le pmi piemontesi al sae di detroit

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le pmi piemontesi al sae di detroit
MondoNews
a cura del Servizio Estero della Camera di commercio di Torino
Pubblicazione mensile - Autorizzazione del Trib. di Torino del 9-05-01 nº 5508
Direttore responsabile: Franco Alunno - Redazione: Camera di Commercio di Torino – Servizio Estero
Via San Francesco da Paola 37, 10123 Torino – Tel. 0115716361
LE PMI PIEMONTESI
AL SAE DI DETROIT
Si è appena conclusa la partecipazione al Salone USA della
componentistica auto.
La Camera di commercio di
Torino ha organizzato la presenza
delle imprese italiane più rappresentative dell’automotive alla
manifestazione
statunitense,
importante occasione per concludere operazioni commerciali e per
comunicare l’eccellenza delle
nostre aziende, soprattutto piemontesi.
Spa, Ocap Spa, Bradi Spa,
C.M.D. Costruzioni Motori Diesel,
Graziano Trasmissioni Spa, Rea
Snc, Dell’Orto Spa, Av-El Spa,
Plast Caudio, Elba Srl, Elettronica
Gelbison Srl, Eurolites Spa, Adler
Plastic Spa, G.O.R. Applicazioni
Spa, Italdesign Giugiaro Spa,
OMP Srl e Meccanotecnica
Umbra Spa.
Da oltre vent’anni la Camera
di commercio di Torino, d’intesa
con ANFIA e avvalendosi del Centro Estero Camere Commercio
Piemontesi in qualità di segreteria
organizzativa, investe attivamente
nel progetto SAE International,
per consentire alle piccole e
medie aziende piemontesi del settore dell’automotive di partecipare
al Salone internazionale della
componentistica auto di Detroit.
L’edizione di quest’anno, svoltasi
dal 4 al 7 marzo, grazie anche al
coinvolgimento attivo di nuovi
partner, quali la Regione Piemonte e l’ICE, ha visto la presenza di
17 aziende piemontesi in un’area
espositiva di oltre 230 metri quadrati.
Il Presidente della Camera di
commercio di Torino, Giuseppe
Pichetto, durante la conferenza
stampa di presentazione, ha ribadito l’impegno ventennale nei confronti del SAE: “Il Piemonte da
solo rappresenta il 29% delle
esportazioni nazionali nell’ambito
dell’automotive e nel 2001 ha
registrato, rispetto al dato italiano,
una maggiore presenza sui mercati extraeuropei, pari al 32% del
totale export. In seguito alla continua evoluzione del settore, alla
globalizzazione del mercato e alle
alleanze strategiche fra i costruttori auto, le nostre aziende sono
costrette ad essere sempre più
competitive, rapide e innovative
dal punto di vista tecnologico,
mentre il tessuto industriale piemontese necessita di una maggiore visibilità internazionale.
Queste le aziende che hanno
preso pare alla missione: Brembo
Per questo la Camera di commercio di Torino non si limita al
1
supporto nei confronti delle capacità tecnologiche della singola
azienda, ma si impegna a realizzare, soprattutto verso i mercati
oltre oceano, una presentazione
globale del sistema Torino e Piemonte, con i suoi primati in termini
di eccellenza e potenzialità.”
Vanno ancora segnalate in
questo ambito le prossime iniziative promosse dalla Camera e
organizzate con il supporto del
Centro Estero Camere di commercio Piemontesi: dal 15 al 17
aprile prossimi le aziende piemontesi del settore componentistica
auto avranno la possibilità di intraprendere nuove relazioni commerciali con selezionati operatori brasiliani nel quadro della missione
commerciale a S.Paulo e Curitiba;
dal 20 al 25 maggio tale opportunità verrà estesa a coloro che
vogliono operare con la Repubblica di Corea nell’ambito di una
missione di acquisti dedicata sempre alla componentistica auto.
SOMMARIO
• Le PMI piemontesi al SAE di
Detroit
• Scheda paese: Romania
• Focus - La fattura europea
• Notizie
• Iniziative
Anno 5 - N. 3 – Marzo 2002
Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino
SCHEDA PAESE
ROMANIA
SITUAZIONE POLITICA
La Romania è una repubblica semi-presidenziale formata
da due Camere elette mediante
un sistema proporzionale (con
sbarramento al 5%) su base
nazionale ogni 4 anni. La Camera dei Deputati e il Senato sono
composti rispettivamente da 345
e 140 membri.
La nuova Costituzione è
entrata in vigore nel 1991 e la
Romania rappresenta il primo
paese dell’Europa Centro-Orientale ad aver intrapreso relazioni
ufficiali con la Comunità Europea. In seguito all’instaurarsi di
un sistema democratico, il 22
giugno 1995 il paese ha inoltre
presentato domanda di ingresso
nell’UE.
ROMANIA IN CIFRE
Superficie: 237.500 Km2
Popolazione: 22.400.000
(dati 2000)
Densità: 94.1 ab. per Km2
Popolazione urbana: 55%
Capitale: Bucarest
(popolaz. 2.011.305)
Altre città principali:
Costanza (340.497),
Timisoara (328.148),
Cluj-Napoca (332.941)
Lingua: Rumeno, Ungherese
e Tedesco
Religione: Ortodossa (88%),
Cattolica (6%),
Protestante (5%)
Moneta: Leu Rumena
suddivisa in 100 Bani
Tasso di alfabetizzazione: 97%
Speranza di vita: 69.4 anni
SITUAZIONE ECONOMICA
Dal punto di vista economico, la Romania ha registrato nel
1999 il terzo anno consecutivo di
recessione a causa delle erronee decisioni di politica economica intraprese dai governi i quali
non sono riusciti a stabilizzare il
quadro macroeconomico e
hanno indugiato nell’intraprendere le riforme strutturali dell’economia.
Tuttavia i dati del 2000
mostrano un’inversione di tendenza anche se molto deve
essere ancora fatto sul piano
delle riforme, in particolare per
quanto riguarda il sistema bancario ed il processo di privatizzazione.
Con l’insediamento del
nuovo governo nel gennaio 2001
sono stati fatti notevoli progressi
in vari settori della Pubblica
Amministrazione: dalla giustizia
alla lotta alla corruzione; dal
sistema fiscale a quello doganale; dai trasporti e l’ambiente agli
affari sociali.
