L`Iride Agricoltura 2000 - ed. NO-VCO N.5 2015

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L`Iride Agricoltura 2000 - ed. NO-VCO N.5 2015
PRIMO PIANO
IL MAXI EVENTO A MILANO
pag. 2
PRIMO PIANO
Agricoltura in primo piano
IL MAXI EVENTO A MILANO
• FILIERA LATTIERO CASEARIA
Prezzo del latte moltiplica
4 volte da stalla a scaffale:
Antitrust avvia un'indagine
I
l prezzo del latte fresco in Italia moltiplica più di quattro volte dalla stalla
allo scaffale, con un ricarico del 317
per cento con la spesa media per il
latte di alta qualità che è di 1,5 euro al litro sugli scaffali ma viene pagato agli allevatori in media 0,36 centesimi al litro che
non riescono più a coprire neanche i costi
per l’alimentazione con la chiusura negli
anni della crisi di una stalla su cinque e la
perdita di 32mila posti di lavoro.
A sottolinearlo è il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare
positivamente l’avvio dell’indagine conoscitiva sulla filiera lattiero-casearia da
parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che era stata sollecitata proprio dalla stessa Coldiretti nel corso
della manifestazione “un giorno da allevatore” promossa nelle principali piazze
italiane.
La Coldiretti e il Codacons avevano chiesto con un esposto di fare luce sugli abusi di dipendenza economica a danno dei
produttori di latte fresco all’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato
(Agcm) perché anche in Italia - sottolinea
Moncalvo - si registrano infatti i comportamenti scorretti nel pagamento del latte
agli allevatori che hanno portato prima in
Spagna ed poi anche in Francia alla condanna delle principali industrie lattiero
casearie, molte delle quali, peraltro, operano anche sul territorio nazionale.
In Francia l’Antitrust ha multato per un
importo di 193 milioni di euro 11 industrie lattiero casearie tra le quali Lactalis,
Laita, Senagral e Andros’s Novandie per
pratiche anticoncorrenziali dopo che il 5
marzo scorso era intervenuto anche l’Antitrust iberico che aveva annunciato multe
per un totale di 88 milioni di euro a gruppi
come Danone (23,2 milioni), Corporation
Alimentaria (21,8 milioni), Grupo Lactalis Iberica (11,6 milioni). Nel nostro paese
esiste - sostiene Moncalvo - un evidente
squilibrio contrattuale tra le parti che determina un abuso, da parte dei trasforma-
Expo 2015, l'apertura è imminente
IL GOVERNO INTANTO VARA
IL PACCHETTO 'SALVASTALLE'
Si afferma un principio rivoluzionario per assicurare una maggiore trasparenza
nella filiera attraverso l’obbligo di contratti scritti, della durata di dodici mesi, in cui
si vincolano gli acquirenti di latte crudo a corrispondere un prezzo che non vada
sotto ai costi medi di produzione dell’allevatori. È quanto afferma il presidente della
Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare positivamente i contenuti del decreto
agricoltura approvato dal Governo che raccoglie importanti misure sollecitate dalla
Coldiretti con la manifestazione “un giorno da allevatore”. Dal ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina e dall’intero Governo è arrivato un atto di grande
responsabilità determinante per il futuro delle 36mila stalle italiane e dei 180mila
posti di lavoro della filiera. Di fronte al rischio concreto di nuove multe nell’ultimo
anno di attuazione del regime delle quote latte per il superamento da parte dell’Italia del proprio livello quantitativo di produzione assegnato dall’Unione Europea è
stata prevista luna importante possibilità di rateizzazione senza interessi.
tori, della loro maggiore forza economica
sul mercato, con imposizione di condizioni ingiustificatamente gravose.
«I prezzi praticati dagli operatori a valle della filiera del latte fresco sono iniqui e
gli allevatori - precisa Moncalvo - manifestano evidenti segni di difficoltà perché
non riescono a coprire neanche i costi di
produzione». In questo contesto un ruolo
importante avrà il decreto agricoltura approvato dal Governo su proposta del ministro delle Politiche Agricole Maurizio
Martina che raccoglie importanti misure sollecitate dalla Coldiretti ed in cui si
dispone, nel rispetto del principio della
buona fede e della correttezza, e per assicurare una maggiore trasparenza nella filiera l’obbligo di contratti scritti, della
durata non inferiore a dodici mesi, in cui
si vincolano gli acquirenti di latte crudo
a corrispondere un prezzo che non vada
sotto ai costi medi di produzione del prodotto oggetto del contratto.
Importanti sono anche le misure di rafforzamento del contrasto alle pratiche sleali
di mercato con l’intervento dell’Antitrust
attraverso il monitoraggio dei costi medi
di produzione del latte crudo e le segnalazioni dell’Ispettorato repressione frodi
del Mipaaf (ICQRF) ma anche con l’inasprimento delle sanzioni per violazioni
delle prescrizioni dell’art. 62 che vengono innalzate da 3 mila fino a 50 mila euro. «In un momento difficile per l’economia
- conclude Moncalvo - dobbiamo portare
sul mercato il valore aggiunto della trasparenza anche nelle relazioni commerciali».
Il presidente Moncalvo a 'Un Giorno da Allevatore'
pag. 3
In Primo Piano
• AGRICOLTURA E TERRITORIO
pag. 4
EXPO: I PRODOTTI
DI NOVARA-VCO
GIÀ PROTAGONISTI
e Azalee prodotte nel Vco per
Airc e, poi, il riso 100% italiano
per la campagna di Focsiv: il
territorio del Novarese e del Vco
prende deciso il treno di Expo è partito e,
parlando di 'distanze ferrate', non sfugge
che a separare i confini delle nostre due
province ai siti di Rho-Pero siano qusi a
un tiro di voce Un'opportunità da non
mancare, dunque, sia per essere presenti
con i nostri territori e i prodotti che li distinguono, sia per fare conoscere le potenzialità del territorio delle nostre due province nel mondo, parlando ovviamente
in chiave agroalimentare.
Il Padiglione Coldiretti, per tutta la durata di Expo, sarà
crocevia di eventi
che
valorizzeranno il made in Italy
agroalimentare
e
biodiversità dell’agricoltura italiana,
di scena ad esempio anche con la
mostra delle specie
vegetali
antiche
che rischiavano di
andare perdute ed
ora invece colorano curiosamente la
spesa degli italiani e
offrono esclusive proprietà salutistiche e
nutrizionali, che sarà possibile conoscere
ed apprezzare.
La mostra dei “prodotti alimentari perfetti” nella loro specificità, che a rotazione settimanale saranno protagonisti
nelle diverse categorie del padiglione “No
farmers no party”. L’obiettivo è quello di
far conoscere la grande diversità del vero
Made in Italy alimentare che è stato salvato dall’omologazione grazie all’impegno degli agricoltori italiani.
Nel Padiglione della Coldiretti il 30 maggio prossimo saranno presenti i nostri
agricoltori per costruire un contatto diretto, vivo e concreto.
Contemporaneamente metteremo in
campo, anche in questo caso, un principio per noi basilare di democrazia economica, offrendo l’opportunità a una
L
molteplicità di aziende di far conoscere i
propri prodotti ed il lavoro necessario per
ottenerli.
Nel Padiglione verranno raccontati “i
primati” della nostra agricoltura, valorizzandone le “radici”, le premesse, le
storie, le scelte che li hanno generati, il
legame con il territorio, le persone che li
curano, i giovani che li rinnovano i territori e le biodiversità che li nutrono, le
tecniche, le innovazioni, le comunità che
alimentano. Anche promuovere i territori, come detto, è importante. Lo dimostra
il fatto che la spesa dei turisti stranieri
in Italia, secondo le ultime analisi diffuse da Confturismo/Istituto Piepoli, po-
Sommario
Prezzo del latte moltiplica 4 volte da stalla
a scaffale: Antitrust avvia un'indagine.........3
Il Governo intanto vara il 'salva stalle'..........3
Expo: i prodotti di Novara Vco già protagonisti...4
Expo 2015, il riso è subito al centro.................5
No Farmers No Party....................................6
Expo, gli italiani dicono no agli Ogm
e premiano gli acquisti in cascina.................7
Expo, iniziativa di Airc Coldiretti
con le azalee del Lago Maggiore...................8
Torino, anteprima Expo
con la giunta confederale..............................9
Agricoltura in breve.......................................11
TERRANOSTRA/CAMPAGNA AMICA
Una reputazione da difendere con regole
e legalità..................................................12
ALL'INTERNO: SPECIALE FIERA AGRICOLA DEL I MAGGIO
TECNICA E CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA
Tecnica - Agricoltura..................................13
Tecnica - Apicoltura..................................14
Tecnica - Florovivaismo..............................15
Tecnica - Normative...................................16
Tecnica - Zootecnia e Latte..........................18
Sicurezza e Impresa..................................18
Filiera Italiana Riso....................................19
Tecnica - Vitivinicoltura...............................20
Normative e Fisco.....................................23
Previdenza e Pensioni / Notizie Epaca.......25
Assicurativo.........................................26
NOTIZIE DAL TERRITORIO DI NOVARA-VCO
Agrimercato di Campagna Amica: evento
a Novara e a giugno apre a Domodossola.....28
Progetto Fiaba Verità con il patrocinio
della Coldiretti...........................................28
Campagna Amica e Agrimercato alla 41a,
Maratona della Valle Intrasca.......................29
Campagna Amica arriva in Valle Cannobina..28
Il Corsivo agroalimentare..............................30
Annunci economici......................................30
I NOSTRI RECAPITI
Rendering notturno dell'Albero della Vita
trebbe raggiungere i 40 miliardi di euro
nel 2015 con un aumento del 15% sotto
la spinta degli arrivi per l’Expo, insieme
all'attuale situazione di 'Euro debole'.
Coldiretti, come si suol diret, è 'sul pezzo'
anche in rapporto a questo aspetto e, per
far fronte alle richieste la ha messo a punto “Farmers for you” la prima App per
indicare ai visitatori italiani e stranieri dove dormire, mangiare o acquistare
prodotti direttamente dagli agricoltori in
oltre 10mila punti di Campagna Amica
in tutta Italia, comprese com'è ovvio le
due province di Vercelli-Biella.
Quella che Coldiretti schiera a Expo è
un'Italia fatta da oltre un milione e mezzo di agricoltori che ogni giorno producono il meglio del Made in Italy e che sono le
radici, il tronco e i rami dell’Albero della
Vita. Non a caso, il simbolo di Expo.
RECAPITO E INDIRIZZO
NOVARA, via XX Settembre 38/40
(E)
= Recapito Epaca
ORARI
orario ufficio sede
BIANDRATE, c/o Municipio
venerdì,11.15-13
CARPIGNANO S., p.zza Marconi 1
mercoledì, 8.30-11
NOVARA, c/o Anva
martedì, 14.30-15.30 (E)
CERANO, c/o Municipio
martedì, 8.30-11
NOVARA, c/o Studio Bosetto
mercoledì, 8-9.30 (E)
NOVARA, c/o Madonna Pellegrina
mercoledì, 10-11 (E)
GHEMME, c/o Municipio
mercoledì, 11-12.15 (E)
VESPOLATE, piazza Matteotti
venerdì, 8.45-10.45
BORGOMANERO, via dei Mille 24
BOGOGNO, c/o biblioteca com.
orario ufficio sede
martedì, 8.30-12
giovedì, 16-17.30
Solo Campagna Fiscale
MASSINO V., c/o Sala Patronati
1° e 3° giovedì, 15.15-16.30
NEBBIUNO, c/o Coop. Florcoop
1° e 3° giovedì, 14-15
NEBBIUNO, c/o Sala Fati
Solo Campagna Fiscale
SUNO, c/o Sala consiliare Comune
giovedì, 11-12
OLEGGIO, largo Bersglieri 1
orario ufficio sede
BARENGO, c/o Comune
1° e 3° martedì, 8.30-9.30
BORGO TICINO, c/o Comune
giovedì,14-15
BELLINZAGO N., c/o casa protetta
giovedì,15-16.15
DOMODOSSOLA, bg.ta Casa delle Rane 10
orario ufficio sede
MONTESCHENO, c/o Casa Riposo fraz. Sasso
ultimo lunedì mese,14-17
CRODO, c/o Municipio
2° martedì, 9-10.30
BACENO, c/o Municipio
2° martedì, 11-12
DRUOGNO, c/o Municipio
1° giovedì, 9-10
S. MARIA MAGGIORE, c/o Municipio
2° giovedì, 10-11
MALESCO, c/o Municipio
2° giovedì, 11-12
VERBANIA, via Rigola 44
orario ufficio sede
CANNOBIO, c/o palazzo mandamentale
2° venerdì, 9.30-11.30
OMEGNA, c/o Comunità Montana
martedì, 9-12
ARMENO, via Pariani 32
PRIMO PIANO
Agricoltura
IL MAXI EVENTO A MILANO
in Primo Piano
• NOVARA-VCO
EXPO 2015, IL RISO
È SUBITO AL CENTRO
AL PADIGLIONE COLDIRETTI
LANCIATA LA CAMPAGNA FOCSIV
'ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA'
NOVARA-VCO - C’era Fabrizio Rizzotti, risicoltore, intervenuto a rappresentare i
produttori italiani del vero riso made in Italy.
E c’erano, con lui, il presidente e il direttore
di Coldiretti Novara Vco, Federico Boieri e
Gian Carlo Ramella, a condividere con il
presidente nazionale Roberto Moncalvo e
con il presidente nazionale di Focsiv Gianfranco Cattai la serata di gala a Expo dedicata
alla campagna “Abbiamo RISO per una cosa
seria – La fame si vince in famiglia”, in collaborazione con Coldiretti e Fondazione Campagna Amica.
