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IL GIORNALE DI CASTELNUOVO DI GARFAGNANA FOGLIO INDIPENDENTE PER LETTORI LIBERI FONDATO NEL 2007 Redazione via traversa Vecchiacchi, 17 - 55032 Castelnuovo di Garfagnana (Lucca). Email: [email protected] Anno X - Numero 83 - Luglio-Agosto 2016 Registrazione n. 871/07 del 19/12/2007 presso il Tribunale di Lucca www.ilgiornaledicastelnuovo.it Sull’accoglienza ai migranti non deve passare la linea dello scontro tra barbari Tra la paura e l’ignoranza Forse il caldo. Forse l’idea che bisogna sgomitare, scazzottare, manganellare, perché è più facile, e per alcuni anche più divertente. Vuoi mettere tra lo stare a dialogare con qualcuno e scambiarsi pareri, e invece dare legnate a destra e manca. Alcuni adorano proprio questa seconda soluzione che forse è razzista, sicuramente violenta, e che ogni oltre dubbio pesca nell’ignoranza più profonda. E’ certo che di fronte a questa emigrazione epocale con milioni di persone che si stanno spostando dal subcontinente indiano e dall’Africa sub sahariana, verso l’Europa, pochi hanno la verità in tasca. I dubbi, le perplessità, la difficoltà di intervento – non dimentichiamo che il nostro paese è in una crisi di sistema da anni – si mescolano alla paura, alla violenza delle parole gridate dagli schermi televisivi e rilanciate dai social network. Certo è che allo stato attuale la soluzione della semplice accoglienza è un palliativo, una sorta di placebo. Tamponiamo dando un letto, ma tra due mesi, un anno, due anni la questione si ripresenterà più forte che mai. E la domanda è chiara: cosa possiamo offrire ai richiedenti asilo? A chi sfugge da guerre e carestie. L’Italia oggi cosa può dare? Non possiamo certo pensare che i ragazzi di colore per altri dieci o vent’anni vivano di elemosina fuori dai bar o dai panifici. Non sarebbe dignitoso. Per tutti. Questa la vera questione mentre c’è chi sta in trepidante attesa aspettando che qualche emigrante – magari bisognoso di cure psichiatriche – prenda un coltello o una pistola e faccia qualche morto a caso. Magari gridando frasi che qualcuno interpreta come un inno religioso o proprio perché odia tutto quello che ha trovato nel nostro paese. L’unica soluzione oggi è quella di non Il mondo Odio voltarsi dall’altra parte. Di non fare finta di nulla. Di non radicalizzare il problema scavando nella paura e nell’ignoranza, ma aprendo il dialogo. Ponendo domande, anche scomode e forti, ma alzando la mano e chiedendo; questo perché è facile poi cadere nel gioco terribile: “noi e loro”. Qui non si tratta di mettere la destra conservatrice e chiusa, contro la sinistra aperta e progressista. Non è un gioco politico dogmatico, ma un insieme di questioni che trovano ragioni e torti in entrambi i campi. Un esempio: è sicuro che tra queste migliaia di nuovi arrivi ci sia qualcuno di pericoloso. Non lo si può escludere. Dunque va sposata con forza la richiesta che arriva da destra di identificare e controllare con maggiori vigore e attenzione. Ed espellere con più facilità. Dall’altra parte è anche vero che una mano la dobbiamo tendere. Se ci diciamo cristiani non possiamo fare finta di nulla. E poi ancora sull’accoglienza. Ci sono speculazioni su queste operazioni? Se ci sono ipotesi di reato la magistratura deve indagare e con solerzia. Se invece è solamente accoglienza che si vada avanti e si accolga chi ha bisogno. E poi studiare, prepararsi, e proporre Paura soluzioni. Una tra le tante idee: perché non fare studiare questi ragazzi e prepararli in un mestiere e poi seguirli nel loro rientro in patria e accompagnarli nell’apertura di una attività indipendente. Magari farli contadini, calzolai, infermieri o chissà cosa altro mestiere. Prendere i pachistani e confrontarsi con loro. Capire le ragioni della loro partenza e trovare con loro una soluzione per il loro futuro. Ecco bisogna costruire la fase due dopo quella dell’accoglienza, della formazione e dello studio del problema fino alle radici più profonde. La fase, sia chiaro, più difficile, ma necessaria e non derogabile. Bisogna però farci trovare uniti e non divisi in campi e ghetti. Da una parte evitare i furbetti del “lettino”, e dall’altra i razzisti manganellatori. Uniti nel dialogo e nel confronto, cosa difficile perché bisogna mettere in campo le intelligenze e le virtù. Cercare di capire la reale portata del dramma e dell’intera questione che ormai coinvolge il mondo. Sapendo bene che in caso di fallimento ci troveremo a contare i morti in uno scontro tra barbari. In una guerra che ci vedrà inevitabilmente sconfitti. Andrea Giannasi Quante volte il mondo che calpestiamo ogni giorno è cambiato? Molte e la storia ce lo ricorda. Tutte le volte si è trattato di uno stravolgimento legato allo spostamento di popoli. La prima volta è accaduta quando i romani hanno conquistato la valle deportando i Liguri-Apuani nel Sannio. Poi con la caduta dell’impero romano l’arrivo delle popolazioni asiatiche (tra questi i Vandali e gli Unni, fino ai Longobardi), che conosciamo come “barbari”. Poi le discese dei tanti eserciti per secoli e le guerre continue. Da qui sono passati spagnoli, austriaci, francesi. Le dominazioni degli estensi di Ferrara, dei lucchesi e dei fiorentini, hanno diviso le Terre del Serchio e le sue popolazioni. Poi le sommosse patriottiche dell’ottocento con il primo tricolore a Pieve Fosciana e i tanti partiti volontari con Garibaldi, consegnarono la valle ai Savoia e all’Italia unita. Ma non era finita perchè l’emigrazione, la Grande guerra e il secondo conflitto mondiale rimescolarono tragicamente le carte sul tavolo, spostando famiglie intere nel mondo. Ecco la lezione della storia. Il mondo non è precluso ad alcuno e i muri, le barriere, i confini, alla fine sono sempre stati abbattuti. Inutile quindi affannarsi a recitare la scabrosa frase: “Che tornino a casa loro!”, perché il mondo è la casa degli essere umani. Il direttore STUDIO PALMERO - BERTOLINI ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DOTT. LUCIANO BERTOLINI - DOTT. MICHELA GUAZZELLI RAG. MASSIMO PALMERO - DOTT. SARA NARDINI Castelnuovo di Garfagnana (LU) - Via Debbia, n. 6 - Tel. 0583/644115 Piazza al Serchio (LU) - Via Roma, n. 63 - Tel. 0583/1913100 P. IVA 0041711.046.7 Contabilità: Fax 0583/62117 - e-mail: [email protected] Paghe: fax 0583/1990021 - e-mail: [email protected] Pagina 2 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Numero 83 Luglio-Agosto 2016 A proposito di un certo giornalismo che crea i presupposti per il linciaggio Il fango per creare discredito Milena Gabanelli premiata a Barga al Premio Benedetti è lezione viva di come si curano e si creano le inchieste giornalistiche. Le fonti vanno raccolte tutte, confrontate, sentiti poi tutti i soggetti in campo, incrociare i dati ed esporre alla fine tutti i documenti. Il giornalista deve cercare la verità non click a pagamento o pubblicità. E soprattutto non deve cercare con titoli falsi e tendenziosi di attirare i lettori. Per poi trarli in inganno scrivendo il falso. Perché il giornalista non è un giustiziere pronto a colpire per diventare soggetto forte e temibile. Il giornalista è colui che ricerca la verità. E lo fa con professionalità e passione. Per meglio