piano climatico_PITTSBURGH

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piano climatico_PITTSBURGH
Andrea Rigo 272458
Cambiamenti climatici
Prof: Francesco Musco
Assistente:
piano climatico_PITTSBURGH
PIANO CLIMATICO DI PITTSBURGH
INDICE
.................................................................................................................................................
CAPITOLO 1
Cambiamento climatico.....................................................................................................3
La scienza del cambiamento climatico globale....................................................................3
Cambiamento climatico globale e il suo impatto nella Pennsylvania...................................4
Considerazione dell’ IPCC...................................................................................................4
CAPITOLO 2
Iniziativa climatica della città di Pittsburgh.....................................................................5
Background..........................................................................................................................5
L’impegno di Pittsburgh nel GGEI........................................................................................5
Green Government Task Force di Pittsburgh.......................................................................5
Inventario gas effetto serra di Pittsburgh..............................................................................5
Clean Air e Climate Protection Software..............................................................................6
Iniziativa climatica di Pittsburgh............................................................................................6
Piano climatico, città di Pittsburgh........................................................................................6
Struttura del piano climatico.................................................................................................6
CAPITOLO 3
Azioni climatiche: il comune.............................................................................................8
Introduzione..........................................................................................................................8
Inventario e previsione.........................................................................................................8
Iniziative per la città di Pittsburgh.........................................................................................9
CAPITOLO 4
Implementazione e monitoraggio del piano climatico..................................................10
Strategie di implementazione.............................................................................................10
Strategie di monitoraggio....................................................................................................10
Conclusioni.........................................................................................................................10
CAPITOLO 5
Azioni climatiche: i cittadini............................................................................................11
Introduzione........................................................................................................................11
Le azioni per i cittadini........................................................................................................11
CAPITOLO 6
Azioni climatiche: le imprese..........................................................................................12
Introduzione........................................................................................................................12
Storia e sviluppo della città di Pittsburgh............................................................................12
Domande frequenti.............................................................................................................12
Le azioni per le imprese.....................................................................................................12
CAPITOLO 7
Azioni climatiche: le imprese..........................................................................................13
Introduzione........................................................................................................................13
Background........................................................................................................................13
Le azioni per le scuole........................................................................................................13
CAPITOLO 8
Glossario...........................................................................................................................14
CAPITOLO 9
Appendice A: Risultati dei sondaggi delle scuole superiori........................................15
Piano Climatico di Pittsburgh
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CAPITOLO 1
CAMBIAMENTO CLIMATICO
................................................................................................................................................
SCIENZA DEL CAMBIAMENTO
CLIMATICO
Quando la luce del sole colpisce la Terra, la maggior
parte dei suoi raggi solari rimbalza sulla superficie
terrestre, però una parte della radiazione solare totale viene assorbita dalla superficie stessa e va a
condizionare il tempo atmosferico e quindi il clima.
L”effetto serra” si riferisce a quel fenomeno per cui i
gas dell’atmosfera della terra, come il vapore acqueo
per esempio, anidride carbonica ed il metano, che intrappolano il calore del sole nell’atmosfera terrestre
portando ad un conseguente innalzamento della temperatura. Questi “gas serra” hanno la stessa funzione
dei vetri, o comuque delle superfici trasparenti, delle
serre: evitano che il calore del sole venga disperso
nell’atmosfera circostante la serra. Tuttavia, quando
il naturale bilanciamento dei gas serra viene meno,
la temperatura del pianeta può aumentare andando a
modificare le temperature standard. L’Accademia Nazionale di Scienze riporta come la temperatura nella
superficie terrestre sia aumentata di circa un grado
Fahrenheit nell’ultimo secolo.
Dalla Rivoluzione Industriale, la concentrazione di
anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera ha subito un
aumento di circa il 30%. In più la concentrazione di
metano (CH4) è più che raddoppiata e la concentrazione di protossido di azoto (NOx) è aumentata del 15%
circa, andando ad aumentare le capacità di assorbimento di calore dell’atmosfera. Mentre la fotosintesi
cloroffiliana e la decomposizione dei materiali organici rilascia più di dieci volte la CO2 rilasciata dalle attività degli esseri umani come i trasporti e l’impresa
manifatturiera, queste emissioni prima della rivoluzione industriale erano bilanciate perchè la CO2 veniva
regolarmente assorbita dalla vegetazione terrestre e
dagli oceani.
Gli scienziati ritengono che queste riserve naturali di
carbonio non sono sufficienti per assorbire il recente
aumento di CO2 causato dagli esseri umani. Il rilascio
di anidride carbonica della attività umane è cresciuto
in maniera drammatica negli ultimi secoli. In accordo
con il Servizio del Parco Nazionale, il 98% delle emis-
sione di CO2,il 24% delle emissioni mi metano ed il
18% delle emissioni di ossidi di azoto negli Stati Uniti
sono il risultato della combustione di combustibili fossili per il riscaldamento, per la produzione di energia e
per il trasporto. Hanno contribuito a questo drammatico aumento anche i diversi cambiamenti della terra e
delle foreste (deforestazione).
