Domenica della Carità I sinodali si incontrano a Oies Notte del lutto

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Domenica della Carità I sinodali si incontrano a Oies Notte del lutto
Edizione speciale 05 di „Caritas Aiutare“ Nr. 02 2014 I.R.
Caritas6 tu
Periodico per volontari e collaboratori dei gruppi parrocchiali
della Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone
04/ottobre 2014
Domenica della Carità
I sinodali si incontrano a Oies
Notte del lutto e del cordoglio
Tasty waste
Caritas6tu 04/2014 1
Editoriale
Storia di copertina
Care lettrici,
cari lettori,
La misura della maturità e dell’intelligenza di
una persona è nella capacità di dire “grazie”, non solo a parole, ma nelle scelte di ogni giorno. Potremmo riassumere
così il significato del nostro impegno per gli altri. Ognuno
di noi è chiamato innanzitutto a riconoscere i doni che ha
ricevuto, primo fra tutti quello della vita. Si tratta di doni gratuiti e il nostro compito è di farli fruttare e di trasmetterli agli
altri. Amare le persone che incontriamo sulla nostra strada,
questo è il nostro modo di dire “grazie”. È lo stile del vangelo:
“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,8).
In modo particolare, in vista della Domenica della Carità
che si celebra il prossimo 16 novembre, vogliamo esprimere
la nostra riconoscenza per le persone anziane. Anche se
spesso non ce ne rendiamo conto, è da loro che abbiamo
ricevuto tutto ciò che abbiamo. Pensiamo soprattutto agli
aspetti positivi per i quali vogliamo ringraziare. Il nostro “grazie” si esprima con gesti concreti di vicinanza e di solidarietà.
Paolo Valente
Direttore Caritas e responsabile del
servizio Volontariato e Caritas parrocchiali
La povertà è
più vicina di
quanto
credi
Domenica della
Carità
“La povertà è più vicina di quanto credi”, è questo il
messaggio che la Caritas diocesana anche quest’anno
ha scelto per celebrare nelle parrocchie, il 16 novembre, la Domenica della Carità. Verrà fatta luce sui numerosi casi di bisogno sociale e umano che esistono
in Alto Adige. L’attenzione è puntata soprattutto sulle
persone anziane indigenti, colpite dalla povertà non
solo da un punto di vista materiale, ma anche psicologico. Con la campagna lanciata si vuole incoraggiare
queste persone a chiedere aiuto, e contemporaneamente invitare la società civile a essere più solidale e generosa. La Domenica della Carità sarà anche
l’occasione, in molte parrocchie per dire grazie agli
anziani per il bene che, nelle loro vite, hanno fatto nei
confronti dell’intera comunità.
Indice
Storia di copertina
Domenica della Carità...................................................2-3
Sinodo
I sinodali si incontrano a Oies........................................... 4
Attualità Caritas
Notte del lutto e del cordoglio........................................... 5
Intervista con Romina Keim.............................................. 6
youngCaritas
Sicilia mal anders............................................................. 7
Corsa dei miracoli 2015.................................................... 8
Tasty waste...................................................................... 9
Formazione
Ascoltare e aiutare.......................................................... 10
Vetrina
Regali solidali................................................................. 11
Missio Bolzano-Bressanone........................................... 11
Lichtenburg.................................................................... 11
Appuntamenti.............................................................. 12
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“In Alto Adige c‘è più povertà di quello che generalmente
pensiamo”, sottolineano i direttori della Caritas Paolo Valente e Heiner Schweigkofler. Nei diversi servizi della Caritas
si osserva un aumento di questa tendenza. “A prima vista
questo bisogno spesso non è visibile perché le persone che
ne sono colpite cercano di tenerlo nascosto. Per questo
abbiamo scelto come slogan per la nostra campagna della
Domenica della Carità ‘La povertà è più vicina di quanto
pensi’” spiegano i due direttori. “Questa volta focalizziamo
l’attenzione sugli anziani: per loro la situazione è particolarmente difficile quando sono minacciati dalla povertà, anche
se appartengono a una generazione che certamente non
ha avuto un‘infanzia facile. Per gli anziani è umiliante dover
chiedere aiuto nuovamente durante la vecchiaia”.
“In Alto Adige 103 mila persone percepiscono una pensione di anzianità, 28 mila di queste ricevono la minima, che
corrisponde a 495 euro mensili. Per molti di loro è l’unica
entrata. Spesso non riescono neanche a permettersi i generi di prima necessità, per non parlare delle spese sanitarie
Foto di copertina Georg Hofer
Foto Archivio Caritas
o degli interventi di riparazione domestica. Le donne sono solitamente più colpite che gli uomini” dice Stefan Plaikner, responsabile Caritas della Consulenza Debitori. “Aiutiamo gli anziani a
utilizzare al meglio le loro entrate limitate. In casi particolarmente
difficili li sosteniamo anche finanziariamente, ad esempio con il
pagamento delle spese per la casa, le bollette per la luce e il
gas”. Gli anziani trovano un aiuto anche grazie ad altri servizi
forniti dalla Caritas, come il Centro d’Ascolto che offre il cosiddetto banco farmaceutico (raccolta e distribuzione di farmaci
senza prescrizione), il sostegno telefonico (numero verde 840
000 481), il servizio Hospice o l’assistenza domiciliare, solo per
citarne alcuni.
