Natatale ale in bellezza - Area Riservata

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Natatale ale in bellezza - Area Riservata
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La tua salute, la nostra priorità
Novembre-Dicembre 2010
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Salute intellettiva
Come potenziare
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Dossier prevenzione
Evitare che il diabete
faccia gravi danni 8 >
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In questo numero
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SALUTE DA...
Informazioni
di attualità
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SALUTE IN FAMIGLIA
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SALUTE E CURA DI SE’
Arrivano i malanni
del freddo: siete pronti?
SALUTE INTELLETTIVA
Sistemi vecchi e nuovi
per allenare il cervello
Allenamento
utta questione di allenamento. Per lo sport,
per la capacità di reggere la fatica, per
l’abilità nel suonare uno strumento. Ma
anche per l’intelligenza: il cervello va tenuto in
esercizio, come qualsiasi altro organo. Lo si può
fare, e questo è intuibile, con attività mnemoniche o
logiche, con un gioco enigmistico o imparando una
poesia; ma anche, e qui la novità, esponendosi al
sole, dormendo, mangiando i cibi giusti, perfino
falciando il prato.
Diversi studi recenti - li passeremo in rassegna in
questo numero di Alphega Farmacia Magazine hanno indagato su sistemi vecchi e nuovi per
potenziare le attività cerebrali, e vedremo che fare
ricerche su Google risulta più prezioso ancora che
leggere un libro.
Ma parleremo pure del diabete, una patologia
cronica che in una certa misura si può prevenire, e
in ogni caso si può tenere a bada una volta che si
sia instaurata, e ciò vale a evitare le gravi
conseguenze che questa malattia può originare.
Visto che arriva l’inverno, poi, esamineremo come
difenderci dalle malattie tipiche di questa stagione:
in particolare dall’influenza, con la vaccinazione
che quest’anno protegge anche da una varietà del
virus, la A/H1N1, responsabile di una pandemia
non ancora conclusasi. E vedremo che una ‘sana
pianta’, l’echinacea, può dare una mano a
potenziare le difese immunitarie, per meglio
contrastare proprio il raffreddore e l’influenza.
‘Il consiglio del vostro farmacista’ stavolta riguarda
il foglio illustrativo, evidenziando tutte le
informazioni che questa paginetta contiene
riguardo a un corretto uso dei farmaci.
Considerato, infine, che si avvicina Natale, vedremo
come orientarsi se si decide di scegliere, per
qualche regalo, prodotti di bellezza. Che devono
essere efficaci e sicuri: un po’ come i farmaci.
Buona lettura.
T
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Ma che bella idea
regalare bellezza
IL FARMACISTA CONSIGLIA
Leggere attentamente
il foglio illustrativo
DOSSIER PREVENZIONE
Vita amara se c’è
troppo zucchero
20
DI SANA PIANTA
Migliori difese
con l’echinacea
Anno VI, numero 4 (Novembre-Dicembre 2010)
Registrazione Tribunale di Milano N. 882 del 22 novembre 2005
Periodico trimestrale di Galenitalia S.p.A. – Via Tiburtina, 1310 – Roma
Edizione in esclusiva per le farmacie Alphega.
Direttore responsabile Angelo Cambié [email protected]
Redazione Florio Bovio
Coordinamento scientifico e redazionale, grafica e impaginazione InterMedia Servizi
Editoriali, via S. Antonino 3, 24122 Bergamo, tel. 035.226859, fax 035.4178840
(Consulenza scientifica Mariapia Fazio)
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© Proprietà letteraria riservata. La riproduzione intera o parziale in ogni forma e su qualunque
supporto, anche citando la fonte, è vietata in ogni lingua. Diritti riservati in tutto il mondo.
Alphega Farmacia magazine
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Attualità in breve
LANUSEI-BALTIMORA
SALUTE DA…
KEELE
La sede dell’Università
di Keele, in Inghilterra
Sono otto gli 'indizi' che devono far sospettare la presenza
di tumori. A individuarli è stato uno studio dell’università di Keele, nel
quale sono stati isolati i sintomi legati a una probabilità maggiore di
uno su 20 che sia in atto un cancro. Sono la presenza di sangue nelle
feci, nelle urine o quando si tossisce, l’anemia, la difficoltà a deglutire,
la presenza di masse nel seno o nella prostata, il sanguinamento postmenopausa. Tutti questi sintomi sono preoccupanti se si presentano
dopo i 55 anni, mentre nei giovani solo la presenza di masse anormali
dovrebbe essere considerata un segno allarmante. “Identificare prima
possibile questi segnali”, scrivono i ricercatori, “permette di attuare
diagnosi sempre più precoci.”
BLACKSBURG • Bevendo due bicchieri d’acqua prima di pranzo
o cena si introducono da 75 a 90 calorie in meno a pasto, il
che rende più facile dimagrire. Lo ha evidenziato uno studio
condotto nel Virginia Polytechnic Institute a Blacksburg, negli
Usa. Il motivo è semplice: l’acqua riempie lo stomaco e induce
a mangiare meno perché fa sentire sazi prima. Sperimentata
clinicamente su un gruppo di adulti tra i 55 e i 75 anni, la ‘dieta
dell’acqua’, unita a un regime alimentare bilanciato ma povero di
calorie, ha dimostrato di riuscire a far perdere, in tre mesi, quasi
2,5 chilogrammi in più rispetto alla sola dieta ipocalorica.
ROMA • L’uso eccessivo di lettori Mp3 e cellulari per sentire la
musica può causare gravi problemi all’orecchio, soprattutto
quando l’ascolto avviene a volume molto alto e per lungo
tempo. Secondo il presidente della Società italiana di endoscopia e
radiofrequenze otorinolaringoiatrica, Lino Di Rienzo, nel 5-10% dei casi
si rischia addirittura la perdita dell’udito. Il danno acustico da
rumore, un tempo tipico dell’età adulta e legato a esposizioni
lavorative, negli ultimi anni si sta diffondendo anche tra bambini
e adolescenti. La causa, il più delle volte, è la musica ad alto
volume, specie se ascoltata con dispositivi che portano la
pressione sonora vicino all’orecchio interno.
