utilizzazione pratica della citometria di flusso per il
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GERBAUX E THOMAS, UTILIZZAZIONE PRATICA DELLA CITOMETRIA DI FLUSSO IN ENOLOGIA, P. 1 UTILIZZAZIONE PRATICA DELLA CITOMETRIA DI FLUSSO PER IL CONTROLLO DEI LIEVITI IN ENOLOGIA Vincent GERBAUX e Jérôme THOMAS IFV, Unità di Beaune Articolo pubblicato in Revue Française d’Œnologie, n.236, juin-juillet 2009, p. 8-13 Introduzione Due lieviti sono particolarmente importanti in enologia. Saccharomyces cerevisiae è la specie indispensabile che realizza la fermentazione alcolica. Brettanomyces è un lievito responsabile di frequenti deviazioni organolettiche. Il controllo di questi lieviti, tuttavia, si effettua raramente. Gli analizzatori automatici hanno migliorato in modo sostanziale i controlli chimico-fisici in enologia, ma a confronto le analisi microbiologiche hanno visto scarso sviluppo. Tale situazione, paradossale per un prodotto della fermentazione, si spiega con il fatto che il vino ha una composizione che lo protegge dai germi patogeni e quindi i controlli microbiologici non sono obbligatori. Ma il controllo microbiologico deve essere riconsiderato, rispetto al doppio obiettivo di miglioramento qualitativo e di riduzione dei costi di produzione. Il costo analitico deve allora essere conteggiato. La citometria di flusso non è una tecnica nuova. Tuttavia, i progressi dell’ottica e dell’elettronica permettono oggi di proporre apparecchiature efficaci ed adatte ai laboratori enologici. L’IFV ha sviluppato un metodo di conteggio dei lieviti viventi che fa uso della citometria di flusso. Per valutare le diverse possibilità d’applicazione pratica sono stati considerati sia i vini commerciali che vini ottenuti in condizioni sperimentali. Materiali e metodi Il citometro di flusso utilizzato è un modello Cyflow SL (società Partec), equipaggiato con un laser blu e due rilevatori (dimensione delle particelle e fluorescenza). L’analisi vera e propria consiste nel miscelare 0.4ml di vino, 0.4 ml di un tampone specifico e 8 µl di fluorocromo (Fluorescina di-acetato, FDA), attendere 10 minuti, quindi iniettare il campione nel citometro di flusso. Il conteggio dei lieviti si ottiene in meno di 15 minuti. In 1 ora è possibile analizzare 14 campioni. La zona di numerazione è da 100 a 1 milione di cellule per millilitro senza preparazione del campione : attraverso centrifugazione o diluizione è possibile ampliare lo spettro d’azione dello strumento. Il metodo non è specifico, e può essere utilizzato per il conteggio sia di Saccharomyces sia di Brettanomyces. Salvo casi particolari, questi due lieviti si succedono durante la vinificazione: Saccharomyces predomina durante la fermentazione alcolica e Brettanomyces ha la capacità di svilupparsi più tardi nei vini secchi, durante l’affinamento o anche in bottiglia. Il fatto che il metodo di conteggio dei lieviti viventi per citometria di flusso non sia specifico, lo rende interessante per molte situazioni. Come per tutte le analisi microbiologiche, è molto importante adottare alcune precauzioni in fase di prelievo. Per il controllo di Brettanomyces nei vini in affinamento, il prelievo deve evitare di interessare i lieviti in superficie. Quando si preleva dalla barrique si consiglia l’impiego di una siringa inserita in un tubo capillare. Il campione non deve subire inquinamenti da parte dei lieviti presenti sulle superfici. Per diverse ragioni, tra cui la sedimentazione, la popolazione di