numero 4 - ottobre/novembre 2010
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numero 4 - ottobre/novembre 2010
Edito a cura dEll’amministrazionE comunalE anno Xi - L’Editoriale DI FRANCO BORGHI sindaco di Parabiago É evidente anche a Parabiago la drammatica realtà che alcune famiglie stanno vivendo a causa della crisi economica che ha investito tutto il Paese e dalla quale non è sfuggita neppure la nostra zona, quell’Alto Milanese che è sempre stata una delle aree più industrializzate della Lombardia, universalmente riconosciuta come una delle culle dello sviluppo manifatturiero italiano. Ciò che pensavamo “inossidabile” si è invece sgretolato: la crisi, insomma, ha eroso pian piano il tessuto produttivo, creando situazioni di estrema precarietà economica e mettendo in ginocchio tante, troppe famiglie. Bastano alcuni dati per comprendere la dimensione di un fenomeno che, purtroppo, non si è ancora arrestato: nel 2009, la cassa integrazione ordinaria e straordinaria ha raggiunto quasi 13 milioni di ore, contro i 2,3 milioni dell’anno precedente. Sempre nel 2009, circa 200 aziende (per un totale di quasi 1000 lavoratori) sono state coinvolte nella cassa integrazione in deroga e le persone iscritte alle liste di mobilità hanno raggiunto quota 4233. Sono stati inoltre praticati 34.000 avviamenti al lavoro. a fronte dei quali si sono però registrate 38.450 cessazioni. Un quadro complessivo, insomma, per nulla confortante, che amplifica il risultato con cui si era chiuso il 2008 e che ha fatto emergere nuove situazioni di disagio latente, spesso al limite dell’esclusione sociale. Se ne accorgono le parrocchie, le Caritas e ce ne accorgiamo anche noi, da uno sportello Servizi Sociali quotidianamente bersagliato di richieste. Sono sempre più numerose infatti, le persone che si rivolgono al Comune per chiedere aiuto e mentre sino a qualche anno fa era la casa il primo bisogno, oggi in cima alle richieste c’è il posto di lavoro che, mancando, mortifica il presente (oltre che la dignità della persona) e condiziona pesantemente il futuro di molte coppie e di altrettante famiglie. Come risolvere questo problema, a patto che ci siano gli strumenti per risolverlo? Il Comune da solo può fare poco, per non dire nulla, nel campo dell’occupazione: e se a questo si aggiungono i continui tagli che tutti i Comuni stanno subendo, dire che abbiamo le mani legate suona come un eufemismo. Non so cosa potremo fare e, per quell’onestà intellettuale che dovrebbe contraddistinguere ogni persona e, a maggior ragione, ogni pubblico amministratore, non voglio alimentare false speranze nella gente che già soffre, immersa in una storia di ordinaria precarietà. Ciò che mi sento, invece, di fare è lanciare un invito alle realtà produttive del territorio: sederci tutti a un tavolo comune potrebbe costituire un primo passo verso la “luce”. Inutile dire che nessuno di noi possiede la bacchetta magica per risolvere il problema occupazionale e credo che di questo siano perfettamente coscienti anche le persone che a noi si rivolgono in cerca di aiuto. Ritengo, tuttavia, che occorra per lo meno tentare, non fosse altro che per conferire dignità e attenzione ad un problema che, di fatto, le merita. numEro 4 - ottobrE/novEmbrE 2010 PARABIAGO ACCOGLIE LA GIUNTA PROVINCIALE UN’OCCASIONE D’INCONTRO E DI DIALOGO CON I CITTADINI DELLA MILANO “FUORI LE MURA” di Guido Podestà* Venerdì 22 ottobre, insieme ai dodici assessori della Giunta che presiedo, grazie all’ospitalità offerta dal sindaco di Parabiago, Francesco Borghi, abbiamo avuto occasione di confrontarci con i cittadini e con gli amministratori del Collegio 38 in un faccia a faccia proficuo e costruttivo. Sin dall’inizio del mio mandato, infatti, ho promosso la «Giunta aperta itinerante», l’appuntamento, cioè, che l’Amministrazione rivolge ai cittadini della Milano «fuori le mura», occasione di dialogo e di ascolto. Ho sempre avvertito, così come i miei assessori, il desiderio di confrontarmi con coloro che, attraverso il voto, ci hanno legittimato a governare il Milanese. È un fatto che da diversi anni, ormai, la società civile avverte un distacco dalla politica, molto spesso chiusa nei «Palazzi del Potere», lontana dalle reali esigenze della collettività e in difficoltà nel tradurre in fatti gli impegni assunti. Per tale motivo, insieme ai miei assessori, ho voluto abbattere questo muro di incomunicabilità con l’obiettivo di trovare strategie condivise incontrando non solo le Amministrazioni comunali e i primi cittadini, ma tutta la comunità. Un momento di approfondimento e riflessione che aiuta anche noi amministratori a ponderare con attenzione valutazioni e scelte non solo per fornire risposte concrete ai cittadini, ma altresì per gestire con oculatezza patrimonio e risorse. Arrivata ormai all’ottavo appuntamento dopo quelli di Arconate, Sesto San Giovanni, San Colombano al Lambro, Legnano, Magenta, Idroscalo e Trezzano, la «Giunta aperta itinerante» di Parabiago ha segnato l’opportunità di focalizzare la nostra attenzione sulle problematiche legate alla viabilità e alla sicurezza, sul lento consolidamento della ripresa del settore calzaturiero, oltreché sui vantaggi che l’avvento della digitalizzazione del Comune comporterà. Un grande progetto a «costo zero» per il Comune di Parabiago che potrà, servendosi della fibra ottica, anche organizzare un efficiente servizio di videosorveglianza, esteso anche ai Comuni che aderiranno a tale iniziativa. Così come per il progetto di messa a terra di ben 2.000 chilometri di fibra ottica nel territorio del Milanese, la Provincia da sempre promuove le risorse digitali. Per questo e sempre nell’ottica di favorire e migliorare la comunicazione con i cittadini attraverso il sito istituzionale, i dodici forum aperti ormai da quindici anni, i numerosi servizi on-line sarà possibile parlare con gli assessori e il Presidente della Provincia. È stata attivata, inoltre, una piattaforma multimediale chiamata «Giunta Aperta» link: http://giuntaperta.provinciadimilano.partecipami.it/, che permette di partecipare attivamente alla discussione sui temi e sui progetti più rilevanti all’orContinua a pag. 2 DUE NUOVE AULE PER L’ASILO DI RAVELLO FESTA GRANDE PER LA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO VOLUTO E SOFFERTO di Cristina Masetti Due nuove aule da dedicare alle attività ludico-didattiche e una riorganizzazione degli spazi interni, per renderli idonei ad accogliere un servizio in crescita: è quanto hanno sortito i lavori che, iniziati a luglio del 2009 e conclusi l’agosto scorso, hanno permesso ai bambini della scuola dell’infanzia parrocchiale di Ravello di cominciare il nuovo anno scolastico in una struttura piacevolmente rinnovata. Affidata all’impresa “Rover” di Muggiò, l’opera ha goduto di un finanziamento di 500.000 euro da parte del Comune, che nella stessa ha riconosciuto un importante sostegno al servizio pubblico. Come ha sottolineato il sindaco, Franco Borghi, durante la cerimonia d’inaugurazione, «pur essendo una struttura parrocchiale, collabora con l’Amministrazione per soddisfare le richieste d’iscrizioni che, di anno in anno, si fanno sempre più numerose». In tal senso, Borghi ha definito l’asilo di Ravello «uno degli esempi più felici di sinergia tra pubblico e privato: due realtà differenti, queste ultime che collaborano alla realizzazione del medesimo obbiettivo, che è l’offerta di servizi educativi efficienti e qualitativamente validi». La cerimonia, iniziata con il taglio del nastro da parte del sindaco e del suo predecessore, Olindo Garavaglia (sotto il cui mandato erano iniziati i lavori), è proseguita con la messa. Ospiti d’onore, le Suore Salesiane, la cui presenza, nel corso degli anni, è stata determinante per la crescita della realtà educativa parrocchiale. E come don Raimondo ha sottolineato nell’omelia, «l’edificio, ampliato e riorganizzato, è qui a dimostrare quanto ci sia cara l’educazione delle giovani generazioni e quanto lo stesso costituisca il cuore pulsante di questa frazione». Il parroco ha poi riavvolto il nastro del tempo, tornando al 1952, quando il cardinal Schuster visitò e benedisse la struttura parrocchiale, inaugurata tre anni prima e realizzata grazie all’idea di monsignor Marco Ceriani e all’impegno dei residenti, che credettero