I gourmet dell`ugola

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I gourmet dell`ugola
[PARIGI]
DI SERGIO PAINI - FRANCESCO ACERBIS/PROSPEKT
R
affinato ristorante italiano, all’interno di un sontuoso edificio art
déco alla periferia di Parigi. Lampadari di cristallo, pareti dai colori accesi,
manifesti teatrali e manichini con costumi di
scena. Di colpo, l’avvenente cameriera che
mi ha appena servito al tavolo intona a piena
voce “Libiamo ne’ lieti calici”, l’aria più famosa della Traviata di Verdi. Mi trovo al Bel
Canto, uno dei posti più in voga per una cena insolita all’ombra della Tour Eiffel.
Jean-Paul Maurel è di origini corse. Come
il suo conterraneo Napoleone Bonaparte, è
un audace che ha giocato d’anticipo per conquistare la Francia. È stato lui ad avere l’idea
I GOURMET
DELL’UGOLA
Si chiama “Bel Canto”, ai
tavoli servono i futuri divi della
lirica. Che non lesinano acuti
di mescolare in modo inedito l’alta gastronomia e il teatro dell’opera: «Dovevo inventarmi qualcosa di originale per emergere, visto
che a Parigi ci sono già 15.000 ristoranti. Alcuni offrono spettacoli musicali, ma con i cantanti sul palcoscenico. Io invece volevo andare oltre e così ho pensato di seminare alcuni
giovani talenti dell’opera in mezzo alla
clientela: per esibirsi, ma anche per servire
ai tavoli!». Ogni quarto d’ora 5 minuti di
spettacolo, con un duo, un trio o un quartetto
che canta le arie più conosciute di Verdi, Rossini, Mozart, Puccini, Bizet, Bellini e altri
grandi della lirica. Si chiamano dîners lyriques: tra un piatto e l’altro si alternano Rigo씮
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Sono rimasto molto
colpito dalla presenza
scenica dei
cantanti-camerieri,
che recitano tutto
a memoria senza
sbavature
씮
letto, Barbiere di Siviglia, Nozze di Figaro,
Carmen, Norma. L’obiettivo è “democratizzare” la lirica, troppe volte ostaggio di palchi
lontani dal pubblico. «Alcuni puristi storcono il naso», chiosa Jean-Paul, «ma il risultato
è l’aumento del numero degli appassionati».
Nel 2000 Maurel comincia ad affiggere
annunci nei conservatori, nei teatri lirici e
nelle scuole di canto. Gli rispondono tantissimi studenti che fiutano l’affare: con 150
euro a sera si pagano gli studi musicali e
sfruttano l’opportunità di esibirsi davanti a
un vero pubblico. Dopo le selezioni, il ristorante diventa un trampolino di lancio per aspiranti ugole d’oro. Oggi la squadra di JeanPaul è composta da 50 cantanti lirici e 20 pianisti. L’età media è 26 anni e i 70 giovani artisti provengono da 20 Paesi diversi.
Sandra Milena Liz-Cartagena, colombiana,
soprano e figlia d’arte, ha saputo del Bel Canto al Conservatorio di Parigi. «È faticoso,
perché ogni volta ci dobbiamo adattare a
partner diversi, ma ne vale la pena. Devo stare attenta a non cantare tutte le sere per
non rovinarmi la voce, ma il contatto con il
pubblico ripaga di tutti gli sforzi e mi riempie d’entusiasmo». I clienti del ristorante si
intrattengono a lungo a discutere con i cantanti. Si informano sul repertorio, ma anche
sulle carriere dei loro nuovi beniamini.
Dominique McCormick, soprano di New
York, ama l’effetto-sorpresa che all’improvviso la tramuta da cameriera in star della lirica:
«Mi piace studiare le reazioni della gente ai
tavoli, che non si aspetta di scoprirci così
bravi. Quando se ne vanno, non smettono
mai di complimentarsi e ringraziarci per lo
spettacolo». Reazioni condivise anche da un
osservatore speciale come Hugues Gall, ex direttore dell’Opéra Nazionale di Parigi: «Il livello artistico è sorprendente. Sono rimasto colpito dalla presenza scenica dei cantanti-camerieri, che entrano molto bene nella pelle dei personaggi. Recitano tutto a memoria, senza sbavature. Ad alcuni di loro ho lasciato il mio biglietto da visita per fissare un’audizione».
Tra i melomani-gourmet incontro anche
Michel Larigaudrie, redattore musicale a Ra-
Il ristorante è un trampolino di lancio per aspiranti
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Il prezzo di un menu completo si aggira
sui 100 euro e lo spettacolo va in scena
tutte le sere in tre ristoranti di Parigi:
a Montparnasse, nel cuore del quartiere
degli artisti; vicino all’Hôtel de Ville, con
vista sulla Senna e Notre Dame;
a Neuilly, appena oltre l’Arco di Trionfo.
dio France, che ha già organizzato una diretta di 2 ore dal Bel Canto. Secondo lui, «è un
posto ideale per i talentscout, perché i protagonisti degli spettacoli si trovano di solito a
metà strada tra gli studi e il professionismo».
Il tenore Avi Klemberg si sente chiamato
in causa. Si è innamorato della lirica ascoltando la Bohème cantata da Pavarotti. Lavora
al ristorante da 3 anni e mezzo, ma ormai
ha quasi terminato gli studi al Conservatorio e finalmente si sente pronto per una serie
di provini a teatro. Sandra, il soprano colombiano, invece è già un passo avanti. L’anno
scorso è stata selezionata al concorso “Placido Domingo” come una delle 40 migliori
promesse al mondo. Da allora si sono aperte
per lei molte porte: non solo in Francia, ma
anche negli Stati Uniti e in Italia. «È una formula che funziona», conferma il famoso soprano americano Sondra Radvanosky. Anche lei ha cominciato così, a Los Angeles,
ed è arrivata infine a cantare al fianco di Placido Domingo nel Cyrano de Bergerac.
Quando si svuotano i lieti calici, l’ebbrezza
contagia un po’ tutti e alla fine scattano pure i cori del pubblico. Al termine dello spettacolo in sala si sentono commenti entusiasti e
si notano volti estasiati. Presi per la gola e trascinati in un’atmosfera di festa, i clienti lasciano il ristorante con lo stomaco pieno e la testa ancora galoppante a ritmo di musica.
Per qualcuno l’opera lirica sarà una nuova
passione, per gli altri resterà la colonna sono왎
ra di un’indimenticabile notte parigina.
stelle della lirica. E il livello artistico è sorprendente
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