l`articolo - Life "MIPP"

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l`articolo - Life "MIPP"
Attualità cinofila
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A cura di Lorena Quarta
Il nostro protagonista si chiama
Teseo ed è un Golden Retriever
di due anni e mezzo decisamente
particolare: è stato addestrato,
caso unico al mondo, a
monitorare la presenza
di un insetto che rientra nei
programmi di salvaguardia
della biodiversità,
l’ Osmoderma eremita
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Ecco a voi...
l’osmo-dog!
Il suo fiuto per la biodiversità
C
he il fiuto del cane sia eccezionale, non c’è dubbio:
che si tratti di individuare stupefacenti, esplosivi o
persino tumori, i suoi 300 milioni di
recettori olfattivi (contro i 6 milioni
dell’uomo) ne consentono l’impiego
nei campi più svariati. L’ultima frontiera si chiama “osmo-dog” e si inserisce nel Life MIPP (Monitoring of
insects with public participation), un
progetto coordinato dal Corpo Forestale dello Stato (Centro Nazionale
Biodiversità Forestale “Bosco Fontana” di Verona) con il dottor Franco
Mason della Forestale come project
manager e cofinanziato dall’Unione Europea, il cui obiettivo è “misurare” lo stato di salute delle popolazioni italiane di alcune specie
La prima domanda potrebbe sembrare banale, ma più che legittima
da parte di chiunque sia poco addentro alle questioni ecologiche:
Con il suo
potente olfatto
opportunamente
indirizzato su
un odore ben
preciso, Teseo
individua il
coleottero
all’interno del
tronco d’albero.
© Sonke Hardersen
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anche tu!
di coleotteri saproxilici (non solo
Osmoderma eremita ma anche Lucanus cervus, Cerambyx cerdo, Rosalia alpina e Morimus asper/funereus) ai fini della loro conservazione. Tra le tante specializzazioni dei
cani, sicuramente una davvero particolare e di grande interesse, oltre
che di grande importanza naturalistica. Abbiamo deciso di saperne di
più e, allo scopo, abbiamo intervistato Fabio Mosconi, il biologo che,
nell’ambito del progetto MIPP, si occupa principalmente dell’addestramento di Teseo.
Il progetto è aperto ai cittadini
no degli aspetti innovativi del progetto Life MIPP è il coinvolgimento della popolazione tramite la così
detta “Citizen Science”, la scienza fatta dai cittadini. Basta andare sulla pagina “Home” del sito www.lifemipp.eu,
portare il cursore sul menù a tendina “Segnalazioni” e selezionare la voce “Inoltra una segnalazione”. Si aprirà
una pagina con semplici campi da riempire. Successivamente, l’utente dovrà inserire i propri dati, il luogo di avvistamento, le informazioni sull’insetto e una sua foto. Una volta inviata la
segnalazione comparirà la schermata
personale dell’utente in cui sono indicate, sulla mappa, tutte le segnalazioni effettuate nel tempo.
© Sonke Hardersen
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Attualità cinofila
Dettagli del
progetto Mipp
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© Fabio Mosconi
Buono a sapersi
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I
l progetto “MIPP” (Monitoring of
insects with public participation),
di cui Martina Saporiti è l’addetto stampa, è un progetto del Corpo
Forestale dello Stato (Franco Mason è il project manager), è cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma LIFE+ (LIFE11 NAT/IT/000252). I beneficiari associati del progetto sono Sapienza - Università di Roma,
Università degli Studi Roma Tre, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Regione
Lombardia e Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura - ABP Firenze. Per info: www.lifemipp.eu
perché è così importante monitorare l’Osmoderma eremita?
«Gli insetti possono essere monitorati per vari motivi, in questo caso
si tratta di specie considerate di importanza tale che l’Europa le ha inserite nella lista degli animali da tutelare della “Direttiva Habitat”, una
disposizione dell’Unione Europea il
cui scopo è salvaguardare la biodiversità degli stati membri attraverso
la conservazione degli habitat naturali e delle specie animali e vegetali
in questi presenti. Il nostro Paese ha
aderito a questa direttiva e, di conseguenza, essendo l’Osmoderma ere-
L’addestramento
di Teseo è iniziato
quando aveva
circa 8-10
mesi e ora che
sta maturando
risponde bene.
mita presente sul nostro territorio, è
tenuto a mantenerne la popolazione
in uno stato di conservazione accettabile. Nella direttiva troviamo “animali bandiera” come il Cervo Volante, il coleottero più grande d’Europa,
e l’Osmoderma per l’appunto, un
animale “ombrello” che vive nella
cavità degli alberi. Proteggendo l’Osmoderma si protegge anche l’albero
in cui si è infeudato e, indirettamente, tutta la fauna che su quell’albero
ci vive. Inoltre, l’Osmoderma eremita è una specie minacciata perché vive in alberi molto vecchi con grandi
cavità che vengono considerati ma-
lati e pericolosi in quanto a rischio di
caduta e spesso tagliati».
È vero che è un progetto del tutto innovativo?
«Verissimo. In ambito della conservazione della natura si possono ricercare tramite l’olfatto dei cani diversi animali, per esempio le tartarughe nel deserto che sono minacciate
o, più frequentemente, parassiti come le cimici dei letti. Con il monitoraggio dell’Osmoderma, per la prima
volta in assoluto si impiega il fiuto di
un cane nella ricerca di un coleottero per fini conservativi».