sin dall’inizio nell’importanza di dare vita ad una struttura educativa capace di costituire una seconda casa, una seconda famiglia, per tutti i bambini della frazione. Con i due ampliamenti che ha conosciuto negli anni (il primo nel 1953, il secondo nel 1976) e con il recente intervento (opera dell’architetto Antonio Rigobello dello Studio Associato Fusi-Rigobello), la scuola oggi accoglie quattro sezioni (con la possibilità di estenderle a cinque), per un totale di 107 bambini e vanta ambienti luminosi, accoglienti e funzionali, nonché un corpo insegnanti che lavora con la coscienza della missione che è chiamato a svolgere. Il Sindaco Borghi e l’ex Sindaco Garavaglia tagliano il nastro (Foto di Giovanni Alberti) 2 COMUNE Parabiago accoglie La Giunta Provinciale - Continua da pag. 1 dine del giorno delle Giunte provinciali. In questo sito i cittadini possono contribuire direttamente al dibattito in corso, un altro aspetto innovativo del progetto, avendo modo non solo di dire il proprio parere, ma di collaborare alla costruzione di soluzioni che tengano conto delle esigenze di tutti. Solo il lavoro congiunto e condiviso permetterà alle intenzioni di trasformarsi in azioni concrete. SEMPIONE BIS: SI TENTA DI RILANCIARE IL PROGETTO IN VISTA DI EXPO i torna a parlare di Sempione bis, il tanto dibattuto progetto che si era ferS mato per mancanza di finanziamenti ancor prima di essere definito e che oggi riemerge, appunto, “riesumato” in funzione di Expo 2015, che potrebbe rappresentare l’ultima chiamata per verificarne la fattibilità. Ai primi di ottobre a Legnano, nella sede decentrata della Provincia di Milano (via dei Mille), si è tenuto infatti un incontro tra i sindaci dei Comuni interessati dal tracciato, che si sono dimostrati ancora una volta concordi nel ribadire l’utilità della nuova arteria, ritenuta indispensabile per sgravare il Sempione da un traffico che sta diventando sempre più insostenibile. E se, come si diceva, l’ostacolo che aveva bloccato tutto era rappresentato dai finanziamenti, ora sembrano esserci le condizioni per intravedere una via d’uscita. Come ha infatti spiegato Gianbattista Fratus, viceSindaco e assessore al Territorio del Comune di Legnano, «Anas e Regione stanno verificando la disponibilità di alcune somme che erano state accantonate per * Presidente della Provincia di Milano Prima della Giunta, il Presidente Podestà ha avuto un incontro con gli artigiani calzaturieri di Parabiago. Qui nella foto, un momento della visita alla "F.lli Rossetti". SICUREZZA, UNO SCUDO SEMPRE PIU’ MASSICCIO a convenzione tra Parabiago e i Comuni dell’Asse del Sempione per L la gestione associata dei servizi di Polizia Locale sarà una realtà per altri cinque anni. Stipulata a novembre del 2007 e avente validità triennale, la stessa è stata recentemente rinnovata dal consiglio comunale parabiaghese, che ne ha riconosciuta la validità e condivisi gli obiettivi sinergici. Fra questi, la collaborazione in un’ottica di mutua assistenza e di supporto operativo, anche al fine di far fronte ad esigenze di carattere temporaneo; l’ottimizzazione dell’impiego delle varie risorse strumentali, attraverso lo scambio e l’utilizzo congiunto di mezzi e attrezzature in dotazione ai singoli Comandi di Polizia Locale. Non ultimo, lo sviluppo di una politica comune della sicurezza, da attuarsi attraverso la condivisione di linee guida d’intervento. Il rinnovo della convenzione ha comportato anche un ampliamento dei soggetti aderenti: a fianco di Parabiago, Canegrate, Nerviano, Pogliano Milanese, Rescaldina, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona e Legnano (che svolge il ruolo di Ente capofila), sono entrati a far parte della convenzione anche i Comuni di Cerro Maggiore e di Arese. opere viabilistiche in vista del grande appuntamento di Expo. Restiamo dunque in attesa di risposte». In base a quanto depositato al Cipe nel 2002, il progetto del Sempione Bis prevedeva un costo di circa 280 milioni di euro, ma Il traffico in tilt nell’ora di punta dagli ultimi incontri fra i comuni interessati al tracciato, è emersa la volontà di ridimensionare la progettazione, in modo da ridurre i costi, pur salvaguardando l’ambiente. La nuova ipotesi prevede che l’arteria si snodi da Rho verso Vanzago, Pogliano, Nerviano, Parabiago, Busto Garolfo, Villa Cortese, Dairago e Legnano per innestarsi poi sulla SS 527 a Busto Arsizio, nei pressi di Borsano. Come si diceva, i sindaci sono compatti nel chiedere la realizzazione della variante, che potrebbe dare grandi benefici a tutto il territorio del Nord Ovest milanese. «Il lavoro dei due Patti (Nord Ovest e Alto Milanese) - spiega l’assessore ai lavori pubblici, Cesare Sala, che ha partecipato agli incontri in qualità di rappresentante del nostro comune - è stato appunto finalizzato a rilanciare la realizzazione di un’opera capace di decongestionare dal traffico di attraversamento una strada che ormai lo regge a fatica e con tutte le conseguenze legate a tale difficoltà. Si spera che aver inserito questo progetto nelle richieste legate all’Expo possa garantirgli una maggiore e più puntuale attenzione che in passato». L’ultima parola spetta tuttavia all’assessorato regionale alle Infrastrutture. CRISTINA MASETTI APPALTO STRADE: IMPEGNATI CIRCA 100.000 EURO ’ partito ai primi di ottobre (nonostante i E vincoli capestro che il Patto di Stabilità impone), il nuovo appalto strade, che impegna il Comune per poco più di 100.000 euro. Le ristrettezze economiche ci hanno imposto la definizione di una nuova modalità d’intervento, che mira al ripristino delle porzioni di asfalto maggiormente danneggiate, invece che al rifacimento totale del manto. Questo ci darà la possibilità d’intervenire su numerosi ambiti. Ecco le vie interessate: Mazzini, Garibaldi, Rusca, XI Febbraio, piazza della Vittoria, Grossi, Donizzetti, Augusto, Lodi, Carso, Amendola, Zanella, viale Lombardia, via Po, S. Sebastiano e Calabria. Un cospicuo ribasso d’asta ci ha inoltre permesso d’intervenire anche sulle vie Dante, Trieste, San Giorgio, Boito e Porpora, che inizialmente non erano state incluse nel programma. CESARE SALA - Assessore Lavori Pubblici www.arredoten da.it Sabato su appuntamento Villastanza via San Sebastiano, 2 Tel. 0331 557444 solo x boxxa: [email protected] 3 COMUNE EX COLLEGIO CAVALLERI: LA RIQUALIFICAZIONE PROCEDE ll’inizio di questo mese sono ripresi i lavori di A ristrutturazione del vecchio collegio-convitto Cavalleri e della torre astronomica che si affaccia su piazza Maggiolini, dopo che nel febbraio scorso si era provveduto alla demolizione dei fabbricati interni all’area. Qualcuno, in verità, aveva avuto l’impressione che il cantiere si fosse completamente fermato e che, dunque, il piano di recupero stesse conoscendo l’ennesimo stop per via di problemi tecnici o burocratici. In realtà questo non è accaduto: le ruspe si erano fermate solamente perché si stava eseguendo il consolidamento della facciata dell’edificio che nel 1700 accoglieva il collegio e che, in base a ciò che l’Amministrazione aveva imposto all’operatore, dovrà essere conservata insieme alla torre, proprio perché “pezzi “significativi di un illustre passato parabiaghese. Non va dimenticato, infatti, che all’epoca il collegio era una delle massime istituzioni in campo educativo e punto di riferimento non solo per i giova- ni della zona, ma anche per il fior fior dei maschi appartenenti a famiglie notabili milanesi. Volerne conservare la memoria, attraverso il mantenimento della facciata e della torre, è quanto l’Amministrazione si sente di fare, in ossequio all’illustre passato dell’edificio e, a tal proposito, giova ricordare che l’attuale proprietà ha ottenuto dalla Sovrintendenza l’autorizzazione a procedere con il progetto in questione. La riqualificazione dell’intera area che, salvo ostacoli, sarà portata a termine entro il 2012, prevede la realizzazione di appartamenti, uffici, attività commerciali (ad esclusione di banche) e due piani di parcheggi interrati. Il tutto si distribuirà su un percorso pedonale che collegherà piazza Maggiolini con il parco di Villa Corvini (che sarà peraltro recintato), attraverso una serie di piazzette porticate. A breve prenderà il via la palificazione del perimetro interessato dall’intervento: operazione