chiarire cosa è la macchina del fango prendiamo le parole di Roberto Saviano, oggetto da anni di attacchi e delegittimazioni proprio dagli ambienti giornalistici: “Se fai sarai delegittimato. Si attiva così una macchina fatta di dossier, di giornalisti conniventi, che cercano attraverso media e ricatti di delegittimare gli avversari. Spesso si giustificano con la scusa dell'inchiesta. Ma esiste una differenza fondamentale tra diffamazione e inchiesta. L'inchiesta raccoglie una molteplicità di elementi per mostrarli al lettore. La diffamazione prende un singolo elemento e lo rende pubblico. Non perché si tratti di un reato e nemmeno di qualcosa che tiene al ruolo pubblico della persona nel mirino. Ma la mette in difficoltà, la espone, la costringe a difendersi. Così il fango intimidisce, ostacola la partecipazione, invita a evitare di rovinarsi l'esistenza. […] Perché il fango mira alla tua sfera più intima. Ti costringe a difenderti da ciò che non è né colpa né crimine, ma solo la tua vita. L'unico modo per fermare la macchina del fango è non darle credito. Riconoscerla, dire: è fango, non mi interessa, non mi riguarda. Facendo muro contro la maldicenza, non diventandone un veicolo di diffu- sione, non riprendendo la notiziola su un compenso o su una relazione. Non è difficile avere la possibilità di impastarsi meno con il veleno. Basta ricordare come ci si sente quando si diventa oggetto di illazioni false, di pettegolezzi maliziosi, di mobbing fondato su presunte inadempienze, qualcosa che è capitato a tutti. La macchina del fango è un meccanismo persecutorio che non mira solo a distruggere un avversario, ma che sta scardinando ogni possibile patto di fiducia all'interno di questo Paese. bruciata. E non possiamo permetterci Fermarla equivale a difendersi da un di continuare a distruggere. acido corrosivo”. Questo articolo non invoca alla polemica e cerca di cancellare il clima di Ecco più inchieste e meno gossip; più odio e sospetto creato intorno a noi. lavoro di incrocio delle fonti e meno Del resto - sia chiaro - se qualcuno cofango. nosce eventuali reati di qualsiasi naLa società italiana oggi ha più che mai tura, deve rivolgersi ai Carabinieri e bisogno di questo lavoro corretto, one- alla procura della Repubblica, non ersto, limpido, puro. Perché dello sfasci- gersi a giustiziere. Perchè seminare smo, del tutti contro tutti, dell’odio odio oggi significa raccogliere i morti seminato a grani e del dileggio conti- domani. nuo, alla fine non rimarrà che terra Andrea Giannasi Attenzione al linciaggio mediatico che diventa poi reale Leggete questa storia e osservate quante analogie possiamo incontrare oggi con il nostro presente fatto di falsità, fango, bugie e tanto, tanto, odio. La notte del 15 ottobre 1890 il sovraintendente della polizia di New Orleans David Hennessy mentre tornava verso casa venne aggredito a colpi di fucile da caccia. Morente riuscì a dire solamente “dagoes” un termine spregiativo usato nei confronti degli immigrati italiani. Nei giorni successivi vennero arrestati 19 italiani e portati davanti ad un giudice. Mentre l’avvocato difensore Lionel Adam stava dimostrando la non colpevolezza degli imputati, i giornali iniziarono una durissima campagna stampa nei confronti degli immigrati. Accuse false, fango, bugie, inchieste inventate e pretestuose. Alcuni giornalisti presero pezzi di frasi e si inventarono notizie creando un clima di odio sempre più crescente. Nei mesi seguenti venne eseguito un processo contro nove sospetti italiani, ma il tribunale li assolse perché la loro responsabilità non poté essere provata «al di là di ogni ragionevole dubbio». La comunità siciliana di cui facevano parte i processati, festeggiò l' avvenimento e la bandiera della Trinacria fu alzata al di sopra di quella americana sui pescherecci all'ancora nella rada del porto di New Orleans. L' assoluzione e i festeggiamenti furono però accolti dalla parte faziosa e carica di odio e razzismo verso gli italiani, con un proclama che esortava la gente della città a fare giustizia con le proprie mani. Il clima di odio contro la comunità italiana fu cavalcato anche dal sindaco Joseph Shakespeare che li definì «individui più abietti, più pigri, più depravati, più violenti e più indegni che esistono al mondo, peggiori dei negri e più indesiderabili dei polacchi». Il 14 marzo 1891 a New Orleans, avvenne il linciaggio. Un gruppo di manifestanti si riunì in una piazza - le fonti variano da 3.000 a 20.000 persone - un avvocato William Parkerson ne prese la guida e da qualche parte saltarono fuori centocinquanta carabine che passarono rapidamente da una mano all' altra. Non erano popolani inferociti e ubriachi, ma a quanto pare, secondo le descrizioni dell' epoca, «avvocati, dottori, banchieri e in genere eminenti cittadini». Questi «galantuomini» dettero l' assalto alla prigione, ne forzarono l'ingresso e s' impadronirono di undici detenuti italiani. Due furono impiccati, gli altri uccisi a colpi di fucile. Un giornalista chiese a Parkerson se non gli era parso «poco coraggioso sparare a un gruppo di uomini disarmati, ammassati in una stanza chiusa». Parkerson rispose: «Certo, non è coraggioso attaccare un uomo disarmato, ma quelli, per noi, erano soltanto rettili». A quel tempo gli immigrati, sporchi e cattivi, eravamo noi italiani. A quel tempo la stampa “incendiò” gli animi provocando la violentissima e feroce reazione. Undici persone tirate fuori dal carcere, picchiate e linciate dalla folla. Assassinate da uomini “perbene” di buone famiglie, ma che vedevano in quegli uomini i diversi da cancellare. Oggi la comunità di italo-americani è tra le più importanti d’America. Ne sono usciti sindaci, deputati, senatori, magistrati della Corte Suprema, attori, cantanti, registi, scrittori. Sono integrati e sono americani. Non dimentichiamo mai questo passaggio della nostra storia. Mai. Perché la storia ciclicamente ci ripropone questi eventi. Il Novecento italiano tra romanzi, storia, memoria, diari di guerra Il buon gelato è... in Piazza Duomo a Castelnuovo di Garfagnana Tra le righe libri Libri come pietre d’angolo www.tralerighelibri.it PESCHERIA GASTRONOMIA RISTORANTE PESCHERIA - GASTRONOMIA PIATTI PRONTI DA ASPORTO A BASE DI PESCE APERTO I GIORNI ESCLUSI FESTIVI ORARIO PUOITUTTI ORDINARE IL TUO PIATTO PREFERITO ALCONTINUATO NUMERO TUTTI I GIORNI PROPONIAMO PRANZI DI LAVORO 0583 639052 DA €.10,00 A €.15,00 ORARIO CONTINUATO DAL MARTEDI AL SABATO DALLE 9.00 ALLE 20.00 IL GIOVEDI, VENERDI' SABATO APERTI CENA LA DOMENICA DALLEE10.00 ALLE 14.00 -ANCHE CHIUSOPER IL LUNEDI’ Numero 83 Luglio-Agosto 2016 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Pagina 3 Restaurato il luogo simbolo della Garfagnana Il Sacrario e i legami con il passato Gragnanella e Telethon Nel cinquantenario dalla costruzione l’amministrazione comunale di Castelnuovo, grazie al contributo di 40.000 euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, ha in tempi record restaurato il Sacrario di Croce di Stazzana Inaugurato nel 1966 su progetto degli architetti fiorentini Luciano de Silla e Giorgio Merlin, il monumento era stato voluto dalla sezione Alpini di Pisa - Lucca e dall'ex cappellano militare Don Egisto Folegnani. Il