Brettanomyces è crescente spostandosi dalla superficie verso il fondo del contenitore: si consiglia quindi di effettuare il prelievo appena sopra il livello delle fecce. È importante inoltre accertarsi che la fermentazione alcolica sia completamente terminata e che quindi i lieviti Saccharomyces cerevisiae presenti siano poco o per nulla attivi. Il metodo di riferimento utilizzato per il conteggio dei lieviti è l’incubazione in scatola Petri in stufa a 28°C con il 5% di CO2. Per la crescita si è utilizzato il terreno agarizzato YPD (estratto di lievito, peptone e destrosio). Per Saccharomyces cerevisae, l’incubazione è di 2-3 giorni. Per il conteggio dei “lieviti totali” è necessario attendere 7 giorni. Per valutare la popolazione di Brettanomyces, il terreno YPS è addizionato di 50 mg/l di cicloesimide, che inibisce Saccharomyces cerevisiae, e l’incubazione è di 7 giorni. WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2009, N. 10/1 GERBAUX E THOMAS, UTILIZZAZIONE PRATICA DELLA CITOMETRIA DI FLUSSO IN ENOLOGIA, P. 2 Controllo di una fermentazione alcolica. Un mosto Chardonnay è stato ripartito in 3 lotti : testimone, con aggiunta di solo fosfato d’ammonio (40 g/hl dopo una caduta di 25 punti densità), con aggiunta dei fosfato d’ammonio come nella tesi precedente e di un nutriente complesso (20 g/hl dopo una caduta di densità tra 5 e 25 punti). La popolazione blastomicetica presente è stata seguita con citometria di flusso. La crescita dopo l’inoculo è risultata rapida (Figura 1). La fase stazionaria viene raggiunta con 60-70 milioni dei Témoin Phosphate d'A. Activateur FA cellule nei tre lotti sperimentali. Témoin Phosphate d'A. Activateur FA Tale livello di popolazione resta praticamente costante 1,10 8,0 durante la fermentazione alcolica, che avviene aduna 1,08 7,5 temperatura di 16-18°C. La caduta della densità è Chaptalisation accelerata in presenza di 1,06 7,0 fosfato d’ammonio ed ancor più con l’aggiunta 1,04 6,5 complementare di nutrienti complessi. In queste ultime due tesi, la popolazione dei 1,02 6,0 lieviti vivi decresce rapidamente una volta esauriti gli zuccheri (meno di 0.2g/l 1,00 5,5 misurati a 25 giorni). Nel lotto testimone la popolazione di 0,98 5,0 lievito resta a livelli elevati più 0 7 14 21 28 a lungo, e la fine della Temps (jours) fermentazione alcolica è più stentata (3.8 g/l di zuccheri a Figura 1 : Evoluzione della densità e della popolazione di lieviti vivi 25 giorni). durante la fermentazione alcolica di un mosto chardonnay Population (log cellules / ml) Densité Risultati e Discussione Fase 1 : Acqua + zuccheroi + fosfato d’ammonio + lieviti secchi attivi 8 ore (35°C iniziali, quindi 20°C) Fase 2 : + vino + acqua + zucchero + fosfato d’ammonio 48 ore a 20°C Tirage 1 : 30 % del volume Colmatura con mezzo nuovo 48 ore a 20°C Tirage 2 : 30 % del volume Colmatura con mezzo nuovo 72 ore a 20°C Tirage 3 : 30 % del volume Colmatura con mezzo nuovo 48 ore a 20°C Tirage 4 Durante lo svolgimento della fermentazione alcolica, la citometria di flusso permette quindi di seguire in tempo reale la popolazione di Saccharomyces cerevisiae. Una caduta della popolazione vivente, in corrispondenza di una fermentazione alcolica stentata, dà il segnale della necessità di un ulteriore inoculo e permette d’anticipare l’intervento. Controllo di un pied de cuve. Un vino chardonnay, caratteristico di un vino base spumante, è stato aggiunto di 24 g/l di zucchero dopo essere stato ripartito in flaconi con tappo a vite, per la