Decine di sfrattati bussano alla Caritas Chiudono le Aziende, si

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Decine di sfrattati bussano alla Caritas Chiudono le Aziende, si
Decine di sfrattati bussano alla Caritas
la Vita Cattolica
Chiudono le Aziende, si esauriscono le ore di cassa integrazione. Chi ha qualche risparmio da parte tira
avanti per un po'; altri, se ne hanno la possibilità, chiedono aiuto alla famiglia. I genitori, persino in nonni,
diventano un'ancora di salvezza. Quanto si può andare avanti così?
A giudicare dai recenti dati Istat sul crollo dei risparmi del secondo trimestre dell'anno, davvero poco.
L'istituto di statistica evidenzia una propensioneal risparmio (rapporto tra il risparmio lordo e il reddito) che
si è ridotta all'11,3%, in ddiminuzionedi 0,4 punti percentuali sul trimestre precedente e dell'1,2% rispetto
allo stesso periodo del 2010. E' il dato più basso da 11 anni.
A ben guardarsi intorno, la situazione è già drammatica. Spese condominiali e canoni d'affitto non pagati a
case che finiscono all'asta si stanno moltiplicando anche in Friuli.
Solo alla Caritas diocesana si è già rivolta una quarantina di persone. Donne e uomini che hanno perso il
lavoro e rischiano lo sfratto. Il dato è dell'ultimo inverno; ad oggi sarà certamente più alto. Poi c'è la coda
quotidiana per le richieste di aiuto nel pagamento delle bollette, per un sostegno nelle spese di tutti i giorni...
Tra poco si inizierà ad accendere il riscaldamento, e la fila si allungherà.
Molti gli stranieri, che non possono contare sul paracadute famiglia. “I friulani fanno più fatica a chiedere
aiuto – commenta la responsabilee del centro emergenze Caritas, Annarita De Narso -. Vengono quando
tutti gli altri canali sono chiusi. Si rivolgono prima alle familglie d'origine, ai parenti. Ma oggi anche loro
sono in aumento, soprattutto per le richieste di microcredito”. E proprioo questo strumento messo in campo
dalla Caritas ormai daun paioo d'anni, riesce a garantire un aiuto concreto a quanti si trovano a dover far
fronte ad impegni finanziari superiori alle proprie capacità economiche immediate.
Le richieste sono numerose. Un'ottantina le persone aiutate col microcredito in due anni. “Interveniamo a
sostegno di chi chiede aiuto per soddisfare bisogni importar tanti – spiega De Nardo -, dalle spese per
interventi sanitari a quelle per la casa o per l'acquisto di un mezzo per raggiungere il lavoro. A seguito di
un'attenta valutazione vengono erogati prestiti fino a 3 mila euro, a tasso agevolato”. Senza mai dimenticare
l'aspetto pedagogico. Le famiglie che hanno bisogno d'aiuto, infatti, vengono assistite nella gestione delle
finanze. “Li chiamiamo volontari del microcredito – spiega De Nardo -. Sono generalmente ex bancari in
pensione che, come volontari, aiutano le famiglie a gestire le proprie entrate. . Spiegano loro che i primi costi
da tagliare sono quelli superflui, come pay tv, telefonia, palestra... Danno consigli sugli accorgimenti utili a
far quadrare i conti. Trovarsi di fronte alla necessità di dover cambiare tenore familiare, il più delle volte non
è affatto semplice. E le rinunce costano parecchia fatica”.
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