Sacrario si erge sulla sommità del colle Croce dei Prunacci, ad una quota di 885 metri sul livello del mare, e vuole ricordare tutte le vittime di guerra dei comuni della Garfagnana, e di quello di Dronero gemellato con il comune di Castelnuovo Garfagnana. Lungo la scalinata che conduce alla cappella del sacrario sono collocati vari cippi in pie- tra che portano incisi i nomi dei comuni di provenienza delle vittime dei vari conflitti armati. Data la posizione geografica il Sacrario è una vera e propria terrazza panoramica sulla Garfagnana, da cui si ha una visione quasi completa del territorio, da qui si vedono gli Appennini, le Alpi Apuane e la maggior parte dei comuni della Garfagnana. La cerimonia molto partecipata del 10 luglio - nella foto il sindaco Tagliasacchi - riannoda gli eventi tragici del passato con quelli attuali. La memoria deve essere tutelata e conservata e il Sacrario con la sua enorme carica evocativa è da oggi nuovamente luogo da visitare ricordando e rendendo onore a chi in guerra ha perso la vita. Perchè solo ricordando l’orrore dei conflitti si può costruire la pace. (Foto Verdeazzurro notizie). Eccoli riuniti tutti insieme i protagonisti di qualcosa che ha del sorprendente e allo stesso tempo del meraviglioso. Queste donne e uomini della Garfagnana da anni organizzano una semplice, ma molto ben organizzata, manifestazione dedicata alla raccolta di fondi per la ricerca. Si balla, si canta, si mangia e si sta insieme, condividendo le ore serali della calda estate. E anche quest’anno numeri da record visto che in tre serate a Gragnanella sono state sfornate 1500 pizze. Un grandissimo numero. Sommando le precedenti edizioni ormai siamo a oltre 28.000 euro di donazioni a Telethon. Una cifra che è servita per cercare di debellare malattie o studiare nuove forme di cure. Questo lo spirito, l’esempio, che rende i garfagnini un popolo che può insegnare molto agli altri. Dunque Gragnanella come luogo simbolo dell’aggregazione e del sapersi donare al prossimo. Un bell’esempio da imitare e seguire. Il Giornale di Castelnuovo è orgoglioso e lieto di dare questa notizia. Nuova Renault MEGANE Diesel 110 17.750 €* a Climatizzatore bi-zona • Schermo Touch 7” Sensori di parcheggio Solo con finanziamento, oltre oneri finanziari ** TAN 5,99% • TAEG 7,63%** 3 anni di manutenzione** Con la pronta consegna Renault, la tua auto è già pronta per le vacanze. 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Il Gruppo Folclorico “La Muffrina “ di Camporgiano, aderente alla Federazione Italiana Tradizioni Popolari, è nato nel 1956 ed opera fin dalla sua costituzione con attività di ricerca nell'ambito del territorio di appartenenza , al fine di tutelare e tramandare il patrimonio locale di cultura popolare tradizionale. Agli anni 1970-73 risalgono le prime tournée in ambito nazionale, agli anni successivi la partecipazione ai più importanti festival e manifestazioni nazionali ed internazionali. Ha realizzato presenze in Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Svizzera, Belgio, Repubblica Ceca, Polonia , Ungheria, Russia, Uzbekistan, Giappone, Grecia, Croazia, Romania ed ha partecipato ai più significativi eventi folclorici italiani. Particolarmente significative sono state le tournée presso i conterranei all'estero. “La Muffrina” organizza annualmente a Camporgiano il Festival Internazionale del Folclore, un importante appuntamento estivo per gli appassionati del settore. L'evento è seguito da un pubblico di migliaia di persone che si ritrovano per testimoniare il valore delle proprie radici e confrontarsi con le altrui identità. Il gruppo collabora con la scuola per Gabriello la realizzazione di progetti legati alla salvaguardia della cultura popolare del territorio che ripropone con cura nei suoi spettacoli di musica, canto e danza. E' composto da giovani, studenti e lavoratori, che coltivano l'amore per la tradizione e il rapporto con altri giovani, di tutto il mondo, all'insegna di valori di pace e solidarietà. I festeggiamenti realizzati in occasione del festival del folclore evocano l’ internazionalità raggiunta grazie alla possibilità di contatto con popoli e culture diverse. Gli spettacoli sono organizzati nell’anfiteatro Comunale “G. Angelini”, intitolato a colui che nella sua qualità di primo cittadino aveva sempre seguito con attenzione questo importante evento che ha fatto conoscere Camporgiano in tutto il mondo, contribuendo con la sua cordialità a creare quell’atmosfera di calore ed umanità che caratterizza la manifestazione. Il 25 Luglio “La Muffrina” ha dedicato il suo spettacolo a tutti i componenti del passato e del presente che si ritrovano uniti intorno ai propri valori e alle proprie radici. Durante la manifestazione della Muffrina è stato compiuto un gesto di grande valore. L’anfiteatro, luogo simbolo del ritrovo, è stato dedicato dal sindaco di Camporgiano Francesco Pifferi, dalla sua amministrazione e da tutti i cittadini, al Dott. Gabriello Angelini. Indimenticabile medico e grande uomo con Camporgiano nel sangue. In libreria il romanzo “Onorato” Il Leggere Gustando In libreria per i tipi della Garfagnana editrice il romanzo “Onorato” di Enrico Bertozzi, con la splendida copertina del pittore Gino Bertoncini. La vicenda si ambienta nella seconda metà del secolo scorso in un paese della Garfagnana, una terra povera che promette fatica e spesso stenti, ma anche serenità e solidarietà umana. Onorato è il protagonista, frutto egli stesso degli umori vitali sanguigni e dolci di questa terra. L’apertura del romanzo “in medias res” cattura il lettore inesorabilmente, il rapporto con l’autore è da subito inscindibile e, se indizi ed attese sono sparsi a piene mani nel testo, essi vengono puntualmente soddisfatti dalle soluzioni che il narratore offre e delle quali ormai il lettore è pienamente partecipe e quasi invogliato a suggerirne alcune. Il paesaggio rurale e contadino è intrinsecamente connesso con personaggi e vicende ed anche gli animali che in esso vivono condividono con gli umani la loro sorte. Una fede profonda e primigenia ispira le azioni e le speranze degli uomini; e se Onorato, con determinazione talvolta persegue “il male”, con altrettanta tenace volontà si applica “al bene” ed ai pensieri “alti” che gli antichi Testi Sacri ispirano. Onorato dunque assomma in sé vizi e virtù di ognuno ed è per questo lo specchio verace dell’animo umano. Tutto è pervaso da un pathos intenso che raramente tracima, tenuto a freno da vicende più lievi e gentili, spesso argute e giocose, o da squarci di paesaggi sublimi che lo stemperano in un’armonia spesso mirabile. Grandissima partecipazione di pubblico per il festival bioletterario “Leggere Gustando”. Sul palco con Bruno Gambarotta, anche Gigi Moncalvo, Vincenzo Pardini, Andrea Campoli, Marco Bonini e tanti altri scrittori. Soddisfazione da parte di Castiglione News e della ProLoco di Castiglione. Maria Giovanna Bertozzi Trattoria Marchetti di Clara Pedreschi Loggiato Porta Castelnuovo di Garfagnana Telefono 0583 639157 Sopra sul palco Luca Tagliasacchi, Andrea Tagliasacchi, Andrea Giannasi, Luigi Lucchesi e Gianluca Angeli. Sotto il pubblico in piazza. Numero 83 Luglio-Agosto 2016 