simulazione di una presa di spuma. Il protocollo d’ottenimento di un pied de cuve si ispira alla tecnica sviluppata dal CIVC. Alla fine del periodo consigliato, il pied de cuve è mantenuto per la realizzazione di inoculi successivi, per un periodo di 1 settimana (schema 1). Le analisi dei tenori in zucchero mostrano che al momento del secondo tirage il pied de cuve è in situazione di carenza, diversamente da quanto avviene al momento degli altri tiraggi. Schema 1 : Protocollo d’ottenimento di un pied de cuve per l’elaborazione di vini spumanti (fonte CIVC) e suo mantenimento per la realizzazione dei tiraggi successivi WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2009, N. 10/1 GERBAUX E THOMAS, UTILIZZAZIONE PRATICA DELLA CITOMETRIA DI FLUSSO IN ENOLOGIA, P. 3 vivantes mortes 7,0 Tirage 1 Tirage 2 Tirage 4 6,5 Tirage 3 6,0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Temps (jours) Figura 2 : Evoluzione della popolazione di lievito in un pied de cuve mantenuto per realizzare tiraggi successivi. Il controllo dei lieviti vivi durante la presa di spuma mostra una crescita immediata e regolare nel primo tiraggio, con una fase stazionaria leggermente superiore a 1 milione di cellule / ml (Figura 3). 6,5 Population (log cellules / ml) Population (log cellules / ml) 7,5 La figura 2 mostra che la popolazione di lieviti vivi aumenta leggermente durante la fase di preparazione del pied de cuve. Nonostante l’aggiunta di nuovo vino base, la popolazione di lievito si riduce nel secondo e terzo tirage, probabilmente a causa dell’esaurimento degli zuccheri. Una nuova fase di crescita si constata in occasione del quarto tiraggio. In parallelo è stato seguito il numero di cellule morte utilizzando una fluoro cromo specifico (ioduro di propidio). Il numero di cellule morte aumenta in corrispondenza del primo e secondo tiraggio per stabilizzarsi in seguito. 6,0 Tirage 1 Tirage 2 5,5 Tirage 3 Tirage 4 5,0 0 7 14 21 28 Temps (jours) Nel caso del secondo tiraggio, si nota un tempo di latenza di una settimana, che conferma lo stato fisiologico non ottimale delle cellule. Nel terzo e quarto tiraggio la crescita immediata e rapida. Il livello di popolazione in fase stazionaria è di circa 1,6 milioni di cellule, superiore a quello del primo tiraggio. La citometria di flusso permette quindi di seguire la dinamica della popolazione in un pied de cuve destinato alla presa di spuma o alla ripresa di fermentazione e di aggiustare di conseguenza le operazioni. Figura 3 : Evoluzione della popolazione di lieviti vivi durante la presa di spuma a seguito di tiraggi successivi. Mutizzazione. Per simulare questa operazione, sono stati mutizzati con diverse dosi di SO2 tre mosti di chardonnay, prelevati a diverse concentrazioni di zuccheri ed alcool. La popolazione blastomicetica al momento della mutizzazione è nell’ordine dei 50 milioni di cellule per tutti e tre i mosti (Tabella 1). Nel mosto 1 (all’inizio della fermentazione alcolica) una dose di 100mg/l di SO2 riduce la popolazione di lievito di tre log, ed una dose di 150 mg/l permette d’eliminarla totalmente. Nel mosto 2, 100 mg/l sono sufficienti per uccidere tutti i lieviti. Nel mosto 3 (il più avanti nella fermentazione alcolica) 50 mg/l di SO2 producono un effetto visibile ma limitato e 100mg/l eliminano la popolazione. Le misure effettuate 24 e 48 ore dopo la mitizzazione danno risultati simili. WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2009, N. 10/1 GERBAUX E THOMAS, UTILIZZAZIONE