L`Iride Agricoltura 2000 - ed. NO-VCO N.5 2015
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L`Iride Agricoltura 2000 - ed. NO-VCO N.5 2015
PRIMO PIANO IL MAXI EVENTO A MILANO pag. 2 PRIMO PIANO Agricoltura in primo piano IL MAXI EVENTO A MILANO • FILIERA LATTIERO CASEARIA Prezzo del latte moltiplica 4 volte da stalla a scaffale: Antitrust avvia un'indagine I l prezzo del latte fresco in Italia moltiplica più di quattro volte dalla stalla allo scaffale, con un ricarico del 317 per cento con la spesa media per il latte di alta qualità che è di 1,5 euro al litro sugli scaffali ma viene pagato agli allevatori in media 0,36 centesimi al litro che non riescono più a coprire neanche i costi per l’alimentazione con la chiusura negli anni della crisi di una stalla su cinque e la perdita di 32mila posti di lavoro. A sottolinearlo è il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare positivamente l’avvio dell’indagine conoscitiva sulla filiera lattiero-casearia da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che era stata sollecitata proprio dalla stessa Coldiretti nel corso della manifestazione “un giorno da allevatore” promossa nelle principali piazze italiane. La Coldiretti e il Codacons avevano chiesto con un esposto di fare luce sugli abusi di dipendenza economica a danno dei produttori di latte fresco all’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) perché anche in Italia - sottolinea Moncalvo - si registrano infatti i comportamenti scorretti nel pagamento del latte agli allevatori che hanno portato prima in Spagna ed poi anche in Francia alla condanna delle principali industrie lattiero casearie, molte delle quali, peraltro, operano anche sul territorio nazionale. In Francia l’Antitrust ha multato per un importo di 193 milioni di euro 11 industrie lattiero casearie tra le quali Lactalis, Laita, Senagral e Andros’s Novandie per pratiche anticoncorrenziali dopo che il 5 marzo scorso era intervenuto anche l’Antitrust iberico che aveva annunciato multe per un totale di 88 milioni di euro a gruppi come Danone (23,2 milioni), Corporation Alimentaria (21,8 milioni), Grupo Lactalis Iberica (11,6 milioni). Nel nostro paese esiste - sostiene Moncalvo - un evidente squilibrio contrattuale tra le parti che determina un abuso, da parte dei trasforma- Expo 2015, l'apertura è imminente IL GOVERNO INTANTO VARA IL PACCHETTO 'SALVASTALLE' Si afferma un principio rivoluzionario per assicurare una maggiore trasparenza nella filiera attraverso l’obbligo di contratti scritti, della durata di dodici mesi, in cui si vincolano gli acquirenti di latte crudo a corrispondere un prezzo che non vada sotto ai costi medi di produzione dell’allevatori. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare positivamente i contenuti del decreto agricoltura approvato dal Governo che raccoglie importanti misure sollecitate dalla Coldiretti con la manifestazione “un giorno da allevatore”. Dal ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina e dall’intero Governo è arrivato un atto di grande responsabilità determinante per il futuro delle 36mila stalle italiane e dei 180mila posti di lavoro della filiera. Di fronte al rischio concreto di nuove multe nell’ultimo anno di attuazione del regime delle quote latte per il superamento da parte dell’Italia del proprio livello quantitativo di produzione assegnato dall’Unione Europea è stata prevista luna importante possibilità di rateizzazione senza interessi. tori, della loro maggiore forza economica sul mercato, con imposizione di condizioni ingiustificatamente gravose. «I prezzi praticati dagli operatori a valle della filiera del latte fresco sono iniqui e gli allevatori - precisa Moncalvo - manifestano evidenti segni di difficoltà perché non riescono a coprire neanche i costi di produzione». In questo contesto un ruolo importante avrà il decreto agricoltura approvato dal Governo su proposta del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina che raccoglie importanti misure sollecitate dalla Coldiretti ed in cui si dispone, nel rispetto del principio della buona fede e della correttezza, e per assicurare una maggiore trasparenza nella filiera l’obbligo di contratti scritti, della durata non inferiore a dodici mesi, in cui si vincolano gli acquirenti di latte crudo a corrispondere un prezzo che non vada sotto ai costi medi di produzione del prodotto oggetto del contratto. Importanti sono anche le misure di rafforzamento del contrasto alle pratiche sleali di mercato con l’intervento dell’Antitrust attraverso il monitoraggio dei costi medi di produzione del latte crudo e le segnalazioni dell’Ispettorato repressione frodi del Mipaaf (ICQRF) ma anche con l’inasprimento delle sanzioni per violazioni delle prescrizioni dell’art. 62 che vengono innalzate da 3 mila fino a 50 mila euro. «In un momento difficile per l’economia - conclude Moncalvo - dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza anche nelle relazioni commerciali». Il presidente Moncalvo a 'Un Giorno da Allevatore' pag. 3 In Primo Piano • AGRICOLTURA E TERRITORIO pag. 4 EXPO: I PRODOTTI DI NOVARA-VCO GIÀ PROTAGONISTI e Azalee prodotte nel Vco per Airc e, poi, il riso 100% italiano per la campagna di Focsiv: il territorio del Novarese e del Vco prende deciso il treno di Expo è partito e, parlando di 'distanze ferrate', non sfugge che a separare i confini delle nostre due province ai siti di Rho-Pero siano qusi a un tiro di voce Un'opportunità da non mancare, dunque, sia per essere presenti con i nostri territori e i prodotti che li distinguono, sia per fare conoscere le potenzialità del territorio delle nostre due province nel mondo, parlando ovviamente in chiave agroalimentare. Il Padiglione Coldiretti, per tutta la durata di Expo, sarà crocevia di eventi che valorizzeranno il made in Italy agroalimentare e biodiversità dell’agricoltura italiana, di scena ad esempio anche con la mostra delle specie vegetali antiche che rischiavano di andare perdute ed ora invece colorano curiosamente la spesa degli italiani e offrono esclusive proprietà salutistiche e nutrizionali, che sarà possibile conoscere ed apprezzare. La mostra dei “prodotti alimentari perfetti” nella loro specificità, che a rotazione settimanale saranno protagonisti nelle diverse categorie del padiglione “No farmers no party”. L’obiettivo è quello di far conoscere la grande diversità del vero Made in Italy alimentare che è stato salvato dall’omologazione grazie all’impegno degli agricoltori italiani. Nel Padiglione della Coldiretti il 30 maggio prossimo saranno presenti i nostri agricoltori per costruire un contatto diretto, vivo e concreto. Contemporaneamente metteremo in campo, anche in questo caso, un principio per noi basilare di democrazia economica, offrendo l’opportunità a una L molteplicità di aziende di far conoscere i propri prodotti ed il lavoro necessario per ottenerli. Nel Padiglione verranno raccontati “i primati” della nostra agricoltura, valorizzandone le “radici”, le premesse, le storie, le scelte che li hanno generati, il legame con il territorio, le persone che li curano, i giovani che li rinnovano i territori e le biodiversità che li nutrono, le tecniche, le innovazioni, le comunità che alimentano. Anche promuovere i territori, come detto, è importante. Lo dimostra il fatto che la spesa dei turisti stranieri in Italia, secondo le ultime analisi diffuse da Confturismo/Istituto Piepoli, po- Sommario Prezzo del latte moltiplica 4 volte da stalla a scaffale: Antitrust avvia un'indagine.........3 Il Governo intanto vara il 'salva stalle'..........3 Expo: i prodotti di Novara Vco già protagonisti...4 Expo 2015, il riso è subito al centro.................5 No Farmers No Party....................................6 Expo, gli italiani dicono no agli Ogm e premiano gli acquisti in cascina.................7 Expo, iniziativa di Airc Coldiretti con le azalee del Lago Maggiore...................8 Torino, anteprima Expo con la giunta confederale..............................9 Agricoltura in breve.......................................11 TERRANOSTRA/CAMPAGNA AMICA Una reputazione da difendere con regole e legalità..................................................12 ALL'INTERNO: SPECIALE FIERA AGRICOLA DEL I MAGGIO TECNICA E CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA Tecnica - Agricoltura..................................13 Tecnica - Apicoltura..................................14 Tecnica - Florovivaismo..............................15 Tecnica - Normative...................................16 Tecnica - Zootecnia e Latte..........................18 Sicurezza e Impresa..................................18 Filiera Italiana Riso....................................19 Tecnica - Vitivinicoltura...............................20 Normative e Fisco.....................................23 Previdenza e Pensioni / Notizie Epaca.......25 Assicurativo.........................................26 NOTIZIE DAL TERRITORIO DI NOVARA-VCO Agrimercato di Campagna Amica: evento a Novara e a giugno apre a Domodossola.....28 Progetto Fiaba Verità con il patrocinio della Coldiretti...........................................28 Campagna Amica e Agrimercato alla 41a, Maratona della Valle Intrasca.......................29 Campagna Amica arriva in Valle Cannobina..28 Il Corsivo agroalimentare..............................30 Annunci economici......................................30 I NOSTRI RECAPITI Rendering notturno dell'Albero della Vita trebbe raggiungere i 40 miliardi di euro nel 2015 con un aumento del 15% sotto la spinta degli arrivi per l’Expo, insieme all'attuale situazione di 'Euro debole'. Coldiretti, come si suol diret, è 'sul pezzo' anche in rapporto a questo aspetto e, per far fronte alle richieste la ha messo a punto “Farmers for you” la prima App per indicare ai visitatori italiani e stranieri dove dormire, mangiare o acquistare prodotti direttamente dagli agricoltori in oltre 10mila punti di Campagna Amica in tutta Italia, comprese com'è ovvio le due province di Vercelli-Biella. Quella che Coldiretti schiera a Expo è un'Italia fatta da oltre un milione e mezzo di agricoltori che ogni giorno producono il meglio del Made in Italy e che sono le radici, il tronco e i rami dell’Albero della Vita. Non a caso, il simbolo di Expo. RECAPITO E INDIRIZZO NOVARA, via XX Settembre 38/40 (E) = Recapito Epaca ORARI orario ufficio sede BIANDRATE, c/o Municipio venerdì,11.15-13 CARPIGNANO S., p.zza Marconi 1 mercoledì, 8.30-11 NOVARA, c/o Anva martedì, 14.30-15.30 (E) CERANO, c/o Municipio martedì, 8.30-11 NOVARA, c/o Studio Bosetto mercoledì, 8-9.30 (E) NOVARA, c/o Madonna Pellegrina mercoledì, 10-11 (E) GHEMME, c/o Municipio mercoledì, 11-12.15 (E) VESPOLATE, piazza Matteotti venerdì, 8.45-10.45 BORGOMANERO, via dei Mille 24 BOGOGNO, c/o biblioteca com. orario ufficio sede martedì, 8.30-12 giovedì, 16-17.30 Solo Campagna Fiscale MASSINO V., c/o Sala Patronati 1° e 3° giovedì, 15.15-16.30 NEBBIUNO, c/o Coop. Florcoop 1° e 3° giovedì, 14-15 NEBBIUNO, c/o Sala Fati Solo Campagna Fiscale SUNO, c/o Sala consiliare Comune giovedì, 11-12 OLEGGIO, largo Bersglieri 1 orario ufficio sede BARENGO, c/o Comune 1° e 3° martedì, 8.30-9.30 BORGO TICINO, c/o Comune giovedì,14-15 BELLINZAGO N., c/o casa protetta giovedì,15-16.15 DOMODOSSOLA, bg.ta Casa delle Rane 10 orario ufficio sede MONTESCHENO, c/o Casa Riposo fraz. Sasso ultimo lunedì mese,14-17 CRODO, c/o Municipio 2° martedì, 9-10.30 BACENO, c/o Municipio 2° martedì, 11-12 DRUOGNO, c/o Municipio 1° giovedì, 9-10 S. MARIA MAGGIORE, c/o Municipio 2° giovedì, 10-11 MALESCO, c/o Municipio 2° giovedì, 11-12 VERBANIA, via Rigola 44 orario ufficio sede CANNOBIO, c/o palazzo mandamentale 2° venerdì, 9.30-11.30 OMEGNA, c/o Comunità Montana martedì, 9-12 ARMENO, via Pariani 32 PRIMO PIANO Agricoltura IL MAXI EVENTO A MILANO in Primo Piano • NOVARA-VCO EXPO 2015, IL RISO È SUBITO AL CENTRO AL PADIGLIONE COLDIRETTI LANCIATA LA CAMPAGNA FOCSIV 'ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA' NOVARA-VCO - C’era Fabrizio Rizzotti, risicoltore, intervenuto a rappresentare i produttori italiani del vero riso made in Italy. E c’erano, con lui, il presidente e il direttore di Coldiretti Novara Vco, Federico Boieri e Gian Carlo Ramella, a condividere con il presidente nazionale Roberto Moncalvo e con il presidente nazionale di Focsiv Gianfranco Cattai la serata di gala a Expo dedicata alla campagna “Abbiamo RISO per una cosa seria – La fame si vince in famiglia”, in collaborazione con Coldiretti e Fondazione Campagna Amica. Presente anche l’assessore alle attività produttive del Comune di Novara Sara Paladini oltre al commissario del Parco del Ticino Marco Avanza e una nutrita rappresentanza di dirigenti e risicoltori di Coldiretti, tra cui Cesare Tromellini, Niccolò Tega, Ilario Pieropan, Cesare Giarda, Sergio Bettolino e Angelo Ballasina. A pochi giorni dall’inizio di Expo sul tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e