La comunità internazionale
ha accettato positivamente la
nuova leadership del paese che
pare effettivamente aver orientato la sua politica economica
verso un moderato liberismo,
con l’obiettivo strategico dell’integrazione nell’UE e nella NATO.
2
Dati economici
Origine del PIL:
Servizi: 51.5%
Industria: 35.8%
Agricoltura: 12.6%
Reddito Pro-capite:
1800 Euro / 6000 Euro (PPS)
PIL a prezzi correnti:
1995: 27.1 mld Euro
1996: 27.8 mld Euro
1997: 31.2 mld Euro
1998: 37.2 mld Euro
1999: 33 mld Euro
2000: 40 mld Euro
Crescita PIL reale:
1995: 7.1%
1996: 3.9%
1997: -6.1%
1998: -5.4%
1999: -3.2%
2000: 1.6%
Tasso di inflazione
(media annuale):
1995: 32.3%
1996: 38.8%
1997: 154.8%
1998: 59.1%
1999: 45.8%
2000: 45.7%
Tasso di disoccupazione:
1998: 10.4%
1999: 11.8%
2000: 10.5%
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STRUTTURA PRODUTTIVA
Il settore agricolo è caratterizzato da coltivazioni di mais,
frumento, avena, orzo, segale e
riso. In alcune zone si estraggono e si raffinano petrolio e gas
naturale, mentre in altre è presente l’estrazione di lignite e
carbone. La produzione agricola
e l’allevamento sono progressivamente diminuiti, ma il settore
non ha ancora potuto beneficiare dei finanziamenti previsti dal
Programma Sapard e quindi il
processo di meccanizzazione
stenta a decollare.
Il comparto industriale è
caratterizzato dalla specializzazione nell’industria siderurgica,
nella produzione di coke metallurgico e nella metallurgia dell’alluminio. Anche l’industria chimica riveste un ruolo importante
grazie alle risorse presenti nel
paese.
Il Prodotto Interno Lordo è
aumentato nell’ultimo periodo in
termini reali soprattutto grazie al
trend positivo del settore industriale, delle costruzioni e dei
servizi.
RAPPORTI CON L’UE
La Romania è stato il primo
Paese dell’Europa Centro-Orientale ad intrattenere relazioni con
l’UE: il primo accordo di collaborazione venne siglato nel 1974
(Sistema di Preferenze Generalizzate) ed un secondo venne firmato nel 1990, data d’inizio ufficiale delle relazioni diplomatiche
con l’Unione.
Da tale anno in avanti, l’apertura politica ed economica
del Paese ha portato alla firma
di accordi commerciali successivi, sfociati, nel giugno del 1995,
nel deposito della richiesta di
adesione da parte del governo
rumeno.
uscite per investimenti nel budget annuale del paese.
Dal Luglio 1997 la Commissione europea pubblica periodicamente dei rapporti relativi ai
Progressi del Paese in vista dell’adesione all’UE. Tali rapporti
individuano i diversi capitoli
oggetto di negoziazione che
definiscono le condizioni per l’ingresso all’interno dell’Unione:
dei 31 capitoli previsti per tutti i
candidati, 9 sono già stati chiusi
a titolo provvisorio (tra cui quello
relativo al diritto societario, quello riguardante le PMI, ovvero
ancora l’educazione, la ricerca e
la salute dei consumatori); l’obiettivo è la conclusione dei
negoziati entro e non oltre il
2007, data indicativa per l’entrata della Romania nell’Unione.
IL PROGRAMMA PHARE
ASSITENZA DI
PRE-ADESIONE
Dal 2000 in poi, l’aiuto comunitario alla Romania in vista
della futura adesione all’UE è
strutturato su tre grandi programmi:
• PHARE, volto a fornire supporto per lo sviluppo istituzionale e sostegno finanziario ai
preparativi per l’adesione;
• ISPA, strumento di preadesione a sostegno degli investimenti in infrastrutture, trasporti e ambiente;
• SAPARD, lo strumento finanziario a supporto dello sviluppo agricolo e rurale
In totale, il volume finanziario
dell’assistenza europea alla
Romania è circa € 630 milioni
all’anno, distribuiti sui tre programmi, che rappresenta il 6%
delle entrate ed il 25% delle
3
Il programma PHARE prevede un’allocazione di risorse di
circa 242 milioni di euro per il
2002 (a cui si aggiungono le
risorse allocate nel 2001 – 300
milioni di euro circa- e quelle
allocate tra il 1999 ed il 2000,
circa 1,45 milioni di euro); inoltre,
ulteriori 36,5 milioni di euro sono
stati messi a disposizione per
interventi istituzionali, da destinarsi a progetti specifici sottoposti all’UE dal governo rumeno.
Il programma annuale stabilisce le seguenti aree prioritarie,
in base ai dettami dei criteri di
Copenhagen:
• Rafforzamento istituzionale e
dello Stato di diritto;
• Rafforzamento delle misure
relative all’adesione al mercato interno;
• Rispetto degli obblighi derivanti dall’acquis comunitario;
• Coesione economica e sociale.
Circa il 30% del budget di
PHARE è allocato per azioni di
c.d. “institution-building”, ivi
inclusi i progetti di twinning, realizzati dalle istituzioni degli Stati
Membri. Il restante 70% è destinato al finanziamento di investimenti diversi. Una parte di tale
budget è rivolta alla realizzazione di progetti transfrontalieri
(con Ungheria e Bulgaria), mentre un’altra parte va ad integrare
la partecipazione della Romania
ai programmi comunitari. Esistono anche programmi orizzontali
o specifici, a cui partecipano enti
rappresentanti la società civile
(ACCESS) o le PMI locali.
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IL PROGRAMMA ISPA
L’allocazione di risorse di
ISPA per la Romania oscilla tra i
208 ed i 270 milioni di euro per il
periodo 2000-2006. I settori
beneficiari sono quello dei trasporti e dell’ambiente. Il programma ha come beneficiari principali
gli enti locali impegnati nel settore ambientale e le autorità centrali operanti nei trasporti.
Ai fini di supportare gli sforzi
governativi nell’adozione degli
standard comunitari, ISPA si
concentrerà su quelle direttive
implicanti investimenti ingenti
(trattamento delle acque reflue e
delle acque potabili, inquinamento atmosferico, ecc).
