2013 Liviana Berardini

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2013 Liviana Berardini
© 2013 Liviana Berardini
© 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Progetto grafico a cura di
Gilodi Noel
Gilodi Sasha
2 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Indice
Pag.
La rondine dell’anima
4
Saluto Yoga- Fiore di loto
13
Matsyendra: le origini dello yoga
16
Pranayama: il volo della rondine
19
Il saluto al sole: la danza della rondine
21
La meditazione I° livello: in viaggio dalla rondine
24
12 asana-base: in giostra con la rondine
26
La meditazione II° livello: in viaggio per mare con la rondine
29
Kaoshikii
31
La meditazione III° livello: in Tibet con la rondine
33
Fundanela: per far ridere la rondine
35
Yoga-Memory: per giocare con la rondine
37
Rilassamento: la rondine riposa
39
Musiche
41
3 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati La rondine
dell’anima
4 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati La rondine dell’anima
Michal Snunit
Nel fondo profondo dentro il corpo lì abita l’anima.
Nessuno ancora l’ha vista eppure tutti sanno che esiste. Esiste, senza ombra di dubbio.
E tutti sanno, anche, che cosa c’è dentro di lei…
Dentro l’anima nel suo bel mezzo sta lì, ritta su una sola zampetta una rondine.
La Rondine!
Il suo nome è Rondine dell’anima…
E’ lei che sente tutto quello che noi sentiamo.
Quando qualcuno ci fa del male la Rondine dell’anima vaga mogia nel nostro corpo, di qua, di là,
per ogni angolo, con il peso di pesanti patimenti.
Quando qualcuno ci vuole bene saltella, la Rondine dell’anima, saltella, fa piccoli balzi d’allegria,
avanti e indietro, su e giù.
Quando qualcuno ci chiama per nome la Rondine dell’anima sta bene attenta al suono della voce
di chi chiama:
vuol riconoscere quale sia la natura del suo richiamo.
Quando qualcuno si arrabbia con noi la Rondine dell’anima si racchiude in se stessa e triste e
silenziosa se ne sta.
Però, quando qualcuno ci stringe in un abbraccio la Rondine dell’anima che abita nel profondo del
nostro corpo diventa grande grande sino quasi a riempire di sé tutto lo spazio che trova dentro noi.
Quel che c’è di bene al mondo lei lo trova in un abbraccio stretto stretto.
Nel fondo profondo, dentro il corpo lì abita l’anima. Nessuno ancora l’ha vista eppure tutti sanno
che esiste. E mai, mai è nato alcun uomo senza che per lui un’anima ci fosse.
Così l’anima si annida dentro di noi nel momento stesso in cui veniamo al mondo.
E non ci abbandona, non una sola volta finché siamo vivi.
Come l’aria che l’uomo respira dal momento in cui nasce sino al momento in cui se ne va.
E ora sicuro vorrete sapere com’è fatta la Rondine dell’anima.
Oh, non c’è nulla di più semplice.
E’ fatta di tanti cassettini.
Non si possono aprire sull’istante, già, perché ognuno è chiuso a chiave, con una chiavetta che
funziona solo per lui. E’ tutta sua.
La Rondine dell’anima è proprio l’unica che possa aprire i cassettini.
In che modo? Nulla è più semplice: con l’altra sua zampetta.
5 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati La Rondine dell’anima sta ritta su una zampetta sola. Con l’altra sua zampetta che tiene ripiegata
sotto il corpo può far girare la chiave di quel cassettino che vuole aprire.
La spinge nella toppa, gira, ed ecco che tutto quel che c’è nel cassetto se ne esce in libertà dentro
il corpo.
E poiché Tutto quello che noi sentiamo ha un suo proprio cassetto la Rondine dell’anima è una
moltitudine di cassettini.
C’è il cassetto della gioia e quello della tristezza, il cassetto dell’invidia e quello della speranza, il
cassetto dell’illusione perduta e quello della disperazione, c’è il cassetto della pazienza e quello del
nervosismo.
C’è persino il cassetto dell’odio, il cassetto della rabbia, ma anche quello della dolcezza e della
cortesia, quello della pigrizia e quello…dell’insulsaggine.
E, infine, il cassetto dei segreti più segreti, quello che quasi mai viene aperto.
Ci sono molti altri cassetti.
Per parte vostra potete aggiungerne tanti: quanti ne volete!
Capita a volte che l’uomo possa scegliere da sé e indicare alla Rondine dell’anima quale chiave
vuol far girare, quale cassetto aprire.
Ma a volte è la Rondine dell’anima che decide per lui.