Il progressivo aumento della concentrazione di gas
serra sta accelerando i cambiamenti climatici nel nostro pianeta. L’Accademia Nazionale delle scienze ha
valutato un aumento della temperatura media globale
di 1 fino a 4,5 °F nei prossimi 50 anni e di 2,2 fino 10
°F nel prossimo secolo. L’evaporazione si presume
cresca insieme alla temperatura, questo aumenterà
anche le precipitazioni globali. Queste variazioni della
temperatura e delle precipitazioni potrebbero portare
a tempeste, aumenti del livello del mare, alluvioni, siccità, ondate di caldo etc. Questi cambiamenti climatici
andranno ad aumentare il rischio di malattie e peste,
e consequenzialmente a rappresentare un pericolo
per quelle specie ed ecosistemi vulnerabili, portando
ad un cambiamento nella composizione delle specie.
La Pennsylvania che si basa, economicamente parlando, sull’agricoltura e sulla produzione di legna, potrebbe incontrare difficoltà non indifferenti.
La stima delle emissioni future dipende dall’andamento demografico, economico , tecnologico, politico
e istituzionale. Secondo una stima, senza considerare i cambiamenti climatici, politici e quelli dettati da
questo Piano Climatico di Pittsburgh, le concentrazioni di anidride carbonica sono destinate ad aumentare
di un 30% fino al 150% per il 2100.
Piano Climatico di Pittsburgh
CAMBIAMENTO CLIMATICO
GLOBALE ED IL SUO IMPATTO
SULLA PENNSYLVANIA
Gli effetti del cambiamento climatico globale sono
attualmente evidenti nello stato della Pennsylvania.
Nell’ultimo secolo, la media annuale della temperatura è cresciuta di 1,5 °F. Solo negli ultimi trentacinque anni la temperatura nel Nordest è cresciuta di
0,5 °F ogni dieci anni. Allo stesso modo le precipitazioni annuali sono aumentare. Le previsioni di un’ aumento della temperatura di 7 °F fino a 12 °F durante
l’inverno e di 6 °F fino a 14 °F d’estate, insieme alla
previsione di siccità d’estate e il 20% fino ad un 30%
in più di precipitazioni invernali nel prossimo secolo,
fanno pensare ad una diminuzione della caduta della
neve, cambiamenti nella composizione delle foreste,
effetti nell’agricoltura. Un’altra preoccupazione è il benessere della popolazione, se si considera un aumento del 50% del numero di decessi per caldo, aumento
di patologie all’apparato respiratorio come l’asma. Se
non verrà preso nessun provvedimento per diminuire
le emissioni di gas serra, la Pennsylvania dell’ovest
arriverà ad avere un clima molto simile a quello dell’
Alabama del nord prima del prossimo secolo.
CONSIDERAZIONI DELL’ IPPCC
Nel 2007 un report dell’ Intergovernmental Panel on
Climate Change (IPCC) sottolineò come i recenti cambiamenti nei sistemi biologici sono da ricondurre agli
innalzamenti della temperatura globale dovuta alle
opere dell’uomo. Questa valutazione concluse che
la maggior parte dell’innalzamento nella temperatura
media globale negli ultimi 50 anni è causata dalle attività umane che rilasciano gas serra. Gli scienziati
hanno studiato oltre 29000 documenti di dati stilati in
seguito a 75 studi completati dal 1990 riguardanti un
periodo compreso negli ultimi 20 anni. I cambiamenti
significativi nei sistemi biologici nell’89% degli studi
sono coerenti con le reazioni previste in seguito agli
innalzamenti delle temperature.
Questo studio ha identificato precisi effetti futuri del
cambiamento climatico. Gli autori hanno previsto
importanti cambiamenti negli ecosistemi acquatici
e terrestri. Per esempio, con molta probabilità che
fenomeni estivi, come la caduta delle foglie, attività
migratorie, e nascita di nuovi esemplari di specie,
arriveranno prima. Allo stesso modo, in seguito alle
temperature più calde, comunità di piante ed animali
si sposteranno verso i poli. Nell’acqua dolce e negli
ecosistemi marini, le temperature aumenteranno e
insieme ai cambiamenti dei livelli di ossigeno e di salinità portando spostamenti nelle zone presidiate dalle
specie animali e vegetali.
4
L’IPCC considera anche quelle che saranno le reazioni naturali della società umana al cambiamento
climatico. Per fare un esempio le regioni che sono a
rischio di alluvione per lo scioglimento dei ghiacciai
dovranno investire sui danni e sul drenaggio dell’acqua. Nelle latitudini inferiori, le temperature aumenteranno abbassando così il rendimento dei dei campi e
quindi i raccolti, aumentando il problema della fame.
Innalzamenti del livello del mare potrebbe danneggiare la vita nelle piccole isole oppure nel vasto delta
dell’Asia e dell’Africa.
Nessuna regione del globo può salvarsi dalle previsione precedenti. Nonostante sia un problema
globale, il cambiamento climatico può essere mitigato
attraverso azioni locali come questi provvedimenti di
questo piano climatico per il governo di Pittsburgh, i
suoi cittadini, gli ambiti professionali e l’educazione.
Piano Climatico di Pittsburgh
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CAPITOLO 2
INIZIATIVA CLIMATICA
DELLA CITTA’ DI PITTSBURGH
................................................................................................................................................
BACKGROUND
C’è una forte concordanza con la comunità scientifica riguardo al fatto che la quantità dei gas serra
primari come l’anidride carbonica (CO2), il metano
(CH4), ossidi di azoto (NOx), e fluorocarburi stanno
incrementando la temperatura globale e aumentando
il numero di eventi atmosferici straordinari in tutto il
mondo. La combustione di elevate quantità di combustibile fossile come carbone, olii, gas per l’elettricità, per il riscaldamento ed il trasporto; la produzione
di metano per l’agricoltura; la distruzione di fonti di
carbone come foreste contribuiscono all’aumento della concentrazione di gas serra nell’atmosfera.
