le pmi piemontesi al sae di detroit
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MondoNews a cura del Servizio Estero della Camera di commercio di Torino Pubblicazione mensile - Autorizzazione del Trib. di Torino del 9-05-01 nº 5508 Direttore responsabile: Franco Alunno - Redazione: Camera di Commercio di Torino – Servizio Estero Via San Francesco da Paola 37, 10123 Torino – Tel. 0115716361 LE PMI PIEMONTESI AL SAE DI DETROIT Si è appena conclusa la partecipazione al Salone USA della componentistica auto. La Camera di commercio di Torino ha organizzato la presenza delle imprese italiane più rappresentative dell’automotive alla manifestazione statunitense, importante occasione per concludere operazioni commerciali e per comunicare l’eccellenza delle nostre aziende, soprattutto piemontesi. Spa, Ocap Spa, Bradi Spa, C.M.D. Costruzioni Motori Diesel, Graziano Trasmissioni Spa, Rea Snc, Dell’Orto Spa, Av-El Spa, Plast Caudio, Elba Srl, Elettronica Gelbison Srl, Eurolites Spa, Adler Plastic Spa, G.O.R. Applicazioni Spa, Italdesign Giugiaro Spa, OMP Srl e Meccanotecnica Umbra Spa. Da oltre vent’anni la Camera di commercio di Torino, d’intesa con ANFIA e avvalendosi del Centro Estero Camere Commercio Piemontesi in qualità di segreteria organizzativa, investe attivamente nel progetto SAE International, per consentire alle piccole e medie aziende piemontesi del settore dell’automotive di partecipare al Salone internazionale della componentistica auto di Detroit. L’edizione di quest’anno, svoltasi dal 4 al 7 marzo, grazie anche al coinvolgimento attivo di nuovi partner, quali la Regione Piemonte e l’ICE, ha visto la presenza di 17 aziende piemontesi in un’area espositiva di oltre 230 metri quadrati. Il Presidente della Camera di commercio di Torino, Giuseppe Pichetto, durante la conferenza stampa di presentazione, ha ribadito l’impegno ventennale nei confronti del SAE: “Il Piemonte da solo rappresenta il 29% delle esportazioni nazionali nell’ambito dell’automotive e nel 2001 ha registrato, rispetto al dato italiano, una maggiore presenza sui mercati extraeuropei, pari al 32% del totale export. In seguito alla continua evoluzione del settore, alla globalizzazione del mercato e alle alleanze strategiche fra i costruttori auto, le nostre aziende sono costrette ad essere sempre più competitive, rapide e innovative dal punto di vista tecnologico, mentre il tessuto industriale piemontese necessita di una maggiore visibilità internazionale. Queste le aziende che hanno preso pare alla missione: Brembo Per questo la Camera di commercio di Torino non si limita al 1 supporto nei confronti delle capacità tecnologiche della singola azienda, ma si impegna a realizzare, soprattutto verso i mercati oltre oceano, una presentazione globale del sistema Torino e Piemonte, con i suoi primati in termini di eccellenza e potenzialità.” Vanno ancora segnalate in questo ambito le prossime iniziative promosse dalla Camera e organizzate con il supporto del Centro Estero Camere di commercio Piemontesi: dal 15 al 17 aprile prossimi le aziende piemontesi del settore componentistica auto avranno la possibilità di intraprendere nuove relazioni commerciali con selezionati operatori brasiliani nel quadro della missione commerciale a S.Paulo e Curitiba; dal 20 al 25 maggio tale opportunità verrà estesa a coloro che vogliono operare con la Repubblica di Corea nell’ambito di una missione di acquisti dedicata sempre alla componentistica auto. SOMMARIO • Le PMI piemontesi al SAE di Detroit • Scheda paese: Romania • Focus - La fattura europea • Notizie • Iniziative Anno 5 - N. 3 – Marzo 2002 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino SCHEDA PAESE ROMANIA SITUAZIONE POLITICA La Romania è una repubblica semi-presidenziale formata da due Camere elette mediante un sistema proporzionale (con sbarramento al 5%) su base nazionale ogni 4 anni. La Camera dei Deputati e il Senato sono composti rispettivamente da 345 e 140 membri. La nuova Costituzione è entrata in vigore nel 1991 e la Romania rappresenta il primo paese dell’Europa Centro-Orientale ad aver intrapreso relazioni ufficiali con la Comunità Europea. In seguito all’instaurarsi di un sistema democratico, il 22 giugno 1995 il paese ha inoltre presentato domanda di ingresso nell’UE. ROMANIA IN CIFRE Superficie: 237.500 Km2 Popolazione: 22.400.000 (dati 2000) Densità: 94.1 ab. per Km2 Popolazione urbana: 55% Capitale: Bucarest (popolaz. 2.011.305) Altre città principali: Costanza (340.497), Timisoara (328.148), Cluj-Napoca (332.941) Lingua: Rumeno, Ungherese e Tedesco Religione: Ortodossa (88%), Cattolica (6%), Protestante (5%) Moneta: Leu Rumena suddivisa in 100 Bani Tasso di alfabetizzazione: 97% Speranza di vita: 69.4 anni SITUAZIONE ECONOMICA Dal punto di vista economico, la Romania ha registrato nel 1999 il terzo anno consecutivo di recessione a causa delle erronee decisioni di politica economica intraprese dai governi i quali non sono riusciti a stabilizzare il quadro macroeconomico e hanno indugiato nell’intraprendere le riforme strutturali dell’economia. Tuttavia i dati del 2000 mostrano un’inversione di tendenza anche se molto deve essere ancora fatto sul piano delle riforme, in particolare per quanto riguarda il sistema bancario ed il processo di privatizzazione. Con l’insediamento del nuovo governo nel gennaio 2001 sono stati fatti notevoli progressi in vari settori della Pubblica Amministrazione: dalla giustizia alla lotta alla corruzione; dal sistema fiscale a quello doganale; dai trasporti e l’ambiente agli affari sociali. La comunità internazionale ha accettato positivamente la nuova leadership del paese che pare effettivamente aver orientato la sua politica economica verso un moderato liberismo, con l’obiettivo strategico dell’integrazione nell’UE e nella NATO. 2 Dati economici