Dal 2000 ad oggi, circa una
decina di progetti sono stati
approvati, per un totale di oltre
300 milioni di euro, nei settori:
fognario e trattamento delle
acque reflue e delle acque potabili. Nel settore dei trasporti,
ISPA si concentrerà su progetti
individuati nell’ambito delle reti
di comunicazioni transeuropee
“Trans-European
Networks
(TENs)”, in particolare nella
costruzione di strade, porti ed
aeroporti, con un’allocazione di
budget di oltre 500 milioni di
euro.
IL PROGRAMMA SAPARD
L’allocazione di budget per il
programma SAPARD-Romania
è di circa 150 milioni di euro per
il periodo 2000 – 2006. Il programma prevede le seguenti
priorità d’intervento:
• Incremento della competitività
del settore agroalimentare of
food processing;
• Infrastrutture rurali;
• Sviluppo e diversificazione
dell’economia rurale;
• Sviluppo delle risorse umane.
Un’agenzia
nazionale
SAPARD dipendente dal Ministero dell’Agricoltura è responsabile per l’implementazione del
programma che, per ora, non è
ancora del tutto operativo.
La partecipazione ai programmi sopracitati, per le imprese comunitarie, è inserita nella
partecipazione a bandi di gare
ed appalti pubblicati dalle istituzioni comunitarie, le cui informazioni sono disponibili sui
seguenti siti web:
a) http://ted.eur-op.eu.int – Sito
ufficiale per la pubblicazione
degli
appalti
comunitari
(GUCE serie S)
b) http://europa.eu.int/comm/
europeaid/tender/index_en.
htm : sito dell’unità operativa
di gestione dei contratti con i
paesi terzi
INVESTIMENTI STRANIERI
La transizione verso un’economia di mercato ed il processo
di privatizzazione hanno indotto
il governo rumeno ad incoraggiare fortemente l’afflusso di
capitali stranieri nell’economia
nazionale attraverso la definizione di un quadro normativo di
riferimento. Attualmente, gli
investimenti esteri in Romania
sono disciplinati dall’Ordinanza
n. 31 del giugno del 1997 che
modifica ed integra la normativa
del 1991. In base alla nuova
normativa, all’investitore straniero sono riconosciute particolari
garanzie ed agevolazioni quali la
possibilità di costituire in Romania società a capitale interamente straniero (ciò nonostante, lo
schema tipico è rappresentato
4
dalla costituzione di un’impresa
mista), il diritto al rimpatrio in
valuta convertibile dei profitti
realizzati nonché la garanzia
contro esproprio o nazionalizzazione (salvo che per motivi di
preminente interesse nazionale).
A queste norme, si è aggiunta la
Legge 241/1998 che è rivolta
precisamente a stimolare gli
investimenti diretti esteri in
Romania. A questo scopo, è
stato stabilito che: gli investimenti esteri e quelli nazionali
hanno diritto a parità di trattamento; gli investitori stranieri
hanno la possibilità di scegliere
autonomamente lo strumento
arbitrale o commerciale per
risolvere eventuali contenziosi; è
possibile dedurre dal profitto tassabile le spese di pubblicità; è
possibile dedurre dal profitto tassabile (per un arco di tempo pari
a 5 anni) le eventuali perdite
subite dagli azionisti.
Non sono previste preclusioni in termini di settori (non sono
pertanto richieste particolari
autorizzazioni e licenze, sebbene tutti gli investimenti stranieri
debbano essere registrati presso l’Agenzia Rumena per lo Sviluppo) ed è previsto che l’investimento:
• sia conforme alle disposizioni
in materia di tutela ambientale;
• non sia in contrasto con gli
interessi nazionali in materia
di sicurezza e difesa;
• rispetti le disposizioni in materia di ordine pubblico, sanità e
moralità fissate dal Governo.
Per quanto concerne esenzioni e benefici, il regime previsto dalla nuova normativa è
alquanto articolato e complesso.
In particolare, per investimenti di valore superiore ai
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350.000 US$ (e comunque
superiori al 20% del capitale dell’impresa) è prevista una riduzione pari al 50% dei dazi doganali
relativi alle importazioni di beni
strumentali, materie prime e
semilavorati, nonché la riduzione della tassa sul reddito societario (con l’applicazione di un’aliquota ridotta pari al 15%) per i
due anni successivi alla realizzazione dell’investimento. Investimenti di valore superiore ai 5
milioni di US$ (sotto la precedente legislazione, il limite era
fissato a 50 milioni di US$) possono beneficiare di un ulteriore
periodo di cinque anni di riduzione dell’imposta sul reddito societario e di ulteriore periodo di 3
anni per la riduzione dei dazi
doganali sulle importazioni di
beni capitali, materie prime e
semilavorati.
Nel periodo immediatamente
successivo al 1990 l’afflusso di
capitali stranieri in Romania è
stato fortemente limitato dalla
situazione di instabilità sul piano
politico che contraddistingueva il
Paese. Il flusso di investimenti
esteri in Romania rimane di gran
lunga al di sotto del livello minimo richiesto dalle esigenze di
sviluppo del Paese. Alla fine del
dicembre 1996, il valore totale
degli investimenti esteri realizzati ammontava a 2,2 miliardi di
US$. Principali investitori sono
risultati essere la Corea del Sud,
l’Italia, la Germania, l’Olanda e
gli Stati Uniti.
Attualmente, sarebbero oltre
50.000 le joint-venture e le filiali
di società straniere presenti nel
Paese. La maggior parte delle
società miste di piccole dimensioni operano nel settore commerciale e nei servizi, mentre le
grandi joint-venture si attivano
prevalentemente nel settore
manifatturiero o nell’edilizia. Il
70% circa delle joint-venture
presenti nel Paese operano nel
settore industriale (tessile-abbigliamento, siderurgia, produzione di macchine utensili per la
lavorazione dei metalli). Le
società miste italiane sono per
una buona parte (circa 3.500
aziende su 5.163) micro-imprese con quote societarie talvolta
inferiori ai 500 US$, che operano prevalentemente nel settore
dell’import-export. Non mancano
tuttavia le joint venture costituite
da aziende italiane di primaria
importanza.