L’IMPEGNO DI PITTSBURGH
NEL GGER
Mentre i problemi di cui stiamo parlando hanno un interesse a livello internazionale, la maggior parte delle
soluzioni papabili a queste problematiche hanno una
scala decisamente ridotta in confronto. Si parla per lo
più di iniziative locali, specialmente quelle per cui la
città di Pittsburgh ha il pieno controllo.
Nell’ottobre del 2006, la città di Pittsburgh ha dimostrato il suo interesse nel diventare un leader nazionale
nelle pratiche ambientali unendosi all’ ICLEI (un’associazione internazionale con più di 815 governi locali
come membri, vicini per la riduzione di emissioni di
gas serra e lo sviluppo sostenibile). Allo stesso modo
la città di Pittsburgh è diventata un patner della comunità del “Clean Air - Cool Planet” (CA-CP), una fondazione di tipo scientifico, no-profit, che ha l’intento di
trovare soluzioni al riscaldamento globale.
In più, il “Municipal Working Group“ del “Green Government Task Force“ ha prefissato l’obbiettivo di redurre le emissioni dei gas serra del 20% per il 2023.
Inoltre le misure atte a ridurre i gas serra possono
anche portare riduzioni di costi e miglioramenti al benessere umano ed ambientale.
GREEN GOVERNMENT TASK
FORCE, CITTA’ DI PITTSBURGH
Nonostante sia membro dell’ ICLEI, la città di Pittsburgh ha spinto i suoi governi, cittadini ed attività
ad implementare programmi per ridurre la produzione di gas serra. Nel 2006, per andare incontro effettivamente agli impegni presi, la città di Pittsburgh
cominciò a sviluppare una visione comunale per ridurre le emissioni di gas terra con strumenti locali.
Con la Green Building Alliance (GBA) come catalist,
la città di PIttsburgh formò la Green Government Task
Force (GGTF) nel 2006 per assistere alla creazione
di un piano per la riduzione del consumo di energia
della città e per l’abbattimento delle emissioni nocive
per l’atmosfera.
La Green Governmetn Task Force era una coalizione
i cui membri spaziavano da detentori di cariche politiche, educatori, ambientalisti e cittadini con voce in
capitolo. Il suo primo traguardo per ridurre l’impatto
climatico della città fu quello di controllare e misurare
le emissioni di gas serra della di Pittsburgh.
INVENTARIO GAS-SERRA,
CITTA’ DI PITTSBURGH
Mediante l’utilizzo del software dell’ICLEI Cean Air
and Climate Protection, l’inventario sulle emissioni dei gas serra venne completato nel dicembre del
2006. Questo inventario fu redatto da studenti laureati
sotto la direzione di Rebecca Flora (direttore esecutivo della Green Building Alliance).
Questo inventario riporta le emissioni di anidride carbonica equivalente (eCO2) della città di Pittsburgh
dell’anno 2003. Questo inventario prende in considerazione le emissioni del comune e delle abitazioni
degli abitanti. I gas serra definiti “comunali“, sono gas
emessi edifici comunali, dall’illuminazione stradale
(compresa quella dei semafori), dal flusso veicolare,
dalle cloache e dallo smaltimento dei rifiuti. Si aggiungono anche quelle emissioni dall’uso di elettricità,
dalla produzione di rifiuti, dall’uso di gas naturale e
del vapore.
Piano Climatico di Pittsburgh
Secondo questo inventario risulta che circa 6,6 milioni
di otnnellate di CO2 sono state rilasciate dalla città di
Pittsburgh nel 2003. Le emissioni comunali ammontano circa a 250000 tonnellate di eCO2 (oppure il 4%
delle emissioni totali) nell’anno 2003.
CLEAN AIR AND CLIMATE
PROTECTION SOFTWARE
I dati relativi alle emissioni per la Pittsburgh Climate
Protection Iniziative Greenhouse Gas Emissions Inventory anche some of the measures incluse in questo piano climatico, sono stati prodotti dal Clean Air
and Climate Protection Software, un prodotto disegnato appositamente per ICLEI per aiutare i comuni
per stilare gli inventari sulle emissioni dei gas serra. Il
programma in questione fa riferimento all’energia utilizzata e ai dati relativi alla produzione di rifiuti per stimare la produzione di anidride carbonica equivalente
(eCO2), fattori riguardanti l’inquinamento, ossidi di
azoto (NOx), anidride solforosa (SOx), corpuscoli organici volatili (VOCs). Il programma può anche essere
usato per calcolare le emissioni future e per valutare
sistemi per il loro contenimento.
Lo staff dell’ICLEI provvede anche al supporto durante la stilatura dell’inventario e durante lo sviluppo
del piano climatico.
INIZIATIVA CLIMATICA DI
PITTSBURGH
Questa iniziativa cerca di sensibilizzare e coinvolgere
i cittadini di Pittsburgh, le imprese, il governo e gli istituti universitari cercando di promuovere azioni che riducano le emissioni di gas serra e il loro impatto nella
economia locale e nel benessere umano. Questa iniziativa è finanziata da diverse fondazioni come la Roy
A. Hunt Foundation, The Heinz Endowments, and the
Surdna Foundation.