Un esempio: lui vuole stare zitto e dà istruzione alla Rondine dell’anima di aprire il cassettino dello
star zitti. Ma lei, di testa sua, apre quello della chiacchiera, e lui parla, parla senza neanche volerlo!
Un altro esempio: lui cerca di dare ascolto alla pazienza. Ma lei gli apre il cassettino del
nervosismo e così lo fa diventare nervoso.
Capita così che lui sia geloso senza averne la minima intenzione.
Capita così che lui combini solo guai anche se vuol essere d’aiuto.
Perché davvero la Rondine dell’anima non sempre si lascia comandare ma solo qualche volta.
E allora, a volte, gli combina dei pasticci…
Così non è difficile comprendere che ogni uomo è diverso dall’altro per la Rondine dell’anima che
sta dentro di lui.
C’è quella che già sul far del mattino spalanca il cassettino della gioia: e la gioia si diffonde per
tutto il corpo. E l’uomo di questa Rondine sarà pieno di gioia.
Ma poi c’è quella Rondine dell’anima che spalanca per lui il cassettino del dolore… Il dolore allora
esce e si diffonde e diventa padrone dell’uomo in ogni cosa e in ogni suo momento. Così, sino a
quando la Rondine non chiude quel cassettino non troverà più pace al suo dolore.
C’è la Rondine che -poverina!- apre sempre cassetti poco piacevoli…
E la Rondine che -buon per lei!- sceglie fra i cassetti quel che meglio le si addice.
Ma la cosa più importante è star bene ad ascoltare la Rondine dell’anima .
Capita a volte ch’essa chiami e noi non la sentiamo. Peccato!
6 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Vuole raccontarci di ciò che siamo noi, vuole raccontarci di quei sentimenti che stanno chiusi nei
cassetti dentro di lei.
C’è chi l’ascolta un momento dopo l’altro,
c’è chi l’ascolta per un momento, ogni tanto,
e c’è chi l’ascolta una sola volta, in tutta la vita.
Allora val forse la pena chissà, nel pieno della notte, quando tutto tace, di stare, un poco, ad
ascoltare la Rondine dell’anima che sta dentro di noi,
nel profondo dentro il nostro corpo.
7 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati 8 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati 9 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati 10 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati 11 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati 12 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Saluto Yoga
Fiore di loto
Segno di OM
13 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Om Namah Sivaya è il mantra che utilizzo nel Saluto
Yoga. Viene accompagnato da un inchino fatto a
mani premute insieme, davanti al cuore. Questo
gesto viene compiuto all’inizio e alla fine della lezione
di Yoga, in segno di rispetto reciproco e come buon
auspicio per i presenti; Siva è la divinità del buon
auspicio elargitore di bontà e prosperità. I bambini
alla mia frase Om Namah Sivaya, rispondono
semplicemente Om.
Questa è la posizione yoga più usata; per parlare, per
ascoltare, meditare o narrare, si assume la posizione del
Fiore di loto. Con i bambini utilizzo in verità Siddhasana
(posizione del maestro): far allungare le gambe in avanti,
piegare la gamba destra e sistemare il tallone vicino al
culetto,poi piegare l’altra gamba e appoggiare il tallone
all’altezza del tallone destro. Busto eretto e mani in Chin
Mudra. Quando insegno Chin mudra spiego che il dito
indice siamo noi come corpo e mente e il pollice è la
nostra parte profonda; sono in contatto fra loro a formare
un cerchietto in segno di unione, ossia lo scopo dello
Yoga racchiuso in un piccolo gesto. Qui solitamente introduco il significato della parola sanscrita
Yug (unione). Yoga=unione mente corpo e parte profonda.
14 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati IL SEGNO di OM
Esercizi vocali con OM
La O nasce dal profondo del corpo e sale lentamente congiungendosi con la M che risuona quindi
dentro la testa. Le vibrazioni provocate dalla ripetizione del mantra OM per 20 minuti, portano al
rilassamento del corpo e al rallentamento dei pensieri.
Nella scrittura sanscrita, l’ampia curva in basso rappresenta lo stato del sonno con i sogni, ossia
un sonno con attività mentale attiva. La curva superiore rappresenta lo stato di veglia. La curva
centrale simbolizza il sonno profondo senza sogni, ossia senza attività mentale (fase REM),
unica vera risorsa di ricarica energetica della mente. La lunetta rappresenta il muro di maya fatto di
paure, ansia, rabbia, invidia….. Il punto rappresenta la perfezione, oltrepassando il muro di maya,
si ottiene un grande cambiamento di sé, un miglioramento della propria persona avvicinandosi
sempre di più alla perfezione.
