PPEEERRR AAUUUDDDIII AA444
Transcript
PPEEERRR AAUUUDDDIII AA444
Colore: 234 laPADANIA Venerdì -1 novembre -1 PEUGEOT 307 SW per viaggiare a tutto comfort GIANCARLO MARIANI Quando si vuole acquistare una nuova vettura si cerca un’auto comoda, dotata di una linea moderna, che dispone di un motore in grado di consumare poco e ben equipaggiata con interessanti accessori. Tutte queste caratetristiche si ritrovano nella Peugeot 307 Sw una vettura che sta ottenendo un notevole successo. Un’auto che si colloca a metà strada tra una station wagon e una monovolume. E’ ideale per la famiglia ma ben si adatta anche a chi, per lavoro o per svago, desidera viaggiare in modo confortevole senza dover fare un grande investimento al momento dell’acquisto. Si rivela poi eccellente la luminosità grazie al tetto panoramico trasparente e fumè con buone caratteristiche filtranti e acustiche e una superficie di 1,3 metri quadri. Un plus che una volta provato si è portati a conservare evitando di oscurarlo con la tendina elettrica a sipario con comando sequenziale. Le superfici vetrate sono di dimensioni generose e l’interno risulta così luminosissimo a tutti gli occupanti. Abbiamo avuto l’occasione di provare per diverso tempo, tanto che l’abbiamo proprio “vissuta”, la versione diesel con filtro antiparticolato Fap che ha consentito l’omologazione Euro 4. E’ dotata di un propulsore a quattro cilindri in ghisa con testata in lega leggera con 1.997 cc di cilindrata e una potenza massima di 136 Cv. Accelera da 0 a 100 in 10,8 secondi mentre raggiunge una velocità massima di 197 km/h. Abbiamo macinato chilometri su chilometri in ogni condizioni di impiego e la 307 Sw ha sempre risposto in modo egregio. Nei lunghi viaggi autostradali ha messo in luce un notevole comfort sia per il guidatore che per i passeggeri. Il motore dotato di una coppia elevata (320 Nm a 2.000 giri), invita a pigiare il piede sull’acceleratore perché risponde sempre prontamente alle sollecitazioni del guidatore. Si può tranquillamente viaggiare ad andature basse anche con le marce alte inserite, come a volte capita in PAGINA A CURA DI LEONARDO BORIANI caso di rallentamenti dovuti al traffico, perché non appena si schiaccia sul pedale il motore risponde senza battere ciglio. Il cambio a sei marce consente poi anche una guida abbastanza sportiva. Nei percorsi misti veloci lo sterzo risulta preciso e la vettura mette in mostra una grande stabilità. Anche nelle strette curve di montagna la 307 Sw non si trova mai in difficoltà. L’Abs permette frenate particolarmente efficaci anche quando si viaggia a velocità sostenuta. Il consumo nei percorsi cittadini è di 7,3 litri per 100 km mentre nei percorsi extraurbani è di 4,7 litri per 100 km. Di serie è equipaggiata con l’Esp (Controllo dinamico della stabilità) che permette di migliorare la sicurezza in situazioni di guida estreme e riunisce tutte le funzioni legate alla frenata (ABS) all’antipattinamento (ASR ) e alla regolazione della coppia di frenata su ciascuna ruota (EBV6). La cosa che colpisce quando ci si siede al posto di guida per la prima volta è la grande sensazione di spazio a disposizione tanto che sembra di essere alla guida di una vettura di categoria superiore. La 307 Sw ha il passo più lungo di 10 centimetri rispetto alla versione a berlina ciò comporta una grande abitabilità, a cui contribuiscono una lunghezza di 442 cm (maggiore di 22 cm) e una altezza di 154 centimetri. L’ottima abitabilità si giustifica anche con il fatto che possono essere accolte sette persone. I sedili del conduttore e del passegero si regolano con facilità ed una volta al volante la strumentazione può essere letta con estrema facilità mentre i comandi si raggiungono