TAIPEI
La nicotina delle sigarette è
collegata allo sviluppo del cancro
al seno. La prova di questo fenomeno
più volte osservato è stata trovata dai
ricercatori della Taipei Medical University
di Taiwan. In 276 campioni di tessuto
tumorale si è visto che i recettori della
nicotina (le strutture biochimiche che si
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• Alphega Farmacia magazine
legano a questa sostanza attivandone
gli effetti) erano in sovrannumero nelle
cellule di tumore del seno rispetto alle
cellule normali circostanti. Si è visto
inoltre, in laboratorio, che il
trattamento delle cellule tumorali con
nicotina promuoveva lo sviluppo di
caratteristiche cancerose.
Arrabbiandosi facilmente,
covando aggressività e
antagonismo ci si mette a
rischio di ictus. Lo dimostra
uno studio condotto su 5614
persone nella provincia
dell’Ogliastra (soprattutto del
capoluogo Lanusei): irascibilità,
competitività, tendenza a
scontrarsi sono atteggiamenti
legati a considerevole
ispessimento delle arterie
carotidi, che portano il sangue
al cervello: di qui il rischio che
l’afflusso di sangue a questo
organo divenga insufficiente. La
ricerca, condotta da alcuni
ricercatori italiani, è stata
coordinata dal National Institute
on Aging di Baltimora. In
precedenza uno studio aveva
dimostrato che i maschi irritabili
e aggressivi vanno incontro ad
aritmie come la fibrillazione
atriale, che può causare morte
improvvisa.
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Salute intellettiva
Conferme
e sorprese
dalle ultime
ricerche
scientifiche
Sistemi vecchi e nuovi
per allenare il cervello
Anche il cervello, come
LE RISPOSTE
DEL VOSTRO
FARMACISTA
E’ vero che il fosforo
aumenta
l’intelligenza?
Non esistono prove
scientifiche a sostegno
di questa diffusa
convinzione, tanto più
che è difficile per
l’organismo umano
sviluppare una carenza
di questo elemento.
E se il pesce ha
effettivamente
un’importanza
nutrizionale legata allo
sviluppo del cervello è
non tanto per il fosforo
che contiene, quanto
per i grassi omega-3,
come il DHA. Si tratta di
una sostanza che gioca
un ruolo importante
nella formazione delle
membrane che
rivestono le cellule
nervose. Alcuni studi
hanno dimostrato che
il neonato ha
particolare bisogno di
questo composto,
perché non ha la
capacità di produrlo.
Ecco perché i bambini
nutriti con latte
materno, ricco di DHA,
sono avvantaggiati
nella maturazione del
sistema nervoso.
Il DHA è contenuto in
integratori alimentari
per gestanti e mamme
che allattano, oltre che
in diversi latti artificiali.
6
qualunque organo, va
allenato perché possa
essere più efficiente:
soprattutto negli ultimi mesi
si sono moltiplicate le
ricerche sui ‘trucchi’ migliori
per mantenere in forma
anche la materia grigia.
Eccone alcuni.
SONNO. Dormire un paio d’ore in
più durante il week end aumenta
le capacità di concentrazione e
analisi quando si torna al lavoro.
L’ultima ricerca in ordine di
tempo che lo segnala è stata
svolta nella University of
Pennsylvania, i cui ricercatori
hanno studiato 159 trentenni in
salute che erano costretti a
dormire 4 ore a notte per 5
giorni e a cui poi era
consentito, per due
giorni, di dormirne fino
a 10. “Le ore di sonno
addizionali nella fine di
settimana hanno un
grosso beneficio per il
cervello”, spiega
David Dinges, autore
dello studio, “e
permettono di ritornare a
livelli normali di efficienza”.
Anche il sonnellino
pomeridiano ha una funzione
preziosa: secondo uno studio
della University of California
basta un’ora per aumentare
le capacità di
immagazzinare nuove
• Alphega Farmacia magazine
informazioni e risolvere i problemi.
CIBO. Gli alimenti ricchi di
magnesio, come spinaci e
broccoli, aumentano la capacità
di memoria e le funzioni cerebrali,
sia nei bambini sia negli adulti. Lo
afferma la rivista Neuron,
specificando che queste verdure
sono ottimi alleati per allontanare
la demenza senile. E secondo un
libro di due ricercatori americani,
Terry Horne e Simon Wootton,
anche il cioccolato fondente e la
carne fredda a colazione
aumentano le capacità cognitive.
ESPOSIZIONE SOLARE. Il sole
ha un ottimo effetto, soprattutto
perché
stimola la
produzione di vitamina D: lo
afferma il Journal of Neurology,
secondo cui alti livelli di questa
sostanza rendono più ‘agile’ il
cervello.
INTERNET. Fare ricerche sulla
rete può mantenere il cervello
allenato più ancora che leggere
libri, anche in persone anziane e
quindi a rischio di Alzheimer. Lo
afferma una ricerca della
università californiana UCLA, che
ha sottoposto 24 soggetti tra i 55
e i 76 anni a due esperimenti: in
uno i volontari dovevano leggere
un libro, nell’altro dovevano fare
ricerche su Internet; durante le
attività il funzionamento del
cervello veniva sottoposto a
risonanza magnetica. Lo
strumento ha mostrato che in
entrambi i casi risultavano
stimolate le regioni
cerebrali responsabili del
controllo del linguaggio,
della memoria e della
visione, ma l’uso dei
motori di ricerca attivava
anche le aree che
controllano le decisioni
complesse, segno che
in questo caso
l’attenzione era più
sollecitata.
A risentire più
positivamente dell’uso di
Internet erano i volontari
già abituati a navigare in
rete: il loro cervello si attivava
molto più che quello dei novizi.
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PARLARE AI NEONATI. Il
FALCIARE IL PRATO. Perfino
cervello va allenato fin dalla più
tenera età: uno studio recente
della Northwestern University
statunitense ha evidenziato che
parlare molto con i bimbi ancora
in fasce aiuta lo sviluppo del loro
cervello. A tre mesi di vita, i
neonati ai quali erano state
pronunciate parole di senso
compiuto mentre guardavano
immagini di pesci erano più
capaci di riconoscere quelle
immagini tra altre rispetto ai
lattanti cui erano stati fatti
ascoltare semplici suoni. “Già a
quell’età”, spiega Susan Hespos,
coordinatrice dello studio, “le
parole sviluppano la capacità di
associare in categorie gli oggetti.”
Parlare ai lattanti, insomma, è
tutt’altro che una cosa stupida.
rasare l’erba ogni tanto previene
la demenza senile. Secondo i
ricercatori australiani
dell’università di Queensland il
motivo va ricercato in alcune
sostanze chimiche che si liberano
nell’aria, capaci di interagire con
l’ippocampo e l’amigdala, due
strutture del cervello.
