progetto integrale
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PAT/RFS162-21/01/2016-0028074 - Allegato Utente 4 (A04) Codice modulo 006193 Da allegare alla “Domanda di valutazione proposte progettuali di servizio civile universale provinciale” (legge provinciale 14 febbraio 2007 n. 5, art. 21bis)” SCHEDA PROGETTO ENTE 1 ) Ente proponente il progetto o capofila Villa S. Ignazio cooperativa di solidarietà sociale onlus 2.1) Se c’è coprogettazione, indicare il/i partner: Rete Radiè Resch – Associazione di Solidarietà Internazionale 2.2) Se c’è ATS, indicare il/i partner_____________________________________________ (allegare l’impegno alla formalizzazione dell’ATS prima dell’avvio del progetto) CARATTERISTICHE PROGETTO 3) Titolo del progetto: RETI – Ricercare Esperienze in Territori Inediti 4) Tipo finanziamento: □ □ X A) Totalmente finanziato PAT B) Parzialmente finanziato C) Totalmente autofinanziato 5) Data avvio progetto: 01/04/2016 6) Durata progetto (in mesi) 9 7) Numero dei giovani da impiegare nel progetto: 2 7.1) Numero posti senza vitto e alloggio: 7.2) Numero posti con solo vitto: 1 7.3) Eventuale numero posti con vitto e alloggio: 1 11) Numero ore di servizio settimanali dei giovani, ovvero monte ore complessivo (con inserimento ore minime settimanali): 1080 ore minimo 12h/sett 5 12) Giorni di servizio a settimana dei giovani (minimo 5, massimo 6): Specificazione del numero di giornate a settimana per lo svolgimento delle ore minime settimanali: 2 Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015 13) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto: Definizione della sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. Sede 1 Villa S. Ignazio cooperativa di solidarietà sociale onlus Trento Via delle Laste, 22 3423 2 Casa Orlando Trento 3 Rete Radiè Resch Trento N. 4 5 6 7 8 9 10 11 Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015 Via S. Giovanni Bosco, 10 Via delle Laste, 22 N. Vol. per sede 2 Nominativi degli OLP Cognome e Nome Data di nascita C.F. Gardumi Fulvio 15/08/1949 GRDFLV49M15L378H 2 Gardumi Fulvio 15/08/1949 GRDFLV49M15L378H 2 Gardumi Fulvio 15/08/1949 GRDFLV49M15L378H 14) Descrizione del progetto CONTESTO DI RIFERIMENTO Il progetto è centrato sulla partecipazione dei giovani in servizio civile alle attività della cooperativa Villa S. Ignazio (comunità di accoglienza e servizio di accoglienza notturno “Casa Orlando”) e dell’Associazione di Solidarietà Internazionale Rete Radiè Resh. Intende rispondere al bisogno dei giovani di “dare un senso” al loro tempo impegnandosi in attività concrete in ambito sociale e di acquisire e/o consolidare delle competenze utili nella vita e in un futuro ambito lavorativo. “Il rischio di povertà è andato aumentando in seguito alla crisi economica specialmente per le generazioni più giovani”1. I tassi di disoccupazione, in particolare giovanile, sembrano essere irriducibili anche solo facendo riferimento ai dati dell’anno precedente. In un quadro siffatto, a prescindere dalle politiche economiche di sistema che il Paese attuerà, il sentimento di impotenza spesso sembra prevalere. Anche un territorio ricco e coeso come la Provincia di Trento sperimenta una crisi occupazionale testimoniata dai dati. La situazione congiunturale dell’occupazione è difficile per tutta la popolazione, ma è particolarmente complessa per i giovani per i quali la crisi rischia di tradursi in una prolungata inattività e nella negazione della possibilità di condurre una vita impegnata e, in prospettiva, autonoma. Per i giovani è dunque difficile trovare una propria collocazione nella società, esprimere la propria creatività, costruire relazioni sociali. Questi aspetti sono sempre più trasversali e accomunano i giovani, spesso anche chi desidera intraprendere un percorso di servizio civile, gli ospiti in difficoltà presenti a Villa S. Ignazio, così come, seppur con le dovute distinzioni, le persone senza fissa dimora (destinatari del servizio di accoglienza notturna di Casa Orlando) e gli stranieri (destinatari delle attività specifiche previste dalla Rete Radie Resh) che faticano a trovare una loro collocazione soddisfacente nel nostro paese. Il servizio civile è sicuramente centrale nella costruzione di legami di vicinanza e di reciprocità, soprattutto in contesti difficili come quelli delle persone in situazione di disagio. Inoltre risponde anche all’esigenza sempre più diffusa tra i giovani di trovare un senso, un