complessa, che richiederà alcuni mesi. Successivamente si provvederà agli scavi per la realizzazione dei parcheggi interrati, che saranno destinati ai privati. L’Amministrazione continua a seguire, passo dopo passo, il cantiere, per accertarsi che quanto previsto nella convenzione venga pienamente rispettato. RAFFAELE CUCCHI Assessore all’Urbanistica PARABIAGO RIABBRACCIA LE SUORE ra da tantissimo tempo che E aleggiava nell’aria il desiderio di andare a Firenze ad incontrare le “nostre” Suore di sempre: Suor Paola, Suor Emilia e Suor Consolata. E così l’animazione ed i volontari hanno organizzato, con l’aiuto del gruppo Avis Cultura, un pullman completo, senza neanche un posto libero rimasto, che è partito da piazza del Mercato alle 6 di sabato 9 ottobre alla volta di Montecatini Terme, tappa di avvicinamento a Firenze. Il sole ci ha accompagnati per tutta la permanenza in Toscana e domenica, quando ci siamo trovati con le Suore, era veramente una fantastica giornata autunnale. Rivederle è stato davvero emozionante e la gioia di poterci raccontare del più e del meno ci ha fatto trascorrere troppo velocemente quel pomeriggio passato insieme. Ci hanno fatto visitare la loro bellissima Casa dove ospitano turisti in vacanza, a due passi dal Duomo di Firenze, con le camere con vista sulla cupola del Brunelleschi e come affettuose padrone di casa ci hanno offerto il caffè! Ebbene, nonostante siano in questo paradiso, nella città di Firenze, tra le più belle d’ Italia, Suor Paola, Suor Consolata e Suor Emilia non ci hanno nascosto di avere sempre troppa nostalgia di Parabiago, città ben più modesta a livello artistico e paesaggistico ma dove loro hanno lasciato gli affetti più cari e i ricordi di una vita passata nella comunità parabiaghese. Ci hanno raccomandato di salutare tutti coloro che non erano potuti venire ma che loro hanno comunque ricordato con affetto, divertendosi anche insieme a noi a rievocare episodi particolarmente lontani nel tempo ma non nelle loro menti. Abbiamo anche ricordato Suor Maria Teresa che purtroppo è mancata e comunque ci siamo riproposti di rivederci ancora: a Firenze, oppure a Parabiago! I VOLONTARI E L’EQUIPE DI ANIMAZIONE RAGAZZI IN CORSA… DAI NONNI ANCHE A PARABIAGO LA LONGEVITÀ È DONNA i chiama Francesca Martinetti, è nata e creS sciuta a Parabiago e detiene un primato che molti le invidiano: è la più longeva di tutti i 26.787 residenti che la città conta. Il primo ottobre scorso ha infatti compiuto 105 anni e, in proporzione, le foto che le sono state scattate il giorno del compleanno, superano quelle di tutta la sua lunga vita, costruita su valori essenziali e ben lontana dai riflettori. La famiglia, il lavoro in fabbrica come operaia, un carattere mite e una fede a dir poco salda che l’ha sostenuta nei momenti più difficili sono stati i pilastri portanti della vita di Francesca, trascorsa interamente accanto al figlio, Carlo Savio, che non si è mai sposato e che ancora oggi continua ad occuparsi della madre, non più autosufficiente. D’altronde, 105 primavere sulle spalle non sono uno scherzo e se si pensa che sino al compimento del suo primo secolo la nonnina parabiaghese si reggeva tranquillamente sulle proprie gambe, viene da dire che la vita è stata per lei generosa dispensatrice di salute. Della piramide della longevità targata Parabiago, Francesca Martinetti occupa, dunque, incontrastata, il vertice: la seguono Bambina Bottini, altra parabiaghese doc, che ha compiuto 100 anni lo scorso 26 aprile, a pari merito con Assunta Baccaglini, che ha tagliato il traguardo del secolo il 14 agosto scorso e che è stata festeggiata di recente con tutti i crismi, circondata cioè dal personale dell’Albergo del Nonno e da tutte le persone a lei care che nel mese di agosto erano lontane da Parabiago per le ferie. Sette, sono invece i “nonni” che compiranno 100 anni nel 2011: Giuseppe Menardi (19 febbraio), Angelina Bollati (14 marzo), Laura Cortosi (2 aprile), Maria Maggiori (23 settembre), Concetta Provinzano (26 settembre), Teresa Passerini (28 novembre) e Caterina Savio (25 dicembre). E’ altresì interessante notare che delle 47 persone di età compresa tra i 95 e i 100 anni, 42 appartengono a quello che un tempo veniva definito “il sesso debole” : per fortuna! Che le donne siano più longeve, d’altronde, non è una novità: e non solo a Parabiago. Piace inoltre rimarcare che molti di questi “super anziani” vivono in famiglia, circondati dall’affetto dei loro cari. C. MAS. port e giovani in primo piano, S sabato 16, nel parco della casa di riposo comunale, cornice dell’XI edizione della Corsa Campestre Interstudentesca, organizzata dall’Amministrazione comunale con la collaborazione delle scuole (la Media Statale, l’I.T.C. Maggiolini) e di alcune associazioni locali (Associazione Genitori, Asd Atletica Parabiago, Asd Atletica Ravello, Cai, Croce Rossa, Lions Club Maggiolini e Pro Loco). Otto, le prove che, a rotazione, hanno chiamato in gara le diverse categorie. Tutti gli studenti sono stati chiamati a cimentarsi su un percorso di 1200 metri. Il programma ha previsto anche la gara di cronometro a squadre per gli studenti degli istituti superiori. I vincitori sono stati poi chiamati sul palco dall’assessore allo sport, Carlo Raimondi e dal diri- gente scolastico Renata Martignoni, per la premiazione. Come da qualche anno a questa parte, sono stati assegnati i Trofei “Paolo Fusè” (fra le sezioni delle scuole secondarie) e “Corri Parabiago” (fra gli istituti superiori della zona). Hanno acceduto al podio i primi sei classificati per ogni categoria, mentre a tutti i partecipanti gli organizzatori hanno distribuito simpatici gadget. Ancora una volta il momento delle premiazioni ha visto il coinvolgimento degli anziani, che assistono sempre con gioia a questa manifestazione sportiva, che costituisce per loro una preziosa occasione di svago a contatto con i giovani. Dopo le fatiche, gli atleti sono stati ristorati con bevande calde e caldarroste. L’Amministrazione ringrazia l’Atletica di Parabiago e di Ravello. (Foto di Damiano Maio) PRATICHE PRA ATICHE AUTOMOBILISTICHE AUTOMOBILISTICHE E AMMINISTRATIVE AMMINISTRA INISTRA ATIVE TIVE PAGAMENTO P AGAM AGAMENTO MENTO BOLLI A AUTO UTO 20015 P PARABIAGO ARABIAGO MI - VIA BRISA BRISA,, 57/59 - TEL. TEL . 0331.558.448 013 GALLARA ATE TE E VA VA - VIA B.FERNI, B.FERN 3 - TEL 21013 GALLARATE TEL.. 0331.245.932 20017 RHO MI - VIA TORINO TORINO,, 2 - TEL TEL.. 02.935.00.488 traPassi motocicli duPlicati PatEnti TRAPAS SI AUTOVEICOLI AautovEicoli DUPLICA TRAPASSI - PASSAPORTI UTOVEICOLI -EDUPLICATI TI PATENTI PA- TENTI PAS SAPORTI cErtiFicati CERTIFICATI -- dEmolizioni DEMOLIZIONI -- licEnzE LICENZE conto CONTO ProPrio PROPRIO CERTIFICATI 4 ECOLOGIA IL VECCHIO RIALE TORNA A VIVERE lù-glù, crà-cra: c’è stato un tempo, chiedete ai novantenni, che G in piazza a Parabiago si sentiva la “rongia” che, correndo da San Michele gorgogliava come una tortora, all’ombra di secolari platani sui quali gracidavano cicale. Era il Riale, una roggia che, a partire dal Medioevo, ha portato nel centro di Parabiago l'acqua del fiume Olona per lavare i panni, abbeverare le bestie, costruire case e chiese, irrigare giardini e orti, far giocare i bambini. Nel 1780 la roggia era già stata chiusa dal governo austriaco. Giuseppe Maggiolini, mobiliere ed ebanista di corte, chiese all’arciduca di Milano di riaprire il Riale affinché si potesse realizzare l’ampliamento della Chiesa parrocchiale di cui era fabbriciere. Con l’entusiasmo della popolazione parabiaghese l’acqua della roggia ritornò a scorrere attorno alla piazza principale. Alla fine degli anni Venti l'inquinamento, l'incuria e specialmente l'acquedotto hanno relegato il piccolo canale tra le “cose vecchie”, ricordate con nostalgia dagli anziani e nei libri di storia. Succede spesso che l'estinzione culturale, l’oblio di un oggetto o di un essere vivente, ne preceda l’estinzione fisica. Il Riale è un esempio, infatti la roggia non è completamente coperta. Nel Parco dei Mulini ne rimane ancora un considerevole tratto in stato di abbandono. Da alcuni anni l’Ecomuseo del paesaggio, attraverso studi e pubblicazioni e con la collaborazione delle scuole, sta lavorando per far rivivere il Riale e la sua storia. Il 17 ottobre scorso, 220 anni dopo la storica impresa