I GIOCHI DA CIRCO. Bastano tre
mesi di semplici allenamenti con
tre palline da giocoliere a indurre
la crescita della materia grigia
nelle regioni cerebrali che
elaborano informazioni visive di
oggetti in movimento. La
scoperta di Jan Born
dell’università tedesca di
Luebeck, pubblicata sulla
prestigiosa rivista Nature, rompe
il dogma secondo cui il cervello
adulto è modificabile solo
funzionalmente ma non
strutturalmente, e potrebbe
rivelarsi utile contro alcune
malattie degenerative dei neuroni.
Considerato poi che le zone
sviluppatesi in questo modo si
riducevano, sia pur parzialmente,
nei tre mesi successivi se
l’allenamento veniva sospeso, lo
studio fa intravedere la possibilità
che il mancato uso di certe parti
del cervello, anche se
circoscritte, potrebbe avviare a
un declino parziale.
IL ‘CAPPELLO PENSANTE’. Un
copricapo che aiuta nelle
invenzioni come quello usato da
Archimede Pitagorico è stato
sviluppato dall’università British
Columbia di Vancouver, in
Canada. Gli impulsi magnetici
prodotti dal dispositivo si sono
dimostrati in grado di aiutare chi
indossa il casco ad affrontare la
risoluzione di problemi.
ATTIVITA’ BENEFICHE
Prezioso il tempo libero
La musica, secondo la rivista britannica New
Scientist, ha un effetto estremamente positivo
sulla mente. In particolare è stato provato che
ascoltare Mozart migliora le capacità matematiche
1 del cervello. Nel caso dei bambini, poi, è stato
dimostrato che prendere lezioni di musica, fin dai
4 anni di età, può migliorare il quoziente
intellettivo del 2 o del 3%.
Il tetris, gioco di logica e ragionamento, offre
grandi possibilità di potenziare il cervello. Giocare
un’ora e mezza al giorno per tre mesi - afferma la
2 rivista BMC Research Notes - produce benèfici
cambiamenti strutturali in diverse aree cerebrali
connesse con il ragionamento.
I tanto demonizzati videogiochi da play station,
secondo la Penn State University statunitense,
3 stimolano la creatività e la capacità di risolvere
quesiti e problemi. La dimostrazione da uno studio
che ha coinvolto quasi 100 giovani.
L’importanza
del movimento
Sono numerosi gli studi che legano
l’esercizio fisico alla salute del cervello: uno
degli ultimi in ordine di tempo è
dell’università di Cambridge, secondo cui
basta fare una corsetta un paio di volte a
settimana per aumentare la crescita di nuove
cellule cerebrali in una zona cruciale per la
memoria, mentre uno sforzo maggiore
aumenta la produzione di noggina, una
proteina che combatte la malattia di
Alzheimer.
Più o meno le stesse conclusioni cui è giunto
un gruppo di studio della University of Illinois,
secondo il quale fare esercizio fisico
moderato, come camminare per 40 minuti
tre volte a settimana, aumenta le connessioni
cerebrali, combatte l’invecchiamento e
migliora le prestazioni intellettive. In uno
studio condotto su 65 persone tra i 59 e gli
80 anni si è visto, tramite risonanza
magnetica, che l’attività fisica aumentava
significativamente la connettività nei circuiti
cerebrali dei più anziani, ma solo se
l’esercizio consisteva nel camminare e non
nel fare stretching o ginnastica tonificante.
E che correre non solo faccia bene al fisico,
ma sia anche capace di far crescere il
cervello, migliorandone capacità di
apprendimento e memoria, è stato
dimostrato anche da uno studio condotto sui
topi nel National Institute on Aging, a
Baltimora.
Un’altra ricerca ha dimostrato che correre è
come fumare marijuana, senza però effetti
collaterali; infatti mette in circolo sostanze
simili ai principi psicoattivi presenti nella
pianta, che agiscono sul cervello dando
sensazione di euforia. Gli scienziati del
Georgia Institute of Technology e della
University of California a Irvine hanno così
spiegato il fenomeno che dagli anni 70 è
definito in America ‘euforia del corridore’: è il
risultato di un meccanismo messo in atto
dall’organismo per proteggersi dal dolore e
sopportare meglio lo sforzo muscolare
durante l’attività.
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Dossier prevenzione
Per evitare gravi
conseguenze che
possono andare
dalla cecità
all’insufficienza
renale e
all’infarto, è
importante
mantenere il
livello di glucosio
nel sangue entro
i limiti normali.
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Vita amara se c’è
troppo zucchero
Prevenire o tenere
sotto controllo
il diabete
• Alphega Farmacia magazine
Al termine di un pranzo abbondante
o durante un digiuno di diverse ore,
così come in condizioni di riposo o
sotto un intenso sforzo fisico o
intellettivo, la composizione del
sangue si mantiene pressoché
costante, e in particolare rimane
stabile la concentrazione di glucosio,
uno zucchero che organi e apparati
utilizzano per ricavare l’energia
necessaria alle loro funzioni. Tra i
numerosi ormoni che intervengono a
regolare la quantità di glucosio nel
sangue (glicemia), il più importante è
l’insulina, una proteina prodotta nel
pancreas che da un lato favorisce
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l’utilizzazione di questa sostanza
nei tessuti, dall’altro facilita il suo
immagazzinamento sotto forma di
glicogeno, un composto che
risulta dalla concatenazione di
molte molecole di glucosio. In
questo modo l’insulina ha l’effetto
di ridurre la glicemia, ed è l’unico
ormone a far questo: tutti gli altri
tendono ad aumentarla.
Quando qualcosa non funziona a
dovere in questo delicato
meccanismo, e la glicemia si alza,
si crea uno stato di malattia - il
diabete - che costituisce la più
diffusa patologia cronica: in Italia
colpisce quasi il 5% della
popolazione.
I VARI TIPI DI DIABETE
Esistono due forme principali di
diabete, cui se ne aggiungono
altre di minore incidenza.
Diabete tipo 1. Riguarda circa il
10% dei diabetici e in genere
insorge nell’infanzia o
nell’adolescenza. In questa forma
della malattia il pancreas non
secerne insulina a causa della
distruzione delle cellule che
producono l’ormone: è quindi
necessario che questo venga
iniettato ogni giorno per tutta la
vita. L’insorgenza della malattia
può avvenire rapidamente in
alcune persone - solitamente i
bambini e gli adolescenti - e più
lentamente in altre.