nell’Anno Europeo dello Sviluppo Sostenibile, è dunque partita 13a Campagna nazionale della Federazione degli Ordini Cristiani Servizio Internazionale Volontario. “Una gara di solidarietà alla quale Coldiretti, quale forza sociale del paese, non poteva mancare, perché condivide gli obiettivi della Campagna FOCSIV a sostegno dell’agricoltura familiare nei paesi del sud del mondo” hanno sottolineato Boieri e Ramella. “Occorre ripensare i sistemi alimentari mondiali e locali per garantire il diritto umano ad un’alimentazione adeguata e liberare milioni di persone dalla fame”, La serata si è svolta presso il roof garden di Palazzo Coldiretti ad Expo, alla presenza del presidente nazionale di Coldiretti Moncalvo. Le famiglie contadine sono protagoniste di uno sviluppo rurale sostenibile e costitui- La presentazione del riso italiano per Focsiv Il riso italiano per Focsiv scono un’efficace alternativa a quei sistemi agroindustriali che spesso indeboliscono la sicurezza alimentare. Come detto, nel corso della cena – impreziosita dallo show-cooking di una delle grandi firme della cucina nazionale, Giancarlo Perbellini – è intervenuto Fabrizio Rizzotti, che ha parlato della produzione nel Novarese e citando la strategicità del ‘vero riso italiano’ per il nostro futuro agroalimentare: ed è un proscenio, quello di Expo, che può valorizzarlo anche fuori dai confini nazionali, ovvero nel mondo. Concludono Boieri e Ramella: “Siamo orgogliosi della scelta effettuata da FOCSIV che ha optato per la distribuzione di riso dei nostri territori, proveniente dalla filiera FAI (Filiera Agricola Italiana) per salvaguardare il Made in Italy. Un riso che unisce il nord con il sud del mondo e che permetterà di sostenere 30 progetti di 34 organismi che collaborano con Focsiv, tutti volti allo sviluppo rurale e umano per affermare un modello che Coldiretti ha messo in vetrina a Expo”. Nel Padiglione con il presidente Moncalvo Lo chef Perbellini Davanti al Padiglione Coldiretti pag. 5 Agricoltura in Primo Piano pag. 6 • EXPO 2015 NO FARMERS NO PARTY! EXPO PARTE COL BOTTO, CI SONO I NOSTRI AGRICOLTORI PER UN CONTATTO VIVO E CONCRETO CON I VISITATORI DEL GRANDE EVENTO MONDIALE U na enorme scritta “No farmers no party” indica il padiglione della Coldiretti, all’inzio del Cardo sul lato opposto all’albero della vita di cui è promotrice, facilmente riconoscibile dai maxivolti di veri agricoltori che tappezzano completamente le pareti esterne. Nel Padiglione della Coldiretti saranno presenti i nostri agricoltori per costruire un contatto diretto, vivo e concreto con i visitatori in un ambiente segnato dagli odori, i colori, le luci, le asprezze e le armonie della campagna italiana. Contemporaneamente metteremo in campo, anche in questo caso, un principio per noi basilare di democrazia economica, offrendo l’opportunità a una molteplicità di aziende di far conoscere i propri prodotti ed il lavoro necessario per ottenerli. Nel Padiglione verranno raccontati “i primati” della nostra agricoltura, valorizzandone le “radici”, le premesse, le storie, le scelte che li hanno generati, il legame con il territorio, le persone che li curano, i giovani che li rinnovano i territori e le biodiversità che li nutrono, le tecniche, le innovazioni, le comunità che alimentano. Una enorme scritta “No farmers no party” indica il padiglione della Coldiretti, all’inizio del Cardo sul lato opposto all’albero della vita di cui è promotrice, facilmente riconoscibile dai maxivolti di veri agricoltori che tappezzano completamente le pareti esterne. Una rappresentazione unica che vuole essere il giusto riconoscimento al lavoro di 2,5 miliardi di produttori che nel mondo si impegnano quotidianamente per cercare di garantire cibo per tutti e tutelare la qualità e la sicurezza ambientale. Non c’è Expo, non c’è cibo e non c’è vita senza il duro lavoro nelle campagne. Le immagini degli agricoltori italiani raccolte lungo tutta la penisola testimoniano il giusto orgoglio di una professione che ha la responsabilità di nutrire il mondo. Un spaccato di verità che caratterizza la presenza della Coldiretti anche all’interno del padiglione dove i visitatori possono vivere l’esperienza di una full immersion nella campagna che coinvolge tutti i sensi: vista, olfatto, udito, tatto e gusto. L’obiettivo è quello di raccontare il legame tra la società italiana e i suoi agricoltori, soffermandosi sul molteplice ruolo che essi svolgono: produttori di beni, custodi della bellezza della campagna italiana, innovatori, propulsori delle comunità locali, protagonisti dell’economia del made in Italy che crea ricchezza e lavoro per tutti. Dentro il padiglione della Coldiretti i produttori sono dunque presenti in prima persona per costruire un Tipicità a Expo L'inaugurazione del Padiglione Coldiretti contatto diretto, vivo e concreto con i visitatori in un ambiente segnato dagli odori, i colori, le luci, le asprezze e le armonie della campagna italiana. «Gli agricoltori sono il motore dell’Expo ma manca un adeguato riconoscimento economico e sociale al lavoro nei campi» ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che «tra i paradossi che dovrà affrontare l’Expo c’è il fatto che tra le oltre 800 milioni di persone che nel mondo soffrono la fame molti sono agricoltori, a causa degli effetti di una globalizzazione senza regole che favorisce lo sfruttamento e la speculazione sul cibo». Agricoltura in Primo Piano • EXPO 2015 EXPO, GLI ITALIANI DICONO NO AGLI OGM E PREMIANO GLI ACQUISTI IN CASCINA RHO-PERO - Sono stati presentati a Expo i dati del V Rapporto: “Gli italiani e l’agricoltura” con un focus su “Commercio globale e agricoltura multifunzionale” durante il convegno sul tema: “L'agricoltura che sconfigge la crisi. La sfida della multifunzionalità dal 18 maggio 2001” organizzato dalla Fondazione UniVerde e da Coldiretti. All’incontro sono interventi Roberto Moncalvo, Presidente Nazionale Coldiretti ed Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Fondazione UniVerde. Ad illustrare il rapporto è stato Antonio Noto, Direttore IPR Marketing, che ha segnalato come i dati indichino che per gli italiani c’è poca attenzione per l’agricoltura nel nostro Paese e che la condizione dei coltivatori negli ultimi anni sia peggiorata, soprattutto a livello economico. La percezione è che gli addetti al settore guadagnano molto poco per la loro attività. L’85% del campione di riferimento ritiene che gli agricoltori svolgono un ruolo importante nella protezione dell’ambiente perché mantengono in vita una tradizione che altrimenti si estinguerebbe, proteggendo il territorio contro il dissesto idrogeologico. Per l’86% dovrebbero ricevere un incentivo economico per la loro attività a servizio dell’intera collettività. Riguardo ai prodotti agricoli, il 43% degli italiani dichiara che, quando possibile, preferisce acquistarli direttamente in fattoria e rispetto a quelli provenienti da altri Paesi ne apprezza il gusto e il sapore. Il 60% non ha dubbi nel ritenere quelli freschi molto più sicuri rispetto a quelli trasformati o industriali. L’84% si fiderebbe di più della qualità acquistandoli direttamente dal produttore o coltivatore, il 69% in un negozio tradizionale e il 64% al mercato rionale. L’attenzione verso i prodotti agricoli freschi si conferma anche nella scelta del ristorante. Il 90% apprezza che nel menù siano indicati prodotti di stagione e a km 0. Sull’uso degli ogm in agricoltura gli italiani non hanno dubbi e il 73% si dichiara contrario. Il 90% vorrebbe delle etichette che indicassero chiaramente prodotti ogm free in modo da poter scegliere consapevolmente. Anche per i cosmetici il 44% gradisce di più quelli naturali provenienti da agricoltura biologica. «L'agricoltura multifunzionale - dichiara Alfonso Pecoraro Scanio -, che è sempre più sociale e ambientale, dà molto all'Italia e merita di ricevere di più. I risultati del V Rapporto mostrano come gli Italiani amino la nuova agricoltura, cresciuta in questi anni che dà sempre più lavoro anche ai giovani, e chiedono alle istituzioni una maggiore considerazione per questo settore». La grande scritta sull'esterno del Padiglione Eventi al roof garden Prodotti tipici e specialità in primo piano pag. 7 Novara-Vco pag. 8 • NOTIZIE DAL TERRITORIO Expo: l’iniziativa Airc-Coldiretti con le azalee del Lago Maggiore DISTRIBUITE IL 10 MAGGIO IN OCCASIONE DELLA FESTA DELLA MAMMA imbolo tipico della Festa della Mamma, anche quest’anno l’azalea è stata distribuita domenica 10 maggio, nelle piazze italiane, dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro ed aiuterà a sostenere i progetti di ricerca sui tumori femminili. Con una novità importante: la presenza delle azalee made in Italy grazie all’accordo stipulato da Coldiretti con AIRC: le piante provengono, infatti, da un ciclo produttivo tutto italiano, di almeno un anno, e “Firmato Agricoltori Italiani” (FAI), come ha sottolineato Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti, durante la conferenza stampa di presentazione che si è tenuta il venerdì precedente ad Expo presso il padiglione Coldiretti. È un progetto che, ispirato ai valori di Coldiretti, sposa una nobile causa per Airc, fa crescere le piccole realtà e gradualmente il territorio, apportando innovazioni, idee fresche e nuovi propositi per gli imprenditori e le loro famiglie. «Un orgoglio per il Piemonte poiché le aziende coinvolte in questo progetto di filiera sono del distretto florovivaistico del Lago Maggiore. Sostenere un così importante progetto con le piante Made in Piemonte è un ulteriore segnale di quanto Coldiretti sia davvero una forza sociale», ha commentato Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte. Il distretto floricolo del Lago Maggiore conta oltre 200 aziende su una superficie di 450 ettari, di cui 335 coltivati a pieno campo e la restante parte costituita da strutture protette come tunnel caldi e freddi, ombrai e serre. Annovera oltre 600 addetti per le produzioni di azalee, camelie e rododendri. Il progetto, nato da due anni, mira a produrre 100 mila piante in sei anni e vuole far crescere il territorio, su cui si sviluppa il distretto floricolo, al fine di dare nuove possibilità alle aziende del settore. Serve ancora molta energia per portare avanti l’attività e lavoriamo per coinvolgere anche altre imprese florovivaistiche nella filiera. S Camelia 100% Italiana L’AZALEA Di origine orientale, è un arbusto che si è ben adattato ai nostri climi fin dall’Ottocento, trovando sulle sponde del Lago Maggiore e nell’Alto Novarese un habitat di insediamento ideale. Ideale per la coltivazione in vaso, grazie al ridotto apparato radicale. La fioritura della camelia varia a seconda delle aree climatiche, in ogni caso il periodo più abbondante è a metà primavera, fra aprile e maggio. Esistono anche varietà precoci che fioriscono, in casa, anche durante l’inverno. A Expo per la presentazione delle Camelie made in Italy per Airc con il presidente Moncalvo PRIMO PIANO Piemonte NOTIZIE IN BREVE pag. 9 TORINO, ANTEPRIMA EXPO CON LA GIUNTA CONFEDERALE L' appuntamento dell’Expo è stato anticipato in Piemonte da una giornata che ha accolto l’intera giunta confederale, in occasione del ‘Vitellone Day’, lo scorso aprile. Un’occasione per ribadire la necessità di concludere al più presto il percorso per ottenere il riconoscimento dell’ Indicazione Geografica Protetta per la carne di Vitellone Piemontese per sostenere la tutela comunitaria della più importante razza bovina da carne italiana per consistenza numerica. Non è solo quindi una necessità per difendere la vera “battuta al coltello” ma anche per tutelare un patrimonio unico del Made in Italy dal punto di vista della biodiversità, dell’ambiente e dell’economia con la razza bovina piemontese che conta oltre 350 mila capi con 6 mila aziende impegnate nell’allevamento, sia tradizionale sia legato al pascolamento in alpeggio garantendo, così, il presidio delle montagne e dei territori svantaggiati. Annualmente sono impiegati oltre 15 mila addetti per un fatturato che, per il solo allevamento, vale oltre 500 milioni di Euro e per l’intera filiera, comprendente la logistica, il trasporto, la mangimistica, la macellazione ed il sezionamento, raggiunge il miliardo e 30 milioni di euro. A sostegno dell’iniziativa è stato realizzato un mercato speciale di Campagna Amica con formaggi, yogurt, salumi, miele, vino, olio, frutta, verdura, riso, piante ed anche agridetergenti: tanti i prodotti che hanno dato colore e profumo alla piazza dove la degustazione della Piemontese è stata allietata dalle note provenienti dal vicino conservatorio. A sostegno dell'iniziativa è stato realizzato un mercato speciale di Campagna Amica con formaggi, yogurt, salumi, miele, vino, olio, frutta, verdura, riso, piante ed anche agridetergenti: tanti prodotti che hanno dato colore e profumo alla piazza L'evento a Torino In occasione del 'Vitellone Day' lo scorso aprile con il presidente nazionale Roberto Moncalvo, con l'allestimento a Torino di un mercato speciale di Campagna Amica PRIMO PIANO Agricoltura inINbreve NOTIZIE BREVE pag. 11 EFSA AGGIORNA LA BANCA DATI SUI CONSUMI ALIMENTARI L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) aggiorna la sua banca dati sui consumi alimentari: saranno 100mila le persone monitorate in 23 Stati membri, in grado di restituire una fotografia accurata di come mangiano i cittadini dell’Unione. Dati preziosi, da utilizzare per valutare l’esposizione a sostanze tossicologicamente attive (come contaminanti ambientali, metalli pesanti, residui fitosanitari) e in modo da garantire le stime più precise possibili. Dati che permettono ai valutatori del rischio di calcolare l'esposizione dei consumatori a tali pericoli. La nuova banca dati ora comprende anche il gruppo dei lattanti, mentre si allarga la platea di Stati membri che hanno fornito dati sui bambini dai 3 ai 10 anni (da 14 a 19 paesi), sugli adolescenti dai 10 ai 18 anni (dai 12 ai 19 paesi). I paesi che hanno fornito informazioni sul gruppo degli anziani a loro volta sono cresciuti da 9 a 15, e 6 Stati membri hanno fornito dati più recenti. Ma non solo i dati che coprono i vari gruppi anagrafici sono aumentati. E’ aumentata anche la precisione del sistema di classificazione dei dati, che consentirà di effettuare valutazioni dell'esposizione più precise e sofisticate, tanto che l’Organizzazione mondiale dell’alimentazione e dell’agricoltura (FAO) e l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ad adottare il sistema EFSA come base per un sistema a scala mondiale. CRESCONO DEL 12,2% I PREZZI DELLA VERDURA A frenare la deflazione ha contribuito il balzo del 12,2% dei prezzi della verdura rispetto allo scorso anno dovuto all’andamento stagionale ma anche l’aumento del prezzo dell’olio che sale del 4,8% a causa del drammatico calo produttivo a livello nazionale. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati sull’andamento dell’inflazione in Italia ad aprile che evidenziano anche un aumento medio dell’uno per cento degli alimentari che influenza il carrello della spesa. L’andamento dei prezzi è accompagnato da una inversione di tendenza sul lato dei consumi. Dopo sei anni consecutivi di riduzione i consumi sono previsti in aumento nel 2015 con il ritorno della fiducia sui mercati. EURO DEBOLE FAVORISCE IL BOOM DELL'EXPORT MADE IN ITALY NEGLI USA Aumento record delle esportazioni made in Italy negli Stati Uniti dove fanno segnare un incremento del 48,5% sotto la spinta del tasso di cambio euro/ dollaro favorevole. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai dati Istat sul commercio estero a febbraio 2015 che rispetto allo scorso anno evidenziano complessivamente a livello mondiale un amento del 3,7% ma l'incremento è addirittura il doppio per l'alimentare (+5%). La maggiore competitività per Il tasso di cambio favorevole è dunque una opportunità per sostenere la ripresa economica nell’attuale fase di stagnazione dei consumi interni. Un sostegno importante anche per il settore agroalimentare che realizza fuori dall’Unione Europea circa un terzo del valore delle esportazioni con gli Usa che sono il primo mercato di sbocco extraUe. Per la prima volta l’export agroalimentare made in Italy in Usa ha superato nel 2014 i 3 miliardi di euro e il vino è il prodotto italiano più apprezzato dagli americani per un valore di 1,1 miliardi di euro. NASCE A PARIGI LA COALIZIONE SALVA CLIMA Il 7 maggio scorso, attraverso la firma di un documento di intenti condiviso da 50 associazioni, tra cui Coldiretti, ha preso vita la Coalizione italiana "Parigi 2015: mobilitiamoci per il clima". L’obiettivo dell’iniziativa è quello di contrastare i cambiamenti climatici dando vita ad iniziative e mobilitazioni comuni e diffuse Orzo CAMPAGNA CEREALICOLA, ECCO LE PRIME STIME PRODUTTIVE ROMA - Oltre quattro milioni di tonnellate di grano duro, 2,9 di tenero, quasi 900 sia per l'orzo che per il mais. E’ il quadro che emerge dalle stime effettuate dall’Istat sulla stagione cerealicola 2015, a circa un mese dall’inizio delle operazioni di raccolta. I numeri sono stati presentati nel corso di un incontro con Coldiretti svoltosi al ministero delle Politiche agricole. Le superfici a grano duro crescono del 2,9 per cento, per una superficie di quasi 1,3 milioni di ettari, mentre il tenero accusa un calo del 7,6 per cento, scendendo a quota 586mila ettari. Sulla base delle stime di resa, il raccolto di grano duro dovrebbe ammontare a 4,1 milioni di tonnellate, mentre quello tenero si attesterà sui 2,9 milioni di tonnellate. Considerati anche gli stock, la disponibilità totale è, rispettivamente, di 5,1 e 3,5 milioni di tonnellate. In salita anche l’orzo. Dalla campagna 2015 se ne attendono 877mila tonnellate, da una superficie coltivata che è salita a quota 233mila ettari (+3,6 per cento). Nel comparto mais c’è stata, invece, una riduzione negli investimenti produttivi, con 870mila ettari, il 7 per cento in meno rispetto alla campagna precedente. La soia, infine, dovrebbe vedere una produzione stimata di 1,1 milioni di tonnellate, per una superficie stimata di 233mila ettari, sulla cui entità precisa i pareri non sono però unanimi. Un’analisi più dettagliata sarà effettuata a fine luglio, con l’arrivo dei dati produttivi. Campagna AgricolturaAmica Movimenti sociale pag. 12 10 OBIETTIVI STRATEGIE • LA NUOVAE LEGGE REGIONALE N egli scorsi mesi, Fondazione Campagna Amica ha tenuto incontri sul territorio dedicati alla messa in sicurezza della Rete e soprattutto all’importanza della credibilità e della responsabilità. Concetti centrali per la crescita del nostro progetto che si legano strettamente al grande valore aggiunto che ci viene dalla reputazione acquisita in questi anni a tutti i livelli. Le bandiere di Campagna Amica rappresentano oggi per i consumatori un vero e proprio “marchio di fiducia”, una garanzia che il cibo proposto sotto queste “insegne” è italiano al cento per cento, fatto dagli agricoltori, buono, di qualità, e sostenibile. Una reputazione talmente elevata che talvolta capita, nei centri di alcune grandi città, di vedere commercianti ambulanti esporre illecitamente il “giallo” sui loro banchi, pur non essendo imprenditori agricoli. Questa considerazione che ci siamo guadagnati con il lavoro svolto è un patrimonio di tutte le imprese appartenenti alla Rete e, come tale, da tutte va salvaguardato. Ciò è necessario per evitare che possano essere messe in discussione la credibilità e la reputazione di tutto il sistema, del progetto della Filiera Agricola Italiana di Coldiretti, la fiducia del consumatore e di conseguenza il reddito delle imprese che negli anni e con fatica hanno saputo valorizzare la propria produzione aziendale e con essa tutta la produzione italiana. Occorre dunque che ognuno di noi, attori e protagonisti della Rete di Campagna Amica, si assuma con rigore e coerenza le proprie responsabilità, impegnandosi a rispettare tutto quanto Coldiretti con Campagna Amica ha messo e metterà in campo per continuare a dare dignità, centralità e reddito all’agricoltura italiana. Il percorso è nato con il Patto con il Consumatore, in cui ci siamo impegnati ad essere leali, corretti e trasparenti nei confronti della società intera. Abbiamo Produttori di Campagna Amica Una reputazione da difendere con regole e legalità portato le nostre aziende sui giornali, sulle tv, all’attenzione delle istituzioni, e mostrato a loro il bello dell’agricoltura, costruendo un patrimonio enorme di credibilità e reputazione. Ma basterebbero pochi scivoloni per perdere tutto. Il comportamento scorretto di pochi “furbi” potrebbe rimettere tutto in discussione. Non possiamo pensare che “tocchi a qualcun altro”: tutti abbiamo il dovere di tutelare la nostra Rete per continuare a “crescere in sicurezza”, con coerenza e responsabilità. La coerenza di chi concretamente crede nel proprio la- voro e lo dimostra con le azioni quotidiane, e la responsabilità di chi valuta attentamente ogni comportamento, facendo quanto è nelle proprie possibilità per dare un contributo positivo alla realizzazione del Progetto di Campagna Amica: un progetto di tutti. La nostra direzione è stata chiaramente tracciata dal presidente nazionale Roberto Moncalvo in conclusione del Forum di Cernobbio: “Regole, legalità, risorse: sono queste le tre parole fondamentali che continueranno ad ispirare l’azione della Coldiretti”. Tecnica - Agricoltura • resp. Caa Coldiretti: LORENZO ROLANDO pag. 13 Domanda Pac, definita la proroga al 15 giugno L a Conferenza Stato-Regioni ha approvato il decreto del Ministero delle Politiche agricole di proroga della domanda Pac al 15 giugno 2015. Inoltre è stato pubblicato sulla G.U. dell’Ue del 12 maggio 2015 anche il regolamento di esecuzione 2015/747 della Commissione che prevede la proroga dell’ultimo giorno utile per la presentazione della domanda dal 15 maggio al 15 giugno per il solo 2015. La proroga riguarderà sia le domande di aiuto per i pagamenti diretti sia le domande di pagamento dello sviluppo rurale per le misure collegate alla superficie. La modifica approvata prevede che la data per le modifiche alla domanda unica o alla domanda di pagamento passi dal 31 maggio al 15 giugno, facendola coincidere con il ter- mine ultimo di presentazione della domanda unica 2015 (15 giugno 2015). In sostanza è stata eliminata la possibilità di modifica delle domande senza l’applicazione della penalità nei 15 giorni successivi alla scadenza della domanda. Rimane invariata la possibilità di presentazione delle domande tardive con l’applicazione di penalità (1% per ogni giorno di ritardo) nei 25 giorni successivi l’ultimo giorno utile per la presentazione della domanda corrispondente. Il decreto Mipaaf, ora alla firma del ministro prevede che per l’anno 2015, i termini stabiliti dall’articolo 7, comma 1, e dall’articolo 12, comma 4, del decreto del ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 18 novembre 2014, sono posticipati al 15 giugno 2015. Per l’anno 2015, le modifiche alla domanda unica, apportate ai sensi dell’articolo 15 del regolamento (UE) n. 809/2014, sono comunicate per iscritto all’organismo pagatore competente entro il 15 giugno 2015. Il termine stabilito dall’articolo 28, comma 3 del decreto del ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 18 novembre 2014, è posticipato al 15 ottobre 2015. Per l’anno 2015, le Autorità di gestione dei programmi di sviluppo rurale possono posticipare il termine per la presentazione delle domande relative alle misure a superficie e all’indennità compensativa fino al 15 giugno 2015. Sempre per l’anno 2015, il termine per l’aggiornamento del fascicolo aziendale è fissato al 15 giugno 2015. Maggiori informazioni presso gli uffici zona Coldiretti sul territorio. RISO, LE AUTORIZZAZIONI STRAORDINARIE DELLE SOSTANZE ATTIVE PER IL DISERBO Il ministero della Salute ha approvato l’autorizzazione straordinaria di alcune sostanze attive in relazione al diserbo del riso e, in particolare: • in data 5 marzo l’autorizzazione straordinaria all’impiego per 120 giorni, dal 1° aprile al 29 luglio 2015 per la sostanza attiva propanile • in data 4 marzo 2015 l’autorizzazione straordinaria all’impiego per 120 giorni, dal 1° aprile al 29 luglio 2015 per la sostanza attiva pretilaclor; • in data 9 aprile 2015 l’autorizzazione straordinaria all’impiego per 120 giorni, dal 9 aprile al 6 agosto 2015 per la sostanza attiva quinclorac. Considerato che le sostanze attive sopracitate erano già autorizzate dalle norme tecniche di produzione integrata nelle scorse campagne agrarie per il contenimento di giavoni, riso crodo, etantere, alisime, zigoli e quadrettone, è autorizzato l’impiego sulla coltura del riso ad eccezione delle aree risicole piemontesi classificate come siti della rete ecologica europea Natura 2000 definite come Sic e Zps delle sostanze attive. Si rammenta ancora che possono essere impiegati esclusivamente i formulati che hanno ottenuto tale autorizzazione che viene riportata in etichetta. Risaie in sommersione Tecnica - Apicoltura pag. 14 • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI Anagrafe apistica è ai nastri di partenza C on un decreto recentemente pubblicato, il ministero della Salute ha approvato in via definitiva il manuale per la gestione dell'anagrafe apistica, di cui agli apicoltori è stata già data comunicazione via lettera da Coldiretti, con l'invito a rivolgersi presso gli uffici zona. A partire dal corrente anno, l'anagrafe delle api, già prevista con un decreto nel 2009, è divenuta finalmente operativa. Si tratta di uno strumento innovativo che prevede l'obbligo, per tutti gli apicoltori, di provvedere direttamente o tramite delega alla registrazione della loro attività sul portale del sistema informativo veterinario. Operatori delle Asl, apicoltori e associazioni di categoria potranno dunque accedere all'anagrafe per registrare l'attività svolta, comunicare