Nel Giugno del 2008, l’iniziativa climatica di Pittsburgh
venne gestita anche dalla Green Building Alliance e
dalla Clean Air-Cool Planet, un’associazione no-profit
che provvede a servizi per la salvaguardia del clima
in tutta l’Inghilterra e gli stati dell’Atlantico. Supporto
tecnico è stato fornito dall’ICLEI attraverso città partecipanti alla campagna “Cities for Climate Protection“:
una campagna creata per ridurre le emissioni della
città di Pittsburgh che seguee i processi della “Five
Milestone“ dell’ICLEI che includono i seguenti step:
1. Inventario completo sulla produzione di gas serra.
6
2. Delineazione di un traguardo in termini di riduzione
gas serra.
3. Piano climatico completo per la città.
4. Implementazione del piano climatico.
5. Monitoraggio dell’impatto delle misure prese a
riduzione delle emissioni nocive.
PIANO CLIMATICO,
CITTA’ DI PITTSBURGH
Come parte del piano climatico della città, la Green
Government Task Force fu responsabile dello sviluppo del piano climatico in questione. Il piano è il risultato di diversi sforzi di individui ed organizzazioni locali
mirati a sviluppare strategie realizzabili per la protezione del clima. Questo piano è un documento di lavoro che ha anche lo scopo di lavorare considerando
quelle iniziative locali che sono già state prese per la
riduzione delle emissioni. In più, per via del fatto che
Pittsburgh ha optato per un approccio olistico per capire come ridurre al meglio l’emissione dei gas serra
localmente, in maniera tale da avere un’idea più precisa su come indirizzare gli sforzi sistematicamente.
Il GGTF ha dato vita a quattro gruppi di lavoro: il comune, la comunità, le aziende e l’educazione superiore. Questi gruppi hanno lavorato per sviluppare
delle iniziative climatiche per i loro rispettivi settori. Di
conseguenza questo piano climatico prende in considerazioni provvedimente che riguardano le quattro
classi sopra riportate. Come già detto, gli sforzi che
ciascun gruppo decide di attuare devo essere complementari a quelle azioni che già sono stare prese.
STRUTTURA DEL PIANO CLIMATICO
Il primo capitolo del piano climatico di Pittsburgh, descrive gli impegni della città con Clean Air-Cool Planet, Green Building Alliance, and ICLEI che ha portato
alla delineazione delle linee guida dell’inventario sulle
emissioni dei gas serra. Successivamente alla Green
Governmetn Task Force venne dato il compito di redarre iniziative circa la riduzione delle emissioni di
gas serra.
Il secondo capitolo riassume le varie informazioni
alla base del cambiamento climatico e gli effetti che il
riscaldamento climatico potrebbe portare.
Questo piano climatico successivamente continua
analizzando le diverse misure per i comuni di Pittsburgh, la popolazione, le aziende e le scuole; misure
che hanno lo scopo di ridurre entro il 2023 le emissioni di gas serra del 20%. La prima classificazione
riguarda appunto i settori riguardanti: comuni, popolazione, aziende e scuole. I provvedimenti sono poi
Piano Climatico di Pittsburgh
organizzati nelle seguenti categorie: generali, energia, reciclaggio e gestione dei rifiuti e trasporto. Inoltre sono suddivise in azioni a breve termine (da 0 a 2
anni), medio termine (da 2 a 5 anni) e lungo termine
(sopra i 5 anni). Questa catalogazione ha permesso
di focalizzare le attenzioni prima sulle problematiche
più urgenti, per avere più tempo per le soluzioni più
complesse.
7
Piano Climatico di Pittsburgh
8
CAPITOLO 3
AZIONI CLIMATICHE: IL COMUNE
................................................................................................................................................
Il piano climatico propone azioni future che il governo
della città può prendere per ridurre le sue emissioni
di gas serra e diventare una sorta di leader per le comunità circostanti. Il piano quindi valuta le riduzioni
di eCO2 e anche i relativi risparmi dovuti alle misure
prese attraverso le operazioni comunali relative a: edifici, illuminazione pubblica, acqua e fognature, flusso
veicolare, rifiuti solidi. Nei casi in cui la riduzione di
eCO2 non può essere prevista in maniera accurata, i
benefici economici e ambientali sono sottolineati.
INVENTARIO E PREVISIONE
Questo inventario fu completato alla fine del 2006. Indica che 247605 tonnellate i anidride carbonica equivalente (eCO2) sono state rilasciate nell’atmosfera nel
2003. Dal momento che ci sono differenti gas serra
con diverse capacità di trattenere il calore, l’unità base
usata per esprimere le emissioni totale è l’unità di anidride carbonica equivalente. Il software dell’ICLEI è
stato utilizzato per analizzare le emissione future per
il 2023. Se la città non attuasse alcuna azione in merito per ridurre le emissioni (considerando comunque
quelle già prese), nel 2023 verranno rilasciate circa
247599 tonnellate di eCO2 (vedi figura 1).
Al comune di Pittsburgh corrispondono circa il 4%
delle emissioni totali di eCO2 prodotte dalla intera
Pittsburgh. Nonostante la città ha eseguito un eccellente lavoro di gestione delle proprie risorse, altri
miglioramenti possono essere fatti con i giusti investimenti. Gli investimenti sui metodi di riduzione delle
emissioni dei gas serra, portano benefici alla città in
termini di risparmi nell’uso di energia e abbassamento dei costi dei carburanti, e contribuendo alla riduzione generale di gas serra appunto.