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Pagina 5 Dieci giorni di musica, giochi, cartoni animati, degustazioni, bancarelle e vespe La Settimana del Commercio 2016 E’ quasi tutto ufficiale (stiamo andando in stampa e quindi qualcosa potrebbe variare nel programma), la super Settimana del Commercio che si terrà dall’11 al 21 agosto 2016 a Castelnuovo di Garfagnana. Si inizia Giovedì 11 Agosto con la Notte FLUO APERTURA UFFICIALE MANIFESTAZIONE Fanfara degli Alpini Gli Alpini in musica per le vie di Castelnuovo Orario: 20:30 – Location: varie Jovanotte - #pienodivitatour. Spettacolo inaugurale nel segno di Jovanotti Orario 21:30 – Location: Piazza Umberto I Irina Palm. A cura degli allievi della scuola di teatro dell’Alfieri Orario 21:45 - Location: Piazza delle Erbe Vittorio Emanuele Park Area giochi, gonfiabili, baby dance e trucca bimbo. Animazione inclusiva a cura dell’associazione Il Sogno. Orario 21:00 – Location: Via Vittorio Emanuele In…forma. A cura della palestra Body Planet. Orario:21:00 – Location: Via Vittorio Emanuele Cartoni Sotto le Stelle. Kung Fu Panda 3. Orario 21:00 – Location: Via Farini (Terranova) Grindhouse Arena – La musica al Grindhouse. Primo appuntamento: Magic Bones. Orario: 22:30 – Location: Via Vittorio Emanuele Mostra Fotografica L’Altra Toscana: Garfagnana. Location: Sala Suffredini – dall’11 al 21 Agosto Vernissage ore 18:00 Venerdì 12 Agosto – Notte Rossa Castelnuovo va di Moda. Sfilata di moda condotta da Ilaria Pilo e Alessandro Bertolucci. Orario 21:00 – Location: Piazza Umberto I Gara Garfcanina. Concorso di bellezza amatoriale dedicato al miglior amico dell’uomo. Raccolta fondi per il canile di Diecimo. Orario 21:30 – Location: Piazza delle Erbe. Karaoke, si canta! Conduce la serata Sandro Lana. Orario: 22:00 – Piazza Olinto Dini “E’ questa una mattina che non c’è scuola” Presentazione del libro dell’On. Maura Vagli. A cura dell’Associazione Progetto Donna. Orario 18:00 – Location: Piazzetta Ariosto Vittorio Emanuele Park Area giochi, gonfiabili, baby dance e trucca bimbo. Animazione inclusiva a cura dell’associazione Il Sogno Orario 21:00 – Location: Via Vittorio Emanuele Sabato 13 Agosto – Notte Argento Garfagnana’s Got Talent. Gara di talenti made in Garfagnana Orario 21:30 – Location: Piazza Umberto I Let’s Rock. A cura della Scuola di Musica Jam. Orario 22:00 – Location: Piazza delle Erbe Vittorio Emanuele Park. Area giochi, gonfiabili, baby dance e trucca bimbo 21:00 – Location: Via Vittorio Emanuele Cartoni Sotto le Stelle. Il Viaggio di Arlo Orario 21:00 – Location: Via Farini (Terranova) Domenica 14 Agosto – Notte Oro Mai dire…Olimpiadi! A cura di “Amatori Calcio Garfagnana: Operazione Nostalgia”. Per iscrizioni ed informazioni: 3469911837 Paolo Orario 21:00 – Location: Varie A Kind of Magic Live Music: I Bambini dell’Asilo – Vasco Rossi Tribute Orario: 22:00 – Location Piazza Olinto Dini Degustazione Petrognola Con il mastro birraio Roberto Giannarelli Orario 22:00 – Location: Piazzetta Duomo Spettacolo di maghi e prestigiatori A cura della delegazione lucchese del Club Magico Italiano Orario 21:30 – Location: Piazza delle Erbe. Il Disegno più Lungo del Mondo Animazione a cura dell’Ass. Smaskerando. Orario:17:00 – Location: Via Farini. Vittorio Emanuele Park. Area giochi, gonfiabili, baby dance e trucca bimbo Animazione inclusiva a cura dell’associazione Il Sogno Orario 21:00 – Location: Via Vittorio Emanuele Cartoni Sotto le Stelle I Minions. Orario: 21:00 – Location: Via Vittorio Emanuele (Pizzeria Ginestri) Risonanza Magnetica Live Orario: 22:30 – Location: Via Garibaldi (Birreria Lo Struzzo) Ferrari Expo. Mostra auto Orario 09:00 – 13:00 – Location: Piazza Olinto Dini Lunedì 15 Agosto – Notte Porpora Qui Lieto Vivo A cura della Compagnia dell’Ariosto Corteo storico con la partecipazione della Compagnia “La Quercia” Orario 21:00 – Location: Varie Mercatino delle Popolane Orario 16:00 – Location: Piazza delle Erbe Convivio dei Giullari Giocoleria e…non solo…spettacolo di fuoco Orario 17:30 - Location: Varie Spettacolo di Falconeria Orario 18:00 - Location: Varie Martedì 16 Agosto – Notte Viola SERATA JAZZ A cura della Scuola Civica di Musica di Castelnuovo. Omaggio a Pietro Paolo “Popi” Mannelli per i suoi 80 anni. Standard Jazz Orario 21:30 – Location: Piazza Umberto I. Contemporary Jazz Orario: 21:30 – Location: Piazza delle Erbe. Funky Jazz Orario: 21:30 – Location: Piazza Olinto Dini Con la partecipazione di: Piero Orsi, Luca Franchini, Leo Gnesi, Renato Marcianò, Simone Venturi, Piero Gaddi, Alessandro Rizzardi, Renzo Telloli, Fabrizio Desideri, Silvio Bernardi, Nicolao Valiensi, Alessio Bianchi, Federica Gennai, Riccardo Grandini, Luca Giovacchini e Diego Piscitelli Palati Raffinati Gara delle torte, selezione nei Rioni Orario 21:00 – Location: Varie La Foresta Incantata A cura dell’associazione Smaskerando Orario: 21:00 – Location: Via Garibaldi Vittorio Emanuele Park Area giochi, gonfiabili, baby dance e trucca bimbo Animazione inclusiva a cura dell’associazione Il Sogno Orario 21:00 – Location: Via Vittorio Emanuele Cartoni Sotto le Stelle Zootropolis Orario 21:00 – Location: Via Farini (Terranova) Mercoledì 17 Agosto – Notte Gialloblu Guinness of Record Dimostrazione e sport nelle vie Orario 17:00 – Location: Varie L’Oro dello Sport Presentazione società sportive di Castelnuovo Orario 21:00 – Location: Piazza Umberto I La Via dei Motori: Due e Quattro Ruote Expo auto e moto d’epoca, moto da pista e da strada, furgoncino disco e stand Moto Club Orario: 17:00 – Location: Via Farini Spazio Rally in Piazza Olinto Dini Scuola di Pilotaggio e Stand Ciocco Sport Villlage Orario: 21:00 – Location: Piazza Olinto Dini Pianobar Orario: 21:00 – Location: Barchetta Sabato 20 Agosto – Notte Rosa Mercatino Sotto le Stelle Banchi a Tema Olimpiadi Orario 21:00 – Location: Varie L’Arte è Donna Esposizione ed esibizione delle artiste locali Orario 21:00 – Location: Varie Giornata del Bambino e della Bambina Merenda e Concorso di Disegno “Eroine dei Cartoni” Orario 16:30 – Location: Loggiato Porta Vittorio Emanuele Park Area giochi, gonfiabili, baby dance e trucca bimbo Orario 21:00 – Location: Via Vittorio Emanuele Domenica 21 Agosto – Notte Arcobaleno Tutti in Vespa! Raduno Vespa Club a cura del Vespa Club Garfagnana. www.vespaclubgarfagnana.it. Orario 08:00-15:00 – Location: Via Farini Lion Run Corsa ostacoli non competitiva lungo il sentiero dell’Ariosto. A cura della Palestra Body Planet. Per informazioni ed iscrizioni: 3389205333 Maurizio Giovedì 18 Agosto – Notte Arancione Orario: 18:00 – Location: via Vittorio Emanuele (raduno) Si Danza! A cura del Centro Studio Artis’t di Ila- Jacksomania! ria Pilo. Orario 21:30 – Location: Piazza Show tributo a Michael Jackson Chiusura della Manifestazione Umberto I Orario 21:30 – Location: Piazza UmChe Quasimodo amò Esmeralda berto I Musical a cura de I Mercanti d’Arte Orario: 22:00 – Location: Piazza delle E ancora: Erbe dall’11 al 21 Agosto Area Pedonale In… Terrazza dalle 16. Live music dai terrazzi del paese Location: Via Vittorio Emanuele con Spazio Giovani – Dall’11 al 21 Agosto LaFrenk dalle 20. Location: Barchetta Disco Baraonda presso Mercato Ortocon Acoustic Duo dalle 21. Location: frutticolo. Dj Set in Piazzetta Duomo a Via Farini con Acoustic Bluebell dalle cura dell’Associazione Compriamo a 21. Location: Via Garibaldi con B2 dalle Castelnuovo. 