Pur essendo stato avviato
nel 1991, il processo di privatizzazione in Romania ha accusato
innumerevoli ritardi fino all’adozione nel 1995 di nuove procedure basate sostanzialmente
sull’azionariato diffuso che
hanno consentito, da allora, di
accelerare il processo ottenendo
risultati più incoraggianti. A
seguito della legge n. 44/1998, il
processo di privatizzazione è
stato ulteriormente incoraggiato,
stabilendo che tutti gli strumenti
legali (offerte pubbliche, negoziazioni, ecc.) e tutte le modalità
di promozione (sia quelle private
sia quelle messe in atto dalle
banche internazionali di investimento) venissero sfruttati dallo
State Ownership Fund, ovvero
l’ente che ha il compito di gestire
il patrimonio azionario dello
Stato nelle aziende in cui esso è
partecipe. Nel settembre 2000,
oltre 7000 imprese (fra grandi,
medie e piccole) risultavano privatizzate. Inoltre, tramite la
legge n. 83/1997 è stata regolamentata la privatizzazione delle
banche. Alcuni risultati sono stati
raggiunti già nel 1998 (privatizzazione di due banche di piccole
dimensioni) e nel 1999 (tre ban5
che più grandi), ma con la crisi
asiatica e russa si è registrato
un serio rallentamento in questo
processo.
ZONE FRANCHE - AREE
ECONOMICHE SPECIALI
In base all’Art. 49 del Codice
doganale della Romania (Legge
n. 30 del 22 dicembre 1978)
porti e zone franche possono
essere costituiti su tutto il territorio rumeno. Sulla base di tale
disposizione e della successiva
Legge n. 84 del 1992, sono
state costituite e sono divenute
progressivamente operative le
zone franche di Sulina (porto
franco che fa da tramite tra l’Europa centrale e i Paesi del
Medio Oriente), Costanza Sud e
Basarabi (in prossimità del porto
di Costanza, con ottimi collegamenti fluviali e terrestri), Giurgiu,
Galati e Braila.
Secondo le disposizioni che
ne regolano l’esistenza e l’attività,
le Zone franche – gestite dall’Agenzia per le Zone Franche del
Ministero dei Trasporti - si caratterizzano per le seguenti agevolazioni concesse alle imprese che
vi operano all’interno:
• esenzione doganale per attività di deposito, lavorazione,
imballaggio ed etichettatura;
• esenzione IVA;
• esenzione dall’imposta sui
profitti (Corporate Tax).
Le società rumene e straniere che desiderano intraprendere
un’attività nelle zone libere
devono richiedere il rilascio di
una licenza da parte dell’amministrazione delle Zone franche.
La concessione di terreni per
investimenti può essere estesa
fino a 50 anni, in funzione della
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cifra investita, oppure dell’attività
specifica svolta dall’investitore.
NORMATIVA SOCIETARIA
Il
funzionamento
delle
società commerciali in Romania
viene sancito dalla Legge n.
31/1990, integrata con le Leggi
n. 41/1991 e n. 44/1991, modificata e completata con l’ordinanza d’urgenza n. 32/97 sulle
società commerciali. Le compagnie con sede in Romania sono
entità giuridiche, operanti autonomamente, le cui attività sono
distinte da quelle delle persone
giuridiche o fisiche che le hanno
create. In base all’ordinamento
rumeno, cinque sono le forme
societarie ammesse:
Società in nome collettivo:
gli obblighi sociali vengono
garantiti con il patrimonio sociale
e con la totale responsabilità di
tutti gli associati; il numero minimo di soci è 2;
Società in accomandita
semplice: gli obblighi sociali
sono garantiti con il patrimonio
sociale e con la responsabilità
totale e solidale degli associati
accomandatari; anche in questo
caso il numero minimo di soci è
pari a 2;
Società in accomandita
per azioni: il capitale sociale è
diviso in azioni; gli obblighi
sociali sono garantiti con il patrimonio sociale e con la responsabilità totale e solidale degli
associati accomandatari; il
numero minimo di soci è pari a
5, mentre il valore minimo nominale di ciascuna azione è di
1000 Lei;
Società per azioni: gli obblighi sociali sono garantiti con il
patrimonio sociale, mentre gli
azionisti sono legati solo al
pagamento delle azioni. Per
questo tipo di società ci devono
essere almeno 5 azionisti, il
capitale minimo registrato deve
partire da 25 milioni di Lei, mentre il valore nominale minimo di
ciascuna azione deve essere di
1000 Lei. Il contributo straniero
non può essere inferiore ai
10.000 US$;
Società a responsabilità
limitata: gli obblighi sociali sono
garantiti con il patrimonio sociale, mentre gli associati sono
obbligati soltanto al pagamento
delle parti sociali. Il capitale
registrato non può essere inferiore ai 2.000.000 Lei. Il numero
dei soci deve essere compreso
tra uno e cinquanta. Il valore
minimo di ciascuna quota non
può essere inferiore a 100.000
Lei e le quote non possono
essere liberamente vendute;
Filiali: non costituiscono
figure legali, prima di cominciare
la loro attività vengono incorporate nel registro commerciale
della divisione amministrativa
dove opereranno;
Sussidiarie: hanno personalità legale e rappresentano la
compagnia madre; sono regolamentate dalla legge n. 31/1990.
Per quanto riguarda gli Uffici
di Rappresentanza di compagnie straniere, questi vengono
regolamentati con il Decreto
Legge n. 122/1999. Questi enti
non possono svolgere attività
commerciali per loro conto, ma
solo in rapporto all’organizzazione cui fanno capo (pubblicità,
promozione etc.) e devono
essere registrati presso il Dipartimento del Commercio estero,
pagando una quota annuale per
il rilascio di una licenza.
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STRUMENTI ITALIANI,
COMUNITARI
E INTERNAZIONALI
A SOSTEGNO
DEGLI INVESTIMENTI E
DELLE ESPORTAZIONI
AGEVOLAZIONI ITALIANE
☛ ESPORTAZIONI E
PENETRAZIONE COMMERCIALE
Legge n. 394/81: prevede la
concessione di un finanziamento
a tasso agevolato pari all’85%
delle spese inerenti a programmi
di penetrazione commerciale da
realizzarsi in Paesi extra UE,
attraverso l’insediamento in loco
di strutture permanenti di supporto all’attività industriale e
commerciale.
Decreto 143/98, Ex legge
227/77: consente alle imprese
italiane che esportano macchinari e impianti di concedere agli
acquirenti esteri dilazioni di
pagamento a tassi d’interesse
competitivi, mediante la concessione di contributi agli interessi
su finanziamenti concessi da
banche italiane o estere.