Presente anche l’assessore alle attività produttive del Comune di Novara Sara Paladini oltre al commissario del Parco del Ticino
Marco Avanza e una nutrita rappresentanza
di dirigenti e risicoltori di Coldiretti, tra cui
Cesare Tromellini, Niccolò Tega, Ilario Pieropan, Cesare Giarda, Sergio Bettolino e
Angelo Ballasina. A pochi giorni dall’inizio
di Expo sul tema “Nutrire il pianeta, energia
per la vita” e nell’Anno Europeo dello Sviluppo Sostenibile, è dunque partita 13a Campagna nazionale della Federazione degli Ordini
Cristiani Servizio Internazionale Volontario.
“Una gara di solidarietà alla quale Coldiretti, quale forza sociale del paese, non poteva
mancare, perché condivide gli obiettivi della
Campagna FOCSIV a sostegno dell’agricoltura familiare nei paesi del sud del mondo”
hanno sottolineato Boieri e Ramella.
“Occorre ripensare i sistemi alimentari mondiali e locali per garantire il diritto umano ad
un’alimentazione adeguata e liberare milioni
di persone dalla fame”,
La serata si è svolta presso il roof garden di
Palazzo Coldiretti ad Expo, alla presenza del
presidente nazionale di Coldiretti Moncalvo.
Le famiglie contadine sono protagoniste di
uno sviluppo rurale sostenibile e costitui-
La presentazione del riso italiano per Focsiv
Il riso italiano per Focsiv
scono un’efficace alternativa a quei sistemi
agroindustriali che spesso indeboliscono la
sicurezza alimentare.
Come detto, nel corso della cena – impreziosita dallo show-cooking di una delle grandi
firme della cucina nazionale, Giancarlo Perbellini – è intervenuto Fabrizio Rizzotti, che
ha parlato della produzione nel Novarese e
citando la strategicità del ‘vero riso italiano’
per il nostro futuro agroalimentare: ed è un
proscenio, quello di Expo, che può valorizzarlo anche fuori dai confini nazionali, ovvero nel mondo.
Concludono Boieri e Ramella: “Siamo orgogliosi della scelta effettuata da FOCSIV che ha
optato per la distribuzione di riso dei nostri
territori, proveniente dalla filiera FAI (Filiera
Agricola Italiana) per salvaguardare il Made
in Italy. Un riso che unisce il nord con il sud
del mondo e che permetterà di sostenere 30
progetti di 34 organismi che collaborano con
Focsiv, tutti volti allo sviluppo rurale e umano
per affermare un modello che Coldiretti ha
messo in vetrina a Expo”.
Nel Padiglione con il presidente Moncalvo
Lo chef Perbellini
Davanti al Padiglione Coldiretti
pag. 5
Agricoltura in Primo Piano
pag. 6
• EXPO 2015
NO FARMERS
NO PARTY!
EXPO PARTE COL BOTTO,
CI SONO I NOSTRI AGRICOLTORI
PER UN CONTATTO VIVO
E CONCRETO CON I VISITATORI
DEL GRANDE EVENTO MONDIALE
U
na enorme scritta “No farmers
no party” indica il padiglione
della Coldiretti, all’inzio del
Cardo sul lato opposto all’albero della vita di cui è promotrice, facilmente riconoscibile dai maxivolti di
veri agricoltori che tappezzano completamente le pareti esterne.
Nel Padiglione della Coldiretti saranno
presenti i nostri agricoltori per costruire
un contatto diretto, vivo e concreto con
i visitatori in un ambiente segnato dagli
odori, i colori, le luci, le asprezze e le
armonie della campagna italiana. Contemporaneamente metteremo in campo,
anche in questo caso, un principio per
noi basilare di democrazia economica, offrendo l’opportunità a una molteplicità di aziende di far conoscere i
propri prodotti ed il lavoro necessario
per ottenerli. Nel Padiglione verranno
raccontati “i primati” della nostra agricoltura, valorizzandone le “radici”, le
premesse, le storie, le scelte che li hanno generati, il legame con il territorio,
le persone che li curano, i giovani che
li rinnovano i territori e le biodiversità
che li nutrono, le tecniche, le innovazioni, le comunità che alimentano.
Una enorme scritta “No farmers no party” indica il padiglione della Coldiretti, all’inizio del Cardo sul lato opposto
all’albero della vita di cui è promotrice,
facilmente riconoscibile dai maxivolti
di veri agricoltori che tappezzano completamente le pareti esterne. Una rappresentazione unica che vuole essere il
giusto riconoscimento al lavoro di 2,5
miliardi di produttori che nel mondo si
impegnano quotidianamente per cercare di garantire cibo per tutti e tutelare la
qualità e la sicurezza ambientale.
Non c’è Expo, non c’è cibo e non c’è
vita senza il duro lavoro nelle campagne. Le immagini degli agricoltori italiani raccolte lungo tutta la penisola
testimoniano il giusto orgoglio di una
professione che ha la responsabilità di
nutrire il mondo. Un spaccato di verità
che caratterizza la presenza della Coldiretti anche all’interno del padiglione
dove i visitatori possono vivere l’esperienza di una full immersion nella campagna che coinvolge tutti i sensi: vista,
olfatto, udito, tatto e gusto. L’obiettivo
è quello di raccontare il legame tra la
società italiana e i suoi agricoltori, soffermandosi sul molteplice ruolo che essi
svolgono: produttori di beni, custodi
della bellezza della campagna italiana, innovatori, propulsori delle comunità locali, protagonisti dell’economia del
made in Italy che crea ricchezza e lavoro per tutti. Dentro il padiglione della
Coldiretti i produttori sono dunque presenti in prima persona per costruire un
Tipicità a Expo
L'inaugurazione del Padiglione Coldiretti
contatto diretto, vivo e concreto con i
visitatori in un ambiente segnato dagli
odori, i colori, le luci, le asprezze e le
armonie della campagna italiana.
«Gli agricoltori sono il motore dell’Expo ma manca un adeguato riconoscimento economico e sociale al lavoro
nei campi» ha affermato il presidente
della Coldiretti Roberto Moncalvo nel
sottolineare che «tra i paradossi che
dovrà affrontare l’Expo c’è il fatto che
tra le oltre 800 milioni di persone che
nel mondo soffrono la fame molti sono
agricoltori, a causa degli effetti di una
globalizzazione senza regole che favorisce lo sfruttamento e la speculazione
sul cibo».
Agricoltura in Primo Piano
• EXPO 2015
EXPO, GLI ITALIANI DICONO NO AGLI OGM
E PREMIANO GLI ACQUISTI IN CASCINA
RHO-PERO - Sono stati presentati a Expo i dati del V Rapporto: “Gli italiani e l’agricoltura” con un focus su “Commercio
globale e agricoltura multifunzionale” durante il convegno sul
tema: “L'agricoltura che sconfigge la crisi. La sfida della multifunzionalità dal 18 maggio 2001” organizzato dalla Fondazione UniVerde e da Coldiretti. All’incontro sono interventi Roberto
Moncalvo, Presidente Nazionale Coldiretti ed Alfonso Pecoraro
Scanio, Presidente Fondazione UniVerde.
Ad illustrare il rapporto è stato Antonio Noto, Direttore IPR Marketing, che ha segnalato come i dati indichino che per gli italiani
c’è poca attenzione per l’agricoltura nel nostro Paese e che la
condizione dei coltivatori negli ultimi anni sia peggiorata, soprattutto a livello economico. La percezione è che gli addetti al settore
guadagnano molto poco per la loro attività. L’85% del campione
di riferimento ritiene che gli agricoltori svolgono un ruolo importante nella protezione dell’ambiente perché mantengono in vita
una tradizione che altrimenti si estinguerebbe, proteggendo il
territorio contro il dissesto idrogeologico. Per l’86% dovrebbero
ricevere un incentivo economico per la loro attività a servizio
dell’intera collettività.
Riguardo ai prodotti agricoli, il 43% degli italiani dichiara che,
quando possibile, preferisce acquistarli direttamente in fattoria e
rispetto a quelli provenienti da altri Paesi ne apprezza il gusto e
il sapore. Il 60% non ha dubbi nel ritenere quelli freschi molto più
sicuri rispetto a quelli trasformati o industriali. L’84% si fiderebbe
di più della qualità acquistandoli direttamente dal produttore o
coltivatore, il 69% in un negozio tradizionale e il 64% al mercato rionale.
L’attenzione verso i prodotti agricoli freschi si conferma anche
nella scelta del ristorante. Il 90% apprezza che nel menù siano
indicati prodotti di stagione e a km 0.
Sull’uso degli ogm in agricoltura gli italiani non hanno dubbi e
il 73% si dichiara contrario. Il 90% vorrebbe delle etichette che
indicassero chiaramente prodotti ogm free in modo da poter scegliere consapevolmente. Anche per i cosmetici il 44% gradisce
di più quelli naturali provenienti da agricoltura biologica. «L'agricoltura multifunzionale - dichiara Alfonso Pecoraro Scanio -,
che è sempre più sociale e ambientale, dà molto all'Italia e merita di ricevere di più. I risultati del V Rapporto mostrano come gli
Italiani amino la nuova agricoltura, cresciuta in questi anni che
dà sempre più lavoro anche ai giovani, e chiedono alle istituzioni una maggiore considerazione per questo settore».
La grande scritta sull'esterno del Padiglione
Eventi al roof garden
Prodotti tipici e specialità in primo piano
pag. 7
Novara-Vco
pag. 8
• NOTIZIE DAL TERRITORIO
Expo: l’iniziativa Airc-Coldiretti
con le azalee del Lago Maggiore
DISTRIBUITE IL 10 MAGGIO IN OCCASIONE DELLA FESTA DELLA MAMMA
imbolo tipico della Festa della Mamma, anche quest’anno l’azalea è stata distribuita domenica 10 maggio,
nelle piazze italiane, dall’Associazione Italiana per la
Ricerca sul Cancro ed aiuterà a sostenere i progetti di
ricerca sui tumori femminili.
Con una novità importante: la presenza delle azalee made in
Italy grazie all’accordo stipulato da Coldiretti con AIRC: le piante provengono, infatti, da un ciclo produttivo tutto italiano, di
almeno un anno, e “Firmato Agricoltori Italiani” (FAI), come ha
sottolineato Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti, durante
la conferenza stampa di presentazione che si è tenuta il venerdì
precedente ad Expo presso il padiglione Coldiretti.
È un progetto che, ispirato ai valori di Coldiretti, sposa una
nobile causa per Airc, fa crescere le piccole realtà e gradualmente il territorio, apportando innovazioni, idee fresche e nuovi
propositi per gli imprenditori e le loro famiglie.
«Un orgoglio per il Piemonte poiché le aziende coinvolte in questo progetto di filiera sono del distretto florovivaistico del Lago
Maggiore. Sostenere un così importante progetto con le piante
Made in Piemonte è un ulteriore segnale di quanto Coldiretti
sia davvero una forza sociale», ha commentato Delia Revelli
presidente di Coldiretti Piemonte.
Il distretto floricolo del Lago Maggiore conta oltre 200 aziende
su una superficie di 450 ettari, di cui 335 coltivati a pieno campo e la restante parte costituita da strutture protette come tunnel
caldi e freddi, ombrai e serre. Annovera oltre 600 addetti per
le produzioni di azalee, camelie e rododendri.
Il progetto, nato da due anni, mira a produrre 100 mila piante
in sei anni e vuole far crescere il territorio, su cui si sviluppa il
distretto floricolo, al fine di dare nuove possibilità alle aziende
del settore.
Serve
ancora
molta energia per
portare avanti l’attività e lavoriamo
per coinvolgere
anche altre imprese florovivaistiche
nella filiera.
S
Camelia 100% Italiana
L’AZALEA
Di origine orientale, è un arbusto che si è ben
adattato ai nostri
climi fin dall’Ottocento, trovando
sulle sponde del
Lago Maggiore
e nell’Alto Novarese un habitat
di insediamento
ideale.
Ideale per la coltivazione in vaso,
grazie al ridotto apparato radicale.
La fioritura della camelia varia a seconda delle aree climatiche,
in ogni caso il periodo più abbondante è a metà primavera, fra
aprile e maggio. Esistono anche varietà precoci che fioriscono,
in casa, anche durante l’inverno.
A Expo per la presentazione delle Camelie made in Italy per Airc con il presidente Moncalvo
PRIMO PIANO
Piemonte
NOTIZIE IN BREVE
pag. 9
TORINO, ANTEPRIMA EXPO
CON LA GIUNTA CONFEDERALE
L'
appuntamento dell’Expo è
stato anticipato in Piemonte
da una giornata che ha accolto l’intera giunta confederale,
in occasione del ‘Vitellone Day’, lo scorso
aprile.
Un’occasione per ribadire la necessità di
concludere al più presto il percorso per
ottenere il riconoscimento dell’ Indicazione Geografica Protetta per la carne di Vitellone Piemontese per sostenere la tutela
comunitaria della più importante razza
bovina da carne italiana per consistenza
numerica.
Non è solo quindi una necessità per difendere la vera “battuta al coltello” ma anche
per tutelare un patrimonio unico del Made in Italy dal punto di vista della biodiversità, dell’ambiente e dell’economia con
la razza bovina piemontese che conta oltre 350 mila capi con 6 mila aziende impegnate nell’allevamento, sia tradizionale
sia legato al pascolamento in alpeggio garantendo, così, il presidio delle montagne
e dei territori svantaggiati.