Interlocutori diretti sul territorio sono spesso anche i diversi
gruppi delle Caritas parrocchiali. “Tra gli anziani, quelli che vivono fuori dalle città, hanno più difficoltà a chiedere aiuto”, dice
Paolo Valente, responsabile diretto del volontariato e delle Caritas parrocchiali. “Allo stesso tempo i rapporti e il sostegno del
vicinato funzionano meglio nelle valli che nelle città. È tuttavia
importante che le persone colpite dalla povertà trovino la forza
di chiedere aiuto. Spesso il bisogno di un sostegno materiale
va di pari passo al bisogno di un aiuto psicologico e umano. Gli
anziani soffrono la solitudine e il non sentirsi più abbastanza preziosi per la società. Proprio per questo vorremmo ringraziare in
occasione della Domenica della Carità tutti gli uomini e le donne
che hanno contribuito con il loro tempo e le loro vite al benessere delle loro famiglie e della comunità intera. Consapevolmente
o meno, hanno prestato un grande servizio di volontariato guadagnandosi rispetto e dignità”, dice Valente.
Adesso è arrivato il momento che questi uomini e donne ricevano qualcosa indietro. “Dobbiamo loro rispetto, gratitudine e,
dove necessario, aiuto. Per dare una mano a questi anziani abbiamo bisogno del sostegno di tutta la popolazione altoatesina”
spiegano i due direttori Paolo Valente e Heiner Schweigkofler.
“Date una mano al lavoro che Caritas fa in favore delle persone
bisognose in Alto Adige attraverso un’offerta. È possibile farlo
anche grazie alla colletta che si terrà durante le messe della Domenica della Carità o con un bonifico scrivendo come causale
‘Caritas’”. pla
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Foto Diözese Bozen-Brixen
Sinodo
Oies: incontro
dei sinodali
Costruire comunità
aperte e solidali
Il Sinodo diocesano si è aperto da quasi un anno. Ha lavorato in un primo tempo
in sedute comuni e con incontri aperti sul territorio. Successivamente i sinodali
si sono suddivisi in dodici commissioni. Ognuna di esse ha ricevuto il compito
di discutere uno dei grandi temi scelti dall’assemblea e di arrivare, entro fine
novembre di quest’anno, a presentare un testo utile a proseguire i lavori. Gli
argomenti vanno dall’annuncio della Buona Notizia alla celebrazione dei sacramenti, dal ruolo della famiglia e dei giovani alla formazione e alla catechesi, dalla testimonianza della carità alle questioni politiche, economiche e ambientali,
dalla forma delle comunità cristiane al dialogo ecumenico, dalle vocazioni a quei
temi che, essendo di carattere sovradiocesano, dovranno essere portati ad altre
istanze.
I lavori svolti finora dalle dodici commissioni sono stati presentati a tutti i sinodali
sabato 13 settembre a Oies, nella chiesa che sorge presso la
casa natale di san Giuseppe Freinademetz, una persona che a
suo tempo si interrogò seriamente sul senso della Chiesa e della missione. Una giornata essenzialmente dedicata all’ascolto
reciproco, come ha detto nel salutare i convenuti don Eugen
Runggaldier, moderatore del Sinodo. Nel pomeriggio i sinodali
si sono uniti al pellegrinaggio diocesano a San Leonardo in Badia.
L’amore per il prossimo (carità) è un aspetto centrale e sostanziale di tutta la vita della Chiesa e di ogni cristiano. Per questo
è stato un motivo ricorrente in tutti gli interventi. Se ne occupa
in modo specifico una delle dodici commissioni, che sta ragionando sull’amore gratuito come risposta al bisogno di felicità e
di vita riuscita che c’è in ogni uomo e sulla responsabilità che
la Chiesa e la società hanno nel favorire il raggiungimento di
questo obiettivo per ogni persona. La comunità cristiana, è sta-
4 4Caritas6tu
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to detto, è al servizio di tutti e cerca ovunque, anche al di là
dei propri confini visibili, la presenza di Dio e del suo amore. Il
manifestarsi di un atto di amore è segno evidente di quello che
chiamiamo “regno di Dio”. Ecco perché dove manca di carità (e
a volte è causa di emarginazione), la Chiesa stessa non è più
credibile.
Anche nel lavoro degli altri gruppi emerge l’attualità del comandamento dell’amore. La liturgia, si è detto, deve avere delle
conseguenze pratiche nella vita quotidiana e nei rapporti tra le
persone. La Buona Notizia non va solo annunciata ma in primo
luogo vissuta. La fede autentica ci avvicina a tutti gli uomini,
soprattutto a chi è relegato ai margini della società. La celebrazione dei sacramenti esprime la convinzione che è l’amore
a dare senso e dignità alla vita. Alla comunità cristiana sta a
cuore, infine, tutto ciò che è genuinamente umano.