Origine del PIL: Servizi: 51.5% Industria: 35.8% Agricoltura: 12.6% Reddito Pro-capite: 1800 Euro / 6000 Euro (PPS) PIL a prezzi correnti: 1995: 27.1 mld Euro 1996: 27.8 mld Euro 1997: 31.2 mld Euro 1998: 37.2 mld Euro 1999: 33 mld Euro 2000: 40 mld Euro Crescita PIL reale: 1995: 7.1% 1996: 3.9% 1997: -6.1% 1998: -5.4% 1999: -3.2% 2000: 1.6% Tasso di inflazione (media annuale): 1995: 32.3% 1996: 38.8% 1997: 154.8% 1998: 59.1% 1999: 45.8% 2000: 45.7% Tasso di disoccupazione: 1998: 10.4% 1999: 11.8% 2000: 10.5% Anno 5 - N. 3 – Marzo 2002 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino STRUTTURA PRODUTTIVA Il settore agricolo è caratterizzato da coltivazioni di mais, frumento, avena, orzo, segale e riso. In alcune zone si estraggono e si raffinano petrolio e gas naturale, mentre in altre è presente l’estrazione di lignite e carbone. La produzione agricola e l’allevamento sono progressivamente diminuiti, ma il settore non ha ancora potuto beneficiare dei finanziamenti previsti dal Programma Sapard e quindi il processo di meccanizzazione stenta a decollare. Il comparto industriale è caratterizzato dalla specializzazione nell’industria siderurgica, nella produzione di coke metallurgico e nella metallurgia dell’alluminio. Anche l’industria chimica riveste un ruolo importante grazie alle risorse presenti nel paese. Il Prodotto Interno Lordo è aumentato nell’ultimo periodo in termini reali soprattutto grazie al trend positivo del settore industriale, delle costruzioni e dei servizi. RAPPORTI CON L’UE La Romania è stato il primo Paese dell’Europa Centro-Orientale ad intrattenere relazioni con l’UE: il primo accordo di collaborazione venne siglato nel 1974 (Sistema di Preferenze Generalizzate) ed un secondo venne firmato nel 1990, data d’inizio ufficiale delle relazioni diplomatiche con l’Unione. Da tale anno in avanti, l’apertura politica ed economica del Paese ha portato alla firma di accordi commerciali successivi, sfociati, nel giugno del 1995, nel deposito della richiesta di adesione da parte del governo rumeno. uscite per investimenti nel budget annuale del paese. Dal Luglio 1997 la Commissione europea pubblica periodicamente dei rapporti relativi ai Progressi del Paese in vista dell’adesione all’UE. Tali rapporti individuano i diversi capitoli oggetto di negoziazione che definiscono le condizioni per l’ingresso all’interno dell’Unione: dei 31 capitoli previsti per tutti i candidati, 9 sono già stati chiusi a titolo provvisorio (tra cui quello relativo al diritto societario, quello riguardante le PMI, ovvero ancora l’educazione, la ricerca e la salute dei consumatori); l’obiettivo è la conclusione dei negoziati entro e non oltre il 2007, data indicativa per l’entrata della Romania nell’Unione. IL PROGRAMMA PHARE ASSITENZA DI PRE-ADESIONE Dal 2000 in poi, l’aiuto comunitario alla Romania in vista della futura adesione all’UE è strutturato su tre grandi programmi: • PHARE, volto a fornire supporto per lo sviluppo istituzionale e sostegno finanziario ai preparativi per l’adesione; • ISPA, strumento di preadesione a sostegno degli investimenti in infrastrutture, trasporti e ambiente; • SAPARD, lo strumento finanziario a supporto dello sviluppo agricolo e rurale In totale, il volume finanziario dell’assistenza europea alla Romania è circa € 630 milioni all’anno, distribuiti sui tre programmi, che rappresenta il 6% delle entrate ed il 25% delle 3 Il programma PHARE prevede un’allocazione di risorse di circa 242 milioni di euro per il 2002 (a cui si aggiungono le risorse allocate nel 2001 – 300 milioni di euro circa- e quelle allocate tra il 1999 ed il 2000, circa 1,45 milioni di euro); inoltre, ulteriori 36,5 milioni di euro sono stati messi a disposizione per interventi istituzionali, da destinarsi a progetti specifici sottoposti all’UE dal governo rumeno. Il programma annuale stabilisce le seguenti aree prioritarie, in base ai dettami dei criteri di Copenhagen: • Rafforzamento istituzionale e dello Stato di diritto; • Rafforzamento delle misure relative all’adesione al mercato interno; • Rispetto degli obblighi derivanti dall’acquis comunitario; • Coesione economica e sociale. Circa il 30% del budget di PHARE è allocato per azioni di c.d. “institution-building”, ivi inclusi i progetti di twinning, realizzati dalle istituzioni degli Stati Membri. Il restante 70% è destinato al finanziamento di investimenti diversi. Una parte di tale budget è rivolta alla realizzazione di progetti transfrontalieri (con Ungheria e Bulgaria), mentre un’altra parte va ad integrare la partecipazione della Romania ai programmi comunitari. Esistono anche programmi orizzontali o specifici, a cui partecipano enti rappresentanti la società civile (ACCESS) o le PMI locali. Anno 5 - N. 3 – Marzo 2002 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino IL PROGRAMMA ISPA L’allocazione di risorse di ISPA per la Romania oscilla tra i 208 ed i 270 milioni di euro per il periodo 2000-2006. I settori beneficiari sono quello dei trasporti e dell’ambiente. Il programma ha come beneficiari principali gli enti locali impegnati nel settore ambientale e le autorità centrali operanti nei trasporti. Ai fini di supportare gli sforzi governativi nell’adozione degli standard comunitari, ISPA si concentrerà su quelle direttive implicanti investimenti ingenti (trattamento delle acque reflue e delle acque potabili, inquinamento atmosferico, ecc). Dal 2000 ad oggi, circa una decina di progetti sono stati approvati, per un totale di oltre 300 milioni di euro, nei settori: fognario e trattamento delle acque reflue e delle acque potabili. Nel settore dei trasporti, ISPA si concentrerà su progetti individuati nell’ambito delle reti di comunicazioni transeuropee “Trans-European Networks (TENs)”, in particolare nella costruzione di strade, porti ed