una nuova apertura o una cessazione, specificare la consistenza degli apiari, il numero delle arnie o le loro movimentazioni per compravendita. Tutti i soggetti che possono accedere all'anagrafe dovranno essere in possesso di un certificato di autenticazione digitale conforme alle specifiche della Carta nazionale dei servizi. Tuttavia, agli apicoltori è data facoltà di provvedere a quanto previsto direttamente o per il tramite delle associazioni di categoria. Tutti gli apicoltori, proprietari o detentori di alveari, a prescindere dalla loro personalità giuridica, quand'anche detentori temporanei di alveari, sono dunque tenuti a registrare la propria attività nell'anagrafe. A seguito della registrazione, a tutti verrà assegnato un codice identificativo che costituirà la chiave unica di accesso al sistema necessaria per ogni comunicazione di eventi legati all'anagrafe. Ulteriore obbligo a carico degli apicoltori sarà l'apposizione, presso ogni apiario, di un cartello riportante il codice univoco identificativo, cartello la cui dimensione minima dovrà essere pari al formato A4, che dovrà essere di colore bianco e riportare la scritta "anagrafe apistica nazionale - decreto ministeriale 4 dicembre 2009". Lotta Athenia tumida C on nota circolare del ministero della Salute, sono state fornite alle Regioni le indicazioni per la messa a punto del piano di sorveglianza 2015 per la ricerca di Athenia Tumida anche al fine di tutelare i territori non colpiti dall'infestazione. Secondo i criteri di selezione degli apiari, il piano di attività si articola in due distinti capitoli: 1) controllo clinico condotto presso apiari stanziali individuati con criterio random; 2) controllo clinico condotto presso apiari selezionati sulla base del rischio: relativamente al punto 1, saranno da campionare 2 apiari rispettivamente per le province di Vercelli, Biella e Novara e 3 per Verbania. Per quanto riguarda il punto B, le Asl terranno conto di questi criteri: apiari che hanno effettuato attività di nomadismo fuori regione; apiari che ricevono materiale biologico da altre regioni; apiari ritenuti a rischio. BANDO 2015 - PRESTITI DI CONDUZIONE PER IMPRENDITORI AGRICOLI La Regione si appresta a riaprire i termini per la presentazione delle domande per ottenere contributi sugli interessi per l'accensione di prestiti di conduzione. Per questa tipologia di contributi, la Regione ha stanziato 330 mila euro, il contributi a carico dell'ente medesimo è fissato nell'1% per le imprese ubicate in zona di pia- nura o di collina e nell'1,5% per quelle ubicate in zona di montagna; nel caso in cui almeno il 50% dell'importo del prestito sia assistito da garanzia prestata da Confidi, il contributo sarà aumentato di 0,30 punti percentuali. Si terrà conto dell'ordine cronologico dell'inoltro telematico delle domande e, nel caso in cui le risorse non fossero sufficienti a finanziare tutte le richieste pervenute, saranno applicate le seguenti priorità: finanziamento fino al 100% dell'importo di prestito di conduzione agevolato relativo all'esercizio precedente, che potrà essere ridotto fino al 50% in caso di carenza di risorse; finanziamento fino al 50% dell'importo del prestito richiesto da nuovi beneficiari. Tecnica - Florovivaismo • resp. Caa Coldiretti: LORENZO ROLANDO pag. 15 Florovivaismo: accordo fitosanitario con la Turchia PREOCCUPAZIONE PER IL VIA LIBERA AL PRIMO FIORE BIOTECH IN EUROPA L' accordo di cooperazione fitosanitaria con la Turchia annunciato dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, fortemente sostenuto dalla Coldiretti, è fondamentale per la crescita del settore florovivaistico italiano che, con un saldo attivo di 180 milioni di euro nel 2014, nonostante la crisi economica che ha contratto i consumi, può rilanciarsi anche in vista del prossimo Expo florovivaistico del 2016 che si terrà proprio in Turchia, ad Antalya. Lo afferma Coldiretti stessa nel rilevare che con la sigla del protocollo si è concretizzato un passaggio importante ed atteso, dopo la visita degli ispettori fitosanitari turchi in Lombardia e in Toscana dello scorso anno, vista la crescita di questo importante mercato di sbocco, particolarmente interessante per le piante italiane. Negli ultimi dieci anni le esportazioni di prodotti florovivaistici italiani, soprattutto piante ed arbusti da esterni, sono passate dai 10,6 milioni di euro del 2005 a 19 milioni di euro del 2014. Le piante italiane sono particolarmente apprezzate in Turchia, un Paese che registra uno sviluppo economico importante, con una tradizionale attenzione ai giardini ed al verde. Una crescita importante dell’export italiano che rischiava di essere frenata da problemi legati a differenti interpretazioni delle norme fitosanitarie. Il sistema produttivo nazionale, in base ai risultati dell’ultimo censimento dell’agricoltura, può contare in Italia su circa 20.500 aziende florovivaistiche, che danno occupazione ad oltre 120.000 addetti, con una superficie coltivata di oltre 36.000 ettari dove si ottiene la piu’ ampia varietà di produzioni. Una grande potenzialità si evidenzia dalla vendita di fiori, piante, bulbi e sementi attraverso i mercati degli agricoltori di Campagna Amica che - conclude la Coldiretti - è approvata dall’84 per cento degli italiani anche perché garantisce l’origine nazionale dei prodotti acquistati. Per la prima volta è stato dato il via libera alla commercializzazione di fiori geneticamente modificati in Europa proprio a ridosso della Festa della Mamma che tradizionalmente rappresenta il momento piu’ importante per gli acquisti degli omaggi floreali. È stata appena pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea la Decisione di esecuzione della Commissione del 24 aprile 2015, relativa all’immissione in commercio di due garofani geneticamente modificati nel colore sulla base della relazione di valutazione presentata dai paesi Bassi in conformità all’articolo 14 della direttiva 2001/18/CE. Si tratta dei primi due fiori ogm autorizzati dall’Unione Europea che ha dato il via libera a due garofani biotech da commercializzare come fiore reciso, modificati geneticamente con geni di bocca di leone, di petunia, del virus del mosaico del cavolfiore e del tabacco resistente alla sulfonilurea come marcatore, per ottenere il colore viola. La decisione comunitaria adottata, oltre a rimarcare il deficit procedurale, in mancanza del più largo consenso degli Stati alla commercializzazione dei prodotti geneticamente modificati, suscita altre e più gravi preoccupazioni a proposito del prevedibile inganno cui possono essere esposti consumatori inconsapevoli. Il provvedimento, infatti prevede che la speciale indicazione della dicitura che attesta che il prodotto è geneticamente modificato e che non è destinato al consumo umano o animale, né alla coltivazione debba apparire su un’etichetta o, genericamente, su un documento che accompagna il prodotto, senza che siano indicate le specifiche modalità per assicurare che queste informazioni siano apposte sul prodotto, come proposto per il commercio, in modo da garantirne la sicura lettura da parte del consumatore. In relazione, quindi, all’eventuale diffusione in commercio di garofani geneticamente modificati provenienti dai Paesi Bassi è necessario intervenire con urgenza, presso le competenti Autorità dei Paesi Bassi, al fine di assicurare che, nella fase di esecuzione della decisione comunitaria, siano definite precise modalità di etichettatura e presentazione dei prodotti indicati che ne attestino la natura geneticamente modificata in modo da assicurarne la immediata percezione da parte dei consumatori. Tecnica - Normative pag. 16 • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI • resp. Caa Coldiretti: LORENZO ROLANDO Aggiornato l’elenco delle Attività agricole connesse R elativamente al settore agricolo, sono individuate alcune attività, le c.d. “attività agricole connesse” che rientrano nell’ambito del reddito agrario. Tali attività sono individuate da un elenco contenuto in uno specifico Decreto. Per ricomprendere i proventi delle attività agricole connesse nell’ambito del reddito agrario e quindi assoggettarli a tassazione in base alla stima catastale è necessario che i prodotti siano: • prevalentemente (più del 50%) propri, ossia derivino dall’attività di coltivazione/allevamento esercitata dal soggetto interessato; • compresi nell’elenco contenuto nell’apposito Decreto. L’applicazione della tassazione catastale alle attività agricole connesse è riservata a: • imprenditori agricoli, società semplici ed enti non commerciali; • società di persone, srl e cooperative che rivestono la qualifica di società agricola ai sensi del D.Lgs. n. 99/2004 e che optano per la determinazione del reddito ai sensi dell’art. 32, TUIR (reddito agrario). Nel corso degli anni si sono susseguiti una serie di elenchi delle attività agricole connesse, il primo dei quali definito dal DM 19.3.2004. Detto elenco è stato poi aggiornato dal DM 26.10.2007 e successivamente dai DDMM 5.8.2010 e 17.6.2011. Con il recente Decreto 13.2.2015 pubblicato sulla G.U. 16.3.2015, n. 62, il MEF ha ampliato l’elenco delle attività in esame ricomprendendo, rispetto al precedente, le seguenti attività: • produzione di paste alimentari fresche e secche; • • produzione di sciroppi di frutta; manipolazione dei prodotti derivanti dalla silvicoltura comprendenti la segagione e la riduzione in tondelli, tavole, travi ed altri prodotti similari compresi i sottoprodotti, i semilavorati e gli scarti di segagione delle piante. Con riferimento sia all’attività di produzione di paste alimentari fresche e secche sia a quella di produzione di sciroppi di frutta, si deve tener presente che le stesse sono considerate attività agricole connesse soltanto per la descrizione espressamente indicata e non per la totalità del codice Ateco richiamato. In particolare, il codice Ateco 10.73.0 comprende, oltre alla produzione di paste alimentari fresche e secche, farcite o meno anche la produzione di cuscus, di paste alimentari in scatola o surgelate e di gnocchi. Sono da ritenersi produttive di reddito agrario, nel rispetto della prevalenza di “materia prima” propria, solo le paste alimentari fresche e secche. La medesima lettura deve essere utilizzata per gli sciroppi di frutta. Il codice Ateco 10.81.0, infatti, comprende anche la produzione o la raffinazione di zucchero (saccarosio) e succedanei derivanti da succo di canna, barbabietola, acero e palma, la produzione di melassa e la produzione di sciroppo e zucchero d’acero. Soltanto la produzione di sciroppi di frutta, se ottenuta con prevalenza di prodotto proprio, è considerata produttiva di reddito agrario. Più ampio è l’ambito di applicazione della manipolazione dei prodotti derivanti dalla silvicoltura di cui alle classi 02.10.0-02.20.0. L’inserimento di quest’ultima attività consente di considerare attività agricole ai sensi dell’art. 32, comma 2, lett. C) del TUIR le lavorazioni svolte nella silvicoltura, effettuate con attrezzature e strutture non sofisticate, che consistono nella trasformazione del legname in tavole, tondelli o travi. Come previsto dall’art. 2 del Decreto in esame le disposizioni in esso contenute hanno effetto dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2013. Ciò comporta che le attività contenute nell’elenco in commento possono considerarsi connesse all’attività agricola a decorrere dal 2014. Come ribadito dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare 15.11.2004, n. 44/E, mentre le attività in esame possono essere considerate agricole anche se alcune fasi sono esternalizzate, ossia realizzate da terzi in conto lavorazione (ad esempio, molitura delle olive presso il frantoio di un terzo), le attività di semplice conservazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti acquistati presso terzi non possono costituire un’attività connessa. Per poter assumere tale qualifica è necessario che si verifichi una sostanziale manipolazione o trasformazione dei prodotti agricoli. Nel momento in cui viene a mancare la connessione con l’attività agricola principale, alle attività in esame sono applicate le regole ordinarie del reddito d’impresa (ricavi – costi). Se i prodotti agricoli ottenuti dalla trasformazione, rientranti nell’elenco, vengono sottoposti ad una fase di ulteriore trasformazione da cui si originano prodotti nuovi, non connessi con l’attività agricola principale, tale attività non può essere considerata “connessa”. Così, ad esempio, se dalla lavorazione del latte si produce yogurt, essendo quest’ultimo derivato del latte compreso Tecnica - Normative pag. 17 nell’elenco, i relativi proventi beneficiano del regime per le attività agricole connesse, mentre, se dalla trasformazione dello yogurt si ottiene gelato, i proventi derivanti dal gelato costituiscono reddito d’impresa da determinare con le modalità ordinarie. L’Agenzia delle Entrate nella Circolare 14.5.2002, n. 44/E ha altresì