qualcosa in cui valga la pena investire tempo, risorse ed energie per costruire il proprio futuro, pena cadere in quel nichilismo distruttivo di cui parla Galimberti2. Un servizio, centrato sia sul fare ma anche sull’esserci e sulla relazione, che interroga i giovani, pone delle questioni, stimola la ricerca, la riflessione e il cambiamento. Un’esperienza di contatto con storie di vita difficili, di sperimentazione in vari ambiti di azione e relazione; perché possa portare frutto è importante che questa sia accompagnata, sostenuta e rielaborata. In questo senso il percorso si propone da un lato come esperienza concreta, dall’altro come ascolto e conoscenza di sé, di rilettura e rielaborazione individuale e collettiva dell’esperienza. Un modo dunque di fare orientamento, tenendo conto, “di tutti i fattori (personali e di contesto) di cui un ragazzo è portatore” […] “con la responsabilità di guidare i nostri giovani attraverso percorsi che possano far emergere entusiasmi, potenzialità e vocazioni”3. Inoltre, negli ultimi anni, il servizio civile è entrato a far parte delle politiche lavorative aprendo un canale privilegiato di avvicinamento al mondo del lavoro: dalla nostra esperienza passata rileviamo che una buona parte di giovani scelgono in modo consapevole l’ente in cui 1 EU Social Justice Index 2014, progetto di ricerca della London School of Economics e della fondazione tedesca Bertelsmann Stiftung 2 Umberto Galimberti, ibidem 3 Arianna Bazzanella, Quinto rapporto biennale “Giovani in Trentino 2013” Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015 svolgere il servizio civile perché spesso assimilano tale esperienza ad un periodo di tirocinio e l’investimento di tempo è anche un investimento in formazione personale e professionale. Il filo conduttore dell’intero progetto sarà la riflessività4: fare, riflettere ed apprendere nell’ottica dell’implementazione delle competenze di vita. Le life skills possono rappresentare dei validi strumenti per migliorare le proprie competenze attraverso una maggiore consapevolezza di sé e del proprio stare nelle relazioni. Lavorare su aspetti quali l’ascolto, la comunicazione, la gestione delle emozioni, l’empatia, il conflitto, può aiutare le persone ad avviare un percorso di consapevolezza del proprio sé e migliorare le proprie modalità relazionali, sempre nell’ottica di migliorare il proprio benessere e - per chi presta un servizio a fianco di persone in difficoltà - quello altrui. Il lavoro sulle life skills (oggetto ormai da diversi anni della nostra formazione specifica, vedi modulo “Stare in relazione”), in particolare quello sulla consapevolezza di sé, funge anche una importante funzione di orientamento rispetto al proprio percorso di vita, ai propri desideri e aspirazioni future. DESCRIZIONE ENTI La cooperativa Villa S. Ignazio si occupa da quasi quarant’anni dell’accoglienza di persone in difficoltà e parallelamente ha portato avanti attività di formazione e sensibilizzazione sul disagio sociale. La particolarità di Villa S. Ignazio è quella di non accogliere persone che rientrano in specifiche tipologie per le quali esistono già sul territorio strutture apposite (es: disabilità, tossicodipendenza ecc.) ma di rispondere a quei bisogni residuali che non rientrano in categorie specifiche e che quindi non trovano risposte altrove. Gli obiettivi della cooperativa sono la promozione umana e l’integrazione sociale delle persone, con particolare riferimento a soggetti socialmente svantaggiati e l’attenzione a tutti i bisogni della persona siano essi umani, spirituali, culturali e materiali, nell’aspirazione di una loro armonica realizzazione. La dimensione organizzativa della cooperativa promuove l'incontro fra persone diverse e trae dall'incontro di queste diversità opportunità di cambiamento, sia sul fronte di chi accoglie che di quello di chi viene accolto. In questa prospettiva la persona non si identifica con il disagio di cui è portatore, ma viene vista in un’ottica più ampia che include la sua biografia, i vissuti, le risorse, le competenze ecc. Tali obiettivi vengono perseguiti attraverso i settori che compongono la cooperativa: Ospitalità, Accoglienza Sociale, VSI Progetti e Casa Orlando, con una stretta collaborazione tra lavoratori (sono circa 35 tra dipendenti e collaboratori) e volontari (circa 60). L’Ente, inoltre, si avvale di una pubblicazione mensile chiamata “Fractio Panis” al fine di promuovere le