La causa del diabete tipo 1 è
sconosciuta, ma caratteristica è la
presenza nel sangue di anticorpi
contro le cellule che producono
insulina. Questo danno indotto
dal sistema immunitario potrebbe
essere legato a fattori ambientali
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e comportamentali (tra i quali la
dieta) oppure a fattori genetici,
che creano una predisposizione
dell’organismo a reagire - in corso
di una risposta del sistema
immunitario a comuni agenti
infettivi, tra cui il virus della
malattia comunemente nota
come ‘orecchioni’ - anche verso
le cellule del pancreas produttrici
di insulina.
L’esordio è acuto, spesso in
“
”
Peso corretto, attività fisica, dieta varia e
salutare, non assumere troppo cibo tutto
insieme: così si può ritardare di anni la
comparsa del diabete, se si è predisposti.
relazione a un episodio febbrile,
con sete, aumentata quantità di
Le temibili complicanze del diabete
ACUTE
Chetoacidosi
Tipica del diabete tipo 1, si presenta con tendenza a bere e urinare
spesso, dolori addominali, vomito, nausea, respiro frequente, cute calda
o secca, battito veloce del cuore, disidratazione fino al coma.
Iperglicemia
Si presenta nel diabete tipo 2, specie negli anziani, con disidratazione
grave, glicemia molto elevata, alterazione del grado di consapevolezza,
non
chetoacidosica elevata concentrazione di sodio nel sangue. Può portare fino al coma.
Ipoglicemia
Glicemia inferiore ai valori normali (spesso effetto indesiderato della
terapia), i cui sintomi sono: sudorazione, tremore, palpitazioni, fame,
salivazione alterata, cefalea, vertigini, debolezza generalizzata,
formicolii, diminuzione della coordinazione motoria, irritabilità o
aggressività, confusione, convulsioni, coma.
CRONICHE (frequenti soprattutto nel diabete di tipo 2)
Retinopatia,
glaucoma,
cataratta
Gran parte dei diabetici presenta, entro dieci anni dall'insorgere della
malattia, segni di retinopatia, una lesione dei vasi sanguigni nel fondo
dell'occhio, responsabile in alcuni casi della perdita o di una grave
riduzione della vista. Frequenti poi nei diabetici glaucoma e cataratta.
Nefropatia
E’ una riduzione progressiva della capacità del rene di filtrare il sangue.
Se non trattata, nei casi più gravi può degenerare nell'insufficienza
renale al punto da richiedere la dialisi e il trapianto del rene.
Neuropatia,
piede
diabetico
E’ una malattia del sistema nervoso che colpisce almeno il 30% dei
diabetici e si presenta con intorpidimento e formicolio agli arti, crampi,
diminuita sensibilità e comparsa di ulcerazioni alla pianta dei piedi. Può
degenerare nel piede diabetico, con lesioni non solo nervose ma anche
vascolari che possono provocare gravi deformazioni ossee e ulcerazioni.
Se queste si infettano e si crea la cancrena, è necessaria l’amputazione.
Altre complicanze del sistema nervoso consistono in disturbi intestinali
(diarrea), vescicali (incontinenza urinaria) e sessuali (impotenza).
Infarto e ictus
Alti e persistenti livelli di glucosio nel sangue assieme ad alterate
quantità di grassi in circolo e all’ipertensione accelerano l’ispessimento e
l’indurimento delle arterie causando coronaropatia, infarto e ictus.
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Dossier prevenzione
IL TEST
Siete a rischio di diabete?
1
Qual è la sua età?
meno di 45 anni
da 55 a 64 anni
da 45 a 54 anni
65 anni o più
Fa esercizio fisico per almeno 30 minuti al
2 giorno?
sempre qualche volta mai
3
Quanto spesso mangia frutta o verdura?
tutti giorni non tutti i giorni
Qual è il suo indice di massa corporea (peso
diviso per l’altezza al quadrato)?
4
2
meno di 25 kg/m
25-30 kg/m2
2
più di 30 kg/m
Qual è la circonferenza della sua vita,
all’altezza dell’ombelico?
5 meno di 94 cm (uomini), meno di 80 cm
(donne) 94-102 cm (uomini), 80-88 cm
più di 102 cm (uomini), più di 88 cm (donne)
Ha mai usato farmaci per la pressione alta
6 o per altre patologie cardiovascolari?
no qualche volta sì
7
Le è mai stata rilevata un’alta glicemia?
no sì
8
Qualcuno nella sua famiglia ha il diabete?
no sì: nonni, zii, cugini
sì: genitori, fratelli o sorelle, figli
Il punteggio da attribuire alle risposte:
0 1 2 3 4 5
Possibilità di sviluppare diabete nei prossimi 10 anni:
• da 0 a 5: meno del 5%.
• da 6 a 10: 5-20%. Fate attività fisica e mantenete il peso
ideale. Dopo i 40 anni misurate la glicemia ogni 3 anni.
• da 11 a 15: 20-50%. Oltre i 40 anni controllate ogni
due anni la glicemia; seguite uno stile di vita salutare.
• da 16 a 20: più del 50%. Migliorate lo stile di vita. Se
avete più di 40 anni consultate il medico per un esame
approfondito della glicemia.
• 21 e oltre: oltre il 90%. Rivolgetevi prima possibile a
un medico; rendete salutari le abitudini di vita.
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• Alphega Farmacia magazine
urine, sensazione di stanchezza,
perdita di peso, pelle secca,
aumentata frequenza di infezioni.
Diabete tipo 2. È la forma che
costituisce circa il 90% dei casi di
questa malattia. La causa è
ancora ignota, anche se è certo
che il pancreas è in grado di
produrre insulina, ma le cellule
dell’organismo non riescono poi a
utilizzarla. Numerosi fattori di
rischio sono associati alla sua
insorgenza, tra cui:
• età oltre i 40 anni,
• familiarità per diabete,
• scarso esercizio fisico,
• sovrappeso,
• appartenenza ad alcune etnie,
come gli indigeni americani o
australiani e gli indiani.
Il diabete tipo 2 in genere non
viene diagnosticato per molti anni,
in quanto l’iperglicemia si sviluppa
gradualmente e inizialmente non
dà i classici sintomi del diabete
tipo 1.
E’ possibile una prevenzione con
uno stile di vita adeguato,
comprendente aspetti nutrizionali
ed esercizio fisico.
