33 torre Pasqua 15 - Parrocchia di Zianigo

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33 torre Pasqua 15 - Parrocchia di Zianigo
LA TORRE
Preghierina:
Dio mio grazie per Gesù,
fa che lo accogliamo
bene e crediamo in Lui
e in Te. Gesù è il re
dell’amore e qualcuno
non crede in Lui ma fallo diventare buono.
Amen.
Riccardo.
Periodico di inin-formazione della parrocchia
Natività della Beata Vergine Maria in Zianigo
Aprile 2015 — n° 33
In questo numero troverete la busta parrocchiale di Aprile.
Grazie per quello che potrete liberamente fare!
SOMMARIO:
I nostri collaboratori:
(in ordine alfabetico)
Editoriale 3
La festa del perdono 4
Visita pastorale 5
2° Happening degli oratori 6
Pellegrinaggio della pace 7
Lupetti felici e impresa di reparto 8
Lavori in corso - C.S.I. Un premio alla scienziata del mare 9
GRUPPI:
A.C.R. - A.C.G.
SCOUT
Bernardi Paola
Caravello Roberta
Comelato Lena
Concollato Paola
Franceschet Silvia
Gallo don Ruggero
Lazzarini Simonetta
Palladino Angela
Seno Giuliano
Ringraziamo
Il gruppo:
fascicolatura
e distribuzione.
CUORE MISSIONARIO:
Uno sguardo a Maputo 10
Centro aiuto alla vita - Baby Hospital Betlemme 11
Pro Terra Sancta 12
15 marzo giornata di preghiera 13
Convertiti all’Islam … 14
I martiri d’oggi News.Va 15
Sud Sudan 16
A proposito di:
La Medicina dei semplici 17
Gender… 18
Maternità surrogata 19
Calamaio, pennino e nativi digitali 20
Bilancio parrocchiale 21
Uno sguardo alla nostra pastorale 22
Hanno ricevuto il Battesimo 24
nuove famiglie cristiane 25
Sono tornati alla Casa del Padre 25
Frammenti di storie. 26
L’angolo della poesia 27
Le nostre radici 28
RECAPITO DELLA PARROCCHIA
di ZIANIGO:
Via Scortegara, 166
Tel. 041430411
Questo giornalino è pubblicato su:
www.parrocchia.zianigo.it
www.collaborazionepastoralemiranese.it
LA TORRE aprile 2015
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Pasqua 2015
Cari parrocchiani,
Ogni anno viviamo la Pasqua di Gesù
e la nostra. Cosa significa? Significa fare memoria di quel Gesù che è venuto a donare la sua vita
per questa povera umanità che siamo noi. Noi
tutti sperimentiamo quanto siano poveri i nostri
mezzi per dare speranza alla nostra vita e a questo nostro mondo così travagliato.
La nostra fede ci dice però che noi non siamo mai soli. Anche gli amici di Gesù, dopo
la sua morte, erano sfiduciati e stanchi, senza speranza per il loro futuro. Gesù non
li ha lasciati soli, ha donato loro il suo Spirito e fatto rinascere la speranza nel loro
cuore.
Così è anche per noi, abbiamo lo Spirito di Gesù che mai ci abbandona.
Questo l’augurio che rivolgo a tutti voi e alle vostre famiglie: “Cristo è risorto, è veramente risorto!”
il vostro Arciprete don Ruggero Gallo.
LA TORRE aprile 2015
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Il 22 marzo 2015 si sono IL FIGLIOL PRODIGO
accostati al Sacramento La parabola spiegata da
della prima Confessione: Papa Francesco:
Bergamo Davide
Bettin Giacomo
Bottacin Anna
Bruno Agata
Busatto Giosuè
Checchin Riccardo
Donò Daniele
Favaretto Alessandro
Gallo Tommaso
Marangoni Cristian
Marchiori Alessia
Masetti Raul
Mazzon Davide
Mion Benedetta
Montagner Antonio
Piato Isabella
Pinton Bianca Benedetta
Ragazzo Emanuele
Ricci Simone
Rupolo Francesca
Saccon Ewan
Scantamburlo Anna
Vescovo Riccardo
Zuin Giulia
Questo giovane furbo ha
avuto, a dire il vero, un
atteggiamento molto moderno: egli “ha voluto
scrivere da solo la propria
vita” prendendo letteralmente “a calci le regole della disciplina paterna“.
Così questo giovane furbo, che è il figliol prodigo,
ha continuato il Pontefice “se l’è spassata per bene” fino a quando anche per lui, nonostante fosse
il figlio del padrone, “ha conosciuto quello che
mai aveva conosciuto prima: la fame“.
È in questo momento che interviene la misericordia
di Dio. “Dio è molto buono Dio approfitta dei nostri fallimenti per parlarci al cuore“.
Tuttavia la sorpresa più grande di questa parabola
non è la conversione del giovane, non è il suo ritornare sui suoi passi ma lo scoprire che “il padre
lo stava aspettando da anni”.
I nostri bambini di terza elementare, assieme ai
loro genitori, si sono preparati solennemente per
celebrare il sacramento della Riconciliazione o
Confessione, che si è celebrato il 22 marzo.
Questo è il segno che stanno crescendo.
Tutto questo è possibile se il Signore è con noi, è
Lui che ci perdona e ci aiuta, dobbiamo essere
dunque pieni di gioia.
Posso aggiungere che questo gruppo di bambini
così numeroso ha frequentato il catechismo con
molta partecipazione ed entusiasmo alla preparazione a questa festa del perdono.
Anna
Assieme a mio figlio abbiamo vissuto questo prezioso momento inteso come prima tappa consapevole del suo cammino cristiano.
Lo stato d’animo con cui mio figlio ha affrontato la sua prima Confessione è sereno poiché,
oltre all’occasione di riflessione ed ammissione delle proprie mancanze (peccati), subentra la
rassicurazione del perdono di Dio.
mamma Alessandra
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VISITA PASTORALE di Mons. Gardin
Zianigo, 8 febbraio 2015: così il nostro parroco don Ruggero accoglieva mons. Gardin.
Caro P. Agostino,
non ho preparato un discorso, voglio solo dirle che siamo contenti che oggi sia in mezzo a
noi come il primo pastore della nostra comunità, ma certamente non per vedere se siamo più o
meno bravi e buoni cristiani. Questo lo sa solo Dio ed è meglio così!
Sappiamo bene che visitare tutte le parrocchie della Diocesi è molto impegnativo per lei da
tutti i punti di vista. Speriamo e chiediamo che venga più spesso a trovarci, magari per la prossima Cresima, anche se i nostri ragazzi sono pochi. Per via dell’alfabeto noi abbiamo un primato:
siamo al 265° posto fra le 265 parrocchie della Diocesi, ma una volta tanto gli ultimi saranno i
primi.
Grazie ancora a nome di tutti i parrocchiani, delle associazioni di Azione Cattolica di Mirano,
Zianigo e Scaltenigo, dei gruppi del NOI, del C.S.I. e dei ragazzi della pastorale giovanile della
Collaborazione qui presenti.
Oggi ricorre l’anniversario di Santa Giuseppina Bakhita e siamo certi che gradirà questo piccolo quadro della nostra cara patrona.
Mons. Gianfranco Agostino Gardin ha visitato le
parrocchie di Mirano - Ballò - Scaltenigo e Zianigo.
Tornerà nei prossimi mesi per incontrare
le comunità di Campocroce e Vetrego .
L
a visita pastorale che il nostro Vescovo ha
fatto alle 7 parrocchie del Miranese si è conclusa
sabato 14 febbraio a S. Leopoldo nell’incontro
con tutti gli operatori di pastorale e in modo particolare con i Consigli di Pastorale.
A mons. Gardin è stata presentata la situazione
dei nostri C.P.P., nonché il cammino compiuto
sia nelle nostre comunità sia come collaborazione ancora non avviata, ma in programmazione.
Sono state presentate le preoccupazioni e i desideri che condividiamo e sperimentiamo nel fare
attività pastorale: in particolare ci sta a cuore la
famiglia e il calo della partecipazione di cristiani
impegnati nel servizio.
Come vediamo il futuro delle nostre comunità
cristiane? lo vorremmo improntato in una collaborazione corresponsabile e gratuita, tra clero e
laici delle nostre comunità, donandoci solidarietà reciproca.
LA TORRE aprile 2015
Dal 21-3-2011 abbiamo iniziato il cammino prima conoscitivo e poi di collaborazione tra le nostre 7 Chiese del Miranese. Ora si tratta di mettere insieme le nostre ricchezze e sostenerci valorizzando il bene di tutti.
Ci sono state iniziative di celebrazioni comuni:
Lectio divina, Adorazione Eucaristica, confessioni nei tempi forti liturgici. La liturgia viene
curata in tutte le parrocchie ma ci accomuna il
calo dei fedeli soprattutto fra i giovani.
Ed è ai giovani che viene rivolta in particolare la
nostra attenzione nella programmazione di una
pastorale comunitaria.
Altro punto forte che abbiamo presentato al Vescovo è la nostra consapevolezza di mettere al
primo posto la missionarietà della parrocchia
che non deve rimanere chiusa ma sempre accogliente e aperta ai “lontani” nell’evangelizzazione ma soprattutto nella Carità.
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2° happening
L
a scorsa estate il NOI di Treviso
ci ha proposto di partecipare
all’H2O, ovvero secondo Happening
degli oratori, ad Assisi dal 4 al 7 settembre.
L’evento ha coinvolto tutti gli oratori
d’Italia. Noi animatrici di oratorio
abbiamo preso la palla al balzo e siamo partite per questa bella e interessante avventura.
Il tutto ha avuto inizio già con la partenza da
Treviso con altri 30 animatori della diocesi e
soprattutto l’arrivo ad Assisi dove ci siamo
ritrovati in 1500 animatori delle più svariate
età.
I 3 giorni sono stati molto intensi, suddivisi tra
incontri con relatori-testimoni, con la partecipazione ai laboratori dove noi eravamo i protagonisti, uscite negli oratori della diocesi di Assisi, momenti di preghiera e celebrazioni Eucaristiche. Tutto l’Happening è stato interessante
in tutte le sue sfaccettature e non basterebbe
degli
oratori
tutto il giornalino per descrivere le emozioni, l’interesse e
l’entusiasmo che abbiamo vissuto. Un piccolo particolare
che ci ha lasciato qualcosa di
concreto sono stati i laboratori. Ognuno di questi aveva una
tematica diversa, noi non potendo farli tutti abbiamo scelto: ACCOGLIENZA – RELAZIONI – ESPERIENZE DI GIOCO. In questi momenti abbiamo percepito con
quanta semplicità è bello mettersi in gioco senza la paura di essere giudicati.
