Egregio Collega, Durante i quattro anni del mandato molte cose

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Egregio Collega, Durante i quattro anni del mandato molte cose
Egregio Collega,
Durante i quattro anni del mandato molte
cose sono cambiate in Epap. Si è lavorato con
grande impegno, passione e sempre con, in
mente l’interesse degli iscritti.
Gli inizi dell’Epap sono stati problematici.
Il passato è stato chiuso con una riconciliazione
generale delle sanzioni per mancati e ritardati
invii dei modelli 2. Sono state anche abbattute
le sanzioni (da 125 euro - 250 euro a 25 euro –
50 euro). L’incidenza dei ritardi e dei mancati
invii è diminuita drasticamente grazie ad
un’intensa campagna informativa.
La professione serve all’Ente ed allora l’Ente deve servire alla
professione. Le procedure ed i tempi sono stati ridotto al minimo. Una
richiesta di regolarità contributiva che arriva all’Ente ha la priorità
assoluta, poiché serve ai colleghi per ottenere un incarico o per
riscuotere una parcella.
Tutti i colleghi iscritti sono stati messi in condizione di ottenere la
certificazione di regolarità contributiva, con le fideiussioni o con i piani di
rientro personalizzati: nessuna occasione di lavoro deve andare persa.
In parallelo, la lotta alla elusione contributiva: accertamenti
all’agenzia delle entrate, iscrizione d’ufficio, contestazione del debito e
iscrizione ai ruoli dei più riottosi. Stessa battaglia anche per le società di
professionisti (e/o di ingegneria) che non si registrano. In via di
definizione delle procedure in collaborazione con gli Ordini contro
l’elusione totale dei colleghi che non si iscrivono all’Epap.
Abbiamo realizzato l’ottimizzazione dei montanti con la
contribuzione volontaria fino al 25%, le ricongiunzioni con altri Enti ed i
riscatti del periodo di laurea e del periodo di professione ante Epap. Ora
c’è anche la possibilità, dopo i 65 anni, di non versare più il contributo
soggettivo. L’ approccio attivo e cosciente alla pensione si concretizza
tramite il programma di simulazione che si trova sul sito dell’Ente.
Non abbiamo mai allentato la pressione, insieme agli altri Enti, sul
governo e sul parlamento per ottenere provvedimenti migliorativi che ci
permettano di aumentare i montanti ed assegnare pensioni dignitose.
Dopo anni di impegno i primi risultati: è in itinere la legge che aumenterà
il contributo integrativo per incrementare i montanti.
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L’intensa attività ministeriale svolta ha permesso anche l’istituzione
della cosiddetta “paternità”: l’integrazione per maternità anche ai colleghi
maschi la cui moglie non percepisce altra assistenza per maternità.
Siamo stati i primi e ad oggi siamo gli unici.
Per venire incontro ai giovani ed investire in professionalità
abbiamo istituito i mutui agevolati agli iscritti sub quarantenni per
l’acquisto di materiali ed attrezzature professionali.
Abbiamo reso più facile l’assistenza ai colleghi colpiti dalle
disgrazie della vita: nell’ambito dell’art. 19 bis che permette di assistere i
colleghi e le colleghe o i loro superstiti, abbiamo raddoppiato il reddito
massimo ammissibile ed abbiamo reso il regolamento più elastico.
Abbiamo potuto così aiutare diversi iscritti o famiglie di iscritti, anche in
occasione di calamità naturali. Un Ente giovane come il nostro non era
oggettivamente preparato a quanto è avvenuto ai colleghi iscritti in
Abruzzo. Siamo comunque riusciti, proprio con l’art. 19 bis a provvedere
ai primi bisogni dei colleghi, mentre resta ancora da assegnare la cifra
raccolta nella sottoscrizione. Alla fine i colleghi avranno ricevuto un aiuto
del tutto simile a quello degli altri professionisti dai loro enti di
previdenza.
Un professionista che si ammala subisce un danno maggiore di un
lavoratore dipendente, poiché perde anche i rapporti di lavoro. Con
l’adesione ad Emapi, l’Ente garantisce l’assistenza sanitaria gratuita a
tutti i colleghi in regola con i contributi per i grandi interventi e i gravi
eventi morbosi. In più, tutti, possono estendere volontariamente
l’assistenza per la copertura totale ed anche per i propri familiari. Di
recente anche la convenzione per l’assicurazione volontaria in
convenzione che copre gli infortuni professionali ed extra.