aeroporti, con un’allocazione di budget di oltre 500 milioni di euro. IL PROGRAMMA SAPARD L’allocazione di budget per il programma SAPARD-Romania è di circa 150 milioni di euro per il periodo 2000 – 2006. Il programma prevede le seguenti priorità d’intervento: • Incremento della competitività del settore agroalimentare of food processing; • Infrastrutture rurali; • Sviluppo e diversificazione dell’economia rurale; • Sviluppo delle risorse umane. Un’agenzia nazionale SAPARD dipendente dal Ministero dell’Agricoltura è responsabile per l’implementazione del programma che, per ora, non è ancora del tutto operativo. La partecipazione ai programmi sopracitati, per le imprese comunitarie, è inserita nella partecipazione a bandi di gare ed appalti pubblicati dalle istituzioni comunitarie, le cui informazioni sono disponibili sui seguenti siti web: a) http://ted.eur-op.eu.int – Sito ufficiale per la pubblicazione degli appalti comunitari (GUCE serie S) b) http://europa.eu.int/comm/ europeaid/tender/index_en. htm : sito dell’unità operativa di gestione dei contratti con i paesi terzi INVESTIMENTI STRANIERI La transizione verso un’economia di mercato ed il processo di privatizzazione hanno indotto il governo rumeno ad incoraggiare fortemente l’afflusso di capitali stranieri nell’economia nazionale attraverso la definizione di un quadro normativo di riferimento. Attualmente, gli investimenti esteri in Romania sono disciplinati dall’Ordinanza n. 31 del giugno del 1997 che modifica ed integra la normativa del 1991. In base alla nuova normativa, all’investitore straniero sono riconosciute particolari garanzie ed agevolazioni quali la possibilità di costituire in Romania società a capitale interamente straniero (ciò nonostante, lo schema tipico è rappresentato 4 dalla costituzione di un’impresa mista), il diritto al rimpatrio in valuta convertibile dei profitti realizzati nonché la garanzia contro esproprio o nazionalizzazione (salvo che per motivi di preminente interesse nazionale). A queste norme, si è aggiunta la Legge 241/1998 che è rivolta precisamente a stimolare gli investimenti diretti esteri in Romania. A questo scopo, è stato stabilito che: gli investimenti esteri e quelli nazionali hanno diritto a parità di trattamento; gli investitori stranieri hanno la possibilità di scegliere autonomamente lo strumento arbitrale o commerciale per risolvere eventuali contenziosi; è possibile dedurre dal profitto tassabile le spese di pubblicità; è possibile dedurre dal profitto tassabile (per un arco di tempo pari a 5 anni) le eventuali perdite subite dagli azionisti. Non sono previste preclusioni in termini di settori (non sono pertanto richieste particolari autorizzazioni e licenze, sebbene tutti gli investimenti stranieri debbano essere registrati presso l’Agenzia Rumena per lo Sviluppo) ed è previsto che l’investimento: • sia conforme alle disposizioni in materia di tutela ambientale; • non sia in contrasto con gli interessi nazionali in materia di sicurezza e difesa; • rispetti le disposizioni in materia di ordine pubblico, sanità e moralità fissate dal Governo. Per quanto concerne esenzioni e benefici, il regime previsto dalla nuova normativa è alquanto articolato e complesso. In particolare, per investimenti di valore superiore ai Anno 5 - N. 3 – Marzo 2002 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino 350.000 US$ (e comunque superiori al 20% del capitale dell’impresa) è prevista una riduzione pari al 50% dei dazi doganali relativi alle importazioni di beni strumentali, materie prime e semilavorati, nonché la riduzione della tassa sul reddito societario (con l’applicazione di un’aliquota ridotta pari al 15%) per i due anni successivi alla realizzazione dell’investimento. Investimenti di valore superiore ai 5 milioni di US$ (sotto la precedente legislazione, il limite era fissato a 50 milioni di US$) possono beneficiare di un ulteriore periodo di cinque anni di riduzione dell’imposta sul reddito societario e di ulteriore periodo di 3 anni per la riduzione dei dazi doganali sulle importazioni di beni capitali, materie prime e semilavorati. Nel periodo immediatamente successivo al 1990 l’afflusso di capitali stranieri in Romania è stato fortemente limitato dalla situazione di instabilità sul piano politico che contraddistingueva il Paese. Il flusso di investimenti esteri in Romania rimane di gran lunga al di sotto del livello minimo richiesto dalle esigenze di sviluppo del Paese. Alla fine del dicembre 1996, il valore totale degli investimenti esteri realizzati ammontava a 2,2 miliardi di US$. Principali investitori sono risultati essere la Corea del Sud, l’Italia, la Germania, l’Olanda e gli Stati Uniti. Attualmente, sarebbero oltre 50.000 le joint-venture e le filiali di società straniere presenti nel Paese. La maggior parte delle società miste di piccole dimensioni operano nel settore commerciale e nei servizi, mentre le grandi joint-venture si attivano prevalentemente nel settore manifatturiero o nell’edilizia. Il 70% circa delle joint-venture presenti nel Paese operano nel settore industriale (tessile-abbigliamento, siderurgia, produzione di macchine utensili per la lavorazione dei metalli). Le società miste italiane sono per una buona parte (circa 3.500 aziende su 5.163) micro-imprese con quote societarie talvolta inferiori ai 500 US$, che operano prevalentemente nel settore dell’import-export. Non mancano tuttavia le joint venture costituite da aziende italiane di primaria importanza. Pur essendo stato avviato nel 1991, il processo di privatizzazione in Romania ha accusato innumerevoli ritardi fino all’adozione nel 1995 di nuove procedure basate sostanzialmente sull’azionariato diffuso che hanno consentito, da allora, di accelerare il processo ottenendo risultati più incoraggianti. A seguito della legge n. 