attività che svolge tra i soci e le persone interessate. Di seguito offriamo una breve descrizione del settore con cui i giovani si confronteranno maggiormente. Settore Accoglienza Sociale L'Accoglienza Sociale intende rispondere ad alcuni problemi della popolazione giovanile che attualmente non trovano risposta o attenzione adeguata da parte delle strutture esistenti; si tratta di persone maggiorenni (maschi e femmine) che presentano difficoltà personali e sociali (ad es. persone con disagio psichico, donne vittime di tratta, stranieri con difficoltà di inserimento sociale..) e che richiedono un intervento educativo e una residenza temporanea in un ambiente protetto, nella prospettiva di una vita autonoma. L'ospite in difficoltà viene inserito, per un periodo determinato e con un progetto educativo (che può durare da qualche 4 Cfr. D. Shon, L’apprendimento riflessivo Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015 mese a qualche anno a seconda della persona), in una comunità mista con tirocinanti, volontari residenti, giovani in servizio civile. I progetti educativi individualizzati vengono portati avanti dalla persona, affiancata dall’educatore, e con la continua collaborazione con i Servizi Sociali, con il Centro di Salute Mentale e con altre reti, formali ed informali, presenti sul territorio. Gli obiettivi sono l’autonomia e l’autorealizzazione della persona. Casa Orlando Casa Orlando è una struttura di accoglienza per persone con disagio abitativo situata nel centro di Trento e gestita da Villa S. Ignazio nella quale si sta sperimentando la partecipazione attiva degli stessi utenti nella realizzazione di questo servizio. Gli hope (homeless peers) sono infatti persone che hanno vissuto questo tipo di disagio e che affiancano l’operatore nella relazione d’aiuto con le persone in difficoltà, offrendo la propria esperienza di vita come occasione di confronto con l’altro. Gli hope sono direttamente responsabili della casa che gestiscono assieme agli ospiti. La struttura ospita 18 persone, sia italiane che straniere; la differenza rispetto ad altre strutture simili presenti in città riguarda la durata dell’ospitalità, in media attorno ai 6 mesi, che ha l’obiettivo di: - offrire una certa stabilità abitativa alle persone per poter affrontare gli altri problemi (lavorativo, di salute, relazionale….); - permettere la creazione di legami importanti e relazioni significative, di un clima accogliente e familiare che aiuti a “sentirsi a casa”. La Rete Radié Resch di solidarietà internazionale, presente in Italia dal 1964 e in Trentino dal 1982, segue progetti di auto sviluppo e auto liberazione nel Sud del mondo. Dall’anno scorso ha cominciato a seguire anche progetti rivolti ai profughi arrivati in Italia. La Rete del Trentino ha avviato un progetto in collaborazione con alcuni gruppi spontanei che si occupano di accoglienza ai profughi (Gruppo Non Laviamocene le Mani di Rovereto e un altro gruppo spontaneo di Trento): inizialmente ha stanziato un fondo per garantire un alloggio a sette profughi (sei africani e uno afgano), segnalati dai due gruppi spontanei come particolarmente in difficoltà. La Rete nazionale ha assegnato alla Rete trentina un fondo straordinario (12 mila euro) per garantire l’alloggio ai sette per un anno. Nel frattempo l’impegno della Rete trentina era quello di trovare occasioni lavorative per i sette profughi, in modo da renderli almeno parzialmente autonomi. I due gruppi spontanei incontrano settimanalmente i sette ragazzi per lezioni di italiano, aiuto nei compiti per chi tenta la licenza media (in partenza erano tutti analfabeti), assistenza giuridica, sanitaria, burocratica, ricerca di lavoro ecc. Dopo aver chiesto in più direzioni e aver constatato l’enorme difficoltà di trovare posti di lavoro, si è deciso costituire un’associazione di promozione sociale, denominata “Multicolor”, che inizialmente si proponeva di avviare i ragazzi ad attività di tinteggiatura, giardinaggio, pulizie e piccoli lavori di manutenzione. Successivamente si è pensato ad un’attività lavorativa che fosse abbastanza semplice da eseguire per ragazzi con scarsa conoscenza della lingua italiana. L’idea è stata quella della distribuzione di materiale pubblicitario, attività che è svolta in prevalenza, se non totalmente, da stranieri. Finora è stata sperimentata la distribuzione di qualche stampato pubblicitario e di volantini per iniziative culturali e alcune aziende