Annualmente sono impiegati oltre 15 mila addetti per un fatturato che, per il solo
allevamento, vale oltre 500 milioni di Euro
e per l’intera filiera, comprendente la logistica, il trasporto, la mangimistica, la macellazione ed il sezionamento, raggiunge
il miliardo e 30 milioni di euro.
A sostegno dell’iniziativa è stato realizzato
un mercato speciale di Campagna Amica
con formaggi, yogurt, salumi, miele, vino,
olio, frutta, verdura, riso, piante ed anche
agridetergenti: tanti i prodotti che hanno
dato colore e profumo alla piazza dove la
degustazione della Piemontese è stata allietata dalle note provenienti dal vicino
conservatorio.
A sostegno dell'iniziativa
è stato realizzato un mercato
speciale di Campagna Amica
con formaggi, yogurt,
salumi, miele, vino, olio,
frutta, verdura, riso, piante
ed anche agridetergenti:
tanti prodotti che hanno dato
colore e profumo alla piazza
L'evento a Torino
In occasione del 'Vitellone
Day' lo scorso aprile
con il presidente nazionale
Roberto Moncalvo,
con l'allestimento a Torino
di un mercato speciale
di Campagna Amica
PRIMO PIANO
Agricoltura
inINbreve
NOTIZIE
BREVE
pag. 11
EFSA AGGIORNA LA BANCA DATI
SUI CONSUMI ALIMENTARI
L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) aggiorna la sua banca
dati sui consumi alimentari: saranno 100mila le persone monitorate in 23
Stati membri, in grado di restituire una fotografia accurata di come mangiano
i cittadini dell’Unione. Dati preziosi, da utilizzare per valutare l’esposizione a
sostanze tossicologicamente attive (come contaminanti ambientali, metalli pesanti, residui fitosanitari) e in modo da garantire le stime più precise possibili.
Dati che permettono ai valutatori del rischio di calcolare l'esposizione dei consumatori a tali pericoli. La nuova banca dati ora comprende anche il gruppo
dei lattanti, mentre si allarga la platea di Stati membri che hanno fornito dati
sui bambini dai 3 ai 10 anni (da 14 a 19 paesi), sugli adolescenti dai 10 ai
18 anni (dai 12 ai 19 paesi). I paesi che hanno fornito informazioni sul gruppo degli anziani a loro volta sono cresciuti da 9 a 15, e 6 Stati membri hanno
fornito dati più recenti. Ma non solo i dati che coprono i vari gruppi anagrafici
sono aumentati. E’ aumentata anche la precisione del sistema di classificazione dei dati, che consentirà di effettuare valutazioni dell'esposizione più
precise e sofisticate, tanto che l’Organizzazione mondiale dell’alimentazione
e dell’agricoltura (FAO) e l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ad
adottare il sistema EFSA come base per un sistema a scala mondiale.
CRESCONO DEL 12,2% I PREZZI
DELLA VERDURA
A frenare la deflazione ha contribuito il balzo del 12,2% dei prezzi della
verdura rispetto allo scorso anno dovuto all’andamento stagionale ma anche
l’aumento del prezzo dell’olio che sale del 4,8% a causa del drammatico calo
produttivo a livello nazionale. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare
i dati sull’andamento dell’inflazione in Italia ad aprile che evidenziano anche
un aumento medio dell’uno per cento degli alimentari che influenza il carrello
della spesa. L’andamento dei prezzi è accompagnato da una inversione di
tendenza sul lato dei consumi. Dopo sei anni consecutivi di riduzione i consumi sono previsti in aumento nel 2015 con il ritorno della fiducia sui mercati.
EURO DEBOLE FAVORISCE IL BOOM
DELL'EXPORT MADE IN ITALY NEGLI USA
Aumento record delle esportazioni made in Italy negli Stati Uniti dove fanno
segnare un incremento del 48,5% sotto la spinta del tasso di cambio euro/
dollaro favorevole. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai dati Istat sul
commercio estero a febbraio 2015 che rispetto allo scorso anno evidenziano
complessivamente a livello mondiale un amento del 3,7% ma l'incremento è
addirittura il doppio per l'alimentare (+5%). La maggiore competitività per Il
tasso di cambio favorevole è dunque una opportunità per sostenere la ripresa
economica nell’attuale fase di stagnazione dei consumi interni. Un sostegno
importante anche per il settore agroalimentare che realizza fuori dall’Unione
Europea circa un terzo del valore delle esportazioni con gli Usa che sono il
primo mercato di sbocco extraUe.
Per la prima volta l’export agroalimentare made in Italy in Usa ha superato nel
2014 i 3 miliardi di euro e il vino è il prodotto italiano più apprezzato dagli
americani per un valore di 1,1 miliardi di euro.
NASCE A PARIGI LA COALIZIONE SALVA CLIMA
Il 7 maggio scorso, attraverso la firma di un documento di intenti condiviso
da 50 associazioni, tra cui Coldiretti, ha preso vita la Coalizione italiana
"Parigi 2015: mobilitiamoci per il clima". L’obiettivo dell’iniziativa è quello
di contrastare i cambiamenti climatici dando vita ad iniziative e mobilitazioni
comuni e diffuse
Orzo
CAMPAGNA
CEREALICOLA,
ECCO LE PRIME
STIME PRODUTTIVE
ROMA - Oltre quattro milioni di tonnellate di grano duro, 2,9 di tenero, quasi
900 sia per l'orzo che per il mais. E’ il
quadro che emerge dalle stime effettuate
dall’Istat sulla stagione cerealicola 2015,
a circa un mese dall’inizio delle operazioni di raccolta. I numeri sono stati presentati nel corso di un incontro con Coldiretti svoltosi al ministero delle Politiche
agricole. Le superfici a grano duro crescono del 2,9 per cento, per una superficie di quasi 1,3 milioni di ettari, mentre il
tenero accusa un calo del 7,6 per cento,
scendendo a quota 586mila ettari. Sulla base delle stime di resa, il raccolto di
grano duro dovrebbe ammontare a 4,1
milioni di tonnellate, mentre quello tenero
si attesterà sui 2,9 milioni di tonnellate.
Considerati anche gli stock, la disponibilità totale è, rispettivamente, di 5,1 e 3,5
milioni di tonnellate.
In salita anche l’orzo. Dalla campagna
2015 se ne attendono 877mila tonnellate, da una superficie coltivata che è salita
a quota 233mila ettari (+3,6 per cento).
Nel comparto mais c’è stata, invece, una
riduzione negli investimenti produttivi,
con 870mila ettari, il 7 per cento in meno
rispetto alla campagna precedente. La
soia, infine, dovrebbe vedere una produzione stimata di 1,1 milioni di tonnellate,
per una superficie stimata di 233mila ettari, sulla cui entità precisa i pareri non
sono però unanimi. Un’analisi più dettagliata sarà effettuata a fine luglio, con
l’arrivo dei dati produttivi.
Campagna
AgricolturaAmica
Movimenti
sociale
pag. 12
10
OBIETTIVI
STRATEGIE
• LA
NUOVAE LEGGE
REGIONALE
N
egli scorsi mesi, Fondazione
Campagna Amica ha tenuto incontri sul territorio dedicati alla messa in sicurezza
della Rete e soprattutto all’importanza
della credibilità e della responsabilità.
Concetti centrali per la crescita del nostro progetto che si legano strettamente
al grande valore aggiunto che ci viene dalla reputazione acquisita in questi
anni a tutti i livelli.
Le bandiere di Campagna Amica rappresentano oggi per i consumatori un
vero e proprio “marchio di fiducia”,
una garanzia che il cibo proposto sotto
queste “insegne” è italiano al cento per
cento, fatto dagli agricoltori, buono, di
qualità, e sostenibile.
Una reputazione talmente elevata che
talvolta capita, nei centri di alcune
grandi città, di vedere commercianti
ambulanti esporre illecitamente il “giallo” sui loro banchi, pur non essendo imprenditori agricoli.
Questa considerazione che ci siamo
guadagnati con il lavoro svolto è un patrimonio di tutte le imprese appartenenti
alla Rete e, come tale, da tutte va salvaguardato.
Ciò è necessario per evitare che possano essere messe in discussione la credibilità e la reputazione di tutto il sistema,
del progetto della Filiera Agricola Italiana di Coldiretti, la fiducia del consumatore e di conseguenza il reddito
delle imprese che negli anni e con fatica hanno saputo valorizzare la propria
produzione aziendale e con essa tutta
la produzione italiana.
Occorre dunque che ognuno di noi, attori e protagonisti della Rete di Campagna Amica, si assuma con rigore
e coerenza le proprie responsabilità,
impegnandosi a rispettare tutto quanto Coldiretti con Campagna Amica ha
messo e metterà in campo per continuare a dare dignità, centralità e reddito
all’agricoltura italiana.
Il percorso è nato con il Patto con il
Consumatore, in cui ci siamo impegnati
ad essere leali, corretti e trasparenti nei
confronti della società intera. Abbiamo
Produttori di Campagna Amica
Una reputazione
da difendere con
regole e legalità
portato le nostre aziende sui giornali,
sulle tv, all’attenzione delle istituzioni,
e mostrato a loro il bello dell’agricoltura, costruendo un patrimonio enorme di
credibilità e reputazione. Ma basterebbero pochi scivoloni per perdere tutto. Il
comportamento scorretto di pochi “furbi” potrebbe rimettere tutto in discussione. Non possiamo pensare che “tocchi
a qualcun altro”: tutti abbiamo il dovere
di tutelare la nostra Rete per continuare a “crescere in sicurezza”, con coerenza e responsabilità. La coerenza di
chi concretamente crede nel proprio la-
voro e lo dimostra con le azioni quotidiane, e la responsabilità di chi valuta
attentamente ogni comportamento, facendo quanto è nelle proprie possibilità
per dare un contributo positivo alla realizzazione del Progetto di Campagna
Amica: un progetto di tutti.
La nostra direzione è stata chiaramente
tracciata dal presidente nazionale Roberto Moncalvo in conclusione del Forum di Cernobbio: “Regole, legalità,
risorse: sono queste le tre parole fondamentali che continueranno ad ispirare
l’azione della Coldiretti”.
Tecnica - Agricoltura
• resp. Caa Coldiretti: LORENZO ROLANDO
pag. 13
Domanda Pac, definita
la proroga al 15 giugno
L
a Conferenza Stato-Regioni ha
approvato il decreto del Ministero
delle Politiche agricole di proroga
della domanda Pac al 15 giugno
2015. Inoltre è stato pubblicato sulla G.U. dell’Ue del 12 maggio 2015
anche il regolamento di esecuzione
2015/747 della Commissione che prevede la proroga dell’ultimo giorno utile
per la presentazione della domanda
dal 15 maggio al 15 giugno per il solo
2015.
La proroga riguarderà sia le domande
di aiuto per i pagamenti diretti sia le
domande di pagamento dello sviluppo rurale per le misure collegate alla
superficie.
La modifica approvata
prevede che la data per le modifiche
alla domanda unica o alla domanda di
pagamento passi dal 31 maggio al 15
giugno, facendola coincidere con il ter-
mine ultimo di presentazione della domanda unica 2015 (15 giugno 2015).
In sostanza è stata eliminata la possibilità di modifica delle domande senza l’applicazione della penalità nei 15
giorni successivi alla scadenza della
domanda. Rimane invariata la possibilità di presentazione delle domande
tardive con l’applicazione di penalità
(1% per ogni giorno di ritardo) nei 25
giorni successivi l’ultimo giorno utile
per la presentazione della domanda
corrispondente.
Il decreto Mipaaf, ora alla firma del ministro prevede che per l’anno 2015, i
termini stabiliti dall’articolo 7, comma
1, e dall’articolo 12, comma 4, del decreto del ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 18 novembre
2014, sono posticipati al 15 giugno
2015. Per l’anno 2015, le modifiche
alla domanda unica, apportate ai sensi
dell’articolo 15 del regolamento (UE) n.
809/2014, sono comunicate per iscritto all’organismo pagatore competente
entro il 15 giugno 2015.
Il termine stabilito dall’articolo 28,
comma 3 del decreto del ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 18 novembre 2014, è posticipato
al 15 ottobre 2015. Per l’anno 2015,
le Autorità di gestione dei programmi
di sviluppo rurale possono posticipare
il termine per la presentazione delle
domande relative alle misure a superficie e all’indennità compensativa fino
al 15 giugno 2015. Sempre per l’anno
2015, il termine per l’aggiornamento
del fascicolo aziendale è fissato al 15
giugno 2015.
Maggiori informazioni presso gli uffici
zona Coldiretti sul territorio.
RISO, LE AUTORIZZAZIONI STRAORDINARIE
DELLE SOSTANZE ATTIVE PER IL DISERBO
Il ministero della Salute ha approvato l’autorizzazione straordinaria di alcune sostanze attive in relazione al diserbo del riso
e, in particolare:
• in data 5 marzo l’autorizzazione straordinaria all’impiego
per 120 giorni, dal 1° aprile al 29 luglio 2015 per la sostanza attiva propanile
• in data 4 marzo 2015 l’autorizzazione straordinaria all’impiego per 120 giorni, dal 1° aprile al 29 luglio 2015 per la
sostanza attiva pretilaclor;
• in data 9 aprile 2015 l’autorizzazione straordinaria all’impiego per 120 giorni, dal 9 aprile al 6 agosto 2015 per la
sostanza attiva quinclorac.