Le operazioni comunali si suddividono in cinque settori: Governo della città, Abitazioni, Acqua e Fognature, Sviluppo Urbano e Parcheggi. Le emissioni di
gas serra per ogni settore sono visibile nella Figura 2.
300,000
300,000
250,000
250,000
eeCC
0202(TONS)
(TONS)
Il gruppo di lavoro comunale del Green Government
Task Force, ha considerato una diminuizione delle
emissioni del gas serra di un 20% entro il 2023; l’anno utilizzato per la comparazione è quello del 2003.
Figure 1: EMISSIONI CITTA’ DI PITTSBURGH NEL 2023
247,599
247,599
200,000
200,000
198,084
198,084
150,000
150,000
100,000
100,000
50,000
50,000
0
0
2023
2023Senza
Previsione
“Business
as Usual”
Provvedimenti
Forecast
2023
2023
20% Obbiettivo
20%
Reduction
Riduzione Emissioni
Target Emissions
Figure 2: 2003 EMISSIONI GAS SERRA DI PITTSBURGH
SUDDIVISE PER CATEGORIA (TONS eCO 2)
eC0
eC0
N(TONS)
NSS) )
2eC0
2(T(TO2O
INTRODUZIONE
100,000
100,000
100,000
80,000
80,000
80,000
60,000
60,000
60,000
40,000
40,000
40,000
20,000
20,000
20,000
0
0
0
Buildings
Buildings
Buildings
Vehicle Fleet
Vehicle
Fleet
Vehicle
Fleet
Water/Sewage
Water/Sewage
Water/Sewage
Street &
Street
&
Traffic &
Lights
Street
Traffic
Traffic Lights
Lights
Abitazioni Acqua e
Sviluppo Parcheggi
Fognature
Urbano
Parking
Housing
PWSA
URA
Housing
PWSA
Authority
ORGANIZZAZIONI
COMUNALI
Governo
città
In maniera approsimativa si può dire che metà delle
emissioni comunali sono da attribuirsi alla illuminazione stradale. La maggior parte delle altre emissioni
sono il risultato del riscaldamento e utilizzo di energia
eletterica delle abitazioni.
Come si evince dalla Figura 3, le emissioni prodotte
dalle abitazioni rappresentano la fonte più grande
di tutte le emissioni della città. Nonostante sia responsabile per circa il 60% di tutta l’energia comunale utilizzata, ad essa si attesta solo il 38% di tutte
le emissioni comunali. La gestione dell’acqua e delle
fognature consuma circa il 13% di tutta l’energia della
città, tuttavia è responsabile del 26% delle emissioni
del comune.
La differenza tra la percentuale di energia usata e di
emissioni di gas serra è il risultato di quello che è il
tipo di comburente utilizzato. Nonostante al settore
delle abitazioni corrisponda più della metà dell’energia utilizzata nelle operazioni comunali, la maggior
parte di questa energia proviene da gas naturale per il
riscaldamento. Il gas naturale è un comburente relativamente “pulito“. In contrasto, l’energia del sud-ovest
Piano Climatico di Pittsburgh
I costi riguardanti l’energia del 2003 sono riportati nella Figura 4. Il comune di Pittsburgh ha pagato circa
7,4 milioni di dollari annuali per l’energia elettrica nel
2003. Questa spesa corrisponde a circa il 42% di tutta
l’energia comunale spesa. Comparando, si riferisce
a solo il 24% di tutta l’energia comunale consumata. Il settore delle abitazioni paga il secondo più largo
ammontare di costi per l’energia (6 milioni di dollari,
il 34% dei costi comunali), anche se una grande parte di questa spesa viene pagata mediante un aiuto
federale, il resto viene pagato dai residenti. Al settore
della rete idrica e fognature stanno 3 milioni di dollari
per l’energia (sempre nel 2003).
Il motivo per cui vi è una grande disparità tra il consumo di energia e i costi dell’energia nei vari settori
è data dalla media delle rate pagate per l’energia da
ogni entità. Nel 2003, il sistema governativo della città di Pittsburgh ha pagato (in media) 10 centesimi di
dollaro per ogni KWh di elettricità, mentre il sistema
delle abitazioni paga 7.5 centesimi di dollaro e per il
sistema idrico 5,4 centesimi di dollaro. Per il gas naturale, la città di Pittsburgh ha pagato la rata più alta
nel 2003, circa il doppio di quella corrispondente alle
abitazioni. Secondo la gestione comunale, i vari costi
sono divisi uniformemente tra l’illuminazione stradale
e della segnaletica, e i vari edifici. Il flusso veicolare
è responsabile solo per una piccola parte dei costi
dell’energia della città.
INIZIATIVE PER LA CITTA’ DI
PITTSBURGH
Utilizzando il software per stilare l’inventario delle
emissioni, una previsione ha mostrato come, in uno
scenario in cui non venga preso nessun provvedimento, la città di Pittsburgh produrrà circa 247600
tonnellate di eCO2 nel 2020. Per cercare di raggiungere questo traguardo comunale, il comune di Pittsburgh deve eliminare 49521 tonnellate di eCO2 tra il
2003 e il 2023 (vedi Figura 1). Le misure comunali che
sono già state adottate, hanno già ridotto le emissioni
1,200,000
ENER GY (M M B tu)
Similmente, la produzione di emissioni che risultano
dal “governo della città“ è relativamente grande,
dovuto per la maggior parte dalla gestione dell’illuminazione pubblica e della segnaletica stradale. Nella
fattispecie si parla di un 88% per l’illuminazione pubblica ed un 12% per la segnaletica stradale.