44/1998, il processo di privatizzazione è stato ulteriormente incoraggiato, stabilendo che tutti gli strumenti legali (offerte pubbliche, negoziazioni, ecc.) e tutte le modalità di promozione (sia quelle private sia quelle messe in atto dalle banche internazionali di investimento) venissero sfruttati dallo State Ownership Fund, ovvero l’ente che ha il compito di gestire il patrimonio azionario dello Stato nelle aziende in cui esso è partecipe. Nel settembre 2000, oltre 7000 imprese (fra grandi, medie e piccole) risultavano privatizzate. Inoltre, tramite la legge n. 83/1997 è stata regolamentata la privatizzazione delle banche. Alcuni risultati sono stati raggiunti già nel 1998 (privatizzazione di due banche di piccole dimensioni) e nel 1999 (tre ban5 che più grandi), ma con la crisi asiatica e russa si è registrato un serio rallentamento in questo processo. ZONE FRANCHE - AREE ECONOMICHE SPECIALI In base all’Art. 49 del Codice doganale della Romania (Legge n. 30 del 22 dicembre 1978) porti e zone franche possono essere costituiti su tutto il territorio rumeno. Sulla base di tale disposizione e della successiva Legge n. 84 del 1992, sono state costituite e sono divenute progressivamente operative le zone franche di Sulina (porto franco che fa da tramite tra l’Europa centrale e i Paesi del Medio Oriente), Costanza Sud e Basarabi (in prossimità del porto di Costanza, con ottimi collegamenti fluviali e terrestri), Giurgiu, Galati e Braila. Secondo le disposizioni che ne regolano l’esistenza e l’attività, le Zone franche – gestite dall’Agenzia per le Zone Franche del Ministero dei Trasporti - si caratterizzano per le seguenti agevolazioni concesse alle imprese che vi operano all’interno: • esenzione doganale per attività di deposito, lavorazione, imballaggio ed etichettatura; • esenzione IVA; • esenzione dall’imposta sui profitti (Corporate Tax). Le società rumene e straniere che desiderano intraprendere un’attività nelle zone libere devono richiedere il rilascio di una licenza da parte dell’amministrazione delle Zone franche. La concessione di terreni per investimenti può essere estesa fino a 50 anni, in funzione della Anno 5 - N. 3 – Marzo 2002 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino cifra investita, oppure dell’attività specifica svolta dall’investitore. NORMATIVA SOCIETARIA Il funzionamento delle società commerciali in Romania viene sancito dalla Legge n. 31/1990, integrata con le Leggi n. 41/1991 e n. 44/1991, modificata e completata con l’ordinanza d’urgenza n. 32/97 sulle società commerciali. Le compagnie con sede in Romania sono entità giuridiche, operanti autonomamente, le cui attività sono distinte da quelle delle persone giuridiche o fisiche che le hanno create. In base all’ordinamento rumeno, cinque sono le forme societarie ammesse: Società in nome collettivo: gli obblighi sociali vengono garantiti con il patrimonio sociale e con la totale responsabilità di tutti gli associati; il numero minimo di soci è 2; Società in accomandita semplice: gli obblighi sociali sono garantiti con il patrimonio sociale e con la responsabilità totale e solidale degli associati accomandatari; anche in questo caso il numero minimo di soci è pari a 2; Società in accomandita per azioni: il capitale sociale è diviso in azioni; gli obblighi sociali sono garantiti con il patrimonio sociale e con la responsabilità totale e solidale degli associati accomandatari; il numero minimo di soci è pari a 5, mentre il valore minimo nominale di ciascuna azione è di 1000 Lei; Società per azioni: gli obblighi sociali sono garantiti con il patrimonio sociale, mentre gli azionisti sono legati solo al pagamento delle azioni. Per questo tipo di società ci devono essere almeno 5 azionisti, il capitale minimo registrato deve partire da 25 milioni di Lei, mentre il valore nominale minimo di ciascuna azione deve essere di 1000 Lei. Il contributo straniero non può essere inferiore ai 10.000 US$; Società a responsabilità limitata: gli obblighi sociali sono garantiti con il patrimonio sociale, mentre gli associati sono obbligati soltanto al pagamento delle parti sociali. Il capitale registrato non può essere inferiore ai 2.000.000 Lei. Il numero dei soci deve essere compreso tra uno e cinquanta. Il valore minimo di ciascuna quota non può essere inferiore a 100.000 Lei e le quote non possono essere liberamente vendute; Filiali: non costituiscono figure legali, prima di cominciare la loro attività vengono incorporate nel registro commerciale della divisione amministrativa dove opereranno; Sussidiarie: hanno personalità legale e rappresentano la compagnia madre; sono regolamentate dalla legge n. 31/1990. Per quanto riguarda gli Uffici di Rappresentanza di compagnie straniere, questi vengono regolamentati con il Decreto Legge n. 122/1999. Questi enti non possono svolgere attività commerciali per loro conto, ma solo in rapporto all’organizzazione cui fanno capo (pubblicità, promozione etc.) e devono essere registrati presso il Dipartimento del Commercio estero, pagando una quota annuale per il rilascio di una licenza. 