si sono dette interessate (i prezzi sono competitivi perché l’associazione non ha scopo di lucro). Tra gli enti che hanno già affidato la distribuzione di proprio materiale informativo c’ è il Centro Formazione per la Solidarietà Internazionale (CFSI) di Trento. L’altra attività sperimentata finora è quella della preparazione di cene e pranzi in occasione di incontri culturali o di informazione o di incontri/assemblee di gruppi, parrocchie e associazioni. Finora si sono realizzati alcune cene e pranzi, con prodotti africani acquistati Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015 nel negozio All’ombra del Baobab, gestito da un profugo del Mali, e in altri negozi gestiti da immigrati. Le offerte raccolte hanno permesso di far guadagnare ai ragazzi profughi piccole somme di denaro utili per il loro sostentamento e nello stesso tempo hanno coinvolto ciascuno di loro in attività lavorative che li fanno sentire utili e apprezzati. DESTINATARI DEL PROGETTO Destinatari del progetto sono: - i 2 giovani che intraprendono un percorso di servizio civile, portatori di risorse, energie, entusiasmo e competenze, ma anche a volte di fragilità e disorientamento rispetto al futuro; - i profughi seguiti dall’Associazione di solidarietà internazionale “Rete Radiè Resch” ; - le persone accolte a Villa S. Ignazio che faticano a reintegrarsi socialmente per via delle difficoltà sociali che vivono. Non rientrano in specifiche tipologie per le quali esistono già sul territorio strutture apposite (es: disabilità, tossicodipendenza ecc.). Il totale di persone ospitate attualmente con il dato aggiornato a settembre 2015 è di 47 persone; ESIGENZE RILEVATE E RUOLO DEL PROGETTO L’esigenza rilevata dalla Rete Radiè Resch è quella di avere un supporto nell’accompagnamento dei profughi rispetto alle attività sopra elencate. Al momento si occupa di tutti questi aspetti (da quelli di coordinamento a quelli molto concreti) alcuni volontari molto assorbiti da questi compiti. La prospettiva di questo progetto è quella di avere un supporto affinché si possa creare una piccola équipe di lavoro al fine da un lato di sgravare i volontari, dall’altro di arricchire gli scambi e le possibilità che stanno nascendo da questa sperimentazione. Altro aspetto rilevante riguarda la mancanza di una sede dalla quale poter svolgere le attività. Questo progetto permetterà ai giovani in servizio civile di avvalersi degli spazi e degli strumenti della cooperativa Villa S. Ignazio. Per quanto riguarda il settore Accoglienza Sociale e Casa Orlando di Villa S. Ignazio, l’esigenza rilevata dagli operatori è legata al costante e crescente bisogno di beneficiare dal punto di vista relazionale di un contesto eterogeneo e positivo, di avere maggiori opportunità di socializzazione ed essere sostenuti e affiancati nello svolgimento dei compiti assegnati. In questo senso il ruolo del presente progetto è quello di supportare gli operatori nella creazione di tale contesto e di essere promotore del sostegno alle persone in difficoltà, con evidenti ricadute sui destinatari sopra descritti. L’altra esigenza che ci ha condotto alla presentazione di questo progetto è legata alla volontà di intensificare il contatto e lo scambio tra queste realtà anche al fine di favorire eventuali ulteriori collaborazioni. OBIETTIVI DEL PROGETTO DEL GIOVANE In riferimento al contesto sopra descritto, le finalità principali di questo progetto sono favorire nei giovani in servizio civile una crescita dal punto di vista personale e delle competenze utili all’ingresso nel mondo del lavoro. A ) PER I GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE - aumentare la consapevolezza rispetto alle proprie caratteristiche, risorse e limiti, autostima e favorire l’orientamento rispetto alle scelte future; - sviluppare competenze relazionali legate all’ambito lavorativo attraverso diverse forme di collaborazione (con i colleghi, gli utenti, i responsabili, i referenti degli altri enti…) e sviluppare competenze progettuali di base attraverso riflessione, confronto, condivisione, verifica con gli stessi; Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015 - raggiungere un certo grado di autonomia, responsabilità e capacità di iniziativa per il raggiungimento degli obiettivi condivisi; - sperimentare e facilitare la collaborazione tra la cooperativa Villa S. Ignazio e la Rete Radiè Resch; - contribuire all’inclusione sociale delle persone con difficoltà