☛ JOINT VENTURE
Legge 100/90: Simest opera
al fine di incentivare la costituzione di società miste in paesi
non appartenenti all’UE, attraverso l’ingresso nel capitale
della joint-venture e il finanziamento della quota detenuta dal
partner italiano. La Simest può
anche intervenire in una società
estera detenuta al 100% da
un’impresa italiana.
Legge 212/92: La legge concede un contributo a fondo perduto per azioni legate alla costiAnno 5 - N. 3 – Marzo 2002
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tuzione di una joint-venture. Tra
le azioni finanziabili anche la formazione e il trasferimento di
know-how.
☛ FINANZIAMENTO PER LA
REALIZZAZIONE DI STUDI
DI FATTIBILITÀ E PROGRAMMI DI
ASSISTENZA TECNICA
Decreto Legislativo 143/98,
art.22, comma 5: finanzia le
spese derivanti dalla realizzazione di studi di prefattibilità e fattibilità connessi all’aggiudicazione
di commesse all’estero e le
spese relative a programmi di
assistenza tecnica e a studi di
fattibilità, collegati ad esportazioni o ad investimenti all’estero.
☛ GARE INTERNAZIONALI
Legge 304/90: sostiene la
partecipazione di imprese italiane a gare di appalto internazionali mediante il finanziamento a
tasso agevolato delle relative
spese.
AGEVOLAZIONI
COMUNITARIE
Finanziamenti BEI: Nell’ambito della politica di cooperazione finanziaria della Comunità
con i Paesi dell’Europa Centrale
e Orientale, sono stati definiti
come prioritari lo sviluppo del
settore privato e l’incentivazione
alla cooperazione tra imprese
delle due parti.
Tramite i capitali di rischio,
ovvero fondi provenienti dalle
risorse di bilancio della Comunità e gestiti dalla Banca Europea per gli Investimenti, si mira
a favorire la costituzione o il
rafforzamento dei fondi propri di
imprese produttive di piccola o
media dimensione.
I capitali di rischio consentono il finanziamento parziale del-
l’apporto in capitale del partner
europeo in joint ventures.
I progetti devono riguardare la creazione, la ristrutturazione o l’ampliamento di
imprese dei settori produttivi.
La messa in opera di questi
fondi è affidata a intermediari
finanziari che abbiano concluso
un accordo con la BEI.
Il progetto deve essere compreso tra 40.000 e 25 milioni
EURO. La BEI può finanziare
fino al 50% del costo totale del
progetto e il periodo di rimborso
del finanziamento è ricompreso
tra 5 e 12 anni.
AGEVOLAZIONI
INTERNAZIONALI
☛ JOINT VENTURE E INVESTIMENTI
NEL SETTORE PRIVATO:
Interventi IFC: la Banca
Mondiale, attraverso l’International Finance Corporation, eroga
finanziamenti diretti per il sostegno di progetti di investimento,
mediante prestiti a lungo termine, partecipazioni al capitale di
rischio, finanziamenti in quasi
capitale. A fronte di progetti di un
valore minimo di 5 milioni di dollari, l’IFC può intervenire fino
nella misura massima del 25 %
del costo totale del progetto.
Per progetti il cui ammontare
è inferiore a 5 milioni di dollari, è
possibile accedere indirettamente al finanziamento dell’IFC,
attraverso intermediari finanziari
che hanno concluso accordi in
tal senso con l’istituzione.
Nel paese sono anche operativi fondi di venture capital
finanziati direttamente dall’IFC.
Interventi BERS: la Banca
Europea per la Ricostruzione e
lo Sviluppo concede finanziamenti diretti a progetti di investimento nel settore privato nei
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quali l’intervento della BERS
non sia inferiore a 15 milioni di
EURO. Per le PMI che propongono progetti di investimento per
i quali non è possibile prevedere
un intervento diretto della banca,
le opportunità offerte da BERS
assumono la forma di finanziamento tramite intermediari o
fondi di investimento o venture
capital. In tal caso i progetti
devono essere finanziati in
conto capitale dal soggetto proponente almeno al 35%.
Direct Investment Facility for
small and medium-sized projects
Questo programma della
BERS prevede l’investimento in
equity per progetti il cui
ammontare va da 500.000 a 2.5
milioni di dollari USA.
La partecipazione della
BERS si attesta in media tra il
25 e il 30% del capitale sociale
ma può arrivare fino al 49% nel
breve termine.
La partecipazione è limitata
a 3-5 anni, anche se è previsto
che possa essere prolungata
fino a 7 anni.
EU/EBRD SME finance facility
for accession countries
La Facility consiste di due
“finestre”, una per la partecipazione in equity, l’altra per i prestiti.
La Loan window opera
attraverso l’intermediazione di
istituti finanziari locali e il suo
fine è proprio quello di favorire le
opportunità di business delle
piccole imprese.
È previsto infatti che gli intermediari finanziari individuati
dalla Bers concedano prestiti da
10.000 a 30.000 euro alle
microimprese (con meno di 20
dipendenti) e prestiti da 30.000
a 125.000 euro alle piccole
imprese (che hanno da 20 a 50
dipendenti).
Anno 5 - N. 3 – Marzo 2002
Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino
La Equity Window invece
opera sotto la diretta amministrazione della BERS; attraverso
questa iniziativa non hanno
luogo investimenti diretti nelle
PMI, quanto piuttosto in private
equity funds ideati per rispondere alle necessità delle piccole e
medie imprese.
Gli equity funds potranno
detenere quote di minoranza
nelle imprese in cui viene predisposto l’investimento, con un
minimo del 10% ed un massimo
del 49% del capitale. La quota
media detenuta dovrebbe aggirarsi tra il 25 e il 49%.
L’ammontare massimo dell’investimento è 1 milione di
EURO.
Programma regionale “New
Trade Facilitation Programme”
Il programma copre tutti i 26
paesi di operazione della BERS
e consolida i già esistenti progetti di facilitazione al credito
commerciale avviati con banche
locali da parte della BERS.
La Banca emette garanzie in
favore di banche commerciali
occidentali per garantire tutto o
parte delle obbligazioni di istituti
finanziari che operano nei paesi
di operazione BERS.
Queste garanzie comprendono lettere di credito, titoli di
credito e promissory notes e
viene coperto dalla BERS fino
un massimo dell’100% del valore di facciata della transazione
per un periodo che va da 6 a 36
mesi.