In questi giorni le bozze dei documenti vengono presentate a
tutti gli interessati negli incontri open space che si tengono a
Bolzano e Bressanone. pv
Foto Günther Rederledchner
Attualità Caritas
La notte del lutto
e del cordoglio
a Bolzano, Merano
e Bressanone
La perdita di una persona amata è difficile da affrontare. Chi rimane si sente spesso
solo e impotente. “L’elaborazione del lutto necessita di tempi e spazi adeguati”, spiega
il responsabile del servizio Hospice Günther Rederlechner. Proprio questo vuole offrire
la Caritas la sera della vigilia di Ognissanti alle persone colpite da un lutto. Quest’anno
avrà luogo contemporaneamente a Bolzano, Merano e Bressanone. Chi volesse partecipare è pregato di iscriversi.
“È importante dare uno spazio al dolore, non
far finta di niente” spiega Günther Rederlechner, responsabile del
servizio Caritas Hospice. Chi perde una persona cara, infatti, vive
dei sentimenti e degli stati d’animo che sono difficili da affrontare.
Chi se ne va lascia un grande vuoto, dolore e una silenziosa disperazione nei cuori di chi rimane.
“Non bisogna vergognarsi di piangere qualcuno, di essere in lutto
per lui. Tuttavia molti cercano di reprimere e nascondere il dolore,
per tornare a far funzionare le cose in modo normale” racconta Rederlechner, impegnato da anni nell’accompagnamento di persone
in lutto. È proprio l’elaborazione del lutto che fa trattenere i ricordi
intensi e belli e affrontare, così, il dolore. Non si tratta di abbandonare il defunto. “È meglio trovare un posto adatto, dove la persona
cara e scomparsa può continuare a vivere: in un determinato luogo
per il lutto e nel proprio cuore”.
Per questo motivo per il secondo anno consecutivo Caritas Hospice, assieme al servizio Volontariato e Caritas parrocchiali, organizza per la vigilia di Ognissanti “La notte del lutto e del cordoglio”. “Nell’anno passato l’interesse è stato grande, vogliamo quindi
permettere la partecipazione a tutti gli altoatesini interessati, organizzando una serata contemporaneamente a Bolzano, Merano e
Bressanone”, spiega Rederlechner.
A Merano “La notte del lutto e del cordoglio” si terrà alla casa sociale KIMM di Maia Bassa, in via Parrocchia 2; a Bressanone alla
Casa della gioventù Kassianeum JUKAS, via Bruno 2 e a Bolza-
no alla Casa San Michele, via Cassa di Risparmio 1. Tutti e tre gli
eventi inizieranno venerdì 31 ottobre alle ore 19 e dureranno fino
alle ore 23 circa.
Alle serate saranno presenti collaboratori e volontari della Caritas
oltre a sacerdoti e terapeuti. Grazie ad un accompagnamento spirituale i partecipanti potranno elaborare il proprio lutto attraverso
diverse stazioni e modalità: con il silenzio, attraverso la lettura e
scrittura di testi, con la visione di un film o parlando e incontrandosi
tra di loro in luoghi protetti. “Le diverse stazioni del conforto sono
state allestite in modo tale che ognuno trovi qualcosa di adatto a
sé e a quello che sta provando”, racconta Günther Rederlechner,
che invita tutti a partecipare alla serata.
“Per le persone in lutto è fondamentale avere qualcuno vicino con
cui condividere il proprio dolore” sottolineano entrambi i direttori
della Caritas Paolo Valente e Heiner Schweigkofler. “La notte del
lutto e del cordoglio” sarà anche un messaggio rivolto alla società,
affinché le persone accettino di più il dolore degli altri e imparino a
dare loro anche sostegno.
Per partecipare alla notte del lutto e del cordoglio si richiede
l’iscrizione - gratuita - che può essere effettuata presso il Servizio
Hospice di Caritas, in via Cassa di Risparmio 1 a Bolzano o per
e-mail [email protected] o, ancora, telefonando allo 0471 304
370. A Merano sarà possibile farlo in via delle Corse 96 (Tel. 0473
495 631, [email protected]), a Bressanone in piazza Parrocchia 4 (Tel. 0472 268 418, [email protected]). sr
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Attualità Caritas
“Da circa 30 anni si
sono rimboccati le
maniche, e sono
sempre pronti a
dare una mano.”
Da giugno ad ottobre 2014 la Caritas Italiana, in collaborazione con la Caritas diocesana di Agrigento, ha organizzato, per tutti i collaboratori Caritas interessati una
settimana di formazione e di servizio volontario sull’isola
di Lampedusa. Sono ben 9 i collaboratori della Caritas
diocesana di Bolzano-Bressanone che hanno deciso di
parteciparvi. Romina Keim, collaboratrice della Caritas
presso la struttura di accoglienza profughi “Casa Sara”
ad Aslago, è da poco rientrata a Bolzano dall’isola pelagica. L’abbiamo pregata di raccontarci brevemente la sua
esperienza.
