Maldive, la polizia caccia il presidente golpe nel paradiso delle
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Maldive, la polizia caccia il presidente golpe nel paradiso delle
la Repubblica MERCOLEDÌ 8 FEBBRAIO 2012 @ MONDO PER SAPERNE DI PIÙ www.tourism.gov.mv www.presidencymaldives.gov.mv ■ 19 Maldive, la polizia caccia il presidente golpe nel paradiso delle vacanze Occupata la tv di Stato, Nasheed costretto alle dimissioni. Paura nelle isole RAIMONDO BULTRINI BANGKOK — Un piccolo tsunami politico, un colpo di Stato “sventato” grazie alla resa del presidente uscente, il 44enne Mohamed Nasheed. Con le sue dimissioni annunciate in diretta tv («Non voglio governare con la forza», ha detto) si è risolta dopo tre settimane di proteste e senza spargimento di sangue, la nuova rivoluzione delle Isole Maldive, la destinazione di sogno di ogni turista nell’Oceano indiano. La svolta — conclusa con il passaggio dei poteri al vicepresidente Mohamed Waheed Hassan — c’è stata quando un gruppo di poliziotti ammutinati ha preso d’assalto e dato alle fiamme la sede del Partito democratico di Nasheed nella capitale Malè. Gli stessi agenti hanno poi occupato la sede della tv di Stato MNBC ribattezzandola TV Maldives, come si chiamava ai tempi dell’ex presidente-dittatore Mamouon Abdul Gayoun. Fedeli all’uomo che ha governato per 30 anni col pugno di ferro prima di venire sconfitto dal giovane Nasheed, erano anche le centinaia di manifestanti assem- Il potere assunto dal vice presidente le proteste sobillate dall’ex dittatore Abdul Gayoun brati ogni sera per 22 giorni nelle strade del centro di Malé, la antica residenza dei Re Sultani e oggi una città moderna costipata di palazzi e uffici governativi costruiti fin sulle spiagge circondate dal mare. Chiedevano la liberazione di un magistrato vicino all’ex dittatore, messo in cella dal presidente dimesso con l’accusa di aver ordinato «arresti motivati politicamente». Anche l’ex magistrato appartiene al clan di Gayoun, oggi capo del Partito di “opposizione” con i numeri per controllare il Parlamento. Nasheed ha tentato con tutti i mezzi di ottenere un aiuto internazionale, dalle Nazioni Unite al Commonwealth in quanto membro dell’ex Impero britannico. Ma alla fine ha capito che se rimaneva — come ha detto nel suo sibillino discorso d’addio — “forze esterne” avrebbero controllato il suo governo. Prima dell’annuncio delle dimissioni — «un vero e proprio golpe» secondo i suoi collaboratori — la situazione era comunque diventata tesissima, con l’uso di lacrimogeni e forse proiettili di gomma, mentre giovedì scorso l’esercito aveva fatto fatica a proteggere il Quartier generale della Difesa in Republic Square. Poi, come d’incanto, con le dimissioni è tornata la calma e le strade di Malè sono state di nuovo invase da una folla stavolta in giubilo, una festa alla quale si sono associati anche soldati e poliziotti, compresi quelli che nei giorni scorsi si erano confrontati armi in pugno prima della capitolazione del presi- REPUBBLICA.IT Il colpo di Stato alle Maldive: video e foto sul sito di Repubblica dente. Gayoun non ha mai digerito la sconfitta che lo costrinse nel 2008 a lasciare il potere a Nasheed sulla spinta della piazza concedendo il primo voto democratico che ha diviso in due la popolazione. Dei 300mila residenti quasi un terzo risiede a Malè e negli altri 200 isolotti abitati, 80 dei quali accolgono quasi un milione di turisti l’anno e altri mille sono disabitati e sparsi su centinaia di chilometri quadrati a sud dello Sri Lanka e dell’India. Nei poco più di tre anni al governo, Nasheed ha fatto della difesa ambientale un suo cavallo di battaglia, promuovendo l’acquisto di terre per gli isolani coi soldi del turismo in previsione di un in- nalzamento dell’Oceano. Ma ogni suo gesto ha sempre risentito dell’enorme influenza politica del suo predecessore, che lo aveva fatto arrestare ben 27 volte durante le manifestazioni di piazza contro il suo regime trentennale, e oggi lo accusa di essere «corrotto» e «anti-islamico». © RIPRODUZIONE RISERVATA DESTITUITO Mohamed Nasheed annuncia le dimissioni in tv. Sotto, un