chiarito che è ammesso l’impiego di prodotti di terzi al fine di ottenere un miglioramento qualitativo del prodotto finale e aumentare la redditività complessiva dell’impresa agricola. La stessa Agenzia nella citata Circolare n. 44/E ha fornito una nuova interpretazione in base alla quale vanno ricomprese tra le attività agricole connesse, le attività di trasformazione e manipolazione effettuate utilizzando anche prodotti di terzi al fine di ottenere anche un mero aumento quantitativo della produzione e un più efficiente sfruttamento della struttura produttiva. L’utilizzo di prodotti di terzi è altresì consentito per migliorare la gamma di beni complessivamente offerti dall’impresa agricola, sempreché i beni acquistati siano riconducibili al comparto produttivo in cui opera l’imprenditore agricolo (ad esempio, allevamento, ortofrutta, viticoltura, floricoltura, ecc.). Diversamente, se i beni ottenuti dalla trasformazione dei prodotti agricoli acquistati da terzi appartengono a tipologie diverse rispetto a quelli derivanti dalla trasformazione dei prodotti propri, viene a mancare il presupposto di accessorietà e strumentalità con l’attività agricola principale e quindi non possono essere applicate le disposizioni sopra illustrate; la relativa attività di trasformazione o manipolazione va considerata un’attività d’impresa. Si rammenta infine che l’elenco delle attività agricole connesse di cui al DM 13.2.2015 non si riflette sull’applicazione del regime speciale IVA previsto dall’art. 34, DPR n. 633/72. A tal fine, infatti, è necessario che i beni “trasformati” siano compresi nella Tabella A parte I° del DPR n. 633/72. Come specificato dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare 16.2.2005, n. 6/E, il regime forfetario previsto dall’art. 34-bis, DPR n. 633/72 (IVA a debito x 50%) è invece applicabile soltanto alle prestazioni di servizi, anche occasionali, da considerare rientranti tra le attività connesse in quanto rese utilizzando prevalentemente attrezzature normalmente impiegate nell’attività agricola. Mais Tecnica - Zootecnia e Latte Fiscale pag. 18 • CAA CAF -- CENTRO CENTRO ASSISTENZA ASSISTENZA FISCALE AGRICOLA COLDIRETTI COLDIRETTI • resp. Caa Coldiretti: LORENZO ROLANDO Modificato Premio Pac per il Latte L a Conferenza Stato Regioni ha approvato la modifica del premio Pac per il latte. Vediamo cosa è cambiato. I premi previsti per le vacche da latte sono destinati ai produttori di latte per i capi che abbiano partorito nell’anno di presentazione della domanda e i cui vitelli sono identificati e registrati secondo le modalità e i termini previsti dal regolamento (CE) n. 1760/2000 e dal decreto del Presidente della Repubblica n. 437/2000, e appartenenti ad allevamenti che rispettino, nell'anno di presen- tazione della domanda, almeno 2 dei seguenti requisiti qualitativi ed igienico sanitari: tenore di cellule somatiche (per ml) inferiore a 300.000; tenore di carica batterica a 30° (per ml) inferiore a 40.000; contenuto di proteina superiore a 3,35%. Nel caso in cui siano in regola due parametri di cui sopra, il terzo dovrà comunque rispettare i seguenti limiti: tenore di cellule somatiche (per ml) inferiore a 400.000; tenore di carica batterica a 30° (per ml) inferiore a 100.000; contenuto di proteina superiore a 3,20 per cento. Risaie in sommersione Bovini e bufalini, via il 'passaporto' per le movimentazioni nazionali P er tutti i capi bovini e bufalini nati a partire dal 1° maggio 2015 non è più previsto il rilascio del passaporto a seguito della consegna della cedola identificativa e della relativa registrazione del capo nella Banca Dati Nazionale/Banca Dati Regionale dopo la nascita; l’obbligo di rilascio del passaporto permane per i capi bovini e bufalini destinati a scambi intracomunitari e/o esportazione verso Paesi terzi. È prevista, su base volontaria, la possibilità di stampare direttamente dalla BDN/BDR, su carta semplice, le informazioni relative all’avvenuta iscrizione del capo nel sistema informativo; tale stampa può essere effettuata da coloro i quali sono abilitati all’accesso alla BDN/BDR e riporta le informazioni relative all’animale, all’allevamento di nascita e all’allevamento in cui è detenuto l’animale al momento della stampa. Si evidenzia che, a fronte della eliminazione dell’obbligo di rilascio del passaporto, rimangono invariati tutti gli obblighi vigenti relativi alla comunicazione di nascita/morte/movimentazioni (ivi comprese movimentazioni per macello) al fine della registrazione in BDN/BDR delle relative informazioni. MOVIMENTAZIONI DEGLI ANIMALI Per quanto riguarda le movimentazioni sul territorio nazionale dei capi bovini e bufalini nati a partire dal 1° maggio 2015, fermi restanti gli obblighi vigenti relativi al Modello IV, non è più necessario che gli animali siano scortati dal passaporto, fatta salva la possibilità per l’allevatore di accompagnare gli anima- li durante le movimentazioni dalla stampa su carta semplice delle informazioni registrate in BDN/BDR relative agli animali. Per quanto riguarda invece gli animali nati prima del 1° maggio 2015 e per gli animali destinati a Scambi intracomunitari ed esportazione verso Paesi terzi, restano invariati tutti gli obblighi vigenti. Relativamente alle possibili infrazioni, si specifica che le sanzioni previste dal Decreto Legislativo 29 gennaio 2004, n. 58 trovano applicazione ai capi bovini e bufalini nati prima del 1° maggio 2015 o a quelli destinati a scambi intracomunitari e/o esportazione verso Paesi terzi che vengano riscontrati privi di passaporto. Vacche in stalla PRIMO PIANO TecnicaNOTIZIE in breve IN BREVE pag. 17 APPROVATO L’USO D’EMERGENZA DEL TRICICLAZOLO CONTRO IL BRUSONE DEL RISO È stata accolta con parere positivo dei ministeri della salute, delle politiche agricole e dell’ambiente, l’istanza presentata da Coldiretti per l’uso d’emergenza del triciclazolo contro la lotta al brusone del riso (Pyricularia grisea). Si tratta di un’esigenza chiave della risicoltura italiana in quanto l’impiego di tale sostanza attiva continua a rappresentare una necessità per il comparto risicolo nazionale, per l’impossibilità di far fronte alla crescente recrudescenza manifestata negli ultimi anni da questo patogeno. Il decreto ministeriale 9 febbraio 2015 consente l’uso di tale sostanza attiva dal 1° al 29 maggio 2015. I dati riferiti al caso di mancato impiego del fungicida triciclazolo hanno permesso di valutare perdite molto significative, sia in termini di produzione sia sotto il profilo delle caratteristiche merceologiche del riso, con valori elevati in caso di varietà molto suscettibili e condizioni climatiche favorevoli allo sviluppo della malattia. Per tali motivi, la molecola fungicida triciclazolo continua ad essere è la più utilizzata su riso per il controllo del brusone e figura anche nei disciplinari di produzione relativi alla misura agro-ambientale - azione 214.1 dei Psr predisposti dalle Regioni. Il mancato impiego di triciclazolo, oltre a causare perdite di reddito importanti per i risicoltori, avrebbe messo a rischio l'approvvigionamento delle industrie di trasformazione e la leadership commerciale italiana, con il reale pericolo di alterazione del mercato nazionale e comunitario. CASTANICOLTURA DA FRUTTO, IN VIA DI DEFINIZIONE L'ACCESSO ALLE NUOVE MISURE DELLA PAC Si è svolta al ministero delle Politiche agricole una riunione sulle problematiche della castanicoltura, sviluppata su due tematiche: il castagneto da frutto e la sua ammissibilità ai contributi previsti dal primo pilastro della Pac e le misure dei Psr 2014-2020 a favore del castagno. Nella nuova programmazione, per la predisposizione delle domande, dovrebbero essere previsti due distinti codici: uno per il “castagneto da frutto” ed uno per il “castagneto da bosco”. Attualmente non è prevista una definizione per il “castagneto da frutto”. La situazione potrebbe essere lasciata così, con le incertezze del caso, vista la disomogeneità delle superficie a castagno sul territorio nazionale, oppure potrebbe essere valutato l’utilizzo della definizione che era stata discussa nel 2013 al tavolo castanicolo nazionale e che prevedeva le seguenti 5 condizioni: popolazioni di Castanea sativa, Castanea crenata e relativi ibridi; appezzamento minimo 2.000mq; numero piante 30-220/ha (densità derivata dall’analisi di tutti i disciplinari Dop/Igp); adozione di adeguate pratiche agronomiche (spollonatura e controllo delle specie arboree e arbustive indesiderate); almeno il 90 per cento delle piante innestate. La definizione delle caratteristiche del “castagneto da frutto” è propedeutica a distinguere queste superfici (si tratterebbe di circa 50.000 ettari) dalle altre superfici a castagno non destinate alla produzione di frutti, utilizzate per la produzione di legno, abbandonate, etc., che coprono oltre 700.000 ettari. Relativamente al secondo pilastro della Pac, il ministero ha brevemente illustrato le scelte dei Psr con le misure previste a favore del castagno, prendendo atto che ci si trova di fronte ad un quadro non unitario, con misure che, in alcuni casi, non sono compatibili con il “castagneto da frutto” individuato nelle domande di contributo di cui sopra, perché destinate al “castagneto da bosco” o “non da frutto”. Coldiretti ha chiesto che i produttori di castagne siano messi nelle condizioni di poter scegliere il percorso ottimale per le loro imprese sul primo e/o sul secondo pilastro, potendo contare su una normativa chiara, nazionale e regionale, che definisca i confini e le compatibilità delle diverse misure. UTILIZZO SOSTENIBILE DEI PESTICIDI TORINO - La Regione Piemonte ha recentemente emanato nuove disposizioni procedurali volte a disciplinare l’applicazione in Piemonte del Piano d’Azione Nazionale dell’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, relativamente in particolare alle procedure e modalità operative riguardanti il sistema di formazione, obbligatorio per gli utilizzatori professionali, i distributori ed i consulenti e finalizzato al rilascio ed al rinnovo dei certificati di abilitazione. È importante ricordare che anche i nuovi patentini e i certificati di abilitazione alla vendita mantengono una validità quinquennale e dovranno essere rinnovati in base alla loro scadenza. Gli Enti competenti hanno a disposizione tre mesi per completare il rilascio dei certificati di abilitazione rispettivamente all’acquisto ed all’utilizzo nonché alla vendita dei prodotti fitosanitari ai soggetti che abbiano frequentato i corsi istituiti sai sensi della previgente normativa e richiesto il rilascio del certificato di acquisto “patentino” o di vendita dei prodotti fitosanitari. Gli utilizzatori in possesso dei patentini le cui abilitazioni sono scadute dopo l’entrata in vigore del nuovo sistema di rilascio dei certificati (26 novembre 2014) e fino al 31 dicembre 2015 hanno la possibilità di accumulare 12 crediti formativi sostituitivi delle frequenza al corso, partecipando alle iniziative formative ed informative organizzate in tale periodo sul territorio. Gli stessi potranno presentare la richiesta di rinnovo agli enti di competenza entro il 31 gennaio 2016, pertanto i patentini scaduti dal 26 novembre 2014 e che scadranno entro il 31 dicembre 2015 sono prorogati d’ufficio e mantengono la loro validità fono al 31/12/2015. Tecnica - Vitivinicoltura pag. 20 • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI Flavescenza dorata, prosegue la lotta sul territorio L a flavescenza dorata (FD) è una malattia che colpisce la vite ed è provocata da un fitoplasma, microrganismo simile a un batterio, che vive nei vasi floematici della pianta ospite oppure all'interno dell'insetto vettore, lo Scaphoideus titanus Ball. È una malattia estremamente pericolosa che ha effetti devastanti per i vigneti. Per contrastarla con la massima efficacia è stato emanato a livello nazionale un decreto di lotta obbligatoria (DM 31 maggio 2000 "Misure per la lotta obbligatoria contro la flavescenza dorata della vite") che prevede, fra l'altro, in caso di inadempienze, la denuncia all'autorità giudiziaria sulla base dell'art. 500 del codice penale, nonché la possibilità, per le regioni, di stabilire sanzioni amministrative a carico degli inadempienti. Fra le diverse misure previste dal decreto di lotta obbligatoria volte a contrastare la diffusione della malattia sul territorio, si prevede che i servizi fitosanitari regionali accertino annualmente la presenza di flavescenza dorata e di Scaphoideus titanus, sul territorio di competenza, attraverso l'individuazione di singoli siti di osservazione sia nelle aree a maggior rischio sia in quelle indenni (DD n. 154 del 20 marzo 2015). Dopo la comparsa di flavescenza dorata nel 1998, il Settore fitosanitario regionale (SFR) del Piemonte ha intensificato la vigilanza sul territorio, attivando anche le risorse tecniche e scientifiche presenti in regione al fine di operare i modo coordinato per contenere l'epidemia. Preso