comodamente. L’impianto di climatizzazione è dotato di una regolazione della temperatura bi-zona così sia chi è al volante della vettura che il passeggero anteriore hanno la possibilità di regolare individualmente la temperatura e la distribuzione dell’aria. Quando ci si trova in zone non conosciute, come a vol- PEUGEOT GEOPOLIS debutta con stile tra gli scooter “ruota alta” ROMA - Peugeot Motocycles ha scelto l’imponente cornice della capitale italiana per far esordire il secondo prodotto protagonista del “nuovo corso”, dopo il debutto avvenuto due mesi orsono del fortunato Satelis, sottoponendo il nuovo Geopolis 250 ad un testing particolarmente impegnativo e prolungato nel convulso traffico romano che ha visto protagonisti i giornalisti europei del settore. Decisamente elegante, maneggevole, stabile e sicuro, Geopolis 250 rappresenta qualcosa in più di un semplice esercizio di applicazione della Casa transalpina nel segmento degli scooter a ruota alta: in questa pregevole realizzazione Peugeot si avvertono chiaramente i benefici influssi di carattere tecnico e stilistico che derivano dall’aver raggiunto con successo importanti sinergie con la ricerca e sviluppo mutuata dal settore auto, percepibili ad esempio nella cura della configurazione aerodinamica, nella componentistica funzionale di grande qualità, nel raggiungimento della migliore ergonomia, nel livello superiore di finiture e nel complesso di dotazioni inerenti la sicurezza attiva e passiva. Il tutto seguendo un intento pienamente condivisibile: accettando la sfida su mercati che vedono la presenza di marchi particolarmente aggressivi per strategie e tipologie di prodotto, Peugeot con Geopolis preferisce mantenersi su connotazioni più classiche e familiari alla propria clientela automobilistica, a cui “strizza l’occhio”, soprattutto in termini di design (ricercato, moderno e di tendenza), gamma colori declinata dal Grigio Luxus, al Nero Pearl, Blu Star e Rosso Vendome, oltre che nel comfort per guidatore e passeggero e negli equipaggiamenti particolarmente completi, da scegliersi discrezionalmente nei tre allestimenti progressivamente più “ricchi” Premium, City ed Executive. A livello di prestazioni te capita durante le vacanze, o si deve raggiungere una meta ignota, si può fare ricorso al navigatore satellitare Gps disponibile con una cartografia a colori, che è sempre stato in grado di guidarci alla destinazione grazie ad indicazioni vocali e visive. L’autoradio è dotata di una elaborazione digitale dei segnali che consente una perfetta ricezione. Tutte le poltrone del divano posteriore sono reclinabili e possono scorrere longitudinalmente in modo da aumentare lo spazio a disposizione per i bagagli. Il volume a disposizione passa da un minimo di 520 dm3, a sedili posteriori completamente arretrati, a 559 dm3 quando questi sono in posizione avanzata, per poi diventare di ben 1.539 dm3 quando sono presenti i due soli sedili anteriori. I sedili posteriori possono essere estratti completamente per privilegiare il massimo volume di carico. Nel paraurti posteriore che delimita una bassa soglia di accesso per agevolare le operazioni di carico sono presenti i sensori del sistema di parcheggio assistito. va rimarcato l’utilizzo dell’ottimo propulsore “quarto di litro” a quattro valvole, conforme alla normativa Euro 3, capace di erogare 22 cavalli in maniera particolarmente fluida e progressiva per una velocità massima raggiungibile, con un senso di sicurezza complessiva davvero molto elevato, di 127 km/h. Grande attenzione è stata riposta nel contenimento delle emissioni inquinanti e dei consumi, registrati nell’ordine dei 4 litri per 100 km, che consentono un autonomia dell’ordine dei 300 chilometri. Il