☛ GARE INTERNAZIONALI
Opportunità finanziate
organismi internazionali
dagli
Attraverso il finanziamento di
specifici progetti da parte della
Banca Mondiale, della Banca
Europea per la Ricostruzione e
lo Sviluppo (BERS), dell’UE e
della BEI vengono bandite gare
internazionali per la fornitura di
beni e servizi di consulenza,
nonché per la costruzione di
opere civili; alle gare possono
partecipare direttamente le
imprese italiane.
COPERTURA
ASSICURATIVA
SACE. La Sace attribuisce
alla Romania un indice di rischio
6, all’interno di una classifica
che va da 1=minor rischio a
7=maggior rischio.
È previsto l’esame caso per
caso di tutte le operazioni di
importo superiore a Euro 2,5
milioni.
Per le operazioni con dilazioni di pagamento a breve termine
(fino a un anno) è richiesta la
garanzia bancaria per debitori
privati con merito di credito non
adeguato.
Sul medio-lungo termine
viene richiesta una garanzia
bancaria per debitori privati con
merito di credito non adeguato e
una garanzia sovrana per debitori pubblici non abilitati ad
impegnare la responsabilità
dello Stato.
MIGA: la Multilateral Investment Guarantee Agency, istituzione del Gruppo Banca Mondiale, assicura gli investimenti
contro i rischi politici.
Il costo dell’assicurazione si
attesta intorno all’1% dell’investimento, con una copertura massima di 50 mln di dollari per ciascun progetto. Il normale periodo di copertura è di 15 anni, il
limite massimo di copertura
ammonta al 90%, estensibile al
95% in casi eccezionali.
8
Per saperne di più
CAMERA DI COMMERCIO
DI TORINO
www.to.camcom.it
REGIONE PIEMONTE,
SPRINT
www.regione.piemonte.it/sportellounico/opp_agen.htm
SIMEST
www.simest.it
MINCOMES
www.mincomes.it
IFC
www.ifc.org
BERS
www.ebrd.com
BEI
www.eib.org
SACE
www.isace.it
MIGA
www.miga.org
MONDIMPRESA
www.mondimpresa.it/
RAPPORTI UE-ROMANIA
http://www.europa.eu.int/scadplus/leg/it/lvb/e40108.htm
LEGISLAZIONE UE IN
VIGORE
http://www.europa.eu.int/eurlex/it/lif/ind/it_analytical_index
_11.html
Per ulteriori informazioni
contattare lo Sportello Globus
della Camera di commercio: tel.
011 5716376; fax 011 5716379;
e-mail: [email protected]
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FOCUS
LA FATTURA EUROPEA
Direttiva sulle modalità di fatturazione all’interno dell’UE
Il Consiglio dell’UE ha pubblicato una
Direttiva con l’obiettivo di semplificare, modernizzare e armonizzare le
modalità di fatturazione previste in
materia di imposta sul valore aggiunto
(Direttiva 2001/115/CE pubblicata
sulla GUCE L15 del 17/01/02, che
modifica la Direttiva 77/388/CEE).
❖ OBIETTIVI
La semplificazione e l’armonizzazione
delle modalità di fatturazione a livello
europeo ha l’obiettivo di apportare
significativi vantaggi pratici alle imprese operanti all’interno del mercato
unico, nella misura in cui i soggetti
economici potranno fare riferimento
ad un unico insieme semplificato di
regole in materia di fatturazione.
In secondo luogo la direttiva introduce
la possibilità di emettere ed archiviare
le fatture in formato elettronico; metodologia che permetterà di ridurre considerevolmente i costi di fatturazione.
❖ INDICAZIONI OBBLIGATORIE DA
RIPORTARE IN FATTURA
La Direttiva elenca gli elementi che
dovranno essere obbligatoriamente
inseriti nella fattura, tra i quali:
• la data del suo rilascio;
• un numero sequenziale che identifichi la fattura in modo univoco;
• il numero di identificazione ai fini
dell'imposta sul valore aggiunto
(partita IVA);
• nome e indirizzo completo del soggetto passivo e del suo cliente;
• quantità e natura dei beni ceduti o
entità e natura dei servizi resi;
• data in cui è effettuata la cessione
di beni o la prestazione di servizi o
data in cui è corrisposto l'acconto,
se diversa dalla data di emissione;
• base imponibile per ciascuna aliquota o esonero, prezzo unitario, nonché
eventuali sconti, riduzioni o ristorni;
• aliquota d’imposta pertinente;
• importo dell'imposta da pagare;
• in caso di esenzione o quando il
cliente è debitore dell'imposta, il
riferimento alla opportuna disposizione della presente direttiva, alla
disposizione nazionale corrispondente o a altre informazioni che
indichino che la cessione è esonerata o soggetta alla procedura di
“reverse charge ”;
• in caso di cessione intracomunitaria
di mezzi di trasporto nuovi, i dati
relativi alla qualifica del bene.
❖ DISPOSIZIONI SEMPLIFICATE
PER LE PICCOLE IMPRESE
Gli Stati membri possono prevedere
che nelle fatture non compaiano alcune delle indicazioni menzionate nei
seguenti casi:
• quando l'importo della fattura è esiguo;
• quando le pratiche commerciali o
amministrative del settore di attività
interessato o le condizioni tecniche
di emissione delle suddette fatture
rendono difficile il rispetto di tutti gli
obblighi indicati in precedenza.
In ogni caso gli elementi minimi che le
fatture devono contenere sono i
seguenti:
• la data di emissione;
• l'identificazione del soggetto passivo;
• l'identificazione del tipo di beni
ceduti o i servizi resi;
• l'imposta dovuta o i dati che permettono di calcolarla.
❖ TRASMISSIONE E ARCHIVIAZIONE ELETTRONICA DELLE FATTURE
La Direttiva prevede che le fatture
possano essere trasmesse anche per
via elettronica, previo accordo della
controparte. Gli Stati membri riconosceranno la validità delle fatture elet-
9
troniche a condizione che l’autenticità
dell’origine e l’integrità dei dati siano
garantiti tramite l’utilizzo del sistema
di firma elettronica o del sistema di
scambio elettronico dei dati EDI.
Le stesse cautele devono essere
prese per l’archiviazione elettronica
delle fatture stesse.