del Maggiolini, nel tratto di Riale ancora esistente ha ricominciato a scorrere l’acqua. Già nel 2009, nell’ambito dell’iniziativa di Legambiente “Puliamo il mondo”, il Riale era stato pulito ed era stata ripristinata la chiusa che oggi permette di alimentarlo. Poi i ragazzi delle scuole Rapizzi hanno realizzato un progetto di riqualificazione della roggia medievale. Come richiesto proprio da loro, grazie alla collaborazione di numerose associazioni, singoli cittadini, agricoltori, del Parco dei Mulini e del Consorzio Fiume Olona, è stata realizzata un’area naturalistica per la riproduzione della fauna acquatica. Grazie al lavoro svolto dai volontari, l’acqua del fiume Olona alle 11 di domenica 17 ottobre ha ricominciato a scorrere nel Riale, per alimentare una zona di ripopolamento della fauna acquatica, in linea con gli obbiettivi del Parco dei Mulini, nei confini del quale il Riale si trova. “Ciàpa la ségia, porta el càdin che ven giò l'acqua: Fegh'on basìn al noster bravo Maggiolìn. Parabiago”, cantavano i parabiaghesi nel 1780. Oggi ringraziamo tutti quanti hanno contribuito a riportare acqua nel Riale e anche quanti visitandolo, o semplicemente parlandone, lo strapperanno dall’oblio che per troppi anni ha segnato la storia della roggia medievale e del fiume Olona. RAUL DAL SANTO - Ecomuseo del Paesaggio DAL VILLORESI ALL’OLONA ’ Olona da alcuni anni sta riprendendo vita: i pesci e i loro L predatori stanno pian piano ripopolando quello che era uno dei fiumi più inquinati d’Italia. Per favorire la sua rivitalizzazione, nella mattinata di venerdì 24 settembre, alla presenza di numerosi studenti, di curiosi e di volontari, hanno preso avvio presso il Canale Villoresi a Villastanza, i lavori per il primo ripopolamento di pesci del fiume Olona, riproposto poi in maniera simbolica domenica 3 ottobre. Questa iniziativa rientra nel progetto “Giri d’acqua” che, promosso dal Parco dei Mulini e dai circoli locali di Legambiente di Parabiago, Canegrate e Nerviano, ha visto l’adesione, oltre che della Provincia di Milano, anche del Consorzio Fiume Olona, della Protezione Civile di Parabiago con la collaborazione del Consorzio Villoresi e con il contributo economi- co di Regione Lombardia, Città di Parabiago e del Parco dei Mulini stesso. Grazie alla collaborazione della Polizia Provinciale sono stati recuperati nel Canale Villoresi circa 300 Kg di pesce persico, cavedano, luccio, carpa e minutaglia. Il pesce così recuperato è stato successivamente immesso in alcuni tratti del fiume Olona nei Comuni di Parabiago, San Vittore Olona e Legnano per un quantitativo di 150 Kg, mentre il rimanente è stato immesso nel Naviglio Grande. Ai Una storica immagine del Villoresi lavori hanno partecipato anche numerosi volontari e l’associazione Olona Viva che hanno provveduto alla selezione dei pesci, perché nel fiume Olona sono stati introdotti solo i pesci autoctoni, cioè tipici del territorio. Ora non rimane che provare a pescare, ma consigliamo di rimettere nel fiume il pesce pescato: l’acqua dell’Olona non è ancora così pulita. R. DAL SANTO EUGENIO VILLORESI l progetto “Giri di acqua” è stato realizI zato con l'obiettivo di rivitalizzare il fiume Olona e il suo sistema irriguo, in occasione dell’anno della biodiversità e del bicentenario della nascita di Eugenio Villoresi. Attravero la mostra “Il canale Villoresi, una risorsa lunga 86 chilometri”, realizzata da Legambiente di Nerviano e allestita in biblioteca comunale di Parabiago dal 28 settembre al 7 ottobre, i ragazzi delle scuole e numerosi visitatori hanno potuto meglio capire la storia, il presente ed il futuro del canale Villoresi. Hanno inoltre potuto conoscere e apprezzare la figura dell’ingegnere monzese Eugenio classe Villoresi, 1810, che ha profuso enormi energie morali e materiali per la progettazione del Canale di cui non ha potuto vedere l’inizio dei lavori a causa della sua morte, avvenuta nel 1879. “Non mi darò I ragazzi alla mostra pace sino a che non sul Canale Villoresi avrò eliminato il paradosso di una cospicua parte della Lombardia, la regione più ricca di acque, afflitta dal flagello delle arsure deleterie”, scriveva il Villoresi. Erano gli anni della crisi dell’agricoltura, della fame e della pellagra. Villoresi aveva iniziato a progettare il canale insieme al nipote, Luigi Meraviglia, nel gennaio 1868 ma aveva poi proseguito da solo perchè il nipote riteneva eccessivi le difficoltà tecniche e gli oneri economici per la sua realizzazione. L’ingegnere monzese diede fondo a tutte le sue risorse personali, lasciando in eredità ai figli ben poca cosa. Parlando del Canale da lui progettato, l’allora Ministro delle Finanze, Quintino Sella, lo definì “un’opera grandiosa e utilissima”. La costruzione del Canale e specialmente l’industrializzazione, avvenuta inizialmente lungo il fiume Olona, hanno segnato le tappe successive dello sviluppo agricolo ed economico del nostro territorio. R. D. S. 5 SCUOLA E LAVORO FRANCESCO RAMPICHINI, L’INVENTORE DELLA SCARPA INCOLLATA i raccontiamo una storia che ci ha segnalato un nostro affezioV nato lettore e che crediamo possa suscitare la curiosità di quei parabiaghesi che vanno particolarmente fieri di essere nati o di vivere in una città conosciuta e apprezzata per la sua gloriosa tradizione calzaturiera. E’ la storia della “scarpa senza cucitura”, ossia con la tomaia saldata direttamente alla suola attraverso un mastice speciale. A inventarla, nel 1909, fu il marchigiano Francesco Rampichini, figlio di piccoli imprenditori e di una terra- le Marche, appunto- dove l’industria calzaturiera ha sempre avuto salde radici. Laureato a Roma in Scienze Naturali e in Chimica, Rampichini dedicò ogni sua energia allo studio delle colle e al modo di trovarne immediata applicazione nel campo industriale. Il cuoio, all’epoca, era uno dei materiali più usati nelle fabbriche di lavorazione: i macchinari erano infatti mossi da sistemi di pulegge e cinghie di cuoio, ma quest’ultimo spesso di rompeva nei punti di giunzione, interrompendo il funzionamento e ritardando il lavoro. Rampichini focalizzò la propria attenzione su questo problema e tentò di sostituire ai vari sistemi di cucitura e graffatura usati per chiudere ad anello le strisce di cuoio, un suo nuovo sistema di giunzione mediante l’uso di collanti che costituivano, come si è detto, l’oggetto dei suoi studi. Volle poi estendere le proprie conoscenze anche ai materiali da incollare e per questo frequentò la “Regia Conceria-Scuola” di Torino, città che a cavallo fra Ottocento e Novecento era divenuta centro leader nazionale dell’industria conciaria. In tale ambito, Rampichini si distinse, allorché si occupò di stabi- lire in modo pratico, mediante uno speciale strumento da lui costruito, il grado di permeabilità dall’aria delle diverse qualità di cuoi e pellami. Tali esperimenti, cui s’interessarono specialmente i fabbricanti di calzature, vennero eseguiti su numerose varietà di pelli in uso nei calzaturifici e fornirono dati preziosi specialmente sulle differenze di permeabilità della tomaia, in rapporto alla natura della concia impiegata nelle preparazioni. Il chimico Rampichini pensò poi di applicare il suo speciale mastice (che provvide a brevettare con il nome di “Ago”) alla fabbricazione delle scarpe e il metodo d’incollaggio (denominato “Sistema Ago”), riscosse un notevole successo. Fu ulteriormente potenziato qualche anno dopo, nel 1917, quando Rampichini costituì, a Carate Brianza (Milano), una società per la produzione e il commercio di prodotti chimici rivolti, in particolare, all’industria conciaria. Si dedicò nel contempo alla produzione di un nuovo mastice speciale, riformulato secondo gli ultimissimi ritrovati della chimica e battezzato “Tachys”(che in greco significa “veloce”, “rapido”), a sottolineare la principale qualità, che permetteva di diminuire significativamente i tempi di lavoro nella fabbricazione delle calzature. Per tutto questo, nel 1927 Rampichini venne insignito della medaglia d’oro “per la fabbricazione delle calzature senza cucitura”, con la suola non più inchiodata ma incollata. Fu questo il primo passo verso i moderni e razionali metodi di fabbricazione. I passi successivi furono compiuti dalla chimica. CRISTINA MASETTI SCARPA, MIA BELLA SCARPA i è chiusa domenica 24 