Edizione off line
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Edizione off line
La rivista per il personale delle FFS – 01 | 2016 Nuovo trend Tutti parlano di lavoro a tempo parziale, anche alle FFS. Quali i vantaggi e quali le difficoltà? Siamo andati a scoprirlo. A pagina 6 Tutto sui carri merci «intelligenti». A pagina 14 Ora potete leggere «In viaggio» anche online. A pagina 32 Moneta commemorativa ufficiale 2016 Gottardo 2016 Ordinazioni su Internet www.swissmintshop o per telefono 058 4 800 800 ü ü ü ü ü Vera lega di argento Edizione limitata Mezzo di pagamento legale Un must per ogni appassionato delle ferrovie In ricordo di un evento che farà storia Indice e editoriale 24 Carta o pixel? 16 Foto: Stefan Schmidlin (copertina), Thomas Andenmatten, Claudio Bader, François Gribi, Gian Vaitl 22 Informando Riflettendo 05 Premessa Daniel Schlup dirige i giochi nella GbG. 21Premessa Christophe Liechti dice la sua come commentatore del canale di news. 06Più tempo per vivere Mamma, volontario, riparatore? Il trend verso il tempo parziale continua senza sosta. Con il sostegno delle FFS. 12Questo mese Addio ai minibar. 13 Una piattaforma per tutto Prime analisi dopo un anno di portale delle stazioni. 14 Carro merci intelligente Uno sguardo all’affascinante mondo futuro del traffico merci su rotaie. 16 Semplice da usare ed efficace «Defect App»: una piccola app di grande effetto. Ora ancora più semplice. 18 «Arrivo dell’inverno a sorpresa?» Così scherzano molti in caso di treni in ritardo. Perché i problemi si concentrano proprio nella stagione fredda? 22Passione La talentuosa famiglia Junod, un dream team sul palcoscenico. 24Profilo professionale Lorenzo Paradiso, coach della sicurezza. 27La posta dei lettori 28 Foto dei lettori, CoPe e sondaggio 29 Momenti / La parola ai capi Curiosando 31Premessa Abbonamento Mobility in offerta. 32Servizio Più «In viaggio»: ora anche digitale. 34Personale 39Fumetto e Colophon «In viaggio» è disponibile da subito anche online durante i vostri spostamenti – da leggere, condividere e commentare su tutti i dispositivi: www.ffs.ch/inviaggio. In viaggio 01 | 2016 Vi ricordate? Alle 19.30, puntuale per l’inizio del telegiornale, tutta la famiglia si riuniva per guardare la televisione. O la discesa del Lauberhorn: un’unica volta all’anno era concesso mangiare in sala, davanti alla TV! Entrambe le esperienze appartengono al passato. TV differita, trasmissioni on demand su tutti gli apparecchi sono ormai la norma. Consumiamo notizie e servizi di intrattenimento quando, dove e come vogliamo. Anche noi di «In viaggio» ci adattiamo alle nuove abitudini: a partire da subito non ha più importanza se non avete sottomano la vostra edizione cartacea, perché da questo numero il vostro smartphone, tablet o computer sarà anch’esso «In viaggio». Con la nuova edizione online della rivista potete consultare i contenuti dell’edizione cartacea da ogni dispositivo con accesso a Internet. «In viaggio» è sempre con voi – e, come collaboratori, avete la possibilità di partecipare facilmente a un dibattito interno. Potete contare su di noi: continueremo a proporvi storie, persone e retroscena tutto attorno alle FFS in forma chiara e interessante. Sia sulla carta che in formato digitale – ora la scelta spetta a voi. Pascal Lorenzini Responsabile Crossmedia 3 7ª Esposizione internazionale dell’industria ferroviaria 5 - 7 aprile 2016, Lingotto Fiere, Torino Padiglioni 1 e 2 L’evento chiave dell’industria ferroviaria in Italia! n Oltre 200 espositori di tutti i settori ferroviari n 7,000 visitatori provenienti da tutto il mondo n 22,000 m² di spazio espositivo n Conferenze CIFI, FERPRESS n 3 giorni di presentazioni espositori e visite tecniche n Sezioni di binario per l’esposizione di tecnologie per l’infrastruttura Email: [email protected] www.expoferroviaria.com Venite a discutere degli ultimi prodotti e sistemi ferroviari con i fornitori leader dell’industria Informatevi riguardo i trend tecnologici e gli sviluppi delle politiche ferroviarie Instaurate preziosi contatti commerciali in un’occasione di networking unica nel suo genere Unitevi ai leader del settore all’evento ferroviario più importante d’Italia! Registratevi subito online per la vostra entrata gratuita Partner Mediali: Con il Patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti Partner dell’esposizione: Foto: Claudio Bader Informando 5 Daniel Schlup è motivato a dare il meglio di se stesso. Dirige grandi esercitazioni di soccorso Daniel Schlup non si ferma mai: è lui a orchestrare le complesse esercitazioni di soccorso nella galleria del Gottardo. Quando Daniel Schlup parla, tutti ascoltano. È importante, perché parla di un’emergenza: una «strada viaggiante» si blocca all’improvviso. Proprio nella galleria di base del San Gottardo! I camionisti vengono subito evacuati – per fortuna solo per un’esercitazione. Prima che le FFS possano mettere in esercizio la più lunga galleria ferroviaria al mondo, devono dimostrare che il loro concetto di intervento e salvataggio funziona. E qui entra in gioco Schlup, carismatico responsabile di Gestione delle emergenze e delle crisi FFS. Ha già svolto due esercitazioni di stato maggiore con i Cantoni Uri e Ticino e due esercitazioni di soccorso. Ora dirige altre due complesse esercitazioni di soccorso. «Se ci sono ancora lacune, dobbiamo trovarle ora», chiarisce. Così assieme ai colleghi e alle forze di soccorso cantonali si sta preparando scrupolosamente alle esercitazioni con ben 1200 comparse. L’interesse a parteciparvi è enorme: tutte le parti sono assegnate da tempo. «Questo ci motiva ancor più a fare del nostro meglio», spiega Daniel Schlup. Testo: Sara Riesen → Domanda del mese Che suono hanno le FFS? Tutti i bambini conoscono il gong delle FFS prima degli annunci sui treni. Ma come è stata sviluppata questa melodia inimitabile? Semplice: è composta dai suoni per le lettere «SBB CFF FFS». E poiché la scala musicale non prevede la «S», questa è stata sostituita dalla nota «Es». Le note corrispondono dunque alle denominazioni tedesche: «Es–B–B», «C–F–F» e «F–F–Es». Ma chi è l'inventore? Il pubblicitario di successo Frank Bodin ha sviluppato quest’idea nel 2002, in occasione del centenario delle FFS. Fino al 1988 Bodin ha lavorato come pianista concertista e compositore; oggi In viaggio 01 | 2016 è CEO di un’agenzia pubblicitaria molto apprezzata. Le FFS utilizzano tre diverse versioni del gong: nelle grandi stazioni risuonano tutte le note, nelle più piccole solo quelle nella rispettiva lingua nazionale. Così, ad esempio, all’arrivo a Bienne i viaggiatori ascoltano la sigla francese. Alla partenza per Grenchen Sud risuona però il gong tedesco, perché la stazione successiva è di lingua tedesca. In Ticino viene suonata la sequenza italiana. Lo strumento impiegato per la melodia delle FFS è il vibrafono. La strategia di marketing ha funzionato: il valore di riconoscimento Conoscete il suono delle FFS? Ascoltatelo su: www.ffs.ch/inviaggio del gong dovrebbe attestarsi al 100 percento. Testo: Sarah Mischler, Sarah Müller | Foto: Fotolia / furtseff 6 Informando Moderni modelli di lavoro Tempo parziale, più equilibrio? Il trend del tempo parziale prosegue. Anche le FFS vogliono offrire, ove possibile, più posti di lavoro a tempo parziale. Ma qual è il prezzo della maggiore libertà? E quali sono i vantaggi? Alcuni collaboratori spiegano come sfruttano il tempo parziale – e cosa comporta questo modello di lavoro. Testo: Nani Moras | Foto: Stefan Schmidlin Sempre più persone escludono i posti a tempo pieno già all’atto della ricerca di un lavoro. Nicole Eichenberger, specialista in gestione della diversità presso le FFS, conferma il trend verso il part-time: «La tendenza punta a un aumento del tempo libero.» Da tempo ormai la cura dei figli non è più l’unico motivo che porta a scegliere il tempo parziale. Ci sono anche altre ragioni: un hobby, un impegno di volontariato, una carica politica, un attività in proprio o semplicemente per riposare. Chi è in posizione di forza? Le FFS sono pioniere nel campo del part-time: esse figurano ormai tra i quattro maggiori offerenti di posti a tempo parziale in Svizzera. Dal 2000 la promozione del part-time rientra fra gli obiettivi della politica del personale. All’inizio esso veniva promosso come misura per conciliare lavoro e famiglia. «Erano le donne a sostenere il lavoro a tempo parziale», spiega Nicole Eichenberger. Allora le offerte di cura esterne erano più rare di oggi. «Grazie al part-time le donne potevano mantenere un piede nel mondo del lavoro. Un grado di occu- pazione ridotto implicava però generalmente la rinuncia a compiti interessanti o a una carriera.» Da allora molte cose sono cambiate. L’offerta di posti a tempo parziale non riesce a soddisfare la domanda. «Oggi la manodopera specializzata è scarsa; per questo, i collaboratori sono in posizione di forza», spiega il capo HR Markus Jordi. Per reclutare anche in futuro persone qualificate, le FFS dovranno offrire ancora più posti