20 BES Bubble Evolution Soccer torneo di Vittorio Emanuele Park Area giochi, gonfiabili, baby dance e calcio…nelle bolle! A cura del Gs Cerretoli presso Oratorio Baccanelle. Initrucca bimbo Orario 21:00 – Location: Via Vittorio zio torneo: 7 Agosto. Per informazioni e prenotazioni: 3469911837 Paolo. Emanuele Venerdì 19 Agosto – Notte Verde Gastronovia Percorso degustativo a cura degli Autieri della Garfagnana. A pagamento: biglietto 10 € Posti Limitati. Orario 20:00 – Location Varie. Vendita biglietti dalle 18:00 in Piazza Umberto I Joe Natta e Le Leggende Lucchesi Orario: 22:00 – Location: via Garibaldi Palati Raffinati Finale gara delle torte Orario 22:00 – Location: Piazza Umberto I Ballo di una notte di mezza estate A cura dell’Ass. Armonia del Movimento. Orario 21:30 – Location: Piazza delle Erbe Roberto Casaleggio di Alberto Di Majo. Presentazione del libro a cura della Presidenza del Consiglio Comunale Interviene Luigi Bisignani, introduce Francolino Bondi Orario: 18:00 – Location: Loggiato Porta Piazza Olinto Dini in Rock Tutte le sere apericena presso New Bar con frittura di pesce e pianobar. Organizzazione a cura dell’Associazione Compriamo a Castelnuovo. In collaborazione con Comune di Castelnuovo di Garfagnana, Confcommercio Lucca, Unione Comuni Garfagnana e Pro Loco di Castelnuovo. Con il sostegno di Fondazione CRL, Fondazione BML, DMS Service, Misericordia di Castelnuovo, Protezione Civile Castelnuovo, Autieri d’Italia Garfagnana, Associazione Progetto Donna, Associazione Il Sogno, Ufficio IAT, Presidenza Consiglio Comunale, Commissione Pari Opportunità, gli Uffici Comunali, Simone Marigliani, Ilaria Pilo, Katia Cosimini, Ugo Menconi, Lorenzo&Paolo, Sandro Lana, Sabrina Pancetti, Alessandro “Pepe” Pedreschi, Chiara Bechelli, Piero Gaddi, la famiglia Baratto, Martina, Francesca, Davide, Stefano, Sandro, Eugenio, Marco, Federico, Mattia, Luca e tutti i commercianti e le associazioni che sostengono l’evento. (Grazie a Luca Dini) Pagina 6 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Numero 83 Luglio-Agosto 2016 Grandissimo successo della manifestazione di Gallicano dedicata a San Jacopo Il Palio al Borgo Antico Più di mille persone impegnate nella sfilata, un intero paese che per 12 mesi l'anno lavora, incolla, cuce, disegna, canta, balla, prova coreografie: questo è il Palio di San Jacopo a Gallicano. Una manifestazione unica nel suo genere, così intrinseca e radicata nella comunità gallicanese da poter affermare che il Palio di San Jacopo è Gallicano e Gallicano è il Palio di San Jacopo. Le sue origini risalgono al 1971 da una idea della Pro Loco che riuscì a materializzare la voglia di competizione e di prendersi in giro che aleggiava negli allora Rioni Roccaforte, Bufali, Dinamite e Strettoia. Nel corso degli anni i Rioni gallicanesi sono diventati tre, Bufali, Borgo antico e Monticello, riuscendo edizione dopo edizione a crescere, evolversi e trasformare il Palio in un evento culturale dal forte impatto teatrale dove professionisti e gente comune trovano un connubio perfetto. I costumi sono diventati piccoli capolavori artigianali, i carri allegorici inglobano la sapienza dei maestri della cartapesta del Carnevale di Viareggio, i balli popolari sono diventate vere e proprie coreografie guidate da professionisti del settore. Un piccolo miracolo che trova la spiegazione in quel caleidoscopio di emozioni, sudore, impegno, dedizione, allegria, accoglienza, semplicità e chissà cosa altro definito semplice- mente gallicanesità. L'edizione 2016 del Palio di San Jacopo ha visto vincere il Rione Borgo Antico, ma verrà ricordata da tutti i gallicanesi come l'ennesimo trionfo di un piccolo paese garfagnino che per due volte l'anno entra nell'Olimpo delle manifestazioni culturali italiane. La finale del Palio ha richiamato persone da tutta la Toscana, ma come scordarsi che le prime file dei posti a sedere hanno richiesto 10 ore di attesa, ed in prima fila c'erano solamente loro: i gallicanesi. Perché sotto questa patina dorata pulsa sempre il cuore paesano, vero e unico motore trainante. Dal palco, intriso di profonde emozioni, sono stati ricordati Vanessa Simonini e Pietrantonio Greco; due figure ancora saldamente presenti nei cuori gallicanesi. I fuochi d'artificio hanno illuminato e colorato il cielo gallicanese, anticipando l'esplosione di gioia del Rione Borgo Antico che ha alzato il Cencio nell'immensità delle emozioni di un momento irripetibile. A fine serata, accompagnati dalla tenue luce della Luna, le immagini del Palio iniziano nuovamente a scorrere; dalla bellezza e l'eleganza delle Portabandiera alla perfezione stilistica dei costumi, dalla forza espressiva dei carri alle emozioni sprigionate dalle coreografie. La presenza di tanti bambini nelle sfilate dei Rioni dimostra come sia vivo e radicato in ogni generazione quel sentimento puro e nobile che mantiene in vita il Palio. Forse possiamo isolarci da tutta questa violenza che infesta il mondo; l'odio si vince solamente con l'amore... e quanto è forte l'amore che trasuda ogni poro del Palio di San Jacopo. Simone Sartini Il Giallo di Bonini E’ in libreria il nuovo romanzo giallo di Marco Bonini dal titolo “Il ritorno del Purificatore (Garfagnana editrice). Ecco l’incipit: Palleroso, novembre 2000 «Maledizione, Marzio! Vi siete persi!? Voglio notizie! Subito!» Si capiva anche attraverso il telefono che il commissario di Lucca Amleto Taddei era sfinito. Gli ultimi tragici eventi, insoliti per un territorio come quello, avevano messo a dura prova i suoi nervi e per contagio quelli dei colleghi. «Siamo quasi arrivati a Palleroso…» Marzio stava ansimando: la pressione che il commissario gli metteva addosso era un peso. «Con calma eh … mi raccomando! Tanto al massimo aggiungiamo una tacca …» Marzio avrebbe voluto dire qualcosa, per esempio che erano quasi le dieci di sera e che lui si era precipitato senza considerare che avrebbe dovuto essere a casa da almeno un’ora, ma il commissario aveva già riattaccato. Guardò interrogativo il collega a fianco che fece una smorfia e pulì con un gomito il finestrino. L’ispettore Marzio Tullio Genovesi e l’agente Roberto Altieri avevano ricevuto una telefonata da un residente di Palleroso: urlava che sotto casa sua una persona con un cappuccio bianco stava trascinando un sacco dalla cui estremità usciva un paio di gambe. Per fortuna era riuscito a balbettare un indirizzo ma poi doveva essere svenuto. Non c’era stato verso di riparlargli. La chiamata era stata girata subito alla centrale operativa di Lucca: da anni si susseguivano in Garfagnana, ciclicamente e con identiche modalità, degli omicidi. Lavoro di un serial serial killer che si firmava Il Purificatore. Queste erano le ragioni dello sfinimento del commissario Taddei. Conoscevano bene quel paese, vicoli e mulattiere. Scesero dalla macchina al volo. Non c’era nessuno in giro. Si precipitarono pistole alla mano nella direzione che sapevano, il via non poteva che essere la strada da cui era partita la segnalazione. Ansimanti giunsero alla casa. Era chiusa. Buia. Il cappuccio bianco