Diabete gestazionale. Un rialzo
del livello di glucosio circolante si
riscontra nel 4% circa delle
gravidanze, rendendo necessari
controlli frequenti sia per la
mamma sia per il feto, il quale
potrebbe sviluppare
malformazioni, raggiungere un
elevato peso, essere soggetto
dopo la nascita a un alto rischio
di mortalità.
Il diabete, nelle sue varie forme,
può determinare complicanze
acute o croniche (riquadro nella
pagina precedente), alcune delle
quali particolarmente gravi: la
malattia è la prima causa di cecità
nei paesi occidentali, e la prima
causa di amputazione non dovuta
a incidenti; il rischio di malattie
cardiovascolari è da 2 a 4 volte
più alto nelle persone con diabete
che nel resto della popolazione.
LA DIAGNOSI
Si diagnostica il diabete quando
sono presenti:
• sintomi come sete, bisogno di
urinare spesso, perdita di peso
inspiegabile, associati a un valore
di glicemia casuale, cioè
indipendentemente dal momento
della giornata, di 200 mg/dl;
oppure
• glicemia a digiuno oltre 126
mg/dl;
oppure
• glicemia di 200 mg/dl dopo
assunzione di 75 grammi di
glucosio.
Esistono, inoltre, situazioni
cliniche in cui la glicemia non
supera i livelli stabiliti per la
definizione di diabete, ma che
non costituiscono una condizione
di normalità. In questi casi si parla
di alterata glicemia a digiuno se i
valori di questo parametro sono
compresi tra 100 e 125 mg/dl e
di alterata tolleranza al glucosio
quando la glicemia due ore dopo
l’assunzione di questo zucchero è
compresa tra 140 e 200 mg/dl. Si
tratta di situazioni cosiddette di
pre-diabete, che indicano un
elevato rischio di sviluppare
questa malattia anche se non
rappresentano una situazione
patologica. Spesso sono
associati a sovrappeso,
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Dossier prevenzione
Emoglobina glicata
un esame prezioso
Il diabete è legato a un’alterazione della
glicemia e quindi il controllo costante di questo
parametro è ovviamente utilissimo. Tuttavia,
per verificare nel tempo l’efficacia della terapia,
occorre eseguire regolarmente anche il
controllo dell’emoglobina glicata, vale a dire
della percentuale di emoglobina (la proteina
che nel sangue trasporta l’ossigeno) legata al
glucosio: questa quota diviene infatti più
elevata in presenza di alti livelli di glicemia,
come avviene appunto nel diabete non ben
compensato.
Una persona sana ha valori di emoglobina
glicata compresi tra il 4 e il 6%. Una persona
con il diabete ha invece l’emoglobina glicata
superiore alla norma e tende ad avere livelli più
elevati se la patologia non è adeguatamente
controllata. E’ invece importante il
mantenimento dei valori di emoglobina glicata
alterazioni dei livelli di grassi nel
sangue e/o ipertensione, e si
accompagnano a un maggior
rischio di eventi cardiovascolari.
PREVENIRE E CURARE
Attualmente non si può prevenire
il diabete tipo 1, perché non se
ne conosce del tutto la causa. Ma
si può essere molto attenti a
riconoscerne immediatamente i
sintomi per evitare di arrivare alla
diagnosi in uno stato molto grave.
Una volta diagnosticato il diabete,
si può mantenere un livello
corretto di zucchero nel sangue
con una giusta terapia basata
sulla somministrazione di insulina,
a un livello pari o inferiore al 6,5-7%.
L’emoglobina glicata è molto più affidabile e
precisa della semplice glicemia perché
permette di avere un quadro completo - e non
solamente occasionale - dei comportamenti
della glicemia nei 3-4 mesi precedenti al test. Il
suo valore esprime dunque l’andamento medio
della glicemia e consente un controllo di
questo parametro nel medio termine. In altre
parole, grazie al controllo regolare
dell’emoglobina glicata si può ottenere il buon
controllo del diabete, necessario per ridurre in
maniera significativa le complicanze della
malattia.
La misurazione dell’emoglobina glicata ha
dunque un valore aggiunto rispetto alla
rilevazione di altri parametri e alla stessa
glicemia a digiuno, che non permette di
controllare il diabete nel corso della giornata.
L’emoglobina glicata si misura ogni 4 mesi. Si
dosa con un prelievo di sangue venoso, che
può essere eseguito in qualsiasi momento
della giornata. L’assunzione del cibo non
modifica infatti i risultati del test.
alimentazione povera di zuccheri,
attività fisica che consumi il
glucosio.
Si può invece prevenire il diabete
tipo 2: mantenere un peso
corretto, fare attività fisica,
mangiare alimenti vari e salutari,
evitare di assumere grandi
quantità di cibo in una sola volta
aiuta a ritardare di molti anni la
comparsa della malattia, se si è
predisposti geneticamente. Se il
diabete si è già sviluppato, è
fondamentale non solo seguire la
terapia prescritta dal medico, ma
pure praticare esercizio fisico moderato per almeno 150 minuti
a settimana o più intenso per 90
minuti a settimana - e seguire
un’alimentazione corretta, che
includa carboidrati provenienti da
frutta, vegetali, grano, legumi e
latte scremato ma non il
saccarosio (zucchero di cucina),
sostituibile con dolcificanti.
Limitare l’apporto di grassi, in
particolare quelli saturi e il
colesterolo.
Per saperne di più
• Numero verde
dell’Associazione italiana
diabetici (attivo sabato
e domenica ore 9-13 e
14-18): 800 820 082.
IERI E OGGI
QUANTI DIABETICI
TRA I PERSONAGGI
POPOLARI
Sono numerosi i
personaggi noti del
passato e del presente
che non hanno fatto
mistero della propria
condizione di diabetico.
Eccone alcuni.
Jules
Verne,
scrittore;
Paul
Cézanne,
pittore;
Giacomo
Puccini,
musicista;
Charles
De Gaulle,
statista;
Ella
Fitzgerald,
cantante;
Mikhail
Gorbaciov,
statista;
Halle
Berry,
attrice;
Gary Hall,
campione
olimpico
di nuoto.
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Salute in famiglia
Difendersi
dal raffreddore
e soprattutto
dall’influenza
LE RISPOSTE
DEL VOSTRO
FARMACISTA
Sono efficaci gli
antibiotici contro i
virus di raffreddore e
influenza?
No: sono attivi solo sui
batteri, e possono
essere usati tutt’al più
per combattere, sotto
prescrizione medica,
alcune complicanze di
raffreddore e influenza.