appetibili a tempo parziale. Molti superiori l’hanno già riconosciuto, dando il via a una reazione a catena: grazie a un maggior numero di posti a tempo parziale in posizioni direttive, vi sono anche più superiori che conoscono per esperienza il part-time e sono aperti ad esso. Ormai la maggior parte dei posti viene offerta all’80–100 percento e se possibile anche con carichi di lavoro inferiori. I settori con turni pianificabili sono l’ideale: la Centrale d’esercizio Centro, ad esempio, recluta con successo responsabili circolazione treni a tempo parziale. Un reingresso ideale nel mondo del lavoro per le madri:«un quarto del mio team lavora part-time», spiega il capoteam Hansruedi Gygax. Rea Vögeli Wieland: «Occorre molta organizzazione» Rea Vögeli Wieland, 42 anni, mamma, lavora all’80 percento come capoteam nel settore «Pfannenstiel» nella Centrale d’esercizio Est all’aeroporto di Zurigo. In viaggio 01 | 2016 Ho sempre adeguato il mio grado di occupazione alle esigenze del momento. Dopo il tirocinio come dirigente d’esercizio ho lavorato a lungo a tempo pieno. Quando sono diventata mamma, sapevo di voler continuare a lavorare. Ho dunque ridotto al 50 percento. Il fatto che il mio compagno lavorasse nello stesso team ha facilitato l’organizzazione della vita quotidiana. Per un periodo ci siamo alternati con i turni. È stata una vera fortuna avere i nonni a cui ricorrere in caso di emergenza! Ciò nonostante il carico organizzativo era notevole per me. Quando i miei figli hanno iniziato ad andare a scuola, ho sfruttato il tempo libero disponibile per aggiornarmi. Il mio attuale posto di capoteam richiedeva un aumento all’80 percento. Dei miei 23 collaboratori, circa un quarto lavora part-time, sia uomini che donne. È chiaro, questo implica un maggior carico di gestione amministrativa, ma tutto sommato non ci sono grandi conseguenze. Sono felice di vedere quanto i miei lavoratori a tempo parziale siano ben informati sull’azienda. E anche sul piano tecnico non sono in alcun modo da meno rispetto a chi lavora a tempo pieno. Posso chiedere loro senza problemi di intervenire in caso di assenze improvvise. Svolgo mansioni sia direttive che operative e questo mix mi piace. Lavorando come disponente traffico ferroviario soltanto per metà del mio tempo a turni, qualche volta posso anche lavorare da casa o spostare il mio mercoledì libero. So per esperienza che l’essere richiesti come lavoratori a tempo parziale è una bella sensazione. Martin Beugger: «Più vita» Quello del macchinista non è un lavoro d’ufficio, ma è molto regolamentato. Come fabbro di formazione ho bisogno di un’attività manuale per compensare. Per questo curo personalmente la manutenzione delle mie moto, tutte italiane. E naturalmente le guido. Ad esempio in occasione dell’annuale escursione in moto con i gruppo di colleghi macchinisti e altri appassionati di moto. Dal 2018 sono il principale responsabile dell’organizzazione dell’escursione. Ciò richiede tempo, ma io mi diverto. Senza contatti sociali la mia qualità di vita sarebbe ridotta. A ciò si aggiunge il fatto che il servizio serale o quello della mattina presto, con l’età, si paga in salute. Per potermi concedere tempi di recupero prolungati, tredici anni fa ho ridotto prima del 10 e poi di un altro 10 percento la mia percentuale di lavoro. Ora ho raggiunto un giusto equilibrio tra lavoro e tempo libero. All’epoca la riduzione è stata approvata senza problemi. A tempo indeterminato. In genere fruisco dei 45 giorni liberi in più all’anno a blocchi, accoppiati ai giorni liberi regolari o prima e dopo le vacanze. Questo non è utile solo a me, ma facilita al superiore l’organizzazione dei turni. E io posso dedicarmi al mio hobby per più giorni di fila. Sto ora pensando di ridurre ancora il mio grado di occupazione prima del pensionamento. Valuterò il modello «Flexa». Martin Beugger, 54 anni, lavora all’80 percento come macchinista Cargo alla stazione di smistamento di Muttenz. Moderni modelli di lavoro Informando I modelli di lavoro a tempo parziale delle FFS Turni più brevi consentono ad esempio di finire di lavorare prima. Nuovo! Modello Flexa Riduzione settimanale dell’orario Risparmio a lungo termine di salario / tempo di lavoro fruibile in tempo più avanti. Possibilità di avere singoli giorni liberi. Job sharing Riduzione annuale dell’orario Due collaboratori si dividono un unico posto di lavoro. Si lavora per alcuni mesi a tempo pieno con salario a tempo parziale e si compensa più avanti. Non è tutto oro ciò che luccica. Sono soprattutto le donne a lavorare a tempo parziale. Secondo Nicole Eichenberger, gli uomini alla ricerca di un part-time temono spesso di non ottenere mansioni interessanti. «Consiglio loro di parlare con il superiore dei loro compiti concreti.» Superiori e collaboratori devono però essere in chiaro sul fatto che una persona che lavora al 60 percento non può gestire progetti nella stessa misura di chi lavora a tempo pieno. I collaboratori part-time si lamentano spesso delle aspettative poco realistiche dei superiori. I collaboratori a tempo parziale non sono giocolieri, sottolinea il capo HR Jordi: «Anche il tempo al di fuori dell’orario di lavoro deve essere pianificabile.» Se la flessibilità si trasformasse in una sorta di lavoro «on demand», i collaboratori non sarebbero più in grado di recuperare le energie. Inoltre, i posti non devono essere strutturati in modo da costringere chi lavora all’80 percento, con un salario dell’80 percento, a fornire le stesse prestazioni di chi lavora a tempo pieno. Certo, i collaboratori devono assicurarsi personalmente di poter vivere il loro part-time, ma i superiori devono garantire che i collaboratori possano davvero fruire dei giorni di lavoro a tempo parziale che spettano loro. Tempo parziale: solo per chi guadagna bene? In ogni caso il part-time è in aumento, anche se non è sempre tutto rose e fiori sul piano organizzativo. Oggi esistono posti a tempo parziale in settori in cui dieci anni fa sarebbe stato impensabile, come in quello della manovra. La perdita di guadagno è l’ostacolo maggiore per l’accesso al part-time: un’utopia dunque per i collaboratori con stipendi bassi? «A volte un passo coraggioso porta a trovare una soluzione in famiglia», spiega Eichenberger. «Ad esempio se la partner riprende a lavorare.» Da qualche tempo i collaboratori hanno a disposizione il modello di durata della vita attiva «Flexa», che consente di risparmiare tempo libero senza dover ridurre il grado di occupazione. In viaggio 01 | 2016 Riduzione giornaliera dell’orario I clienti e i partner hanno le loro aspettative Vale dunque la regola «a ciascuno il suo tempo parziale»? «Non sono favorevole a priori ai gradi di occupazione molto ridotti, che potrebbero andare a discapito dell’efficienza», osserva Markus Jordi. Clienti e partner si aspettano che i collaboratori siano a loro disposizione; il loro grado di occupazione non li interessa. Eichenberger concorda sul fatto che la conduzione e il flusso di informazioni si complicano con gradi di occupazione ridotti. Tuttavia i collaboratori che lavorano al 40 percento sono altrettanto efficienti. Si tratta di valutare la questione in base alla situazione, senza partire da un rifiuto a priori. Un sondaggio sull’oscillazione del personale ha dimostrato che le FFS perdono di continuo giovani collaboratori quando questi iniziano una formazione. «Un grado di occupazione del 30 percento come soluzione temporanea contrasterebbe questa tendenza», ritiene Eichenberger. Tutti possono dunque beneficiare di una vasta offerta di posti di lavoro a tempo parziale? Jordi sa a cosa mira la domanda: il blocco del lavoro a tempo parziale per i macchinisti di Viaggiatori è un tormentone. «Nel 2016 la situazione del personale di locomotiva resta tesa e non offre molti margini di manovra.» L’offensiva nel settore della formazione dei macchinisti mostra tuttavia i suoi effetti e in caso di colli di bottiglia i macchinisti di Cargo assumono turni nel traffico viaggiatori. «Nel quarto trimestre del 2016 potremo forse autorizzare più richieste di lavoro a tempo parziale.» Poter adeguare il grado di occupazione alla propria situazione di vita non è un diritto acquisito, ma i collaboratori soddisfatti con un buon equilibrio tra lavoro e vita privata restano in azienda più a lungo. Per vedere di più: il nostro video sul tema lo trovate su www.ffs.ch/inviaggio 9 Beatrice Stierli: «Molto dipende dal capo» Nel mio comune, Allschwil, sono attiva come consigliera comunale. Ma non è stata questa carica a indurmi a ridurre il grado di occupazione alle FFS, ma il contrario: lavorando a tempo parziale, ero disponibile per altri incarichi. Se i compiti sul lavoro sono chiari, non occorre sempre essere presenti sul posto. Nelle pause caffè ottengo le informazioni necessarie. Quando ho iniziato, alle FFS c’erano solo posti a tempo pieno. Dopo dieci anni di lavoro come responsabile sportello biglietti avevo bisogno di più tempo per me, una richiesta inconsueta all’epoca. Si dubitava che fosse possibile conciliare il tempo parziale con una carica direttiva. Grazie all’apertura del mio capo funzionò. La mia seconda richiesta di ridurre fino al 50 percento (ero diventata mamma) non fu però accolta. Ma ottenni un altro posto, dove più tardi ho aumentato il grado di occupazione. Negli ultimi 22 anni alle FFS ho svolto dunque diversi part-time. Il mio impegno extraprofesisonale è importante per me: sono stata membro del consiglio direttivo di Spitex, presidente del club di nuoto e ora sono consigliera comunale. Mi aiuta a compensare e allena le mie capacità manageriali. Sarei disposta ad aumentare il grado di occupazione per una nuova carica direttiva, ma al massimo all’80 percento. Beatrice Stierli, 51 anni, lavora al 70 percento come responsabile di comunità tariffaria e product manager. Si impegna anche per il suo comune di Allschwil. Moderni modelli di lavoro Informando Fatti sul tempo parziale alle FFS «La settimana di 40 ore non è una legge di natura» le donne che lavorano a tempo parziale, di cui un terzo nei quadri. 