le prime gare sono state un disastro». Ma un fuoriclasse, non si abbatte per così poco: «La mia forza è stata la voglia di raggiungere un obiettivo: in allenamento i colpi finivano sempre vicino al 10, così ho creduto di potercela fare. E il mio istinto mi ha dato ragione». Oggi, Elania Nardelli è qui a raccontarci dei suoi campionati italiani, del suo terzo posto ai Campionati del Mediterraneo di Pescara 2009 e del bronzo di Monaco 2010, quello che rimase impresso ai telespettatori di RaiSport: lì, di fianco alle due tiratrici cinesi che a stento tirarono fuori un sorriso, «c’ero io, che, visto il mio nome sul podio, non sono riuscita a trattenere le lacrime, mentre abbracciavo Gaby Buhlmann, la mia allenatrice». Ma non dimentica nemmeno quando Antonio Verlicchi, il suo primo tecnico, «Faceva il giro del paese con la sua macchina, veniva a prenderci ogni giorno per portarci al poligono. È stato anche il suo impegno a portarmi qui dove sono ora», e quel bruciante quarto posto in coppa del Mondo, nel 2010, quando «arrivai ai colpi di finale a pari merito con la terza. Andammo agli spareggi, e lì la tensione mi giocò un brutto scherzo: feci 9.8, mentre l’americana sparò un 10.5». Davvero pochi i vezzi della tiratrice venticinquenne che tra poco più di un mese calcherà il poligono olimpico: «Il tiro a segno è uno sport di concentrazione, c’è spazio per la tecnica, poco per la scaramanzia. Anche se... - confessa poi Elania - Sulla mia carabina c’è lo sticker di una coccinella. È lì da sempre, e quando una volta, per pulire l’arma, si staccò, sono stata attenta a risistemarla nello stesso punto in cui era sempre stata». Ma una vita così dedicata allo sport, toglie qualcosa alla vita di una normale venticinquenne? «Giro il mondo, visitando posti splendidi - Sidney su tutti, è la preferenza della candelese - Ma devo rinunciare alla vita in famiglia, alle vacanze con gli amici». Quelle stesse persone che, però, non l’hanno mai abbandonata: «Prima delle gare non manca mai l’sms alla mamma, e quello di Francesca, la mia amica di sempre, ma anche nell’ambiente del tiro a segno ho trovato tanto aiuto da I foggiani già alle Olimpiadi L'ALBUM DEI RICORDI Il podio di Monaco 2010 con le atlete cinesi un mio compagno di squadra di Siena, e da suo moglie». Mamma e papà, poi, con il fratello Antonio, saranno a Londra per sostenere la campionessa di casa nella sua prima Olimpiade. Ora, il calendario di Elania Nardelli ha un cerchio rosso intorno al 28 luglio, giorno primo delle Olimpiadi di Londra: «Le nostre gare apriranno le competizioni, e perciò dovrò perdermi, a malincuore, l’emozione della sfilata inaugurale», ma per quello, c’è la tv? «Non lo so, forse avrò solo voglia di chiudere il mondo fuori dalla stanza e pensare al giorno dopo». Mentre lei, dentro, sarà con la musica del suo lettore Mp3, pensando a quel poligono rosso e blu, perchè «Partecipare alle Olimpiadi è il sogno di tutti gli sportivi. Una volta lì, però, bisogna tenere i piedi per terra, allenarsi bene e dare il massimo, una volta in gara. Lì, dove dovrà essere tutto perfetto». Parola di Elania Nardelli, candelese alle Olimpiadi di Londra 2012. La presentazione della squadra olimpica PUGILATO: Paolo Curcetti: Roma 1960 Gaetano Curcetti: Monaco 1972 Luciano Bruno: Los Angeles 1984, bronzo Michele Mastrodonato: Seul 1988 Luigi Castiglione: Barcellona 1992 Ciro Fabio Di Corcia: Sidney 2000 ATLETICA: Antonella Bevilacqua: salto in alto, Barcellona 1992 e Atlanta 1996 La fedele carabina di Elania La cerimonia di presentazione e la premiazione dei Campionati Mondiali Militari TIRO A SEGNO: Sabrina Sena: Atene 2004 Francesco Bruno: Atene 2004, Pechino nel 2008 e Londra 2012 OLIMPIADI INVERNALI: Danilo Santarsiero: bob a 4 Vancouver 2010