Esistono farmaci
antivirali efficaci contro
i virus dell’influenza
(ma molto meno contro
i numerosi altri virus
che possono dare
disturbi simili):
riducono la durata e la
gravità dei sintomi, ma
non sono molto efficaci
nel prevenire le
complicanze gravi, e
non hanno alcun effetto
preventivo.
Considerato inoltre che
possono originare
effetti collaterali, si
usano solo per:
• persone ad alto
rischio che non
possono essere
vaccinate o che lo sono
state ma in ritardo;
• persone a stretto
contatto, durante il
picco dell’influenza, con
soggetti ad alto rischio;
• persone con difese
immunitarie indebolite;
• ospiti di case di cura
o di riposo in cui si è
diffusa l’infezione.
14
Arrivano i malanni
del freddo: siete pronti?
Con le basse temperature
aumenta l’esposizione ai
virus delle malattie
respiratorie. Verso le quali ci
può difendere soprattutto
con la prevenzione.
Febbre, tosse, difficoltà a
respirare, naso che cola, mal di
testa, dolori a muscoli, ossa o
articolazioni. Sono i disturbi tipici
dell’influenza, ma anche di molte
altre malattie che si presentano
• Alphega Farmacia magazine
puntualmente già in autunno e
soprattutto in inverno, tanto che
distinguere l’una dalle altre in
base alle manifestazioni cliniche è
quasi impossibile. Il mezzo più
sicuro per avere una diagnosi
certa è l’esame di laboratorio,
che però richiede tempo, mentre
la malattia ha un decorso rapido.
E’ anche per questo motivo che i
farmaci specifici contro i virus
influenzali (trafiletto a sinistra) si
usano solo in situazioni molto
particolari.
Ma considerato che nella
maggior parte dei casi questi
medicinali non andrebbero
utilizzati comunque, non ha
nemmeno molta importanza
riconoscere l’influenza rispetto a
un semplice raffreddore, tanto più
che le misure da prendere sono
le stesse in entrambi i casi, con
lo scopo di diminuire l’intensità
dei sintomi e prevenire le
complicanze:
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• assumere farmaci con azione
antinfiammatoria, antidolorifica e
antifebbrile, molti dei quali non
richiedono ricetta medica e
possono essere acquistati dietro
consiglio del farmacista (il quale
segnalerà per esempio che
l’acido acetilsalicilico non deve
essere somministrato ai bambini);
• applicare nelle narici
decongestionanti nasali, o
assumere per bocca farmaci con
questo stesso effetto;
• rimanere a riposo a letto fino a
due giorni dopo la scomparsa
della febbre;
• assumere liquidi in quantità
maggiori rispetto al solito.
Classicamente i disturbi, quale
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che ne sia l’origine, si risolvono in
pochi giorni, anche se tosse e
malessere generale possono
persistere anche per due
settimane. Nei bambini,
soprattutto con l’influenza,
possono presentarsi oltre ai
disturbi degli adulti (tabella in
basso), anche otite, nausea e
vomito, che il pediatra potrà
decidere di trattare a parte.
COSA SI PUO’ FARE PRIMA
Anche la prevenzione, l’unica
arma veramente efficace, è
sostanzialmente la stessa sia per
il raffreddore sia per l’influenza:
innanzitutto occorre mettersi il più
possibile al riparo dalle condizioni
Chi dovrebbe vaccinarsi
La vaccinazione antiinfluenzale è raccomandata per:
• persone di età superiore a 50 anni (il 26% delle persone tra i
50 e i 64 anni è a rischio di complicanze influenzali gravi);
• persone che vivono in case di cura o centri di lungodegenza;
• adulti e bambini con più di 6 mesi di età che soffrano di
patologie cardiache o polmonari croniche (incluso l’asma);
• adulti e bambini con più di 6 mesi di età che pratichino una
terapia farmacologica regolare o necessitino di ricoveri per
malattie metaboliche (come il diabete), malattie renali croniche,
depressione del sistema immunitario (incluse quelle indotte da
farmaci o da Aids);
• bambini e ragazzi (dai 6 mesi ai 18 anni di età) che sono in
terapia cronica con acido acetilsalicilico e potrebbero perciò
sviluppare una sindrome di Reye dopo un’influenza;
• donne che durante l’epidemia influenzale saranno nel
secondo trimestre di gravidanza;
Inoltre la vaccinazione di quanti sono a stretto contatto con
persone ad alto rischio di complicanze può ridurre l’esposizione
di queste al virus; è quindi raccomandata anche per:
• personale sanitario, sia ospedaliero sia ambulatoriale;
• personale di case di cura e di lungodegenza che abbia
contatti con i pazienti o con i residenti;
• chi pratica assistenza domiciliare a persone ad alto rischio;
• familiari di persone ad alto rischio (inclusi i familiari di
bambini con età inferiore a 23 mesi).
che espongono l’organismo
all’attacco dei virus che
provocano queste malattie, come
il freddo e l’umidità,
l’affaticamento fisico, lo stress,
un’alimentazione insufficiente o
non adeguata, tutti fattori che
possono originare un
indebolimento delle difese
organiche. E poi tenere conto
che i virus si trasmettono da
persona a persona sia attraverso
la tosse e gli starnuti delle
persone infette, sia con gli
oggetti toccati da chi è ammalato
o le sue mani, infettatesi nel
soffiare il naso: perciò è tra l’altro
importante, soprattutto dopo
aver frequentato ambienti
pubblici, lavarsi spesso le mani
e non portarle mai al viso.
Nei confronti della sola influenza che è però la forma più a rischio
di manifestazioni severe e di
complicanze (trafiletto a destra) c’è poi la possibilità della
vaccinazione, che va fatta
almeno due settimane prima
dell’epidemia; quest’anno il
vaccino proteggerà anche contro
la cosiddetta influenza A, che
continua a circolare. Soprattutto
per alcune categorie di persone
(riquadro a sinistra) si tratta di
una prevenzione assolutamente
raccomandabile.
I PERICOLI
ATTENZIONE
ALLE COMPLICANZE
Ogni anno dal 10 al
20% della popolazione è
colpito da influenza, circa
l’1% arriva al pronto
soccorso a causa dei
sintomi influenzali, e l’8%
di coloro che vengono
ricoverati in ospedale
muore, anche se la
maggior parte dei
decessi attribuibili a
influenza si verificano
non nella popolazione
normale, ma in persone
ad alto rischio.