Quando il coleottero C
è un problema
L’Osmoderma
è benefico
ma altri no:
in Florida i
cani salvano
le piante di
avocado da un
altro insetto
ome abbiamo visto, l’Osmoderma
eremita non è una specie parassita, ma l’impiego dei cani si sta rivelando prezioso anche nel segnalare la presenza di altri coleotteri che, invece, costituiscono una minaccia per diverse
specie vegetali. Il caso più eclatante è
scoppiato in Florida, dove un piccolo
insetto, il coleottero ambrosia (Xyleborus glabratus), di origine asiatica e introdotto accidentalmente negli Stati
Uniti, sta mettendo a rischio le piantagioni di avocado. La presenza del coleottero permette la diffusione di un fungo, Raffaelea lauricola, che provoca una
reazione forte da parte del sistema immunitario dell’albero il quale espelle le
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ciazione nazionale utilizzo del cane
per scopi sociali), ci ha seguito nelle
prime fasi dell’addestramento, prima
alla ricerca, poi alla segnalazione e
alla comunicazione con il conduttore. Teseo ha cominciato l’addestramento intorno agli 8-10 mesi e, ora
che sta maturando, mi accorgo che
risponde meglio ed è ulteriormente
migliorata la comunicazione tra noi.
Il target che utilizziamo è la larva di
Osmoderma, o meglio il suo odore;
Fabio Mosconi
è il biologo che
lavora con Teseo:
vivono insieme
anche perché il
rapporto tra cane
e conduttore
deve essere
molto forte.
© Sonke Hardersen
Teseo è stato sottoposto a un addestramento particolare?
«Teseo è un cane molecolare e il suo
addestramento è analogo a quello di
tutti i cani molecolari, solo che il suo
target non sono droga, esplosivi o tumori ma, primo caso nel mondo, un
coleottero: l’Osmoderma eremita.
Silvia Paoletti, responsabile del progetto Wildlife detector dogs del Corpo Forestale dello Stato, mi ha affidato Teseo e, insieme all’Anucss (Asso-
L’osmo-dog
PROBLEMI, DUBBI O QUESITI
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Il progetto si articola
su cinque aree
gestite dal Corpo
Forestale
dello Stato dal
Friuli Venezia Giulia
fino all’Abruzzo
mo insieme dal primo giorno in cui è
entrato nel Progetto. È importante ai
fini dell’intesa tra cane e conduttore:
lui si deve fidare di me e viceversa,
devo saper interpretare le sue risposte sul lavoro».
Dove si svolge la vostra attività?
«Il progetto coinvolge principalmente cinque aree gestite dal Corpo Forestale dello Stato: la foresta di Tarvisio (gestita dall’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Tarvisio, in
provincia di Udine, tra le Alpi Carniche e Giulie), la Riserva Naturale Orientata di Bosco Fontana (gestita dall’Ufficio Territoriale per la
Biodiversità di Verona, in provincia
di Mantova), le Foreste Casentinesi
(area di competenza dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Pratovecchio, Arezzo, lungo il crinale appenninico tra Emilia-Romagna e Toscana), Castel di Sangro (area gestita
dall’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Castel di Sangro in provincia dell’Aquila, una parte della quale
ricade nel Parco Nazionale d’Abruzzo e in altre zone protette a livello
regionale), infine la Riserva Naturale Bosco della Mesola (1500 ettari,
in Provincia di Ferrara a ridosso della
costa adriatica, compresa nel Parco
Regionale del Delta del Po)».
risorse idriche nel tentativo di contrastare l’invasore ma poi muore, proprio
per mancanza di acqua. Per combattere fungo e coleottero sono scese in
campo due forze diversissime tra loro:
da un lato la tecnologia più avanzata
dei droni, dall’altro il buon vecchio fiuto del cane. I primi, dotati di telecamere termiche, permettono di individuare
in modo rapido i primi segni di stress
delle piante; grazie al loro potente olfatto, i cani riescono poi a riconoscere
le piante infette anche senza che sia
visibile alcun segno di infezione. I cani impiegati nel programma sono due
pastori belgi Malinois (nella foto a sinistra) e due provenienti da un canile.
abbiamo preparato dei filtrini assorbenti proprio con l’odore delle larve di questa specie; i filtri vengono
poi nascosti negli alberi e Teseo comincia il suo lavoro. Per ora il premio che riceve a ogni segnalazione
corretta consiste in cibo e gioco, ma
vorrei eliminare il cibo e arrivare a
gratificarlo solo con il gioco. Il contributo del cane è fondamentale, dal
momento che gli esemplari vivono
all’interno di cavità di grandi tronchi
risultando spesso difficilmente individuabili e accessibili agli osservatori umani».
© Francesco Lemma
Ed ecco che, grazie al fiuto e alla voglia di collaborare di un bravo cane,
un altro piccolo ma importante pezzetto di biodiversità ha più chance di
essere conservato e protetto. Senza
l’incredibile olfatto dei cani, quante cose di grande valore per tutti non
potremmo neanche sognarci di fare!
Teseo vive con lei?
«Sì, Teseo vive e lavora con me, siaIL MIO CANE [17]
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