12% gli uomini che lavorano a tempo parziale. Dal 2003 la quota è raddoppiata. Assicurazioni Il diritto alle prestazioni, come ad esempio l’AVS, la cassa pensioni e l’assicurazione infortuni, può cambiare. È possibile un aumento facoltativo del contributo di risparmio per la cassa pensioni. Ferie, formazione continua, congedo pagato Valgono le stesse condizioni previste in caso di lavoro a tempo pieno. Facilitazione di viaggio (FVP) Accordata a partire da un grado di occupazione del 50 percento. Indennità salariali e regionali Si basano sul grado di occupazione. Le garanzie vengono ridotte in funzione del grado di occupazione, ma non aumentate. Esenzione dal servizio militare Resta in essere se il grado di occupazione è di almeno 35 ore alla settimana. Consulenza Le FFS assumono i costi di una consulenza specialistica di massimo quattro ore presso il servizio «UND», specializzato nel campo della conciliabilità famigliare. Informazioni: www.und-online.ch Intranet: inserire la parola di ricerca Tempo parziale In viaggio 01 | 2016 Signor Walker, il lavoro a tempo parziale è figlio del benessere? In effetti molti non se lo possono permettere, perché necessitano dell’intero salario. Ma l’esigenza di lavorare a tempo parziale è in aumento: per le persone tra i 20 e i 35 anni poter strutturare individualmente la propria vita è importante. Chi svolge un lavoro mentale cerca sempre più spesso libertà e distrazione. Chi lavora a tempo pieno sarà dunque presto una mosca bianca? Oggi molte funzioni sono già definite secondo una logica di progetto o in base a degli obiettivi e non all’orario di lavoro. Il lavoro mentale aumenta, si fa più complesso e le esigenze crescono. Aumenta di conseguenza anche l’esigenza di rigenerarsi e curare i rapporti interpersonali. L’orario di lavoro individualizzato funziona anche nel caso di un’azienda come la ferrovia, fortemente standardizzata? Sì. In fondo, la settimana lavorativa di 40 ore non è una legge di natura. La riteniamo normale perché ci siamo abituati per 200 anni alla logica del mondo industriale, da cui sono scaturiti ad esempio l’orario ferroviario o gli orari d’apertura degli sportelli. Ma anche alla ferrovia le esigenze dei clienti si stanno individualizzando. L’acquisto di biglietti online è solo un passo verso una maggiore flessibilità. L’evoluzione verso servizi, e dunque anche orari di lavoro estremamente flessibili, sarà lenta ma inarrestabile. Grazie al tempo parziale le aziende guadagnano dunque collaboratori più sani? Sarebbe bello se fosse così. In passato i programmi televisivi terminavano alle 23. Oggi, molti, dopo ore di lavoro al monitor fissano ancora il cellulare o il tablet. Non è riposante. I superiori sono chiamati a occuparsi della salute dei loro collaboratori, anche al di fuori degli orari di lavoro. Il capo del futuro sarà un coach dell’equilibrio di vita. Foto: mad 51% Dr. Andreas M. Walker, 50 anni, è un uomo del futuro; il presidente dell’associazione accademica swissfuture si occupa infatti di paure e speranze legate al futuro e di etica del futuro. 11 12 Informando Questo mese → Edizione limitata Moneta speciale ufficiale Gottardo 2016 Quest’anno verrà inaugurato un nuovo capitolo della lunga storia dei trasporti al Gottardo. Dopo una durata record dei lavori di costruzione di appena 17 anni, gli esperti dell’industria edilizia e gli ingegneri consegneranno al traffico, in tempo utile, la galleria di base del San Gottardo, lunga 57 chilometri. La moneta d’argento da 20 franchi che verrà lanciata in occasione dell’apertura della galleria è stata ideata dal noto designer svizzero Fredy Trümpi su incarico di Swissmint e raffigura il portale d’ingresso nord. La tiratura è di 35 000 esemplari. Collezionatela ora: la moneta è in vendita da subito su www.swissmintshop.ch. Foto: Benjamin Zurbriggen La moneta raffigura il portale d’ingresso nord della nuova galleria del San Gottardo. → Premio Watt d’Or → Cambiamento d’orario Le FFS premiate per l’ADL Si continua a viaggiare bene Con l’ADL (guida adattiva) le FFS risparmiano ogni anno 72 gigawattore di corrente: quantità pari al consumo di corrente annuo di tutte le economie domestiche della città di Friburgo. Un risultato che ha convinto anche l’Ufficio federale dell’energia, che ha così deciso di assegnare alle FFS, a gennaio, il premio «Watt d’Or» nella categoria «Mobilità a basso consumo energetico». Il complesso cambiamento d’orario del 13 dicembre è riuscito bene – grazie agli intensi preparativi e al grande impegno dimostrato dai collaboratori. Nel vecchio e nel nuovo anno il traffico è stabile. È stato così possibile raggiungere anche l’obiettivo di puntualità dei clienti nella rete. Singoli problemi vengono inoltre affrontati direttamente nelle regioni. Più informazioni e video: www.ffs.ch/inviaggio → Energia solare Energia solare dai tetti dei magazzini FFS È stata completata la posa dei pannelli fotovoltaici sul primo dei quattro magazzini spedizionieri FFS di Chiasso e l’impianto è già attivo. Il progetto è parte integrante del rinnovamento dei tetti risalenti al 1976 dei quattro magazzini situati nella stazione merci di Chiasso Smistamento. Sui tetti è stato realizzato un impianto fotovoltaico su una superficie totale di 18 000 metri quadrati, che consentirà di produrre annualmente 3 300 000 kWh di energia solare, equivalente al fabbisogno annuo di 900 famiglie. L’installazione dell’impianto solare e la sua gestione sono affidati alla AGERE SA di Chiasso (compartecipata da AGE SA, l’azienda elettrica di Chiasso). Foto: mad → Addio minibar Cambia l’offerta gastronomica delle FFS Da fine 2017 l’esercizio dei minibar, fortemente deficitario, cesserà per gradi. Aumenterà in compenso il numero di carrozze ristorante. In futuro saranno inoltre introdotti il servizio sul posto in parti della 1a classe nonché più offerte take-away nelle carrozze ristorante. Da metà 2016 le FFS si ritireranno inoltre dal catering nelle stazioni. Per i collaboratori interessati sarà elaborata una soluzione socialmente sostenibile. Foto: Stefan Walter Raphael Theurillat sfrutta il portale delle stazioni nell’Intranet. Un portale per accedere alla rete ferroviaria Da un anno nell’Intranet è attivo il portale delle stazioni, che offre informazioni su esercizio e pianificazione. Le prime esperienze sono positive. Testo: Sara Riesen | Foto: Severin Nowacki Raphael Theurillat parla del «nuovo» portale delle stazioni anche se questo è già operativo da un anno. Le sue esperienze e quelle di altri utenti sono promettenti. Rispetto alla vecchia versione, il nuovo portale è strutturato in modo molto più chiaro e unitario. Lo specialista in dinamica di guida presso «Impianti di sicurezza» ci lavora ogni giorno. Esamina le domande e i feedback relativi alla segnalazione di linea. I macchinisti gli comunicano quando un segnale non è più visibile correttamente o quando ad esempio sono possibili confusioni per via di una segnalazione stradale. Nel portale delle stazioni: tutte le informazioni di pianificazione ed esercizio relative alla rete. In viaggio 01 | 2016 Per ottenere un quadro generale della situazione, Raphael Theurillat dovrebbe recarsi sul posto o cercare i piani cartacei poco maneggevoli. Un lavoro faticoso. Invece, si limita a richiamare il portale delle stazioni, a inserire il punto d’esercizio e con pochi clic trova le informazioni necessarie nei piani e nelle immagini digitali. «Con questi documenti posso valutare rapidamente la situazione, fornire un feedback e avviare ulteriori misure.» Nel portale delle stazioni sono contenute tutte le informazioni operative e sui piani in merito ai binari, alle stazioni e alle fermate, ai collegamenti degli scambi o alle gallerie. E per i collaboratori della produzione ferroviaria sono disponibili anche le particolarità del servizio movimento, dei documenti per l’esercizio operativo e dell’eliminazione delle perturbazioni nonché informazioni sulla pianificazione dei treni speciali. Lo