Negli individui con
malattie croniche
l’influenza può provocare
una riacutizzazione della
malattia di base. Inoltre in
seguito all’influenza si
può avere una polmonite
causata dallo stesso
virus influenzale oppure
da altri virus o batteri che
si sovrappongono
all’infezione iniziale.
L’influenza è stata anche
associata a encefalite,
mielite transversa,
sindrome di Reye,
miosite (infiammazione
dei muscoli), miocardite e
pericardite.
Influenza, questi i sintomi
dolori muscolari
87% dei casi
mal di testa
83% dei casi
febbre
80% dei casi
debolezza
78% dei casi
tosse e starnuti
77% dei casi
sensazione di freddo, brividi
69% dei casi
bruciore alla gola
67% dei casi
perdita dell'appetito
63% dei casi
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Salute e cura di sé
Con prodotti
di qualità,
garantiti
e curativi
LE RISPOSTE
DEL VOSTRO
FARMACISTA
Per la scelta di un
cosmetico occorre
coinvolgere la
persona che dovrà
usare il prodotto?
Per consigliare un
prodotto di bellezza, in
farmacia, si rivolgono
spesso domande che
riguardano il modo in
cui viene percepita la
propria pelle (che
sensazioni dà, quali
problemi ha
presentato), le
abitudini cosmetiche
(come le procedure
per la detersione e il
trattamento), lo stile di
vita (riguardo a ciò che
può determinare
alterazioni cutanee
come lavoro all’aperto
o in ambienti molto
riscaldati o secchi,
abitudini alimentari,
fumo, attività sportiva
eccetera); anche le
patologie in atto e i
farmaci assunti sono
importanti.
Tuttavia, prodotti che
non hanno particolari
specificità, come
diversi tra quelli per il
trucco o per il
nutrimento e
l’idratazione della
pelle, possono essere
consigliati anche ‘a
distanza’. Qualche
indicazione risulta in
ogni modo preziosa
pure in questo caso.
16
Bella idea regalare bellezza
I prodotti di bellezza
costituiscono spesso oggetto
di regalo: una valida scelta,
che però deve rivolgersi verso
articoli in grado di assicurare
tutte le garanzie di qualità e
innocuità, le stesse che si
richiederebbero a un farmaco.
Per esempio i prodotti per il
maquillage: hanno il compito
principale, di per sé soltanto
estetico, di colorare la parte
trattata, ma visto che
permangono a contatto della
pelle per molte ore al giorno e
spesso tutti i giorni, devono
anche garantire la massima
sicurezza e il minimo rischio di
allergie e sensibilizzazioni; inoltre
non devono interferire con
l’equilibrio fisiologico della pelle.
E poi una caratteristica del make
up dermocosmetico, quello dei
prodotti di bellezza tipicamente
disponibili in farmacia, è di
associare al principio attivo base,
costituito dal colorante, anche
sostanze per il trattamento della
pelle. Idratazione, nutrimento,
protezione dalle aggressioni
esterne e dai raggi ultravioletti,
sebonormalizzazione, azione
antiossidante e
antiinvecchiamento sono solo
alcune delle attività che offrono
molti nuovi prodotti di trucco.
Un esempio è fornito dai rossetti,
che in ambito dermocosmetico
vengono arricchiti con sostanze
nutrienti e protettive, tra cui
l’acido ialuronico (che ha azione
idratante), le vitamine C ed E
(antiossidanti), lo squalano
(lenitivo, protettivo e ristrutturante
del film lipidico) e molte altre.
Oppure i fondotinta: quelli di
• Alphega Farmacia magazine
ultima generazione sono formulati
non solo con emulsioni di oli
vegetali, sostanze idratanti,
pigmenti colorati, talchi leggeri
dal potere uniformante e
coprente, ma anche con princìpi
funzionali che vanno dai tensori ai
tonificanti, ai rigeneranti, fino ai
filtri nei confronti dei raggi
ultravioletti.
Obiettivo, salute della pelle
Un set di prodotti per la pulizia e l’idratazione della pelle può
costituire un’ottima scelta per un regalo. La detersione, in
particolare, nell’assicurare l’allontanamento dello sporco dalla
cute, non deve arrecare cambiamenti che risulterebbero nocivi,
soprattutto per quanto riguarda l’idratazione: la pelle è
costituita infatti per il 70% da acqua, e il mantenimento di
questo equilibrio è la condizione indispensabile affinché la cute
si mantenga sana, giovane ed elastica.
Per questo è importante anche attuare trattamenti
dermocosmetici che ripristinino o mantengano il livello ottimale
di idratazione, apportando sostanze in grado di catturare
l’acqua e trattenerla all’interno delle cellule, o sostanze
antievaporanti (ma non occlusive, che impedirebbero del tutto
l’evaporazione dell’acqua, in parte necessaria), assieme a
ingredienti affini alla pelle, come acido ialuronico, collagene,
elastina: un buon prodotto idratante dermocosmetico utilizza
infatti sostanze funzionali finalizzate non soltanto all’aumento
del contenuto idrico cutaneo, ma anche all’ottimizzazione dei
processi biologici che a esso provvedono.
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Il consiglio del vostro farmacista
Leggere il foglio illustrativo
Il foglio illustrativo, che deve
essere presente in ogni
confezione di farmaco, è una
preziosa guida all’uso.
Contiene tutte le informazioni
relative alla composizione del
medicinale, alle patologie per le
quali è indicato, alle modalità di
somministrazione e di
conservazione, ai rischi che
potrebbero presentarsi in caso,
per esempio, di sovradosaggio o
di interazione con altri farmaci
che si stanno assumendo.
Tuttavia, è importante ricordare
che la lettura del foglietto
illustrativo non sostituisce la
consultazione del medico o del
farmacista.
Ecco le principali informazioni
che vi sono contenute.
Nome commerciale, forma
farmaceutica, composizione.
Identificano univocamente il
prodotto, per evitare il rischio che
si assumano un farmaco o una
quantità di principio attivo errati.
Inoltre l’elenco degli eccipienti (i
componenti farmacologicamente
inattivi, necessari per la
formulazione del medicinale)
consente di evitare il rischio di
reazione allergica a uno di essi.
Categoria farmacologica, tipo
di attività, indicazioni
terapeutiche. Individuano le
caratteristiche farmacologiche e
le malattie per cui il medicinale
può essere usato.
Controindicazioni. Sono le
situazioni nelle quali il farmaco
non deve essere assunto.
Precauzioni d'uso. Indicano in
quali casi il prodotto può essere
assunto ma con attenzione.
Interazioni con altre sostanze.
