Alle 11 e 45 del 12 settembre 2011 è esploso un
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Alle 11 e 45 del 12 settembre 2011 è esploso un
Corrispondenze dall’estero Incidente nucleare a Marcoule Alle 11 e 45 del 12 settembre 2011 è esploso un forno nel sito nucleare francese di Marcoule. Marcoule è un complesso che occupa quasi tre chilometri quadrati del territorio di Chusclan, un comune di 1000 abitanti del dipartimento del Gard (30), nella regione del Languedoc-Roussillon. L'esplosione ha riguardato un forno della società CENTRACO destinato al trattamento di materiali a basso contenuto di radioattività: valvole, pompe, bulloni, le tute usa e getta dei tecnici, attrezzature di vario genere, forse materiali ospedalieri. Già verso le 12 di quel 12 settembre le Tv francesi davano risalto alla notizia e nel sud della Francia veniva diffuso un allarme. Poco dopo tutti i media europei rilanciavano la notizia. Nell'esplosione del forno un morto, un ferito grave, tre feriti lievi e una probabile fuga di radioattività. L'allarme è stato immediato e nel timore che fughe radioattive potessero contaminare i dintorni la zona è stata isolata e sono stati attivati i controlli. Alle 16 di quello stesso 12 settembre il ministero dell'Interno francese e l'ANS (Autorité de sûreté nucléaire) dichiaravano: “L'incidente non comporta emissione di radioattività né richiede azioni di protezione per le popolazioni”. L'allarme formalmente è rientrato rapidamente ma l'eco dell'incidente è rimasta nell'aria per molti giorni. Il sito dista 21 km da Avignone, poco più di duecento km dal confine spagnolo e trecentocinquanta km da Genova. Il sito nucleare di Marcoule è diventato operativo nel 1956. Li, tra il 1955 ed il 1956 è stato costruito il primo reattore nucleare francese, il G 1 da 2 MW. Negli anni successivi a Marcoule sono divenuti operativi i reattori G 2 e G 3. Questi reattori, tutti del tipo UNG (versione francese del britannico Magnox) non sono mai stati collegati alla rete elettrica francese ma hanno avuto esclusivamente impiego militare. Nel 1958 è stata attivata l'Usine d'extraction du plutonium de Marcoule (Impianto d'estrazione del Plutonio di Marcoule) UP-1. L'impianto riprocessava il combustibile nucleare destinato alla forza di dissuasione nucleare francese. Successivamente, nel 1974, a Marcoule è stato attivato un quarto reattore nucleare, il prototipo del modello Phénix, un reattore da 250 MW denominato Célestin che è stato collegato alla rete elettrica nello stesso anno. Il Phénix è un reattore nucleare definito autofertilizzante, in grado cioè di generare da solo il suo combustibile, il plutonio 239, partendo dall'uranio 238. La vita del Célestin è costellata di incidenti. Nel 1989 si verificarono piccole fughe di sodio, poi problemi tecnici l'hanno fatto uscire dalla produzione tra il 1990 ed il 1994. Nel 1999 il reattore è stato nuovamente fermato per adeguarlo alle nuove norme antisismiche. Nel 2002 un nuovo incidente ed infine nel marzo 2008 un ispezione CEA (Comissariat de l'Energie Atomique) rivelò gravi anomalie nel software di gestione della sorveglianza antincendi. A partire dal 1968 i reattori nucleari di Marcoule sono stati “spenti”. In quell'anno è uscito di servizio il G 1, nel 1980 è stato fermato il G 2, mentre il G3 ha cessato il funzionamento nel 1984. Nel 1997 è stata definitivamente fermata l'attività militare dell'UP-1, mentre il reattore Célestin è stato fermato nel settembre del 2009 e uscirà di servizio definitivamente nel 2012. A Marcoule oggi sono presenti le seguenti attività: il laboratorio Atlante per il trattamento di materiali radioattivi definiti “de haute activité et à vie longue” (ad elevata attività radioattiva ed a vita lunga), l'officina MELOX che fabbrica il combustibile nucleare Mox e la CENTRACO, azienda che processa e gestisce le scorie radioattive a basso contenuto di radioattività. In Francia nel 2009 i reattori nucleari hanno fornito il 74,12% dell'energia elettrica nazionale e ad oggi in 19 siti sono attivi 58 reattori, 1 reattore di nuova generazione è in costruzione sulla Manica mentre altri 7 risultano dismessi. Mentre la Germania ha avviato un lento processo di allontanamento dal nucleare, le posizioni della politica francese a riguardo sono ancora incerte. Sebbene alcuni sondaggi indichino che oltre il 70% dei francesi vedrebbe di buon occhio l'abbandono del nucleare, solo i verdi si dichiarano apertamente favorevoli a una iniziativa a riguardo. La posizione del Presidente della Repubblica francese è chiarissima: “pas question de sortir du nucléaire” (di uscire dal nucleare non se ne parla nemmeno) dichiarava Nicolas Sarkozy ai responsabili del suo partito (UMP) riuniti all'Eliseo il 7 marzo 2011. Nel maggiore partito d'opposizione, il Parti Socialiste, vi sono posizioni contrastanti. Il 15 settembre scorso, durante un confronto televisivo in vista delle primarie per il candidato socialista alle presidenziali del 2012, su sei candidati due, Martine Aubry e François Hollande, si sono dichiarati disponibili solo a ridurre dal 75 al 50% l'incidenza del nucleare nella produzione di energia elettrica in Francia entro il 2012. Ed è bene dire che la Aubry e Hollande sono tra i più quotati alla candidatura nel 2012. Adriana Cantamutto & Giovanni Ludi corrispondenti Ecosystems onlus dalla Francia