Vajont – Istruttoria del processo

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Vajont – Istruttoria del processo
Vajont – Istruttoria del processo
I documenti di seguito riportati fanno parte del fondo Vajont custodito all’Archivio di Stato di Belluno. Si tratta
degli atti processuali del Tribunale dell’Aquila.
Vajont, busta 10, volume 5. Esame testi Chiarelli, Cavinato, Zambon.
Procedimento penale contro:
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Biadene Alberico
Pancini Mario
Frosini Pietro
Sensidoni Francesco
Batini Curzio
Penta Francesco
Greco Luigi
Violin Almo
Tonini Dino
Marin Roberto
Ghetti augusto
Imputati di cooperazione in disastro colposo di frana, disastro colposo di inondazione, omicidio e
lesioni colpose plurimi, in relazione al disastro del 9 ottobre 1963.
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Testimonianza di Isidoro Chiarelli
Belluno, 5 luglio 1967, ore 17.00
presente dr. Mario Fabbri (Giudice Istruttore), presente PM dr [Arcangelo] Mandarino.
Il giorno 5 luglio 1967 alle ore 17 in Belluno, avanti di noi Dr. Mario Fabbri giudice istruttore,
presenti il Pubblico ministero Dr. Mandarino, assistiti dal sottoscritto cancelliere, è comparso il
testimonio seguente:
Dott. Isidoro Chiarelli, nato a Mel il 16.3.1916, residente a Belluno, notaio
IR [interrogato risponde] - Compaio spontaneamente dinanzi alla SV perché, avendo appreso dalla
voce pubblica che la SV procede penalmente per il disastro del Vajont, ritengo mio dovere
informarla che sono a conoscenza di circostanze che ritengo utili e rilevanti ai fini istruttori.
Tali circostanze sono state da me apprese in occasione della redazione di atti professionali e
pertanto preventivamente chiedo alla SV se, nella mia qualità di notaio, possa, senza infrangere il
segreto professionale, deporre quale testimonio.
A questo punto il Giudice istruttore, visto l’articolo 351 Cpp, ritenuto che l’esercizio della facoltà di
astensione non si appalesa opportuno nella fattispecie, invita il teste a deporre su quanto a sua
conoscenza.
ADR [A domanda risponde]. Il giorno 8 ottobre, alle ore che non ricordo, comparvero nel mio
studio l’ing. Cavinato [Mario] dell’Enel già Sade, il geom. Zambon Arturo per i venditori, nella
veste di procuratore speciale, i quali mi chiesero di rogare atti di compravendita di tre terreni situati
in Erto Casso, località Toc, ed altra zona. Faccio presente che già da tempo avevo raccolto le
procure speciali dei venditori e dei compratori. Durante o subito dopo la redazione dell’atto, il
procuratore del compratore – ing. Cavinato – e il procuratore dei venditori – geom. Zambon
che era assistito dal geom. Olivotto oggi scomparso – mi dissero che i terreni compravenduti,
il giorno successivo alle ore 21 sarebbero stati buttati in acqua. La cosa mi sembrò strana e nello
stesso tempo preoccupante: essi dissero che avevano fatto l’operazione di acquisto proprio per
essere proprietari dei terreni destinati, nel modo che ho detto, alla sommersione. Feci presente che
su tali terre potevano trovarsi delle persone; mi replicarono che essendo divenuti proprietari del
terreno, avrebbero fatto sgomberare chiunque si fosse trovato ad insistere. Né d’altra parte sarebbe
stato autorizzato alcuno ad entrarvi. Al che replicai che poteva esserci qualcuno che se ne andava
con la morosa per i prati, facendo così un’ipotesi estrema. Mi dissero che a quell’ora di morosi
non ne sarebbero circolati che ben pochi. Aggiunsero che una spruzzata d’acqua non sarebbe
stata la fine del mondo.
ADR. Mi riservo di far tenere alla SV copia degli atti notarili ove di essi si ritenesse necessaria
l’acquisizione. Fin d’ora, a richiesta della SV, posso indicare, con i dati catastali, i terreni di cui si
discute. Essi sono: in Erto Casso, pag. 36, f° 29, n° 52; f° 39, n. 111, 113, are 60,90 complessive; f°
27, n. 62, are 25,20, pag. 1174. Pag. 1136, f° 29, n° 70, 72, 75; f° 40, n°65, 100, 101, 274; f° 28, n°
143, 144 per are 33, 91 e per 1/6 pag. 74, f° 29 n° 74, fabbr. rurale di are 1,50.
LCS [Letto, confermato, sottoscritto]
Seguono firme
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Testimonianza di Mario Cavinato (acquirente)
Belluno, 13 luglio 1967, ore 10.00
presente dr. Mario Fabbri.