Foto Romina Keim
Romina Keim (27), lavora da diversi
mesi presso Casa Sara, un centro di
accoglienza profughi della Caritas ad
Aslago. Ha trascorso a Lampedusa
una settimana formativa organizzata da
Caritas Italiana. “Volevo rendermi utile,
ma anche apprendere di più sulla tematica dei profughi, e attraverso il contatto
diretto con i rifugiati pensavo di riuscire
ad immedesimarmi meglio nella loro
situazione. “
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Lampedusa… la situazione che hai trovato è come te la immaginavi?
È andato tutto in modo diverso da come mi aspettavo. Il giorno
prima del mio arrivo a Lampedusa erano sbarcati 315 profughi
provenienti per la maggior parte dalla Siria e dall’Eritrea, ma dopo
non ci sono stati più sbarchi, e dato che il centro di accoglienza è
chiuso per lavori di restauro, durante tutta la settimana della mia
permanenza sull’isola non ho incontrato personalmente nemmeno
un profugo.
C’era un solo collaboratore della Caritas diocesana a Lampedusa,
anche questo mi ha sorpreso. Ad organizzare il ben nutrito gruppo
di volontari e volontarie c’erano don Mimmo, il parroco, e Sr. Paola,
la sua assistente. I volontari, come del resto praticamente tutti i
Lampedusani, hanno accumulato molta esperienza con i rifugiati.
Ma quello che mi ha sorpreso di più è che per gli abitanti dell’isola
l’arrivo dei profughi sia una cosa normale. Da circa 30 anni si sono
rimboccati le maniche, e sono sempre pronti a dare una mano.
Quando il centro di accoglienza sarà restaurato, è chiaro che accoglierà nuovamente i rifugiati, e non sembra ci sia nessun Lampedusano che abbia qualcosa in contrario.
Quello che infastidisce gli abitanti dell’isola sono le relazioni scandalistiche e fuorvianti pubblicate dai media: vorrebbero tanto che
qualcuno descrivesse la situazione come è in realtà.
Cosa prevedeva per te il programma di formazione, e cosa
il programma di servizio?
I miei compagni ed io abbiamo dato una mano a riorganizzare il
magazzino del vestiario.
Uno degli incontri formativi, ad esempio, si è svolgo nell’archivio
storico di Lampedusa. Il responsabile dell’archivio ci ha raccontato
di come, anni fa, ha deciso di dare la possibilità a due dei profughi
di dare una mano in ufficio. Erano molto bravi con il computer, quei
due ragazzi. E presto l’archivio si era trasformato in un punto di
ritrovo per i profughi di Lampedusa: il televisore con lettore DVD
fungeva da cinema, e la piccola cucina sfornava pietanze degne
del miglior ristorante…
Molto interessanti anche le testimonianze dei pescatori che incontravamo al rientro al porto, all’alba: „Certo, abbiamo spesso salvato
delle vite, molte vite“. “Mi sembra normale, se qualcuno rischia di
annegare in mare ci si da da fare per salvagli la vita, o no?”
Qualcosa che ti ha colpito in modo particolare.
Quasi tutti i Lampedusani che ho incontrato soffrono ancora
a causa dello shock subito il 3 ottobre 2013, giorno della tragedia in mare. Molti vengono seguiti ancora psicologicamente. In
quell’occasione, i funerali vennero celebrati ad Agrigento e non a
Lampedusa, e questo per molti degli abitanti dell’isola è stato un
dolore in più. È stato deciso che l’isola celebrerà ogni 3 ottobre una
giornata della memoria, dedicando 24 ore di silenzio alle persone
decedute e disperse quel triste giorno. Ci saranno fiaccolate e fuochi d’artificio, e il tutto sarà organizzato esclusivamente da volontari dell’isola e finanziato con le offerte della gente di Lampedusa.
Qualcosa che ti porti a casa.
La certezza che una comunità non deve per forza sempre reagire
negativamente quando si parla di accogliere dei profughi. Persone
che si definiscono “normali” possono decidere di farsi in quattro
per aiutare persone in grande difficoltà, solo e semplicemente perché ce n’è bisogno.
Intervista: Francesca Boccotti
“Sicilia mal anders”
Foto Isabella Distefano
Progetto di scambio in Sicilia
Creare un ponte tra i giovani provenienti dalle diverse realtà italiane: questo il
grande desiderio che ha spinto youngCaritas a mettersi in contatto con la Caritas di Agrigento e organizzare il progetto “Sicilia, mal anders – Caritas young,
giovani che si incontrano”. Condiviso e realizzato con le Caritas del Triveneto e
inserito nell’offerta di campi estivi della Fondazione Mondoaltro, braccio operativo della Caritas di Agrigento, il progetto “Sicilia, mal anders” si è articolato
in due turni di dieci giorni ciascuno. Obiettivo principale delle giornate passate
in Sicilia era l’incontro e lo scambio di esperienze e punti di vista con i giovani
agrigentini, per confrontarsi con realtà diverse e crescere, così, insieme.
Cultura di provenienza e cultura che accoglie, abitudini e schemi sociali sono un tema che distingue e
caratterizza non solo chi abita entro confini nazionali diversi,
ma anche ogni regione, ogni città, addirittura qualche famiglia.