In tutti e 3 i giorni abbiamo visto da parte di
tutti gli animatori una sentita partecipazione
sia per le attività che per i momenti di preghiera. Dopo questa esperienza possiamo dire che
“l’oratorio esprime il volto e la passione educativa della comunità, in un progetto volto a
condurre il ragazzo a una sintesi armoniosa tra
fede e vita”.
A.P. e F.S.
L’H20, dal tema “LabOratori di comunità”, era il secondo Happening organizzato dal Forum
degli oratori italiani (Foi), dopo una prima edizione nelle diocesi di Bergamo e Brescia nel
2012, e un incontro per i responsabili a Loreto nel 2013. Hanno partecipato 65 diocesi da tutta
Italia e oltre 40 realtà associative che si occupano a tempo pieno della pastorale oratoriana, insieme ai rappresentanti degli uffici della Pastorale giovanile, a cominciare da quello nazionale
presso la Cei.
Nel corso dei quattro giorni ad Assisi, i gruppi si sono confrontati in workshop, incontri, momenti di festa e di preghiera. Venerdì 5 settembre, ad esempio, i vari gruppi hanno sperimentato vere “occasioni di comunità.
Gli oltre 1.500 giovani presenti hanno poi potuto ascoltare gli interventi di relatori nazionali e
internazionali
“L’educazione di un ragazzo – ha sottolineato mons. Paolo Giulietti, neo-vescovo ausiliare di
Perugia – si realizza pienamente solo quando c’è una comunità cristiana che se ne fa carico.
L’oratorio non è autosufficiente, ma deve rappresentare il collante con le altre realtà parrocchiali, con le istituzioni del territorio a favore dei più giovani e attraverso il loro linguaggio”.
“Tutta l’Italia – ha poi aggiunto don Michele Falabretti, responsabile del Servizio di pastorale
giovanile della Cei – ‘sogna’ l’oratorio per accompagnare i piccoli nella loro crescita. È necessario, però, investire su questo strumento, il più forte ed efficace per la pastorale giovanile”.
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Pellegrinaggio della pace - A.C. - 18 gennaio 2015
il Pellegrinaggio della Pace AC ha ripercorso l’esperienza umana e di fede
Q uest’anno
di una suora canossiana proclamata Santa da Papa Giovanni Paolo II: GIUSEPPINA
BAKHITA. In sintonia con le parole dell’attuale Pontefice Francesco: “non più schiavi ma
fratelli” è partita l’organizzazione e la successiva realizzazione del pellegrinaggio rivolto a
tutte le componenti dell’AC. Conoscere un modello di cristiana che ha saputo nella propria
vita operare per la pace può renderci capaci di essere costruttori di pace nelle città dove abitiamo.
Cronaca della giornata.
PARTENZA da Zianigo e tappa alla casa di Bakita.
A Zianigo in ricordo del breve
periodo trascorso è stato costruito un bellissimo capitello dedicato a Bakhita.
VIAGGIO in pullman con destinazione SCHIO.
A Schio Bakhita ha vissuto
la sua esistenza di suora e nella chiesa riposano le sue spoglie.
ARRIVO a Schio e attività per settore.
I ragazzi dell’ ACR attraverso
il gioco capiscono l’importanza di agire in prima persona per “spezzare le catene”. I
giovani dell’ACG suddivisi in gruppi eterogenei riflettono “sulle schiavitù della società
moderna”.
PRANZO, giochi e attività.
Nelle sale messe a disposizione
dalla suore Canossiane abbiamo mangiato ogni ben di Dio. Alla fine del pasto per digerire meglio un po’ di sano divertimento per l’ACR, mentre l’ACG termina l’attività.
POMERIGGIO tutti in pazza a Marostica.
I giovani dell’ACG hanno
preparato e mostrato un flash-mob che ripercorre il lavoro di
gruppo svolto durante la mattinata.
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LUPETTI “FELICI” e IMPRESA di REPARTO
S
abato 7 marzo, noi lupetti del Cda (Consiglio di
Akela formato dai lupetti più grandi) del gruppo
Scout di Zianigo, ci siamo diretti da Veternigo a Noale
in bicicletta. Dopo una faticosa mezz'ora di bici siamo
arrivati stanchi all'oratorio di Noale dove ci siamo incontrati con altri 4 Cda dei gruppi di Olmo, Salzano,
Badoere e Mirano.
Divisi in gruppetti e muniti di cartina, abbiamo girato
per Noale cercando di rispondere a varie domande che
ci hanno permesso di conoscere meglio il paese che poi
ci ha ospitato per la notte.
Ma che cosa signfica “beati”?
Dopo cena abbiamo fatto 4 laboratori di diverso
(in greco makarioi)?
tipo: Astronomia, animaletti fatti con le noci, miBeati vuol dire felici. Ditemi: voi aspirate davvemo e collane.
ro alla felicità? In un tempo in cui si è attratti da
Il giorno dopo ci siamo diretti sempre in bicicletta tante parvenze di felicità, si rischia di accontena Scorzè dove abbiamo incontrato gli altri Cda di tarsi di poco, di avere
tutti i gruppi scout della Zona di Scorzè. Eravamo un’idea “in piccolo” della vita. Aspirate invece
più di 150 persone. Abbiamo giocato e scherzato a cose grandi! Allargate i vostri cuori! “Vivere
tutta la mattina divertendoci un mondo ma poi
senza una fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere in una lotta continua la verità.
purtroppo siamo tornati a casa.
Non è vivere ma vivacchiare. Noi non dobbiamo
Un’esperienza fantastica da non dimenticare!
Elizabete Lupetta del CdA
mai vivacchiare, ma vivere”.
(Piergiorgio Frassati)
-tratto dal messaggio di Papa Francesco
per la XXIX giornata della Gioventù, 2014-
il titolo dello spettacolo che i nostri
Q uesto
ragazzi del Reparto “Stella Polare” metteranno in scena sabato 28 Marzo 2015 alle ore 20.30 in palestra a Zianigo.
Questo è il risultato della nostra Impresa di Reparto... Ma cos'è un'impresa di Reparto? è il momento in cui i ragazzi mettono insieme tutte le loro idee, i loro sogni e le loro capacità per raggiungere obiettivi ogni volta sempre più alti. Quest'anno abbiamo deciso di metterci in gioco in
prima persona, creando uno spettacolo da zero con canti, balli e scenette, una tombola finale e un
ricco buffet, a cui invitiamo a partecipare tutta la comunità... per divertirci e passare una serata in
allegria!
Il ricavato della serata verrà impiegato nella ristrutturazione delle nuove sedi scout.
I ragazzi sono entusiasti e pronti...e voi?
VI ASPETTTIAMO!!!!
Staff Reparto “Stella Polare”
Gianpaolo, Irene, Eleonora, Lucrezia, Omar
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LAVORI in CORSO
C
ome già detto in altri numeri di “La Torre”,
la nostra parrocchia cerca di adeguare il più
possibile le sue strutture perché siano accoglienti e
utili per le varie iniziative.
Ultimamente abbiamo provveduto al restauro delle
adiacenze poste accanto alla canonica. Verranno
adibite come sedi del reparto scout e del branco
lupetti, finora ospitati in oratorio e sopra la palestra. I capi scout e i genitori dei ragazzi si sono
impegnati ad ultimare i lavori di ridipintura di que-
ste sedi dove si incontreranno i loro ragazzi.
Come tutti sanno in una comUnità parrocchiale ci
sono tanti servizi che possono essere svolti da volontari per il bene di tutti. Invito tanti altri che possono dare una mano al bene comune. Ringrazio
tutti quelli che instancabilmente, magari da tanti
anni, lavorano con passione e costanza per questa
nostra famiglia parrocchiale. Altri lavori sono in
previsione: il nuovo riscaldamento della chiesa e
una manutenzione generale del nostro oratorio.
Don Ruggero
ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTCA
“ZIANIGO INSIEME”
A
gennaio un gruppo di parrocchiani ha fondato un’associazione sportivo-dilettantistica,
denominata Zianigo Insieme, con la finalità di gestire le attività sportive della Palestra. L’associazione è regolarmente affiliata al CSI Venezia e
quindi anche al CONI. E’ appena nata e gradualmente entrerà al lavoro. L’intento è quello di migliorare la proposta sportiva e valorizzare le potenzialità dell’impianto, e questo team di persone si
dedicherà in modo specifico a questo scopo. Il pre-
sidente è il sig. Ricci Gianluca e il vice-presidente
la sig.ra Franca Fagotto. Gli altri membri del Direttivo sono; Caravello Roberta, Cazzin Giovanni,
Giacomello Morena, Palladino Angela, Pegorer
Elisabetta, Perale Lorenzo, e Don Ruggero.
L’associazione ovviamente non ha scopo di lucro e
cercherà di gestire al meglio un bene collettivo,
che è la nostra Palestra. Si accettano pertanto consigli, suggerimenti e richieste da parte di tutti i parrocchiani!
Roberta Caravello
Un premio alla scienziata del mare di Zianigo
V
entisei anni, una carriera sicura all’estero, ma a
prevalere è la voglia di tornare. Lei è Monica
Mion, una passione per il mare, una laurea in biologia
marina e un periodo di studio in Svezia, in un istituto
di ricerca, che terminerà a giugno. C’è un contratto di
lavoro pronto per restare a Lysekil, sul Mare del
Nord, un futuro praticamente assicurato.
Monica ha vinto il premio nazionale “Rossana Majorca 2015”, a cui concorrono le migliori lauree specialistiche in scienze biologiche, naturali o ambientali, per
cui sia stata discussa una tesi sull’ecosistema marino.
Un amore sconfinato quello di Monica per il mare.
«Ho iniziato a studiare biologia marina per lo spettacolo che vedevo sott’acqua durante le immersioni»,
racconta, «Con la tesi ho iniziato a conoscere i pescatori e imbarcandomi con loro sono entrata in contatto
con il duro lavoro e le difficoltà che incontrano ogni
LA TORRE aprile 2015
giorno per vivere».
Un amore profondo per
il mare e la pesca, a Venezia, dovrebbe bastare
per trovare lavoro in
quest’ambito. Purtroppo
però una brillante tesi
sulla collaborazione tra
ricercatori e pescatori
per individuare nuove
linee guida per piani di gestione del mare non basta:
la fortuna è nel profondo nord. Finiti i sei mesi a Lysekil, Monica vuole rientrare: «In Svezia sto vivendo
un’esperienza fantastica, di lavoro e di vita. Ma tornerò in Italia: so che dovrò cercare un lavoro diverso,
ma a Zianigo ho la famiglia. Il lavoro dei genitori è
un po’ in crisi ed è difficile stare lontano».