Considerato che le sostanze attive sopracitate erano già autorizzate dalle norme tecniche di produzione integrata nelle scorse campagne agrarie per il contenimento di giavoni, riso crodo,
etantere, alisime, zigoli e quadrettone, è autorizzato l’impiego
sulla coltura del riso ad eccezione delle aree risicole piemontesi
classificate come siti della rete ecologica europea Natura 2000
definite come Sic e Zps delle sostanze attive. Si rammenta ancora che possono essere impiegati esclusivamente i formulati
che hanno ottenuto tale autorizzazione che viene riportata in
etichetta.
Risaie in sommersione
Tecnica - Apicoltura
pag. 14
• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI
Anagrafe apistica
è ai nastri di partenza
C
on un decreto recentemente pubblicato, il ministero della Salute ha
approvato in via definitiva il manuale per la gestione dell'anagrafe apistica, di cui agli apicoltori è stata già
data comunicazione via lettera da Coldiretti, con l'invito a rivolgersi presso gli uffici
zona.
A partire dal corrente anno, l'anagrafe
delle api, già prevista con un decreto nel
2009, è divenuta finalmente operativa. Si
tratta di uno strumento innovativo che prevede l'obbligo, per tutti gli apicoltori, di provvedere direttamente o tramite delega alla
registrazione della loro attività sul portale
del sistema informativo veterinario.
Operatori delle Asl, apicoltori e associazioni di categoria potranno dunque accedere all'anagrafe per registrare l'attività
svolta, comunicare una nuova apertura o
una cessazione, specificare la consistenza
degli apiari, il numero delle arnie o le loro
movimentazioni per compravendita. Tutti i
soggetti che possono accedere all'anagrafe
dovranno essere in possesso di un certificato di autenticazione digitale conforme alle
specifiche della Carta nazionale dei servizi. Tuttavia, agli apicoltori è data facoltà di
provvedere a quanto previsto direttamente
o per il tramite delle associazioni di categoria. Tutti gli apicoltori, proprietari o detentori di alveari, a prescindere dalla loro
personalità giuridica, quand'anche detentori temporanei di alveari, sono dunque tenuti
a registrare la propria attività nell'anagrafe.
A seguito della registrazione, a tutti verrà
assegnato un codice identificativo che costituirà la chiave unica di accesso al sistema necessaria per ogni comunicazione di
eventi legati all'anagrafe. Ulteriore obbligo
a carico degli apicoltori sarà l'apposizione,
presso ogni apiario, di un cartello riportante il codice univoco identificativo, cartello la
cui dimensione minima dovrà essere pari
al formato A4, che dovrà essere di colore
bianco e riportare la scritta "anagrafe apistica nazionale - decreto ministeriale 4 dicembre 2009".
Lotta Athenia tumida
C
on nota circolare del ministero della Salute, sono state fornite alle
Regioni le indicazioni per la messa
a punto del piano di sorveglianza
2015 per la ricerca di Athenia Tumida anche
al fine di tutelare i territori non colpiti dall'infestazione.
Secondo i criteri di selezione degli apiari, il
piano di attività si articola in due distinti capitoli: 1) controllo clinico condotto presso apiari
stanziali individuati con criterio random; 2)
controllo clinico condotto presso apiari selezionati sulla base del rischio: relativamente
al punto 1, saranno da campionare 2 apiari
rispettivamente per le province di Vercelli,
Biella e Novara e 3 per Verbania. Per quanto
riguarda il punto B, le Asl terranno conto di
questi criteri: apiari che hanno effettuato attività di nomadismo fuori regione; apiari che
ricevono materiale biologico da altre regioni;
apiari ritenuti a rischio.
BANDO 2015 - PRESTITI DI CONDUZIONE
PER IMPRENDITORI AGRICOLI
La Regione si appresta a riaprire i
termini per la presentazione delle domande per ottenere contributi sugli
interessi per l'accensione di prestiti
di conduzione. Per questa tipologia
di contributi, la Regione ha stanziato
330 mila euro, il contributi a carico
dell'ente medesimo è fissato nell'1%
per le imprese ubicate in zona di pia-
nura o di collina e nell'1,5% per quelle
ubicate in zona di montagna; nel caso
in cui almeno il 50% dell'importo del
prestito sia assistito da garanzia prestata da Confidi, il contributo sarà aumentato di 0,30 punti percentuali. Si terrà
conto dell'ordine cronologico dell'inoltro telematico delle domande e, nel caso
in cui le risorse non fossero sufficienti a
finanziare tutte le richieste pervenute,
saranno applicate le seguenti priorità:
finanziamento fino al 100% dell'importo di prestito di conduzione agevolato relativo all'esercizio precedente,
che potrà essere ridotto fino al 50%
in caso di carenza di risorse; finanziamento fino al 50% dell'importo del
prestito richiesto da nuovi beneficiari.
Tecnica - Florovivaismo
• resp. Caa Coldiretti: LORENZO ROLANDO
pag. 15
Florovivaismo: accordo
fitosanitario con la Turchia
PREOCCUPAZIONE
PER IL VIA LIBERA
AL PRIMO FIORE
BIOTECH IN EUROPA
L'
accordo di cooperazione fitosanitaria con la Turchia
annunciato dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, fortemente sostenuto dalla Coldiretti, è
fondamentale per la crescita del settore florovivaistico
italiano che, con un saldo attivo di 180 milioni di euro nel 2014,
nonostante la crisi economica che ha contratto i consumi, può rilanciarsi anche in vista del prossimo Expo florovivaistico del 2016
che si terrà proprio in Turchia, ad Antalya.
Lo afferma Coldiretti stessa nel rilevare che con la sigla del protocollo si è concretizzato un passaggio importante ed atteso, dopo la
visita degli ispettori fitosanitari turchi in Lombardia e in Toscana
dello scorso anno, vista la crescita di questo importante mercato
di sbocco, particolarmente interessante per le piante italiane.
Negli ultimi dieci anni le esportazioni di prodotti florovivaistici
italiani, soprattutto piante ed arbusti da esterni, sono passate dai
10,6 milioni di euro del 2005 a 19 milioni di euro del 2014.
Le piante italiane sono particolarmente apprezzate in Turchia, un
Paese che registra uno sviluppo economico importante, con una
tradizionale attenzione ai giardini ed al verde.
Una crescita importante dell’export italiano che rischiava di essere frenata da problemi legati a differenti interpretazioni delle
norme fitosanitarie.
Il sistema produttivo nazionale, in base ai risultati dell’ultimo
censimento dell’agricoltura, può contare in Italia su circa 20.500
aziende florovivaistiche, che danno occupazione ad oltre 120.000
addetti, con una superficie coltivata di oltre 36.000 ettari dove si
ottiene la piu’ ampia varietà di produzioni.
Una grande potenzialità si evidenzia dalla vendita di fiori, piante,
bulbi e sementi attraverso i mercati degli agricoltori di Campagna
Amica che - conclude la Coldiretti - è approvata dall’84 per cento
degli italiani anche perché garantisce l’origine nazionale dei prodotti acquistati.
Per la prima volta è stato dato il via libera alla commercializzazione di fiori geneticamente modificati in Europa proprio a
ridosso della Festa della Mamma che tradizionalmente rappresenta il momento piu’ importante per gli acquisti degli
omaggi floreali.
È stata appena pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea la Decisione di esecuzione della Commissione
del 24 aprile 2015, relativa all’immissione in commercio di
due garofani geneticamente modificati nel colore sulla base
della relazione di valutazione presentata dai paesi Bassi in
conformità all’articolo 14 della direttiva 2001/18/CE.
Si tratta dei primi due fiori ogm autorizzati dall’Unione Europea che ha dato il via libera a due garofani biotech da
commercializzare come fiore reciso, modificati geneticamente con geni di bocca di leone, di petunia, del virus del mosaico del cavolfiore e del tabacco resistente alla sulfonilurea
come marcatore, per ottenere il colore viola. La decisione
comunitaria adottata, oltre a rimarcare il deficit procedurale,
in mancanza del più largo consenso degli Stati alla commercializzazione dei prodotti geneticamente modificati, suscita
altre e più gravi preoccupazioni a proposito del prevedibile
inganno cui possono essere esposti consumatori inconsapevoli.
Il provvedimento, infatti prevede che la speciale indicazione
della dicitura che attesta che il prodotto è geneticamente modificato e che non è destinato al consumo umano o animale,
né alla coltivazione debba apparire su un’etichetta o, genericamente, su un documento che accompagna il prodotto,
senza che siano indicate le specifiche modalità per assicurare che queste informazioni siano apposte sul prodotto, come
proposto per il commercio, in modo da garantirne la sicura
lettura da parte del consumatore. In relazione, quindi, all’eventuale diffusione in commercio di garofani geneticamente
modificati provenienti dai Paesi Bassi è necessario intervenire con urgenza, presso le competenti Autorità dei Paesi
Bassi, al fine di assicurare che, nella fase di esecuzione della
decisione comunitaria, siano definite precise modalità di etichettatura e presentazione dei prodotti indicati che ne attestino la natura geneticamente modificata in modo da assicurarne la immediata percezione da parte dei consumatori.
Tecnica - Normative
pag. 16
• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI
• resp. Caa Coldiretti: LORENZO ROLANDO
Aggiornato l’elenco
delle Attività
agricole connesse
R
elativamente al settore agricolo,
sono individuate alcune attività,
le c.d. “attività agricole connesse”
che rientrano nell’ambito del reddito agrario. Tali attività sono individuate
da un elenco contenuto in uno specifico
Decreto.
Per ricomprendere i proventi delle attività
agricole connesse nell’ambito del reddito
agrario e quindi assoggettarli a tassazione in base alla stima catastale è necessario che i prodotti siano:
• prevalentemente (più del 50%) propri, ossia derivino dall’attività di coltivazione/allevamento esercitata dal
soggetto interessato;
• compresi
nell’elenco
contenuto
nell’apposito Decreto.
L’applicazione della tassazione catastale
alle attività agricole connesse è riservata
a:
• imprenditori agricoli, società semplici ed enti non commerciali;
• società di persone, srl e cooperative che rivestono la qualifica di
società agricola ai sensi del D.Lgs.
n. 99/2004 e che optano per la
determinazione del reddito ai sensi
dell’art. 32, TUIR (reddito agrario).
Nel corso degli anni si sono susseguiti
una serie di elenchi delle attività agricole
connesse, il primo dei quali definito dal
DM 19.3.2004. Detto elenco è stato poi
aggiornato dal DM 26.10.2007 e successivamente dai DDMM 5.8.2010 e
17.6.2011.
Con il recente Decreto 13.2.2015 pubblicato sulla G.U. 16.3.2015, n. 62, il
MEF ha ampliato l’elenco delle attività in
esame ricomprendendo, rispetto al precedente, le seguenti attività:
• produzione di paste alimentari fresche e secche;
•
•
produzione di sciroppi di frutta;
manipolazione dei prodotti derivanti dalla silvicoltura comprendenti la
segagione e la riduzione in tondelli,
tavole, travi ed altri prodotti similari
compresi i sottoprodotti, i semilavorati e gli scarti di segagione delle
piante.
Con riferimento sia all’attività di produzione di paste alimentari fresche e secche
sia a quella di produzione di sciroppi di
frutta, si deve tener presente che le stesse
sono considerate attività agricole connesse soltanto per la descrizione espressamente indicata e non per la totalità del
codice Ateco richiamato.
In particolare, il codice Ateco 10.73.0
comprende, oltre alla produzione di paste alimentari fresche e secche, farcite o
meno anche la produzione di cuscus, di
paste alimentari in scatola o surgelate e
di gnocchi. Sono da ritenersi produttive
di reddito agrario, nel rispetto della prevalenza di “materia prima” propria, solo
le paste alimentari fresche e secche.
La medesima lettura deve essere utilizzata per gli sciroppi di frutta. Il codice
Ateco 10.81.0, infatti, comprende anche
la produzione o la raffinazione di zucchero (saccarosio) e succedanei derivanti
da succo di canna, barbabietola, acero
e palma, la produzione di melassa e la
produzione di sciroppo e zucchero d’acero. Soltanto la produzione di sciroppi
di frutta, se ottenuta con prevalenza di
prodotto proprio, è considerata produttiva di reddito agrario.
Più ampio è l’ambito di applicazione
della manipolazione dei prodotti derivanti dalla silvicoltura di cui alle classi 02.10.0-02.20.0. L’inserimento di
quest’ultima attività consente di considerare attività agricole ai sensi dell’art. 32,
comma 2, lett. C) del TUIR le lavorazioni
svolte nella silvicoltura, effettuate con attrezzature e strutture non sofisticate, che
consistono nella trasformazione del legname in tavole, tondelli o travi.
Come previsto dall’art. 2 del Decreto in
esame le disposizioni in esso contenute
hanno effetto dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre
2013.
Ciò comporta che le attività contenute
nell’elenco in commento possono considerarsi connesse all’attività agricola a
decorrere dal 2014.
Come ribadito dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare 15.11.2004, n. 44/E,
mentre le attività in esame possono essere
considerate agricole anche se alcune fasi
sono esternalizzate, ossia realizzate da
terzi in conto lavorazione (ad esempio,
molitura delle olive presso il frantoio di un
terzo), le attività di semplice conservazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti acquistati presso terzi non
possono costituire un’attività connessa.
Per poter assumere tale qualifica è necessario che si verifichi una sostanziale
manipolazione o trasformazione dei prodotti agricoli.
Nel momento in cui viene a mancare la
connessione con l’attività agricola principale, alle attività in esame sono applicate
le regole ordinarie del reddito d’impresa
(ricavi – costi).