“Arricchirci dalle reciproche differenze per poi essere portatori di cambiamento nelle nostre realtà”, dice Isabella Distefano,
promotrice e coordinatrice del progetto. Nel campo di incontro
e servizio questo è stato possibile, ci siamo così ‘contaminati
positivamente’, per utilizzare un termine caro ai nostri colleghi
della Caritas agrigentina”.
I temi con i quali i ragazzi si sono confrontati durante il campo
sono stati molteplici: la migrazione in una terra di confine, la
disabilità, il servizio, la lotta alla mafia e l’attivismo giovanile.
“La mattina eravamo impegnati alla mensa di Agrigento e nelle
attività di sostegno in occasione dell’Ability camp, un campo
con ragazzi diversamente abili”, spiega Isabella Distefano.
“Il pomeriggio era invece dedicato alla conoscenza delle realtà
locali attive in ambito sociale. L’accoglienza e la disponibilità incontrate, da parte dei colleghi agrigentini e di tutti, sono state
incredibili e sono rimaste impresse nei cuori di tutti noi. I contatti
nati tra le diverse Caritas ed i giovani sono sempre molto preziosi”.
In questo mese i 16 partecipanti al campo si incontreranno di
nuovo per due giorni di riflessione e rielaborazione dei vissuti,
nell’ottica di una collaborazione e formazione continua. I progetti in cantiere nelle diverse diocesi sono molti ed alcuni dei
giovani sono già al lavoro per far fruttare l’esperienza vissuta.
Le testimonianze dei giovani e le loro foto sono disponibili sul
sito www.youngcaritas.bz.it alla voce you Aktive. Per ulteriori informazioni [email protected], tel. 0471304 334. id
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Foto Archiv Caritas
Foto ???
Corsa dei
Miracoli
Al via il 15
maggio 2015
Da adesso fino al 30 novembre è possibile iscriversi presso la youngCaritas
al progetto “Corsa dei Miracoli 2015”. La Corsa dei Miracoli è rivolta a scuole
elementari, medie e superiori, ma anche a gruppi scout, gruppi SKJ e parrocchie.
La corsa dei miracoli è una corsa di beneficenza: su un circuito di un chilometro bambini e ragazzi cercheranno di correre o camminare il maggior numero possibile
di giri. Prima della gara ogni partecipante dovrà trovarsi da uno
a più “sponsor” (amici, parenti, familiari ecc.) che per ogni giro
di corsa compiuto donerà liberamente un determinato importo.
Il grande giorno sarà il 15 maggio 2015. Scopo del progetto è
motivare bambini e giovani a impegnarsi in favore di uno specifico progetto della Caritas della Diocesi Bolzano-Bressanone.
L’intero ricavato dell’edizione verrà infatti devoluto quest’anno
ad “Olà”, un progetto di sostegno all’infanzia in Brasile, nella
città di Taquaritinga. Nel centro “S. Giovanni Bosco” sono accolti e ospitati in orario diurno 100 bambini da 0 a 7 anni. Grazie
alla possibilità di lasciare i bambini presso la struttura, i genitori
possono lavorare e i fratelli maggiori andare a scuola.
Altro importante obiettivo della Corsa dei Miracoli è l’attività
di sensibilizzazione che precede il giorno della gara. Volontari
di youngCaritas presentano nelle scuole e nei gruppi che aderiscono al progetto l’operato della Caritas in Brasile, attraverso
un laboratorio interattivo. Tra i volontari ci sono anche giovani
che hanno partecipato per un periodo medio-lungo, grazie a un
viaggio di solidarietà, alle attività del progetto Olà.
8 Caritas6tu 04/2014
Bambini e ragazzi hanno così la possibilità di conoscere una
realtà lontana dalla loro, come quella di Taquaritinga e scoprire
una delle tante facce di un Paese andato alla ribalta grazie ai
mondiali di calcio ma, con la stessa velocità, poi sparito dai
principali media. Per i giovani che partecipano alla Corsa dei Miracoli l‘obiettivo principale è quello di impegnarsi per una giusta
causa, divertendosi. La scuola, dal canto suo, avrà la possibilità di avviare un progetto pluridisciplinare: il tema potrà essere
infatti affrontato nelle ore di italiano, scienze sociali, religione
ed educazione fisica. La Corsa dei Miracoli è rivolta a scuole
elementari, medie e superiori, ma anche a gruppi scout, gruppi
SKJ e parrocchie.
Per ulteriori informazioni è a disposizione la collaboratrice youngCaritas Isabella Distefano, [email protected], tel.
0471 304 334.
Nel 2014 circa 3.000 bambini e ragazzi hanno partecipato alla
quinta edizione della Corsa dei Miracoli in 15 località diverse di
tutto l’Alto Adige. La distanza percorsa è stata uguale alla tratta Bolzano-Tokyo andata e ritorno, oltre 25.000 chilometri per
raccogliere più di 80.000 euro, devoluti al progetto di sostegno
della Caritas alla scolarizzazione in Etiopia “Regali solidali - kit
scolastici per un futuro migliore”. id
Foto Arturo Zilli
Tasty waste
Rifiuti saporiti
contro lo spreco
In occasione della giornata mondiale dell’alimentazione
youngCaritas e il centro giovanile Pippo realizzeranno
un buffet gratuito e pubblico, un’iniziativa di sensibilizzazione sullo spreco alimentare.