atto che dalle attività effettuate nell’ambito dei Progetti Pilota, con l’osservazione di 362 punti di monitoraggio, risulta ancora elevata la presenza di Scaphoideus titanus e nel 2014 si è confermato che l’andamento del volo dello scafoideo presenta un picco nella terza decade di agosto e si protrae in settembre a ridosso della vendemmia. La ragione di questo andamento è dovuta, nella maggioranza dei casi, all’aumento della popolazione dell’insetto in aree non coltivate e dalle conseguenti migrazioni del vettore da incolti o viti inselvatichite ai vigneti coltivati. Il controllo di queste reinfestazioni risulta impraticabile per il divieto di effettuare trattamenti con presidi fitosanitari al di fuori delle superfici in conduzione ai viticoltori e in aree non soggette a coltura. A seguito di prove effettuate dall’Università degli Studi Di Torino, Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari, sia nell’ambito del Progetto “Studi sui fattori che favoriscono le epidemie di flavescenza dorata in Piemonte e loro superamento (FLADO)” finanziato dalla Regione Piemonte sia nell’ambito delle attività di ricerca finanziate dal Consorzio dell’Asti è stato dimostrato che lo scafoideo è presente in numero molto elevato in vigneti abbandonati, incolti, boschi e capezzagne in cui sia presente la vite selvatica e che si sposta da tali aree “rifugio” nei vigneti coltivati in misura maggiore a breve distanza e può però arrivare anche a 2 km. Nell’esecuzione dei trattamenti insetticidi occorre tenere nella massima considerazione il rischio di residualità delle sostanze attive utilizzate per la difesa insetticida nelle uve e nei vini, specialmente nei trattamenti in epoca tardiva. Le aziende viticole aderenti all’agricoltura biologica possono utilizzare nella lotta insetticida obbligatoria contro lo scafoideo solo il piretro e che tale sostanza ha efficacia solo contro le forme giovanili dello scafoideo, i trattamenti devono essere anticipati rispetto a quelli eseguiti dalle aziende convenzionali e ripetuti ogni 7-10 giorni nel periodo maggio-giugno; il posizionamento dei trattamenti deve essere stabilito tenendo in considerazione la fioritura della vite e il ciclo dello scafoideo. L’applicazione in Piemonte del Decreto Ministeriale del 31/05/2000 “Misure per la lotta obbligatoria contro la Flavescenza Dorata della vite”, è stato aggiornato e individua come zone focolaio, per le nostre province, i seguenti Comuni: Provincia di Biella - Brusnengo, Candelo, Cavaglià, Cossato, Dorzano, Gaglianico, Lessona, Masserano, Mottalciata, Roppolo, Salussola, Sostegno, Villa del Bosco, Viverone; Provincia di Novara - Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Cavallirio, Cavaglio d’Agogna, Cressa, Fara Novarese, Ghemme, Grignasco, Marano Ticino, Mezzomerico, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno; Provincia di Vercelli - Gattinara, Serravalle S.; Altresì sono state aggiornate le zone di insediamento per la provincia di Novara, che ricomprendono i Comuni di Carpignano Sesia e Landionam mentre rientrano fra le zone indenni particolarmente a rischio tutti i Comuni delle tre province citate non inseriti in zona focolaio o in zona insediamento. Nelle zone focolaio come previsto dall’art. 4 del citato decreto, ogni pianta con sintomi sospetti di Flavescenza Dorata deve essere immediatamente estirpata, senza necessità di analisi di conferma; nei vigneti dove è presente più del 30% di piante infette, determinato anche solo attraverso un campione individuato secondo una metodologia statisticamente idonea a garantirne la rappresentatività rispetto alla totalità del vigneto, l’estirpo dell’intero vigneto è obbligatorio. Inoltre nel caso di superfici vitate abbandonate, trascurate o viti inselvatichite, vale a dire in quelle situazioni dove non vi siano le condizioni per un efficace controllo del vettore, può essere disposto l’estirpo dell’intero appezzamento. Nelle zone di insediamento, in vigneti con percentuale di presenza della malattia inferiore al 4%, è obbligatorio estirpare le viti infette; nel caso di superfici vitate abbandonate, trascurate o viti inselvatichite dove non esistano le condizioni per effettuare un efficace controllo del vettore, è obbligatorio l’estirpo di tutte le viti o dell’intero appezzamento. Nei vigneti dove non esistano le condizioni per effettuare un efficace controllo del vettore e nei vigneti dove è presente più del 30% di piante infette, determinato anche solo attraverso un campione individuato secondo una metodologia statisticamente idonea a garantirne la rappresentatività rispetto alla totalità del vigneto, il Settore Fitosanitario può disporre l’estirpo dell’intero vigneto. In qualsiasi tipo di zona, comprese le zone indenni particolarmente a rischio, nel caso di superfici vitate abbandonate, trascurate o viti inselvatichite dove non esistano le condizioni per effettuare un efficace con- Tecnica - Vitivinicoltura • CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI • pagine a cura di CARLO TODESCHINO DEMATERIALIZZAZIONE DEI REGISTRI DI CANTINA Si informa che, con Decreto ministeriale n. 293 del 20 marzo 2015, sono state adottate le disposizioni per la tenuta in forma dematerializzata ovvero l’abolizione dei registri cartecei e/o la tenuta diretta mediante supporti informatici dei registri nel settore vitivinicolo, ai sensi dell’articolo 1 – bis, comma 5 del decreto legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116. (DECRETO LEGGE CAMPO LIBERO). A partire dal 1° gennaio 2016, chi detiene per l’attività imprenditoriale agricola o commerciale un prodotto vitivinicolo è obbligato alla tenuta del Registro telematico ed alla registrazione delle operazioni effettuate. Fino al 31 dicembre 2015, gli operatori possono utilizzare il Registro telematico in via sperimentale. Il predetto Registro telematico è tenuto in formato elettronico nell’ambito dei servizi del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN). 1. I soggetti che, per l’esercizio di attività imprenditoriale agricola o commerciale, detengono un prodotto vitivinicolo, sono obbligati alla tenuta del Registro telematico e alla registrazione delle operazioni effettuate. 2. Il titolare di uno stabilimento o di un deposito che effettua operazioni per conto di terzi provvede alle relative registrazioni nel proprio Registro telematico, distintamente per ciascun committente, indicando i vasi vinari utilizzati ed è responsabile della correttezza e regolarità dei dati inseriti. 3. I titolari di stabilimenti di produzione o di imbottigliamento dell’aceto di vino sono soggetti alla tenuta del Registro telematico ed effettuano le registrazioni di carico e scarico secondo le indicazioni di cui agli allegati I e II ed all’articolo 19 della legge 20 febbraio 2006, n. 82. 4. Non sono soggetti all’obbligo della tenuta del Registro telematico: a) i titolari di stabilimenti enologici di capacità complessiva inferiore a 50 ettolitri, con annesse attività di vendita diretta o ristorazione. In tal caso, ai sensi dell’articolo 2, comma l-bis, del citato decreto-legge n. 91 del 2014, l’obbligo di tenuta di Registri è assolto con la presentazione della dichiarazione di produzione e della dichiarazione di giacenza; b) gli esercenti l’attività di commercio all’ingrosso di prodotti vitivinicoli confezionati che non effettuano alcuna trasformazione o manipolazione; c) coloro che detengono in luoghi diversi dagli stabilimenti, dai depositi e dagli acetifici, i prodotti vitivinicoli tal quali, senza porre in essere alcuna trasformazione o manipolazione, per utilizzarli esclusivamente come ingredienti nella preparazione di alimenti e bevande diversi dai prodotti vitivinicoli di cui all’Allegato VII, parte II del citato regolamento (UE) n. 1308/2013, dai succhi di frutta di cui al decreto legislativo n. 151 del 2004, dai prodotti vitivinicoli aromatizzati di cui al regolamento (UE) n. 251/2014 e dalle bevande spiritose di cui al regolamento (CE) n. 110/2008; d) i vettori o gli spedizionieri che detengono nei propri locali pro- trollo del vettore, è obbligatorio l’estirpo di tutte le viti o dell’intero appezzamento. I comuni in cui siano stati attivati o si attivino specifici progetti di lotta concordati con il Settore Fitosanitario e la Provincia territorialmente interessata comunicano ufficialmente al Settore Fitosanitario l’attivazione dotti vitivinicoli confezionati; e) i soggetti che effettuano attività di ricerca e sperimentazione, che detengono, in impianti a ciò appositamente destinati, esclusivamente prodotti vitivinicoli sottoposti a pratiche e trattamenti enologici sperimentali autorizzati ai sensi dell’articolo 4 del regolamento (CE) n. 606/2009 e dell’articolo 5 del decreto ministeriale 30 luglio 2003, purché i prodotti detenuti siano estratti da tali impianti solo una volta denaturati ed avviati alla distruzione, ai sensi del decreto ministeriale 31 luglio 2006; f) i rivenditori al minuto di piccoli quantitativi e quelli di bevande da consumare esclusivamente sul posto; g) gli operatori viticoltori non vinificatori e quelli che vinificano esclusivamente uve di propria produzione senza procedere all’acquisto di altri prodotti, a condizione che non effettuino alcuna delle operazioni di cui all’articolo 41, paragrafo 1 del Regolamento. In tal caso l’obbligo della registrazione delle operazioni di vinificazione è assolto con la presentazione della dichiarazione di “raccolta uve e produzione vitivinicola” e con l’annotazione delle entrate e delle uscite nel verso della dichiarazione, nel rispetto dei tempi indicati nell’articolo 45, paragrafo 1, lettera a) del Regolamento. h) i soggetti che non dispongono di stabilimenti e che detengono, presso i propri depositi, per la successiva rivendita all’ingrosso o al minuto, esclusivamente prodotti vitivinicoli confezionati da terzi, compresi coloro che hanno fatto imbottigliare, oppure che hanno fatto vinificare o produrre ed imbottigliare, da terzi per loro conto, a partire da prodotti vitivinicoli propri o acquistati. 5. Gli operatori esentati dagli adempimenti di registrazione, sono comunque tenuti a produrre all’Organismo competente, ove richiesto, i documenti di accompagnamento, laddove previsti, e la documentazione commerciale, relativi alle singole entrate e uscite dei prodotti vitivinicoli. Articolo 3 - (Tenuta del registro telematico) 1. Il Registro telematico è tenuto in formato elettronico nell’ambito dei servizi del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN) e secondo quanto previsto nel presente decreto. 2. Per ogni stabilimento e deposito sono tenuti registri distinti nei sono riportati gli elementi di cui all’Allegato II in funzione delle operazioni oggetto di registrazione. 3. Ai fini della redazione del bilancio annuo di cui all’articolo 46 del Regolamento, il Registro telematico è chiuso al 31 luglio di ogni anno e sono riportati i saldi contabili di tutti i prodotti aventi la medesima designazione. I saldi contabili evidenziano distintamente i prodotti detenuti allo stato sfuso e confezionato. Il sistema effettua in automatico la chiusura dei conti il 31 agosto, riferita al 31 luglio, e predispone il bilancio di cantina calcolando la giacenza contabile. Gli operatori effettuano il riscontro della giacenza contabile e quella effettiva indicando le differenze nel registro al più tardi entro la data di presentazione della dichiarazione di giacenza. Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per ogni chiarimento in merito e per l’assistenza necessaria alle aziende associate per gli adempimenti relativi alla normativa qui illustrata. di specifici progetti. I progetti di lotta comunali devono essere predisposti attenendosi alle linee guida alla presente determinazione per farne parte integrante (allegato 3). Nei progetti pilota comunali può essere reso obbligatorio l’estirpo delle piante infette con qualsiasi per- centuale di danno. Nelle zone focolaio e nelle zone di insediamento è sempre obbligatorio dopo ogni trattamento insetticida asportare la vegetazione sintomatica o capitozzare le piante, senza attendere la vendemmia; in inverno estirpare le ceppaie comprese le radici. pag. 21 pag. 22 pag. pag.2220 Normative e Fisco • CAF - CENTRO ASSISTENZA FISCALE COLDIRETTI SEMPLIFICAZIONE, via libera al registro unico dei controlli V ia libera al Registro unico dei controlli ispettivi a carico delle aziende agricole, previsto da Campolibero nella Legge Competitività. La Conferenza Unificata ha, infatti, approvato il decreto predisposto dal Ministero delle Politiche agricole. L’obiettivo è far sì che l’attività ispettiva nei confronti delle imprese agricole da parte degli organi di vigilanza sia svolta in forma coordinata, al fine di evitare sovrapposizioni e duplicazioni di accertamenti. Nel Registro Unico (Ruci) dovranno affluire i dati concernenti i controlli effettuati da parte degli organi di polizia, organi di vigilanza, organismi pagatori, nonché da organismi privati autorizzati allo svolgimento di controlli nei confronti delle imprese agricole. È stabilito che, pri- ma di effettuare una nuova ispezione, la pubblica amministrazione debba verificare attraverso il Ruci gli esiti dei controlli precedenti al fine di evitare sovrapposizioni che possano intralciare l'esercizio dell'attività d'impresa. Coldiretti ha da sempre assegnato grande importanza alla problematica della semplificazione amministrativa da intendersi come un processo di razionalizzazione volto ad evitare una duplicazione nell’attribuzione di poteri pubblici che comporti la duplicazione e la sovrapposizione di adempimenti ed oneri burocratici per le imprese agricole. Non a caso in più di un’occasione ha espresso la necessità di semplificare e coordinare il sistema dei controlli ispettivi e di assicurare, nel contempo, un comportamento omogeneo nei CIMIAV: PUNTUALITÀ NEI VERSAMENTI L’Istituto del Cimiav è previsto nella contrattualistica nazionale, regionale e provinciale che regola i contratti di lavoro agricolo. I versamenti nella Cassa Cimiav interprovinciale sono conteggiati rispetto alla busta paga del lavoratore, sulla base dell1,45% dell’imponibile lordo previdenziale, suddiviso rispettivamente per lo 0,65% in capo al dipendente e per lo 0,80% in capo al datore di lavoro. I versamenti sono trimestrali secondo le scadenze del: 30 aprile (I trimestre); 31 luglio (II trimestre); 31 ottobre (III trimestre); 31 gennaio (IV trimestre). Si evidenzia che il mancato versamento del Cimiav alla cassa da parte del datore di lavoro configurerebbe appropriazione indebita sulle trattenute fatte al lavoratore in busta paga. PROSSIME SCADENZE FISCALI lunedì 25 maggio • Iva - Operazioni intracomunitarie Presentazione degli elenchi Intrastat - mese di aprile 2015 martedì 16 giugno • Iva - Liquidazione e versamento relativi al mese di maggio 2015 • Imu/Tasi - Pagamento dell'acconto dell'imposta dovuta per il 2015 giovedì 25 giugno • Iva - Operazioni intracomunitarie Presentazione degli elenchi Intrastat - mese di maggio 2015 confronti delle imprese agricole. Tale esigenza assume particolare rilevanza considerato che ad oggi il sistema dei controlli a carico delle imprese agricole risulta caratterizzato da una pluralità di organi di vigilanza appartenenti a diverse amministrazioni, con competenze in alcuni casi analoghe e sovrapponibili, con la conseguenza che le aziende agricole sono di fatto sottoposte, con riferimento alle stesse materie, a più controlli da parte dei vari organi di vigilanza. IMU AGRICOLA: CHIESTA ESENZIONE PER GLI AFFITTI FAMILIARI ROMA - Coldiretti esprime apprezzamento per la recente approvazione da parte dell’Assemblea della Camera dei Deputati di alcune mozioni che impegnano il Governo a modificare o rivedere i criteri per l’esenzione dell’IMU dovuta per i terreni agricoli montani, collinari e svantaggiate. In particolare, Coldiretti auspica che si dia seguito all’impegno sollecitato nella mozione firmata da oltre 50 parlamentari di maggioranza in cui, tra l’altro, si chiede di ampliare l’ambito delle esenzioni dando priorità ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola tenendo altresì conto di coloro i quali concedono in affitto a soggetti professionali in special modo tenendo in considerazione l’affitto nell’ambito familiare. pag. 23 Informazioni più rapide attraverso l'e-mail! Volendo fornirvi migliori e più rapide informazioni via mail, ai fini sindacali e sociali, siamo a richiedervi di voler compilare in ogni sua parte il presente coupon da restituire all'Ufficio Zona a voi più vicino Sig./Sig.ra__________________________________________________ Cod. fisc.______________________ Indirizzo_______________________________________________________________________________ C.A.P_________________Città_________________________________________________Prov.________ Indirizzo e-mail_________________________________________________________________________ Prodotto prevalente: ___________________________Prodotto secondario_______________________ 1) - La presente informazione è richiesta solo ai fini di indirizzare meglio le specifiche informative settoriali Sindacale & Previdenza • NOTIZIE DAL PATRONATO EPACA Certificati di esenzione ticket per reddito, proroga automatica fino al 31 marzo 2016 L a Regione Piemonte ha prorogato fino al 31 marzo 2015 la validità dei cerrificati di esenzione perreddito dalla compartecipazione alla spesa sanitaria, sia per la specialistica che per la farmaceutica. Rientrano nella proroga le seguenti categorie di esenzione: • E01 - Cittadini di età inferiore ai sei anni e superiore a 65 anni, appartenti a un nucleo famigliare con reddito complessivo non superiore a euro 36.151,98 (il minore al compimento del sesto anno non potrà più usufruire di tale esenzione). • E03 - Titolari di pensione o assegno sociale e loro famigliari a carico. • E04 - Titolari di pensioni al minimo di età superiore a 60 anni e loro famigliari a carico, appartenenti ad un nucleo famigliare con un reddito complessivo inferiore a euro 8.263,31, incrementato fino ad euro 11.362,05 in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori euro 516,46 per ogni figlio a carico. È stata inoltre confermata, sempre fino al 31 marzo 2016, anche la validità dei certificati di esenzione per la sola spesa farmaceutica, riportanti il seguente codice: • E05 - Residenti in Piemonte di età compresa tra sei e 65 anni appartenenti a nuclei famigliari con reddito complessivo lordo inferiore a 36.151,98 euro.. CHE COSA DEVE FARE CHI E' IN POSSESSO DEL CERTIFICATO DI ESENZIONE CON CODICE E02 CON SCADENZA 31 MARZO 2015? L'avente diritto (disoccupato, iscritto l Centro per l'impoiego - non in cerca di un primo lavoro e i suoi famigliari a carico appartenenti a un nucleo famigliare con un reddito complessivo inferiore a euro 8.263,31, incrementato fino a euro 11.362.05, in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori euro 516,46 per ogni figlio a carico) deve rinnovarlo, recan- dosi presso uno degli sportelli di "scelta/revoca" delle sedi territoriali dell'Asl - o delegando per iscritto una persona di fiducia - ad autocertificare il reddito complessivo famigliare quale risulta dalla dichiarazione dei redditi presentata nell'anno precedente. COME SI UTILIZZA IL CERTIFICATO DI ESENZIONE? Il certificato viene esibito al medco di famiglia o ad altro medico prescrittore che provvederà a trascrivere il codice di esenzione sulla ricetta di prescrizione. AVVERTENZE Si precisa che, in caso di eventuale perdita dei requisiti reddituali che danno diritto all'esenzione, l'assistito è tenuto a darne tempestiva comunicazione all'Asl per la cessazione del diritto all'esenzione e, comunque, a non avvalersi più di tale diritto e, pertanto, a non utilizzare più il certificato di esenzione per reddito. Si ricorda anche che eventuali abusi di utilizzo del certificato di esenzione, in carenza dei requisiti prescritti dalla legge, comporta responsabilità amministrative e penali, di cui all'art.75 del Dpr 445/2000 e s.m.i. Ancora, si precisa che la scadenza della proroga potrà essere anticipata nel momento in cui verranno attivate le funzionalità che consentono al cittadino la presentazione online delle autocertificazioni per le esenzioni per redito. Si precisa, infine, che la scadenza della proroga potrà essere pure anticipata anche qualora entrino in vigore le disposizioni normative relative ai nuovi Livelli Essernziali di Assistenza, al momento in via di definizione a livello nazionale, che prevedono il riferimento a situazioni reddituali/patrimoniali risultanti dai modelli Isee. Gli uffici del Patronato Epaca di Coldirett sono a disposizione per l'assistenza in merito e ogni ulteriore necessario approfondimento. LE SEDI EPACA NOVARA-VCO responsabile interprovinciale: Paolo Favini NOVARA - via XX Settembre, 36/38 Tel. 0321.674220 operatrice: Tiziana Tornielli VERCELLI-BIELLA responsabile interprovinciale: Gianmario Cenerini VERCELLI - piazza Zumaglini, 14 Tel. 0161.261615 operatrice: Ileana Gili BIELLA, via Maestri del Commercio, 4 Tel. 015.404532 operatrice: Elena Gremmo BORGOMANERO, via Dei Mille, 24 Tel. 0322.82733 operatrice: Marina Guglielmetti BORGOSESIA viale Varallo (Pal. Lingottino) Tel. 0163.25250 operatrice: Barbara Barberi CIGLIANO, piazza Don E. Ferraris, 1 Tel. 0161.44700 operatrice: Vilma Giolito DOMODOSSOLA (recapito) borgata Casa delle Rane, 10 Tel. 0324.242559 OLEGGIO, piazza Bersaglieri, 1 Tel. 0321.91650 operatrice: Ilenia Facchi SANTHIÀ via Matteotti, 58 Tel. 0161.930071 operatrice: Marina Magnetti VERBANIA (recapito) via Rigola, 44 Tel. 0323.516098 La Regione Piemonte ha posticipato alla fine del mese di marzo del prossimo anno la validità dei certificati di esenzione per reddito dalla compartecipazione alla spesa sanitaria sia per la specialistica sia per la farmaceutica. Nell'articolo, il punto sulle categorie di esenzioni che rientrano nella proroga stabilita pag. 25 Lavoro Assicurativo pag. 26 L'assicurazione con i consorzi di difesa Si possono assicurare tutte le produzioni, dalla frutta alla vite, alla zootecnia, ai cereali, alle strutture. Per poter ottenere l'intervento della Pac per l'abbattimento dei costi delle polizze è però indispensabile che l'impresa agricola sia iscritta ad un solo consorzio, pena il decadimento dall'intervento ministeriale A nche quest'anno le imprese agricole del territorio potranno continuare ad assicurare le loro produzioni sia attraverso il Condifesa, che opera sul territorio, sia con il Cosman che ha ottenuto il riconoscimento di consorzio di difesa. Gli imprenditori che sono assicurati tramite un consorzio hanno il vantaggio di usufruire degli interventi pubblici che, con la nuova Pac, consentono di abbattere del 65% i costi delle polizze. Si possono assicurare tutte le produzioni, dalla frutta alla vite, alla zootecnia, ai cereali, alle strutture. Per poter ottenere l'intervento della Pac per l'abbattimento dei costi delle polizze è però indispensabile che l'impresa agricola sia iscritta ad un solo consorzio, pena il decadimento dall'intervento ministeriale. Ciò vale soprattutto per il Piemonte dove operava il Cosman in quanto ente strumentale della Regione che agiva nel settore zootecnico, ora trasformato, appunto, in consorzio di difesa. In altre parole, gli allevatori dovranno, per beneficiare dell'intervento pubblico, esercitare il diritto di opzione soprattutto nel caso delle imprese ad indirizzo misto. L'opzione, secondo quanto ha scritto il Cosman, va esercitata al più presto e, comunque, entro il 20 maggio. I consorzi di difesa agiscono in tutti i settori produttivi ed operano in convenzione con diverse compagnie di assicurazione, cercando di mettere in concorrenza le stesse sia per abbattere i costi assicurativi che per l'entità delle garanzie. ASSICURAZIONI AGEVOLATE, IL MINISTERO PROROGA IL TERMINE PER STIPULA POLIZZE AL 31 MAGGIO Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che sarà consentito agli agricoltori di stipulare le polizze assicurative agevolate sulle colture autunno primaverili e sulle colture permanenti fino al 31 maggio, con una proroga rispetto alla scadenza di oggi, 20 aprile, come stabilito dal piano assicurativo. L'obiettivo è consentire il regolare svolgimento della campagna assicurativa agricola, in considerazione dell'importanza che la gestione dei rischi avrà anche nella nuova programmazione comunitaria e per una concreta tutela del reddito degli agricoltori attraverso tali strumenti. Con il nuovo termine si risponde anche alle difficoltà segnalate dai rappresentanti degli organismi collettivi di difesa, dal mondo agricolo e dagli operatori assicurativi nella fase di avvio della campagna. SEMPLICE ED ECONOMICA: ECCO LA POLIZZA INFORTUNI DI COLDIRETTI PENSIONATI Coldiretti ha realizzato in collaborazione con Green e Fata Assicurazioni una polizza infortuni a misura di pensionato e ad un costo moderato. Un'offerta chiara e semplice che è stata molto apprezzata. La polizza è riservata agli iscritti a Coldiretti Pensionati e copre qualsiasi tipo di inforunio, in campagna, in casa e per strada. I pensionati che hanno sottoscritto la polizza hanno altresì espresso soddisfazione per la semplicità del modulo di adesione e la chiarezza nei termini, ridotti al minimo e redatti in maniera esplicita. Grazie all'impegno e all'esperienza di Coldiretti sul fronte sociale, la sottoscrizione è concentrata in un solo passaggio e la polizza viene considerata attiva già 24 ore dopo il pagamento della rata annuale da 100 euro. Per informazioni sulla polizza si invita a contattare senza impegno l'ufficio zona Coldiretti più vicino. Assicurativo pag. 27 Copertura assicurativa agevolata e manifestazione di interesse ai sensi della sottomisura 17.1 A partire dal 1° gennaio scorso, la copertura assicurativa agevolata dei rischi agricoli è effettuata nell'ambito della Misura 17.1 - Gestione del Rischio del Programma di Sviluppo