comportamento su strada, soprattutto sui dissestati percorsi urbani della capitale, si è rivelato molto preciso grazie all’ottima ciclistica messa a punto da Peugeot che conta su un telaio assai rigido, sulla forcella da 37 mm ed un baricentro particolarmente basso che concede possibilità di manovra ed agilità davvero notevoli. Nel complesso guidare Geopolis lascia una soddisfazione di guida decisamente piacevole ed elevata, sintomo inequivocabile di una produzione motociclistica di alto livello: se il buon giorno si vede dal mattino, per Giancarlo Oranges (Direttore Generale di Peugeot Motocycles Italia) ed i suoi uomini c’è sicuramente di che guardare all’immediato futuro commerciale con grande fiducia… Paolo Calovolo PER AUDI A4 CABRIOLET 2.0 TFSI un grande termine di… Paragone Poter “sfruttare” il giudizio asettico ma appassionato di un tester famoso è sempre un’occasione imperdibile, e noi dello “Speciale Motori” de La Padania questa volta non abbiamo saputo resistere alla tentazione, visto che a guidare e giudicare una Cabriolet di grande fascino come l’Audi A4 (dotata del 2.0 Tfsi, una delle sue motorizzazioni più riuscite) abbiamo chiamato addirittura Gianluigi Paragone che, tra l’incuriosito ed il divertito, ci ha aiutato a coglierne valenze e connotazioni di indubbio interesse. “Va innanzitutto detto ha dichiarato nell’intervista di fine prova il Direttore de La Padania - che la classe e la qualità costruttiva Audi sono, come sempre, di particolare eccellenza, a ulteriore conferma che i recenti successi commerciali della Casa degli Anelli sono tutt’altro che casuali e pienamente legittimati. Questa Cabrio mi ha fatto riconsiderare totalmente il concetto di vettura scoperta che avevo imparato a vivere in maniera più spartana utilizzando le vetture degli anni ’90: qui siamo di fronte ad un concentrato di tecnologia, comfort e sicurezza, che offre la possibilità anche a chi vuol condividere le passeggiate a “cielo aperto” con la famiglia, come il sottoscritto, di riscoprire il piacere di viaggiare per il semplice gusto di farlo, guardando il mondo da una prospettiva decisamente più appagante, senza privarsi della bellezza di cogliere il dettaglio in molti particolari del paesaggio che normalmente sfuggono utilizzando vetture “chiuse”. Ad impressionarmi favorevol- mente è stato soprattutto il senso di solidità complessiva registrabile a bordo e la grande omogeneità nei comportamenti in tutte le condizioni di marcia, con la piacevole senzazione di essere sempre, abbondantemente, nei limiti di sicurezza e pienamente padroni della situazione”. Sulla scia di un giudizio tanto lusinghiero sulla A4 Cabrio, non abbiamo esitato a metterci a nostra volta al volante, cercando di esplorarne gli aspetti meno “familiari” e più sportiveggianti. Non c’è dubbio: questa “scoperta” elegante e discreta (seppure dotata di un design di grande personalità) ha un corredo prestazionale di prim’ordine: se è pur vero che 1600 kg non sono propriamente una massa da “peso piuma”, resta il fatto che il quattro cilindri in linea da 200 cavalli spinge pieno e vigoroso, ben coadiuvato da un cambio automatico sequenziale a 7 rapporti che consente progressioni davvero irresistibili. L’assetto, così come la frenata sono semplicemente impeccabili anche spingendo forte, con un livello di insonorizzazione da prima della classe. A bordo tutto è elegante, raffinato ma sempre funzionale e pienamente fruibile, sia per quanto attiene al completissimo sistema di audio - video - navigazione, che per l’impianto di climatizzazione automatica dotato di una sensibilità notevole. Una puledra di razza capace anche di comportarsi come la migliore… amica di famiglia. Difficile desiderare di più. Paolo