PRATICA DELLA CITOMETRIA DI FLUSSO IN ENOLOGIA, P. 4 Lieviti vivi Tabella 1 : Evoluzione della popolazione di lieviti vivi dopo mutizzazione con SO2 di mosti chardonnay. Solfitaggio (mg/l) Tempo 0 (log cellule/ml) 50 100 150 Mosto 1 : T0 7,7 5.0 % v/v 24 h. 7,7 7,6 4,4 < 2.0 120 g/l zuccheri 48 h. 7,7 7,5 4,3 < 2.0 Mosto 2 : T0 9.0 % v/v 24 h. 7,7 7,4 < 2.0 < 2.0 60 g/l zuccheri 48 h. 7,8 7,2 < 2.0 < 2.0 Mosto 3 : T0 11.0 % v/v 24 h. 7,6 6,2 < 2.0 < 2.0 30 g/l zuccheri 48 h. 7,5 5,3 < 2.0 < 2.0 7,8 7,5 La citometria di flusso permette di realizzare dei test preventivi sui mosti destinati ai vini liquorosi, per determinare la dose di solforosa necessaria al trattamento. Questa tecnica può essere alternativa ai test di combinazione della SO2. Può inoltre rivelarsi interessante per una mitizzazione a posteriori. Controllo di Brettanomyces nei vini rossi durante l’affinamento. Il livello di contaminazione da Brettanomyces è stato determinato su 144vini rossi campionati specificatamente per questa analisi (vedi materiali e metodi). Si è trattato di vini secchi e generalmente contenuti in barrique. La determinazione per citometria di flusso è stata accompagnata da un conteggio su piastra (usando terreno YPD addizionato di cicloesimide). Le popolazioni blastomicetiche determinate con citometria di flusso si sono rivelate fortemente correlate con le popolazioni determinate in piastra (tabella 2). Per questa applicazione, il limite inferiore di determinazione è fissato a 200 cellule/ml per la citometria di flusso (tenendo conto della diluizione 50:50 con il tampone). In tutti i vini analizzati, il conteggio su capsula di Petri ha sempre indicato meno di 200 Brettanomyces per ml. Classi di popolazione in citometria di flusso (cellule / ml) Numero di vini Torbidità media (NTU) Superiore a 20 000 11 Tra 2 000 e 20 000 Popolazione media (cellule/ml) Citometria di flusso Capsula Petri 557 243 000 211 000 22 132 7 750 5 120 Tra 200 e 2 000 43 36 605 439 Inferiore a 200 68 22 Inf. à 200 19 Coefficiente di correlazione tra citometria e capsula Petri 0.99 Tabella 2 : Determinazione della popolazione di Brettanomyces in 144 vini rossi durante l’affinamento In qualche caso la determinazione su capsula Petri indica popolazioni largamente inferiori a quelle ottenuto per citometria di flusso. Sono possibili diverse spiegazioni al fenomeno. Il campione può essere inquinato da lieviti di superficie o di materiale. Può esistere una popolazione attiva di Saccharomyces cerevisiae parallelamente alla fine di una fermentazione alcolica stentata. Infine, WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2009, N. 10/1 GERBAUX E THOMAS, UTILIZZAZIONE PRATICA DELLA CITOMETRIA DI FLUSSO IN ENOLOGIA, P. 5 Brettanomyces può essere in uno stato fisiologico che impedisce la sua crescita su piastra, come mostra l’esperimento seguente. Cytométrie : Témoin Cytométrie : 30 mg/L SO2 Boîte de Pétri : Témoin Boîte Pétri : 30 mg/L SO2 Population (log cellules / ml) 7 6 cellules mortes 5 cellules vivantes non cultivables 4 3 cellules vivantes 2 0 2 4 6 8 Temps (jours) 10 12 14 Figura 4 : Evoluzione della popolazione di Brettanomyces in un vino rosso solfitato o non solfitato. Una massa di pinot noir contaminata da Brettanomyces viene suddivisa in due lotti: testimone e tesi addizionata di 30 mg/l di SO2. Nel lotto testimone, la popolazione resta elevata ed i risultati ottenuti con i due metodi sono comparabili (Figura 4). Nel caso del lotto solfitato, i risultati sono