Città del Capo

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Città del Capo
LEG 1
Alicante
Alicante
TO: Città del Capo
FROM:
7.862 MIGLIA
22 GIORNI, 23 ORE, 18 MINUTI E 37 SECONDI
QUINTI CLASSIFICATI
Città del Capo
Foto aerea di Telefonica Blu.
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DAY 1
La partenza. Un sogno che diventa realtà e non
più un dolce pensiero. Amici, parenti, mogli
e fidanzate, decine di migliaia di persone per
l’ultimo saluto prima di prendere il largo. È
difficile dirsi addio, lo ammetto, specialmente
in queste circostanze dove ci sono mille
occhi puntati su di te. Tensione, allegria,
voglia di partire ma di restare, adrenalina,
stanchezza per lo stress accumulato finora.
Un turbine di emozioni contrapposte che non
lasciano spazio a molta lucidità. La mia prima
partenza di un vero viaggio. Due anni di lavoro
e finalmente ci siamo. Per la prima volta ci
scontreremo con gli altri team e conosceremo
il risultato degli enormi sforzi che lo shore
team ha fatto per arrivare il più competitivi
possibile a questo momento così importante.
Partiamo da Alicante alla volta di Città del
Capo, meta della prima tappa di questa lunga
regata. Le previsioni sono di vento sostenuto,
sui 25-30 nodi, per farci uscire velocemente
dal Mediterraneo; un calo deciso verso lo
stretto di Gibilterra per poi riaumentare
una volta usciti in oceano. Dopo una buona
partenza da parte di Bouwe, ci dirigiamo verso
la boa di disimpegno. La scelta della vela da
utilizzare per la prima poppa è stata azzeccata
e senza nemmeno il tempo di un respiro ci
troviamo a ridosso di Ericsson 4 in lotta per
il primo posto, volando a più di venti nodi di
velocità. Una partenza frenetica, con un gran
nodo alla gola e lo stomaco sottosopra.
Dopo un paio di ore accade l’imprevedibile,
quello che nessuno si aspetterebbe il
primo giorno di regata, ciò che non vorresti
capitasse nemmeno al peggiore dei tuoi
nemici: improvvisamente la barca parte senza
controllo in straorza… una, due, tre volte.
Subito Pepe, il capitano della barca e una delle
persone con più esperienza a bordo, si tuffa di
sotto per controllare che cosa è successo. Uno
dei due tiller arm, parte del meccanismo che
connette i due timoni, si è inspiegabilmente
rotto. Per fortuna il danno è riparabile con
i mezzi che abbiamo a bordo, ma bisogna
agire in fretta. In questi casi l’affiatamento
tra le persone a bordo è fondamentale per
assicurare che il lavoro sia fatto bene e nel
minor tempo possibile. Mentre Xabi prepara
l’asse del timone per laminarlo, Pepe rimuove
il carbonio delaminato e Patán mescola la
resina pronta per le nuove fibre di carbonio.
Dopo quasi otto ore di lavoro intenso e polvere
di carbonio sparsa per tutta la barca, il timone
è pronto. Fortunatamente il vento durante la
notte è calato e abbiamo perso relativamente
poco nei confronti dei nostri avversari. Ora ci
troviamo a quindici miglia dal leader e quasi
sicuramente ci fermeremo a Gibilterra per
cambiare il pezzo rotto e sostituirlo con uno
nuovo. È una decisione che se da una parte
rappresenta per noi una sicurezza psicologica,
dall’altra segna la certezza di non poter vincere
la prima tappa, dato che dovremo scontare
una penalizzazione di dodici ore prima di
poter ripartire alla volta di Città del Capo. In
ogni caso siamo solo all’inizio di questa lunga
tappa, e può ancora succedere di tutto.
Il re Juan Carlos e la madrina della barca,
l’infanta Cristina, salutano mentre il Telefonica Blu
lascia gli ormeggi.