Calovolo Trionfo Chevrolet nel WTCC A Brno: Storica rimonta di Huff, da 24° a primo! Rob Huff, pilota Chverolet, ha messo a segno la sua prima vittoria nel WTCC a Brno, dopo essere partito in 24^ posizione in griglia. Mai, nella storia del Campionato Mondiale Turismo, il pilota vincente era partito così indietro. La supremazia di Huff e della Chevrolet su questo circuito è stata confermata da Alain Menu, settimo in gara 1, e da Nicola Larini, settimo in gara 2 dopo esser partito 27°. Il Direttore esecutivo di Chevrolet Europa, Wayne Brannon (vero portafortuna del team, visto che era presente anche alla gara di Brands Hatch dove Alain Menu aveva portato per la prima volta alla vittoria la Chevrolet) ha assistito alla gara a Brno ed è soddisfattissimo del risultato:“Rob che rimonta quasi dall’ultima posizione fino alla prima mostra lo spirito degli uomini Chevrolet e del nostro marchio - ha commentato - Questa vittoria è la conferma della determinazione e delle capacità della nostra azienda. Oggi Rob Huff ha fatto esattamente quello che noi alla Chevrolet crediamo di poter fare e rispecchia il nostro successo commerciale. Le corse sono, dopotutto, una parte della storia Chevrolet semplicemente perché non abbiamo paura a scendere in campo contro i nostri diretti concorrenti”. Con Otto Porsche Cayman, il jazz attraversa 30 località italiane Una coupè è in questi giorni protagonista di un tour originale, il Roadshow Cayman, dedicato alla nuova nata in casa Porsche. Cinque musicisti jazz (Antonio Bellucco - basso tuba, Cristina Martinis - trombone, Linda Giuntini - corno, Marco Bortolazzi - tromba, Andrea Picogna e Alessandro Ferrari - tromba) a bordo di alcune Cayman stanno infatti percorrendo la penisola italiana, attraversando 30 località, costellando il loro viaggio di momenti di pura improvvisazione musicale. Improvvisazioni di strada che stanno diventando autentiche performance artistiche, crocevia di suoni, ritmi, musica. Il fascino elegante e aggressivo delle note accompagna quello non meno suadente delle vetture, il virtuosismo degli artisti, nei loro saliscendi sonori, rimanda ad armoniche traiettorie e ad esaltanti percorsi. "Tamara Vidali ed Audi RS4 dominano nel Superstars a varano" Dopo le prove libere sul tracciato di Varano che hanno visto Tamara Vidali brillante protagonista e una pole position invece ad appannaggio della Jaguar S-Type R di Max Pigoli, la campionessa di Motta di Livenza si è schierata in prima fila molto agguerrita. Fin dall’inizio, è passata in testa davanti al compagno di squadra Giorgio Sanna, sull'altra Audi RS4 color argento mentre Pigoli non è riuscito a contrastarla perché subito bloccato dal cedimento della trasmissione. La Vidali ha poi proseguito senza indugi la gara, mantenendo un buon margine sugli inseguitori. Giorgio Sanna, vincitore delle due tappe precedenti del Superstars, è stato costretto a dare forfait per un cedimento della trasmissione, ma il Marchio dei quattro anelli è restato saldamente in testa con la Vidali che ha conseguito anche il giro più veloce della gara. Alla fine sul podio l'hanno raggiunta Stefano Bonello, con la Jaguar S Type e la BMW M5 di Giuliano Alessi. Con la vittoria di Varano ora la scuderia Audi Sport Italia è imbattuta da quattro gare, una serie vincente iniziata proprio dalla Vidali col successo del 7 maggio a Imola. Le vicende del tracciato parmense hanno confermato la Jaguar di Pigoli al comando della classifica provvisoria, ma la Vidali è balzata al secondo posto, a dieci punti dal rivale. Terza è la BMW M5 di Simone Galluzzo, a due punti dalla campionessa della Audi, mentre Sanna è quarto, a venti punti dal leader e a pari punti con Roberto Benedetti (BMW M5). Paolo Calovolo