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Uno sguardo a Maputo
con l’aiuto di Gesù
N
ella comunità di Maputo (Mozambico) ha
preso forma la Fraternità di misericordia.
È un’esperienza che, presente da tempo nel
cuore della Comunità Missionaria di Villaregia,
ora può esprimersi visibilmente. Di fatto, si
tratta della scelta di due missionari e una missionaria di dedicare, in modo stabile e continuativo, il proprio tempo e ministero a determinate categorie di poveri presenti nella missione.
Il loro impegno principale sarà quello di esprimere una maggiore prossimità di misericordia
verso i “piccoli”, gli emarginati, i carcerati
stando fisicamente tra loro.
Padre Antonio Perretta, di Scisiciano (NA), in
questi mesi ha intrapreso una pastorale carceraria con i detenuti delle carceri di Maputo, che
vivono in condizioni veramente al limite della
sopportazione.
Padre Fiorenzo Biasibetti, di Zianigo (VE), ed
Emanuela Colussi, di San Giovanni di Casarsa
(PN), lavorano a diretto contatto con le famiglie più povere di una zona periferica della
missione, privilegiando le visite nelle baracche,
gli incontri per strada, il sostegno e l’orientamento delle persone nella ricerca di soluzioni a
problemi particolari. Padre Fiorenzo risiede
normalmente in una piccola abitazione situata
nella chiesa di San Teodosio, da lì è facilitato
per raggiungere le persone che vivono attorno e
nei pressi della vicina cappella di Santa Isabel.
Emanuela, continuando a risiedere in Comunità, lo raggiungerà ogni mattina con i mezzi
pubblici, per svolgere lo stesso ministero di
amore agli ultimi.
I tre missionari, mentre si aiutano nell’affrontare problemi e difficoltà e collaborano tra loro
nel ministero specifico di ciascuno, agiscono
in collaborazione anche con il resto della Comunità, che, comunque, è inserita e svolge un
ministero di evangelizzazione nelle zone più
povere e periferiche.
Per tutta la Comunità è motivo di un nuovo
slancio missionario e stimolo per tutti ad uscire
da se stessi per compromettersi in prima persona con i più poveri.
La comunità parrocchiale di Zianigo è molto vicina a Padre Fiorenzo che svolge la sua opera
missionaria a Maputo in Mozambico.
Il tempo di Quaresima è l’occasione più favorevole per far capire ai ragazzi l’amore che Gesù
ha dimostrato per noi morendo in croce. Anche nel loro piccolo Gesù può diventare il loro modello. Con il “Buongiorno Gesù” del venerdì mattina, prima di andare a scuola, don Ruggero ha
chiesto ai bambini di fare delle piccole rinunce (soldini) per dare a chi ha meno di loro. I nostri
bambini hanno iniziato a raccogliere “le loro rinunce” per i bambini di Padre Fiorenzo e questo
ha sensibilizzato tutta la comunità parrocchiale che si è unita loro nella raccolta.
Padre Fiorenzo, con le precedenti donazioni di Zianigo, ha già potuto realizzare una biblioteca
per l’istruzione dei suoi ragazzi a Maputo e a testimonianza del traguardo raggiunto ci ha inviato delle foto con dei bambini in festa. Il cartellone in chiesa ci mostra i loro volti gioiosi e questo ci dà una grande forza e pace perché quei bambini hanno sofferto, ma sono sempre alla ricerca di un motivo per sorridere e noi nella nostra vita piena di svaghi e divertimenti dovremmo
fare come loro ed essere felici con e per Gesù.
Lena e Paola.
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Il MOVIMENTO E CENTRO AIUTO ALLA VITA - MIRANO:
Ringrazia per il ricavato di € 772 raccolti con la vendita delle primule domenica 1 febbraio.
Il Centro nello scorso anno ha aiutato a nascere 110 bambini, molti dei quali non sarebbero
nati senza l’aiuto necessario e tempestivo!
Il Movimento promuove iniziative educative per una cultura rispettosa della vita umana dal
concepimento alla morte naturale. Il Centro è al servizio della madre in difficoltà per una
gravidanza difficile o inattesa e offre, gratuitamente e con riservatezza, colloquio, assistenza e aiuto concreto.
S.O.S. VITA 8008.13000 numero verde gratuito 24h su 24h.
CULLA PER LA VITA presso Ospedale Villa Salus accoglie i neonati a rischio di essere abbandonati nel completo anonimato della madre.
Bussolengo, 12-02-2015
Questi numeri le dicono qualcosa?
Caro amico,
questa semplice lettera per farle giungere il nostro grazie di cuore per la sua offerta che ha
donato ai bambini del Caritas Baby Hospital.
Questi numeri le dicono qualcosa?
36.502
5.682
3.023
3.533
Sono i bambini che l’anno scorso sono stati curati e accuditi al Caritas Baby
Hospital grazie alla generosità dei sostenitori di Aiuto Bambini Betlemme.
Sono le mamme che hanno frequentato la scuola per madri del CBH, per imparare
a essere una sempre migliore guida e protezione per i loro figli.
Tante sono le visite specialistiche che i nostri medici hanno prestato nei reparti e
ambulatori dell’ospedale, per scongiurare l’aggravarsi di malattie polmonari, orto
pediche, oculari, dell’apparato gastroenterico…
Sono le prestazioni fuori dell’ospedale assieme alle famiglie nelle loro abitazioni,
per renderle più forti e capaci di prendersi cura di sé sia nella cattiva salute che nelle
difficoltà familiari.
Questi numeri aumentano di anno in
anno: se da una parte questo dimostra che i
bambini di Betlemme vivono in un contesto
di crisi aspra e continua, dall’altra ci conferma che grazie alle offerte dei sostenitori
possiamo continuare a portare cure e risposte ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie.
Con gratitudine, Luigi Vassalli , presidente
Aiuto Bambini Betlemme-Onlus
N.B.: Da notare che questo ospedale, nato e sostenuto dalle Caritas Italiana e Tedesca e da tanti
donatori, è l’unica struttura per bambini del territorio palestinese.
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PRO TERRA SANCTA
LA SIRIA E’ UNA TERRA BENEDETTA E IMPORTANTE
PER IL CRISTIANESIMO.
D
opo 4 anni di guerra la situazione siriana è
sempre più grave e difficile. Il paese, dove
continuano i combattimenti tra forze governative e i gruppi di opposizione, conta già 190.000
vittime tra i civili e oltre 6.500.000 sfollati senza contare i profughi fuggiti in Libano e nei paesi confinanti. Non ci sono più sicurezza, scuola
e tutti quei servizi che rendono possibile la vita
di una comunità come i trasporti e gli ospedali.
Proprio a Damasco in Siria avvenne la conversione di San Paolo. Sulla via di Damasco una
luce lo avvolse e cadde da cavallo… una voce
gli disse: “Io sono quel Gesù che tu perseguiti.
Alzati ed entra in città là ti sarà detto ciò che
dovrai fare”. A Damasco poi Anania lo guarì
restituendoli la vista e lo battezzò. Fu così che
San Paolo diventò il più grande missionario di
tutti i tempi, l’apostolo delle genti.
I frati francescani della Custodia di Terra Santa
sono presenti in Siria da secoli e vivono insieme
alla popolazione la tragedia della guerra.
Ecco la testimonianza di Fra Simon Herro, ministro generale francescano:
Siria, 15 gennaio 2015.
Caro amico,
Ti scrivo per mandare un breve aggiornamento dalla Siria. Gli aiuti ricevuti sono stati utili e ci hanno permesso di aiutare tante famiglie nei centri di accoglienza e i
bambini.
Ma la situazione peggiora sempre e gli scontri continuano, così i feriti e i morti.
La popolazione è allo stremo. Dobbiamo riuscire anche ad aiutare l’ospedale che non riesce ad
andare avanti. Manca tutto, le medicine, il personale, anche l’elettricità. Così i macchinari man
mano si rompono e in questi tempi di guerra non è possibile riparare nulla.
In Siria c’è bisogno di tutto. Vorrei dirvi che è arrivato il momento di ricostruire invece siamo
ancora nel pieno della distruzione e della sofferenza delle persone.
Sono grato a Dio per la grazia che ci dona di poter essere vicino ai poveri, agli abbandonati, luoghi preferiti da Dio. Ringrazia tutti gli amici che ancora potranno aiutarci, di’ loro che a
tutti è dato di vivere questa esperienza di fede. Auguro a tutti di assaporarla.
L’aiuto di tutti voi è indispensabile per salvare la vita delle persone che si rivolgono ai nostri conventi e chiedono cibo, medicine, conforto. Continuate a pregare per noi e ad operare per
cercare aiuti per i siriani.
Fra Simon Herro, ofm
Bonifico su conto corrente
Associazione di Terra Santa
Banca Popolare Etica IBAN
PUOI INVIARE UNA DONAZIONE:
carta di credito e Paypal
bollettino postale
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1012244214
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15 Marzo, giornata di preghiera
per la Siria: «Basta con la guerra»
A
iuto alla Chiesa che soffre risponde
all’appello per la Siria da parte del Patriarca
Gregorio III: «Il 15 marzo è il giorno in cui,
quattro anni fa, cominciarono le proteste di
piazza contro il governo del presidente Assad», dice il Patriarca di Antiochia della Chiesa Cattolica grecomelchita. Per questo motivo, il 15 marzo 2015,
sarà una giornata di preghiera per lo Stato mediorientale, oggi dilaniato dalla guerra civile,
dalle persecuzioni religiose e dal terrorismo
barbaro dell’Isis. La Fondazione Acs, che in questi anni ha donato 6 milioni e 300mila euro per i cristiani perseguitati
in Siria già prima dell’inizio della guerra, supporta l’iniziativa del Patriarca: «Ancora oggi,
a quattro anni di distanza, le condizioni di vita
per milioni di cittadini siriani sono catastrofiche», ricorda il Barone Johannes Heereman,
presidente esecutivo di Acs Internazionale.
le è chiaramente diminuito. Per questo stiamo
approntando dei programmi d’emergenza per
aiutare le famiglie di Aleppo, Homs, Damasco
e altre zone che subiscono gli effetti del conflitto. Stiamo inviando beni di prima necessità,
cibo, medicine, aiuti economici per far fronte
ai costi degli affitti, del riscaldamento e dell’elettricità. Ma i soldi possono solo
contribuire ad alleviare il peso del
conflitto, non a far terminare la
guerra». Aiuto alla Chiesa che Soffre chiede, quindi, di prorogare l’invito di Papa Francesco alla preghiera per il 13-14 marzo di 24 ore, così
che anche domenica 15 marzo possa diventare un giorno di raccoglimento comune con i cristiani della
Siria e del Medio Oriente.