attraverso la sperimentazione relazionale ed operativa e l’incontro con le diversità personali e culturali creando legami positivi all’interno di un contesto sociale e formativo. B) PER GLI ENTI: - - per la Rete Radiè Resch: implementare le attività di sensibilizzazione sul territorio e di supporto ai profughi per Villa S. Ignazio: promuovere la maggiore socializzazione degli ospiti, sostenere gli interventi di reinserimento sociale e contribuire al buon funzionamento della struttura.. continuare la sperimentazione relativamente alla certificazione delle competenze, ambito che il settore della cooperativa VSI Progetti intende approfondire nel 2016 anche attraverso una formazione specifica. MODALITÀ E CRITERI DI SELEZIONE DEI GIOVANI I giovani saranno invitati ad un colloquio attitudinale nel quale verranno esplorati i seguenti aspetti: - condivisione degli obiettivi del progetto; - attitudine alle relazioni interpersonali e al lavoro in équipe; - desiderio di impegnarsi e di portare a termine l’intero percorso; - voglia di mettersi in gioco; - disponibilità e interesse al lavoro negli ambiti previsti dal progetto. Il colloquio sarà anche un’occasione importante per rispondere a eventuali dubbi/domande del candidato rispetto al progetto. L’OLP E LE ALTRE FIGURE DI RIFERIMENTO L’operatore locale di progetto è un giornalista professionista che ha sempre manifestato una sensibilità e un impegno in ambito sociale. Dal 1982 è referente per il Trentino della Rete di Solidarietà internazionale Radié Resch. Ha fatto parte per due legislature del Consiglio di amministrazione della Cooperativa sociale Villa S. Ignazio. E’ direttore della rivista “Fractio Panis” di Villa S. Ignazio. La sua funzione è quella di supportare i giovani nell’operato quotidiano delle attività relative alla Rete Radié Resh e di collegamento con la realtà di Villa S. Ignazio anche con la partecipazione ai momenti di monitoraggio sull’avanzamento del progetto. Le altre figure che affiancheranno i giovani durante il progetto ricoprono incarichi sia all’interno del settore VSI Progetti che all’interno del settore Accoglienza e nel servizio di Casa Orlando: si tratta di educatori, assistenti sociali e altri operatori con esperienza pluriennale in ambito sociale che affiancheranno i giovani nel lavoro quotidiano e li seguiranno nel percorso di orientamento e formazione. ATTIVITA’ E RUOLO DEI GIOVANI IN SCUP Il percorso che proponiamo intende far conoscere ai giovani le due realtà coinvolte nel progetto, permettere loro di sperimentarsi con maggiore incisività nell’attività che ritengono Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015 più interessante rispetto ai loro interessi e progetti futuri e fornire loro un’opportunità formativa e di avvicinamento al mondo del lavoro. Dal punto di vista organizzativo i giovani svolgeranno un primo mese di conoscenza in entrambi gli enti e nei vari settori previsti dal progetto; a partire dal secondo mese, sulla base delle caratteristiche e attitudini personali, con ogni giovane sarà costruito un piano di lavoro personalizzato su alcune specifiche attività. La regia generale del percorso e l’operatore locale di progetto faranno capo alla cooperativa Villa S. Ignazio. I due giovani parteciperanno insieme alle attività di formazione specifica durante tutta la durata progettuale. Il progetto prevede inoltre la proposta della residenzialità; non obbligatoria e non necessariamente dall’inizio del percorso, può offrire ai giovani anche la possibilità di vivere fuori casa e sperimentare le proprie autonomie. Per quanto riguarda il dettaglio delle attività, abbiamo scelto di raggrupparle nei diversi ambiti di lavoro e non sono da considerarsi esposte in modo cronologico vista la varietà delle attività a disposizione, la volontà di costruzione del percorso con i giovani interessati e l’impossibilità di conoscere a priori le loro attitudini. Ambito di lavoro, laboratorio o settore di riferimento Dettaglio delle attività Animazione di comunità (Settore Accoglienza Sociale) Organizza attività di animazione* per la comunità di accoglienza Manutenzione (Laboratorio Verde e settore Accoglienza Sociale) Manutiene* la struttura e gli spazi verdi Ritira trapianti e attrezzatura dai vivai con utilizzo di mezzi motorizzati Irriga aiuole ornamentali Cartellina piante orticole/ornamentali *animazione = serata cinema, merenda settimanale, palestra settimanale, gita settimanale, corsi di