ottobre a Villa S Corvini la quarta edizione di “Scarpa Mia bella Scarpa”,progetto firmato da Confartigianato Alto Milanese e da Confindustria Alto Milanese e promosso in collaborazione con ANCI (Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani), IPSIA Bernocchi di Legnano e Villa Corvini S.c.a.r.l.. A Parabiago il comparto calzaturiero ha sempre avuto punte d’assoluta eccellenza, tradizione e storia: i promotori del Progetto si sono quindi posti l’obiettivo di promuovere il settore nel suo complesso, facendolo incontrare col mondo della formazione. L’ideazione dei modelli delle calzature è stata curata dagli allievi di Ipsia Bernocchi Moda di Legnano, mentre la realizzazione delle scarpe è stata di competenza delle imprese calzaturiere del Parabiaghese, rappresentanti di un “Made in Italy” che coniuga creatività, innovazione, ricerca, formazione professionale e tradizione. Questo è, in sintesi, il significato dell’iniziativa: eccellenza nella produzione, ricerca di nuove tendenze, creatività coniugata alla freschezza ideale dei giovani, tradizione che si perpetua grazie alla vocazione produttiva. “Scarpa - Mia bella Scarpa”, pone quindi le basi di un progetto integrato di filiera. Significativo il fatto che quest’anno la Cerimonia si sia tenuta nel giorno che precede la Festività di San Crispino - Santo Patrono dei Calzolai. Una Commissione Tecnica d’esperti (composta da qualificati rappresentanti del mondo calzaturiero) ha giudicato i prodotti in gara. Interessante rimarcare che è stata offerta la possibilità di un “acquisto” delle calzature realizzate dagli studenti ed il ricavato di tale vendita è stato devoluto a favore di “APEIRON - Associazione di volontariato Onlus - Una mano per il Nepal”. Enti Patrocinatori dell’iniziativa: Regione Lombardia, Comuni di Parabiago e Legnano e la Camera di Commercio di Milano. PIETRO LAVAZZA - Confartigianato Alto Milanese 6 GRUPPI CONSIGLIARI il PoPolo dEllE libErtà - Giovani di ParabiaGo MODERNITÀ ED EFFICIENZA Il nuovo Ospedale di Legnano ha aperto le porte alla comunità dell’Altomilanese in data 11 ottobre 2010 dopo un breve e rapido trasferimento dei pazienti ancora ricoverati presso il vecchio nosocomio. La realizzazione del nuovo Ospedale si deve all’impegno e alla costanza degli Amministratori precedenti e attuali dell’A.O. Ospedale Civile di Legnano. Il nuovo Ospedale di Legnano nasce come tipo d’intervento in Project Financing in collaborazione progettuale con Techint. La data di inizio lavori è marzo 2006 e la data di ultimazione lavori febbraio 2010; la superficie complessiva dell’Ospedale è di 74.143mq; la struttura definita modulare consta di 5 piani fuori terra con una piastra servizi e blocchi di degenza di 20 stanze ognuno. Cambia la sede e non solo, visto la nuova struttura e il modello organizzativo che il nuovo Ospedale si è dato in termini di cura e di assistenza al paziente. Il nuovo Ospedale di Legnano consta di 552 posti letto, con possibilità di superare anche i 600, con 18 sale operatorie, 3 emodinamica e 4 sale parto, 20 postazioni di Terapia Intensiva e 7 posti di terapia intensiva Coronaria. Attualmente sono disponibili 920 posti auto per i dipendenti ed oltre 1000 per il pubblico che saranno realizzati dal Comune di Legnano a breve tempo. Il paziente e le persone che lo accompagnano entrano da un ingresso a loro dedicato, posto al primo piano e provvisto di una sua area di par- cheggio. Da questo ingresso si raggiungono il centro prenotazioni, i tre blocchi di ambulatori, il centro prelievi, la diagnostica per immagini; che comprende la radiologia con le sue specialità Radiologia Tradizionale, Tomografia Assiale Computerizzata (2TAC), Magnetica, Ecografia, Risonanza Mineralometria ossea e diagnostica senologica e la Medicina Nucleare con apparecchiature all’avanguardia quali la Pet-Tac e le Gamma Camere di ultima generazione. Il day hospital medico ed oncologico: tutti posti sul medesimo piano. Di conseguenza, la stragrande maggioranza del flusso giornaliero di persone che accedono all’Ospedale è contenuta all’interno dello stesso livello e non dovrà utilizzare ascensori. Nel vecchio Ospedale realizzato con i modelli degli anni sessanta i trasporti avvengono con percorsi verticali che hanno sempre costituito un disagio strutturale per l’utenza che accedeva ai servizi. Sempre al primo piano trovano spazio tutte quelle attività di supporto alla permanenza dei pazienti nel nuovo Ospedale e di ritrovo in aree comune degli operatori e visitatori quali Bar, Banca, Supermercato, Parafarmacia, Piccolo Parrucchiere oltre ad luogo di culto rappresentato da una chiesa di Religione Cattolica e da una sala “di silenzio”. Sempre al primo piano, ma dalla parte opposta rispetto all’ingresso dedicato ai visitatori, troviamo il Pronto Soccorso con un proprio accesso, riservato sia ai malati deambulanti che ai mezzi di soccorso, con il triage e le diverse aree di lavoro, distinguibili dagli operatori ma anche dai pazienti e familiari, secondo i diversi codici di gravità. Il Pronto Soccorso, oltre a essere collegato direttamente alla diagnostica per immagini, si trova immediatamente sotto il blocco operatorio e le Terapie intensive, a cui è collegato con specifici elevatori: questo per rendere veloce, sicuro e riservato il trasferimento dei malati più complessi. Le degenze poste ai piani superiori (secondo,terzo e quarto) sono strutturate in blocchi di circa venti camere ognuno, tutte con bagno, singole o a due letti. Le degenze sono organizzate per dipartimenti, cioè più specialisti lavorano insieme: nel singolo blocco di degenza possono essere ricoverati pazienti curati da specialisti diversi ma appartenenti allo stesso Dipartimento come ad esempio il gastroenterologo e l’internista oppure il cardiologo ed il chirurgo vascolare) ma con esigenze assistenziali della medesima levatura. Quella più alta è concentrata nell’area delle terapie intensive posta la secondo piano, in contiguità con il blocco operatorio. Il nuovo Ospedale, rispetto a quello che si è lasciato, valorizza l’organizzazione del lavoro separando i bisogni di quei pazienti che saranno trattenuti per poco tempo (osservazioni e ricoveri brevi), con altri cui dedicare maggiore attenzione vista la complessità e la necessità di accertamenti e terapie più prolungate. Il vantaggio di questo sistema è la miglior rispondenza ai fabbisogni assistenziali dei singoli pazienti (e a come essi possono rapidamente variare). In verità la condivisione polispecialistica, al posto della storica separazione per reparto o divisione, è gia una felice esperienza del Dipartimento Cardiovascolare nell’Ospedale di Legnano di via Candiani. Per il paziente nulla è cambiato in termini di assistenza se non un ambiente sicuramente più gradevole con servizi alla persona di tipo alberghiero più vicino alla attese dei tempi e delle nuove strutture che sono state realizzate nella zona. Maggiore attenzione alla persona con capacità di migliorare e potenziare i percorsi operativi dei servizi erogati in regime ambulatoriale, facilitando l’accesso in termini di orari e di qualità delle prestazioni erogate. Per la comunità Parabiaghese cambiano gli orizzonti: l’Ospedale Civile di Legnano si è attrezzato per tenere il passo dell’evoluzione organizzativa e tecnologica delle strutture Pubbliche e Private che operano nella nostra Regione permettendo ai cittadini di Parabiago di trovare un centro assistenziale d’eccellenza senza lunghi trasferimenti verso altre strutture. PDL-GIOVANI DI PARABIAGO (MASSIMO MONDELLINI - ANDREA LOTTERIO) udc lEGa nord NUOVO OSPEDALE: UN AUGURIO A PERSONALE E PAZIENTI UN NUOVO OSPEDALE SUL TERRITORIO La stampa locale ha dato ampio rilievo alla notizia del trasloco e dell’allargamento dell’Ospedale di Legnano dalla sede storica alla nuova sede di via Papa Giovanni Paolo II. Non ci soffermeremo su una discussione su quali vantaggi e quali inconvenienti tale cambiamento potrà arrecare ai cittadini dei comuni interessati, tra i quali figura anche Parabiago. La ragione, sotto gli occhi di tutti, è che una problematica di così vasta portata richieda una disanima tecnica che non ci compete. Noi dell’UDC vogliamo allora dedicare queste poche righe ad un augurio verso il nuovo Ospedale: verso coloro che lavorano nella struttura (medici, infermieri, personale amministrativo) e verso i pazienti che usufruiranno dei servizi. Ai medici e a tutto il personale auguriamo di poter continuare a svolgere la loro professione in un ambiente ancora più all’avanguardia nella prevenzione e nella cura delle malattie, ancor più di quanto non lo fosse la precedente struttura, che pure ha visto svolgere la propria attività illustri medici anche di origine parabiaghese. E’ opportuno ricordare a questo proposito che la Sanità lombarda è tra le più efficienti in Italia. Efficienza che non riguarda solo il profilo dei costi (quelli relativi al nuovo Ospedale non sono a carico della popolazione locale), ma che si riferisce in primo luogo all’adozione di tecnologie mediche tra migliori al mondo (si veda, per esempio, l’installazione avvenuta nello Studio Radiologico di Parabiago di una Tac tra le più potenti in Italia, come descritto nel precedente numero de “Il Foglio”). Infine, alle persone che avranno bisogno di cure nella nuova struttura ospedaliera va di tutto cuore il nostro auspicio che, oltre che a veder risolti i propri problemi di saluti, trovino un ambiente confortevole sotto il profilo UMANO. Consapevoli della centralità della persona che è fine ultimo di tutte le iniziative amministrative (tra cui la costruzione del nuovo ospedale), l’UDC invita tutti coloro che lavorano o che lavoreranno nella nuova struttura a non dimenticare che chi necessita di assistenza medica è, prima ancora di essere un “paziente”, una persona da aiutare. Se questo principio, per quanto semplice, troverà applicazione nel nuovo Ospedale di Legnano, la Sanità nel nostro territorio diventerà ancora di più un modello per l’intero Paese. COORDINAMENTO UDC d.ssa viviana traversone I nostri servizi: omeopatia - Erboristeria - sanitari - autoanalisi telemedicina: EcG - Holter Pressorio e cardiaco - Prenotazioni visite Piano alimentare Personalizzato - Prodotti per celiaci laboratorio di Preparazioni Galeniche Via Benedetto Croce, 2 - 20015 ParaBiago (Mi) - Tel. 0331.551493 [email protected] A soli 4 anni dall’avvio dei lavori, è diventato operante il nuovo ospedale di Legnano. E’ il risultato di una azione politica della Regione, dell’Assessorato alla Sanità e della Lega Nord che ha sempre evidenziato le problematiche relative all’offerta sanitaria, per poi porvi rimedio. In soli 4 anni si è conclusa un’opera che, in Italia, richiede una media di 12 anni. Un ospedale moderno e dotato di strumenti all’avanguardia. Letti che si trasformano in carrozzine e percorsi adatti permettono alla struttura di ruotare attorno al paziente, al suo servizio. Catering computerizzato e personalizzato. Abolizione dei campanelli per gli interfono rendono il rapporto con il personale più agevole. Qualche divergenza emerge sulla registrazione e monitoraggio, da parte di telecamere, di tutto ciò che avviene all’interno. Se da un lato si ha la massima trasparenza, dall’altro, l’eccessivo controllo del lavoro, è al limite della legalità e potrebbe provocare malumore e demotivazione negli operatori sanitari. Una annotazione a margine da rilevare, sono gli spogliatoi del personale. Nello stabile vecchio, sono desolanti, stretti, a volte promiscui, con medici e infermieri ben separati. Nel nuovo, sono ampi, con docce, condivisi da tutti gli operatori, medici compresi e sepa- rati solo, fra maschi e femmine. E’ una barriera sociale e culturale che cade, è una dignità che appartiene a tutti e che lascia le differenze solamente nella responsabilità e nello stipendio. Il nuovo ospedale è anche questo. L’autonomia, unitamente alla capacità lombarda sono le qualità che rendono possibile risultati vantaggiosi per tutti. Lo testimonia il numero di ammalati, che anche questo ospedale ospiterà, e che fuggono da quelle regioni meridionali con una spesa fuori controllo e un servizio al confine della civiltà. Un onesto federalismo fiscale, la definizione di regole e responsabilità, con la conseguente possibilità di allontanare dall’amministrazione pubblica chi dimostrasse incapacità o fosse corrotto, sono i tasselli che mancano al nostro sistema sanitario. Osservando quanto sta accadendo nella scuola; dare alla Lombardia la possibilità di gestire il settore, con l’autonomia che possiede con la sanità, darebbe gli stessi virtuosi risultati La Costituzione lo prevede, la Regione lo vuole. Sono solo gli interessi dei peggiori ad impedirlo. Nel frattempo la scuola affonda nel “nulla”. Solo l’autonomia può salvare il Nord, e solo il Nord può salvare il Sud.. Il nuovo ospedale è anche questo. CARLO CAIMI 7 GRUPPI CONSIGLIARI n.o.i. PEr la città l’unionE NUOVO OSPEDALE DI LEGNANO: OPPORTUNITÀ. . . PER CHI ? IL NUOVO OSPEDALE DI LEGNANO È PRONTO; O COSÌ SEMBRA La costruzione del nuovo ospedale di Legnano ha suscitato notevoli perplessità tra i cittadini. Le motivazioni sono note: nel vecchio Ospedale vi erano interi reparti appena ultimati, nel suo complesso era in buono stato, le spese preventivate per le attività di messa a norma erano inferiori a quelle necessarie per un nuovo complesso. La posizione centrale della struttura la rendeva facile da raggiungere. Ora che l’opera è quasi completata, i dubbi rimangono. I privati che hanno contribuito con le proprie risorse economiche alla costruzione del nuovo ospedale in project financing avranno in concessione la gestione dei servizi non sanitari, che non sono pochi. Si tratta per la maggior parte d’imprese che fanno parte della Compagnia delle Opere,strettamente collegate all’attuale maggioranza che governa il Pirellone. Naturalmente cercheranno di massimizzare i profitti ed è probabile che le scelte dell’Azienda Sanitaria saranno vincolate dagli accordi presi. I dirigenti ospedalieri affermano che le attività sanitarie rimarranno nelle mani della gestione pubblica. Sì, ma fino a quando? I posti letto disponibili sono diminuiti e la struttura sembra pensata per periodi di degenza molto brevi che demandano le fasi di convalescenza e riabilitazione all’esterno dell’ospe- dale secondo modalità ancora non definite. Ci chiediamo se il nostro territorio è organizzato per accogliere l’aumento di richieste di prestazioni infermieristiche o riabilitative post-operatorie. Questa tendenza, peraltro già da tempo in atto nelle nostre strutture sanitarie, apre le porte ad un ulteriore ingresso dei privati nella Sanità. Leggiamo che il nuovo polo ospedaliero sarà dotato di un parcheggio di 2000 posti auto, probabilmente a pagamento, ma viene spontaneo chiedersi se sarà sufficientemente servito dai mezzi pubblici e se la viabilità già congestionata della zona sarà in grado di sopportare l’aumento del flusso d’automobili. E’ importante poi chiedersi che ne sarà dell’area ospedaliera in dismissione. E’un’area centrale molto appetibile che si presta ad operazioni di speculazione edilizia. A riguardo esiste già un progetto per farla diventare una sorta di “Cittadella della Salute”, ma contemporaneamente si parla della costruzione di 400 appartamenti. Concludendo, è necessario che le pubbliche amministrazioni seguano sempre con attenzione l’evoluzione dell’intera vicenda intervenendo, nel limite delle proprie competenze e sfere d'influenza, a tutela del comune interesse dei cittadini. FLAVIA MACCHI Il trasferimento si è concluso, il nuovo e moderno plesso di via Papa Giovanni Paolo II è operativo. Un plauso va ai dipendenti che si sono sobbarcati lo sforzo principale e che, così risulta, hanno lavorato con entusiasmo e partecipazione dimostrando senso di responsabilità fuori dal comune. Dati e caratteristiche tecniche, che troverete in altri spazi del giornale, la descrivono come un’opera eccellente e d’avanguardia: non ci dilungheremo pertanto sulla loro descrizione. La sua realizzazione ha comunque destato perplessità, che non possono essere sottaciute, a partire dalla scelta fatta quando si decise il percorso per la sua costruzione. Ci riferiamo in primo luogo della decisione di affidare “in concessione”, per quasi 30 anni, la gestione della struttura a una società privata, tra i cui soci compaiono noti personaggi legnanesi. Operatori economici e industriali del territorio, a “microfoni spenti”, non lesinano lamentele; alcuni di loro si sono visti tagliati fuori senza se e senza ma da ogni intervento, con conseguente riduzione