Segnalano quali farmaci o
alimenti possono modificare
l’effetto del medicinale o essere
da questo alterati.
Avvertenze speciali.
Informazioni sull’utilizzo in casi
particolari.
Posologia, modo e tempo di
somministrazione. Sono il
dosaggio, la frequenza e la
durata dell’assunzione. Talvolta,
se necessario, è espresso anche
il momento appropriato in cui il
Contiene
informazioni
che guidano
a un uso corretto
medicinale può o deve essere
assunto (prima o dopo i pasti,
per esempio).
Sovradosaggio. Vengono
descritti i sintomi per riconoscere
gli effetti dell’assunzione di una
dose eccessiva di farmaco.
Effetti indesiderati. Indicano i
possibili effetti negativi che si
possono presentare anche con il
normale uso del medicinale e le
misure da adottare per
contrastarli.
Fondamentale per gli otc
La lettura attenta del foglietto illustrativo è
indispensabile per tutti i farmaci, ma a maggior
ragione per quelli che non passano attraverso il vaglio
del medico. Quando si assume un medicinale OTC in
regime di automedicazione occorre tener conto di
tutte le informazioni che sono riportate in questo
foglio, a partire dalle effettive indicazioni (non è raro
che un farmaco venga utilizzato per un disturbo sul
quale non è attivo).
Non vanno poi tralasciati aspetti importanti come gli
effetti collaterali, le precauzioni di impiego, il dosaggio
consigliato e soprattutto quello da non superare, le
possibili interazioni con altri farmaci e con alimenti.
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Di sana pianta
Un aiuto contro
raffreddore
e influenza
L’echinacea è una pianta
erbacea perenne alta fino
a 60 centimetri, con
foglie lanceolate e fiori di
colore rosa intenso o
violetto, somiglianti nella
forma a quelli di
margherita e camomilla
(piante della stessa
famiglia).
Migliori difese
con l’echinacea
Ad accorgersi che l’echinacea
fosse dotata di proprietà
farmacologiche erano stati gli
indigeni d’America, i quali
usavano la pianta per curare
piaghe e ferite, non escluse
quelle provocate dal morso dei
serpenti. Ma nella medicina
pratica questa erba fu introdotta
solo all’inizio del 1900, nella
terapia delle infezioni localizzate e
generali (piaghe e ferite infette,
foruncoli, febbri settiche).
Impiego. Attualmente è
utilizzata, per cicli della durata di
alcune settimane più volte l’anno,
per le sue proprietà di
stimolazione del sistema
immunitario nei confronti delle
infezioni, tanto da risultare
preziosa contro malattie da
raffreddamento (raffreddore e
La carta d’identità
NOME BOTANICO: Echinacea (le specie più usate
sono la Angustifolia, la Purpurea e la Pallida: i
prodotti a base di questa pianta le contengono
spesso tutte e tre).
FAMIGLIA: Composite.
DOVE CRESCE: originaria del Nord America e del
Messico, è attualmente coltivata in molti paesi
temperati.
QUALI PARTI SI USANO: tutta la pianta, comprese
le radici.
CHE COSA CONTIENE: varie sostanze
polifenoliche, di cui il principale rappresentante è
l’echinacoside; molti altri componenti, come acidi
grassi, betaina, echinacina, inulina, probabilmente
contribuiscono all’equilibrata attività della pianta.
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• Alphega Farmacia magazine
influenza) e infezioni urinarie. Ma
anche l’impiego della medicina
tradizionale è tuttora praticato:
per uso esterno viene utilizzata,
grazie alla capacità di indurre
anche nei tessuti una maggior
resistenza a virus e batteri, per
favorire la guarigione di ferite,
ustioni e ulcerazioni.
Attività. Gli studi sperimentali
dimostrano che l’echinacea
stimola l’attività dei fagociti
(cellule del sistema immunitario
che inglobano e digeriscono i
microrganismi) e produce un
aumento della secrezione di
citochine (proteine che tra l’altro
inducono le cellule a resistere a
infezioni virali).
Studi clinici suggeriscono che
l’echinacea può essere efficace
nel trattamento precoce di
infezioni acute delle alte vie
respiratorie. Altri studi dimostrano
che la pianta riduce la frequenza,
la durata e la severità dei sintomi
del raffreddore comune.
La letteratura scientifica
suggerisce che l’echinacea
dovrebbe essere usata non per la
prevenzione delle infezioni ma per
il trattamento.
Avvertenze. L’incidenza di
reazioni avverse è rara; l’effetto
collaterale più comune è la
sensazione di sapore sgradevole
dopo somministrazione orale.
Alte dosi potrebbero avere effetti
tossici sull’apparato riproduttivo;
inoltre l’echinacea potrebbe
creare problemi al fegato e quindi
non dovrebbe essere usata con
farmaci che hanno lo stesso
effetto collaterale come steroidi
anabolizzanti, amiodarone,
metotressato e chetoconazolo.
In pazienti predisposti possono
svilupparsi reazioni allergiche.
L’assunzione va sottoposta a
giudizio del medico se esistono
disturbi del sistema immunitario,
tubercolosi, sclerosi multipla,
leucemia, diabete, e inoltre in
gravidanza, nell’allattamento e nei
bambini.
Come
si utilizza
Può essere assunta in
capsule, compresse, tisane,
tintura, e anche utilizzata
esternamente in pomata o
cataplasmi. Per bocca
assumere un dosaggio
corrispondente a 0,2-0,3 mg
di echinacoside al giorno per
kg di peso corporeo in due
somministrazioni, meglio se
lontano dai pasti.
Protegge la mucosa
calmando la tosse
Rich. Aut. Min. del 19/06/09
Sciroppo
Adulti
e Bambini
per tosse
secca e
produttiva
È UN DISPOSITIVO MEDICO
Leggere attentamente il foglietto
illustrativo e le istruzioni d’uso
GrinTuss crea un film protettivo a “effetto barriera” che calma
la tosse proteggendo le prime vie aeree. È formulato per
aderire alla mucosa e limitarne il contatto con agenti esterni
irritanti. Promuove inoltre l’idratazione della mucosa e del
muco favorendone l’espulsione.
Gli estratti liofilizzati di Piantaggine, Grindelia ed Elicriso
presentano proprietà mucoadesive e protettive grazie
all’azione di sostanze vegetali quali mucillagini, gomme e
resine. Il Miele svolge un’azione protettiva ed emolliente
conferendo un gusto gradevole, completato dall’azione
rinfrescante degli oli essenziali.
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