scaricare qui - Polisonnografia
Transcript
scaricare qui - Polisonnografia
Piaceri&Saperi Detti & Contraddetti / di Luigi Ripamonti Se il clima è torrido, bevete tè caldo Però, fatelo in Africa. Una bevanda anche più che tiepida funziona meglio di una fredda. Escluso quando c’è afa C on la stagione calda è in arrivo anche la sete. E quando la temperatura è alta che cosa c’è di meglio per dissetarsi se non una bevanda fredda? Magari ghiacciata? Altro mito da sfatare, almeno in parte. Infatti bere “freddo” è un piacere irrinunciabile per molti, ma con il clima torrido, talvolta, una bevanda calda può funzionare altrettanto bene. Del resto, in alcune fra le nazioni più assolate, come per esempio quelle nordafricane, in estate è diffusa l’usanza di bere tè caldo, spesso aromatizzato alla menta. Semplice tradizione? Certo, ma spesso le tradizioni diventano tali proprio perché portano dei vantaggi. Una spiegazione, in questo caso, la può suggerire uno studio condotto da ricercatori canadesi della School of Human Kinetics-University di Ottawa, che hanno misurato in nove atleti la quantità di calore prodotta dal loro organismo e quella rilasciata nell’ambiente durante sessioni di esercizio moderato, intervallate dall’assunzione di acqua a diverse temperature (da 1,5 fino a 50 gradi centigradi). L’idea che ha informato l’esperimento partiva dalla considerazione che il principale meccanismo di cui dispone l’organismo per difendersi dal caldo (sia di provenienza esterna, sia interna, come il calore prodotto dall’esercizio fisico), è aumentare la sudorazione e, attraverso l’evaporazione del sudore dalla pelle, sottrarre calore al corpo e cederlo all’ambiente. Nello studio in questione è risultato che gli atleti accumulavano meno calore quando bevevano acqua calda, anziché fredda. Questo apparente paradosso è spiegabile con il fatto che una bevanda calda aggiunge calore all’organismo, ma porta anche a sudare di più e la conseguente dispersione di calore che ne consegue compensa quello aggiunto e lo può superare, creando un bilancio favorevole, cioè un abbassamento della temperatura. I più smaliziati avranno però già individuato un punto debole della strategia, che non la rende applicabile a tutte le latitudini e condizioni (non a caso si usa in Africa e un po’ meno a Milano o Firenze quando c’è afa), e cioè il tasso di umidità dell’ambiente. In condizioni di elevata umidità, il sudore ci mette più tempo per evaporare dalla pelle perché l’aria è già satura di vapore acqueo. Il corpo cerca di raffreddarsi sudando ancora di più e, se l’acqua persa non viene reintegrata, ci si disidrata. “Incidenti intestinali”. È quindi fondamentale un ade- guato consumo di acqua che aiuti il corpo a sudare e a raffreddarsi. Da tenere presente che la difficoltà a disperdere calore con il sudore vale anche se, in qualsiasi condizione, si indossano indumenti che non lasciaIn condizioni di no traspirare o se si suda così tanto da elevata umidità, gocciolare, cosicché il sudore fa fatica il sudore impiega a evaporare. Insomma, in questi casi meglio l’acqua del tè caldo, e meglio più tempo fresca, piuttosto che fredda, perché per evaporare il corpo l’assorbe più velocemente e dalla pelle si corre meno il rischio di “incidenti e il corpo cerca intestinali” per sbalzi di temperatura. di raffreddarsi Quanto alla scelta dell’acqua, a scopo dissetante non serve cercarne una con sudando di più poco sodio perché quando fa caldo va anche reintegrato il sodio perso con il sudore. E per tornare al tè, freddo o caldo che sia , è stato smentito che sia necessario optare per quello deteinato per ipotetici effetti disidratanti della teina, sempre che se ne faccia un uso moderato ovviamente. Tanto per cambiare, sembra che il risultato finale sia farsi ispirare dal buon senso. Non è una notizia? Lo è, lo è. IN LIBRERIA S È FACILE DORMIRE SE SAI COME FARLO di Francesco Peverini Bur, pagine 318, 14,90 euro, ebook 6,99 euro ono sempre di più gli studi che indicano come dormire poco o male sia una vera e propria tassa che si paga alla salute. Ma, del resto, se si escludono gli epigoni del Vasco Rossi della vita «di quelle che non dormi mai», nessuno è insonne per libera scelta. Più facile, anzi, che chi non riesce a chiudere occhi si inventi di tutto pur di riuscirci. In questo caso una lettura opportuna (non perché sia noiosa) è È facile dormire se sai come farlo, di Francesco Peverini, che spiega quali sono i motivi che più spesso si frappongono fra noi e un riposo appagante, chiarendo come riconoscere e risolvere sia i disagi leggeri sia i problemi più seri che ci impediscono di trascorrere notti serene e ritrovare le energie necessarie per affrontare al meglio gli impegni di ogni giorno. Evitando anche i rischi di alcuni rimedi fai-da-te. © RIPRODUZIONE RISERVATA 98 SETTE | 16— 22.04.2016