era importante: un dettaglio comparso già in occasione degli ultimi tre omicidi. L’ispettore Genovesi era il migliore. Non avrebbe sbagliato. Ma come ritrovare il cappuccio bianco? (il resto sul libro) Il Giornale di Castelnuovo Redazione: via traversa Vecchiacchi, 17 55032 Castelnuovo Garfagnana Direttore: Andrea Giannasi Caporedattrice: Barbara Coli In redazione: Marco Giannasi, Gabriele Coli, Matteo Ferranti, Fabrizio Ferrari, Emilio Bertoncini, Cristian Tognarelli, Paolo Marzi Fotografie: Paolo Marzi, Gabriele Coli, STUDIO BIANCO, Antonella Bertolini, Sileno Cheloni Commerciale: Marco Guazzelli Gruppo editoriale Giannasi editore P.iva 09345201009 Stampa : Tipografia Amaducci - Borgo a Mozzano (LU) www.ilgiornaledicastelnuovo.it - [email protected] SOSTENETE IL GIORNALE 30,00 € per il sostegno ricevendo 2 libri omaggio n. 11507530 intestato a Giannasi editore Il Giornale si trova nelle principali edicole della valle del Serchio e Garfagnana. TORTELLI LUCIANO & C. SNC Via Nicola fabrizi 5 55032 Castelnuovo di Garfagnana Tel. e fax 0583 62175 - [email protected] Numero 83 Luglio-Agosto 2016 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Pagina 7 Dal libro di Guidugli al sito internet dedicato al percorso Il Cammino del Volto Santo Il Cammino del Volto Santo è il saggio di Amedeo Guidugli lo storico che più di altri si sono occupati in Garfagnana di questo argomento. Ecco alcuni passaggi dal suo nuovo libro in uscita a settembre. “Il pellegrinaggio cristiano rappresenta una delle manifestazioni di fede più significative dell’età medievale e la sua pratica diventa un vero e proprio fenomeno di massa che riesce a coinvolgere diverse regioni d’Europa. Tale esperienza rappresenta una necessità spirituale dell’uomo, il quale sente il bisogno di riscattare le proprie colpe mediante forme penitenziali ed altri atti propiziatori che nella loro forma esteriore a volte ricordano quelli del mondo pagano. In parallelo con ciò che avveniva nel mondo greco e romano, essa comporta viaggi lunghi ed estenuanti verso i più rinomati santuari del tempo, dove si conservano reliquie o altre immagini sacre degne di particolare venerazione. Il pellegrinaggio religioso diventa, quindi, una manifestazione del singolo che vuole praticare, esteriorizzandola, la propria esperienza di fede, ma anche un bisogno collettivo del sacro, che talvolta assume una valenza di tipo apocalittico. Il fenomeno del pellegrinaggio medievale si manifesta, soprattutto agli albori dell’XI secolo, durante un breve periodo di pace per l’Occidente, in cui si assiste ad un certo incremento demografico, che spesso appare collegato ad una rinascita sociale ed economica che, a sua volta, stimola la crescita di un nuovo sistema di comunicazioni e di scambi commerciali. Sia il viaggio penitenziale che quello dettato da motivi economici offrono la possibilità, a chi è in grado di compierlo, di confrontarsi con culture diverse e di intensificare i rapporti fra popoli geograficamente distanti fra loro. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che ogni singolo viaggio può comportare mesi se non, addirittura, anni interi ed ogni spostamento può significare distanze spesso imprevedibili Le mète più importanti del pellegrinaggio cristiano, ovvero i punti di riferimento della spiritualità medievale sono quelli noti: il sepolcro di Cristo a Gerusalemme, le tombe degli apostoli Pietro e Paolo a Roma e le reliquie di S. Giacomo di Compostela in Galizia. A fianco di questi capisaldi della religiosità popolare, spesso irraggiungibili, si pongono centri di minore importanza disseminati un po’ ovunque, dove i pellegrini possono recarsi e compiere le proprie esperienze devozionali. Gli spostamenti in quanto tali rappresentano esercizi di devozione e di penitenza e per questo vengono detti peregrinatio penitentialis od anche peregrinationes sacrae. Scrive R. Stopani: “Nell’immaginario collettivo degli uomini del Medioevo il pellegrinaggio occupava un ruolo di grande rilevanza: non a caso la figura del pellegrino è un topos ricorrente nelle opere ‘culte’, così come nella poesia popolare. Quest’ultima, accanto ad antiche ballate epico-liriche, ha tramandato numerosi strambotti tradizionali che testimoniano della diffusione della pratica dei pellegrinaggi: vedi il toscano ‘Pellegrin che vien da Roma’, o il piemontese ‘Pelegrin che andé a San Giaco’”. Un contributo alla rapida diffusione del pellegrinaggio cristiano lo offrono, senza dubbio, le istituzioni monastiche, soprattutto quelle più organizzate, in quanto sono in grado di indirizzare intere comitive di viandanti verso itinerari prestabiliti. L’abbazia di Cluny in Borgogna è sicuramente fra le più significative, in quanto avrà un ruolo del tutto determinante nella rinascita della spiritualità del mondo occidentale e nella riforma della Chiesa universale. L’abate Odone e i suoi primi succes- intensamente la loro esperienza di fede. Guglielmo d’Aquitania, il fondatore, li aveva forniti di una ricca dotazione perché potessero dedicarsi alla preghiera, lontani dalle preoccupazioni mondane. Nei propositi dell’istitutore c’erano, infatti, altre aspettative, che andavano ben oltre la vita monastica intesa come esperienza di vita circoscritta all’interno di un’abbazia, seppur prestigiosa come quella di Cluny: “Vogliamo anche che ai nostri tempi e ai tempi dei nostri successori vi si eserciti sempre con somma intenzione, per quanto darà l’opportunità e la possibilità del medesimo luogo, opera di misericordia nei confronti dei deboli, dei poveri, dei forestieri, dei pellegrini”. Dietro l’esempio dei monaci di Cluny e di altri monasteri dell’epoca, altri pellegrini cominciarono a fare pratiche penitenziali spingendosi verso località dove era possibile venerare una reliquia sacra: Compostela, Mont Saint Michel, La Madeline de Vézelay, S. Michele del Gargano, S. Nicola di Bari, ecc. Lo stesso abate Odone, dopo aver percorso molti chilometri a piedi, perché animato da spirito di contrizione, aveva raggiunto i rilievi del Gargano “per pregare” l’arcangelo Michele. Altri monaci, attraverso la predicazione e l’iconografia, riuscirono a trasmettere esempi edificanti a quei pellegrini che transitavano dai loro monasteri per recarsi a visitare i luoghi di culto dell’epoca. Da questi sermoni nacquero alcune delle più importanti leggende agiografiche del medioevo le quali, in genere, trovavano ispirazione nella biografia dei santi e negli eventi miracolosi che ad essi venivano attribuiti. Tra i santi più ricorrenti vi sono gli apostoli Pietro, Paolo e Giacomo (il maggiore); l’arcangelo Michele; i vescovi Martino di Tours e Nicola di Bari Il progetto della via e il sito internet Il progetto del Cammino del Volto Santo è nato nel 2008 con molteplici scopi. Tra questi emergono l'intenzione di offrire supporto e informazioni a coloro che vorranno affrontare il cammino del Volto Santo e la volontà di far conoscere due terre, la Lunigiana e la Garfagnana, che molto hanno da offrire in termini di bellezze paessaggistiche, storia, tradizioni, cucina e ospitalità. Il cammino del Volto Santo, chiamato da molti Via Francigena di Montagna, nasce dalla città di Pontremoli salutato dalle Statue Stele, rappresentanti