musica, teatro, fotografia *manutiene = imbianca, cura le piante, traccia i sentieri nel parco, si occupa del ritiro dei rifiuti facendo attenzione alla raccolta differenziata… Organizza cene/pranzi/buffet solidali coinvolgendo un gruppo di profughi contatta parrocchie, associazioni, enti e propone loro questo tipo di servizio, contatta i relatori e/o procurare i video da proiettare, accompagna il cuoco profugo a fare la spesa, accompagna i profughi sul posto, raccoglie le offerte a fine pranzo/cena, paga in accordo con l’Associazione i costi di chi presta la cucina e distribuisce ai ragazzi la cifra pattuita, da’ una formazione ai ragazzi in materia di cucina e servizio in tavola,…) Organizza la distribuzione di stampati contatta ditte trentine, anche via mail, per offrire loro il servizio, prende il materiale per consegnarlo ai ragazzi che lo distribuiscono, controlla che il lavoro venga svolto correttamente, segnala al commercialista le giornate in cui i profughi lavorano e gestisce i rapporti con i commercialisti (buste paga, ecc.) Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015 Trasversalmente agli ambiti di lavoro appena descritti, si innestano le competenze di vita e di cittadinanza attiva che riteniamo centrali nel progetto e che si auspica saranno apprese dai giovani durante lo svolgimento delle attività. PERCORSO FORMATIVO VALUTAZIONE DEI GIOVANI, MONITORAGGIO E Il percorso formativo del giovane riguarda il servizio quotidiano, i percorsi di formazione generale e specifica, i monitoraggi in itinere e la valutazione finale del progetto. Queste azioni si integrano a vicenda e hanno tutte una stretta valenza formativa. La metodologia adottata si centra su alcune dimensioni fondamentali: • riflessione sull’esperienza: il monitoraggio, accanto alla formazione, è inteso come occasione di rielaborare e aggiungere valore alla propria esperienza di servizio civile; • partecipazione: i giovani sono chiamati ad un ruolo attivo, di co-determinazione del loro percorso e di lavoro su eventuali criticità che possono emergere; • apprendimento sociale: la formazione è concepita sia come percorso individuale sia come occasione di confronto di gruppo, in un’ottica di apprendimento. FORMAZIONE SPECIFICA Modulo 1: Presentazione degli enti – 2 ore Questo momento formativo ha lo scopo di far conoscere ai due giovani gli enti dal punto di vista dell’organizzazione, delle persone con cui lavorano, delle metodologie che utilizzano e dei valori che li guidano. Formatori: Massimo Komatz, Coordinatore Generale della Cooperativa Villa S. Ignazio Fulvio Gardumi, referente Rete Radiè Resch Modulo 2: Stare in relazione - 24 ore La formazione accompagna i giovani in servizio civile alla consapevolizzazione e allo sviluppo delle personali competenze pensate come risorse nella gestione delle relazioni interpersonali alla pari e delle relazione d’aiuto. Verranno approfondite alcune tematiche specifiche come la comunicazione interpersonale, la consapevolezza, la gestione del conflitto, l’empatia, l’ascolto e le emozioni. Formatrice: Federica Rela, lavora per la cooperativa sociale Villa S. Ignazio come referente del Servizio Formazione. Si occupa di progettazione e gestione di interventi in ambito sociale e formativo e di formazione sulle competenze trasversali. Modulo 3: Villa S. Ignazio: passato, presente e prospettive future - 14 ore I contenuti riguardano gli aspetti normativi e i mutamenti del contesto sociale, le appartenenze alle reti a cui la cooperativa Villa S. Ignazio aderisce (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, Jesuit Social Network). Oltre alla presentazione degli elementi del panorama sociale quotidiano, si entrerà nello specifico del Paradigma Pedagogico Ignaziano e della Psicologia Rogersiana - che da sempre caratterizzano l’approccio metodologico di riferimento per la cooperativa – riflettendo sulla loro declinazione nel contesto attuale. E’ prevista un’alternanza tra momenti frontali e momenti di rielaborazione di gruppo Formatori: Livio Passalacqua, Alberto Remondini, Riccardo Baldi. Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015 Modulo 4: Vivere la comunità – 14 ore Percorso di accompagnamento all’esperienza di servizio in comunità 1° incontro: Introduzione alla condivisione in comunità (1,5 ore) Giornata intensiva “Vivere la comunità” (6 ore): la comunità mista, l’organizzazione della comunità, le regole e il loro senso, il fare assieme. 