Rurale Nazionale 2014-20 (Psrn). Dalla corrente campagna agraria, pertanto, i produttori agricoli dispongono delle seguenti opportunità assicurative per la copertura dei rischi aziendali: • assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante (sottomisura 17.1) prevista nell'ambito del Programma nazionale di sviluppo rurale 2014-2020. • assicurazione del raccolto dell'uva da vino, ai sensi dell'art.49 del Reg. Ue 1308/2013 • assicurazione delle strutture aziendali ai sensi dela capo I del Dlgs 102/2004 e successive modificazioni e integrazioni. Il ministero delle Politiche Agricole ha emanato l'avviso pubblico per disciplinare l'acquisizione di manifestazioni di interesse per l'accesso ai benefici della sottomisura 17.1 'Assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante' di cui all'art. 37 del Reg. Ue n.1305/2013 prevista nell'ambito del Programma nazionale di sviluppo rurale. La manifestazione di interesse deve essere presentata dagli agricoltori che intendono aderire alla misura concernente la copertura assicurativa delle produzioni e degli allevamenti ai sensi dell'art. 37 del reg. Ue n.1305/2013. Considerato che il Programma nazionale di sviluppo rurale stabilisce che le risorse finanziarie attivate dallo stesso possono essere destinate anche a copertura dei fabbisogni di spesa per le polize assicurative sull'uva da vino, in Importane difendere le colture caso di esaurimento delle risorse del programma nazionale di sostegno al settore vinicolo, la manifestazione di interesse dovrà essere presentata anche da coloro che intendono assicurare le produzioni di uva da vino. La manifestazione di interesse è presentata dall'interessato ad Agea (è possibile e importante interfacciarsi con gli uffici zona e il Caa Coldiretti). Quando un agricoltore intenda aderire ad entrambi i regimi di aiuto, deve presentare un'unica manifestazione di interesse presso l'organismo pagatore. Condizione necessaria per la presentazione della manifestazione di interesse è aver costituito il proprio fascicolo aziendale ai sensi dell'art.4 del Dm 12 gennaio 2015, n.162. La manifestazione di interesse rappresenta il titolo per l'acquisizione del diritto alla presentazione della citata Domanda di sostegno, a valere sulle polizze sottoscritte a patire dal 1° novembre 2014 e fino alla data di pubblicazione del bando per la presentazione della medesima Domanda, che averrà suc- cessivamente alla definizione del negoziato in coso con la Comissione Europea per l'approvazione del Programma. In ogni caso, le polizze assicurative dovrano essere ancora in corso di validità alla data di sottoscrizione della manifestazione di interesse. Per le polizze che saranno sottoscritte dopo la predetta data di pubblicazione del bando, invece, non sarà necessario avere presentato una manifestazione di interesse ai sensi del presente avviso. In ogni caso, la presentazione della manifestazione di interesse non garantisce l'ammissibilità a contributo della succesiva Domanda di sostegno, né obbliga il richiedente alla presentazione della stessa, qualora intendesse rinunciare alla richiesta del contributo pubblico. Le operazioni/interventi per i quali p possibile presentare manifestazioni di interesse sono definiti nel paragrafo 4 dell'avvviso pubblico del 7 magio 2015. Richiamiamo ancora una volta l'importanza di rivolgersi con tempestività presso i nostri uffici zona. Novara-Vco pag. 28 • NOTIZIE DAL TERRITORIO CAMPAGNA AMICA IL SINDACO DI NOVARA: “AGRIMERCATO STRATEGICO PER LA CITTÀ” E DA GIUGNO VIA A DOMODOSSOLA! L’ Agrimercato di Campagna Amica conquista sempre più i novaresi, che premiano con una costante adesione il ‘raddoppio’ degli appuntamenti che dallo scorso gennaio sono divenuti quindicinali, ogni prima e terza domenica del mese. Da giugno, intanto, ci sarà l’Agrimercato anche a Domodossola, in piazza Chiossi, ogni primo sabato del mese, al mattino: un importante traguardo, anche per la contiguità con la vicina svizzera e la possibilità per i produttori di far conoscere le loro specialità agroalimentari anche nell’ormai imminente stagione estiva. LA VISITA DEL SINDACO BALLARE’ ALL’AGRIMERCATO Il brindisi con il ‘vero latte italiano’ e un’economia ‘reale e dalle mille potenzialità’ che dialoga con le istituzioni con l’obiettivo il territorio nel segno dei fatti: ieri (domenica 19) al Mercato Agricolo di Campagna Amica, si è davvero “compiuto un passo importante verso una piena presa di coscienza di quanto il territorio e l’agricoltura novarese possono dare a Expo. E non solo. Perché si guarda già a traguardi ancora più lontani, e a una valorizzazione identitaria del contesto agroalimentare che può e deve rafforzarsi quale simbolo di un territorio e della sua città capoluogo”. Questo il commento del direttore della Coldiretti interprovinciale, Gian Carlo Ramella, al termine della mattinata che ieri ha visto ospiti del Mercato Agricolo di Campagna Amica il sindaco Andrea Ballarè, l’assessore Sara Paladini e il presidente del consiglio comunale (nonché consigliere provinciale) Massimo Bosio. È stato un momento di lungo confronto in primis con gli impren- ditori agricoli e i cittadini che fano la spesa all’Agrimercato. Ballarè, Paladini e Bosio, accompagnati dal presidente di Agrimercato, hanno visitato tutti i banchi presenti e brindato, insieme ai vertici di Coldiretti, con un bicchiere di latte “100% made in Italy”, a sottolineare l’importanza di tutelare, con i prodotti dell’agroalimentare novarese, il futuro identitario del territorio. Inoltre, tutti e tre hanno aderito all’Albo dei Consumatori di Campagna Amica. «Le nostre eccellenze agroalimentari - commenta il sindaco Andrea Ballarè - saranno uno dei temi della nostra presenza ad Expo 2015, insieme alle altre ecNOVARA-VCO - E’ stata raggiunta un’incellenze del nostro tesa con lo studio notarile Niccolò Cigliaterritorio. È giusto no di Novara (già studio notaio Mittino) quindi sottolineache riserverà consulenze e prestazioni re una iniziativa d’opera professionale a condizioni agesignificativa nella volate per gli associati alla Coldiretti inpromozione dei terprovinciale. Lo studio notarile è sito migliori prodotti a Novara in via del Carmine 1 (tel/fax dell’agricoltura 0321.611340), www.notaiocigliano.it novarese come / e-mail: [email protected]. Per inl’Agrimercato di fo rivolgersi presso gli Uffici Zona. Largo Leonardi». CONVENZIONE CON IL NOTAIO CIGLIANO Ballarè, Paladini e Bosio aderiscono all'Albo Consumatori di Campagna Amica - Nelle foto: l'Agrimercato di Novara in largo Leonardi Brindisi con il latte 100% Italiano Novara-Vco • NOTIZIE DAL TERRITORIO CAMPAGNA AMICA E AGRIMERCATO INTERVENGONO ALLA 41° MARATONA DELLA VALLE INTRASCA CAMPAGNA AMICA ARRIVA IN VALLE CANNOBINA NOVARA-VCO - Campagna Amica e l'Associazione Agrimercato sono tra gli sponsor della 41a Maratona della Valle Intrasca, che si svolgerà dal 5 al 7 giugno prossimi. Programma intenso, che anticipa la maratona già con gli eventi di venerdì 5 giugno, con l'inaugurazione della terza "Festa della Montagna... al lago" e con la conferenza stampa di presentazione della maratona stessa, a Verbania in piazza Ranzoni. Sabato 6 si prosegue nel pomeriggio con la "Sgambettata dei bambini in gamba", una corsa per le vie del centro storico con i bambini delle scuole di Verbania. Alle 18, consegna pettorali e pacchi gara e, mezz'ora dopo, concerto con l'orchestra Giovani musicisti ossolani del maestro Alberto Lanza e 'aperitivo in piazza'. Alle 21, concerto con il gruppo musicale 'Folkamiseria'. Domenica 7, la maratona parte alle 8, la "maratonina" un quarto d'ora dopo. Pranzo con gli atleti alle ore 12 e, alle 15, la premiazione. Nella foto, l'azienda Pietro e Renzo Minoletti di Traffiume riceve dalla presidente di sezione Piera Perli la targa di accreditamento a Campagna Amica: si tratta della prima impresa agricola accreditata nel territorio della Valle Cannobina. pag. 29 Il Corsivo Agroalimentare pag. 30 • di JACOPO FONTANETO, resp. comunicazione Expo sia utile anche a ridurre lo spreco di cibo: la Carta di Milano deve essere solo un punto di partenza direttore editoriale e amministrativo: Marco Chiesa direttore responsabile: Jacopo Fontaneto e-mail della redazione: [email protected] direzione, redazione, amministrazione: piazza Zumaglini 14 - Vercelli Recapiti telefonici: 0161.261600 Recapito fax: 0161.217784 redazione di Novara Vco: via XX Settembre, 38 - Novara Recapiti telefonici: 0321.674211 Recapito fax: 0321.674200 Fotocomposizione ed impaginazione a cura del nostro Settore Grafico Generazione CTP e Stampa: Tipografia Italgrafica, via Verbano 146, Novara Il giornale è iscritto registrato al Tribunale di Novara, aut. n° 62 del 5-11-2002 Non si garantisce la restituzione del materiale inviato Abbonamento annuo: euro 6 Pagamento dell’abbonamento assolto contestualmente al versamento della quota associativa a Coldiretti U n terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate che sarebbero ampiamente sufficienti a sfamare la popolazione che soffre di fame. Dati che fanno riflettere sulla necessità di ripensare e riorganizzare il sistema ciboconsumi a livello generale. Principi che si rispecchiano nella presentazione della Carta di Milano da parte del ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina. 805 milioni di persone (una su dieci) nel mondo non ha ancora cibo sufficiente mentre gli sprechi alimentari hanno raggiunto le 670 milioni di tonnellate nei paesi industrializzati e le 630 milioni di tonnellate in quelli in via di sviluppo. Ogni anno, il cibo che viene prodotto, ma non consumato, utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra. La lotta alla fame si combatte anche intervenendo con una più attenta gestione e distribuzione della produzione agricola ed alimentare. In Italia sei cittadini su dieci (60%) hanno diminuito o annullato gli sprechi domestici nel 2014 secondo una tendenza favorita dalla crisi ma molto resta da fare con ogni italiano che ha comunque buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Tra chi ha tagliato gli sprechi il 75% fa la spesa in modo piu’ oculato, il 56% utilizzando gli avanzi nel pasto successivo, il 37 riducendo le quantità acquistate, il 34% guardando con più attenzione la data di scadenza e l’11% donando in beneficenza. La tendenza a ridurre gli sprechi cresce anche fuori dalle mura domestiche con un italiano su tre (33%) che quando esce dal ristorante non ha problemi a portarsi a casa gli avanzi con la cosiddetta “doggy bag” anche se tra questi, solo il 10% lo fa regolarmente, mentre il 23% solo qualche volta, secondo l’indagine indicativa on line condotta dal sito www.coldiretti.it dalla quale si evidenzia, peraltro, che una fetta rilevante della popolazione (24%) quando va a mangiare fuori lascia sulla tavola gli avanzi semplicemente perché si vergogna di chiederli. La ristorazione italiana comunque si attrezza e in un numero crescente di esercizi, per evitare imbarazzi, si chiede riservatamente al cliente se desidera portare a casa il cibo o anche le bottiglie di vino non finite e si mettono a disposizione confezioni o vaschette ad hoc. La Carta di Milano riconosce anche un altro aspetto fondamentale, che è quello della 'riconoscibilità' dell'origine del ci- bo: occorre tradurre in responsabilità politiche gli importanti contenuti legati al riconoscimento dell’origine dei prodotti alimentari. La Carta, infatti, prevede tra l’altro l’impegno affinchè “il cibo un patrimonio culturale e in quanto tale di difenderlo da contraffazioni e frodi, proteggerlo da inganni e pratiche commerciali scorrette, valorizzarne origine e originalità con processi normativi trasparenti”. È ciò che sempre la Coldiretti ha chiesto e che ha portato l’Italia a svolgere un ruolo di avanguardia con un quadro normativo che proprio adesso la Commissione europea censura con una nuova richiesta di informazioni supplementari rivolte alle autorità italiane e la minaccia di aprire una procedura di infrazione sulla legge nazionale n.4 del 2011 che stabilisce, attraverso il rinvio a successivi decreti per filiere, l’obbligatorietà di indicare in etichetta il riferimento, il luogo di coltivazione o di allevamento degli ingredienti utilizzati nella preparazione dei cibi Forte degli stessi risultati della consultazione on line realizzata dal Ministero delle Politiche Agricole con il 96,5% dei partecipanti che ritiene necessario che l’origine debba essere scritta in modo chiaro e leggibile nell’etichetta, occorre rispondere alla Commissione Europea oltre che con motivate ragioni giuridiche, con l’appello ai principi della “Carta di Milano” in merito alla quale tutti hanno espresso ampio apprezzamento e condivisione ribadendo l’impegno a aver cura e consapevolezza della natura del cibo di cui ci nutriamo, informandoci riguardo ai suoi ingredienti, alla loro origine e al come è dove è prodotto, al fine di compiere scelte responsabili. 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