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VENERDÌ 10 AGOSTO 2012
PRIMO PIANO
IL GIORNO - il Resto del Carlino - LA NAZIONE
CALDO, BREVE TREGUA
Weekend più fresco grazie all’aria ‘Bretone’
Ma da Ferragosto nuova ondata di afa
LANTERNE CINESI PROIBITE
Il divieto a Cervia e Ravenna, deciso dai sindaci
per prevenire gli incendi nelle zone boschive
9
•
ANGURIA Il frutto simbolo dell’estate è un vero
elisir di salute: i dietologi lo raccomandano
per le diete. Abbassa anche il colesterolo cattivo
Milano Marittima, un secolo da vip
«Siamo esclusivi ma non snob»
Cantanti, calciatori, veline: la pineta protegge una Romagna diversa
Pier Luigi Martelli
· MILANO MARITTIMA (Ravenna)
TRE ‘5 stelle’, sei ‘4 stelle superior’
e trenta ‘4 stelle e basta’. Una galassia in tre chilometri da fare ombra
a Cortina. Ma non basta questo a
spiegare perchè Milano Marittima, che ti verrebbe di cercare in riva all’Idroscalo, è la signora
dell’Adriatico, l’unica che dalla
‘pensione Maria tagliatellefatteincasa’, il marchio della riviera romagnola, si è sempre tenuta alla larga. Discreta più che sprezzante,
esclusiva anzichè snob.
«È la pineta, il profumo della pineta...». Fu questa fragranza a segnare l’amore fra Mario Baldassari,
l’inventore del torneo di tennis
dei vip, e Milano
Marittima. «Quarant’anni fa mi
sposai e venni
ad abitare qui. Quell’odore mi colpì e invidio quelli che possono ancora sorprendersi. Io no, ormai fa
parte di me».
Milano Marittima quest’anno festeggia il secolo. Fino alla metà
dell’800 era poco più di una palude puntellata di pini marittimi
che aveva già ispirato Dante e
Lord Byron. Ed è questo ombrello
verde che fa davvero la differenza.
Le boutique, gli hotel, i ristoranti,
ci hanno girato attorno, protetti
da quel senso di biologica eternità
che nessun pezzo di cemento potrà mai restituire.
Il primo giugno del 1911 nasceva
la «Società Milano Marittima per
lo sviluppo della spiaggia di Cervia». Un anno dopo, e qui cade il
secolo, l’accordo col Comune. A
volte dici il destino...
fra i dieci fondatori della società c’era il
pittore Giuseppe Palanti. Fu lui a
proporre il
AFFEZIONATI
Bobo Vieri, ospite
al Pineta. A destra,
Piero Chiambretti
passeggia in centro
primo piano regolatore ispirandosi alla ‘garden city’ di un urbanista
inglese: «La città ideale è immersa
nel verde».
«Poi venne l’assessore Todoli — ricorda Baldassari — che parlava degli alberi, difendeva la pineta dagli
speculatori. Non faceva proseliti.
Come tutti quelli che vedono troppo avanti». Arrivavano i tedeschi
coi soldi e le Mercedes lunghe da
qui a lì... anni belli, anni facili.
POI FU IL 1989: l’Adriatico è un
tappeto di lattuga scaduta e i bagnini cominciano a storpiare il termine ‘mucillagine’. I tedeschi caricano le Mercedes e lasciano il deserto. Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità, diceva Einstein. Mario Baldassari che non
avrà scoperto la relatività, ma ci
prova, inizia a girare l’Italia col
suo amico Arrigo Sacchi per promuovere Milano Marittima fra calciatori e veline. Alla fine s’inventa
un torneo di tennis che fa esplodere i rotocalchi.
MASSIMO Natali, che oggi gestisce il Caffè della Rotonda e il ‘Vista Mare’, all’epoca escogita il Papeete: «Bisognava tirar su due sol-
“
Mario Baldassari
Presidente di Federeventi
«Quarant’anni fa mi sposai.
Venni ad abitare qui, colpito
dal profumo degli alberi»
di ed evitare che la gente guardasse verso il mare...».
E così le brandine diventano cubi,
si balla e si beve. Bobo Vieri non
ne perde una, di lì a poco arriva un
altro che la sa lunga, Pippo Inzaghi. Lele Mora, che allora si poteva ancora pronunciare, molla Porto Cervo e trasferisce qui il suo circo scollacciato e tatuato. Belen e
Borriello consumano gli ultimi baci su queste brandine. Jason Kay,
il cantante dei Jamiroquai prende
una villa in affitto per due mesi in
attesa che a Maranello si decidano
a consegnargli la Ferrari Enzo. E
poi la ‘vara’ al Caffè della rotonda.
Natali, qualche rimpianto? «Una
volta il Cristal andava a fiumi.
Adesso si beve di nascosto. Prima
si ostentava troppo, è vero. Bobo
Vieri che lancia le rose dall’elicottero in spiaggia tanto per dirne
una, ma di qui a vergognarsi...»
Dopo il Papeete la transumanza in
tacco 12 picchiettava verso il centro, un salto al Caminetto e poi? E
poi il Pineta, la discoteca con la
garritta di Novella 2000.
«Ho il tavolo al Pineta» era pura affermazione sociale. Ma c’è ancora
quel Pineta? «C’è eccome» trilla la
direttrice Enrica Zanella, che
vent’anni fa si pagava gli studi facendo la guardarobiera. «La stagione va meglio del previsto. E posso
dirla tutta?». La dica. «Da noi la
gente è più bella». E quanti belli
ha incrociato? «Quando mi sono
trovata davanti Spike Lee dicevo
di svenire. Ma anche Raul Bova
non è mica da buttar via. Fra le
donne... Dalila di Lazzaro».
POI TOCCA a lui, a Tonino Batani, il signore delle stelle, dominus
di una catena di alberghi che arriva fino al Grand Hotel di Rimini.
Ma è Milano Marittima che voleva, e che l’ha consacrato: «Ho iniziato con un albergo a Cervia, ma
volevo passare il canale. Stesso comune, ma prezzi doppi...». A chi
ha aperto le sue porte? «Tanti, chi
li ricorda più. Ligabue è andato
via da due giorni. Casini viene
spesso, c’è stato Alberto di Monaco, un gran signore...».
Ma sotto le stelle si sente la crisi?
«L’assedio del fisco ha fatto scappare un sacco di clienti in Croazia,
in Svizzera, sulla Costa Azzurra.
Ci raccontano sempre di quanto
hanno recuperato con tutti questi
controlli... un giorno bisognerà calcolare anche quanto ci abbiamo
perso».
Ci prova Roberto Zoffoli, il sindaco dei due mondi, della Cervia borghigiana e della Milano Marittima
mondana («Nessuna rivalità, l’una
fa bene all’altra») a risollevare i
cuori: «Il sindaco di Milano ci ha
eletti spiaggia ufficiale dell’Expo
2015. Sono attesi 25 milioni di visitatori. Sono troppi per noi soli. Faremo un gran regalo a tutta la riviera romagnola».
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