15 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Matsyendra:
Origini
dello Yoga
16 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Matsyendra
Si dice che migliaia di anni fa in India, dentro un’immensa grotta, vicino a un laghetto cosparso da
fiori di loto, sulle cime di un alto monte, il dio Shiva, decise di rivelare i segreti dello Yoga alla sua
amata sposa, la dea Parvati. Un pesce fu attirato dalla melodiosa voce di Shiva e si nascose tra i
fiori galleggianti ad ascoltare. Shiva e Parvati si muovevano quasi danzando di posizione in
posizione e lui li scrutava attentamente. Si sentiva goffo e sgraziato nel suo corpo di pesce. Ma
non si arrese e non smise mai di studiare l’arte di Shiva. Così poco alla volta imparò lo Yoga, fino
ad allora conosciuto soltanto agli dei. Grazie a quegli esercizi, il pesce riuscì a trasformarsi in un
uomo e prese il nome Matsyendra, che nella lingua indiana significa “pesce fatto uomo”. Egli
divenne così il primo maestro di Yoga in India. Da allora, in migliaia e migliaia di anni, lo Yoga si è
diffuso non solo attraverso la parola, come avveniva nei tempi antichi, ma anche attraverso i libri e
le scuole di altri grandi maestri. Noi attraverso altre favole ispirate a lui e al mondo della natura,
percorreremo quel cammino di coscienza e miglioramento che si chiama Yoga.
17 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati 18 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Pranayama:
il volo della
rondine
19 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati KAPALABHATI
Introduco la tecnica del Kapalabhati, raccontato ai bambini che per far
volare la nostra piccola rondine, c’è bisogno di soffiare fuori l’aria dal
naso con forza schiacciando la pancia in dentro: la rondine spicca il volo
e noi ci liberiamo dell’anidride carbonica nei nostri polmoni; spiego
inoltre che Kapalabhati è un’azione purificante per l’intero organismo e
dona salute e vitalità.
ANULOMA VILOMA
Anuloma Viloma è per i bambini quel movimento ritmico del respiro
che serve per cullare la nostra rondine. Questa tecnica infatti, aiuta a
equilibrare i due emisferi del cervello contribuendo a calmare la mente
rendendola lucida e stabile e preparandola alla meditazione. E’ la
pratica della respirazione a narici alterne. In modo naturale, il respiro
si alterna sempre fra le due narici, una delle narici è sempre
parzialmente bloccata e il flusso dell’aria che entra ed esce dai
polmoni, passa principalmente da una delle due narici.
20 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Il saluto al
sole:
La danza
della rondine
21 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati 1
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23 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati La
meditazione:
In viaggio
dalla
rondine
24 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Esercizi di meditazione
I° LIVELLO
Introduco la meditazione come lo Yoga della mente, in cui attraverso un viaggio da compiere al
suono di un flauto, possiamo raggiungere la rondine che vive dentro di noi nel fondo profondo del
nostro corpo. Il viaggio immaginario per giungere alla rondine, segue un percorso ben preciso, e si
compie salendo a cavalcioni sul flauto. Si parte da anja chakra, la nostra porta d’ingresso, si
scivola nella gola, si cade dentro al cuore e lasciandoci cullare dal suo battito, arriviamo nella
pancia. La rondine sta in qualche posto dentro di noi, appena la vediamo le chiediamo di salire con
noi sul flauto e viaggiamo con lei in un posto fantastico della fantasia.
Dopo il viaggio si chiede ai bambini dove sono stati con la loro rondine.
25 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Le 12 asana
In giostra
con la
rondine
26 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Sirsasana
Candela
Aratro
Pesce Libro
Cobra Arco
27 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Locusta
Corvo
Torsione spinale
Triangolo
Libro in piedi
28 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati La
meditazione:
per mare
con la
rondine
29 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Esercizi di meditazione
II° LIVELLO
Introduco la meditazione di II° livello con il racconto della favola della nave e il capitano per
introdurre esercizi di concentrazione più profonda attraverso un viaggio in nave con la rondine. Il
percorso è sempre da Anja chakra-gola-cuore-pancia, ma il luogo è una nave con il suo capitano e
un piper parcheggiato sulla prua, per ritornare veloce a terra: si sente 3 volte una sirena, poi il
canto del capitano e in questa fase si scende da anja chakra, gola cuore pancia, a prendere la
rondine, poi si parte con la nave. Si sente infatti il rombo dei motori della nave in partenza. In
questo viaggio immaginario portiamo la nostra rondine in un posto meraviglioso nel mare, alla fine
si sale sul piper e si torna veloci a terra.