«L
a Quaresima è una tappa della Via
Crucis – afferma il Patriarca Gregorio
III – e siamo, oggi, al quinto anno di Via Crucis per le nazioni arabe. Stiamo assistendo alla
più grande tragedia che si ricordi a partire dalla Seconda Guerra Mondiale, di fronte alla
sofferenza della nostra gente, sia nelle comunità Cristiane che in quelle Musulmane. Tutti
on il diffondersi del conflitto anche
soffrono la povertà, la fame, il freddo, la mannei Paesi circostanti, la situazione è canza di vestiti o di un tetto sopra la testa.
diventata ancora peggiore – aggiunge Heere- Nella sofferenza siamo tutti fratelli, siamo tutman – l’interesse della comunità internaziona- ti uguali».
«C
“Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS), Fondazione di diritto pontificio fondata nel 1947 da
padre Werenfried van Straaten, si contraddistingue come l’unica organizzazione che realizza
progetti per sostenere la pastorale della Chiesa laddove essa è perseguitata o priva di mezzi
per adempiere la sua missione. Nel 2012 ha raccolto oltre 90 milioni di euro nei 17 Paesi
dove è presente con Sedi Nazionali e ha realizzato oltre 5.604 progetti in 140 nazioni.
Questo è il bene che spesso non si vede o non è fatto vedere dai nostri mezzi di
comunicazione, ma che per grazia di Dio c’è in questa terra.
LA TORRE aprile 2015
13
«Convertiti all’islam o sarai decapitata».
Ma Khiria non ha abiurato:
«Sarò felice di essere
una martire cristiana»
«S
ono nata cristiana e se per
questo dovrò morire, preferisco morire
cristiana». Così Khiria Al-Kas Isaac
(foto a fianco), 54 anni, cristiana irachena di Qaraqosh, fuggita dallo Stato
islamico in Kurdistan, ha risposto agli
islamisti che imprigionandola, frustandola e premendola una spada sulla gola
le imponevano di convertirsi all’islam.
ARRIVANO I JIHADISTI. La donna
e il marito Mufeed Wadee’ Tobiya si
sono ritrovati la mattina del 7 agosto in
una città improvvisamente conquistata
dai jihadisti. Fin da subito, i miliziani
l’hanno minacciata così: «Convertiti all’islam o sarai
decapitata», racconta il Catholic Herald. Essendosi
rifiutata, insieme ad altre 46 donne è stata presa, separata dalla sua famiglia e imprigionata per dieci
giorni.
settembre, 2014
A 54 anni, la
donna è stata
presa a
Qaraqosh (Iraq),
detenuta per 10
giorni, frustata a
ripetizione.
«Sono nata cristiana e preferisco morire cristiana» ha detto,
anche quando
aveva una spada
alla gola
risposto: «Sono una donna vecchia e malata. Non ho
figlie o figli che possano incrementare il numero dei
musulmani o seguirvi, che vantaggio ne avrete se mi
convertirò?». Non ottenne risposta. Ma l’ultimo giorno «un terrorista mi ha premuto la spada sul collo
FRUSTATE E MINACCE. Durante la segregazio- davanti a tutte le altre e mi ha detto: “Convertiti o
ne, le donne venivano ripetutamente frustate davanti sarai decapitata”. Io gli ho risposto: “Sarò felice di
a tutte le altre perché la sofferenza di una convincesse essere una martire”».
tutte a convertirsi. «Ho risposto loro immediatamente
che preferivo morire cristiana e poi ho citato il Van- DERUBATA DI TUTTO. Dopo aver dato l’ennesigelo di san Matteo (10,33). Gesù disse: “Chi mi rin- ma testimonianza della propria fede, Khiria è stata
derubata di tutto quello che aveva, compresi i soldi
negherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò
davanti al Padre mio che è nei cieli”». Durante le fru- messi da parte per un’operazione al rene, e rilasciata.
state, «piangevamo tutte ma tutte ci siamo rifiutate di Il 4 settembre, alla donna è stato permesso di scappare e ha così potuto raggiungere gli altri sfollati cristiaconvertirci».
ni ad Ankawa insieme al marito e due altre donne. Il
«FELICE DI ESSERE UNA MARTIRE». Un gior- giorno successivo, altre 14 persone sono state rilasciate. Non è chiaro cosa sia successo agli altri crino un terrorista, frustandola, disse a Khiria:
«Convertiti o ti farò ancora più male». Ma lei gli ha stiani.
LA TORRE aprile 2015
14
I MARTIRI D’OGGI
S
ono stati sgozzati i 21 operai egiziani cristiani
copti rapiti a Capodanno in Libia. La rivista Isis
Dabiq ha pubblicato la foto di 5 ostaggi in ginocchio su una spiaggia e i boia con i coltelli sfoderati
alle loro spalle. ……………………..
egiziana rapiti a Sirte a gennaio e tenuti in ostaggio.
A riferirlo all'agenzia Sir è lo stesso portavoce padre Rafic Greiche. “Abbiamo espresso alla Chiesa e
alle famiglie delle vittime tutta la nostra vicinanza”.
……………………….
Queste e altre immagini sono state pubblicate anche
su Dabiq, la rivista in lingua inglese dell'Isis diffuso
su Internet annunciando solo il rapimento, e non
l'esecuzione. Il sequestro, secondo precedenti annunci mediatici avvenuto intorno a Capodanno, peraltro era stato rivendicato su internet già il 12 gennaio.……………………………..
L
'avanzata dello Stato islamico in Libia va arginata. Alla fine del consueto incontrato bilaterale a Roma tra Italia e Santa Sede, in ricorrenza dei
Patti Lateranensi, il segretario di Stato vaticano,
cardinale Pietro Parolin, ha detto che "occorre intervenire presto, ma sotto l'ombrello Onu". Dunque
serve un ampio consesso internazionale. Comunque
per l'Italia non ci sono allarmi particolari legati a
Il portavoce dei vescovi cattolici egiziani e l’incari- possibili attentati terroristici anche se, soprattutto a
cato di affari della nunziatura apostolica al Cairo
Roma, la vigilanza rimane alta. Piena assistenza,
hanno espresso “solidarietà, cordoglio e preghiera” poi, ai profughi che fuggono da fame e persecuzioalla Chiesa copto-ortodossa dopo la conferma che i ni. Presente da parte italiana, tra gli altri, il presijihadisti della filiale libica del sedicente Stato Isla- dente Mattarella e il premier Renzi.
mico hanno sgozzato 21 cristiani copti di origine
Libia e profughi:
la Libia, dopo la caduta di Gheddafi ad opera degli americani, inglesi e francesi, si è rivelata in condizioni drammatiche. Due governi, uno solo dei quali riconosciuto internazionalmente; miriadi di bande fatte
da etnie e tribù diverse, che prima erano tenute a bada solo dal pugno duro del dittatore, si sono scatenate
per conquistare ciascuna una fetta del territorio libico. L’ISIS (o Califfato Islamico) si è inserito dentro
questo vuoto di potere e ha raccolto molte adesioni anche da gruppi locali. Si appresta ad usare le migliaia e migliaia di disperati profughi come arma per mettere in difficoltà l’Europa, a partire dall’Italia,
che è la prima tappa di arrivo di queste persone fuggite dall’Africa sub sahariana, dalla Siria, dall’Etiopia, Eritrea, Somalia, dal Mali, dal Ciad, dal Centrafrica, dalla Nigeria, da un sacco di paesi dove la fame, la guerra etnica e religiosa, sta facendo migliaia di vittime. Sta già avvenendo che decine e decine di
imbarcazioni siano state sequestrate dai militanti dell’ISIS per spedire circa trecentomila persone verso
le nostre coste. Fenomeno di cui si sapeva già la possibilità concreta. Di fatto però non si è voluto prendere provvedimenti straordinari per far fronte a questa emergenza umanitaria. Gli slogan a poco servono.
Dire che li facciamo tornare indietro è stupido oltre che inumano. Si tratta di attrezzarsi meglio, senza
palleggiarsi le responsabilità tra Governo, Prefetture, Comuni, associazioni di volontariato, che sembrano solo loro ad essere davvero coinvolte. Queste persone rischiano di essere scaricate per strada come i
cani indesiderati e quindi alimentare la paura della gente che li vede girare senza nessuna meta o custodia. A chi giova? Non prendersene cura adesso significa per qualcuno perdere consenso elettorale, ma
domani vuol dire avere grossi problemi di ordine pubblico. Nascondere la testa sotto la sabbia e tirare
avanti è la solita tattica miope di chi non vuole prendersi responsabilità. Non è possibile, non è razionale,
non è umano, tantomeno è cristiano!
Bisogna anche escogitare nuove strategie di sviluppo nei paesi di partenza e creare soluzioni pacifiche
dove ci sono conflitti, alimentati dal commercio delle armi e dallo sfruttamento delle risorse.
LA TORRE aprile 2015
15
Sud Sudan:
Non è Pasqua se non lo è per tutti,
tutti i bambini hanno il diritto di sorridere.
T
re anni fa il Sud Sudan ha festeggiato l’indipendenza dal Nord, fondamentalista
islamico, dove per trent’anni hanno sofferto
come gli Ebrei in Egitto. Per tre giorni hanno
festeggiato con danze, fuochi d’artificio e discorsi pieni di promesse; in un baleno però tutti
i loro sogni sono svaniti…...trasformando il
Sud Sudan, secondo il parere delle Nazioni
Unite, nel più povero Paese del mondo.
Padre Giacomo Cumino, missionario salesiano
da 54 anni, racconta:
“Akot un ragazzino di 9 anni che ho incontrato
nel campo profughi, da giorni non mangiava,
aveva la malaria, la febbre altissima lo aveva
ridotto ad uno scheletro. Riusciva solo a sussurrare “Ho sete”. Siamo riusciti a fargli bere
un po’ d’acqua zuccherata, poi ha chiuso gli
occhi per sempre lasciando questo mondo per
un mondo migliore.