strumento è accessibile per principio a tutti i collaboratori delle FFS via Intranet. L’ingegnere Raphael Theurillat ci lavora volentieri. «Se tramite il portale delle stazioni potessi accedere direttamente alle applicazioni della banca dati per gli impianti fissi, il mio lavoro procederebbe in modo ancora più spedito.» Intranet: inserire la parola di ricerca Portale delle stazioni 14 Informando Automazione Posizione Contatto porta Vibrazioni Freno Umidità Temperatura Prossima fermata: il carro merci intelligente Nell’ambito della sua campagna di automazione, FFS Cargo testa il traffico merci su rotaia del futuro. A svolgere un ruolo centrale sarà il «carro merci intelligente» che forse un giorno viaggerà autonomamente. Testo: Pirmin Schilliger | Illustrazione: 1kilo Automazione Informando s piega Christian Schmidt, Asset Intelligence FFS Cargo. Oltre all’esempio descritto sopra con il controllo della catena del freddo, i carri merci intelligenti saranno in grado di fornire numerose altre prestazioni. «Un obiettivo importante consiste nel soddisfare l’esigenza dei nostri clienti di ricevere un’informazione completa», spiega Anja-Maria Sonntag. Un’esigenza molto sentita è ad esempio quella di sapere sempre dove si trova la merce spedita e se questa arriverà puntuale. FFS Cargo offre già oggi questa tracciabilità. «Tuttavia allo stato attuale queste informazioni necesarie per il track & trace sono generate in modo relativamente complesso tramite terzi e non dal carro merci stesso», spiega Christian Schmidt. Il carro merci diventa comunicatore virtuale: durante la corsa raccoglie e invia una molteplicità di dati. Un carro refrigerante viaggia da Anversa alla Svizzera con un carico di carne. Durante il viaggio, improvvisamente, il sistema refrigerante smette di funzionare. Il guasto viene rilevato solo all’arrivo a destinazione. La merce è dunque avariata! Questo scenario, per fortuna, è raro. E presto dovrebbe addirittura appartenere al passato, grazie a carri refrigeranti intelligenti. «Attualmente presso FFS Cargo stiamo attivando 150 carri refrigeranti», spiega Anja-Maria Sonntag, capoprogetto automazione presso FFS Cargo. Ogni singolo carro viene dotato di sensori e di un GPS. Gli strumenti rilevano temperatura, umidità, vibrazioni e posizione del carro. Tramite telefonia mobile essi inviano i dati a un server centrale. Da qui, le serie di misurazioni possono essere analizzate e tramutate in informazioni utili mediante algoritmi. Le informazioni sono quindi disponibili per diversi processi operativi lungo la catena logistica tramite un portale Internet o un’app. Con molteplici vantaggi: «Così, ad esempio, il carro merci può essere costantemente monitorato, indipendentemente da dove si trova», spiega Anja-Maria Sonntag, «e lancia subito l’allarme in caso di eventi imprevisti.» Grazie al sistema di sensori integrato, il carro merci diventa un veicolo di trasporto digitale e intelligente, ma anche un comunicatore e messaggero. Tracciabilità completa dei carri Al momento tutto ciò appartiene al futuro. FFS Cargo sta attualmente analizzando lo scenario nell’ambito del progetto «carro merci intelligente» assieme a diversi fornitori di sistemi, tra cui Bosch Engineering e PJM. «Nell’attuale fase pilota si tratta di confrontare vantaggi e svantaggi dei singoli sistemi e di sondare le possibilità risultanti dalla nuova tecnica per il traffico merci su rotaia», In viaggio 01 | 2016 L’intelligenza genera efficienza Non è certo un segreto che il traffico merci su rotaia debba recuperare terreno in termini di automazione e digitalizzazione rispetto al trasporto su camion, già molto interconnesso. «Senza carri merci intelligenti non saremo in grado di sopravvivere sul mercato in futuro», osserva Schmidt. È chiaro anche che esso offrirà molte nuove opportunità al traffico merci su rotaia. L’automazione renderà i treni lunghi e pesanti più agili e intelligenti – e dunque anche più competitivi e in grado di affrontare con successo il futuro. Ma Patrick Sorg, Asset Intelligence FFS Cargo, elenca anche altri vantaggi: «I sensori dei giunti registrano le manovre di smistamento brusche e ci comunicano le vibrazioni violente che possono danneggiare i carri o i relativi carichi.» Il ricorso a sensori di pesatura consentirebbe inoltre di evitare sovraccarichi. «I carri possono essere così sfruttati in modo ottimale», spiega Sorg, «a condizione però che le informazioni arrivino in tutta la catena logistica computerizzata.» I dati sulla temperatura, la prestazione chilometrica o il grado di carico rilevati dal carro merci consentono dunque di seguire e monitorare senza interruzioni i trasporti su rotaia tramite sistemi comunicanti. È inoltre possibile derivare molte informazioni supplementari, utili ad esempio per una pianificazione della manutenzione in funzione dei chilometri percorsi e delle condizioni dei carri, per eventuali calcoli dei danni o per ulteriori controlli tecnici. Resta aperto cos’altro il carro merci intelligente sarà in grado di realizzare in futuro. La fase pilota per i carri merci intelligenti si concluderà nel marzo del 2016. L’obiettivo, tuttavia, è chiaro: rendere più efficiente il traffico merci su rotaia. Per vedere di più: il video sul tema lo trovate su www.ffs.ch/inviaggio 15 Piccola app dai grandi effetti Con la Defect App i difetti possono essere comunicati in modo ancora più semplice, rapido e preciso. E i clienti ne sono lieti. Testo: Sarah Mischler | Foto: Gian Vaitl Stazione centrale di Zurigo, binari 11/12: la piccola lampadina rossa dell’obliteratore lampeggia. Il macchinista Werner Sturzenegger estrae il cellulare e apre la «Defect App»: di quale dispositivo si tratta? Dov’è il difetto? E dove si trova il dispositivo? Il cinquantottenne scorre con un clic le varie categorie e poi invia il suo messaggio. L’app, lanciata un anno fa, permette ai collaboratori delle FFS di registrare errori e difetti che interessano i clienti. È presente sulla maggior parte dei dispositivi delle FFS. Proprio in questi giorni La Defect App funziona così: Il collaboratore scopre un obliteratore difettoso. Apre la Defect App e comunica il difetto. Il messaggio viene inoltrato all’appropriato centro di notifica. Defect App Informando Il macchinista Werner Sturzenegger ha testato la nuova app. ESQ, Square, A&K: altri tasselli del puzzle per più qualità e sicurezza l’app sarà sostituita da una versione aggiornata. I difetti potranno così essere registrati in modo ancora più semplice e rapido. Sturzenegger ha testato anticipatamente la versione aggiornata con un apparecchio di prova. Nel primo anno, grazie alla Defect App, sono stati infatti notificati circa 9000 difetti. Molte comunicazioni provengono dal macchinista: «Il mio superiore mi ha incoraggiato a utilizzare l’app.» Ogni giorno registra da due a sei messaggi. Sturzenegger è uno degli utenti più assidui dell’app. Che si tratti di un treno deturpato dai graffiti, di un orologio fermo, di una lampadina difettosa o di un marciapiede sporco, a Sturzenegger non sfugge niente. «Le FFS mi stanno a cuore», spiega. «Tengo sempre gli occhi aperti.» Prima non sempre riusciva a sapere che ne era stato dei difetti notificati, ma ora, grazie alla nuova app, è diverso: «Su richiesta è possibile ricevere un feedback», spiega infatti Thomas Bollinger del team di progetto «Qualità dal punto di vista dei clienti». Riconoscere degli schemi Il team dietro alla Defect App non assicura soltanto che gli errori e i difetti notificati vengano eliminati, ma analizza i messaggi anche riguardo alla loro provenienza, al contesto e a eventuali schemi ricorrenti. Vengono continuamente rilevati schemi e tendenze. Da quando i messaggi sui dispositivi di illuminazione difettati si vanno accumulando, si cerca ad esempio di capire se è possibile impiegare sistemi di illuminazione alternativi con una durata di vita superiore. È importante la seguente distinzione: le proposte di miglioramento devono essere registrate tramite ideenmanagement.sbb.ch anche se traggono origine da un difetto. La Defect App è pensata solo per il rilevamento dei difetti che riguardano direttamente i clienti. Ma che ne è dei difetti sul posto di lavoro? Thomas Bollinger spiega: «Queste comunicazioni devono essere effettuate come sempre via Intranet o telefonicamente.» Il macchinista Sturzenegger si comporta così: «Se noto difetti che riguardano la mia professione di macchinista, uso l’ESQ» (vedi riquadro). Il notificante riceve un feedback sulla situazione. In viaggio 01 | 2016 Il difetto notificato viene inoltrato al servizio di picchetto... Da gennaio sono operative tre nuove applicazioni informatiche. Esse sostituiscono il già noto sistema ESI (Banca dati degli eventi con informazioni rilevanti per la sicurezza): con ESQ (Banca dati degli eventi Sicurezza e qualità) e Square (reporting sicurezza e qualità) vengono notificate irregolarità nell’esercizio e incidenti, ma anche elaborati e analizzati eventi. Il sistema A&K, unitario all’interno del Gruppo, supporta la pianificazione, la realizzazione, il reporting e il tracciamento delle misure di audit e controlli. Clienti soddisfatti Lo scorso anno 3300 collaboratori hanno usato la Defect App. Troppo pochi, e secondo Thomas Bollinger «l’app dovrebbe essere usata da ben più del 10 percento dei collaboratori». Perché è uno strumento potente: dei difetti notificati, oltre il 90 percento ha potuto essere eliminato. Chi utilizza la Defect App migliora dunque l’immagine delle FFS, influenzando positivamente anche la soddisfazione dei clienti. Anche Werner Sturzenegger lo sa e ha già spedito il messaggio relativo all’obliteratore difettoso a Zurigo. E continuerà a tenere gli occhi aperti. A caccia di problemi con l’apparecchio di prova: ora notificare i difetti è ancora più semplice. ... e l’obliteratore viene riparato. E ora? In caso di difetti ricorrenti il team di progetto analizza eventuali schemi cercando cause e soluzioni. 