delle ricadute economiche positive sul territorio indotte dalla realizzazioni di simili grandi opere. In secondo luogo la realizzazione presenta due punti critici: ubicazione e viabilità. Pareri difformi circa l’ubicazione se ne sono sentiti molti nel corso degli anni: ipotesi diverse di collocazione non hanno trovato ascolto presso il Pirellone, in forza del “decisionismo formigoniano”: non risulta siano ultimati i parcheggi e coi mezzi pubblici si poteva dare di più. La situazione della viabilità ripropone errori già vissuti con Malpensa e con la Fiera di Rho-Pero che, inaugurate, per un lungo periodo risultarono di difficile raggiungimento. Il nuovo ospedale per ora è raggiungibile solo dalla via Novara, arteria già attualmente intasata in diversi momenti della giornata; la bretella fra la Provinciale per Inveruno e l’Ospedale è ancora una promessa sulla carta. Per chi arriva da Parabiago l’attraversamento di San Giorgio o in alternativa il tratto di viale Toselli, venendo dal Sempione, e la percorrenza delle vie XX Settembre - Novara comporteranno un sensibile aumento dei tempi anche per i mezzi di pronto soccorso. Nell’immediato probabilmente molti cittadini parabiaghesi preferiranno rivolgersi ad altre strutture, in primis Rho e Magenta, piuttosto che dirigersi verso il nuovo plesso. Ancora una volta si sono fatte le cose a metà. Un grande e utile centro ospedaliero d’eccellenza con servizi e “cornici” che arriveranno. Quando? RAFFAELLA MASETTI insiEmE PEr ParabiaGo italia dEi valori NUOVO OSPEDALE... E I CITTADINI COME CI ARRIVANO? ANCORA SONO I CITTADINI A PAGARE Per affrontare con serietà questo argomento non ci siamo limitati ad analizzare il dibattito apparso sui giornali in questi giorni, ma abbiamo anche ascoltato le valutazioni di alcuni parabiaghesi che fanno parte del personale dell’Ospedale di Legnano. Riteniamo che la struttura del nuovo ospedale sia all’avanguardia dal punto di vista tecnologico: del resto, una mancanza nel rinnovo della strumentazione, nel miglioramento delle sale operatorie e nell’adeguamento delle strutture sarebbe stata inaccettabile, visto l’ingente impegno economico di cui si sono fatti carico la pubblica amministrazione e i privati. Con la costruzione del nuovo nosocomio i cittadini dell’Altomilanese hanno a disposizione un centro sanitario d’eccellenza; i miglioramenti nelle prestazione sanitarie o i possibili problemi di organizzazione interna potranno però essere valutati soltanto quando l’attività sarà a pieno regime. Per quanto invece riguarda ciò che accade all’esterno dell’edificio, consideriamo condivisibili le perplessità legate alla sua collocazione periferica. Se al personale medico è stato richiesto un grandissimo sforzo per affrontare un difficoltoso trasferimento (non ancora ultimato), ai cittadini del nostro territorio potrebbe essere richiesto un sacrificio analogo per quanto riguarda la viabilità. Sarà possibile arrivare all’ospedale attraverso una sola via d’accesso (via Novara), i parcheggi esistenti non sembrano sufficienti e le promesse di opere viarie formulate dall’Amministrazione di Legnano sono rimaste tali. Nell’attesa dei necessari interventi, anche nelle strade dei comuni vicini potrebbero così aumentare gli inevitabili disagi dovuti al trasferimento in zona periferica di un polo d’attrazione così frequentato. Al momento, ciò che balza all’occhio dei cittadini è la pochezza di mezzi alternativi a quello privato e che essi siano totalmente a carico dei pazienti/visitatori. Proponiamo all’amministrazione legnanese un tavolo di confronto per risolvere il problema logistico insito nella scelta della zona. L’ultima questione che possiamo affrontare per ragioni di spazio riveste per noi grande importanza ed è relativa al destino del vecchio ospedale di via Candiani. Oltre alle opere di demolizione e di edilizia privata che interesseranno l’area, invitiamo l’Amministrazione legnanese a dare massima priorità alla valorizzazione delle strutture esistenti per costituire in tempi stretti una “Cittadella della Fragilità” che sia in grado di offrire servizi ambulatoriali, riabilitativi e socio-assistenziali per anziani, disabili, malati cronici del nostro territorio. GIACOMO SARTORI - PAMELA DE ROSA INSIEME PER PARABIAGO Dal 16 Agosto scorso stiamo assistendo ad un grande cambiamento che interessa la vita di tutti coloro che abitano nei comuni limitrofi alla città di Legnano: il trasloco dell’ospedale dal vecchio presidio di Via Candiani a quello nuovo di Via Papa Giovanni Paolo II. In questa sede non vogliamo entrare nel merito o stabilire se la realizzazione di quest’opera fosse un intervento effettivamente necessario in relazione al patrimonio esistente, al fabbisogno e alle risorse economiche e ambientali a disposizione, ma mettere in luce alcune problematiche che sono sotto l’evidenza di tutti. Sebbene il nuovo presidio ospedaliero sia una struttura moderna ed un esempio di efficienza come detto più volte dal Direttore Generale Carla Dotti, (affermazione ancora prematura dato che i risultati attesi si possono valutare in un lasso di tempo maggiore), altrettanto non si può dire dell’ubicazione dello stesso e del sistema infrastrutturale e viabilistico per giungervi. Con il passaggio dal vecchio al nuovo ospedale si sono rilevate delle gravi difficoltà per quanto riguarda i mezzi pubblici di collegamento, la viabilità locale e soprattutto la mancanza di par- cheggi in grado di soddisfare le esigenze di un’ utenza sempre più crescente. Sono state fatte delle scelte senza curarsi di coloro che assistono i malati e non sono muniti di mezzi propri, difatti il nuovo autobus della linea H,istituito dall’amministrazione locale, che ha fatto il suo debutto da pochi giorni, si rivela carente avendo l’ultima corsa alle 19:30 con partenza dal nuovo ospedale. Poi non sono stati realizzati quegli interventi e messe in atto quelle misure volte a mitigare il traffico stradale o meglio sono insufficienti. Infatti non è stata realizzata la rotonda che si sarebbe dovuta costruire tra via Novara e via Biella, al fine di non penalizzare ulteriormente gli abitanti delle zone residenziali adiacenti e non aumentare la densità del traffico già esistente. La situazione dei parcheggi, è davvero lacunosa, dato che non solo non sono stati ancora ultimati ma l’intenzione è di renderli a pagamento, gravando anche sulle tasche dei Parabiaghesi che ne faranno uso. Agendo in tal senso, i disagi si andranno a ripercuotere sulla viabilità e sulla sicurezza. ANTONIO ALBERTI ISTITUTO MUSICALE “ALDO RADAELLI” PARABIAGO, Via Oberdan 4 - tel. 0331.554335 ORARI APERTURA SEGRETERIA: dal lunedì al venerdì 15.30 - 19.30 / sabato 9.30 - 12.30 / 15.30 - 19.30 HEI RAGAZZI! VOLETE IMPARARE A SUONARE? Il Centro musicale propone corsi di musica per tutti, a partire dai 4 anni. Si sviluppano corsi di pianoforte classico, teoria e solfeggio (con supporto per dare esami al conservatorio). Pianoforte moderno e tastiera - computer music composizioni di pezzi per Musical - canto - chitarra elettrica - acustica - classica - basso - batteria. Una delle caratteristiche dei nostri corsi è quella di prevedere lezioni collettive: L'apprendimento è infatti più stimolante per gli allievi quando si sta in gruppo. Inoltre la lezione collettiva permette la pratica della musica d’insieme. Durante i nostri corsi insegnamo ai nostri allievi non soltanto ad eseguire la musica ma anche ad arrangiarla e a crearla. Esibizione Teatro Cerro Maggiore - Ragazzi premiati per la composizione musiche originali per messa in scena opera “Il Fantasma di Canterville”. Barbariol Simone, Radici Giacomo (ritira il premio il fratello Federico), Shehu Ejoma 8 SANITÀ APERTO IL NUOVO OSPEDALE: SI PUNTA SULL’ECCELLENZA ufficialmente operativo dall’11 ottobre, il nuovo ospedale di Legnano, che sorge È nella zona periferica della città, su un’area di 74 mila metri quadrati che solo quattro anni fa era un’ampia distesa di campi. Sono occorsi, dunque, solo quattro anni (un terzo del tempo che mediamente occorre in Italia per questo genere di opere), per realizzare una struttura sanitaria che si attesta come una delle più moderne d’Europa e che, come ha detto il Presidente della Regione, Roberto Formigoni, «intende confermare l’eccellenza della sanità in Lombardia». I