Lo Stato membro di archiviazione può
essere diverso rispetto a quello dove
l’impresa ha sede. In questo caso, lo
Stato membro di residenza del soggetto passivo ha il diritto di accesso
per via elettronica ai dati contenuti
nelle fatture stesse a fini di controllo.
❖ ALTRE INDICAZIONI
La Direttiva prevede la possibilità per i
soggetti passivi, in circostanze determinate, di affidare l’incarico di emettere la fattura direttamente ai propri
clienti o a terzi.
La Direttiva è rivolta agli Stati
membri che devono adottare le
norme di recepimento e armonizzazione per conformarsi entro il
primo gennaio del 2004.
❖ INFORMAZIONI
La Direttiva è reperibile su Internet
alla pagina: http://europa.eu.int/eurlex/it/ dat/2002/l_015/l_01520020117it
00240028.pdf
Il testo della Direttiva 77/388/ CEE,
nella versione consolidata (contenente tutte le modifiche successive
tranne quelle introdotte dalla Direttiva 2001/115/ CE) è disponibile alla
pagina http://europa.eu.int/eur-lex/it/
consleg/pdf/1977/it_1977L0388_do_
001.pdf
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Notizie
❏ LIS - ALLEANZA PER LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE - INVITO A PRESENTARE PROPOSTE
La «Guida per i candidati», contenente informazioni dettagliate sul presente invito a presentare proposte
e sul modulo di candidatura standard da utilizzare, è
disponibile alla pagina: http://europa.eu.int/comm/
europeaid/tender/index_en.htm
La Commissione europea ha pubblicato un invito a
presentare proposte (GUCE C 55/2002) per l’attuazione di progetti dimostrativi nel settore della società dell’informazione (EuropeAid).
È possibile richiedere la stessa guida scrivendo a:
Commissione europea, Ufficio per la cooperazione
EuropeAid, Unità E2 J-54, 4/75 - Rue de Genève, 1 B-1049 Bruxelles - e-mail: [email protected]
❖ ATTIVITÀ FINANZIABILI
❏ FORTALEZA: 43ª ASSEMBLEA ANNUALE
BANCA INTERAMERICANA DI SVILUPPO
L’obiettivo dei progetti consiste nell’avviare una
serie di progetti pilota di cooperazione regionale
nel settore della società dell’informazione nei quali
siano coinvolti tutti gli attori e utenti di tecnologie dell’informazione, e che possano illustrare ai cittadini dei
paesi dell’America Latina (Argentina, Bolivia, Brasile,
Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, El Salvador, Ecuador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Uruguay, Venezuela) i benefici
della società dell’informazione in quattro settori tematici: amministrazioni locali; istruzione e diversità culturale; sanità pubblica; integrazione sociale (e-inclusion). I
progetti devono avere carattere innovativo e comportare un’integrazione delle moderne tecnologie esistenti.
Devono avere una durata massima di 36 mesi.
Si è conclusa la 43ª Assemblea Annuale della
Banca Interamericana di Sviluppo (BID) e della
Società Interamericana di Sviluppo (BID) a Fortaleza
in Brasile. Il Presidente della Banca, Enrique V. Iglesias ha messo in luce come nel 2001 la crescita della
regione è stata limitata all'1%, mentre nel 2000 il tasso
di crescita aveva superato il 4%. Tra le principali
cause, il forte rallentamento contestuale del ciclo economico degli Stati Uniti, Giappone e Europa, tre motori
dell'economia internazionale, che ha determinato un
crollo dei prezzi delle materie prime e quindi una forte
riduzione dei redditi derivanti dalle esportazioni. La
Banca si impegna a sostenere le economie regionali
per fronteggiare meglio i cicli economici ed i paesi
beneficiari devono, pertanto, rafforzare le politiche a
favore dell'aumento della produttività, della crescita del
risparmio e dello sviluppo degli investimenti privati,
nazionali ed esteri. L’impegno ad incrementare l'aiuto
ufficiale allo sviluppo e la riforma delle istituzioni multilaterali costituiscono un banco di prova per i paesi
industrializzati nella lotta alla povertà. La Banca Interamericana di Sviluppo, secondo i dati contenuti nell’Annual Report 2001, ha approvato prestiti per un totale di
7.958 milioni di dollari (nel 2000 il totale era di 5.246
milioni). I paesi maggiormente beneficiari sono stati:
Brasile, 2.055 milioni di dollari Usa (26%), Argentina,
1.645 milioni (21%), Messico, 1.100 milioni (14%),
Colombia, 800 milioni (10%). La destinazione per settori è la seguente: Riforma e modernizzazione dello
stato, 2.400 milioni di dollari Usa (29%), Interventi
sociali, 1.800 milioni (23%), Istruzione, 700 milioni
(9%), Agricoltura, 700 milioni (9%); Energia , 400 milioni (5%), Trasporti, 400 milioni (5%). Le infrastrutture
(trasporti, emergia e telecomunicazioni) hanno assorbito 818 milioni di dollari contro i 1.998 del 1997. I
lavori della prossima Assemblea Annuale si terrano,
per la prima volta nella storia delle Banche Multilaterali di Sviluppo, in Italia a Milano nel marzo 2003.
❖ CHI PUO’ PRESENTARE PROPOSTE?
Ogni proposta deve essere presentata da un consorzio europeo - latino-americano composto da un
minimo di 8 partner provenienti da almeno 3 Stati
membri dell’Unione europea e da1 paese dell’America
latina. Il proponente deve essere un ente/organismo
europeo pubblico o privato, senza fini di lucro, stabilito
in uno degli Stati membri dell’Unione europea. I partner possono essere qualsiasi persona giuridica pubblica o privata stabilita in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in uno dei 18 paesi dell'America
latina.
❖ SCADENZA
Il termine fissato per il ricevimento delle proposte è
il 31 ottobre 2002 alle ore 12:00.