diversi secondo il metodo utilizzato. La popolazione che cresce in piastra rappresenta i lieviti coltivabili. La citometria di flusso, invece, conteggia tutti i lieviti viventi, siano essi coltivabili o no. Questi risultati mettono in evidenza uno stato “vivente ma non coltivabile” di Brettanomyces. Una sperimentazione complementare mostra la relativa buona tolleranza di Brettanomyces alla SO2 (Tabella 3). Un’ora circa dopo l’aggiunta, solamente una dose di 50 mg/l elimina il 95% della popolazione. La dose di 30 mg/l elimina il 22% La dose de 30 mg/l élimine 22% della populazione di Brettanomyces nel vino 1 e l’81 % nel vino 2. L’efficacia della solfitazione dipende dalle caratteristiche del vino (in particolare il pH) e dalla popolazione di Brettanomyces. SO2 0 mg/l 10 mg/l 30mg/l 50mg/l Vin 1 38.000 36.000 29.500 2.150 Vin 2 345.000 355.000 66.500 10.800 Tabella 3 : Effetto immediato della SO2 sulla popolazione di Brettanomyces in due vini rossi contaminati (cellule/ml) Durante lo svolgimento della fermentazione malolattica e l’affinamento dei vini rossi, la citometria di flusso permette quindi di seguire la presenza ed il livello della popolazione di Brettanomyces. La messa in evidenza di una crescita cellulare informa sul grado d’urgenza di un’operazione di stabilizzazione microbiologica,che può così essere realizzata prima della comparsa di odori fenolati. Parallelamente, la citometria di flusso permette di realizzare test di stabilizzazione dei vini contaminati da Brettanomyces, e di verificare l’efficacia di un’operazione di stabilizzazione nel tempo. Messa in evidenza di uno sviluppo di lieviti in un vino in bottiglia Su 43 vini bianchi in bottiglia che presentavano torbidità sono stati effettuati dei conteggi dei lieviti vivi presenti. L’analisi in citometria di flusso è stata realizzata in parallelo con la coltivazione in piastra su terreno non specifico. La popolazione determinata in citometria di flusso è ben correlata con quella ottenuta in piastra per livelli di popolazione superiori a 200 cellule/ml (tabella 4). Con contaminazioni inferiori, la citometria di flusso non è abbastanza precisa e dà valori superiori a quelli del conteggio in piastra. La torbidità del vino non è in relazione con la popolazione di lieviti vivi presente. WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2009, N. 10/1 GERBAUX E THOMAS, UTILIZZAZIONE PRATICA DELLA CITOMETRIA DI FLUSSO IN ENOLOGIA, P. 6 Classi di populazione in citometria di flusso (cellule / ml) Numero di vini Torbidità media (NTU) > 20 000 9 > 2 000 e < 20 000 Popolazione media (cellule / ml) Citometria di flusso Capsula Petri 4,8 90.700 73.800 4 5,7 2.650 2.700 > 200 e < 2 000 7 5,6 830 920 < 200 23 7,3 70 24 Coefficiente di correlazione 0,87 0,41 Tabella 4 : Determinazione della popolazione di lieviti vivi in 43 vini bianchi in bottiglia che presentavano torbidità Altre determinazioni di Brettanomyces hanno interessato 81 vini rossi in bottiglia. La valutazione della popolazione è stata effettuata per citometria di flusso e con conteggio in piastra su terreno YPD aggiunto di cicloesimide. I risultati ottenuti con i due metodi sono fortemente correlati (tabella 5). I dati sulle popolazioni determinate con citometria di flusso tendono tuttavia ad essere più bassi. La popolazione vivente di Brettanomyces in una bottiglia è più o meno vecchia e può essere composta da cellule viventi ma non coltivabili, quindi che non vengono messe in evidenza dal conteggio su piastra. La