Se i prodotti agricoli ottenuti dalla trasformazione, rientranti nell’elenco, vengono
sottoposti ad una fase di ulteriore trasformazione da cui si originano prodotti
nuovi, non connessi con l’attività agricola
principale, tale attività non può essere
considerata “connessa”.
Così, ad esempio, se dalla lavorazione del latte si produce yogurt, essendo
quest’ultimo derivato del latte compreso
Tecnica - Normative
pag. 17
nell’elenco, i relativi proventi beneficiano
del regime per le attività agricole connesse, mentre, se dalla trasformazione
dello yogurt si ottiene gelato, i proventi
derivanti dal gelato costituiscono reddito
d’impresa da determinare con le modalità ordinarie.
L’Agenzia delle Entrate nella Circolare
14.5.2002, n. 44/E ha altresì chiarito
che è ammesso l’impiego di prodotti di
terzi al fine di ottenere un miglioramento
qualitativo del prodotto finale e aumentare la redditività complessiva dell’impresa
agricola.
La stessa Agenzia nella citata Circolare
n. 44/E ha fornito una nuova interpretazione in base alla quale vanno ricomprese tra le attività agricole connesse, le
attività di trasformazione e manipolazione effettuate utilizzando anche prodotti di
terzi al fine di ottenere anche un mero
aumento quantitativo della produzione e
un più efficiente sfruttamento della struttura produttiva.
L’utilizzo di prodotti di terzi è altresì consentito per migliorare la gamma di beni
complessivamente offerti dall’impresa
agricola, sempreché i beni acquistati siano riconducibili al comparto produttivo
in cui opera l’imprenditore agricolo (ad
esempio, allevamento, ortofrutta, viticoltura, floricoltura, ecc.).
Diversamente, se i beni ottenuti dalla trasformazione dei prodotti agricoli acquistati da terzi appartengono a tipologie
diverse rispetto a quelli derivanti dalla
trasformazione dei prodotti propri, viene
a mancare il presupposto di accessorietà e strumentalità con l’attività agricola
principale e quindi non possono essere
applicate le disposizioni sopra illustrate;
la relativa attività di trasformazione o
manipolazione va considerata un’attività
d’impresa.
Si rammenta infine che l’elenco delle
attività agricole connesse di cui al DM
13.2.2015 non si riflette sull’applicazione del regime speciale IVA previsto
dall’art. 34, DPR n. 633/72. A tal fine,
infatti, è necessario che i beni “trasformati” siano compresi nella Tabella A parte I°
del DPR n. 633/72.
Come specificato dall’Agenzia delle
Entrate nella Circolare 16.2.2005, n.
6/E, il regime forfetario previsto dall’art.
34-bis, DPR n. 633/72 (IVA a debito x
50%) è invece applicabile soltanto alle
prestazioni di servizi, anche occasionali, da considerare rientranti tra le attività
connesse in quanto rese utilizzando prevalentemente attrezzature normalmente
impiegate nell’attività agricola.
Mais
Tecnica - Zootecnia e Latte
Fiscale
pag. 18
• CAA
CAF -- CENTRO
CENTRO ASSISTENZA
ASSISTENZA FISCALE
AGRICOLA
COLDIRETTI
COLDIRETTI
• resp. Caa Coldiretti: LORENZO ROLANDO
Modificato Premio Pac
per il Latte
L
a Conferenza Stato Regioni ha
approvato la modifica del premio Pac per il latte.
Vediamo cosa è cambiato. I premi previsti per le vacche da latte sono
destinati ai produttori di latte per i capi
che abbiano partorito nell’anno di presentazione della domanda e i cui vitelli
sono identificati e registrati secondo le
modalità e i termini previsti dal regolamento (CE) n. 1760/2000 e dal decreto del Presidente della Repubblica n.
437/2000, e appartenenti ad allevamenti che rispettino, nell'anno di presen-
tazione della domanda, almeno 2 dei
seguenti requisiti qualitativi ed igienico sanitari: tenore di cellule somatiche
(per ml) inferiore a 300.000; tenore di
carica batterica a 30° (per ml) inferiore a
40.000; contenuto di proteina superiore
a 3,35%.
Nel caso in cui siano in regola due parametri di cui sopra, il terzo dovrà comunque rispettare i seguenti limiti: tenore
di cellule somatiche (per ml) inferiore a
400.000; tenore di carica batterica a 30°
(per ml) inferiore a 100.000; contenuto
di proteina superiore a 3,20 per cento.
Risaie in sommersione
Bovini e bufalini, via il 'passaporto'
per le movimentazioni nazionali
P
er tutti i capi bovini e bufalini nati a partire dal 1° maggio 2015 non è più previsto il rilascio del passaporto
a seguito della consegna della cedola identificativa e
della relativa registrazione del capo nella Banca Dati
Nazionale/Banca Dati Regionale dopo la nascita; l’obbligo di rilascio del passaporto permane per i capi bovini e bufalini destinati a scambi intracomunitari e/o esportazione verso Paesi terzi.
È prevista, su base volontaria, la possibilità di stampare direttamente dalla BDN/BDR, su carta semplice, le informazioni relative all’avvenuta iscrizione del capo nel sistema informativo;
tale stampa può essere effettuata da coloro i quali sono abilitati all’accesso alla BDN/BDR e riporta le informazioni relative
all’animale, all’allevamento di nascita e all’allevamento in cui è
detenuto l’animale al momento della stampa.
Si evidenzia che, a fronte della eliminazione dell’obbligo di rilascio del passaporto, rimangono invariati tutti gli obblighi vigenti relativi alla comunicazione di nascita/morte/movimentazioni
(ivi comprese movimentazioni per macello) al fine della registrazione in BDN/BDR delle relative informazioni.
MOVIMENTAZIONI DEGLI ANIMALI
Per quanto riguarda le movimentazioni sul territorio nazionale
dei capi bovini e bufalini nati a partire dal 1° maggio 2015, fermi restanti gli obblighi vigenti relativi al Modello IV, non è più
necessario che gli animali siano scortati dal passaporto, fatta
salva la possibilità per l’allevatore di accompagnare gli anima-
li durante le movimentazioni dalla stampa su carta semplice
delle informazioni registrate in BDN/BDR relative agli animali.
Per quanto riguarda invece gli animali nati prima del 1° maggio 2015 e per gli animali destinati a Scambi intracomunitari ed
esportazione verso Paesi terzi, restano invariati tutti gli obblighi vigenti.
Relativamente alle possibili infrazioni, si specifica che le sanzioni previste dal Decreto Legislativo 29 gennaio 2004, n. 58
trovano applicazione ai capi bovini e bufalini nati prima del 1°
maggio 2015 o a quelli destinati a scambi intracomunitari e/o
esportazione verso Paesi terzi che vengano riscontrati privi di
passaporto.
Vacche in stalla
PRIMO PIANO
TecnicaNOTIZIE
in breve
IN BREVE
pag. 17
APPROVATO L’USO D’EMERGENZA
DEL TRICICLAZOLO CONTRO IL BRUSONE
DEL RISO
È stata accolta con parere positivo dei ministeri della salute, delle politiche
agricole e dell’ambiente, l’istanza presentata da Coldiretti per l’uso d’emergenza del triciclazolo contro la lotta al brusone del riso (Pyricularia grisea). Si
tratta di un’esigenza chiave della risicoltura italiana in quanto l’impiego di
tale sostanza attiva continua a rappresentare una necessità per il comparto
risicolo nazionale, per l’impossibilità di far fronte alla crescente recrudescenza
manifestata negli ultimi anni da questo patogeno.
Il decreto ministeriale 9 febbraio 2015 consente l’uso di tale sostanza attiva
dal 1° al 29 maggio 2015.
I dati riferiti al caso di mancato impiego del fungicida triciclazolo hanno permesso di valutare perdite molto significative, sia in termini di produzione sia
sotto il profilo delle caratteristiche merceologiche del riso, con valori elevati in
caso di varietà molto suscettibili e condizioni climatiche favorevoli allo sviluppo
della malattia. Per tali motivi, la molecola fungicida triciclazolo continua ad
essere è la più utilizzata su riso per il controllo del brusone e figura anche nei
disciplinari di produzione relativi alla misura agro-ambientale - azione 214.1
dei Psr predisposti dalle Regioni.
Il mancato impiego di triciclazolo, oltre a causare perdite di reddito importanti
per i risicoltori, avrebbe messo a rischio l'approvvigionamento delle industrie
di trasformazione e la leadership commerciale italiana, con il reale pericolo di
alterazione del mercato nazionale e comunitario.
CASTANICOLTURA DA FRUTTO, IN VIA
DI DEFINIZIONE L'ACCESSO ALLE NUOVE
MISURE DELLA PAC
Si è svolta al ministero delle Politiche agricole una riunione sulle problematiche
della castanicoltura, sviluppata su due tematiche: il castagneto da frutto e la
sua ammissibilità ai contributi previsti dal primo pilastro della Pac e le misure dei Psr 2014-2020 a favore del castagno. Nella nuova programmazione,
per la predisposizione delle domande, dovrebbero essere previsti due distinti
codici: uno per il “castagneto da frutto” ed uno per il “castagneto da bosco”.
Attualmente non è prevista una definizione per il “castagneto da frutto”.
La situazione potrebbe essere lasciata così, con le incertezze del caso, vista
la disomogeneità delle superficie a castagno sul territorio nazionale, oppure
potrebbe essere valutato l’utilizzo della definizione che era stata discussa nel
2013 al tavolo castanicolo nazionale e che prevedeva le seguenti 5 condizioni:
popolazioni di Castanea sativa, Castanea crenata e relativi ibridi; appezzamento minimo 2.000mq; numero piante 30-220/ha (densità derivata dall’analisi di tutti i disciplinari Dop/Igp); adozione di adeguate pratiche agronomiche
(spollonatura e controllo delle specie arboree e arbustive indesiderate); almeno
il 90 per cento delle piante innestate.
La definizione delle caratteristiche del “castagneto da frutto” è propedeutica
a distinguere queste superfici (si tratterebbe di circa 50.000 ettari) dalle altre
superfici a castagno non destinate alla produzione di frutti, utilizzate per la
produzione di legno, abbandonate, etc., che coprono oltre 700.000 ettari. Relativamente al secondo pilastro della Pac, il ministero ha brevemente illustrato
le scelte dei Psr con le misure previste a favore del castagno, prendendo atto
che ci si trova di fronte ad un quadro non unitario, con misure che, in alcuni
casi, non sono compatibili con il “castagneto da frutto” individuato nelle domande di contributo di cui sopra, perché destinate al “castagneto da bosco”
o “non da frutto”.
Coldiretti ha chiesto che i produttori di castagne siano messi nelle condizioni di
poter scegliere il percorso ottimale per le loro imprese sul primo e/o sul secondo pilastro, potendo contare su una normativa chiara, nazionale e regionale,
che definisca i confini e le compatibilità delle diverse misure.
UTILIZZO
SOSTENIBILE
DEI PESTICIDI
TORINO - La Regione Piemonte ha recentemente emanato nuove disposizioni
procedurali volte a disciplinare l’applicazione in Piemonte del Piano d’Azione
Nazionale dell’uso sostenibile dei prodotti
fitosanitari, relativamente in particolare
alle procedure e modalità operative riguardanti il sistema di formazione, obbligatorio per gli utilizzatori professionali,
i distributori ed i consulenti e finalizzato
al rilascio ed al rinnovo dei certificati di
abilitazione. È importante ricordare che
anche i nuovi patentini e i certificati di
abilitazione alla vendita mantengono una
validità quinquennale e dovranno essere
rinnovati in base alla loro scadenza. Gli
Enti competenti hanno a disposizione tre
mesi per completare il rilascio dei certificati di abilitazione rispettivamente all’acquisto ed all’utilizzo nonché alla vendita
dei prodotti fitosanitari ai soggetti che abbiano frequentato i corsi istituiti sai sensi
della previgente normativa e richiesto il
rilascio del certificato di acquisto “patentino” o di vendita dei prodotti fitosanitari.
Gli utilizzatori in possesso dei patentini le
cui abilitazioni sono scadute dopo l’entrata in vigore del nuovo sistema di rilascio
dei certificati (26 novembre 2014) e fino
al 31 dicembre 2015 hanno la possibilità
di accumulare 12 crediti formativi sostituitivi delle frequenza al corso, partecipando
alle iniziative formative ed informative organizzate in tale periodo sul territorio. Gli
stessi potranno presentare la richiesta di
rinnovo agli enti di competenza entro il 31
gennaio 2016, pertanto i patentini scaduti
dal 26 novembre 2014 e che scadranno
entro il 31 dicembre 2015 sono prorogati d’ufficio e mantengono la loro validità
fono al 31/12/2015.
Tecnica - Vitivinicoltura
pag. 20
• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI
Flavescenza dorata,
prosegue la lotta sul territorio
L
a flavescenza dorata (FD) è una
malattia che colpisce la vite ed è
provocata da un fitoplasma, microrganismo simile a un batterio,
che vive nei vasi floematici della pianta
ospite oppure all'interno dell'insetto vettore, lo Scaphoideus titanus Ball.
È una malattia estremamente pericolosa
che ha effetti devastanti per i vigneti. Per
contrastarla con la massima efficacia è stato emanato a livello nazionale un decreto di
lotta obbligatoria (DM 31 maggio 2000 "Misure per la lotta obbligatoria contro la flavescenza dorata della vite") che prevede, fra
l'altro, in caso di inadempienze, la denuncia all'autorità giudiziaria sulla base dell'art.
500 del codice penale, nonché la possibilità, per le regioni, di stabilire sanzioni amministrative a carico degli inadempienti.