Akot è diventato un simbolo per i bambini del
Sud Sudan e la sua morte ci chiede di non lasciar morire i bambini del Sudan”.
niati contro tutto e contro tutti; alcuni di loro
erano giovanissimi parevano bambini. Alla fine
sono entrati nella chiesa, gremita di persone
fuggite dai villaggi e che in essa avevano trovato rifugio, ed hanno ucciso chiunque non appartenesse alla loro tribù. Si sono ritirati dicendo che sarebbero tornati il giorno seguente
per terminare la strage! Negli ultimi 50 anni
mai nessuno era stato ucciso in chiesa”.
La cosa ancora più orribile è che in questa lotta
fratricida i guerriglieri hanno addestrato al
combattimento novemila bambini dai 9 ai 12
“Le varie tribù hanno commesso atrocità terri- anni, con un autentico lavaggio del cervello e
bili: uccisioni, stupri e attacchi di origine etni- promettendo loro un premio a chi uccideva più
ca. La popolazione è stata presa di mira un po’ persone.
ovunque, sono state rinvenute fosse comuni con I salesiani missionari nel Su Sudan puntano
centinaia di cadaveri specialmente donne e
nell’educazione dei piccoli, per cercare di salbambini. Ovunque si trovano case incendiate, vare il salvabile, con meno del prezzo di un
ambulatori medici distrutti…
caffè mantengono un bambino per un giorno,
Oltre un milione sono gli sfollati negli stati
con 5 euro salvano un malato di malaria….e ci
confinanti e circa 4 milioni quelli a rischio di ricordano che in Paradiso non si va da soli! Samorte per fame”.
ranno i bambini che aiutiamo oggi che ci porte“In un attacco i ribelli hanno ucciso ogni sin- ranno in Paradiso domani.
golo abitante rimasto in città. Hanno allineato Padre Giacomo Cumino ci invita alla generosile donne sulle rive del Nilo e sparato raffiche tà e alla condivisione in modo particolare nelle
grandi festività come il Natale e la Pasqua.
di mitra contro di esse, sembravano indemo-
LA TORRE aprile 2015
16
LA MEDICINA DEI SEMPLICI
A PROPOSITO DI
medicina: 1
OVVERO COME SI USANO
Erbe officinali, piante, fiori e frutti.
Monastero della Certosa di Pavia
L’ASPARAGO
L’asparago è una pianta erbacea largamente diffusa sia in Italia che in
Europa centro-meridionale. Dal suo
rizoma strisciante spuntano a primavera dei germogli, chiamati turioni o
asparagi. Oltre a quello coltivato, si
può trovare l’asparago selvatico, che
predilige suoli asciutti e soleggiati.
Entrambi le varietà di asparago godono delle stesse virtù terapeutiche:
noti per la loro digeribilità, hanno
proprietà diuretiche e benefiche per il cuore e la milza.
Gli asparagi sono sconsigliati alle persone affette da
albuminuria, renella, malattie della prostata e della
vescica, perché causano la formazione di un sale.
L’aspartato di ammonio. Per il loro contenuto di ferro e calcio sono sconsigliati ai sofferenti di fegato e
di reni, ai gottosi e ai malati di reumatismi articolari.
La parte medicinale della pianta è costituita dalla
radice, o “rizoma”, indicata nell’idropisia, nelle affezioni cardiache, nell’itterizia, negli edemi e in tutti i
casi di ritenzione di liquidi. La radice è anche un ottimo dimagrante.
Come si usa
Decotto di radici: porre una manciata di radici in un
litro d’acqua, far bollire per 20 minuti, filtrare e berne 3-4 bicchieri al giorno lontano dai pasti.
Polvere: è ricavata dai rizomi essicati e finemente
macinati. Metterne un cucchiaino in una tazza d’acqua bollente e bere dopo 15 minuti. La polvere può
anche essere amalgamata a miele e marmellata, oppure ingerita sotto forma di cachet.
Tintura vinosa: mettere una manciata di radici
(secche o fresche) in un litro di vino bianco. Lasciar
macerare per 10 giorni, quindi berne un bicchierino
dopo i pasti.
ASPARAGI AL FORNO IN BESCIAMELLA
Ingredienti: asparagi (circa 800 g) - 30 g di farina - 35 g di burro - 2 dl di latte - 100 g di grana
padano grattugiato - 125 ml di panna - noce moscata - sale
Sciogliete il burro in una casseruola, unite la farina e, mescolando bene, cuocete per qualche minuto. Unite il latte e cuocete tutto a fuoco basso per 5 minuti, sempre mescolando, fino
a ottenere una salsa non troppo densa. Infine unite la panna e il
grana grattugiato (tenendone da parte una manciata). Aggiungete
una grattata di noce moscata e sale. Eliminate la parte dura del
gambo degli asparagi e lavateli. Disponeteli nel cestello per la
cottura al vapore, in una casseruola, riempite con acqua fino a
sfiorare il fondo del cestello, portate a bollore, coprite e cuocete
gli asparagi per 6 minuti. Toglieteli dal fuoco e salateli. Imburrate una pirofila con il burro, disponetevi gli asparagi e copriteli con la besciamella. Spolverizzate il tutto con il grana e cuocete in
forno caldo a 220° per 20 minuti.
17
LA TORRE aprile 2015
A PROPOSITO DI
informazione: 2
Gender, i cinque punti per
fare chiarezza
Cosa dice la scienza? Cosa dice l’antropologia cristiana? Cosa dicono le associazioni Lgbtq? Il nostro contributo alla verità su una questione che rischia di deflagrare in una battaglia ideologica e rendere la convivenza sociale peggiore per tutti.
A cominciare dall’impegno educativo delle famiglie.
GENDER, COS’È?
Un insieme di teorie
fatte proprie dall’attivismo gay e femminista radicale per cui il
sesso sarebbe solo una
costruzione sociale.
Vivere “da maschio”
o “da femmina” non
corrisponderebbe più a un dato biologico ma ad una
costrizione culturale. L’identità sessuata, cioè essere uomini e donne, viene sostituita dall’identità di
genere (“sentirsi” tali, a prescindere dal dato biologico). E si può variare a piacimento, anche mantenendo immutato il dato biologico.
GENERI SECONDO IL GENDER? 7, O FORSE 56…
Non più solo maschile e femminile. Ai generi (non
corrispondenti ai sessi) esistenti in natura, andrebbero aggiunti quelli previsti dall’acronimo LGBTQ
(lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e queer, cioè
chi rifiuta un orientamento sessuale definito e si
ritiene libero di variare a suo piacimento o di rimanere “indefinibile”). Il governo australiano, per
esempio, ne ha riconosciuti ufficialmente 23. E Facebook USA permette di scegliere il proprio
“genere” tra 56 diverse opzioni. Sembra comico ma
è tragico.
COSA DICE LA SCIENZA?
La scienza ci dice che la differenza tra maschile e il
femminile caratterizzano ogni singola cellula, fin
dal concepimento con i cromosomi XX per le femmine e XY per i maschi. Queste differenze si esprimono in differenze peculiari fisiche, cerebrali, ormonali e relazionali prima di qualsiasi influenza
sociale o ambientale. La “varietà” pretesa dalle associazioni LGBTQ non ha alcun fondamento scientifico e anzi confonde patologie (i cosiddetti stati
intersessuali) con la fisiologia (normalità).
LA TORRE aprile 2015
COS’È L’OMOFOBIA?
Una parola nuova inventato dai media per definire
gli atti di violenza, fisica o verbale, contro gli
omosessuali – che vanno sempre e comunque
condannati, come ogni altra violenza - e contro
chi, come le associazioni LGBTQ, promuove la
teoria del gender. Oggi l’accusa di omofobia è
diventata però un vero e proprio strumento o scusa per condannare chi dice che l’essere umano è
costituito in natura come maschile o femminile.
PERCHÈ IL GENDER È PERICOLOSO?
Perché pretende non solo di influire sul modo di
pensare, di educare, mediante scelte politiche ma
anche di vincolare sotto il profilo penale chi non si
adegua (decreto legge Scalfarotto); impone atti amministrativi (alcuni Comuni, come a Venezia, e alcuni enti hanno sostituito nei moduli dati a scuola
per iscrivere i figli i termini “padre” e “madre” con
“genitore 1” e “genitore 2”); educativi (la cosiddetta “strategia nazionale” per introdurre nelle scuole
testi e programmi “aperti” alla ricezione della teoria
del gender e cioè l’eliminazione del maschile e del
femminile, quindi dei modelli familiari normali): è
un vero e proprio attentato alla libertà di pensiero e
di educazione da parte di una minoranza.
Già in certe scuole in Italia (vedi Trieste) fin dalla
scuola materna le associazioni LGBTQ, con il consenso delle autorità scolastiche, propongono ai
bambini e ai ragazzi nozioni e insegnamenti di questo tipo. Su questo nuovo tipo di insegnamento i
genitori sono spesso tenuti all’oscuro e non possono
esprimersi per dire se sono d’accordo!
I genitori che hanno a cuore la formazione dei loro figli sono chiamati ad informarsi sui pericoli di questa nuova teoria
e prendere posizione essendo i primi responsabili dei loro figli.
18
A PROPOSITO DI
sfru amento: 3
Maternità surrogata
La maternità surrogata è una pratica che attenta gravemente alla dignità umana. Le
vittime non sono solo le madri surrogate che prestano il proprio ventre per procreare
figli d’altri, ma anche i neonati, considerati “merce”.
L
re, di instaurare all’interno dell’Unione europea
un «riconoscimento reciproco delle sentenze» in
materia di affiliazione legale e, in prospettiva,
l’elaborazione di una convenzione internazionale. Da tenere in conto anche la riflessione della
Conferenza de L’Aia di diritto internazionale
privato (aprile 2014).
Il dibattito «non può limitarsi al fatto compiuto
del mercato della “maternità surrogata” e del
correlato sviluppo del “turismo procreativo”».
Gli stati Ue ritengono “inaccettabile” la commercializzazione del corpo della donna e del
bambino e, “di conseguenza”, la Gpa. Su questo
punto, per la Comece, «un accordo sembra dunque possibile».