17 Fino a 360 collaboratori spalano la neve ed eliminano il ghiaccio dagli scambi. Ma non tutti gli anni occorre affrontare una massa di neve come quella del febbraio 2014 (foto d’archivio Ticino). Servizio d’inverno Informando All’attacco dell’inverno Le FFS sono pronte: il servizio d’inverno è operativo da ottobre. A inizio anno le cose si sono fatte serie. Ma perché i ritardi? Ce lo spiegano i «Mister Inverno». Testo: Dominique Eva Rast | Foto: Christian Ginsig, Julian Peter, Peter Schneider Non si può certo sostenere che arrivi a sorpresa: l’inverno, infatti, è un fenomeno annuale. Questa stagione la neve e il freddo hanno tardato a comparire; in compenso poi ha fatto freddo sul serio. Così freddo che in parte si sono ghiacciate le serrature delle locomotive. «È molto spiacevole sulle locomotive non accessibili dalla zona passeggeri. Stiamo lavorando a una soluzione a lungo termine», spiega Alfred Peter, «Mister Inverno» presso Viaggiatori. Mister Inverno di tutte le FFS è Ludwig Näf, responsabile Operation Center di Infrastruttura. Da metà ottobre vige il grado di prontezza 1: significa che tutti sanno cosa devono fare quando arriva il freddo. Così, se necessario, circa 360 collaboratori sono pronti a intervenire per spalare la neve in caso di nevicate o scongelare gli scambi. Il 50 percento circa dei 13 000 scambi totali è dotato di riscaldamento. Di questi impianti riscaldati, il 38 percento funziona a gas, il 62 percento elettri- «Sono proprio i clienti che di solito prendono l’auto a irritarsi.» Ludwig Näf In viaggio 01 | 2016 «Nonostante intensi preparativi, con l’arrivo dell’inverno le perturbazioni sono sempre in agguato.» Alfred Peter camente. I riscaldamenti si accendono in automatico grazie a un sensore di temperatura e funzionano fino a meno 20 gradi. Le cose si complicano per le FFS quando nevica molto e per molto tempo. Quest’anno, perturbazioni dell’esercizio che non avevano niente a che vedere con il freddo hanno coinciso con l’arrivo dell’inverno – e le reazioni dei clienti sono state energiche. «Oltre ai pendolari, a irritarsi sono proprio i clienti che di solito prendono l’auto e che la lasciano a casa eccezionalmente quando nevica», spiega Näf. Più viaggiatori che salgono e scendono possono causare ritardi. Inoltre, i treni devono viaggiare in parte più lentamente per prevenire il sollevamento del pietrisco. Sotto alle carrozze viaggiatori possono accumularsi fino a quattro tonnellate di neve portata dal vento, che poi si stacca quando un treno passa sopra uno scambio o quando le temperature aumentano leggermente. Le zolle di neve in caduta possono causare il sollevamento del pietrisco – e allora le cose si fanno pericolose. Il centro di analisi invernale conosce tuttavia i punti nevralgici e può disporre tratti di rallentamento su queste linee. «Perché questo si rendesse necessario, però, avrebbe dovuto nevicare molto di più», spiega Näf. 19 Prodott o di cur a 10 0 m l LO O REGA R T S O V IL Benefit FFS e MrLens.ch offrono il 20% di sconto invernale 20S%« codice sconto »FF ai collaboratori e ai pensionati FFS. I profumi del cuore per San Valentino I piccoli regali cementano l’amicizia e l’amore. Per San Valentino, MrLens.ch propone una vastissima offerta di profumi e cofanetti regalo dalle fragranze seducenti e romantiche, comodamente spediti a casa con un clic. 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Integra, chiede chiarimenti. «Il fatto che la maggior parte delle mie domande trovi risposta mi motiva.» A volte esprime critiche e per questo è già stato richiamato dal suo superiore. «Ma la cosa non mi ha spaventato. Esprimo apertamente il mio parere», spiega sicuro Liechti. «Direttamente o in forma digitale, nel privato o sul lavoro, il dialogo fa parte della vita!» Non lo sorprende che i suoi colleghi romandi discutano online meno dei colleghi di lingua tedesca. A suo giudizio molti percebirebbero i canali digitali come uno strumento di controllo. «Ciò nonostante commentano, solo che lo fanno con me», osserva Liechti. «‹Vai a bere una birra con quelli lassù!›, scherzano.» Esorta di continuo i colleghi a partecipare. Spesso decide se commentare o meno in base al tempo a disposizione. «Allora leggo un paio di volte le news e mi assicuro che i miei commenti siano informativi anche per altri.» Non vede l’ora di leggere la versione digitale di «In viaggio» (vedi anche a p. 32). Un canale di dialogo in più! Testo: Nani Moras → Viaggio nel tempo Accadeva 100 anni fa: messa in esercizio della galleria di base di Hauenstein Nel 1916 è stato attivato per il traffico ferroviario, addirittura in anticipo, un tratto di linea sull’asse nord-sud che oggi appartiene alle tratte più intensamente percorse: la galleria di base di Hauenstein. E pensare che per un po’, con lo scoppio della prima guerra mondiale, era rimasto addirittura in dubbio se la galleria sarebbe stata ultimata in tempo. La squadra del cantiere tra Sissach e Olten si ridusse da circa 2300 a soli 475 operai. Più tardi fu però possibile riprendere i lavori con 800 operai. Altre sfide riguardarono il reperimento In viaggio 01 | 2016 del materiale di costruzione e la gestione di un budget ridotto. Ma nonostante tutti gli intoppi, l’8 gennaio, un anno prima del previsto, la galleria – che costituisce tra l’altro un precursore diretto della galleria di base del San Gottardo – fu messa in esercizio. Come al Gottardo, anche nel caso dell’Hauenstein una galleria di valico è stata sostituita da una galleria di base. Il museo di storia di Olten propone, in collaborazione con FFS Historic, una mostra speciale sulla storica costruzione, che si può visitare fino al 31 maggio. Testo: Esther Stofer | Foto: FFS Historic Operai durante il rivestimento della galleria, tra il 1912 e il 1915. 22 Riflettendo Passione Una band(a) di famiglia: papà Patrick Junod canta assieme alle figlie Justine e Camille. Testo: Jean-Philippe Schmidt | Foto: Thomas Andenmatten Nell’ufficio del team Natura Regione ovest di Manutenzione Infrastruttura nessuno sente il bisogno di una radio: chi vuol ascoltare musica può chiedere direttamente a Patrick Junod, 48 anni, di esibirsi in uno dei suoi ultimi brani. Junod ha qualcosa per tutti i gusti e si esibisce in pezzi di Robbie Williams, ma anche dei Rolling Stones, di Adele, di Jeff Buckley o dei Supertramp. La differenza rispetto a tanti altri cantanti dilettanti è che canta davvero bene. «Ci ha preso la passione» Ma non è tutto: tutta la famiglia Junod di Neuchâtel possiede questo talento. Patrick Junod, grande amante della vita famigliare, canta dunque raramente da solo: assieme alle sue due figlie, la ventiduenne Justine e la diciottenne Camille, forma infatti un trio canoro. Nel 2015, decine di migliaia di spettatori della Svizzera romanda hanno avuto il piacere di vedere i Junod in azione durante la trasmissione «Un air de famille», un concorso canoro per famiglie romande che va in onda nella fascia oraria più ambita. «Ho sempre cantato con piacere, a casa o alle feste Justine, Patrick e Camille Junod (da sinistra) conquistano i cuori dei romandi cantando. di famiglia; poi la passione ha contagiato anche le mie due figlie», dichiara orgoglioso il padre di famiglia. Ma non ha dovuto convincere le figlie a salire sul palco con il loro «vecchio»: l’iniziativa di formare un trio è giunta infatti da Justine: «Non è stato facile convincere papà, che continuava a posticipare la sua risposta!» Proprio l’ultimo giorno del termine d’iscrizione allo show ha dato però il suo consenso. Qualche tempo dopo i tre hanno ricevuto una notizia emozionante: la famiglia Junod era stata ammessa Per vedere gli Junod in azione sul palcoscenico: www.ffs.ch/inviaggio alla trasmissione! Seguono molte ore di prove, anche se non è sempre facile trovare momenti in cui tutti sono liberi. Ciò nonostante, il progetto prende gradualmente forma. E con successo: la famiglia Junod riesce ad accedere alle eliminatorie e una settimana più tardi entra ufficialmente in finale. Da tre a quattro I Junod non hanno vinto il concorso canoro, ma la storia non finisce