Cassonetti dell’immondizia vicino a ristoranti, ma anche bar
e supermercati traboccanti cibo buttato. Per lo più alimenti che
sono ancora buoni. Le regole del mercato, però, non transigono.
E così ogni anno, nel mondo, milioni di tonnellate di cibo diventano rifiuti mentre milioni di persone, quasi un miliardo, soffrono la
fame. Buttiamo via un terzo del cibo prodotto. Ogni famiglia in Alto
Adige ne butta nella spazzatura 94 kg all’anno, pari a 282 euro.
E, poiché ogni alimento ha una propria impronta ambientale che
dipende dalla sua filiera di produzione, ciò significa che insieme al
cibo sprecato vengono gettati anche milioni di metri cubi di acqua.
Giusto per fare un esempio, in Italia, sono 1.226 i milioni di metri
cubi sprecati, la quantità equivalente al consumo annuale di acqua
di circa 19 milioni di italiani. Acqua, terra, energia, lavoro, tutto finisce in “discarica”.
Cifre impressionanti, che richiedono uno sforzo di tutti in direzione di una maggiore responsabilità nei confronti del pianeta che
ci ospita e della parte di popolazione che muore a causa della
fame. Ognuno può fare la sua parte. Per richiamare l’attenzione sul
tema il 16 ottobre, giornata mondiale dell’alimentazione, Caritas
proporrà alla popolazione bolzanina un buffet decisamente originale. Gratuito e pubblico. Presso il Centro giovani Pippo (Parco
Petrarca), grazie alla collaborazione tra youngCaritas e Arciragazzi,
si potranno gustare piatti preparati con cibo scartato - perché danneggiato o in scadenza – dai supermercati e dai negozi di alimentari ma ancora perfettamente commestibile.
Il buffet sarà aperto a tutti i cittadini e verrà preparato dai ragazzi
delle scuole alberghiere Gutenberg di Bolzano. Si sensibilizzano in
questo modo coloro che un domani lavoreranno con gli alimenti,
per andare così oltre la semplice ricercatezza dei piatti e portare
anche nelle cucine un nuovo modo di guardare il mondo e vivere
responsabilmente. Gli ospiti saranno messi al corrente delle diverse pratiche da rivedere: a livello industriale ma anche a livello
individuale. Frutta e verdura che non corrispondono a determinate
caratteristiche estetiche, per esempio, non approdano mai sugli
scaffali dei supermercati. E’ una decisione che le aziende prendono sulla base delle scelte dei consumatori.
“Scelte su cui tutti noi però possiamo riflettere per rivedere, nel
nostro piccolo, i nostri atteggiamenti – spiega Senio Visentin, coordinatore dell’iniziativa – Quanti di noi, se vedono un prodotto nel
banco frigo vicino alla data di scadenza optano per prenderne un
altro anche se magari lo si vuole consumare entro pochi giorni?”.
Su questo e altri atteggiamenti si rifletterà nell’arco dell’intera giornata. Nelle scuole e all’interno del centro giovanile Pippo, youngCaritas metterà a disposizione inoltre il laboratorio “Tasty Waste”
(rifiuti saporiti ndt). Attraverso video, discussioni e lavori i ragazzi
delle classi medie e superiori prenderanno coscienza dei meccanismi e delle cause che portano ogni anno milioni di tonnellate di
cibo non consumato nelle discariche di tutto il mondo. mb
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Foto Sabine Raffin
Formazione
“Il primo servizio che si deve agli altri
nella comunione, consiste nel prestar
loro ascolto.”
(Dietrich Bonhoeffer)
Ascoltare è aiutare
A chiunque sia interessato a un volontariato di accompagnamento di persone in difficoltà è dedicato il corso formativo bilingue e gratuito organizzato dalla Caritas diocesana che si terrà, a partire
da novembre 2014, a Bolzano e a Merano.
In collaborazione
con le parrocchie di Oltrisarco e Aslago
e con il Centro d’ascolto di Merano, la
Caritas diocesana organizza, a partire da
novembre 2014 due corsi di formazione
in italiano e tedesco pensati per persone di entrambi i gruppi linguistici che già
operano o desiderano operare nei gruppi
di volontari che dedicano parte del proprio tempo al prossimo, con visite a domicilio alle persone bisognose oppure in
centri di accoglienza, ascolto o distribuzione di alimenti o vestiario. I volontari che
frequenteranno il corso saranno messi in
grado di offrire consulenza e sostegno
a persone in diverse situazioni di bisogno, puntando in particolare sul lavoro di
gruppo e di rete.
Le forme che assume la povertà nella
nostra società benestante sono molto
diverse, ma se hanno un denominatore
comune, questo è certamente la soli-
10 Caritas6tu 04/2014
tudine. La povertà porta all’isolamento, e
l’isolamento porta a ulteriore povertà, in
un circolo vizioso che diventa difficile da
spezzare.