La ricerca di regole comuni e di prassi giudiziaGrave attentato alla dignità umana:
rie analoghe «potrebbe iniziare con una rigorosa
La maternità surrogata «costituisce una pratica
applicazione» di questo principio, e quindi «con
che attenta gravemente alla dignità umana» in
la valutazione della fattibilità del rifiuto della
quanto è una forma “commerciale” di gestaziotrascrizione degli atti di nascita, o del riconoscine per conto terzi. Il Regno unito ammette un
mento delle decisioni giudiziarie dei paesi di
compenso “ragionevole” di 4mila-5mila euro
nascita, in caso di versamento di compensi dialla madre surrogata. Gli altri Paesi europei: setversi dal mero rimborso delle spese effettivate vietano completamente la Gpa, sei la proibimente sostenute dalla madre surrogata». Il che
scono parzialmente, dodici non dispongono di
significa solo sfruttamento! È evidente tuttavia
alcuna normativa.
che parlare di rimborso spese per la mamma che
La dignità umana in realtà verrebbe difesa
porta in grembo per nove mesi una creatura, che
nell’articolo 3 della Carta dei diritti fondamendopo cederà ad altre donne e uomini, significa
tali dell’Unione europea, che proclama il
solo cambiare il senso delle parole. Rimborso
“divieto di fare del corpo umano e delle sue parspese significa solo pagare una povera donna
ti in quanto tali una fonte di lucro”.
che presta l’utero. Infatti chi presta l’utero se
Non esiste un “diritto al figlio”, e va considerata
non una povera donna in difficoltà a beneficio
seriamente la questione dello status giuridico
delle cliniche specializzate, nate proprio per
dei bambini nati magari in un Paese estero.
questo?!, con la complicità dei governi!
Spesso, al rientro nel paese di residenza, soprattutto se al suo interno vige il divieto di Gpa, gli
La questione cruciale, concludono gli
“aspiranti genitori” non vengono riconosciuti
estensori del testo, è «sapere se vogliamo
come genitori legali del bambino.
a maternità surrogata è una nuova forma di
tratta che offende la dignità umana e che sfrutta
a fini riproduttivi donne povere e vulnerabili. Il
fenomeno è in espansione in tutto il mondo.
Non esiste ancora una sua regolamentazione a
livello europeo e/o internazionale.
Per questo il gruppo di lavoro sull’etica nella
ricerca e nella cura della salute della Commissione degli episcopati della comunità europea
(Comece) ha predisposto un parere che valuta la
maternità surrogata dal punto di vista etico e
riflette sulle sue ripercussioni giuridiche, sostenendo la necessità di regole a livello europeo e
internazionale.
istituire una società in cui i bambini siano
Un accordo possibile
fabbricati e venduti come prodotti», con
Diversi rapporti commissionati dal parlamento le conseguenze umane, giuridiche e sociali
europeo chiedono di stabilire «norme comuni di
che ne derivano.
diritto internazionale», si legge ancora nel pareLA TORRE aprile 2015
19
CALAMAIO, PENNINO E NATIVI DIGITALI
Il
periodo in cui viviamo, non brilla
certo per profondità di pensiero e
spessore culturale. Chi volesse esprimere il proprio punto di vista con frasi che
superassero le poche decine di caratteri
disponibili sul cellulare, sarebbe considerato un troglodita. In tale scenario,
avrebbe ancora senso insegnare a scrivere, leggere e "far di conto", usando penne, matite, pennini, inchiostro e calamaio, alle generazioni dei cosiddetti
"nativi digitali", ossia individui cresciuti con le tecnologie digitali? La questione non è oziosa, poiché recenti ricerche,
mettono in luce che l'insegnamento della scrittura a
mano, non gode di buona salute, dimenticando che
da essa, hanno origine e si sviluppano molteplici
abilità e capacità: linguistiche, psicologiche, motorie. Per queste ultime, si considerino le numerose
parti del corpo chiamate in azione, scrivendo a penna. Al contrario, per un sms vengono impiegate due
o tre dita. Prendere una matita, tracciare lettere sul
foglio, rappresenta un atto creativo, frutto di un pensiero organizzato sempre in modo nuovo e differente. Costruire manualmente parole e frasi, rafforza
l'apprendimento, aumenta
fiducia e sicurezza in sé e
contribuisce alla diminuzione dell'ansia. Ma si può
andare oltre le parole tracciate sulla carta, ricavando
ulteriori informazioni
sullo stato d'animo di chi scrive. Osservando il modo di tenere la penna, la forza con cui viene appoggiata al foglio, se la grafia inclina verso il basso o
l'alto, diviene possibile capire se la persona è allegra, triste, o arrabbiata. Soprattutto, adottare questa
forma comunicativa, vuol dire riappropriarsi del
tempo necessario per pensare, valutare, riflettere.
Viceversa, si lascia sempre maggiore spazio a tablet, consolle e tastiere, dove chi si accinge a scrivere, trova le lettere già pronte e non deve fare altro
che scegliere quella giusta. Ma chi ci assicura che
lo scrivente, sia poi capace di formarle, quelle stesse
lettere e riconoscere se ha fatto degli errori? Non
dedicando la dovuta attenzione all'insegnamento e
apprendimento della scrittura a mano, l'uso precoce
e continuo dei media elettronici, da parte dei bambi-
LA TORRE
aprile 2015
ni, porterebbe ad un
"addormentamento" di alcune zone
del cervello, che finirebbero per arrugginire, perché inutilizzate. Conseguenze previste: ritardi nel linguaggio, calo del rendimento scolastico,
aumento dei disturbi dell'attenzione,
scarsa capacità di osservazione
della realtà, forti limitazioni
nella memorizzazione di dati e
informazioni. Nonostante questi rischi, ciò che si fa, è incoraggiare acriticamente l'uso di
apparecchi elettronici, mostrando ai fanciulli, simboli o figure
da ricopiare, o "trascinare" da un punto all'altro sullo schermo del pc. In questo modo, non solo si finisce per limitare le esperienze con gli oggetti "reali"
della vita quotidiana, ma si restringe pure la capacità di entrare in relazione con altri bambini e questo
conduce a mancanza di empatia verso il prossimo.
Questi stessi dispositivi elettronici, trovano ampi
spazi anche in casa, dove indaffarati genitori
"affidano" loro, il ruolo di baby sitter, ritenendo così
di semplificarsi un compito che richiede capacità
ed energie di cui forse non dispongono a
sufficienza. Che fare allora? Impedire l'uso
di questi apparecchi, non serve. Essi non
sono né buoni, né cattivi, ma le loro qualità dipendono da chi e come li usa. In molti
casi si rivelano utilissimi. Pensiamo al
grande aiuto che forniscono a persone disabili. Tuttavia, considerazioni dettate dal
buon senso, suggeriscono che sotto i due
o tre anni, sarebbe meglio non mettere tra le mani
dei fanciulli, tali dispositivi, così come non andrebbero utilizzati a pranzo, cena, e prima di dormire.
Soluzioni alternative, potrebbero essere quelle di
fornire ai figli libri di carta, da leggere insieme,
incitarli a giocare all'aperto, spronarli affinché svolgano attività manuali, come manipolare creta o pezzi di legno. Insomma, l'accesso a questi mezzi, dovrebbe avvenire gradualmente. Grazie alle straordinarie capacità di adattamento e flessibilità del nostro cervello, si può benissimo insegnare la scrittura
a mano e allo stesso tempo, l'uso dei computer. Entrambe le opzioni possono convivere, poi ciascuno
farà la scelta che riterrà più opportuna.
dr. Giuliano Seno
20
Rendiconto anno 2014.
Entrate ordinarie 2014:
Offerte feriali e festive, candele votive, offerte per servizi
religiosi (Battesimi, Matrimoni, funerali, benedizione fam.)
€
69.828,28
Entrate per la chiesa (buste annuali)
€
48.244,85
Vendita libri, e da oneri di urbanizzazione primaria)
€
41.213,41
Pellegrinaggio Schio
€
660,00
Collette imperate (missioni, seminario…)
€
1.041,19
Totale entrate 2014
€
160.987,73
€
10.012,89
Ufficio parrocchiale (cancelleria, posta, telefono, manutenzioni
€
52.785,17
Uscite varie (manutenzioni ordinarie per chiesa, cappella e canonica
€
3.831,66
€
8.599,63
Spese straordinarie per la manutenzione della chiesa e dell’organo
€
28.242,46
Spese manutenzione capitelli e ambienti parrocchiali
€
29.023,96
Proventi vari da attività pastorali (mercatini vari, contributi comunali
per uso palestra e contributi per uso oratorio da associazioni e gruppi
Uscite ordinarie:
Spese per il culto (lumini, fiori, paramenti, pulizia) ecc.)
Spese gestionali (luce, acqua, riscaldamento)
Imposte, tasse, assicurazioni, parcelle professionisti
Uscite per scopi pastorali,
Cassa anime, stampa cattolica, giornate e collette imperate,
Spese e contributi per iniziative di carità
Uscite straordinarie:
Totale uscite 2014
ATTIVO PARROCCHIALE GESTIONE 2014
-€
132.495,77
€
28.491,96
================
LA TORRE aprile 2015
21
7 marzo 2015 – Scaltenigo
SEGRETERIA C.P. INTERPARROCCHIALE 7 Chiese del Miranese
Ore 9,00: ci ritroviamo in oratorio a Scaltenigo.
Sono assenti don Sergio Busato . don Lino Regazzo e don Pietro
Mozzato perché impegnati in parrocchia.
Gli argomenti all’O.d.G. sono:
•
•
•
•
verifica visita pastorale di mons. Gardin,
programmazione Adorazione eucaristica promossa da papa Francesco,
programmazione attività delle 4 Commissioni relative agli ambiti Carità - Catechesi
- Pastorale giovanile - Pastorale e formazione degli adulti,
aggiornamento sui campi scuola che quest'estate impegneranno i nostri giovani.
Il primo argomento all’ordine del giorno oggi non lo trattiamo in quanto Mons: Gardin, causa indisposizione, non ha ancora concluso la sua visita pastorale in tutte le 7 parrocchie del
Miranese. Tornerà il 26 marzo prossimo in visita alla comunità di Campocroce e poi il 3
maggio s’incontrerà con la comunità di Vetrego. Ci riserviamo pertanto di tornare sull’argomento, intanto ogni parrocchia potrà fare la propria verifica all’interno dei vari Consigli di
Pastorale Parrocchiali.
Adorazione promossa da Papa Francesco:
venerdì 13 marzo 2015, dalle ore 21 alle 22,30 ci sarà un incontro di preghiera con lectio
divina e Adorazione eucaristica in duomo a Mirano; poi dalle 22,30 alle 24,00 ci sarà la possibilità di confessione per agevolare l’incontro col Signore e avere il perdono. È questo un
momento di preghiera comunitaria che unisce le nostre 7 parrocchie che, rispondendo all’invito di Papa Benedetto, si ritrovano a pregare per far “germogliare” la pace nel mondo.