30 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Kaoshikii
31 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Kaoshikii è una danza che stimola il controllo e la coordinazione mente-corpo: Il significato della
sua parola è rifiorire ; è una danza yoga creata dal maestro Sri Sri Anandamurti per assicurare un
buon equilibrio psicofisico e l’espressione della creatività individuale. Per la sua delicatezza è
adatta alle donne e ai bambini, già a partire dai primi anni di vita. Il fiore che sboccia sulla terra con
ammirazione verso il cielo, è questo il significato della serie di movimenti previsti da questa danza.
32 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati La
meditazione:
In Tibet con
la rondine
33 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Esercizi di meditazione
III° LIVELLO
La Meditazione di III° livello viene eseguita solo dopo un training di più lezioni e solo dopo aver
svolto i due livelli precedenti. Viene eseguita con l’ascolto profondo di un canto tibetano in cui ai
bambini si racconta di compiere un viaggio con i monaci, dentro di noi, per incontrare la nostra
rondine. All’inizio può spaventare per la vibrazione molto bassa e un po’ tetra, della voce dei
monaci, ma è sufficiente avvisare i bambini e dire loro di lasciarsi andare a questo canto. Proprio
questo canto li porterà dalla loro rondine. Il percorso è sempre Anja chakra-gola-cuore-pancia.
34 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Fundanela:
per far
ridere la
rondine
35 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati E' molto tempo che ho un istruttore che si chiama Uang e lui dice che proprio qua c'è un
punto che si chiama 'fundanela'
Apri fundanela
Chiudi fundanela
Prendi l'energia
Mettila di qua
Apri fundanela
Chiudi fundanela
Prendi l'energia
Mettila di qua
Gira anca ah
Gira anca di qua
Tira il tendine ah a-ah
Apri fundanela
Chiudi fundanela
Prendi l'energia
Mettila di qua
Apri fundanela
Chiudi fundanela
Prendi l'energia
Mettila di qua
Gira anca ah
Gira anca di qua
Tira il tendine ah a-ah
Tira costola giù?
Tira costola di più?
Tira costola uh u-uh
Apri fundanela
Chiudi fundanela
36 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Yoga-
Memory:
per giocare
con la
rondine
37 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Quest’attività sviluppa la concentrazione e la memoria. Si svolge in particolar modo con bambini
della scuola dell’infanzia e I e II classe primaria.
Occorre avere delle tavole fotografiche di ciò che le asana rappresentano e sul retro ci dovrebbe
essere l’asana e il suo nome in stampatello maiuscolo anche in più lingue.
Il gioco si basa sulla memoria mentale e fisica delle posizioni asana segnate sulle carte. Il gioco si
svolge in grande gruppo e viene gestito dall’insegnante.
38 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Rilassamento
La rondine
riposa
39 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Le posizioni di rilassamento consigliate per i bambini, sono due: Pillowasana l’asana del cuscino, e
Krishna baby; sono le asana per loro più confortevoli e perciò le preferiscono a Savasana (a
pancia in su) che tende invece ad agitarli.
Si eseguono entrambi a pancia in giù: in Pillowasana le mani vengono posizionate sotto la
guancia, perciò la testa è girata di lato, per questo è consigliabile far girare la testa dopo un po’
anche dall’altra parte; come anche in Krishna baby in cui le braccia sono, una lungo il corpo e
l’altra piegata vicino alla guancia destra; la testa è girata da un lato.
40 © 2013 Liviana Berardini, Tutti diritti riservati Musiche
MEDITAZIONE:
1. Musiche Zen -Stan Richardson- n°1 Kyorei
2. Om Namah Sivaya -Nina Hagen- n°1 Shark Invocation Ganesha mantra and Om
with Digeridoo
3. The Lama’s chants -Lama Gyurme & Jean-Philippe Rykiel- CD 2 n°1 Sacred
Words Of Liberation
SALUTO AL SOLE:
1. Pachelbel - Gomer Edwin Evans- n°1 Pachelbel
2. Schutzengel Symphonie -Merlin’s Magic- Schutzengel Symphonie
KAOSHIKII:
1. Kaoshikii -Sri Sri Anandamurti- www.dimensionevoce.it/http/AIYB
2. Om Namah Sivaya -Nina Hagen- n°3 Shri Siddha Siddeshvari Mata Haid
Akandeshvariji Aarati!
DANZA e COREOGRAFIA:
1. Fundanela -Momo- Fundanela
2. Om Namah Sivaya -Nina Hagen- n°10 Oh Mata Haidhakandeshvari!
RILASSAMENTO:
1. Pure Spirit of Relaxation -Angel Works- Soothing Sea of Tranquility
© 2013 Liviana Berardini
Tutti i diritti riservati
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