6 STRUMENTI ITALIANI, COMUNITARI E INTERNAZIONALI A SOSTEGNO DEGLI INVESTIMENTI E DELLE ESPORTAZIONI AGEVOLAZIONI ITALIANE ☛ ESPORTAZIONI E PENETRAZIONE COMMERCIALE Legge n. 394/81: prevede la concessione di un finanziamento a tasso agevolato pari all’85% delle spese inerenti a programmi di penetrazione commerciale da realizzarsi in Paesi extra UE, attraverso l’insediamento in loco di strutture permanenti di supporto all’attività industriale e commerciale. Decreto 143/98, Ex legge 227/77: consente alle imprese italiane che esportano macchinari e impianti di concedere agli acquirenti esteri dilazioni di pagamento a tassi d’interesse competitivi, mediante la concessione di contributi agli interessi su finanziamenti concessi da banche italiane o estere. ☛ JOINT VENTURE Legge 100/90: Simest opera al fine di incentivare la costituzione di società miste in paesi non appartenenti all’UE, attraverso l’ingresso nel capitale della joint-venture e il finanziamento della quota detenuta dal partner italiano. La Simest può anche intervenire in una società estera detenuta al 100% da un’impresa italiana. Legge 212/92: La legge concede un contributo a fondo perduto per azioni legate alla costiAnno 5 - N. 3 – Marzo 2002 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino tuzione di una joint-venture. Tra le azioni finanziabili anche la formazione e il trasferimento di know-how. ☛ FINANZIAMENTO PER LA REALIZZAZIONE DI STUDI DI FATTIBILITÀ E PROGRAMMI DI ASSISTENZA TECNICA Decreto Legislativo 143/98, art.22, comma 5: finanzia le spese derivanti dalla realizzazione di studi di prefattibilità e fattibilità connessi all’aggiudicazione di commesse all’estero e le spese relative a programmi di assistenza tecnica e a studi di fattibilità, collegati ad esportazioni o ad investimenti all’estero. ☛ GARE INTERNAZIONALI Legge 304/90: sostiene la partecipazione di imprese italiane a gare di appalto internazionali mediante il finanziamento a tasso agevolato delle relative spese. AGEVOLAZIONI COMUNITARIE Finanziamenti BEI: Nell’ambito della politica di cooperazione finanziaria della Comunità con i Paesi dell’Europa Centrale e Orientale, sono stati definiti come prioritari lo sviluppo del settore privato e l’incentivazione alla cooperazione tra imprese delle due parti. Tramite i capitali di rischio, ovvero fondi provenienti dalle risorse di bilancio della Comunità e gestiti dalla Banca Europea per gli Investimenti, si mira a favorire la costituzione o il rafforzamento dei fondi propri di imprese produttive di piccola o media dimensione. I capitali di rischio consentono il finanziamento parziale del- l’apporto in capitale del partner europeo in joint ventures. I progetti devono riguardare la creazione, la ristrutturazione o l’ampliamento di imprese dei settori produttivi. La messa in opera di questi fondi è affidata a intermediari finanziari che abbiano concluso un accordo con la BEI. Il progetto deve essere compreso tra 40.000 e 25 milioni EURO. La BEI può finanziare fino al 50% del costo totale del progetto e il periodo di rimborso del finanziamento è ricompreso tra 5 e 12 anni. AGEVOLAZIONI INTERNAZIONALI ☛ JOINT VENTURE E INVESTIMENTI NEL SETTORE PRIVATO: Interventi IFC: la Banca Mondiale, attraverso l’International Finance Corporation, eroga finanziamenti diretti per il sostegno di progetti di investimento, mediante prestiti a lungo termine, partecipazioni al capitale di rischio, finanziamenti in quasi capitale. A fronte di progetti di un valore minimo di 5 milioni di dollari, l’IFC può intervenire fino nella misura massima del 25 % del costo totale del progetto. Per progetti il cui ammontare è inferiore a 5 milioni di dollari, è possibile accedere indirettamente al finanziamento dell’IFC, attraverso intermediari finanziari che hanno concluso accordi in tal senso con l’istituzione. Nel paese sono anche operativi fondi di venture capital finanziati direttamente dall’IFC. Interventi BERS: la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo concede finanziamenti diretti a progetti di investimento nel settore privato nei 7 quali l’intervento della BERS non sia inferiore a 15 milioni di EURO. Per le PMI che propongono progetti di investimento per i quali non è possibile prevedere un intervento diretto della banca, le opportunità offerte da BERS assumono la forma di finanziamento tramite intermediari o fondi di investimento o venture capital. In tal caso i progetti devono essere finanziati in conto capitale dal soggetto proponente almeno al 35%. Direct Investment Facility for small and medium-sized projects Questo programma della BERS prevede l’investimento in equity per progetti il cui ammontare va da 500.000 a 2.5 milioni di dollari USA. La partecipazione della BERS si attesta in media tra il 25 e il 30% del capitale sociale ma può arrivare fino al 49% nel breve termine. La partecipazione è limitata a 3-5 anni, anche se è previsto che possa essere prolungata fino a 7 anni. EU/EBRD SME finance facility for accession countries La Facility consiste di due “finestre”, una per la partecipazione in equity, l’altra per i prestiti. La Loan window opera attraverso l’intermediazione di istituti finanziari locali e il suo fine è proprio quello di favorire le opportunità di business delle piccole imprese. È previsto infatti che gli intermediari finanziari individuati dalla Bers concedano prestiti da 10.000 a 30.000 euro alle microimprese (con meno di 20 dipendenti) e prestiti da 30.000 a 125.000 euro alle piccole imprese (che hanno da 20 a 50 dipendenti). Anno 5 - N. 3 – Marzo 2002 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino La Equity Window invece opera sotto la diretta amministrazione della BERS; attraverso questa iniziativa non hanno luogo investimenti diretti nelle PMI, quanto piuttosto in private equity funds ideati per rispondere alle necessità delle piccole e medie imprese. Gli equity funds potranno detenere quote di minoranza nelle imprese in cui viene predisposto l’investimento, con un minimo del 10% ed un massimo del 49% del capitale. La quota media detenuta dovrebbe aggirarsi tra il 25 e il 49%. L’ammontare massimo dell’investimento è 1 milione di EURO. Programma regionale “New Trade Facilitation Programme” Il programma copre tutti i 26 paesi di operazione della BERS e consolida i già esistenti progetti di facilitazione al credito commerciale avviati con banche locali da parte della BERS. La Banca emette garanzie in favore di banche commerciali occidentali per garantire tutto o parte delle obbligazioni di istituti finanziari che operano nei paesi