qui. Da allora, infatti, i tre cantanti amatoriali sono artisti richiesti. Vengono reclutati per concerti in tutto il cantone di Neuchâtel, ma anche nel resto della Svizzera romanda. Il numero perfetto, però, non è tre ma quattro: anche Danièle, la moglie di Patrick, è parte attiva. Non canta, ma è comunque In viaggio 01 | 2016 «Convincere papà non è stato facile. Continuava a posticipare la sua risposta!» Justine Junod «l’ascoltatrice più importante, la principale critica e la prima fan del nostro gruppo», spiega Patrick Junod. E si occupa anche del club dei sostenitori. Solo per la registrazione della trasmissione in TV, da La Chauxde-Fonds sono giunti due bus pieni di persone per sostenere la famiglia. Non vediamo l’ora di conoscere le prossime avventure della famiglia. Check-list, smartphone e spirito d’osservazione: così si muove Lorenzo Paradiso sul cantiere. Profilo professionale Riflettendo Un partner per la sicurezza Dal 1° gennaio 2015 il settore Rischio, Sicurezza, Qualità e Ambiente di Infrastruttura (I-RSQ) ha cambiato il suo orientamento strategico. Non si occupa più dell’attività di sicurezza operativa sui cantieri ferroviari, la cui responsabilità è stata assunta dall’organizzazione gerarchica, bensì esercita una funzione neutra e indipendente di sorveglianza dei cantieri, consulenza, supporto e formazione. Occhi puntati sulla sicurezza Ridurre al minimo i rischi di incidenti è la motivazione che guida il coach della sicurezza Lorenzo Paradiso nelle sue visite sui cantieri ferroviari. Testo: Katia Guerra | Foto: Claudio Bader Sul cantiere della nuova galleria ferroviaria di Coldrerio, Lorenzo Paradiso, 45 anni, annuncia la sua presenza al capo della sicurezza, si informa su come procedono i lavori sul cantiere e chiede di poter consultare il dispositivo di sicurezza. «Verifico se ciò che è scritto su queste pagine è stato attuato correttamente», spiega il coach della sicurezza. In alcune parti del cantiere la linea di contatto è inserita e Lorenzo Paradiso controlla, ad esempio, se la delimitazione visiva che indica con chiarezza l’altezza al di sotto della quale possono muoversi i mezzi meccanici del cantiere è sufficiente. Nella nuova galleria è attualmente attiva una squadra di operai, impegnata nei lavori di rifinitura del fondo ferroviario. Il vecchio tunnel lungo 96 metri è stato di recente demolito e ora la nuova galleria, precedentemente costruita sopra quella vecchia, appare nel suo nuovo splendore e adeguatamente innalzata per permettere il passaggio di treni più alti, così come previsto dal progetto di Corridoio 4 metri nord–sud. Mentre si svolgono i lavori, il In viaggio 01 | 2016 In servizio: Lorenzo Paradiso (a destra) con il guardiano di sicurezza. traffico ferroviario è consentito su un solo binario. E infatti, mentre Lorenzo Paradiso si consulta con il guardiano della sicurezza, i segnali lampeggianti e acustici presenti sui binari si attivano: da sud giunge un treno. I due colleghi smettono di parlare e si spostano nello spazio di fuga. Al passaggio del treno, fanno un cenno con la mano all’indirizzo del macchinista. «Non si tratta di un semplice saluto, ma è un modo per far capire al macchinista che ci siamo accorti dell’arrivo del treno», spiega Paradiso. La sicurezza è anche in questi gesti. Lorenzo Paradiso è uno dei sei coach della sicurezza del team RSQ di Infrastruttura della Regione Sud e buona parte del suo tempo lo trascorre sui cantieri ad effettuare dei controlli di sicurezza, di giorno, ma anche di notte o durante i fine settimana. «Spesso vengo considerato come un poliziotto e, devo dire la verità, questo mi rattrista», ci confida. «Facciamo tutti parte della stessa squadra e ognuno ha il suo ruolo: il mio è quello di verificare che le direttive relative alla sicurezza siano rispettate affinché i rischi di incidenti siano ridotti al minimo», spiega. Con l’aiuto di una dettagliata check-list, di un apparecchio fotografico e del suo spirito d’osservazione passa in rassegna il cantiere ferroviario e osserva gli operai al lavoro 25 26 Riflettendo Profilo professionale per accertarsi che tutto si svolga a regola d’arte. La tenuta di lavoro è adatta? Il personale possiede le necessarie legittimazioni e competenze? C’è ordine sul cantiere? L’area di lavoro è protetta? Le misure di sicurezza sono adeguate e rispettate? Sono tutti aspetti ai quali prestare attenzione. «Bisogna finire il lavoro, non c’è tempo per guardare ogni dettaglio della sicurezza: sono frasi che sento spesso, ma bisogna rendersi conto che al primo posto c’è sempre la sicurezza.» Il fatto che ci siano questi controlli dovrebbe essere considerato una risorsa e non un’azione di disturbo, secondo Lorenzo Paradiso. «Sul posto possiamo fornire consulenze e sensibilizzare, soprattutto per quanto riguarda la consapevolezza del rischio: un aspetto essenziale nella prevenzione degli incidenti, degli infortuni professionali e non professionali.» Tutte le informazioni che raccoglie, il coach della sicurezza le inserisce in un elaborato sistema «I controlli dovrebbero essere considerati una risorsa, non un’azione di disturbo.» La sicurezza è anche in gesti quali un cenno con la mano. informatico. «Grazie a questo nuovo strumento da poco implementato abbiamo la possibilità di avere un colpo d’occhio sulla sicurezza di tutti i cantieri: il colore verde indica che va bene, il giallo che ci sono alcune irregolarità che non mettono in pericolo imminente il personale, il rosso che vi è una situazione di pericolo immediato e quindi si interviene tempestivamente.» Lorenzo Paradiso lavora nel campo della sicurezza da molti anni e si è orientato a questo ambito dopo aver svolto la formazione di esperto della sicurezza SUVA. Sa cosa significa valutare i rischi di un cantiere, allestire un dispositivo di sicurezza e farlo rispettare, perché per molto tempo è stato un suo compito. Paradiso è entrato alle FFS nel 2005 e per molto tempo ha svolto la funzione di direttore responsabile della sicurezza sui cantieri. Dall’inizio dello scorso anno la responsabilità per i cantieri di terzi sul sedime ferroviario è passata ai capiprogetto (vedi riquadro a pagina 25). «Il nostro settore I-RSQ è diventato un interlocutore indipendente per consulenze nell’ambito della sicurezza; oltre a ciò siamo di supporto per la formazione e gli eventi legati alla sicurezza», ci spiega il coach della sicurezza. Mentre torniamo con l’auto di servizio verso la sede I-RSQ a Bellinzona, a Lorenzo Paradiso non sfugge il sacco non adeguatamente assicurato sul rimorchio di un furgone di cantiere. «Potrebbe perdere del materiale sulla careggiata con il rischio di causare un incidente», e con un colpo di claxon avverte il conducente del pericolo. Lorenzo Paradiso Muoversi sui cantieri può rivelarsi un percorso tortuoso. Opinioni Riflettendo Nessun motivo di gioia Contributo ai tassi della cassa del personale, «In viaggio» 9/15 Posso commentare i nuovi tassi d’interesse della cassa del personale FFS – lo 0,35 invece dello 0,75 percento – solo con la nota citazione «è più la spesa che l’impresa». Sulla schiena di Heinrich Servizio «Domanda del mese», «In viaggio» 9/15 Vi ringrazio molto per l’interessante articolo sulla sella di lancio. Nel gergo ferroviario tedesco, quest’ultima viene stranamente chiamata «Rücken» (schiena). Nei piani del fascio di binari, la «schiena» è contrassegnata con una grossa lettera. Così, presso la stazione di smistamento «Badischer Bahnhof» esisteva una schiena «H», che nelle statistiche del numero di carri trattati veniva solitamente indicata come «schiena di Heinrich». Arthur Caccivio, pensionato, Ernst Gössl, pensionato, Lucerna affinché le pianificazioni tecniche delle varianti di trasbordo durante il risanamento vengano riaggiornate e si offrirebbero naturalmente di erogare le prestazioni necessarie a questo scopo. → La posta dei lettori La seconda canna al Gottardo è dannosa Mi ha stupito la notizia che le FFS si sono schierate a favore della seconda canna al Gottardo. Cargo è soggetta a continue pressioni competitive e lotta persino per sopravvivere. E ora, poco prima dell’apertura della galleria di base del San Gottardo che potrebbe dare notevole slancio a Cargo, ecco che arriva questa presa di posizione dannosa e irresponsabile. Willi Pfeiffer, pensionato, Eglisau Bernhard Meier, responsabile Public Le FFS sostengono la lobby automobilistica Le FFS dicono sì al progetto di una seconda canna autostradale al Gottardo. Mi sembra un incubo! La ferrovia ha l’enorme opportunità di distinguersi con una strada viaggiante per il risanamento della vecchia canna. Invece i nostri superiori sparano alle spalle all’Iniziativa delle Alpi e danneggiano i TP e il traffico merci. Speriamo che il popolo dica ancora una volta no alla lobby automobilistica! Andres Bachmann, pensionato, Fiducia minata Che cosa può mai indurre la direzione delle FFS a pronunciarsi su questo progetto in materia di trasporti dopo che finora non ha mai preso posizione né comunicato al riguardo? Le FFS