Siamo andati incontro ad ogni esigenza dei colleghi: la data di
primo acconto è stata spostata da fine Giugno a fine Luglio; Per il 2009,
considerato il momento di crisi soprattutto per i colleghi della fascia
reddituale medio-bassa, è stato deciso, di far pagare gli acconti
calcolandoli sui contributi minimi annuali. Questa decisione, anche se
onerosa, è perfettamente sopportabile dalla situazione economica
dell’Epap.
Abbiamo modernizzato l’Ente, soprattutto per ciò che riguarda la
comunicazione da e per l’Iscritto:
- La fornitura gratuita della P.E.C. agli iscritti Epap (già da tre anni,
anticipando il D.L. 29/11/2008 n.185 che la rende obbligatoria per i
professionisti).
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- Gli aggiornamenti tramite mailing-list e sms.
- La compilazione e l’invio telematico del modello 2.
- Il pagamento on-line dei contributi tramite Epapcard (comodamente
da casa ed a costo zero).
- La consultazione del proprio estratto conto on – line
- Il sito Web sempre più completo per l’informazione previdenziale, gli
approfondimenti, le notizie utili e tutti i Links necessari per
l’interazione tra l’Iscritto e l’Ente.
- Il programma di simulazione on - line della propria pensione.
- Le convenzioni (Epap Card)
- L’acquisto della sede, e la sistemazione dell’Ente in un luogo di Roma
logisticamente ottimale per gli iscritti e per l’operatività dell’Ente
stesso.
- Lo stesso voto per via telematica
Tutto ciò, tra l’altro, ha permesso - e lo permetterà ulteriormente un drastico abbattimento dei costi, dei disguidi e dei disservizi,
diminuendo i contenziosi ed abolendo, di fatto, l’uso della carta e della
posta ordinaria che rimane ancora residuale.
Abbiamo riformato lo Statuto ed i regolamenti che adesso vengono
incontro in modo più adeguato alle esigenze della gestione dell’Ente e
degli Iscritti. Naturalmente tutto è ancora perfettibile, ma adesso ci sono
strumenti normativi sicuramente più snelli ed efficaci.
L’adozione del voto per via telematica, consentendo di votare da
casa e senza alcuna perdita di tempo, senza alcun costo di spedizione,
autentiche e spostamenti automobilistici ha reso la consultazione
elettorale molto più sicura, libera e democratica.
Nel settembre 2008, la crisi finanziaria. Come Tutti abbiamo subito
delle perdite, ma non c’è stata alcuna ripercussione né sulle pensioni,
né sull’assistenza né sui servizi che, invece, sono aumentati in modo
significativo, con l’assicurazione sanitaria integrativa e con la “paternità”.
Nessuna ripercussione nemmeno sui contributi i cui acconti per il 2009
sono stati pagati riferendoli ai contributi minimi. L’Epap ha reagito alla
crisi con trasparenza, tempestività ed energia: ll D.lgs 185 del 2008 ha
dato facoltà agli Enti di previdenza di contabilizzare il patrimonio ai valori
del 31.12.2007 (prima della crisi). La norma è stata utilizzata totalmente
o parzialmente da parecchi Enti. Orbene, il nostro Ente ha fatto la scelta
politica di non utilizzare la norma e di esporre, in bilancio, tutte le perdite
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per intero. Non siamo stati gli unici a subire perdite, la crisi ha toccato
l’Epap in misura del tutto simile a quella degli altri enti, ci sono solo stati
Enti che hanno contabilizzato in maniera diversa. Per essere ancora più
chiari: il nostro bilancio 2008 è un bilancio “vero” che espone tutte le
perdite finanziarie che abbiamo subito nella crisi (che vale la pena
ripeterlo è una crisi planetaria).
Il disavanzo di gestione è stato coperto con parte dei proventi degli
avanzi d’amministrazione accumulati negli anni precedenti, quando nel
campo degli investimenti, avevamo realizzato notevoli rendite. L’Epap
ha anche agito con tempestività ed energia, circoscrivendo le perdite,
riformando l’intero sistema ed adattandolo ai nuovi mercati con
l’obiettivo, già in parte raggiunto, di proteggere il patrimonio e di
recuperare le perdite. Ora l’Epap si avvale di un sistema di global
custodian con un triplo ordine di controlli. Il nuovo sistema prevede un
nuovo advisor ed una banca depositaria nella quale transitano tutti i
movimenti. Nelle modalità di investimento sono privilegiati i mandati di
gestione in titoli su conti segregati presso la banca depositaria. Ciò
consente di avere un primo, importante controllo del portafoglio e di
valutarne i rischi; il secondo controllo è costituito dall’advisor stesso che
svolge anche attività di monitoraggio, il terzo da una società esterna di
controllo del rischio. Tutti i mandati hanno l’obiettivo primario di
preservare il capitale e solo dopo creare valore. L’obiettivo finale oltre a
quello di recuperare le perdite è di crescere ancora in maniera
equilibrata.