misteriosi e affascinanti degli antichi abitanti della Lunigiana, e dal labirinto di San Pietro. Passando per borghi bizantini e longobardi, alla ricerca di figure antropomorfe che continuano a raccontarci di civiltà sconosciute, soffermandoci ad osservare il labirinto di Ceretoli, da poco ritrovato, arriveremo alla chiesa di San Giovanni Battista dove un Volto Santo, molto simile a quello lucchese, ci accoglierà chiedendoci qualche minuto di riposante contemplazione. Dopo molti giorni e dopo aver attraversato tutta la valle del Serchio finalmente a Lucca in San Martino il vero e unico Volto santo. Tutte le info sul sito: www.viadelvoltosanto.it sori, riusciranno ad alimentare un fervore spirituale e intellettuale che poi sarà assimilato e rielaborato da molte generazioni di monaci. Uno degli aspetti caratteristici della cultura cluniacense era la povertà, ma non perché i monaci fossero realmente poveri, cioè privi di ogni bene materiale, ma perché avevano scelto di isolarsi dal mondo per vivere più e Maria Maddalena. L’effetto propagandistico derivante dai racconti agiografici e da quelli leggendari, spesso, induceva i pellegrini a intraprendere il cammino sperimentando nuove, quanto singolari, esperienze penitenziali: sulle strade dell’epoca, infatti, si potevano incontrare uomini vestiti di sacco e col capo coperto di cenere; persone cariche di ceppi e di catene; individui che girovagavano di chiesa in chiesa, di luogo sacro in luogo sacro, per espiare le proprie colpe. Gli stessi, talvolta, si fregiavano di simboli esteriori: essi rappresentavano la mèta raggiunta ed entravano a far parte dell’abbigliamento del pellegrino come signa super vestem. L’esempio più significativo (ed ancora praticato) è quello della conchiglia di S. Giacomo, che veniva esposta sul mantello di coloro che ritornavano dalla Galizia, come prova tangibile del fatto che avevano potuto pregare sulla sua tomba. Ma a corredo dell’abbigliamento del viandante c’erano anche altri oggetti che servivano alle sue necessità personali, come il bordone (o bastone da viaggio) la scarsella, la fiasca per l’acqua e il copricapo a larghe tese. L’uomo del medioevo sentiva il bisogno di praticare la propria fede in maniera tangibile e, quindi, accorreva verso i più rinomati luoghi di culto per invocare il cosiddetto “patrocinio”, una sorta di protezione individuale, che credeva di poter ottenere recandosi a piedi presso la tomba o la reliquia di un santo. Talvolta, il suo viaggio era dovuto a semplice vana curiositas. “Dopo la fine del X secolo – sottolinea J. Sumption - un numero crescente sia di umili che di potenti cominciò a compiere lontani pellegrinaggi per espiare le colpe che gli pesavano sulla coscienza. Le ragioni di questo improvviso aumento sono tutt’altro che chiare, giacché l’introspezione e il senso di colpa non erano invenzioni dell’XI secolo e le condizioni dell’Europa occidentale al compimento del millennio non erano di per sé sufficienti a spiegare il fenomeno. C’era tuttavia un aspetto della vita religiosa contemporanea che non poteva certamente non far sentire il suo peso. Il periodo vide, infatti, radicali cambiamenti nel ruolo del sacramento della penitenza (…). In questo contesto diventano chiare le ragioni del sorgere di fondazioni monastiche in un numero senza precedenti e della popolarità dei pellegrinaggi e delle crociate che contrassegnarono l’XI secolo”. Di pari passo con il risveglio religioso di cui abbiamo fatto cenno, il periodo compreso tra l’XI e il XII secolo si caratterizza per il manifestarsi di una rinnovata coscienza civile, che investe quasi tutto l’Occidente. Molti dei timori e delle angosce che avevano contraddistinto la fine del vecchio millennio appaiono superati ed anche l’esperienza quotidiana viene vissuta in maniera diversa rispetto al passato. Si assiste così ad un lento ma graduale processo di ammodernamento delle strutture economiche e sociali, i cui effetti pratici si realizzano attraverso significative modifiche nell’organizzazione pratica della vita quotidiana. (il resto sul saggio in uscita) Amedeo Guidugli Pagina 8 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Numero 83 Luglio-Agosto 2016 Paolo Marzi ci racconta le grandi fiere di Castelnuovo del 1800 Quando la Fiera era “spettacolo” Finalmente la bella stagione! Il periodo dello svago, delle feste e delle fiere. A proposito di fiere, che cosa c'era di più atteso che un evento come una fiera per un bambino? Nei miei ricordi di bimbetto fiera voleva dire regalo e dolciumi. Sì, perché in ogni fiera che si svolgeva nel mio paese la nonna, la mamma o chicchessia sicuramente mi avrebbe regalato il giocattolo preferito che avevo vistola mattina di buon ora alla bancarella dei giochi, però a condizione imprescindibile di andare a messa e fare comunione. Dopodiché a fine messa tutto il parentado andava a pranzo dalla nonna, ci si rimpinzava a più non posso e poi di corsa fuori, si andava quindi a comprare il sospirato giocattolo, di conseguenza non poteva nemmeno mancare una capatina dal "chiccaio" per l'acquisto di qualche dolce leccornia: i brigidini, "i sigari" o magari il croccante e sicuramente ed immancabilmente sarebbe avanzato anche qualche lira per le autoscontro del Bisio. Questa brevemente era la mia fiera, ma le fiere nella valle esistono da secoli e allora andiamo a vedere com'era una fiera garfagnina nella metà del 1800. Un tuffo in un qualcosa di magico e poetico, fatto di antichi sapori e di immagini che sembrano uscite dalla macchina del tempo. La prima (forse) e la più importante fiera della valle era quella di Castelnuovo Garfagnana che si svolgeva a settembre. Fino agli anni precedenti all'unità d'Italia questo tradizionale mercato mantenne inalterate le sue caratteristiche prettamente commerciali, pensiamo fra l'altro che questa manifestazione risale addirittura al 1430 quando Niccolò III D'Este dette il benestare per il suo allestimento. Lo scopo della manifestazione era quello di riunire, nella prima settimana di settembre tutti i migliori commer- cianti di bestiame e di prodotti agricoli provenienti da tutta la Garfagnana e dalle zone limitrofe, qui si vendevano o si scambiavano prodotti, si discuteva di nuove merci o di semine. Il cambio radicale ci fu verso il 1850 quando gli organizzatori della fiera, al fine di richiamare quanti più visitatori ed operatori possibili, decisero di arricchire il mercato con divertimenti ed iniziative che coinvolgevano la cittadinanza e le associazioni di volontariato. All'inizio naturalmente si partì a piccoli passi, furono realizzate piccole cose, fatte comunque con grande entusiasmo e poca spesa grazie ad artisti locali. Man mano che gli anni passavano la cosa cominciò a prendere mano diventando di fatto la fiera più importante del Ducato (n.d.r. dopo Modena) tanto da richiamare artisti di strada di ogni sorta da tutta Italia. Sulla scrivania del sindaco giunsero numerosissime richieste, risale al 28 maggio 1850 la lettera di tale Napoleone Bigazzi di Milano che chiedeva il permesso di "mettere una baracca in tela sulla Piazza del Mercato per eseguire esercizi ginnici", stessa richiesta faceva E in ultimo ripetiamo... Pensavate, cari lettori, che in questo numero ci fossimo dimenticati di rilanciare alcuni punti forti del nostro giornale. Anche se è estate torniamo a ribadirli. 