❖ ULTERIORI INFORMAZIONI
Informazioni sull’Alleanza per la società dell’informazione sono disponibili su Internet alla pagina:
http://europa.eu.int/comm/europe-aid/projects/alis
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Anno 5 - N. 3 – Marzo 2002
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Iniziative
❑ CERTIFICARE L’E-COMMERCE: Opportunità e garanzie per imprese e consumatori
Torino, 8 aprile 2002
❑ IL PROCESSO DI ALLARGAMENTO AD EST:
I PROGRAMMI COMUNITARI ISPA E SAPARD
Torino, 26 marzo 2002
Nell’ambito della campagna e-business che la
Commissione europea - Direzione Generale Imprese,
ha lanciato in 18 paesi europei per informare e sensibilizzare le piccole e medie imprese sulle tematiche legate all’e-business, l’Euro Info Centre della Camera di
commercio di Torino organizza un incontro per discutere ed offrire strumenti interpretativi alle imprese e ai
consumatori che intendano cogliere le opportunità
offerte dalla Net Economy, con particolare riguardo ai
vantaggi derivanti dal processo di certificazione dei siti.
L’allargamento dell’Unione Europea ai Paesi dell’Europa Centro-Orientale è considerata la sfida più
significativa del progetto previsto da Agenda 2000.
Nel Consiglio Europeo di Berlino del marzo ’99, i
Capi di stato dei 15 hanno concluso l’accordo che
prevede il raddoppio degli aiuti per la preadesione,
creando due nuovi strumenti specifici che affiancano il PHARE: lo strumento strutturale di preadesione
(ISPA) dotato di un importo pari a 1.040 milioni di
euro l’anno e lo strumento agricolo di preadesione
(SAPARD) che avrà una dotazione di 520 milioni di
euro l’anno. Entrambi i progetti si intendono funzionanti nel periodo 2000-2006.
Programma
9,00 - Saluto, introduzione e apertura dei lavori
Francesco Devalle, Camera di commercio di
Torino
Il Programma ISPA nasce con lo scopo di dotare
i Paesi candidati all’adesione di infrastrutture di
livello comunitario nel settore dei trasporti e per
fornire un contributo finanziario nel settore ambientale. Il Programma SAPARD invece prevede finanziamenti nel settore agricolo e dello sviluppo
rurale.
9.15 - “Trust & Confidence”, la certificazione dei siti
Guido Nannariello, autore dello studio “E-Commerce e tutela del consumatore” (Commissione Europea - JRC)
10.00 - Commercio elettronico, certificazione e codici
di condotta: profili legali
Marco Ciurcina, Studio Legale Ciaramella,
Ciurcina, Roggero, Tita
Al fine di informare le aziende italiane sulle
opportunità fornite da tali programmi e sulle modalità di accesso e di partecipazione alle gare internazionali che verranno bandite, l’ICE, in collaborazione con la Regione Piemonte e la Camera di Commercio di Torino, organizza un seminario informativo
che si terrà a TORINO il 26 marzo 2002 presso
Palazzo Barolo - Via delle Orfane n. 7 - dalle ore
9.00 alle ore 13.00.
10.30 - Trustmark: il processo di certificazione del sito
Domenico Gai - Certo, Certificazioni Torinesi
S.r.l.
11.00 - Coffee break
11.15 - Comprare on line: la prospettiva dei consumatori
Marco Bulfon, Altroconsumo.
11.45 - Il marketing e la certificazione dei siti
Eleonora Cordaro, ELSAG S.p.A.
In particolare, il seminario è dedicato all’Ungheria ed è prevista la partecipazione, in qualità di relatori, dei responsabili delle Agenzie ISPA e SAPARD
ungheresi. I Programmi Ispa e Sapard hanno infatti
una gestione completamente decentralizzata da
parte della Commissione Europea, per cui sono le
Agenzie locali a concludere i contratti di appalto.
12.15 - La qualità dei servizi Internet - Il rapporto del CEN
Cristina Costa, UNINFO
12.30 - E-business campaign: come aiutare le imprese
ad affrontare le sfide dell’e-business
Euro Info Centre IT375 - Nicoletta Marchiandi Euro Info Centre IT375
Al termine dei lavori, su richiesta delle aziende,
potranno essere organizzati degli incontri bilaterali
con i relatori del Seminario.
13.00 - Dibattito e conclusione dei lavori
L’incontro si terrà presso il Centro Congressi
Torino Incontra - Sala Giolitti - Via Nino Costa 8, Torino. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione presso la Segreteria organizzativa: Camera di commercio
di Torino - Euro Info Centre - Via S. Francesco da
Paola, 37 – 10123 Torino - Tel.011 5716344/2 - Fax
011 5716346 - E-mail: [email protected]
La partecipazione è gratuita.
Per informazioni, contattare: ufficio di ICE di Torino
- Domenico Cavallo - tel. 011/5627588 - e-mail: [email protected] . Il programma e la scheda di adesione sono disponibili sul sito dell’ICE, all’indirizzo http://www.ice.it/allegati/agenda/26032002.htm
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❑ L’ALTRA GIUSTIZIA: ARBITRATO E CONCILIAZIONE NEL CONTENZIOSO TRA
IMPRESE
Cuneo, 22 marzo 2002
La conferenza è organizzata in collaborazione
con l’Ordine dei dottori commercialisti Cuneo Alba
Mondovì e Saluzzo.
Il tradizionale processo civile non garantisce
sempre gli standard di celerità e di ottimizzazione
dei costi richiesti dall’attuale scenario delle relazioni
commerciali.
L’ormai abituale ricorso all’arbitrato e alla conciliazione in altri paesi dell’UE ne rende ancor più ineludibile la diffusione e la conoscenza presso gli operatori.
Il convegno si terrà a Cuneo, presso il Centro
Incontri della Provincia, Corso Dante 41.
Adesioni da inviare entro il 19 marzo alla Segreteria del Convegno, Ordine dei dottori commercialisti, fax 0171 346616, e-mail [email protected]
❑ RAPPORTI DI SUBFORNITURA E OUTSOURCING: UN’ANALISI DELLA REALTA’
PIEMONTESE
Torino 26 marzo 2002
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con
l’API Torino.
Il seminario costituisce l’occasione per fare il
punto sull’attuazione della legge 192/98 in materia di
rapporti di subfornitura. Tra gli argomenti in programma: analisi delle fattispecie contrattuali più diffuse,
presentazione di una ricerca condotta dalle Camere
di commercio piemontesi per conoscere la diffusione
delle situazioni di contenzioso tra fornitori e clienti
nella nostra regione; illustrazione delle procedure
conciliative ed arbitrali offerte dalla Camera arbitrale
piemontese.
Il convegno si terrà presso l’API, via Pianezza
123, Sala Busso, alle ore 17.
Per aderire telefonare al numero 011 4513126.
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