Scuola,15milastranieriinpiù Dominici:unerroreleclassiponte

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Scuola,15milastranieriinpiù Dominici:unerroreleclassiponte
Cronaca di Milano
Corriere della Sera Mercoledì 12 Novembre 2008
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Il progetto La Provincia investirà 4 milioni per facilitatori linguistici e corsi aggiuntivi di italiano
Statale
Scuola, 15 mila stranieri in più
Dominici: un errore le classi ponte
Canti e dibattiti
Il rettore Decleva
all’assemblea Cl
La direttrice regionale: la vera integrazione si fa stando assieme
«Per evitare le sezioni ghetto è sufficiente
distribuire meglio gli immigrati:
nella prossima circolare sulle iscrizioni
ci potrebbero essere alcune novità»
Al Bertarelli progetto pilota di inserimento
La scuola e un altro anno difficile. Più studenti stranieri (in
Lombardia sono 15 mila in più
rispetto al 2007), meno facilitatori linguistici (a Milano sono
98, erano 600 una decina di anni fa), sezioni «ghetto» in aumento. «Ma le classi ponte —
sostiene il direttore scolastico
regionale, Annamaria Dominici — non sono la soluzione: la
vera integrazione si fa stando
insieme, uno accanto all’altro».
La responsabile della scuola
lombarda e il suo no alle «sezioni di inserimento» per i piccoli
immigrati. Lo dice senza timore, «perché il modello lombardo è un altro». E lo fa al Bertarelli, l’istituto superiore con oltre il 50 per cento di iscritti extracomunitari scelto dalla Provincia per inaugurare il suo
progetto «Non uno di meno»:
4 milioni di euro per insegnare
ai «nuovi arrivati» (delle superiori e di terza media) la lingua
italiana.
Un aiuto all’integrazione. Sono in arrivo 500 facilitatori, corsi di formazione per i docenti,
lezioni aggiuntive di italiano
«Lingua 2», iniziative di orientamento in collaborazione con
Scheda
Gli alunni
stranieri in
Lombardia sono
128.500, 15
mila in più
rispetto al 2007.
Rappresentano
circa il 10 per
cento della
popolazione
scolastica
lombarda,
rispetto alla
media nazionale
del 6,4 per cento
e appartengono
a 162 etnie
il «centro Come» e l’Università
Bicocca. «Vogliamo dare un segnale incisivo — dice l’assessore provinciale Giansandro Barzaghi — rispetto a politiche
che spesso vanno in direzioni
opposte».
Nuovi fondi per gli stranieri.
Ma sul futuro della scuola ci sono ancora molti dubbi. A partire dall’anno prossimo: «Stiamo
aspettando — dice il direttore
Dominici — la circolare sulle
iscrizioni». Anticipazione: «Potrebbe esserci
qualche novità
sulla distribuzione degli extracomunitari nelle
classi». Ma la dirigente è ancora
una volta scettica: «Non credo alle quote. In
fondo non è difficile risolvere
certi problemi». Esempio di via
Paravia, l’elementare con 9 stranieri su 10: «Basterebbe sistemarli negli altri plessi dell’istituto dove le percentuali sono
inferiori».
Anche sul «tempo scuola» si
attendono le novità dell’anno
prossimo: «Ma Milano è la capitale del tempo pieno, vedrete
che il ministro non lo toccherà,
Mariastella Gelmini apprezza
molto il modello lombardo».
Quanto alle classi ponte, «meglio qualche ora in più di italiano». Un sistema già ben collau-
dato al Bertarelli, il 75 per cento di stranieri al serale. «In realtà — spiega la preside, Teresa
Capra — noi abbiamo una
"classe di transito"». Funziona
così: «Chi arriva da noi e non
parla la nostra lingua, viene
mandato a seguire solo lezioni
di italiano. Si resta nel gruppo
solo per il periodo che serve. E
non c’è nessun intento discriminatorio». Motto del Bertarelli: «Siamo l’istituto più internazionale di Milano». Conferma
Susanna Mantovani, prorettore della Bicocca: «Negli atenei
si punta all’internazionalizzazione. Nelle scuole, invece,
non c’è ancora la percezione di
questa grande risorsa».
Annachiara Sacchi
Lezione
Una classe
del
Bertarelli,
istituto
superiore
con oltre
il 50 per
cento di
iscritti
stranieri
(Foto
Marmorino)
Presidio alla stazione Garibaldi
Universitari alle Fs: sconto sui treni per il corteo di Roma
Sessanta euro. Calcolatrice alla
mano «per dare una stima
ufficiale». E il grido: «Vogliono
150 mila euro». Il no è definitivo.
L’offerta delle Ferrovie dello
Stato è ritenuta inaccettabile
dagli studenti. Circa duecento
ragazzi si sono trovati ieri
mattina in Centrale per chiedere
biglietti a prezzo speciale (15
euro) per la manifestazione di
venerdì a Roma. Poi, non avendo
ottenuto alcuna risposta, hanno
improvvisato un corteo fino ala
stazione di Porta Garibaldi. «È
Roma che gestisce queste cose»,
spiega un funzionario. La
decisione è rimandata. In una
maniera o in un’altra, assicurano
gli studenti, partiranno.
L’appuntamento è per domani
pomeriggio «se non ci sarà il
treno, siamo pronti ad occupare.
Ci spiace per i disagi, ma sarà
solo colpa di Fs», sottolinea Leon
Blanchard, rappresentante di
Scienze Politiche. E intanto la
protesta non si ferma. Oggi
lezioni in piazza per la Bicocca, in
autogestione l’Agnesi, il Severi e
il Conti. Assemblea in strada per
gli studenti del Manzoni.
B. Arg.
Arrivano in duemila,
perfettamente
organizzati,
videoconferenza con 35
città italiane e tre ospiti
d’onore: il rettore della
Statale, Enrico Decleva,
Nicola Rossi, ordinario a
Tor Vergata e senatore
Pd, Giuseppe Valditara,
docente a Torino,
parlamentare Pdl e
consulente del ministro
Gelmini. «Loro» sono i
ragazzi di Clds, il
coordinamento della liste
per il diritto allo studio,
giovani vicini a Cl che
ieri in Statale hanno
organizzato un incontro
nell’Aula magna
dell’università degli
Studi. Il tema: «Non
sospendere ma
costruire». Prima di
cominciare, canto de
«L’Opera» di Claudio
Chieffo, poi silenzio
assoluto, si comincia.
Interventi e repliche.
Decleva: «Bisogna
trasformare questo
momento di crisi in
rinnovamento». Il nodo:
«decidere se stare in
Europa o uscirne».
Applausi dalla platea
(presenti molti docenti
della Statale) e il
confronto tra i tre ospiti.
Per parlare di governance
e valutazione, di merito e
fondazioni. «Le aperture
ci sono — conclude
Decleva — ora bisogna
guardare avanti».
MI