Domenica 15 marzo 2015 a Zianigo si proseguirà con l’Adorazione eucaristica, voluta dal
Papa e con la presenza dell’A.I.A.S.M. (Associazione italiana accompagnatori Santuari Mariani), dalle 15.30 fino alle 18 quando inizierà la S. Messa.
Venerdì 20 marzo 2015: Campocroce ci invita a partecipare alle 20,30 alla Via Crucis figurata (verranno proiettate delle immagini) e sarà animata dai cori delle varie parrocchie diretti da Martina Trevisan.
Programmazione attività delle 4 commissioni:
le commissioni relative agli ambiti Carità – Catechesi – Pastorale Giovanile e Pastorale e
formazione adulti dovranno proseguire con il lavoro di programmazione delle attività da
svolgere insieme. Tali gruppi sono ancora in fase conoscitiva in quanto è appena iniziato il
lavoro in comune, è dunque una strada da intraprendere guidati dal sacerdote referente ma,
al tempo stesso, ogni laico impegnato apporterà il suo contributo in quanto corresponsabile
della pastorale comunitaria. Sarà da stabilire insieme come i gruppi dovranno lavorare senza
cadere nell’uniformità e nell’appiattimento, sarà inoltre un cammino spirituale, di formazione e da questo nascerà il lato operativo.
Pastorale giovanile: il lavoro di conoscenza e il monitoraggio sul territorio è stato fatto ne-
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gli anni precedenti. Ora si tratta di collaborare e programmare un cammino insieme
guidati da don Flavio ma tenendo in debito conto l’impegno e le conoscenze che
ogni laico ha maturato nelle attività già svolte negli scorsi anni. Questo Consiglio
ritiene fondamentale proporre ai giovani l’adesione ad associazioni strutturate come
l’Azione Cattolica e l’Agesci in quanto sostengono il lavoro dei gruppi e degli animatori stessi, danno il senso d’appartenenza importantissimo per i ragazzi e hanno
la forza della continuità non legata alla singola persona (l’animatore per quanto volonteroso ha i suoi limiti) ma a una struttura collaudata negli anni.
L’A.C. diocesana propone una formazione per i gruppi giovani che hanno bisogno
di essere accompagnati nella stagione dove le scelte diventeranno le radici della futura vita adulta, perché non si sentano soli ma in cammino con altri coetanei che
sperimentano le stesse fatiche e la stessa bellezza della vita di fede, di trovare una
Chiesa che li accoglie.
L’importante è valorizzare ciò che c’è nelle nostre parrocchie e sostenere sia la rinascita di gruppi giovani come a Vetrego sia l’interesse dei giovani di Ballò, Campocroce e Scaltenigo all’A.C.G.
Vetrego sta iniziando un cammino per riprendere la pastorale giovanile con l’obiettivo di trovare un animatore, Luca Volpato di Ballò ha dato la propria disponibilità
per unire i giovani di Ballò e Vetrego.
È doveroso armonizzare la pastorale giovanile in tutte le 7 parrocchie: l’esperienza
insegna che i gruppi spontanei hanno la ricchezza della fantasia e della buona volontà ma sono legati alla figura dell’animatore che quando questi si ferma cessa pure
l‘attività del gruppo. C’è quindi un cammino da fare nel rispetto reciproco, valorizzando ogni potenzialità.
Campi scuola programmati:
1. Per 4^ e 5^ elementare il fine settimana 19-21 giugno 2015 a Borgo Valsugana
(Tn)
2. Per 1^ e 2^ media il periodo 8-15 luglio 2015 a Borgo Valsugana (Tn)
3. Per 3^ media il periodo 12-19 luglio 2015 a S. Stefano di Cadore (Tn)
4. Per 1^ e 2^ superiore per il periodo 8-14 agosto 2015 a Lucca
5. Per 3^, 4^ e 5^ superiore dal 26/7 al 31/7 o 1/8/2015 sarà un campo/servizio a
Roma in collaborazione con Caritas o CESVITEM (non ancora definito).
Don Flavio ricorda che le parrocchie di Mirano S. Michele, Zianigo, Vetrego Scaltenigo e Campocroce stanno lavorando insieme per unire i nostri giovani nel fare esperienze comuni, in particolare per quelli delle superiori.
La liturgia è un argomento che in futuro tratteremo: non verrà costituita un’altra commissione ma sarà compito di questo Consiglio in quanto è necessaria la partecipazione di tutti i sacerdoti, a tali incontri saranno invitati gli animatori liturgici e
i direttori dei cori.
Questa segreteria tornerà a riunirsi il 20 aprile p.v. alle ore 20,45 a S. Leopoldo
Mandic con il seguente argomento all’O.d.G.: aggiornamento sul lavoro delle 4
commissioni.
Relazione di Lazzarini Simonetta.
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Hanno ricevuto il
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Battesimo
Semenzato Tommaso
di Andrea e Vittadello Mara
De Vito Francesco
di Oronzo e Vianelli Chiara
Menegazzo Elisabetta
di Igor e Toniato Emanuela
Nassuato Sofia
di Davide e Zotti Laura
Siviero Viola
di Nicola e Pigozzo Paola
Busato Emiliano
di Federico e Baldan Valeria
Pesce Jennifer
di Paolo e Dinica Mihaela
Franzato Gabriele
di Raffaele e Alfieri Elisa
Minto Michele
di Simone e Ballao Patrizia
Frasson Chiara
di Dario e Lanzafame Marina
Marangoni Cristian
di Stefano e Follador Francesca
Esposito Chiara
di Carlo e Fassini Cristina
Span Emma
di Emanuele e Volpato Federica
Gazzabin Niccolò
di Maurizio e Valenti Teresa
Codato Giulio
di Roberto e Dell’Olivo Maria Cristina
Checchin Arianna
di Denis e Marotta Helga
Sartorel Anna
di Andrea e Marotta Ester
Volpato Daniele
di Matteo e Ceccon Ornella
Miladinovic Jordan Cristian di Serbo e Nerini Veronica
Tranchida Zhoe
di Alessandro e Cipri Serena
Novello Ilenia
di Luca e Nalon Alessia
Gambaro Mattia
di Leopoldo e Pettenò Paola
Ponze’ Luce
di Alessandro e di Angelica Giada
Sono tornati alla
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Masiero Emma
Franceschet Annamaria
Maso Ugo
Stocco Teresa
Pelizzon Pietro
Perale Bruna
Garbin Carlotta
Turcato Cristina
Perale Anna Chiara
Manarin Margherita
Fraccalanza Alberto
Casa del
vd. Bonaldo Guerrino
vd. Barbiero Olivia
vd. Dal Corso Sergio
cg. Lugato Elsa
cg. Zanella Lorenzo
vd. Volpato Natale
vd. Bovo Bruno
cg. Veronese Fabio
vd. Perale Angelo
cg. Bernardi Miriam
il 12-01-2014
il 12-01-2014
il 12-01-2014
il 16-02-2014
il 27-04-2014
il 27-04-2014
il 27-04-2014
il 27-04-2014
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il 25-05-2014
il 25-05-2014
il 25-05-2014
il 14-06-2014
il 15-06-2014
il 15-06-2014
il 15-06-2014
il 07-09-2014
il 21-09-2014
il 18-10-2014
il 26-10-2014
il 16-11-2014
il 16-11-2014
il 21-12-2014
Padre
il 06-01-2014
il 09-01-2014
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il 21-01-2014
il 21-02-2014
il 22-03-2014
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Checchetto Italia
Tobio Giampaolo
Cesarato Luciana
Criconia Flora
Simionato Emilia
Coletto Ada
Spolaor Antonia
Campagnaro Giovanni
Carraro Egidio
Stevanato Renato
Zampieri Silvano
Coi Laura
Saccon Silvana
Bertoncello Marisa
Rizzo Antonio
Manarin Guglielmo
Alfieri Pasquale
Bergamo Attilio
Rizzi Giampaolo
Biotto Angelina
Ribon Franco
Comelato Antonio
Bernardi Domenico
Bellinato Albino
Polese Lina
Cazzin Silvana
Mancin Marino
Miozzo Bianca
Reichl Barbara
vd. Favaro Italo
vd. Badin Maria
vd. Brendolese Antonio
cg. Simionato Biagio
vd. Vescovo Guido
vd. De Gaspari Antonio
vd. Volpato Mario
cg. Pegoraro Lucilla
cg. Vecchiato Nadia
cgt. Rizzo Giovanni
vd. Masetto Silvio
vd. Carraro Guido
cg. Celegon Gilda
cg. Pirolo Ornella
cg. Durigon Rosella
cg. Paraso Giuliana
cg. Piazzon Paola
vd. Serena Giovanni
cg. Mion Annalisa
cg. Tessari Teresa
cg. Zamengo Sofia
cg. De Liberali Elda
cg. Monico
vd. Zamengo Arvino
cg. Fioravanti Liliana
cg. Conte Bruno
cg. Mora Riccardo
il 01-06-2014
il 07-06-2014
il 07-06-2014
il 08-06-2014
il 26-06-2014
il 29-06-2014
il 21-07-2014
il 29-07-2014
il 01-09-2014
il 07-08-2014
il 21-08-2014
il 22-08-2014
il 31-08-2014
il 04-09-2014
il 17-09-2014
il 21-09-2014
il 23-09-2014
il 27-09-2014
il 06-10-2014
il 07-10-2014
il 09-10-2014
il 10-10-2014
il 19-10-2014
il 20-10-2014
il 18-10-2014
il 30-10-2014
il 28-11-2014
il 09-12-2014
il 10-12-2014
Ave o Maria,
piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta
fra le donne
e benedetto è
il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria,
Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora
della nostra morte.
Amen.
Nuove famiglie cristiane
Hanno celebrato il loro Matrimonio nel Signore:
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Sartor Daniel e Peron Chiara
Span Emanuele e Volpato Federica
Zoccarato Claudio e Favaretto Martina
Casarin Steve e Perusin Enrica
Frezzato Pierfrancesco e Pegoraro Valentina
Vittadello Mauro e Marton Debora
Bison Gianluca e Masiero Elena
Segalina Elia e Gavin Ilaria
Dalle fratte Marco e Turrin Stefania
Seno Stefano e Carlon Giulia
Malponte Andrea e Favaro Caterina
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il 14-06-2014
il 21-06-2014
il 26-07-2014
il 27-07-2014
il 06-09-2014
il 06-09-2014
il 13-09-2014
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LA TORRE aprile 2015
UNA NUOVA VITA
C'era una volta un gelso centenario, pieno di rughe e di saggezza, che ospitava
una colonia di piccoli bruchi. Erano bruchi onesti, laboriosi, di poche pretese. Mangiavano, dormivano e, salvo qualche capatina al bar del penultimo ramo a destra,
non facevano chiasso. La vita scorreva monotona, ma serena e tranquilla Faceva
eccezione il periodo delle elezioni, durante il quale i bruchi si scaldavano un po’ per le divergenze
tra la destra, la sinistra e il centro.