2° incontro: Affettività e relazione (1,5 ore) 3° incontro: La gestione dei conflitti (1,5 ore) 4° incontro: Vicinanza e distanza nella relazione (1,5 ore) 5° incontro: La conclusione della permanenza in comunità (2 ore) La formazione aiuta i giovani in servizio civile ad avere maggiori informazioni, strumenti e possibilità di confronto rispetto alla vita in comunità. Formatore: Marco Degasperi, lavora come educatore professionale per la cooperativa sociale Villa S. Ignazio Modulo 5: Centro Astalli: collaborazioni possibili – 2 ore Conoscenza delle possibilità formative e di sensibilizzazione offerte dal Centro Astalli Trento; conoscenza dei referenti dell’associazione rispetto a queste tematiche. Formatore: Giovanna Fabris, operatrice del Centro Astalli Trento Modulo 6: Igiene e sicurezza alimentare – 4 ore Cenni generali sul sistema HACCP (breve storia, normativa, piano di autocontrollo aziendale e relative procedure), oltre che cenni di microbiologia e malattie di origine alimentare. Formatrice: Mirta Oberosler, lavora per la cooperativa sociale Villa S. Ignazio come responsabile di casa nel settore Ospitalità. E’ responsabile e formatore dell’autocontrollo aziendale HACCP. Modulo 7: Incontro formativo “La sicurezza sul lavoro” – 4 ore L’incontro introdurrà i giovani alla legge 81/08, proponendo approfondimenti specifici sulle attrezzature utilizzate nelle attività progettuali e sulle relative normative e precauzioni specifiche. Formatore: Federico Zanasi, responsabile del servizio di prevenzione e protezione secondo quanto previsto dal d.l. 81/2008. MONITORAGGIO La Cooperativa Villa S. Ignazio dedica al monitoraggio luoghi e momenti specifici: • la Commissione Servizio Civile è l’organo che funge da collegamento tra équipe di progetto (O.L.P., esperto di monitoraggio, referente per la comunicazione) e referenti dei settori, all’interno del quale viene collegialmente valutato l’andamento delle attività progettuali; • i colloqui di accompagnamento che permettono di realizzare una verifica costante dell’andamento del progetto di servizio personalizzato di ciascun giovane e fungono da strumento di consulenza, anche orientativa, ad personam durante tutto lo svolgimento del servizio. Ciò al fine di supportare il giovane nell’elaborazione di un progetto che valorizzi le proprie competenze (anche in vista di una possibile validazione/certificazione) e aspirazioni e che sottolinei gli aspetti di co-responsabilità. In adempimento alle nuove indicazioni relativamente al monitoraggio SCUP, è nostra intenzione utilizzare gli strumenti previsti anche nell’ambito della Commissione Servizio Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015 Civile. Verranno condivisi i diari dei giovani e le loro valutazioni sull’andamento delle attività; l’O.L.P., assieme agli altri partecipanti, restituirà un feedback rispetto allo stato di avanzamento del progetto e al livello di partecipazione dei giovani. La chiusura del percorso sarà seguito con particolare attenzione, cercando di accompagnare il giovane al post SCUP, costruendo già in fase conclusiva del progetto, anche alla luce delle acquisizioni maturate nell’ambito del servizio svolto, delle ipotesi di impegno futuro (di studio, tirocinio, ricerca lavoro…) VALUTAZIONE Per valutazione intendiamo, etimologicamente, il “dare valore” ad ogni acquisizione, ad ogni piccolo traguardo raggiunto dalla persona sia in termini operativi, di obiettivi concreti raggiunti, sia in termini di consapevolezza. La valutazione è trasversale a tutto il percorso. In fase di chiusura di progetto verrà dedicata particolare attenzione ad una restituzione al ragazzo rispetto all’esperienza. L’ultima Commissione Servizio Civile sarà un momento di valutazione collettiva nel quale il giovane riferirà agli operatori della commissione rispetto alla propria esperienza, e gli operatori daranno un feedback puntuale sul lavoro svolto e sul percorso di formazione realizzato. Anche gli strumenti di valutazione finale predisposti dalla PAT (scheda di monitoraggio del progetto e report conclusivo sull’attività svolta) saranno occasione di riflessione e capitalizzazione dell’esperienza. RISORSE IMPIEGATE Le risorse umane previste per la realizzazione del progetto sono le seguenti: • 1 OLP, formatori, équipe progettuale • 3 Coordinatori della Cooperativa Villa S. Ignazio (Coordinatore Generale, Settore Accoglienza Sociale e Casa Orlando) • Operatori della struttura (4 per il