numeri parlano chiaro: 552 posti letto (con possibilità di superare anche i 600), 19 sale operatorie, 4 sale parto, 20 postazioni di terapia intensiva e 7 di terapia intensiva coronarica, 50 ambulatori e un pronto soccorso modernissimo dotato di una pista per l’elisoccorso che è l’unica di tutta la Lombardia abilitata anche agli atterraggi notturni. Modernità e confort sono le caratteristiche che balzano all’occhio appena si varca l’ingresso della nuova struttura: spazi ampi e luminosi, secondo una “filosofia della luce” che ha guidato i progettisti anche nella realizzazione delle stanze di degenza, in modo che ciascun malato abbia sempre sotto gli occhi “un pezzo di cielo”. ni pratiche, ossia a ciò che è utile sapere, per Come ha spiegato la Dottoressa Carla Dotti, potersi più agevolmente orientare fra la vecDirettore Generale dell’Azienda Ospedaliera, chia e la nuova struttura: occorre ricordare «La vera rivoluzione non sta, tuttavia, nell’am- anzitutto che nessuno deve più rivolgersi al vecbiente (che è comunque tutt’altra cosa rispetto chio pronto soccorso, perché la struttura è definialla vecchia struttivamente chiusa, tura, ndr.), quanto così come chiuso nell’organizzazioper sempre è l’acne “per intensità cesso al vecchio di cure”, in base ospedale da via alla quale l’ospeCanazza (l’unico dale non presenta ingresso ancora più la netta suddiconsentito è quello visione in reparti, da via Candiani). ma è organizzato Tutti gli utenti che Una veduta aerea del nuovo complesso sanitario con l’attenzione necessitano di fare focalizzata sul paziente, attorno al quale ruotano il prelievo del sangue, sappiano che fino al 29 gli specialisti». Che il nuovo sia un ospedale per ottobre dovranno recarsi ancora nella vecchia “acuti” balza all’occhio già dalla struttura del struttura, dove sono ancora operativi il DayPronto Soccorso, dove le postazioni per i pazien- hospital di Medicina e di Oncologia, la Dialisi, il ti più gravi (quelli cioè in pericolo di vita) posso- Tao (Trattamento Anticoagulante Orale), la no agevolmente trasformarsi in tavoli chirurgici, Medicina dello Sport, la Logopedia, la che permettono d’intervenire immediatamente, Fisioterapia, la Radiologia (torace, muscolosenza che si perda tempo a trasferire la persona scheletrica, ecografia addominale). Ancora openel blocco operatorio. Ma veniamo alle questio- rativi nel vecchio ospedale anche le degenze di UN PARABIAGHESE IL PRIMO PAZIENTE parabiaghese, il primissimo paziente accolto nel nuovo ospedale di Legnano. Si chiama Marco Nebuloni e il suo nome è comparso (previa È autorizzazione) su tutti i giornali locali: ricoverato da qualche giorno nel vecchio reparto di Medicina, il cittadino parabiaghese è stato infatti il primo protagonista della grande operazione di trasferimento iniziata mercoledì 6 ottobre con le degenze del Dipartimento di Area Medica, che comprende i reparti di Medicina, Neurologia, Oncologia, Malattie Infettive e Gastroenterologia. Il giorno seguente è stata la volta dei pazienti del Dipartimento Chirurgico, poi di quelli della Terapia Intensiva Coronarica e infine di quelli della Rianimazione e dei piccoli della Pediatria, per un totale di 200 pazienti. Un’operazione impegnativa e delicata, quella del trasferimento, che ha visto coinvolti 40 volontari, 10 ambulanze e 6 Centri Mobili di Rianimazione dei comitati della Croce Rossa di Legnano, Milano e dei comitati provinciali di Varese e di Monza-Brianza. Da non dimenticare, poi, gli agenti della Polizia Locale di Legnano che, a sirene spiegate, hanno scortato i mezzi impegnati nel trasferimento lungo tutto il tragitto dal vecchio al nuovo ospedale, in modo da accordare loro una corsia preferenziale. Tutte le operazioni sono state coordinate dal Centro di Emergenza Regionale di viale Cadorna, dove in quei giorni particolari era stata appositamente allestita un’unità di crisi composta dai dirigenti dell’Azienda Ospedaliera e da quelli della Sala Operativa Nazionale. Il nuovo polo sanitario funziona dunque, da meno di un mese e questo è il tempo minimo di rodaggio per una struttura così complessa. Al momento, dunque, qualsiasi giudizio potrebbe risultare azzardato. Solo fra qualche tempo si potrà capire se estetica e modernità fanno rima con efficienza e umanità: doti che in un ospedale non possono e non devono mancare. C.MAS. Psichiatria e i poliambulatori per le seguenti specialità: Cardiologia, Dermatologia, Diabetologia, Neurologia, Oculistica, Odontoiatria. Ambulatori di analoghe specialità saranno naturalmente presenti anche nel nuovo ospedale: al momento della prenotazione della visita, sarà però il paziente a scegliere dove eseguirla (se nella nuova o nella vecchia struttura), secondo le sue esigenze e comodità. Restano nel vecchio ospedale l’ambulatorio di Dermatologia gestito dalla Lega Tumori e quello di Audiometria. Infine è bene sapere che tutti coloro che hanno prenotato una visita ambulatoriale di controllo o un esame dopo il 10 ottobre saranno contattati (sul telefono cellulare, tramite sms, oppure sul telefono di rete fissa, in base al riferimento telefonico che hanno lasciato al momento della prenotazione), per ricevere indicazioni sul luogo dove recarsi. Per qualsiasi informazione è comunque possibile rivolgersi all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (ancora dislocato nella vecchia sede), telefonando allo 0331/449.707 dalle ore 9.30 alle 12.30 (dal lunedì a venerdì). CRISTINA MASETTI CIFRE CHE PARLANO CHIARO • 552 posti letto, con possibilità di passare anche i 600 • 19 sale operatorie • 4 sale parto • 20 postazioni di terapia intensiva • 7 postazioni di terapia intensiva coronarica • 1 Pet-Tac • 1 Tac a 256 strati • 3 Risonanze Magnetiche • 1920 posti auto (920 riservati ai dipendenti e 1000 riservati al pubblico) NoviTà: • Medicina d’urgenza • Sala ibrida (cardiologia, cardiochirurgia, chirurgia vascolare) • Sala neurochirurgica ad alta tecnologia L’ARTIGIANATO A VILLA CORVINI: TORNA ARTISTICAMENTE 5° Esposizione Artigianato Artistico Moderno e di Qualità con vendita al pubblico, dimostrazioni dal vivo, sfilata di moda, video, incontri con gli artigiani, Sabato 27 e domenica 28 Novembre Villa Corvini, Parabiago Orario di apertura: 10.00 - 20.00 Ingresso al pubblico gratuito. Informazioni: tel. 0331-553387 Sito Internet: www.mostra-artisticamente.it Nonostante le difficoltà economiche e la forte riduzione di contributi pubblici per mostre e promozione dell’artigianato, Artisticamente prosegue il suo compito di diffusione e valorizzazione del vero artigianato artistico. Artisticamente, infatti, è una mostra (con vendita anche al pubblico), con esposizioni, dimostrazioni dal vivo di tecniche artigianali, sfilate di moda, incontri con gli artigiani, video delle lavorazioni, spettacoli e laboratori per bambini, per far conoscere e promuovere artigiani artisti. Ad Artisticamente potete trovare dalle ceramiche d’arte al vetro soffiato per arredare la Vostra tavola, dai quadri agli oggetti per la Vostra casa, agli abiti su misura e agli splendidi gioielli per Voi e tante altre cose particolari, creative, originali che difficilmente riuscireste a vedere e trovare altrove. Vi aspettiamo! Artisticamente è ideato dalla dott.ssa Myriam Vallegra, in collaborazione con il Centro Servizi Villa Corvini, l’Associazione culturale ed artistica Iperbole, il Comune di Parabiago. Mensile a cura dell’Amministrazione comunale Direttore responsabile: Franco Borghi Vice-Direttore: Cristina Masetti Comitato di redazione: Antonio Alberti, Carlo Caimi, Stefano Colombo, Maurizio De Pasquale, Pamela De Rosa, Flavia Macchi, Raffaella Masetti Progetto grafico, realizzazione e stampa e Pubblicità: Industria Grafica Rabolini snc 20015 PARABIAGO (MI) - P.zza della Vittoria, 31 Tel. 0331.551.417 - Fax 0331.551.417 Registrazione Tribunale di Milano numero 641 del 17 ottobre 2000 Per l’invio di articoli su e-mail indirizzare a: [email protected] Tiratura 4.000 copie CATALDI avv. DANILO CONSULENZA ASSICURATIVA - INFORTUNISTICA STRADALE MARCHIO DI ALLEANZA TORO S.p.A. Trattamento previdenziale integrativo alla pensione - Programmi previdenziali personalizzati - Fondi pensione ƤƤ Ǧ ƤǦƤ Competenza e Simpatia 20015 PARABIAGO (MI) - V.le Marconi, 58 - Tel. 0331.55.12.08 - Fax 0331.49.35.77 - E-mail: [email protected]