torbidità rilevata non è legata alla popolazione determinata. Popolazione media (cellule / ml) Classi di popolazione in citometria di flusso (cellule / ml) Numero di vini Torbidità media (NTU) > 20 000 2 18 176.700 189.800 > 2 000 e < 20 000 12 78 6.800 3.800 > 200 e < 2 000 19 88 570 100 < 200 48 55 < 200 3 Citometria di Capsula Petri flusso Coefficiente di correlazione 0,99 Tabella 5 : Determinazione della popolazione di Brettanomyces in 81 vini rossi in bottiglia La citometria di flusso si applica al controllo dei vini in bottiglia, sia per assicurare una buona stabilità microbiologica nel tempo, sia per dare spiegazione a difetti insorti. Tale tecnica analitica può anche dare un’informazione interessante per la preparazione dei vini all’imbottigliamento. La conoscenza della popolazione blastomicetica vivente, in questa fase, permette d’orientare di conseguenza le operazioni di stabilizzazione. Per quanto riguarda nello specifico Brettanomyces, questo controllo può evitare le contaminazioni incrociate legate alle attrezzature. Conclusioni I lavori presentati mostrano che oggi la citometria di flusso si presta a numerose applicazioni in campo enologico. Il metodo proposto è semplice e rapido. Il fatto che non sia specifico per una specie può rappresentare un vantaggio. Quando la citometria di flusso indica popolazioni al di sotto di WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2009, N. 10/1 GERBAUX E THOMAS, UTILIZZAZIONE PRATICA DELLA CITOMETRIA DI FLUSSO IN ENOLOGIA, P. 7 200cellule/ml, il problema della specificità non si pone nemmeno. Se l’analisi citometrica evidenzia la presenza di una popolazione blastomicetica vivente, è interessante ottenere le informazioni complementari sulla massa analizzata per la corretta interpretazione dei risultati: svolgimento della fermentazione alcolica ed eventualmente malolattica, solfitazione … Se persiste un dubbio, è sempre possibile ricorrere alle tecniche più specifiche (conteggio in piastra, PCR quantitativa). E stato sviluppato un citometro di flusso adatto alle applicazioni enologiche (Oenolyser, Società Partec), oltre ad un kit di dosaggio che permette di riprodurre il metodo d’analisi messo a punto dall’IFV (Kit OenoYeast). Il Cyflow SL, utilizzato per i lavori presentati, e l’Oenolyser sono stati messi a confronto nell’analisi di 30 vini (10 bianchi e 20 rossi). I risultati ottenuti con i due apparecchi sono molto simili dal punto di vista microbiologico (tabella 6). Popolazione di lieviti (cellule / ml) Media Minimo Massimo Cyflow SL Oenolyser 40.600 40 320.000 37.100 30 360.000 Tabella 6 : Confronto tra citometri di flusso nella determinazione della popolazione blastomicetica in 30 vini bianchi e rossi La citometria di flusso è quindi oggi a disposizione dei laboratori enologici. Tale tecnica non necessita di condizioni operative particolari. Tuttavia, è in grado di dare un’informazione microbiologica che richiede un’interpretazione specifica per il settore. Le condizioni di prelievo del campione sono importanti ed impongono l’applicazione di una procedura scritta. La citometria di flusso offre nuove possibilità di sviluppo per l’enologia predittiva e preventiva. Bibliografia -Gerbaux V. 2007. Dénombrement rapide de Brettanomyces dans un vin rouge par cytométrie de flux. Rev. Des Oenol., 123, 21-23. -Gerbaux V., Jeudy S., Monamy C. 2000. Etude des phénols volatils dans les vins de Pinot noir en Bourgogne. Bull. 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