Fra le diverse misure previste dal decreto di lotta obbligatoria volte a contrastare
la diffusione della malattia sul territorio, si
prevede che i servizi fitosanitari regionali
accertino annualmente la presenza di flavescenza dorata e di Scaphoideus titanus,
sul territorio di competenza, attraverso l'individuazione di singoli siti di osservazione
sia nelle aree a maggior rischio sia in quelle
indenni (DD n. 154 del 20 marzo 2015).
Dopo la comparsa di flavescenza dorata nel
1998, il Settore fitosanitario regionale (SFR)
del Piemonte ha intensificato la vigilanza
sul territorio, attivando anche le risorse tecniche e scientifiche presenti in regione al
fine di operare i modo coordinato per contenere l'epidemia.
Preso atto che dalle attività effettuate nell’ambito dei Progetti Pilota, con
l’osservazione di 362 punti di monitoraggio, risulta ancora elevata la presenza di Scaphoideus titanus e nel 2014 si
è confermato che l’andamento del volo dello scafoideo presenta un picco nella terza decade di agosto e si protrae in
settembre a ridosso della vendemmia.
La ragione di questo andamento è dovuta, nella maggioranza dei casi, all’aumento
della popolazione dell’insetto in aree non
coltivate e dalle conseguenti migrazioni del
vettore da incolti o viti inselvatichite ai vigneti coltivati. Il controllo di queste reinfestazioni risulta impraticabile per il divieto
di effettuare trattamenti con presidi fitosanitari al di fuori delle superfici in conduzione ai viticoltori e in aree non soggette a
coltura.
A seguito di prove effettuate dall’Università degli Studi Di Torino, Dipartimento di
Scienze Agrarie Forestali e Alimentari, sia
nell’ambito del Progetto “Studi sui fattori che
favoriscono le epidemie di flavescenza dorata in Piemonte e loro superamento (FLADO)” finanziato dalla Regione Piemonte sia
nell’ambito delle attività di ricerca finanziate dal Consorzio dell’Asti è stato dimostrato
che lo scafoideo è presente in numero molto elevato in vigneti abbandonati, incolti,
boschi e capezzagne in cui sia presente la
vite selvatica e che si sposta da tali aree “rifugio” nei vigneti coltivati in misura maggiore a breve distanza e può però arrivare
anche a 2 km.
Nell’esecuzione dei trattamenti insetticidi
occorre tenere nella massima considerazione il rischio di residualità delle sostanze attive utilizzate per la difesa insetticida nelle
uve e nei vini, specialmente nei trattamenti
in epoca tardiva.
Le aziende viticole aderenti all’agricoltura
biologica possono utilizzare nella lotta insetticida obbligatoria contro lo scafoideo
solo il piretro e che tale sostanza ha efficacia solo contro le forme giovanili dello
scafoideo, i trattamenti devono essere anticipati rispetto a quelli eseguiti dalle aziende
convenzionali e ripetuti ogni 7-10 giorni nel
periodo maggio-giugno; il posizionamento
dei trattamenti deve essere stabilito tenendo in considerazione la fioritura della vite e
il ciclo dello scafoideo.
L’applicazione in Piemonte del Decreto
Ministeriale del 31/05/2000 “Misure per
la lotta obbligatoria contro la Flavescenza
Dorata della vite”, è stato aggiornato e individua come zone focolaio, per le nostre province, i seguenti Comuni:
Provincia di Biella - Brusnengo, Candelo, Cavaglià, Cossato, Dorzano, Gaglianico,
Lessona, Masserano, Mottalciata, Roppolo,
Salussola, Sostegno, Villa del Bosco, Viverone;
Provincia di Novara - Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Cavallirio,
Cavaglio d’Agogna, Cressa, Fara Novarese,
Ghemme, Grignasco, Marano Ticino, Mezzomerico, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno;
Provincia di Vercelli - Gattinara, Serravalle S.;
Altresì sono state aggiornate le zone di insediamento per la provincia di Novara, che
ricomprendono i Comuni di Carpignano
Sesia e Landionam mentre rientrano fra le
zone indenni particolarmente a rischio tutti
i Comuni delle tre province citate non inseriti in zona focolaio o in zona insediamento.
Nelle zone focolaio come previsto dall’art.
4 del citato decreto, ogni pianta con sintomi sospetti di Flavescenza Dorata deve
essere immediatamente estirpata, senza
necessità di analisi di conferma; nei vigneti dove è presente più del 30% di piante infette, determinato anche solo attraverso un
campione individuato secondo una metodologia statisticamente idonea a garantirne
la rappresentatività rispetto alla totalità del
vigneto, l’estirpo dell’intero vigneto è obbligatorio. Inoltre nel caso di superfici vitate
abbandonate, trascurate o viti inselvatichite, vale a dire in quelle situazioni dove non
vi siano le condizioni per un efficace controllo del vettore, può essere disposto l’estirpo dell’intero appezzamento.
Nelle zone di insediamento, in vigneti con
percentuale di presenza della malattia inferiore al 4%, è obbligatorio estirpare le viti
infette; nel caso di superfici vitate abbandonate, trascurate o viti inselvatichite dove
non esistano le condizioni per effettuare un
efficace controllo del vettore, è obbligatorio
l’estirpo di tutte le viti o dell’intero appezzamento.
Nei vigneti dove non esistano le condizioni per effettuare un efficace controllo del
vettore e nei vigneti dove è presente più del
30% di piante infette, determinato anche
solo attraverso un campione individuato
secondo una metodologia statisticamente
idonea a garantirne la rappresentatività rispetto alla totalità del vigneto, il Settore Fitosanitario può disporre l’estirpo dell’intero
vigneto.
In qualsiasi tipo di zona, comprese le zone
indenni particolarmente a rischio, nel caso
di superfici vitate abbandonate, trascurate o viti inselvatichite dove non esistano le
condizioni per effettuare un efficace con-
Tecnica - Vitivinicoltura
• CAA - CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI
• pagine a cura di CARLO TODESCHINO
DEMATERIALIZZAZIONE DEI REGISTRI DI CANTINA
Si informa che, con Decreto ministeriale n. 293 del 20 marzo
2015, sono state adottate le disposizioni per la tenuta in forma
dematerializzata ovvero l’abolizione dei registri cartecei e/o la
tenuta diretta mediante supporti informatici dei registri nel settore vitivinicolo, ai sensi dell’articolo 1 – bis, comma 5 del decreto
legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla
legge 11 agosto 2014, n. 116. (DECRETO LEGGE CAMPO LIBERO).
A partire dal 1° gennaio 2016, chi detiene per l’attività imprenditoriale agricola o commerciale un prodotto vitivinicolo è obbligato
alla tenuta del Registro telematico ed alla registrazione delle operazioni effettuate. Fino al 31 dicembre 2015, gli operatori possono utilizzare il Registro telematico in via sperimentale.
Il predetto Registro telematico è tenuto in formato elettronico
nell’ambito dei servizi del Sistema informativo agricolo nazionale
(SIAN).
1. I soggetti che, per l’esercizio di attività imprenditoriale agricola
o commerciale, detengono un prodotto vitivinicolo, sono obbligati
alla tenuta del Registro telematico e alla registrazione delle operazioni effettuate.
2. Il titolare di uno stabilimento o di un deposito che effettua operazioni per conto di terzi provvede alle relative registrazioni nel
proprio Registro telematico, distintamente per ciascun committente, indicando i vasi vinari utilizzati ed è responsabile della correttezza e regolarità dei dati inseriti.
3. I titolari di stabilimenti di produzione o di imbottigliamento
dell’aceto di vino sono soggetti alla tenuta del Registro telematico
ed effettuano le registrazioni di carico e scarico secondo le indicazioni di cui agli allegati I e II ed all’articolo 19 della legge 20
febbraio 2006, n. 82.
4. Non sono soggetti all’obbligo della tenuta del Registro telematico:
a) i titolari di stabilimenti enologici di capacità complessiva inferiore a 50 ettolitri, con annesse attività di vendita diretta o ristorazione. In tal caso, ai sensi dell’articolo 2, comma l-bis, del citato
decreto-legge n. 91 del 2014, l’obbligo di tenuta di Registri è assolto con la presentazione della dichiarazione di produzione e della dichiarazione di giacenza;
b) gli esercenti l’attività di commercio all’ingrosso di prodotti vitivinicoli confezionati che non effettuano alcuna trasformazione o
manipolazione;
c) coloro che detengono in luoghi diversi dagli stabilimenti, dai
depositi e dagli acetifici, i prodotti vitivinicoli tal quali, senza porre
in essere alcuna trasformazione o manipolazione, per utilizzarli
esclusivamente come ingredienti nella preparazione di alimenti e
bevande diversi dai prodotti vitivinicoli di cui all’Allegato VII, parte
II del citato regolamento (UE) n. 1308/2013, dai succhi di frutta di
cui al decreto legislativo n. 151 del 2004, dai prodotti vitivinicoli
aromatizzati di cui al regolamento (UE) n. 251/2014 e dalle bevande spiritose di cui al regolamento (CE) n. 110/2008;
d) i vettori o gli spedizionieri che detengono nei propri locali pro-
trollo del vettore, è obbligatorio l’estirpo di
tutte le viti o dell’intero appezzamento.
I comuni in cui siano stati attivati o si attivino specifici progetti di lotta concordati con
il Settore Fitosanitario e la Provincia territorialmente interessata comunicano ufficialmente al Settore Fitosanitario l’attivazione
dotti vitivinicoli confezionati;
e) i soggetti che effettuano attività di ricerca e sperimentazione,
che detengono, in impianti a ciò appositamente destinati, esclusivamente prodotti vitivinicoli sottoposti a pratiche e trattamenti
enologici sperimentali autorizzati ai sensi dell’articolo 4 del regolamento (CE) n. 606/2009 e dell’articolo 5 del decreto ministeriale
30 luglio 2003, purché i prodotti detenuti siano estratti da tali impianti solo una volta denaturati ed avviati alla distruzione, ai sensi
del decreto ministeriale 31 luglio 2006;
f) i rivenditori al minuto di piccoli quantitativi e quelli di bevande
da consumare esclusivamente sul posto;
g) gli operatori viticoltori non vinificatori e quelli che vinificano
esclusivamente uve di propria produzione senza procedere all’acquisto di altri prodotti, a condizione che non effettuino alcuna delle
operazioni di cui all’articolo 41, paragrafo 1 del Regolamento. In
tal caso l’obbligo della registrazione delle operazioni di vinificazione è assolto con la presentazione della dichiarazione di “raccolta uve e produzione vitivinicola” e con l’annotazione delle entrate
e delle uscite nel verso della dichiarazione, nel rispetto dei tempi
indicati nell’articolo 45, paragrafo 1, lettera a) del Regolamento.
h) i soggetti che non dispongono di stabilimenti e che detengono,
presso i propri depositi, per la successiva rivendita all’ingrosso o
al minuto, esclusivamente prodotti vitivinicoli confezionati da terzi,
compresi coloro che hanno fatto imbottigliare, oppure che hanno
fatto vinificare o produrre ed imbottigliare, da terzi per loro conto,
a partire da prodotti vitivinicoli propri o acquistati.
5. Gli operatori esentati dagli adempimenti di registrazione, sono comunque tenuti a produrre all’Organismo competente, ove
richiesto, i documenti di accompagnamento, laddove previsti, e la
documentazione commerciale, relativi alle singole entrate e uscite
dei prodotti vitivinicoli.
Articolo 3 - (Tenuta del registro telematico)
1. Il Registro telematico è tenuto in formato elettronico nell’ambito
dei servizi del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN) e secondo quanto previsto nel presente decreto.
2. Per ogni stabilimento e deposito sono tenuti registri distinti nei
sono riportati gli elementi di cui all’Allegato II in funzione delle
operazioni oggetto di registrazione.
3. Ai fini della redazione del bilancio annuo di cui all’articolo 46
del Regolamento, il Registro telematico è chiuso al 31 luglio di ogni
anno e sono riportati i saldi contabili di tutti i prodotti aventi la medesima designazione. I saldi contabili evidenziano distintamente i
prodotti detenuti allo stato sfuso e confezionato. Il sistema effettua
in automatico la chiusura dei conti il 31 agosto, riferita al 31 luglio,
e predispone il bilancio di cantina calcolando la giacenza contabile. Gli operatori effettuano il riscontro della giacenza contabile
e quella effettiva indicando le differenze nel registro al più tardi
entro la data di presentazione della dichiarazione di giacenza.
Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per ogni chiarimento in merito e per l’assistenza necessaria alle aziende associate per gli
adempimenti relativi alla normativa qui illustrata.
di specifici progetti.
I progetti di lotta comunali devono essere
predisposti attenendosi alle linee guida alla presente determinazione per farne parte
integrante (allegato 3). Nei progetti pilota
comunali può essere reso obbligatorio l’estirpo delle piante infette con qualsiasi per-
centuale di danno.
Nelle zone focolaio e nelle zone di insediamento è sempre obbligatorio dopo ogni
trattamento insetticida asportare la vegetazione sintomatica o capitozzare le piante,
senza attendere la vendemmia; in inverno estirpare le ceppaie comprese le radici.