Figure 3: UTILIZZO DI ENERGIA DEL COMUNE
DIVISA IN FONTI E ORGANIZZAZIONI (MMBtu)
Elettricità
1,000,000
Gas Naturale
Gasolio
800,000
Vapore
600,000
Diesel
400,000
200,000
0
Governo Abitazioni Acqua e
Sviluppo
città
fognature Urbano
ORGANIZZAZIONI COMUNALI
Parcheggi
Figure 4: COSTI COMUNALI DI ENERGIA
8,000,000
7,000,000
EDIFICI
6,000,000
Flusso veicoli
5,000,000
Illuminazione
Pubblica e
segnaletica
Acqua/Fogne
4,000,000
DOLLAR S
della Pennsylvania proviene principalmente da centrale elettriche a carbone, che rilasciano grandi quantità di gas serra. Alla gestione di acqua e fognature
corrisponde per la maggior parte elettricità utilizzata
per far muovere motori e pompe. Così, nonostante
partecipi all’utilizzo globale di energia solo al 13%,
ricopre più di un quarto delle emissioni totali.
9
3,000,000
2,000,000
Rifiuti
1,000,000
0
Governo Abitazioni Acqua e
Sviluppo
città
fognature Urbano
ORGANIZZAZIONI COMUNALI
Parcheggi
totali della città di 8366 tonnellate di eCO2 dal 2003
al giugno 2008. Un eventuale implementamento delle
azioni proposte in questo piano climatico si potrà ottenere una riduzione delle emissioni di 30956 tonnellate
di eCO2 entro il 2023. Bisogna inoltre considerare che
molte delle azioni già attuate, il cui effetto non è stato
possibile rilevare contribuiranno alla riduzione delle
emissioni di gas serra.
Ogni sezione di questo capitolo del piano climatico
della città di Pittsburgh descrive sia le azioni in progetto che quello che sono già state effettuate. Le
misure esistenti sono sia iniziative che sono già state
implementate, oppure che sono in una fase di studio.
La maggior parte delle iniziative proposte sono nuove
iniziative che non sono mai state considerate. Molte
di queste seguono l’esempio di altri governi locali, ma
sono state riviste per andar a soddisfare meglio le necessità di Pittsburgh. Le misure proposte sono divise
in breve termine (da 0 a 2 anni), medio termine (da 2
a 5 anni), e lungo termine (oltre i 5 anni).
Piano Climatico di Pittsburgh
10
CAPITOLO 4
IMPLEMENTAZIONE E MONITORAGGIO
DEL PIANO CLIMATICO
Il team del Green Government Task Force ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo di questo documento. Il
processo che ha portato alla creazione ha dimostrato come molte individualità provenienti dai vari settori del
governo possano effettivamente riunirsi per organizzare un piano di lavoro per un obbiettivo preciso e comune.
Lo stesso spirito di dedizione e di impegno sarà richiesto nelle fasi future di implementazione, monitoraggio,
valutazione, e risoluzione dei problemi.
................................................................................................................................................
STRATEGIE DI IMPLEMENTAZIONE CONCLUSIONI
Il “Sustainability Committee“ diventerà la parte centrale che sorveglierà e promuoverà le strategie
descritte nel piano. Il “Sustainability Committee“
dovrebbe riunirsi ogni mese per supportare al meglio l’implementazione, la valutazione, ed il progresso
circa le strategie presentate in questo piano. Ai singoli membri verranno assegnate dei ruoli di coordinemento che dipendono dal settore specifico di cui il
membro fa parte. Questo piano va considerato come
un documento che “vive”, in quanto esso viene sviliuppato in continuazione: a cadenza biennale ulteriori
azioni possono essere implementate.
STRATEGIE DI MONITORAGGIO
Gli incontri mensili del “Sustainability Committee“ serviranno per tenere conto del progresso delle misure
adottate. Le rivisitazioni biennali del piano includeranno degli update sulle misure esistenti. Molta enfasi
verrà versata nell’identificazione delle principali necessità di Pittsburgh, per fare in modo di raggiungere
i traguardi in termini di emissioni prefissati.
Nonostante i finanziamenti necessari per l’implementazione siano dati dallo stato, supporto ulteriore verrà
dato da membri del “Sustainability Committee“ per
trovare e perseguire ulteriori fonti di finanziamento,
o per trovare un gruppo di lavoro di supporto di volontari come aiuto. Entro i prossimi anni, il Committo
di Sostenibilità dovrebbe riesaminare tutte le azioni
che sono presenti in questo documento, quantificare
la riduzione di emissioni ottenuta, e sviluppare un piano con misure specifiche e date di implementazioni
rigide così da poter stilare un cronoprogramma per il
2023.
Lo sforzo per stabilizzare le emissioni di gas serra
nell’atmosfera richiede un impegno duraturo a lungo
termine. I traguardi in termini di emissioni che sono
stati programmati sia a livello locale che nazionale ed
internazionale, sono il punto di partenza per uno sforzo senza precedenti che ha l’unico intento di diminuire
l’impatto provocato dagli essere umani sull’ambiente.
Fortunatamente, il progresso umano ha una capacità
di innovazione e adattamento straordinaria. La Green
Government Task Force ritiene che questo piano climatico è l’inizio di una piccola, ma potenzialmente importante dimostrazione di quella capacità.