Proprio partendo dalla solitudine prende
le mosse il metodo dell’ascolto: il primo
obiettivo è offrire a chi è nel bisogno un
luogo sicuro e paziente, nel quale ognuno si possa sentire accolto per ciò che è,
nel quale la dignità umana sia rispettata
in modo semplice e naturale. Solo così
queste persone potranno iniziare, con il
sostegno dei volontari, un percorso di uscita dalla situazione di bisogno grazie alle
proprie capacità individuali.
I contenuti del corso verteranno sulla
situazione sociale in Alto Adige, sul volontariato come lavoro in team e sulla relazione di aiuto. Centrali saranno le tematiche della comunicazione verbale e non
verbale, dell’ascolto e il lavoro di rete con i
diversi servizi presenti sul territorio.
I relatori adotteranno delle metodologie
orientate all’effettivo aumento delle competenze dei partecipanti, con esercitazioni pratiche e incontri e visite ai servizi e
alle istituzioni sul territorio.
La partecipazione al corso fornisce le
competenze necessarie per il volontariato nei centri d’ascolto Caritas parrocchiali
e decanali. Tutti i partecipanti potranno,
se lo desiderano, operare in uno di questi
centri offrendo sostegno a persone e famiglie in difficoltà.
Entrambi i corsi formativi sono gratuiti,
inizieranno a novembre e prevedono una
serie di incontri serali (19.30 – 22.00) e alcuni incontri di una giornata intera, che si
terranno il sabato.
Ulteriori informazioni sono disponibili
presso il Servizio Caritas parrocchiali e
volontariato, a Bolzano, tel. 0471 304332
oppure via delle Corse 52 a Merano, Tel.
0473 495 632 a Bolzano. fb
Vetrina
Foto Archivio Caritas
Regali solidali
Molti di voi hanno probabilmente già donato, attraverso il programma dei “Regali
solidali”, un asino in Eritrea, una capra in
Kenya, alberi da frutta in Etiopia, legna
da ardere per gli anziani della Serbia o
un buono pasti per aiutare una famiglia in
Alto Adige oppure per altri scopi benefici
o anche inviando un voucher regalo a un
amico o un parente. Il prossimo periodo
natalizio vi offrirà nuovamente la possibilità
di continuare a regalare un dono significativo e veramente utile.
Nel mese di ottobre avrete un’occasione
particolare per supportare il programma
“Regali solidali”: partecipare, proponendo
di farlo anche ai vostri parenti e amici, a
due serate musicali che l’Associazione
Giardinieri dell’Alto Adige, i punti vendita
di Pur Südtirol-il Mercato dei Sapori e la
Meraner Weinhaus hanno sponsorizzato
per sostenere tutti i regali alternativi” che
Caritas propone e per sottolinearne il
significato concreto e simbolico. Gli incassi
dei due concerti saranno poi utilizzati per
finanziare il progetto “Alberi da frutta in
Etiopia”. I concerti:
Venerdì 24 ottobre, alle ore 19.00,
nella sede della Weinhaus di Lana (Zona
industriale 8), una serata africana, con
l’esecuzione di brani di tutto il mondo proposti dal gruppo Alma Mater e un viaggio
nella cucina africana.
Giovedì‚ 30 ottobre, alle ore 20.00, nella
cantina nella roccia presso la scuola Laimburg, proposto dall‘Associazione Giardinieri dell‘Alto Adige, incontro e dibattito con gli
ospiti di Caritas Meki (Etiopia). Presenterà
l’incontro la giornalista RAI Jutta Wieser.
La parte musicale sarà proposta dal coro
maschile di Siusi e dal trio femminile Siurayon (canto e arpa).
Ulteriori informazioni a www.caritas.bz.it
o al numero telefonico 0471 304 351/2. jh
Giornata missionaria mondiale
Vivere nella gioia, gioia nella fede
La nostra Chiesa è una comunità di
credenti che abbraccia tutto il mondo.
Questa comunità universale viene
festeggiata soprattutto durante il mese
di ottobre. La penultima domenica di
ottobre, durante le s. Messe si prega in
modo speciale per la chiesa missionaria e
le offerte raccolte vengono destinate alle
missioni. La colletta della Giornata Missionaria Mondiale è a favore delle diocesi più
povere del mondo. Finchè non riescono
a essere finanziariamente indipendenti,
infatti, molte comunità, parrocchie, diocesi
e case di formazione dipendono dagli aiuti
che arrivano dall’estero. La colletta viene
gestita direttamente dalle Pontificie Opere
Missionarie.
“Il mese missionario non ha, però, solo lo
scopo di sostenere il fondo di solidarietà
della Chiesa universale”, scrive Wolfgang
Penn, direttore di Missio, “ma vorrebbe
promuovere lo scambio e il dialogo sulla
fede nelle diverse parti del mondo. Nelle
diverse regioni e culture del mondo, infatti,
si celebra la fede in modo diverso. Molto
possiamo imparare dagli altri, perché la
Chiesa è una comunità che ha sempre da
imparare! Potremmo lasciarci coinvolgere
dalla gioia della fede che contraddistingue
tante Chiese giovani, che hanno gruppi
biblici molti dinamici e gruppi di auto-aiuto.