di operazione BERS. Queste garanzie comprendono lettere di credito, titoli di credito e promissory notes e viene coperto dalla BERS fino un massimo dell’100% del valore di facciata della transazione per un periodo che va da 6 a 36 mesi. ☛ GARE INTERNAZIONALI Opportunità finanziate organismi internazionali dagli Attraverso il finanziamento di specifici progetti da parte della Banca Mondiale, della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), dell’UE e della BEI vengono bandite gare internazionali per la fornitura di beni e servizi di consulenza, nonché per la costruzione di opere civili; alle gare possono partecipare direttamente le imprese italiane. COPERTURA ASSICURATIVA SACE. La Sace attribuisce alla Romania un indice di rischio 6, all’interno di una classifica che va da 1=minor rischio a 7=maggior rischio. È previsto l’esame caso per caso di tutte le operazioni di importo superiore a Euro 2,5 milioni. Per le operazioni con dilazioni di pagamento a breve termine (fino a un anno) è richiesta la garanzia bancaria per debitori privati con merito di credito non adeguato. Sul medio-lungo termine viene richiesta una garanzia bancaria per debitori privati con merito di credito non adeguato e una garanzia sovrana per debitori pubblici non abilitati ad impegnare la responsabilità dello Stato. MIGA: la Multilateral Investment Guarantee Agency, istituzione del Gruppo Banca Mondiale, assicura gli investimenti contro i rischi politici. Il costo dell’assicurazione si attesta intorno all’1% dell’investimento, con una copertura massima di 50 mln di dollari per ciascun progetto. Il normale periodo di copertura è di 15 anni, il limite massimo di copertura ammonta al 90%, estensibile al 95% in casi eccezionali. 8 Per saperne di più CAMERA DI COMMERCIO DI TORINO www.to.camcom.it REGIONE PIEMONTE, SPRINT www.regione.piemonte.it/sportellounico/opp_agen.htm SIMEST www.simest.it MINCOMES www.mincomes.it IFC www.ifc.org BERS www.ebrd.com BEI www.eib.org SACE www.isace.it MIGA www.miga.org MONDIMPRESA www.mondimpresa.it/ RAPPORTI UE-ROMANIA http://www.europa.eu.int/scadplus/leg/it/lvb/e40108.htm LEGISLAZIONE UE IN VIGORE http://www.europa.eu.int/eurlex/it/lif/ind/it_analytical_index _11.html Per ulteriori informazioni contattare lo Sportello Globus della Camera di commercio: tel. 011 5716376; fax 011 5716379; e-mail: [email protected] Anno 5 - N. 3 – Marzo 2002 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino FOCUS LA FATTURA EUROPEA Direttiva sulle modalità di fatturazione all’interno dell’UE Il Consiglio dell’UE ha pubblicato una Direttiva con l’obiettivo di semplificare, modernizzare e armonizzare le modalità di fatturazione previste in materia di imposta sul valore aggiunto (Direttiva 2001/115/CE pubblicata sulla GUCE L15 del 17/01/02, che modifica la Direttiva 77/388/CEE). ❖ OBIETTIVI La semplificazione e l’armonizzazione delle modalità di fatturazione a livello europeo ha l’obiettivo di apportare significativi vantaggi pratici alle imprese operanti all’interno del mercato unico, nella misura in cui i soggetti economici potranno fare riferimento ad un unico insieme semplificato di regole in materia di fatturazione. In secondo luogo la direttiva introduce la possibilità di emettere ed archiviare le fatture in formato elettronico; metodologia che permetterà di ridurre considerevolmente i costi di fatturazione. ❖ INDICAZIONI OBBLIGATORIE DA RIPORTARE IN FATTURA La Direttiva elenca gli elementi che dovranno essere obbligatoriamente inseriti nella fattura, tra i quali: • la data del suo rilascio; • un numero sequenziale che identifichi la fattura in modo univoco; • il numero di identificazione ai fini dell'imposta sul valore aggiunto (partita IVA); • nome e indirizzo completo del soggetto passivo e del suo cliente; • quantità e natura dei beni ceduti o entità e natura dei servizi resi; • data in cui è effettuata la cessione di beni o la prestazione di servizi o data in cui è corrisposto l'acconto, se diversa dalla data di emissione; • base imponibile per ciascuna aliquota o esonero, prezzo unitario, nonché eventuali sconti, riduzioni o ristorni; • aliquota d’imposta pertinente; • importo dell'imposta da pagare; • in caso di esenzione o quando il cliente è debitore dell'imposta, il riferimento alla opportuna disposizione della presente direttiva, alla disposizione nazionale corrispondente o a altre informazioni che indichino che la cessione è esonerata o soggetta alla procedura di “reverse charge ”; • in caso di cessione intracomunitaria di mezzi di trasporto nuovi, i dati relativi alla qualifica del bene. ❖ DISPOSIZIONI SEMPLIFICATE PER LE PICCOLE IMPRESE Gli Stati membri possono prevedere che nelle fatture non compaiano alcune delle indicazioni menzionate nei seguenti casi: • quando l'importo della fattura è esiguo; • quando le pratiche commerciali o amministrative del settore di attività interessato o le condizioni tecniche di emissione delle suddette fatture rendono difficile il rispetto di tutti gli obblighi indicati in precedenza. In ogni caso gli elementi minimi che le fatture devono contenere sono i seguenti: • la data di emissione; • l'identificazione del soggetto passivo; • l'identificazione del tipo di beni ceduti o i servizi resi; • l'imposta dovuta o i dati che permettono di calcolarla. ❖ TRASMISSIONE E ARCHIVIAZIONE ELETTRONICA DELLE FATTURE La Direttiva prevede che le fatture possano essere trasmesse anche per via elettronica, previo accordo della controparte. Gli Stati membri riconosceranno la validità delle fatture elet- 9 troniche a condizione che l’autenticità dell’origine e l’integrità dei dati siano garantiti tramite l’utilizzo del sistema di firma elettronica o del sistema di scambio elettronico dei dati EDI. Le stesse cautele devono essere prese per l’archiviazione elettronica delle fatture