Piano Climatico di Pittsburgh
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CAPITOLO 5
AZIONI CLIMATICHE: CITTADINI
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INTRODUZIONE
Questo documento ha lo scopo di guidare le azioni
future di tipo no-profits, i rapporti con le associazioni
circostanti, con gruppi religiosi, comunità scout e relativi cittadini. Quando possibile è stato nominato un
gruppo di cittadini con competenza a capo di ogni tipo
di azione di questo piano. Un obbiettivo iniziale per
la coalizione di cittadini attivi in queste azioni è stato
quello di coinvolgere più persone possibile e di identificare dei patners per essere guidati nello studio della
fattibilitàe/o nell’implementazione di queste azioni.
LE AZIONI PER I CITTADINI
Nonostante le azioni per la popolazione sembrarono
le più ambigue e le più difficile da attuare rispetto a
quelle degli altri gruppi, si rivelarono subito le più importanti sotto certi punti di vista. Queste infatti riflettono cioè che i cittadini di Pittsburgh voglione vedere
nella loro città per combattere il cambiamento climatico. L’intera lista di azioni è maturata da otto incontri.
Le misure proposte sono divise in breve termine (da
0 a 2 anni), medio termine (da 2 a 5 anni), e lungo
termine (oltre i 5 anni).
Piano Climatico di Pittsburgh
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CAPITOLO 6
AZIONI CLIMATICHE: LE IMPRESE
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INTRODUZIONE
Lo scopo di queste azioni è quello di incoraggiare
molte aziende nella scelta di politiche di tipo sostenibile ed a basso impatto ambientale, che possano
abbassare quindi considerevolmente il “carbon footprint”.
STORIA DELLO SVILUPPO DELLA
CITTA’ DI PITTSBURGH
Le imprese hanno un ruolo fondamentale sull’economia della città di Pittsburgh e anche nella produzione
di gas serra. Infatti le azioni descritte in questo piano
nella sezione delle imprese, occupano una grande
parte del piano. Pittsburgh e la Pennsylvania, sono
state per molto tempo leader nel settore dell’industria,
producendo per esempio la maggior parte dell’acciaio
utilizzato nella Seconda Guerra Mondiale, per non
parlare dell’acciaio utilizzato per edifici e ponti in tutto
il mondo. Nonostante la maggior parte delle fabbriche
di acciaio chiusero agli inizi degli anni ‘80, la città è
riuscita ad uscire dalla crisi mediante diversi sforzi
ambientali, come la bonifica di diverse terre paludose
di grandi dimensioni, che hanno dato vita a diverse
nuove imprese.
DOMANDE FREQUENTI
Molte imprese a Pittsburgh hanno tutt’ora concretizzato diverse politiche di tipo sostenibile, a tutela
dell’ambiente.
Normalmente, le scelte di tipo ambientale sono forzate da un’agenzia a tutela dell’ambiente. Comunque
sia molti imprenditori hanno cominciato a partecipare
volontariamente a programmi ambientali, ottenendo
per esempio certificazioni atte a raggiungere livelli
di standardizzazione di tipo qualitativo per la tutela
dell’ambientale.
Numerose attività sono interessate a rendere i loro
profitti più “verdi“, però una mancanza di informazioni
render questa procedura difficoltosa. Le domande più
frequenti riguardanti le azioni per combattere il cambiamento climatico sono in ordine di frequenza:
1. Che cos’è il carbon footprint?
2. Come posso calcolare il carbon footprint?
Chi può aiutare la mia attività per ridurlo?
3. Qual’è la differenza tra “carbon offsetting” e carbon
“credits”?
4. Che cos’è il carbon offsetting?Come posso capire
se una agenzia per il carbon offsetting sia credibile?
Attraverso questo piano climatico, il comitato del
Green Government Task Force responsabile delle
aziende si è impegnata fortemente per raccomandare
scelte per garantire informazioni ed opportunità ai
possessori di attività od aziende per diminuire il loro
impatto climatico e anche per assicurare un progresso che potesse potenzialmente abbattere alla lunga i
costi di mantenimento dell’azienda.
LE AZIONI PER LE IMPRESE
Nel gennaio del 2008, il gruppo di lavoro delle imprese
del Green Government Task Force si riunì per decidere una serie di provvedimenti atti a ridurre l’emissione di gas serra dalle aziende. La maggior parte di
questi provvedimenti si basano su sondaggi eseguiti
su imprenditori e aziende fatti nel 2007. Nel maggio
del 2008, una cerchia ristretta di imprese leader della
zona ha revisionato ed aggiustato questo piano climatico.
Le misure proposte sono divise in breve termine (da
0 a 2 anni), medio termine (da 2 a 5 anni), e lungo
termine (oltre i 5 anni).
Piano Climatico di Pittsburgh
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AZIONI CLIMATICHE: ISTRUZIONE
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INTRODUZIONE
LE AZIONI PER LE SCUOLE
La città di Pittsburgh e la Pennsylvania ospitano
molte scuole superiori, con circa 70000 studenti che
ogni anno conseguono il diploma superiore. Si può
per questo dire che la scuola superiore sia un componente fondamentale della città. Non a caso, dunque, è anche responsabile della produzione di una
discreta quantità di gas serra. L’energia utilizzata da
migliaia di studenti ed impiegati ogni giorno, che va
ad aggiungersi a quella spesa per il riscaldamento e
raffrescamento degli edifici, per alimentare i grandi
laboratori e i riflettori delle infrastrutture sportive e per
alimentare tutte quelle funzioni annesse alle scuole
ed università.