dovrebbero essere molto interessate a un buon sfruttamento della propria infrastruttura. Perché dunque non sostengono un trasbordo temporaneo o permanente delle auto al Gottardo e l’attuazione della volontà popolare, mai avvenuta in 22 anni (Iniziativa delle Alpi!), che chiede il trasferimento del traffico pesante su rotaie? La mia fiducia nell’alta direzione è minata per sempre. Stefan Waldispühl, responsabile del punto vendita FFS Glattzentrum, Zurigo In viaggio 01 | 2016 Zurigo Risposta Il 28 febbraio il popolo elvetico deciderà sulla costruzione di una seconda canna al Gottardo. Le FFS non partecipano alla campagna referendaria, come erroneamente riportato da alcuni media. Le FFS hanno preso posizione già durante la consultazione, nel 2013: la seconda canna al Gottardo non è un problema per le FFS se non viene aumentata la capacità. Con l’apertura della nuova galleria del San Gottardo e della galleria del Ceneri, sull’asse nord–sud sarà possibile realizzare aumenti di produttività e buoni potenziali di mercato sia nel traffico viaggiatori che nel traffico merci. Se la seconda canna sarà respinta, le FFS si impegneranno Affairs e regolamentazione Birsfelden Statistica intricata Servizio «Viaggio nel tempo», «In viaggio» 9/15 Vi ringrazio per il servizio di giubileo sulla Re 4/4 II. La statistica di queste locomotive è però un po’ intricata, come mostra uno sguardo al seguente libro: R. Danuser, H. Streiff, Die elektrischen und Dieseltriebfahrzeuge der SBB, volume 2: 1952-1975, Minirex Verlag, 2011, secondo cui per le FFS sarebbero state costruite 276 Re 4/4 II: 11101-11349 e 11371-11397. In seguito a eliminazioni avvenute prima della consegna dell’ultimo veicolo, il numero massimo di locomotive in uso è stato solo di 273 unità, da fine settembre del 1985. Un’altra Re 4/4 II è stata costruita per la Mittel-Thurgau-Bahn e si trova oggi presso FFS Viaggiatori, dove occupa il numero 11172 insieme a un’altra locomotiva. Stephan Frei, Senior Controller Finanze Infrastruttura, Berna Il team di «In viaggio» è lieto di ricevere posta dai suoi lettori. E-mail: [email protected] Posta: FFS, «In viaggio», Comunicazione integrata, Hilfikerstrasse 1, 3000 Berna Commentate ora anche su www.ffs.ch/in viaggio Errata corrige 2017 invece di 2016 Orario troppo sportivo nel servizio «Nuovi treni bipiano TPL a partire dal 2016» su «In viaggio» 9/15: i nuovi treni per il traffico a lunga percorrenza non potranno infatti circolare dal 2016, bensì – e solo se la produzione, i test e il collaudo avranno successo – dal 2017. 27 28 Riflettendo Opinioni → Foto del mese Il venditore di viaggi Mirco Barcella è riuscito a catturare un’atmosfera davvero dorata: il treno EC sul binario 2 della stazione di Mendrisio, con il tramonto del sole riflesso nelle cime dei monti gli ha regalato una vista magica. Inviateci foto tratte dal vostro lavoro quotidiano! All’indirizzo: [email protected]. La migliore sarà pubblicata sull’edizione stampata di «In viaggio» e premiata con un piccolo omaggio. → Sondaggio Guardate tutte le altre foto su www.ffs.ch/inviaggio Riuscite a immaginare di lavorare a tempo parziale? Il tempo parziale è trendy ed è spesso una necessità per chi ha figli. In generale, i collaboratori chiedono più tempo per la famiglia, gli hobby o una carica onoraria. E voi? Riuscite a immaginare di lavorare a tempo parziale? a)Riesco a immaginarlo, ma non è un’opzione praticabile nel mio posto di lavoro attuale. b)Tendenzialmente no, il tempo parziale ha molti svantaggi: meno soldi, freno alla carriera ecc. c) Lavoro a tempo parziale e mi trovo benissimo. d)Lavoro a tempo parziale e conosco anche gli svantaggi di questo modello di lavoro. → CoPe Manutenzione gravosa Potete votare fino al 3 marzo: → via SMS: inviate un SMS al numero 880 (indicare la parola chiave FFS e la lettera della risposta a, b, c o d). Esempio di SMS: «FFS b» all’880. L’SMS è gratuito per voi → online su «In viaggio»: www.ffs.ch/inviaggio → per E-Mail ([email protected]) Walter Buchmann, presidente della CoPe Gruppo → Ultimo sondaggio Il risultato Che cosa vi preoccupa di più quando pensate al vostro pensionamento? (215 partecipanti) a)Niente. Non vedo l’ora di andare in pensione: 29 % b)Le finanze. Mi chiedo quale livello di vita potrò ancora permettermi: 55 % c)La vita sociale e di coppia: 10 % d)Intendo preoccuparmene il più tardi possibile: 6 % a b c d Ancora poco tempo e poi la più lunga galleria destinata al traffico ferroviario sarà percorribile. Ma i lavori proseguiranno anche dopo la messa in esercizio della galleria di base del San Gottardo. Gli impianti tecnici come ad esempio i binari, le linee di contatto, gli impianti di telecomunicazione, il drenaggio e l’aerazione esigono un’onerosa manutenzione. Dai centri di manutenzione e intervento a Erstfeld e Biasca il tunnel sarà percorso ogni fine settimana dai treni di cantiere. A questo scopo le FFS hanno creato più di 130 nuovi posti di lavoro. Tuttavia, le condizioni di lavoro sono straordinariamente difficili: un lavoro costante nei fine settimana e di notte, in parte a temperature elevate. Vento, polveri sottili e altre sollecitazioni psicofisiche attendono i collaboratori. Si tratta di sfide notevoli. La salute dei collaboratori a lungo termine deve essere pertanto garantita per mezzo di misure straordinarie. Perché solo con personale sano e motivato sarà possibile garantire l’alta qualità della manutenzione. Foto: mad Opinioni Riflettendo La parola ai capi – Ulrich Gygi, presidente del CdA → Momenti Un piccolo gesto per un treno pulito Ore 8 e 30, stazione di Berna, poco dopo l’arrivo dell’Intercity da Zurigo: Bernadette Kühne, pendolare del traffico a lunga percorrenza, si ferma davanti al punto di smaltimento nel sottopassaggio e getta via il bicchiere del suo caffè. Esemplare! Porta sempre con sé i suoi rifiuti quando scende dal treno? Quasi sempre. Solo quando ho le mani cariche di bagagli lo getto nel piccolo contenitore dei rifiuti dello scompartimento. Il giornale dei pendolari, invece, lo lascio sul treno apposta. Non la irritano i giornali sui sedili del treno? Al contrario. A volte sono contenta di trovarne uno sul mio posto a sedere. Ad esempio, quando durante il cambio a Zurigo ho avuto troppo poco tempo per pescarne uno dal contenitore. Il Tagesanzeiger, che è più ingombrante, lo porto invece sempre via. Reputa necessarie le iniziative anti-littering delle FFS? Per me è scontato che un’azienda che si impegna a favore di un traffico sostenibile sensibilizzi attivamente il pubblico. Trovo particolarmente credibile il fatto che i collaboratori delle FFS diano il buon esempio. È motivante. Con pochi gesti posso contribuire alla pulizia sui treni. È completamente soddisfatta della ferrovia? Riguardo al tema dello smaltimento dei rifiuti, assolutamente sì. Trovo invece inaccettabile dover viaggiare in piedi e schiacciata sull’S-Bahn per 20 minuti dopo il lavoro. Per le clienti come le parrucchiere, che sono già in piedi da otto o nove ore, dev’essere particolarmente brutto. ← Testo e foto: Nani Moras Bernadette Kühne, 43 anni, membro dei quadri di Swisscom, fa la spola tra Uetikon sul Lago di Zurigo e Berna tre volte la settimana. Riceve l’AG di 1a classe dal datore di lavoro. La sostenibilità non è un fenomeno di moda Al giorno d’oggi, una gestione d’impresa sostenibile è data per scontata. O, almeno, è ciò che si suppone guardando le dichiarazioni, i rapporti d’esercizio e gli opuscoli patinati delle grandi aziende. Intere discipline insegnate presso università, scuole universitarie e istituzioni di formazione private si dedicano a questo tema. Sul mercato si trovano certificati di ogni genere, a testimonianza di questa costante tendenza verso la «good corporate governance», la «social responsibility» ecc. Ma è davvero tutto rose e fiori? Qualche dubbio si impone. Ovunque nel mondo le fonti di materie prime vengono sfruttate senza ritegno. Ne sono vittima ecosistemi ancora intatti – anche in paesi altamente sviluppati. Il recente scandalo dei valori dei gas di scarico falsificati dal gruppo Volkswagen ci lascia senza parole. Un altro paradosso: la sostenibilità nella gestione d’impresa è realizzabile solo attraverso sforzi costanti. A tutto ciò si contrappongono i cicli di attenzione mediatica. Muore una foresta, se ne sente parlare per qualche mese, dopodiché il silenzio. Nel marzo del 2011, Fukushima sembrò finalmente suggerire l’idea che, in casi estremi, il nucleare può rendere inospitale il nostro pianeta. Oggi, tuttavia, la politica dell’energia si vede confrontata con un vento ostile. Questa gestione superficiale della sostenibilità fa riflettere. Mi auguro pertanto che i quadri e i collaboratori delle FFS diano il buon esempio. E che i nostri responsabili dell’ambiente alle FFS non si lascino influenzare dai battage mediatici e dalle mode e cerchino di iniettare il gene della sostenibilità nei responsabili decisionali di tutte le Divisioni autorizzandoli a tener conto nelle loro decisioni delle molteplici aspettative dell’ecologia e della sostenibilità. Le FFS sono un esempio nel campo della protezione dell’ambiente e della sostenibilità! Foto: Annette Boutellier In viaggio 01 | 2016 29 Badewannen-Lifte Manovri il finanziamento della propria abitazione… Das Original vom WANNENLIFT-SPEZIALISTEN … con un partner forte e affidabile. Ipoteca a tasso fisso 1.10 % • Durata di 5 anni (stato al 15.1.2016) • Per il (ri)finanziamento dell’ abitazione dei suoi sogni, le offriamo una soluzione adeguata con una consulenza competente e dei tassi d’interesse attrativi con una durata dai 3 ai 10 anni. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.pksbb.ch/hypo o il numero gratuito 0800 555 030. Cassa pensioni FFS • • Endlich wieder Mietkauf zinslos möglich Freude beim Auch mit Akkubetrieb Schnelle und saubere Installation Baden! Alle Funktionsteile aus Edelstahl Prospekte anfordern (gebührenfrei) 0800-80 8018 Postfach · CH-5642 Mühlau · www.idumo.ch Fatevi notare su «Unterwegs», la rivista dedicata ai dipendenti delle Ferrovie Svizzere! Il vostro annuncio potrà raggiungere in tutto 32.000 dipendenti della più grande azienda di trasporti della Svizzera e ben 15.000 dipendenti in pensione. Volete apparire qui? La signora Cornelia Koroma sarà lieta di offrirvi il suo supporto. Seestrasse 86 • 8712 Stäfa • T 044 928 56 03 Il vostro partner per pubblicità di successo. • [email protected] • www.zs-werbeag.ch Curiosando Foto: SBB CFF FFS/Caspar Martig 31 In viaggio senza interruzioni con Mobility – a soli 70 franchi! Il car sharing è particolarmente conveniente per i collaboratori e i pensionati delle FFS: Mobility offre l’abbonamento annuale a molto meno della metà. Chi combina i trasporti pubblici con Mobility può risparmiare molti soldi rispetto a un’auto privata (fate un confronto con il calcolatore della mobilità su www.mobility.ch). Con questa soluzione pagate per la mobilità automobilistica solo se ne usufruite davvero. Un aspetto particolarmente pratico è che le tariffe orarie e al chilometro includono già i costi del carburante, della manutenzione, di assicurazione e di parcheggio; non dovete dunque più pensare a niente. A proposito: l’offerta è valida anche per i collaboratori delle società affiliate delle FFS. Ulteriori informazioni su www.ffs.ch/benefit (nome utente «ffs», password «benefit»). ← Ordinate il vostro abbonamento annuale Mobility al prezzo ridotto di 70 franchi invece di 190 su ffs.ch/benefit, tema Viaggi e mobilità. Tutto ciò che vi occorre è il vostro FVP. → «Supersign» → Usato 1000 volte → Aula su rotaie La tournée della mostra «Gottardo 2016», iniziata nel 2015 a Zurigo, Visp e Zugo, prosegue quest’anno: dal 3 marzo i moduli che offrono informazioni sulla storia, le cifre, i fatti e la tecnica saranno nuovamente visitabili in diverse stazioni, tra cui Ginevra, Berna, San Gallo, Bienne, Basilea e Lucerna. E dove possibile verrà esposto anche il «Supersign», alto 9,5 metri. Ulteriori informazioni e programma della tournée su www.gottardo 2016.ch. ← Con il programma «FFS attivi», da un anno le FFS promuovono delle attività al di fuori del lavoro quotidiano. Tutti i collaboratori possono proporre attività sportive e culturali ai propri colleghi. Le FFS offrono sostegno a livello organizzativo e finanziario. Finora oltre un migliaio di collaboratori ha già usufruito di questo programma. ← Nel 2016 il Treno scuola e scoperta delle FFS è tutto all’insegna della nuova galleria di base del San Gottardo. Il programma porta i giovani a compiere un viaggio esplorativo nel tempo. L’aula su rotaie ferma ogni anno in 20 stazioni in tutta la Svizzera; ogni giorno vi fanno visita da sei a sette classi. Recentemente essa ha accolto la decimillesima classe; prossimamente è atteso invece il duecentomillesimo allievo. www.ffs.ch/scuole ← Di nuovo in tournée In viaggio 01 | 2016 Attivi nel tempo libero Intranet: inserire la parola di ricerca FFS attivi Il Gottardo fa scuola 32 Curiosando Rivista online «In viaggio» è ora online «In viaggio» è ora anche online: pronto per i vostri «like», commenti, condivisioni. Su www.ffs.ch/inviaggio la rivista stampata sarà integrata da video, immagini e audio. Che sia sullo smartphone, sul tablet o sul computer, «In viaggio» è sempre con voi. Testo: Nani Moras, Sarah Mischler Tutte le lettrici e i lettori, anche quelli esterni, possono condividere articoli su Facebook, Twitter o via e-mail con familiari, amici e conoscenti. Collaboratori e pensionati possono leggere «Personale» (login: nome utente «fss» / password «benefit»). Reportage avvincenti, ampi servizi di background e profili interessanti: è ciò che collaboratori e pensionati trovano nella rivista per il personale «In viaggio». Dal 2012 viene pubblicata in forma cartacea ed è stata parzialmente disponibile anche sull’iPad. Ora tutti i contenuti sono accessibili online anche tramite tutti gli altri dispositivi: per i collaboratori, i pensionati e i lettori esterni. Gli articoli dell’edizione online sono integrati da video, audio, gallerie di immagini, link e grafici. Così, ad esempio, è possibile ascoltare il trio delle FFS di pagina 5 o guardare il video di un’esibizione corale dei Junod (a pagina 22). È inoltre possibile commentare o taggare tutti gli articoli e mettere «like». L’edizione digitale di «In viaggio» esce in I collaboratori possono mettere «like» a un articolo, commentarlo e leggere tutti i commenti. parallelo all’edizione stampata. Su tutti i dispositivi mobili delle FFS l’edizione online sarà installata in automatico per gradi. L’installazione manuale tramite Afaria è possibile da subito. E a chi preferisce leggere «In viaggio» in formato cartaceo la rivista continuerà a essere recapitata sul posto di lavoro, ai pensionati direttamente a casa. Nell’Intranet trovate ulteriori informazioni. L’edizione online viene continuamente perfezionata: una consultazione regolare conviene. ← Quest’icona indica per quali articoli potete trovare ulteriori immagini, video e altre informazioni online: www.ffs.ch/inviaggio spedisca la sua bici in pensione in africa Donare è facile: oltre 500 punti di raccolta in tutta la Svizzera accettano gratuitamente la sua bicicletta. facebook.com/velafrica PC 30-7391-3 Mobilità con prospettive velafrica.ch Fumetto e Colophon Curiosando 39 → Pagina 6. Illustrazione: Tom Künzli → In viaggio → Premi Pubblicazione delle FFS: Andreas Stuber, responsabile Comunicazione integrata, Pascal Lorenzini, responsabile Crossmedia → La pubblicazione appare nove volte all’anno in tedesco, francese e italiano → Tiratura 42 810 esemplari (autenticato da WEMF) → Redazione (FFS) Ruedi Eichenberger (caporedattore), Evelyne Reber, Nani Moras, Doris Wyssmann, Sarah Mischler, Jean-Philippe Schmidt (Svizzera romanda), Katia Guerra (Svizzera italiana), Dominique Rast Haberstich (Viaggiatori), Stefan Boss (Cargo), Sara Riesen (Infrastruttura), Urs Schmid (Immobili) → Realizzazione (Infel AG) Katharina Rilling (direzione), Bruno Habegger (redazione), David Jordi (editorial designer), Sebastian Mutti (poligrafo), Diana Ulrich (responsabile redazione foto), Yvonne Schütz (redazione foto) → Traduzioni UGZ, Übersetzer Gruppe Zürich GmbH, su incarico del servizio linguistico FFS (direzione: Jean-Claude Genilloud) → Indirizzo di redazione Redazione «In viaggio», Hilfikerstrasse 1, 3000 Berna 65, tel. 079 893 73 41, [email protected] → Inserzioni/Marketing degli annunci Zürichsee Werbe AG, Cornelia Koroma, casella postale, 8712 Stäfa, Tel. 044 928 56 11, www.zs-werbeag.ch → Recapito sul posto di lavoro, PrintMediaService, [email protected], modifiche in caso di recapito sul posto di lavoro via Intranet (parola di ricerca «LIDI») → Recapito ai pensionati Cambiamenti di indirizzo a Cassa pensioni FFS, Zieglerstrasse 29, 3000 Berna 65, Tel. 031 555 18 11, [email protected] → Stampa Stämpfli SA, Berna, ISSN 2296-1852 → In viaggio digitale: www.ffs.ch/inviaggio BCP Award Argento 2015, 2014 nella categoria pubblicazione aziendale per i collaboratori, digitalel Argento 2013, nella categoria pubblicazione aziendale per i collaboratori, cartacea Fox Awards Oro 2014 Fox Visuals Oro 2014 ASCI 1° posto nella categoria migliore copertina 2014 1° posto nella categoria rivista per il personale Svizzera 2013 3° posto nella categoria rivista per i collaboratori 2015 FEIEA (Federation of European Industrial Editors Association) 3° posto nella categoria copertina 2014 1° posto nella categoria comunicazione interna 2013 In viaggio 01 | 2016 Orgoglio rosso e bianco – Patrouille Suisse da indossare La giacca per il tempo libero „Patrouille Suisse“ La cerniera lampo rosso-patrouille dona un bel tocco di colore Con stemma sul davanti Taglia (cm): M B A C 54537 ✃ BUONO D’ORDINE ESCLUSIVO Termine di ordinazione: 14 marzo 2016 ❒ Sì, ordino la giacchina „Patrouille Suisse“ Taglia ❑ M ❑L ❑ XL ❑ XXL Desidero ❒ fattura unica ❒ rate mensili ❒ Pagherò con MasterCard oppure Visa Valida fino: Nome/Cognome (MMAA) Per cortesia, scrivere in stampatello Via/N. 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