stesse. Lo Stato membro di archiviazione può essere diverso rispetto a quello dove l’impresa ha sede. In questo caso, lo Stato membro di residenza del soggetto passivo ha il diritto di accesso per via elettronica ai dati contenuti nelle fatture stesse a fini di controllo. ❖ ALTRE INDICAZIONI La Direttiva prevede la possibilità per i soggetti passivi, in circostanze determinate, di affidare l’incarico di emettere la fattura direttamente ai propri clienti o a terzi. La Direttiva è rivolta agli Stati membri che devono adottare le norme di recepimento e armonizzazione per conformarsi entro il primo gennaio del 2004. ❖ INFORMAZIONI La Direttiva è reperibile su Internet alla pagina: http://europa.eu.int/eurlex/it/ dat/2002/l_015/l_01520020117it 00240028.pdf Il testo della Direttiva 77/388/ CEE, nella versione consolidata (contenente tutte le modifiche successive tranne quelle introdotte dalla Direttiva 2001/115/ CE) è disponibile alla pagina http://europa.eu.int/eur-lex/it/ consleg/pdf/1977/it_1977L0388_do_ 001.pdf Anno 5 - N. 3 – Marzo 2002 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino Notizie ❏ LIS - ALLEANZA PER LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE - INVITO A PRESENTARE PROPOSTE La «Guida per i candidati», contenente informazioni dettagliate sul presente invito a presentare proposte e sul modulo di candidatura standard da utilizzare, è disponibile alla pagina: http://europa.eu.int/comm/ europeaid/tender/index_en.htm La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte (GUCE C 55/2002) per l’attuazione di progetti dimostrativi nel settore della società dell’informazione (EuropeAid). È possibile richiedere la stessa guida scrivendo a: Commissione europea, Ufficio per la cooperazione EuropeAid, Unità E2 J-54, 4/75 - Rue de Genève, 1 B-1049 Bruxelles - e-mail: [email protected] ❖ ATTIVITÀ FINANZIABILI ❏ FORTALEZA: 43ª ASSEMBLEA ANNUALE BANCA INTERAMERICANA DI SVILUPPO L’obiettivo dei progetti consiste nell’avviare una serie di progetti pilota di cooperazione regionale nel settore della società dell’informazione nei quali siano coinvolti tutti gli attori e utenti di tecnologie dell’informazione, e che possano illustrare ai cittadini dei paesi dell’America Latina (Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, El Salvador, Ecuador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Uruguay, Venezuela) i benefici della società dell’informazione in quattro settori tematici: amministrazioni locali; istruzione e diversità culturale; sanità pubblica; integrazione sociale (e-inclusion). I progetti devono avere carattere innovativo e comportare un’integrazione delle moderne tecnologie esistenti. Devono avere una durata massima di 36 mesi. Si è conclusa la 43ª Assemblea Annuale della Banca Interamericana di Sviluppo (BID) e della Società Interamericana di Sviluppo (BID) a Fortaleza in Brasile. Il Presidente della Banca, Enrique V. Iglesias ha messo in luce come nel 2001 la crescita della regione è stata limitata all'1%, mentre nel 2000 il tasso di crescita aveva superato il 4%. Tra le principali cause, il forte rallentamento contestuale del ciclo economico degli Stati Uniti, Giappone e Europa, tre motori dell'economia internazionale, che ha determinato un crollo dei prezzi delle materie prime e quindi una forte riduzione dei redditi derivanti dalle esportazioni. La Banca si impegna a sostenere le economie regionali per fronteggiare meglio i cicli economici ed i paesi beneficiari devono, pertanto, rafforzare le politiche a favore dell'aumento della produttività, della crescita del risparmio e dello sviluppo degli investimenti privati, nazionali ed esteri. L’impegno ad incrementare l'aiuto ufficiale allo sviluppo e la riforma delle istituzioni multilaterali costituiscono un banco di prova per i paesi industrializzati nella lotta alla povertà. La Banca Interamericana di Sviluppo, secondo i dati contenuti nell’Annual Report 2001, ha approvato prestiti per un totale di 7.958 milioni di dollari (nel 2000 il totale era di 5.246 milioni). I paesi maggiormente beneficiari sono stati: Brasile, 2.055 milioni di dollari Usa (26%), Argentina, 1.645 milioni (21%), Messico, 1.100 milioni (14%), Colombia, 800 milioni (10%). La destinazione per settori è la seguente: Riforma e modernizzazione dello stato, 2.400 milioni di dollari Usa (29%), Interventi sociali, 1.800 milioni (23%), Istruzione, 700 milioni (9%), Agricoltura, 700 milioni (9%); Energia , 400 milioni (5%), Trasporti, 400 milioni (5%). Le infrastrutture (trasporti, emergia e telecomunicazioni) hanno assorbito 818 milioni di dollari contro i 1.998 del 1997. I lavori della prossima Assemblea Annuale si terrano, per la prima volta nella storia delle Banche Multilaterali di Sviluppo, in Italia a Milano nel marzo 2003. ❖ CHI PUO’ PRESENTARE PROPOSTE? Ogni proposta deve essere presentata da un consorzio europeo - latino-americano composto da un minimo di 8 partner provenienti da almeno 3 Stati membri dell’Unione europea e da1 paese dell’America latina. Il proponente deve essere un ente/organismo europeo pubblico o privato, senza fini di lucro, stabilito in uno degli Stati membri dell’Unione europea. I partner possono essere qualsiasi persona giuridica pubblica o privata stabilita in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in uno dei 18 paesi dell'America latina. ❖ SCADENZA Il termine fissato per il ricevimento delle proposte è il 31 ottobre 2002 alle ore 12:00. ❖ ULTERIORI INFORMAZIONI Informazioni sull’Alleanza per la società dell’informazione sono disponibili su Internet alla pagina: http://europa.eu.int/comm/europe-aid/projects/alis 10 Anno 5 - N. 3 – Marzo 2002 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino Iniziative ❑ CERTIFICARE L’E-COMMERCE: Opportunità e garanzie per imprese e consumatori Torino, 8 aprile 2002 ❑ IL PROCESSO DI ALLARGAMENTO AD EST: I PROGRAMMI COMUNITARI ISPA E SAPARD Torino, 26 marzo 2002 Nell’ambito della campagna e-business che la Commissione europea - Direzione Generale Imprese, ha lanciato in 18 paesi europei per informare e sensibilizzare le piccole e medie imprese sulle tematiche legate all’e-business, l’Euro Info Centre della Camera di commercio di Torino organizza un incontro per discutere ed offrire strumenti interpretativi alle imprese e ai consumatori che intendano cogliere le opportunità offerte dalla Net Economy, con particolare riguardo ai vantaggi derivanti dal processo di certificazione dei siti. L’allargamento dell’Unione Europea ai Paesi dell’Europa Centro-Orientale è considerata la sfida più significativa del progetto previsto da Agenda 2000. Nel Consiglio Europeo di Berlino del marzo ’99, i Capi di stato dei 15 hanno concluso l’accordo che prevede il raddoppio degli aiuti per la preadesione, creando due nuovi strumenti specifici che affiancano il PHARE: lo strumento strutturale di preadesione (ISPA) dotato di un importo pari a 1.040 milioni di euro l’anno e lo strumento agricolo di preadesione (SAPARD) che avrà una dotazione di 520 milioni di euro l’anno. Entrambi i progetti si intendono funzionanti nel periodo 2000-2006. Programma 9,00 - Saluto, introduzione e apertura dei lavori Francesco Devalle, Camera di commercio di Torino Il Programma ISPA nasce con lo scopo di dotare i Paesi candidati all’adesione di infrastrutture di livello comunitario nel settore dei trasporti e per fornire un contributo finanziario nel settore ambientale. Il Programma SAPARD invece prevede finanziamenti nel settore agricolo e dello sviluppo rurale. 9.15 - “Trust & Confidence”, la certificazione dei siti Guido Nannariello, autore dello studio “E-Commerce e tutela del consumatore” (Commissione Europea - JRC) 10.00 - Commercio elettronico, certificazione e codici di condotta: profili legali Marco Ciurcina, Studio Legale Ciaramella, Ciurcina, Roggero, Tita Al fine di informare le aziende italiane sulle opportunità fornite da tali programmi e sulle modalità di accesso e di partecipazione alle gare internazionali che verranno bandite, l’ICE, in collaborazione con la Regione Piemonte e la Camera di Commercio di Torino, organizza un seminario informativo che si terrà a TORINO il 26 marzo 2002 presso Palazzo Barolo - Via delle Orfane n. 7 - dalle ore 9.00 alle ore 13.00. 10.30 - Trustmark: il processo di certificazione del sito Domenico Gai - Certo, Certificazioni Torinesi S.r.l. 11.00 - Coffee break 11.15 - Comprare on line: la prospettiva dei consumatori Marco Bulfon, Altroconsumo. 11.45 - Il marketing e la certificazione dei siti Eleonora Cordaro, ELSAG S.p.A. In particolare, il seminario è dedicato all’Ungheria ed è prevista la partecipazione, in qualità di relatori, dei responsabili delle Agenzie ISPA e SAPARD ungheresi. I Programmi Ispa e Sapard hanno infatti una gestione completamente decentralizzata da parte della Commissione Europea, per cui sono le Agenzie locali a concludere i contratti di appalto. 12.15 - La qualità dei servizi Internet - Il rapporto del CEN Cristina Costa, UNINFO 12.30 - E-business campaign: come aiutare le imprese ad affrontare le sfide dell’e-business Euro Info Centre IT375 - Nicoletta Marchiandi Euro Info Centre IT375 Al termine dei lavori, su richiesta delle aziende, potranno essere organizzati degli incontri bilaterali con i relatori del Seminario. 13.00 - Dibattito e conclusione dei lavori L’incontro si terrà presso il Centro Congressi Torino Incontra - Sala Giolitti - Via Nino Costa 8, Torino. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione presso la Segreteria organizzativa: Camera di commercio di Torino - Euro Info Centre - Via S. Francesco da Paola, 37 – 10123 Torino - Tel.011 5716344/2 - Fax 011 5716346 - E-mail: [email protected] La partecipazione è gratuita. Per informazioni, contattare: ufficio di ICE di Torino - Domenico Cavallo - tel. 011/5627588 - e-mail: [email protected] . Il programma e la scheda di adesione sono disponibili sul sito dell’ICE, all’indirizzo http://www.ice.it/allegati/agenda/26032002.htm 11 Anno 5 - N. 3 – Marzo 2002 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino ❑ L’ALTRA GIUSTIZIA: ARBITRATO E CONCILIAZIONE NEL CONTENZIOSO TRA IMPRESE Cuneo, 22 marzo 2002 La conferenza è organizzata in collaborazione con l’Ordine dei dottori commercialisti Cuneo Alba Mondovì e Saluzzo. Il tradizionale processo civile non garantisce sempre gli standard di celerità e di ottimizzazione dei costi richiesti dall’attuale scenario delle relazioni commerciali. L’ormai abituale ricorso all’arbitrato e alla conciliazione in altri paesi dell’UE ne rende ancor più ineludibile la diffusione e la conoscenza presso gli operatori. Il convegno si terrà a Cuneo, presso il Centro Incontri della Provincia, Corso Dante 41. Adesioni da inviare entro il 19 marzo alla Segreteria del Convegno, Ordine dei dottori commercialisti, fax 0171 346616, e-mail [email protected] ❑ RAPPORTI DI SUBFORNITURA E OUTSOURCING: UN’ANALISI DELLA REALTA’ PIEMONTESE Torino 26 marzo 2002 L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’API Torino. Il seminario costituisce l’occasione per fare il punto sull’attuazione della legge 192/98 in materia di rapporti di subfornitura. Tra gli argomenti in programma: analisi delle fattispecie contrattuali più diffuse, presentazione di una ricerca condotta dalle Camere di commercio piemontesi per conoscere la diffusione delle situazioni di contenzioso tra fornitori e clienti nella nostra regione; illustrazione delle procedure conciliative ed arbitrali offerte dalla Camera arbitrale piemontese. Il convegno si terrà presso l’API, via Pianezza 123, Sala Busso, alle ore 17. Per aderire telefonare al numero 011 4513126. 12 Anno 5 - N. 3 – Marzo 2002