consiglio dei ministri sott’acqua per tutelare l’ambiente. A lato, soldati a Malè Sono duemila gli ospiti negli alberghi dell’arcipelago. Voli regolari. La Farnesina: evitare visite a Malè I turisti Gli italiani al sicuro nei resort “Ma state lontani dalla capitale” SILVIA BERNASCONI «QUI nessuno si è accorto di nulla. Ieri mattina, mentre il presidente annunciava le dimissioni in tv, i nostri ospiti erano come ogni giorno in spiaggia o in acqua. Solo chi ha portato da casa tablet e smartphonesta seguendo la situazione su Internet, gli altri si godono la vacanza come se niente fosse». Christophe Groh, gestore del Gangehi Island Resort, frequentato soprattutto da italiani, risponde dall’isola di Gangehi, una perla di sabbia bianca e mare mozzafiato nell’atollo di Ari, a mezz’ora di idrovolante dalla capitale Malè. Qui i turisti italiani sono sessanta, su circa ottanta ospiti, su un’isola che si gira in dieci minuti a piedi (rigorosamente scalzi) su sabbia e passerelle di legno. «Un gruppo di italiani è arrivato proprio ieri senza problemi, altri sono previsti nei prossimi giorni, per noi è alta stagione. Siamo in contatto continuo con il nostro operatore all’aeroporto di Malè che non ci segnala problemi. La pista è su un isolotto di fronte alla capitale, non raggiungibile via terra» continua Groh. «Nessuno vuole tornare a casa e nessuno finora ha disdetto la prenotazione. Ci cercano e telefonano dall’Italia per chiedere informazioni e rassicurazioni, questo sì». La calma di Gangehi è la stessa degli altri atolli dell’arcipelago dove si trovano circa duemila italiani, una quarantina nella capitale. Tutto tranquillo per i duecento turisti Valtur a Kihaadhufaru, nell’atollo di Baa. Nessuna cancellazio- ne per l’Astoi, l’associazione dei tour operator di Confindustria. L’aeroporto è aperto, i voli sono regolari, confermano le compagnie aeree. La Farnesina fa sapere che gli italiani stanno bene e raccomanda «di evitare con cura le visite nella capitale». «Abbiamo consiglia- Da dove arrivano i turisti L’arcipelago delle Maldive 26 atolli composti da 1.192 isole nell’Oceano Indiano Regno Unito isole abitate Italia Religione: musulmani sunniti Lingua: Dhivehi Pil pro capite: 6.336 dollari Tasso di disoccupazione: 14,5% 9,7% Germania Popolazione: 330.000 abitanti Capitale: Malè ha 200.000 abitanti 15% 14,4% 11,3% Cina 200 Francia N Russia Giappone Svizzera India Corea del Sud 6,9% 6,2% 4,9% 3,5% 3,3% 3,1% Fonte: Ministero del turismo delle Maldive to agli italiani che sono a Malè di stare al chiuso e alla larga da assembramenti. La situazione nei villaggi turistici è tranquilla», ha detto l’ambasciatore italiano a Colombo, in Sri Lanka, Fabrizio Arpea. Su 1.192 isole disseminate nell’Oceano Indiano, solo duecento sono abitate. I turisti — 791mila nel 2010 di cui oltre 89mila italiani — atterrano all’aeroporto di Malè e ripartono subito a bordo di idrovolanti o barche verso le isole e i resort di destinazione, lontani dalla capitale e dalle proteste. Certo, un po’ di preoccupazione per il futuro nel settore c’è. «Anche se le notizie dalle strutture ricettive sono tranquillizzanti, è comprensibile che i consumatori non se la sentano di intraprendere un viaggio verso un Paese in crisi politica e sociale. Potrebbero esserci pesanti riflessi sul turismo», teme il presidente di AssoviaggiConfesercenti, Amalio Guerra. Le associazioni dei consumatori, dal canto loro, consigliano a chi non vuole più partire di chiedere la sostituzione del pacchetto o di pretendere il rimborso integrale. Le proteste alle Maldive andavano avanti da settimane. «C’erano tensioni, ma nessuno si aspettava questa crisi — spiega Groh — la richiesta dell’opposizione di chiudere le spa nei resort a dicembre è durata due giorni, nessuno l’ha rispettata, ma ora la vedo come una dichiarazione di guerra al governo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il turismo rappresenta il 30% del Pil, più del 60% delle entrate in valuta straniera e il 90% del gettito fiscale 3% del Pil agricoltura e pesca 791.000 I turisti nel 2010 di cui 89.596 italiani 957.000 I turisti stimati nel 2011 [email protected]