La voce del silenzio e la voce degli eroi

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La voce del silenzio e la voce degli eroi
VII Istituto Comprensivo Statale di Padova
SCUOLA SECONDARIA di I GRADO
“Levi Civita e Falconetto”
La voce del silenzio e
la voce degli eroi
II edizione
presso il Museo dell'Internato Ignoto
20-21 gennaio 2016
per il Giorno della Memoria
27 gennaio 2016
La voce del silenzio e degli Eroi
Levi Civita
INTERVENTI
Dalle 9.00 alle 10.00: conferenza: "La voce del silenzio e la voce degli eroi" dibattito condotto
La voce del silenzio:
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John Williams, Theme from Schindler's list. Elisa Voltan, violino, Keptororchestra progetto Let's
Zeitgeist. Coreografie di Cristiano Cappello, Scuola di danza Scarpette rosse
La storia di Martha. Intervento di Lorenza Pizzo
KZ Disegni degli internati nei campi di concentramento. Intervento di Guido Ostanel edizioni BeccoGiallo
Nicola Piovani, Theme from La vita è bella. Elisa Voltan, violino, Keptororchestra progetto Let's
La voce degli eroi:
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L'eroe invisibile: testo di Silvia Del Francia e Luca Cognolato. Intervento di Silvia Del Francia
Dalle 10.00 alle 10.20: pausa
Dalle 10.20 alle 12.00: visita guidata al Museo dell'Internato Ignoto.
La voce del silenzio e degli Eroi
falconetto
Dalle 9.00 alle 10.15: conferenza: "La voce del silenzio e la voce degli eroi" dibattito condotto
Chosen kala mazel tov (marito e moglie buona fortuna): Laura Lovisa, esecuzione al flauto,
Associazione Keptororchestra progetto Let's
Shemà, Primo Levi
Il posto delle Capre. Intervento di Sara Parenzo
KZ Disegni degli internati nei campi di concentramento. Intervento di Guido Ostanel edizioni
BeccoGiallo
L'eroe invisibile: testo di Silvia Del Francia e Luca Cognolato. Intervento di Silvia Del Francia
Shalom: Tullio Levi Civita e le leggi razziali. Contributo degli alunni della classe III B
Alunni di razza ebraica, studenti del liceo ginnasio Tito Livio sotto le leggi razziali. Intervento di
Maria Rosa Davi
N. Piovani, Buongiorno principessa: Laura Lovisa, esecuzione al flauto associazione
Keptororchestra progetto Let's
Contributo degli alunni della classe III C
Dalle 10.15 alle 10.45: pausa
Dalle 10.30 alle 12.00: visita guidata al Museo dell'Internato
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
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(Primo Levi, breve testo in versi liberi che apre il romanzo “Se questo è un uomo”. La poesia si intitola “Shemà”, che significa
“ascolta”)
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Scarpette Rosse
Zeitgeist
Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A
che serve la memoria?
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Oggi più che mai, è necessario che i giovani sappiano, capiscano e
comprendano: è l’unico modo per sperare che quell’indicibile
orrore non si ripeta, è l’unico modo per farci uscire dall’oscurità.
(Elisa Springer)
“La vera arte della memoria è l’attenzione.”
(Samuel Johnson)
“La memoria è determinante. È determinante perché io
sono ricco di memorie e l’uomo che non ha memoria è un
pover’uomo, perché essa dovrebbe arricchire la vita, dar
diritto, far fare dei confronti, dar la possibilità di pensare
ad errori o cose giuste fatte. Non si tratta di un esame di
coscienza, ma di qualche cosa che va al di là, perché con la
memoria si possono fare dei bilanci, delle considerazioni,
delle scelte, perché credo che uno scrittore, un poeta, uno
scienziato, un lettore, un agricoltore, un uomo, uno che
non ha memoria è un pover’uomo. Non si tratta di
ricordare la scadenza di una data, ma qualche cosa di più,
che dà molto valore alla vita.”
(Mario Rigoni Stern)
È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie
speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo
ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima
bontà dell’uomo.
(Anna Frank)