1 - I comuni devono unirsi e farlo velocemente, ovvero fino a quando ci saranno vantaggi economici. Cosa aspettano Villa Collemandina e Castiglione? O Fosciandora con Pieve Fosciana? E ancora Careggine con Camporgiano? Primi passi per altre fusioni in futuro e giungere ad avere massimo due comuni nell’intera Garfagnana; 2 - La Garfagnana ha bisogno di una promozione e di una cabina di regia unica per gli eventi, puntando su grandi eventi per comune. Tipo Ariosto a Castelnuovo; Muffrina a Camporgiano; il pane a Careggine; festa medievale a Castiglione, etc. etc. Non si può più vedere un cartellone dove ad agosto ci sono centomila eventi contemporanei e poi a settembre più nulla; 3 - L’altra Toscana. L’abbiamo ribattezzata così ormai alcuni fa su queste pagine la nostra Garfagnana. L’altra Toscana come un must, un nome forte, da usare per promuovere la nostra terra. Usatelo. Ovunque. Il Giornale lo regala a chiunque. 4 - Guardare al mondo. A breve la Rocca Ariostesca sarà terminata e avremo un insieme di Rocche estensi, fiorentine e lucchesi in una unica valle. E’ il momento di metterle in rete. Unirle e farle funzionare parlando inglese, francese, tedesco. 5 - La ferrovia è per molti un impiccio, in ritardo e devastata. Perchè non fare con Trenitalia durante il periodo estivo un treno giornaliero - stile Freccia della Garfagnana che parta da Lucca alle 7 e ritorno a Lucca alle 19. Lungo il percorso fermate a visite a Ghivizzano, Barga, casa Pascoli, Castelnuovo, Verrucole, etc. etc. Con i servizi navette sarebbe possibile portare i turisti ovunque. 6 - Aprire gli occhi e guardare i problemi per quello che sono. Non nascondersi nulla alla vista. Perchè far finta che tutto vada bene vuol dire solamente posticipare i disastri. anche Emilio Barbieri di Bologna che nell'agosto del 1858 pregava le autorità di "concedergli (come è stato negli anni decorsi) di poter chiudere un Circo sulla piazza del bestiame nei giorni di fiera e presentare al rispettabile e colto pubblico anche esercizi ginnici". Naturalmente gli spettacoli di atletica andavano per la maggiore, ma molte richieste erano per eseguire il "ballo della corda" (n.d.r. una variante della quadriglia): "Da trent'anni circa veniva annualmente per la fiera di settembre in questa città - scriveva così un certo Gaspero Petreria di Livorno detto "il Diavoletto" - ed esercitava il ballo della corda nella così detta piazza del Crocefisso. Essendo anche quest'anno ritornato implorerebbe dalla Bontà della Signoria Vostra Illustrissima lo stesso permesso gratuito come fu per lo passato". Così anche Giuseppe Tonini da Pisa: "Desideroso di recarsi in questa Città per la prossima fiera di settembre per eseguire con la compagnia di cui sono direttore,balli di corda e giochi di ginnastica nella Piazza del Crocifisso". Per accogliere le centinaia e centinaia di persone che venivano da tutta la valle e anche fuori regione occorreva variare anche le esibizioni e più singolari e curiose erano e più sicuramente avrebbero avuto successo è il caso di Michele Mazzoleni di Bergamo che nella fiera del 1876 presentò: "Destro fisico e proprietario di una raccolta di uccelli ammaestrati ad eseguire diversi giuochi"; oppure le richieste del violinista Gaetano Pucci di Livorno nel 1857 che voleva dare "accademia strumentale nella fiera di Domenica" e pregava che gli fosse concessa la sala comunale. Ma su tutte svettava la meraviglia delle meraviglie e quella fiera del 1868 rimarrà nella memoria dei garfagnini per molti anni. Fu un vero evento quello che Gaetano Ambrogini propose in quella memorabile fiera, fece vedere immagini che i garfagnini mai avevano visto in tutta la loro vita. Quella del "Gabinetto Panoramico" fu un vero incanto che così si descriveva nella sua presentazione: "In esso si osservano dei nuovi ritrovati dell'arte fotografica e quadri ottico-plastici-ottico cosmografici, ottico-panoramici, che destarono ovunque grande meraviglia, specialmente per vedute di battaglie con macchine Alletescop all'ultima perfezione - così continuava il volantino - Si osserva il mondo in miniatura, da un polo all'altro, dalle più ridenti sponde del Nilo ai ghiacci eterni della Siberia, le più alte montagne, le rovine degli antichi monumenti,i più preziosi palazzi, tutto sarà dato vedere come pure i misteri di Londra, Parigi e Berlino dove si scoprirà la vita intima delle famiglie, dalle più aristocratiche alle più umili abitatrici di meschine capanne. Bisogna vedere per credere che tutto questo viene rappresentato in grandezza naturale, rilievo e colorito naturale, quanto un personaggio il più grande, non troverebbe meglio col spendere una vistosa somma". Immaginate voi la meraviglia che poteva essere per persone che a malapena e con difficoltà si spostavano da un paese all'altro. Insomma gli anni passavano e la fiera aveva sempre più una buona riuscita, le richieste di partecipazione giungevano da ogni parte d'Italia, segno che la manifestazione aveva ormai un successo nazionale, infatti le associazioni furono coinvolte ancor di più con il compito di reperire fondi e programmare al meglio i festeggiamenti e i giochi a sostegno delle attività commerciali. Ecco allora un programma degli eventi del 1895 fatto dalla Società Operaia, praticamente nasceva quella che ancora oggi è meglio conosciuta come "La Settimana del Commercio" che grosso modo si svolge nel solito periodo. L'inaugurazione avvenne il 31 agosto alle ore 19 e fu aperta con l'esibizione della locale filarmonica in Piazza Umberto I a seguire avvenne una pesca di beneficenza. Il primo settembre fu un susseguirsi di concerti molto apprezzati dai visitatori, mentre il giorno successivo l'entusiasmo salì alle stelle per una corsa di asini con tanto di fantini. Giochi divertenti furono organizzati anche per il tre settembre con un appassionante corsa nei sacchi, mentre per il quattro si svolse un interessante corsa di velocipedi. Per la chiusura il sette settembre furono fatte le cose in grande quando si innalzarono diversi palloni aerostatici costruiti con spicchi multicolori. Ma per tutta la settima la vera attrazione fu l'albero della cuccagna. Si trattava di un lungo palo accuratamente unto e scorticato innalzato sulla piazza principale del paese e sormontato da una struttura circolare su cui si trovano appesi i salumi e i formaggio più belli e appetitosi. L'obiettivo è raggiungere i premi sulla vetta del palo che diventeranno così indiscussa proprietà del coraggioso giocatore. Un affermazione questa che al tempo aveva doppio significato: di aver fatto un impresa quasi impossibile ma sopratutto perché portare a casa un bel prosciutto in periodi di magra equivaleva a una vera e propria festa in famiglia. Le gare erano seguitissime e le grasse risate degli spettatori risuonavano in tutta la piazza, specialmente quando il disgraziato concorrente che si era cosparso le mani e il petto di calcina in polvere scivolava miseramente a terra ad un passo dalla vittoria. Non resta quindi che dire... buona fiera a tutti!!! Paolo Marzi L'articolo trae notizie da uno studio della professoressa Lorenza Rossi.