Cosa resta a fare nell’Epap? Ancora molto, soprattutto per
adeguare le pensioni, e dato che è impensabile, almeno in questo
momento politico tornare al sistema retributivo bisogna agire nell’ambito
del contributivo: bisogna aumentare i montanti. Ci chiediamo, è possibile
impinguare i nostri montanti con un ulteriore, sia pure modesto,
contributo soggettivo? Se da qui a poco dovesse esserci un
provvedimento chiave a dare ossigeno quantomeno ai liberi
professionisti delle professioni tecniche, forse sarebbe possibile chiedere
un accantonamento ulteriore di un punto o un punto e mezzo di
contributo soggettivo; altrimenti bisogna affidarsi solo alla
supercontribuzione volontaria, mentre il raggiungimento di montanti
individuali dignitosi per tutti è possibile solo modificando la legge in modo
da liberare risorse da destinare ai montanti individuali stessi. Bisognerà
proseguire la battaglia insieme agli altri Enti del contributivo, insistere per
liberare risorse da destinare ai montanti: un aumento della contribuzione
integrativa da parte della committenza (che è in fieri in parlamento),
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l’abolizione della doppia tassazione, la liberalizzazione del tetto massimo
di capitalizzazione dei montanti e la possibilità di ottimizzare gli
investimenti su duration che superino l’arco annuale del bilancio
dell’Ente; un arco temporale di cinque anni potrebbe produrre ulteriori
risorse.
Bisogna riprendere i tavoli tecnici attivi tra il Ministro del lavoro e gli Enti
di previdenza autonomi dei liberi professionisti per stilare delle regole
comuni sui bilanci. Per ciò che riguarda la doppia tassazione - ovvero
quella procedura iniqua che tassa i contributi al 12,50, quando sono
investiti e poi ritassa le pensioni secondo le aliquote raggiunte nel
cumulo - sembra che si potrebbe ottenere una diminuzione dal 12,50%
all’11% come per i fondi pensione. Naturalmente non basta: sarebbe
equo abolire, del tutto, la tassazione delle rendite degli Enti di
previdenza, magari in un “piano di rientro” di cinque o sei anni.
Fino a quando non saranno ottenute queste variazioni della legge,
l’Epap e gli altri Enti non potranno far nulla per impinguare i montanti
soggettivi, neanche alla presenza di plus valenze o di riserve più che
sufficienti.
Una prossima azione assistenziale dovrà necessariamente
riguardare le pensioni troppo piccole che dovranno essere adeguate ai
minimi sociali, mentre dovrà essere sfruttato il numero degli iscritti per
una rinnovata serie di convenzioni, soprattutto nel campo assicurativo. Si
dovrà ancora indagare per ottenere nuovi periodi da riscattare. Mentre
nel campo della contribuzione, le procedure dovranno ancora essere
semplificate e rese immediatamente leggibili. Si dovrà applicare una
nuova procedura – che è allo studio – per il pagamento dei contributi in
maniera più elastica; ciò per venire incontro alle annose difficoltà da
parte dei colleghi per riscuotere regolarmente le parcelle se non con
ritardi significativi. Si pensa ad un sistema nel quale ognuno paghi
“quanto e quando” vuole (o può), auto-regolamentandosi e riscuotendo
dei bonus in caso d’anticipazione da scontare in caso di ritardo nella
contribuzione; nell’uno e nell’altro caso con bonus e interessi
consapevolmente accettati dai colleghi iscritti.
Inoltre, sono già state ipotizzate delle forme di collaborazione tra
l’Epap e i Consigli Nazionali o gli Ordini territoriali delle quattro categorie,
per iniziative tese all’attrezzatura e all’ammodernamento degli studi
professionali – la casella postale certificata può essere solo un esempio
– o d’iniziative tese al perfezionamento ed alla formazione professionale
dei colleghi iscritti. Il tutto nell’ambito del migliore investimento che l’Epap
possa fare per realizzare il migliore dei ritorni che è quello dello sviluppo
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e della crescita quali-quantitativa della libera professione delle quattro le
categorie di riferimento.
Arcangelo Pirrello
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