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Normative e Fisco
• CAF - CENTRO ASSISTENZA FISCALE COLDIRETTI
SEMPLIFICAZIONE,
via libera al registro
unico dei controlli
V
ia libera al Registro unico dei controlli ispettivi a carico delle aziende agricole, previsto da Campolibero nella Legge Competitività. La
Conferenza Unificata ha, infatti, approvato
il decreto predisposto dal Ministero delle
Politiche agricole. L’obiettivo è far sì che
l’attività ispettiva nei confronti delle imprese agricole da parte degli organi di vigilanza sia svolta in forma coordinata, al fine
di evitare sovrapposizioni e duplicazioni di
accertamenti. Nel Registro Unico (Ruci) dovranno affluire i dati concernenti i controlli
effettuati da parte degli organi di polizia,
organi di vigilanza, organismi pagatori,
nonché da organismi privati autorizzati
allo svolgimento di controlli nei confronti
delle imprese agricole. È stabilito che, pri-
ma di effettuare una nuova ispezione, la
pubblica amministrazione debba verificare
attraverso il Ruci gli esiti dei controlli precedenti al fine di evitare sovrapposizioni che
possano intralciare l'esercizio dell'attività
d'impresa. Coldiretti ha da sempre assegnato grande importanza alla problematica della semplificazione amministrativa da
intendersi come un processo di razionalizzazione volto ad evitare una duplicazione
nell’attribuzione di poteri pubblici che comporti la duplicazione e la sovrapposizione
di adempimenti ed oneri burocratici per
le imprese agricole. Non a caso in più di
un’occasione ha espresso la necessità di
semplificare e coordinare il sistema dei
controlli ispettivi e di assicurare, nel contempo, un comportamento omogeneo nei
CIMIAV: PUNTUALITÀ NEI VERSAMENTI
L’Istituto del Cimiav è previsto nella contrattualistica nazionale, regionale e provinciale che regola i contratti di lavoro agricolo. I versamenti nella Cassa Cimiav
interprovinciale sono conteggiati rispetto alla busta paga del lavoratore, sulla
base dell1,45% dell’imponibile lordo previdenziale, suddiviso rispettivamente
per lo 0,65% in capo al dipendente e per lo 0,80% in capo al datore di lavoro.
I versamenti sono trimestrali secondo le scadenze del: 30 aprile (I trimestre);
31 luglio (II trimestre); 31 ottobre (III trimestre); 31 gennaio (IV trimestre). Si
evidenzia che il mancato versamento del Cimiav alla cassa da parte del datore
di lavoro configurerebbe appropriazione indebita sulle trattenute fatte al lavoratore in busta paga.
PROSSIME SCADENZE FISCALI
lunedì 25 maggio
•
Iva - Operazioni intracomunitarie
Presentazione degli elenchi Intrastat - mese di aprile 2015
martedì 16 giugno
•
Iva - Liquidazione e versamento relativi al mese di maggio 2015
•
Imu/Tasi - Pagamento dell'acconto dell'imposta dovuta per il 2015
giovedì 25 giugno
•
Iva - Operazioni intracomunitarie
Presentazione degli elenchi Intrastat - mese di maggio 2015
confronti delle imprese agricole.
Tale esigenza assume particolare rilevanza considerato che ad oggi il sistema dei
controlli a carico delle imprese agricole
risulta caratterizzato da una pluralità di
organi di vigilanza appartenenti a diverse
amministrazioni, con competenze in alcuni
casi analoghe e sovrapponibili, con la conseguenza che le aziende agricole sono di
fatto sottoposte, con riferimento alle stesse
materie, a più controlli da parte dei vari
organi di vigilanza.
IMU AGRICOLA:
CHIESTA
ESENZIONE
PER GLI AFFITTI
FAMILIARI
ROMA - Coldiretti esprime apprezzamento per la recente approvazione da parte dell’Assemblea della Camera dei Deputati di
alcune mozioni che impegnano il
Governo a modificare o rivedere i
criteri per l’esenzione dell’IMU dovuta per i terreni agricoli montani,
collinari e svantaggiate. In particolare, Coldiretti auspica che si dia
seguito all’impegno sollecitato nella
mozione firmata da oltre 50 parlamentari di maggioranza in cui, tra
l’altro, si chiede di ampliare l’ambito delle esenzioni dando priorità
ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali iscritti alla
previdenza agricola tenendo altresì
conto di coloro i quali concedono
in affitto a soggetti professionali in
special modo tenendo in considerazione l’affitto nell’ambito familiare.
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Informazioni più rapide attraverso l'e-mail!
Volendo fornirvi migliori e più rapide informazioni via mail, ai fini sindacali
e sociali, siamo a richiedervi di voler compilare in ogni sua parte il presente
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Indirizzo e-mail_________________________________________________________________________
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1) - La presente informazione è richiesta solo ai fini di indirizzare meglio le specifiche informative settoriali
Sindacale & Previdenza
• NOTIZIE DAL PATRONATO EPACA
Certificati di esenzione
ticket per reddito,
proroga automatica
fino al 31 marzo 2016
L
a Regione Piemonte ha prorogato fino al 31 marzo 2015 la validità dei cerrificati di esenzione
perreddito dalla compartecipazione alla spesa sanitaria, sia per la specialistica che per la farmaceutica. Rientrano nella proroga le seguenti categorie
di esenzione:
• E01 - Cittadini di età inferiore ai
sei anni e superiore a 65 anni, appartenti a un nucleo famigliare con
reddito complessivo non superiore
a euro 36.151,98 (il minore al compimento del sesto anno non potrà più
usufruire di tale esenzione).
• E03 - Titolari di pensione o assegno
sociale e loro famigliari a carico.
• E04 - Titolari di pensioni al minimo
di età superiore a 60 anni e loro famigliari a carico, appartenenti ad
un nucleo famigliare con un reddito complessivo inferiore a euro
8.263,31, incrementato fino ad euro
11.362,05 in presenza del coniuge
ed in ragione di ulteriori euro 516,46
per ogni figlio a carico.
È stata inoltre confermata, sempre fino al
31 marzo 2016, anche la validità dei certificati di esenzione per la sola spesa farmaceutica, riportanti il seguente codice:
• E05 - Residenti in Piemonte di età
compresa tra sei e 65 anni appartenenti a nuclei famigliari con reddito complessivo lordo inferiore a
36.151,98 euro..
CHE COSA DEVE FARE CHI E' IN POSSESSO DEL CERTIFICATO DI ESENZIONE CON CODICE E02 CON SCADENZA
31 MARZO 2015?
L'avente diritto (disoccupato, iscritto l
Centro per l'impoiego - non in cerca di
un primo lavoro e i suoi famigliari a carico appartenenti a un nucleo famigliare
con un reddito complessivo inferiore a
euro 8.263,31, incrementato fino a euro
11.362.05, in presenza del coniuge ed in
ragione di ulteriori euro 516,46 per ogni
figlio a carico) deve rinnovarlo, recan-
dosi presso uno degli sportelli di "scelta/revoca" delle sedi territoriali dell'Asl
- o delegando per iscritto una persona
di fiducia - ad autocertificare il reddito
complessivo famigliare quale risulta dalla dichiarazione dei redditi presentata
nell'anno precedente.
COME SI UTILIZZA IL CERTIFICATO DI
ESENZIONE?
Il certificato viene esibito al medco di
famiglia o ad altro medico prescrittore
che provvederà a trascrivere il codice di
esenzione sulla ricetta di prescrizione.
AVVERTENZE
Si precisa che, in caso di eventuale perdita dei requisiti reddituali che danno
diritto all'esenzione, l'assistito è tenuto a
darne tempestiva comunicazione all'Asl
per la cessazione del diritto all'esenzione
e, comunque, a non avvalersi più di tale
diritto e, pertanto, a non utilizzare più il
certificato di esenzione per reddito.
Si ricorda anche che eventuali abusi di
utilizzo del certificato di esenzione, in
carenza dei requisiti prescritti dalla legge, comporta responsabilità amministrative e penali, di cui all'art.75 del Dpr
445/2000 e s.m.i. Ancora, si precisa che
la scadenza della proroga potrà essere
anticipata nel momento in cui verranno
attivate le funzionalità che consentono
al cittadino la presentazione online delle autocertificazioni per le esenzioni per
redito.
Si precisa, infine, che la scadenza della
proroga potrà essere pure anticipata anche qualora entrino in vigore le disposizioni normative relative ai nuovi Livelli
Essernziali di Assistenza, al momento
in via di definizione a livello nazionale,
che prevedono il riferimento a situazioni reddituali/patrimoniali risultanti dai
modelli Isee.
Gli uffici del Patronato Epaca di Coldirett
sono a disposizione per l'assistenza in
merito e ogni ulteriore necessario approfondimento.
LE SEDI EPACA
NOVARA-VCO
responsabile interprovinciale:
Paolo Favini
NOVARA - via XX Settembre, 36/38
Tel. 0321.674220
operatrice: Tiziana Tornielli
VERCELLI-BIELLA
responsabile interprovinciale:
Gianmario Cenerini
VERCELLI - piazza Zumaglini, 14
Tel. 0161.261615
operatrice: Ileana Gili
BIELLA,
via Maestri del Commercio, 4
Tel. 015.404532
operatrice: Elena Gremmo
BORGOMANERO,
via Dei Mille, 24
Tel. 0322.82733
operatrice: Marina Guglielmetti
BORGOSESIA
viale Varallo (Pal. Lingottino)
Tel. 0163.25250
operatrice: Barbara Barberi
CIGLIANO,
piazza Don E. Ferraris, 1
Tel. 0161.44700
operatrice: Vilma Giolito
DOMODOSSOLA (recapito)
borgata Casa delle Rane, 10
Tel. 0324.242559
OLEGGIO,
piazza Bersaglieri, 1
Tel. 0321.91650
operatrice: Ilenia Facchi
SANTHIÀ
via Matteotti, 58
Tel. 0161.930071
operatrice: Marina Magnetti
VERBANIA (recapito)
via Rigola, 44
Tel. 0323.516098
La Regione Piemonte
ha posticipato alla fine del
mese di marzo
del prossimo anno la validità
dei certificati di esenzione
per reddito
dalla compartecipazione
alla spesa sanitaria
sia per la specialistica
sia per la farmaceutica.
Nell'articolo, il punto
sulle categorie di esenzioni
che rientrano nella proroga
stabilita
pag. 25
Lavoro
Assicurativo
pag. 26
L'assicurazione
con i consorzi di difesa
Si possono assicurare tutte le produzioni, dalla frutta alla vite,
alla zootecnia, ai cereali, alle strutture. Per poter ottenere l'intervento
della Pac per l'abbattimento dei costi delle polizze è però indispensabile
che l'impresa agricola sia iscritta ad un solo consorzio, pena
il decadimento dall'intervento ministeriale
A
nche quest'anno le imprese
agricole del territorio potranno continuare ad assicurare le
loro produzioni sia attraverso
il Condifesa, che opera sul territorio, sia
con il Cosman che ha ottenuto il riconoscimento di consorzio di difesa.
Gli imprenditori che sono assicurati tramite un consorzio hanno il vantaggio di
usufruire degli interventi pubblici che,
con la nuova Pac, consentono di abbattere del 65% i costi delle polizze.
Si possono assicurare tutte le produzioni, dalla frutta alla vite, alla zootecnia, ai
cereali, alle strutture. Per poter ottenere
l'intervento della Pac per l'abbattimento
dei costi delle polizze è però indispensabile che l'impresa agricola sia iscritta ad
un solo consorzio, pena il decadimento
dall'intervento ministeriale.
Ciò vale soprattutto per il Piemonte
dove operava il Cosman in quanto ente
strumentale della Regione che agiva nel
settore zootecnico, ora trasformato, appunto, in consorzio di difesa.
In altre parole, gli allevatori dovranno,
per beneficiare dell'intervento pubblico, esercitare il diritto di opzione soprattutto nel caso delle imprese ad indirizzo
misto.
L'opzione, secondo quanto ha scritto il
Cosman, va esercitata al più presto e,
comunque, entro il 20 maggio.
I consorzi di difesa agiscono in tutti i
settori produttivi ed operano in convenzione con diverse compagnie di
assicurazione, cercando di mettere in
concorrenza le stesse sia per abbattere
i costi assicurativi che per l'entità delle
garanzie.
ASSICURAZIONI AGEVOLATE,
IL MINISTERO PROROGA IL TERMINE
PER STIPULA POLIZZE AL 31 MAGGIO
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che sarà consentito agli agricoltori di stipulare le polizze assicurative agevolate sulle colture
autunno primaverili e sulle colture permanenti fino al 31 maggio, con una proroga rispetto alla scadenza di oggi, 20 aprile, come stabilito dal piano assicurativo. L'obiettivo è consentire il regolare svolgimento della campagna assicurativa
agricola, in considerazione dell'importanza che la gestione dei rischi avrà anche
nella nuova programmazione comunitaria e per una concreta tutela del reddito
degli agricoltori attraverso tali strumenti. Con il nuovo termine si risponde anche
alle difficoltà segnalate dai rappresentanti degli organismi collettivi di difesa, dal
mondo agricolo e dagli operatori assicurativi nella fase di avvio della campagna.
SEMPLICE ED ECONOMICA: ECCO
LA POLIZZA INFORTUNI
DI COLDIRETTI PENSIONATI
Coldiretti ha realizzato in collaborazione con Green e Fata Assicurazioni una
polizza infortuni a misura di pensionato e ad un costo moderato. Un'offerta
chiara e semplice che è stata molto apprezzata. La polizza è riservata agli iscritti
a Coldiretti Pensionati e copre qualsiasi tipo di inforunio, in campagna, in casa e
per strada. I pensionati che hanno sottoscritto la polizza hanno altresì espresso
soddisfazione per la semplicità del modulo di adesione e la chiarezza nei termini, ridotti al minimo e redatti in maniera esplicita.
Grazie all'impegno e all'esperienza di Coldiretti sul fronte sociale, la sottoscrizione è concentrata in un solo passaggio e la polizza viene considerata attiva
già 24 ore dopo il pagamento della rata annuale da 100 euro.