Il giorno 13 luglio 1967 alle ore 10 a Belluno, in Ufficio Istruzione, avanti di noi, Dr. Mario Fabbri
giudice istruttore, assistiti dal sottoscritto cancelliere, è comparso il testimonio
Ing. Cavinato Mario, nato a Treviso il 1.3.1904, res. A Venezia, Cannaregio 4449, dirigente Enel
IR - A seguito della frana del 1960, su richiesta dell’ufficio del SCI (Servizio costruzioni idrauliche)
e su direttiva della stessa direzione, nella mia qualità di dirigente del servizio patrimoniale, iniziai
l’operazione di acquisto dei terreni posti sul fianco sinistro del serbatoio del Vajont, terreni
ricadenti nella zona tra il serbatoio e la strada in sinistra e necessari all’esercizio del serbatoio
perché, pur essendo a quota superiore all’invaso, sugli stessi si svolgeva una campagna di ricerche e
misurazioni.
ADR – Effettivamente il giorno 8 ottobre 1963 intervenni, presso lo studio notarile del dott.
Chiarelli, alla stipulazione di alcuni atti di acquisto di terreni di tale partita.
Avuta lettura delle dichiarazioni rese dal dott. Chiarelli, contesto che l’acquisto sia stato effettuato
in vista dell’urgenza imposta dai movimenti della sponda sinistra. Al contrario, tali acquisti
rientravano nella normale operazione iniziata con la prima frana del 1960, della quale ho detto.
ADR – Io personalmente non avendo la possibilità di recarmi sul Vajont, nulla sapevo di quanto
stava accadendo e perciò escludo di aver potuto parlare di spruzzi d’acqua o comunque di
situazioni allarmistiche. Dato il tempo trascorso non ricordo se il geometra Zambon o il geometra
Olivotto abbiano tenuto un tale discorso al notaio.
ADR – Non ho altro da dire
LCS
Seguono firme
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Testimonianza di Arturo Zambon (venditore)
Belluno, 17 luglio 1967, ore 10.00
presente dr. Mario Fabbri.
Il giorno 17 luglio 1967 alle ore 10,30, in Ufficio Istruzione, avanti di noi Dr. Mario Fabbri giudice
istruttore, è comparso il testimonio:
Zambon Arturo nato a Budoia (Udine) il 12.8.1922, residente a Maniago, geometra
IR - Risponde a verità che il giorno 8 ottobre 1963 vendetti, nella mia veste di procuratore speciale,
alcuni terreni all’Enel-Sade, situati sulla sponda sinistra del Vajont, in prospicenza del lago.
Avuta lettura di quanto dichiarato dal notaio Chiarelli (aff. 1025, vol. 5), dichiaro che il discorso
reso a verbale mi sembra destituito di ogni fondamento di verità, dal momento che gli acquisti
stipulati quel giorno non erano dettati da particolari ragioni di urgenza e di pericolo, ma si
inquadravano in una operazione ben più ampia risalente al 1960. La società da tale data era venuta
acquistando gran parte dei terreni tra il lago e la strada. Tale programma di acquisti era stato
determinato dalla necessità di vietare a chiunque il transito su tali terre, per il pericolo di
smottamenti e di cadute nelle crepe apparse sul terreno.
Il progetto iniziale della società era quello di acquistare tutto il terreno denominato Toc e fu
abbandonato, riducendolo alla sola zona sottostrada, penso per ragioni socio-economiche, essendo il
Toc l’unica zona di fienagione e pascolo – cioè unico reddito – per la frazione di Casso.
Non ricordo che l’8 ottobre si siano fatti col notaio tali discorsi, anche perché da un mese circa
l’Enel-Sade aveva fatto sgomberare bonariamente le abitazioni stagionali sul Toc per l’incremento
dei movimenti. Lo sgombero degli ultimi giorni riguardò solo poche famiglie che non volevano
abbandonare masserizie e bestiame. Faccio presente che per lo sgombero del settembre, accettato da
gran parte dei proprietari, proprio a mio mezzo l’Enel-Sade pagò immediatamente dopo il 9
ottobre la somma corrispondente alla perdita di un mese di raccolto. Gli atti relativi sono ancora
nelle mie mani.
ADR – La sera del 9 ottobre ero al Vajont e assistetti allo sgombero delle poche famiglie
rimaste in sinistra. Non ho altro da dire.
LCS
Seguono firme
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L’Aquila – 22/04/69
Chiarelli venne chiamato a deporre anche davanti al tribunale dell’Aquila nella udienza del 22
aprile 1969. Ecco cosa risulta a verbale.
IR – Dopo aver avuto lettura della deposizione in istruttoria, confermo quanto ho detto.
ADR – L’Enel comprava i terreni per poterne poi ordinare lo sgombero.
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