Settore Accoglienza Sociale) • il referente della Rete Radiè Resch. Rispetto alle risorse tecniche strumentali, disponiamo dei seguenti spazi e strumenti: • per attività progettuale: 1 postazione con pc con accesso alla rete e possibilità di utilizzare telefono, fotocopiatrice ecc.; • per attività di formazione: aule formative (dotate di lavagne e, al bisogno, di strumenti quali pc, proiettore, stereo, materiale vario di cancelleria), 1 biblioteca (con libri di psicologia, sociologia, educazione, manuali, riviste specialistiche e divulgative). • per le esigenze dei giovani in servizio civile, così come di tutti gli ospiti, la struttura dispone di portineria, reception, centralino, 3 sale da pranzo, servizi igienici, angolo lettura, stanze da letto, cucina professionale, lavaggio piatti, sala TV. CONOSCENZE ACQUISIBILI Nel presente paragrafo elenchiamo i principali ambiti di lavoro all’interno del progetto di servizio civile universale provinciale e le conoscenze acquisibili durante le attività proposte. Ambito dell’animazione di comunità Attività Conoscenze acquisibili Organizza attività di animazione* per la Tecniche di animazione Elementi di progettazione educativa Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015 Capacità di parlare in pubblico Capacità di relazione Metodi e tecniche di comunicazione per esprimere soddisfacenti relazioni con gli *animazione= serata cinema, merenda ospiti settimanale, palestra settimanale, gita Capacità di proporre azioni di animazione settimanale, corsi di musica, teatro, sociale e culturale fotografia Conoscenze relative alle dinamiche di gruppo comunità di accoglienza Ambito della manutenzione Conoscenze acquisibili Attività Capacità di relazione Manutiene la struttura e gli spazi verdi Ritira trapianti e attrezzatura dai vivai con Principi comuni e aspetti applicativi della legislazione in materia di sicurezza utilizzo di mezzi motorizzati Conoscenze relative alla manutenzione della Irriga aiuole ornamentali struttura e degli spazi verdi (imbiancare, Cartellina piante orticole/ornamentali curare le piante…) Autonomia negli spostamenti con mezzi motorizzati Elementi di botanica Ambito dell’organizzazione di cene/pranzi/buffet Conoscenze acquisibili Attività Organizza cene/pranzi/buffet solidali Capacità di comunicazione e relazione Conoscenza del territorio coinvolgendo un gruppo di profughi : contatta parrocchie, associazioni, enti per Elementi di contabilità proporre loro questo tipo di servizio, Autonomia negli spostamenti con mezzi contatta i relatori e/o procurare i video da motorizzati proiettare, accompagna il cuoco profugo a Capacità di proporre azioni di animazione fare la spesa, accompagna i profughi sul sociale e culturale posto, raccoglie le offerte a fine Conoscenze relative alle dinamiche di pranzo/cena, paga in accordo con gruppo l’Associazione i costi di chi presta la Conoscenza della normativa HACCP e delle cucina e distribuire ai ragazzi la cifra regole del servizio in tavola pattuita, da’ una formazione ai ragazzi in Relazioni con il pubblico materia di cucina e servizio in tavola,… Ambito dell’organizzazione della distribuzione di stampati Conoscenze acquisibili Attività Gestisce e organizza la distribuzione di Capacità di relazione stampati (contatta ditte trentine, anche via Conoscenze relative alle dinamiche di mail, per offrire loro il servizio, prende il gruppo materiale per consegnarlo ai ragazzi che lo Capacità di coordinamento distribuiscono, controlla che il lavoro Capacità di promozione del servizio venga svolto correttamente, segnala al Capacità di lavoro in équipe commercialista le giornate in cui i profughi Elementi di contabilità lavorano e gestisce i rapporti con i Conoscenza del territorio Relazioni con il pubblico commercialisti (buste paga, ecc.) Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015 15) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive investite dall’ente proponente e destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto (specificare l’ammontare delle singole voci): Le risorse finanziarie destinate dalla Cooperativa alla realizzazione del progetto ammontano a 16.386,54 (comprensivi di costi di vitto e l’alloggio, partecipazione degli operatori alla Commissione Servizio Civile e colloqui mensili con il giovane). Trento, 20 gennaio 2016 Il Responsabile legale dell’ente _________________________________ Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015