I bruchi di destra sostengono che si comincia a mangiare la foglia da destra, i bruchi di sinistra sostengono il contrario, quelli di centro cominciano a mangiare dove capita. Alle foglie naturalmente
nessuno chiedeva mai un parere. Tutti trovavano naturale che fossero fatte per essere rosicchiate.
Il buon vecchio gelso nutriva tutti e passava il tempo sonnecchiando, cullato dal rumore delle instancabili mandibole dei suoi ospiti.
Bruco Giovanni era tra tutti il più curioso, quello che con maggiore frequenza si fermava a parlare
con il vecchio e saggio gelso.
"Sei veramente fortunato, vecchio mio", diceva Giovanni al gelso.
"Te ne stai tranquillo in ogni caso. Sai che dopo l'estate verrà l'autunno, poi l'inverno, poi tutto ricomincerà. Per noi la vita è così breve. Un lampo, un rapido
schioccar di mandibole e tutto è finito".
Il gelso rideva e rideva, tossicchiando un pò: "Giovanni, Giovanni, ti ho spiegato
mille volte che non finirà così! Diventerai una creatura stupenda, invidiata da
tutti, ammirata...".
Giovanni agitava il testone e brontolava: "Non la smetti mai di prendermi in giro.
Lo so bene che noi bruchi siamo detestati da tutti. Facciamo ribrezzo. Nessun poeta ci ha mai dedicato una poesia. Tutto quello che dobbiamo fare è mangiare e ingrassare. E basta".
"Ma Giovanni", chiese una volta il gelso, "tu non sogni mai?". Il bruco arrossì.
"Qualche volta", rispose timidamente. "E che cosa sogni?". "Gli angeli", disse, "creature che volano, in un mondo stupendo". "E nel sogno sei uno di quelli?". "...Sì", mormorò con un fil di voce il
bruco Giovanni, arrossendo di nuovo. Ancora una volta, il gelso scoppiò a ridere. "Giovanni, voi
bruchi siete le uniche creature i cui sogni si avverano e non ci credete!". Qualche volta, il bruco
Giovanni ne parlava con gli amici. "Chi ti mette queste idee in testa?", brontolava Pierbruco.
"Il tempo vola, non c'è niente dopo! Niente di niente. Si vive una volta sola:
mangia, bevi e divertiti più che puoi! "Ma il gelso dice che ci trasformeremo in bellissimi esseri
alati...". "Stupidaggini. Inventano di tutto per farci stare buoni", rispondeva l'amico. Giovanni
scrollava la testa e ricominciava a mangiare.
"Presto tutto finirà...scrunch... Non c'è niente dopo...scrunch...Certo, io mangio … scrunch, bevo e
mi diverto più che posso...scrunch...ma...scrunch...non sono felice… scrunch. I sogni resteranno
sempre sogni. Non diventeranno mai realtà. Sono sono illusioni!",
bofonchiava, lavorando di mandibole. Ben presto i tiepidi raggi del sole autunnale cominciarono
ad illuminare tanti piccoli bozzoli bianchi tondeggianti sparsi qua e là sulle foglie del vecchio gelso. Un mattino, anche Giovanni, spostandosi con estrema lentezza, come in preda ad un invincibile
torpore, si rivolse al gelso. "Sono venuto a salutarti.
E' la fine. Guarda sono l'ultimo. Ci sono solo tombe in giro. E ora devo costruirmi la mia!".
"Finalmente! Potrò far ricrescere un pò di foglie! Ho già incominciato a godermi il silenzio! Mi
avete praticamente spogliato! Arrivederci, Giovanni!", sorrise il gelso. "Ti sbagli gelso.
Questo...sigh...è...è un addio, amico!", disse il bruco con il cuore gonfio di tristezza. "Un
vero addio. I sogni non si avverano mai, resteranno sempre e solo sogni. Sigh!".
Lentamente, Giovanni cominciò a farsi un bozzolo. "Oh", ribatté il gelso, "vedrai".
E cominciò a cullare i bianchi bozzoli appesi ai suoi rami. A primavera, una bellissima farfalla dalle ali rosse e gialle volava leggera intorno al gelso. "Ehi, gelso, cosa fai di bello?
Non sei felice per questo sole di primavera?". "Ciao Giovanni! Hai visto, che avevo ragione
io?" sorrise il vecchio albero. "O ti sei già dimenticato di come eri poco tempo fa?”
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Primavera
Qual è... ?
Il giorno più bello? ... Oggi.
La cosa più facile? ... Sbagliarsi.
L'ostacolo più grande? ... La paura.
Lo sbaglio peggiore? ... Arrendersi.
O primavera! Con quel verde d’agli
coi papaveri rossi, la cui testa
suona coi chicchi, simili a sonagli,
coi riccioluti cavoli, che sono
neri, ma buoni, e queste mie viole
gialle... ed alto, coi suoi capi
rotondi d’oro, il grande girasole
ch’è sempre pieno del ronzio dell’api.
La radice di tutti i mali? ... L'egoismo.
Giovanni Pascoli
La distrazione più bella? ... Il lavoro.
La peggiore sconfitta? ... Lo scoraggiamento.
I migliori insegnanti? ... I bambini.
La prima necessità? … Parlare con gli altri.
La cosa che più fa felici? ... Essere di aiuto agli altri.
Il Mistero più grande? ... La morte.
Il peggiore difetto? ... Il malumore.
La persona più pericolosa? ... Il bugiardo.
Il sentimento più dannoso? ... Il rancore.
Il regalo più bello? ... Il perdono.
La cosa di cui non se ne può fare a meno? ... La casa.
La strada più rapida ? … Il cammino giusto.
La sensazione più gratificante? ... La pace interiore.
Il gesto più efficace? ... Il sorriso.
Il migliore rimedio? ... L'ottimismo.
La maggiore soddisfazione? ... Il dovere compiuto.
La forza più potente del mondo? ... La fede.
Le persone più necessarie? ... I genitori.
La cosa più bella di tutte? ... L'AMORE !
21 Marzo
La prima rondine
venne ieri sera
a dirmi:
- E' prossima la Primavera!
Ridon le primule
nel prato, gialle,
e ho visto, credimi,
già tre farfalle.
Accarezzandola
così le ho detto:
- Sì è tempo, rondine,
vola sul tetto!
Ma perché agli uomini
ritorni in viso
come nei teneri
prati il sorriso
un'altra rondine
deve tornare
dal lungo esilio,
di là dal mare.
La Pace, o rondine,
che voli a sera!
Essa è per gli uomini
la primavera.
Madre Teresa di Calcutta.
G.Rodari
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33° puntata: Aprile 2015
Zianigo e la sua storia:
Superchio e la Torre...
Superchio e la Torre...
Nel n° 32 de “La Torre”, Natale 2014, ho invitato qualche bravo studente a
tradurre dal la no all’italiano la lapide posta sul campanile e restaurata da
poco. Non ho avuto risposta e nessuno mi ha chiesto di spiegare che cosa
vi è scri&o. Pazienza! Vuol dire che i nostri studen si affidano di più ad
alteri strumen media ci.
Comunque la scri&a dice così:
Hieronymus Superchius eques
A Dio o2mo-massimo
Hierosolimitanus Turrim hanc
A Carrariensibus olim fundatam ad
“Il cavaliere di Gerusalemme, Girolamo Superchio, con il suo impehanc altitudinem partim
gno portò a tale altezza (l’a&uale) questa torre, una volta costruita
ecclesiastico
aere partim iam fabricis
dai (signori) Carraresi, in parte con il denaro del beneficio della chiehis legato sua diligentia perduxit.
sa e in parte con un legato (reddito) di questa fabbriceria. - 1558.”
La fabbriceria consisteva in un organismo parrocchiale paragonato all’a&uale Consiglio per gli
affari economici, il quale aveva un bilancio autonomo da amministrare per le necessità della
chiesa stessa.
Chi era questo Girolamo Superchio? Girolamo era figlio di Valerio, celebre medico, poeta e oratore venuto ad abitare a Venezia da Pesaro già nel 1480. (a Venezia c’è il palazzo Ca’ Pesaro)
Girolamo era suo figlio. Ebbe importan incarichi di natura ecclesias ca anche presso la Santa
Sede (il papa di allora era Giulio III).
I massari (capi famiglia) di Zianigo erano perplessi circa la grossa spesa da affrontare per innalzare la torre a campanile a causa delle poche entrate dei parrocchiani. Girolamo allora o&enne,
dalla Santa Sede, la facoltà di usare i proven di alcune terre della chiesa (per 150 duca ) e di
vendere dei campi della parrocchia situa a Pianiga (per 150 duca ). I parrocchiani però avrebbero dovuto versare la loro quota! ma lo fecero con ritardo. I decani (procuratori incarica ) delle contrade inadempien , cioè Scortegara, Viasana, Campo Cesarano (Via Cavin di Sala) furono
rimprovera per la loro negligenza e subito si diedero da fare e si obbligarono a pagare.
Nel 1558 il campanile era realizzato ad opera dell’impresa Rocco D’Elia e il Girolamo fece inserire nella facciata la sudde&a lapide.
A questo punto però i parrocchiani di Zianigo, Scortegara, Campo Cesarano e Viasana decisero
autonomamente di autotassarsi per me&ere la pigna (cuspide) nella cella campanaria, tanto ci
tenevamo al loro campanile. Non si sa come andò a finire. La torre restò come la vediamo ora
(salvo i merli che sono sta tol ) conservando il suo aspe&o originario.
Questa singolare vicenda del campanile sta a dimostrare come i nostri antena , pur essendo
molto più poveri di noi, hanno saputo fare delle opere significa ve che oggi noi possiamo usufruire e ammirare. Una bella lezione da cui molto imparare!
N.B.: Mons. Girolamo Superchio nel 1593 è anche illustre per avere, a sue spese, ere&o un collegio in Padova nelle case di sua proprietà in Borgo S. Prosdocimo. Il collegio era des nato ad
ospitare quei giovani meritevoli che mancavano di mezzi di sostentamento per pagarsi il vi&o,
l’alloggio e poter frequentare i corso universitari!
Don Ruggero Gallo.
LA TORRE
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