Per informazioni sulla polizza si invita a contattare senza impegno l'ufficio zona
Coldiretti più vicino.
Assicurativo
pag. 27
Copertura assicurativa
agevolata e manifestazione
di interesse ai sensi
della sottomisura 17.1
A
partire dal 1° gennaio scorso, la copertura assicurativa
agevolata dei rischi agricoli
è effettuata nell'ambito della Misura 17.1 - Gestione del Rischio
del Programma di Sviluppo Rurale Nazionale 2014-20 (Psrn). Dalla corrente
campagna agraria, pertanto, i produttori agricoli dispongono delle seguenti
opportunità assicurative per la copertura dei rischi aziendali:
• assicurazione del raccolto, degli
animali e delle piante (sottomisura
17.1) prevista nell'ambito del Programma nazionale di sviluppo rurale 2014-2020.
• assicurazione del raccolto dell'uva
da vino, ai sensi dell'art.49 del Reg.
Ue 1308/2013
• assicurazione delle strutture aziendali ai sensi dela capo I del Dlgs
102/2004 e successive modificazioni e integrazioni.
Il ministero delle Politiche Agricole ha
emanato l'avviso pubblico per disciplinare l'acquisizione di manifestazioni di
interesse per l'accesso ai benefici della
sottomisura 17.1 'Assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante' di cui
all'art. 37 del Reg. Ue n.1305/2013 prevista nell'ambito del Programma nazionale di sviluppo rurale.
La manifestazione di interesse deve
essere presentata dagli agricoltori che
intendono aderire alla misura concernente la copertura assicurativa delle
produzioni e degli allevamenti ai sensi
dell'art. 37 del reg. Ue n.1305/2013.
Considerato che il Programma nazionale di sviluppo rurale stabilisce che le
risorse finanziarie attivate dallo stesso
possono essere destinate anche a copertura dei fabbisogni di spesa per le
polize assicurative sull'uva da vino, in
Importane difendere le colture
caso di esaurimento delle risorse del
programma nazionale di sostegno al
settore vinicolo, la manifestazione di
interesse dovrà essere presentata anche
da coloro che intendono assicurare le
produzioni di uva da vino.
La manifestazione di interesse è presentata dall'interessato ad Agea (è possibile
e importante interfacciarsi con gli uffici zona e il Caa Coldiretti). Quando un
agricoltore intenda aderire ad entrambi
i regimi di aiuto, deve presentare un'unica manifestazione di interesse presso
l'organismo pagatore. Condizione necessaria per la presentazione della manifestazione di interesse è aver costituito il proprio fascicolo aziendale ai sensi
dell'art.4 del Dm 12 gennaio 2015, n.162.
La manifestazione di interesse rappresenta il titolo per l'acquisizione del
diritto alla presentazione della citata
Domanda di sostegno, a valere sulle polizze sottoscritte a patire dal 1° novembre 2014 e fino alla data di pubblicazione del bando per la presentazione della
medesima Domanda, che averrà suc-
cessivamente alla definizione del negoziato in coso con la Comissione Europea per l'approvazione del Programma.
In ogni caso, le polizze assicurative dovrano essere ancora in corso di validità
alla data di sottoscrizione della manifestazione di interesse. Per le polizze che
saranno sottoscritte dopo la predetta
data di pubblicazione del bando, invece, non sarà necessario avere presentato
una manifestazione di interesse ai sensi
del presente avviso.
In ogni caso, la presentazione della manifestazione di interesse non garantisce
l'ammissibilità a contributo della succesiva Domanda di sostegno, né obbliga
il richiedente alla presentazione della
stessa, qualora intendesse rinunciare
alla richiesta del contributo pubblico.
Le operazioni/interventi per i quali p
possibile presentare manifestazioni di
interesse sono definiti nel paragrafo 4
dell'avvviso pubblico del 7 magio 2015.
Richiamiamo ancora una volta l'importanza di rivolgersi con tempestività
presso i nostri uffici zona.
Novara-Vco
pag. 28
• NOTIZIE DAL TERRITORIO
CAMPAGNA AMICA
IL SINDACO DI NOVARA:
“AGRIMERCATO STRATEGICO PER LA CITTÀ”
E DA GIUGNO VIA A DOMODOSSOLA!
L’
Agrimercato di Campagna Amica conquista sempre
più i novaresi, che premiano con una costante adesione il ‘raddoppio’ degli appuntamenti che dallo
scorso gennaio sono divenuti quindicinali, ogni prima e terza domenica del mese. Da giugno, intanto, ci sarà
l’Agrimercato anche a Domodossola, in piazza Chiossi, ogni
primo sabato del mese, al mattino: un importante traguardo,
anche per la contiguità con la vicina svizzera e la possibilità
per i produttori di far conoscere le loro specialità agroalimentari anche nell’ormai imminente stagione estiva.
LA VISITA DEL SINDACO BALLARE’ ALL’AGRIMERCATO
Il brindisi con il ‘vero latte italiano’ e un’economia ‘reale e
dalle mille potenzialità’ che dialoga con le istituzioni con l’obiettivo il territorio nel segno dei fatti: ieri (domenica 19) al
Mercato Agricolo di Campagna Amica, si è davvero “compiuto un passo importante verso una piena presa di coscienza
di quanto il territorio e l’agricoltura novarese possono dare
a Expo. E non solo. Perché si guarda già a traguardi ancora
più lontani, e a una valorizzazione identitaria del contesto
agroalimentare che può e deve rafforzarsi quale simbolo di un
territorio e della sua città capoluogo”. Questo il commento del
direttore della Coldiretti interprovinciale, Gian Carlo Ramella,
al termine della mattinata che ieri ha visto ospiti del Mercato
Agricolo di Campagna Amica il sindaco Andrea Ballarè, l’assessore Sara Paladini e il presidente del consiglio comunale
(nonché consigliere provinciale) Massimo Bosio.
È stato un momento di lungo confronto in primis con gli impren-
ditori agricoli e i cittadini che fano la spesa all’Agrimercato.
Ballarè, Paladini e Bosio, accompagnati dal presidente di
Agrimercato, hanno visitato tutti i banchi presenti e brindato,
insieme ai vertici di Coldiretti, con un bicchiere di latte “100%
made in Italy”, a sottolineare l’importanza di tutelare, con i
prodotti dell’agroalimentare novarese, il futuro identitario del
territorio. Inoltre, tutti e tre hanno aderito all’Albo dei Consumatori di Campagna Amica.
«Le nostre eccellenze agroalimentari - commenta il
sindaco
Andrea
Ballarè - saranno
uno dei temi della
nostra presenza
ad Expo 2015, insieme alle altre ecNOVARA-VCO - E’ stata raggiunta un’incellenze del nostro
tesa con lo studio notarile Niccolò Cigliaterritorio. È giusto
no di Novara (già studio notaio Mittino)
quindi sottolineache riserverà consulenze e prestazioni
re una iniziativa
d’opera professionale a condizioni agesignificativa nella
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terprovinciale. Lo studio notarile è sito
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fo rivolgersi presso gli Uffici Zona.
Largo Leonardi». CONVENZIONE
CON IL NOTAIO
CIGLIANO
Ballarè, Paladini e Bosio aderiscono all'Albo Consumatori di Campagna Amica - Nelle foto: l'Agrimercato di Novara in largo Leonardi
Brindisi con il latte 100% Italiano
Novara-Vco
• NOTIZIE DAL TERRITORIO
CAMPAGNA AMICA E AGRIMERCATO
INTERVENGONO ALLA 41°
MARATONA DELLA VALLE INTRASCA
CAMPAGNA AMICA
ARRIVA
IN VALLE CANNOBINA
NOVARA-VCO - Campagna Amica e l'Associazione Agrimercato sono tra gli sponsor della
41a Maratona della Valle Intrasca, che si svolgerà dal 5 al 7 giugno prossimi.
Programma intenso, che anticipa la maratona
già con gli eventi di venerdì 5 giugno, con l'inaugurazione della terza "Festa della Montagna... al lago" e con la conferenza stampa di
presentazione della maratona stessa, a Verbania in piazza Ranzoni.
Sabato 6 si prosegue nel pomeriggio con la
"Sgambettata dei bambini in gamba", una corsa
per le vie del centro storico con i bambini delle
scuole di Verbania. Alle 18, consegna pettorali
e pacchi gara e, mezz'ora dopo, concerto con
l'orchestra Giovani musicisti ossolani del maestro Alberto Lanza e 'aperitivo in piazza'. Alle 21, concerto con il gruppo musicale 'Folkamiseria'. Domenica 7, la maratona parte alle 8, la "maratonina" un
quarto d'ora dopo. Pranzo con gli atleti alle ore 12 e, alle 15, la premiazione.
Nella foto, l'azienda Pietro e Renzo Minoletti di
Traffiume riceve dalla presidente di sezione Piera
Perli la targa di accreditamento a Campagna Amica: si tratta della prima impresa agricola accreditata nel territorio della Valle Cannobina.
pag. 29
Il Corsivo Agroalimentare
pag. 30
• di JACOPO FONTANETO, resp. comunicazione
Expo sia utile anche a ridurre lo spreco
di cibo: la Carta di Milano
deve essere solo un punto di partenza
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Non si garantisce la restituzione del materiale inviato
Abbonamento annuo: euro 6
Pagamento dell’abbonamento assolto contestualmente
al versamento della quota associativa a Coldiretti
U
n terzo del cibo prodotto nel
mondo viene sprecato per un
totale di 1,3 miliardi di tonnellate che sarebbero ampiamente sufficienti a sfamare la popolazione che
soffre di fame.
Dati che fanno riflettere sulla necessità di
ripensare e riorganizzare il sistema ciboconsumi a livello generale. Principi che
si rispecchiano nella presentazione della
Carta di Milano da parte del ministro per
le Politiche Agricole Maurizio Martina.
805 milioni di persone (una su dieci) nel
mondo non ha ancora cibo sufficiente
mentre gli sprechi alimentari hanno raggiunto le 670 milioni di tonnellate nei
paesi industrializzati e le 630 milioni
di tonnellate in quelli in via di sviluppo.
Ogni anno, il cibo che viene prodotto, ma
non consumato, utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas
serra. La lotta alla fame si combatte anche
intervenendo con una più attenta gestione e distribuzione della produzione agricola ed alimentare.
In Italia sei cittadini su dieci (60%) hanno diminuito o annullato gli sprechi domestici nel 2014 secondo una tendenza
favorita dalla crisi ma molto resta da fare
con ogni italiano che ha comunque buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili
di prodotti alimentari durante l’anno, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.
Tra chi ha tagliato gli sprechi il 75% fa la
spesa in modo piu’ oculato, il 56% utilizzando gli avanzi nel pasto successivo, il 37
riducendo le quantità acquistate, il 34%
guardando con più attenzione la data di
scadenza e l’11% donando in beneficenza.
La tendenza a ridurre gli sprechi cresce
anche fuori dalle mura domestiche con
un italiano su tre (33%) che quando esce
dal ristorante non ha problemi a portarsi a casa gli avanzi con la cosiddetta “doggy bag” anche se tra questi, solo il 10% lo
fa regolarmente, mentre il 23% solo qualche volta, secondo l’indagine indicativa
on line condotta dal sito www.coldiretti.it
dalla quale si evidenzia, peraltro, che una
fetta rilevante della popolazione (24%)
quando va a mangiare fuori lascia sulla
tavola gli avanzi semplicemente perché si
vergogna di chiederli.
La ristorazione italiana comunque si attrezza e in un numero crescente di esercizi, per evitare imbarazzi, si chiede
riservatamente al cliente se desidera portare a casa il cibo o anche le bottiglie di vino non finite e si mettono a disposizione
confezioni o vaschette ad hoc.
La Carta di Milano riconosce anche un
altro aspetto fondamentale, che è quello
della 'riconoscibilità' dell'origine del ci-
bo: occorre tradurre in responsabilità politiche gli importanti contenuti legati al
riconoscimento dell’origine dei prodotti
alimentari.
La Carta, infatti, prevede tra l’altro l’impegno affinchè “il cibo un patrimonio culturale e in quanto tale di difenderlo da
contraffazioni e frodi, proteggerlo da inganni e pratiche commerciali scorrette,
valorizzarne origine e originalità con processi normativi trasparenti”.
È ciò che sempre la Coldiretti ha chiesto
e che ha portato l’Italia a svolgere un ruolo di avanguardia con un quadro normativo che proprio adesso la Commissione
europea censura con una nuova richiesta
di informazioni supplementari rivolte alle autorità italiane e la minaccia di aprire una procedura di infrazione sulla legge
nazionale n.4 del 2011 che stabilisce, attraverso il rinvio a successivi decreti per
filiere, l’obbligatorietà di indicare in etichetta il riferimento, il luogo di coltivazione o di allevamento degli ingredienti
utilizzati nella preparazione dei cibi
Forte degli stessi risultati della consultazione on line realizzata dal Ministero delle Politiche Agricole con il 96,5%
dei partecipanti che ritiene necessario
che l’origine debba essere scritta in modo chiaro e leggibile nell’etichetta, occorre rispondere alla Commissione Europea
oltre che con motivate ragioni giuridiche,
con l’appello ai principi della “Carta di
Milano” in merito alla quale tutti hanno
espresso ampio apprezzamento e condivisione ribadendo l’impegno a aver cura
e consapevolezza della natura del cibo di
cui ci nutriamo, informandoci riguardo ai
suoi ingredienti, alla loro origine e al come è dove è prodotto, al fine di compiere
scelte responsabili.
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