Queste azioni furono sviluppate nel gennaio del 2008
in seguito all’incontro di diversi rappresentanti delle
maggiori scuole presenti a Pittsburgh.
BACKGROUND
I maggiori rappresentanti delle scuole superiori si incontrarono nel giugno del 2007 per discutere il loro
nel piano climatico di Pittsburgh. Nel dicembre del
2007, i rappresentanti di queste scuole furono invitati a partecipare a sondaggi inerenti la protezione del
clima. I sondaggi permisero agli intervistati di classificare le azioni climatiche delle loro scuole per la mitigazione del clima, sotto le seguenti categorie:
- veicoli del campo;
- iniziative;
- consumo di energia;
- edifici sostenibili;
- piani per eventuali miglioramenti;
- gestione dei rifiuti;
- energie rinnovabili;
- istruzione degli studenti;
- trasporto.
Nel gennaio del 2008, i rappresentanti di diversi istituti si incontrarono per condividere i risultati di sondaggi
effettuati nei mesi precedenti e per sviluppare iniziative per diminuire l’impatto ambientale di ogni edificio
nel futuro.
Le misure proposte sono divise in breve termine (da
0 a 2 anni), medio termine (da 2 a 5 anni), e lungo
termine (oltre i 5 anni).
Piano Climatico di Pittsburgh
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GLOSSARIO
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Biodiesel
Il biodiesel è un biocombustibile, cioè un combustibile
ottenuto da fonti rinnovabili quali oli vegetali e grassi
animali, analogo al gasolio derivato dal petrolio.
Contrariamente a quanto si crede comunemente,
il biodiesel non è un olio vegetale puro e semplice,
come ad esempio l’olio di colza, bensì il risultato di un
processo chimico (transesterificazione con metanolo)
a partire da questi o altri componenti biologici.
Brownfield
Le terre cosidette “brownfield“ sono siti abbandonati
o comunque non più utilizzati che sono disponibili ad
essere ricondizionate. Queste aree sono minate da
problemi di tipo ambientale e necessitano di opere di
bonifica. Queste aree possono essere infatti contaminate da rifiuti pericolosi.
CA-CP
Clean Air and Cool Planet è un’organizzazione
no-profit che si dedica alla ricerca di solizioni contro il
riscaldamento globale del pianeta.
eCO2
Viene definita come CO2 equivalente la quantità di
emissioni di tutti i gas serra equiparate, negli effetti di
riscaldamento della Terra, alla CO2 secondo tabelle
di conversione definite. L’effetto del metano CH4 per
il riscaldamento della Terra è equiparabile a 21 volte
quello della CO2, mentre quello del protossido di azoto N2O è equivalente a 310 volte quello della CO2.
Carbon Footprint
La carbon footprint, o impronta emissiva, è definita
come la quantità totale di gas serra prodotta durante
un’attività umana. In particolare, la carbon footprint di
un individuo è la somma di tutte le emissioni di anidride carbonica equivalente che sono indotte dalle sue
attività in un certo periodo di tempo (generalmente
preso pari ad un anno). Essa viene generalmente espressa in tonnellate equivalenti di anidride carbonica.
EPA
Un’agenzia governativa degli U.S. che si dedica al
benessere umano e all’ambiente.
GBA
Organizzazione no-profit di Pittsburgh che tratta tematiche inerenti il benessere umano e la prosperità
economica nel ovest della Pennsylvania cercando di
guidare il mercato verso architetture sostenibile e prodotti a basso impatto ambientale.
Gas Serra
Sono chiamati gas serra quei gas presenti in atmosfera, che sono trasparenti alla radiazione solare in
entrata sulla Terra ma riescono a trattenere, in maniera consistente, la radiazione infrarossa emessa dalla superficie terrestre, dall’atmosfera e dalle nuvole.
I gas serra possono essere di origine sia naturale
che antropica, e assorbono ed emettono a specifiche
lunghezze d’onda nello spettro della radiazione infrarossa. Questa loro proprietà causa il fenomeno noto
come effetto serra.
GGTF
“Green Government Task Force”, una coalizione di
stakeholders della città di Pitttsburgh formatasi nel
2006 per la creazione di questo piano climatico. Il
GGTF include al suo interno officiali di governo, educatori, imprese, ambientalisti e cittadini esperti nel
campo della sostenibilità.
ICLEI
Associazione che conta più di 1220 governi locali
che sono accomunati da un interesse per lo sviluppo
sostenibile. L’ICLEI provvede a fornire consulti tecnici, training e servizi per l’informazione sulle tecniche
costruttive, per la condivisione delle informazioni e
supporto per i comuni locali per l’implementazione dei
piani climatici.
Piano Climatico di Pittsburgh
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GLOSSARIO
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IPCC
“Intergovernmental Panel on Climate Change“ è l’associazione più importante per la valutazione dello stato del cambiamento climatico. Ha lo scopo di fornire al
mondo una chiara e scientifica visione dello stato del
clima a livello mondiale e delle relative implicazioni di
tipo economico e sociale. Contraddistinta da un taglio
prettamente scientifico, migliaia di scienziati in tutto
il mondo oggigiorno lavorano per la IPCC, volontariamente.