La scorsa primavera mi sono recato nelle
Filippine e ho incontrato molti cristiani
entusiasti e impegnati. Ho conosciuto una
Chiesa vivace, felice di vivere e di credere;
una Chiesa giovane, questa, che potrebbe essere per noi un esempio da seguire
anche nel nostro cammino sinodale verso
una Chiesa aperta e gioiosa”. missio
Foto Lichtenburg
Come comunico con la persona straniera?
Come è meglio comunicare con la
persona straniera? A cosa devo stare
attento/a? Quali sono le trappole cui fare
attenzione?
A queste e altre domande risponderà in
una formazione di 4 giornate divise in due
moduli, Monika Weissensteiner, antropologa che da anni si occupa di questioni
legate alla migrazione e all‘accoglienza
profughi. Grazie a esempi concreti i partecipanti potranno (ri)conoscere i fattori
che facilitano la comunicazione semplice
e interculturale e vedere come questa
influisce sul modo in cui una persona vive,
interpreta e comunica.
Queste competenze sono importanti non
solo nel lavoro con le persone straniere,
ma in generale in una consulenza sociale
orientata ai bisogni individuali.
Primo modulo: lunedì 27 e martedì 28
ottobre 2014; secondo modulo: lunedì 10
e martedì 11 novembre 2014.
Iscrizioni e informazioni: 0471/057100
oppure [email protected] dp
Caritas6tu 04/2014 11
Cosa, dove,
quando...
24.11
Badanti
17.10
Accompagna
mento al volontariato
Persone che sono interessate a partecipare
all’accompagnamento al volontariato sono pregate di iscriversi ento il 17 ottobre. La supervisione di gruppo per volontari
parte a novembre a Bolzano, Merano, Bressanone, Laives,
Brunico, Vipiteno e Silandro. Informazioni presso gli uffici del
Servizio Volontariato e Caritas parrocchiali: tel. 0471 304 330
oder [email protected].
8.11
Raccolta indumenti
usati
Sabato, 8 novembre, saranno raccolti biancheria e indumenti usati, scarpe e borse in buono stato.
Riguardo dello svolgimento della raccolta, nelle singole parrocchie saranno i rispettivi responsabili o parroci a informare
la popolazione. Ulteriori informazioni: tel. 0471 304 302 o
[email protected].
17.11
“Non dirmi che hai
paura”
Il 17 novembre incominciano le serate di
“Madre terra”. Sarà presentato, alla presenza dell’autore, il libro
“Non dirmi che hai paura” (ed. Feltrinelli), di Giuseppe Catozzella. Quest’appuntamento si terrà alle ore 20.30 nel Centro
Culturale Cristallo, via Dalmazia 30 a Bolzano. Informazioni: tel.
0471 202 016, www.teatrocristallo.it.
“Madre Terra”. Lunedì, 24 novembre (ore
20.30, sala don Lino Giuliani) si parlerà di “Badanti. Assistere
in terra straniera”, con Annemarie Profanter e Donika Suli.
Modera Massimiliano Boschi. Informazioni: tel. 0471 202 016,
www.teatrocristallo.it.
27.11
12.12
Questa economia
uccide
Venerdì, 12 dicembre, “Madre Terra” fa tappa a Bressanone. In mattinata (nella sala 224 dell’Università)
avrà luogo una tavola rotonda sul tema “Questa economia
uccide”. Francesco Comina, Susanne Elsen, Pio Fontana,
Martin Lintner, Walter Lorenz, Alexander Nitz, Paolo Renner e
Paolo Valente commentano l’esortazione “Evangelii Gaudium”
di papa Francesco, in particolare alcuni passi (letti da Barbara
Fingerle) di ambito sociale ed economico. Informazioni: tel.
0471 202 016, www.teatrocristallo.it.
Colophon
Il “Caritas6tu“ è l‘edizione speciale 05 della rivista di
Caritas, „Aiutare“, nr. 02 ago-sto 2014. Dal 19 aprile
2001 il periodico “Aiutare“ è iscritto nel Registro
Nazionale della Stampa con il numero p. 11180 sotto
il nome “Caritas info“.
Editore: Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone,
Volontariato e Caritas parrocchiali, Via Cassa di Risparmio 1, Bolzano, Tel. 0471 304 330, volontariato@
caritas.bz.it
12 Caritas6tu 04/2014
Sport invernale
Dal 27 novembre (ogni giovedì) partiranno a
Merano delle attività sportive per persone con e senza handicap. Informazioni: Caritas-Integra, via Winkel 12, Merano, tel.
366 58 93 285, [email protected].
Direttrice responsabile:
Renata Plattner
Redazione:
Matteo Battistella (mb), Francesca Boccotti (fb), Isabella Distefano (id), Judith Hafner (jh), Missio, Daniela
Paganini (dp), Renata Plattner (pla), Sabine Raffin (sr),
Paolo Valente (pv), Margreth Weber (mw).
Foto:
Archivio Caritas, Diocesi Bolzano-Bressanone, Isabella Distefano, Georg Hofer, Romina Keim, Lichtenburg,
Sabine Raffin, Günther Rederlechner, Arturo Zilli.